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SIGNIFICATO DEL SEGNO DEL LIBRO (Ez 2,1–3,15)

Il segno del libro presenta una struttura di quattro parti: la presentazione del
segno (2,8-10), il comando divino (3,1), l’esecuzione dell’ordine (3,2) e ripetizione del
comando e l’esecuzione. Il contesto immediato è il discorso divino sulla missione
profetica, la rassicurazione, la ripresa della missione e l’investitura.

Nella lettura del brano di Ez 2,1–3,15 proponiamo che il sostantivo ‫דבר‬, "parola"
e il corrispondente verbo denominativo con il suo sinonimo ‫אמר‬, "dire, parlare",
costituiscono il Leitmotiv del racconto di vocazione. Il testo trasmette l'iniziativa di
Yhwh di parlare al profeta in modo che possa andare e parlare alla gente le parole del
Signore; e mentre svolge il suo ministero non deve temere le parole del popolo. Il libro
che il profeta vede è pieno di parole, lo mangia, ed è inviato a parlare con le parole di
Yhwh. È in questo campo semantico in cui il libro arrotolato e mangiato dal profeta
prende il suo pieno significato.

In 2,3-4 vediamo che Ezechiele, essendo un sacerdote (1,2 ,‫ )הַכֹּהֵן‬riceve per la


prima volta la missione di essere inviato alla Casa di Israele per dire "ciò che dice il
Signore Dio". E poiché, in 3,4.10, riceve l'indicazione di “accogliere nel suo cuore le
parole di Yhwh”, il gesto di mangiare il libro ha, in primo luogo, la funzione di renderlo
profeta (2,5 ,‫ ְוי ָדְ עּו כִּי נָבִיא ָהי ָה בְתֹוכָם‬b), cioè, "l’uomo della parola".

Yhwh avverte il suo profeta dell’atteggiamento del popolo (2,4-5): l’ostinazione


(‫)קְשֵׁ י ָפנִים‬, durezza di cuore (‫) ִחזְקֵי־לֵב‬, ribellione (‫ )בֵּית מ ְִרי‬e in 2,6, per due volte, lo esorta
a non avere paura né terrorizzarsi del popolo né delle loro parole (‫ירא ֵמהֶם ּומִדִּ ב ְֵריהֶם‬ ָ ִּ‫ַאל־ת‬
‫ירא ּו ִמ ְּפנֵיהֶם ַאל־תֵּ חָת‬
ָ ִּ‫ מִדִּ ב ְֵריהֶם ַאל־ת‬,‫ירא‬
ָ ִּ‫)ַאל־ת‬. Il profeta deve andare da un popolo che non è
disposto ad accettare il messaggio che egli annuncia; Inoltre, Israele, con le sue parole,
può infondere paura e terrore nell'uomo della parola. Pertanto, il libro che il profeta
mangia diventerà l'arma con cui combatterà le parole del popolo. È significativo che, nel
discorso d'investitura, dopo che il profeta ha mangiato il libro, Yhwh non si riferisca più
alle parole del popolo (3,9 ,‫ירא א ֹותָ ם וְֹלא־תֵ חַת ִמ ְּפנֵיהֶם‬ ָ ִ‫)ֹלא־ת‬.

Se il libro che il profeta mangia diventerà l'arma con cui "combatterà"


l'ostinazione del popolo, infonderà in lui anche sicurezza e fiducia fino a saziarsi (3,3)
preparandolo per il suo ministero, perché non parlerà più le sue parole ma quelle di
Yhwh (3,4.10 ;‫ )בִּדְ ב ַָרי; כָּל־דְּ ב ַָרי‬ed è grazie a queste “parole” che Yhwh rende il viso e la
fronte del suo profeta così duri come l'ostinazione del popolo (3,8-9).

Il rotolo che il profeta vede è scritto su entrambi i lati (2,10;‫) ָּפנִים וְָאחֹור‬, e questo
non era abituale in quel momento, questo significherebbe l'abbondanza del messaggio
divino che il profeta deve fare suo e poi, annunciare al popolo. È un messaggio fisso e
completo in cui non c'è spazio per modifiche o cambiamenti. Il libro è un simbolo della
divina parola che il profeta deve annunciare, è il legame che lo unisce a Yhwh in questo
rapporto specifico. Il messaggio che il profeta trasmetterà sarà pieno nella forma e nel
contenuto: lamenti, gemiti e guai (2,10 ;‫ ) ִקנִים ָו ֶהגֶה ָוהִי‬che saranno l'effetto che
causeranno nelle orecchie della gente, anche se per chi li proclama, grazie a questo
legame di unione con Yhwh hanno un sapore "dolce come il miele" (;‫וַתְּ הִי ְּבפִי כִּדְ בַׁש ְלמָתֹוק‬
3,3b).
CONCLUSIONI
L'analisi strutturale di Ez 2,1–3,15 ci ha permesso di identificare le
caratteristiche e differenze della storia vocazionale rispetto al modello proposto da N.
Habel: l'assenza dell'incontro iniziale tra Yhwh e il profeta che si sarebbe trovato in 1.4-
28 che fanno parte dell'unità indipendente 1.1–3.15; l'obiezione esplicita del profeta con
il suo corrispondente rifiuto da parte di Yhwh; e doppia conferma della sua missione.

Le parole ‫ דבר‬e ‫ אמר‬costituiscono il Leitmotiv di Ez 2,1–3,15 e, sotto questa


chiave interpretativa, il libro che il profeta vede e mangia riceve il suo significato e la
sua funzione: rendere il “sacerdote Ezechiele” in un “profeta”, preparandolo per la sua
nuova missione mentre infonde in lui sicurezza e fiducia; sarà l'arma con cui affronterà
le "parole del popolo" mentre trasmette un messaggio pieno e abbondante.

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