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• Davoli,Bernasconi,Filippini,Foletti – Comportamento
meccanico dei materiali – McGraw-Hill
2a
Q
Q = Φ 2 − 0.212(σ σ sn ) 2
Modello di
Irwin
A
KI
B C σy =
A’ 2πr
1 K I2
C’ ry = ⋅ 2
O B’
2π σ y
OA’BB’ = B’BCC’ = σyry
ry ry
∫
KI
dr =
KI
∫r
−1 / 2
dr =
KI
[2r ]
−1 / 2 +1 ry
=
2πr 2π 2π
0
0 0
KI 2 2
= 2 ry = K I ry = σ y 2πry ry =
2π π π
2σ y ry = OA ' BB ' + A ' AB
Per calcolare il nuovo valore di K, Irwin ha definito una lunghezza effettiva della
cricca allungandola della quantità pari al raggio plastico
a≡c
Entrambi vanno
moltiplicati con il
fattore di forma
(α) relativo al
proprio valore di
cricca
Se α = 1,12
KI = 79,5
Keff = 80,9
Modello di Dudgale
2σ sn c + ρ c
σ π (c + ρ ) = (arccos )
π c+ρ Sviluppiamo in serie di Fourier
πσ = 2σ sn (arccos
c
) poichè per σ σsn
c+ρ
ρ ∞
πσ c
cos =
2σ sn c + ρ
2 4 6
c 1 πσ 1 πσ 1 πσ
= 1 − + − + .......
c+ρ 2! 2σ sn 4! 2σ sn 6! 2σ sn
2
c 1 πσ 8σ sn2 − π 2σ 2
= 1 − =
c+ρ 2! 2σ sn 8σ sn2
8cσ sn2 = (c + ρ )(8σ sn2 − π 2σ 2 )
ρ (8σ sn2 − π 2σ 2 ) + c(8σ sn2 − π 2σ 2 ) = 8cσ sn2
2
8cσ − c(8σ − π σ ) cπ σ
2 2
π KI
2 2 2 2
Materiale
Temperatura
Spessore
Stato di tensione tridimesionale - spessore
σ y − σ x = σ sn
ε z = (σ z − υ (σ x + σ y ) ) = 0
1
E
perθ = 0
σx =σy
σ z = 0,66σ y
e quindi secondo Tresca
σ y − 0,66σ y = σ sn
σ y = 3σ sn
Determinazione sperimentale del KIc
Curva tipo A
mostra deviazione dalla
linearità prima di rag-
giungere il carico max
Curva tipo B
mostra un pop-in prima
della deviazione del 5%
rispetto alla linearità
Curva tipo C
alla linearità del comportamento mostra rottura prima di
raggiungere il 5% dalla
linearità
Per il compact test
Si ipotizza un valore di tenacità a frattura
che diventa la tenacità del materiale se ri-
spetta le condizioni
0,45 ≤ a/w ≤ 0,55
B,(W-a) ≥ 2,5(KQ/σsn)2
Limitazione alla Meccanica della Frattura Lineare Elastica
4⋅G
=
πσ s
Generalmente la definizione del COD considera il modello di
Dudgale. In questo caso si ha
K I2 σ s K I2 ε s K I2
CTOD = δ = = 2 =
σsE σs E σ s2
δ K I2 Relazione che ha un senso anche in campo
= 2
εs σs lineare elastico. Perciò le condizioni critiche
possono essere dedotte indifferentemente da misure di KIC o
CTOD critico (δc). Nel caso di rottura post-snervamento tali
relazio- ni perdono di validità
1 σ s K Ic2 1 εs δc
2 2
K Ic2
ac = = =
πσ 2 π σ σ s2 π ε ε s Burdekin ha cercato di determi-
nare la costante, secondo un
K Ic2
a c = cos t ⋅ 1 δc approccio semi-empirico intro-
σ s2 ac = ducendo la quantità ϕ in fun-
δ 2πΦ ε s zione del rapporto ε/εs
a c = cos t ⋅ c
εs
δc
Φ=
2πε s a c
Fissata una lunghezza utile a
cavallo della cricca yo, il rapporto
ε/εs è stato ricavato per diversi
valori di allungamento
1 δc
ac =
2πΦ ε s
1 εs δc
2
cos t = =Φ=
2π ε 2πε s a c
L’Integrale J
Rice dimostrò che J, calcolato su un
percorso intorno all’apice della cric-
ca è equivalente alla variazione di
energia disponibile per la propaga-
zione della cricca anche per i mate-
riali con comportamento elastico non
lineare, da cui l’estensione al regime
plastico ∂u
J = ∫ W (ε mn )dy − Ti i
ds
ε mn Γ
∂x
W (ε mn ) = ∫ σ ij dε ij Energia di deformazione
0
∫
ABC
+ ∫
CD
+ ∫
DEF
+ ∫
FA
=0
y
Si può anche scrivere che ∫CD = FA∫ = 0
in quanto dy=0 essendo le
facce del difetto combacianti e il carico Ti
su di esse nullo x
Rimane dunque ∫
e i contributi di Γ1 e Γ2 sono Γ1
∫+
Γ2
=0
uguali e opposti in quanto i
contorni di integrazione sono
percorsi in senso opposto; Γ1
∫ =− ∫ Γ2
saranno uguali se considera-
ti percorsi nello stesso sen-
so. b) E’ equivalente a J definito energeticamente
dΠ 1 dU ∗ In realtà U e U* differiscono
J =− J = di 1/2dPdδ infinitesimo di
dA B da P ordine superiore
P
U = ∫ δdP
∗ ∂ ∂δ
P P
1 1
J = ∫ δdP = ∫ dP
B ∂a 0 P B 0 δa P
0
Si dimostra che
K2
J = Valida anche in condizioni critiche. La
E determinazione sperimentale del Jc è ot-
tenuta con lo stesso tipo di provino che
per il Kic, ma la dimensione dello spes-
sore è inferiore.
Meccanica della frattura e fatica - legge di Paris
da
= C∆K m
dN
K max = Qσ max πa
K min = Qσ min πa
∆K = K max − K min = Q (σ max − σ min ) πa
calcolato cf
dc
∆N = ∫ CQ
ci
m
∆σ m (πc )
m/2
per m≠2
(c )− m / 2+1
cf cf
∫ (c )
1 −m / 2 1
∆N = dc =
CQ m ∆σ m (π ) CQ m ∆σ m (π ) − m / 2 + 1 ci
m/2 m/2
ci
1 c1f− m / 2 − ci1− m / 2
=
CQ m ∆σ m (π ) 1− m / 2
m/2
per m=2
1 cf
ln
CQ m ∆σ m (π )
m/2
ci
Il procedimento per analizzare la crescita della cricca in un com-
ponente di acciaio saldato o meno sollecitato a fatica, secondo i
concetti della meccanica della frattura, è il seguente:
p1 ⋅ d 100 ⋅ 10
σ 1circ = = = 100 MPa
2s 2⋅5
p ⋅ d 120 ⋅ 10
σ 2circ = 2 = = 120 MPa
2s 2⋅5