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MGI-01

MANUALE GESTIONE
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MANUALE DI GESTIONE INTEGRATA

QUALITA’ SICUREZZA E AMBIENTE

SECONDO LE NORME:
UNI EN ISO 9001:2015
UNI EN ISO 14001:2015
BS OHSAS 18001:2007

Rev. Data Redatto Verificato Approvato

01 27-05-2019 M. Banfi / V. Ornaghi A. Tettamanti A. Carzaniga


PROPRIETA’ RISERVATA- A TERMINI DI LEGGE E’ VIETATO RIPRODURRE O RENDERE NOTO A TERZI IL CONTENUTO DEL PRESENTE DOCUMENTO
Il FOGLIO REVISIONI FA PARTE INTEGRANTE DEL DOCUMENTO. LA SUA MANCANZA RENDE IL DOCUMENTO NON VALIDO
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Indice
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE....................................................................4
1.1. Prodotti e servizi ..........................................................................................5
1.2. Prodotti e servizi ..........................................................................................8
1.3. Approccio per processi ...............................................................................16
1.4. Rappresentazione di un processo nel sistema ............................................17
1.5. Pensiero basato sul rischio (Risk-Based Thinking) ...................................17
1.6. Compatibilità ed integrazione con altri sistemi di gestione aziendali .......18
2. NORME DI RIFERIMENTO....................................................................................18
2.1. Riferimenti normativi volontari ..................................................................18
3. TERMINI E DEFINIZIONI .....................................................................................19
3.1. Termini e definizioni ...................................................................................19
4. CONTESTO AZIENDALE ........................................................................................24
4.1. Comprendere l’organizzazione e il suo contesto .......................................24
4.2. Parti Interessate .........................................................................................25
4.3. Determinare il campo di applicazione/scopo del Sistema di gestione Integrato
....................................................................................................................25
4.4. Processi del sistema di Gestione Integrato ................................................25
4.5. Tabella di corrispondenza tra le norme .....................................................26
5. LEADERSHIP ...........................................................................................................28
5.1. Focalizzazione sul cliente ...........................................................................28
5.2. Politica Integrata .......................................................................................29
5.3. Ruoli, responsabilità e autorità nell’organizzazione .................................31
5.4. Organigramma per la qualità ....................................................................32
5.5. Organigramma Ambiente e Sicurezza ........................................................33
6. PIANIFICAZIONE ...................................................................................................34
6.1. Processo di gestione del rischio .................................................................34
6.2. Identificazione degli aspetti ambientali .....................................................35
6.3. Identificazione dei rischi per la sicurezza e la salute ................................36
6.4. Obiettivi e pianificazione per il loro raggiungimento ................................37
7. SUPPORTO ................................................................................................................37
7.1. Risorse ........................................................................................................37
7.2. Competenza, consapevolezza e addestramento ..........................................38
7.3. Infrastrutture ..............................................................................................40
7.4. Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e di misurazione ...41
7.5. Ambiente di lavoro .....................................................................................42
7.6. Comunicazione ...........................................................................................42
7.7. Requisiti relativi alla documentazione .......................................................44
8. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO .....................................................................48

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8.1. Pianificazione della realizzazione del prodotto .........................................48


8.2. Processi relativi al cliente ..........................................................................49
8.3. Progettazione e sviluppo ............................................................................51
8.4. Approvvigionamenti ...................................................................................54
8.5. Produzione ed erogazione di servizi ..........................................................58
8.6. Controllo operativo ....................................................................................65
8.7. Gestione delle emergenze ...........................................................................65
9. MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO .................................................67
9.1. Generalità ...................................................................................................67
9.2. Monitoraggio e misurazioni .......................................................................68
10. MIGLIORAMENTO ..................................................................................................73
10.1. Miglioramento continuo .............................................................................73
10.2. Azioni correttive .........................................................................................73
10.3. Azioni preventive ........................................................................................73
11. DISTRIBUZIONE .....................................................................................................74

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1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


Il presente Manuale Integrato (altrimenti indicato come "MGI" o "Manuale") è stato redatto per
consentire l'adozione, l'implementazione, il mantenimento ed il miglioramento di un Sistema di
gestione aziendale che soddisfi e supporti la Politica Integrata nello svolgimento di tutte le attività
societarie.
Esso definisce e descrive i criteri di conduzione delle attività aziendali in conformità con le norme
UNI EN ISO 9001:2015 UNI EN ISO 14001:2015 e BS OHSAS 18001:2007 assunte come
riferimento.
Il Manuale richiama inoltre le Procedure del Sistema di gestione aziendale, che definiscono le
modalità di attuazione e le responsabilità delle attività aziendali ed integrano il contenuto del MGI.
Il Manuale di Gestione Integrata descrive, documenta, coordina ed integra la struttura organizzativa,
le responsabilità e tutte le attività che regolano il funzionamento del sistema ambiente e sicurezza
dell’organizzazione
Il Manuale è voluto dalla Direzione quale strumento che consenta a tutto il personale di
comprendere, attuare e sostenere i principi, gli impegni e gli obiettivi stabiliti nella Politica
aziendale.
Il Manuale costituisce riferimento permanente per l'applicazione e l'implementazione del Sistema di
gestione della Qualità dell’Ambientale e del sistema di gestione per la Salute e la Sicurezza nei
luoghi di lavoro, con lo scopo di rispettare le norme di riferimento e di garantire che tutte le attività
della società siano gestite in maniera tale da migliorare le proprie prestazioni ambientali e eliminare
i rischi derivanti da una non idonea situazione lavorativa.
Il Manuale di gestione aziendale rappresenta il sistema di gestione qualità-ambiente-sicurezza
operante realmente all’interno della società ed è vincolante per tutte le persone che concorrono nella
realizzazione dei servizi erogati.
Esso è il documento di riferimento:
 Per il personale dell’azienda;
 Per i clienti, le parti interessate e l’Ente di certificazione terzo per verificare come l’Azienda
soddisfa i requisiti di gestione dell’ambiente e della sicurezza dei luoghi di lavoro e dei
lavoratori.

L’azienda ha implementato un sistema di gestione per la qualità, ambiente e la sicurezza conforme ai


requisiti delle norme ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e OHSAS 18001:2007 al fine di:
 dimostrare la sua abilità nel fornire prodotti e servizi conformi ai requisiti del cliente ed ai
requisiti delle leggi e regolamenti applicabili;
 incrementare la soddisfazione del cliente attraverso l’efficace applicazione del sistema e dei
processi di miglioramento continuo e assicurando il rispetto dei requisiti indicati dal cliente e
dalle leggi e regolamenti applicabili;
 valutazione degli impatti ambientali e monitoraggio delle azioni di gestione degli stessi;

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 rispetto e promozione delle norme comportamentali e di sensibilizzazione delle parti


interessate in materia di sicurezza;
 assicurazione di un ambiente di lavoro sicuro nel rispetto della normativa vigente.

Il presente MGI si applica a tutte le attività che portano direttamente o indirettamente al servizio
erogato dall’organizzazione e a tutte le attività che hanno un impatto ambientale e/o sulla sicurezza.
Le prescrizioni in questo contenute si applicano a tutte le funzioni, a tutto il personale e a tutte le
attività svolte dall’organizzazione per l’esercizio della propria attività. I processi sono
completamente definiti nelle varie sezioni del MGI e nelle rispettive procedure. Il MGI si applica
pure a tutti i processi gestionali, che garantiscono il rispetto delle norme applicabili e quindi un
funzionamento della società orientato alla qualità del prodotto fornito, alla prevenzione infortuni ed
al rispetto dell’ambiente. Per quanto riguarda le misurazioni di grandezze ambientali va precisato,
che qualora si rendessero necessarie, verranno effettuate da professionisti o società esterne i cui
requisiti sono accertati nell’ambito delle attività di qualifica dei fornitori.

1.1. Prodotti e servizi


Ragione Sociale F.I.M.E.R. SPA
Sede Legale Via Antonio Stoppani, 2 -20871 – Vimercate (MB)
Sede Operativa Via J.F. Kennedy – 20871 – Vimercate (MB)
Partita I.V.A. 00695140962
Codice Fiscale 00813050150
Numero REA MB - 306191
E-mail info@fimer.com
Telefono 039 98981
Fax 039 6079334
PEC fimer@legalmail.it
Sito www.fimer.com

MILESTONES
1942 Nasce a Carnate nel cuore della Brianza, per opera di Arturo Sottocorno, la Fabbrica Italiana
Macchine Razionali (F.I.M.E.R. Spa) con lo scopo di fabbricare saldatrici.
1943 Viene costruito lo stabilimento di Bernareggio che, in seguito a vari ampliamenti, segnerà la
storia dell’azienda per molti anni. Negli anni che seguirono, grazie alle straordinarie capacità
del suo fondatore, FIMER passò di successo in successo, ingrandendosi e acquisendo
importanti clienti tra cui basta citare Fiat, Mercedes, Dell’Orto, Edison, Enel e Sace.
1969 Viene a mancare Arturo Sottocorno e le redini dell’azienda passano nelle mani della moglie e
della figlia maggiore. Inizia un periodo di lento declino, aggravato anche dalle varie crisi
economiche che si succederanno negli anni ’70.

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1982 Entra in azienda con l’incarico di Direttore Generale l’ing. Ambrogio Carzaniga, genero di
Arturo Sottocorno. Con lui, Fimer si avvierà lungo una lenta ma decisa ripresa e tornerà ad
essere, nel giro di qualche anno, una delle aziende leader mondiali nel settore delle saldatrici.
1983 Viene sviluppata la tecnologia a inverter dedicati ai dispositivi di saldatura.
2007 Nasce la divisione dedicata alle energie rinnovabili
2012 Apertura nuova sede operativa di Vimercate
2018 Nasce la nuova divisione dedicata delle colonnine di ricarica per autoveicoli elettrici

Oggi Fimer costituisce una realtà aziendale con le seguenti caratteristiche:


Attività: progettazione, produzione e commercializzazione di macchine saldatrici, motosaldatrici,
generatori di corrente, convertitori fotovoltaici, colonnine di ricarica per macchine elettriche.

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Numero addetti: 185, suddivisi come di seguito riportato:

Tipo di
Tipo di inquadramento
contratto Categorie
Full Part protette
Personale al 01/05/2019 Totale Dirigenti Quadri Impiegati Operai
time time
Dipendenti Tempo Indeterminato 147 144 3 5 4 17 59 67
Dipendenti Tempo determinato 9 9 9
Contratti co co co 6
Tirocinio 0
Agenzia per il lavoro 15 15 2 15
Cooperativa 8 8 8
Totale 185

Sede di Vimercate:

Superfice totale 39.800 m2 di cui:


36.000 di aree produttive
3.800 di uffici e facilities

Inaugurata nel 2012, la nuova area produttiva dispone di un magazzino centralizzato principale da
3.860 posti pallet, un magazzino secondario dotato di 4.800 cassette, sistemi di movimentazione con
alto livello di automazione, nuovi macchinari per la carpenteria dotati di robot a guida satellitare, un
magazzino carpenteria completamente automatico, una nuovissima linea per la produzione di schede
elettroniche e, per un maggior benessere dei lavoratori, di una totale climatizzazione degli ambienti
di lavoro nonché di una palestra e di un parco con percorso vita.

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Mercati di riferimento:
soprattutto esteri, in 72 paesi nei 5 continenti che rappresentano l’93% del fatturato dell’azienda. Per
quanto riguarda la divisione Saldatura, in Italia e all’estero, FIMER si serve di una rete capillare di
agenti sparsi sul territorio che promuovono i suoi prodotti.

Nel futuro di FIMER c’è un notevole potenziamento, quantitativo e qualitativo, delle capacità
progettuali e produttive per affrontare con serenità un mercato sempre più esigente e competitivo nel
quale l’innovazione tecnologica giocherà un ruolo via via più determinante per restare
all’avanguardia in un settore solo apparentemente maturo. Grande sforzo viene anche profuso per la
divisione Energy for life (dedicata alle energie rinnovabili) dove il mercato è in grande fermento e
l’azienda ha posto solide radici di posizionamento. In questo settore, comunque in crescita, ci stiamo
dedicando al grande lavoro di completamento della gamma prodotti dal punto di vista Ricerca e
Sviluppo e commercialmente stiamo lavorando per poter guardare ai mercati esteri, in particolare
quello africano e asiatico, in modo da calmierare la disparità percentuale rispetto al mercato italiano
e poterci affermare globalmente subendo meno l’instabilità politico/legislativa del nostro Paese.
In ottica di visione futura dei mercati “E-Mobility”, un ulteriore investimento è stato fatto con
l’introduzione di una linea produttiva per Colonnine di ricarica dedicate a veicoli elettrici.

1.2. Prodotti e servizi


FIMER si occupa sin dalle proprie origini della produzione di saldatrici elettromeccaniche e poi, dal
1983, di saldatrici elettroniche e di generatori per il taglio plasma: divisione Welding Innovation

Anche l’attuale produzione mantiene questa netta distinzione tra produzione elettronica ed
elettromeccanica.
Le saldatrici elettroniche ad inverter si suddividono in quattro categorie a seconda del processo di
funzionamento:
 saldatrici MMA (ad elettrodo)
 saldatrici MIG (a filo continuo)
 saldatrici TIG (con elettrodo in tungsteno)
 generatori al PLASMA (per il taglio dei materiali).

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Le saldatrici elettromeccaniche di nostra produzione invece si suddividono in tre categorie


fondamentali:
 MMA
 MIG (come quelle elettroniche)
 SPOT (per la puntatura dei materiali)
 MOTOSALDATRICI
 PUNTATRICI A COLONNA (solo commercializzate)

Questi processi di saldatura e taglio si ritrovano in tre serie distinte di prodotti della gamma FIMER:
 serie INVERTER FIMER: saldatrici per uso professionale inverter
 serie STANDARD FIMER: saldatrici per uso semi-professionale/professionale a
trasformatore
 serie K-SERIES FIMER: saldatrici per uso hobbistico veicolate dalla GDS

Il mercato delle saldatrici è in costante evoluzione tecnologica: a tal riguardo FIMER dimostra con
la nuova gamma di macchine inverter multifunzione 1PH/3PH di essere attenta alle nuove esigenze
della clientela ed all’avanguardia anche con soluzioni tecnologicamente avanzate.

Kronos 500 multifunzione con TFT 5,7”

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Di particolare importanza sta assumendo la nuova linea di macchine denominate NAVY


dedicate alla cantieristica navale
Tramite l’unità di controllo( wire-feeder) appositamente progettata per muoversi ed operare in spazi
ristretti ,Fimer sta acquisendo importanti commesse in questo settore specialistico

Ormai consolidato e rafforzata l’applicazione dei modelli dedicati all’automazione anche in


abbinamento ad i nuovi robot collaborativi (COBOT)

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Dal 2007 FIMER è attiva ad alti livelli anche nel settore delle
energie rinnovabili, con la divisione inverter for life, nella
progettazione e produzione di convertitori fotovoltaici, Quadri
Parallelo di Potenza (QPPI) e cassette di campo (SBC).
Sono state progettate due linee di prodotto complementari di
inverter solari (con e senza trasformatore d’isolamento galvanico
per reti BT e MT) e Megastation per il collegamento alle reti
elettriche di distribuzione:
 una linea di inverter trifase centralizzati @1.000VDC:
R1500TLI - R2250TLI - R2500TLI - R3000TLI -
R3750TLI - R4500TLI - R5000TLI - R6000TL - R6800TL
- R7500TL - R7200TL - R8100TL - R9000TL - R5010TL -
R10000TL - (R20000TL - 1.100VDC). Inverter R16615 TL
 Una linea di storage inverter trifase centralizzati
@1.100VDC> S3750TL - S7500TL - S4500TL - S9000TL.
 Una linea di inverter trifase di stringa @1.500VDC: R7515TL R1115TL - - R1015TL -
R1415TL.
 Una linea di inverter trifase centralizzati @1.500VDC: R5515TL - R6615TL - R7715TL -
R8815TL - R10015TL - R11015TL - R12715TL - R14015TL - R15315TL - R15615TL -
R16615TL - R18615TL - R27515TL.
 Una linea di inverter trifase centralizzati @2.000VDC: R35020TL
 Una linea di storage inverter trifase centralizzati @1.500VDC: S5515TL - S11015TL -
S7515TL - S15015TL.
 Una linea di MEGASTATION @1.000VDC: MS1000 - MS1500 - MS2000 - MS2500 -
MS3000 - MS4000.
 Una linea di MEGASTATION @1.500VDC: MS2200 - MS3300 - MS4400 - MS5200 -
MS6000 - MS7440.
 Una linea di MEGASTATION FULL INTEGRATED: MS4000FI - MS5500FI- MS7000FI
- MS6000FI. particolarmente idonei per impianti industriali e per grandi campi fotovoltaici.

Megastation MS 6000

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Gli ingredienti vincenti che caratterizzano gli inverter sono: il pieno rispetto delle normative di
protezione e di collegamento alla rete (sinonimo di sicurezza), la possibilità di impiego dei prodotti
con ogni tipo di pannello fotovoltaico (garanzia di versatilità d’uso), la scelta accurata dei materiali e
la supervisione dei processi di progettazione e produzione rispondenti agli standard ISO 9001,
(certezza di robustezza e affidabilità del prodotto), l’elevato rendimento di conversione (per una
redditività certa e continua nel tempo).

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Colonnine per ricarica veicoli elettrici

Di recente avviamento, fine 2017, la nuova divisione Energy in Motion, dedicata alla progettazione,
produzione, assistenza e vendita di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
La colonnina di ricarica per veicoli elettrici o altrimenti definita stazione di ricarica per veicoli
elettrici è un distributore di energia elettrica tramite il quale è possibile ricaricare un veicolo
elettrico.
La produzione contempla sia prodotti a marchio FIMER che prodotti per Clienti esterni.

Modelli Fimer –E mobility

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Di seguito un esempio di Colonnine a marchio Fimer e prodotte per Clienti Esterni:

Fimer AC EV Charger Line

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Modello “POLE” Modello “FAST”

Servizi
Quando un prodotto FIMER lascia i nostri stabilimenti non si conclude una vendita ma ha inizio una
partnership. Infatti garantire un’assistenza completa, rapida ed efficiente riveste per noi la stessa
importanza che assicurare la qualità e la sicurezza del prodotto. Il nostro servizio di assistenza è
garanzia di soddisfazione per ogni tipo di Cliente, dall’acquirente di una piccola saldatrice come di
chi ha acquistato una cabina di conversione solare.
Preparazione del personale e rapidità di esecuzione delle riparazioni sono i nostri punti di forza.
Attualmente abbiamo diverse metodologie di gestione delle riparazioni:

 riparazioni eseguite presso la nostra sede


 riparazioni eseguite a cura dei nostri distributori
 riparazioni in sito eseguite da personale specializzato e opportunamente addestrato

I prodotti prima di essere riparati, sono sottoposti a un’analisi del guasto, con successiva
comunicazione al cliente del preventivo (se non in garanzia). Dopo l’ok del cliente si procede con la
riparazione.
In aggiunta, per le diverse divisioni, è stata creata una capillare rete di centri assistenza con
suddivisione regionale o zonale per offrire alla clientela un servizio oltremodo rapido.
A tal proposito ogni centro assistenza ha effettuato specifici corsi di aggiornamento in azienda con i
nostri tecnici al fine di essere preparato per ogni tipo di intervento. In aggiunta sono stati creati un
servizio di intervento con personale qualificato FIMER e un servizio di assistenza telefonica che si
occupa di un primo contatto con il cliente oltre che dell’organizzazione e dello smistamento degli
interventi per i vari centri assistenza.

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1.3. Approccio per processi


L’azienda ritiene che i risultati previsti si raggiungano efficacemente ed efficientemente attraverso la
gestione per processi. La gestione per processi assicura:
 comprendere e soddisfare costantemente i requisiti;
 considerare i processi in termini di valore aggiunto;
 il raggiungimento di prestazioni efficaci dei processi;
 miglioramento del processo basato sulla valutazione dei dati e delle informazioni.

L’approccio per processi è applicato facendo ricorso alla metodologia PLAN-DO-CHECK-ACT con
particolare attenzione al Pensiero Basato sul Rischio quale mezzo di prevenzione.
La figura che segue presenta graficamente il meccanismo di gestione dei processi:

FLUSSO DI INTERAZIONE DEI PROCESSI ISO 9001 FLUSSO DI INTERAZIONE DEI PROCESSI OHSAS 18001

FLUSSO DI INTERAZIONE DEI PROCESSI ISO 14001

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1.4. Rappresentazione di un processo nel sistema


Di seguito è rappresentato come un processo del sistema possa essere gestito attraverso il ciclo
PLAN-DO-CHECK-ACT:

ACT
INTERAZIONI CON ALTRI PROCESSI

INTERAZIONI CON ALTRI PROCESSI


Incorporare i PLAN
miglioramenti se Pianificare i processi
necessario considerando il
Rischio

INPUTS DO OUTPUT
Realizzare il processo S

CHECK
Monitorare e misurare
le prestazioni

1.5. Pensiero basato sul rischio (Risk-Based Thinking)


L'effetto dell'incertezza di un determinato risultato ed il concetto di risk-based thinking, è
considerato nel Sistema di Gestione dell’azienda.
L’organizzazione considera tale concetto implicito e lo incorpora nei requisiti per stabilire,
implementare, mantenere e migliorare continuamente il Sistema di Gestione.
L’azienda adotta una particolare metodologia per l’adozione dell'approccio risk-based thinking
basata anche sulla norma ISO 31000 che ne fornisce le linee guida.
L’azienda ha stabilito per ogni processo i livelli di rischio in termini di abilità dell'organizzazione
nel raggiungere gli obiettivi fissati e le conseguenze sui processi, prodotti, servizi e non conformità
di sistema.
Per l’azienda “Risk-based thinking” significa considerare il rischio qualitativamente e dipendente
dal contesto qualitativo dell'azienda.
Sono definiti il rigore ed il grado di formalità necessario per pianificare e controllare il Sistema di
Gestione, così come i suoi processi e attività

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1.6. Compatibilità ed integrazione con altri sistemi di gestione aziendali


L’azienda ha adottato altri sistemi di gestione e deve necessariamente rispettare molti requisiti
previsti dalle normative in ambito di sicurezza del lavoro e prevenzione ambientale.
Per tale motivo la Direzione ha stabilito di integrare le attività cogenti relative alla sicurezza ed
all’ambiente nei processi controllati dal presente Sistema di Gestione considerando i seguenti
requisiti:
 Contesto aziendale;
 Direzione, politica e responsabilità;
 Processi per pianificare e considerare rischi ed opportunità;
 Processi relativi a clienti, prodotti e servizi;
 Processi di valutazione delle prestazioni;
 Processi per il miglioramento.

2. NORME DI RIFERIMENTO
Il presente Manuale di gestione integrato ha come riferimento le Norme cogenti e non cogenti
d’interesse per l’organizzazione. Tali norme necessitano tuttavia di un continuo aggiornamento a
causa dell’evoluzione delle attività aziendali e del continuo aggiornamento legislativo. Pertanto la
Direzione ha stabilito di adottare un “elenco della documentazione esterna” (NOR-000) che agevoli
l’individuazione delle prescrizioni legali e volontarie. Tale elenco deve essere costantemente
aggiornato e adeguato alle attività svolte dall’organizzazione.

2.1. Riferimenti normativi volontari


 UNI EN ISO 9000:2015 Sistemi di gestione per la qualità – Fondamenti e terminologia
 UNI EN ISO 9001:2015 Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti
 UNI EN ISO 9004:2015 Sistemi di gestione per la qualità –
 Linee guida per il miglioramento delle prestazioni
 UNI EN ISO 19011:2018 Linee guida per audit di sistemi di gestione
 UNI ISO 10005:2007 Sistemi di gestione per la qualità - Linee guida per i piani della qualità
 UNI EN ISO 14001:2015 Sistema di Gestione Ambiente
 BS OHSAS 18001:2007 Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro

Sono considerate rilevanti ai fini della corretta implementazione del sistema le seguenti normative:

 Regolamento (UE) 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al
trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la
direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)
 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Testo unico sulla sicurezza del lavoro
 D.Lgs. 152/2006 Codice dell'ambiente
 D.P.R. 547 del 27-04-1955 Norme per la prevenzione degli infortuni

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 D.P.R. 303/1956 Norme generali per l’igiene del lavoro


 Accordo Stato-Regioni 21/12/2011 Formazione Sicurezza generale e specifica dei
lavoratori.
 Accordo Stato-Regioni 22/02/2012 Formazione sicurezza attrezzature e mezzi di lavoro.
 Accordo Stato-Regioni 07/07/2016 La nuova disciplina della formazione per Responsabili
ed Addetti dei Servizi di Prevenzione e Protezione, previsti dall’art. 32, comma 2, del
D.Lgs. n. 81/2008.
 Regolamento ente di certificazione
 Regolamento per l’impiego del logo di organismi accreditati

3. TERMINI E DEFINIZIONI

3.1. Termini e definizioni


Sono riportate di seguito le definizioni e le abbreviazioni correntemente adoperate nel Manuale di
Gestione Integrata ed in tutta la documentazione del Sistema Qualità-Ambiente-Sicurezza.
Per le definizioni di termini inerenti la gestione ambientale, questo Manuale fa riferimento alla
Norma UNI EN ISO 14001:2015 “Sistemi di gestione ambientale – Requisiti e guida per l’uso”.
Per le definizioni di termini inerenti la sicurezza, questo Manuale fa riferimento al L. 81/2008 e
all’OHSAS 18001:2007 “Occupational Health and Safety Assessment Series”.
Per la Qualità di prodotto il riferimento è alla UNI EN ISO 9001:2015 Sistemi di gestione per la
qualità. Requisiti

 Prodotto: risultato di un processo.


 Processo: attività che utilizza risorse per trasformare elementi in ingresso in elementi in
uscita.
 Organizzazione: insieme di mezzi e persone con responsabilità, autorità e relazioni stabilite.
 Struttura organizzativa: articolazione ordinata di responsabilità, autorità e relazioni tra
persone.
 Parte interessata: persona o gruppo di persone aventi un interesse nelle prestazioni o nel
successo di un’organizzazione.
 Procedura: modo specificato per svolgere un’attività o un processo.
 Non conformità: non ottemperanza a un requisito.
 Conformità: ottemperanza a un requisito.
 Reclamo: insoddisfazione del cliente.
 Azione correttiva: azione adottata per eliminare la causa di una non conformità rilevata.
 Azione preventiva: azione adottata per eliminare la possibile causa di una potenziale non
conformità.
 Manuale sistema di gestione integrato: documento che descrive il sistema di gestione
integrata di una organizzazione.

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 Audit: processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere evidenza e valutarla


con obiettività al fine di stabilire in quale misura si è ottemperato ai criteri della verifica
ispettiva.
 Erogazione del servizio: il processo attraverso il quale si realizzano gli obiettivi di fornitura
del servizio stabiliti nel contratto con il cliente e, di conseguenza, si soddisfano le
aspettative del cliente;
 Formazione sulla qualità, sull’ambiente e sulla sicurezza: attività mirata a sviluppare il
livello di conoscenza, le problematiche e le metodologie inerenti la qualità e l’ambiente e la
sicurezza
 Fornitura del servizio: per fornitura si intende il processo che inizia con la fase di
definizione dei requisiti del servizio e termina con quella di erogazione del servizio stesso.
 Manutenzione del sistema di gestione integrato: attività di verifica per il mantenimento del
Sistema di gestione aziendale della società e/o suo adeguamento alla evoluzione delle
condizioni operative e/o dei riferimenti normativi.
 Sensibilizzazione all’ambiente e sulla sicurezza: processo mediante il quale si introduce il
personale della società ad una conoscenza generale degli aspetti dell’ambiente e della
sicurezza nonché agli aspetti della Certificazione.
 Valutazione del sistema di gestione integrato: determinazione del grado di conformità del
Sistema di gestione aziendale alle prescrizioni delle norme applicabili.
 Verifica (o audit) del sistema di gestione integrato: esame della congruenza del Sistema di
gestione aziendale progettato e del suo livello di attuazione e/o mantenimento nella società.
 Norme sulla qualità, sull’ambiente e sulla sicurezza: sono le norme utilizzate per la gestione
e assicurazione della qualità e della conformità ambientale.
 Norme legislative: sono tutte le norme (leggi, regolamenti, decreti legge, decreti
ministeriali, decreti legislativi) che disciplinano e regolano lo svolgimento delle attività.
 Ambiente: contesto nel quale una organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il
terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni.
 Aspetto ambientale: elemento di una attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che
può interagire con l’ambiente.
 Impatto ambientale: qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, totale o
parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione.
 Gestione ambientale: La parte del sistema di gestione aziendale che comprende la struttura
organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità le prassi, le procedure, i
processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva
la politica ambientale.
 Obiettivo ambientale: Il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla politica
ambientale, che un’organizzazione decide di perseguire e che è quantificato ove possibile.
 Traguardo ambientale: Dettagliata richiesta di prestazione, possibilmente quantificata,
riferita ad una parte o all’insieme di una organizzazione, derivante dagli obiettivi ambientali
e che bisogna fissare e realizzare per raggiungere questi obiettivi.
 Politica aziendale: Dichiarazione, fatta da una organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi
principi in relazione alla sua prestazione globale (ambientale, per la qualità e per la

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sicurezza), che fornisce uno schema di riferimento per attività, e per la definizione degli
obiettivi e dei traguardi in campo ambientale
 Documenti: Si intendono il manuale, le procedure, le istruzioni operative ed i moduli di
registrazione.
 Registrazioni: Documenti che forniscono evidenza oggettiva di attività eseguite o di risultati
ottenuti (Rif. UNI EN ISO 8402).
 Programma ambientale: Strumento di attuazione degli Obiettivi ambientali della società,
finalizzato a specificare le misure adottate o previste per raggiungere questi obiettivi, le
responsabilità operative e, laddove opportuno, le scadenze previste per tali provvedimenti.
 Prevenzione dell’inquinamento: Uso di processi (procedimenti), prassi, materiali o prodotti
per evitare, ridurre o tenere sotto controllo l’inquinamento, compresi il riciclaggio, il
trattamento, i cambiamenti di processo, i sistemi di controllo, l’utilizzazione efficiente delle
risorse e la sostituzione dei materiali.
Nota: I benefici potenziali della prevenzione dell’inquinamento comprendono la riduzione
degli impatti ambientali negativi, l’incremento dell’efficienza e la riduzione dei costi
 Sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro: Elementi consistenti nell’operare
puntando all’annullamento degli infortuni derivanti dall’attività lavorativa e delle patologie
derivanti da una non idonea situazione sanitaria dei lavoratori.
 Lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro,
esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari, con apporto di lavoro subordinato anche
speciale. Sono equiparati i soci lavoratori di cooperative o di società, anche di fatto, e gli
utenti dei servizi di orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale
avviati presso datori di lavoro per agevolare o perfezionare le loro scelte professionali. Sono
altresì equiparati gli allievi degli istituti di istruzione e universitari, e i partecipanti a corsi di
formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi e
attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici.
 Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il
soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità
dell’impresa stessa ovvero dell’unità produttiva, quale definita ai sensi della lettera i), in
quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa (nel presente manuale viene anche indicato
sotto la dizione Legale rappresentante o Direzione).
 Servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi
esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi
professionali nell’azienda, ovvero unità produttiva.
 Medico competente: medico in possesso di uno dei seguenti titoli:
 specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e
psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene
del lavoro o in clinica del lavoro e altre specializzazioni individuate, ove necessario, con
decreto del ministro della Sanità di concerto con il ministro dell’Università e della
ricerca scientifica e tecnologica;
 docenza o libera docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori
e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene
del lavoro;
 autorizzazione di cui all’art. 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277.

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 Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona – o più persone – eletta/e o


designata/e per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della
sicurezza durante il lavoro, di seguito denominato rappresentante per la sicurezza.
 Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi
dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute
della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno.
 Agente: L’agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente
dannoso per la salute.
 Unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi, dotata
di autonomia finanziaria e tecnico-funzionale
 Pericolo: Fonte potenziale di danno.
 Esposizione al pericolo: Situazione in cui il pericolo diviene concreto.
 Danno: Lesione fisica alla persona o danneggiamento di un bene come conseguenza diretta
o indiretta dell’esposizione al pericolo
 Rischio: Combinazione della frequenza e della conseguenza di un danno in una determinate
situazione o evento di pericolo.
 Esposizione al rischio: Questa espressione viene usata in alternativa a “esposizione al
pericolo”.
 Analisi del rischio: Impiego razionale delle informazioni disponibili per identificare i
pericoli, valutare il rischio e definire le misure da adottare per la riduzione del rischio.
 Rischio residuo: Rischio che permane dopo che sono state adottate le appropriate misure per
ridurlo

3.2 Abbreviazioni e sigle


AC = Azione Correttiva
AI = Audit Interno
AM = AMministrazione
AP = Azione Preventiva
AQ = Assicurazione Qualità
AS = Assiematura Schede Elettroniche
CED = Centro Elaborazione Dati
CLC = Ciclo di Lavorazione e Controllo
CO = Conferma d’Ordine
COL = COLlaudo
CQ = Controllo Qualità
CTR = Certificato Test Report
DA = Direzione/Direttore Amministrativa/o
DB = Distinta Base
DC = Direzione/Direttore Commerciale
DdT = Documento di Trasporto
DG = Direzione/Direttore Generale

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DP = Direzione/Direttore di Produzione
DT = Direzione/Direttore Tecnica/o
EM = E-Mobility
GM = General Manager
HR = Human Resource
LFA = Lista Fornitori Approvati
MAG = MAGazzino
MAN = Manutenzione
MD = MoDello
MQ = Manuale Qualità
NC = Non Conformità
OdP = Ordine di Produzione
PG = Procedura Gestionale
PCQ = Piano Controllo Qualità
PO-SI = Procedura Operativa Sistema Integrato
PpQ = Politica per la Qualità
PRG = PRoGrammazione
PSE = Processo di SErvice
QAI = Questionario di Audit Interno
QQF = Questionario di Qualificazione Fornitori
RA = Reparto Assistenza
RACP = Richiesta di Azione Correttiva/Preventiva
RAI = Rapporto di Audit Interno
RDC = Report Di Collaudo
REC = REgistro di Collaudo
RCPT = ReCePTionist
RdO = Richiesta d’Offerta
RSI = Responsabile Sistema Integrato
RS = Reparto Solare
RSPP = Responsabile Servizio Protezione e Prevenzione
SGI = Sistema di Gestione Integrata
SN = Serial Number (Matricola)
SNC = Scheda di Non Conformità
ST = Specifica Tecnica
SVF = Scheda di Valutazione Fornitore
UA = Ufficio Acquisti
UC = Ufficio Commerciale
UP = Ufficio Produzione
UT = Ufficio Tecnico

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4. CONTESTO AZIENDALE

4.1. Comprendere l’organizzazione e il suo contesto


L’Azienda ha determinato e verifica e riesamina costantemente quali problemi interni ed esterni
possano avere effetti sull’effettiva capacità di fornire costantemente prodotti e/o servizi conformi ai
requisiti del cliente e/o di leggi e regolamenti, ovvero sui risultati attesi dal Sistema di Gestione
Integrata.

Definire il contesto esterno


Il contesto esterno è l'ambiente esterno in cui l'azienda opera.
Nella sua definizione è importante considerare gli obiettivi e le preoccupazioni dei portatori
d'interesse esterni.
Vediamo di parlare semplice: chi sono questi portatori di interessi?
Sono persone o organizzazioni che possono essere influenzate, o influenzare, o percepiscono sé
stesse come influenzate da una decisione o da una attività della tua azienda.
Nello sviluppo dei criteri di rischio dovrà essere cura dell'azienda considerare il contesto relativo a
tutta l'organizzazione ed in modo particolare tenendo conto dei requisiti cogenti, della percezione dei
portatori di interesse e ad ogni altro aspetto riguardante la gestione di un rischio.

Definire il contesto interno


Il contesto interno è l'ambiente interno in cui l'azienda opera cercando di raggiungere i propri
obiettivi.
Qualsiasi cosa possa internamente influenzare il modo in cui l'azienda gestisce il rischio, deve essere
considerata parte del contesto interno.
Si consideri che (tratto dalla norma):
 la gestione dei rischi avviene nel contesto degli obiettivi dell'organizzazione
 gli obiettivi ed i criteri di un particolare progetto, processo o attività dovrebbero essere
considerati alla luce degli obiettivi dell'organizzazione nel suo complesso
 alcune organizzazioni non riescono a riconoscere le opportunità per conseguire i propri
obiettivi strategici, progettuali o di business e ciò influenza continuamente la credibilità, la
fiducia ed il valore dell'organizzazione.
Per comprendere il contesto interno si dovrebbero considerare almeno:
 struttura organizzativa, ruoli e responsabilità
 politiche, obiettivi e le strategie in atto per raggiungerli
 capacità, intesa in termini di risorse e conoscenza
 le relazioni con i portatori di interesse interni
 la cultura dell'organizzazione
 sistemi e flussi informativi e processi decisionali
 norme, linee guida e modelli adottati dall'organizzazione
 forma ed estensione delle relazioni contrattuali.

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Il contesto aziendale è definito nel documento: MD-185.

I fattori concorrenti al contesto aziendale sono definiti nel documento: PG-SI-001.

4.2. Parti Interessate


Le parti interessate sono definite nel modello di registrazione: MD-183.

4.3. Determinare il campo di applicazione/scopo del Sistema di gestione Integrato


Il Sistema di Gestione Integrato istituito da FIMER si applica alle seguenti attività che costituiscono
anche lo scopo della certificazione.

Progettazione, Fabbricazione ed Assistenza saldatrici, generatori per il taglio plasma, convertitori


fotovoltaici
Erogazione dei servizi di pesatura.
Progettazione, Fabbricazione ed Assistenza di Stazioni di ricarica per Autoveicoli Elettrici
IAF 19-31-22

Esclusioni: tutti i punti sono applicati

4.4. Processi del sistema di Gestione Integrato


FIMER adotta un approccio per processi nello sviluppo, attuazione e miglioramento dell’efficacia
del SGI, al fine di accrescere la soddisfazione del Cliente, mediante l’osservanza dei requisiti del
Cliente stesso e delle normative cogenti.
I processi sono descritti nelle Procedure Qualità, e per ognuno di questi sono definiti:
 gli input richiesti e gli output attesi
 la sequenza e le interazioni dei processi
 i criteri, i metodi (incluse misurazioni e indicatori di prestazioni) e modalità di controllo dei
processi
 le risorse necessarie e le modalità per garantire la loro disponibilità compiti e responsabilità
assegnate
 rischi ed opportunità e piano di implementazione delle azioni per affrontarli
 metodi per monitorare, misurare e valutare i processi e, se necessario, le modifiche da
adottare per raggiungere i risultati attesi
 opportunità per il miglioramento del processo e del sistema di gestione per la qualità.

Tutte le informazioni relative al funzionamento dei processi sono documentate e conservate come
previsto dalle apposite procedure.

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4.5. Tabella di corrispondenza tra le norme


Tabella di corrispondenza fra le norme OHSAS 18001, ISO 14001:2015 e ISO 9001:2015.

BS OHSAS 18001:2007 UNI EN ISO 14001:2015 UNI EN ISO 9001:2015


4 Contesto dell’Organizzazione
4 Contesto dell’Organizzazione
4.1 Comprendere l’organizzazione ed il
4.1 Comprendere l’organizzazione ed il
suo contesto
suo contesto
4.2 Comprendere le esigenze e le
4.2 Comprendere le esigenze e le
4.1 Requisiti generali aspettative delle parti interessate
aspettative delle parti interessate
4.3 Determinare il campo di applicazione
4.3 Determinare il campo di applicazione
del Sistema di gestione per la qualità
del Sistema di Gestione Ambientale
4.4 Sistema di Gestione per la Qualità e
4.4 Sistema di Gestione Ambientale
relativi processi
4.2 Politica per la Sicurezza 5.2 Politica Ambientale 5.2 Politica
6 Pianificazione 6 Pianificazione
6.1 Azioni per affrontare Rischi e 6.1 Azioni per affrontare Rischi e
Opportunità Opportunità
4.3 Pianificazione 6.1.1 Generalità 6.2 Obiettivi ambientali e pianificazione
4.3.1 Identificazione degli aspetti rilevanti 6.1.2 Aspetti Ambientali per il loro raggiungimento
4.3.2 Prescrizioni legali e altre 6.1.3 Obblighi di Conformità 6.3 Pianificazione delle modifiche
4.3.3 Obiettivi e traguardi 6.1.4 Attività di pianificazione
4.3.4 Programmi di gestione della 6.2 Obiettivi ambientali e pianificazione
Sicurezza per il loro raggiungimento
6.2.1 Obiettivi Ambientali
6.2.2 Attività di pianificazione per
raggiungere gli Obiettivi Ambientali
5 Leadership
5 Leadership 5.1 Leadership ed impegno
5.1 Leadership ed impegno 5.3 Ruoli, responsabilità e autorità
5.3 Ruoli, responsabilità e autorità nell’organizzazione
4.4 Attuazione e funzionamento nell’organizzazione
4.4.1 Struttura e Responsabilità 7 Supporto
4.4.1.2 Risorse 7 Supporto 7.1 Risorse
4.4.2 Formazione, Sensibilizzazione e 7.2 Competenza 7.1.1 Generalità
competenze 7.3 Consapevolezza 7.1.2 Persone
4.4.3 Comunicazione interna ed esterna 7.4 Comunicazione 7.1.3 Infrastruttura
4.4.4 Documentazione del sistema 7.4.1 Generalità 7.1.4 Ambiente per il funzionamento dei
4.4.5 Controllo della documentazione 7.4.2 Comunicazione Interna processi
7.4.3 Comunicazione Esterna 7.1.5 Risorse per il monitoraggio e la
4.4.6 Controllo operativo 7.5 Informazioni Documentate misurazione
4.4.6.3 Acquisti 7.5.1 Generalità 7.1.6 Conoscenza organizzativa
4.4.6.4 Controllo dei processi 7.5.2 Creazione e Aggiornamento 7.2 Competenza
4.4.6.5 Modifiche 7.5.3 Controllo delle Informazioni 7.3 Consapevolezza
4.4.6.6 Immagazzinamento e trasporto Documentate 7.4 Comunicazione
7.5 Informazioni Documentate
4.4.7 Gestione delle emergenze e risposte 8 Attività Operative 7.5.1 Generalità
8.1 Pianificazione e Controllo Operativi 7.5.2 Creazione e Aggiornamento
8.2 Preparazione e Risposta alle 7.5.3 Controllo delle Informazioni
Emergenze Documentate

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8 Attività Operative
8.1 Pianificazione e Controllo Operativi
8.2 Requisiti per i prodotti e i servizi
8.2.1 Comunicazione con il cliente
8.2.2 Determinazione dei requisiti relativi
ai prodotti e servizi
8.2.3 Riesame dei requisiti relativi ai
prodotti e servizi
8.2.4 Modifiche ai requisiti per i prodotti e
servizi
8.3 Progettazione e Sviluppo di prodotti e
servizi
8.3.1 Generalità
8.3.2 Pianificazione della progettazione e
sviluppo
8.3.3 Input alla progettazione e sviluppo
8.3.4 Controlli della progettazione e
sviluppo
8.3.5 Output della progettazione e
sviluppo
8.3.6 Modifiche della progettazione e
sviluppo
8.4 Controllo dei processi, prodotti e
servizi forniti dall’esterno
8.4.1 Generalità
8.4.2 Tipo ed estensione del controllo
8.4.3 Informazioni ai fornitori esterni
8.5 Produzione ed erogazione dei servizi
8.5.1 Controllo della produzione e
dell’erogazione dei servizi
8.5.2 Identificazione e tracciabilità
8.5.3 Proprietà che appartengono ai clienti
o ai fornitori esterni
8.5.4 Preservazione
8.5.5 Attività post-consegna
8.5.6 Controllo delle modifiche
8.6 Rilascio di prodotti e servizi
8.7 Controllo degli output non conformi
9.3 Riesame di Direzione 9.3 Riesame di Direzione

4.6 Riesame della direzione 10 Miglioramento 10 Miglioramento


10.1 Generalità 10.1 Generalità
10.3 Miglioramento Continuo 10.3 Miglioramento Continuo

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5. LEADERSHIP

La Direzione al fine di garantire il miglioramento continuo delle attività aziendali, ha organizzato e


attuato un Sistema di gestione di tutte le attività che influenzano la sicurezza o presentano un
impatto ambientale.
Esso nasce quindi dalla volontà della Direzione di innovare la gestione integrata ed ottimizzare le
relazioni con le parti interessate.
Il sistema di gestione integrata rappresenta quindi lo strumento per attuare le Politiche e raggiungere
gli Obiettivi di Qualità, Sicurezza e Ambientali definiti all'interno dell'organizzazione.
Il sistema di gestione aziendale governa tutte le attività e le operazioni svolte nell’ambito societario
che hanno o possono avere effetti sull’ambiente circostante o sulla sicurezza e salute dei lavoratori.
Nell’implementazione del sistema la direzione ha tenuto conto di tutte le leggi, le norme, i codici di
buona pratica applicabili ed attinenti alle attività societarie. Tale implementazione è periodicamente
controllata e sottoposta a verifiche che assicurino la conformità del sistema alle norme applicabili.
Particolare attenzione viene prestata alle performance ambientali, alla prevenzione
dell’inquinamento, alla riduzione dei rischi per la salute dei lavoratori.
La Direzione dimostra il comando e l'impegno rispetto al sistema integrato:
 assumendosi la responsabilità dell'efficacia del sistema;
 assicurando che la politica e gli obiettivi siano stabiliti e compatibili con la strategia
aziendale ed il contesto in cui opera l'azienda;
 assicurando che la politica sia comunicata, compresa ed applicata all'interno
dell'organizzazione;
 assicurando l'integrazione dei requisiti del sistema nei processi aziendali;
 promuovendo la consapevolezza dell'approccio per processi;
 assicurando che le risorse necessarie per il sistema siano disponibili;
 comunicando l'importanza di un sistema efficace e della conformità dei requisiti;
 assicurando che il sistema raggiunga i suoi risultati definiti;
 promuovendo il miglioramento continuo;
 supportando gli altri ruoli manageriali importanti a dimostrare la loro leadership sia applicata
nella loro area di influenza.

5.1. Focalizzazione sul cliente


Tutte le attività svolte dall’azienda sono pianificate e realizzate al fine del rispetto delle aspettative
del cliente.
Questo si attua attraverso:

 l’individuazione delle esigenze e delle aspettative del cliente;


 la traduzione di queste esigenze ed aspettative in requisiti operativi;
 il coinvolgimento e la soddisfazione del personale interno ed esterno;

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In particolare sono tenuti sotto continua attenzione le esigenze e le aspettative dei clienti in modo da
assicurare sempre la completa soddisfazione verso il servizio fornito.
Questo controllo viene effettuato sistematicamente basandosi non solo sulla rilevazione delle non
conformità che coinvolgono direttamente il cliente, ma anche su un monitoraggio dell’attività svolta
e su una periodica misurazione, al fine di accrescere la soddisfazione del cliente stesso.
Tutta la documentazione raccolta in questo senso è oggetto di periodico riesame da parte della
Direzione Generale

5.2. Politica Integrata


La direzione ha definito la propria politica aziendale allo scopo di indicare la visione, i valori
essenziali e le convinzioni dell’azienda sui temi della Qualità Ambiente e Sicurezza.
La politica viene adoperata per definire i principi di azione aziendali ed i risultati verso i quali
proiettare l’azienda.
La politica viene aggiornata dalla direzione quando risulti inadeguata per variazioni interne alla
società (modifiche ai processi, ampliamenti, eventi rilevanti) o dello scenario di riferimento
(contesto socio economico dell’azienda).
La società si pone come obiettivo strategico per l’ambiente la protezione e la conservazione dello
stesso da perseguire attraverso specifici programmi stabiliti dalla direzione, il cui risultato viene
misurato con regolarità.
La società si pone come obiettivo strategico per la sicurezza la tutela della salute e della sicurezza
dei lavoratori da perseguire attraverso azioni preventive con un costante impegno al miglioramento
continuo e ad una casistica nulla di incidenti ed infortuni.
La società si pone come obiettivo strategico per qualità del prodotto in un’ottica di miglioramento
continuo di assicurare un servizio di elevato livello, caratterizzato da continuità, affidabilità e
puntualità tali da soddisfare le aspettative dei clienti. L’azienda si impegna ad espletare tale servizio
nel rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e delle parti interessate.
Per tale motivo l’Azienda rende pubblica la propria politica aziendale affiggendo nei punti
accessibili al pubblico la dichiarazione seguente. (MD-200)

Politica integrata Qualità Ambiente e Sicurezza

FIMER S.p.A, consapevole di contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio in cui è chiamata ad
operare intende offrire il proprio servizio di interesse pubblico impegnandosi a perseguire obiettivi
di continuo miglioramento nell’ambito di un sistema organizzato Qualità, Ambiente, Salute e
Sicurezza sui luoghi di lavoro teso a:

1. Assicurare la piena osservanza e conformità di tutte le leggi, regolamenti e norme applicabili


in tema di qualità, rispetto per l’ambiente e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ciò nel
rispetto delle prescrizioni vigenti e dei requisiti specificati nelle rispettive norme UNI EN
ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e BS OHSAS 18001:2007.

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2. Soddisfare i requisiti, le esigenze e le aspettative dei propri clienti organizzando e svolgendo


servizi ecologici funzionali ed efficaci.
3. Prevenire i rischi per l’ambiente secondo i requisiti specificati dalla norma UNI EN ISO
14001:2015 e salvaguardare la salute e sicurezza dei lavoratori prevedendo l’impegno alla
prevenzione degli infortuni e malattie professionali e proponendo di uniformarsi ai requisiti
specificati dalla norma BS OHSAS 18001:2007 e alle linee guida INAIL per gli operatori del
settore rifiuti urbani in un’ottica di miglioramento continuo.
4. Promuovere la competenza, la consapevolezza ed il senso di responsabilità all’interno della
propria organizzazione dando continua prova di costante impegno in tema di salvaguardia
ambientale e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nella consapevolezza che le
responsabilità riguardano l’intera organizzazione aziendale secondo le proprie attribuzioni e
competenze.
5. Mantenere e migliorare i meccanismi di comunicazione ed informazione interni ed esterni il
Sistema al fine di rendere nota la presente Politica a tutti gli interessati indipendentemente da
funzione e ruolo garantendone altresì l’impegno a far sì che i lavoratori siano sensibilizzati e
formati a svolgere adeguatamente e con massima efficacia i compiti loro assegnati.
6. Mantenere e migliorare i meccanismi di formazione ed informazione attraverso mirate
procedure di addestramento e di sorveglianza continua attivando audit periodici volti alla
verifica dell’efficienza ed adeguatezza delle misure previste ed adottate per la gestione delle
possibili criticità di situazione di rischio e di emergenza.
7. Garantire la messa a disposizione delle risorse necessarie all’armonico funzionamento dei
Sistemi di gestione messi in atto dall’Azienda garantendo altresì la competenza e la
consapevolezza dei Responsabili di funzione nonché di tutto il personale interno ed esterno
chiamato ad operare secondo comportamenti, prassi e procedure coerenti con i principi
definiti nella presente politica che assume in sé l’impegno a considerare i relativi risultati
come parte integrante della gestione aziendale.
8. Analizzare tempestivamente ogni “non conformità” o reclamo prendendo in debita
considerazione gli incidenti ed i mancati incidenti più rilevanti in forma singola aggregando
gli altri per tipologie omogenee per poter intervenire tempestivamente con azioni preventive
o correttive adeguate alla circostanza al fine di evitarne il ripetersi o l’accadimento.

9. Individuare ogni anno obiettivi di miglioramento sia ambientale che di salute e sicurezza sul
lavoro al fine di migliorare l’organizzazione interna e la propria immagine esterna.

Questa politica è emanata dalla Direzione Generale che si impegna a sottoporre la stessa a periodico
riesame per assicurarne la sua continua corrispondenza ed adeguatezza tenendo conto
dell’evoluzione societaria, normativa, legislativa e delle aspettative delle parti interessate a cui è
riferita.
L’organizzazione si assume l’impegno di definire e diffondere all’interno dell’azienda gli obiettivi
ed i relativi programmi d’attuazione posti in essere in ragione della presente Politica.

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5.3. Ruoli, responsabilità e autorità nell’organizzazione


Le responsabilità e autorità relative ai vari processi aziendali sono le seguenti:
SISTEMA GESTIONE QUALITÀ
 Direttore Generale (owner)
 Rappresentante della Direzione per la Qualità
 Responsabile del Sistema di Gestione per la Qualità
DIREZIONE
 Direttore Generale
 General Manager
GESTIONE RISORSE UMANE
 Direttore Generale (owner)
 General Manager
 Responsabile Risorse Umane
COMMERCIALE
 Direttore Generale
 General Manager
 Direttore Commerciale
PROGETTAZIONE e PRODUZIONE
 Direttore Generale
 General Manager
 Direttore Tecnico (owner)
APPROVVIGIONAMENTO
 Direttore Generale
 General Manager
 Responsabile Ufficio Acquisti (owner)
PRODUZIONE
 Direttore Generale
 General Manager
 Direttore di Produzione (owner)
 Responsabile Programmazione
 Responsabile Produzione
 Responsabile Collaudo (solo per quanto attiene all’operatività)
MAGAZZINO
 Direttore Generale
 General Manager
 Direttore di Produzione (owner)
 Responsabile Controllo Qualità
 Responsabile Magazzino

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ASSISTENZA TECNICA
 Direttore Generale
 General Manager
 Responsabile Assistenza Tecnica
MIGLIORAMENTO
 Direttore Generale
 Direttore Generale (owner)
 Responsabile Controllo Qualità

5.4. Organigramma per la qualità

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5.5. Organigramma Ambiente e Sicurezza

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6. PIANIFICAZIONE
La Direzione ha deciso di pianificare tutte le attività che influenzano l’ambiente e la sicurezza e la
Qualità di prodotto in maniera coerente con la politica aziendale e con i requisiti previsti dalle norme
di riferimento.
Per assicurare che la pianificazione sia completa ed efficace, ha provveduto ad individuare le attività
ed i processi che presentano un impatto ambientale o un rischio potenziale e successivamente alla
definizione (struttura, responsabilità, risorse) di un sistema di gestione idoneo a perseguire la
politica e gli obiettivi fissati.
La Direzione si avvale di una serie di strumenti gestionali, come il Riesame del SGI, tramite il quale
può controllare che il sistema di gestione sia attivo ed efficace.
Provvede inoltre affinché all’interno della società, al fine di garantire il rispetto dei requisiti
ambientali e della sicurezza, venga effettuata periodicamente la pianificazione delle seguenti attività:
 Formazione e Addestramento;
 Sorveglianze sulle prestazioni di qualità ambientali e per la sicurezza.
Per ciascuna di queste attività sono state definite, nelle procedure corrispondenti, la frequenza, le
modalità operative, le modalità di registrazione e le responsabilità.

6.1. Processo di gestione del rischio


L’organizzazione ha istituito e mantiene attivo un processo per identificare situazioni
potenzialmente indesiderate associate con la prestazione di servizi, stima e valuta i rischi associati,
controlla questi rischi e monitora l'efficacia del controllo. Questo processo di gestione del rischio
comprende i seguenti elementi:
 Analisi del rischio;
 Valutazione del rischio;
 Controllo del rischio;
 Informazioni post-processo.

6.1.1 Processo di analisi del rischio


L'analisi dei rischi deve essere effettuata utilizzando un piano di gestione del rischio che è stato
approvato dalla Direzione. Il piano comprende il sistema utilizzato per la classificazione qualitativa
o quantitativa delle stime di probabilità e determinare il loro livello di gravità.
L’organizzazione deve usare tutte le informazioni e i dati disponibili per stimare il/i rischio/i per
ogni situazione potenzialmente indesiderabile, registra inoltre questa stima del rischio come parte
del fascicolo valutazione del rischio.

6.1.2 Valutazione e controllo del rischio


L’organizzazione applica i criteri definiti nel piano di gestione del rischio per valutare il significato
di ogni situazione identificata come potenzialmente indesiderata.
L’organizzazione individua le misure di controllo del rischio appropriate per ridurre i rischi
identificati ad un livello accettabile. L’organizzazione deve quindi implementare la misura di
controllo del/i rischio/i individuati e deve verificare l'efficacia delle misure adottate.

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6.1.3 Valutazione del rischio residuo


L’organizzazione applica i criteri definiti nel piano di gestione del rischio per valutare eventuali
rischi residui che rimangono dopo l'applicazione della misura di controllo del/i rischio/i.
L’organizzazione applicherà ulteriori misure di controllo se il rischio residuo non soddisfa i criteri.
L’organizzazione deve documentare tutte le informazioni necessarie per spiegare il rischio residuo
se quest’ultimo è giudicato accettabile.

6.1.4 Opportunità
I metodi indicati sopra possono anche essere utilizzati per determinare opportunità legate a questa
procedura e i suoi processi. Qualora identificate tali opportunità, dovrebbero essere indicate come
parte del rapporto di valutazione dei rischi.
Tali opportunità devono essere considerate come parte del processo di riesame annuale della
direzione.

6.1.5 Registrazioni
L’organizzazione mantiene le seguenti registrazioni come parte di ogni fascicolo di gestione del
rischio:
 Una copia del piano di analisi del rischio riportante l'identificazione della funzione che ha
effettuato l'analisi e la data di analisi;
 Registrazioni relative al processo di analisi del rischio utilizzata, comprese le tecniche,
metodi e criteri;
 I risultati dell'analisi del rischio effettuata;
 Registrazioni relative a tutte le opzioni determinate, così come la loro attuazione e la
verifica;
 Eventuali piani di emergenza sviluppati a seguito della valutazione dei rischi.

6.2. Identificazione degli aspetti ambientali


L'azienda ha individuato i propri aspetti ed impatti ambientali significativi effettuando una Analisi
Ambientale Iniziale delle attività svolte nel sito. Le conclusioni di tale Analisi sono state
documentate nella "Analisi Ambientale Iniziale" che costituisce il punto di riferimento per la
strutturazione del sistema di gestione ambientale e per la definizione della Politica Ambientale.
Per controllare le interazioni con l'ambiente delle sue attività la società ha definito la procedura
PO-SI-07 - “Gestione del programma ambientale”, nella quale viene descritto il criterio utilizzato
per l’individuazione, l’esame e la valutazione della significatività dei propri aspetti ambientali.
Gli aspetti individuati che vengono considerati significativi devono essere documentati dal RSI in un
idoneo "Registro delle attività ambientali".
Tale registro è propedeutico alla stesura dei programmi ambientali.
Gli aspetti ambientali devono essere valutati nelle seguenti condizioni operative:
 condizioni normali: condizioni abituali di esercizio;

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 condizioni anormali: condizioni legate ad eventi anomali, occasionali quali manutenzione,


fermata/avviamento, fenomeni meteorici;
 condizioni di emergenza: condizioni legate ad eventi accidentali.
Periodicamente il RSI riesamina i processi aziendali con lo scopo di aggiornare, se necessario, il
registro degli aspetti ambientali significativi.
Tale attività è indispensabile qualora intervengano modifiche e integrazioni dei processi aziendali o
l’introduzione di nuovi prodotti e/o servizi.
Le modalità per il riesame degli aspetti ambientali sono dettagliate nella procedura PO-SI-04 -
“Gestione del riesame della Direzione”.

6.3. Identificazione dei rischi per la sicurezza e la salute


L'azienda ha individuato i pericoli connessi con la salute e la sicurezza dei lavoratori effettuando
un’analisi a partire delle attività svolte nel sito.
Per l’individuazione dei pericoli e la valutazione dello stato di rischio la società ha definito la
procedura PO-SI-09 - “Identificazione dei pericoli, rischi e misure di controllo” e PO-SI-10 -
“Gestione delle emergenze e risposta”, nelle quali viene descritto il criterio utilizzato per
l’individuazione, l’esame e la valutazione dei rischi connessi alle attività aziendali e Segnalazione e
registrazione degli infortuni, degli incidenti, dei near miss e dei comportamenti pericolosi.
I rischi individuati che vengono considerati potenzialmente pericolosi devono essere documentati
dal RSPP in un idoneo "Elenco dei rischi" (compreso nel DVR).
Dalla valutazione dei rischi deriverà il carattere di urgenza o di priorità con cui intervenire sul
singolo rischio.
I rischi devono essere valutati nelle seguenti condizioni operative:
 attività lavorative ordinarie: condizioni abituali di esercizio;
 attività lavorative straordinarie: condizioni legate ad eventi anomali occasionali quali
manutenzione, fermata/avviamento;
 situazioni di emergenza: condizioni legate ad eventi accidentali.
La valutazione deve tenere conto di tutte le strutture, i luoghi ed i metodi di lavoro, le macchine e gli
impianti, le attrezzature e le sostanze utilizzate.
Inoltre la valutazione dei rischi deve tenere conto delle attività di subappaltatori, fornitori o visitatori
esterni che accedono al sito.
Periodicamente il RSPP, riesamina i processi aziendali con lo scopo di aggiornare, se necessario,
l’elenco dei rischi.
Tale attività è indispensabile qualora intervengano modifiche e integrazioni dei processi aziendali o
l’introduzione di nuovi prodotti e/o servizi.
Grande evidenza viene data all’analisi degli infortuni mancati (near-miss accident) nella coscienza
che l’analisi degli infortuni mancati può mostrare dove le procedure lavorative hanno bisogno di
essere modificate o migliorate, così come i comportamenti dei lavoratori possono essere modificati
per prevenire gli infortuni.

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6.4. Obiettivi e pianificazione per il loro raggiungimento


Il SGI, prevede una fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi ed una fase di verifica della
funzionalità del sistema stesso, tra cui:
 programmi di ispezione e controllo, ovvero verifica dei medesimi, anche dal punto di vista di
rispetto leggi, regolamenti, disposizioni, audit interni sui luoghi di lavoro.
 andamento del programma di gestione;
 verifiche e misure di prestazione (indicatori)
 Riesame della Direzione;
 piani di addestramento e formazione (verifica implementazione e efficacia).

7. SUPPORTO

7.1. Risorse
La Direzione ha predisposto risorse sufficienti ed appropriate per attuare il Sistema di gestione
aziendale e per conseguire gli obiettivi ambientali e per la sicurezza.
Tali risorse sono distinte essenzialmente in due tipologie: personale e risorse materiali.
Il personale rappresenta una risorsa fondamentale nell’organizzazione in quanto la sua competenza e
consapevolezza influenzano direttamente l’efficacia del sistema di gestione aziendale.
La Direzione si adopera per incrementare la motivazione e la crescita del proprio personale attuando
una appropriata gestione delle risorse umane ed un’adeguata formazione dello stesso.
Le risorse materiali messe a disposizione per l’erogazione dei servizi comprendono:
 i mezzi necessari all’erogazione dei servizi;
 le strutture di supporto;
 le apparecchiature e le attrezzature necessarie;
 la manutenzione e la predisposizione dei mezzi;
 i dispositivi atti a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro;
 le infrastrutture;
 i dispositivi atti a garantire la salvaguardia dell’ambiente;
 la documentazione tecnica ed operativa.
La Direzione si assicura costantemente che la gestione delle risorse materiali avvenga in maniera
appropriata a garantirne l’efficienza e conseguentemente a soddisfare i requisiti previsti per il SGI.
Le modalità operative per effettuare la gestione delle risorse materiali sono documentate nel
presente manuale e nelle procedure applicabili.

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7.2. Competenza, consapevolezza e addestramento


Per ogni Funzione la cui attività abbia influenza sulla Qualità, Fimer definisce le conoscenze e le
competenze necessarie per lo svolgimento di tale attività.
Da un confronto tra le conoscenze e competenze effettivamente possedute dal personale e le
conoscenze e competenze necessarie risulta l’eventuale fabbisogno di addestramento e
formazione, la cui individuazione è compito dei responsabili di Funzione in collaborazione con la
Qualità.
Le esigenze di addestramento e formazione possono essere programmabili su base annua oppure
presentarsi come casi urgenti nel corso dell’attività aziendale, richiedendo soluzioni decise al
momento. In entrambi i casi, per l’effettuazione dei corsi, che potranno essere esterni ed interni, si
deve ricorrere a personale con competenze e qualificazioni idonee al ruolo di docente.
Particolare rilevanza, soprattutto per il personale neoassunto, assumono l’addestramento e la
formazione di carattere pratico, attraverso l’affiancamento a personale già addestrato e più esperto.
Tutte le necessità di addestramento e formazione devono essere documentate dai responsabili delle
Funzioni e trasmesse alla Qualità con il modulo “Richiesta di Addestramento/Formazione”.

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Dell’attività di addestramento e formazione si misura l’efficacia attraverso appositi test di


valutazione del livello di apprendimento raggiunto e/o attraverso una verifica sul campo da parte di
un responsabile che valuta il miglioramento prestazionale della persona addestrata.
A tale riguardo, nella scelta dei corsi di formazione si privilegiano quelli che prevedono il rilascio di
un certificato, oltre che di frequenza, anche di superamento di un test finale.
L’addestramento del personale è di quattro tipi:
 quello rivolto alla conoscenza delle normative e procedure essenziali a livello
societario/funzionale
 quello specifico, che comprende l’addestramento del personale operativo dedicato alle
attività di fabbricazione e di controllo/collaudo
 quello dedicato all’addestramento alle discipline della Qualità (programmi miglioramento
Qualità/Efficienza).
 quello specifico rivolto al personale della Qualità per l'effettuazione delle attività di
controllo, sorveglianza e valutazione (audit).

L’addestramento specifico alle discipline della qualità, dedicato al personale di tutte le Funzioni che
direttamente o indirettamente influiscono sulla qualità, è necessario per estendere a tutto il personale
della FIMER (ed eventualmente dei Fornitori) la mentalità e la coscienza della qualità.
Fanno parte integrante del processo di formazione nel campo della qualità tutte le attività di
promozione decise, di volta in volta dal DG per favorire l'instaurarsi del clima aziendale più idoneo
al conseguimento degli obiettivi di qualità aziendali e al coinvolgimento di tutto il personale nella
gestione aziendale per la qualità, attraverso anche un miglioramento dei processi di comunicazione
affinché, spiegando a ciascuno compiti e obiettivi, se ne incrementi il livello di consapevolezza e, di
conseguenza, la motivazione e l'impegno personali.
I corsi possono essere:
 interni, a cura di specialisti di ogni Funzione o di specialisti esterni
 esterni, utilizzando corsi ad hoc nazionali od internazionali.
A fronte dei corsi interni sostenuti i partecipanti compilano il “Modulo di presenza e valutazione
corsi”. Nei casi in cui, a fronte dei corsi esterni, vengano rilasciati attestati di partecipazione, questi
sostituiscono il modulo di presenza sopraccitato.
Sia il modulo che gli eventuali attestati, devono poi essere trasmessi alla Qualità per
l’aggiornamento e la registrazione sulla “Scheda addestramento personale”.
Le responsabilità sono così assegnate:
 il DG è responsabile in generale della formazione del personale e della definizione delle
necessità aziendali in materia di addestramento e condivide tale responsabilità con i
responsabili di processo che gli sottopongono le proprie esigenze in materia di formazione e
addestramento del proprio personale.
In particolare, tali responsabilità riguardano:
 la formazione del personale di ogni livello a fronte dell'impegno professionale di ciascuno
l’addestramento, ritenuto necessario o imposto di volta in volta in relazione al tipo di
prodotto/processo

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 tramite il coordinamento della Qualità, l’attività di addestramento alle discipline della qualità
(Programmi di miglioramento Qualità/Efficienza);
 la Qualità e i responsabili di processo, per quanto di propria competenza, sono responsabili
della gestione della qualificazione e del mantenimento di tale assegnazione o eventuale
dequalificazione del personale, in funzione degli esiti degli audit e del continuo controllo
esercitato sulle attività da esso svolte.

Tutte le Funzioni aziendali hanno il compito di presentare al DG i fabbisogni specifici di


addestramento i cui oneri sono recepiti nel Budget Aziendale.
La consapevolezza, da parte del personale, delle proprie competenze e dell’importanza dell’attività
svolta è affidata alla diffusione del Mansionario aziendale a cura del DG.

7.3. Infrastrutture
Tutti i prodotti FIMER sono costruiti secondo le tecniche di fabbricazione più aggiornate, da
personale opportunamente addestrato, utilizzando apparecchiature idonee in spazi di lavoro adatti al
tipo di produzione.
Essenzialmente, Fimer ha suddiviso la propria sede in quattro aree distinte, collegate tra loro per
permettere un agevole controllo della conformità ai requisiti del prodotto, così definite: reparto
magazzino, reparto produzione (lavorazioni meccaniche e montaggio), reparto collaudo, reparto
imballaggio e spedizioni.
Per ciascuna delle aree, Fimer ha definito e messo a disposizione le attrezzature e gli strumenti
necessari, adatti al compimento delle attività richieste e della sicurezza del personale.
Le aree dove sono svolte le varie attività, anche per questioni di sicurezza, sono di norma precluse ai
non addetti ai lavori.
L’operatività e la sicurezza delle infrastrutture sono garantite da una continua attività manutentiva
affidata ad apposito personale interno, che si avvale anche, in base ai fabbisogni, di contrattisti
esterni.
Tutte le Funzioni della FIMER hanno il compito di presentare al DG i fabbisogni specifici di
attrezzature e/o strumenti, i cui oneri sono recepiti nel budget aziendale.
Fimer dispone di un efficace sistema informatico di gestione delle attività aziendali che, partendo
dall’inserimento delle commesse, arriva fino alla spedizione dei prodotti ai Clienti.
In conformità alle leggi e alle norme vigenti, FIMER ha provveduto a far addestrare il personale
addetto al pronto soccorso e agli interventi in caso di incendio e a dotare l’azienda delle attrezzature
necessarie per intervenire con prontezza ed efficacia.
La valutazione dell’adeguatezza delle infrastrutture costituisce un elemento d’ingresso del Riesame
della Direzione.

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7.4. Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e di misurazione


FIMER ha definito un Sistema di Controllo dei vari tipi di strumento di misura e banco prova
utilizzati (d’ora in poi denominati “strumenti”) necessari a fornire evidenza della conformità ai
requisiti di prodotto e ai criteri di accettazione determinati, riportati nella specifica tecnica e nel
CTR sempre allegato al prodotto.
Per la taratura dei propri strumenti, FIMER si serve di laboratori e centri SIT.
Tutti gli strumenti impiegati per controllare, collaudare, verificare ed accettare le caratteristiche di
qualità di un prodotto sono gestiti dall’UT e CQ che li tengono sempre sotto controllo, in corretto
stato di calibrazione e taratura e in condizioni di efficienza. Ogni strumento sottoposto a taratura è
contrassegnato da apposita etichetta che riporta la data di scadenza della taratura.
La definizione del tipo di strumento necessario per la verifica della conformità ai requisiti di
prodotto è responsabilità dell’UT, mentre per quanto concerne il corretto mantenimento degli
strumenti in dotazione, della verifica del loro stato di calibrazione e taratura, prima dell'utilizzo, e
del loro impiego in ambiente tale da non alterare il loro stato di taratura o precisione di misura, la
responsabilità compete a tutte le Funzioni.
Ogni operatore deve astenersi dall'impiego di strumentazione non tarata o scaduta per effettuare
misure che richiedano strumenti tarati e validi.
Tutti gli strumenti utilizzati da FIMER sono sistematicamente verificati al momento dell’ingresso in
Azienda e inventariati con un numero categorico progressivo.
Per ogni strumento, sottoposto o meno a taratura, è intestata una scheda anagrafica che riporta:
denominazione, costruttore, modello, matricola del costruttore, numero d’inventario aziendale, unità
che lo impiega, necessità di taratura, data eventuale dell'ultima taratura, frequenza dell'eventuale
taratura. L’intervallo di taratura è basato sul tipo di strumento, sulla sua frequenza d’impiego e sulla
sua ripetibilità accertata ad ogni operazione di taratura.
Il periodo di taratura così stabilito è comunque da considerarsi di prima approssimazione ed è
modificabile in base ai risultati delle successive tarature.
Infatti, se queste rivelano che lo strumento si è nel frattempo starato (nonostante che sia stato
conservato e utilizzato secondo le raccomandazioni del costruttore), il periodo di validità della
taratura è conseguentemente ridotto e, secondo un processo iterativo, portato ad un valore pari al
massimo periodo di tempo durante cui è garantito il continuo stato di taratura dello strumento.
I risultati delle tarature effettuate, certificati di calibrazione, forniti dai laboratori o centri LAT, sono
sempre conservati a cura del CQ.
Nel caso in cui, durante una delle tarature periodiche, uno strumento venisse riscontrato starato, il
CQ provvederà a convocare una riunione con UT, UP e DC per decidere collegialmente eventuali
misure d’intervento, sulla base dell'effettiva incidenza che l'errore strumentale può aver determinato
sulla produzione del periodo.
Tutti gli strumenti sono conservati e utilizzati in ambiente e in condizioni rispondenti a quanto
prescritto dalle specifiche tecniche fornite dai costruttori sì da garantire il mantenimento della loro
precisione e idoneità all’uso mentre, per quelli tarati, sono previsti anche metodi atti a prevenire
indebite manipolazioni che possano modificarne o comprometterne lo stato di taratura o
calibrazione.

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7.5. Ambiente di lavoro


FIMER garantisce al proprio personale un ambiente di lavoro che risponde ai requisiti di sicurezza
richiesti dalle norme e leggi vigenti, in particolare dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008)
aggiornato ad aprile 2019.
Il personale della FIMER, attraverso la documentazione aggiornata riguardante anche la sicurezza
all’interno dell’azienda, ha ricevuto un’adeguata informazione e formazione in merito al
mantenimento dell’ordine e della pulizia dell’ambiente di lavoro e delle attrezzature utilizzate, in
modo da assicurare salubri condizioni di lavoro agli operatori, la massima affidabilità dei prodotti e
la loro conformità ai requisiti. A tale riguardo, a tutto il personale è stata distribuita la
documentazione relativa alla sicurezza sul posto di lavoro.
Data la tipologia dei propri prodotti, FIMER dispone inoltre di mezzi tecnologicamente avanzati, atti
ad evitare le problematiche connesse con la suscettibilità alle cariche elettrostatiche dei componenti
elettronici che costituiscono il prodotto finale.
Per quanto riguarda i parametri ambientali veri e propri (temperatura, umidità, vibrazioni) il
prodotto non richiede particolari condizioni oltre a quelle imposte dalle leggi vigenti per il benessere
degli operatori del settore elettromeccanico.

7.6. Comunicazione
7.6.1 Comunicazione interna
La Direzione ha stabilito adeguati processi di comunicazione all’interno dell’organizzazione al fine
di:
 far conoscere il sistema di gestione integrato e la metodologia alla base del suo
funzionamento;
 sensibilizzare i dipendenti al rispetto dell’ambiente;
 sensibilizzare i dipendenti al rispetto delle prassi e delle normative per la tutela della
sicurezza e della salute dei lavoratori.
 sensibilizzare i dipendenti sull’andamento della NC interne di prodotto, guasti, anomalie,
reclami clienti

Pertanto ha stabilito di attivare i seguenti strumenti di comunicazione interna per lo scambio di


informazioni:
 bacheche per la diffusione dei dati ed informazioni sul SGI;
 incontri informativi della direzione.
Per mezzo di questi strumenti la direzione promuove lo scambio di informazioni e del know-how
sull’ambiente, sulla sicurezza o sulla qualità di prodotto le relazioni interpersonali tra i dipendenti e
le sinergie tra i gruppi finalizzate ad un miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia di tutta
l’organizzazione e del suo sistema di gestione.

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Le principali funzioni coinvolte nella gestione della comunicazione in tema di sicurezza sono: la
Direzione Generale, il RSPP, il Rappresentante dei Lavoratori, il Medico competente e le ASL.
Il personale è:
 coinvolto nello sviluppo e nella revisione delle politiche e delle procedure per la gestione dei
rischi;
 consultato nel caso di variazioni che riguardano la salute e la sicurezza del posto di lavoro;
 rappresentato in materia di Sicurezza sul Lavoro;
 informato sui nominativi dei propri rappresentanti e dei specifici responsabili per la
Sicurezza sul Lavoro.
Le modalità operative, le responsabilità e le registrazioni inerenti alla comunicazione interna e sterna
sono dettagliate nella PO-SI-06 - “Gestione delle comunicazioni interne ed esterne”.

7.6.2 Comunicazione esterna


Analogamente a quanto stabilito per le comunicazioni interne, la Direzione ha disposto che
all’interno della società vengano gestite in maniera controllata le comunicazioni esterne attinenti alla
gestione degli aspetti qualità, ambientali e della sicurezza.
Il controllo di tali attività avviene per mezzo della sistematica raccolta delle segnalazioni da e verso
l’esterno verso le quali la società pone la giusta attenzione traendo spunti e suggerimenti per il
miglioramento delle proprie prestazioni qualità, ambientali e di sicurezza.
Quando risulti opportuno la società elabora e distribuisce le risposte alle segnalazioni con lo scopo
di migliorare il dialogo con le parti interessate.
Il controllo è esteso anche alle comunicazioni da e verso gli enti, finalizzate alla gestione degli
adempimenti legislativi e alla gestione delle attività oggetto di certificazione.
Le modalità operative, le responsabilità e le registrazioni inerenti alla comunicazione interna ed
esterna sono dettagliate nella PO-SI-06 - “Gestione delle comunicazioni interne ed esterne”.

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7.7. Requisiti relativi alla documentazione

7.7.1 Generalità
Il SGI è documentato mediante una serie di documenti controllati, di tipo descrittivo o dispositivo, il
cui scopo è descrivere o definire le attività svolte nell’ambito del Sistema per conseguire gli obiettivi
della PpQ aziendale.
Nel dettaglio tali documenti sono:
 Manuale Qualità (MQ), che descrive il SGI nelle sue varie componenti
 Politica per la Qualità (PpQ) che definisce gli obiettivi strategici della FIMER (contenuta nel
MQ)
 Procedure Gestionali (PG), che definiscono le modalità di gestione del Sistema
 Procedure Operative (PO), che definiscono modalità operative di dettaglio di singole
attività nell’ambito dei vari processi. In particolare, le PG e le PO definiscono, per le attività
e le operazioni cui si riferiscono, le responsabilità del personale in esse coinvolto e le relative
modalità gestionali e operative
 Istruzioni Operative, che definiscono modalità operative con un livello di dettaglio ancora
superiore a quello delle PO
 Registrazioni che forniscono evidenza di attività eseguite
 Piani Controllo Qualità (PCQ), che descrivono e definiscono i controlli da eseguire sul
prodotto per garantirne il livello qualitativo richiesto a fronte di una specifica d’acquisto
(solo se richiesti dal Cliente).

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7.7.2 Manuale qualità


FIMER ha preparato e tiene aggiornato un Manuale Qualità che descrive il SGI, i relativi processi e
le interazioni tra questi processi e le procedure documentate predisposte da FIMER o i riferimenti
alle stesse.

7.7.3 Tenuta sotto controllo dei documenti


Questo paragrafo ha lo scopo di descrivere le attività che sono svolte al fine di assicurare una
corretta gestione della documentazione prodotta da FIMER, dai suoi Clienti o da enti esterni, nonché
un corretto controllo delle modifiche ad essa apportate.
Essa è pertanto applicabile a tutta la documentazione:
 regolarmente emessa da FIMER;
 tecnica e di qualità consegnata a FIMER dai suoi Clienti.
 ufficialmente emessa da enti di controllo o normazione (leggi, norme, direttive, disposizioni,
regolamenti ecc.).
La gestione della documentazione utilizza esclusivamente lo strumento informatico; in particolare, i
documenti sono resi disponibili, tramite un apposito applicativo, in intranet a tutti gli enti interessati.
Tale applicativo, inoltre, consente di gestire le seguenti fasi:
 identificazione, controllo, approvazione ed emissione
 conservazione
 distribuzione
 aggiornamento
 creazione automatica del “Foglio Revisioni” che fa parte integrante di ogni documento
 segregazione e accesso regolamentato alla documentazione obsoleta.
Grazie a questo applicativo e al suo relativo sistema di password, è stato possibile evitare di dover
procedere alla stampa di copie cartacee dei documenti per l’apposizione delle firme di redazione e
approvazione (vedi PO-DT-002).
Tutta la documentazione è contrassegnata da un codice univoco che identifica il documento (vedi
PO-DT-001).
La data di emissione (prima emissione) o di revisione di un documento ne costituisce la data d’inizio
della validità.
In generale, ogni documento reca due nomi, e precisamente di chi l’ha redatto e di chi l’ha
approvato, dopo averlo verificato.
Onde evitare la perdita di dati/documenti in formato elettronico, la sicurezza dei dati è garantita
attraverso backup automatici (vedi PO-DT-002).
La distribuzione dei documenti è effettuata a cura dell’UT tramite intranet attraverso l’applicativo
nel modo seguente:
 conversione del documento messo a disposizione dalla funzione emittente in un formato
leggibile e stampabile ma non modificabile (PDF)
 inserimento del documento così convertito nell’apposita cartella contenuta nel server
aziendale

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 invio di una mail a tutto il personale per informarlo della presenza nella intranet di un nuovo
documento o dell’aggiornamento di un documento esistente.
La modifica di un documento può essere decisa autonomamente dalla Funzione emittente, oppure
essere richiesta, attraverso una comunicazione scritta, dalle altre Funzioni aziendali, o infine, essere
richiesta dal Cliente, sempre, comunque, attraverso una Funzione aziendale.
Tutte le richieste di modifica devono essere firmate dal responsabile della Funzione proponente.
Ogni richiesta di modifica approvata e firmata dal responsabile della Funzione emittente del
documento interessato, dà luogo all'aggiornamento del documento a cui si riferisce.
Le Funzioni che compilano una richiesta di modifica sono informate della decisione presa dalla
Funzione emittente, anche nel caso in cui questa sia negativa, ovvero non venga introdotta la
modifica richiesta.
Ogni documento aggiornato è immediatamente immesso in rete e sostituisce la precedente versione.
In casi di particolare urgenza, è possibile ricorrere al cosiddetto metodo del “mark up”, introducendo
direttamente la modifica sul documento e sulla “copia master” utilizzando sistemi di scrittura
indelebili. La modifica così apportata è comunque sempre e dovunque accompagnata da un visto
d’approvazione del responsabile della Funzione emittente del documento interessato (su originale e
copia master).
Sono vietate le correzioni introdotte direttamente nella documentazione sul posto di lavoro e non
autorizzate espressamente dal suddetto responsabile.
È vietato apportare correzioni a matita o con qualunque metodo delebile a qualsiasi tipo di
documento. Tutte le Funzioni destinatarie di documentazione emessa, utilizzata in forma cartacea,
sono responsabili dell’eliminazione fisica (distruzione) della versione precedente, o parte della
stessa, sostituita dalla nuova versione.
Nel caso fosse necessario conservare copia di un documento obsoleto, sono prese adeguate misure
(segregazione e/o applicazione di apposito timbro/scritta) affinché questo non venga mai
erroneamente utilizzato al posto del documento aggiornato.
Nel caso di documenti elettronici, la versione sostituita è eliminata dalla relativa cartella
direttamente dalla
Funzione emittente e conservata in apposita cartella non accessibile dagli altri utenti.
La documentazione di origine esterna è costituita dai documenti provenienti dall’esterno che sono
gestiti all’interno in modo da garantirne la corretta ricezione e distribuzione oltre che il periodico
aggiornamento. Tipicamente, la documentazione di origine esterna proviene dai clienti e da enti
ufficiali.
I documenti che FIMER riceve dai propri Clienti nell’ambito di una commessa (ordini, specifiche,
disegni ecc.) sono gestiti ed archiviati dalla DC in un’apposita pratica. Alcuni di questi documenti,
tipicamente quelli tecnici riguardanti commesse di prodotti fuori standard, sono inviati dalla DC in
copia all’UT per l’espletamento delle attività a loro richieste.
La documentazione ufficiale esterna è costituita da Leggi, Norme, Direttive, Disposizioni,
Regolamenti ecc. e viene distribuita all’interno dell’azienda in base alle competenze delle singole
Funzioni. In particolare tutti i documenti di qualità sono consegnati alla Qualità che provvede alla
loro distribuzione e archiviazione. L’aggiornamento della raccolta della documentazione ufficiale è
reso possibile attraverso un confronto tra gli indici di revisione dei documenti presenti in azienda e

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le apposite pubblicazioni periodiche (su supporto cartaceo, su CD oppure sui siti Internet dell’UNI,
CEI ecc.) emesse dagli enti di normazione.
Lo stato di aggiornamento della documentazione di origine esterna è periodicamente verificato allo
scopo di evitare l’uso di documenti obsoleti o superati (vedi PG-AQ001).
A tale riguardo, è periodicamente verificato anche lo stato d’aggiornamento della documentazione di
origine esterna richiamata sul sito aziendale.
Comunque, dato che sempre più spesso la consultazione di documenti esterni avviene direttamente
su Internet, è compito di ogni operatore verificare l’affidabilità dei siti di volta in volta visitati.
L’approvazione, da parte del Cliente, delle modifiche apportate da FIMER ai documenti da essa
emessi o, anche, ai documenti emessi dal Cliente, è richiesta quando è previsto dal contratto o sono
mutate le caratteristiche tecniche, funzionali e d’interfaccia (modifica della configurazione).
La responsabilità di applicazione della presente sezione compete alle Funzioni che emettono
documenti aziendali o che ricevono documenti dal Cliente nell’ambito di una commessa.
In merito alla gestione e al controllo dei documenti, FIMER ha predisposto una procedura che
definisce più dettagliatamente quanto descritto sopra. (vedi PG-AQ001).
Per quanto riguarda la gestione dei documenti contenenti dati sensibili riguardanti il personale, tali
documenti sono accessibili solo mediante password se di tipo informatico o archiviati in apposito
armadio la cui chiave è in possesso della responsabile dell’amministrazione.

7.7.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni


Le registrazioni sono archiviate e costituiscono la necessaria prova obiettiva dell’efficacia del SGI e
del soddisfacimento dei requisiti di qualità del prodotto finito. Tutti i dati registrati sono messi a
disposizione delle Funzioni aziendali interessate, dell’ente di certificazione e dei Clienti che ne
facessero richiesta in sede di qualificazione e sono comunque scritti su carta o memorizzati su
supporti informatici.
Tutte le registrazioni sono contrassegnate da un codice univoco che identifica il documento (vedi
PG-AQ002).
In merito alla gestione e al controllo delle registrazioni, FIMER ha predisposto una procedura che
oltre a specificare più dettagliatamente quanto descritto sopra, definisce la durata di conservazione e
le modalità di eliminazione delle registrazioni. (vedi PG-AQ002)

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8. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

8.1. Pianificazione della realizzazione del prodotto


FIMER ha pianificato i processi richiesti per la realizzazione del prodotto definendo la loro
sequenza, le loro interazioni e le procedure gestionali/operative scritte necessarie al fine di ottenere
un controllo costante dei requisiti di qualità del prodotto stesso e degli obiettivi per la qualità
stabiliti.
FIMER ha inoltre stabilito diverse attività di verifica/collaudo da effettuare durante le fasi di
realizzazione del prodotto al fine di determinarne l’accettazione finale.
Tali attività riguardano tutte le fasi del processo produttivo sviluppato all’interno della FIMER e, se
necessario, possono svolgersi anche presso i fornitori:
 controllo d’ingresso che va dal semplice controllo visivo e documentale per tutti i materiali,
ai cosiddetti controlli speciali per i materiali più critici, il tutto nella consapevolezza che la
qualità dei prodotti finiti dipende in gran parte proprio dalla qualità dei prodotti di acquisto
 controlli intermedi: durante il processo produttivo, consistente nel montaggio di componenti
e sottoassiemi, gli assemblatori operano in regime di autocontrollo, con il supporto della
documentazione necessaria sotto forma di procedure di montaggio, tenendo conto che data la
particolare tipologia del prodotto, il collaudo finale è in grado di evidenziare qualsiasi NC
 collaudo finale: il prodotto deve essere sottoposto a un collaudo funzionale finale al 100%,
seguendo le apposite procedure di collaudo. A campione sulle saldatrici inverter monofase e
sulla totalità degli altri modelli di saldatrici è poi effettuata una prova reale di saldatura.
 controllo finale: allo scopo di verificare la conformità globale ai requisiti di prodotto, CQ
deve effettuare un controllo finale sull’integrità e completezza della fornitura compilando
l’apposito CTR. Nessun prodotto deve essere imballato e spedito senza la presenza del CTR.
Il prodotto finito è accompagnato dal CTR che fornisce evidenza delle caratteristiche del
prodotto stesso, delle prove effettuate e dell’accettazione in base ai requisiti richiesti.

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8.2. Processi relativi al cliente


8.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
FIMER annette la massima importanza alla corretta preparazione di tutta la documentazione
commerciale e tecnica in risposta alla richiesta di offerta.
La valutazione del tipo di proposta dipende, infatti, essenzialmente dalla precisione e dalla
completezza con cui le Funzioni aziendali a ciò preposte, preparano e verificano tutta la
documentazione richiesta per la partecipazione all’offerta/ gara.
Tale documentazione prevede la determinazione dei requisiti richiesti dal Cliente che vanno ad
aggiungersi a quelli, non precisati da quest’ultimo ma necessari all’uso del prodotto, definiti da
FIMER stessa e a quelli cogenti e in particolare alle norme UNI/CEI applicabili.

8.2.2 Riesame dei requisiti relativi al prodotto


Il Riesame del Contratto/Ordine comprende una serie di attività condotte dall’UC in conformità con
la
PG-CM001, che iniziano con l’esame della Richiesta d’Offerta (RdO) (ove presente) e si
concludono con l’emissione della Conferma d’Ordine (CO) (sempre presente).

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Gli obiettivi del Riesame sono fondamentalmente i seguenti:


 valutare la chiarezza dei requisiti tecnici e qualitativi contenuti nella richiesta d’offerta,
interpellando il Cliente ogniqualvolta sorgano dubbi in merito alle sue reali esigenze
 valutare la capacità della FIMER di soddisfare tali requisiti
 valutare la compatibilità delle richieste del Cliente con le effettive risorse disponibili in
azienda o presso i suoi fornitori di prodotti e servizi, prevedendo la possibilità eventualmente
di ampliare tali risorse per far fronte alle esigenze del Cliente, sempre nella salvaguardia
della conformità ai requisiti di prodotto e nel rispetto delle regole del SGI aziendale
 confrontare i requisiti proposti nell’offerta con quelli contenuti nell’ordine, provvedendo a
risolvere eventuali difformità con il Cliente prima dell’invio della CO che vincola l’azienda a
rispettare i requisiti dell’ordine per garantire la soddisfazione del Cliente.
Eventuali modifiche significative al contratto/ordine intervenute dopo l’invio della CO al Cliente
sono sottoposte allo stesso iter di riesame previsto per il contratto/ordine base.
Tutte le Funzioni aziendali possono essere coinvolte, se richiesto, nel Riesame del Contratto/Ordine
ma quelle che hanno, comunque, una responsabilità nella sua applicazione sono le seguenti:
 DC, che detiene la responsabilità della gestione del processo di Riesame
 UT, che esegue una prima valutazione tecnica della RdO o dell’ordine, stabilendo il livello
del Riesame esprimendo un parere per i requisiti di propria competenza: sviluppo di nuove
tecnologie, progettazione di nuovi modelli o migliorie a modelli esistenti, studio di nuovi tipi
di prova e collaudo ecc e genera la relativa ST.
 DP, che partecipa al Riesame, ove richiesto, esprimendo un parere per i requisiti di propria
competenza: fattibilità produttiva, disponibilità di risorse, rispetto dei tempi di consegna,
acquisto dei materiali ecc.
Pur prevedendo la possibilità di utilizzare un’apposita modulistica di verbalizzazione del Riesame
per i casi più complessi, la normale attività di Riesame trova evidenza obiettiva attraverso una
registrazione ottenuta mediante l’apposizione di un apposito timbro da parte del personale della DC.
Tale timbro è, di norma, apposto sulle RdO originali (o su copie d’archivio) e sugli ordini originali
(o su copie d’archivio).

8.2.3 Comunicazione con il cliente


DC, che detiene la responsabilità della gestione del riesame, ha il compito di comunicazione con il
Cliente, sia per quanto riguarda la documentazione informativa e/o pubblicitaria delle caratteristiche
dei prodotti della FIMER, sia per la definizione in sede di offerta dei requisiti richiesti, qualora
esistano incertezze relative alle reali esigenze del Cliente stesso. Al riguardo, FIMER dispone di una
serie di documenti di carattere informativo/pubblicitario, consistente in una serie di Manuali
d’Istruzione forniti assieme ai prodotti e di Specifiche e Brochure di presentazione del prodotto
inviate alla clientela o distribuite in occasione di fiere di settore, il cui contenuto è curato
direttamente dall’UT che ne garantisce la veridicità e congruenza con il resto della documentazione
tecnica.
Per facilitare la comunicazione con il Cliente, FIMER utilizza anche internet tramite il proprio sito
all’indirizzo www.fimer.com.

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Nell’ambito della comunicazione al Cliente rientra anche tutta la documentazione inerente alla
sicurezza aziendale e all’impatto che il prodotto ha dal punto di vista dei rischi personali e
ambientali.
Infine particolare cura è dedicata alla comunicazione con il Cliente in caso di reclamo.
Infatti un Cliente che reclama è per definizione un Cliente insoddisfatto e quindi il reclamo crea una
situazione che va “recuperata” attivando tutte le risorse aziendali per la risoluzione della relativa
Non Conformità e, soprattutto, della AC del cui risultato il Cliente è prontamente informato.
Anche nel caso di reclamo infondato, il Cliente è opportunamente informato con le necessarie
spiegazioni delle motivazioni che hanno portato a tale valutazione.
Su base annuale, per poter meglio valutare la Soddisfazione del Cliente, vengono inviati appositi
questionari dove si richiede la valutazione sia su prodotti che sui servizi proposti (vedi assistenza).

8.2.4 Vendita di prodotti usati


I prodotti rientrati da conto visione o da clienti ancora in buono stato sono inseriti nel circuito di
vendita di prodotti usati, ovviamente a condizioni economiche vantaggiose per il cliente rispetto al
prodotto nuovo. La decisione se rivendere un prodotto come usato oppure ricondizionarlo
riportandolo “a nuovo” spetta al Reparto Assistenza che, di norma, valuta nel 10% del costo di
produzione il valore di soglia per il ricondizionamento dell’usato. Pertanto, se un prodotto rientrato
richiede interventi di tipo estetico o anche funzionale superiori al 10% come costo di materiale più
manodopera, è declassato e immesso, previo collaudo ed eventuali aggiornamenti HW e FW, nel
magazzino virtuale 33 per essere venduto come usato, il cui prezzo è deciso dalla DG. Se, viceversa,
il costo di ricondizionamento è inferiore al 10%, il prodotto è sottoposto alla sostituzione di tutte le
parti invecchiate o rovinate o usurate per poi essere venduto come nuovo, previo collaudo ed
eventuali aggiornamenti HW e FW.

8.3. Progettazione e sviluppo


Lo scopo di questo paragrafo è di descrivere le attività di pianificazione, esecuzione, riesame,
verifica e validazione della progettazione, al fine di soddisfare i requisiti tecnico-qualitativi
prefissati dal DG in una specifica di progetto e successivamente sviluppati dall’UT.
Questo paragrafo si applica alle fasi di progettazione e sviluppo di nuovi prodotti, intesi come
prodotti che, per caratteristiche e prestazioni, si differenzino sostanzialmente dalla tipologia dei
prodotti esistenti e costituiscano una nuova “famiglia”.
Essa si applica, inoltre, alle modifiche apportate successivamente al progetto e intese ad
ottenere estensioni di taglia, personalizzazione su commessa di prodotti a catalogo,
miglioramento e aggiornamento dei prodotti esistenti, riduzione dei costi, miglioramento della
manutenibilità ecc.

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8.3.1 Pianificazione della progettazione e dello sviluppo


Durante la pianificazione del progetto e dello sviluppo, FIMER stabilisce:
 le fasi di progettazione del prodotto
 le responsabilità e le risorse temporali, umane, economiche, di materiali e di strumentazione
necessarie per realizzare il progetto
 i passi in cui si sviluppa il progetto (qualificandoli in termini di ore/uomo e definendo delle
date di conclusione previste) ivi compresi i riesami e le attività di verifica e di validazione
 le modalità con cui è tenuto sotto controllo lo svolgimento del processo di progettazione.
Nella fase iniziale di sviluppo del progetto, le caratteristiche desiderate del prodotto finale, definite
nel documento di “Qualificazione del prodotto” e stabilite dall’UT in base alla specifica di progetto
emessa dal DG, si ottengono attraverso un processo iterativo di ottimizzazione costituito da
un’alternanza di attività d’ideazione e verifica.
In questa fase, in particolare, le caratteristiche di qualità e affidabilità del prodotto sono garantite
attraverso la scelta di collaudate metodologie di sviluppo e la definizione del livello d’estensione e
importanza delle verifiche.
Per un’adeguata gestione di questa fase, tutte le attività ad essa afferenti sono pianificate dall’UT, al
cui interno, in base alle competenze ed esperienze di ciascuno, è distribuito il lavoro e nominato un
Capo Progetto.

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Nella pianificazione sono inseriti punti di riesame che consentano di valutare lo sviluppo del
progetto, con particolare riguardo agli aspetti seguenti:
 congruenza dello sviluppo del progetto con le premesse iniziali ovvero soddisfacimento da
parte del progetto dei requisiti tecnici e qualitativi di specifica e/o contrattuali
 conformità del progetto alle regole formali imposte dalle metodologie di sviluppo e dalle
norme e leggi applicabili.
L’UT opera, in questa fase, in modo da garantire al meglio la rispondenza, formale e sostanziale, del
progetto alla specifica di progetto, impegnandosi a focalizzare e risolvere le problematiche inerenti
agli aspetti di sicurezza, affidabilità e manutenibilità connessi alla produzione, al collaudo,
all’installazione, all’uso e alla manutenzione del prodotto, nel rispetto delle leggi cogenti e delle
norme nazionali ed internazionali applicabili.

8.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e allo sviluppo


Il processo ideativo e realizzativo di un prodotto, parte dalla specifica di progetto che definisce i
requisiti funzionali e prestazionali del prodotto da progettare, cui vanno ad aggiungersi i requisiti
cogenti applicabili.
Particolare importanza, nella realizzazione di un progetto, assumono le esperienze e le informazioni
derivanti da precedenti progetti.

8.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e dallo sviluppo


Il prodotto finale, oltre a soddisfare i requisiti d’ingresso, è corredato dalla documentazione
necessaria all’approvvigionamento (DB) e alla produzione.
A conclusione della fase di sviluppo, le caratteristiche funzionali e qualitative sono definite nella
documentazione tecnica di prodotto, utilizzata per la fase d’industrializzazione.
Tali caratteristiche funzionali e qualitative, permettono la definizione dei criteri di accettazione del
prodotto, richiamati nel bollettino di collaudo che lo accompagna sempre.

8.3.4 Riesame della progettazione e dello sviluppo


I Riesami del Progetto sono programmati all’inizio e alla fine dell’attività di progettazione ed
eventualmente a conclusione di fasi intermedie di progettazione.
Ai riesami partecipano le Funzioni aziendali interessate.
Sulla base della documentazione tecnica disponibile fino a quel momento, si verifica che le attività
sino ad allora sviluppate rispettino i requisiti di base e sono individuate le aree di criticità tecniche,
qualitative, economiche e temporali che, se non affrontate e risolte tempestivamente, potrebbero
compromettere lo sviluppo del programma entro i limiti di tempo e di costo previsti. A conclusione
di ogni Riesame, l’UT provvede a stendere, e a concordare con le altre Funzioni presenti al Riesame,
un verbale che è poi distribuito a tutti i partecipanti.

8.3.5 Verifica della progettazione e dello sviluppo


L’attività di progettazione è sottoposta a verifiche atte a stabilire la correttezza e attendibilità dei
risultati ottenuti, soprattutto nel caso di progettazione di nuovi prodotti.

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8.3.6 Validazione della progettazione e dello sviluppo


Ogni progetto, al termine della fase di sviluppo, è sottoposto a validazione tramite estese prove sui
prototipi, per controllarne il grado di corrispondenza ai requisiti di progetto da un punto di vista
operativo, nelle condizioni d’impiego previste.

8.3.7 Tenuta sotto controllo delle modifiche della progettazione e dello sviluppo
Ogniqualvolta una Funzione aziendale ritenga necessario introdurre una modifica ad un progetto
relativo ad un prodotto consolidato, compete all’UT la responsabilità di valutare la fattibilità tecnica
della modifica.
Inoltre l’UT procede alla classificazione del livello di modifica, in base all’applicabilità, per
stabilirne l’obbligatorietà ed il grado di priorità nella sua introduzione.
Le registrazioni dei risultati delle varie fasi di progettazione sono conservate in appositi archivi
dall’apposito applicativo di gestione dei documenti.
La responsabilità del controllo delle fasi di progettazione compete all’UT.
All’UP, alla Qualità e alle altre Funzioni aziendali eventualmente coinvolte compete la
responsabilità di partecipare alle attività di riesame del progetto e delle eventuali modifiche al
prodotto.

8.4. Approvvigionamenti
Questo paragrafo si applica a tutti gli ordini/contratti emessi/stipulati per coprire i fabbisogni di
materiali/servizi necessari alla realizzazione del prodotto finito.

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8.4.1 Processo di approvvigionamento


FIMER Spa esercita un costante controllo sull’attività di acquisto dei materiali e servizi la cui
qualità influenza la qualità dei prodotti finiti (vedi PG-AC001).
Tale controllo riguarda sia la fase di RdO che di preparazione ed emissione dell’ordine, per quel che
concerne gli aspetti di controllo di qualità degli acquisti, e la valutazione e qualificazione dei
fornitori per garantire alla fonte la qualità degli approvvigionamenti.
Gli ordini di acquisto sono inviati solo ai fornitori inclusi dalla Qualità nell’apposita Lista Fornitori
Approvati (LFA).
Ogni deroga è espressamente autorizzata per iscritto dalla Qualità. Per essere approvato, un fornitore
deve:
 aver superato con successo l’iter di qualificazione intrapreso dalla Qualità oppure
 essere un’azienda che, per le sue dimensioni e/o rilevanza sul mercato e/o fama di qualità e/o
unicità nel suo settore, è ritenuta idonea senza dover essere qualificata oppure
 fornire prodotti che, per le loro caratteristiche, influenzano molto poco la conformità ai
requisiti di prodotto oppure possono essere agevolmente e/o economicamente controllati ed
eventualmente scartati al momento dell’utilizzo.
Un’ulteriore strumento a disposizione dell’Ufficio Approvvigionamenti è la Scheda di Valutazione
Fornitori (SVF) che registra anno con anno la valutazione del Fornitore in base ad una check-list
predisposta per l’uso (MD-049 REV01).

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Anche i rivenditori e i distributori sono soggetti a qualificazione sulla base anche della loro capacità
di fornire, in copia od originale, i documenti emessi dalle rispettive case madri a corredo del
prodotto venduto.
Prima di emettere un ordine d’acquisto ad un potenziale nuovo fornitore, l’UA ne chiede la
valutazione alla Qualità la quale, con l’ausilio delle Funzioni tecniche competenti in relazione al tipo
di prodotto o prestazione richiesti, e a seguito di eventuale omologazione del prodotto da parte
dell’UT, provvede a dar corso alla procedura di valutazione finalizzata alla qualificazione del
fornitore.
Negli ordini d’acquisto sono introdotte clausole che stabiliscono il diritto di eventuale intervento da
parte della Qualità (accesso, controllo alla fonte, sorveglianza, audit, assistenza tecnica) e, per
determinati contratti, anche quello dei Rappresentanti del Cliente.
La valutazione e qualifica dei fornitori è compito della Qualità che opera secondo l’apposita PG-
AC001; in sintesi, la valutazione è effettuata, a discrezione della Qualità, in base all’importanza e/o
criticità del materiale acquistato che preveda l’eventuale necessità di prove di omologazione, o
 tramite invio di un “Questionario di Qualificazione Fornitore”, il cui risultato, se ritenuto
positivo unito al ricevimento di ulteriore documentazione a supporto (copia del bilancio,
iscrizione alla Camera di Commercio, certificati ISO) comporta l’inserimento del fornitore
nella LFA, oppure
 tramite invio di un “Questionario di Qualificazione Fornitore”, seguito da un audit presso la
sede e le infrastrutture del fornitore, il cui risultato, se positivo, comporta l’inserimento del
fornitore nella LFA.
Le registrazioni dei risultati degli audit e il “Questionario di Qualificazione Fornitore” sono
archiviati dalla Qualità.
Il file fornitori è di competenza dell’UA e contiene, oltre alle valutazioni dell’UA, tutte le
informazioni relative al fornitore, quali ad esempio: cataloghi, informazioni commerciali, copia delle
contestazioni ecc. La gestione fornitori è di responsabilità e competenza dell’UA; ogni funzione
aziendale che debba entrare in contatto con i fornitori, lo fa informando preventivamente l’UA.

8.4.2 Informazioni per l’approvvigionamento


Su ogni ordine di acquisto, sono riportate, come minimo, tutte le informazioni necessarie a definire i
materiali e/o servizi che si intendono acquistare.
In particolare per i prodotti fatti costruire su specifica, viene emessa dall’UT tutta la
documentazione tecnica necessaria; è cura dell’UA allegare la documentazione all’ordine inviato al
fornitore, citando sullo stesso i riferimenti alla documentazione applicabile.
Di regola si richiede che tutti i materiali siano realizzati secondo le normative vigenti e le norme
cogenti sulla sicurezza (leggi nazionali, direttive europee ecc.).

Per garantire la rintracciabilità è assegnato ad ogni ordine, ed in questo riportato, un “Indice


di Rintracciabilità” che consente, in qualsiasi momento, d’individuare il fornitore, il lotto di
produzione e l’indice di revisione del prodotto ordinato.

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8.4.3 Verifica dei prodotti approvvigionati


Nella consapevolezza che la qualità dei prodotti finiti dipende, oltre che dalla qualità delle
lavorazioni, in gran parte anche dalla qualità dei materiali d'acquisto, questi ultimi sono oggetto di
sistematici Controlli d'Ingresso, in proporzione alla loro importanza e criticità, nonché ad eventuali
controlli eseguiti su di essi alla fonte presso i fornitori.
Nei casi in cui non sia economicamente ed operativamente fattibile l'immediato Controllo d'Ingresso
su componenti o sottoassiemi particolarmente complessi da collaudare (schede elettroniche,
trasformatori, transistori ecc.), è consentito demandare tale controllo alla fase di Collaudo Finale, in
cui tali componenti o sottoassiemi subiscono comunque un controllo nell'ambito della prova
funzionale del prodotto finito.
Sia in questi casi che in quelli dei normali Controlli d'Ingresso eseguiti al ricevimento dei materiali,
sono raccolti, registrati ed elaborati i dati relativi alle NC rilevate sulle forniture, allo scopo di
aggiornare la documentazione inerente alla classificazione e approvazione dei fornitori sulla base
delle loro prestazioni. Nei casi in cui FIMER ritenga opportuno avvalersi della possibilità di
verificare il prodotto acquistato presso il fornitore prima della spedizione, tale intenzione è oggetto
di chiara ed inequivocabile nota o requisito riportato sull’ordine, dove sono specificate le
disposizioni per la verifica ispettiva e le modalità per il rilascio del prodotto.
Quando specificato nel contratto, è riconosciuto a Rappresentanti del Cliente il diritto di accertare
alla fonte, o al ricevimento, la conformità dei prodotti acquistati da FIMER
Tale verifica non solleva FIMER dalla responsabilità di fornire prodotti accettabili né esclude un
eventuale successivo rifiuto dei prodotti da parte del Cliente.

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8.5. Produzione ed erogazione di servizi


8.5.1 Tenuta sotto controllo delle attività di produzione e di assistenza

8.5.1.1 Tenuta sotto controllo dell’attività di produzione

La decisione in merito alle quantità di prodotto da costruire è presa sulla base delle commesse
lanciate come risultato degli ordini ricevuti.
Dall’UC giungono all’UP, i documenti COMMESSA DI PRODUZIONE, con l’indicazione del
numero di commessa, la data, il nome del cliente (FIMER nel caso di produzione interna), la data di
prevista consegna, i dati di spedizione e il codice, descrizione e quantità degli oggetti da produrre,
oltre ad eventuali note.

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Le commesse di produzione sono analizzate dal DP e elaborate nel sistema gestionale che genera un
ORDINE DI PRODUZIONE ( OdP ) interno, che segue il lotto lungo tutto l’iter di produzione (vedi
PG-DP001).
Essenzialmente, l’attività di fabbricazione è costituita da macrofasi distinte (costruzione carpenteria,
costruzione semilavorati, assemblaggio prodotto finito, collaudi) che utilizzano i componenti
prelevati dal MAG.
Durante il processo produttivo, gli operatori lavorano in regime di autocontrollo, con il supporto
della documentazione necessaria. Terminato il montaggio, il prodotto è sottoposto dal COL,
seguendo il CLC, a un collaudo funzionale al 100%, che permette la verifica del prodotto nella sua
globalità e di tutti i suoi componenti. Oltre a tale controllo, il COL provvede anche ad effettuare, a
campione su tutti i lotti, collaudi più esaustivi secondo un’apposita specifica di collaudo.
I dati raccolti e registrati durante il Collaudo Finale circa anomalie, difetti, guasti,
irregolarità di funzionamento ecc., sono segnalati dal COL, attraverso Schede di Non Conformità al
CQ, che provvede a risolvere/verificare le eventuali NC e ricavarne utili dati statistici per il
miglioramento del prodotto. Compito del COL è la compilazione del REPORT DI COLLAUDO
(RDC), riportante i dati relativi al prodotto e i criteri di accettazione.
L'evidenza di tale controllo è fornita dalla firma del COL sul RDC.
In caso di collaudo con esito positivo, è compilato un CERTIFICATO DI TEST REPORT (CTR),
che è allegato al prodotto e quindi consegnato al Cliente.
L’UP, garantisce il corretto e ordinato svolgimento di tutte le attività produttive e il livello
desiderato di conformità ai requisiti di prodotto.
In particolare esso:
 utilizza tutta la documentazione aggiornata, necessaria ad effettuare le operazioni di
montaggio e collaudo, accertandosi della piena conoscenza e comprensione di tale
documentazione da parte del proprio personale
 garantisce la dotazione e conservazione nelle migliori condizioni di tutti gli attrezzi ed
utensili necessari al personale per operare
 impiega solo strumentazione valida, con l’immediata segregazione di quella scaduta e in
attesa di ritaratura
 identifica immediatamente le parti e i sottoassiemi non conformi, con loro segregazione dal
materiale conforme
 addestra il personale nuovo attraverso un congruo periodo di affiancamento ad operatori
esperti, accertandone, se necessario, l’idoneità e qualificazione all’incarico
 mantiene puliti gli ambienti e le superfici di lavoro in modo da garantire la massima
affidabilità dei prodotti e salubri condizioni di lavoro agli operatori
 offre la massima collaborazione alla Qualità nell’espletamento dei suoi compiti di
sorveglianza
 compila con cura l’OdP per la parte di propria competenza.
Il COL dipende dall’UP in tutto tranne che per quanto riguarda la valutazione della conformità ai
requisiti di prodotto per la quale il suo riferimento è il CQ.

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L’UT ha come compito fondamentale quello di fornire all’UP tutte le informazioni di cui questa
necessita per svolgere al meglio la propria attività produttiva e, pertanto:
 emette tutti i documenti di fabbricazione di propria competenza
 svolge tutte le attività di Controllo della Configurazione, facendo arrivare in produzione, nei
tempi giusti, i documenti relativi alle modifiche
 mette a disposizione il proprio personale per trasferire tutte le informazioni relative alle
migliori tecniche di fabbricazione e collaudo, soprattutto durante la fase prototipica e di
avviamento per i nuovi prodotti.
Da parte sua, il CQ svolge la parte preponderante della propria attività nell’ambito dell’attività di
produzione e, in particolare, ha la responsabilità di:
 assistere gli operatori dell’UP affinché possano garantire la massima qualità dei prodotti
 mantenere le registrazioni del personale qualificato e della strumentazione/attrezzatura
utilizzata
 effettuare controlli sui materiali in ingresso e sui prodotti prima del loro imballaggio
 costituire il riferimento per il COL in modo da garantirne l’autonomia di giudizio.

8.5.1.2 Tenuta sotto controllo dell’attività di assistenza


L’assistenza dopo vendita costituisce un’attività di vitale importanza dal punto di vista sia della
soddisfazione del Cliente che della raccolta di dati utili per il miglioramento continuo della qualità.
FIMER presta questo servizio sulla base di singole richieste d’intervento da parte dei Clienti.
L’assistenza opera attraverso le seguenti risorse:
 tecnici di sede, dotati delle attrezzature e strumentazioni necessarie, per gli interventi in sede
e a breve e medio raggio
 operatori esterni agenti in regime di outsourcing, anch’essi dotati delle attrezzature e
strumentazioni necessarie, che intervengono a livello locale sul territorio nazionale.
Inoltre, l’assistenza ai Clienti è prestata anche dai distributori operanti nei vari paesi esteri, che si
avvalgono di una propria organizzazione di assistenza e costituiscono per FIMER un Cliente che
segue direttamente la propria clientela, compra da FIMER soltanto i ricambi, invia in FIMER il
proprio personale per seguire corsi di formazione e opera sui prodotti per livelli di intervento
limitato, inviando le macchine a FIMER nel caso di problematiche più complesse.
I compiti e le attività dell’assistenza possono essere così descritti:
 fornire assistenza tecnica al Cliente nei termini contrattualmente stabiliti
 eseguire le riparazioni, i retrofit ecc.
 fornire a DC, Qualità, UT e UP le informazioni relative alla difettosità dei prodotti in
esercizio, in modo di valutarne il comportamento
 ricercare e analizzare le cause dei guasti/difetti in esercizio, richiedendo le eventuali
modifiche del caso, in collaborazione con DC, UT, UP e Qualità
 attuare, presso il Cliente, le modifiche decise in sede
 pianificare e organizzare corsi d’istruzione per i tecnici di sede, dei distributori e dei Clienti

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 gestire tutta l’attività di riparazione in sede


 collaborare con DC e Qualità, alla valutazione del grado di soddisfazione del Cliente
 raccogliere e riferire alla Qualità in merito ai reclami e alle lamentele dei Clienti
 collaborare con DC nella qualificazione dei distributori.

8.5.1.3 Stato di verifica del prodotto


Lo stato di verifica del prodotto finito è evidenziato dal documento CLC che segue il prodotto
durante tutte le fasi di lavorazione e viene compilato nelle apposite caselle dagli operatori addetti
alle singole operazioni.

8.5.2 Validazione dei processi di produzione e di erogazione dei servizi

8.5.2.1 Validazione del processo di produzione


All’interno di FIMER non si eseguono processi produttivi cosiddetti speciali ovvero il cui risultato
finale non possa essere verificato e, pertanto, non si procede ad alcuna validazione di processi
produttivi.

8.5.2.2 Validazione del processo di erogazione del servizio di assistenza


Considerando questo processo alla stregua di un processo speciale, FIMER opera una severa
selezione delle organizzazioni, cioè i distributori, disposte a erogare tale servizio per suo conto. La
scelta di un nuovo operatore avviene nell’ambito del processo di selezione dei fornitori, tenendo
conto che il servizio da esso erogato è critico ai fini della soddisfazione del Cliente e, pertanto,
prima di essere vincolato contrattualmente a FIMER, l’operatore è visitato dall’UC. L’attività dei
distributori, oltre ad essere regolamentata da opportune clausole contrattuali che li vincolano a
garantire la soddisfazione dei Clienti, è poi tenuta costantemente sotto controllo dall’UC, che
fornisce un servizio di formazione continua consistente nell’addestramento del loro personale sui
prodotti FIMER e nell’aggiornamento di tale personale con corsi sui nuovi prodotti e sulle
modifiche apportate ai prodotti stessi nonché, quando il caso lo richiede, con l’invio dei nuovi
cataloghi aggiornati.
Compito dell’UC è anche quello di tenere aggiornata la documentazione in dotazione ai distributori,
sulla base dei documenti tecnici emessi dall’UT.

8.5.3 Identificazione e rintracciabilità


FIMER garantisce, ove richiesto dall’UT, l’identificazione e la rintracciabilità di parti, sottoassiemi,
assiemi dal momento del loro acquisto o costruzione fino al momento della loro spedizione o
consegna al Cliente o Committente.
Ogni materiale, parte, sottoassieme, assieme o prodotto finito, se ritenuto critico, è identificato per
mezzo di un codice o altri metodi (numero di serie = S/N, indice di rintracciabilità = IR, quando
stabilito), allo scopo di permettere l’identificazione durante tutte le fasi produttive cui l’oggetto è
sottoposto, a partire dal ricevimento, e per poterlo correlare con la relativa documentazione (es,:
disegni, specifiche ecc.).

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I dati che identificano il prodotto sono riportati nelle apposite “Schede d’Identificazione Materiale”
che accompagnano i prodotti durante tutto il processo produttivo.
Tutti i prodotti finiti realizzati da FIMER sono serializzati mediante l’assegnazione di una matricola
così costituita:

SALDATRICI: AAMMXXXXX
dove:
AA = anno
MM = mese
XXXXX = numero progressivo assegnato indipendentemente dal modello e azzerato ad
ogni inizio d’anno

COLONNINE: YAAMMXXXXX
dove:
AA = anno
AA = mese
Y = prefisso E
XXXXX = numero progressivo assegnato indipendentemente dal modello e azzerato ad
ogni inizio d’anno

CONVERTITORI YAAMMXXXXX
FOTOVOLTAICI:
dove:
AA = anno
AA = mese
Y = prefisso S
XXXXX = numero progressivo assegnato indipendentemente dal modello e azzerato ad
ogni inizio d’anno

La serializzazione ha lo scopo di consentire la rintracciabilità del prodotto (es.: prove eseguite in


fabbrica e gestione delle garanzie nel servizio assistenza).
Per gli ordini d’acquisto di materiali, prodotti ecc. è chiaramente indicato il codice d’identificazione
per ciascun particolare, lotto/partita. Inoltre se per i particolari è richiesta la rintracciabilità, questa è
chiaramente esplicitata sull’ordine d’acquisto, in fase di emissione d’ordine per permettere al
Fornitore di garantire la rintracciabilità dei particolari richiesti.
Tutte le NC riscontrate durante le prove, i controlli/collaudi elettrici e/o meccanici sono
accuratamente registrate riportando codice dei componenti difettosi.
Le parti ricevute per eseguire riparazioni conservano il proprio S/N che è riportato nei documenti di
lavorazione e spedizione al Cliente. La gestione del processo di Assistenza viene riassunta e
descritta dalla procedura PO-DP007.

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8.5.4 Proprietà del cliente


FIMER ha stabilito le responsabilità necessarie al mantenimento e al controllo della qualità durante
la ricezione, l’immagazzinamento e l’impiego del materiale eventualmente fornitole dal Cliente, in
conto lavorazione o in prestito d’uso o a scopo di manutenzione.
I requisiti di controllo, immagazzinamento, montaggio, impiego e manutenzione dei materiali di
proprietà del Cliente, dati in prestito d’uso, conto lavorazione o per manutenzione, sono
normalmente trattati nei singoli contratti/ordini.
Per alcune particolari forniture fuori standard, potrebbe verificarsi la necessità d’integrare
componenti e/o prodotti forniti dal Cliente. In questo caso, l’UT, quale gestore delle forniture
fuori standard, è responsabile di tale materiale.
In particolare, al ricevimento del materiale, il CQ, in collaborazione con il MAG ha il compito di:
 verificare la conformità del materiale alla bolla di accompagnamento identificare e
contrassegnare il materiale
 verificare visivamente se il materiale ha subito danni durante il trasporto informandone l’UT
 controllare i materiali in conformità alle procedure di controllo
 proteggere e immagazzinare il materiale secondo quanto previsto dal contratto.
L’UP e il COL hanno il compito di:
 effettuare i controlli conformemente alle istruzioni applicabili.
Il CQ ha inoltre il compito di:
 verificare lo stato di certificazione del materiale fornito dal Cliente (Dichiarazioni di
Conformità, rapporti di controllo, stato di configurazione ecc.) prima di autorizzarne
l’utilizzo;
 inviare al Cliente una lettera con la notifica delle eventuali NC rilevate in ingresso sul
prodotto fornito, nella fase di controllo, lavorazione o integrazione sul prodotto finito, con
allegata la copia della SNC
 cercare di risolvere, insieme al Cliente e con la collaborazione dell’UP, eventuali problemi
originati da NC/guasti verificatisi;
 verificare che il materiale di fornitura esterna sia stato identificato e venga
conservato conformemente ai requisiti contrattuali del Cliente.
Le parti rese in riparazione e/o in revisione dai Clienti sono trattate allo stesso modo dei materiali in
conto lavorazione, con l’unica differenza che le responsabilità per quanto riguarda il ricevimento del
materiale sono assegnate all’AT.
L’AT è inoltre responsabile dell’immagazzinamento e degli interventi di riparazione e/o
manutenzione.
Per quanto riguarda interventi di manutenzione effettuati presso il Cliente, sia da personale FIMER
che dei distributori, FIMER è particolarmente attenta a diversi aspetti che vanno dalla protezione
della privacy del Cliente in merito a dati riservati di cui il tecnico può venire a conoscenza fino alla
cura delle apparecchiature di proprietà del Cliente su cui il tecnico deve operare, anche attraverso

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una adeguata copertura assicurativa per rifondere il Cliente di eventuali danni involontariamente
arrecati nel corso degli interventi di riparazione e/o manutenzione.
Eventuali NC sono trattate secondo quanto previsto dalla PG-AQ004.

8.5.5 Conservazione dei prodotti


FIMER ha definito i criteri per un’appropriata movimentazione, conservazione di tutti i materiali e
prodotti presenti in azienda, sia di produzione interna che di fornitura esterna, e dell'imballaggio e
consegna dei prodotti finiti di FIMER allo scopo di garantire il mantenimento della conformità ai
requisiti. L’UT redige la documentazione tecnica relativa all’imballaggio dei prodotti, mentre l’UP è
responsabile delle attività d’immagazzinamento e di movimentazione delle parti e dei materiali.
La movimentazione del materiale avviene, utilizzando i mezzi e gli strumenti aziendali, mediante
contenitori, carrelli, casse, pallet, transpallet ed altri mezzi idonei, in modo che il materiale non
subisca danni.
Tutto il materiale e i prodotti tenuti a magazzino sono conservati in modo da preservarne le
caratteristiche di conformità. Particolare attenzione è prestata alla protezione da eccessiva umidità,
fonti di calore, polvere e di accumulo di cariche elettrostatiche per i componenti sensibili a tal tipo di
fenomeno fisico. Inoltre, continui controlli sono effettuati sui materiali/prodotti soggetti a
scadenza, con particolare riferimento alle batterie che, una volta scadute sono rimosse dal
magazzino.
Il Magazzino è delimitato e l’accesso è riservato al solo personale addetto.
Il ritiro del materiale può essere fatto soltanto mediante lista di prelievo o buoni di prelevamento
(MD-020A) emessi dalle Funzioni richiedenti.
Le aree d’immagazzinamento nei Reparti servono come magazzini di linea per il materiale in attesa
di passare da una fase ad un’altra del ciclo di fabbricazione che è continuamente tenuto sotto
controllo per verificarne le condizioni e gli eventuali deterioramenti, al fine di garantirne la costante
qualità.
La spedizione/consegna dei prodotti finiti al Cliente, avviene sulla base dei documenti emessi dalla
DC.
Le modalità d’imballaggio e spedizione ( PO-DP001 ) sono eseguite secondo lo standard aziendale o
secondo le istruzioni particolari previste per un determinato contratto al fine di assicurare la
protezione necessaria a mantenere la qualità dei prodotti dopo i Controlli e Collaudi finali e
funzionali.
Il prodotto finito e imballato è conservato in un’area opportuna, fino alla consegna al trasportatore.
Mezzi e modalità di trasporto sono scelti in modo da garantire le migliori condizioni d'arrivo del
prodotto consegnato e, in caso di fornitura franco destino, si tiene conto del fatto che il trasporto fa
parte integrante del processo di consegna e che il prodotto rimane in carico a FIMER fino a che non
è arrivato a destinazione.

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8.6. Controllo operativo


Le attività dell’organizzazione sono controllate secondo i criteri gestionali ed operativi descritti in
apposite procedure di controllo operativo al fine di assicurare che le attività siano svolte rispettando
le prescrizioni cogenti, prevenendo i rischi di sicurezza dei lavoratori ed i potenziali impatti
ambientali.
L’azienda stabilisce e mantiene aggiornate le procedure per il controllo delle attività aziendali che
possono incidere sul livello di qualità, sulla significatività degli aspetti ambientali e sui rischi per la
sicurezza.
La redazione delle procedure di controllo operativo viene svolta secondo le modalità definite nella
procedura per la gestione della documentazione.
Nella presente sezione del manuale vengono illustrate le modalità gestionali e vengono richiamate le
procedure che permettono l’esecuzione del controllo operativo.
L’azienda ha predisposto una procedure per la gestione delle attività che possono dare impatti
sull’ambiente e sulla salute dei lavoratori, la PO-SI-07 “Gestione del Programma Ambientale”.

8.7. Gestione delle emergenze


Le procedure di risposta ad eventuali incidenti e situazioni di emergenza, sono redatte dal RSI in
collaborazione con RSPP e permettono all’Azienda di rispondere tempestivamente a condizioni
operative anomale che possono produrre impatti sull’ambiente o sulla salute dei lavoratori
(generalmente in situazioni di emergenza le due componenti sono entrambe presenti).
Tali condizioni sono strettamente legate all’attività dell’Azienda, all’uso di materie prime ed
ausiliarie che potrebbero avere effetti sull’ambiente e sulla sicurezza dei lavoratori se non ben
definite.
La necessità di tali procedure viene individuata considerando l’elenco degli aspetti ambientali e del
documento di valutazione rischi, tramite i quali si permette ai responsabili di individuare gli scenari
dell’emergenza ambientale e/o di sicurezza che si possono verificare (diretta o indotta), l’area del
sito interessata, i danni temporanei o permanenti causabili ai lavoratori e l’impatta ambientale che si
può produrre.
A fronte di tale analisi i responsabili emettono delle idonee procedure o integrano procedure
esistenti che definiscono responsabilità, azioni e modalità per la gestione delle emergenze.
Tali procedure devono essere riesaminate e revisionate tenendo conto dell’aggiornamento dinamico
dei documenti sopra indicati e del verificarsi di reali incidenti e/o situazioni di emergenza.
Il RSI e il RSPP, per la parte relativa alla sicurezza dei lavoratori, individuano le responsabilità per
l’esecuzione delle attività previste per la prevenzione degli impatti ambientali, per la riduzione degli
infortuni ed il contenimento dei danni alla salute dei lavoratori.
Al fine di consentire la corretta esecuzione delle attività di emergenza previste dalle procedure RGSI
e RSPP devono elaborare sia i piani di simulazione per testare periodicamente l’efficienza delle
risposte alle emergenze che dei piani di addestramento specifici per il personale onde consentire di
avere le competenze necessarie per lo svolgimento delle attività e l’utilizzo delle apparecchiature e
degli strumenti eventualmente necessari.

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Per Emergenza Antincendio è stata rilasciata la procedura “PO-SI-12 Piano di Emergenza


Antincendio”

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9. MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

9.1. Generalità
Premesso che il collaudo finale dei prodotti si basa su un controllo funzionale al 100%, per quanto
riguarda il ciclo produttivo, l’unica area in cui si adotta un controllo a campione è quella dei
controlli in ingresso, prevalentemente sulle forniture di componenti costruiti da terzisti su specifica
FIMER.
La numerosità del campione varia a seconda del tipo di componente e, in generale, si applicano i
valori riportati, come da UNI-ISO 2859-1 ( Piani di campionamento ).
L’altra attività in cui trovano applicazione le tecniche statistiche è quella dell’elaborazione e analisi
dei dati che sono di continuo raccolti a cura della Qualità circa l’andamento della qualità, con
particolare riferimento alle informazioni di ritorno da parte del Cliente e alla conformità ai requisiti
di prodotto.
In particolare sono sistematicamente registrati e raccolti i dati relativi ai reclami Cliente, alle NC e
agli AI. La successiva elaborazione statistica consiste nella rappresentazione tabellare e grafica dei
dati, che fornisce la possibilità di ricavare percentuali, andamenti, aree di criticità e quindi elementi
di valutazione per effettuare interventi mirati allo scopo di eliminare le cause delle NC più critiche o
ricorrenti, attraverso lo strumento delle AC/AP.
In particolare il processo di misurazione, analisi e miglioramento ha come scopo quello di
dimostrare la conformità ai requisiti di prodotto, assicurare la conformità del SGI e migliorare
l’efficacia di tale sistema.
Tale processo è tenuto sotto controllo tramite appositi indicatori relativi alla gestione delle NC, AI,
AC/AP e reclami Cliente. Per maggiori dettagli, si rimanda alle PG riguardanti i suddetti argomenti.
Durante il riesame della Direzione, il processo di miglioramento è valutato sulla base dei dati
disponibili: andamento delle NC e dei reclami, risultati delle AC e delle AP, raggiungimento degli
obiettivi relativi agli indicatori di processo adottati, soddisfazione e fidelizzazione della
clientela, quote di mercato acquisite o perdute e ogni altro dato utile a comprendere quanto l’SGI
aziendale sia efficace e richieda eventuali correttivi.
Il processo di miglioramento è di tipo iterativo ed è basato sul principio dell’intervento atto a
correggere una situazione non conforme e le sue cause, della valutazione dei risultati ottenuti e
dell’eventuale adozione di un altro tipo di intervento nel caso che il primo non sia stato efficace.
Si tratta di un principio elementare nella sua linearità che può comunque essere migliorato
intervenendo sulle modalità della sua applicazione. Ad esempio, è possibile intervenire sul livello di
partecipazione alla fase decisionale degli interventi da adottare, allargando il più possibile la base di
consenso e consapevolezza tra il personale aziendale. E’ quindi compito del DG e del RDQ valutare
di volta in volta andamento e risultati del processo di miglioramento, dosando le diverse componenti
del processo allo scopo di ottimizzarlo in funzione della situazione del momento.

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9.2. Monitoraggio e misurazioni


9.2.1 Soddisfazione del cliente
FIMER effettua un monitoraggio della soddisfazione del Cliente attraverso una valutazione interna
dei dati che riguardano la soddisfazione dei Clienti ( MD-016 ) dove vengono monitorati i
questionari di feed- back di ritorno dai clienti consolidati nel tempo.
In caso una funzione Aziendale riceva un reclamo scritto da un Cliente, ne informa immediatamente
il CQ che si attiva per istruire una pratica di presunta NC allo scopo di verificare la fondatezza del
reclamo. Ove il reclamo venga considerato non giustificato, il CQ provvede a informarne la DC per
la successiva comunicazione al Cliente. Ove, viceversa, il reclamo sia ritenuto giustificato, il CQ
prosegue l’indagine per appurare se esistano le condizioni per aprire una NC. Una volta chiusa la
pratica relativa, il risultato è comunicato alla DC per la successiva informazione al Cliente. (vedi
PG-AQ005)

9.2.2 Audit interni


Lo scopo degli Audit Interni (AI) è di controllare la corretta applicazione e l’adeguatezza del SGI e
delle PG e PO ad esso relative e di avviare le AC per prevenire il ripetersi di eventuali deficienze del
SGI, del processo produttivo e del prodotto.
Tali audit sono quindi effettuati dalla Qualità o da persone qualificate esterne a ciò da essa
incaricate.
La Qualità, inoltre, pianifica le aree e le Funzioni aziendali da sottoporre a verifica e definisce i
documenti utilizzati per l'effettuazione degli audit, che sono programmati in modo da riesaminare
ciclicamente tutti gli elementi del SGI.
Gli AI programmati sono preventivamente comunicati al responsabile dell’attività da ispezionare,
ma possono anche non essere programmati ed essere decisi autonomamente, in qualunque momento,
dalla Qualità.
Gli AI sono effettuati in collaborazione con il responsabile di Funzione o dell’area sotto riesame in
modo che qualsiasi deficienza riscontrata possa essere contestata direttamente e quindi, se possibile,
concordare ed avviare l’AC necessaria.
La Funzione incaricata di eseguire l’AC ha il compito di riferire in merito al suo completamento. È
compito della Qualità verificare l’attuazione e l’efficacia dell’AC.
Tutti i risultati degli AI sono oggetto di rapporti redatti dalla Qualità, responsabile anche della loro
registrazione.
Le risultanze, le conclusioni e gli eventuali suggerimenti in merito alle attività di AI nell’arco dei
dodici mesi sono oggetto di valutazione, nel corso dei Riesame dell’SQ, da parte del DG, il quale
può richiedere l’attuazione di ulteriori AP che si aggiungono a quelle eventualmente già richieste
dalla Qualità.
FIMER ha stabilito una procedura documentata PG-AQ003 che specifica dettagliatamente le
modalità di conduzione degli AI.

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9.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi


FIMER effettua un’operazione di monitoraggio dei processi del SGI attraverso degli indicatori che
rappresentano l’andamento della qualità e le tendenze manifestatesi.
Tali indicatori permettono di verificare il raggiungimento dei risultati pianificati e di adottare
eventuali AC qualora tali risultati non siano raggiunti.
Attualmente, sono stati predisposti i seguenti indicatori per i quali sono raccolti i relativi dati:

PROCESSI INDICATORI SIGLE ALGORITMI DI CALCOLO

DIREZIONALE INDICE DI BUDGET IDB Rapporto tra il budget consolidato e il budget previsto
INDICE DI SODDISFAZIONE Percentuale del personale che esprime una valutazione positiva
GESTIONE RISORSE ISP
PERSONALE dell’azienda

COMMERCIALE
INDICE DI SODDISFAZIONE Percentuale di soddisfazione clienti sui prodotti venduti,
CLIENTI ISC valutazioni positive
INDICATORE DI EFFICIENZA Scostamento percentuale dei giorni solari tra data stimata e
PROGETTAZIONE IEP data effettiva di chiusura del progetto
INDICATORE DI ATTENDIBILITÀ Scostamento percentuale in ore-uomo tra ore-uomo stimate
PROGETTAZIONE PREVENTIVO ORARIO IAP e a consuntivo
INDICATORE DI
INNOVAZIONE IIN Percentuale di documenti nuovi rispetto ai documenti emessi

INDICE DI PRODUTTIVITÀ IPR Documenti emessi mensilmente pro capite dai progettisti

INDICE DI MANUTENZIONE IMN Percentuale di interventi di manutenzione straordinaria e guasti


INDICE DI PERFORMANCE
MACCHINE CARPENTERIA IPC Percentuale di utilizzo macchine in Carpenteria
INDICE DIFETTOSITA’
MACCHINE AL COLLAUDO Percentuale tra il numero di macchine collaudate e quelle
PRODUZIONE IDC
INTERNO trovate difettose
INDICE DI DIFETTOSITA’ TEST
SCHEDE IDS Percentuale di schede trovate difettose al collaudo in area schede

INDICE DIFETTOSITA’ FINAL


VISUAL SCHEDE IDF Percentuale di schede difettose riscontrate in fase di FINAL VISUAL

INDICE DI PUNTUALITÀ Giorni medi di ritardo sulle consegne rispetto alle date richieste
ACQUISTI FORNITORI IPF negli ordini
INDICE DI CHIUSURA NC ICC Numero NC chiuse su totale NC
Totale delle NC, interne ed esterne, diviso per il numero di
INDICE DI NC IDN macchine prodotte (x 1000).

MISURAZIONE INDICE DI CORREZIONE NC ICN Numero NC che hanno generato AC su totale NC


ANALISI E
MIGLIORAMENTO INDICE DI EFFICIENZA CQ IEQ Tempo medio di chiusura SNC in giorni
INDICE DI EFFICIENZA AQ IAQ Tempo medio di chiusura RAC in giorni
INDICE DI CHIUSURA RAC ICR Numero RAC chiuse su totale RAC
INDICE DI SGI ISQ Media degli Indici di merito ottenuti negli audit

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9.2.4 Monitoraggio e misurazione dei prodotti


FIMER, in accordo con quanto pianificato, effettua una serie di attività di monitoraggio e
misurazione delle caratteristiche dei prodotti al fine di verificarne la conformità ai requisiti della
qualità.
Tali attività, effettuate durante il processo di realizzazione del prodotto, coinvolgono le varie
Funzioni della FIMER, che hanno inoltre la responsabilità comune di notificare le eventuali NC
rilevate. In particolare, il MAG e il CQ effettuano un controllo visivo e documentale dei materiali in
ingresso, il PRD esegue in regime di autocontrollo le attività di assemblaggio e montaggio e il COL
è responsabile delle attività di collaudo finale al 100% e della compilazione del bollettino di
collaudo che documenta i risultati ottenuti.
Il CQ verifica che i risultati del collaudo finale rispondano ai requisiti della specifica tecnica e
quindi evidenzino la conformità ai criteri di accettazione stabiliti.
I Report di Collaudo (RdC) riportano i seguenti dati relativi al prodotto collaudato:
 denominazione e numero di codice del prodotto
 prove eseguite e risultati
 valutazione finale sull’accettabilità del prodotto per la consegna al Cliente
 timbro e firma del collaudatore
 timbro e sigla del CQ.
Nel caso di accettazione di prodotti alla presenza del Cliente sono allegati gli eventuali Rapporti di
Prova con i risultati delle eventuali prove integrative richieste dal Cliente e viene riportata la firma
di quest’ultimo sul CTR.

L’attività di controllo finale dei prodotti prima del loro imballaggio è effettuata da CQ che, tramite
la compilazione del CTR, verifica l’integrità e la completezza della fornitura.
La totale effettuazione delle attività descritte, permette la spedizione del prodotto al Cliente. La
registrazione dei CTR è effettuata dal CQ.

9.3 Tenuta sotto controllo dei prodotti non conformi


Il sistema di controllo dei materiali/prodotti non conformi ha tre obbiettivi principali:
consentire di prendere sistematicamente decisioni in merito al materiale/prodotto non conforme
creare e fornire una base di dati d’informazione per avviare idonee AC in modo da evitare la
ripetizione delle NC avendone rimosse le cause
identificare e, se opportuno, segregare il materiale/prodotto non conforme da quello conforme. Ogni
Non Conformità (NC) è registrata sull’apposita Scheda di Non Conformità (SNC).
Lo stato delle NC è evidenziato dall’apposita Situazione NC-AC-AP in cui sono riportate tutte le
NC con riferimento alle SNC, allo stato di chiusura delle NC e all’eventuale RACP.
Gli operatori del MAG, della PRD e del COL hanno il compito d’individuare e, se opportuno,
segregare dalla linea di produzione tutti i materiali/prodotti che risultino non conformi apponendo,
qualora ne sia richiesta l’identificazione, l’apposito cartellino giallo che ne denuncia lo stato di non
conformità.
Ai fini del trattamento delle NC, il CQ ha il compito di classificarle in base alla loro gravità in:

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 NC maggiori, che comportano rischi per la sicurezza d’uso del prodotto e ne impediscono
l’uso corretto, impediscono l’erogazione delle prestazioni specificate e comportano rischi di
errore durante le operazioni di manutenzione; sono inoltre considerate maggiori le NC
segnalate dal cliente sotto forma di reclami.
 NC minori, cioè tutte le NC non classificabili come maggiori.
In caso di dubbio, il CQ può avvalersi per la classificazione delle NC del parere di altre Funzioni
aziendali.
Il CQ, valutata la tipologia e gravità della NC e deciso in merito alla classe e alla soluzione da
adottare risolve direttamente la NC se minore (m) firmando l’apposita casella della SNC destinata al
CQ oppure demanda al Comitato Riesame Materiali (CRM) la decisione nel caso si tratti di NC
maggiore (M).
Il CRM è costituito dai rappresentanti di UT, UP e Qualità e ha il compito di prendere una decisione
in merito alle NC classificate come maggiori dal CQ e che pertanto richiedono una decisione di tipo
collegiale. Le risoluzioni decise dal CRM sono valide solo se decise all’unanimità. In caso di
mancato accordo all’interno del CRM, la decisione finale è demandata al DG che provvede a firmare
la SNC nella o nelle caselle rimaste prive di firma.
Una NC è considerata conclusa una volta terminata la fase di attuazione della sua risoluzione.
Una volta risolta la NC, l’originale della SNC è siglato, datato e archiviato dal CQ che provvede a
registrare la chiusura sul Registro delle NC.
È compito del CQ registrare la SNC e distribuirla a tutte le Funzioni e Unità interessate alla
risoluzione della NC.
Una procedura documentata precisa più dettagliatamente le modalità e le responsabilità di gestione
dei prodotti NC (vedi PG-AQ004).

9.4 Analisi dei dati


FIMER effettua un’attività di raccolta e di analisi dei dati che evidenziano l’adeguatezza ed efficacia
del SGI e permettono di apportare continui miglioramenti.
In particolare, la raccolta dei dati riguarda le informazioni di ritorno da parte dei clienti (valutazione
soddisfazione e reclami), i risultati degli AI, le modalità e i tempi di risoluzione delle NC, l’attività
di valutazione dei fornitori, l’andamento dei processi e la verifica della adeguatezza delle AC/AP.
Una volta raccolta un’adeguata massa di dati, si procede alla loro analisi e alla successiva
rappresentazione tabellare e/o grafica, che permette di ricavare percentuali, andamenti, aree di
criticità ecc. e quindi elementi di valutazione per effettuare interventi mirati al continuo
miglioramento dell’efficacia ed efficienza del SGI.

9.5 Sorveglianza e misurazioni ambientali e per la sicurezza


Le attività di sorveglianza effettuate dall’organizzazione riguardano le prassi operative definite
all’interno del Sistema di Gestione Integrata e le aree ad esse connesse.
Il RSI pianifica tali attività alla fine di ogni anno, attraverso il programma annuale dei controlli
ambientali e sulla sicurezza, specificando i criteri di riferimento le istruzioni, l’area in cui devono
essere effettuati, la frequenza e le relative responsabilità.

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I punti di riferimento per la programmazione sono la legislazione ambientale, i documenti interni al


sistema di gestione (A.A.I. e significatività degli aspetti ambientali interni, documento di
valutazione rischi) e le eventuali prescrizioni specifiche definite dall’autorità competente nelle
autorizzazioni.
Le misurazioni servono a monitorare e tenere sotto controllo:
 l’andamento delle prestazioni ambientali e della sicurezza;
 lo stato di conformità legislativa;
 l’efficienza del SGI;
 il raggiungimento degli obiettivi aziendali in materia di ambiente e sicurezza.
Qualora le misurazioni vengano affidate a ditte esterne, la gestione degli apparecchi di misurazione
ricade in pieno sotto la responsabilità di queste ultime, mentre è responsabilità del RSI definire in
fase di contrattazione le modalità di esecuzione delle misurazioni (prelievo, punti di rilievo, analisi
ecc.) che devono essere almeno quelle previste per legge.
La Ditta esterna che ha eseguito le misurazioni deve riportare le metodologie seguite, la descrizione
degli apparecchi usati con copia del certificato di taratura.
Il RSI deve vigilare sulla corretta rispondenza delle attività svolte dalle Ditte esterne al fine di
garantire il corretto rilevamento dei dati, deve inoltre controllare che corrispondano con i limiti
fissati dalla legge.
La conservazione ed archiviazione di tali registrazione è sempre a cura del RSI.
In ogni caso le registrazioni devono consentire di risalire al responsabile delle misurazioni ed alle
caratteristiche dello strumento di misura adoperato.
In questa vengono definiti le metodologie per:
 misurazioni sia quantitative che qualitative, appropriate alle necessità aziendali;
 monitoraggio del rispetto degli obiettivi ai quali l’organizzazione, della Sicurezza sul Lavoro
e del Rispetto dell’Ambiente, deve sottostare;
 misure preventive delle prestazioni che consentano di sorvegliare la conformità del
programma di gestione integrato, i criteri operativi e l’applicazione di leggi e regolamenti
cogenti;
 misure correttive delle prestazioni che consentono di sorvegliare gli infortuni, malattie,
incidenti (incluso gli incidenti mancati), prestazioni ambientali ed altra prova storica della
carenza di prestazioni della Sicurezza sul Lavoro e delle prestazioni Ambientali;
 la registrazione dei dati e dei risultati del monitoraggio e misurazioni sufficienti a facilitare le
analisi delle conseguenti azioni correttive e preventive.
Le registrazioni dei controlli sono utilizzate dal RSI in sede di elaborazione degli indicatori
ambientali e di sicurezza e per il monitoraggio dei processi.
Alla fine di ogni anno i responsabili di ogni area effettuano una analisi dei dati secondo quanto
riportato in seguito.

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10. MIGLIORAMENTO

10.1. Miglioramento continuo


L’analisi dei dati, consente a FIMER di avere gli elementi di valutazione necessari ad effettuare le
azioni che permettono il miglioramento continuo dell’efficacia del SGI, tramite l’adeguamento degli
obiettivi e della politica della qualità, le AC, le AP e le decisioni scaturite dai riesami della
direzione.

10.2. Azioni correttive


Un’AC è un intervento effettuato per eliminare o correggere la causa di una NC ovvero una
situazione o condizione che si ritiene abbia un effetto dannoso, anche a lungo termine, sulla
conformità ai requisiti di prodotto e che in particolare abbia già provocato il verificarsi di una o più
NC.
L’AC è richiesta compilando l’apposito modulo RACP (Richiesta di Azione Correttiva/Preventiva)
su cui sono riportati gli estremi della NC che l’ha innescata, una descrizione dell’intervento attuato e
una verifica di attuazione ed efficacia.
Lo strumento della RACP è utilizzato anche per prendere in carico le eventuali NC e Osservazioni
emesse dall’Ente di Certificazione/Sorveglianza.
Una procedura documentata precisa le modalità di apertura, gestione, chiusura e verifica
dell’efficacia di un’AC (vedi PG-AQ005).
Lo stato delle AC è evidenziato dall’apposita Situazione NC-AC-AP in cui sono riportate tutte le
AC con riferimento alle relative RACP e al loro stato di chiusura.

10.3. Azioni preventive


(* applicabile per il solo standard OHSAS 18001:2007)
Un’AP è un intervento, effettuato per eliminare o correggere la causa di una NC potenziale ovvero
una situazione o condizione che si ritiene possa rischiare di avere un effetto dannoso, anche a lungo
termine, sulla conformità ai requisiti di prodotto.
Un’AP è attivata da analisi e/o osservazioni che possono dare luogo alla previsione o al sospetto che
determinate situazioni o condizioni, mediante le quali sono condotte le relative attività, possano
generare delle NC.
Pertanto le AP, distinguendosi dalle AC per il fatto che sono attuate allo scopo di prevenire
l’insorgere di NC, sono precipuamente innescate da un’attività di analisi delle condizioni di rischio
per il SGI, condotta principalmente dalla Qualità in collaborazione con il DG.
Una procedura documentata precisa le modalità di apertura, gestione, chiusura e verifica
dell’efficacia di un’AP (vedi PG-AQ006).
Lo stato delle AP è evidenziato dall’apposita Situazione NC-AC-AP in cui sono riportate tutte le AP
con riferimento alle relative RACP e al loro stato di chiusura.

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11. DISTRIBUZIONE

A tutte le funzioni Aziendali tramite INTRANET.

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