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Note Cronache Recensioni 557

zione di un preciso modello di scienza del-


Marco Lamanna l’ente.
Sulla prima occorrenza del Questo modello metafisico avrebbe in-
fatti riutilizzato tutta quella tradizione «es-
termine «Ontologia». Una nota senzialista» che da Al-Farabi ed Avicenna
bibliografica* sarebbe stata recepita nell’occidente latino
con Scoto e gli scotisti, e che attraverso la
Nella storiografia filosofica dell’ultimo se- scolastica controriformista del XVI secolo
colo la ricostruzione della complessa vi- sarebbe infine pervenuta nella Germania
cenda storica che mette capo alla prima del cosiddetto Reformationszeitalter2, per
utilizzazione nel lessico intellettuale sei- dirsi poi conclusa in Kant. Questa tradizio-
centesco del termine ontologia conosce un ne di pensiero è oggetto della ricostruzione
numero cospicuo di contributi pari solo fatta da Gilson in L’être et l’essence3 risul-
tando peraltro contrapposta ad un altro mo-
probabilmente a quelli – alcuni dei quali
dello di metafisica, per così dire «esisten-
comparsi però già nell’Ottocento – riguar-
zialista», accreditato a Tommaso d’Aquino.
danti la scelta e l’utilizzo del lemma ta; me-
Indipendentemente dal giudizio che si ab-
ta; ta; fusikav o della locuzione metafu-
bia sul paradigma storiografico di Gilson,
sikav per indicare i libri di Aristotele che sulle sue presunte riduzioni (come quella
avrebbero dovuto esser posti «dopo la Fisi- del medioevo filosofico al canone cattolico
ca»1. Non si riscontra infatti nel caso di al- e tomista), sui suoi eventuali disconosci-
tri neologismi un simile interesse, seppure menti (come quello relativo al ruolo avuto
l’attenzione degli studiosi si sia soffermata dal neoplatonismo nella interpretazione
spesso solo incidentalmente sull’attribu- esistenzialista dell’essere)4, o sulle sue og-
zione del nuovo termine nel contesto più gettive mancanze (come quelle relative al-
ampio di studi riguardanti la storia della la ricezione dell’aristotelismo veneto cin-
metafisica. Questa attenzione particolare quecentesco o del ramismo nella Ba-
della critica ha assunto rilevanza storiogra- rockphilosophie protestante), è indubbio
fica nel momento in cui la comparsa del che il dibattito storiografico sulla cosiddet-
termine ontologia nella scolastica riforma- ta ontologia dei moderni conosca proprio
ta e protestante tedesca del XVII secolo, è in quel paradigma un momento di sintesi.
stata letta come la definitiva standardizza- La riduzione dell’esistenza a trascendenta-

* La stesura di questo contributo è stata porta- ques, (Supplément), CNRS Editions, Paris 2003, pp.
ta a termine in occasione di un soggiorno di ricer- 224-229.
ca presso il Thomas-Institut der Universität zu 2 Cf. J.S. FREEDMAN, Deutsche Schulphilosophie
Köln e la Herzog August Bibliothek di Wolfenbüt- im Reformationszeitalter (1500-1650). Ein Hand-
tel nell’ambito del Progetto «Soggetto e statuto del- buch für den Hochschulunterricht, MAKS Publika-
la filosofia nel Medioevo. Nuove prospettive di ri- tionen, Münster 19852, in part. pp. 27-30.
cerca nell’edizione critica dei testi e nelle metodo- 3 Cf. É. GILSON, L’être et l’essence, Vrin, Paris
logie di indagine storiografica» (MIUR – Program- 19622, trad. it. parziale di L. Frattini e M. Ronco-
mi per l’incentivazione del processo di internazio- roni, Massimo, Milano 1988.
nalizzazione del sistema universitario, D.M. 5 ago- 4 Cf. J.-F. COURTINE, Essence, substance, subsi-
sto 2004 n. 262, art. 23, InterLink 2004-2006). I stance, existence, in B. CASSIN (sous la direction de),
miei ringraziamenti al Prof. Dr. Andreas Speer. Vocabulaire européen des philosophies. Dictionnai-
1 Per una dettagliata ricognizione storiografica re des intraduisibles, Le Robert, Seuil 2004, pp.
circa l’attribuzione del nome metafisica si rimanda 400-415, in part. 401-402, anche in J.-F. COURTINE,
alla voce «La Métaphysique. Tradition grecque», in Essenza, sostanza, sussistenza, esistenza, «Quae-
R. GOULET (éd.), Dictionnaire des philosophes anti- stio», 3 (2003), pp. 27-59, in part. 30-32.
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le, a mera essenza attuale o a modo del- di controversia fra cattolici e luterani; l’e-
l’ente, il conseguente primato dell’essenza stensione delle clausole anche ai calvinisti
rispetto all’esistenza, l’affinamento “logici- fu esito invece della pace di Westfalen
sta” del paradigma modale e il successo (1648).
dell’univocità sono tutti motivi genetici Studi recenti chiariscono meglio l’evol-
che, recepiti in modo anche contradditto- versi di quel fenomeno di momentaneo ac-
rio, contribuiscono però all’affermazione cantonamento o subordinazione della me-
del modello ontologico nella metafisica tafisica mostrando come ciò trovasse ragio-
protestante e riformata. ne culturale anche nella diffusione in que-
Come dato storico va anche riferito che gli anni degli scritti del calvinista Pierre de
nei curricula universitari dell’area geogra- La Ramée6 in molte delle Università rifor-
fica mitteleuropea interessata dall’insor- mate, protestanti ed anche cattoliche7 del
genza dei fermenti riformatori, a partire dal centro Europa. Ramo, come è noto, non
secondo decennio del XVI secolo, si assi- scrisse mai una metafisica, ma solo ma-
ste ad una progressiva subordinazione del- nuali di grammatica, logica, retorica, arit-
la metafisica, o anche ad una sua posposi- metica e geometria. In ragione della sua
zione, alla fisica o alla logica5. Proprio in opposizione all’aristotelismo ricondusse
quegli anni nelle Università e Accademie nel campo epistemologico della dialectica
centroeuropee era avvertita l’urgenza di alcuni articoli tradizionalmente pertinenti
una ridefinizione del sapere che fosse an- alla metafisica o alla fisica, quali la tratta-
che coerente con la rottura teologica della zione sull’entità (ens) o sulle cause. La ri-
Riforma, o forse sarebbe più opportuno di- cezione del ramismo in Germania fu varia
re delle Riforme (luterana, calvinista, e complessa anche perchè avvenne sulla
zwingliana, ecc.). Questa grande mutazio- base dell’insegnamento ginnasiale e acca-
ne culturale doveva svolgersi peraltro in demico pre-riformista di tipo aristotelico. È
una situazione politica assai disomogenea possibile comunque affermare che l’influs-
ed incerta, che perdurò anche dopo la pa- so di Ramo contribuì a quel graduale ac-
ce o pacificazione di Augsburg (1555), la cantonamento della metafisica durato sino
quale come è noto normò alcuni dei fattori all’ultimo ventennio del XVI secolo.

5 Si vedano in merito le classificazioni disci- Schools and Universities, Ashgate, Aldershot 1999,
plinari rinvenibili in T. CAMENERUS, Compendium II, pp. 117-166.
artis dialecticae, Servatius Cruphtanus, Coloniae 6 Su Pietro Ramo si veda W.J. ONG, Ramus,
1520; W. BÜTNER, Dialectica deutsch. Das ist / di- Method, and the Decay of Dialogue: from the Art of
sputierkunst, Gedruckt zu Eisleben, Eisleben Discourse to the Art of Reason, University of Chi-
1574; J.T. FREIGIUS, Quaestiones ejwqinaiv kai; cago Press, Chicago 20042; P. SHARRAT, The present
deiliwaiv, seu logicae & ethicae, Sebastianum State of Ramus Studies, «Studi francesi», 47-48
HenricPetri, Basileae 1576; J. BILSTEINIUS, Syn- (1972), pp. 201-213; P. SHARRAT, Recent Work on
tagma Philippo-rameum artium liberalium, metho-
Peter Ramus (1970-1986), «Rhetorica», 5 (1987),
do brevi ac perspicua concinnatum, Apud Conr.
pp. 7-58; G. OLDRINI, La disputa del metodo nel Ri-
Waldkirch, Basileae 1588; B. COPIUS, Idea sive par-
nascimento. Indagini su Ramo e sul ramismo, Le
titio totius philosophiae, ex Platone potissimum &
Aristotele collecta, Typys Pauli Egenolphi Marpur- Lettere, Firenze, 1997.
7 Scritti di Pietro Ramo sono stati ritrovati nei
gi 1588. Per gli studi sull’argomento si veda J.S.
FREEDMAN, Philosophy Instruction within the Insti- fondi bibliotecari delle scuole gesuite di Mainz,
tutional Framework of Central European Schools Münster, Trier e Köln. Cf. J.S. FREEDMAN, The Dif-
and Universities during the Reformation Era, «Hi- fusion of the Writings of Petrus Ramus in Central
story of Universities», 5 (1985), pp. 117-166, ora Europe, c. 1570-c. 1630, ora in FREEDMAN, Philo-
in J.S. FREEDMAN, Philosophy and the Arts in cen- sophy and the Arts in Central Europe, 1500-1700
tral Europe, 1500-1700. Teaching and Texts at cit., IV, pp. 98-152, in part. 68n., p. 128.
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Secondo la ricostruzione fornita da Jo- Contarini –, per ciò che concerne la meta-
seph S. Freedman, la riproposizione della fisica è possibile invece affermare che pro-
metafisica come prima e preliminare prio la scienza dell’ente proposta da alcuni
scienza nell’ordine delle discipline inco- metafisici e teologi gesuiti fu accolta diffu-
minciò a diffondersi nuovamente e in modo samente come sorta di ipotesi iniziale per
massiccio in Germania con la fondazione e la ricostituzione dell’enciclopedia dei sa-
diffusione delle scuole gesuitiche succes- peri avviata dai protestanti. C’è in proposi-
siva alla morte di sant’Ignazio di Loyola to una nutrita storiografia che attesta il de-
(1556). La ratio studiorum di queste scuo- bito della scolastica protestante e riforma-
le, com’è noto, era basata sull’insegnamen- ta nei confronti prevalentemente di Pedro
to della metafisica, della fisica e della logi- da Fonseca, Benito Pereira e Francisco
ca. Paradossalmente, attraverso la presen- Suárez8. Ora, la Schulmetaphysik nacque
za culturale dei gesuiti tutta quella vasta e proprio accogliendo, entro un comune e va-
disarticolata opera di “protestantizzazio- riegato orizzonte aristotelico – nella cui
ne” e riforma del sapere avviata nelle pri- composizione incideva particolarmente
me Università e nei Ginnasi riformati e l’apporto del melantonismo –, alcuni degli
protestanti (Marburg, Steinfurt, Altdorf, esiti filosofici propri di questa tradizione di
Helmstedt, Wittenberg ecc.) dovette co- pensiero, entro cui convergevano il rami-
munque alimentarsi, a partire dall’ultimo smo come anche l’aristotelismo veneto cin-
trentennio del XVI secolo, degli apporti quecentesco.
della nuova metafisica controriformista. Se La ripresa della metafisica nei curricu-
dunque sul piano dottrinale e confessiona- la accademici del Cinquecento dopo la sua
le lo scontro tra cattolici e protestanti sem- relativa subordinazione alla fisica – consi-
brò definitivamente avviarsi sulla strada derata nella sua accezione più ampia – o
della inconciliabilità dei fondamenti teolo- alla logica, avvenne infatti anche attraver-
gici – si pensi al fallimento della mediazio- so gli apporti e il filtro delle opere di Mar-
ne teologica sulla teoria della “doppia giu- co Antonio Zimara, Giulio Cesare Scalige-
stificazione” sostenuta durante la dieta di ro, Jacopo Zabarella e Francesco Piccolo-
Regensburg (1541) alla presenza di Phi- mini9. In proposito basti riferirsi al riutiliz-
lipp Melanchthon e del Cardinale Gasparo zo che la filosofia protestante fece di un

8 Cf. K. ESCHWEILER, Die Philosophie der spa- radosis. Studies in Memory of Edwin A. Quain, G.
nischen Spätscholastik auf den deutschen Univer- Fletcher / M.B. Schuete (eds.), Fordham Univer-
sitäten des Siebzehnten Jahrhunderts, in H. Finke sity Press, New York 1976, pp. 203-220; E.M.
(Hrsg.), Gesammelte Aufsätze zur Kulturgeschichte ROMPE, Die Trennung von Ontologie und Metaphy-
Spaniens, Verlag der Aschendorffschen Verlagsbu- sik. Der Ablösungsprozess und seine Motivierung bei
chhandlung, Münster 1928, pp. 251-283; E. Benedictus Pereira und anderen Denkern des 16.
LEWALTER, Spanisch-jesuitische und deutsch-luthe- und 17. Jahrhunderts, Phil. Diss., Bonn 1968; W.
rische Metaphysik des 17. Jahrhunderts. Ein Bei- SPARN, Wiederkehr der Metaphysik. Die ontologi-
trag zur Geschichte der iberisch-deutschen Kultur- sche Frage in der luterischen Theologie des frühen
beziehung und zur Vorgeschichte des deutschen 17. Jahrhunderts, Calver Verlag, Stuttgart 1976; P.
Idealismus, «Ibero-amerikanische Studien», 4 DI VONA, Studi sulla scolastica della Controrifor-
(1935), Hamburg 1935, rist. Wissenschaftliche ma, La Nuova Italia, Firenze 1968; J.-F. COURTINE,
Buchgesellschaft, Darmstadt 1967; B. JANSEN, Die Suarez et le système de la métaphysique, Presses
scholastische Philosophie des 17. Jahrhunderts, Universitaires de France, Paris 1990, trad. it. di C.
«Philosophisches Jahrbuch», 50 (1937), 4n., pp. Esposito / P. Porro, a cura di C. Esposito, con pre-
401-444; M. WUNDT, Die deutsche Schulmetaphy- fazione di G. Reale, Vita e Pensiero, Milano 1999.
sik des 17. Jahrhunderts, J.C.B. Mohr (Paul Sie- 9 Si veda in proposito lo studio bibliometrico di

beck), Tübingen 1939; C.H. LOHR, Jesuit Aristote- Heinrich C. Kuhn. Cf. H.C. KUHN, Chartaceus Pre-
lianism and Sixteenth-Century Metaphysics, in Pa- sence, material Impact: Works by paduan Artistote-
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modello di logica “strumentalista”, o anche dai corpi – avrebbero dovuto occuparsi le


ai riflessi nelle Università riformate delle discipline componenti la metaphysica par-
controversie patavine sulla distinzione di ticularis o secunda philosophia.
methodus e ordo10. Comunque per ciò che La Schulmetaphysik in circa due secoli
concerne la metafisica, l’influsso dell’ari- ha proposto differenti soluzioni che risulta-
stotelismo padovano avvenne nell’orizzon- vano ratificare «scolasticamente» questa
te interpretativo della scienza dell’ente co- rottura interna all’unità della scienza meta-
stituito dalle opere dei padri gesuiti. fisica. Va in proposito segnalato che l’uti-
Generalmente si può affermare che la lizzazione di alcuni dei nomi della tradi-
decisione filosofica condivisa nelle metafi- zione filosofica – si pensi su tutti al nome
siche gesutiche cinque-seicentesche fu di prwvte filosofiva, poi prima philo-
quella di pensare l’oscillazione interna al sophia –, finivano spesso nelle dispute
testo aristotelico fra l’universale e il primo scolastiche tardo-cinquecentesche per in-
– disciplinarmente fra una scienza dell’en- generare incomprensioni o ambiguità
te e quella delle sue cause o principi – at- quanto al modello metafisico di riferimen-
traverso la distinzione epistemologica tra to. Peraltro risultava controverso se la di-
una metaphysica generalis e una metaphy- sciplina preliminare dell’ente fosse da rite-
sica specialis oppure tra una prima philo- nere anzitutto una scienza dell’intelligibile
sophia e una metaphysica. Ciò scaturiva puro, oppure una scienza dell’entità seppur
dalla rinuncia a spiegare l’ente universale astrattivamente separata da qualsiasi de-
nel nesso causale con un ente primo, cioè terminazione materiale o particolare.
da quella rinuncia a pensare la metafisica È proprio in questo contesto culturale
come una katholou-protologia. Di contro, che il teologo e metafisico calvinista Jakob
l’esibizione del concetto di ens finiva con Lorhard o Lorhardus (1561-1609), rettore
l’implicare primariamente e sistematica- del ginnasio di Sankt Gallen dal 1603 al
mente lo studio delle sue distinzioni e pro- 1609, decise di assegnare alla scienza me-
prietà trascendentali (affezioni, passioni, tafisica il nuovo nome latino di ontologia
proprietà, modi, gradi) e, in alcuni casi, nella sua Ogdoas scholastica del 160611. Il
della sostanza. Questa scienza preliminare testo che doveva essere un manuale di uso
e formale dell’entità doveva agire in un ginnasiale, conobbe anche una seconda
campo epistemologico precedente qualsia- edizione postuma nel 1613, ampliata ri-
si differenza specifica; di conseguenza, spetto alla prima, dal titolo variato di Thea-
delle specie e poi degli enti particolari – tra trum philosophicum. Sempre nel 161312 fu
cui anzitutto Dio e le intelligenze separate pubblicato il Lexicon philosophicum di Ru-

lians in german Libraries (A bibliometric Study), in 12 Va peraltro segnalato che il termine ontolo-

G. PIAIA (a cura di), La presenza dell’aristotelismo gia nella sua forma aggettivale latina (ontologica)
padovano nella filosofia della prima modernità, compare sempre nel 1613 in una disputa sostenu-
Antenore, Roma-Padova 2002, pp. 83-122. ta da Matthias Lobetantz e presieduta da Andreas
10 In merito si veda M. SCATTOLA, Arnisaeus, Hojer presso l’Università di Rostock: Disputatio
Zabarella e Piccolomini: la discussione sul metodo ontologica de bono & malo, quam [...] in florentis-
della filosofia pratica alle origini della disciplina sima Megapolensium Academia sub praesidio Dn.
politica moderna, in PIAIA (a cura di), La presenza Andreae Hoieri [...] Publice & placide ventilandam
dell’aristotelismo padovano cit., pp. 273-309. proponit Matthias Lobetantz Husio-Hols, in audito-
11 J. LORHARD, Ogdoas scholastica continens rio unicornis die [...] octobris horis matutinis, Pe-
diagraphen typicam artium Grammatices { Lati- danus Joachim Fueß, Rostochii 1613. Di questa
nae, Graecae, Logices, Rhetorices, Astronomices, ulteriore importante scoperta dà notizia Michaël
Ethices, Physices, Metaphysices, seu Ontologiae, Devaux nel capitolo della sua tesi dottorale dedi-
Apud Georgium Straub, Sangalli 1606. cato alle occorrenze dei termini ontologia/onto-
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dolph Göckel (1547-1628), professore di (1660) e la Metaphysica de ente, quae rec-


fisica, logica, matematica ed etica a Mar- tiùs Ontosophia (1664)17.
burg, in cui il termine compare sotto la vo- Rispetto a Geny, l’indicazione di Ei-
ce Abstractio nel greco di ojntologiva13. sler18 consente di retrodatare il conio del
Ma vediamo più da vicino come si è neologismo di circa trent’anni. Va rilevato
giunti a questa scoperta. che questa retrodatazione si svolge comun-
Nel 1913 Paul Geny14 data la prima oc- que entro un orizzonte comune a tutti e due
correnza del termine ontologia alla secon- gli autori: il cartesianesimo. Du Hamel in-
da edizione della Philosphia vetus et nova fatti negli anni di incarico come primo se-
di Jean Baptiste Du Hamel (1624-1706). gretario all’Académie des Sciences, si im-
Peraltro Geny segnala anche la ricorrenza pegnò a divulgare un cartesianesimo di
in un frammento non datato di Leibniz che Scuola. Clauberg nel 1648 si era occupato,
alla luce del suo rapporto con Burman, del-
si trova raccolto negli Opuscules et frag-
la trascrizione e redazione del noto collo-
ments inédits editi da Couturat15: ad oggi
quio intercorso tra questi e Descartes. Suc-
questa risulta essere l’unica ricorrenza del cessivamente all’incontro con la filosofia di
termine nell’opera leibniziana. Cartesio e ottenuto l’insegnamento a Dui-
Sempre nel 1913 ma in Germania, Ru- sburg, Clauberg scrisse poi diverse opere
dolf Eisler16 nel suo dizionario di filosofia dove le intuizioni cartesiane venivano ri-
indica la prima utilizzazione della parola comprese e reintegrate nel milieu della
latina ontologia nell’opera del filosofo cal- scolastica riformata seicentesca.
vinista Johannes Clauberg (1622-1665), Ora, l’attribuzione del neologismo onto-
Elementa philosophiae sive Ontosophia del logia a Clauberg fatta da Eisler, assume
1647. Sappiamo peraltro che alla prima particolare valore perchè consente – sep-
edizione dell’opera ne seguirono altre due, pur in mancanza di una più ampia ed esau-
peraltro variate anche nel titolo: la Onto- stiva ricostruzione – di riportare l’oggetto
sophia nova, quae vulgo Metaphysica storico della nascita dell’ontologia entro il

sophia. Cf. M. DEVAUX, L’avancement de la mé- l’ens, della sostanza e dell’accidente. Cf. G.W.
taphysique réelle selon Leibniz. Nomenclature et LEIBNIZ, Opuscules et fragments inédits de Leibniz,
réalité de la métaphysique leibnizienne après l’Iter L. Couturat (éd.), Paris 1903, rist. Olms, Hilde-
Italicum, thèse dactyl., Université de Paris-IV Sor- sheim 1961, Phil., VIII, 1-2, pp. 511-512.
bonne, 2004, cap. IV, p. 151. 16 Si veda la voce «Ontologie», in R. EISLER,
13 R. GÖCKEL, Lexicon philosophicum quo tan- Handwörterbuch der Philosophie, E.S. Mittler &
quam clave philosophiae fores aperiuntur, Typis vi- Sohn, Berlin 1913, pp. 460-461.
duae Matthiae Beckeri, Impensis Petri musculi & 17 Quest’ultima edizione è quella inserita negli
Ruperti Pistorij, Francofurti 1613, rist. Olms, Hil- Opera omnia di Clauberg editi postumi ad Amster-
desheim-New York 1980, p. 16. dam nel 1691. Cf. J. CLAUBERG, Metaphysica de En-
14 P. GENY, Questions d’enseignement de philo- te, quae rectiùs Ontosophia, in CLAUBERG, Opera
sophie scolastique, Beauchesne, Paris 1913, 1n., p. 48. omnia philosophica, cura Joh. Theod. Schalbru-
15 Nel frammento in questione Leibniz espone chii, Ex Typographia P. & I. Blaev, Amstelodami
una Introductio ad Encyclopaediam arcanam in 1691, rist. Olms, Hildesheim 1968, I, pp. 277-340.
cui la Scientia Generalis viene descritta come un 18 Per inciso va ricordato che nella letteratura

«oceano» in cui confluiscono come un continuum, critica tedesca c’era già stata una precedente attri-
una grande varietà di scienze particolari e di di- buzione a Clauberg del termine nel 1879 in un la-
scipline strumentali. Tra queste Leibniz annovera voro di Rudolf Eucken che cita in proposito la ter-
la logica, la gnostologia o noologia quale scienza za edizione dell’Ontosophia del 1664. Si veda R.
del pensabile in generale, la mnemotecnica, l’arte EUCKEN, Geschichte der philosophischen Terminolo-
caratteristica e combinatoria, il metodo e come ul- gie, unveränd. Nachdr. der Ausg., Leipzig 1879, ri-
tima l’ontologia quale scienza dell’aliquid, del- st. Olms, Hildesheim 1960, 3n., p. 133.
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contesto nel quale propriamente nacque: la più ampia e dettagliata ricostruzione stori-
scolastica riformata del XVII secolo. Ed è ca sulla scolastica protestante e riformata
proprio muovendosi in questo ambito stori- seicentesca. La costituzione di una reine
co, che in un suo lavoro successivo, il Wör- Ontologie è da Wundt espressamente letta
terbuch der philosophischen Begriffe (1927- come l’esito maturo di quella separazione
1930)19, Eisler rinviene l’uso – questa vol- tra prima philosophia e metaphysica conse-
ta in greco – del nome ojntologiva, nel Lexi- guita già da Benito Pereira nel suo De com-
con philosophicum di quello che sarà poi munibus omnium rerum naturalium princi-
definito il «fondatore della metafisica cal- piis et affectionibus23. Di questa scissione
vinista»20: Rudolph Göckel. Eisler è dun- (Unterscheidung) della metafisica si è avu-
que il primo nella critica del Novecento ad ta poi ricezione documentabile nella meta-
attribuire il termine a Goclenius. Va detto fisica di Göckel, di Bartlomew Kecker-
che questa attribuzione rimane priva di ul- mann (1571/2/3-1608) e di Johann Heinri-
teriori sviluppi problematici, restando ch Alsted (1588-1638). Seguendo dunque
inoltre pressoché ignorata per oltre un ven- la ricostruzione di Wundt fu anzitutto la
tennio – come vedremo – dalla storiografia scolastica calvinista ad appropriarsi ed
filosofica. istituzionalizzare quel «nuovo» modello di
Nel 1939 la questione dell’attribuzione metafisica. Tra gli esiti filosofici più radi-
del neologismo ontologia viene affrontata cali si ebbe la decisione di affrontare in li-
nel testo di Max Wundt Die deutsche Schul- bri rigorosamente distinti il problema del-
metaphysik des 17. Jahrhunderts21. Secon- l’ente e quello della sua causa (Dio).
do Wundt sarebbe da riconoscere al meta- La ricezione della scolastica luterana
fisico e teologo luterano Abraham Calov fu invece successiva ed ebbe inizio con
(1612-1686), nella sua opera Metaphysica un’opera del 1621 di Christoph Scheibler
divina22 del 1636, la prima occorrenza del (1589-1653)24. Però, secondo le informa-
termine. Nell’opera di Wundt non sono zioni su cui Wundt poteva contare, sarebbe
menzionate dunque le nuove acquisizioni stata proprio la scolastica luterana il con-
di Eisler, ma lì la questione del neologismo testo entro cui fu avvertita l’urgenza filoso-
viene per la prima volta ricompresa in una fica di chiamare diversamente – appunto

19 Si veda la voce «Ontologie», in R. EISLER, 22 A. CALOV, Metaphysica divina a principiis

Wörterbuch der philosophischen Begriffe, Bd. 2, primis eruta, Rostockii 1636, in CALOV, Scripta
E.S. Mittler & Sohn, Berlin 1929, pp. 344-346. A philosophica, Impensis Joachimi Wilden, literis
questo lavoro di Eisler faranno successivamente ri- Alberti Hakelmanni Lubecae 1651, vol. I, p. 145.
ferimento, proprio a riguardo della prima occorren- 23 Nella sua prima edizione (Roma, 1562) l’o-
za del termine ontologia, due importanti articoli pera di Pereira recava il titolo di Physicorum sive
uno di Ernst Vollrath e l’altro di Josè Ferrater Mo- De principiis rerum naturalium libri XV. A partire
ra. Cf. E. VOLLRATH, Die Gliederung der Metaphysik dall’edizione del 1576 (Roma) l’opera comparve
in eine «Metaphysica generalis» und eine «Me- poi con il titolo variato e definitivo di De communi-
taphysica Specialis», «Zeitschrift für philosophi- bus omnium rerum naturalium principiis et affectio-
sche Forschung», 16 (1962), pp. 258-284, in part. nibus libri XV, e conobbe differenti edizioni e luo-
16n., p. 266; J. FERRATER MORA, On the early Hi- ghi di pubblicazione. Riguardo le edizioni dell’o-
story of Ontology, «Philosophy and phenomenolo- pera si veda ROMPE, Die Trennung von Ontologie
gical research», 24 (1963), pp. 36-47, in part. 38. cit., pp. 37-38; C.H. LOHR, Latin Aristotle Commen-
20 Cf. P.-F. MOREAU, Wolff et Goclenius, «Ar- taries, Leo S. Olschki, Firenze 1988, vol. II, p. 318.
chives de philosophie», 65 (2002), pp. 7-14, in 24 Cf. C. SCHEIBLER, Theologia naturalis et an-
part. 8. gelographia, hoc est summaria repetitio totius doc-
21 M. WUNDT, Die deutsche Schulmetaphysik trinae metaphysicae de Deo et Angelis, Chemlinus,
cit., in part. pp. 94, 117, 169-171, 257-260. Giessae 1621.
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con il nuovo nome di ojntologiva, come fece men, secondo Suárez, consente dunque al-
Calov precedendo di fatto Clauberg25 – la la metafisica di esercitarsi su delle nozioni
parte generale della metafisica. quidditative cui può essere accordato un
Con L’être et l’essence di Gilson, come esse possibile. Indipendentemente dal fatto
già riferito, la nascita dell’ontologia assu- che una singola natura abbia un vero esse
me un valore storiografico determinante reale actuale27 in ragione della creazione
perchè letta come sorta di svolta epocale (effectio) divina, è possibile accordarle co-
nella storia della metafisica. Anzitutto Gil- munque una realtà secundum se – riferita
son stringe un nesso causale diretto tra cioè solo alla sua costituzione intrinseca –
l’essenzializzazione dell’essere e quella attraverso la ripugnanza logica28. A marca-
frattura interna all’unità della metafisica re questa tendenza essenzialista sarebbe
da lui rilevata già in Scoto, poi nello scoti- stata poi, a detta di Gilson, la scelta di Suá-
smo francese di Francis de Meyronis e in rez per la distinzione di ragione – rispetto
quello padovano di Antonio Trombetta. a quella reale o a quella modale – per cui
Con Suárez poi questo primato dell’es- l’esistenza è pensata come l’atto ultimo
senza diventa ancora più evidente nel ten- dell’essenza «nella linea dell’essenza stes-
tativo riscontrabile nelle sue Disputationes sa». L’esito più naturale di questo percorso
metaphysicae (1597) di guadagnare all’a- di pensiero è il conseguimento di quella
nalisi metafisica l’uso nominale della no- scienza dell’essere «integralmente desi-
zione di ens, oltre che quello participiale. stenzializzato»29 che Clauberg, secondo
Usato come participio, ens indica ciò che quanto era a conoscenza di Gilson, deno-
esiste in atto. Nel suo uso nominale ente è minò appositamente ontologia, cin-
ciò che «possiede o può possedere l’essere quant’anni dopo le Disputationes metaphy-
[...], non in quanto esercitato in atto, bensì sicae30. Per inciso va detto che a Gilson, co-
per potenza o per attitudine»26. Pertanto me peraltro anni prima a Eisler (1913), do-
preso come nome l’ente indica ciò che ha veva essere sfuggito quel passo della prima
un’essenza reale, la quale non significa al- edizione dell’Ontosophia31, in cui trattando
cunché di inventato o chimerico, ma sem- dei nomi della scienza universale dell’ente
plicemente ciò che è atto ad esistere (apta è lo stesso Clauberg32 ad attribuire la pa-
ad realiter existendum). Il grado dell’astra- ternità di ontologia a Calov.
zione precisiva che conclude all’ens ut no- Nel suo lavoro del 1953 sulla teodicea

25 Va segnalato in proposito che in un lavoro di 29 GILSON, L’être et l’essence cit., p. 172, trad. it.

Hans Pichler di poco precedente rispetto a quello di cit., p. 159.


Wundt veniva ancora confermata a Clauberg la pa- 30 GILSON, L’être et l’essence cit., 1n., p. 171,

ternità del nuovo nome della scienza metafisica. Cf. trad. it. cit., 44n., p. 158.
H. PICHLER, Einführung in die Kategorienlehre, 31 “Nomina atque titulos utrique disciplinae

«Kant-Studien», 2 (1937), repr. Topos, Vaduz 1978, distinctos admodum indidere Sapientes. Logicen
p. 4. Dialecticam, rationis artem, organum, o[rganon ojr-
26 F. SUÁREZ, Disputationes metaphysicae, in gavnwn &c: appellitârunt: Metaphysicam dixere
SUÁREZ, Opera omnia, Editio nova, voll. XXV-XXVI, primam, supremam, transnaturalem philosophiam,
C. Berton (éd.), Vivès, Paris 1866, rist. Olms, Hilde- divinam, catholicam, universalem scientiam: no-
vissimè Ontosophiam Caramuel Lobkowitz, Onto-
sheim 19982, vol. I, disp. II, s. IV, n. 3, p. 88, trad. it.
logiam post alios Abr. Calovius, aptissimè uterque,
delle prime tre Disputazioni a cura di C. Esposito,
nominaverunt”. Cf. J. CLAUBERG, Elementa philo-
Rusconi, Milano 1996, p. 409. sophiae sive Ontosophia. Scientia prima de iis quae
27 SUÁREZ, Disputationes metaphysicae cit., II,
Deo Creaturisque suo modo communiter attribuun-
disp. XXXI, s. II, n. 11, p. 232. tur, distincta partibus quattuor, Typis Joannis Ni-
28 SUÁREZ, Disputationes metaphysicae cit., II, colai, Groningae 1647, § 89, p. 278.
disp. XXXI, s. VI, n. 13, p. 246. 32 Anche nell’edizione inglese, ampiamente
564 Varia

in Leibniz33, Gaston Grua segnala la prima Clauberg. Si deve inoltre retrodatare ulte-
occorrenza sia in Calov che in Clauberg, riormente la genesi filosofica del problema
presumibilmente per distinguere l’occor- alla Metaphysica divina di Calov e al Lexi-
renza del termine nella forma greca usata con philosophicum di Göckel. Dopo dunque
dal primo, da quella latina utilizzata inve- la citazione di Rudolph Eisler nel 1929,
ce dal secondo. quella di École è la prima definitiva attri-
Gli studi di Jean École riarticolano il buzione del neologismo a Goclenius ri-
problema della nascita dell’ontologia a scontrabile nella storiografia contempora-
partire dall’opera metafisica di Christian nea36; va anche detto però che a quest’ulti-
Wolff. Sappiamo che gran parte del corpus mo viene riconosciuto solo il merito del co-
wolffiano divenne la base dell’insegna- nio. Risulta essere stato propriamente Ca-
mento universitario protestante durante lov, invece, il primo ad aver scientemente
l’Aufklärung. In merito la storiografia par- elaborato una ontologia quale parte preli-
la esplicitamente di una «età di Wolff» du- minare della metafisica.
rata per tutta la prima metà del XVIII se- Questa ipotesi storiografica viene ri-
colo. presa e in qualche modo radicalizzata in un
In un suo articolo del 1961, École34 ri- famoso articolo di José Ferrater Mora, On
considera il giudizio diffuso fra i critici se- the early History of Ontology37. Ferrater
condo cui quella di Wolff sarebbe stata la Mora riprende Eisler nell’assegnare il nuo-
prima ontologia compiuta della storia del- vo termine a Göckel segnatamente alla vo-
la metafisica. Secondo lo studioso francese ce Abstractio del Lexicon.
prima di Wolff è altrettanto possibile parla- A suo avviso questa prima occorrenza
re di progetti compiutamente ontologici sarebbe rimasta però solo incidentale e pri-
con Du Hamel, con il domenicano Antonin va di conseguenze teoreticamente rilevan-
Reginald (1605-1676)35 e ancor prima con ti38, tant’è che come per École – peraltro ci-

rielaborata e rivista, di L’être et l’essence, Gilson pia, cum suis consequentiis del 1669, rieditata a Pa-
conferma la paternità del termine a Clauberg. Cf. rigi nel 1878. Cf. ÉCOLE, La «Philosophia prima si-
É. GILSON, Being and some Philosophers, Pontifical ve Ontologia» de Christian Wolff cit., p. 116.
Institute of mediaeval Studies, Toronto 19522, pp. 36 Nell’articolo già citato di Ernst Vollrath
108-153, in part. 112-113. (1962), comparso un anno dopo quello di École,
33 G. GRUA, Jurisprudence universelle et théo- troviamo confermata l’attribuzione di ontologia a
dicée selon Leibniz, Presses universitaires de Fran- Göckel. Oltre alla descrizione della partizione del-
ce, Paris 1953, 114n., p. 43. l’astrazione della materia così come esposta nel
34 J. ÉCOLE, La «Philosophia prima sive Onto- Lexicon philosophicum, Vollrath evidenzia come la
logia» de Christian Wolff: Histoire, doctrine et distribuzione (Gliederung) della metafisica in una
méthode, «Giornale di metafisica», 16 (1961), pp. parte generale e una speciale sia rinvenibile in Go-
114-125. Un’altra ricognizione storica di École clenius. Cf. VOLLRATH, Die Gliederung der Me-
sulla questione dell’occorrenza del nome ontolo- taphysik cit., pp. 265-267.
gia, in cui peraltro viene confermata la prima com- 37 J. FERRATER MORA, On the early History cit.,

parsa del termine nel Lexicon philosphicum, è rin- pp. 36-47.


venibile diversi anni dopo nel suo Étabilissement 38 “In his Wörterbuch der philosophischen Be-
du texte, in C. WOLFF, Philosophia rationalis sive griffe, Rudolf Eisler refers to this instance [quella
Logica. Pars I, in WOLFF, Gesammelte Werke, J. del Lexicon di Goclenius], but fails to indicate its
École (Hrsg.), Olms, Hildesheim-Zürich-New significance. In way, Eisler was right, because it
York 1983, II Abt., Bd. 1.1, pp. 144-147. has no significance”. E ancora riguardo Göckel
35 Antonin Reginald espose sotto il titolo di De “[...] he had scarcely done anything to produce a
Ontologia la prima parte della sua opera d’esposi- new terminology. At any rate, his introduction of
zione della metafisica di Tommaso d’Aquino dal ti- the word «ontology» in the Lexicon does not seem
tolo Doctrinae Divi Thomae Aquinatis tria princi- to be the result of a careful plan: it looks more like
Note Cronache Recensioni 565

tato più volte nell’articolo – è solo con Ca- rater Mora come puramente accidentale
lov che si può parlare di un primo progetto (afterthought) – fosse rimasta priva di con-
compiutamente ontologico39. A conferma seguenze rilevanti è smentito storicamente.
del giudizio per cui l’uso del termine fatto Basti riferirsi alla scelta di Alsted che nel-
da Goclenius sarebbe un incidente senza la sua opera Cursus Philosophici Encyclo-
conseguenze filosoficamente rilevanti per- paedia (1620) riporta il nuovo nome di ojn-
chè privo di una problematizzazione ade- tologiva proprio di rimando all’autorità di
guata, Ferrater Mora cita anche un’altra Goclenius e all’occorrenza del Lexicon del
opera del filosofo di Marburg, la Isagoge in 161343.
peripateticorum et scholasticorum primam Parte di queste nuove acquisizioni sul-
philosophiam (1612)40, di poco precedente la scolastica riformata, e in particolare ri-
al Lexicon. In quest’opera secondo Ferrater guardo alle opere metafisiche di Goclenius,
Mora oltre a non utilizzare il termine, sono rinvenibili nella dissertazione del
Göckel avrebbe posto come sinonimi prima 1968 di Elisabeth Marie Rompe 44. Il focus
philosophia e metaphysica di fatto esclu- analitico è stretto sulla metafisica di Perei-
dendo ogni tipo di frattura epistemologica ra e le relative influenze presenti in alcune
in seno alla scienza dell’ente. Probabil- opere scolastiche luterane e calviniste. A
mente Ferrater Mora doveva ignorare che Göckel viene ormai assegnata in modo de-
l’edizione della Isagoge del 1612 era una finitivo la paternità del neologismo, letta
ristampa rispetto alla prima edizione del però tutt’internamente a quella tendenza
testo (Frankfurt, 1598)41. La critica suc- alla riduzione della metafisica – o propria-
cessiva (Rompe, Courtine, Moreau)42 ha mente della sua parte generale – a scienza
peraltro letto proprio in quel lavoro una trascendentale e astratta dell’ente.
delle più significative e radicali distinzioni È soprattutto però in due lavori, uno di
in senso ontologico della metafisica. Il fat- Jean-François Courtine45 e l’altro di Jean-
to poi che la scelta di Göckel – letta da Fer- Luc Marion46, che al gesto di Goclenius

a purely casual and inconsequential remark”. Trennung von Ontologie cit., pp. 203-218; COURTI-
“The first book in which the word «ontology» oc- NE, Suarez et le système cit., pp. 408-413, trad. it.
curs is, as we said, Goclenius’s Lexicon. But the oc- cit., pp. 344-348; MOREAU, Wolff et Goclenius cit.,
currence had no consequences – indeed, no im- in part. pp. 9-12.
portance”. FERRATER MORA, On the early History 43 “Metaphysica est sapientia, quae considerat
cit., pp. 38-39, 41. ens qua ens est. Aliâs dicitur prima philosophia, &
39 Successivamente a Calov, nella ricostruzio-
ojntologiva in Lexico Goclenii pag. 16”. Cf. J.H. AL-
ne storica di Mora, figura Juan Caramuel STED, Cursus Philosophici Encyclopaedia Libris
Lobkowitz (1606-1682) che nella sua Realis et ra- XXVII, Typis Christophori Corvini, Herbornae
tionalis philosophia (1642) espose una scienza del- Nassoviorum 1620, l. V, c. I, p. 149. Si veda anche
l’ente e delle sue proprietà generali da lui denomi-
J.H. ALSTED, Encyclopaedia Septem tomis distinc-
nata Ontosophia.
ta, Herbornae Nassoviorum 1630, t. III, l. XI, c. I,
40 R. GÖCKEL, Isagoge in Peripateticorum et
p. 573, rist. W. Schmidt-Biggemann (Hrsg.), From-
scholasticorum primam Philosophiam, quae vulgo
mann-Holzboog, Stuttgart-Bad Cannstatt 1989,
dicitur Metaphysica cum alio novo systemate me-
Bd. 2, p. 573.
taphysico, Prostat in officina Zachariae Palthenij
44 ROMPE, Die Trennung von Ontologie cit., pp.
D., Francofurti 1612.
41 R. GÖCKEL, Isagoge in peripateticorum et 203-218.
45 J.-F. COURTINE, Ontologie ou métaphysique?,
scholasticorum primam philosophiam quae dici
consuevit Metaphysica, Ex Officina M. Zachariae «Giornale di metafisica», 7 (1985), pp. 3-24.
Palthenii, Francofurti 1598, rist. Olms, Hilde- 46 J.-L. MARION, Sur le prisme métaphysique de

sheim-New York 1976. Descartes. Constitution et limites de l’onto-théo-lo-


42 Si fa riferimento alla lettura di ROMPE, Die gie dans la pensée cartésienne, Presses Universi-
566 Varia

viene attribuita una consapevolezza filoso- dell’astrazione proprie dell’aristotelismo


fica e un rilievo determinante nella storia scolastico. Il passo ulteriore di Cartesio in
della metafisica moderna. Sia l’articolo di questa prospettiva consiste nel pensare l’a-
Courtine che il saggio di Marion riesami- strazione dalla materia non solo pertinente-
nano alcune delle questioni fondanti la na- mente agli oggetti, ma anche e soprattutto
scita della nuova scienza dell’ente – come pertinentemente alla mens. In merito Ma-
la partizione sistematica della metafisica e rion cita la formula cartesiana abducere
la dottrina dell’astrazione – nel raffronto mentem a sensibus come l’atto tramite il
puntuale tra Pereira e Göckel. quale si ottiene astrattivamente quello che
Il confronto con Goclenius viene con- per Descartes è propriamente l’«oggetto
dotto da Marion nel tentavo di chiarire – formale della metafisica»49. Va però notato
quasi per contrasto – quanto e come la fi- che l’astrazione radicale di Descartes segue
losofia di Descartes si presenti come una un tragitto e una dinamica per così dire tut-
«non-ontologie explicite et revendi- ta “metafisica” e non certo ontologica. Nel-
quée»47. Esaminando la tripartizione del- l’opera cartesiana infatti non si trova alcu-
l’astrazione (a singulari seu sensili; secun- na tematizzazione del concetto di ens com-
dum rationem tantum; secundum rem et ra- mune, anzi quando questo viene richiamato
tionem) proposta da Goclenius nel Lexicon è per il fine esplicito – complice anche l’op-
e ripresa rispetto a quella esibita nel De zione anti-scolastica di Cartesio – di «ne-
communibus da Pereira48, Marion nota co- garne l’intelligibilità o l’utilità filosofica».
me il grado astrattivo di separazione dalla Gli entia sono dunque subito intesi come
materia sia in grado di determinare e pre- generi o specie, per cui la prima philo-
giudicare quanto ai suoi sviluppi la dina- sophia di Descartes, rinunciando al concet-
mica analitica di un’intrapresa metafisica. to massimamente astratto di ente quale
Secondo quanto esposto nel Lexicon da transgenerico universale, si configura come
Göckel, attraverso l’astrazione cum singu- una vera «denegazione ontologica».
lari tum universali – che è poi quella deno- Nell’articolo Ontologie ou métaphysi-
minata anche ontologica – è possibile gua- que, Courtine legge la comparsa del termi-
dagnare il campo in cui deve operare l’ana- ne ontologia come una «tappa capitale»
lisi trascendentale della philosophia de en- nella storia della interpretazione della Me-
te o oJntologiva. Anche in Descartes, secon- tafisica di Aristotele. Pertanto la scelta di
do Marion, la metafisica deve esercitarsi su Goclenius50 di dare un nome nuovo a ciò
oggetti intelligibili separati astrattivamente che Pererius aveva equivocamente e «ma-
dalla materia, anche se non con le modalità ladroitement»51 chiamato ancora prima

taires de France, Paris 1986, trad. it. di F.C. Pap- del termine ontologia. Leinsle annota peraltro che
paro, Guerini e Associati, Milano 1998. la separazione epistemologica tra metaphysica e
47 MARION, Sur le prisme cit., p. 80, trad. it. cit., prima philosophia propria di Pereira fu recepita e
p. 93. adottata in area protestante da Göckel, ma solo
48 Cf. B. PEREIRA, De communibus omnium re- successivamente al metafisico altdorfino Nikolaus
rum naturalium principiis & affectionibus, Impensis Taurellus (1547-1606), peraltro citato da Gocle-
Venturini Tramezini, Romae 1576, l. I, c. VII, p. 16. nius nella sua Isagoge in peripateticorum et scho-
49 MARION, Sur le prisme cit., 29n., p. 30, trad. lasticorum primam philosophiam (1598). Cf. U.G.
it. cit., 30n., p. 49. LEINSLE, Das Ding und die Methode. Methodische
50 In un importante lavoro pubblicato lo stesso Konstitution und Gegestand der frühen protestanti-
anno dell’articolo di Courtine e riguardante la co- schen Metaphysik, 2 Bde., Maro-Verlag, Augsburg
stituzione della nuova tradizione metafisica prote- 1985, in part. pp. 184-188.
stante, Ulrich Gottfried Leinsle attribuisce anch’e- 51 COURTINE, Ontologie ou métaphysique? cit.,

gli a Goclenius la prima utilizzazione riscontrata p. 23.


Note Cronache Recensioni 567

philosophia, viene letta come l’inizio di una I risultati storiografici ed ermeneutici


nuova “storia” nella storia della metafisica: cui perviene questo articolo di Courtine so-
la storia dell’ontologia appunto. Il conio no stati poi a distanza di pochi anni ampia-
del neologismo funge così da terminus ad mente ripresi e riproposti nel suo lavoro
quem di quel lento e complesso processo di Suarez et le système de la métaphysique. In
disarticolazione – compiutosi nella scola- questo studio monografico, Courtine si ci-
stica riformata primo-moderna – del nesso menta a rintracciare nel tentativo di Suárez
«causale» interno alla metafisica aristote- di ricondurre a «sistema» la tradizione me-
lica tra il primo, ossia ciò che è eminente, tafisica aristotelica, il punto di abbrivio
e l’universale: nesso voluto secondo Cour- che avrebbe determinato teoreticamente la
tine dallo stesso Aristotele nella sua defi- rottura ontologica, codificata poi dalla sco-
nizione della filosofia prima come scienza lastica moderna. Va peraltro notato che pur
universale in quanto scienza del primo (ka- confermando la prima comparsa del termi-
qovlou o{ti prwvth)52. ne nel Lexicon philosophicum di Goclenius,
Tale ristrutturazione ontologica della in una nota del testo53 – successivamente
metafisica avrebbe infranto così definitiva- ad una segnalazione di Freedman – Cour-
mente ogni possibile equilibrio onto-teo-lo- tine segnala l’occorrenza in latino di onto-
gico da arrivare a determinare il miscono- logia anche in un’altra opera del 1613: il
scimento – avvenuto nella tradizione scola- Theatrum philosophicum di Jakob Lorhard.
stica tedesca moderna – della dottrina del- In merito viene riferito che l’opera – pub-
l’analogia dell’ente. L’incapacità ormai dif- blicata postuma a Basel come secunda edi-
fusa ad intendere Dio come primum analo- tio di una prima edizione evidentemente a
gatum, ingenerò il risultato di porre l’ente lui non ancora nota – espone attraverso le
sommo come grado o modo dell’ens univer- tavole dicotomiche tipiche del ramismo le
sale: di questa “regione” dell’ente avrebbe partizioni delle discipline filosofiche.
potuto trattare solo una teologia intesa La metafisica è espressamente chiama-
esclusivamente come scienza speciale. ta da Lorhard ontologia ed è propriamente
Courtine non manca di sottolineare poi co- definita come la scienza dell’intelligibile
me l’esito contrario a questo, ma comune al- puro concepito dalla ragione umana come
la stessa tradizione scolastica, e perciò a separato da qualsivoglia concetto di mate-
quella stessa incapacità di riferirsi ad un ria. Definizione che Courtine opportuna-
paradigma analogico, fu poi l’identificazio- mente rileva analoga a quella presente nel-
ne radicale dell’ente con la sostanza prima, la principale opera di metafisica di un al-
quindi con Dio. Ciò si ebbe con la scuola di tro filosofo calvinista: il Metaphysicae sy-
Altdorf – Ernst Soner (1573-1612), Mi- stema methodicum (1604) di Clemens Tim-
chael Piccart (1574-1620), Christian pler (1563/4-1624). Rispetto dunque alle
Dreier (1610-1688) – e con Jakob Thoma- ricostruzioni storiche fornite da Ferrater
sius (1622-1684), conducendo ad inevita- Mora o da École, già in questo lavoro di
bili conclusioni panteistiche. Courtine è possibile rilevare un importan-

52 La citazione della Metafisica riportata da 53 COURTINE, Suarez et le système cit., 6n., p.

Courtine evidenzia come egli ritenga integralmen- 410, trad. it. cit, 8n., p. 346. Va rilevato inoltre che
te originali – cioè aristotelici e non frutto di una in un lavoro di Panajotis Kondylis edito lo stesso
qualche interpolazione successiva e non autentica anno di quello di Courtine (1990) è riscontrabile
– le linee conclusive del capitolo I del libro VI (E), una nuova attribuzione del termine a Göckel. Cf. P.
come anche il capitolo VII del libro XI (K). Cf. ARI- KONDYLIS, Die neuzeitliche Metaphysikkritik, Klett-
STOTELES, Metaph., E, 1, 1026a29-31 e K, 7, Cotta, Stuttgart 1990, p. 254.
1064b11-14.
568 Varia

te avanzamento delle ricerche sulla nasci- disciplinari del cosiddetto ontological


ta dell’ontologia. Anzittuto all’uso del neo- Commitment.
logismo da parte di Göckel viene qui attri- Riguardo Lorhard – cui viene confer-
buita una rilevanza per la storia della me- mata la paternità del termine nell’opera del
tafisica anni prima disconosciuta (Ferater 1606 – sono riferite alcune importanti no-
Mora) o non adeguatamente problematizza- tizie biografiche che attestano i suoi rap-
ta (École). In secondo luogo lo status quae- porti con la Philipps-Universität di Mar-
stionis proposto da Courtine impone dal burg. A Marburgo infatti il rettore di Sankt
punto di vista storico e genetico-problema- Gallen ebbe la chiamata ad insegnare teo-
tico di retrodatare la comparsa del termine logia nel maggio 1607 dal Langravio Moritz
ad una generazione di scolastici protestan- von Hessen, protettore dell’Università; ri-
ti e riformati precedente a quella di Calov cordiamo inoltre che in quegli stessi anni
e Clauberg: appunto a Göckel, Lorhard e alla Philipps-Universität insegnava pro-
Timpler. prio Göckel. La nomina per Lohrard sfumò
Nel maggio 2003 Raul Corazzon dà no- e già nel settembre 1607 egli tornò alla sua
carica rettorale a Sankt Gallen56. Sulla ba-
tizia della sua scoperta della prima edizio-
se delle notizie riportate dagli autori, viene
ne del Theatrum philosphicum di Lorhar-
supposto come altamente probabile che
dus54. L’opera dal titolo Ogdoas scholastica
Goclenius abbia mutuato il termine ontolo-
pubblicata a Sankt Gallen nel 1606, reca gia – utilizzandolo poi nel Lexicon del
già nel frontespizio il termine latino onto- 1613 – proprio da Lorhard in ragione dei
logia posto come sinonimo di metaphysica. rapporti accademici presumibilmente in-
A tutt’oggi la scoperta del neologismo nel- tercorsi tra loro nel 1607, oltre che per la
la Ogdoas scholastica fissa la prima occor- possibile lettura della Ogdoas scholastica.
renza storicamente rinvenuta e accertata. L’ipotesi viene poi suffragata dall’af-
Successivamente alle novità comunica- fronto critico delle definizioni date da
te da Corazzon, è possibile rilevare alcune Lorhard di metaphysica, intelligibile e du-
nuove acquisizioni in un articolo di Peter ratio. Intelligibile per Lorhard è «tutto ciò
Ørstrøm, Jan Andersen e Henrik Schärfe che può essere percepito e compreso dal-
(2005)55. Il lavoro tenta di rappresentare l’intelletto»57. Esso viene innanzitutto di-
una mappatura dell’ontologia in quanto di- stinto in aliquid e nihil. Solo ciò che è qual-
sciplina epistemologicamente distinta a cosa di positivamente definito è in grado di
partire dalle origini seicentesche sino alla garantire la ratitudo sufficiente alla forma-
Computer Science e alle implicazioni inter- zione trascendentale e alla definizione del-

54 In merito si veda il sito http://www.formal- tual Structures, Kassel, July 17-22, 2005, F. DAU /
ontology.it, in particolare alla sezione “The Ori- M.-L. MUGNIER / G. STUMME (eds.), Springer, Ber-
gin of the Word Ontology”. La scoperta della pre- lin-Heidelberg 2005, pp. 425-438, in part. 428-
senza del termine ontologia nella Ogdoas schola- 431.
stica viene poi confermata da Jakob Schmutz nel- 56 In merito nell’articolo si fa riferimento ai
la sua tesi dottorale. Cf. J. SCHMUTZ, La querelle
profili biografici curati da Georg Leonhard Hart-
des possibles. Recherches philosophiques et textuel-
mann (1764-1828), uno dei più noti biografi e sto-
les sur la métaphysique jésuite espagnole, 1540-
1767, thèse dactyl., Ecole Pratique des Hautes rici della città e del cantone di Sankt Gallen. Cf.
Etudes (Paris)-Université Libre de Bruxelles, G.L. HARTMANN, Jakob Lorhard, in Beiträge zu den
2003, 77n., p. 240. Lebensgeschichten aller Geistlichen die Bürger der
55 Cf. P. ØRSTRØM / J. ANDERSEN / H. SCHÄRFE, Stadt St. Gallen..., StadtASG, KiA, IV, 1, 1, Sankt
What has happened to Ontology, in Conceptual Gallen 1826, pp. 95-96.
Structures: Common Semantics for Sharing Know- 57 LORHARD, Metaphysicae seu Ontologiae dia-

ledge. 13th International Conference on Concep- graphe, in Ogdoas scholastica cit., p. 1.


Note Cronache Recensioni 569

le nozioni comuni di ens ed essentia. Que- ca, l’aritmetica, la geometria e la musica.


sti brevi ma puntuali rilievi sull’opera por- Anch’esse si trovano esposte secondo gli
tano poi Ørstrøm, Andersen e Schärfe ad schemi diagrammatici di tradizione rami-
affermare – seppur alla maniera prudente sta o eclettica. Le ultime tre discipline pe-
della supposizione – che Lorhard parrebbe raltro dovevano servire evidentemente ad
aver seguito o essere stato ispirato in meri- integrare rispetto all’Ogdoas l’insegna-
to da Clemens Timpler58. Concordando con mento del quadrivio e quindi delle arti li-
il giudizio di Freedman59 secondo cui l’o- berali. Infine va segnalato che la parte del-
pera di Timpler ha rappresentato lo stan- l’opera intitolata Metaphysicae seu Ontolo-
dard scolastico più riuscito per la filosofia giae Diagraphe è identica in tutte e due le
riformata agli inizi del XVII, il Metaphysi- edizioni del testo. Ricordiamo che Courti-
cae systema methodicum viene presentato ne aveva affermato che l’iniziale definizio-
come un probabile modello anche di ne data da Lorhardus di scienza metafisica
Göckel. Infatti la prefazione all’edizione e del relativo suo soggetto risultava essere
del 1604 dell’opera fu scritta proprio da un’evidente riferimento all’opera metafisi-
Goclenius; ciò attesta di fatto i legami sto- ca di Timpler. Peraltro Ørstrøm, Andersen
rici esistiti tra i due autori calvinisti60. e Schärfe avevano prudentemente ipotizza-
Ora, certe supposizioni avanzate a ri- to che la metafisica timpleriana – la quale,
guardo da Ørstrøm, Andersen e Schärfe lo ricordiamo, conobbe nove successive
vanno sicuramente lette come sviluppi di edizioni di cui alcune non autorizzate – fos-
precedenti osservazioni riportate da Courti- se stata modello per il testo di Lorhard.
ne. Peraltro esse trovano conferma definiti- Alla luce dei nostri riscontri è possibile
va in alcune recenti acquisizioni sulla storia stabilire ora che la parte relativa alla meta-
della nascita dell’ontologia di chi scrive. fisica dell’Ogdoas scholastica non è pro-
Anzitutto lo studio della Ogdoas scho- priamente un’opera originale di Lorhard,
lastica ha confermato complessivamente foss’anche ispirata a quella di Timpler, ma
quattro occorrenze nel corso dell’opera del è l’esposizione letterale del Metaphysicae
termine latino ontologia. L’opera risulta systema methodicum dello stesso Timpler.
composta di otto parti – da cui l’utilizzo del Più precisamente Lorhardus riespose in
grecismo ogdoas (otto) –: la grammatica la- modo pedissequo i singoli Theoremata che
tina, la grammatica greca, la logica, la re- Timpler aveva posto all’inizio di ogni capi-
torica, l’astronomia, l’etica, la fisica, infine tolo. Peraltro all’epoca della pubblicazione
la metafisica o ontologia. La seconda edi- della sua opera nel 1606, il rettore di Sankt
zione dell’opera, intitolata Theatrum philo- Gallen aveva presumibilmente potuto con-
sophicum (Basel, 1613), presenta quattro sultare solo le due edizioni del 1604 (Stein-
discipline aggiuntive – per questo nella de- furt e Lich) del testo timpleriano. Risulta
dicatio l’opera è rinominata dodecada molto poco probabile che egli abbia consul-
scholastica – che sono la grammatica ebrai- tato anche la successiva edizione dell’opera

58 È opportuno in merito ricordare che nell’o- be nove edizioni (Steinfurt 1604, Lich 1604, Ha-
pera di Timpler non si riscontra alcuna occorrenza nau 1606, Frankfurt a.M. 1607, Marburg 1607,
del termine ontologia. Hanau 1608, Frankfurt a.M. 1612, Hanau 1612,
59 Cf. J.S. FREEDMAN, European Academic Phi- Hanau 1616). La storia delle edizioni del testo è
losophy in the Late Sixteenth and Early Seventeenth strumento utile a dettagliare i rapporti intercorsi
Century. The Life, Significance, and Philosophy of tra Timpler e Göckel. In merito si veda l’apparato
Clemens Timpler (1563/4-1624), Olms, 2 voll., bibliografico presente in FREEDMAN, European
Hildesheim-New York 1988. Academic Philosophy cit., vol. II, pp. 738 sqq.
60 Il Metaphysicae systema methodicum conob-
570 Varia

(Hanau 1606), visto che la dedicatio della specie, quindi della sostanza – increata
Ogdoas scholastica reca la data del 24 feb- (Dio) e creata – e dell’accidente.
braio 1606. Le restanti sei edizioni del Me- Quando Göckel venne a conoscenza –
taphysicae systema methodicum sono inve- assai presumibilmente proprio da Lorhard
ce tutte successive all’anno di pubblicazio- nel 1607 – del nuovo nome della metafisi-
ne dell’opera del rettore di Sankt Gallen. ca, aveva già operato nella sua Isagoge
Le esigue differenze riscontrabili rispet- (1598) la distinzione netta tra una scientia
to all’opera di Timpler sono spiegabili con il transcendentalis o prima philosophia e una
fatto che Lorhardus adattò l’opera timpleria- scientia transnaturalis o metaphysica. Lun-
na alle tavole dicotomiche con l’intento evi- gi dall’indicare genericamente o estensiva-
dente di semplificare l’apprendimento agli mente la scienza dell’ente, il termine onto-
«studiosi adolescenti» a cui l’Ogdoas scho- logia per Goclenius chiariva meglio il di-
lastica, come poi il Theatrum philosophi- stinto ambito epistemico che la filosofia
cum, erano destinati. Altre note di distinzio- prima – appunto una philosophia de ente
ne dall’originale timpleriano sono legate ad seu transcendentibus – doveva avere.
alcune brevi aggiunte esplicative e ai soven-
ti ricorsi al grecismo propri di Lorhard: in
ragione di questo alcuni degli originali ter- Guido Cusinato
mini latini si trovano trasposti nell’Ogdoas
negli equivalenti greci. Questo uso del gre- Spinoza e la mente affettiva
cismo non interessò però nel testo di Lorhar-  MARIO G. LOMBARDO, La mente affettiva
dus il termine ontologia che viene adopera- di Spinoza. Teoria delle idee adeguate, Il
to, e così di fatto coniato nel lessico filosofi- Poligrafo, Verona 2004, 190 pp.
co, in latino. La presenza nel testo del neolo-
gismo è di fatto l’unica vera novità apportata A volte gli interpreti di Spinoza rischiano
da Lorhard rispetto a Timpler. di ricordare il dottor Fischelson, protagoni-
Il nome ontologia serve a Lorhardus a de- sta del racconto Lo Spinoza di via del Mer-
nominare la metafisica nella sua totalità, cato di Isaac B. Singer. Il dott. Fischelson,
quindi non esclusivamente una delle due anche dopo trent’anni di studio quotidiano
parti – quella universale rispetto a quella par- dell’Etica, concepiva l’Amor Dei intellec-
ticolare – di cui la scienza risulta composta. A tualis in modo contemplativo e si sentiva
conferma di questo la parte dell’Ogdoas scho- vicino ad esso solo quando di notte, nella
lastica riservata alla metafisica si conclude solitudine della sua soffitta, guardava dal-
appunto con l’espressione «Finis Ontolo- la finestra il cielo stellato sopra di lui, ma
giae», avvalorando pertanto l’assoluta coinci- non quando abbassava lo sguardo verso il
denza posta tra i due nomi della scienza. mondo rumoroso ed i suoi simili con poco
Entrando solo marginalmente nel det- senno. Nonostante conoscesse tutta l’Etica
taglio va detto che la metaphysica univer- a memoria il dottor Fischelson non conce-
salis – come già riferito in precedenza – è piva il terzo genere di conoscenza come
pensata da Lorhard, e quindi da Timpler, un’attività diretta verso l’individualità e
anzitutto come scienza dell’intelligibile capace di motivare una trasformazione del-
puro. L’ente cade sotto l’intelletto solo do- l’esistenza, quanto piuttosto come un atto
po le determinazioni noeticamente prece- intuitivo di pura contemplazione razionale,
denti di aliquid e nihil: si può pertanto con- pacificante verso se stesso ma che lo la-
cludere che così intesa la metafisica assu- sciava indifferente nei confronti degli altri.
ma la caretterizzazione di una tinologia (ti- In questa dimensione rarefatta è desti-
novı-lovgoı) formale più che di una vera no della metafisica spinoziana di rimanere
scienza dell’ente. La metaphysica particu- involta per sempre nelle aporie di un razio-
laris si occupa invece dell’ente in quanto nalismo determinista, tanto che negli ulti-

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