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Esame: FILOSOFIA Professore: CARMINE

dell’EDUCAZIONE MORENO
CONTE

Libro: SAGGEZZA e CURA Autore: CRISTIAN


nell’AZIONE EDUCATIVA SIMONI
INTRODUZIONE
L’APPROCCIO ARGOMENTATIVO e
LE DOMANDE di FONDO
1. PER UNA RAZIONALITA’ TRIDIMENSIONALE

QUESITI PRINCIPALI:
a) CHE COS’È un AZIONE EDUCATIVA?

b) CHI COMPIE/RICEVE un’AZIONE EDUCATIVA?

c) L’AZIONE EDUCATIVA
→ nell’ERA del trionfo della TECNICA + della TECNOLOGIA
→ che hanno uno SCOPO FUNZIONALE e/o PRODUTTIVO:
 COME INFLUISCE sul concetto di EDUCAZIONE,
la RAZIONALITA’ che sottostà al PENSIERO TECNICO?
Martin HEIDEGGER (1889 – 1976; 87 anni)
(è stato un filosofo tedesco ed è considerato il maggior esponente dell'esistenzialismo ontologico e fenomenologico)

PECCATO ORIGINALE
del PENSIERO GRECO e OCCIDENTALE:

┌ Voler riconvertire la THEORIA in TÉCHNE :


→ ricercare una CONOSCENZA
→ immediatamente UTILE + SPENDIBILE
→ che guidi un PROCESSO APPLICATIVO
→ affinché quest’ultimo sia RIGOROSO + PORTI sempre A
RISULTATI RIPRODUCIBILI.

₿ M. HEIDEGGER, LETTERA SULL’UMANISMO (1975):


 L’AGIRE = (conosciuto solo) come PRODURRE un EFFETTO
la cui REALTA’ è valutata in base alla SUA UTILITA’;
 L’ESSENZA dell’AGIRE (invece) = è IL PORTARE A
COMPIMENTO.
Romano GUARDINI (Verona, 1885 – Monaco di Baviera, 1968; 83 anni)
(è stato presbitero, teologo e scrittore italiano naturalizzato tedesco, di religione cattolica.)

• Nel NOVECENTO
→ l’idea di CONOSCENZA UTILIZZABILE + APPLICABILE
→ è stata piegata
→ al mero DESIDERIO di DOMINIO del MONDO
₿ R. GUARDINI, La fine dell’epoca moderna. Il potere (1950)
→ “L’eta’ moderna si compiaceva di
→ BASARE le NORME della TECNICA
→ sull’UTILITA’
→ che ne derivava
→ per il BENESSERE UMANO,
→ DISSIMULANDO così
→ le DISTRUZIONI che la SUA MANCANZA di SCRUPOLI veniva preparando. […]
→ L’UOMO che ne è il PROTAGONISTA
→ sa che NON si tratta NÉ di UTILITA’, NÉ di BENESSERE,
→ MA di DOMINIO
→ che si esprime in una NUOVA STRUTTURA del MONDO.”
In conclusione
La FORMA MENTIS  TEORIA ––APPLICAZIONE ––RISULTATO
che governa
il PENSIERO TECNICO
è INADEGUATA a DEFINIRE una corretta RAZIONALITA’ EDUCATIVA.

→Con HEIDEGGER: nel libro si lancia un monito


CONTRO l’UTILIZZO totalizzante del PRINCIPIO di
UTILITA’ del SAPERE e di NECESSITA’ di un RISULTATO
OGGETTIVO in tutte le ATTIVITA’ UMANE.
→Con GUARDINI: nel libro si denuncia inoltre quanto
la stessa RAZIONALITA’ TECNICO-STRUMENTALE
possa essere facilmente ASSERVITA AD una
semplice LOGICA di DOMINIO del REALE e degli
ESSERI UMANI.
QUALCHE ESEMPIO
(legato al mondo dell’istruzione + a quello della ricerca)
1) Le ATTESE - nell’ambito dell’insegnamento - nei confronti della DIDATTICA (quando percepita come discorso
sulle TECNICHE + STRUMENTI “EFFICACI” per raggiungere certi apprendimenti): si parcellizza il soggetto umano in
ABILITA’ COGNITIVE, COMPORTAMENTALI + COMPETENZE; lo si percepisce come MISURABILE, sede “oggettiva” del
SUCCESSO dell’INTERVENTO ISTRUTTIVO.
2) STUDI PSICOLOGICI/ SOCIOLOGICI (quando si vuole che essi indichino precisamente - attraverso i RISULTATI
dell’INDAGINE EMPIRICA - COME si debba effettivamente AGIRE come EDUCATORI o INSEGNANTI nelle VARIE
SITUAZIONI.
→ L’ATTIVITA’ EDUCATIVA = v. concettualizzata come ATTIVITA’ STRUMENTALE.

3) Il RECLUTAMENTO + la VALUTAZIONE dei DOCENTI di qualsiasi ordine + grado (investito dal


FUNZIONALISMO). Vi è:
→ un ATTACCO al RICONOSCIMENTO del VALORE INOGGETTIVABILE dell’ESPERIENZA DIDATTICA + RELAZIONALE
fatta negli anni;
→ un ATTACCO alla FORMAZIONE INIZIALE + alla F. PERSONALE che si sceglie il docente in tutta liberta;
→ un ATTACCO al TEMPO opportuno per PREPARARE al meglio il COMPITO EDUCATIVO QUOTIDIANO.

∟ Si privilegiano così CRITERI di VALUTAZIONE del DOCENTE “OGGETTIVI” + “DIMOSTRABILI” (accumulo titoli
post formazione iniziale, le presunte formazioni professionali a pagamento, la “disponibilità operosa” nella gestione
amministrativa dell’istituzione di appartenenza).
∟ La FUNZIONALIZZAZIONE/ STRUMENTALIZZAZIONE del DOCENTE a QUALCOS’ALTRO (come: a creare mercato
Della formazione, a svolgere compiti amministrativi o di rappresentanza, ecc.) è una realtà alla quale v. riconosciuto
sempre più un valore più grande rispetto alle altre (invisibili + tacite) dimensioni (come: il complesso di relazioni
umane istaurate nel tempo + gli accorgimenti didattici adottati – forse poco universalizzabili – su misura
rispetto all’utenza).
∟ Sono proprio questi ultimi i VERI FATTORI che FANNO LA DIFFERENZA nella BUONA AZIONE ISTRUTTIVA.
Una VISIONE DEL MONDO(=WELTANSCHAUUNG)
IMPERANTE (/dominante) + UNIDIMENSIONALE

• In questa cultura odierna:


→Si nota l’heideggeriana descrizione del PRINCIPIO di
UTILITA’ OGGETTIVISTICA come SENSO ULTIMO del
LAVORO INTELLETTUALE;
→Trionfo della RAZIONALITA’ TECNICO-STRUMENTALE
e/o FUNZIONALISTA anche in contesti (come quello
dell’EDUCAZIONE) che materialmente NON HANNO
NULLA A CHE FARE con TECNICA + TECNOLOGIA.
Spostandoci sul versante UNIVERSITARIO
Il ricercatore contemporaneo, incluso lo studioso di scienze umane:
a) si deve principiare ad indagare a partire da un quadro teorico già
disponibile;
b) l’argomentazione + la ricerca sono affiliati ad un (/serie di) autore(/-
i) appartenenti alla medesima galassia teorica.
→ Uscire da questo seminato significherebbe RISCHAIRE l’ACCUSA
(imbarazzante x un serio studioso) di ECLETTISMO (/vario,
composito) TEORICO + di INVALIDITA’ dei conseguenti RISULTATI.
→ E’ molto forte oggi la richiesta che la RICERCA offra dei RISULTATI -
UTILIZZABILI/ TRASFERIBILI – EMPIRICAMENTE SUPPORTATI +
GIUSTIFICATI da PERCORSI TEORICI GIA’ RICONOSCIUTI
(/PARADIGMI accettati dall’ACCADEMIA)

 Concediamo che questa PROPOSTA abbia una sua logica cristallina,


TUTTAVIA, questa FORMA MENTIS è l’UNICA veramente POSSIBILE?
 La LOGICA del INCORNICIAMENTO TEORICO
che conduce a RISULTATI APPLICABILI presuppone una
implicita NONCURANZA/ ESCLUSIONE di (quello che
possiamo definire)
INDAGINE PURAMENTE TEORICA, ossia riguardante ciò
che sta addirittura prima della formulazione di
specifiche teorie:
→i PRESUPPOSTI GNOSEOLOGICI*, ANTROPOLOGICI +
ETICI che sono fondamentali nello STUDIO di
un’ATTIVITA’ rivolta all’ESSERE UMANO
(come quella EDUCATIVA).
⃝ Per la RAZIONALITA’ TECNICO-STRUMENTALE, PRESUPPOSTO
DI VERITA’ è ciò che coincide con l’UTILE e/o l’EFFICACE:
ci basta per giustificare la nostra intenzionalità educativa?

*GNOSEOLOGIA: indagine + dottrina filosofica relativa la problema della conoscenza, cioè della
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verifica delle forme e dei limiti dell'attività conoscitiva umana.
Ꙭ La RAZIONALITA’ STRUMENTALE (= teorizzazione specializzata nel creare
RISULTATI “OGGETTIVI”)
→ non fa estinguere solo le DOMANDE FILOSOFICHE legate all’EDUCARE,
→ bensì intacca (= compromette, pregiudica, rovina)
→ l’idea stessa di [2]PRASSI (= ETICA; collegata con il verbo AGIRE)
→ e rimane - nella MENTE e nell’AGIRE delle FIGURE EDUCATIVE - solo “LA
[3]PRATICA” (più STRUMENTAL-OPERATIVA; vb. FARE)
→ che si riduce ad essere ciò che ARISTOTELE** pensò come RAZIONALITA’
STRUMENTALE e POIETICA (=PRODUTTIVO) [POIESIS = PRODUZIONE].
⃝ L’ELISIONE DEI PROBLEMI TEORETICI CHE RIGUARDANO IL SENSO DELL’AGIRE e LA
DOMANDA SUL CHI E’ COINVOLTO NELL’EDUCAZIONE PROVOCA UN’IDEA
UNIDIMENSIONALE, APPIATTITA di AGIRE EDUCATIVO a DETRIMENTO DELLA SUA
VALENZA ETICA: SI HA, DI CONSEGUENZA L’ABBASSAMENTO del TASSO DI
PEDAGOGICITA’.
 L’ALTERNATIVA al SAPERE x UTILIZZARE e/o DOMINARE si chiama:
→ SAPERE x AGIRE al meglio (=[2]PRASSI);
→ (anche) il SAPERE x il SAPERE (= la [1]TEORETICA**): la PURA RICERCA di VERITA’
sulle COSE (natura, storia + quant’altro).
 Il senso generale del CONOSCERE+ dello SVOLGERE delle ATTIVITA’ di
PENSIERO è (come minimo) TRIPARTITO ([1]TEORETICA – [2]PRASSI – [3]PRATICA).
** Se muore la TEORETICA (visione disinteressata sulle cose: sapere x sapere) non si pensano più i FONDAMENTI del PENSIERO +
della SCIENZA stessa. Se muore la PRASSI, la PRATICA (è lasciata sola e) diventa solo TECNICA (non ha più alcun aggancio di tipo
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MORALE).
[1] LA TEORETICA (visione disinteressata sulle cose: sapere x sapere)

‒ permette di riporre il problema dell’ESSERE***;


‒ potrebbe aiutarci a LIBERARE l’ESSERE stesso DALLE SUE
MONDANIZZAZIONI SOCIOCULTURALI (= concepire l’ESISTENZA
DELL’UOMO con sole logiche: di adattamento alla società +
storia di riferimento; dei suoi miti; + dei suoi scopi economici.
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 Nell’ambito dell’educazione è necessario ripensare l’ALTERITA’(=
l’opposto di identità, ciò che non è soggettività -> il mondo
esterno, l’oggettività, il non-io) irriducibile dell’UOMO rispetto
alla REALTA’ SOCIO-CULTURALE + BIOLOGICA:
→ Se sparisce l’IDEA di UOMO (assorbita dalla dedizione di questo
animale intelligente al PROGRESSO TECNICO-MATERIALE)  è
difficile parlare propriamente di possibilità date alla
FORMAZIONE di SE STESSI (non sono un “CASO” della specie “UOMO”; IO sono IO;
il SENSO della MIA ESISTENZA dipende essenzialmente dal COMPIMENTO della MIA PERSONA –
non è per nulla decisivo x il SENSO della MIA ESISTENZA che la SPECIE dell’UOMO si realizzi
(l’illusione di tutte le concezioni umanitarie della vita).

***Il tipico "che cos'è" filosofico: che cos'è un'azione educativa? 11


IL PENSIERO PEDAGIGICO
L’UOMO FORMATO - 1
Il PENSIERO PEDAGOGICO deve confrontarsi con lo
STUDIO FILOSOFICO sull’UOMO + sul SIGNIFICATO
del SUO AGIRE:
→ l’UOMO FORMATO sa RISOLVERE i PROBLEMI
CONCRETI e/o TECNICI (che si presentano nel
VIVERE SOCILE), tuttavia
→ l’UOMO NON è solo CONTINGENZA, ma
→ è anche MISTERO + INTERIORITA’,
→ i SUOI PROBLEMI sono più spesso DENTRO che
FUORI di LUI
→ e queste CONDIZIONI INTERNE hanno bisogno di
RISPOSTE + SALTI FORMATIVI.
IL PENSIERO PEDAGIGICO
L’UOMO FORMATO - 2
• Il vero SOGGETTO FORMATO è CAPACE/IN GRADO di:
 ribaltare i presupposti di un PROBLEMA
CONTINGENTE (= accessorio, casuale, accidentale, eventuale) o
SOCIOCULTURALE, può rifiutarsi di riconoscerlo come
tale + è in grado di chiedere IL PERCHE’ un GRUPPO
SOCIALE vive come PROBLEMATICA una certa
SITUAZIONE quando potrebbe anche NON ESSERLO
(secondo un ALTRO PUNTO di VISTA);
 segnalare come PROBLEMATICO ciò di fronte a cui LA
MASSA rimane INDIFFERENTE.
IL PENSIERO PEDAGIGICO
L’UOMO FORMATO - 3
Il PENSIERO PEDAGOGICO:
→ NON può essere meramente FUNZIONALE + asservito a
RISOLVERE ciò che LA MAGGIORANZA/ IL DIBATITO
PUBBLICO ritiene URGENTE/ EMERGENZIALE
→serve sempre un PENSIERO (anche)
DECONTESTUALIZZATO + CONTEMPLATIVO che faccia da
CONTROPARTE GENERALE + CRITICA,
PERCHE’ solo questo pensiero è:
‒ capace di ANDARE A MONTE + OLTRE i PROBLEMI;
‒ capace di PORTARE i discorsi SU un PIANO PIU’ ALTO;
‒ vocato (= incline (a), predisposto) a creare una CULTURA
PREVENTIVA rispetto all’EMERGERE delle PROBLEMATICGE
EDUCATIVE stesse.
IL PENSIERO PEDAGIGICO. L’UOMO FORMATO – 4
UN ESEMPIO
Il PROBLEMA delle OFFESE + PERSECUZIONI ON-LINE:
 è più di una QUESTIONE di UTILIZZO CORRETTO degli
STRUMENTI MEDIALI;
 fa interrogare (in primis) sul TIPO UMANO prodotto
dalla SOCIETA’ (il mezzo informatico semplicemente ne
amplifica la visibilità);
 si può risalire (inoltre) da questo fatto sin a
discutere sul PROBLEMA GENERALE
deLl’INCLINAZIONE UMANA al MALE.
IL MACROFRAMEWORK della CONTEMPORANEITA’ - 1
(= il suo MODELLO DI PENSIERO più comune)
E’ quello di:
UN MONDO FINITO + DETERMINISTICO + DOMINATO
→ dove ci sono (alcune) “PREDISPOSTE POSSIBILITA’” in cui ESSERE
“INCLUSO”;
→ dove i PROBLEMI sono:
• nelle mani del SINGOLO quando è DIVENUTO ADULTO: a lui v.
imputata la MANCATA ADATTABILITA’ al SISTEMA; è COLPA del
SOGGETTO:
– se NON ha acquisito le COMPETENZE PROFESSIONALI + SOCIALI a far
fronte a questa VITA;
– se NON ha sfruttato le occasioni del LIFELONG LEARNING;
– se NON ha appreso + attuato le PROCEDURE correte x PRODURRE SE
STESSO come INDIVIDUO ADATTO a VIVERE in questa SOCIETA’;
• nel corso dell’infanzia + dell’adolescena (invece): è la SCUOLA che
spesso è ritenuta COLPEVOLE PERCHE’ NON SA RISOLVERE i
PROBLEMI di INTEGRAZIONE dei SINGOLI.
IL MACROFRAMEWORK della CONTEMPORANEITA’ - 2
(= il suo MODELLO DI PENSIERO più comune)

 Si mettono MAI in discussione +


non si cerca MAI di scoprire (prima di tutto):
→i PRESUPPOSTI CULTURALI dei PROBLEMI
che si generano.

 Si cerca MAI di svelare


→l’IDEOLOGIA
che soggiace al tutto
+ attraverso la quale si giudica tutto.
La FILOSOFIA dell’EDUCAZIONE
(come possibilità di TEORESI**** + di DISCORSO ETICO)

Chiama in causa:
• Il SAPERE x una BUONA VITA (quella in cui v.
fatte cose per il bene in se’ dell’uomo – anche
studioso/ studente in questo caso, al di là dei
discorsi all’ordine del giorno.

• La ricerca di COSA SIA IL BENE IN SE’ per


L’UOMO è la VIA maestra
ANTIFUNZIONALIZZANTE.
****TEORESI = RIFLESSIONE, MEDITAZIONE, TEORETICISMO 18
La METAFORA della DIFFERENZA
tra la SORGENTE e il CORSO del FIUME antropizzato a vale

x capire l’ERRORE ORIGINARIO del PENSIERO (HEIDEGGER):


→già rintracciabile presso i Greci
→In ARISTOTELE , lo vediamo neutralizzato dal fatto che nel
PENSIERO dello STAGIRITA tutte le vie sembrano ancora
aperte; nel suo quadro teorico è ancora chiarissimo come
il PENSIERO SPECULATIVO abbia UN VALORE IN SE STESSO;
come è chiara anche la sua distinzione
tra AZIONE e PRODUZIONE.

Stagirita: Di Stagira, antica città greca nella penisola Calcidica: abitante, nativo di Stagira; per antonomasia, lo Stagirita, il filosofo greco
Aristotele (384-332 a.C.), nativo di Stagira. 19
OGGI: L’ERRORE ORIGINARIO del PENSIERO
(più moderno che antico)

secondo GUARDINI
 consiste nella PERDITA di PARIMENTI
(= travaglio, martirio, affano, sofferenza, tormento) del SAPERE:

- puramente PRASSICO [2:il sapere x agire al meglio];


- e non PRATICO) [3:il sapere tecnico] ; e delle relative RAZIONALITA’.
- TEORETICO[1:il sapere x sapere] ;

OGGI:
→ NON facciamo la FATICA di RISALIRE alle SORGENTI del
PENSIERO
→ desideriamo il PENSIERO:
‒ DISPONIBILE PIU’ FACILMENTE;
‒ già DI SENCONDA MANO;
‒ proprio MANIPOLABILE.
₿ G. REALE,
Il PENSIERO dei PRESOCRATICI6 alle radici del PENSIERO EUROPEO

 Solo i greci sono riusciti, sin dal tempo dei filosofi presocratici, a
concepire i PRINCIPI ASTRATTI AUTONOMI (= vere e proprie
porte aperte allo STUDIO SPECULATIVO + DISINTERESSATO 
NON POIETICO (= NON PRODUTTIVO)).

Forse OGGI, c’è in ballo proprio questo:


‒ se vogliamo ancora pensare alla maniera che inaugurarono i
Greci o no
‒ o se siamo maggiormente affascinati dalla possibilità di ricrearci
come “tecno-super Homo Habilis”
(Wiki: Homo habilis è una specie di ominide estinta del genere Homo, apparsa nel Pleistocene, piano Gelasiano, e
vissuta da circa 2,4 a 1,44 milioni di anni fa. L'olotipo di questo ominide è il fossile OH 7, trovato da Jonathan
Leakey il 4 novembre 1960 nella Gola di Olduvai, in Tanzania.)
6SOCRATE (Atene, 470 a.C./469 a.C. – Atene, 399 a.C.): Il contributo più importante che egli ha dato alla storia del pensiero filosofico
consiste nel suo metodo d'indagine: il dialogo che utilizzava lo strumento critico della confutazione, applicandolo prevalentemente
all'esame in comune di concettimorali fondamentali. Per questo Socrate è riconosciuto come padre fondatore dell'etica o filosofia
morale.. 21
• L’ALTERNATIVA alla
RAZIONALITA’ STRUMENTALE + FUNZIONALE
- nei contesti di vita
- sul piano dell’azione

E’:
 la RAZIONALITA’ PRASSICA [2:il sapere x agire al meglio]:
 quel tipo di RAGIONAMENTO che, nel singolo momento, fa
decidere al meglio su una qualche QUESTIONE che coinvolge
direttamente degli ALTRI ESSERI UMANI + considera questi ultimi
come BENI IN SE STESSI.
 Questa prospettiva fu illustrata magistralmente da ARISTOTELE
nella sua ETICA NICOMACHEA + ripresa da tanti altri pensatori
dall’età medievale sino al secolo appena trascorso.)
• L’ALTERNATIVA alla TEORIZZAZIONE FUNZIONALE,
all’APPLICAZIONE PRACTICO-STRUMENTALE
(= al “come si fa per”)
E’:
 da un lato, la TEORETICA [1:il sapere x sapere]
(= l’indagine delle scienze pure) capace di interrogare sui
presupposti di ogni prospettiva(= visione delle cose)
+ sul senso delle cose stesse;

 sull’altro lato, il complesso di STUDI


che si interrogano sul BUON AGIRE,
che offrono INDICAZIONI GENERALI
per la PRASSI [2:il sapere x agire al meglio].
Il bersaglio critico non è:
• l’utilizzo in sé di un TIPO di RAZIONALITA’,
ma
• il fatto che un MODO di PENSARE possa divenire
dominante + sconfinare in ogni dove (specie se
inappropriato in certi contesti).
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La proposta è:
• il superamento di un PENSIERO UNICO +
UNIDIMENSIONALE
x favorirne uno TRIDIMENSIONALE.
L’analisi della TRIDIMENSIONALITA’
Ha una DOPPIA VALENZA:
① è avvio alla possibilità di 3 SAPERI DIFFERENTI:
 S. TEORETICO [1:il sapere x sapere]
 S. PRASSICO [2:il sapere x agire al meglio]
 S.STRUMENTALE(= S. PRODUTTIVO) [3PRATICO:il sapere tecnico]

② è SCOPERTA ANTROPOLOGICA tout court


(= caratteristica importante di ciò che è pensiero
umano, di fatto eccedente rispetto al mondo naturale)
Una regressione umana:
• il tentativo
↘di ABOLIRE/
↘di NON RICONOSCERE
↘il SAPERE x la PRASSI[2:il sapere x agire al meglio],
↘UNIFORMANDOLO
↘al concetto di PRATICA OGGETTIVABILE/
↘al concetto di PRODOTTIVITA’
+ di EFFICACIA.
L’AZIONE EDUCATIVA dovrebbe essere UNA PRASSI
[2:il sapere x agire al meglio]

↓ dovrebbe essere:
 senza fini estrinseci + (quindi)
con finalità in se stessa;
 intrinsecamente buona x l’essere umano.

↓ ne ricaviamo:
 che sarebbe bene INIZIALMENTE impegnarsi in uno SFORZO TEORETICO
(NON immediatamente TEORICO) sui FONDAMENTI dell’EDUCARE,
 per poi formulare una TEORIA GENERALE sull’AZIONE EDUCATIVA che
spieghi LA PRASSI e la aiuti a prendere corpo nella RELAZIONE
EDUCATIVA.

o Evitare inizialmente le TEORIE x la STRUMENTALITA’, significa risalire alle


sorgenti del SIGNIFICATO dell’ESSERE UOMO, lasciandosi alle spalle le
RICHIESTE SOCIOECONOMICHE + le PROSPETTIVE che partono solo dalle
PROBLEMATICHE CONTINGENTI (accessori):
 La PERSONA UMANA rappresenta un ELEMENTO ALTRO + DISTINGUIBILE
dal MONDO o dalla SOCIETA’.
La TEORIZZAZIONE PEDAGOGICA – 1
( che accoglie i RISULTATI dell’ATTIVITA’ TEORETICO-FILOSOFICA)

Il SAPERE PEDAGOGICO come quello che aiuta a


PORTARE “A COMPIMENTO” (usando l’espressione heideggeriana)
il PROPRIO ESSERE EDUCATORI.

ri-concepire il concetto di APPLICABILITA’ delle


RICERCHE
‒ > non come ciò che si deve fare x OTTENERE un
RISULTATO dall’EDUCANDO
‒ > ma ciò che si può SPERARE di OTTENERE
dall’EDUCANDO
‒ > agendo su se stessi come FIGURE EDUCATIVE (nel
contesto + al momento opportuno)
La TEORIZZAZIONE PEDAGOGICA – 2
( che accoglie i RISULTATI dell’ATTIVITA’ TEORETICO-FILOSOFICA)
Una PEDAGOGIA come TEORIZZAZIONE x la PRASSI (del “siamo” e non del “fai”)

 Il RINOVAMENTO della PEDAGOGIA può passare attraverso una modalità di


TEORIZZAZIONE che SUPERI il presupposto di un SOGGETTO che pensa
l’ALTRO SOGGETTO,
COSIFICANDOLO in funzione di ciò che dovrà fare.

Al centro  il PROBLEMA del RINOVAMENTO della PRASSI (che ha connotati


ETICO-MORALI), ovvero la VITA PRASSICA della FIGURA EDUCANTE prima che
QUELLA dell’EDUCANDO.
 non più l’IO PROMETEICO (= quello che crea il mondo) della stagione
culturale della modernità
 né SOGGETTI IN CRESCITA concepiti IN assoluta AUTONOMIA
 non più la NATURA MANIPOLABILE punto e basta,
MA  la PERSONA EDUCANTE “IRRADIANTE”
‒ che crea LEGAMI PRASSICI con gli EDUCANDI,
‒ che si impegna a MODIFICARE SE STESSA nel SUO AGIRE EDUCATIVO, x invitare l’EDUCANDO ad un
SENSO dell’ESISTERE (non come DOMINIO, ma) come TRASFORMAZIONE PERSONALE, MORALE +
INTELLETIVA , attraverso l’instaurarsi di un rapporto polare o duale.
(v. cap. 3 GUARDINI, La fine dell’epoca moderna. Il potere, laddove si parla della
necessità del superamento dell’io moderno, puntando sulla PERSONA non sulla
PERSONALITA’)
La TEORIZZAZIONE PEDAGOGICA – 3
( che accoglie i RISULTATI dell’ATTIVITA’ TEORETICO-FILOSOFICA)
Una PEDAGOGIA come TEORIZZAZIONE x la PRASSI (del “siamo” e non del “fai”)

 EDUCARE è un’ATTIVITA’ che mira (nell’istante in cui v. agita)


a CAMBIARE/ MIGLIORARE inizialmente la FIGURA
EDUCANTE (non l’EDUCANDO), ossia a consolidare l’HABITUS
(o la VIRTU’) principalmente del primo (non del secondo).
 Si tratta cmq di complementarietà, la TRASFORMAZIONE
INTELLETTIVO-MORALE dell’EDUCATORE è possibilità aperta
a QUELLA dell’EDUCANDO:
 La FIGURA EDUCANTE inizialmente non deve agire nel senso
dell’INIZIATIVA PROPOSITIVA (del “FACCIAMO QUALCHE
COSA di CONCRETO”), ma IRRADIARE PRASSICITA’ LIBERA +
LIBERANTE, nella quotidianità + prosaicità giornaliera di gesti
+ parole.
 Il DISCORSO PRASSICO sull’AGIRE ci fa spostare dalla
QUESTIONE del FARE a QUELLA dell’ESSERE.
(vi è infatti affinità semantica tra ESSERE + AGIRE da un lato e FARE + REALIZZARE
dall’altro.)
La TEORIZZAZIONE PEDAGOGICA – 4
(la teoria sull’educazione educativa)

• Questo argomento potrebbe contribuire anche


al RIPENSAMENTO dell’idea di FORMAZIONE
delle FIGURE EDUCATIVE + degli INSEGNANTI:
• In questo ambito, la PEDAGOGIA giocherebbe il
ruolo di quel SAPERE che aiuta gli EDUCATORI a
creare LEGAMI PRASSICI (e non STRUMENTALI),
ovvero il SAPERE di aiuto all’AGIRE, ciò che sta
al sevizio della RAZIONALITA’ PRASSICO-
EDUCANTE.
La TEORIZZAZIONE PEDAGOGICA – 5

La FIGURA EDUCANTE DELIBERANTE + LIBERA


 La RAZIONALITA’ PRASSICA ci invita a dire che TUTTO si può
ARGOMENTARE (filosoficamente + pedagogicamente) sull’EDUCARE,
ma
 sino ad un secondo prima del momento in cui la vera DECISIONE della
FIGURA EDUCANTE stessa a luogo, nel contesto reale di vita.
 La SCELTA è demandata (= rimettere, assegnare, affidare) alla LIBERA AZIONE
della FIGURA EDUCATIVA,
 non è già prescritta sui LIBRI che non conoscono i soggetti reali che si
hanno di fronte (gli studi teorici hanno un altro ruolo).
 La FIGURA EDUCANTE DELIBERANTE + LIBERA mira a generare ALTRI
ESSERI UMANI LIBERI.
 Un’AZIONE PRASSICA richiede una DECISIONE su un BENE immanente
(immediato al momento in cui si sviluppa l’azione)
 non si deve in questo caso aspettare un secondo tempo in cui lo
scopo si realizzerà compiutamente
(come nel caso dell’attività produttiva che implica diverse fasi che si sommano per
arrivare a un oggetto estrinseco all’azione + che perdura materialmente in seguito.)
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FINE PUNTO 1 di 2 DELL'INTRODUZIONE DEL LIBRO “SAGGEZZA E CURA NELL'AZIONE EDUCATIVA” DI CRISTIAN SIMONI

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