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ORDINARIUM

MISSÆ
JUXTA RITUM

SANCTÆ ECCLESIÆ
M EDIOLANENSIS

MEDIOLANI

MMXIV
signum ambrosianum

Le illustrazioni poste in frontespizio ed in apertura del Canone e


tutti i capilettera sono tratti dall'edizione del Messale
Ambrosiano 'Gaspare Visconti' del 1594.
!!

!
ARCIDIOCESI DI MILANO
Curia Arcivescovile

Nihil obstat quominus imprimatur.


Die 25 Novembris A.D. MMXIV.
Claudius Magnoli
Cens. Eccles.

Imprimatur in Curia Archiep. Mediolan.


Die 25 Novembris A.D. MMXIV.
† Petrus Antonius Tremolada
Vicarius Episcopalis Sacrament. Disc.
O RD O A SPERSIO N IS
A QUÆ B ENEDICTÆ
————

Nelle Domeniche, in ogni chiesa parrocchiale, prima della Messa princi-


pale, si compie l’Aspersione con l’Acqua Benedetta.
Il rito dell’Aspersione, in uso fin dai tempi apostolici, libera dalle colpe
veniali e prepara lo spirito a pregare con maggiore purezza e maggior
frutto durante la Messa.

Il Celebrante, indossando il piviale del colore del giorno, giunto sul pre-
sbiterio si inginocchia con il chierico sul gradino più basso dell’Altare
per una breve orazione. Alzatosi, intona:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Il Celebrante asperge quindi l’Altare, poi se stesso, il Clero in coro, i
Ministranti ed i Fedeli, mentre il Coro canta l’Antifona che segue, inter-

. ⇢
calandola ai versetti del Salmo 50 (Miserere):

⌦ @ @ @ ⇢ 
A spérges me * Dómi-ne, hyssópo et mundábor :

1
⌦ SF. @ . ⇢ ⇢

lavá- bis me, et

super ni-vem de- albá-bor. Ps.


Mi-se-ré-re me- i, De- us,
3( ⇢
* se cúndum magnam mi-
⇢ ✓


se-ri-córdi- am tu- am. Et
⇢ se cúndum
⇢ multi-túdi-nem 
mi-se-ra-ti- ónum tu- á-rum, de-le i-ni qui-tá-tem
⌦ (3 ⇢ @
*

me- am. ... Aspérges me ...

Ant. Asperge me, Domine, hys- Purificami con issopo e sarò


sopo, et mundabor: lavabis me, mondo; lavami e sarò più bian-
et super nivem dehalbabor. co della neve.

Miserere mei, Deus, 5 secun- Pietà di me, o Dio, secondo la


dum magnam misericordiam tua misericordia.
tuam;
et secundum multitúdinem mi- nel tuo grande amore cancella
serationum tuarum 5 dele ini- il mio peccato.
quitatem meam.
Et multum lava me ab injustitia Lavami da tutte le mie colpe,
mea, 5 et a delicto meo munda mondami dal mio peccato.
me.

2
Quoniam iniquitatem meam Riconosco la mia colpa, il mio
ego agnosco, 5 et delictum peccato mi sta sempre dinanzi.
meum contra me est semper.
Tibi soli peccavi, et malum co- Contro di te, contro di te solo
ram te feci; 5 ut justificeris in ho peccato, quello che è male ai
sermónibus tuis, et vincas cum tuoi occhi io l’ho fatto; perciò
judicaris. sei giusto quando parli, retto
nel tuo giudizio.
Ecce enim in iniquitátibus con- Ecco, nella colpa sono stato ge-
ceptus sum, 5 et in delictis pé- nerato, nel peccato mi ha con-
perit me mater mea. cepito mia madre.
Ecce enim veritatem dilexisti; 5 Ma tu vuoi la sincerità del cuo-
incerta et occulta sapientiæ tuæ re e nell’intimo m’insegni al
manifestasti mihi. sapienza.
Asperges me hyssopo, et Purificami con issopo e sarò
mundabor; 5 lavabis me, et su- mondato; lavami e sarò più
per nivem dealbabor. bianco della neve.
Audítui meo dabis gáudium et Fammi sentire gioia e letizia,
lætitiam; 5 et exsultabunt ossa esulteranno le ossa che hai
humiliata. spezzato.
Averte faciem tuam a peccatis Distogli lo sguardo dai miei
meis; 5 et omnes iniquitates peccati, cancella tutte le mie
meas dele. colpe.
Cor mundum crea in me, Deus; 5 Crea in me, o Dio, un cuore
spíritum rectum ínnova in vi- puro, rinnova in me uno spirito
scéribus meis. saldo.
Ne projicias me a facie tua; 5 Non respingermi dalla tua pre-
Spiritum Sanctum tuum ne áu- senza e non privarmi del tuo
feras a me. santo spirito.
Redde mihi lætitiam salutaris Rendimi la gioia di essere sal-
tui; 5 et spíritu principali con- vato, sostieni in me un animo
firma me. generoso.
5
Docebo iniquos vias tuas; et Insegnerò agli erranti le tue vie,
ímpii ad te convertentur. e i peccatori a te ritorneranno.

3
Líbera me de sanguínibus, Liberami dal sangue, Dio, Dio
Deus, Deus salutis meæ; 5 exal- mia salvezza, la mia lingua
tabit lingua mea justitiam esalterà la tua giustizia.
tuam.
Domine, labia mea aperies; 5 et Signore, apri le mie labbra, e la
os meum annunciabit láudem mia bocca proclami la tua lode;
tuam.
poiché non gradisci il sacrificio
Quoniam si voluisses, sacrifi- e, se offro olocausti, non li ac-
cium dedissem útique 5 ho- cetti.
locáustis non delectáberis.
Sacrificium Deo spíritus con- Uno spirito contrito é sacrificio
tribulatus: 5 cor contritum et a Dio, un cuore affranto e umi-
humiliatum Deus non spernit. liato tu, Dio non disprezzi.
Benigne fac, Domine, in bona Nel tuo amore fa’ grazia a Sion,
voluntate tua Sion; 5 et ædifi- rialza le mura di Gerusalemme.
centur muri Jerúsalem.
Tunc acceptabis sacrificium Allora gradirai sacrifici pre-
justitiæ, oblationes et ho- scritti, l’olocausto e l’intera
locáusta; 5 tunc imponent su- oblazione, allora immoleranno
per altare tuum vítulos. vittime sopra il tuo altare.

Ant. Asperge me, Domine, hys- Purificami con issopo e sarò


sopo, et mundabor: lavabis me, mondo; lavami e sarò più bian-
et super nivem dehalbabor. co della neve.
—————————————————————————————
Nel Tempo di Pasqua, in luogo dell’Antifona e del Salmo 50, si cantano

r F .@ .⇡ ⇢
le due seguenti Antifone:

⌦ . ø .@ 
V i-di a- quam
⌦ ø F .↵ ⇢ F. ⇢
* egredi- én- tem de tem-

.r @ 
plo a lá- te-re dextro, halle- lú-jah: et
4
@
⌦ ⇢ .@. .@. ø. ⇢ S 
⌦ ø . . F. T¿. F G ⇢
omnes, ad quos pervé-nit a- qua i- sta, salvi

¿ ⇢ ∫ @
facti sunt, et di-cunt: halle- lú- jah.
5
Ant. Vidi aquam egredientem Vidi l'acqua uscire dal tempio,
de templo a látere dextro, hal- sul lato destro, alleluia; e tutti
lelujah: et omnes, ad quos per- coloro a cui giunse quest'acqua
venit aqua ista, salvi facti sunt, furono salvati, e dicono: Alle-

. .@ G ..@ ⇢ ∫ . F . ⇢
@
et dicunt: hallelujah. (Ezech. 47) luia.

⌦ S.
I
∫F
n-tónu- it de cæ- lo Dó- mi nus, Al- tíssi-

⌦ @ .. ø. ⇢
@r »
mus de- dit vo- cem su- am: et appa-ru- é-

⌦ ⇢ r @↵
⇢ . ⇢ r
runt fontes a- quá- rum: hal- le-lú-jah, halle-

⌦ @r . ⇢
lú- jah.

Ant. Intónuit de cælo Dominus, Tuonò dal cielo il Signore, l'Al-


Altissimus dedit vocem suam 5 tissimo fece udire la sua voce e
et apparuerunt fontes aquarum apparvero le fonti delle acque.
hallelujah, hallelujah. (Ps. 17) Alleluia, alleluia.
—————————————————————————————
5
ORATIO

Il Celebrante, tornato al centro dell’Altare, prosegue in tono retto:


V. Ostende nobis, Domine, mi- Mostraci, Signore, la tua mise-
sericordiam tuam. ricordia.
R. Et salutare tuum da nobis. E dacci la tua salvezza.
V. Domine, exáudi orationem Signore, esaudisci la nostra
nostram. preghiera.
R. Et clamor noster ad te per- E il nostro grido giunga fino a
veniat. te.
Continua quindi con l'Orazione, in tono retto oppure nel tono proprio:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
V. Exáudi nos, Domine sancte, Ascoltaci, Signore santo, Padre
Pater omnípotens, æterne De- onnipotente, Dio eterno, e de-
us, et míttere digneris sanctum gnati di mandare dal cielo il
Angelum tuum de cælis: qui tuo santo Angelo; il quale cu-
custodiat, fóveat, prótegat, vísi- stodisca, abbia cura, protegga,
tet, atque defendat omnes habi- visiti e difenda tutti coloro che
tantes in hoc habitáculo. Per abitano in questo luogo. Per
Christum Dominum nostrum. Cristo nostro signore.
R. Amen. Amen.
Termina quindi con la Benedizione:

⌦ @ 
⇢ ⇢
V. Domi nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o. Ký-ri- e
6
⌦ ⇢ @ ∫⇢ ⇢ @ . ⇢
e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. Kyrie E con il tuo spirito. Kyrie elei-
eléison. Kyrie eléison. Kyrie son. Kyrie eleison. Kyrie elei-
eléison. son.
Il Celebrante si porta nel centro dell’Altare e conclude:

⌦ ⇢ . ⇢⇢ 

V. Bene dí-cat, et exáudi- at nos De- us. R. Amen.

⇢ ⇢
Pro-cedámus cum pa-ce. R. In nómi-ne Christi.

V.

⇢ ⇢
V. Benedi-cámus Domi no. R. Deo gra-ti- as.
V. Bene· ·dicat, et exáudiat nos Dio ci benedica e ci esaudisca.
Deus.
R. Amen. Amen.
V. Procedamus cum pace. Andiamo in pace.
R. In nómine Christi. Nel nome di Cristo.
V. Benedicamus Domino. Benediciamo il Signore.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.

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S TATIO
A N TE M ISSA M
————

Nelle maggiori Solennità è uso iniziare la funzione con una processione


a Croce alzata, che parte dalla casa parrocchiale o da un Altare laterale o,
semplicemente, dalla sacrestia. Il Celebrante, preceduto dal Clero e dai
Ministranti con incenso e cantari, si reca processionalmente sino ai can-
celli dell’Altare, ‘in gremio ecclesiæ', al canto di una o più Sallende
adatte alla Festa che si celebra. Qui, in alternanza con il coro, si cantano
i dodici Kyrie seguiti da una ripetizione della Sallenda.

⌦ @ . @ . 
K ý-ri-@ e e-lé- i-son.⇢ ⇢
⌃@ . ⇢
R. Ký-ri- e e-lé- i-son. (ter)
⌦ ⌃ . ⇢
V. Ký-ri- e e-lé- i-son. R. Ký-ri- e e-lé- i-son. (ter)

Se la Festa che si celebra è quella del Titolare della chiesa, nel caso in cui
esso sia un Martire, è usanza antichissima che il Celebrante, senza nulla
dire, nel passare i cancelli del presbiterio dia fuoco, con un’alta canna
che reca in cima tre candelette accese, ad un pallone di bambagia appeso
all’arco trionfale. Esso, detto Faro, simboleggia il sacrificio della vita del
Santo per l’ardente amore di Cristo.

In questa occasione si omette la Confessione e si riprende direttamente


con l'Ingressa.

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O RD IN A RIU M
M ISSÆ
————

PREGHIERE AI PIEDI DELL’ALTARE


Il Celebrante ed i Fedeli si preparano alla celebrazione della Santa Messa
con la Confessione dei loro peccati. Il primo dialogo rituale, composto
da versetti dei Salmi, prepara alla Confessione prima di ascendere
all’Altare. Fatta la Confessione, il versetto Adjutorium nostrum in-
troduce invece alla Messa dei Catecumeni.

Il Celebrante, al gradino più basso dell’Altare, dice:


N nomine Patris, Nel nome del Padre, del Figlio
et Filii, et Spiritus e dello Spirito santo.
sancti.
R. Amen. Amen.

V. Introibo ad Altare Dei. (Ps.42) Salirò all’Altare di Dio.


R. Ad Deum, qui lætíficat ju- A Dio che allieta la mia giovi-
ventutem meam. (Ps.42) nezza.
V. Confitémini Domino, quo- Confessate al Signore, poiché
niam bonus. (Ps.105) Egli è buono.
R. Quoniam in séculum mise- Poiché infinita è la sua miseri-
ricordia ejus. (Ps.105) cordia.

Il Celebrante, con un profondo inchino, dice la Confessione:


V. Confíteor Deo omnipotenti, Confesso a Dio onnipotente, al-
beatæ Mariæ semper Virgini, la beata sempre Vergine Maria,
beato Michaëli Archangelo, al beato Michele Arcangelo, al
beato Joanni Baptistæ, sanctis beato Giovanni Battista, ai San-

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Apostolis Petro et Paulo, beato ti Apostoli Pietro e Paolo, al
Ambrosio Confessori, ómnibus beato Ambrogio Confessore, a
Sanctis, et vobis, fratres: quia tutti i Santi e a voi, fratelli, che
peccavi nimis cogitatione, ver- ho molto peccato in pensieri,
bo, et opere, mea culpa, mea parole ed opere, per mia colpa,
culpa, mea maxima culpa. Ídeo mia colpa, mia massima colpa.
precor beatam Mariam semper E così supplico la Beata sempre
Virginem, beatum Michaëlem Vergine Maria, il beato Michele
Archangelum, beatum Joan- Arcangelo, il beato Giovanni
nem Baptistam, sanctos Apo- Battista, i Santi Apostoli Pietro
stolos Petrum et Paulum, bea- e Paolo, il beato Ambrogio
tum Ambrosium Confessorem, Confessore, tutti i Santi e voi,
omnes Sanctos, et vos, fratres, fratelli, a pregare per me il Si-
orare pro me ad Dominum gnore Dio nostro.
Deum nostrum.
R. Deo gratias. Misereatur tui Rendiamo grazie a Dio. Dio
omnípotens Deus, et dimissis onnipotente abbia misericordia
ómnibus peccatis tuis, perdu- di te, perdoni tutti i tuoi pecca-
cat te ad vitam æternam. ti e ti conduca alla vita eterna.
V. Amen. Amen.
I Ministranti, cui possono aggiungersi i Fedeli, dicono a loro volta la
Confessione.
R. Confíteor Deo omnipotenti, Confesso a Dio onnipotente, al-
beatæ Mariæ semper Virgini, la beata sempre Vergine Maria,
beato Michaëli Archangelo, al beato Michele Arcangelo, al
beato Joanni Baptistæ, sanctis beato Giovanni Battista, ai San-
Apostolis Petro et Paulo, beato ti Apostoli Pietro e Paolo, al
Ambrosio Confessori, omnibus beato Ambrogio Confessore, a
Sanctis, et tibi, pater: quia pec- tutti i Santi e a te, padre, che ho
cavi nimis cogitatione, verbo, molto peccato in pensieri, pa-
et opere, (ci si percuote tre volte il role ed opere, per mia colpa,
petto) mea culpa, mea culpa, mia colpa, mia massima colpa.
mea maxima culpa. Ídeo precor E così supplico la Beata sempre
beatam Mariam semper Virgi- Vergine Maria, il beato Michele
nem, beatum Michaëlem Ar- Arcangelo, il beato Giovanni
changelum, beatum Joannem Battista, i Santi Apostoli Pietro
Baptistam, sanctos Apostolos e Paolo, il beato Ambrogio

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Petrum et Paulum, beatum Confessore, tutti i Santi e te,
Ambrosium Confessorem, om- padre, a pregare per me il Si-
nes Sanctos, et te, pater, orare gnore Dio nostro.
pro me ad Dominum Deum
nostrum.
V. Deo gratias. Misereatur ve- Rendiamo grazie a Dio. Dio
stri omnípotens Deus, et dimis- onnipotente abbia misericordia
sis ómnibus peccatis vestris, di voi, perdoni tutti i vostri
perducat vos ad vitam æter- peccati e vi conduca alla vita
nam. eterna.
R. Amen. Amen.
V. Indulgentiam, absolutionem, Il Signore onnipotente e mise-
et remissionem omnium pec- ricordioso ci conceda l’indul-
catorum nostrorum tríbuat no- genza, l'assoluzione ed il per-
bis omnípotens, et miséricors dono di tutti i nostri peccati.
Dominus.
R. Amen. Amen
V. Adjutorium nostrum in Il nostro aiuto è nel nome del
nómine Domini. (Ps.123) Signore.
R. Qui fecit cælum, et terram. Egli ha fatto cielo e terra.
(Ps.123)
V. Sit nomen Domini benedic- Sia benedetto il nome del Si-
tum. (Ps.112) gnore.
R. Ex hoc nunc et usque in Da ora fino alla fine dei secoli.
séculum. (Ps.112)
Quindi il Celebrante si inchina profondamente ed in segreto dice:
V. Rogo te, altíssime Deus Ti chiedo, altissimo Dio degli
Sábaoth, Pater sancte, ut pro eserciti, Padre Santo, che io
peccatis meis possim inter- possa intercedere per i miei
cédere, et astántibus veniam peccati, meritare il perdono per
peccatorum promereri, ac pací- quelli di tutti i presenti, ed of-
ficas singulorum hostias immo- frire in sacrificio le offerte in-
lare. cruente di ciascuno.

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!!
Il Celebrante sale all’Altare, si genuflette, fa un segno di croce nel mezzo
dello stesso e lo bacia, mentre prosegue in segreto:
V. Oramus te, Domine, per mé- Ti preghiamo, o Signore, per i
rita Sanctorum tuorum, meriti dei tuoi Santi le cui reli-
quorum reliquiæ hic sunt, et quie qui si conservano, e di tut-
omnium Sanctorum, ut indúl- ti gli altri Santi, perché ti degni
gere digneris omnia peccata di perdonare tutti i miei pecca-
mea. Amen. ti. Amen.
Nelle Messe in canto, se c’è l’incensazione, il Celebrante procede alla be-
nedizione dell’incenso dicendo:
V. Ab illo bene· ·dicaris, in Che tu sia benedetto da Colui
cujus honorem cremáberis. in onore del quale sarai brucia-
Amen. to. Amen.
Quindi, preso il turibolo, incensa il Tabernacolo, la Croce, le Reliquie e
l’intero Altare; poi egli stesso è incensato.

MESSA DEI CATECUMENI


Nei tempi antichi, coloro che non avevno ancora ricevuto il Santo Batte-
simo erano ammessi solo a questa prima parte della Messa, da cui il no-
me tradizionale di Messa dei Catecumeni.
Con essa ha inizio la parte istruttiva della Messa. Si innalzano inni e
preghiere al Signore e Dio parla attraverso le Sacre Scritture per la co-
mune istruzione ed edificazione del Clero e dei Fedeli e per disporre lo
spirito alla celebrazione dei Santi Misteri.

INGRESSA
(vedi il proprio del giorno)

L’Ingressa è un’antifona di saluto all’Altare, figura di Cristo, che viene


cantata dal Coro durante la prima incensazione. Nelle comunità prepa-
rate, i Fedeli possono cantare o recitare l'Ingressa e le altre Antifone del
Proprio.
Il Celebrante accede al lato dell’Epistola dove, segnandosi, recita a mani
giunte l’Ingressa (vedi il proprio del giorno). A seguire, nelle Solennità,
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nelle Feste dei Santi e nelle Domeniche fuori dall’Avvento e dalla Qua-
resima, rimanendo al lato dell’Epistola, stendendo ed elevando le mani e
facendo inchino verso la Croce, il Celebrante intona o recita il Gloria:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Durante il Gloria, alle parole in grassetto si fa un inchino del capo.

⌅ ⌦ ⌥
Tonus Dominicalis

↵ ⇧
IV

G lóri- a in excél- sis De- o. R. Et in terra pax

⌅ ⌥ ⌥ ⌥⇥ ⇧
homí-ni-bus bo-næ vo-luntá- tis. Laudámus te. Bene-dí-

⌅ ⌥ ⌥⇥ ⌥ ⌥ ⇤⌃
ci-mus te. Ado-rámus te. Glo-ri- fi-cámus te.

⌅ ↵ ⌥ ⇥ ⇧
Grá-ti- as á-gi mus ti- bi propter magnam gló-ri- am

⌅ ⌥ ⌥ ↵ ⌥ ⇥ ⌦ ⌥ ⇤ ⇧
tu- am. Dó- mi-ne De- us, Rex cæ-lés-tis, De- us Pa-

⌅ ⌦ ⌥ ↵ ⌥⇥ ⇥ ⇧
ter omní-po- tens. Dó- mi-ne Fi- li u-ni-gé-ni- te Je-su
13
⌅ ⌥ ⌥ ↵ ⌥⇥ ⌦ ⌥⇥ ⇧
Chri- ste. Dó- mi-ne De- us, Agnus De- i, Fí- li- us

⌅ ⌥ ⌥ ⌦ ⌥ ⌥⇥ ⌥ ⌥ ⇧
Pa-tris. Qui tol-lis peccá-ta mundi, mi-se-ré-re no- bis.

⌃ ⌅ ↵ ⌥

Qui tol
tol-lis peccá ta mundi,
peccá- súsci
ci-pe de
depre-
pre-ca
ca-ti
ti- óónem
nem

⌃ ⌦↵ ⌦ ⇥⇥ ↵ ✏ ⌅ ⌥
no-stram. Qui se
no se- des ad déxte-ram Pa
Pa- tris
tris, mi-
mi-se-
se-

⌃ ⌦↵ ⌦ ⌅ ⌥

ré-re no
no- bis
bis. Quó
Quó-ni
ni- am tu so
so-lus San
Sanctus
ctus. Tu
Tu so
so-lus
lus

⌃ ⇧ ↵

Dó- mi
mi-nus. Tu so
so-lus Altíssi
si-mus
mus, Je-su
su Chri-
Chri-ste.
ste. Cum
Cum

⌃⌦ ⌦↵ ⌅ ⇤ ⇥⇥ ⌅ ⌦ ⌦⇥⇥ ⇥ ⇧
San
Sanct
cto Spí
Spí- ri
ri-tu
tu, in
in gló
gló- ri
ri- aa De
De- ii Pa
Pa- tris
tris.

⌃ ⇥⇥ ↵ ⌅ ↵ ⌦ ⇧⌥
A
A- men
men. K
K⇧-ri
ri- ee ee-lé
lé- ii-son
son. K⇧
K⇧-ri
ri- ee ee-lé
lé- ii-son
son.

⌃ ↵⌦ ⇤ ⇥⇥ ⌦
K⇧-ri- e e- lé- i-son.
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V. Gloria in excelsis Deo. Gloria a Dio nell’alto dei cieli.
R. Et in terra pax homínibus E pace in terra agli uomini di
bonæ voluntatis. Laudamus te. buona volontà. Noi ti lodiamo,
Benedícimus te. (inchino) Ado- ti benediciamo, ti adoriamo, ti
ramus te. Glorificamus te. (in- glorifichiamo, ti rendiamo gra-
chino) Grátias ágimus tibi prop- zie per la tua gloria immensa.
ter magnam gloriam tuam. Signore Dio, Re del cielo, Dio
Domine Deus, Rex cælestis, Padre onnipotente. Signore Fi-
Deus Pater omnípotens. Domi- glio Unigenito, Gesù Cristo. Si-
ne Fili unigénite (inchino) Jesu gnore Dio, Agnello di Dio,
Christe. Domine Deus, Agnus Figlio del padre. Tu che togli i
Dei, Filius Patris. Qui tollis peccati del mondo, abbi pietà
peccata mundi, (inchino) súscipe di noi. Tu che togli i peccati del
deprecationem nostram. Qui mondo, accogli la nostra sup-
sedes ad déxteram Patris, mi- plica. Tu che siedi alla destra
serere nobis. Quóniam tu solus del Padre, abbi pietà di noi.
Sanctus. Tu solus Dominus. Tu Perché tu solo il Santo, tu solo
solus Altíssimus, (inchino) Jesu il Signore, tu solo l'Altissimo,
Christe. Cum Sancto Spíritu, Gesù Cristo. Con lo Spirito
in gloria Dei Patris. Amen. Santo, nella gloria di Dio Pa-
dre. Amen.
Kyrie eleison. Kyrie eleison. Kyrie eleison. Kyrie eleison.
Kyrie eleison. Kyrie eleison.
—————————————————————————————
In luogo del Gloria, nelle Domeniche di Quaresima, il Diacono o, in sua
assenza, il Celebrante cantano le Preci Quaresimali.
—————————————————————————————

ORATIO SUPER POPULUM


(vedi il proprio del giorno)

La postura orante, a mani stese, che il Celebrante assume per questa e


per tutte le orazioni della Messa, è fra tutte la più antica, già presente
dall’età apostolica in molte raffigurazioni. Essa richiama la posizione di
Gesù crocifisso.

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⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Il Celebrante, stendendo le mani, recita l’Orazione sopra il popolo
(vedi il proprio del giorno) e conclude:

⌦ ⇢ .⇢⇢
V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.

V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
R. Amen. Amen.

LECTIO
(vedi il proprio del giorno)
La Lezione è di solito tratta dall’Antico Testamento, ma può talvolta
derivare dagli Atti degli Apostoli o dalla vita del Santo Titolare.


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
V. Lectio ... (titolo della Lezione). Lettura ...
Jube, domne (o Domine se bene- Degnati di benedirmi, Signore.
dice se stesso), benedícere.

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Se la lettura è tratta dall’Antico Testamento, dice:

V. Prophética lectio sit nobis La lettura profetica sia per noi


salutis eruditio. insegnamento di salvezza.
Se invece è tratta dal Nuovo Testamento, dice:
V. Apostólica lectio sit nobis La lettura apostolica sia per noi
salutis eruditio. insegnamento di salvezza.
Nelle Messe per il Santo Titolare della chiesa, secondo l’uso antico e ve-
nerabile da sempre conservto dalla Chiesa Ambrosiana, possono essere
lette la Passio o la Depositio del Santo. In tal caso si dice:

V. Ecclesiastica lectio sit no- La lettura ecclesiastica sia per


bis salutis eruditio. noi insegnamento di salvezza.
Il Celebrante legge o canta quindi la Lezione (vedi il proprio del giorno).
Nelle Messa Solenni essa è cantata da un Lettore, che può indossare il
piviale. Terminata la lettura si risponde:

R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.

PSALMELLUS
(vedi il proprio del giorno)
Il Salmello è un salmo abbreviato che, di solito, ha relazione con le Veri-
tà contenute nella Lezione. Serve a meditare sulla lettura appena pro-
clamata.

Il Celebrante, con le mani al libro, recita il Salmello (vedi il proprio del


giorno). Nelle Sante Messe in canto viene cantato dal Coro.

EPISTOLA
(vedi il proprio del giorno)
L’Epistola è un brano tratto dalle memorie degli Apostoli, specialmente
dalle Lettere di San Paolo.

17
Il Celebrante o il Lettore intona:
V. Epístola beati Apóstoli ... (no- Lettera del beato Apostolo ...
me della lettura).
Jube, domne (o Domine se il Ce- Degnati di benedirmi, Signore.
lebrante benedice se stesso), bene-
dícere.
Apostólica doctrina répleat La dottrina apostolica infonda
nos gratia divina. in noi la grazia divina.
Il Celebrante o il Lettore legge o canta quindi l’Epistola (vedi il proprio
del giorno). Nelle Messa Solenni essa è cantata dal Suddiacono. Termina-
ta la lettura si risponde:
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.

HALLELUJAH
(vedi il proprio del giorno)
L'Hallelujah è un canto gioioso che accompagna l’ingresso del Santo
Evangelo in chiesa. È composto da un brano della Scrittura, preceduto e
seguito da un’acclamazione di lode a Dio. Serve a prepararsi al-
l’imminente proclamazione del Vangelo.

I fedeli si alzano in piedi.


Nei giorni di penitenza e nelle Sante Messe da morto l’Hallelujah viene
sostituito dal Cantus (vedi il proprio del giorno).
Il Chierico trasporta il Messale al lato destro dell’Altare.

—————————————————————————————
ANTIPHONA ANTE EVANGELIUM
(vedi il proprio del giorno)
Solo nelle più grandi Solennità vi è un’ulteriore Antifona, detta Ante
Evangelium, che il Celebrante recita al lato destro dell’Altare. Il Coro la
canta per solennizzare ancor più l’ingresso del Libro Sacro.
—————————————————————————————

18
LECTIO SANCTI EVANGELII
(vedi il proprio del giorno)

Il brano del Vangelo ricorda gli insegnamenti del Signore Gesù o episo-
di della sua vita che hanno relazione con la Solennità o con la Festa del
Santo che ricorre.

Il Celebrante si porta al centro dell’Altare, vi appoggia le mani giunte e,


inchinato profondamente, prega in segreto:

V. Munda cor meum, ac labia Purifica il mio cuore e le mie


mea, omnípotens Deus, qui la- labbra, Dio onnipotente, tu che
bia Isaíæ Prophetæ cálculo purificasti le labbra del profeta
mundasti ignito: ita me tua Isaia con pietra infuocata. De-
grata miseratione dignare mun- gnati, nella tua generosa pietà,
dare, ut sanctum Evangelium di mondare anche me, così che
tuum digne váleam nunciare. possa annunciare degnamente
Per Christum Dominum no- il tuo Santo Evangelo. Per Cri-
strum. sto nostro Signore.

Nelle Sante Messe solenni il Vangelo è cantato dal Diacono, che ne porta
in processione il libro prima all’Altare, poi al lettorile o all’ambone.


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.

Dopo il saluto il Celebrante (o il Diacono), facendo con il pollice della


mano destra un piccolo segno di croce sul libro, sulla fronte, sulla bocca
e sul petto, recita a voce alta il titolo del Vangelo (vedi il proprio del giorno).
Anche i Fedeli fanno lo stesso triplice segno di croce.

19
⌦ ⇢ 


R. Lecti- o Sancti Evangé-lii se-cundum ...


V. Glo-ri- a ti-bi Domi-ne.

V. Lectio Sancti Evangelii Lettura del Santo Vangelo se-


secundum ... (titolo del Vange- condo ...
lo)

R. Gloria tibi Domine. Gloria a te, o Signore.


V. Jube, Domne, benedícere. Degnati di benedirmi, Signore.
Dominus sit in corde meo, et in Il Signore sia nel mio cuore e
labiis meis: ut digne et compe- sulle mie labbra, affinchè io
tenter annunciem Evangelium possa annunciare con dignità e
suum, in nómine Patris, et competenza il suo Vangelo, in
Filii, et Spiritus Sancti. nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito santo.

Qualora il Vangelo sia cantato dal Diacono, il dialogo sopra ricordato si


svolge fra il Diacono stesso ed il Celebrante. Quindi, se si usa l’incenso,
il libro dei Santi Evangeli viene incensato.
È dunque proclamato o cantato il Vangelo del giorno (vedi il proprio del
giorno), alla fine del quale si risponde:

R. Laus tibi Christe. Lode a te, o Cristo.


Il Celebrante bacia il libro, dicendo:
V. Per Evangélica dicta, delean- Per le parole Evangeliche siano
tur nostra delicta. cancellate le nostre colpe.

Nelle Domeniche e feste di precetto, come prescritto, il Celebrante tiene


l’Omelia.

20
Il Celebrante torna quindi al centro dell’Altare, stende e giunge le mani
e canta:

⌦ @ 
⇢ ⇢
⌦ @ ∫⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o. Ký-ri- e

⇢ @ . ⇢
e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i- son, Ký-ri- e e-lé- i-son.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. Kyrie E con il tuo spirito. Kyrie elei-
eleison. Kyrie eleison. Kyrie son. Kyrie eleison. Kyrie elei-
eleison. son.

ANTIPHONA POST EVANGELIUM


(vedi il proprio del giorno)
Durante il canto di questa Antifona, che conclude la Messa dei Cate-
cumeni, il Diacono o il Celebrante stendono il corporale, figura del Su-
dario di Cristo, preparando la Mensa al Sacrificio.

Il Celebrante legge a mani giunte l’Antifona dopo il Vangelo (vedi il


proprio del giorno). Nelle Sante Messe cantate, essa è cantata dal Coro.

MESSA DEI FEDELI


La Messa dei Fedeli è così chiamata perché, anticamente, non vi pre-
senziavano che quanti avevano già ricevuto il Santo Battesimo.
Sull’Altare preparato viene offerto a Dio il Sacrificio del Corpo e del
Sangue di nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie del pane e del vino
in memoria e rinnovazione del Sacrificio della Croce.

21
Il Celebrante (o il Diacono nelle Messe Solenni), secondo l’insegnamento
evangelico, invita a darsi la pace. Stende e congiunge le mani, e canta:

⌦ ⇢ . ⌃.. ↵ .↵ ⇢
@ @
V. Pa-cem ha be-te. R. Ad te, Domi-ne.

V. Pacem habete. Sia pace tra voi.


R. Ad te Domine. Al tuo cospetto, o Signore.

ORATIO SUPER SINDONEM


(vedi il proprio del giorno)
Questa orazione funge da apertura della Liturgia Eucaristica. Come dice
il nome stesso, essa è recitata sulla ‘sindone’, cioè sul corporale ormai
spiegato sull’Altare.

Il Celebrante, tenendo le mani stese, prega a voce chiara:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.

Poi recita l’Orazione sopra la Sindone (vedi il proprio del giorno) e con-

⌦ .⇢⇢
clude:


V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.

V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
R. Amen. Amen.
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OFFERTORIUM
Ha qui inizio il ‘Piccolo Canone’, come fu dall’antichità nominato
l’insieme delle preghiere offertoriali con le quali il Celebrante presenta,
offre a Dio e benedice i Sacri Doni. Così santificati e resi sacramentali,
ora essi sono degni di divenire il Corpo e il Sangue del Signore.
Durante l'offerta, se la Santa Messa è cantata, il Coro canta l'Antifona
dell'Offertorio (vedi il proprio del giorno).
—————————————————————————————
Quando si portano le offerte in processione all’Altare, gli offerenti proce-
dono ai cancelli della balaustra e, stando in piedi, presentano i loro doni
al Celebrante. Si può usare il seguente rito, con cui il Celebrante benedi-
ce le offerte nelle mani degli offerenti, che possono baciare il manipolo:
V. Benedícite, Pater reverende. Benedite, reverendo padre.
R. Benedicat te Dominus et hoc Il Signore benedica te e questa
tuum munus: in nómine Patris, tua offerta, nel nome del Padre,
et Filii, et Spiritus Sancti. del Figlio e dello Spirito Santo.
V. Amen. Amen.
—————————————————————————————
OFFERTA DEL PANE – Il Celebrante si raccoglie nel silenzio delle pre-
ghiere offertoriali. Prende la patena con l’Ostia e, elevando gli occhi, la
offre dicendo:
V. Súscipe, clementíssime Pa- Accetta, Padre clementissimo,
ter, hunc panem sanctum, ut questo Pane Santo, perché di-
fiat Unigéniti tui Corpus, in venti il Corpo del tuo Unigeni-
nómine Patris, et Filii, et to, nel nome del Padre, del
Spíritus Sancti. Amen. Figlio, e dello Spirito Santo.
Amen.
PREPARAZIONE DEL CALICE – Riposta l’Ostia sul Corporale, il Cele-
brante si porta al lato dell’Epistola e versa nel Calice un po’ di vino di-
cendo sottovoce:
V. De látere Christi exivit san- Dal costato di Cristo uscì san-
guis … gue …
23
Poi benedice l’acqua e ne infonde alcune gocce nel Calice, proseguendo:
… et aqua páriter, in nómine … insieme ad acqua, nel nome
Patris, et Filii, et Spiritus del Padre, del Figlio, e dello
Sancti. Amen. Spirito Santo. Amen.
OFFERTA DEL VINO – Il Celebrante torna nel centro dell’Altare e, ele-
vando gli occhi, alza il Calice e lo offre dicendo:
V. Súscipe, clementíssime Pa- Accetta, o Padre clementissi-
ter, hunc Cálicem, vinum aqua mo, questo Calice di vino misto
mixtum, ut fiat Unigéniti tui ad acqua, perché diventi il
Sanguis, in nómine Patris, et Sangue del tuo Unigenito, nel
Filii, et Spiritus Sancti. Amen. nome del Padre, del Figlio, e
dello Spirito Santo. Amen.
ORAZIONI SEGRETE DELL’OFFERTORIO – Il Celebrante appoggia le ma-
ni giunte all’Altare, si inchina profondamente e prega:
V. Omnípotens sempiterne De- O Dio onnipotente ed eterno,
us, placábilis et acceptábilis sit possa placarti e ti sia bene ac-
tibi hæc oblatio, quam ego in- cetta questa offerta, che io in-
dignus pro me mísero peccato- degnamente offro alla tua pietà
re, et pro delictis meis innu- per me misero peccatore e per
merabílibus tuæ pietati óffero, le innumerevoli mie colpe, af-
ut véniam et remissionem om- finché tu mi conceda il perdo-
nium peccatorum meorum mi- no e la remissione di tutti i miei
hi concedas: et iniquitates meas peccati. Non guardare alle mie
ne respéxeris, sed sola tua mi- iniquità, ma la tua misericordia
sericordia mihi prosit indigno. venga in soccorso a me, che ne
Per Christum Dominum no- sono indegno. Per Cristo, no-
strum. stro Signore.
Poi, stendendo le mani, continua:
V. Et súscipe, Sancta Trínitas, E accetta, Trinità Santa, questa
hanc oblationem, quam tibi oblazione che noi ti offriamo
offérimus pro regímine, et cu- per il governo, la difesa e
stódia, atque unitate cathólicæ l’unità della Fede cattolica; ed
Fídei: et pro veneratione quo- in venerazione della Beata Ma-
que beatæ Dei Genitricis Ma- dre di Dio, Maria, e di tutti i
riæ, omniumque simul Sanc- tuoi Santi; e per la salvezza e

24
torum tuorum: et pro salute, et l’incolumità dei tuoi servi e
incolumitate famulorum famu- delle tue serve, e di tutti quelli
larumque tuarum, et omnium, per i quali abbiamo promesso
pro quibus clementiam tuam di implorare la tua clemenza e
implorare pollíciti sumus, et dai quali abbiamo ricevuto
quorum quarumque eleemó- elemosine; e di tutti i fedeli cri-
synas suscépimus, et omnium stiani, tanto i vivi quanto i de-
fidélium Christianorum, tam funti affinché, perseverando
vivorum, quam defunctorum: fedelmente nelle tue lodi, per
ut te miserante, remissionem la tua misericordia, meritino di
omnium peccatorum, et æter- ottenere la remissione di tutti i
næ beatitúdinis præmia, in tuis peccati ed il premio della beati-
láudibus fidéliter perseveran- tudine eterna, a gloria e ad
do, percípere mereantur, ad onore del tuo nome, o Dio, mi-
gloriam et honorem nóminis sericordioso creatore di tutte le
tui, Deus, misericordíssime re- cose. Per Cristo nostro Signore.
rum cónditor. Per Christum
Dominum nostrum.
La seguente orazione non si dice nelle Sante Messe feriali e votive:
V. Súscipe, sancta Trínitas, Accetta, Trinità Santa, questa
hanc oblationem, quam tibi oblazione che ti offriamo in
offérimus in memoriam Pas- memoria della Passione, della
sionis, Resurrectionis, et A- Resurrezione e dell’Ascensione
scensionis Domini nostri Jesu di Gesù Cristo, nostro Signore;
Christi: et in honorem omnium ed in onore di tutti i tuoi Santi,
Sanctorum tuorum, qui tibi che ti furono graditi fin dal
placuerunt ab initio mundi, et principio del mondo e di quelli
eorum, quorum hodie festívitas di cui oggi si celebra la festa;
celebratur, et quorum hic ed in onore di coloro dei quali
nómina, et reliquiæ habentur: qui veneriamo i nomi e le reli-
ut illis sit ad honorem, nobis quie, così che torni a loro onore
autem ad salutem: ut illi omnes ed a nostra salvezza; ed inter-
pro nobis intercédere dignen- cedano per noi nei cieli coloro
tur in cælis, quorum memo- dei quali facciamo memoria
riam fácimus in terris. Per sulla terra. Per lo stesso Signo-
eundem Christum Dominum re nostro Gesù Cristo.
nostrum. Amen.

25
Il Celebrante, imponendo le mani stese sulle Offerte, conclude:
V. Et súscipe, Sancta Trínitas, Ed accetta, Trinità Santa, que-
hanc oblationem pro emunda- sta oblazione per la mia purifi-
tione mea, ut mundes, et pur- cazione, affinché Tu mi mondi
ges me ab universis pecca- e mi liberi da ogni macchia di
torum máculis: quátenus tibi peccato, così che io meriti di
digne ministrare mérear, Deus servirti degnamente, Dio e Si-
et clementíssime Domine. gnore clementissimo.
Quindi benedice le Offerte, dicendo:
V. Benedictio Dei omnipoten- La benedizione di Dio onnipo-
tis, Pa· ·tris, et Fi· ·lii, et tente, Padre e Figlio e Spirito
Spiritus Sancti, copiosa de Santo, discenda copiosa dai
cælis descendat super hanc no- cieli sopra questa nostra obla-
stram oblationem: et accepta zione; ed essa ti sia gradita, Si-
tibi sit hæc oblatio, Domini gnore santo, Padre onnipoten-
sancte, Pater omnípotens, te, eterno Dio, misericordioso
æterne Deus, misericordíssime creatore di tutte le cose.
rerum cónditor.

—————————————————————————————
Nelle Sante Messe Solenni, o almeno cantate, si procede all’INCENSA-
ZIONE delle Offerte, della Croce, dell’Altare, del Clero e dei Fedeli.

Il profumo dell’incenso è simbolo del buon odore di santità che deve


emanare dal Clero e dai Fedeli che assistono al Santo Sacrificio.
I Ministri o, in loro assenza, i Ministranti porgono l’incenso e il fuoco
come alla prima incensazione. Il Diacono invita il Celebrante a benedire
l’incenso. Il Celebrante dice:
V. Per intercessionem beati Mi- Per intercessione del beato Ar-
chaëlis Archángeli, stantis a cangelo Michele, che sta alla
dextris altaris incensi, et om- destra dell’altare dell’incenso, e
nium electorum suorum, in- di tutti i suoi eletti, si degni il
censum istud dignetur Domi- Signore benedire questo incen-
nus benedícere, et in odorem so e gradirlo come profumo
suavitatis accípere. Per Chri- soave. Per Cristo nostro Signo-
stum Dominum nostrum. qui re, che vive e regna con te

26
tecum vivit et regnat in unitate nell’unità dello Spirito Santo,
Spiritus Sancti Deus per omnia Dio, per tutti i secoli dei secoli.
sécula seculorum. Amen. Amen.
Il Celebrante, preso il turibolo dal Diacono, incensa le Offerte pregando:
V. Incensum istud a te benedic- Ascenda a te, o Signore, questo
tum, ascendat ad te, Domine: et incenso da te benedetto, e di-
descendat super nos miseri- scenda sopra di noi la tua mi-
cordia tua. sericordia.
Incensando la Croce e l’Altare, dice queste parole dal Salmo:
V. Dirigatur, Domine, oratio Si elevi la mia preghiera come
mea, sicut incensum in con- incenso al tuo cospetto; si ele-
spectu tuo: elevatio mánuum vino le mie mani come al sacri-
mearum sacrificium vesperti- ficio della sera. Poni, o Signore,
num. Pone, Domine, custo- una guardia alla mia bocca e
diam ori meo, et ostium una porta di riparo alle mie
circumstantiæ lábiis meis: ut labbra, affinchè non inclini il
non declinet cor meum in ver- mio cuore a parole di malizia
ba malitiæ, ad excusandas ex- ed a giustificazione ai miei
cusationes in peccatis. (Ps. 140) peccati.
Dopo l’incensazione dell’Altare, il Celebrante consegna il turibolo al
Diacono, ripetendo alcune parole di benedizione che già Isacco disse al
figlio Giacobbe:
V. Ecce odor Sanctorum Dei, Ecco il profumo dei Santi di
tamquam odor agri pleni, Dio, è come il profumo di un
quem Deus benedixit. (Gen.27) campo ubertoso, benedetto da
Dio.
Il Diacono incensa il Celebrante e, fatto un segno di croce con il Turibolo
sul corno del Vangelo, lo bacia.

Nelle Sante Messe da vivo, dopo aver recitato il Credo insieme al Cele-
brante ed essersi genuflesso all’INCARNATUS cantato dal coro, il Diaco-
no incensa anche il Suddiacono ed il Clero. In seguito il Cerimoniere o
un Chierico incensa il Diacono, i Chierici ed i Fedeli.
—————————————————————————————

27
OFFERTORIUM
(vedi il proprio del giorno)
Il Celebrante, nel centro dell’Altare con le mani giunte legge l’Antifona
dell’Offertorio (vedi il proprio del giorno). I Fedeli vi si possono unire, co-
me per le altre Antifone, solo se essa non è già stata cantata dal Coro
all'inizio dell'azione.

CREDO
Il Credo è una solenne professione di fede che, nel Rito Ambrosiano, ha
funzione mistagogica, cioè preparatoria ai Santi Misteri che stanno per
compiersi sull’Altare.
L’incensazione dei Ministri e dei Fedeli durante il Credo rappresenta il
fatto che, proprio durante il canto del Simbolo Niceno-Costantinopoli-
tano, in cui si professano le Verità essenziali della Santa Fede Cattolica,
il Popolo raffigura pienamente la Chiesa di Dio militante sulla terra.

Secondo l’uso ambrosiano, il Credo si recita non solo nelle Messe di So-
lennità e di Domenica, ma in tutte le Messe di Santo e in quelle votive
solenni da vivo.
Dopo il consueto dialogo introduttivo il Celebrante, stendendo ed ele-
vando le mani e facendo inchino verso la Croce, intona:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Durante il canto del Credo, alle parole in grassetto tutti fanno un in-
chino, mentre alle parole in MAIUSCOLETTO ci si genuflette.

⇥ ⌃ ⌃ ⇧
C redo in unum De- um, R. Patrem omni-po-tén-
28
⇥ ⌃ ⇤ ⌃⌅ ⌥ ⇤⇧

tem, factó-rem cæ-li et terræ, vi- si-bí- li- um ómni- um

⌃ ⌥ ⇧

et invi- si-bí- li- um. Et in unum Dómi-num Je-sum

⌃ ⇤ ⌃ ⇧

Chri stum, Fí- li- um De- i u-ni-gé-ni-tum. Et ex Patre
⌥⇤ ⌃ ⌥ ⇤⇧

na-tum ante ómni- a sǽcu-la.

De- um de De- o,

⌃⇤ ⌃ ⌃ ⇧

lumen de lúmi-ne, De- um ve-rum de De- o ve- ro.

⌃ ⌃ ⇤ ⌃ ⌅⇧

Gé-ni-tum, non factum, consubstanti- á-lem Patri:

⌃ ⇧

per quem ómni- a facta sunt. Qui propter nos
⌥⇤ ⌃ ⇤ ⇧

hómi-nes et propter nostram sa-lú-tem descéndit de

⌃ ⌥ ⇤⇧
cæ-lis. ET IN CAR NÁ TUS EST DE S PÍ-RI TU S ANC TO
29
⇥ ⌃⌅ ⌃ ⇧
⇥ ⌥⇤
EX M A RÍ- A V ÍR GI NE , ET HO MO FAC TUS EST.

⌃ ⇤⇧

Cru-ci- fí-xus é- ti- am pro no-bis sub Pónti- o Pi- lá-to;

⌃ ⌥ ⇤⇧


passus et sepúltus est. Et re-surré-xit térti- a di- e,

⌃ ⌥⇤ ⇧

se-cúndum Scriptú-ras. Et ascéndit ad cæ-los, sedet

⌃ ⇧
⇥ ⌥⇤ ⌥⇧
ad déxte-ram Patris. Et í- te-rum ventú-rus est cum

⌃⌅

gló-ri- a, ju di-cá-re vi-vos et mórtu- os, cu-ius regni

⇧ ⌥

non e-rit fi-nis. Et in Spí- ri-tum Sanctum, Dómi-num

⌃ ⌥

et vi-vi- fi-cántem: qui ex Patre Fi- li- óque pro-cé-dit.
↵⇧ ↵⇧ ⌥
Qui cum Patre et Fí- li- o si-mul ado-rá-tur et
30
⇤ ⌃ ⌥
⇤ ↵
conglo-ri- fi-cá-tur: qui lo-cú-tus est per prophé-tas. Et
↵ ↵⇧ ⌥

unam, sanctam, cathó- li-cam et apostó- li-cam Ecclé-si- am.

⇧ ⌥

Confí- te- or unum baptísma in remissi- ónem pecca-

⇧ ⌥

tó- rum. Et exspécto re-surrecti- ónem mortu- ó-rum.

↵ ↵⌅ ⇥
⇥⇥ ⌦ ⇥⇥
Et vi- tam ventú-ri s ǽcu-li. A- men.

V. Credo in unum Deum. Credo in un solo Dio.


R. Patrem omnipotentem, fac- Padre Onnipotente, creatore
torem cæli, et terræ, visibilium del cielo e della terra, di tutte le
omnium et invisibilium. Et in cose visibili e invisibili. Credo
unum Dominum (inchino) Je- in un solo Signore Gesù Cristo,
sum Christum, Fílium Dei unigenito figlio di Dio nato dal
unigénitum, et ex Patre natum Padre prima di tutti i secoli.
ante ómnia sécula. Deum de Dio da Dio, Luce da Luce, Dio
Deo, lumen de lúmine, Deum vero da Dio vero, generato,
vero de Deo vero. Génitum, non creato, dalla stessa sostan-
non factum, consubstantialem za del Padre. Per mezzo di Lui
Patri: per quem ómnia facta tutte le cose sono state create.
sunt. Qui propter nos hómines, Per noi uomini e per la nostra
et propter nostram salutem de- salvezza discese dal cielo. E
scendit de cælis. (ci si genuflette) PER OPERA DELLO SPIRITO SAN-

31
ET INCARNATUS EST DE SPIRITU TO SI È INCARNATO NEL SENO
SANCTO EX MARIA VIRGINE: ET DELLA VERGINE MARIA, E SI È
HOMO FACTUS EST. (ci si rialza) FATTO UOMO. Fu crocifisso per
Crucifixus etiam pro nobis sub noi sotto Ponzio Pilato, morì e
Pontio Pilato, passus, et sepul- fu sepolto e il terzo giorno è re-
tus est. Et Resurrexit tertia die suscitato secondo le Scritture; è
secundum Scripturas. Et ascen- salito al Cielo, siede alle destra
dit ad cælos: sedet ad déxteram del Padre e di nuovo verrà nel-
Patris. Et íterum venturus est la gloria per giudicare i vivi e i
cum gloria judicare vivos et morti ed il suo Regno non avrà
mórtuos: cuius regni non erit fine. Credo nello Spirito Santo
finis. Et in Spíritum sanctum, che è Signore e dà la vita e pro-
Dominum et vivificantem. Qui cede dal Padre e dal Figlio e
ex Patre, Filioque procedit: qui con il Padre ed il Figlio è ado-
cum Patre et Filio simul (inchi- rato e glorificato e ha parlato
no) adoratur et conglorificatur: per mezzo dei profeti. Credo la
qui locutus est per Prophetas. Chiesa una, santa, cattolica e
Et unam sanctam cathólicam et apostolica. Professo un solo
apostólicam Ecclésiam. Confí- battesimo per il perdono dei
teor unum baptisma in remis- peccati e aspetto la resurrezio-
sionem peccato-rum. Et ex- ne dei morti. E la vita del
specto resurrectionem mortuo- mondo che verrà. Amen.
rum, et vitam venturi séculi.
Amen.

ORATIO SUPER OBLATAM


(vedi il proprio del giorno)
A conclusione delle preghiere offertoriali, il Celebrante recita l’Orazione
sopra le Offerte, che ha anche lo scopo di introdurre il solenne Dialogo
Prefaziale.

Il Celebrante, tenendo le mani stese, prega a voce chiara:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

32
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Poi, a mani stese, canta l’Orazione sopra le offerte (vedi il proprio del
giorno) e conclude:

⌦ ⇢ .⇢⇢
V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.

V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
Amen.
R. Amen.

PRÆFATIO
(vedi il proprio del giorno)
Il Prefazio costituisce la parte introduttiva della Preghiera Eucaristica e
lega ad essa la memoria del Santo o il Mistero del giorno. La grande va-
rietà di Prefazî è elemento caratteristico della Messa Ambrosiana.

Il Celebrante intona:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

⌦ .
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Quindi
D alza le mani
v disgiunte e prosegue:

⌦ ⌃. . ⌃∫ ∫⇢ ⇢
bis Et p

∫⇢ ⇢ 
V. Sursum corda. R. Ha bemus ad Do-mi-num.

33

V. Sursum corda.
∫⇢
R. Habemus ad Dominum.
In alto i cuori.
Abbiamo rivolti al Signore.∫
Congiungendo le mani e chinando il capo assieme ai fedeli continua:

⌦ ⌃.
Sur d H be d D

⇢ 
⌦ . ⌃∫
V. Gra- ti- as a-ga- mus Domi-no De- o nostro. R. Di-gnum

∫⇢ ⇢
et justum est.

V. Gratias agamus (inchino) Do- Rendiamo grazia al Signore


mino Deo nostro. nostro Dio.
R. Dignum et justum est. È cosa buona e giusta.
A mani stese, rivolto al Messale, prosegue:
V. Vere quia dignum et justum Poiché è cosa buona e giusta,
est, æquum et salutare, nos tibi veramente è nostro dovere e
semper, hic et ubique, gratias fonte di salvezza rendere gra-
ágere, Domine, sancte Pater, zie sempre, qui e in ogni luogo,
omnípotens æterne Deus; a te, Signore, Padre santo, Dio
onnipotente ed eterno;

Qui viene inserito il Prefazio (vedi il proprio del giorno), a cui segue un
epilogo che può variare in uno dei quattro modi seguenti:
FORMULA I
Per Christum (oppure eundem Per (lo stesso) Cristo, nostro
Christum) Dominum nostrum. Signore, per mezzo del quale la
Per quem Majestatem tuam lá- tua Maestà viene lodata dagli
udant Angeli, venerantur Ar- Angeli, venerata dagli Arcan-
changeli, Throni, Dominatio- geli, adorata dai Troni, dalle
nes, Virtutes, Principatus, et Dominazioni, dalle Virtù, dai
Potestates adorant. Quem Ché- Principati e dalle Potestà. I
rubim et Séraphim, socia exul- Cherubini e i Serafini lo cele-

34
tatione concélebrant. Cum qui- brano con comune esultanza.
bus et nostras voces, ut admitti Noi ti preghiamo di ammettere
júbeas deprecamur, súpplici al coro delle loro voci anche le
confessione dicentes: nostre, che acclamano con
supplice atto di fede:
FORMULA II
Et ideo cum Angelis et Ar- Allo stesso modo, insieme con
changelis, cum Thronis ac Do- gli Angeli e con gli Arcangeli,
minationibus, cumque omni con i Troni, con le Dominazio-
militia cælesti exércitus, hym- ni, e con ogni altra Gerarchia
num gloriæ tuæ canimus sine delle schiere celestI, leviamo a
fine dicentes: te l'inno della tua gloria, ac-
clamando senza fine:
FORMULA III
Quem una tecum, omnípotens Il quale insieme con te, o Padre
Pater, et cum Spiritu sancto lá- onnipotente, e con lo Spirito
udant Angeli, venerantur Ar- Santo, è lodato dagli Angeli,
changeli: Throni, Dominatio- venerato dagli Arcangeli, ado-
nes, Virtutes, Principatus, et rato dai Troni, dalle Domina-
Potestates adorant. Quem Ché- zioni, dalle Virtù, dai Principati
rubim et Séraphim socia exul- e dalle Potestà. I Cherubini e i
tatione concélebrant. Cum qui- Serafini lo celebrano con co-
bus et nostras voces, ut admitti mune esultanza. Noi ti pre-
jubeas deprecamur, súpplici ghiamo di ammettere al coro
confessione dicentes: delle loro voci anche le nostre,
che acclamano con supplice at-
to di fede:
FORMULA IV
Unde profusis gáudiis totus in Per cui con incontenibile gioia
orbe terrarum mundus exultat: gli uomini esultano su tutta la
sed et supernæ Virtutes atque terra; come pure le schiere ce-
angélicæ concinunt Potestates, lesti e le Potestà angeliche can-
hymnum gloriæ tuæ, perpetim tano l'inno della tua gloria,
sine fine dicentes: acclamando senza posa e senza
fine:

35
SANCTUS
Il Sanctus, o Trisagio degli Angeli, è tratto dal cantico che Isaia e san
Giovanni Evangelista udirono intonare davanti al trono dell’Altissimo;
è l'inno con il quale le folle di Gerusalemme salutarono Gesù come Mes-
sia. Introduce le preghiere segrete del Canone.
Il Celebrante congiunge le mani e si inchina alla Croce. Il Chierico dà
segnale con tre tocchi di campanello ed i Fedeli si mettono in ginocchio.
Al Benedictus tutti si segnano.

⌦ F ⇢ ⌃ @. F ø ⌃ .@ ✓
SF ⇢ F
Tonus Festivus

S S ⇢
S an- ctus, San- ctus,
⌦¿ . ⇢ ⌃ F ø ⌃∫@. ¡ . ⌃ ⌃ .@ ¿ 
* San- ctus, Dó mi- nus De-

⌦ ⇢ ⌃ ⌃ F ø⇢ ⇢ ⌃ . F S¡ ⌃. ⌃ ⇢
us Sába- oth. Ple-ni sunt cæ- li et ter-

⌃ @
ra gló-ri- a tu- a. Ho- sán-na in excélsis.
⌦ ⌃ .@ ø⇢ ⇢ 
⌦ ⌃. F S¡ ⌃. ⌃. ⇢
Bene díctus qui ve-nit in nómi-ne Dó- mi-ni.

Ho- sán-na in ex cél- sis.


Sanctus, Sanctus, Sanctus Do- Santo, Santo, Santo è il Signore
minus Deus Sábaoth. Pleni Dio delle schiere celesti. I cieli e
sunt cæli et terræ gloria tua. la terra sono pieni della tua
Hosanna in excelsis. (rialzando il gloria. Osanna nell’alto dei
capo) Bene· ·dictus qui venit cieli. Benedetto colui che viene
in nómine Domini. Hosanna in nel nome del Signore. Osanna
excelsis. nell’alto dei cieli.
36
Tonus Ferialis et in Missis Defunctorum

II
⌘ . ⇢ . ⇢ . ⇢ 
S
∫ ⇢
anctus, * Sanctus, Sanctus Dómi nus De- us

⌘ ⇢
@
Sába- oth. Ple-ni sunt cæ-li et terra gló-ri- a

⌘ ⇢ @ ⇢ 
tu- a. Ho-sánna in excélsis. Bene díctus qui

⌘ ⇢ @ . ⇢
ve-nit in nómi-ne Dómi-ni. Ho-sánna in excél- sis.

⌦ Qw
@ . ⇢ S. ⇡ ⇢ Qw
@ . ⇢
de perpetuo numine


S ⇢
@ K. ⇢
⌦ ↵ S ª
an- ctus Sanctus, San- ctus Dómi nus De-

.⇡ M
K ø@ ⇢ ✓
us Sá- ba- oth Ple-ni sunt cæli et terra gló- ri- a
⌦ ø
⇢ . ⇢ S @F
@ sis. Bene díctus
⌦ ∫ ⇢ ⇡ CK . ⇢ SS 
tu- a. Ho- sánna in ex- cél-

@
⌦ ø . ⇢ S. ⇡ M r ø@ ⇢
qui ve-nit in nómi-ne Dó- mi-ni. Ho-

@F@
sánna in ex- cél- sis.
37
CANON MISSÆ
Il Canone costituisce la reale consumazione del Sacrificio. È lo stesso
Gesù, Vittima divina, che si immola e si sostituisce alle Offerte dei Fede-
li sull’Altare. È ancora Gesù, Sacerdote eterno, che entra in azione nella
persona del Sacerdote terreno, facendosi mediatore tra Dio e gli uomini.
I Fedeli rimangono in ginocchio per l’intera durata del Canone.

Eígitur, clementís- Noi dunque, Padre clementis-


sime Pater, per Do- simo, per il Signore nostro Ge-
minum nostrum Je- sù Cristo tuo Figlio, umilmente
sum Christum Fili- ti supplichiamo e ti preghiamo
um tuum, suppli- di accettare e benedire questi
ces rogamus, et pétimus, uti doni, queste offerte, questi san-
accepta hábeas, et benedicas ti e intatti Sacrifici, che noi ti
hæc dona, hæc múnera, offriamo innanzitutto per la
hæc sancta sacrificia illibata; tua santa Chiesa cattolica, per-
in primis quæ tibi offérimus ché ti degni di pacificarla, cu-
pro Ecclesia tua sancta cathóli- stodirla, radunarla e reggerla
ca; quam pacificare, custodire, in tutto il mondo; in unione
adunare, et régere digneris toto con il tuo servo il nostro Papa
orbe terrarum: una cum fámu- N. e con il nostro Arcivescovo
lo tuo Papa nostro N., et Pontí- N., ed in unione con tutti i cul-
fice nostro N., sed et ómnibus tori ortodossi della fede cattoli-
orthodoxis, atque cathólicæ et ca e apostolica.
apostólicæ fídei cultóribus.

COMMEMORATIO PRO VIVIS


Memento, Domine, famulorum Ricordati, o Signore, dei tuoi
famularumque tuarum N. et N. servi e delle tue serve N. e N.
A mani giunte e a capo chino, il Celebrante ricorda coloro per i quali in-
tende pregare. Anche i Fedeli chinano il capo e ricordano i loro cari.
Et omnium circumstantium, E di tutti i presenti, di cui co-
quorum tibi fide cógnita est et nosci la fede e ti è nota la pietà,
nota devotio: pro quibus tibi per i quali ti offriamo questo
39
offérimus, vel qui tibi ófferunt sacrificio di lode, come essi pu-
hoc sacrificium láudis pro se re te lo offrono per sé e per tut-
suisque ómnibus, pro redemp- ti i loro cari, per la redenzione
tione animarum suarum, pro delle loro anime, nella speran-
spe salutis et incolumitatis za della salvezza e dell’in-
suæ: tibique reddunt vota sua columità; ed innalzano i loro
æterno Deo, vivo et vero. voti a te, eterno Dio, vivo e ve-
ro.

—————————————————————————————
PROPRIA INFRA CANONEM
La prima parte del Commune infra Canonem che segue, in alcune fe-
ste del Signore subisce le seguenti modifiche:

NEL GIORNO E NELL’OTTAVA DELLA NATIVITÀ DEL SIGNORE


Communicantes, et (nella I Messa Uniti in comunione, e celebran-
si dice: noctem sacratíssimam ce- do (nella I Messa si dice: la santis-
lebrantes, qua) diem sacratís- sima notte, nella quale) il san-
simum, quo beatæ Mariæ tissimo giorno, nel quale
intemerata virgínitas huic mun- l'inviolata verginità di Maria
do édidit Salvatorem: sedet diede alla luce del mondo il
memoriam venerantes, in pri- Salvatore; veneriamo innanzi-
mis ejusdem gloriosæ semper- tutto la memoria della gloriosa
que Virginis Mariæ, Genitricis e sempre Vergine Maria, Ma-
ejusdem Dei et Domini nostri dre di Dio e di nostro Signore
Jesu Christi ... Gesù Cristo ...
NEL GIORNO E NELL’OTTAVA DELL'EPIFANIA
Communicantes, et diem sacra- Uniti in comunione e celebran-
tíssimum celebrantes, quo Uni- do il santissimo giorno in cui il
genitus tuus, in tua tecum glo- tuo Unigenito, eterno con te
ria coæternus, in veritate carnis nella gloria, si manifestò visi-
nostræ visibíliter corporalis ap- bilmente con un corpo nella
páruit: sed et memoriam vene- realtà della nostra carne, vene-
rantes, in primis gloriosæ sem- riamo innanzitutto la memoria
per Virginis Mariæ, Genitricis della gloriosa e sempre Vergi-
ejusdem Dei, et Domini nostri ne Maria, Madre di Dio e di
Jesu Christi ... nostro Signore Gesù Cristo ...

40
NEL GIORNO E NELL’OTTAVA DI PASQUA
Communicantes, et diem sacra- Uniti in comunione, e celebran-
tíssimum (noctem sacratíssi- do il giorno santissimo (la notte
mam) celebrantes, Resurrec- santissima) della Resurrezione
tionis Domini nostri Jesu Chri- secondo la carne del Signore
sti secundum carnem: sed et nostro Gesù Cristo, veneriamo
memoriam venerantes, in pri- innanzitutto la memoria della
mis gloriosæ semper Virginis gloriosa e sempre Vergine Ma-
Mariæ, Genitricis Dei et Domi- ria, Madre di Dio e di nostro
ni nostri Jesu Christi ... Signore Gesù Cristo ...

NEL GIORNO DELL'ASCENSIONE


Communicantes, et diem sacra- Uniti in comunione, e cele-
tíssimum celebrantes, quo Do- brando il giorno santissimo in
minus noster, unigénitus Filius cui il Signore nostro Gesù Cri-
tuus, unitam sibi fragilitatis sto, Unigenito tuo figlio, portò
nostræ substantiam in gloriæ alla destra della tua gloria la
tuæ déxtera collocavit: sed et nostra fragile natura da lui as-
memoriam venerantes, in pri- sunta, veneriamo innanzitutto
mis gloriosæ semper Virginis la memoria della gloriosa e
Mariæ, Genitricis Dei et Domi- sempre Vergine Maria, Madre
ni nostri Jesu Christi ... di Dio e di nostro Signore Gesù
Cristo ...

NEL GIORNO E NELL'OTTAVA DI PENTECOSTE


Communicantes, et diem sacra- Uniti in comunione, e cele-
tíssimum Pentecostes celebran- brando il giorno santissimo
tes, quo Spiritus Sanctus Apos- della Pentecoste, in cui lo Spiri-
tolis innúmeris linguis appá- to Santo apparve agli Apostoli
ruit: sed et memoriam veneran- in forma di innumerevoli lin-
tes, in primis gloriosæ semper gue, veneriamo innanzitutto la
Virginis Mariæ, Genitricis Dei memoria della gloriosa e sem-
et Domini nostri Jesu Christi ... pre Vergine Maria, Madre di
Dio e di nostro Signore Gesù
Cristo ...
—————————————————————————————

41
COMMUNE INFRA CANONEM

Il Celebrante continua a mani stese:


Communicantes, et memoriam Uniti in comunione, noi vene-
venerantes, in primis gloriosæ riamo innanzitutto la memoria
semperque Virginis Mariæ, della gloriosa e sempre Vergi-
Genitricis Dei et Domini nostri ne Maria, Madre di Dio e di
Jesu Christi: sed et beati Jo- nostro Signore Gesù Cristo; e
seph, ejusdem Virginis sponsi, del beato Giuseppe, sposo del-
et beatorum Apostolorum, et la Vergine, come pure quella dei
Mártyrum tuorum: tuoi beati Apostoli e Martiri:
Petri et Cypriani, Pietro e Cipriano,
Páuli, Clementis, Paolo, Clemente,
Andreæ, Chrysogoni, Andrea, Crisogono,
Jacobi, Joannis et Giacomo, Giovanni e
Joannis, Páuli, Giovanni, Paolo,
Thomæ, Cosmæ et Tommaso Cosma e
Jacobi, Damiani, Giacomo, Damiano,
Philippi, Apollinaris, Filippo, Apollinare,
Bartholomæi, Vitalis, Bartolomeo, Vitale,
Matthæi, Nazarii et Matteo, Nazaro e
Simonis et Celsi, Simone e Celso,
Thaddæi, Protasi et Taddeo, Protasio e
Xysti, Gervasii, Sisto, Gervasio,
Laurentii, Victoris, Lorenzo, Vittore,
Hippólyti, Naboris, Ippolito, Nabore,
Vincentii, Felicis et Vincenzo, Felice e
Cornelii, Calimerii, Cornelio, Calimero,
et omnium Sanctorum tuorum; e di tutti i tuoi Santi, per i meri-
quorum méritis precibusque ti e le preghiere dei quali possa
concedas, ut in ómnibus pro- tu concedere che in ogni circo-
tectionis tuæ muniamur auxi- stanza siamo difesi dell'aiuto
lio. della tua protezione.
A mani giunte conclude:
Per eundem Christum Domi- Per lo stesso Cristo nostro Si-
num nostrum. Amen. gnore. Amen.

42
COMMUNE INFRA ACTIONEM

Il Celebrante stende quindi le mani sopra le Offerte e prosegue:


Hanc ígitur oblationem servi- Noi ti preghiamo, o Signore, di
tutis nostræ, sed et cunctæ fa- accettare con animo placato
miliæ tuæ, (nelle Solennità e nelle quest'oblazione del nostro mi-
Ottave di Pasqua e Pentecoste si ag- nistero ed anche di tutta la tua
giunge: quam tibi offérimus pro famiglia, (nelle Solennità e nelle Ot-
his quoque, quos regenerare tave di Pasqua e di Pentecoste si ag-
dignatus es ex aqua, et Spiritu giunge: che noi ti offriamo pure
Sancto, tríbuens eis remissio- per coloro che ti sei degnato di
nem omnium peccatorum), rigenerare con l'acqua e con lo
quǽsumus, Domine, ut placa- Spirito Santo, accordando loro
tus suscipias: diesque nostros la remissione di tutti i peccati);
in tua pace disponas, atque ab e di disporre che i nostri giorni
æterna nos damnatione eripi et trascorrano nella tua pace e di
in electorum tuorum júbeas volerci liberare dalla danna-
grege numerari. Per Christum zione eterna ed annoverare nel
Dominum nostrum. gregge dei tuoi eletti. Per Cri-
sto nostro Signore.
A mani giunte prosegue:
Quam oblationem tu, Deus, Dégnati, o Dio, ti preghiamo,
quam pietati tuæ offérimus, in di fare che questa oblazione,
ómnibus, quǽsumus, bene· che noi offriamo alla tua pietà,
·dictam, adscri· ·ptam, ra· sia in tutto e per tutto benedet-
·tam, rationábilem, acceptábi- ta, ammessa, valida, razionale
lemque fácere digneris: ut no- ed accettabile, così che per noi
bis Cor· ·pus et San· ·guis diventi Corpo e Sangue del tuo
fiat dilectíssimi Filii tui Domini dilettissimo Figlio, nostro Si-
nostri Jesu Christi. gnore Gesù Cristo.

LAVANDA DELLE MANI – Il Celebrante, a mani giunte, va al lato dell'E-


pistola e, senza nulla dire, si deterge le dita.

RACCONTO EVANGELICO DELL'ISTITUZIONE EUCARISTICA – Il Cele-


brante ritorna nel centro dell’Altare e dice:
Qui pridie, quam pro nostra Alla vigilia di patire per la sal-
omniumque salute pateretur, vezza nostra e di tutti gli uo-
43
accipiens panem, elevavit ócu- mini, Egli prese il pane e al-
los ad cælos ad te Deum Pa- zando gli occhi al cielo a te, Dio
trem suum omnipotentem, tibi Padre suo onnipotente, ti rese
gratias agens, bene· ·dixit, grazie, lo benedisse, lo spezzò
fregit, deditque discípulis suis, e lo diede ai suoi discepoli di-
dicens ad eos: Accípite, et man- cendo loro: Prendete e mangia-
ducate ex hoc omnes. tene tutti.

CONSACRAZIONE DEL CORPO DEL SIGNORE – Il Celebrante, tenendo


l’Ostia tra il pollice e l’indice di ambedue le mani, appoggia leggermente
le braccia all’Altare, china il capo e pronuncia distintamente, in segreto
e con attenzione, le parole della Consacrazione:
HOC EST ENIM CORPUS MEUM. QUESTO È IL MIO CORPO.
Quindi si genuflette e adora l’Ostia Santa, l’innalza e la offre all'adora-
zione dei Fedeli. Il Ministrante dà tre segni con il campanello, ovvero
quando il Celebrante si genuflette, quando innalza l’Ostia e quando si
genuflette dopo l’elevazione.

SEGUITO DEL RACCONTO EVANGELICO – Il Celebrante prende il Calice


e prosegue in segreto:
Simili modo postquam cœna- Allo stesso modo, dopo che
tum est, accipiens Cálicem, ebbero cenato, Egli prese il Ca-
elevavit óculos ad cælos ad te lice e alzando gli occhi al cielo
Deum Patrem suum omnipo- a te, Dio Padre suo onnipoten-
tentem: item tibi gratias agens, te, ti rese nuovamente grazie,
bene· ·dixit, tradiditque di- lo benedisse e lo diede ai suoi
scípulis suis, dicens ad eos: discepoli dicendo loro: Prende-
Accípite, et bíbite ex eo omnes. te e bevetene tutti.

CONSACRAZIONE DEL SANGUE DEL SIGNORE – Il Celebrante pronuncia


distintamente, in segreto e con attenzione, le parole della Consacrazione:
HIC EST ENIM CALIX SÁNGUINIS QUESTO È IL CALICE DEL MIO
MEI, NOVI ET ÆTERNI TESTA- SANGUE, DELLA NUOVA ED
MENTI. MYSTERIUM FÍDEI: QUI ETERNA ALLEANZA. MISTERO
PRO VOBIS ET PRO MULTIS EF- DELLA FEDE: ESSO SARÀ VERSA-
FUNDETUR IN REMISSIONEM TO PER VOI E PER MOLTI IN RE-
PECCATORUM. MISSIONE DEI PECCATI.

44
DIVINO MEMORIALE – Deposto il Calice, il Celebrante si genuflette in
adorazione, poi l'innalza per l'adorazione dei Fedeli. Il Ministrante dà
tre segni con il campanello, come sopra, ed il Celebrante prosegue:

Mandans quoque, et dicens ad E diede loro anche questo co-


eos: Hæc quotiescumque fecé- mando, dicendo: ogni volta che
ritis, in meam commemoratio- farete questo, lo farete in mia
nem facietis: mortem meam commemorazione: predichere-
prædicábitis, resurrectionem te la mia morte, annunzierete
meam annunciábitis, adven- la mia Resurrezione, spererete
tum meum sperábitis, donec nella mia venuta, finché di
íterum de cælis veniam ad vos. nuovo dal cielo verrò a voi.
Il Celebrante stende le braccia in forma di croce e prega:
Unde et mémores, Domine, nos Per questo, o Signore, noi tuoi
servi tui, sed et plebs tua sanc- ministri, ed il tuo popolo santi-
ta, Domini nostri Jesu Christi ficato, ricordando la Passione
passionis, nec non et ab ínferis di nostro Signore Gesù Cristo,
mirábilis Resurrectionis, sed et la sua mirabile Resurrezione
in cælos gloriosíssimae ascen- dagli inferi e la sua gloriosis-
sionis: sima Ascensione al cielo,
Congiunte le mani, prosegue:
offérimus præclaræ majestati offriamo alla tua eccelsa mae-
tuæ de tuis donis ac datis Ho- stà, dalle cose che ci hai donate
stiam puram, Hostiam e date, l’Ostia pura, l’Ostia san-
sanctam, Hostiam immacu- ta, l’Ostia immacolata, questo
latam, hunc Panem sanctum Pane santo di vita eterna, e
vitæ æternæ, et Cálicem sa- questo Calice di salvezza per-
lutis perpétuæ. petua.
Prosegue con le mani stese:
Supra quæ propitio ac sereno Dégnati di rivolgere il tuo
vultu tuo respícere digneris: et sguardo propizio e sereno so-
accepta habere, sicuti accepta pra queste offerte, come ti sei
habere dignatus es múnera degnato di gradire i doni del
justi púeri tui Abel, et sacrifi- tuo giusto servo Abele, ed il
cium patriarchæ nostri Ábra- sacrificio del nostro patriarca

45
hæ: et quod tibi óbtulit sum- Abramo, e ciò che ti offrì il tuo
mus sacerdos tuus Melchíse- sommo sacerdote Melchise-
dech, sanctum sacrificium, im- dech, il sacrificio santo e la Vit-
maculatam Hostiam. tima immacolata.
Si inchina profondamente e prosegue:
Súpplices te rogamus, omnípo- Supplici ti preghiamo, o Dio
tens Deus: jube hæc perferri onnipotente: comanda che ques-
per manus sancti Angeli tui in ti doni, per mano del tuo An-
sublime Altare tuum, ante con- gelo santo, siano portati sul tuo
spectum tremendæ majestatis sublime Altare, al cospetto del-
tuæ: la tua tremenda maestà:
Congiungendo le mani, conclude l'Orazione:
ut quotquot ex hac Altaris par- affinché quanti, partecipando a
ticipatione sacrosanctum Cor questo Altare, riceveremo il sa-
·pus et Sán· ·guinem Domini crosanto Corpo e Sangue del
nostri Jesu Christi sumpséri- Signore nostro Gesù Cristo,
mus, omni benedictione cæ- siamo ricolmati di ogni celeste
lesti et gratia repleamur. Per benedizione e grazia. Per lo
eundem Christum Dominum stesso Cristo nostro Signore.
nostrum. Amen. Amen.

COMMEMORATIO PRO DEFUNCTIS


Memento etiam, Domine, fa- Ricordati, o Signore, anche dei
mulorum famularumque tua- tuoi servi e delle tue serve che
rum qui nos præcesserunt cum ci hanno preceduti con il sigillo
signo fídei, et dormiunt in della fede e dormono nel sonno
somno pacis, N. et N. della pace, N. e N.
A mani giunte e con gli occhi fissi sull’Ostia Santa, il Celebrante ricorda
coloro per i quali intende pregare. I Ministranti ed i Fedeli ricordano i
loro cari defunti.
Ipsis, Domine, et ómnibus in A loro, o Signore, ed a tutti
Christo quiescéntibus, locum quelli che riposano in Cristo, ti
refrigerii, lucis ac pacis, ut in- preghiamo di concedere il luo-
dúlgeas, deprecamur. Per eun- go di refrigerio, di luce e di pa-
dem Christum Dominum nos- ce. Per lo stesso Cristo nostro
trum. Amen. Signore. Amen.

46
Il Celebrante si percuote il petto con la mano destra ed incomincia la
preghiera con voce un po’ più alta, proseguendo poi in segreto:
Nobis quoque minimis et pec- Ed anche a noi, tuoi servi ulti-
catóribus fámulis tuis de multi- mi e peccatori, che speriamo
túdine misericordiæ tuæ spe- nell'abbondanza della tua mi-
rántibus, partem aliquam, et sericordia, dégnati di conce-
societatem donare digneris, tu- derci di avere parte e comu-
is sanctis Apóstolis et Martý- nione con i tuoi santi Apostoli
ribus: e Martiri:
Joanne et Perpétua, Giovanni e Perpetua,
Joanne, Anastasia, Giovanni, Anastasia,
Stephano, Agatha, Stefano, Agata,
Andrea, Euphemia, Andrea, Eufemia,
Barnaba, Lucia, Barnaba, Lucia,
Petro, Justina, Pietro, Giustina,
Marcellino, Sabina, Marcellino, Sabina,
Agnete, Thecla, Agnese, Tecla,
Cæcilia, Pelagia atque Cecilia, Pelagia e
Felicitate, Chatarina, Felicita, Caterina,
et cum ómnibus Sanctis tuis: e con tutti i tuoi Santi: in com-
intra quorum nos consortium pagnia dei quali noi ti pre-
non æstimator mériti, sed ve- ghiamo di ammetterci, non
niæ, quǽsumus, largitor admit- guardando al merito, ma per
te. Per Christum Dominum no- grazia del tuo perdono. Per
strum. Per quem hæc omnia Cristo nostro Signore. Per
Domine, semper bona creas, mezzo del quale tu, o Signore,
sanc· ·tíficas, viví ficas, sempre crei tutti questi beni, li
bene dicis, et nobis fámulis santifichi, li vivifichi, li benedi-
tuis lárgiter præstas, ad aug- ci e li concedi con generosità a
mentum fídei, et remissionem noi, tuoi servi, ad accrescimen-
omnium peccatorum nostro- to della nostra fede e remissio-
rum. ne di tutti i nostri peccati.
Si genuflette e dice:
Et est tibi Deo Patri omnipo- E viene a te, o Dio Padre onni-
tenti, potente,

47
Rialzatosi, con la mano sinistra tiene l’Ostia sopra il Calice, con la de-
stra prende la Patena e traccia tre segni di Croce sull’Ostia e sul Calice.
ex ipso, et per ipsum, et da lui, per lui, ed in lui, ogni
in ipso omnis honor, virtus, onore, virtù, lode e gloria, do-
laus et gloria, imperium, per- minio, eternità e potenza, nel-
petúitas, et potestas in unitate l’unità dello Spirito Santo.
Spiritus Sancti.
Il Celebrante eleva l'Ostia al di sopra del Calice e conclude il Canone
cantando a voce alta:
⌦ ⇢ . ⇢⇢
V. Per infi-ní-ta sé cu-la se cu-ló-rum R. Amen.
V. ... per infinita sécula seculo- ... per gli infiniti secoli dei seco-
rum. li.
R. Amen. Amen.
Tutti si alzano in piedi.
FRAZIONE DEL PANE – Il Celebrante tiene l’Ostia Santa sul Calice e la
divide in due parti, dicendo:
V. Corpus tuum frángitur, Il tuo Corpo è spezzato, o Cri-
Christe, Calix benedícitur. San- sto, il Calice è consacrato. Il tuo
guis tuus sit nobis semper ad Sangue sia per noi sempre vita
vitam et ad salvandas ánimas, e salvezza delle anime, o Dio
Deus noster. nostro.
Il Celebrante lascia cadere nel Calice una parte dell’Ostia, dicendo:
V. Commixtio consecrati La commistione del Corpo con-
Córporis et Sánguinis Domini sacrato e del Sangue del Signo-
nostri Jesu Christi, nobis edén- re nostro Gesù Cristo, giovi a
tibus, et suméntibus proficiat noi che ne mangiamo e ne be-
ad vitam et gáudium sempi- viamo, per la vita e la beatitu-
ternum. dine eterna.

48
CONFRACTORIUM
(vedi il proprio del giorno)
Il Confrattorio è una breve antifona che accompagna la frazione
dell’Ostia e la sua commistione con il Sangue divino.
Il Celebrante copre il Calice, si genuflette, si alza e dice il Confrattorio
(vedi il proprio del giorno). Nelle Messe in canto esso è cantato dal Coro.

COMUNIONE
La Comunione, terza parte della Messa, è la consumazione del Sacrifi-
cio. Il Celebrante ed i Fedeli, dopo atti e preghiere preparatorie, si uni-
scono a Gesù Cristo cibandosi del suo Corpo e del suo Sangue divini.

PATER NOSTER
Il Padre Nostro è l’orazione insegnata dallo stesso Gesù, che il Cele-
brante recita a preparazione della Comunione. I Fedeli vi si aggiungono
all’ultima petizione. Laddove è consuetudine, tuttavia, il Pater può esse-
re cantato dai Fedeli insieme al Celebrante, ma solo in lingua latina.
Il celebrante, aprendo e congiungendo le mani, dice sottovoce:
V. Oremus. Preghiamo.
Quindi, a mani giunte e a voce alta intona:
⌦ ⇢ 
V. Præcéptis sa-lu-tá-ri bus móni- ti, et di-ví na
⌦ ⇢ ⇢
isti-tu-ti- óne formá-ti, audémus dí-ce-re:

V. Præceptis salutáribus móniti Ammoniti dal comando del


et divina institutione formati, Salvatore e formati dall'inse-
audemus dícere: gnamento divino, osiamo dire:
49
   (     
    <
Il Celebrante stende le mani ed intona:

P
             
<
a-ter noster, qui es in cæ-lis, sancti- fi-cé-

                  <
tur nomen tu- um. Advé-ni- at regnum tu- um:

           
<
fi- at vo-lúntas tu- a, si-cut in cæ-lo, et in terra.

             <
Panem nostrum quo-ti-di- ánum da no bis hódi- e:

           
et di mítte no bis dé-bi-ta nostra, si-cut et nos

di mít-ti mus de-bi-tó-ri bus nostris.


V. Pater noster, qui es in cælis: Padre nostro, che sei nei cieli,
(inchino) sanctificetur nomen tu- sia santificato il tuo nome.
um: adveniat regnum tuum: Venga il tuo regno. Sia fatta la
fiat voluntas tua, sicut in cælo tua volontà, come in cielo, così
et in terra. Panem nostrum in terra. Dacci oggi il nostro
quoditianum da nobis hodie: et pane quotidiano: e rimetti a noi
dimitte nobis débita nostra, si- i nostri debiti, come noi li ri-
cut et nos dimíttimus debitóri- mettiamo ai nostri debitori.
bus nostris.

50
All’ultima petizione i Ministranti ed i Fedeli rispondono:

⌦ @
⌦ @
V. Et ne nos indúcas in tenta-ti- ónem. R. Sed lí-be-ra


nos a ma-lo.
V. Et ne nos inducas in tenta- E non ci indurre in tentazione.
tione.
R. Sed líbera nos a malo. Ma liberaci dal male.
V. Amen. Amen.

Il Celebrante, risposto l'Amen in segreto, recita l'embolismo:


V. Líbera nos, quǽsumus, Liberaci, o Signore, te ne pre-
Domine, ab ómnibus malis, ghiamo, da tutti i mali passati,
prætéritis, preséntibus, et futu- presenti e futuri: e per l'inter-
ris: et intercendente pro nobis cessione della beata Maria Ma-
Beata Maria Genitrice Dei, ac dre di Dio e Signore Gesù
Domini nostri Jesu Christi, et Cristo, e dei tuoi santi Apostoli
Sanctis Apóstolis tuis Petro et Pietro e Paolo ed Andrea, e del
Páulo, atque Andrea, et Beato tuo beato Ambrogio Confesso-
Ambrosio Confessore tuo, at- re e Pontefice, e di tutti i tuoi
que Pontífice, una cum ómni- Santi, da' propizio la pace ai
bus Sanctis tuis, da propitius nostri giorni: affinché aiutati
pacem in diebus nostris: ut ope dal soccorso della tua miseri-
misericordiæ tuae adjuti, et a cordia, possiamo sempre essere
peccato simus semper liberi, et liberi dal peccato e sicuri da
ab omni perturbatione securi. ogni turbamento. Concedici
Præsta per eum, cum quo bea- questo per i meriti di colui, con
tus vivis, et regnas Deus, in il quale Tu beato vivi e regni,
unitate Spiritus Sancti, per Dio, in unione con lo Spirito San-
omnia sécula seculorum. to, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen. Amen.

51
⌦ ⇢ . ⇢⇢
V. ... Per omni- a sé cu-la se cu-ló-rum R. Amen.
Segnandosi, prosegue:
⌦ @ ⇢ 

V. Pax et communi-cá-ti- o Dómi-ni nostri Je-su Christi

⇢ ⇢
sit semper vo-bíscum. R. Et cum spí-ri-tu tu- o.
V. Pax et communicatio Do- La pace e la comunione del Si-
mini nostri Jesu Christi sit sem- gnore nostro Gesù Cristo sia
per vobiscum. sempre con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Il Celebrante (o, nelle Sante Messe solenni il Diacono), canta infine a
mani giunte:

⇢ ⇢
V. Offérte vo bis pa-cem. R. De- o gra-ti- as.
V. Offerte vobis pacem. Offritevi la pace.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.

—————————————————————————————
Nelle Messe per i defunti, omesso l’Offerte vobis pacem, il Celebrante,
a mani giunte all’Altare (in segreto se la Messa è cantata), dice
l’orazione seguente, che può essere recitata anche da Fedeli:
V. Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi, dona eis requiem. cati del mondo, dona loro il ri-
poso.
52
V. Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi, dona eis requiem. cati del mondo, dona loro il ri-
poso.
V. Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi, dona eis requiem sem- cati del mondo, dona loro il ri-
piternam, et locum indulgen- poso eterno ed accoglili con
tiæ cum Sanctis tuis in gloria. indulgenza con i tuoi Santi nel-
la gloria.
Si omette l'oraizione, Domine Jesu Christe, che segue.
—————————————————————————————

Il Celebrante, profondamente inchinato, prega quindi sommessamente:


V. Domine Jesu Christe, qui di- Signore Gesù Cristo, che hai
xisti Apostolis tuis: Pacem re- detto ai tuoi Apostoli: Vi lascio
linquo vobis, pacem meam do la pace, vi do la mia pace, non
vobis: ne respicias peccata mea, guardare ai miei peccati, ma al-
sed fidem Ecclesiæ tuæ: eam- la fede della tua Chiesa, e dé-
que secundum voluntatem tu- gnati propizio di pacificarla,
am pacificare, custodire et ré- custodirla e reggerla secondo
gere digneris propitius: Qui la tua volontà, tu che vivi e re-
vivis et regnas Deus per omnia gni, Dio, per tutti i secoli dei
sécula seculorum. Amen. secoli. Amen.

—————————————————————————————
IL BACIO DI PACE – Nelle Messe solenni, il Celebrante fa un segno di
croce sull’Altare, poi con il Diacono bacia l’Altare stesso, che è figura di
Gesù Cristo e sul quale si trovano il Corpo e il Sangue del Signore Gesù,
per significare che solo da lui deriva la vera pace. In seguito, dà il bacio
di pace al Diacono con la seguente formula:
V. Pax tecum. La pace sia con te.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Il Diacono, con la stessa formula, trasmette il bacio di pace al Suddiaco-
no, e questi, a sua volta, a tutti i membri del Clero.
—————————————————————————————

53
Il Celebrante prosegue in segreto:
V. Domine sancte, Pater omní- Signore Santo, Padre onnipo-
potens, æterne Deus, da mihi tente eterno Dio, concedimi di
hoc Corpus Jesu Christi Filii tui ricevere questo Corpo di Gesù
Domini mei ita súmere, ut non Cristo, Figlio tuo e mio Signo-
sit mihi ad judicium, sed ad re, in modo che non sia per me
remissionem omnium peccato- condanna, ma remissione di
rum meorum. Qui tecum vivit, tutti i miei peccati. Per Lui, che
et regnat in unitate Spiritus con te vive e regna in unione
Sancti Deus per omnia sécula dello Spirito Santo, Dio per tut-
seculorum. Amen. ti i secoli dei secoli. Amen.
V. Domine Jesu Christe, Fili Signore Gesù Cristo, Figlio del
Dei vivi, qui pro voluntate Pa- Dio vivo, che per volontà del
tris, cooperante Spiritu Sancto, Padre e con la cooperazione
per mortem tuam mundum dello Spirito Santo, per la tua
universum vivificasti: líbera morte hai dato a tutto il mondo
me óbsecro per hoc sacrosanc- la vita, liberami, ti prego, per
tum Corpus et Sánguinem questo tuo sacrosanto Corpo e
tuum a cunctis iniquitátibus et Sangue, da tutte le iniquità e
universis malis: et fac me tuis da ogni male; fa' che io obbedi-
obedire mandatis, et a te nun- sca ai tuoi comandi e non per-
quam separari permittas: Qui mettere mai che mi separi da
cum eodem Deo Patre et Spiri- te, che con lo stesso Dio Padre
tu Sancto vivis et regnas Deus e con lo Spirito Santo vivi e re-
in sécula seculorum. Amen. gni, Dio, nei secoli dei secoli.
Amen.
Stando ancora inchinato, il Celebrante si batte il petto con la destra, e ri-
pete per tre volte la seguente preghiera, a voce alta le prime parole, in se-
greto il resto:
V. Domine, non sum dignus ut O Signore, non sono degno che
intres sub tectum meum: sed tu venga sotto il mio tetto; ma
tantum dic verbo, et sanábitur di’ soltanto una parola, e l'a-
ánima mea. (tre volte) nima mia sarà risanata.

COMUNIONE DEL CELEBRANTE – Le preghiere che seguono sono proprie


del Celebrante. I Fedeli, raccolti in silenzio, si preparano a fare la Santa
Comunione sacramentalmente o, almeno, spiritualmente.

54
Il Celebrante adora il Santissimo Sacramento genuflettendosi, e dice:
V. Quid retríbuam Domino pro Cosa renderò al Signore per
ómnibus quæ retríbuit mihi? tutte le cose che mi ha dato?
Panem cælestem accipiam, et Prenderò il Pane celeste e invo-
nomen Domini invocabo. cherò il nome del Signore.
Segnandosi con l’Ostia, dice:
V. Corpus Domini nostri Je- Il Corpo del Signore nostro Ge-
su Christi custodiat ánimam sù Cristo custodisca la mia a-
meam in vitam æternam. Amen. nima per la vita eterna. Amen.
Appoggiandosi leggeremente con le braccia all’Altare, si comunica con il
Corpo del Signore. Quindi, dopo un breve raccoglimento, dice:
V. Quid retríbuam Domino pro Cosa renderò al Signore per
ómnibus quæ retríbuit mihi? tutte le cose che mi ha dato?
Cálicem salutaris accipiam, et Prenderò il Calice di salvezza e
nomen Domini invocabo. Láu- invocherò il nome del Signore.
dans invocabo Dominum, et ab Invocherò il Signore lodandolo,
inimicis meis salvus ero. Præ- e sarò salvato dai miei nemici.
sta, quæso, Domine, ut percep- Concedi, ti prego, o Signore,
tio Córporis, et Sánguinis che la comunione del Corpo e
Domini nostri Jesu Christi ad del Sangue del Signore nostro
vitam nos perducat æternam. Gesù Cristo ci conduca alla vita
eterna.
Il Celebrante si comunica quindi con il Sangue del Signore e si raccoglie
per alcuni istanti.
Quindi, se necessario, estrae la sacra Pisside dal Tabernacolo, la pone sul
Corporale e la scopre. Si volta verso i Fedeli e, con gli occhi fissi al San-
tissimo Sacramento, mostrandolo al popolo, dice a voce chiara:
V. Ecce Agnus Dei. Ecce qui Ecco l'Agnello di Dio. Ecco co-
tollit peccata mundi. lui che prende su di sé i peccati
del mondo.
I Ministranti ed i Fedeli, rivolti all’Ostia Santa, si battono il petto con la
mano destra e ripetono per tre volte:
R. Domine, non sum dignus ut O Signore, non sono degno che
intres sub tectum meum: sed tu venga sotto il mio tetto; ma

55
tantum dic verbo, et sanábitur di’ soltanto una parola, e l'a-
ánima mea. (tre volte) nima mia sarà risanata.

COMUNIONE DEI FEDELI – I Fedeli si recano alla balaustra per la Santa


Comunione, che ricevono in ginocchio e sulla lingua. Il Celebrante, por-
gendo a ciascuno la Sacra Particola, lo benedice facendo con questa un
segno di croce e dicendo:
V. Corpus Christi. Il Corpo di Cristo.
R. Amen. Amen.

Ricevuta la Santa Comunione, ciascun Fedele sta alcuni istanti raccolto


in meditazione, poi si reca al proprio posto in silenzio. I Fedeli che non si
comunicano facciano la Comunione spirituale (si veda SPIRITALIS
COMMUNIONIS ACTUS, al termine di questo Ordinario).
Terminata la Santa Comunione, purificando le proprie dita ed i Sacri
Vasi, il Celebrante prega in segreto:
V. Quod ore súmpsimus, Do- Fa', o Signore, che accogliamo
mine, pura mente capiamus: ut con mente pura ciò che di cui ci
de Córpore, et Sánguine Do- siamo nutriti; così che il Corpo
mini nostri Jesu Christi fiat no- e il Sangue del Signore nostro
bis remedium sempiternum. Gesù Cristo divengano per noi
rimedio eterno.
V. Confirma hoc, Deus, quod Conferma, o Dio, ciò che hai
operatus es in nobis: et dona operato in noi; e dona alla tua
Ecclesiæ tuæ perpétuam tran- Chiesa pace e tranquillità per-
quillitatem et pacem. petue.

TRANSITORIUM
(vedi il proprio del giorno)

Il Transitorio è un'antifona che accompagna la distribuzione del-


l'Eucarestia.
Il Celebrante prende l’abluzione, asciuga e copre il Calice e poi va al lato
dell’Epistola, dove dice il Transitorio (vedi il proprio del giorno). Nelle
Messe in canto viene cantato dal Coro durante la Comunione.

56
ORATIO POST COMMUNIONEM
(vedi il proprio del giorno)

Prima della conclusione si recita l'Orazione dopo la Comunione, che


ha lo scopo di leggere la consumazione del Santo Sacrificio alla luce della
celebrazione del giorno.
Il Celebrante intona:


⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.

Il Celebrante, stendendo le mani, recita l’Orazione dopo la Comunio-


ne (vedi il proprio del giorno) e conclude:

⌦ ⇢ .⇢⇢
V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.

V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
R. Amen. Amen.

CONCLUSIONE
L'ultima parte della Santa Messa è composta da preghiere fisse. Nel dia-
logo tra il Celebrante e i Fedeli sono inseriti il congedo, costituito dai tre
Kyrie eleison, la richiesta della benedizione divina e l'ultimo invito alla
pace. La Messa termina con la lettura dell’Ultimo Vangelo, dove sono
compendiati i principali Misteri della nostra Fede.

57
BENEDIZIONE – Il Celebrante intona:
⌦ @ 
⇢ ⇢
@
V. Domi nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o. Ký-ri- e
⌦ ⇢ ∫⇢ ⇢ @ . ⇢
e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. Kyrie E con il tuo spirito. Kyrie elei-
eléison. Kyrie eléison. Kyrie son. Kyrie eleison. Kyrie elei-
eléison. son.
Il Celebrante si porta quindi nel centro dell’Altare e prosegue:

⌦ ⇢ . ⇢⇢ 

V. Bene dí-cat, et exáudi- at nos De- us. R. Amen.

⇢ ⇢
Pro-cedámus cum pa-ce. R. In nómi-ne Christi.

V.

⇢ ⇢
V. Benedi-cámus Domi no. R. Deo gra-ti- as.

V. Bene· ·dicat, et exáudiat nos Dio ci benedica e ci esaudisca.


Deus.
R. Amen. Amen.
V. Procedamus cum pace. Andiamo in pace.
R. In nómine Christi. Nel nome di Cristo.

58
V. Benedicamus Domino. Benediciamo il Signore.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.
Il Celebrante si inchina profondamente, posa le mani giunte sull’Altare,
e dice in segreto:
V. Pláceat tibi, Deus obsequi- Ti sia gradito, o Dio, l’omaggio
um servitutis nostræ: et sacrifi- della nostra servitù, e il sacrifi-
cium, quod óculis tuæ divinæ cio che indegnamente ho offer-
majestatis indignus óbtuli, sit to al cospetto della tua divina
tibi acceptábile, mihique, et maestà, ti sia bene accetto e,
ómnibus, pro quibus illud ób- per la tua misericordia, torni
tuli, sit, te miserante, propitiá- propiziatorio a me e a tutti
bile. Per Christum Dominum quelli per i quali l’ho offerto.
nostrum. Amen. Per Cristo, nostro Signore. A-
men.
Fa quindi un segno di croce sull’Altare e lo bacia, poi canta:
V. Benedicat vos omnípotens Vi benedica Dio onnipotente,
Deus,
Si genuflette e si rivolge a benedire i Fedeli che si inginocchiano e fanno
il segno di croce:

⌦ @ ⇢ ⇢

V. Pa-ter, et Fí- li- us, et Spí-ri-tus Sanctus. R. Amen.

V. Pater, et Filius, et Spiri- Padre, Figlio e Spirito Santo.


tus Sanctus.
R. Amen. Amen.

—————————————————————————————
Nelle Messe per i defunti vengono omessi tre Kyrie eleison e la Benedi-
zione finale (ma non il Placeat). Il Celebrante dice invece:
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
59
V. Requiem æternam dona L’eterno riposo dona loro, Si-
eis, Domine. gnore.
R. Et lux perpétua lúceat eis. E splenda ad essi la luce perpe-
tua.
V. Ánime istorum, et omnium Le anime di costoro e di tutti i
fidelium defunctorum per Dei fedeli defunti, per la miseri-
misericordiam requiescant in cordia di Dio, riposino in pace.
pace.
R. Amen. Amen.
—————————————————————————————

ULTIMO VANGELO – Il Celebrante va al lato del Vangelo e saluta a mani


giunte. I Fedeli si alzano.

V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.


R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Il Celebrante, con il pollice della mano destra, fa un piccolo segno di cro-
ce sul libro, sulla fronte, sulla bocca e sul petto, e recita a voce alta il ti-
tolo del Vangelo. I Ministranti ed i Fedeli fanno lo stesso segno di croce.

V. Initium Sancti Evangelii Inizio del Santo Vangelo se-


secundum Joannem. condo Giovanni
R. Gloria tibi Domine. Gloria a te, o Signore.
V. In principio erat Verbum et In principio era il Verbo, il
Verbum erat apud Deum, et Verbo era presso Dio e il Verbo
Deus erat Verbum. Hoc erat in era Dio. Egli era in principio
principio apud Deum. Omnia presso Dio: tutto è stato fatto
per ipsum facta sunt, et sine per mezzo di lui, e senza di lui
ipso factum est nihil quod fac- niente è stato fatto di tutto ciò
tum est; in ipso vita erat, et vita che esiste. In lui era la vita e la
erat lux hominum; et lux in te- vita era la luce degli uomini; la
nebris lucet, et tenebræ eam luce splende nelle tenebre, ma
non comprehenderunt. Fuit le tenebre non l'hanno accolta.
homo missus a Deo cui nomen Venne un uomo mandato da
erat Joannes. Hic venit in te- Dio e il suo nome era Giovan-

60
stimonium, ut testimonium pe- ni. Egli venne come testimone
rhiberet de lúmine, ut omnes per rendere testimonianza alla
crederent per illum. Non erat luce, perché tutti credessero
ille lux, sed ut testimonium pe- per mezzo di lui. Egli non era
rhiberet de lumine. Erat lux ve- la luce, ma doveva render te-
ra quæ illúminat omnem stimonianza alla luce. Veniva
hominem venientem in hunc nel mondo la luce vera, quella
mundum. In mundo erat, et che illumina ogni uomo. Egli
mundus per ipsum factus est et era nel mondo, e il mondo fu
mundus eum non cognovit. In fatto per mezzo di lui, eppure
propria venit, et sui eum non il mondo non lo riconobbe.
receperunt. Quotquot autem Venne fra la sua gente, ma i
receperunt eum, dedit potesta- suoi non l'hanno accolto. A
tem filios Dei fíeri; his qui cre- quanti però l'hanno accolto, ha
dunt in nomine eius, qui non dato potere di diventare figli di
ex sanguinibus, neque ex vo- Dio: a quelli che credono nel
luntate carnis, neque ex volun- suo nome, i quali non da san-
tate viri, sed ex Deo nati sunt. gue, né da volere di carne, né
(ci si genuflette) ET VERBUM CARO da volere di uomo, ma da Dio
FACTUM EST (ci si rialza), et habi- sono stati generati. E IL VERBO
tavit in nobis: et vidimus glo- SI FECE CARNE e venne ad abita-
riam ejus, gloriam quasi Uni- re in mezzo a noi; e noi ve-
geniti a Patre, plenum gratiæ et demmo la sua gloria, gloria
veritatis. come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.

————

61
ANTIPHONÆ

B EA TÆ M A RIÆ
V IR G IN IS
————

È consuetudine, al termine della Santa Messa, cantare un’Antifona


della Beata Maria Vergine adatta al Tempo liturgico.

AVE REGINA CÆLORUM

Dalla Natività della Beata Vergine Maria alla Vigilia della Natività del
Signore esclusa.

⌦ ⇢ ⌃ 
A -ve Re-gí na cæ-ló-rum, ave Dómi na Ange-
⌦ ⌃
*

⇢ @
⌃ @
ló-rum: salve radix, salve porta, ex qua mundo
⌦ ⇢ ⌃ 
lux est orta. Gáude Virgo glo-ri- ó-sa, su-per omnes

63
⌦ ⇢ ⌃ ⌃ . ⇢ ⌃ ⌃ . ⇢
spe-ci- ó-sa. Va-le, o valde de-có- ra, et pro no- bis
⌦ ⇢
Christum exó- ra.

Ave, Regina Cælorum, Ave, Regina dei Cieli, ave, Si-


ave, Domina Angelorum: gnora degli Angeli: salve, o ra-
salve, radix, salve, porta dice, salve porta da cui è sorta
ex qua mundo lux est orta. al mondo la luce. Gioisci, Ver-
Gaude, Virgo gloriosa, gine Gloriosa, bella fra tutte le
super omnes speciosa. donne. Salute a te, o veramente
Vale, o valde decora, splendida, prega Cristo per
et pro nobis Christum exora. noi.

ALMA REDEMPTORIS MATER

Dalla Natività del Signore alla Quaresima esclusa.

⌦ . ⇢ ⇢
@.
A l- ma Redemptó-ris Ma-ter, quæ pérvi- a

*

⇢ ⇢ ⇢

cæ-li porta manes,

et stella ma-ris, succúrre cadénti,
@ ✓
súrge-re qui cu-rat pópu-lo: Tu quæ genu- ísti,

64
⌦ ✓
⇢ . ø⇢ ⇢

na-tú-ra mi-ránte, tu- um sanctum Ge-ni-tó-rem:
@ ⇢
Virgo prí- us ac posté-ri- us, Gabri- é-lis ab o-
⌦ @ ⇢ ø ∫ ⇢
re sumens illud Ave, pecca-tó-rum mi-se-ré- re.

Alma Redemptoris Mater, quæ O santa Madre del Redentore,


pervia cæli porta manes, et porta dei cieli, stella del mare,
stella maris, succurre cadenti, soccorri il tuo popolo che sta
súrgere qui curat pópulo: Tu cadendo e anela a risorgere. Tu
quæ genuisti, natura mirante, che accogliendo quell'Ave dal-
tuum sanctum Genitorem: Vir- le labbra di Gabriele, nello stu-
go prius ac posterius, Gabrielis pore di tutto il creato, hai
ab ore sumens illud Ave, pec- generato il tuo Genitore, vergi-
catorum miserere. ne prima e dopo il parto, pietà
di noi peccatori.

SALVE REGINA
Dalla Quaresima alla Pasqua del Signore esclusa.

⌦ @ ⌧ ⇢ 
S alve, Re-gi na, ma-ter mi-se-ri-córdi- æ, vi-ta, dul-
⌦ @ 
@ ∫ ⇢
cédo et spes nostra, salve. Ad te clamámus,
65
⌦ ⇢ ✓
@

éxsu-les
@
fí- li- i Evæ. Ad te suspi-rámus, geméntes
@
⇢ ⇢
et flentes in hac lacri má-rum val-le. E-ja ergo,
⌦ ⇢ @ @ 

advo-cá-ta nostra, illos
@
tu- os mi-se-ri-córdes ócu-los

∫ ⇢ .
ad nos convér te. Et benedíctum fructum

Jesum,

⇢ @ ∫ ⇢ @
@ ø ø ⇢ G¿ @
ventris tu- i, no bis post hoc e-xí- li- um osténde. O

⇢ . ∫ ⇢
cle- mens, o pi- a, o dulcis Virgo Ma- rí- a.

Salve, Regina, mater misericor- Salve, Regina, Madre di miseri-


diæ, vita, dulcedo, et spes no- cordia; vita, dolcezza e speran-
stra, salve Ad te clamamus, za nostra, salve A te ricor-
éxules filii Evæ, ad te suspira- riamo, esuli figli di Eva; a te so-
mus, gementes et flentes in hac spiriamo, gementi e piangenti
lacrimarum valle Eja ergo, ad- in questa valle di lacrime Orsù
vocata nostra, illos tuos miseri- dunque, avvocata nostra, rivol-
cordes óculos ad nos converte gi a noi gli occhi tuoi miseri-
Et Jesum, benedictum fructum cordiosi. E mostraci, dopo ques-
ventris tui, nobis, post hoc exi- to esilio, Gesù, il frutto benedet-
lium, ostende O clemens, O to del tuo grembo O clemente,
pia, O dulcis Virgo Maria o pia, o dolce Vergine Maria

66
REGINA CÆLI
Dalla Domenica di Pasqua all’Ottava di Pentecoste inclusa.

⌦ @ ⌃ @ ⌃ @ ◆

R @
@ ⌃
e-gí na cæli, lætá-re, halle-lú-jah, qui- a, Quem
⌦ ⌃ ⇢
⌃ ⇢ @
me-ru- ísti portá-re, halle-lú-jah, re-surré-xit, sic ut
⌦ @ ⌃ @ ⇢
di-xit halle- lú-jah; o-ra pro nobis De- um, halle-lú- jah.

Regina cæli, lætare, hallelujah; Regina del cielo, rallegrati, alle-


quia Quem meruisti portare, luia; Cristo, che hai meritato di
hallelujah; resurrexit, sicut di- portare in grembo, alleluia; è
xit, hallelujah. Ora pro nobis risorto come aveva detto, alle-
Deum, hallelujah. luia. Prega per noi il Signore,
alleluia.

INVIOLATA
Dalla prima Domenica dopo Pentecoste alla Natività della Beata Vergine
Maria esclusa.

@ @ ⇢ 

I nvi- o-lá-ta, íntegra, et casta es, Ma-rí- a, quæ
@ ⇢ @

es effécta fúlgi da cæ-li porta. O Ma-ter alma
67
⇢ @ ⇢ 

@
Christi ca-ríssi ma, súsci pe pi- a láudum præcóni- a.

⌦ ⇢ 
@
Nostra ut pu-ra pécto-ra sint et córpo-ra,

⌦ ⇢ 
te nunc flá-gi-tant devó-ta corda et o-ra. Tu- a
@ ⇢ @ 

per pre-cá-ta dulcí-sona, no bis concédas vé-ni- am
⇢ ⇥⇥ . ↵ ⇢ ⇥⇥ . ↵ ⇢ ⇥⇥

@ @↵ . F . ⇡ ⇥ ∫⇢
per sé cu-la. O be-ní- gna! O Re-gí- na! O

⌦ . ⇢ ⇢
Ma-rí- a, quæ so-la invi- o-lá-ta perman- sís- ti.
Inviolata, íntegra, et casta es, O Maria, inviolata, integra e
Maria, quæ es effecta fúlgida casta sei tu, e sei stata costituita
cæli porta. O Mater alma Chri- come fulgida porta del cielo. O
sti caríssima, súscipe pia láu- carissima e benigna Madre di
dum præconia. Nostra ut pura Cristo, accogli le devote pre-
péctora sint et córpora, te nunc ghiere di lode. Affinchè le no-
flágitant devota corda et ora. stre menti e corpi rimangano
Tua per precata dulcísona, no- puri, i nostri devoti cuori e boc-
bis concedas veniam per sécu- che ora ti invocano. Tu per le
la. O benigna! O Regina! O nostre dolci preghiere, conce-
Maria, quæ sola inviolata per- dici il perdono eterno. O beni-
mansisti. gna! O Regina! O Maria, tu sola
rimanesti inviolata.
68
LITANIÆ

B EA TÆ M A RIÆ
V IR G IN IS
————

Prima della Messa, è uso lodevole recitare il Santo Rosario, che termina
con le Litanie della Beata Vergine Maria, o Litaniæ Lauretanæ.
Alla recitazione del Santo Rosario in chiesa è annessa l’Indulgenza Ple-
naria, alle solite condizioni e con questi accorgimenti: è sufficiente reci-
tare solo una delle serie dei Misteri, composte di cinque decadi; alla
preghiera vocale va aggiunta la meditazione dei misteri, enunciati se-
condo la consuetudine del luogo. (E.I. 48)

⌦ ⇢ ⇢
Ký-ri- e e-lé- i-son. R. Ký-ri- e e-lé- i-son.
⌦ . ⇢ . ⇢

Christe e-lé- i-son. R. Christe e-lé- i-son.

⇢ ⇢
Ký-ri- e e-lé- i-son. R. Ký-ri- e e-lé- i-son.
⌦ .S .S
⇢ ⇢

Christe áudi nos. R. Christe áudi nos.

. ⇢ 69 . ⇢
Christe exáudi nos. Christe exáudi nos.
⌦ . .
⇢ ⇢
Christe exáudi nos. R. Christe exáudi nos.
Kyrie eléison. R. Kyrie eléison. Signore, pietà.
Christe eléison. R. Christe eléi- Cristo, pietà.
son.
Kyrie eléison. R. Kyrie eléison. Signore, pietà.
Christe áudi nos. R. Christe á- Cristo, ascoltaci.
udi nos.
Christe exáudi nos. R. Christe Cristo, esaudiscici.
exáudi nos.

⌦ . ⇢ ø ⇢
Pa-ter de cæ-lis De- us, R. mi-se-ré-re no-bis.
Pater de Cælis Deus, Padre del Cielo, Dio, abbi pietà
R. miserere nobis. di noi.
Fili Redemptor mundi Deus, Figlio, Redentore del mondo,
R. miserere nobis. Dio, abbi pietà di noi.
Spiritus Sancte Deus, Spirito Santo, Dio, abbi pietà di
R. miserere nobis. noi.
Sancta Trinitas unus Deus, Santa Trinità, unico Dio, abbi
R. miserere nobis. pietà di noi.

⌦ . * 4* ⇢ . ø ⇢
Sancta Ma-ri- a, R. o-ra pro no-bis.
Sancta Maria Santa Maria
R. ora pro nobis. prega per noi.
70
Sancta Dei Génitrix Santa Madre di Dio
R. ora pro nobis. prega per noi.
Sancta Virgo vírginum R. Santa Vergine delle vergini
Mater Christi R. Madre di Cristo
Mater Ecclesiæ R. Madre della Chiesa
Mater divinæ Gratiæ R. Madre della divina Grazia
Mater puríssima R. Madre purissima
Mater castíssima R. Madre castissima
Mater inviolata R. Madre inviolata
Mater intemerata R. Madre incorrotta
Mater amábilis R. Madre amabile
Mater admirábilis R. Madre ammirabile
Mater boni consilii R. Madre del buon consiglio
Mater Creatoris R. Madre del Creatore
Mater Salvatoris R. Madre del Salvatore
Virgo prudentíssima R. Vergine prudentissima
Virgo veneranda R. Vergine degna di venerazione
Virgo prædicanda R. Vergine degna di ogni lode
Virgo potens R. Vergine potente
Virgo clemens R. Vergine clemente
Virgo fidelis R. Vergine fedele
Spéculum Justitiæ R. Specchio della Giustizia
Sedes Sapientiæ R. Sede della Sapienza
Cáusa nostræ lætitæ R. Causa della nostra letizia
Vas spirituale R. Dimora dello Spirito
Vas honorábile R. Dimora onorabile
Vas insigne devotionis R. Dimora consacrata a Dio
Rosa mýstica R. Rosa mistica

71
Turris davídica R. Torre di Davide
Turris ebúrnea R. Torre d’avorio
Domus áurea R. Casa d’oro
Fœderis
´ arca R. Arca dell’Alleanza
Jánua Cæli R. Porta del Cielo
Stella matutina R. Stella del mattino
Salus infirmorum R. Salute degli infermi
Refugium peccatorum R. Rifugio dei peccatori
Consolatrix afflictorum R. Consolatrice degli afflitti
Auxilium christianorum R. Aiuto dei cristiani
Regina Angelorum R. Regina degli Angeli
Regina Patriarcharum R. Regina dei Patriarchi
Regina Prophetarum R. Regina dei Profeti
Regina Apostolorum R. Regina degli Apostoli
Regina Mártyrum R. Regina dei Martiri
Regina Confessorum R. Regina dei Confessori della Fede
Regina Vírginum R. Regina delle Vergini
Regina Sanctorum omnium R. Regina di tutti i Santi
Regina sine labe originali con- Regina concepita senza peccato
cepta R. originale
Regina in Cælum assumpta R. Regina assunta nel Cielo
Regina sacratíssimi Rosarii R. Regina del santissimo Rosario
Regina familiæ R. Regina della famiglia
Regina pacis R. Regina della pace

⌦ ⇢ ⇢ 
Agnus De- i, qui tollis peccá-ta mundi, R. parce

72
⌦ * ⇢
no bis Dó- mi-ne.

Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi R. parce nobis Domine. cati del mondo, perdonaci, o
Signore.
Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi R. exáudi nos Domine. cati del mondo, esaudiscici, o
Signore.
Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi R. miserere nobis. cati del mondo, abbi pietà di
noi.

Si può concludere con l’orazione:


V. Ora pro nobis, sancta Dei Prega per noi, santa Madre di
Génitrix. Dio.
R. Ut digni efficiamur promis- Affinché siamo resi degni delle
siónibus Christi. promesse di Cristo.

V. Concede nos fámulos tuos, Concedi ai tuoi figli, Signore


quǽsumus, Domine Deus, per- Dio nostro, di godere sempre la
pétua mentis et córporis sanita- salute del corpo e dello spirito;
te gaudere: et, gloriosa Beatæ e, per la gloriosa intercessione
Mariæ semper Virginis inter- della Beata sempre Vergine
cessione, a præsenti liberari tri- Maria, di essere liberati dalla
stitia, et æterna pérfrui lætitia. tristezza e di compiacerci della
Per Christum Dominum nos- gioia eterna. Per Cristo nostro
trum. Signore.
R. Amen Amen.

73
S PIRITA LIS
C O M M U N IO N IS
ACTUS
————

"Anche quando non è possibile accostarsi alla Comunione Sacramentale,


la partecipazione alla Santa Messa rimane necessaria, valida, significati-
va e fruttuosa. È bene in queste circostanze coltivare il desiderio della
piena unione con Cristo con la pratica, ad esempio, della Comunione
Spirituale" (Benedetto XVI, Es. Ap. "Sacramentum Caritatis", 55).

L'atto di Comunione Spirituale può essere recitato dai Fedeli ogni qual
volta essi non si comunicano sacramentalmente nel corso della Santa
Messa, oppure durante ogni Visita al Santissimo Sacramento.

Signore, credo che sei realmente presente nel Santissimo


Sacramento, Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell'a-
nima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmen-
te, vieni spiritualmente nel mio cuore. (pausa) Come già
venuto io Ti abbraccio e mi unisco tutto a Te, non permet-
tere che abbia mai a separarmi da Te. Amen.
oppure:
Eterno Padre, io Ti offro il sangue preziosissimo del Tuo
figlio in sconto dei miei peccati, in suffragio delle anime
del purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa. Amen.

Si concede l'Indulgenza Parziale al Fedele che piamente recita l'atto di


Comunione Spirituale (E.I. 8 §2, 1°). Si concede inoltre l'Indulgenza
Parziale al Fedele che visita il Santissimo Sacramento (E.I. 7 §2, 1°).
L'Indulgenza sarà invece Plenaria, alle solite condizioni, qualora la Visi-
ta duri almeno mezz'ora (E.I. 7 §1, 1°).

75
NOTAZIONE MUSICALE

I canti di cui si riporta la partitura sono presentati nella notazione


quadrata, tipica del Canto Gregoriano. Essa è di più immediata
comprensione per chi non abbia conoscenze musicali e più adatta
al Canto Ambrosiano rispetto alla notazione moderna.
Seguono alcuni suggerimenti pratici per la lettura della notazione
quadrata. Essi non intendono in alcun modo insegnare a leggere
la musica o a cantarla autonomamente; permetteranno piuttosto a
tutti coloro che, nell’assemblea, non abbiano formazione musica-
le, di seguire efficacemente le melodie che saranno intonate dalla
Cantoria o dai fedeli più esperti, usando la partitura come una
traccia.

La posizione della nota sul tetragramma


indica la sua altezza: le più gravi in bas- ⌦
so, le più acute in alto, sopra il rigo e tra
due righi. Le note qui a fianco si succedo- do re mi fa sol la si do
no in sequenza dalla più grave alla più acuta.

Le note possono essere indicate da simboli differenti. Al ⇡⇤(


nostro scopo, essi sono tutti equivalenti e non è necessa-
ria alcuna distinzione.

Solo questi quattro simboli non rappresentano note e, al


nostro scopo, possono essere ignorati.
6⌃ 5⇣ & %
Quando due note sono sovrapposte, si canta sempre prima
la più grave e poi la più acuta, come le note che seguono.
.
Questa particolare grafia indica tre note acuta-
grave-acuta, ed è equivalente a quella che segue.
x
Le note hanno sempre durata simile, sono però più lunghe @ ⇢
quando vi è un trattino sopra o sotto, o un puntino alla destra.

Le barrette verticali indicano delle pause, dalla più


breve alla più lunga. Quella doppia chiude una strofa.
veni, Domine Jesu
signum ambrosianum

www.signumambrosianum.it

ISBN 978-88-907422-2-4

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