Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
8 8 gi C re uo
8- o
86 B t
0 4 ni
8 - l o lo S c
9
-1 ien
paolo crepet
9 7 s i c P a o u di
paolo crepet
a
E in
o
psicologia
P
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti con-
trassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita
e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 l. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n. 633,
art. 2, lett. d).
psicologia
3. L’apprendimento
4. Imparare a imparare
5. Relazione, educazione, affetti
6. La comunicazione
Rubriche
• I protagonisti della psicologia: per conoscere le grandi
personalità della disciplina
• Le parole della psicologia: per acquisire familiarità
con il lessico specifico
• Le domande del presente: per stimolare la riflessione
sulla realtà di tutti i giorni
• Cinema e letteratura: schede film e schede libro per
suggerire un diverso punto di vista
Configurazioni dell’opera
P. Crepet, Psicologia ISBN 978-88-286-1048-9
P. Crepet, Psicologia + G. Chiosso, Pedagogia ISBN 978-88-286-1061-8
CONTENUTI MULTIMEDIALI
• antologiaonline
antologia organizzata per temi e problemi
• testonline
esercizi autocorrettivi
• verificheonline
verifiche per la classe virtuale
Prezzo al pubblico
Euro 13,80
1 Introduzione 1
1 Psicologia e psicologi 2
1 Che cos’è la psicologia 2
2 Chi sono gli psicologi 6
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’alfabeto delle emozioni di Paolo Crepet 8
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 L’unicità dell’esperienza di Wilhelm M. Wundt 16
2 L’“infant observation” di Esther Bick 17
2 I processi cognitivi 19
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Lo scopo pratico della psicologia di John B. Watson 26
2 La percezione e l’attenzione 28
1 Che cosa si intende per percezione 28
2 Le leggi della percezione visiva 29
Cinema e letteratura: Patrick Süskind, Il profumo. La storia di un assassino 30
3 Le illusioni percettive 33
4 Che cos’è l’attenzione 35
5 Il funzionamento dell’attenzione 36
6 Le teorie dell’attenzione 37
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Il ruolo dell’attenzione nell’apprendimento di un testo di Pietro Boscolo 42
3 La memoria 44
1 Che cos’è la memoria 44
2 I depositi della memoria 44
3 Forme e tipi di memoria 45
Cinema e letteratura: Memento 46
4 Il funzionamento della memoria 47
5 Strategie per la memoria 51
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 La memoria è un processo di ricostruzione di Frederick C. Bartlett 54
2 La dimenticanza è una difesa di Sigmund Freud 55
4 L’intelligenza 56
1 Che cosa si intende per intelligenza 56
2 I test di intelligenza 56
3 Caratteristiche dell’intelligenza 57
4 Lo sviluppo cognitivo 60
5 La teoria delle intelligenze multiple 60
Cinema e letteratura: A beautiful mind 62
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 Lo sviluppo mentale nello stadio senso-motorio di Jean Piaget 66
2 La difficoltà di valutare “le intelligenze” di Howard E. Gardner 67
3 L’apprendimento 69
LEGGERE LA PSICOLOGIA
I fattori che entrano in gioco nell’apprendimento di John Dollard 84
2 Costruire la conoscenza 86
1 Apprendimento e conoscenza 86
2 Il costruttivismo 88
Cinema e letteratura: La vita è bella 90
3 Il sociocostruttivismo 92
4 Apprendimento, cultura e linguaggio 93
LEGGERE LA PSICOLOGIA
La funzione comunicativa del linguaggio di Lev S. Vygotskij 98
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’intelligenza delle scimmie antropoidi di Wolfgang Köhler 116
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 La pedagogia delle reciprocità di Jerome Bruner 126
2 Insegnamento ed emozioni di Paolo Crepet 127
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 Il piacere di trasmettere la conoscenza e la motivazione allo studio di Daniel Pennac 138
2 L’apprendimento come pratica sociale di Jean Lave ed Etienne Wenger 139
LEGGERE LA PSICOLOGIA
La teoria dell’autodeterminazione di Pietro Boscolo 152
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’apprendimento e l’uso delle nuove tecnologie di Giovanni Biondi 168
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Il significato del gioco infantile di Donald W. Winnicott 184
LEGGERE LA PSICOLOGIA
La base sicura e la fiducia in se stessi di John Bowlby 194
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Autoeducazione e disciplina attiva di Maria Montessori 206
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Profezie che si autoavverano di Daniel Goleman 218
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Il caso di Vivian di Isca Salzberger-Wittenberg 228
6 La comunicazione 231
LEGGERE LA PSICOLOGIA
I linguaggi del corpo di Samy Molcho 248
LEGGERE LA PSICOLOGIA
La comunicazione non è mai neutra di Marina Mizzau 260
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’aspetto pragmatico della comunicazione di Paul Watzlawick,
Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson 274
i processi cognitivi
Antologia on line
1 Introduzione 5 Relazione, educazione, affetti
Sigmund Freud, La terapia analitica Paolo Crepet, Le forme dell’amore filiale
Jean Piaget, Psicologia ed educazione Bruno Bettelheim, Perché le punizioni non funzionano
James Hillman, Il sogno
2 I processi cognitivi Sigmund Freud, Il lavoro onirico
Wolfgang Köhler, L’insufficienza del meccanicismo Thomas Berry Brazelton – Bertrand G. Cramer, Dare un
Paolo Legrenzi, Ragionamento e decisione significato al comportamento del bambino Bruno Bettel-
Dafna Lemish, L’attenzione verso la televisione nei bambini heim, Il bisogno di magia del bambino
Ulric Neisser, La critica della psicologia cognitivista e lo John P. Hewitt, L’acquisizione del Sé
studio della mente Maria Emilia Pozzi, Il counseling psicodinamico con bam-
Donald A. Norman, Le dinamiche dell’attenzione bini da zero a cinque anni
Steven Pinker, La concezione computazionale della mente Asha Phillips, Perché è difficile dire no?
Oliver Sacks, Il marinaio perduto Silvia Kanizsa, Il ruolo del maestro
Oliver Sacks, Malattia e salute Paolo Crepet, Senza cultura non c’è libertà
Edward Chace Tolman, Lo scopo nel comportamento animale Felice Carugati – Patrizia Selleri, Insuccesso scolastico e
Marta Vigorelli, La complessità dell’atto percettivo spiegazioni degli alunni
Donald W. Winnicott, La comunicazione precoce tra ma-
dre e bambino
3 L’apprendimento
René A. Spitz, La depressione anaclitica nei bambini emo-
Luigi Anolli, Il sistema culturale “adulto-bambino”
tivamente deprivati
Carmen Belacchi – Camilla Gobbo, La prospettiva ecolo-
Sigmund Freud, Il metodo catartico
gica nell’apprendimento
Daniel N. Stern, La costruzione del Sé nell’alternanza degli
Piero Boscolo, La teoria del “problem solving”
scambi
John M. Darley, – Sam Glucksberg – Ronald A. Kinchla,
Daniel Goleman, Come allevare un prepotente
Il condizionamento classico e operante negli esseri umani
Bruno Bettelheim, La fiaba e la situazione esistenziale
John M. Darley – Sam Glucksberg – Ronald A. Kinchla,
Marcel Postic, La funzione dell’insegnante
La motivazione alla competenza
Silvia Kanizsa, La gestione delle emozioni nel processo di
Willem Doise, Interazione sociale e sviluppo cognitivo
insegnamento
Sigmund Freud, Il pensiero umoristico
Howard Gardner, L’intelligenza creativa 6 La comunicazione
Howard Gardner, L’intelligenza sintetica Carmen Belacchi – Camilla Gobbo, La comunicazione
Dafna Lemish, Televisione e apprendimento come costruzione
Kurt Lewin, Lo spazio di vita psicologico Carmen Belacchi – Camilla Gobbo, Il concetto di altro
Jacques Maritain, Le apparenze naturali e l’intuizione creativa significativo
Marvin L. Minsky, Il mondo dei blocchetti delle costruzioni Simonetta D’Amico – Antonella Devescovi, La comuni-
Marta Vigorelli, Scopofilia, elaborazione fantasmatica e fi- cazione non verbale
gurazione artistica in alcune opere di Max Ernst Simonetta D’Amico – Antonella Devescovi, La nascita
Max Wertheimer, Il pensiero produttivo della comunicazione intenzionale
Michnick Golinkoff – Hirsh-Pasek, La comparsa delle
4 Imparare a imparare abilità grammaticali nel linguaggio infantile
Felice Carugati – Patrizia Selleri, Il ruolo degli alunni Thomas Gordon, Costruire relazioni efficaci
Felice Carugati – Patrizia Selleri, Le classi come contesti culturali Alexander Lowen, L’analisi dal basso
Felice Carugati – Patrizia Selleri, Perché apprendere? Co- Roberta Michnick Golinkoff – Kathryn Hirsh-Pasek, La
struire gli scopi dell’apprendimento specificità della comunicazione umana
Maria Teresa Serafi ni, La professione di studente Marina Mizzau, Cooperazione o conflitto nella comunicazione?
5 - Ec
8 8 ie C r u o
8 6 io t
8 - / B lo S c
0 6 z.
-1 op
paolo crepet
9 7 g i a P a o u di
paolo crepet
a
E in
psicologia
o
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti con-
ol
ic
e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 l. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n. 633,
art. 2, lett. d).
psicologia
da una ricca antologia:
1. Introduzione
2. I processi cognitivi
3. L’apprendimento
4. Imparare a imparare
5. Lavoro, gruppi, relazioni
6. La comunicazione
Rubriche
• I protagonisti della psicologia: per conoscere le grandi
personalità della disciplina
• Le parole della psicologia: per acquisire familiarità
con il lessico specifico
• Le domande del presente: per stimolare la riflessione
primo biennio
sulla realtà di tutti i giorni
• Cinema e letteratura: schede film e schede libro per
suggerire un diverso punto di vista
economico-sociale
CONTENUTI MULTIMEDIALI
• antologiaonline
antologia organizzata per temi e problemi
• testonline
esercizi autocorrettivi
• verificheonline
verifiche per la classe virtuale
Prezzo al pubblico
Euro 13,80
1 Introduzione 1
1 Psicologia e psicologi 2
1 Che cos’è la psicologia 2
2 Chi sono gli psicologi 6
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’alfabeto delle emozioni di Paolo Crepet 8
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 L’unicità dell’esperienza di Wilhelm M. Wundt 16
2 L’“infant observation” di Esther Bick 17
2 I processi cognitivi 19
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Lo scopo pratico della psicologia di John B. Watson 26
2 La percezione e l’attenzione 28
1 Che cosa si intende per percezione 28
2 Le leggi della percezione visiva 29
Cinema e letteratura: Patrick Süskind, Il profumo. La storia di un assassino 30
3 Le illusioni percettive 33
4 Che cos’è l’attenzione 35
5 Il funzionamento dell’attenzione 36
6 Le teorie dell’attenzione 37
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Il ruolo dell’attenzione nell’apprendimento di un testo di Pietro Boscolo 42
3 La memoria 44
1 Che cos’è la memoria 44
2 I depositi della memoria 44
3 Forme e tipi di memoria 45
Cinema e letteratura: Memento 46
4 Il funzionamento della memoria 47
5 Strategie per la memoria 51
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 La memoria è un processo di ricostruzione di Frederick C. Bartlett 54
2 La dimenticanza è una difesa di Sigmund Freud 55
4 L’intelligenza 56
1 Che cosa si intende per intelligenza 56
2 I test di intelligenza 56
3 Caratteristiche dell’intelligenza 57
4 Lo sviluppo cognitivo 60
5 La teoria delle intelligenze multiple 60
Cinema e letteratura: A beautiful mind 62
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 Lo sviluppo mentale nello stadio senso-motorio di Jean Piaget 66
2 La difficoltà di valutare “le intelligenze” di Howard E. Gardner 67
3 L’apprendimento 69
LEGGERE LA PSICOLOGIA
I fattori che entrano in gioco nell’apprendimento di John Dollard 84
2 Costruire la conoscenza 86
1 Apprendimento e conoscenza 86
2 Il costruttivismo 88
Cinema e letteratura: La vita è bella 90
3 Il sociocostruttivismo 92
4 Apprendimento, cultura e linguaggio 93
LEGGERE LA PSICOLOGIA
La funzione comunicativa del linguaggio di Lev S. Vygotskij 98
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’intelligenza delle scimmie antropoidi di Wolfgang Köhler 116
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 La pedagogia delle reciprocità di Jerome Bruner 126
2 Insegnamento ed emozioni di Paolo Crepet 127
LEGGERE LA PSICOLOGIA
1 Il piacere di trasmettere la conoscenza e la motivazione allo studio di Daniel Pennac 138
2 L’apprendimento come pratica sociale di Jean Lave ed Etienne Wenger 139
LEGGERE LA PSICOLOGIA
La teoria dell’autodeterminazione di Pietro Boscolo 152
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’apprendimento e l’uso delle nuove tecnologie di Giovanni Biondi 168
LEGGERE LA PSICOLOGIA
I limiti del taylorismo di Giuseppe Bonazzi 180
LEGGERE LA PSICOLOGIA
“Igiene” e motivazione al lavoro di Giuseppe Bonazzi 190
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Lo strumento del “counselling” nello scenario dell’incertezza di Gianluca Biggio 202
LEGGERE LA PSICOLOGIA
Il clima organizzativo di Enzo Spaltro e Paola de Vito Piscicelli 222
6 La comunicazione 225
LEGGERE LA PSICOLOGIA
I linguaggi del corpo di Samy Molcho 242
LEGGERE LA PSICOLOGIA
La comunicazione non è mai neutra di Marina Mizzau 254
LEGGERE LA PSICOLOGIA
L’aspetto pragmatico della comunicazione di Paul Watzlawick,
Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson 268
i processi cognitivi
Antologia on line
1 Introduzione Felice Carugati – Patrizia Selleri, Perché apprendere? Co-
Sigmund Freud, La terapia analitica struire gli scopi dell’apprendimento
Jean Piaget, Psicologia ed educazione Maria Teresa Serafi ni, La professione di studente
i processi cognitivi
Premessa
Nel corso della mia lunga esperienza professionale, mi è capitato più volte di incontrare giovani
convinti che intraprendere lo studio della psicologia signifi chi imparare a comprendere se stessi.
Non c’è nulla di più sbagliato: non ci si “cura” studiando psicologia. Le persone cui questa di-
sciplina presta aiuto hanno bisogno delle nostre sicurezze, non delle nostre fragilità.
Ideare un testo destinato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, perciò, si è rive-
lato una straordinaria opportunità per spiegare loro la complessità e i contenuti di un mestiere
che ho scelto tanti anni fa e che ancor oggi riesce ad affascinarmi e a sorprendermi. Nel volume
ho cercato di illustrare diversi aspetti e ambiti di applicazione della psicologia, per rispondere a
tre obiettivi: far conoscere le teorie che hanno segnato la storia della disciplina; fornire uno stru-
mento adeguato ad affrontare i problemi con cui ogni giorno ci confrontiamo; mostrare possibi-
li percorsi professionali. Al medesimo intento rispondono gli approfondimenti che troverete in
ciascun capitolo – focalizzazione sui protagonisti e sui concetti-chiave della disciplina, sguardo
alle problematiche della società attuale, ampliamento della prospettiva mediante suggerimenti
letterari e cinematografi ci.
Devo però fare un’ulteriore considerazione a proposito del concetto di “cura”: oggi siamo osses-
sionati dal raggiungimento della perfezione (il corpo, la salute, la ricchezza, la felicità) e la cura
sembra essere lo strumento per accedervi, il più presto e facilmente possibile. Il rischio che cor-
riamo è quello di voler eliminare a tutti costi ogni difetto e, dunque, che la cura debba portare
alla totale assenza di nèi, difetti, limiti. Ma sono proprio questi ultimi che ci distinguono, che
parlano delle nostre meravigliose differenze. Il lavoro di uno psicologo non consiste nel “guari-
re” l’anima, bensì nel crescere assieme alle persone che si rivolgono a noi, aiutarle ad avere meno
paura di vivere, e scoprirsi più forti proprio per quell’immensa fi ducia che qualcuno ci ha dato.
L’augurio che posso fare a voi giovani lettori è che questo testo possa portare qualcuno a voler
iniziare questo cammino, con l’eventualità che, quando arriverete alla mia età, possiate sentirvi
contenti di questa scelta e della passione che avrete consumato per tenerla in vita.
Paolo Crepet
2 costruire la conoscenza
3 processi di pensiero
LeGGere La pSIcOLOGIa
1 I fattori che entrano in gioco nell’apprendimento di John Dollard
2 La funzione comunicativa del linguaggio di Lev S. Vygotskij
3 L’intelligenza delle scimmie antropoidi di Wolfgang Köhler
4 La pedagogia della reciprocità di Jerome Bruner
Insegnamento ed emozioni di Paolo Crepet
SN SI SC seguito da SI SC
(suono) (cibo) (suono) (cibo) (suono)
nessuna RI RI RC
risposta salivazione salivazione salivazione
Ulteriori osservazioni sulle risposte Il processo di cui Lo studioso notò che il comportamento del gatto era
abbiamo parlato finora rientra nella fase che Pavlov inizialmente del tutto casuale, ma in seguito a una se-
chiama di acquisizione. A tale fase può seguire la fase rie di tentativi ed errori, l’animale imparava quale fos-
di estinzione: se lo stimolo condizionato viene presen- se il modo più veloce per liberarsi e raggiungere il ci-
tato diverse volte da solo, finisce per inibire la risposta bo, arrivando infine, dopo un certo numero di prove, a
condizionata che aveva generato in precedenza. Il sog- uscire dalla scatola subito dopo esservi entrato.
getto, che inizialmente era condizionato, non risponde Questo esperimento è stato utile a Thorndike per te-
più con lo stesso comportamento. orizzare la legge dell’effetto, dove per “effetto” si in-
Per esempio, se al cane si presenta ripetutamente sol- tende il soddisfacimento di un determinato bisogno:
tanto il suono del campanello, senza il cibo, dopo un una risposta, o un certo comportamento, sarà ripro-
po’ la salivazione non aumenta: si parla allora di estin- dotto più facilmente e ripetutamente rispetto ad altri
zione della risposta. se il suo effetto è la soddisfazione di un bisogno del
Ma gli effetti del condizionamento non scompaiono soggetto che lo attua. Non a caso, il gatto in gabbia era
del tutto. Se il cane riposa per una notte, il giorno do- affamato e all’esterno si trovava del cibo: liberandosi,
po, al risveglio, lo stimolo condizionato produce nuo- il gatto poteva rapidamente soddisfare lo stimolo del-
vamente la risposta condizionata, seppure per breve la fame.
durata: è avvenuto un recupero spontaneo, e al suo- Secondo Thorndike, anche il comportamento uma-
no del campanello, nel cane, avverrà un aumento di no in molte circostanze è guidato da condizionamen-
salivazione. ti operanti: in tutte le occasioni in cui compiamo una
Altre osservazioni interessanti riguardano le reazioni certa azione per conseguire un obiettivo (aprire una
agli stimoli. Il soggetto può reagire con la stessa rispo- bottiglia d’acqua per bere quando siamo assetati, gi-
sta condizionata anche in presenza di stimoli che asso- rare la maniglia di una finestra per aprirla e cambiare
migliano a quello condizionato ma non sono uguali: aria in una stanza, far bene il compito in classe per ri-
ad esempio, il cane aumenta la salivazione udendo un cevere un buon voto ecc.), il comportamento è origi-
suono simile a quello del campanello. In questo caso si nato non tanto da uno stimolo condizionato, quanto
parla del fenomeno della generalizzazione. piuttosto dalle conseguenze positive che queste azio-
Si può comunque insegnare al soggetto a discriminare ni hanno nella nostra vita. Thorndike cercò di trarre
tra stimoli simili: in tal caso, esso imparerà a fornire la dalla sua teoria dell’apprendimento suggerimenti per
risposta condizionata solo in presenza di uno stimolo le applicazioni in ambito scolastico, e si servì della leg-
specifico (ad esempio, un suono di una certa intensità). ge dell’effetto nell’elaborazione di particolari tecniche
di insegnamento.
L’apprendimento per prove ed errori Lo psicologo
americano Edward Lee Thorndike (1874-1949) si Skinner e il condizionamento operante Gli studi di
occupò dell’apprendimento per prove ed errori. Nei Pavlov e di Thorndike furono ripresi da Burrhus Fre-
suoi esperimenti egli metteva ripetutamente un gatto deric Skinner (1904-1990), che sottolineò la distin-
affamato in una scatola al di fuori della quale c’era del zione tra condizionamento rispondente (quello ef-
cibo. Quindi, osservava il comportamento dell’anima- fettuato da Pavlov) e condizionamento operante (o
le, misurando il tempo che impiegava per uscire dal- strumentale), in cui il soggetto è attivo nell’ambiente e
la scatola. lo modifica attraverso il proprio comportamento.
Nel condizionamento classico, il soggetto che appren- Egli studiò la tecnica del mo-
de è passivo; il condizionamento operante, invece, dellamento, che permette di ot-
pur essendo una forma di apprendimento associativo tenere comportamenti specifi-
come il condizionamento classico, si realizza attraverso ci attraverso la ricompensa delle
una partecipazione diretta e spontanea del soggetto. azioni che gradualmente porta-
Skinner studiò il comportamento di un ratto in una no alla risposta che si vuole ot-
gabbia, all’interno della quale c’era una leva che, pre- tenere. Tante sono le occasioni
muta, provocava l’ingresso di cibo. Il ratto si muoveva in cui l’apprendimento segue la
per la gabbia finché, casualmente, premeva la leva e fa- forma del modellamento, specie
ceva entrare il cibo. In poco tempo, apprendeva l’asso- nei bambini più piccoli. Si pen-
ciazione tra la leva e il cibo e apprendeva il comporta- si a un ragazzino alle prese con
mento che produceva la ricompensa. la prima bicicletta: la mamma lo
Skinner riteneva che la legge dell’apprendimento ela- seguirà passo per passo e raffor-
borata da Thorndike sottolineasse in modo indebito la zerà, con il sorriso, la lode, l’in-
natura “piacevole”, o “desiderabile”, dell’effetto, dando coraggiamento, la giusta esecu-
eccessivo spazio a componenti insondabili della mente zione dei passi (spingere le rotel-
umana, come quella emotiva. Egli formulò invece una le, tener fermo il manubrio, usa- Burrhus Frederic Skinner.
spiegazione basata sul concetto di rinforzo. Nella teo- re i freni e così via). Il bambino
ria del condizionamento operante è chiamato rinforzo è guidato nell’attività attraverso
il succedersi di un comportamento e di un evento le indicazioni positive o negative della mamma e rag-
che rende il comportamento più probabile. L’even- giungerà così il suo obiettivo. Quando il bambino si
to può consistere sia nella presentazione di uno stimo- troverà da solo di fronte alla stessa attività, sarà in gra-
lo, come cibo o acqua o una qualsiasi ricompensa, e si do di portarla a termine autonomamente.
parla allora di rinforzo positivo, sia nella cessazione di
uno stimolo ostacolante, come per esempio un rumore L’apprendimento per osservazione e imitazione Al-
molto forte, e in quel caso prende il nome di rinforzo tre forme importanti di apprendimento sono l’osser-
negativo. Secondo Skinner è proprio dal rinforzo che vazione di altri soggetti e la successiva imitazione del
dipende il raggiungimento di un comportamento effi- comportamento, proprie non soltanto degli esseri uma-
cace da parte del soggetto che apprende. ni, bensì rintracciabili anche negli animali. Nei bambi-
ni piccoli l’osservazione è una modalità assai diffusa di
apprendimento: consente di acquisire comportamenti e
abilità osservando il modo di agire degli altri e gli effet-
ti prodotti dalle loro azioni. L’imitazione, poi, permet-
te di evitare errori o situazioni difficili, osservando ciò
che fanno altri soggetti significativi (genitori, insegnan-
ti, compagni). Spesso l’imitazione non è immediata, ma
riproduce soltanto in seguito comportamenti osservati
in precedenza. Ovviamente l’osservazione e l’imitazione
sono tanto più frequenti quanto più si prova simpatia,
ammirazione, interesse verso lo stimolo o la persona os-
servata: in questo caso, l’apprendimento imitativo sarà
più accurato e frequente. Pensiamo a tutte le forme di
imitazione dei personaggi di libri, fumetti, televisione, o
anche dei nostri fratelli, sorelle, cugini e amici più gran-
di che spesso ci sembrano idoli da imitare.
Famosi sono gli esperimenti dello psicologo canade-
se Albert Bandura (1925), incentrati sull’apprendi-
Skinner box. mento per osservazione di modelli, che consistevano
nel sottoporre i bambini in età Alcune forme di imitazione, tuttavia, non sono la co-
prescolare alla visione di alcuni pia esatta di quanto osservato in altri: nei bambini più
filmati. I bimbi erano divisi in grandi sono presenti spesso una elaborazione e una va-
tre gruppi, a ognuno dei quali lutazione personali, per cui si parla di apprendimento
si mostrava un filmato diverso. vicariante, ossia di apprendimento per imitazione che
Nel primo, una persona si com- presuppone la valutazione degli effetti che il compor-
portava aggressivamente ver- tamento imitativo sortirà all’esterno o verso gli altri;
so un pupazzo e veniva ricom- nell’esperimento di Bandura i bambini imitano il mo-
pensata; nel secondo, l’indivi- dello soprattutto se lo vedono ricompensato.
duo aggressivo veniva punito; L’apprendimento vicariante, attraverso la valutazione
infine, nel gruppo di control- della situazione futura e la prefigurazione degli effet-
lo i bambini osservavano adulti ti dell’azione, attiva profondamente i nostri processi
con atteggiamento indifferente cognitivi e implica un’elaborazione complessa della si-
Albert Bandura.
nei confronti del pupazzo. Suc- tuazione, con il coinvolgimento di funzioni psichiche
cessivamente, si analizzavano le superiori.
reazioni dei bimbi in una stanza, dove avevano a loro
disposizione il bambolotto: in effetti, alcuni bambini Qualche domanda
riproducevano i modi di fare che avevano appena os- Ü Come funziona la teoria del condizionamento classico?
servato nel film. Bandura notò che il comportamento Ü Che cosa sostiene Skinner con la teoria del
aggressivo era maggiore nei fanciulli che avevano visto condizionamento operante?
gli adulti picchiare il bambolotto e, in particolar mo- Ü In che modo si verifica nei bambini l’apprendimento
per imitazione?
do, avevano visto ricompensare la condotta violenta.
Cinema e letteratura
I quattrocento colpi
Il dodicenne Antoine vive a Parigi sul fi- viene quindi internato in un riformato- di un ragazzino un po’ ribelle (il titolo del
nire degli anni Cinquanta: è un ragazzo rio lontano da Parigi, dove vige una du- film significa “fare il diavolo a quattro”)
sveglio, vivace, ma poco amato dai ge- rissima disciplina. Quando ormai sem- ma tutt’altro che demotivato.
nitori e incompreso dai suoi insegnanti. bra essersi rassegnato, Antoine, duran- Esempi ne sono il castigo e l’umiliazio-
Trova calore e amicizia nel compagno te una partita a calcio, riesce a fuggire ne duramente inflittigli dall’insegnante
René, con il quale inizia a marinare la dal riformatorio. Spinto dalla paura, dal- per aver copiato un brano di Balzac in un
scuola per conoscere il mondo e la vi- la rabbia e dall’ebbrezza, il ragazzino compito a casa e il vero e proprio interro-
ta: il cinema, il luna-park, le strade del- corre fino a quel mare che aveva tan- gatorio – fatto di domande irriguardose
la città di notte. Per attirare l’attenzione to desiderato vedere. Di fronte a lui si sui suoi sentimenti – cui lo sottopone la
della madre, Antoine inizia a compiere dispiega la libertà, affascinante e allo psicologa del riformatorio.
piccoli furti e si fa rimproverare a scuola stesso tempo spaventosa, priva com’è Un film che mostra come anche la più
per cattiva condotta e scarso rendimen- di vincoli e del sostegno amoroso dei genuina voglia di apprendere e cono-
to. Ma la situazione peggiora, dapprima genitori e della società. scere, di crescere, possa venir delusa e
quando il ragazzino vede la madre ba- In questo suo primo lungometraggio ostacolata se il mondo adulto non è in
ciare un uomo diverso dal padre, poi Truffaut offre un toccante ritratto, in grado di ascoltare le richieste di un ado-
quando, desideroso di fare una gita al parte autobiografico, degli anni che ac- lescente.
mare, per procurarsi i soldi necessari compagnano all’età adulta: anni pieni di
ruba, con l’amico René, dall’ufficio del curiosità, di voglia di scoprire e di misu-
padre una macchina da scrivere: inca- rarsi con il mondo, ma che dovrebbero
Titolo originale: Les Quatre Cents
paci, tuttavia, di rivendere la refurtiva, i essere attraversati con l’appoggio della
Coups
due ragazzi tentano di restituirla e ven- famiglia, degli amici e della scuola.
Regia: François Truffaut
gono scoperti. Antoine, denunciato dal Truffaut mostra invece il totale fallimen-
Francia, 1959, 99’, bianco e nero
padre, trascorre una notte in carcere e to delle istituzioni attraverso l’esperienza
2. L’apprendimento stimolo-risposta. Il secondo ti- lo stimolo per produrre un’altra risposta, ovvero il fat-
po di apprendimento della classificazione di Gagner è to che il bambino chieda di avere la bambola.
basato sullo schema stimolo-risposta e corrisponde al Proseguendo con le combinazioni di S/R, il bimbo as-
condizionamento operante, in cui il soggetto è at- socerà all’atto di prendere la bambola quello di andare
tivo e la risposta allo stimolo è spontanea. Gagner fa a letto, di sdraiarsi, di dormire. Sono, queste, concate-
l’esempio del cane che, all’ordine “Da’ la zampa!”, al- nazioni che vengono lentamente apprese per contigui-
za la zampetta e la mette nelle mani del padrone, che tà (prossimità o vicinanza fra due o più oggetti, con-
lo ricompensa accarezzandolo o dandogli un biscotto, cetti o azioni): gli atti si susseguono uno dopo l’altro e
cioè un rinforzo. vengono quindi associati.
sociamo alla parola “fiammifero” l’immagine dell’og- lo stesso suono o che si scrivono in modo simile (fin,
getto; l’immagine dell’oggetto è poi lo stimolo che fa femme, faim) sarà più difficile ricordarle.
riaffiorare una delle funzioni del fiammifero: illumi-
nare. Successivamente, dalla funzione “illuminare” si 6. L’apprendimento di concetti. Un altro punto della
estrae la radice (“lum-”), in comune con la nuova pa- tassonomia di Gagner è l’apprendimento di concetti,
rola, e da qui impariamo a ricordare la parola france- cioè la capacità di «classificare le situazioni di stimolo
se allumette. in termini di proprietà astratte, come colore, forma,
È evidente che ogni persona associa, e quindi apprende, posizione, numero». Apprendere un concetto significa
attraverso catene verbali di diversa natura e ampiezza, a riuscire a riconoscere alcune caratteristiche in un og-
seconda della propria storia e della propria conoscenza. getto e attribuirle poi ad altri, generalizzandole.
Il ricorso a codici visivi (l’immagine che sollecita il cor- Andiamo con la mente ai momenti in cui abbiamo im-
rispondente verbale dell’oggetto rappresentato) facilita parato a distinguere concetti come rosso, verde, su, giù,
e velocizza l’apprendimento soprattutto nei bambini. in mezzo, dentro, fuori, gatto, cane, foglia ecc. Ciò che
siamo riusciti a fare, e che fanno i bambini quando li
5. L’apprendimento di discriminazioni. Il quinto imparano, è proprio riconoscere specifiche caratteristi-
tipo di apprendimento della tassonomia di Gagner è che fisiche degli oggetti (posizione su/giù, distinzione
l’apprendimento di discriminazioni. L’autore fa l’esem- verde/rosso, oggetti dentro/fuori ecc.) il cui significato
pio di un’insegnante che impara a chiamare per nome viene interiorizzato e riutilizzato in altre infinite circo-
tutti gli alunni della propria classe. Il meccanismo base stanze, anche non in presenza degli oggetti stessi.
di questa forma di apprendimento è appunto la discri- In questa forma di apprendimento il linguaggio ha
minazione: l’insegnante ha imparato ad accoppiare a una parte fondamentale.
ogni alunno un certo nome, “ancorandosi” alle caratte- Attraverso il linguaggio, infatti, il bambino esprime il
ristiche distintive di ciascun alunno e alunna. E quindi significato dei concetti appresi in presenza degli ogget-
ricorderà che, supponiamo, Federica è la bimba con i ti, può verbalizzarlo e riutilizzarlo anche in situazio-
capelli rossi e le lentiggini, Andrea il ragazzino più alto ni diverse. Gagner fa l’esempio del cubo, per cui un
della classe, Giulia ha gli occhiali e Fabrizio i capelli a bambino impara a chiamare cubo un “blocco” di al-
spazzola e un giubbotto verde. Quanto più le caratte- cuni centimetri di spessore e poi ad applicare questo
ristiche degli alunni saranno diverse tra loro, tanto più termine ad altri oggetti, diversi dal primo per forma e
per la maestra sarà facile ricordare i loro nomi mediante misura. Più tardi egli impara a classificare come cubo
associazioni uniche di caratteristiche particolari. un oggetto che ha una determinata forma, ed è in gra-
Questa forma di apprendimento è più complessa ri- do di identificare con questo stesso nome una classe di
spetto alle prime che abbiamo visto. Nella nostra vi- oggetti che possono presentare pure notevoli differen-
ta, l’apprendimento di discriminazioni è rintracciabi- ze. Così facendo, il bambino riconoscerà come cubo la
le ovunque. Pensiamo ai collezionisti che ricordano a mattonella di sapone per lavare i panni, la candela di
memoria i nomi dei modellini delle auto e le caratte- quella forma geometrica che sta sopra la mensola e il
ristiche di ciascuno di essi, oppure ai patiti di calcio contenitore di latta del tè in polvere.
che ricordano alla perfezione i nomi dei calciatori del- L’apprendimento dei concetti si realizza più facilmen-
le varie squadre o di quelli che hanno vinto in parti- te se il soggetto sperimenta diverse tipologie di stimo-
colari manifestazioni sportive. La memoria ha quindi li che possiedono la caratteristica da apprendere. Così,
un ruolo fondamentale: quanto più numerosi sono gli per insegnare al bambino il concetto di “in mezzo”, gli
elementi da discriminare, tanto più difficile sarà me- presenteremo una serie di oggetti, gli faremo accoppia-
morizzarli. Il fenomeno dell’interferenza, di cui abbia- re allo stimolo “Dammi l’oggetto in mezzo” un rinfor-
mo parlato a proposito della memoria, è sempre in ag- zo positivo ogniqualvolta egli prenderà l’oggetto effet-
guato. Le discriminazioni apprese compromettono fa- tivamente posto al centro, e ripeteremo l’esercizio per
cilmente le risposte a nuovi stimoli: se l’insegnante ha svariate volte con oggetti e situazioni differenti. Natu-
appena imparato i nomi della nuova classe, sarà più ralmente, affinché questo tipo di apprendimento si re-
difficile per lei imparare anche quelli degli alunni della alizzi, è necessario che il bambino abbia sviluppato i ti-
classe vicina; se impariamo parole straniere che hanno pi di apprendimento precedenti: capacità di distingue-
re i tre oggetti, di verbalizzare l’espressione “in mezzo”, prima condizione perché questo apprendimento si rea-
di rispondere associando un’azione (indicare l’oggetto lizzi è che siano appresi in precedenza i singoli concetti
che sta in mezzo) o una frase (“Eccolo!”). che vengono coinvolti nella regola. In altri termini, è
Crescendo e sviluppando il linguaggio, l’individuo ap- necessario che per ogni “oggetto” (matematico, lingui-
prenderà i concetti anche solo attraverso l’istruzione stico, fisico, verbale) implicato nella regola venga svol-
verbale, senza ricorrere all’esperienza, come invece fa to l’apprendimento del relativo concetto.
il bambino. L’apprendimento di regole è il meccanismo princi-
pale su cui si basa il modello educativo tradiziona-
7. L’apprendimento di regole. Dopo aver appreso i le, spesso confuso con la meccanica memorizzazione
concetti, è possibile apprendere le regole. Si tratta del e ripetizione di frasi: per verificare l’apprendimento
settimo livello della tassonomia di Gagner. Le regole di una regola non è sufficiente l’esposizione verbale
vengono definite come catene di due o più concetti della stessa.
(secondo altri autori, le regole sono anche relazioni fra Si dovrebbe accertare piuttosto che il bambino (o
concetti) e vanno ben distinte dai semplici enunciati l’adulto) sappia applicare correttamente la regola alla
verbali o catene verbali. Detto questo, è possibile de- realtà. Alcuni psicologi e pedagogisti – primo fra tutti
finire l’apprendimento di regole come apprendimento lo psicologo statunitense Jerome Bruner (1915) – ri-
di concatenazioni di concetti. tengono che il modo migliore per apprendere le rego-
Esempi di regole sono la formula chimica dell’acqua, le sia scoprirle personalmente; altri, invece, sosten-
il teorema di Pitagora, la declinazione dei nomi lati- gono il ruolo fondamentale delle formulazioni ver-
ni, l’uso del genitivo sassone in inglese ecc. Appren- bali (suggerimenti, istruzioni, spiegazioni verbali degli
dere una regola non significa impararla a memoria: è adulti o insegnanti) quali scorciatoie per arrivare alla
per questo che le regole non sono semplici associazioni regola e apprenderla in modo alquanto più veloce.
verbali di parole, ma catene di concetti. È chiaro che la
Cinema e letteratura
Will Hunting, genio ribelle
Per qualcuno, risolvere un problema di tunati che frequentano l’illustre istituto riconoscendo invece nello psicoanalista
matematica richiede un assiduo e co- universitario di Boston. Sean un buon punto di partenza per ini-
stante esercizio, per qualcun altro invece Un giorno, mentre pulisce i corridoi del ziare a conoscere se stesso.
costituisce una divertente sfida da vin- dipartimento di matematica, Will vede Dopo la diffidenza iniziale, Sean riesce
cere con un colpo di genio. Se non tut- sulla lavagna un problema di matema- a toccare le corde del ragazzo che, trau-
to, nell’apprendimento, passa per l’im- tica che il professor Lambeau ha lasciato matizzato dalle esperienze infantili, si
pegno e la disciplina, certamente tutto da risolvere per i suoi studenti. Nessuno trincera dietro le parole e le teorie ap-
ruota attorno alla passione e alla sete di ci riesce, mentre per Will la risoluzione prese sui libri, per non aprirsi agli altri:
conoscenza. non richiede neppure uno sforzo ecces- Will si è infatti innamorato di una stu-
Will Hunting, reduce da un’infanzia di sivo. Quando scopre che a risolverlo è dentessa, ne è ricambiato, ma ha pau-
abusi e di solitudine, è un ventenne stato lui, il professor Lambeau cerca di ra di vivere fino in fondo la loro storia.
che vive nei quartieri popolari di Bo- aiutare Will e di liberarlo dal carcere dove Attraverso il confronto con Sean, Will ri-
ston. Condivide un appartamento con nel frattempo è stato rinchiuso per una uscirà a prendere una decisione corag-
gli amici e per mantenersi lavora come rissa di strada: le condizioni poste per ot- giosa: seguire la sua ragazza in Califor-
bidello al prestigioso Massachusetts In- tenere la libertà sono che egli frequenti nia e iniziare a pensare di costruirsi un
stitute of Technology (Mit). Nel suo tem- le lezioni di matematica e che vada in futuro basato su scelte, impegno e re-
po libero, adora leggere testi di ogni ti- cura da uno psicoanalista. Seppur recal- sponsabilità, per non finire i suoi giorni
po: dalla letteratura alla filosofia, dalla citrante Will accetta e ben presto supe- come muratore o meccanico nei sob-
storia all’economia, dall’arte alla mate- ra i suoi stessi docenti, che cercano di borghi di Boston.
matica. Dotato di formidabili memoria convincerlo a impiegarsi nell’Intelligen- Scritto dai due giovani protagonisti,
e intelligenza, supera di gran lunga la ce governativa. Will non vuole accetta- Matt Damon (Will) e Ben Affleck (Chu-
cultura dei suoi coetanei più ricchi e for- re un lavoro che disapprova eticamente, ckie, il miglior amico di Will), il film pro-
8. La risoluzione di problemi. Cominciamo a com- lungo nella nostra memoria: per esempio, una volta che
prendere che non tutte le forme di apprendimento so- imparo a guidare la macchina, assai difficilmente mi di-
no riconducibili al meccanismo di stimolo-risposta, sia menticherò come si fa, anche se interromperò la guida
pure inteso secondo diversi gradi di complessità. Ci so- pratica per molto tempo. Altri apprendimenti, invece,
no situazioni in cui l’apprendimento non è solo asso- sono immediati e ci illuminano come un fulmine o ri-
ciazione o ripetizione, ma si basa su processi cognitivi chiedono l’attività complessa di risoluzione di problemi.
complessi, come l’elaborazione, la memoria, l’atten- È proprio il problem solving (“risoluzione di proble-
zione, la valutazione. mi”) che rappresenta l’ottava e ultima tipologia di ap-
In questi casi il nucleo dell’apprendimento è la cono- prendimento nella tassonomia di Gagner, che può es-
scenza, più che il comportamento. Si parla quindi di sere raggiunta solo se l’individuo ha acquisito i tipi di
apprendimento cognitivo o complesso per indicare apprendimento precedenti.
una forma di apprendimento in cui ci appropriamo di Dopo aver imparato le regole e le loro applicazioni, il
significati, interpretiamo situazioni, elaboriamo calco- passo successivo è la creazione di regole nuove più
li, applichiamo teorie, risolviamo problemi, con un li- complesse, appunto attraverso il processo del problem
vello di astrazione e complessità maggiore. Pensiamo, solving.
ad esempio, alla risoluzione di problemi aritmetici, in Gagner ricorre a esempi molto semplici di apprendi-
cui siamo artefici di un apprendimento esclusivamen- mento quotidiano attraverso questa modalità: quando
te concettuale, nel senso che individuiamo la soluzione siamo intrappolati nel traffico e troviamo una nuova
con i soli strumenti del pensiero. strada da percorrere; quando siamo al supermercato
Alcuni apprendimenti complessi richiedono inizial- e decidiamo di comprare prodotti a prezzo contenu-
mente molta pratica e molto esercizio per raggiungere to per risparmiare; quando rimandiamo l’orario di un
l’obiettivo; altri riguardano l’apprendimento di proce- appuntamento per un imprevisto dell’ultim’ora. Se-
dure che, una volta apprese, vengono immagazzinate a condo l’autore è questa la tipologia di apprendimen-
to in cui l’individuo, adulto o bambino che sia, incre- ne dei concetti e una loro applicazione a situazioni di-
menta il proprio patrimonio di conoscenze e quindi verse.
realizza un’evoluzione significativa delle proprie capa- Altre condizioni necessarie per l’apprendimento me-
cità. diante il problem solving sono l’acquisizione di uno
scopo (devo sapere che tipo di problema risolvere, do-
ve voglio arrivare, in modo da orientare il mio pensie-
La tassonomia di Gagner
ro) e la disponibilità di tempo per riflettere sui passi da
fare e metterli in atto. Secondo Gagner, alla “regola di
1. Apprendimento Pavlov, condizionamento
di segnali classico ordine superiore”, cioè alla soluzione del problema, si
può arrivare improvvisamente attraverso il fenomeno
dell’insight (“illuminazione”).
Skinner,
2. Apprendimento
condizionamento
stimolo-risposta
operante
Qualche domanda
Ü Che cos’è la tassonomia di Gagner?
Ü Che cosa si intende per problem solving?
concatenazioni
3. Apprendimento Ü Che cos’è l’imprinting?
di apprendimenti
di sequenze
stimolo-risposta
4 Mappe cognitive
4. Apprendimento di associazioni verbali e apprendimento latente
L’apprendimento latente Molte forme di apprendi-
mento complesso sono possibili grazie alle mappe co-
5. Apprendimento risposte diverse a stimoli gnitive create con la nostra esperienza.
di discriminazioni simili Lo psicologo statunitense Edward Chace Tolman
(1886-1959) è stato il primo a parlare di mappe co-
gnitive, a proposito dell’apprendimento latente (os-
riconoscimento delle sia nascosto e che può essere la causa, appunto non
proprietà di una catena evidente, di un comportamento). Neocomportamen-
6. Apprendimento
stimolo-risposta e tista e precursore del cognitivismo, studiò a lungo il
di concetti
riutilizzazione delle stesse comportamento dei topi all’interno di labirinti co-
in altre catene differenti
struiti in laboratorio. Le
sue osservazioni rientra-
no in quell’orientamento
7. Apprendimento di regole, cioè di concatenazioni psicologico che tenta di
di concetti superare il carattere mec-
canico dell’apprendimen-
to, tipico delle teorie del
strategia di risoluzione condizionamento di Pa-
dei problemi attraverso vlov, Thorndike e Skin-
8. Problem solving
la combinazione
di regole
ner, al cui interno non vi
era spazio per la parte in-
tuitiva o creativa del sog-
Naturalmente, per trovare nuove regole a partire da getto che impara. Gli stu-
quelle vecchie, è necessario che queste ultime siano diosi del comportamen-
state apprese, tramite una precedente generalizzazio- tismo ortodosso, infatti, Edward Chace Tolman.
concentrandosi esclusivamente sui fenomeni obiettivi forzo avesse soltanto migliorato una prestazione il cui
e misurabili, nel tentativo di classificare la psicologia successo era dovuto, per prima cosa, alla mappa men-
tra le scienze naturali, nutrivano un profondo scet- tale del luogo che i ratti si erano creati durante i giorni
ticismo verso i processi cognitivi nell’apprendimen- in cui erano rimasti senza rinforzo. Questo tipo di ap-
to animale. Al contrario, Tolman riuscì a dimostrare prendimento fu perciò definito dallo studioso “laten-
l’importanza dei fattori cognitivi, soffermandosi sul te”, in quanto consisteva in una raccolta di informa-
modo in cui un gruppo di ratti imparava a uscire da zioni sul mondo circostante, che avviene indipenden-
un labirinto e a raggiungere il cibo posto al di fuori. temente dalla possibilità immediata di mostrare l’avve-
Tolman esplicitò il concetto di apprendimento laten- nuto apprendimento.
te osservando che i topi, una volta trovato un ostacolo Estese all’uomo, quindi, le mappe cognitive, costru-
lungo il loro percorso, erano capaci, sottoposti ad al- ite tramite l’apprendimento latente e utilizzate al mo-
tre prove, di orientarsi di nuovo e di trovare la strada mento opportuno, ci aiutano a orientarci nel mondo
corretta, con una regolare diminuzione del numero di circostante attraverso connessioni tra oggetti, significa-
errori commessi. ti, fatti, situazioni. Possiamo immaginare le mappe co-
gnitive come delle bussole che ci servono a incamerare
Gli esperimenti di Tolman In una serie di esperimen- esperienze e fatti, a prevedere le conseguenze di deter-
ti divenuti classici, inoltre, Tolman dimostrò come il minate azioni, a creare collegamenti con conoscenze
rinforzo (il cibo all’uscita del labirinto) non bastasse, precedenti, a selezionare i comportamenti da assumere
da solo, a spiegare la capacità dei topi di raccogliere e in situazioni del tutto nuove.
conservare informazioni relative al labirinto in cui era-
no stati collocati.
Lasciati per dieci giorni a cercare, senza alcun rinfor-
zo, l’uscita del labirinto, i ratti vennero rinforzati con
Qualche domanda
Ü Che cos’è e come funziona l’apprendimento latente?
del cibo nella scatola d’arrivo soltanto all’undicesimo
Ü Come si collocano gli esperimenti di Tolman rispetto
giorno, per la prima volta. Nel dodicesimo giorno es- alle teorie del condizionamento?
si seppero trovare la via di uscita senza commettere er- Ü Che cosa sono le mappe cognitive?
rori, con una padronanza che dimostrava come il rin-
mappa concettuale
Associativo Cognitivo
Condizionamento
Tassonomia di Gagner
classico di Pavlov 1. Apprendimento di segnali
2. Apprendimento stimolo/risposta
Apprendimento 3. Apprendimento di sequenze
per prove ed errori
4. Apprendimento di associazioni verbali
di Thorndike
5. Apprendimento di discriminazioni
6. Apprendimento di concetti
Condizionamento
operante di Skinner 7. Apprendimento di regole
8. Problem solving
Apprendimento
per osservazione
e imitazione
di Bandura
Apprendimento
latente di Tolman
Soggetto dell’esperimento è una bambina di sei anni, sto e trova la caramella sotto al secondo esaminato, im-
di cui si sa che ha fame e che desidera delle caramelle. piegando solo 11 secondi.
Mentre essa è fuori dalla stanza, una della sue caramelle Nel tentativo successivo non è altrettanto abile: o lo spet-
preferite viene nascosta sotto un libro posto sullo scaf- tacoloso successo precedente è stato parzialmente dovuto
fale più basso di una libreria lunga circa 90 cm; tutti i al caso o è entrato in gioco qualche fattore incontrollato.
libri che si trovano su questo scaffale hanno una rilega- Questa volta la bambina inizia all’altra estremità dello
tura scura e sono più o meno delle medesime dimensio- scaffale ed esamina 15 libri prima di trovare la caramel-
ni, mentre gli altri scaffali contengono una radio, delle la, impiegando 86 secondi.
riviste e qualche altro libro. Da questo momento in poi il tempo impiegato dimi-
La bambina viene fatta entrare nella stanza, le si dice che nuisce progressivamente sinché, al nono tentativo, essa
c’è una caramella nascosta sotto uno dei libri della libre- sceglie immediatamente il volume giusto e raggiunge la
ria e le si chiede se vuole cercare di trovarla; se risponde caramella in tre secondi; al decimo tentativo va ancora
affermativamente, le si dice di rimettere al loro posto i direttamente al volume giusto e ottiene la caramella in
libri sotto i quali ha già guardato e che, se troverà la ca- due secondi.
ramella, la potrà tenere e mangiare. Il suo comportamento è cambiato in modo notevole; in-
Appena ricevute tali istruzioni la bambina si mette al vece di impiegare 210 secondi e fermarsi, far domande,
lavoro di buona lena: guarda dapprima sotto alcuni li- guardarsi attorno, guardare sotto alle riviste, cercare in
bri posti sullo scaffale superiore, poi si guarda in giro; altre parti della stanza, scegliere i volumi sbagliati e for-
dopo un breve intervallo comincia a tirar fuori a uno a nire altre risposte inutili allo scopo, la bambina va ora
uno i libri dallo scaffale più basso; dopo averne spostati direttamente al libro giusto e raggiunge la caramella in
otto senza aver trovato la caramella, lascia momentane- due secondi. Essa ha cioè appreso. […]
amente perdere i libri e guarda sotto le riviste sullo scaf-
fale superiore. Torna poi a guardare sotto ad alcuni libri
che aveva già esaminato, dopodiché si volta e chiede al- Fattori che entrano in gioco nell’apprendimento
lo sperimentatore: “Dov’è la caramella?”, senza ottenere
alcuna risposta. Il primo fattore che entra in gioco nell’apprendimento
Dopo un breve intervallo, estrae ancora qualche libro è la pulsione. Prima di cominciare, gli sperimentatori
dallo scaffale inferiore, smette, si siede, osserva i libri dovettero accertarsi che la bambina desiderasse le cara-
per circa 30 secondi, si allontana dalla libreria ed estrae melle, poiché, se non fosse stata motivata, l’esperimento
qualche altro libro. sarebbe stato condannato al fallimento.
Sotto al trentasettesimo libro esaminato trova la cara- La pulsione spinge il soggetto ad agire e a rispondere. La
mella, e soffocando un’esclamazione di gioia, la prende risposta è il secondo fattore che entra in gioco nell’ap-
e la mangia. In questa prova ha impiegato 210 secondi prendimento: se l’azione di prendere un libro non si fosse
per trovare la caramella. già trovata nel repertorio di risposte della bambina, sa-
La bambina viene rimandata fuori dalla stanza, il dolce rebbe stato impossibile insegnarle a trovare la caramella.
viene nuovamente nascosto sotto lo stesso libro ed essa Le risposte sono prodotte dagli stimoli. In questo caso la
viene richiamata per un altro tentativo. Questa volta essa pulsione ad ottenere la caramella, le istruzioni date alla
va direttamente allo scaffale inferiore e tira fuori meto- bambina e tutta la disposizione della stanza fanno par-
dicamente un libro alla volta, senza fermarsi per sedersi, te dello schema generale degli stimoli. Stimoli specifici
guardarsi attorno e fare domande allo sperimentatore. per la risposta di scegliere un libro possono essere il suo
Sotto il dodicesimo volume trova la caramella; ha ter- colore, le sue dimensioni ed eventuali segni particolari,
minato in 86 secondi. nonché la posizione che quel dato volume ha in relazione
In un terzo tentativo, va quasi direttamente al posto giu- al resto della libreria. Se non vi fosse assolutamente nulla
che potesse far riconoscere il libro e servire da stimolo La relazione intercorrente tra tali fattori fondamenta-
differenziale, sarebbe stato impossibile che la bambina li può essere brevemente riassunta in questo modo: la
imparasse a risolvere il problema. pulsione provoca delle risposte, che generalmente sono
Poiché la prima risposta spontanea data dalla bambina determinate anche da stimoli differenziali costituiti da
nella situazione sperimentale, cioè quella di guardare sot- altri stimoli non sufficientemente forti per agire da pul-
to il primo libro dello scaffale superiore, non procura la sioni ma più specificatamente caratterizzanti di queste.
caramella, essa non viene ricompensata, cioè rinforzata. Se la prima risposta non è ricompensata da un evento
Poiché il rinforzo è essenziale per il mantenimento di che riduca la pulsione, essa tende a scomparire, mentre
un’abitudine, la risposta che non è stata coronata da suc- tendono ad apparirne altre. L’estinzione di successive
cesso tende ad essere indebolita e a non riapparire più. risposte non ricompensate produce il cosiddetto com-
Ciò permette il presentarsi di altre risposte. La bambina portamento casuale. Se una delle risposte è seguita dalla
prova successivamente un gran numero di risposte dif- ricompensa, il legame tra lo stimolo e la risposta viene
ferenti, come fare domande, guardarsi attorno, sedersi e rinforzato in modo tale che la volta successiva in cui sia-
prendere altri libri. Questo comportamento viene spesso no presenti la medesima pulsione e stimoli diversi, tale
erroneamente definito comportamento casuale. risposta avrà maggiori probabilità di ripetersi. Il rinfor-
Finalmente una delle risposte è seguita dal vedere, prendere zo del legame stimolo-risposta costituisce l’essenza stessa
e mangiare la caramella, che costituisce la ricompensa o, dell’apprendimento.
per usare un termine più tecnico, il rinforzo. Una risposta (J. Dollard, E.N. Miller, Personalità e psicoterapia,
che sia stata seguita da una ricompensa avrà maggiori pro- Franco Angeli, Milano 1975, pp. 52-55)
babilità di ripetersi nei tentativi successivi. Tale aumento
della probabilità di ripetizione di una risposta compen-
sata può essere sinteticamente espresso affermando che
la ricompensa ha rinforzato il legame tra gli stimoli e la Q ualche domanda
risposta ricompensata. Senza una ricompensa di qualche Ü Quale ruolo riveste la motivazione nell’apprendimento?
tipo, la bambina non potrebbe assolutamente imparare a Ü Quale rapporto sussiste tra stimolo e risposta?
raggiungere il libro giusto. L’effetto ricompensante della Ü Quale fattore è responsabile dell’estinzione della
caramella dipende dalla presenza della pulsione e tende a risposta?
provocare una riduzione nella forza di quest’ultima: dopo Ü Che cosa contribuisce, invece, a consolidare la risposta?
aver mangiato una grande quantità di caramelle, la bam- Ü Qual è per Dollard e Miller l’essenza dell’apprendimento?
bina sarebbe sazia e smetterebbe di cercarle.
Sintesi
w Che cos’è l’apprendimento? L’appren- ni acquisite. Lev Vygotskij è stato il primo pertorio comportamentale e di integrarli in
PER RIASSUMERE
dimento è una modificazione relativamente psicologo a sottolineare che la cultura e la modo inusuale.
duratura e stabile del comportamento a se- società influenzano l’apprendimento e la Come facciamo a decidere? Decidere in
guito di un’esperienza, di solito ripetuta più conoscenza. Egli identifica tre zone nello svi- modo automatico consente un grande ri-
volte nel tempo. Tra le modalità dell’appren- luppo individuale: zona di sviluppo attuale, sparmio di energia mentale, mentre le scelte
dimento troviamo quella per associazione, zona di sviluppo potenziale, zona di sviluppo ponderate risultano più “dispendiose”; ogni
che consiste nella creazione di collegamenti prossimale. Il pensatore russo ha influenzato strategia di scelta nasce dal compromesso
e legami associativi tra gli eventi, studiata da la nascita del costruttivismo, per il quale la tra il desiderio di prendere una decisione cor-
Ivan Pavlov. conoscenza è il frutto di un’opera di costru- retta e il desiderio di minimizzare lo sforzo;
Lo psicologo americano E.L. Thorndike si zione della realtà da parte del soggetto co- quindi si applica una consapevole analisi
occupò dell’apprendimento per prove ed noscente. Possiamo distinguere tra costrut- costi/benefici.
errori, teorizzando la legge dell’effetto: tivismo radicale, che sottolinea gli aspetti
per “effetto” si intende il soddisfacimento di individuali nel processo di conoscenza, e w Modelli della mente e metodologie di
un determinato bisogno, una risposta sarà sociocostruttivismo, che pone particolare insegnamento J. Bruner individua quattro
riprodotta più facilmente e ripetutamente attenzione alla comunicazione e al contesto principali modelli della mente da cui discen-
quando il suo effetto è il soddisfacimento di in cui avviene la conoscenza. dono altrettanti approcci pedagogici, appli-
un bisogno del soggetto che lo attua. Tra le teorie costruttiviste ricordiamo la te- cati nei vari contesti educativi: imitazione,
B.F. Skinner sottolineò la distinzione tra con- oria dei costrutti di G.A. Kelly: ogni indi- lezione d’aula, scambio, dialogo con il
dizionamento rispondente (quello effettua- viduo percepisce e interpreta il mondo in passato. Lo Human Information Processing
to da Pavlov) e condizionamento operante, una maniera e sviluppa una teoria, ovvero (Hip) sottolinea l’analogia tra la mente uma-
in cui il soggetto è attivo nell’ambiente e lo un sistema di costrutti, per capire il mondo na e il calcolatore studiando, alla luce di tale
modifica attraverso il suo comportamento. e prevedere e controllare gli eventi della vita. modello, i processi cognitivi e in particolare
Lo psicologo Robert Gagner propone una Secondo J. Bruner l’apprendimento, inte- l’apprendimento.
tassonomia dei tipi di apprendimento: l’ap- so come sviluppo delle funzioni psichiche w La motivazione nell’apprendimento
prendimento di segnali, che comprende l’as- dell’uomo, è una costruzione sociale di signi- scolastico La motivazione è intesa come
suefazione, la sensibilizzazione, l’imprinting; ficato, si realizza nella continua interazione una spinta ad agire che attiva l’organismo
lo schema stimolo-risposta, che corrispon- fra le persone e l’ambiente, ed è un proces- verso la realizzazione di uno scopo. Ne esi-
de al condizionamento operante; l’abbina- so mediato e potenziato tramite il linguaggio. stono di diversi tipi: motivazione intrinseca e
mento in sequenza di diverse combinazioni motivazione alla competenza, acquisita. La
w Processi di pensiero Il fenomeno dell’in-
stimolo-risposta; la successione di singole motivazione intrinseca è la spinta interiore
sight è legato al pensiero produttivo e al
concatenazioni S/R; l’associazione verbale; che ci sollecita ad agire in modo da sentirci
pensiero sintetico ed esprime l’improvvisa
l’apprendimento di discriminazioni; l’appren- bene rispetto alle nostre convinzioni perso-
consapevolezza della soluzione di un pro-
dimento di concetti; l’apprendimento di re- nali. Tra gli obiettivi del sistema educativo
blema. L’apprendimento tramite insight, se-
gole. L’ultimo tipo è il problem solving che vi è quello di stimolare la motivazione ad
condo lo psicologo W. Köhler, comporta una
può essere raggiunto solo se l’individuo ha apprendere; la qualità dell’istruzione deter-
ristrutturazione del campo cognitivo e si
acquisito i tipi di apprendimento precedenti. mina il livello dell’apprendimento e dipende
sviluppa attraverso l’intuizione delle relazioni
Spesso ci sono situazioni in cui l’apprendi- sia dalle caratteristiche dell’insegnante sia
che esistono fra gli oggetti.
mento si basa su processi cognitivi complessi: dalla qualità della scuola, consistendo nella
Con l’espressione problem solving ci riferia-
in questi casi il nucleo dell’apprendimento combinazione di quattro elementi: suggeri-
mo al processo di risoluzione di un proble-
è la conoscenza, più che il comportamen-
ma. L’apprendimento mediante la scoperta mento, rinforzo, partecipazione, feedback
to, e si parla di apprendimento cognitivo o
rappresenta un metodo di problem solving; e procedure correttive.
complesso.
imparare qualcosa tramite questo metodo Allo scopo di motivare gli studenti, negli Stati
Lo psicologo statunitense E.C. Tolman è sta-
sollecita un approccio più attivo da parte del Uniti si sono diffuse metodologie di insegna-
to il primo a parlare di mappe cognitive, a
bambino. Per quanto riguarda la creatività, mento chiamate apprendimento coopera-
proposito dell’apprendimento latente, che
sempre lo psicologo J. Bruner ha individua- tivo, basate sui principi della cooperazione in
consiste in una raccolta di informazioni sul
to uno stretto legame tra l’atto creativo e la classe e della responsabilità condivisa.
mondo operata indipendentemente dalla
capacità di dar vita a una sorpresa produttiva. Nel learning together o cooperative learning
possibilità immediata di mostrare l’avvenuto
Secondo N. Maier, che insiste sul mecca- il gruppo di lavoro può essere strutturato in
apprendimento.
nismo di selezione-integrazione, una modo formale, informale, oppure come grup-
w Costruire la conoscenza Oggi col termine persona creativa è caratterizzata dal modo po di base; mentre nell’approccio struttura-
“apprendimento” intendiamo un processo di di interagire con l’ambiente esterno; la to (Structural Approach) si presuppone una
crescita individuale più generale, non riferi- creatività coinciderebbe con la capacità di stretta relazione tra ciò che gli studenti fanno
bile esclusivamente a nozioni e informazio- selezionare comportamenti dal nostro re- e ciò che imparano.