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MOLARE 1935-2015:

il Vajont dimenticato delle Alpi Liguri

25-26 settembre 2015 - Salone Padre Giancarlo (Via Cairoli, Ovada, AL)

In occasione dell’ottantesimo anniversario del crollo della diga secondaria di Sella Zerbino (13 agosto
1935) che causò nella Valle Orba oltre 100 vittime, l’Ordine Regionale dei Geologi della Liguria,
l’Ordine Regionale dei Geologi del Piemonte con il patrocinio del Consiglio Nazionale Geologi, del
Comune di Ovada e del Comune di Molare, hanno organizzato un evento che prevede lo
svolgimento del Convegno “MOLARE 1935-2015: il Vajont dimenticato delle Alpi Liguri”, il 25
settembre 2015 presso il Salone Padre Giancarlo in Ovada (AL), Via Cairoli e un'escursione/visita
tecnica Loc. Zerbino il 26 settembre.

Il Convegno si rivolge a tutti i colleghi, libero professionisti, dipendenti pubblici, manager e tecnici, in
particolare Geologi. In base all’art. 7 del Regolamento APC è stato richiesto l’accreditamento
formativo per le due giornate dell’evento.
BOZZA DEL PROGRAMMA DEL CONVEGNO (25 SETTEMBRE)

Mattino
ORE 9.00-9.15 REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI
ORE 9.15-9.45 SALUTI E PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA
Presidente Consiglio Nazionale dei Geologi
Presidente Ordine Regionale dei Geologi della Liguria
Presidente Ordine Regionale dei Geologi del Piemonte
ORE 9.45-10.15 IL CROLLO DELLA DIGA DEL GLENO (VAL DI SCALVE, BG) DEL 1° DICEMBRE 1923
Fabio Luino (CNR – Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica, sede di Torino)
ORE 10.15-10.45 LA CATASTROPHE DE MALPASSET (FRANCE) DU 2 DECEMBRE 1959
Maurice Moine (Universitè de Marseille)
ORE 10.45-11.00 PAUSA
ORE 11.00-11.30 LA FRANA DEL VAJONT: MEMORIA, SCIENZA E CONOSCENZA
Monica Ghirotti (Università di Ferrara)
ORE 11.30-12.00 IL DISASTRO DELLA VAL DI STAVA E L'ISTITUZIONE DELLA FONDAZIONE STAVA 1985
PER NON DIMENTICARE
Giovanni Tosatti (Università di Modena – Reggio Emilia)
ORE 12.00-12.30 GLI EVENTI ALLUVIONALI IN VALLE BORMIDA
Domenico Tropeano (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica, sede di
Torino)

PAUSA PRANZO PRESSO L’ENOTECA REGIONALE DI OVADA BALOON

Pomeriggio
ORE 14.15-14.45 INSEGNAMENTI APPRESI DALLA ROTTURA DI DIGHE - MIGLIORAMENTO DEI CRITERI DI
SICUREZZA E RICADUTE SULLE NORMATIVE
Guido Mazzà (Vice Presidente ITCOLD, Presidente del European Club della
“International Commission on Large Dams”- ICOLD)
ORE 14.45-15.15 IL DISASTRO DI MOLARE (VALLE ORBA, AL) DEL 13 AGOSTO 1935: IL VAJONT
DIMENTICATO ALLE PORTE DI GENOVA
Vittorio Bonaria (Libero professionista)
ORE 15.15-15.45 CARATTERISTICHE GEOLOGICO - STRUTTURALI DELL'AREA DELLA DIGA DI MOLARE:
IMPLICAZIONI SUL CROLLO DELLA SELLA ZERBINO
Gianni Capponi e Laura Crispini (Università Genova)
ORE 15.45-16.15 L’EVENTO PLUVIOMETRICO DEL 13 AGOSTO 1935 E LA ONDA DI SOMMERSIONE
PRODOTTA DAL CROLLO DELLA DIGA DI SELLA ZERBINO
Luigi Natale e Gabriella Petaccia (Università di Pavia)
Ore 16.15-16.45 LA MECCANICA DEL CROLLO DELLA DIGA SECONDARIA DI SELLA ZERBINO (MOLARE,
AL)
Carlo Giovanni Lai e Gabriella Petaccia (Università di Pavia)
Ore 16.45-17.15 GLI INVASI ARTIFICIALI DEL GORZENTE: 130 ANNI DI STORIA; LE SCELTE PROGETTUALI,
- LE PROBLEMATICHE DEGLI ANTICHI SBARRAMENTI, IL MIGLIORAMENTO DELLE
CONDIZIONI DI SICUREZZA, IL CONTRIBUTO DEL GEOLOGO IN TUTTE LE ATTIVITA'
CORRELATE.
Luciano Minetti (Libero professionista)
Ovada, 25-26 Settembre 2015

INSEGNAMENTI APPRESI DALLA ROTTURA DI DIGHE


MIGLIORAMENTO DEI CRITERI DI SICUREZZA E RICADUTE SULLE NORMATIVE

Guido Mazzà
Antonella Frigerio
Mod. PPT v. 00
Sommario

Il ruolo e le attività di ITCOLD

Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel


mondo

Aspetti generali su rotture e


incidenti di dighe

Lezioni apprese, ricadute sulla


normativa e miglioramento
della sicurezza
Il ruolo e le attività di ITCOLD

Italian Committee on Large Dams


(Comitato Italiano Grandi Dighe)
ITCOLD Membro di ICOLD, International Commission on Large
Dams, dal 1928.
ICOLD raccoglie l’adesione di circa 100 Paesi

Partecipazione attività ICOLD (Comitati Tecnici)


Organizzazione di eventi nazionali
Attività
Attività di promozione e formazione
Redazione di Bollettini Tecnici
Il ruolo e le attività di ITCOLD

Interrimento dei serbatoi 2012


Dighe ed energia elettrica 2012
Bollettini tecnici Diagnostica strutturale 2012
recenti Manutenzione-Riabilitazione dighe 2012
Opere idrauliche associate alle dighe 2013
Bibliografia delle dighe italiane 2014

I Bollettini sono scaricabili gratuitamente dal sito


ITCOLD
www.itcold.it – itcold@iol.it
Il ruolo e le attività di ITCOLD

Gruppi di Lavoro ITCOLD attivi

• Benefici e problemi associati ai serbatoi artificiali (G. Mazzà)


• Dighe minori (A. Masera)
• Comportamento delle dighe ai sismi (A. Catalano)
• Interrimento dei serbatoi - Fase 2 (R. Caruana)
• Criteri innovativi per miglioramento dighe (C. Ricciardi)
• Deflusso Minimo Vitale (C. Malerba)
• Italian dam engineering abroad (M. Toti)
• Organi di scarico (G. Spogli)
• Dighe a gravità alleggerita (A. Frigerio)
• Dighe incompiute (V. Pascucci)
• Climate change (M. Monti)
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Dighe e risorsa idrica

Dighe nel mondo:


60.000 grandi dighe, regolano circa 4.000 km3 di acqua che
rappresenta il 31% circa delle risorse di acqua fresca nel
mondo

Dighe in Europa:
Circa 6.100 grandi dighe, > 10% del totale di grandi dighe
nel mondo, creano una capacità di accumulo di risorsa
idrica pari al 5% della riserva idrica mondiale
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Dighe in Europa
(Fonte: Hydropower & Dams, 2014)
Main countries N. dams Power (GW) % generation by HP
Spain 990 19.7 8
France 572 23.0 7
Italy 523 17.8 15
United Kingdom 517 1.7 1
Norway 336 30.7 95
Germany 311 4.8 3
Albania 306 1.5 80
Portugal 242 5.0 10
Bulgaria 216 1.5 8
Austria 212 13.2 59
Romania 209 6.5 20
Sweden 190 16.2 44
Switzerland 167 14.5 59
Turkey 753 20.0 26
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Aspetti positivi connessi allla presenza di dighe


e serbatoi
• Le dighe forniscono acqua a milioni di persone in aree del
mondo che hanno risorse idriche molto limitate
• Contribuiscono alla produzione di cibo nel mondo per oltre
il 40% fornendo acqua all’agricoltura
• Mitigano gli effetti delle piene e delle siccità, aggravatesi
con i cambiamenti climatici in corso
• Contribuiscono alla lotta agli incendi e forniscono un
supporto per molti usi industriali
• Costituiscono una facility per attività ricreative e per la
navigazione
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Fonte: ICOLD, “Dams and Hydroelectricity”, 2013

La generazione
idroelettrica
fornisce circa il 16%
dell’elettricità nel
mondo e
rappresenta oltre
l’80% della
generazione
elettrica prodotta
da fonti rinnovabili
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Fonte: ICOLD, “Dams and Hydroelectricity”, 2013

Gli impianti idroelettrici e di


pompaggio sono fondamentali
per l’espansione delle altre
fonti rinnovabili caratterizzate
da fluttuazioni che possono
determinare criticità sui flussi
di energia sulla rete elettrica.
Inoltre la generazione
idroelettrica riduce le
emissioni annuali di oltre 1
MLD di ton di CO2
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Effetti negativi associati alla presenza di dighe


e serbatoi: alcuni esempi
Barriera per la migrazione
delle specie acquatiche

Effetti negativi sull’erosione delle coste

Interruzione della continuità dei


corsi d’acqua: cambiamenti nei
processi chimico-fisici e biologici
dell’ecosistema fluviale
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Grandi dighe in Italia (538)

In costruzione: 13

Età media: 60 anni


Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Grandi dighe in Italia


(h > 15m, volume serbatoio > 1 mil m3)

Murarie (calcestruzzo, muratura con malta): 70%


Materiali sciolti (tipologie varie): 30%
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Principali utilizzi delle dighe in Italia

DMV, protezione dalle piene,


turismo, oasi naturali, ...
Alcuni dati sulle dighe in Italia e nel mondo

Interventi di manutenzione/riabilitazione

N. dighe soggette a Interventi


Aspetti generali su rotture e incidenti di dighe

Principali studi e indagini svolti da ICOLD


su rotture e incidenti di dighe

• ICOLD - Lessons from dam incidents,


1974
• ICOLD - Bulletin 99, Dam failures
statistical analysis, 1995
• ICOLD - 19th Congress on Large Dams.
General Report of Question 75,
Incidents and failures of dams,
Florence, 1997
Aspetti generali su rotture e incidenti di dighe

Numero e % di rotture di dighe per tipologia e altezza


Aspetti generali su rotture e incidenti di dighe

Numero di rotture di dighe in funzione della vita utile


Aspetti generali su rotture e incidenti di dighe

Principali cause di rottura delle dighe murarie

1. Progetto inadeguato
2. Indagini del sito inadeguate
3. Insufficiente resistenza al taglio
nella roccia di fondazione
4. Filtrazioni non controllate
5. Erosione interna in fondazione
6. Eccessive trazioni al piede diga
7. 8. 9. Problemi di resistenza del cls
10. Eccessive sottopressioni
11. Tracimazione della diga
12. Cedimenti in fondazione e spalle
13. Trazioni eccessive nel corpo diga
14. Deterioramento dei paramenti
Aspetti generali su rotture e incidenti di dighe

Principali cause di rottura delle dighe di


materiali sciolti
A. Deformazione/subsidenza
terreno
B. Insufficiente resistenza roccia
C. Filtrazioni in fondazione primary cause
D. Erosione interna in fondazione secondary cause
E. F. Difetti … rilevato
G. Eccessive precipitazioni
H. Effetti sismici
I. Tracimazione
J. Rottura di dighe a monte
K. Ritardi costruzione opere
provvisionali per gestione piene
L. M. N. O. Difetti costruttivi
P. Cedimenti differenziali
Q. Eccessive filtrazioni nel rilevato
R. Erosione interna nel rilevato
S. Liquefazione A B C D E F GH I J K L MNO P Q R S T
T. Rotture condotti nel corpo diga
Aspetti generali su rotture e incidenti di dighe

Rotture di dighe causate da azioni intenzionali

Posizioni dell’esplosivo sulla


diga di Peruča (Croazia) nel 1993
durante il conflitto serbo-croato

La diga di Dnjeprostroj (USSR)


bombardata nel 1941 e nel 1943
La diga di
Sorpe
(Germania)
dopo il
bombardame
nto alleato nel
1943
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Negli ultimi 40 - 50 anni è stato realizzato un enorme


progresso nella progettazione, costruzione e gestione
delle dighe grazie al miglioramento della tecnologia ma
soprattutto alle lezioni apprese dall’attenta analisi degli
incidenti e delle rotture che si sono verificati in varie
parti del mondo e che hanno interessato opere di diversa
tipologia e dimensioni.
Molte delle lezioni apprese sono state trasferite in
normative nazionali e in raccomandazioni internazionali:
alcuni esempi significativi.
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

• Problemi idraulici dovuti alla inadeguatezza degli sfioratori e


delle opere di scarico
1

• Problemi in fondazione e stabilità delle sponde


2

• Problemi associati alla ridotta sorveglianza: ispezioni visive e


monitoraggio
3
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Problemi idraulici dovuti alla inadeguatezza degli


sfioratori e delle opere di scarico

• Inadeguatezza dei dati idrologici (tipicamente dati di


breve termine, incompleti o non accurati): previsioni
errate nella predizione degli eventi di piena
• Uso di tecniche di analisi inadatte
• Posizionamento degli sfioratori: da realizzare su
roccia sana; evitare aree con faglie e/o interessate
da frane
• Posizionamento di condotti: raccomandazioni
internazionali e normative nazionali indicano come
queste opere non debbano attraversare il corpo diga

24
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Problemi idraulici dovuti alla inadeguatezza degli


sfioratori e delle opere di scarico

• Paratoie, valvole, organi di controllo: indispensabile


garantirne il corretto e tempestivo funzionamento,
fondamentale durante le piene e le emergenze
• Sistemi di azionamento delle paratoie: istituzione di
principi di ridondanza
• Disponibilità di istruzioni operative facilmente
consultabili durante le condizioni di emergenza
• Azioni formative degli operatori ripetute nel tempo
per garantire la tempestiva capacità di intervento in
condizioni di emergenza

25
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Problemi in fondazione e stabilità delle sponde

• Monitoraggio continuo delle filtrazioni in fondazione,


delle pressioni interstiziali e delle perdite durante
l’esercizio (a partire dalla fase progettuale con controllo
della pervietà del serbatoio)
• Monitoraggio nel tempo per rilevare tempestivamente
possibili modificazioni che possono indicare l’insorgenza
di anomalie nel comportamento della diga e delle opere
accessorie
• Estensione dei controlli alle sponde del serbatoio

26
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Problemi in fondazione e stabilità delle sponde

• Monitoraggio della presenza di particelle di materiale


solido o solubile nelle perdite per valutare la possibile
insorgenza di fenomeni di erosione interna nel corpo
diga o in fondazione
• Partizionamento del sistema di drenaggio nelle diverse
aree del corpo diga per identificare la possibile
sorgente della filtrazione
• Separazione delle acque di filtrazione del corpo diga
dalle acque superficiali

27
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Problemi per ridotta sorveglianza: ispezioni visive

• Modalità fondamentale e affidabile se strutturata in


modo sistematico e condotta da un team di esperti
nelle diverse discipline (civile, meccanica, geologica)
per individuare precocemente manifestazioni di
potenziali rotture
• Formazione del team e predisposizione di una
check-list per facilitare il lavoro degli esperti

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Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Problemi per ridotta sorveglianza: monitoraggio

• Posizionamento della strumentazione nei punti


critici e corretta interpretazione dei dati raccolti:
fattori chiave di ogni sistema di monitoraggio
(riferimento alle raccomandazioni fornite dai
Bollettini ICOLD)
• Realizzazione di un database con le informazioni
raccolte durante l’ispezione come riferimento per le
future valutazioni

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Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Problemi per ridotta sorveglianza: monitoraggio

• Uso di modelli causa-effetto per interpretare il


comportamento del sistema diga-serbatoio-
fondazione e individuare possibili anomalie
• Analisi delle differenze tra la risposta misurata sulla
struttura e quella calcolata con il modello
interpretativo
• Istituzione di un sistema di sorveglianza
(possibilmente automatizzato) per effettuare una
valutazione della sicurezza (eventualmente on-line e
in tempo reale)

30
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Numero di rotture di dighe per tipologia,


altezza e periodo di vita utile

1950 1950
Lezioni apprese, ricadute sulla normativa e miglioramento della sicurezza

Alcuni riferimenti bibliografici

• R. Jappelli, Fenomeni di rottura nelle dighe di terra.


Associazione Geotecnica Italia. Rivista Geotecnica, 1954, n. 4.
• Dam Failures: Proceedings of the International Workshop on
Dam Failures. Purdue University, West Lafayette, Indiana, USA.
August, 1985
• DAMSE, A European Methodology for the Security Assessment
of Dams, EC funded project JLS/2006/EPCIP/001, Workshop,
Valencia, Spain. February, 2008
• A. Marcello, A. Frigerio, G. Mazzà, Dam-break Problems,
Solutions and Case Studies. Chapter 8: Case histories: a
worldwide view. WITPRESS, 2009.
Ovada, 25-26 Settembre 2015

INSEGNAMENTI APPRESI DALLA ROTTURA DI DIGHE


MIGLIORAMENTO DEI CRITERI DI SICUREZZA E RICADUTE SULLE NORMATIVE

Guido Mazzà - Vice Presidente ITCOLD


Antonella Frigerio – Ricercatrice c/o RSE

Grazie per l’attenzione

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