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ITALIANA
UNIVERSITA’ DI ROMA 3
PRIVILEGIARE LE ARATURE
A “GIRAPOGGIO”
a cura di Catello Masullo (c.masullo@hydroarchsrl.com) 37
DISSESTO IDROGEOLOGICO
SCORAGGIARE LE ARATURE
A “RITTOCHINO”
a cura di Catello Masullo (c.masullo@hydroarchsrl.com) 38
DISSESTO IDROGEOLOGICO
A Roma nel 2014 sono
state pulite solo 25.000
caditoie stradali sulle
525.000 esistenti.
Cioè una su 21!
a cura di Catello Masullo (c.masullo@hydroarchsrl.com) 39
DISSESTO IDROGEOLOGICO
L’investimento più produttivo che
possiamo fare è quello nella
salvaguardia del nostro capitale
umano e del nostro territorio
(l’unica nostra specifica risorsa
non riproducibile dai nostri
concorrenti diretti nell’attrarre
flussi turistici) .
a cura di Catello Masullo (c.masullo@hydroarchsrl.com) 40
DISSESTO IDROGEOLOGICO
Che il territorio
italiano sia
particolarmente
fragile è testimoniato
dal fatto che il 68%
circa delle frane in
Europa avvengono
nel nostro paese.
a cura di Catello Masullo (c.masullo@hydroarchsrl.com) 41
DISSESTO IDROGEOLOGICO
Il nostro paese è
caratterizzato, come è
noto, da un elevato rischio
idrogeologico. Lo
dimostrano le 5.400
alluvioni e le 11.000 frane
registrate negli ultimi 80
anni, nonché i 30 miliardi
spesi negli ultimi 20 anni
per ripararne i danni, le
cento vittime che si
contano nei soli ultimi
anni
a cura di Catello Masullo (c.masullo@hydroarchsrl.com) 42
DISSESTO IDROGEOLOGICO
Siamo una “frana” nella
prevenzione. In
compenso siamo degli
assi negli interventi in
emergenza ex-post.
Abbiamo sviluppato la
migliore protezione
civile del mondo. E tutti
imparano da noi.
LA GESTIONE
PREVENTIVA DEL
DISSESTO
IDROGEOLOGICO :
CASI DI SUCCESSO
• “Come redigere il progetto di invarianza”, Ing. Maurizio Giroldi, Ordine degli Ingegneri della Provincia
di Varese.
• “Cos’è l’invarianza (Idraulica e Idrologica)”, Ing. Maurizio Giroldi, Ordine degli Ingegneri della Provincia
di Varese.
• "La valutazione idrologica dei piani urbanistici. Un metodo semplificato per l'invarianza idraulica dei
piani regolatori generali", di A. Pistocchi, in corso di pubblicazione sulla rivista Ingegneria Ambientale
(2001).
• “Drenaggio urbano e invarianza idraulica ed idrologica”, geol. Marco Cinotti, ing. Alessandro Balbo e
ing. Giacomo Galimbert (2018).
• “Mitigazione e prevenzione del rischio idrogeologico: il caso emblematico del Comune di Forino (AV),
compreso nel bacino del fiume Sarno” ing. C. Masullo (2011)
• “La pianificazione idraulica nelle aree a rischio: il caso del Comune di Forino (AV), nel bacino del
Sarno” ing. C. Masullo (2009)
l’urbanizzazione produce incremento dei volumi e delle portate di picco delle piene e una accelerazione
dei processi di propagazione, ne consegue che una gestione sostenibile delle acque meteoriche, che
minimizzi l’impatto dell’urbanizzazione sui processi di evaporazione ed infiltrazione delle acque stesse,
permette di contenere il deflusso superficiale.
dott. ing. Catello Masullo - Hydroarch srl
BUONE PRATICHE PER LIMITARE GLI EFFETTI DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DEL SUOLO: PRESENTAZIONE DI CASI STUDIO DI INVARIANZA IDRAULICA”
TERRENO IMPERMEABILE
TERRENO PERMEABILE
IDROGRAMMI
UNO DEI METODI PER LA DETERMINAZIONE DEI VOLUMI MINIMI D’INVASO È IL METODO DIRETTO: è un
caso particolare derivato dal metodo italiano dell’invaso (Supino 1929; Puppini 1932). Questo procedimento permette di
calcolare direttamente i volumi d’invaso necessari per modulare il picco di piena semplicemente mantenendo costante il
coefficiente udometrico al variare del coefficiente di deflusso Φ. Si può infatti scrivere:
Con:
Φ0 =0.9 Imp0 + 0.2 Per0 e Φ =0.9 Imp + 0.2 Per
in cui Imp e Per sono rispettivamente le frazioni dell'area totale da ritenersi impermeabile e permeabile, prima della
trasformazione (se connotati dall' apice 0 ) o dopo (se non c'è l'apice 0 ).
w0 = volume specifico di invaso, prima della trasformazione dell’uso del suolo;
Φ0 = coefficiente di deflusso specifico, prima della trasformazione dell’uso del suolo;
n = esponente, ragguagliato, della curva di pioggia, di durata inferiore all’ora (dal momento che i tempi di corrivazione attesi dalle aree,
tutte di modeste estensioni, sono inferiori all’ora);
ν0 = volume specifico di invaso per superficie impermeabilizzata;
I = percentuale di superficie impermeabilizzata - P = percentuale di superficie che non viene significativamente modificata, sistemata o
regolarizzata, totalmente inalterata, indipendentemente dalla permeabilità o meno della sua superficie (I + P = 100 %);
Imp0 = frazione dell’area totale, da ritenersi impermeabile, prima della trasformazione - Imp = frazione dell’area totale, da ritenersi
impermeabile, dopo la trasformazione;
Per0 = frazione dell’area totale, da ritenersi permeabile, prima della trasformazione - Per = frazione dell’area totale, da ritenersi
permeabile, dopo la trasformazione.
SI HA GENERALMENTE
w0 =100÷150 m3/ha nel caso di trasformazione di aree agricole e di bonifica – 40 50 m3/ha nel caso di trasformazione di aree in ambito
urbano non completamente impermeabilizzate e dotate di fognatura (piccoli invasi dovuti, ad es., a velo idrico, caditoie stradali, ristagni
in piccoli avvallamenti del terreno) - 10÷15 m3/ha nel caso di trasformazione di aree in ambito urbano (territorio impermeabilizzato)
v0 = 10÷25 m3/ha (i valori maggiori si attribuiscono a superfici irregolari ed a debole pendenza)
Le opere di infiltrazione più diffuse sono i pozzi perdenti e le Diffuse anche le trincee drenanti con tubazioni microforate
trincee drenanti a moduli prefabbricati e pavimentazioni permeabili
Si tratta di un progetto molto ampio che comprende padiglioni, aree esterne fruibili, aree verdi, aree agricole e un
polotecnologico, per uno sviluppo di oltre 20,5 ettari, che sarò realizzato nei prossimi anni.
La complessa situazione idraulica è stata risolta progettualmente attraverso l’adozione di reti separate: una rete
per le acqua meteoriche, con recapito esclusivo nel sottosuolo(laminazione e dispersione atte a evitare
totalmente lo scarico in fogna e nel reticolo superficiale) e una rete per le acque reflue, con recapito nella rete
fognaria e nell’impianto di depurazione pubblico.
L’area di laminazione del torrente Seveso in comune di Lentate sul Seveso si compone di una vasca di circa
808.000 mila metri cubi di volume, cui vanno aggiunti altri 20.000 metri cubi di volume della vicina area di
laminazione golenale.
L’area di laminazione sul fiume Seveso in comune di Senago (MI) si compone di 3 vasche, collegate tra
loro, poste ai lati del canale scolmatore, per un volume totale di circa 810.000 metri cubi di volume.
L’area di laminazione del torrente Seveso in comune di Paderno Dugnano - Varedo - Limbiate si compone di
una vasca con n.2 invasi per un volume totale di invaso di circa 2.200.000 metri cubi
L’area di laminazione del torrente Seveso in comune di Milano si compone di una vasca singola con un
volume di laminazione di circa 250.000 metri cubi
Il sistema delle aree di laminazione è concepito come opportunità per valorizzare ambiente e paesaggio, con
l’ambizione di promuovere una cultura nuova nella realizzazione di questo tipo di opere, che generi ricadute positive e
durevoli innervando di qualità il territorio interessato, promuovendone caratteri ambientali e paesaggistici.
Le trasformazioni del territorio possono essere considerate non più causa di deturpamenti ambientali ma
rappresentare l’occasione per la creazione di ‘nuovi paesaggi’, che valorizzino le risorse esistenti e rivitalizzino i
paesaggi della quotidianità.
Il progetto paesaggistico ha fatto riferimento a interventi di: mitigazione (messa a dimora di fasce arbustive,
realizzazione di fasce alberate di valorizzazione paesaggistica, valorizzazione delle scarpate) e fruizione (percorsi
ciclopedonali, connessione ed integrazione con i percorsi dei parchi, torrette panoramiche, boulevard dell’acqua,
ecc.).
Per la realizzazione dell’invaso di laminazione (quota di coronamento 291.90 m s.l.m.) è necessario costruire uno
sbarramento per uno sviluppo longitudinale di circa 153m e un’altezza media di 11.30m rispetto al p.c. nell’invaso. Il
manufatto in calcestruzzo, a gravità, è rivestito da uno strato di materiale granulare (classe A-1-a, A-1-b della
classificazione HRB) ricoperto da un rinfianco esterno in rockfill dello spessore di circa 1.2m. La larghezza del
coronamento è pari a 6m, la larghezza alla base del manufatto pari a circa 52.50m. Sul filo esterno del piede di monte
della struttura è presente un diaframma impermeabile in c.a. di profondità variabile.
IL COMUNE DI FORINO HA RIPRISTINATO UN ANTICO USO, CHE RISALE ALLE BONIFICHE BORBONICHE, QUELLO
DELLE COSIDDETTE VASCHE DI DISSABBIAGGIO E DI LAMINAZIONE DELLE PIENE. QUESTE VASCHE VENIVANO
UTILIZZATE COME CAVE DI SABBIA.
IL MATERIALE DEPOSITATO, ESSENDO GIÀ LAVATO, ERA PARTICOLARMENTE APPETIBILE PER GLI UTILIZZI NELLE
COSTRUZIONI. I FAMOSI EVENTI DEL MAGGIO 98, NONCHÉ QUELLI SUCCESSIVI DEL 99, HANNO TROVATO TUTTE
QUESTE VASCHE VUOTE E LE COLATE DETRITICHE FORMATESI LE HANNO COMPLETAMENTE RIEMPITE.
NE È RISULTATO CHE I DANNI ALLA POPOLAZIONE SONO STATI PIUTTOSTO CONTENUTI E, SOPRATTUTTO, È
STATO POSSIBILE EVITARE EVENTI LUTTUOSI.
dott. ing. Catello Masullo - Hydroarch srl
BUONE PRATICHE PER LIMITARE GLI EFFETTI DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DEL SUOLO: PRESENTAZIONE DI CASI STUDIO DI INVARIANZA IDRAULICA”
VASCHE DI
LAMINAZIONE/INFILTRAZIONE/DISSABBIAGGIO
CONCLUSIONI
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE