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IL TORNANTE

il tornante è quella particolare curva, esterna ai rettifili, che consente un’inversione della direzione
dell’asse, consentendo di prendere quota all’interno di una fascia di terreno relativamente contenuta.
Il tornate è una curva con angolo al centro anche superiore a 180° (200g), disposta all’esterno della
poligonale d’asse (Figura 1) in modo da minimizzare la pendenza longitudinale.

RETTIFILO

CONTROCURVA

RETTIFILO
IL TORNANTE GEOMETRIA

Le caratteristiche geometriche del tornante prevedono in genere grandezze del raggio


non inferiori a 20 metri e una pendenza longitudinale non superiore al 3-4%.
La scelta di utilizzare un raggio in asse di 20 m è data dal fatto che ne deriva un raggio
interno al tornante di 15 m che permette l’iscrizione di mezzi pesanti limitando
l’occupazione della corsia di senso opposto.

I raggi delle controcurve devono assumere valori superiori al raggio del tornante,
generalmente maggiori di 100 m
Per strade di montagna particolarmente impegnative i raggi minimi delle controcurve
devono essere almeno il doppio dei raggi del tornante (curva di ritorno) e non inferiori a
50 m.

Lo studio della geometria del tornante prevede,


noto l’angolo a compreso tra i due segmenti della poligonale d’asse,
la definizione del raggio R da parte del progettista in funzione della tipologia di strada.
Tornante privo di rettifili tra curva di raccordo e controcurve

L’angolo a è dato per costruzione della poligonale d’asse dal quale


si ricava
w = 400 –(a+b1+b2)
definizione delle distanze (VT1 e VT2 ) tra vertice V della poligonale
d’asse e i punti di tangenza T1 e T2 delle controcurve
considerando i triangoli rettangoli VV”T2 e VV’T1, è possibile
determinare il valore del raggio delle due controcurve (R’ e R”)

Una volta calcolati i valori dei raggi R’ e R”, analizzando i medesimi triangoli
rettangoli, è possibile valutare l’ampiezza degli angoli β1 e β2

R' R' '


1  arctan  '  100c  1  2  arctan  ' '  100c   2
VT1 VT2

  400 c  (  1   2 )

Noti tutti i principali elementi geometrici è possibile proseguire con la determinazione degli altri
elementi come gli sviluppi delle curve
Tornante con rettifili tra curva di raccordo e controcurve

L’angolo a è dato per costruzione della poligonale d’asse dalla


quale si ricava
w = 400 –(a+b1+b2)
si procede inizialmente al posizionamento dei
vertici V1 e V2 delle controcurve attraverso la definizione delle
distanze VV1 e VV2

R
1  arcsen 1  100c  1
VV1

R' '
 2  arcsen  2  100c   2
VV2
A questo punto è possibile calcolare i punti di tangenza T3 e T4

V1T3  R  tan g (1 ) VT4  R  tan g ( 2 )

Calcolo dell’angolo al centro   400c  (  1   2 )


La determinazione delle caratteristiche geometriche delle controcurve prevede invece il calcolo degli angoli al centro che, come si
può osservare dalla figura risultano essere pari a β1 e β2 rispettivamente. Il calcolo dei raggi delle due controcurve è subordinato
alla definizione progettuale delle lunghezze dei due rettifili in ingresso e in uscita m e n dal tornate. Per la determinazione dei
rettifili di raccordo occorre procedere per tentativi. Generalmente le lunghezze m e n si possono attestare intorno ai 15-30 m

t1  T1V1  T2V1  V1T3  m 1


T2T3  m R1  t1 cot( )
2

T4T5  n t 2  T5V2  T6V2  V2T4  n R2  t 2 cot( 2 )
2
LE CURVE DI TRANSIZIONE
LE CLOTOIDI

Queste curve sono curve a raggio variabile e vengono utilizzate per raccordare i rettifili con le curve
circolari, curve circolari di raggio diverso, flessi

Inserita fra discontinuità di raggio con lo SCOPO


di ottenere:
1 - una variazione di accelerazione centrifuga non
compensata (contraccolpo ) contenuta entro valori
accettabili;
2 - una limitazione della pendenza (o sovrapendenza)
longitudinale delle linee di estremità della piattaforma
3 - la percezione ottica corretta dell’andamento del
tracciato.
LE CURVE DI TRANSIZIONE
LE CLOTOIDI

Il parametro che determina la geometria della clotoide è il parametro A

Criterio 1
(Limitazione del contraccolpo)
Affinchè lungo un arco di clotoide si abbia una graduale variazione
dell’accelerazione trasversale non compensata nel tempo (contraccolpo c), fra
il parametro A e la massima velocità, V (km/h), desunta dal diagramma di
velocità, per l'elemento di clotoide

Criterio 2
(Sovrapendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata Nelle
sezioni di estremità di un arco di clotoide la carreggiata strada le presenta
ifferenti assetti trasversali, che vanno raccordati longitudinalmente, introducendo
una sovrapendenza nelle linee di estremità della carreggiata rispetto alla
pendenza dell’asse di rotazione

Criterio 3 (Ottico)
Per garantire la percezione ottica del raccordo deve essere verificata la relazione A
≥R/3 (Ri/3 in caso di continuità) Inoltre, per garantire la percezione dell’arco di
cerchio alla fine della clotoide, deve essere:A ≤R
LE CURVE DI TRANSIZIONE
LE CLOTOIDI

Campi di applicazione (cenni)


Esempio di tracciamento asse stradale

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