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Dopo il DP, Gesù continua il suo ministero con la guarigione del servo del centurione a Cafarnao
(Lc 7,2-10) e la risurrezione del figlio della vedova di Nain (Lc 7,11-17). Ci sono anche due brevi
discorsi di Gesù registrati in questa sezione: uno dopo la partenza dei messaggeri di Giovanni
Battista (Lc 7,24-35) e un altro di carattere parabolico (Lc 8,4-18). La parte restante della narrazione
è costituita da: l’insegnamento di Gesù sulla sua vera famiglia (Lc 8,19-21), la tempesta sedata (Lc
8,22-25), la sua ulteriore attività di guarigione (Lc 8,26-55; 9,37-43a), la missione dei Dodici, il
ritorno degli inviati, il miracolo dei pani e dei pesci (Lc 9,1-17), la dichiarazione di Pietro su Gesù
(Lc 9,18-20), le due previsioni della Passione seguite dalle condizioni del discepolato (Lc 9,18-
27.43b-50) e dalla Trasfigurazione (Lc 9,28-36).
L’enfasi redazionale di Luca in questa sezione è sulla figura profetica di Gesù, che viene visualizzata
attraverso le sue parole e opere. Gesù inizia il suo ministero in Galilea con la potenza dello Spirito
(Lc 4,14). Nel suo discorso programmatico a Nazareth (Lc 4,16-30), egli si annuncia come il profeta
unto da Dio sulla linea di Isaia (Lc 4,18-21; cfr Is 61,1-2). Come il profeta veterotestamentario, la
sua missione consiste nell'annunciare l'anno di grazia del Signore (evniauto.n kuri,ou dekto,n)
proclamando la buona novella ai poveri (euvaggeli,sasqai ptwcoi/j), la liberazione ai prigionieri
8
(aivcmalw,toij a;fesin), il recupero della vista ai ciechi (tufloi/j avna,bleyin) e la libertà agli oppressi
(teqrausme,nouj evn avfe,sei).
La missione profetica di stabilire il Regno di Dio inizia con la sconfitta dello spirito immondo subito
dopo l'episodio di Nazaret (Lc 4,31-37), che è seguita da altre guarigioni (Lc 4,38-41; 5,12-26).
L'adempimento di questo compito profetico è annunciato con parole simili, come nel manifesto di
Nazareth: "I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi
odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella."(Lc 7,22). Questa affermazione
allude ancora una volta alla profezia di Isaia (Is 29,18; 35,5-6), sottolineando così il ruolo profetico
di Gesù.
I beneficiari principali della missione profetica di Gesù sono i poveri (ptwcoi,). Essi sono
esplicitamente menzionati nei tre discorsi di Gesù durante il suo ministero in Galilea: l’episodio di
Nazareth (Lc 4,16-30) in cui Gesù si annuncia come il profeta unto dal Signore per annunciare la
buona novella ai poveri; il DP (Lc 6,20-49), in cui i poveri sono dichiarati beati; e il suo messaggio
a Giovanni Battista, in cui Gesù afferma che è annunciata la buona novella ai poveri (Lc 7,22). Di
conseguenza, il DP e il discorso in Lc 7,18-35 servono come una spiegazione della manifestazione
di Gesù a Nazareth, collaborando all’obiettivo del suo ministero profetico.
Mc 3,7-13a Lc 6,17-20a
7 17
Kai. o` VIhsou/j meta. tw/n maqhtw/n auvtou/ Kai. kataba.j metV auvtw/n e;sth evpi. to,pou
avnecw,rhsen pro.j th.n qa,lassan( kai. polu. pedinou/( kai. o;cloj polu.j maqhtw/n auvtou/( kai.
plh/qoj avpo. th/j Galilai,aj Îhvkolou,qhsenÐ( kai. plh/qoj polu. tou/ laou/ avpo. pa,shj th/j VIoudai,aj
avpo. th/j VIoudai,aj kai. VIerousalh.m kai. th/j parali,ou Tu,rou kai.
8
kai. avpo. ~Ierosolu,mwn kai. avpo. th/j VIdoumai,aj Sidw/noj(
18
kai. pe,ran tou/ VIorda,nou kai. peri. Tu,ron kai. oi] h=lqon avkou/sai auvtou/ kai. ivaqh/nai avpo. tw/n
Sidw/na plh/qoj polu. avkou,ontej o[sa evpoi,ei no,swn auvtw/n\ kai. oi` evnoclou,menoi avpo.
h=lqon pro.j auvto,nÅ pneuma,twn avkaqa,rtwn evqerapeu,onto(
9 19
kai. ei=pen toi/j maqhtai/j auvtou/ i[na ploia,rion kai. pa/j o` o;cloj evzh,toun a[ptesqai auvtou/( o[ti
proskarterh/| auvtw/| dia. to.n o;clon i[na mh. du,namij parV auvtou/ evxh,rceto kai. iva/to pa,ntajÅ
qli,bwsin auvto,n\ 20
Kai. auvto.j evpa,raj tou.j ovfqalmou.j auvtou/ eivj
10
pollou.j ga.r evqera,peusen( w[ste evpipi,ptein tou.j maqhta.j auvtou/ e;legen\
auvtw/| i[na auvtou/ a[ywntai o[soi ei=con ma,stigajÅ
11
kai. ta. pneu,mata ta. avka,qarta( o[tan auvto.n
evqew,roun( prose,pipton auvtw/| kai. e;krazon
le,gontej o[ti su. ei= o` ui`o.j tou/ qeou/Å
12
kai. polla. evpeti,ma auvtoi/j i[na mh. auvto.n
fanero.n poih,swsinÅ
13a
Kai. avnabai,nei eivj to. o;roj
1
Luca è l'unico autore nel NT che usa il verbo “pernottare” (dianuktereu,w); inoltre, solo Luca riferisce che Gesù ha
pregato tutta la notte.
9
2
L’aggettivo pedino,j è un hapax nel NT. Appare 24 volte nella LXX. Tuttavia, il sostantivo neutro pedi,on è ampiamente
utilizzato nella LXX: ad esempio, Dt 4,43; 11,11; Gs 9,1; 10,40; 11,16; 1 Cr 27,28.
3
Cadbury osserva che Luca evita le ripetizioni che trova nelle sue fonti; cf. H.J. CADBURY, The Style and Literary
Method of Luke (Cambridge 1920) 83.
4
L'espressione metV auvtw/n potrebbe indicare sia gli apostoli che i discepoli, dato che questi ultimi sono anche menzionati
in Lc 6,13. Tuttavia, in generale si rimanda agli ultimi nominati, cioè, agli apostoli (Lc 6,14-16); cf. TOPEL, Children,
55, n.2.
5
L'espressione "tormentati da spiriti immondi" (oi` evnoclou,menoi avpo. pneuma,twn avkaqa,rtwn) si trova soltanto in Luca.
Il verbo "tormentare" (evnocle,w) appare solo due volte nel NT (Lc 6,18; Eb 12,15).
10
“vedendo la folla” (Mt 5,1). In Luca, invece, Gesù scende dalla montagna e si trova su un “luogo
pianeggiante” (to,poj pedino,j). A questo punto vengono descritti la grandezza della folla e le
guarigioni che si svolgono poco prima del discorso.
Per il nostro studio dettagliato del contesto del DP, proponiamo le seguenti questioni esegetiche che
dimostrano le scelte redazionali di Luca: l’ambiente topografico, le dramatis personae, i verbi
“udire” ed “essere guarito”, le forza della guarigione, il gesto di Gesù di “alzare gli occhi verso i
suoi discepoli”, e la composizione degli uditori del DP.