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Fragilit Emotiva e Disagio Psicologico: confronto tra

popolazione psichiatrica e soggetti sani


Bianchi Manuela

ABSTRACT
L emozioni sono una parte centrale della nostra vita. Sebbene non esista una definizione concorde
della fragilit o instabilit emotiva, questa viene considerata come un costrutto multi-dimensionale
caratterizzato da oscillazioni intense e frequenti di emozioni che possono presentarsi in presenza o
meno di eventi esterni piacevoli o spiacevoli. Il presente studio si propone di indagare come la presenza
di fragilit emotiva incida sul benessere psicofisico in un campione di soggetti sani e di effettuare un
confronto tra questultimi e un campione di pazienti psichiatrici per quanto riguarda i punteggi
ottenuti sia nella scala per la misura della Fragilit Emotiva, sia nelle schede A e B del CBA-H
(Cognitive Behavioural Assessment-forma hospital). In particolare, si ipotizzato che i soggetti sani
avessero un punteggio medio significativamente inferiore rispetto ai pazienti psichiatrici sia nella scala
per la misura della Fragilit emotiva (e nelle sue due sottoscale), sia nelle due schede A (tre sottoscale)
e B (due sottoscale) che compongono la batteria CBA-H e un punteggio significativamente superiore
nella sottoscala B2 del CBA-H che valuta il Benessere psicofisico. Inoltre, si voluto valutare se ci fosse
unassociazione fra alti punteggi nella scala di Fragilit Emotiva e bassi punteggi nella scala per il
benessere psicofisico, tenendo presenti anche altre variabili quali et, il gruppo di appartenenza, il
sesso e i punteggi ottenuti nelle altre scale del CBA.

The emotions are a central part of our lives. Although there is no agreed definition of fragility or
emotional instability, this is considered as a multi-dimensional construct characterized by intense and
frequent swings of emotions that may arise in the presence or absence of external events, pleasant or
unpleasant. The aims of the present study is to investigate how the presence of emotional fragility
impinges on psychological well-being in a sample of healthy subjects and to make a comparison
between them and a sample of psychiatric patients with regard to the scores obtained both in the scale
for measuring Fragility of Emotional both scales A and B of the CBA-H (Cognitive Behavioural
Assessment-form hospital). In particular, it is assumed that healthy subjects had a mean score
significantly lower compared to psychiatric patients both in the scale for measuring the emotional
Fragility (and in its two subscales), both in the two boards A (three subscales) and B (two subscales)
that make up the battery CBA-H and scored significantly higher in the B2 basement of the CBA-H
evaluates the physical and mental wellness. In addition, we wanted to assess whether there was an
association between high scores on the scale of Emotional Fragility and low scores on the scale for the
psychological well-being, taking into account other variables such as age, group, sex and scores
obtained in the other scales of the CBA.
PAROLE CHIAVE: Fragilit emotiva, regolazione emozionale, psicopatologia, benessere psicofisico,
ansia di stato.

INTRODUZIONE

L emozioni sono una parte centrale della nostra vita. Numerose ricerche oggi mostrano che vi un
forte incremento di problemi nella sfera emozionale, probabilmente dettati dal contesto socioculturale in cui viviamo. La nostra una societ complessa, caratterizzata dalla globalizzazione, da
profondi mutamenti socio-economici e politici, dal rapido cambiamento dei valori di riferimento,
ma anche dalleterogeneit e dalla contraddizione delle proposte e dei modelli culturali
contemporaneamente presenti e che ci disorientano. A tutto ci si aggiunge il fatto che lUomo
occidentale, per molti secoli, stato culturalmente indotto a sentirsi dotato di due parti, cio una
mente e un corpo. La mente era considerata la dimora del pensiero, della volont, dei sentimenti,
della memoria. Il corpo, invece, era visto come qualcosa da nascondere, sede di impulsi animaleschi
e infimi bisogni terreni. La cosa molto diversa in Oriente, dove filosofie e pratiche antichissime
insegnano a coltivare la pace dello spirito. LUomo occidentale sta riscoprendo ora che la mente e il
corpo non sono due entit separate e lo ammette anche la scienza medica, quando ipotizza che lo
stress predisponga allo sviluppo di patologie e che la felicit aumenti le difese immunitarie
dellorganismo. E attraverso le emozioni che noi ci confrontiamo con il mondo esterno e con gli
altri, sono loro che ci guidano quando dobbiamo affrontare le diverse situazioni che la vita ci
riserva, sia positive, sia negative. Data limportanza che le emozioni rivestono nella nostra
esistenza, facile capire quanto una compromissione in tale ambito possa avere ripercussioni a tutti
i livelli di vita della persona, nonch, come dimostrano diversi studi, possa diventare un fattore
precipitante lo sviluppo di patologie quali depressione, ansia e abuso di sostanze.
Il presente studio si propone di indagare come la presenza di fragilit emotiva incida sul benessere
psicofisico in un campione di soggetti sani e di effettuare un confronto tra questultimi e un
campione di pazienti psichiatrici per quanto riguarda i punteggi ottenuti sia nella scala per la misura
della Fragilit Emotiva, sia nelle schede A e B del CBA-H (Cognitive Behavioural Assessmentforma hospital). In particolare, si ipotizzato che i soggetti sani avessero un punteggio medio
significativamente inferiore rispetto ai pazienti psichiatrici sia nella scala per la misura della
Fragilit emotiva (e nelle sue due sottoscale), sia nelle due schede A (tre sottoscale) e B (due
sottoscale) che compongono la batteria CBA-H e un punteggio significativamente superiore nella
sottoscala B2 del CBA-H che valuta il Benessere psicofisico. Inoltre, si voluto valutare se ci fosse
unassociazione fra alti punteggi nella scala di Fragilit Emotiva e bassi punteggi nella scala per il
benessere psicofisico, tenendo presenti anche altre variabili quali et, il gruppo di appartenenza, il
sesso e i punteggi ottenuti nelle altre scale del CBA. Lobiettivo del presente lavoro ,
potenzialmente, quello di fornire alcune evidenze su come il contributo della psicologia, e in
particolare della psicologia clinica, possa essere fondamentale nellaiutare a raggiungere un quadro
complessivo, rilevante e coerente, di contributi specifici alla promozione e al mantenimento del
benessere e della salute e allidentificazione di eventuali fattori di rischio per lo sviluppo di future
psicopatologie. E consuetudine distinguere tra sentimenti ed emozioni. Un sentimento pu essere
definito come una reazione, positiva o negativa, a qualche esperienza o evento e rappresenta
unesperienza soggettiva. Al contrario, lemozione uno stato misto causato da cambiamenti
fisiologici che avvengono in risposta a determinati eventi e che tendono a mantenere o abolire
levento causante. Lumore unesperienza pervasiva e sostenuta che colora la percezione che le
persone hanno del mondo (Fish, 1985). Fish differenzia le risposte emotive anormali, definendole
come quelle che sono comprensibili ma eccessive, dallespressione emotiva anormale, che si
riferisce invece alle espressioni emotive che sono davvero diverse da una media reazione normale. I
disturbi patologici dellespressione emotiva differiscono dalle espressioni anormali dellemozione

in quanto in queste il soggetto non consapevole dellanormalit. Fish utilizza lespressione


reattivit dellumore per descrivere le fluttuazioni dellumore che avvengono parallelamente a
cambiamenti del proprio ambiente. In tal modo, lumore migliorer andando in vacanza o quando la
situazione stressante muta, per ripresentarsi soltanto quando si torna a essere esposti alla situazione
stressante. La Fragilit emotiva, labilit e suscettibilit emotiva sono termini usati per indicare
sintomi quali irritabilit, sbalzi dumore, propensione al pianto, scarsa tolleranza alle frustrazioni,
disforia, improvvisi cambiamenti dellumore (soprattutto verso la polarit negativa). Emozioni
come la rabbia e la tristezza si verificano con unintensit e con una frequenza inappropriata rispetto
allet del soggetto, al contesto situazionale e/o alle norme e abitudini culturali. (Whalen & Henker,
1985; Maedgen & Carlson, 2000; Nigg, Goldsmith, & Sachek, 2004; Mick,Spencer, Wozniak, &
Biederman, 2005; Brotmanet al., 2006; Leibenluft, Cohen, Gorrindo, Brook, &Pine, 2006;
Asherson, Chen, Craddock, & Taylor, 2007).
Sebbene non esista una definizione concorde della fragilit o instabilit emotiva, questa viene
considerata come un costrutto multi-dimensionale caratterizzato da oscillazioni intense e frequenti
di emozioni che possono presentarsi in presenza o meno di eventi esterni piacevoli o spiacevoli. Il
costrutto di Fragilit emotiva viene utilizzato nel presente studio in riferimento a sentimenti quali:
tristezza, angoscia, senso di oppressione, vulnerabilit, inadeguatezza, sentimenti di colpa e
rimorso, nervosismo. La fragilit emotiva fa riferimento a sentimenti di inadeguatezza, alla
propensione del soggetto a porsi in una posizione di difesa, a sperimentare stati di disagio e di
vulnerabilit in diverse situazioni, presunte o reali, di pericolo, di offesa e di attacco. Cos come
indica anche la tendenza a sperimentare sentimenti e vissuti di persecuzione, oppressione, tensione
legati allanticipazione o alla paura di un pericolo incombente. Inoltre, spesso collegata anche ad
una visione pessimistica della propria vita e del proprio futuro (Caprara, 1991). Sia la labilit che
lintensit emotiva rappresentano due elementi fondamentali nel processo di regolazione degli
affetti che un fattore in grado di influenzare sia la resistenza, sia la suscettibilit verso lo sviluppo
di psicopatologie (Larsen, 2000). Per quanto riguarda lintensit emotiva facciamo riferimento al
processamento delle emozioni. Questo si basa sulle attivit dei sistemi di valutazione e arousal, che
possono rispondere agli stimoli con diversi gradi di intensit. In sostanza, il nostro cervello capace
di variare la reazione ad un determinato stimolo emotivo modificando il numero di neuroni attivati e
la quantit di neurotrasmettitori secreti. Se i meccanismi di orientamento iniziali portano ad una
minima attivazione del cervello e del corpo, anche le successive risposte di valutazione elaborativa
e arousal tenderanno ad essere ridotte. A questo proposito, diversi studi hanno dimostrato che
individui ai quali venivano somministrati farmaci per diminuire l'entit delle risposte dell'organismo
e degli stati di attivazione fisiologica in genere reagivano agli stimoli interpretandoli come "non
importanti", e quindi con emozioni primarie meno intense rispetto a quelle dei soggetti di controllo
(LeDoux, 1990; Porges et al., 1994; Lewis, 1997; Lyra & Winegar, 1997). In ciascuno di noi i livelli
di intensit, con cui in generale rispondiamo agli stimoli possono essere determinati sia da fattori
costituzionali, sia dall'influenza delle nostre precedenti esperienze. Da alcuni studi sembra che
l'intensit delle risposte emozionali sia correlata ad una attivazione frontale bilaterale, a differenza
della loro qualit o valenza, che invece associata ad attivazioni asimmetriche. L'emisfero destro
coinvolto maggiormente negli stati di allontanamento, quello sinistro negli stati di avvicinamento
(Dawson, 1994). L'intensit delle risposte emotive viene spesso mascherata poich coincide con il
momento di maggior bisogno di essere compresi dagli altri, generando un senso di vulnerabilit che
pu renderci riluttanti a manifestare apertamente i nostri sentimenti. Questo comportamento viene

amplificato da esperienze di comunicazioni interpersonali insoddisfacenti e pu dare origine ad un


senso di vergogna per aver mancato un'opportunit di sintonizzazione affettiva (Shore, 1994).
Thompson, Dizn e Berenbaum (2009) hanno analizzato la relazione tra la consapevolezza emotiva
e i due aspetti dellinstabilit affettiva cui si accennato pocanzi ovvero la labilit emotiva e
lintensit emotiva. Nella loro ricerca hanno inoltre valutato due aspetti della consapevolezza
emotiva: lattenzione verso lemozioni e la chiarezza delle emozioni. Il primo aspetto fa riferimento
alla capacit di percepire e controllare i propri stati danimo; mentre la chiarezza fa riferimento alla
capacit di identificare, discriminare ed etichettare i propri sentimenti. Alcuni teorici hanno
sottolineato limportanza proprio della capacit di discriminare ed etichettare i propri sentimenti ed
emozioni per un utilizzo adattivo delle informazioni emotive (Bagby, Taylor, & Parker, 1994;
Gardner, 1983; Salovey, Mayer, Goldman, Turvey, & Palfai, 1995). Nello studio di Thompson e
colleghi, data limportanza della consapevolezza emotiva nella regolazione dellemozioni, si
ipotizzato che aspetti diversi della consapevolezza emotiva fossero associati con aspetti diversi
dellinstabilit affettiva, in particolare che la chiarezza emotiva fosse inversamente associata con la
variabilit emotiva, mentre lattenzione emotiva fosse associata positivamente con lintensit
affettiva. Questa loro ipotesi stata testata su tre campioni diversi i cui risultati hanno portato
conferma dellipotesi iniziale. Lincapacit di monitorare e auto-regolare i livelli pi elevati della
labilit affettiva, in particolar modo quella con valenza negativa, si vista essere associata con
unampia gamma di disturbi tra i quali: disturbi dellumore (depressione e disturbi bipolari) e di
personalit, sintomi psicosomatici, comportamenti socialmente disadattivi, quali ad esempio labuso
di alcool, e anche disturbi psicotici (Harvey et al, 1989;. Herpertz et al, 1997;. Larsen & Diener,
1987).
Emozioni e Psicopatologia
La gestione adattiva delle emozioni fondamentale per il funzionamento sociale e il benessere
psicologico (Aldao et al., 2010, Denham, 1998; Eisenberg et al, 2000; Gross, 1998). Le differenze
individuali che si riscontrano nella capacit di identificare e comprendere le proprie emozioni, le
emozioni degli altri, le cause e le conseguenze di emozioni diverse, cos come le differenze nei
diversi tipi di strategie utilizzate per gestire e regolare le emozioni, sono evidenti fin dalla prima
infanzia (Cummings, 1987; Denham 1998; Eisenberg et al., 1993). Queste differenze nella
comprensione emotiva e l'acquisizione di strategie di adattamento per la gestione delle emozioni
hanno profonde implicazioni per il funzionamento sociale (Denham, 1986; Eisenberg et al., 1993;
Eisenberg et al, 2000). La maggior parte delle psicopatologie riflette dei disagi in molte aree,
inclusa larea emotiva. Anche se le emozioni hanno un ruolo centrale in molti disturbi, la natura del
disturbo varia a secondo del tipo di patologia (Kring & Bachorowski, 1999).
Strategie di regolazione delle emozioni e psicopatologia
In una meta-analisi condotta da Aldao e colleghi (2010), stata esaminata la relazione tra sei
strategie di regolazione delle emozioni (auto-accettazione, evitamento del problema, problem
solving, soppressione, rivalutazione e ruminazione) e i sintomi di quattro patologie: ansia,
depressione, disturbi alimentari e disturbi correlati a sostanze. Diversi teorici sostengono che i
soggetti che non riescono a gestire efficacemente le proprie risposte emotive agli eventi quotidiani
sono pi facilmente vittime di lunghi periodi di angoscia che possono evolvere in depressione e
ansia (Mennin et al, 2007; Nolen-Hoekesema, Wisco & Lyubomirsky, 2008). Inoltre, anche per

quanto riguarda i disturbi alimentari e labuso di sostanze, alcool in particolare, sono state avanzate
ipotesi che suggeriscono che gli individui con scarsa capacit nel regolare le proprie emozioni
tendano a sopperire a questa mancanza buttandosi sul cibo e sullalcool per sfuggire o sotto-regolare
le proprie emozioni (Scher & Grekin, 2007; Tice, Bratslavsky, & Baumeister, 2001). Dai risultati
della meta-analisi emerso che ciascuna strategia di regolazione emotiva associata ai quattro
gruppi di psicopatologia cos comera stato ipotizzato ovvero: le strategie disadattive (ruminazione,
prevenzione del danno, soppressione) sono risultate essere maggiormente associate alla
psicopatologia, rispetto alle strategie pi adattive (accettazione, rivalutazione e problem solving).
Tuttavia, sono emersi modelli interessanti di relazione, che suggeriscono che il rapporto tra le
strategie di regolazione emotiva e la psicopatologia pu variare secondo il tipo di strategia e il
diverso disturbo. In particolare, la ruminazione sembra avere un effetto a lungo termine maggiore
per la depressione e lansia rispetto agli altri due disturbi. Levitamento ha un effetto maggiore sulla
depressione, da medio a grande per lansia e minore per i disturbi alimentari e per quelli correlati a
sostanze. Mentre, per quanto riguarda la rivalutazione, questa ha un effetto minore su tutti e quattro
i disturbi. Questi modelli indicano che i disturbi dellumore (ansia e depressione) sono pi
strettamente correlati ai problemi di regolazione delle emozioni, rispetto ai disturbi esternalizzanti
(disturbi alimentari e abuso di sostanze).
METODI
SOGGETTI
Lo studio stato condotto complessivamente su un campione di 229 soggetti, suddivisi in due
gruppi: soggetti sani e pazienti psichiatrici. La analisi descrittive condotte sui due gruppi ci dicono
che il campione dei soggetti sani si presenta composto da 115 soggetti, di questi 32 sono maschi
(27,8%) e 83 le femmine (72,2%). Quindi si presenta una distribuzione del sesso nel gruppo
soggetti sani che vede una predominanza del sesso femminile. La stessa cosa avviene nel gruppo dei
pazienti psichiatrici, che presenta 23 soggetti di sesso maschile (20,2 %) e 91 soggetti di sesso
femminile (79,8%). I soggetti sani hanno un et media pari a 46,57 e d.s. 16,31 e i pazienti
psichiatrici unet media pari a 48,11 e d.s. pari a 15,12, mentre let media del campione totale dei
soggetti pari a 47,34 con d.s. pari a 15,72. Nel gruppo di pazienti sani ci sono soggetti con et
compresa tra 19 e 81 anni, mentre i pazienti psichiatrici presentano un intervallo di et compresa tra
17 e 81 anni. La distribuzione dei valori relativi allet risulta normale. E stato effettuato il
confronto tra medie utilizzando lANOVA univariata ed emerso che la media dellet nei due
campioni non significativamente diversa, ma piuttosto simile.
STRUMENTI
La valutazione dei soggetti coinvolti nella ricerca ha previsto la somministrazione di una batteria
composta da diversi strumenti. La prima parte del test raccoglie informazioni sulle variabile sociodemografiche, sulla presenza di eventuali patologie e sullutilizzo di farmaci. Queste ultime due
dimensioni sono auto-riferite nei soggetti sani e ricavate dalla cartella clinica nei pazienti
psichiatrici. I test di cui si compone la batteria sono FE (Fragilit Emotiva) e CBA-H (scheda A e
B). La scala per la misura della Fragilit Emotiva intende fornire una misura dei sentimenti di
inadeguatezza personale e dei sentimenti persecutori sperimentati dal soggetto. Risulta
dallintegrazione di due scale: La scala della Suscettibilit emotiva (Caprara, 1983) e la Scala di
Persecutoriet (Caprara, 1990). La scala si compone di 30 item di cui 20 effettivi: 12 appartenenti

alla scala della suscettibilit emotiva e 8 alla scala di persecutoriet. Mentre gli altri 10 item sono di
controllo. Il Cognitive Behavioural Assessment 2.0 (CBA; 1,2) uno degli strumenti
psicodiagnostici pi utilizzati in Italia nellambito dellassessment clinico. La batteria composta
da una serie di scale di autovalutazione che consentono la messa a fuoco di eventuali aree
problematiche della persona, attraverso lindagine di cognizioni e comportamenti utili a tracciare
delle linee guida per il successivo intervento dello psicologo. Il protocollo di somministrazione
costruito per attuare sia studi analitici ad ampio spettro, sia approfondimenti specifici di costrutti
pi generali, valutati come particolarmente rilevanti per lindividuo (Vidotto, Bertolli e Romaioli,
2010). Il CBA-H un test caratterizzato da una forte valenza pratica e applicativa; esso nasce infatti
come strumento rivolto a pazienti ospedalizzati ed finalizzato allo screening delle problematicit
emozionali, comportamentali e psicosociali, antecedenti oppure conseguenti alla patologia organica
(Zotti, Bertolotti, Michielin, Sanavio e Vidotto, 2010). Deriva dal noto CBA 2.0, ma stato
riadattato ai contesti ospedalieri in modo da disporre di uno strumento rapido nella compilazione e
capace di discriminare velocemente quei soggetti in cui si riscontrano delle problematicit
psicosociali e comportamentali. Il CBA-H consente ovviamente anche di fare approfondimenti sui
soggetti sani per comprendere leventuale presenza di criticit. Si tratta di uno strumento molto
efficace, in quanto permette di disporre in brevissimo tempo di una panoramica ad ampio respiro
del soggetto esaminato. Il test si articola in 152 item suddivisi in quattro schede (Scheda A, Scheda
B, Scheda C, Scheda D) con formato di risposta dicotomico di tipo Vero/ Falso. Gli item sono
tutti brevi e di facile comprensione. Il test si articola in un sistema di cut-off che consente di
comprendere quando il soggetto esaminato supera una certa soglia clinica entro una determinata
scala. Le schede utilizzate in questo studio sono la scheda A e la Scheda B. La Scheda A Chiede al
soggetto di rispondere agli item riferendosi alle proprie sensazioni al momento della compilazione
del test. Si articola in 21 item raggruppate in 3 scale:
Ansia di stato;
Paure sanitarie;
Reazioni depressive.
La Scheda B chiede al soggetto di rispondere agli item riferendosi alle sensazioni sperimentate nei
tre mesi antecedenti la compilazione del test. Si articola in 23 item raggruppati in 3 scale:
Tono dellumore;
Benessere psicofisico;
Percezione di vita stressante.

PROCEDURE
Complessivamente, la ricerca si svolta nel periodo compreso tra Gennaio e Maggio 2012. In
particolare, la somministrazione degli strumenti descritti nel precedente sottoparagrafo iniziata nel
mese di Aprile del 2012. Ai partecipanti stato chiesto di prendere parte ad un progetto di ricerca

sulle emozioni e la salute, che indaga la relazione tra la fragilit emotiva e la psicopatologia.
Ciascun soggetto, appartenente al campione dei soggetti sani, stato invitato a compilare la batteria
di test, sia attraverso la forma cartacea, sia attraverso la compilazione della batteria on-line. La
compilazione della batteria ha previsto circa venti minuti. E stato specificato ai soggetti che la
compilazione era volontaria, che non cerano risposte giuste o sbagliate e che i dati sarebbero stati
raccolti in forma aggregata ed elaborati tramite un software di elaborazione statistica (SPSS). Per
quanto riguarda i dati del campione psichiatrico, questi sono stati raccolti precedentemente in
alcune strutture psichiatriche del Comune di Bologna, dopo aver ottenuto lapprovazione delle
strutture partecipanti allo studio e il consenso informato da parte dei pazienti.
ANALISI STATISTICHE
Lelaborazione statistica dei dati stata condotta con il programma SPSS per Windows versione
19.0. In primo luogo, sono state svolte delle analisi descrittive volte ad ottenere una descrizione
completa del campione:

Tavole di Contingenza, calcolate per valutare la numerosit dei due gruppi e la distribuzione del

sesso nei due gruppi.


Test del Chi quadro, in quanto siamo in presenza di variabili dicotomiche, per vedere se la

distribuzione nei due gruppi rispetto al sesso fosse omogenea oppure significativamente diversa.
Analisi descrittive relative allet per vedere let media nei due campioni.
Analisi della Varianza, utilizzando ANOVA univariata, per confrontare le medie dellet tra i

due gruppi.
In secondo luogo sono state condotte le seguenti analisi statistiche:
Analisi della Varianza per confrontare le medie dei punteggi ottenuti dai 114 pazienti psichiatrici
con le medie dei punteggi ottenuti dai 115 soggetti sani nella Scala FE, sia il punteggio totale che

i punteggi delle due sottoscale FE SE e FE PE; e nelle Schede A e B della CBA-H.


Analisi della Regressione multipla per valutare se i punteggi ottenuti nella scala di FE
influenzassero i punteggi ottenuti nella scala che valuta il benessere psicofisico, tenendo conto
anche dellet, del gruppo, della percezione di vita stressante e dellansia, depressione e paure
sanitarie.

RISULTATI
Per quanto riguarda il confronto tra il gruppo di pazienti psichiatrici e il campione di soggetti sani, i
risultati dellAnalisi della Varianza ci permettono di effettuare le seguenti considerazioni:
I pazienti psichiatrici presentano punteggi medi significativamente pi alti rispetto ai
soggetti sani sia per quanto riguarda il totale della scala per la misura della Fragilit
Emotiva, sia per il totale delle due sottoscale che la compongono che sono la scala della
persecutoriet e quella della suscettibilit emotiva. Da questi risultati deduciamo, quindi, che

nei pazienti psichiatrici siamo di fronte a pi alti livelli di fragilit emotiva rispetto alle
persone senza patologia.
I soggetti sani presentano livelli di ansia di stato, ansia per la salute, reazioni depressive,
percezione di vita stressante e tono dellumore significativamente inferiori rispetto ai
pazienti psichiatrici. In particolare, emerso che, rispetto alle altre variabili, vi una
differenza inferiore tra le medie dei punteggi della scala che valuta lansia per la salute tra i
due gruppi del campione, ad indicare quindi che anche nei soggetti sani ritroviamo la
presenza di questa variabile psicologica che non bisogna sottovalutare.
Vi un livello di benessere psicofisico significativamente maggiore nei soggetti sani rispetto
ai soggetti psichiatrici.
I soggetti con depressione non presentano un livello di fragilit emotiva significativamente
pi alto rispetto ai pazienti affetti da altri disturbi, nonostante riportino punteggi medi nel
totale della scala pi alti rispetto alle medie dei punteggi degli altri pazienti. Inoltre,
emerso che i pazienti depressi presentano un livello maggiore di reazioni depressive rispetto
agli altri pazienti, tuttavia una differenza significativa si riscontra soltanto con i pazienti
affetti da schizofrenia. Questo probabilmente perch i pazienti psichiatrici, al momento della
rilevazione, si trovavano tutti ricoverati e in trattamento psicofarmacologico, il quale effetto
sicuramente ha avuto delle ripercussioni sulla presenza delle reazioni depressive, ma anche
delle altre variabili. Per quanto riguarda le altre variabili psicologiche, quali ansia di stato,
ansia per la salute, percezione di vita stressante, benessere psicofisico e tono dellumore,
queste sembrano essere ugualmente presenti nei vari pazienti, senza differenze significative.
Lanalisi della regressione multipla stata effettuata per valutare se i punteggi ottenuti nella
scala di FE influenzassero i punteggi ottenuti nella scala che valuta il benessere psicofisico e
in quella che valuta lansia di stato, tenendo conto anche dellet, del gruppo, della
percezione di vita stressante e della depressione e delle paure sanitarie. Da una correlazione
bivariata tra il punteggio della FE e il punteggio della sottoscala che valuta il benessere
psicofisico emersa una correlazione significativa negativa con r = -0,616 e con p < 0,01.
Lanalisi della regressione multipla stata svolta per blocchi, mettendo come variabile
dipendente il punteggio totale della sottoscala del CBA-H che valuta il benessere psicofisico
prima e lansia di stato successivamente:
PRIMO BLOCCO: variabili indipendenti et, gruppo e sesso;
SECONDO BLOCCO: variabili indipendenti totale punteggio della sottoscala Paure sanitarie,
Reazioni depressive e Percezione di vita stressante;
TERZO BLOCCO: variabili indipendenti totale punteggio scala Fragilit emotiva.

MODELLO PREDITTIVO DEL BENESSERE PSICOFISICO (TABELLA 1)


Il primo blocco spiega il 17% della varianza del benessere psicofisico; il secondo blocco aggiunge
un 50% di varianza spiegata del benessere psicofisico ed il terzo blocco del punteggio della scala
FE non aggiunge una quota di varianza significativa. Quindi linfluenza principale dovuta alle
variabili del primo e del secondo blocco che complessivamente spiegano il 67 % della varianza del
benessere psicofisico. Osservando i valori beta, possiamo dire che se inizialmente (primo blocco) il
sesso e il gruppo, ma non let, avevano uninfluenza sul benessere psicofisico (p < 0,05), le
variabili aggiunte nel secondo blocco ne riducono il contributo. Infatti, nel secondo blocco la
percezione di vita stressante e la paura per la salute influiscono significativamente con p< 0,001.
Aggiungendo oltre al totale della scala di FE altre variabili indipendenti, dallanalisi della
regressione multipla non emersa uninfluenza significativa della FE sul benessere psicofisico
contrariamente a quanto si era ipotizzato.
MODELLO PREDITTIVO DELLANSIA DI STATO (TABELLA 2)
Il primo blocco spiega il 19% della varianza dellansia di stato; il secondo blocco aggiunge un 54%
di varianza spiegata dellansia di stato ed il terzo blocco del punteggio della scala FE aggiunge in
questo caso una quota di varianza significativa pari al 2% (p< 0,001). Quindi linfluenza principale
dovuta alle variabili del primo e del secondo blocco che complessivamente spiegano il 73 % della
varianza dellansia di stato. Tuttavia, anche la variabile inserita nel terzo blocco migliora
significativamente la predittivit del modello. Osservando i valori beta, possiamo dire che se
inizialmente (primo blocco) il sesso e il gruppo, ma non let, avevano uninfluenza sullansia di
stato (p < 0,05), le variabili aggiunte nel secondo blocco ne riducono il contributo. Infatti, nel
secondo blocco la percezione di vita stressante, la paura per la salute e le reazioni depressive
influiscono significativamente con p< 0,01. In questa analisi nel terzo blocco troviamo che anche
let incrementa significativamente la varianza spiegata dellansia di stato insieme alla paura per la
salute, alle reazioni depressive e alla fragilit emotiva.
CONCLUSIONI
Sulla base di quanto emerso, analizzato e discusso da questa ricerca nonch di quanto presente in
letteratura, per ci che concerne il confronto tra un campione di soggetti sani e un campione di
pazienti psichiatrici, riguardo alla fragilit emotiva emerge che i soggetti sani presentano livelli
inferiori di fragilit emotiva rispetto ai pazienti psichiatrici e un maggior livello di benessere
psicologico percepito. Tale risultato in accordo con quanto ipotizzato nel presente lavoro nonch
con quanto presente nella letteratura sullargomento. La presenza di psicopatologia quindi sembra
influire significativamente sia per quanto riguarda la sfera emotiva, sia sul benessere della persona.
Data limportanza che oggi, fortunatamente, viene data alla salute ritenuta non tanto assenza di
malattia, ma come un stato di equilibrio emotivo, psicologico, fisico e spirituale (OMS 1948), i
nostri risultati ci fanno riflettere sul fatto che necessario intervenire per cercare di incrementare il
livello di benessere anche nei soggetti con disagio mentale, in quanto, come risultato anche in
alcuni studi, il benessere psicologico e la presenza di psicopatologia sono due dimensioni correlate
ma indipendenti tra loro (Weich, Brugha, King, et al 2011) e che la presenza di una sofferenza non
esclude la presenza di benessere psicologico nelle sue due componenti principali: hedonic well-

being (che include la felicit, la soddisfazione e linteresse per la propria vita) ed eudaemonic wellbeing (che riguarda invece il funzionamento psicologico, le relazioni positive con gli altri e la
crescita personale) (Westerhof, & Keyes, 2010). Per quanto riguarda invece i risultati del confronto
tra pazienti con patologie diverse, emerso che non ci sono differenze significative rispetto alle
variabili prese in esame. Nello specifico i pazienti depressi, nonostante abbiano ottenuti punteggi
medi pi alti rispetto agli altri riguardo alla fragilit emotiva, questa differenza non risultata
significativa. Quindi i deficit nella sfera emozionale rivestono un ruolo importante in tutte le
patologie esaminate, quali depressione, disturbo bipolare, schizofrenia, abuso di sostanza e disturbi
dansia, con differenze minime tra di loro. Questo un altro risultato che ci porta a riflettere sul
fatto che importante intervenire nei contesti di cura, non solo sul sintomo specifico, ma a livello di
tutte le dimensioni psicologiche e soprattutto sulla sfera emotiva che riveste un ruolo centrale nella
vita della persona. Dalla ricerca emerso anche che la fragilit emotiva non influisce
significativamente in modo diretto sul benessere delle persone, sane o con disturbi psichiatrici, sul
quale esercitano un ruolo centrale la percezione di vita stressante e lansia per la salute. Queste due
variabili psicologiche spesso vengono sottovalutate e questo, a lungo andare, pu compromettere la
vita della persona nonch predisporla allo sviluppo di patologie (sia somatiche che psichiche).
Invece la fragilit emotiva, insieme alle stesse due variabili indicate sopra, sembra contribuire a
spiegare la variabilit dello stato ansioso delle persone sane o con disturbi psichiatrici.
Complessivamente, questi risultati indicano che la fragilit emotiva, intesa come predisposizione
dellindividuo, pur caratterizzando le persone con disturbi psichici di varia tipologia,
differenziandole da quelle sane, non spiega la variabilit della percezione del benessere psicofisico
degli individui, mentre contribuisce a spiegarne la condizione ansiosa. Il benessere psicofisico
percepito appare maggiormente determinato dal livello di stress percepito e dalla preoccupazione o
paura per le proprie condizioni di salute o i contesti sanitari, quindi da dimensioni che riguardano
pi linterazione con fattori ambientali che la struttura personologica dellindividuo. Queste
dimensioni contribuiscono anche a spiegare la variabilit nel disagio emotivo degli individui, ma in
questo caso anche la struttura emotiva offre un suo contributo. Quindi bisognerebbe riflettere sul
fatto che la prevenzione dello sviluppo di patologie debba partire dai contesti di cura primaria della
persona, come lambulatorio del medico di base, dove sarebbe necessario prestare pi attenzione
alle dimensioni psicologiche emerse come predittori del benessere psicologico e dello stato ansioso
nel momento in cui una persona si rivolge per chiedere aiuto. In questo modo i benefici sarebbero
maggiori non soltanto per la persona, aumentando la sua qualit di vita, ma anche a livello di
riduzione dei costi della spesa sanitaria pubblica. Bisogna pertanto abbandonare la malattia come
esclusivo obiettivo di cura per focalizzarsi su quello che oggi sta diventando un concetto
fondamentale ovvero la prevenzione, che deve diventare un obiettivo centrale nelle strategiepolitico sanitarie, cliniche e di ricerca. La prevenzione pu essere attuata a diversi livelli:
prevenzione universale (rivolta alla popolazione generale o parte di essa indipendentemente dal
fattore di rischio di sviluppare un determinato disturbo), prevenzione selettiva (parte della
popolazione considerata ad alto rischio ma che non ha ancora sviluppato un disturbo) e prevenzione
specifica (rivolta ai soggetti che presentano una sintomatologia considerata sotto-soglia in quanto
non soddisfa i criteri di classificazione diagnostica per i disturbi mentali) (Munoz, Mrazek and
Haggerty, 1994). Lideale sarebbe che ci fosse uninterrelazione tra i diversi ambiti che si occupano
della persona quali quello medico, psichiatrico e psicologico e una relazione tra le diverse discipline
psicologiche come la psicometria, la clinica, la psicosomatica e le neuroscienze, nonch lambito
del lavoro e dellinfanzia e quello geriatrico, affinch si possa avere un quadro completo della

persona e di quello che il suo disagio, ricordando limportanza del contesto e del relativismo
storico e culturale per definire e comprendere la psicopatologia, della connessione tra mente e corpo
e soprattutto del continuum esistente tra comportamento normale e patologico.

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ALLEGATI

Tabella 1. Riepilogo del modello predittivo del Benessere psicofisico

Blocco R

Variazione dell'adattamento
Deviazione
standard Variazione
RR-quadrato Errore
di RVariazione
quadrato corretto
della stima quadrato di F
df1

df2

Sig.
Variazione
di F

,434a

,189

,171

1,989

,189

16,648

215

,000

,826b

,682

,673

1,255

,493

109,700

212

,000

,827c

,684

,673

1,253

,002

1,594

211

,208

Variazione dell'adattamento
Deviazione
standard Variazione
RR-quadrato Errore
di RVariazione
quadrato corretto
della stima quadrato di F
df1

df2

Sig.
Variazione
di F

Tabella 2. Riepilogo del modello predittivo dellAnsia di stato

Modello R
1

,445a

,198

,187

2,032

,198

17,812

216

,000

,860b

,739

,732

1,168

,541

147,060

213

,000

,871c

,759

,751

1,125

,020

17,578

212

,000

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