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14/05/2013

MISCELAZIONE DI SOLIDI
Definizione: Processo che tende a randomizzare (disporre in modo
casuale) particelle dissimili all’interno di un sistema

La miscelazione di solidi (polveri) è un’operazione molto utilizzata in campo


farmaceutico sia per ottenere forme farmaceutiche finite che come operazione
antecedente la formulazione di compresse, capsule, granulati.

Miscelazione di polveri, risulta molto differente nelle variabili di processo, e anche


nel risultato finale, dalla miscelazione di fluidi

Le miscele di solidi sono meno stabili delle miscele di fluidi

MISCELAZIONE DI SOLIDI

La miscelazione di polveri è resa possibile dal movimento delle particelle le une


rispetto alle altre, previa applicazione di una forza al letto di polvere, Si ha
inizialmente un movimento di espansione del letto di polvere che facilita la
dislocazione delle singole particelle (o di gruppi di particelle) nello spazio, con
successivo spostamento e riposizionamento di gruppi di particelle (o particelle
singole). Il movimento più probabile è lo scivolamento su un piano.

Letto di polvere Espansione del letto Movimento


di polvere

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VARIABILI PARTICELLARI CHE INTERVENGONO NELLA


MISCELAIZONE DI POLVERI
Dimensione particellare Distribuzione granulometrica

Dimensioni µm Tipo di flusso Motivo

2000 – 250 Buona scorrevolezza se la forma è La massa delle singole


tondeggiante e regolare. particelle è relativamente
grande.

250 – 75 La scorrevolezza può essere Elevata area superfciale


problematica. esposta quindi elevati
attriti superficiali.

< 75 La scorrevolezza è spesso Elevate forze di


problematica coesione, energia
superficiale, forze
elettrostatiche.

Densità
Elasticità
Proprietà di superficie (liscia, rugosa, ecc.)
 Forma della particella solida (fattore forma)

FORZE ESTERNE CHE INTERVENGONO NELLA


MISCELAZIONE:

Forze di compressione: tendono ad avvicinare le particelle

Forze di allungamento: tendono ad allontanare le particelle

Forze di taglio: tendono ad inserire le particelle le une nelle altre.

Queste forze sono sviluppate dal miscelatore e variano a secondo del


tipo di miscelatore e dell’organo di miscelazione
Queste forze intervengono sulla polvere e sviluppano forze gravitazionali

Per un’efficiente miscelazione sono molto importante le forze di


taglio, la massa da miscelare dovrebbe passare attraverso la zona
di taglio ad intervalli regolari e frequenti

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FORZE INTERNE AL LETTO DI POLVERE CHE SI SVILUPPANO


NELLA MISCELAZIONE

Forze gravitazionali Favoriscono il movimento

Forze inerziali
Frenano il movimento
Forze coesive

Forze gravitazionali: favoriscono il processo di miscelazione

Forze di accelerazione: prodotte dai Forze centrifughe: agiscono su


movimenti translazionali o aggregati di particelle in
rotazionali, tendono a far muovere rotazione e tendono a
particelle adiacenti o gruppi di suddividerli in aggregati più
particelle adiacenti. piccoli.

Elasticità del materiale influenza i movimenti translazionali e rotazionali: minore


elasticità del materiale più rapidi sono i movimenti e il passaggio tra movimenti
translazionali e rotazionali.

FORZE INTERNE AL LETTO DI POLVERE CHE SI SVILUPPANO


NELLA MISCELAZIONE

Forze inerziali, forze coesive: ostacolano il processo di miscelazione

Interazioni interparticellari: polarità superficiale, carica di superficie, sostanze


adsorbite in superficie (es. umidità), fenomeni di elettrizzazione. Sono associate
a dimensione, forma delle particelle, caratteristiche di superficie.

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MECCANISMI DI MISCELAZIONE DI SOLIDI

Convective mixing: movimento di piccole masse di polvere (analogo al trasporto


in massa dei fluidi), si ottiene per inversione del letto di polvere per mezzo di lame,
viti senza fine.Da questo meccanismo di miscelazione si originano “pacchetti” di
polveri di composizione dissimile.

Shear mixing: movimento di interi piani, simile al flusso laminare dei fluidi. Dà
origine a “pacchetti” di polveri di composizione dissimile.

Diffusive mixing: movimento individuale delle particelle. Scambio di posizione


delle singole particelle, elimina le differenze di concentrazione all’interfaccia tra i
vari “pacchetti” di polvere dissimili tra loro.

Importante! Nei solidi la miscelazione difficilmente è un fenomeno neutro, la


miscela che si ottiene difficilmente conserva lo stato di miscelazione raggiunto
(fenomeni di segregazione).

Meccanismi di miscelazione

Miscelazione
convettiva

Miscelazione
diffusiva

Miscelazione
convettiva e
diffusiva

Per una buona miscelazione devono intervenire più meccanismi.

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Legge della miscelazione : M = A(1 − e kt )


cinetica di 1°ordine
A: costante che dipende dai parametri geometrici del
miscelatore; k: costante che dipende dalle caratteristiche fisiche
dei materiali da miscelare

Miscela omogenea

Grado di miscelazione
M= Sr/Si 1

Tempo economico di miscelazione: corrisponde al minimo tempo


di miscelazione che permette di ottenere una miscela il più vicino possibile alla
miscela ideale.
si calcola empiricamente su campioni, rappresentativi, di miscela reale sui quali si
va a valutare composizione e dev. standard (Sr) a tempi di miscelazione definiti,
che viene rapportata alla dev. standard fissata per la miscela ideale (Si).

La presenza di particelle con caratteristiche diverse (forma, superficie e


densità) può instaurare un potenziale di demiscelazione (segregazione) che
tende a causare la segregazione dei componenti la miscela secondo la
seguente equazione:

dM
= A(1 − M ) − Bφ
dt
M = grado di miscelazione;
T = tempo di miscelazione
A = costante che dipende dai parametri geometrici e fisici del miscelatore
B = costante che dipende dalla densità e forma delle particelle
φ = potenziale di demiscelazione che di pende dalla distribuzione dei componenti la
miscela

φ > 0 , la sostanza a densità maggiore si trova nello strato superiore della miscela
(miscela non ancora omogenea)
φ = 0 , miscela omogenea.

φ < 0, la sostanza densità maggiore si trova nello strato inferiore della miscela
(demiscelazione)

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SEGREGAZIONE Separazione dei componenti una miscela


di polveri in base alle caratteristiche delle
(demiscelazione) singole polveri.

Le particelle solide tendono a segregare a causa delle differenze in dimensione,


densità, forma.

FATTORI CHE FAVORISCONO LA SEGREGAZIONE

•Scorrevolezza: influenza l’interscambio delle posizioni delle particelle. E’


preferibile che polveri da miscelare abbiano scorrevolezza simile.

•Densità: è un parametro fondamentale su cui si basa la stabilità di una


miscela solida

•Umidità: elevato tasso di umidità nella polvere facilita la formazione di


aggregati che variano le caratteristiche dimensionali, di forma e scorrevolezza
delle polveri.

•Friabilità: la friabilità del materiale può produrre variazione nella distribuzione


granulometrica.

La segregazione può avvenire durante la miscelazione o a


miscelazione terminata.

La segregazione è indice di instabilità di una miscela

Per ottenere miscele omogenee di eccipienti + principio


attivo è importante scegliere eccipienti che abbiano elevata
affinità per il principio attivo.

Le interazioni tra particelle possono migliorare l’omogeneità


e la stabilità di una miscela.

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Miscela casuale : dispersione, secondo un processo puramente


statistico, di un componente nell’altro.
Non esistono interazioni chimico-fisiche o fisiche tra i componenti la
miscela che restano indipendenti

Miscela
Miscela casuale segregata

Miscela ordinata : si realizza quando il componente con dimensioni


più fini si disperde sulla superficie del componente più grossolano
(carrier)

Particelle dissimili (polveri)

Miscela di polveri

Miscela segregata

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La miscela casuale si ottiene miscelando due polveri di


granulometria e densità simile in uguale percentuale.
I tempi di miscelazione dipendono dalle polveri e dal miscelatore
utilizzato.

Nelle miscele ordinate il rapporto ponderale componente


fine/grossolano è basso; presuppongono delle interazioni chimico-
fisiche tra i due componenti (adesività delle particelle piccole sulle
grosse).
Sono meno soggette a segregazione

In ogni caso una miscela è omogenea quando i


suoi componenti sono dispersi omogeneamente
nel sistema.

A corpo fisso con MISCELATORI A corpo rotante


organi di
movimento

Cilindrico (a tamburo
Planetario rotante)
A coclea in controcorrente Cilindrico su girafusti
A nastro (doppia spirale in Biconico
controcorrente) A cubo
A quattrovie A V
 A sigma
Turbola

A letto fluido (pneumatico)


MATERIALE DI COSTRUZIONE: in accordo con le GMP tutte le parti dei miscelatori
che vengono in contatto con il prodotto sono in acciaio inossidabile a basso
contenuto di carbonio (AISI 316 L)

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MISCELATORI A corpo fisso con organi di movimento

Vantaggi:
Buona miscelazione
Facilità di carico e scarico miscele
Possibilità di miscelare polveri anche umide e paste
Facilità di termoregolazione

Svantaggi
Pulizia difficile
Elevato consumo energetico
Costo elevato

MICELATORE A COCLEA IN CONTROCORRENTE

Motore elettrico

La miscelazione avviene inserendo le


polveri gradulamente nella zona
centrale del miscelatore

tramoggia

coclea

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MISCELATORE PLANETARIO

recipiente

Agitatore ad ancora
Motore elettrico

Pala con movimento planetario indipendente.


Possibilità di avere 2 bracci mescolanti.
Diverse geometrie dei bracci mescolanti.
Buona efficienza, non si creano punti morti
Miscelazione di solidi, paste, fluidi molto viscosi.
Granulazione a umido

MISCELATORE A NASTRO (DOPPIA SPIRALE CONTROCORRENTE)

corpo del
mescolatore
spirali

asse

Motore elettrico

scarico

Le due spirali ruotano in senso opposto e spostano il materiale nelle due


direzioni opposte (una delle due raschia il contenitore).
Una delle due spirali raschia la culla

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MISCELATORE A QUATTROVIE

Spirale esterna
Asse di rotazione corpo
Spirale interna

Il meccanismo di miscelazione si basa sul principio della campionatura per cui si


ottiene una massa omogenea suddividendo la massa eterogena in parti che
vengono miscelate e ri-suddivise fino ad avere un campione omogeneo.

CONFRONTO MISCELATORE A 4 VIE vs MISCELATORE A NASTRO

Miscelatore a 4 vie Miscelatore a nastro


Differenze costruttive:
le spirali del miscelatore a nastro hanno l’intera lunghezza del corpo del miscelatore e
ruotano in senso opposto.
Le spirali strette del miscelatore a 4 vie coprono metà della lunghezza del miscelatore
e ruotano in senso opposto.

Differenze nei meccanismi di miscelazione:


Miscelatore a nastro: movimento in senso opposto delle intere masse.
Miscelatore a 4 vie: suddivisione delle masse in quattro porzioni che vengono riunite e
risuddivise.

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MISCELATORE A SIGMA O ZETA

Lo spazio di miscelazione è diviso in due culle all’interno delle quali ruota


un braccio a forma di sigma.
Le due sigma ruotano a velocità diverse.
Elevata potenza.
Miscelazione di solidi e di masse compatte o ad elevata viscosità.
Sviluppa forze di taglio.
Molto utilizzato nella granulazione a umido.

MISCELATORI a corpo rotante


Vantaggi:
Basso consumo energetico
Facilità di carico e scarico
 Apparecchi anche di grande capacità
Facile pulizia, manutenzione minima
Impianti strutturalmente semplici di non elevato
costo

Svantaggi:
Ingombro
Miscelano solo polveri asciutte e con buone
caratteristiche di miscelazione, difficoltà con
polveri fini.
Lentezza operativa, massimo 15-20 rpm per
sviluppo di forze centrifughe a vel.superiori.
Esempi di miscelatori a tamburo
Capacità utile ≤50 – 60% del volume totale. rotante
Per ingredienti basso dosati si devono fare
diluizioni progressive.

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Miscelatore cilindrico a tamburo


corpo Asse di rotazione

sostegno

I deflettori instaurano un flusso crociato


(convective mixing) delle polveri,
migliorando l’efficienza del miscelatore.

Il miscelatore con deflettori può ruotare


a vel fino a 100 rpm.
Deflettori saldati sul Deflettori saldati
corpo sull’asse

Miscelatore a cilindro girafusti


Supporto girafusti

cilindro

Motore elettrico

Turbola (miscelatore a scuotimento tridimensionale)

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Miscelatore biconico Carico delle polveri


Tronchi
di cono

Scarico
delle polveri

motore

supporto supporto

Portelli cilindri
carico/scarico
Miscelatore a V
Asse di
rotazione

motore
Il contenitore può essere
rimosso al termine della
supporto miscelazione

Miscelatore a cubo

cubo

supporto

supporto

motore

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Influenza del tipo di miscelatore e del tipo di polvere sull’andamento


della miscelazione

Andamento della miscelazione di una polvere costituita da cristalli a forma


tonda e a forma poliedrica con diversi tipi di miscelatori

1: miscelatore a V. 2: miscelatore a quattrovie. 3: miscelatroe a nastro. 4: miscelatore a


molazza. 5: miscelatore biconico,. 6: miscelatore planetario. 7: miscelatore cilindrico.

Influenza del tipo di miscelatore e del tipo di polvere sull’andamento della


miscelazione

Andamento della miscelazione di una polvere costituita da cristalli di forma


arrotondata ma differente densità e granulometria.

1: miscelatore a tamburo. 2: miscelatore a V. 3: miscelatore a nastro. 4: miscelatore a


quattrovie.

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