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MONSIGNOR CORRADO LOREFICE L’arcivescovo

di Palermo, che
NOI CRISTIANI LIBERI, da giovane prete
ha collaborato
ALLA SCUOLA con il sacerdote
martire ucciso
DI DON PUGLISI dalla mafia,
riflette sul suo
E DEI MIGRANTI lascito spirituale:
«Ci ha insegnato
che il Vangelo
è più forte dei
«P
ronto! Sono don
Corrado». Rispon-
de così al telefono violenti». E
l’arcivescovo di Pa-
lermo monsignor Corrado Lorefice.
aggiunge: «Oggi
Dice «don Corrado» proprio come non si è liberi
quando era parroco di Modica, nel
Ragusano, da dove papa Francesco se non si sente il
nel 2015 lo ha chiamato a guidare la
diocesi del capoluogo siciliano. Mon-
bisogno di salvare
signor Lorefice ha il tipico profilo dei chi annega nel
vescovi nominati da papa Bergoglio:
solida esperienza di pastore accanto
Mediterraneo»
alla gente, una particolare predilezio-
ne per gli ultimi e spontanea ritrosia Testo di Paolo Rappellino
all’uso di titoli ecclesiastici e accade-
mici nonostante il ricco curriculum
di studi alle spalle e i numerosi in- liberi! Alla maniera di don Puglisi (edi-
carichi ricoperti. Da giovane prete, zioni San Paolo, 144 pagine, 12 euro):
«don Corrado» ha conosciuto e colla- «È un libro scritto a cuore aperto che
borato con don Pino Puglisi, il sacer- risente molto della visita del Papa»,
dote palermitano ucciso della mafia spiega. «Il vescovo di Roma è venuto
nel 1993. Poco dopo l’ordinazione, nel a visitare una Chiesa che in don Pino
1987, gli fu affidato il Centro vocazioni Puglisi esprime il seme fecondo del
della diocesi di Noto, proprio quando martirio. Tutto questo significa che
don Pino era direttore regionale del nel dono di sé il Vangelo continua a
medesimo servizio pastorale. Con lui essere vivo».
ebbe contatti assidui, tanto da rice- Monsignor Lorefice, il titolo

ALESSANDRO FUCARINI/FOTOGRAMMA/IPA - VATICAN MEDIA


verne un’impronta indelebile. Un cer- del libro parla di libertà. Quali so-
Maestro
chio che si è chiuso quando, lo scorso no le schiavitù da cui la figura del
spirituale
settembre, da arcivescovo, ha accolto Nella foto grande:
beato don Puglisi ci indica una pos-
papa Francesco in visita a Palermo l’arcivescovo di Palermo, sibile liberazione?
per onorare la memoria del prete di monsignor Corrado Lorefice, «Innanzitutto penso al contesto
Brancaccio a 25 anni dall’assassinio. 56 anni, accanto a un ritratto culturale in cui viviamo, che ci sta fa-
E così, anche oggi, don Pugli- di don Pino Puglisi. In alto a cendo perdere il senso delle parole
si continua a ispirare la missione di sinistra: monsignor Lorefice più vere. Se un figlio d’uomo rischia
monsignor Lorefice, che da poche set- accompagna Francesco di annegare in mare, la libertà vera è
timane ha pubblicato un libro dedi- alla Missione Speranza e indignarsi e far sì che quell’uomo non
cato proprio al suo “stile” e alla sua Carità di fratel Biagio anneghi. La prima libertà è custodire
“eredità spirituale”. S’intitola Siate figli Conte. un cuore umano, difendere il cuore e

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VIA

la mente dai messaggi di individuali- richiamarci all’essenzialità del Van-


smo, paura, frenesia… A Palermo poi gelo. La visita di Francesco in Sicilia
parlare di libertà significa opporsi ai lo scorso settembre è stata un gran-
poteri che vogliono imporre un illeci- de dono per la nostra Chiesa. Mi ha
to dominio. Oggi in Sicilia non c’è più molto colpito un episodio…».
il fiume di sangue degli anni Ottanta Ci racconti!
e Novanta eppure continua a esistere «Durante il pranzo con i pove-
l’organizzazione mafiosa e ancora di ri alla Missione Speranza e Carità di
più la mentalità mafiosa. Qui libertà Biagio Conte, un commensale, un mi-
significa avere la schiena dritta, grante del Camerun, ha detto a
non nel senso dell’orgoglio Prima Vicino Francesco che gli sarebbe
umano ma di non pie- i poveri al Papa molto piaciuto visitare
garsi a una servitù ver- Qui accanto: il Papa Qui sopra: Lorefice il Vaticano. Il Papa si
so chi si impone con a pranzo con poveri e con il Papa nel corso della è subito rivolto a me
la violenza e il dena- migranti a Palermo. Al centro: sua visita a Palermo lo scorso e ha detto: “Orga-
ro. Puglisi ci ricorda il migrante camerunense 15 settembre. Nato a Ispica nel nizziamo il viaggio
che siamo figli libe- François, accompagnato da 1962, Lorefice è stato ordinato per François. Tutto
ri se possiamo di- Lorefice a Roma, regala a prete della diocesi di Noto nel a spese mie!”. Poi la
re “Padre nostro” e Francesco il grembiule che ha ambisce a occupare spazi. Il Vangelo, al Concilio. In- 1987. È dottore in Teologia giornata è prosegui-
non “Cosa nostra”». confezionato. Sotto: il Papa quando realmente accolto, fa paura somma, ho fatto con una tesi su “La Chiesa ta tra molti impegni.
Lei scrive che indossa il grembiule alla anche ai mafiosi». esperienza di Chie- e i poveri in Giuseppe Quando è stato il mo-
non si rende onore a Lavanda dei piedi. Oramai sono passati quasi sa con polmoni am- Dossetti”. mento di salutarci, alla
don Puglisi se lo si defi- quattro anni da quando papa Fran- pi, con uno sguardo sul scaletta dell’aereo, France-
nisce solo «prete antimafia». cesco l’ha voluta come arcivesco- mondo non negativo, ma sco mi ha detto: “Forse non po-
Egli invece era un missionario del vo di Palermo. Come sta vivendo anzi aperto e libero. Ho imparato a trai venire, ma chiedi che qualcuno
Vangelo e per questo dava fastidio questo ministero? guardare al mondo e alla storia come accompagni François”. Lì ho avuto la
alla mafia, perché educava i giovani «Il compito è molto grave... Ho la luoghi dove ci sono già seminate pa- conferma che per il Papa i poveri non
alla libertà, li sottraeva a un destino consapevolezza che non devo confida- role di Vangelo che dobbiamo incro- sono una categoria sociologica. Lui
di manovalanza della criminalità. re solo sulle mie forze: Palermo è una ciare invece di aver paura». è un contemplativo: nei poveri vede
«Ne sono convinto: si ridurrebbe diocesi grande, complessa… Tuttavia Ricorda figure significative Cristo. Per tutta la giornata è stato
il suo profilo umano oltre che cristia- sento che il Vangelo raccoglie simpa- nel suo cammino? concentrato sul sogno di François e
no. La testimonianza di don Pino è tia nella comunità cristiana e anche «Certo: noi siamo frutto dei no- sul suo volto. Ecco perché il Papa ci
tutta radicata nell’aver preso sul serio in tutta la comunità degli uomini di stri incontri. Ho avuto alcuni signifi- ricorda che il Vangelo è il fatto serio
il Vangelo, non riducendolo a ideolo- buona volontà. Sul fronte dell’istitu- cativi modelli sia tra preti che tra lai- dei cristiani».
gia ma a senso profondo della vita. Io zione, per rimanere lucidi, tutto de- ci. E anche molte figure femminili: a Lo racconta anche nel libro,
l’ho conosciuto: per lui il Cristo è una ve essere finalizzato all’annuncio del casa è stata significativa mia madre; ma lì non dice se poi François ci è
presenza, non è una dottrina. L’ope- Vangelo: meno la Chiesa si appesanti- poi nella formazione sono stato vici- andato dal Papa...
ra di Pino Puglisi partiva dai giovani sce, meglio è. Sento che devo guidare no al monastero carmelitano di Noto, «Certo, ci mancherebbe! A mar-
perché potessero conoscere uno stile la Chiesa a essere semplice e questo in particolare la priora, madre Ma- zo con i fedeli della diocesi di Palermo
di vita alternativo. E questo è ancora compito mi entusiasma». ria Grazia. L’opportunità di conoscere siamo andati in Vaticano per restitu-
oggi l’impegno per la comunità cristia- Come è nata la sua vocazione una comunità cristiana al femminile ire la visita di Francesco e sapevo be-
na di Palermo: annunciare un Vange- al sacerdozio? penso mi abbia molto aiutato a non ne che il Papa mi avrebbe chiesto di
lo che ci permetta di essere liberi dai «Sono entrato presto in semina- chiudermi in una visione clericale. nuovo di lui. In quell’occasione l’ho
poteri ma anche di avere il coraggio rio: a 14 anni. Ma a 19 anni c’è stata co- Mi ispirano poi alcuni grandi preti: portato con me a salutarlo. François,
di chiedere alla politica di affrontare me un’altra adesione al Signore. E poi, don Mazzolari, don Milani. Ho stu- nel frattempo, aveva chiesto di essere
i problemi veri che rendono possibi- direi quasi a ridosso dall’Ordinazione, diato e amo la testimonianza di don battezzato ed è anche diventato sar-
le la libertà. Dalla Sicilia i nostri figli ho vissuto un altro salto di qualità: mi Giuseppe Dossetti, tramite il quale ho to. Così ha confezionato un grembiu-
VATICAN MEDIA (3) - VATICAN MEDIA/EPA/ANSA

non devono più scappare: questa terra sono sentito pronto a esprimermi al conosciuto anche madre Agnese Magi- le per il Santo Padre con scritto “Tu
può produrre lavoro e cultura. Oggi Signore in modo libero e consapevo- stretti, della Famiglia dell’Annunziata, lavi i piedi a me” (Giovanni 13). Ha
invece vediamo una politica che, anzi- le. E oggi sono felice di continuare a la curatrice degli scritti di Dossetti». consegnato questo dono al Papa e lui
ché risolvere problemi veri, ne inventa rispondere a una chiamata non mia Che rapporto ha con il Papa? ha detto: “Questo lo userò il Giovedì
ALBERTO LO BIANCO/IPA

di altri, crea paura. Ecco, dobbiamo ma del Signore. Ho avuto una fami- «Sento molto forti le sue paro- santo”. E così è stato durante la La-
avere il coraggio di essere una Chie- glia che mi ha introdotto alla fede. le quando mi ha scelto come vesco- vanda dei piedi al carcere di Velletri.
sa che rifulge dello stesso annuncio Ho vissuto i miei anni di formazione vo: “Rimani quello che sei. Non cam- Un povero che riconsegna al Papa la
di Cristo, che non ha altre distrazio- lavorando sodo. Sono stato ordinato biare mai”. Mi sento molto sostenuto Parola del Vangelo: sono piccoli se-
ni, non ha altro potere umano, non da un vescovo che aveva partecipato dal Santo Padre, dalla sua capacità di gni che dicono molto…».

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