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12/2/2001
I nostri sono soprattutto corsi di lettura e cerco di leggere il più possibile dando solo qualche
digressione essenziale. Quindi niente introduzioni e se volete leggere qualcosa avete l’imbarazzo della
scelta.. L’Ultima cosa che ho scritto su Origene è MANLIO SIMONETTI, Sacra Scrittura, in Origene.
Dizionario origeniano. Questo rappresenta il punto a cui sono arrivato nelle mie riflessioni
origeniane.
Leggo ad anni alterni i commentari a Matteo o Giovanni perché sono in lingua originale mentre gran
parte dell’opera origeniana la possediamo in traduzione latina. Altro motivo: la lettura dei commentari
ci mette a contatto con il massimo della spiegazione esegetica di Origene rispetto alle omelie che pur
fondate su altri principi sono meno approfondite, essendo predicate a un pubblico più indiscriminato.
Altro motivo è che sono commentari ai vangeli. Sono convinto che l’esegesi neotestamentaria di
Origene ci mette in contatto col suo modo più approfondito di fare esegesi perché Origene è qui
libero da qualsiasi schematismo che nella esegesi dell’Antico Testamento di norma si ravvisa. Se
leggete quello che è corrente sull’esegesi origeniana e che è tratto con quello che Origene stesso
scrive nel De Principis e la sua concreta esegesi c'è uno scarto. Gli schematismi che Origene espone o
non si ritrovano per nulla o bisogna saperli ritrovare in assenza di terminologia scritturistica o senza
termini caratteristici della esegesi origeniana. Quest’anno ho preso il libro Christi, due anni fa il X del
commento a Matteo. L’anno prossimo farò il 19° di Giovanni.
Del commento a Matteo arrivati mi pare 7 libri dal 10-16 del testo originale e poi una sintesi in latino
le cosiddette Series in Matteum. Grande carenza ma per avere un idea caratteristica della esegesi
origeniana abbiamo materiale più che sufficiente. Il commentario origeniano è il prodotto
dell’insegnamento scolastico di Origene. Insegnava a pubblico sicuramente piuttosto ristretto, che non
aveva le esigenze superficiali di chi ascoltava le omelie e con i quali Origene poteva allargarsi senza
esigenza di tempo e remore che non siano quelle che vengono dalla qualità del testo che sta
commentando. Inizia con il miracolo della prima moltiplicazione dei pani. Inizia senza introduzione
perché si riattacca alla fine del libro precedente. Il volume 162 delle Sources chretiennes, niente di
particolare non si è ammazzato di fatica quello che lo ha fatto, il greco ripreso dall’edizione di
Klostermann sic et simpliciter con a volte con qualche intervento che mi lascia un po' perplesso ma
non è la revisione del testo che ci interessa
Sapete che la struttura del commento è semplicissima, un lemma che è normalmente breve, seguito da
interpretazione abbiamo la citazione della prima parte del versetto 15 del capitolo 14.
Quando arriva la sera gli si avvicinarono i suoi discepoli [Lemma a cui segue l’interpretazione
immediata] cioè nella consumazione finale del mondo secondo il quale si può dire
appropriatamente è arrivata l’ultima ora come è scritto nella lettera di Giovanni [come un
inciso] i quali discepoli non considerando (comprendendo) affatto ciò che stava per fare il
Logos gli dicono che il luogo è deserto osservando l’assenza (hremian) della Parola di Dio nei
molti (toij polloij).
Notiamo il passaggio immediato all’interpretazione spirituale (chiamata così da Origene): la sera
significa la sunteleia tou aiwnoj) il momento finale del mondo. La consumazione finale dei tempi
secondo il riferimento alla lettera a Giovanni è arrivata l’ultima ora. I discepoli costatano che il luogo
è deserto e anche qui segue l’interpretazione c'è mancanza nei molti della legge e della Parola divina.
Origene fissa subito le coordinate fondamentali dell’interpretazione spirituale. Siamo al momento
finale cioè praticamente quello dell’incarnazione che i cristiani considerano il momento decisivo in
cui si realizza pienamente il disegno divino in ordine al mondo. Secondo punto dicono il luogo è
deserto, che significa? Il deserto è un luogo arido senza vita indica la mancanza della Parola di Dio.
Dal punto di vista strutturale osservate che Origene in definitiva il lemma lo fraziona prima c'è la
citazione “è sera e i discepoli gli si avvicinarono” poi altra parte del lemma “il luogo è deserto” poi
altro punto del lemma “l’ora è tarda”. Non è un modo normale per Origene, neanche rarissima ma non
normalità. Di norma Origene da il lemma e poi l’interpretazione del lemma, qui il lemma è
smembrato e compaginato con l’interpretazione. Il resto del lemma viene dato nel mezzo
dell’interpretazione. Lo fa nei commentari e ancor più nelle omelie. È un modo che si ritrova in tanti
altri autori come per esempio Arnobio il giovane in latino nel commentario ai salmi il lemma è
sempre intersecato alla spiegazione. Anche Teodoro di Mopsuestia alle lettere di Paolo. Il lemma
compaginato con spiegazione in modo da avere discorso continuo invece del frazionamento.
La seconda osservazione ci mette nello specifico dell’interpretazione: è sera cioè nella fine del
mondo, da notazione solo cronologica nel vangelo è sera, assunto subito in un significato che
potremmo dire allegorico la sera simboleggia il momento finale, in cui arriva al suo fine tutta la fine
del mondo. Dov’è l’interpretazione letterale? Vedete la verifica di quanto detto all’inizio. Di norma
leggete in tutti i manuali che Origene da 3 tipi di interpretazione in letterale, allegorica, mistica e
morale. Questa normativa è comoda ma non deve essere assunta con significato generale. Origene non
vuole mettere in dubbio il miracolo della moltiplicazione dei pani ma l’interpretazione letterale la dà
per scontata, è ovvia e si preoccupa invece di trovare il significato spirituale quello più profondo. Che
di norma, non sempre viene esplicitato attraverso la tecnica dell’allegorizzazione del testo. Di norma
ma non è un modo generalizzato. Per esempio grossi contesti del vangelo di Giovanni interpretazione
spirituale è data approfondendo il senso letterale. Qui il passaggio da interpretazione letterale a
quella spirituale è dato attraverso allegorizzazione del testo. Non c'è nessuna terminologia specifica
reton interpretazione letterale anagoge significato spirituale e così via quando andiamo al testo
origeniano tutto quello che è normativa Origene ne tiene conto in modo generico. Che significa che
questo testo è subito allegorizzato. Presuppongo sappiate che il testo è allegorizzato. Allegoria: Dire
una cosa e significarne un'altra opsias e sera significa la consumazione del mondo.
Ci sono due tipi di allegoria: espressiva (già presente nel testo) e interpretativa (allegoresi per i
tedeschi). Abbiamo a che fare con allegoria interpretativa in questo passo del commentario del
vangelo di Matteo. Quando Dante dice nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva
oscura fa un’allegoria espressiva. Quando invece è l’esegeta che la propone in un testo che non ce l’ha
originariamente, si tratta di allegoria interpretativa.
Procedimento usato Plotino interpretava i viaggi di Ulisse nell’Odissea le peregrinazioni dell’anima
che faticosamente cercava di tornare nella sua patria celeste. L’autore che propone interpretazione
allegorica è convinto che il testo ha anche quel significato. Il Canone fondamentale della esegesi
alessandrina e che un autore ha sintetizzato mirabilmente: sensus spiritualis multiplex est. Il testo
sacro è polisemantico non è un testo che ha un significato ben preciso che l’esegeta deve mettere in
luce ma presenta una ricchezza di significati che l’esegeta deve mettere in evidenza anche se non
compiutamente e deve tirarne fuori alcuni. Oggi definita interpretazione infinita, astrattamente il testo
sacro permette una infinità di interpretazioni. L’interpretazione nasce nel rapporto tra testo e esegesi il
che è modernissimo, proprio della ermeneutica attualissima. Un testo mai dato ma il suo significato
nasce con l’incontro con interprete questa è la differenza fondamentale tra esegesi alessandrina e
antiochena molto al di la di quello che leggete: esegesi letterale e allegorica. Teodoro di Mopsuestia è
chiarissimo in polemica con l’esegesi alessandrina il testo ha un solo significato e l’esegeta deve
mettere in evidenza. Se testo è chiaro farà solo una parafrasi. Se non è chiaro deve mettere in
evidenza quella giusta e basta. Mentre per l’alessandrino in testo è sempre aperto e permette una
gamma indefinita di interpretazioni. [defectus litterae]. C'è un richiamo a un passo della lettera di
Giovanni (1 Giovanni 2,18). Interpretazione della scrittura con scrittura criterio della esegesi classica
omeron omeron safenizein. Origene lo usa per rinforzare l’esegesi di tipo spirituale.
Grammaticalmente (c'è lineetta prima di tout estin e dopo semeron è come un grosso inciso) oi tinej si
riferisce ai maqhtai. Ho tradotto quello che stava per fare il Logos. Ma come potremmo indicare Poien
o Logos perché la parola non fa è una specie di ossimoro per indicare quel significato particolare del
termine Logos in riferimento a Cristo. Quindi gli dicono: Il luogo è deserto vedendo la mancanza
della legge e della Parola divina in quei molti. Continua l’interpretazione spirituale. Erhmoj ha una
ricchissima gamma di significati. Fondamentalmente il deserto può essere assunto sia in significato
negativo che positivo. Un luogo dove c'è sterilità aridità abitazione di fiere è un luogo pericoloso e da
evitare quindi simbologia negativa, ma anche posto dove si può esercitare l’ascesa e la mancanza può
essere di elementi negativi peccati o altro. Qui nel significato nomos e Logos si trova nel secondo
secolo per indicare la totalità della rivelazione. Nomos è la vecchia economia e Logos la nuova
economia. È la modificazione cristiana di un’espressione già data in ambito giudaico: la rivelazione
indicata coi termini la legge e i profeti il modo normale in cui si indica la scrittura ebraica e cristiani
già in Giustino modificano nel loro senso nomos indica tutto Antico Testamento e Logos il Nuovo
Testamento. Non capisco perché hanno tolto il Kai è un polisindeto (la ripetizione della stessa parola
per rafforzare e dare un certo peso) kai nomou kai logou tolto perché è sembrato ridondante. Uno
degli errori più normale che si fa è la ripetizione di un termine a breve distanza siccome c'è il kai. I
commentari origeniani tramandati da uno al massimo due manoscritti. Buona norma salvare in testo
quando questo dà il senso. Nella riga successiva c'è un hdh tra parentesi uncinata cioè non è nel testo
ed è aggiunto dall’editore. Perché l’ha aggiunto perché è nel vangelo accettiamo o no? Ma citazione a
memoria e non interessava moltissimo all’esattezza. hdh potrebbe essere caduta la parola forse per la
presenza di dentale nella parola precedente. Cade quando qualche volta ci sono termini che in qualche
modo si richiamano. Ma Origene citava a memoria e non interessato a esattezza.
Oi polloi ha di norma una sfumatura di carattere negativo in greco da Platone e anche prima. Non
facile da tradurre in italiano. Tradurre molti non esatto perché articolo ha valore fondamentale “i
molti” ma con sfumatura negativa.
E gli dicono anche e l’ora è già passata cioè è passato il tempo opportuno (valido eukairon)
della legge e dei profeti (qui c'è la dicitura completa e continua la stessa interpretazione)
È passato tempo della vecchia economia legge e profeti significa l’Antico Testamento Attenzione
parenten to eukairon per apprezzare il pensiero origeniano non trascurare mai il fatto che sullo sfondo
della sua interpretazione si collocano gli gnostici anche senza riferimento esplicito ma Origene ha
sempre sottocchio questi suoi nemici. Parelthen toi non nega valore della legge e dei profeti (la
scrittura ebraica) ma è passato il suo tempo. È un’espressione abbastanza forte per Origene perché
vorrebbe dire che c'è stato un momento in cui questa rivelazione aveva un suo significato ma ora non
più. Passato il momento adatto favorevole. Interpreterei il passo facendo leva sul to eukairon per
evitare di dare un significato troppo forte di parelthen perché Origene accetta il Antico Testamento
contro gnostici lo iato tra nuovo e Antico Testamento è ridotto al minimo e quasi scompare di fronte al
concetto della totalità della rivelazione sempre in senso antignostico e per evitare un significato
troppo forte antico deve essere interpretato sulla base del nuovo. Antico Testamento non passa ma
passato il suo momento favorevole in cui c’era solo l’antico e non ancora il nuovo e ora deve essere
interpretato alla luce del nuovo.
Forse parlavano (dicevano così) anaferontes ton logon così innalzando il discorso perché
Giovanni gli avevano tagliato la testa ed erano cessati la legge e profeti che c’erano stati fino
a Giovanni
Approfondisce leggermente la sua interpretazione data molto rapidamente con il taca piccola parola
della esegesi origeniana ma significativa. Traduciamo con forse. Mette in evidenza il significato
propositivo della interpretazione origeniana che è sempre propositiva e evita di essere asseverativa
come di norma quella dell’esegesi Antiochena perché essendoci un solo significato quello è e basta,
inutile ricamarci su. Mentre in Origene partendo da molteplicità di significati l’interpretazione tende a
essere aporetica. Cioè può essere arricchita e può pensare anche che certi significati possano essere
anche arbitrari. taca mette in evidenza il senso di libertà interpretativa anaferw portare in alto (altrove
parla di da cui anagontej da cui anagoge) in significato si approfondisce sempre di più. prima ha dato
significato più immediato Sulla base della simbologia che usa e ora puntualizza precisa: Giovanni è
stato decapitato al capitolo 14.
La decapitazione di Giovanni, spiritualmente interpretata significa la fine della economia della legge
e dei profeti fino a Giovanni la legge e i profeti dopo Cristo il che da intendere sempre nel significato
detto cioè non nel senso che legge e profeti sono cessati e non ci sono più ma che non arrivano più
profeti e che il significato della legge e dei profeti è spiritualizzato esplicitato in Cristo che permette
l’interpretazione spirituale e permette il passaggio dalla legge allo spirito come dice Paolo. Non che
perdono valore altrimenti sarebbe un’interpretazione gnostica.
È passato il momento essi dicono e non c'è nutrimento perché non c’è più il tempo opportuno
quando quelli che ti hanno seguito nel deserto, servivano (erano asserviti) alla legge e ai
profeti e dicono ancora i discepoli perciò congedali affinché ognuno di loro se non può dalle
nelle città ma almeno nei villaggi che sono luoghi meno importanti possa comprarsi del
nutrimento.
Anche qui il lemma compaginato con interpretazione. E dicono non c'è più da mangiare. Infinito
sostantivato (non c'è più nutrimento) dato che non è più il tempo favorevole a questo nutrimento
affinché quelli che ti hanno seguito nel deserto possano servire alla legge e ai profeti. Notate la finale
che ha significato un po' particolare che va connesso strettamente con quanto precede non è più il
momento favorevole per questo nutrimento di prima affinché se ci fosse stato quelli che ti avrebbero
seguito nel deserto sarebbero asserviti alla legge e ai profeti. Il momento è passato e non c'è più nulla
da mangiare La legge e i profeti non danno più nutrimento il collegamento è sempre col deserto l’ora
passata e si trovano nel deserto cioè in una carenza dell’insegnamento della legge e dei profeti
insegnamento che prima avevano e li asserviva alla legge e ai profeti. Siamo in un momento di
transizione. È passato il momento favorevole della legge e dei profeti in cui quelli che le seguivano
erano asserviti alla legge e ai profeti. Non è ancora dato il momento successivo, quello della
predicazione di Cristo che avverrà solo quando si moltiplicheranno i pani. È un momento di trapasso
il vecchio non più significato il nuovo sta per arrivare notate riga 5 emelle ignorando ciò che il
Logos stava per fare. Momento di transizione ecco perché il luogo è deserto. Perché il vecchio non
conta più e il nuovo non è ancora arrivato. Quindi non è più il momento in cui questi che ti hanno
seguito restino asserviti alla legge e ai profeti perché leggi e profeti non contano più. espressione forte
essere asserviti ala legge e profeti ma concetto paolino passare dalla servitù della legge alla libertà di
Cristo. In che senso la legge e i profeti rendono servi coloro che li osservano? Perché l’osservano solo
secondo la lettera e non secondo lo spirito il passaggio da lettera a spirito significa passaggio da
servitù a libertà. Siamo in un momento di transizione, manca il nutrimento. Passato il momento antico
e nuovo non ancora arrivato. I discepoli dicono congedali perché vadano a cercare di mangiare nei
villaggi vicini. Notate questa strana affermazione di Origene se non possono comprare da mangiare
nelle città almeno se ne acquistino nei villaggi che sono posti più vili meno importanti. Origene di
Alessandria città che si considerava nell’antichità più dotta e più di tutti e quindi un abitante di
villaggio era di serie C o D rispetto a lui alessandrino di origini così nobili. Questo trasferito nel
significato simbolico i discepoli che sono a contatto con Cristo interpretazione che tende a separare
nettamente le varie categorie di credenti. Hanno capito almeno che questa gente oi polloi che ha
seguito seguendo Gesù si trova in situazione abnorme non trova più nutrimento dalla vecchia
economia ma neppure può trarlo dalla nuova che sta iniziando. I discepoli capiscono che questa gente
è in difetto di cibo spirituale, che lo vadano a ricercare ma nel deserto villaggi intorno cosa possono
trovare se non cose di poco conto che possono solo temporaneamente saziare la loro fame spirituale.
Interpretazione è tutta in senso spirituale non interessa affatto a Origene quella letterale.
19/2/2001
Alla riga 12 ou paresti trofhe non c'è più il cibo poi c'è dato che non c'è più il tempo adatto per
questo to estekenei infinito sostantivato con valore causale che normalmente è introdotto con dia to
non è più il tempo adatto (infinito sostantivato con valore causale normalmente introdotto con dia to
mentre qui no) enistemi non è il più in piedi letteralmente ma traduciamo non c'è più
Ma guarda che cosa risponde Gesù ai suoi discepoli [i quali gli hanno detto congedali perché
non c’era da mangiare] quasi gridando (cioè ad alta voce) e dicendo in maniera molto
esplicita: Voi supponete che se questa gran folla va via da me avendo bisogno di cibo lo
troveranno nei villaggi piuttosto che presso di me e nei raggruppamenti di uomini non di città
ma di paese piuttosto che quando restano presso di me io invece vi rendo chiaro che dove voi
supponete che essi abbiano bisogno essi invece non hanno bisogno infatti non hanno bisogno
di allontanarsi da me, dove invece credete che essi non abbiano bisogno cioè che non abbiano
bisogno di me quasi che io non sia il gradi di nutrirli, invece contro quello che voi vi potete
attendere essi invece hanno bisogno proprio di questo cioè di me.
Origene dice guarda Gesù cosa risponde boon kai safoj legon parlando esplicitamente in realtà non
corrisponde affatto alle parole di Gesù ma lo ricava lui dal fatto che Gesù non congeda la folla come
gli consigliano i suoi discepoli Origene che fin dall’inizio non tiene conto dell’interpretazione
letterale e subito passato a quella spirituale e il cibo non è quello materiale ma quello spirituale e per
Origene l’atteggiamento di Gesù si spiega nel modo che lui dice, Gesù per Origene non congedando la
folla e date voi stessi da mangiare è come se dicesse voi non avete capito niente. La realtà diversa da
come ve la immaginate: voi credete che la folla possa trovare cibo allontanandosi da me e andando nei
villaggi e invece è proprio l’opposto non troveranno nutrimento dove credete che essi lo possano
trovare e lo troveranno invece presso di me dove voi credete che non lo possano trovare. Praticamente
il discorso muove tutto dal fatto che Origene si è spostato tutto direttamente da interpretazione
spirituale è chiaro che in questo passaggio la funzione dei discepoli è completamente –negativa solo
in funzione della risposta di Gesù vedono le cose sono da un angolo di carattere materiale e realtà va
osservata da un altro punto di vista.
Quindi il boon kai safoj legon non vorrei dire che sia ironico ma evidente forzatura per mettere in
evidenza il significato spirituale. Gesù non dice affatto quasi gridando boon kai safoj legon, ad alta
voce e dicendo una cosa con chiarezza qui invece il discorso è tutto sottinteso. Voi supponete che o
polys ocloj con tutti gli accordi al plurale apelqousin krezontes. Questo si chiama costrutto
costructio ad sensum quando il nominativo è un collettivo le reggenze le dipendenze si possono
mettere al plurale corrente in greco e latino molto meno usuale in italiano anche se si può fare. Non lo
troveranno essi se ne vanno avendo bisogno di cibo credete che lo troveranno nei villaggi sistema
anqrwpwn strana espressione sun istemi riunirsi stare insieme anqrwpwn dove uomini sono
raggruppati insieme. Non cittadini ma abitanti di villaggio l’altra volta abbiamo visto che Origene da
una notazione implicitamente negativa villaggio realtà di secondo ordine rispetto alla città. Notate la
differenza Apofainw upolambanete del 20 e apofainomai del 26 upo lambaneitei da idea di qualcosa
di non chiaro, sotto, voi supponete è vostra idea chiaramente sbagliata invece apofainw manifesto con
chiarezza alla affermazione sbagliata dei discepoli si contrappone la realtà manifesta e chiara che
mette in evidenza Gesù col miracolo che immediatamente succede dopo. 4 proposizioni agganciate a
2 a 2 Dove supponente che essi abbiano bisogno e non hanno bisogno; dove credete che essi non
possano avere bisogno invece presso di me contro la vostra attesa troveranno quello di cui hanno
bisogno. Tutto il ragionamento possibile in quanto Origene spostato tutto su interpretazione di tipo
spirituale
Poiché (continua questo discorso che secondo Origene è quello esplicito di Gesù) avendovi
istruiti paideousasa vi ho resi capaci abili atti a dare a quelli che ne hanno bisogno un
nutrimento spirituale logiken trophen a quelli che ne hanno bisogno date voi da mangiare alla
gente che mi ha seguito infatti avendola ricevuta da me voi avete la capacità di dare da
mangiare alle folle e se voi fermerete la vostra attenzione su questo comprenderete ( la “,”
assolutamente fuori di luogo perché dopo segue la proposizione dichiarativa) che io posso
nutrirli molto di più e allora voi non direste congeda la gente perché se ne vadano e comprino
per loro dei cibi
Il senso è piuttosto chiaro di questo discorso conclude questo discorso implicito.
Riga 35 qrepsai da trepw perché c'è il qhta e non il tau Quando cade l’aspirazione nella coniugazione
si sposta sulla muta iniziale e quindi tau diventa qhta metatesi spostamento di aspirazione
Origene introduce un concetto poi fondamentale in tutta la interpretazione dell’episodio che segue:
valorizza al massimo nell’interpretazione dell’episodio il fatto che questi 5 pani e due pesci non
vengono distribuiti direttamente da Gesù alla gente ma dai discepoli. Perché spostandoci a livello
spirituale significa che i discepoli vengono in qualche modo a mediare tra Gesù e la folla. Tenendo
presente che Fagein significa sempre mangiare spiritualmente l’ha detto chiaramente tra 31 e 32 il
peso di tutto questo passo paideusas umas dopo avervi educati i discepoli sono in grado di distribuire
il nutrimento spirituale alla folla perché precedentemente istruiti da Gesù. Ecco perché è
fondamentale questo participio poiché vi ho già istruito vi ho reso in grado (ikanouj) adatti al dare a
quelli che hanno bisogno il nutrimento spirituale. Cioè siete in grado perché io vi ho istruiti. Aggettivo
ikanouj significa essere adatto a fare qualcosa. C'è una sfumatura. Ikanoj è un aggettivo richiama
essere adatto a qualcosa richiama gli gnostici è uno dei termini con i quali si qualifica lo spirituale
Ikanoj fusei per natura e adatto alla vita spirituale per natura dell’insegnamento ne ha bisogno ma ha
solo funzione assolutamente marginale nel commento a Giovanni di Eracleone più volte viene
l’aggettivo ikanos per indicare lo spirituale. Origene dice: Io vi ho resi capace perché vi ho istruiti
capite la puntata antignostica i maqhtai sono capaci di istruire gli altri non per capacità attitudine
naturale. Un punto assimilato da Origene e usa contro di loro (chiarissimo viene dalla grande notizia
di Ireneo) compito degli spirituale era quello di aiutare gli psichici ricordate l’anno scorso
nell’episodio della samaritana l’acqua che zampilla per la vita eterna interpretato che questo spirito
era a vantaggio dell’aiuto degli altri Eracleone e Origene entrambi d'accordo su questo ma per
Eracleone era capacità naturale mentre in Origene concetto resta lo stesso ma per istruzione. I
discepoli sono a un livello superiore dal livello dell’ ocloj (assolutamente assente nel vangelo dove
sono meri strumenti) in Origene sono mediatori a livello spirituale dell’insegnamento di Gesù ma non
per doti naturali ma perché in precedenza istruiti. Già qui e impronta fondamentale di tutta
l’interpretazione di Origene c'è chiarissima impostazione fondamentale della paideia origeniana
rispetto alla paideia gnostica. Origene cosa ha ripreso come già Clemente dagli gnostici? La
divisione della comunità dei cristiani in diversi livelli che è la caratteristica fondamentale dell’esegesi
e della teologia di Alessandria della scuola di Alessandria praticamente si danno diversi livelli
chiamiamoli genericamente culturali per gli gnostici ma la differenza fondamentale è che per gli
gnostici i livelli sono naturali natura diversa gli gnostici coloro che introducono le nature diverse tra
gli uomini. In Origene tutto è il frutto dell’ascesi personale. Con l’insegnamento i discepoli già a
livello superiore alla folla. ocloj anche se non detto esplicitamente ha significato peggiorativo in
Origene. Ecco perché il termine fondamentale del passo è paideousaj. Perché sono ikanoi in quanto
istruiti precedentemente non lo sono per natura. Accetta dagli gnostici distinzione dei livelli ma non la
distinzione naturale perché dipende da impegno personale la funzione del maestro è necessaria ma ci
vuole corrispondenza da parte dei discepoli.
Voi date questo dote grammaticalmente, imperativo diventa impegno. Chi più ha deve dare agli altri.
Alle folle che mi hanno seguito ogni parola ha significato a livello spirituale non dice solamente alle
folle ma alle folla chi mi ha seguito e significa che è necessario un impulso una volontà di seguire
Gesù è quindi l’elemento positivo di ocloj che indica il livello più basso ma anche a livello infimo ha
seguito Gesù elemento positivo per questo viene rilevato. Si introduce un altro livello: Livello 0 =
ocloj poi introdotto altro livello ocloj che segue Gesù e poi i maqhtai che già ricevuto insegnamento e
poi stanno a livello superiore.
Ecete gar dunamin ap emou labontej collocazione di ap emou labontej rompe il collegamento diretto
perché dunamij si collega con dounai. Ma questa rottura è voluta per evidenziare l’ap emou labontej
Dynamis termine forte cioè capacità che hanno di dare da mangiare alla gente perché ricevuta da me
questo participio si può esplicitare in una causale proposizione in tanto siete in grado di poterlo fare in
quanto l’avete ricevuta da me e allora il ragionamento precede passo:
Se voi starete attenti (ostis al tempo di Origene ha valore di pronome relativo) corrisponde
perfettamente) se voi l’esaminerete questa dunamis comprenderete questo Verbo katanoew si può
contrapporre a upolambanw detto prima dei discepoli la supposizione sbagliata dei discepoli se invece
voi riflettere su questa vostra capacità allora (tutti i Verbi composti con noew forte senso e qui
aggiunto kata e si può tradurre con capirete bene perfettamente). Capirete bene perfettamente
(niente ,) attenti a punteggiatura. Perché fuori posto non ha fatto altro che prendere il testo di
Klostermann e tedeschi avevano sempre abitudine di staccare sempre con virgola invece quando
completiva coordinata con la relativa non virgola. Comprenderete che io ho la possibilità di nutrirli
pollò pleion molto di più (dice rifletterete lo comprenderete perché se ho capacità di nutrirli la ho
indefinita di nutrirli molto di più e allora non mi avreste detto congeda la folla perché vadano a
comprare cibo. Il testo mette in evidenza tante sfumature che a una prima lettura potrebbero sfuggire.
Origene è sempre pregnante Erasmo dice “ho imparato più da una pagina di Origene che da 10 pagine
di Agostino”. Maggiore pregnanza degli autori del II III secoli rispetto ai più tardi dove danno più
parte alla retorica. Logiken che fa riferimento allo Spirito Santo stilema di Paolo che Origene
conosceva a memoria
Dunque allora Gesù in forza della potenza della capacità che aveva dato ai discepoli di
nutrire anche gli altri (attenti al kai perché il discepolo non è solo colui che assimila ma deve
essere in grado di dare a quello che è inferiore a lui che ha bisogno di lui e si trova più in
basso rispetto a lui una capacità nutritiva) disse dategli da mangiare. Oi de (abbastanza
avversativo perché i discepoli ancora una volta dimostrano non aver assimilato a fondo il
significato spirituale delle parole di Gesù) quelli non negando di poter dare i pani ma
ritenendo che fossero troppo pochi di numero e non sufficiente a nutrire quelli che avevano
seguito Gesù e non riflettendo (notando accorgendosi) che Gesù ogni o parola (traduco come
dal testo ma non sono d’accordo) che prende lo può estendere (amplificare) come per quanto
vuole facendo bastevole a tutti quelli che egli vuole nutrire (questi non avendo capito nulla di
tutto questo) dicono non abbiamo qui se non che 5 pani e 2 pesci alludendo copertamente che
certamente i 5 pani sono le parole percepibili delle scritture e per questo hanno lo stesso
numero dei 5 sensi invece i 2 pesci certo sono la parola proferita e la parola interiore che
venendo ad avere come un nutrimento delle parole percepibili che si trovano nelle scritture o
forse sempre i due pesci sono (la parola) la dottrina che arriva da quelli riguardo al padre e
riguardo al figlio.
26/02/2001
Quindi noi così abbiamo potuto congetturare epibalein riguardo al tema dei 5 pani e dei due
pesci è naturale (ovvio) che coloro i quali più di noi hanno capacità in loro stessi paragrafo
eautois di trattare maggiormente i 5 pani e i 2 pesci costoro potranno proporre argomentazioni
più ampie e migliori delle nostre riguardo a questi argomenti.
È una conclusione naturale in Origene e frequentissima in lui. Il significato sta nel riconoscere che ci
troviamo di fronte a interpretazioni aperte. “io sono riuscito a trovare questa interpretazione ma è
naturale che se uno più di me riesce a trovare un’interpretazione è padrone di proporre la sua
interpretazione. È affermazione molto importante dal punto di vista metodologico apparentemente
può sembrare un’affermazione quasi di carattere scettico io non ho potuto fare di meglio se un altro ci
riesce siamo disposta a ascoltarlo. Ma questa affermazione in realtà ci mette dentro la ratio del modo
origeniano e alessandrino di concepire la scrittura che concepita come è un libro aperto la scrittura
non impone un interpretazione specifica data esatta. uno studioso italiano ha definito a proposito di
Gregorio magno che è un seguace di Origene e degli alessandrini ha definito interpretazione infinita.
In realtà nella mentalità alessandrina un testo biblico permette un infinità di interpretazione può
sembrare paradaossale ma ivece ha una precisa conseguenzialità, per Origene è Parola di Dio in realtà
è il Logos come disse felicemente Goegeler? per Origene la scrittura è la perenne incarnazione del
Logos. In quanto parola divina la sua interpretazione è infinita alla base di questa concezione c'è il
fatto che parola umana non può circoscrivere la parola divina. secondo me il passo più eloquente per
capire la filosofia esegetica di Origene è L’inizio della prima omelia su esodo dove Origene fa un
paragone apparentemente sconcertante la scrittura è come un albero che è piantato dall’agricoltore
questo albero cresce e dà frutti più o meno a secondo della perizia e della diligenza del coltivatore.
Vedete il significato dell’immagine. Alla luce di questo concetto capite perfettamente quello che dice
Origene. Quello che ho detto io entra già dentro il testo che ho commentato ma non toglie che un altro
possa arrivarci meglio di me possa tirare fuori più significati di me. Questi significati non sono
alternativi l’uno all’altro ma si aggiungono l’uno all’altro. Se non capite questo principio
fondamentale altrimenti non capite nulla dell’esegesi di Origene e di quella alessandrina. La Bibbia è
testo aperto concezione modernissima oggi si parla di opera aperta il significato di un opera che nasce
dall’incontro tra opera e interprete dell’opera. Per Origene in quanto è Parola di Dio. Lessi un articolo
di Bultmann sull’ermeneutica dove diceva esegeta si pone di fronte al testo biblico non diversamente
come si pone di fronte Virgilio e Omero. Questa è la posizione dell’esegeta moderno. Origene avrebbe
rifiutato categoricamente questa posizione perché impossibile omologare Parola divina e parola
umana questa ha significato preciso quella divina è ineusaribilmente feconda, il significato
dell’esegesi alessandrina entrare nel testo gradualmente senza fretta e tirando via via i vari significati
che sono solo alcuni dei possibili significati. Qui la differenza tra esegesi alessandrina e antiochena è
radicale e non capisco come un francese che non ricordo ha detto che differenza tra le due scuole era
un malentendu un malinteso.
Per Teodoro di Mopsuestia (lo dice chiaramente) il significato è quello e evidente. Spesso il suo
commentario è una pura parafrasi quando il testo non è problematico, siamo agli antipodi della
concezione origeniana, per Origene non c'è una parola semplice evidente della scrittura. Perché
sempre ricca pregnante di significati e l’esegeta deve saper tirare fuori ci riuscirà fino a un certo punto
e un altro continuerà. Didimo origeniano di strettissima osservanza ha accettato dottrine di Origene
anche più sconcertanti e scritto un opera difesa del De prinicipiis quando tutti lo attaccavano. Didimo
ha commentato gli stessi libri della scrittura che aveva commentato Origene ma perché se li aveva
commentati il maestro li commenta pure il discepolo? Perché condivideva posizione del maestro che
interpretazione poteva svilupparsi. Nel De Doctrina Christiana di Agostino a un certo punto sembra
raggiungere questa stessa concezione di Origene, la possibilità, lui dice, che si possa dare di un testo
biblico qualsiasi interpretazione possibile salvo il rispetto della gemina caritas cioè l’amore di Dio e
del prossimo quando interpretazione è in armonia con amore di Dio e del prossimo, questa è sempre
possibile. Può sembrare una ripresa della concezione origeniana ma Agostino muove da premesse
radicalmente diverse. Per Agostino la scrittura ha un senso preciso solo che spessissimo questo
significato è talmente difficile da evidenziare che ci accontentiamo di una qualsiasi interpretazione
che salvi il principio della gemina caritas. Se leggete il De Magistro, oggi Agostino è considerato tra
gli studiosi della lingua tutti i semiologi partono praticamente da Agostino. Nel secondo libro del De
Doctrina Christiana c'è quanto di più completo che ha detto l’antichità sulla parola come segno. Per
Agostino la parola è un segno naturalmente ambiguo, Agostino uno dei pochi studiosi cristiani
dell’antichità che non è stato un analogista ma un anomalista cioè non ha visto rapporto naturale tra la
parola e il significato della parola come nella posizione stoica platonica rapporto naturale fusei ma vi
ha visto solo un rapporto convenzionale posizione Aristotelica rapporto di thesei. L’esigenza di
un’interpretazione aperta della scrittura deriva da insufficienza del mezzo la parola che esprime questi
significati è un segno naturalmente ambiguo e quindi il significato non è facile da tirar fuori allora
quando non è facile ci accontentiamo di qualsiasi interpretazione. Premesse diverse ma conclusioni
simili. Per Origene l’interpretazione è infinita perché infinita la Parola di Dio.
Gli exapla origeniani sono un’armonia di traduzioni. Per Origene era un mezzo per accertare la
versione esatta dei Settanta ed era munito di asterisco e obelos. Ma questa armonia che per ogni passo
biblico dava 4 traduzioni e a volte 5 o 6 per i salmi e libri poetici, se ne serviva in modo totalmente
diverso come a volte Eusebio ad esempio nel cantico dei cantici dopo aver interpretato la lezione dei
Settanta interpretava anche le varianti degli altri testi Aquila Simmaco e Teodozione, per noi assurdo
interpretare tutti e 4. Perché questo procedimento? Le varie traduzioni erano come delle piste diverse
che introducevano all’interpretazione del passo se questo passo ha un numero “n” di significati
praticamente infinito i vari modi in cui è reso in greco già mi indirizzano su interpretazioni di quello
passo tutte valide
Comunque bisogna fare attenzione che i discepoli dicono di avere i 5 pani e i 2 pesci presso
Matteo presso mc e presso lc ma non hanno indicato neppure copertamente indirettamente
(uposhmeiwsamenoi) se quei pani fossero di frumento oppure di orzo invece (questo de è
fortemente avversativo) il solo Giovanni ha detto che i pani erano d’orzo motivo per cui forse
i discepoli neppure dichiarano di averli presso di loro nel vangelo di Giovanni ma in Giovanni
dicono c'è qui un ragazzo che ha 5 pani d’orzo e due piccoli pesci.
Origene fa quello che fa spesso nei commentari Porta le varianti degli altri vangeli. In Matteo fa
spesso una specie di sinossi riportando le varianti e se necessario anche quella di Giovanni. Siamo già
in un momento in cui la riflessione critica comincia a introdursi sappiamo da Celso e soprattutto da
Porfirio che uno dei tanti argomenti prodotti dai pagani erano le diafoniaij le discrepanze tra i vangeli
che dicevano non vanno accordo neanche tra loro. Origene a volte si limita a introdurre la variante a
volta immette sua interpretazione. La variante è che solo Giovanni da queste tre specificazioni i pani
non erano di frumento ma d'orzo i pesci erano piccolini e c’era un ragazzo che ce li aveva particolari
che mancano nei sinottici. Origene si limita a registrare il fatto oppure lo interpreta? Lo interpreta c'è
il taca e il dio. Siccome i pani non sono di frumento ma di orzo per questo forse i discepoli
ammettono di non averli loro ma il ragazzino. Che vuol dire Origene con questo? Il pane d'orzo
molto meno pregiato di quello di grano nel mondo antico. I 5 pani non solo sono pochi ma anche
scadenti. Inoltre ce l’ha il ragazzino che simboleggia il livello più basso il ragazzino era nepios che
significa pure stupido in greco. Siccome sono 5 pani d’orzo non ce l’anno i discepoli ma anche il
ragazzo che indica il livello più basso di tutti. Siamo in regola con interpretazione del passo riduttiva
del miracolo che indica spiritualmente l’insegnamento di Gesù ma i livello inferiore a livello di
aistheton della sensibilità e questo rinforzato da questo fatto: i pani sono d'orzo e ce li ha il ragazzino
sono connotazioni entrambi negativi. Questi Insegnamenti simboleggiati dal pane sono a livello di
interpretazione elementare della scrittura non dice letterale ma bassa modesta. Interpretazione della
scrittura ha infiniti livelli di profondità. Pesci sulla stessa linea piccolini e rafforzano interpretazione. I
discepoli sono invece a un livello intermedio.
E per quanto a lungo i 5 pani e i due pesci non venivano portati dai discepoli a Gesù non
aumentavano né si moltiplicavano né potevano nutrire pleionaj un numero maggiore di
persona (più di 5) quando invece il salvatore avendoli presi e per prima cosa guardò al cielo
( si riprendono tutti i dettagli minimi del testo evangelico) quasi tirando giù con i raggi degli
occhi una forza di là che si mescola coi pani e coi pesci che stanno per nutrire i 5000 (attenti
che mellousin è participio dativo plurale che concorda con artoij kai icquon non terza Paolo
del presente) e dopo il salvatore benedì 5 pani e i 2 pesi con la sua parola e la sua
benedizione aumentandoli e moltiplicandoli in terzo luogo dividendoli e spezzandoli li dà ai
discepoli affinché questi li potessero dare alle folle e solo allora i pani e i pesci bastarono in
maniera tale che tutti ne mangiarono e furono saziati e alcuni dei pani che erano stati
benedetti non potettero nemmeno essere mangiati.
Questo è un dato neotestamentario i canestri erano pieni Origene lo rivela per indicare la ricchezza
sovrabbondante di questa parola divina che sazia tutti quanti anche se a un livello di comprensione
modesto e avanza in grande quantità. prima dice Oi dedeka oimai i 12 credo. Perché dice credo?
prima ha fatto l’interpretazione spirituale delle 12 tribu di Israele i canestri sono 12 allora anche i
discepoli devono essere 12 ma il testo non lo dice ha prevaricato leggermente fa una precisazione che
nella lettera del testo non c'è i dwdeka sono solo un gruppo più vasto, i canestri sono 12.
E sono tali fino a ora e fino alla consumazione del mondo (questi canestri di pani vivo) a
questo punto da l’interpretazione di tipo spirituale. Pieni perché Parola di Dio è inesauribile.
I pani indicano la interpretazione spirituale Mentre i pani materiali destinati a finire mentre i
12 canestri che simboleggiano l’interpretazione spirituale restano sempre perché la Parola di
Dio è inesauribile e rimane sempre.
Concezione del didaskalos in Origene fa parte della gerarchia spirituale della Chiesa Origene
distingue nettamente gerarchia spirituale e materiale. Ci sono vescovi secondo la lettera e non
secondo lo spirito anche se si deve obbedire loro. Tutta questa dottrina spirituale sia di Clemente
(ancora di più) è dottrina che si svolge nella Chiesa nel quadro istituzionale della Chiesa ma non
ancora completamente istituzionalizzata. Suo dramma voler mantenere posizione autonoma in una
Alessandria che si gerarchizzava sempre più e quindi fu buttato fuori alla prima occasione perché sua
posizione sempre più anacronistica in una struttura che si gerarchizzava sempre di più e non c’era più
spazio. Clemente è stato più accorto e a un certo punto se ne era andato.
Pezzi del pane spirituale che sono rimasti, il pane spirituale da intendere come dottrina nel suo
complesso che poi si identifica col Logos stesso mentre per pezzi klasmata le parti che di volta in
volta vengono partecipate da coloro che possono comprenderle.
Le folle non possono comprendere ma le possono sollevare solo i discepoli, quindi introduce una tra
differenza tra pane mangiato dalle folle e quello avanzato nei 12 canestri il pane avanzato simbologia
una dottrina spirituale superiore di quella offerta alla folla la folla non fa una bella figura e ocloj ha
sempre peggiorativo (non nel vangelo) ma nella tradizione greca. Notazione assolutamente estranea al
testo e la ricava solo dal fatto che raccolta dai discepoli e non dalla moltitudine.
Altra domanda non capita. Origene e già Clemente prima di lui il fedele che si trova a un livello più
elevato deve aiutare il fratello che si trova più indietro è una sua funzione quasi costitutiva ecco
perché siamo al di fuori di una gerarchizzazione istituzionale. La ricaduta in senso ascetico non la
deve tenere per se ma mettere a disposizione della comunità in modo che anche i fratelli a livello
inferiore possano giovarsene. Chi è superiore deve essere a servizio di chi è inferiore. È un concetto di
origine gnostica ripreso da Clemente poi Origene e riadattato in senso più accettabile. Il progresso
della gerarchia l’assorbirà in sé. A un certo punto tutta questa istruzione il vescovo l’assumerà se e
anche il vescovo diventa didaskalos e questo di Origene rimarrà una bella utopia.
5/3/2001
55. Quelli che mangiarono dai 5 pani prima dei 12 canestri che erano avanzati erano
sungegneij avevano stretta relazione col numero 5 in quanto erano arrivati (ariftano arrivare in
anticipo) per primi elle realtà sensibili e per questo erano 5000 o meglio erano arrivati per
primi alle realtà sensibili quelli che avevano mangiato perché costoro etrafesan avevano
ricevuto il nutrimento da colui che aveva alzato gli occhi al cielo aveva benedetto e aveva
spezzato i pani e non avevano mangiato i ragazzi e le donne ma gli uomini infatti anche nei
nutrimenti sensibili ci sono delle differenze sicché alcuni di costoro siano di quelli che hanno
eliminato ciò che appartiene al bambino e invece alcuni sono ancora tra i bambini e coloro
che sono carnali in Cristo.
Infatti credo ci siano delle differenze nel nutrimento sensibile
Abbiamo il lemma che come ha fatto finora che non è normale nei commentari (più frequente nelle
omelie) viene intersecato nella interpretazione di norma Origene dà prima il lemma poi la
spiegazione. La volta scorsa interpretazione spirituale del miracolo della moltiplicazione. Da la notaz
numerica e anche quando raccolgono i canestri e quelli che avevano mangiato erano 5000 all’infuori
dei bambini e delle donne. Interpretazione ovvia in Origene quando c'è il 5 simboleggia i sensi
corporei e la simbologia resta la stessa per i multipli 5, 50, 500, 5000 e così via con qualche
complicazioni a volta per certi multipli. Esegesi numerica e etimologica sono due procedimenti più
tipici dell’esegesi allegorica e mandavano in bestia gli antiocheni che vi vedevano il massimo di
arbitrarietà. Tenete presente che gli antichi e in particolare i pitagorici e già prima i babilonesi il
numero aveva in se qualcosa di misterioso e quindi di religioso. Il numero deve avere un significato
particolare non può essere un numero e basta. Per questo all’opposto Teodoro di Mopsuestia quando
incontra un numero dice questo è un numero e basta sono 7 senza un significato particolare. Per
alessandrino no, l’approccio e totalmente diverso. A volte i numeri hanno significati quasi
standardizzati 7 e 8 perfezione il 2 la diade pitagorica interpretazione negativa l’1 si riferisce alla
divinità il 4 positivo perché dedrade pitagorica radice di tutte le cose. Il 5 normalmente e sicuramente
anche in Filone dovrebbe significare i 5 sensi.
Quelli che mangiarono dai 5 pani prima dei 12 canestri che erano avanzati erano sungegneis
avevano stretta relazione col numero 5 in quanto erano arrivati (ariftano arrivare in anticipo)
per primi elle realtà sensibili.
Torna all’interpretazione di base i pani per la folla rappresentano l’insegnamento elementare di
primo livello non detto che sia specificatamente letterale Origene resta sul vago volutamente.
Notate: quelli che mangiarono dai 5 pani prima dei 12 canestri che erano avanzati
interpretazione si distacca dal punto di vista letterale perché i 5 pani si sono moltiplicati al punto tale
che i discepoli hanno raccolto quello che avanzava in 12 canestri ovvio che dal punto di vista
materiale il pane che ha nutrito i 5000 è lo stesso che è stato raccolto nei 12 canestri. Ma Origene dice
il pane prima dei 12 cesti avanzati? Per l’interpretazione precedente, avevano sollevato i 12 canestri in
contrasto con Giuseppe che serviva nel canestro. Caratteristica più tipica di questa interpretazione di
Origene e che non trova reale addentellato nell’interpretazione letterale è la distinzione tra pane dei
canestri e quello della moltitudine. Nei canestri indica insegnamento superiore per questo è raccolto
dai matetai e per questo sono 12 i canestri come gli apostoli. e per questo specifica quelli prima dei 12
canestri di avanzi (qualitativamente superiore al nutrimento sensible che ha nutrito i i 5000. I pani
indicano insegnamenti sensibili e ha nutrito 5000 persone. Ragionamento è inverso proprio perché
erano 5000 simbolo dei sensi materiali allora punto di partenza è questo, 5000 multiplo di 5 i sensi
materiali allegoricamente a insegnamenti sensibili e quindi sono di ordine livello elementare. I 12
canestri siccome li raccolgono i discepoli indicano insegnamento di natura superiore. Questo il
procedimento nella testa di Origene che precisa solo qui in realtà è il suo punto di partenza.
Questo h ha ragione il traduttore francese non va inteso come una disgiuntiva come se qa proposto un
concetto e ora uno diverso ma è solo una precisazione un correttivo da tradurre o meglio sono arrivati
prima agli insegnamenti sensibili quelli che hanno effettivamente mangiato perché costoro etrafesan
sono stati nutriti da colui ( i tre gesti gesti alzare gli occhi al cielo benedire e spezzare i 3 momenti
della mediazione di Cristo) non le donne e i bambini ma gli uomini anticipa interpretazione che
riprende e sviluppa nel capitolo successivo. Erano 5000 gli uomini senza contare i bambini e le donne
e Origene corregge erano 5000 senza contare bambini e donne io intendo così altrimenti non capisco
la ripetizione dello stesso concetto. Erano 5000 gli uomini che hanno mangiato. Quindi passando a
interprtaz spirituale gli andres sono coloro che hanno hanno ricevuto nutrimento spirituale anche se di
livello piuttosto basso. Poi chiarisce e siamo proprio nell’ordine di idee fondamentali del passo. A
Origene interessa soprattutto introdurre distinzioni di livello tra i discepoli quelli che entrano in
contatto con e Gesù e quindi corrispondono a diversi livelli nella comunità.
Infatti io credo (propone sua interpretazione) ci siano delle differenze nel nutrimento sensibile,. Dove
trofe ha senso di Nutrimento spirituale il nutrimento spirituale ma che resta resta a livello elementare.
C’erano uomini bambini e donne significa che anche negli insegnamenti spirituali di basso livello
anche lì ci sono delle differenze perché
Alcuni di loro sono tra quelli che hanno (riferimento a Paolo) soppresso eliminato ciò che
appartiene del bambino ciò che hanno progredito sono passati dalla stato di nepioj (in Origene
e greci in genere significato negativo) da stato terra terra del bambino fino a essere andres
alcuni invece sono ancora bambini e quindi ancora sarkinon carnali in Cristo.
Origene resta fedele alla citazione di Paolo anche se introdotta in questo contesto un po' particolare.
La sua dottrina di diversi livelli di cristiani che è un po' il punto centrale di tutta la sua concezione
della vita cristiana cioè l’esigenza di progredire si trova d'accordo con Clemente alessandrino è
l’ideale utopico elitario di questi maestri di Alessandria, esigenza di progresso spirituale e che questo
progresso abbia riflesso anche nella vita della comunità e qui iniziano i guai per Clemente prima e
Origene poi. Questo concetto lo basa su 4 –5 citazione di Paolo che ripete instancabilmente questa, la
distinzione dei cibi nei Corinzi vi ho nutrito con latte perché non ancora in grado di prendere cibi più
sostanziosi. Questi passi di Paolo sorreggono questa complessa interpretazione anche a questo basso
livello di insegnamenti che non riescono a superare la sensibilità alcuni restano andrej mentre altri
restano ancora nepioi.
Inversione bambini donne rispetto al testo del vangelo forse voluta per introdurre una distinzione di
livelli.
Siamo in un contesto positivo per tutti poi qui si situano a livello diversi ma rimane il miracolo come
fatto positivo. Le azioni di Cristo: deduce la forza dal cielo la concentra sui pani e poi distribuisce.
Origene molto preciso come al solito e mette in evidenza un anfibologia duplice possibilità di
interpretare il senso letterale
Queste cose sono state dette da noi (hmin dativo di agente frequente in greco) quelli che
mangiarono erano 5000 uomini senza contare i ragazzi e le donne
ora da il lemma completa prima lo aveva intersecato con interpretazione e poteva aver provocato
qualche confusione. Questo passo è anfobologico cioè ammette 2 interpretazioni diverse:
1. tra quelli che mangiavano non c’era nessun bambino e nessuna donna
2. c’erano solo 5000 uomini senza contare le donne e i bambini.
Dà la doppia possibilità e poi la discute.
Una prima interpretazione
alcuni come ho detto prima hanno interpretato in questo modo cioè che non erano presenti ne
bambini ne donne insieme con quelli che sono stati aumentati e si sono moltiplicati dai 5 pani
e dai 2 pesci.
unico punto strano è come ho detto sopra, ma in realtà non chiarito affatto interpretazione che ha dato.
In realtà ammetteva già allora le due interpretazioni. La interpretazione precedente è già anfibologica
ha presentato un passo senza chiarire quale preferisce. Il riferimento non è molto calzante.
1. non c’erano le donne e i bambini o
2. questi non sono stati contati.
In Origene si possono vedere entrambi possibilità: questi sono stati nutriti e non le donne bambini
ma gli.
È uomo chi mangia nutrimento spirituale e donne e bambino non possono mangiare oppure
mangiando restano donne e bambini.
Sfasatura o Origene ha già in testo una spiegazione e crede di averla già anticipata oppure. Testi
giunte a noi con 5 stenografi e bella copia con 7 calligrafe tutti messe a disposizione da Ambrogio e
Origene rivede rapidamente e da ad Ambrogio e altri amici. Tachigrafi fanno opera importante nei
tribunali. A volte i tachigrafi sintetizzavano prendevano esattamente le cose che ritenevano
fondamentali ma per il resto un po' abbreviavano. Talvolta ho impressione che questo testo origeniano
sia un pochino contratto e certe volte qualche sfasatura dovuta al fatto che testo forse trascritto non
colle fedeli parole di Origene. A volte la censura potrebbe essere stata fatta da Origene. A volte si ha
questa impressione in mezzo ai suoi discepoli esprime anche gli aspetti più sconcertanti del suo
insegnamento quando si passa alla pubblicazione e pensa possa suscitare scandalo in un lettore
esterno toglie. A volte invece si può anche ammettere una trascrizione non completamente esatta.
Ipotesi molto remota. Poi l’interpretazione che preferisce è quella successiva.
Invece uno (de dovrebbe essere fortemente avversativo) potrebbe dire che dato che molti
hanno mangiato e hanno partecipato dei pani della benedizione secondo la loro capacità e
dignità (condizione) quelli che erano degni di essere numerati analogamente quelli che gli
Israeliti sono contati a partire dal ventesimo anno nel libro dei numeri. Questi erano uomini
quelli che non erano degni di questa considerazione erano bambini e donne.
Tutti e 5000 nutriti e insieme con loro le donne e i bambini quindi la massa era più di 5000 persone i
5000 quelli che hanno beneficiato di più a livello di interpretazione spirituale hanno progredito e
acquisito nutrimento maggiore rispetto a quello dei bambini e donne. Solito concetto origeniano che
ha illustrato in maniera eccezionale quando soprattutto spiega il miracolo della trasfigurazione: Gesù
viene compreso e quindi si trasfigura a seconda della capacità di comprensione di quelli che ascoltano
la sua parola. Gesù il Logos è sempre diverso. Uno degli esiti più sconcertanti della dottrina
origeniana, è il primo che lo ha introdotto tranne qualche anticipazione in Clemente tutto quello che
Origene dice già anticipato e Origene sviluppa sistema e rende coerente. Tutta la mistica cristiana
nasce da qui, è che al di la della mediazione della Chiesa cioè del rapporto comunitario che si
instaura tra Cristo e la Chiesa c'è un rapporto personale tra il Logos e l’anima di ogni fedele. Origene
lo dice con assoluta chiarezza nell’interpretazione del Cantico dei Cantici. (per apprendere bene
Origene bisogna leggerlo tutto e in modo particolare cosidero fondamentale il Commento a Giovanni
ma c'è una scorciatoia per cercare di capire almeno le cose fondamentali di Origene il De prinicipiis
che da riflessione dottrinale e il commento al del Cantico dei Cantici che dà la spiritualità come i dice
oggi, di Origene. A livello di interpretazione allegorica del testo (unica possibile) Origene fornisce
sistematicamente 2 interpretazione i due amanti del cantico sono tupoi (termine che comunque non
usa mai) sono simboli
a livello comunitario di Cristo e della Chiesa e
a livello individuale del Logos e dell’anima.
Al di la della mediazione della Chiesa ammette (e questo gli porta dei problemi) importanza di un
rapporto personale individuale che prescinde dalla mediazione comunitaria e tutta la mistica cristiana
si fonda su questo principio. Interpretazione comunitaria già in Ippolito e altra enorme fortuna
Gregorio di Nissa bernardo di chiaravalle Giovanni dellal croce. Questo è il cuore della dottrina di
Origene. Parla di ocloi maqetai carnali progredienti perfetti fissa della categorie ma in realtà i sensi
scritturistici sono infiniti si possono dare un numero infinito di interpretazione. Lo stesso per il
rapporto col Logos i livelli sono infiniti perché il rapporto che il Logos instaura con quella anima è
personalissimo e diverso uno dall’altro e poi continuamente mutevole perché Cristo si trasforma
continuamente a secondo della condizione spirituale del fedele si presenta in certo modo col
principiante a secondo se progredisce o regredisce e per questo insiste moltissimo sui livelli .
Domanda: Cristo si trasforma o anima capisce in modo diversi?. Si può partecipare di Cristo in modo
diverso De prinicipiis capitolo terzo e quarto al solito schematizza si può partecipare di Cristo come
giustificazione santificazione titolo nomi ma la realtà di Cristo rimane unica passo della genesi
caratterizza col nome di epinoiai come Cristo si presente sempre pedagogicamente. Nel passo della
genesi le epinoiai sono praticamente infinita ma Cristo in quanto ipostasi upokeimenon cioè la
sostanza è uno solo. Sono infiniti perché lui è il mediatore. In definitiva lui è il mediatore. Tutto il
rapporto tra Dio e il mondo perché lui è il Logos.
CORLEO BURLEO Il controcantico di Origene, lo fa precedere da 3 pagine di introduzione in cui dice
che il commento di Origene è fuorviante Origene fa allegoria e non dà significato materiale e
originale (a prescindere che per stabilirlo ci sono moltissime polemiche per stabilire quali sia). 30 40
anni fa si diceva che interpretazione di Origene fa violenza al testo. Ora invece situazione della ricerca
è molto cambiata rispetto a quando feci la traduzione del De prinicipiis ora c'è anche un gruppo
origeniano che lavora molto. Cita anche il passo di Girolamo dove dice che Origene ha superato tutti i
commentatori negli altri libri della scritture e nel commento al cantico ha superato se stesso e questo
lo interpreta Corleo Burleo nel senso che è stato un pazzo.
Tutti hanno partecipato dell’insegnamento alcuni si collocano a livello di uomini altri di donne altri di
bambini.
(Al solito appoggio paolino) tropologein è imperativo e non terza presente indicativo
(l’accento) interpretami (moi dativo di affetto) anche i ragazzi secondo le parole di Paolo io
non ho potuto parlarvi come spirituali ma come a carnali come a bambini in Cristo interprtami
le donne secondo il passo io volgio presentare tutti voi a Cristo come una vergine casta e
pura interpretami gli uomini secondo il passso quando io sono diventato uomo ho eliminato
tutto quello che è del bambino.
Tropologei interpreta spiritualmente le tre categorie uomini donne e bambini. Sono messi in Oriente
inverso. Origene aveva modificato l’ordine del vangelo per appoggiare questa sua interpretazione i
paides sono a livello terra terra, quelli di cui Paolo dice io non ho potuto parlarvi come spirituali ma
come a carnali come a bambini in Cristo. Il testo evangelico parla di paidion mentre Origene dice
nepios (letteralmente qualcuno che non sa parlare) mentre paidion significa uno più grande ma per lui
significano più o meno lo stesso
Poi passa alle donne (la situazione intermedia) io voglio presentare tutti voi a Cristo come una
vergine casta e pura. Perché l’interpretazione un po' forzata, mentre nel primo e terzo passo resta
aderente al significato di Paolo, qui lo forza perché questo passo deve supportare una condizione
spirituale non completamente positiva ma si colloca in posizione intermedia, c'è una limitazione non
può essere completamente positivo come invece c'è nel contesto paolino che indica uno stato di
grande purezza e perfezione. Come si può tentare di risolvere? Risposta gli è venuto in mente quel
passo e basta. Si a volte Origene si trova in difficoltà nel citare come nel commento a Giovanni fa
tutto un concetto e poi dice chi vuole si cerchi i passi della scrittura significa che non gli veniva in
mente nessuno. Importante perché è una delle prove più cospicue che insegnamento fatto a scuola e
che rivedeva molto superficialmente come anche Agostino le sue omelie.
Per Simonetti mentre nel terzo si dice gegonen io sono diventato uomo qui io voglio presentarvi a
Cristo significa aver bisogno di una guida. Si potrebbe anche dire Paolo misogino e quindi è vergine
casta si ma sempre donna ma non preferisco questa soluzione. Preferisce vergini hanno ancora
bisogno della guida spirituale di Paolo. Sono diventato uomo non più bisogno di essere guidato come
i bambini e posso progredire da me. Altra risposta: Forse a livello di posizione sociale della vergine
posizione intermedia sotto a donna sposata ma per Simonetti fa difficoltà perché nel pensiero cristiano
si privilegia la verginità rispetto alla condizione matrimoniale.
Non trascuriamo (passiamo oltre) senza averlo spiegato anche il passo avendo comandato alla
folla di mettersi a sedere sull’erba presi i 5 pani e i 2 pesci guardato al cielo li benedisse prese
i pani spezzatili li diede ai discepoli e i discepoli li diedero alle folle e mangiarono tutte
Niente di rilevante tranne che abbiamo per intero il lemma per vedere come Origene ha affrontato
l’interpretazione dell’interno passo. All’inizio comincia subito interpretazione spirituale senza passare
per quella letterale. Origene legge il passo in classe, subito gli viene interpretazione sulla sera e
inserisce nell’interpretazione e non molto ordinata mentre norml è più ordinata nei commentari. A
questo punto si accorge che non aveva dato lettura integrale del passo ma si era lasciato trascinare
dall’interpretazione e si accorge di aver lasciato un passo fuori di aver fatto accomodare la folla
sull’erba e torna un passo indietro e questo è tipico dell’insegnamento scolastico. Che i commentari
origeniani frutto dell’insegnamento scolastico qualcuno altro l’aveva detto prima di me ma non
ancora condivisa da tutti ma la tesi di laurea BENDINELLI pubblicata su SEA sul commento a Matteo
mi pare lo dimostri. Se Origene avesse dettato a tavolino col testo di Matteo sott’occhio commentando
parola per parola avrebbe letto tutto il lemma, non avrebbe fatto tutto questo giro e poi tornare a
leggere di nuovo tutto il lemma.
Notate l’inserzione di de come prima a pagina 274 linea 63 twn ma ho perplessità perché aggiunte
per rendere più classico il greco. Klostermann è un grosso personaggio che conosce bene il greco
classico di Demostene Lisia Platone ma non detto che al tempo di Origene si usava quel greco. C'è
una sfasatura che si avverte nei nostri studi tra gli studi di greco e quelli latino. Il tardo latino studiato
moltissimo e nessuno si sogna ora di correggere Tertulliano sulla base di Cicerone. Mentre il greco
pochissimo studiato. Ho visto tutte le dissertazioni dell’Università di Washington le tesi di latino
cristiano e greco cristiano (queste ultime non concludono nulla). Edizione di Brlino capolavoro di
akribia scientifica ma quasi tutti questi autori tendono a correggere il greco di Clemente e Origene
sulla base del greco classico. Si basa su presupposto non sbagliato ma che secondo Simonetti non
copre tutta la realtà. Nel II secolo c'è seconda sofistica movimento fondamentale. In Italia gli
studiosi di greco considera il greco meritevole di essere studiato arriva al III secolo a.C. Teocrito
Menandreo e Callimaco poi c'è tutto un grigiore da cui si tira fuori Plutarco e qualcuno Giuliano e
questo grigiore prende tutti gli scrittori cristiani Dione Crisostomo Erode Attico si dice sono dei
retori che hanno predicato un ritorno all’atticismo del V e IV secolo e snon si percepisce importanza
enorme del movimento poi nel IV secolo Temistio e Libanio maetri di Crisostomo e di Basilio.
veramente riuscita a tornare al greco di Lisia Demostene e Platone. Allora questi studiosi dicono
anche Origene Clemente dovevano scrivere come scriveva Platone e Lisia per questo sono portati a
correggere perché considerano questo movimento molto più influente di quanto sia stato. Non c'è
dubbio che se confrontate un scrittore greco del IV d.C. con uno scrittore del IV secolo a.C. (800 anni)
c'è minore differenza rispetto al confronto tra Cicerone o Livio e Tertulliano. Minore differenza per
effetto della seconda sofistica ma la lingua si evolve non può essere un assoluto ritorno al greco
classico. Per esempio twn non c'è qualcosa di più sfuggente dell’articolo in greco è difficile dare
regole e gli scrittori del III e IV secolo spesso omettono l’articolo. Sarei molto cauto prima di fare
introduzioni pur se il manoscritto è uno solo e la caduta di una parola facilissima. Piccole cose sono
spie di procedimenti metodologici molto importanti
12/3/2001