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Leggi Italia: post-unitaria

Leggi ambiente
- 20 marzo 1865: opere idrauliche
- 20 giugno 1877: prima legge italiana sui boschi BOSCHI
- 30 dicembre 1932: tutela dei boschi per frenare dissesto idrogeologico
- 25 giugno 1882: ‘legge Baccarini’ per bonificazione paludi
- Legge Micheli 1921: pesca liberista

Leggi urbanistica
- Legge sul risanamento di Napoli 1885
- Codice sulla salute pubblica 1888
- Legge Merli 1976 tutela delle acque da inquinamento
- Legge 1888: governo Crispi industrie insalubri
- 1942: obbligo piano regolatore per i comuni
- 1962 Sullo (separazione diritto di proprietà e di edificazione) attuata in parte nel 1977

Enti/eventi ambientalisti (primo ambientalismo)

- Berna 1913: conferenza mondiale per contrastare la distruzione specie animali e vegetali
- Comitato nazionale difesa paesaggio e monumenti 1913
- 1922 legge per la tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico (componente estetico-
patriottica)
- 1922-23 Parco nazionale d’Abruzzo e il Gran Paradiso

Leggi anti-inquinamento (nazionali)


- 1966 adozione forme di contenimento inquinamento aria (margini di tolleranza)
- Progetto 80: controllo crescita urbana e tutela risorse naturali
- Legge 1986: concetto di ‘area a elevato rischio di crisi ambientale’
- Leggi 1923-24-33: bonifica integrale (creazione consorzi)
- 1950: piani per il meridione (De Gasperi) = prese avvio nel 1957
- Legge Sila e legge stralcio 1950: riforma agraria (assegnazione e divisione di terre)

Leggi inquinamento (internazionali)


- Dichiarazione di Stoccolma sull’ambiente: 1972 (ONU)
- Atto Unico Europeo: 1987

Movimenti ambientalisti

- Italia Nostra 1955


- Movimento italiano protezione della natura 1948
- WWF 1966
- 1975 Fai
-

Cap. 1

I caratteri strutturali della penisola

Particolarità territoriale: rischio idrogeologico per rocce giovani ed erodibili con rilievi poco stabili e in evoluzione + clima
mediterraneo caldo che inaridisce le terre provocando fessure in cui l’acqua piovana si infiltra provocando frane e calanchi.

1) Argille varicolari scagliose, dell’Appennino impermeabili creano inondazioni e piene)


2) Arenarie silicee, delle Alpi (composte da terreni sabbiosi che franano)
Sistema idrografico a regime torrentizio, lunghi periodi di magra e brevi di piena. Opere idrauliche nel 1865.

Forte disboscamento: prima legge italiana sui boschi: 1877, vietava il taglio al di sopra del castagno (variabile).

Pianure. Prima dell’unità bonifica paludi di Lombardia e Piemonte con costruzione canale Cavour (acque del Po) e canale Villoresi
(Ticino). In Italia meridionale bonifica paludi con aiuto monarchia borbonica nel 1824.

L’unione causò un peggioramento delle condizioni ambientali poiché interessato maggiormente allo sviluppo agricolo. Ma la legge
del 1882, “Legge Baccarini “, provvedeva alla bonificazione paludi con ingente impegno settore pubblico (50% stato, 50% privati),
ma finì col favorire le grandi proprietà dell’It. Settentr.

Pesca. Pesca prettamente costiera per la conformazione delle coste. Norme pre-unitarie più attente a evitare alcune pratiche (reti a
strascico), come le norme post-unit che furono ancora conservative. Invece quelle emanate nel 1904-9 più liberiste dirette a
modernizzare la pesca.

Cap. 2

La città come ecosistema

Cultura igienista anche in Italia con Pagliani, Corradi, Cantoni: 1879 Società italiana d’igiene a Milano per le condizioni igieniche
della popolazione più povera + Uffici sanitari per interventi locali.

Legge sul risanamento di Napoli 1885 dopo l’epidemia di colera e Codice di salute pubblica del 1888; acqua potabile e smaltimento
flussi di uscita (rete di acquedotti nel 40 % dei comuni italiani). Modello dell’azienda comunale più diffusa nell’It Sett per erogazione
gas e acqua.

Solo dopo la 2GM ci fu un impegno per la tutela del patrimonio idrico, ma è solo nel 1976 che con la “Legge Merli” si annuncia di
voler tutelare le acque da ogni forma di inquinamento.

La prima città a dotarsi di un piano regolatore fu Firenze (garden city)

L’impatto della prima industrializzazione

L’Italia è stata da sempre ispirata al principio del liberismo, del lassaiz faire in tema di sviluppo industriale, indifferente all’inquinam.
Sviluppo del triangolo industriale.

Furono pensate delle norme che però si occupavano soltanto della salute dell’uom, una questione igienico-sanitaria. Solo nel 1888
con la “Legge Crispi” venne introdotto il concetto di industrie insalubri (divise in 2 categorie), ma per la tutela dell’ambiente ci si
affidava al concetto di auto depuraz dell’aria e a quella diluente dell’acqua. La debolezza di qst norme è che intervenivano sul dopo,
non sul prima (per es su dove localizzare le industrie). Le acque dei fiumi, secondo qst legislazione sanitaria, poteva essere
reimmesse in mare dopo essere state depurate.

Per lo sviluppo idroelettrico bisogna aspettare l’intervento di Nitti, meridionalista, che credeva nell’idroelettrico come leva per
sollevare e avviare lo sviluppo industriale con opera di rimboschimento zone danneggiate e messa in sicurezza delle pendici delle
montagne.

La protezione della natura

In Italia si sviluppo un senso protezionista solo tra fine 800 e 1GM. Fu un periodo unico nella storia del Paese, almeno fino alla
nascita dell’ambientalismo politico degli anni 90.

Convegni, conferenze, mostre iniziative in difesa di monum artistici e paesaggistici in unione con altri paesi come Francia, G.B e
Germania: la Conferenza di Berna del 1913. Stesso anno creazione della “Lega per la protezione dei monumenti naturali” e il
comitato nazionale. Qst primo ambientalismo non era omogeneo e compatto ma con diverse accezioni: componente contro il
modernismo, componente salutistica, componente estetico-patriottica. = “Legge per la tutela delle bellezze naturali e degli
immobili di particolare interesse storico”. Ma durante anni del fascismo ci fu indebolim del movim protezionista (battuta d’arresto).
Tra il 1921-22 catalogazione bellezze naturali.

Dunque dal p di vista politico, il primo movimento di protezione della natura venne fatto da Giolitti e Nitti. Altro successo di qst
movimento fu l’istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo e del Gran Paradiso.

Cap. 3 L’ambiente nell’Italia repubblicana

Fra 800 e 900 in Italia passaggio da impiego di energia rinnovabili a energie non rinnovabili.
…….

(pag 70) Le normative fatte in materia di protez ambientale lascia ampi margini di libertà alle industrie: “Legge 1966 sull’inquinam
atmosferico” non imponeva dei valori limite ma solo prevedeva forme di contenimento. Poi col governo Fanfani si ebbe una
maggiore consapevolezza: progetto 80- linee di pianificazione per la crescita urbana e tutelare nel contempo le risorse naturali. A
livello internazionale l’ONU aveva diffuso con la Dichiarazione di Stoccolma l’idea della tutela delle risorse per le generazioni future
(completa espressione nell’Atto Unico europeo del 1987). Nel 2001 nella Costituzione si fa riferimento all’ambiente e ai beni
culturali sancendo il superamento della separazione estetico-culturale e quella attenta agli aspetti ecosistemici. A prtire dagli anni
70 le industrie energetiche erano maggiori responsabili dell’inquinam atmosf= con la legge del 1986 veniva introdotto il concetto di
“area a elevato rischio di crisi ambientale” (57 siti inquinanti: Brescia, Porto Marghera, Taranto, Priolo, Gela, Bari, Milazzo). Il
progetto Sentieri ha mostrato un eccesso di mortalità per patologie legate a inquinanti.

Le bonifiche

Le bonifiche erano state condotte maggiorm nell’It Sett dopo l’unificazione. Al sud solo opere isolate che non avevano risolto i
problemi poiché non si era tenuto conto delle problematiche strutturali: clima arido, montagne e colline, dissesto idrogeologico.
Dopo il fascismo idea di bonifica “integrale”: sistemaz idraulica pianure e monti + trasformaz agraria + risanam igienico= una serie
di leggi 1923-24-33 che prevedevano l’istituzione di consorzi per coniugare pubblico e privato (Agro Pontino a Roma il più riuscito).
Venne istituita la Cassa per il Mezzogiorno nel 1950 per opera di Alcide De Gasperi e altri meridionalisti con collaboraz
dell’International Bank of Reconstruction and Development degli USA: concessione di prestiti e agevolazioni per acquisto di
macchinari e attrezzature per nuove attività produttive.

La riforma agraria fu l’esito di lotte contadine e occupazioni di terre. Essa prevedeva la divisione e l’assegnazione di terre ai
contadini dopo opera di bonifica e colonizzazione prevista dalla “Legge Sila” (Calabria) del 1950, dalla “legge stralcio” e da quella
regionale siciliana. Qst opera accelerò i fenomeni di dissesto idrogeologico. …………..

La percezione della crisi ambientale

Nel secondo dopoguerra si affermarono associazioni con sensibilità ambientale. A parte il Touring club e il Club alpino, nel 1995 fu
fondata Italia nostra, composta da architetti, urbanisti, intellettuali, sarà attiva nella difesa del patrimonio artistico e culturale. Da
esso si formerà un gruppo verde che proporrà una legge quadro sui parchi nazionali. Ad Italia nostra si uniranno le battaglie di
molte testate come ‘La Stampa’, ‘L’Unità’, ‘L’Espresso’ e Antonio Cederna una delle voci più impegnate contro la speculazione
edilizia e gli sventramenti storici.

Dal punto di vista naturalistico nacque il “Movimento italiano protezione della natura” nel 1948 e nel 1965 la Lega nazionale contro
la distruzione degli uccelli (poi Lipu) e soprattutto nel 1966 la sezione italiana del WWF (word wildlife fund). Erano nate anche
riviste come “Ecologia”, “Medicina e Geologia democratica” e “Sapere”.

Nella sinistra ambientale la questione non fu mai separata dalle preoccupazioni legate all’occupazione e coinvolse personaggi di
rilievo come Laura Conti, esponente dell’ambient scientifico che essendo medico si battè per combattere certe abitudini: detersivi,
insetticidi, traffico. Enrico Berlinguer promuoveva un sistema di sviluppo alternativo al capitalismo che era entrato in crisi con la
crisi petrolifera del 1973. Si unì anche la cultura del Sessantotto e cresceva l’attenzione per la salute operaia e gli effetti inquinanti
delle fabbriche. La crisi del petrolio convinse i governi occidentali a puntare sul nucleare, ma dopo l’incidente di Chernobyl del 1987
il referendum abrogativo confermò la volontà di non promuovere il nucleare.

Politiche per la città

Si affermano le metropoli e in Italia non ci furono normative fino al 1942 con la “Legge urbanistica” che sanciva l’obbligo per ogni
comune di avere un piano regolatore. Nel 1962 il ministro Sullo propose una “Legge di riforma urbanistica per separare il diritto di
proprietà e il diritto di edificazione” delegando l’esercizio di quest’ultimo al pubblico attrav la pianificaz. Ciò produsse conflitti e la
legge non fu attuata fino al 1977 e iniziò una fase di intensa urbanizzazione. L’uso edilizio del territorio è stato un motore di
sviluppo ma anche uno dei fattori princip dello squilibrio territoriale. In questo dibattito si affermò la cosiddetta Urbanistica
Riformista che proponeva una nuova concezione dello sviluppo urbano non più fondato sull’espansione a oltranza, ma sulla
riqualificazione e il recupero (es: centri storici di Firenze, Siena, Roma, Assisi, Venezia). Il modello finora più concreto di riferimento
è il recupero del centro storico di Bologna di Cervellati (città come binomio tra natura e artefatto).

Cap. 4 Ambiente e ambientalismo nell’Italia contemporanea

Le città si sono espanse nelle campagne senza rispettare le green belts e edificando in zone rurali e con rischio idrogeologico.
Esemplificativo è il disastro del Vajont (tra Friuli e Veneto): una frana cadde nel bacino idroelettr artificiale generando un’onda che
si riversò nel fondovalle uccidendo 2000 persone. Poi ricordiamo le piene del Po, le alluvioni in Sicilia, Sardegna e Calabria, la frana
di Agrigento e l’alluvione di Genova.
Poi fenomeni di urbanizzazione selvaggia abusiva, come quella attorno al Vesuvio, la zona rossa ad alto rischio eruzione. Negli anni
80 con la “Legge Galasso” si è riconosciuto all’ambiente il carattere di bene di interesse pubblico e sottopone a vincolo le rive del
mare e dei laghi comprese in 300 metri dalla battigia. La “legge del 1989” affermava che la pianificaz pubblica per essere efficace
deve fondarsi su confini ecosistemici più che su quelli amministrativi.

Nel 1994 la “Legge Galli” sulle acque estendeva la categoria di acque pubbliche anche alle acque superficiali sotterranee. Nel 1992 è
stato istituito il Servizio Nazionale di protezione civile per coordinare attività di soccorso per le calamità.

Per l’urbanistica, negli anni 80 si iniziava con lo smantellamento delle politiche che regolament il rapporto tra diritto di proprietà e
diritto di edificazione e proseguiva con la legge sul condono per la sanatoria delle zone abusive: dunque liberalizzaz del suolo di
nuovo che acquisterà maggiore forza con Berlusconi con i provvedimenti di deregulation. Ciò ha provocato un ampliamento delle
grandi città, sopratt in Lombardia, Veneto, Emilia, Calabria, Sardegna soprattutto nelle zone periferiche, lo sprawl, che implica
anche mancanza di strutture e trasporti per queste zone con fenomeni frequenti di pendolarismo e ricorso al mezzo privato. La
“Legge Delrio” del 2014 va nella direzione di invertire qst tendenza.

Ambientalismo politico

Nel 1986 si costituì in Italia il ministero dell’Ambiente e venne fondato la Federazione nazionale delle liste verdi, formata sopratt
dall’estrema sinistra. Nel referendum del 1987, l’80% dei votanti votò contro il nucleare. La Federazione dei verdi ottenne nello
stesso anno una rappresentanza in parlamento, confermata poi nel 1989. Nel 1992 la legge contro l’amianto, nel 1995 un inchiesta
sul ciclo dei rifiuti e attività illecite.

I rifiuti

La difficoltà di smaltimento dei rifiuti è storia recente che risale agli anni 50 del 1900. Si tratta di scarti provenienti da industrie e
non solo. La pubblicità e il marketing hanno rivoluzionato il confezionam dei prodotti con il declino di quelli sfusi. Differenza di
organizzazione fra Nord e Sud.

Nord: sistema efficiente in Lombardia, anche se in ritardi rispetto a Emilia

Centro e Sud: carenza di impianti di compostaggio, con prevalenze di uso delle discariche.

1997 decreto Ronchi per riformare il settore dei rifiuti e proteggere ambiente con raccolta differenziata e riciclaggio materiali. Ma
ci fu difficoltà di smaltimento come negli anni 80 a Firenze, anni 90 Milano, la Campania tra il 2007 e 2008, (in particolare area
metropolitana di Napoli.

La situazione rimane fragile: circa la metà dei rifiuti combustibili viene trasportata in Olanda su nave e smaltita in impianti di
recupero energia, mentre la parte umida nelle discariche pugliesi. Le regioni più virtuose sono il Trentino, il Veneto, il Friuli, il
Piemonte; le meno virtuose la Sicilia, la Calabria, il Molise. In Italia la differenziata costa il doppio di quella indifferenz. Però l’Italia
nel mondo è ai primi posti per riciclo di legno, vetro, cartone, alluminio, compost.

Le ecomafie

Secondo il rapporto Ecomafia 2013 di Legambiente, nel 2012 in Italia c’è stato un aumento degli illeciti del 30% rispetto al
quinquennio precedente. Qst fenomeno dagli anni 60 si è diffuso sopratt in zone con presenza mafiosa, cioè Campania, Calabria,
Sicilia, Puglia. Molte industrie del Nord affidano lo smaltimento dei rifiuti attraverso intermediari a organizzaz criminali del Sud che
ricevono zinco, cadmio, piombo, amianto. Per le industrie è più conveniente a livello economico, anche perché prima del 2001 non
esisteva il reato per traffico di traffico illecito, era solo punito con sanzioni modeste. In Campania i Casalesi una volta esaurita
l’attività estrattiva per es di calcestruzzo, usavano la cava per seppellire i rifiuti. Un’altra pratica era la loro combustione a cielo
aperto, diffusa fra Napoli e Caserta (Terra dei fuochi). La Puglia trasporta illegalm i rifiuti verso l’estero.

Un altro grande settore di interesse criminale è l’edilizia: abusivismo, assenza di piani regolatori, appalti truccati, aumenti non
autorizzate di volumetrie. Il fiorire delle ecomafie non sarebbe stato possibile senza la fitta rete di legami con le amministrazioni
pubbliche.

Anche in agricoltura c’è la presenza criminale con il controllo della coltivazione e della raccolta con manodopera immigrata e
imposizione die prodotti nell’intera catena di distribuzione.

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