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1.1 P REMESSA 3
1.2 C ONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE ESTERNE 3
1.3 C ONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE INTERNE E RICAMBI DARIA 3
1.4 P ORTATE E TEMPERATURE FLUIDI 4
1.5 F ABBISOGNI TERMICI INVERNALI ED ESTIVI E POTENZE TERMICHE INSTALLATE 4
1.6 DESCRIZIONE TECNICA: 4
4. IMPIANTO ANTINCENDIO 16
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1. IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO
DATI GENERALI DI PROGETTO
1.1 PREMESSA
- INVERNO:
temperatura 0C
umidit relativa 80%
- ESTATE:
temperatura 33C
umidit relativa 60%
- INVERNO:
temperatura 20C
umidit relativa 50 %
- ESTATE:
temperatura 26C
umidit relativa 50 %
- TOLLERANZA :
temperatura 1C
umidit relativa 5 %
- RICAMBI D ARIA:
servizi 8 vol. amb/ora
corridoi e scale _ vol. amb/ora
altri ambienti 1,5 vol. amb/ora
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1.4 PORTATE E TEMPERATURE FLUIDI
A) Impianti di climatizzazione
A. 1 centrale termo-frigorifera;
A. 2 impianto di condizionamento a fan coils pi aria primaria negli uffici;
A. 3 impianto di riscaldamento a fan coils nei servizi ed al piano interrato;
A. 4 impianti di espulsione aria dai servizi;
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Tale scelta, in alternativa ad una pompa di calore con raffreddamento mediante
acqua di pozzo, stata operata per alcuni validi motivi di natura essenzialmente
tecnico - economica.
Infatti, con levolvelrsi della tecnologia nel settore specifico e con le potenze in
gioco, le macchine con condensazione ad aria hanno raggiunto rese paragonabili a
quelle delle macchine acqua/acqua e costi di impianto e gestione (esercizio e
manutenzione) ragionevolmente pi contenuti.
Il fluido stagionale prodotto dalla pompa di calore servir ad alimentare tre circuiti:
La capacit del vaso sar tale da contenere le dilatazioni del fluido per la quantit
misurata in fase di caricamento.
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I collegamenti idrici di tutte le apparecchiature costituenti limpianto, saranno
realizzati mediante linstallazione di tubazioni in acciaio nero Mannesmann s.s.
A valle del quadro saranno, poi, realizzati tutti gli impianti ed i collegamenti
elettrici alle varie utenze.
I fan coils saranno, per la maggior parte, del tipo verticale per installazione a
parete; negli ambienti nei quali risulta impossibile adottare questa soluzione,
saranno previsti fan coils di tipo sempre verticale ma a pavimento con zoccolatura.
Ciascun fan coil sar corredato di un commutatore a quattro posizioni per larresto
o per il funzionamento a tre velocit del relativo elettroventilatore.
I collegamenti idrici alle batterie di scambio termico dei fan coils saranno realizzati
con sistema a collettori complanari modul in bronzo. Ciascun collettore
provveder ad alimentare un numero massimo di otto fan coils.
Le tubazioni a valle dei collettori saranno del tipo in rame ricotto, mentre quelle a
monte, in partenza dalla relativa centrale termo-frigorifera, saranno in acciaio nero
verniciato con doppia mano di antiruggine al minio.
Tutte le tubazioni ed i collettori saranno isolati con coppelle di armaflex o similari,
di adeguato spessore.
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La condensa dei fan coils sar scaricata in fogna mediante una rete di tubazioni in
polietilene ad alta densit complete di accessori. Prima del collegamento alla fogna
e sullattacco alla bacinella della condensa di ogni fan coils, saranno installati dei
sifoni.
Lunit di trattamento per laria primaria sar installata al piano interrato nel locale
centrale termofrigorifera.
Laria esterna sar prelevata allaltezza del terrazzino al 1 piano (lato V. Lamberti)
e canalizzata sino alla U.T.A.
Il ciclo dei trattamenti subito dallaria nel condizionatore dellaria primaria, sar il
seguente:
a) Estate
- presa dellaria esterna;
- filtrazione;
- raffreddamento e deumidificazione mediante la batteria di
scambio termico alimentata con acqua fredda refrigerata;
- postriscaldamento mediante una batteria elettrica;
- propulsione dellaria mediante il gruppo elettroventilante.
b) Inverno
- presa dellaria esterna;
- filtrazione;
- riscaldamento mediante la stessa batteria di scambio termico
estiva, alimentata con acqua calda;
- umidificazione mediante la rete ugelli e lelettropompa di
ricircolo;
- postriscaldamento e propulsione come in estate.
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un ricevitore regolatore elettronico agir sugli automatismi dei tre stadi della
batteria di postriscaldamento elettrica in funzione delle segnalazioni di una
sonda di temperatura ambiente.
Durante lesercizio estivo il relativo circuito idrico sar invece escluso mediante
lazionamento di due valvole a due vie servoazionate ed asservite ad un
commutatore localizzato nel quadro di centrale. Anche per questi fan coils il
sistema idrico di alimentazione sar quello a collettori complanari modul in
bronzo. E stato previsto un solo collettore per tutti i tipi e per tutti i servizi.
Le tubazioni a valle dei collettori saranno in rame ricotto, mentre quelle a monte in
acciaio nero verniciato con antiruggine.
Sia le tubazioni in rame che quelle in acciaio, saranno isolate con coppelle di
armaflex o similari, di adeguato spessore.
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2. IMPIANTI IDRICO SANITARIO, FOGNANTE, ANTINCENDIO
Il calcolo delle singole diramazioni agli apparecchi igienici stato eseguito in base
alle seguenti portate:
lavandino: 0,20 lt/sec;
doccia: 0,15 lt/sec;
vaso con cassetta: 0,10 lt/sec;
bidet: 0,10 lt/sec;
pilozzo: 0,30 lt/sec;
lavello: 0,10 lt/sec.
Dai boyler lacqua perviene alla rete di distribuzione che segue un percorso
parallelo a quello dellacqua potabile. Per tutte le tubazioni dellimpianto previsto
il rivestimento con adeguato materiale isolante.
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m. , oltre il piano di copertura e terminare con un cappello esalatore e ogni 3 m.
devono essere provviste di giunti di dilatazione.
Nei punti in cui esse attraversano le coperture, sono previste converse di piombo
onde impedire infiltrazioni di acqua.
Lunione dei diversi tronchi di tubo e relativi pezzi speciali sar eseguita con giunti
elettrici e/o saldature a caldo.
Considerando che gli edifici da servire sono di tipo semi-pubblico (2a categoria),
sono stati presi a base del calcolo dei collettori di scarico, unit convenzionali
denominate unit di scarico (u.s.) corrispondenti allo scarico di 28 lt. di liquame
al minuto primo.
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3. IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO FOGNANTE
Essa sar installata alquanto al di sotto del massimo livello dacqua della vasca, tale
da poter essere sommersa al momento dellinnesco, ed evitare la putrefazione del
liquame.
Ad evitare che entrino nella pompa stracci e simili, la stessa dovr essere dotata di
rete di protezione attorno alla bocca aspirante.
A valle della stessa sar installata una valvola di ritegno speciale per evitare il
ritorno in vasca dei liquami.
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Il comando di detta pompa verr effettuato da quadro elettrico posto in prossimit
della vasca.
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4. IMPIANTO ANTINCENDIO
Il gruppo di attacco per motopompa sar del tipo regolamentare UNI 70 ubicato
come rilevabile dalle planimetrie relative.
Basandosi sulla normativa per gli edifici destinati a civile abitazione, la massima
portata contemporanea che il gruppo di pressurizzazione deve garantire pari a:
La prevalenza del gruppo stata calcolata facendo ricorso alla formula di Hazen
Williams, rilevando per 30 m. di tubazione complessiva una perdita di carico di 2,5
m.c.a. complessivi tenendo conto delle perdite localizzate, per cui sommando a
questa laltezza geodetica e la pressione terminale al bocchello della lancia pi
sfavorita, si riscontrato un valore:
Esso sar fornito di certificato secondo UNI 9490 da idoneo istituto iscritto nelle
liste del M.I. (circol. 24 del 26/1/93).
Esse avranno tubazione di rinvio in vasca con misuratore di portata per test
periodico di prova manuale.
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Lintervento di ciascuna elettropompa sar comandato da pressostati tarati a
pressioni differenti.
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5. IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
In particolare:
la Norma C.E.I. 64-8: "Impianti Elettrici Utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. "quale linea direttrice
fondamentale di riferimento ;
la legge n 186 del 1 marzo 1968;
la legge n 46 del 5 marzo 1990;
il D.P.R. 27/4/55 n547 relativo alle "Norme per la prevenzione degli
infortuni sul lavoro";
la Norma C.E.I. 11-8: Impianti di terra.
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In base a quanto sopra esposto si ritenuto opportuno alimentare la rete in bassa
tensione.
Il tipo di stato poi determinato in funzione dei carichi cos come di seguito
riportato.
Servizi di illuminazione: 14 kW;
Servizi di forza motrice: 30 kW;
Imp. elevatore: 5,5 kW;
Imp. di condizionamento: 66 kW;
Imp. di pressurizzazione antincendio: 4 kW;
Imp. di sollevamento liquami: 4 kW;
Imp. idrico sanitario: 1 kW;
Servizi di sicurezza e telefonia: 2 kW.
( OMISSIS )
Data la superficie alquanto contenuta dei vari piani delledificio, tutte le utenze
saranno alimentate direttamente dal quadro generale di edificio, come evidenziato
dagli schemi elettrici di progetto.
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valori di corrente di corto circuito nei punti di installazione e comunque non
inferiore a 6 kA.
Per maggiori dettagli sui quadri elettrici previsti si demanda agli elaborati di
progetto allegati.
Il quadro generale di b.t. sar realizzato con costruzione modulare e compatta con
le caratteristiche costruttive di seguito riportate:
struttura anteriore in lamiera pressopiegata e saldata spess. 20/10 - base spess.
30/10, suddivisa in celle modulari con lamiere divisorie orizzontali e portelle
frontali apribili a cerniera interne, atte a contenere interruttori ad attacco
posteriore fisso.
Gli strumenti di misura verranno montati in celle separate accessibili dalle portelle
frontali con il quadro in tensione.
I collegamenti dei circuiti di segnalazione e controllo saranno contenuti in una
canaletta in posizione verticale, per facilitare il passaggio della cavetteria con
possibilit di uscita dal basso o dallalto e fissaggio alla relativa morsettiera;
struttura posteriore in lamiera c.s bullonata atta a sostenere e racchiudere le
sbarre dei trasformatori di misura e cavi di potenza;
finiture con trattamento di sgrassatura, fosfatizzazione e passivazione delle
lamiere prima della verniciatura per evitare qualsiasi formazione di ruggine e
decadimento del grado di verniciatura nel tempo;
sbarre collettrici di derivazione e di terra in piatto di rame elettrolitico
opportunamente dimensionato per la corrente di carico ed in grado di
sopportare le sollecitazioni termiche causate da correnti di corto circuito.
Dalle sbarre collettrici verranno effettuate le derivazioni che si attesteranno agli
attacchi fissi degli interruttori; queste ultime saranno normalmente in piatto di
rame per le portate pi elevate ed in cavo isolato per le portate minori;
feritoie di aerazione nella parte bassa frontequadro e nella parte alta
retroquadro;
circuiti ausiliari in cavi unipolari di rame flessibile isolato in materiale
termoplastico tipo N07V-K, non propagante la fiamma;
sicurezza contro lincendio con ladozione di apparecchiature esclusivamente
in aria, limpiego di materiali isolanti autoestinguenti, segregazione metallica
fra gli scomparti;
rispondenza alle norme CEI 17-13 ed al D.P.R. n. 547 del 27.4.1955;
grado di protezione sullinvolucro esterno IP30, a porte aperte fino a IP20.
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Gli schemi elettrici dei quadri allegati evidenziano poi ogni altro particolare tecnico
e costruttivo dei materiali proposti. Per i cablaggi allinterno dei quadri saranno
osservate le seguenti prescrizioni:
ciascun conduttore sar contrassegnato in modo chiaro e permanente ad
entrambe le estremit;
nel caso di cavi multipli vi sar un contrassegno c.s. sul cavo e su ogni
conduttore di esso;
i contrassegni riporteranno le sigle ed i numeri indicati sui disegni;
i conduttori allinterno dei quadri saranno raccolti entro canalette facilmente
ispezionabili, costruiti in materiale non propagante lincendio.
Laccesso agli elementi ordinariamente in tensione allinterno dei quadri non sar
possibile con quadro chiuso. La messa a terra sar realizzata dopo adatta
sverniciatura delle parti eventualmente verniciate.
Le connessioni dei cavi saranno eseguite con capicorda applicati a pressione con
apposite pinze. Le serrature degli sportelli frontali, incernierati, devono essere ad
innesto DIN.
I quadri devono essere previsti per la massima corrente di c.to c.to insita
nellimpianto. Si precisa che ogni linea deve essere dotata di proprio conduttore di
neutro, senza impiego di cavalletti sugli interruttori.
I trasformatori contenuti nei quadri saranno conformi alle norme CEI sui
trasformatori di sicurezza: norme CEI 14-5 (1990) e porteranno la targa con il
contrassegno del trasformatore di sicurezza.
I quadri avranno proprie sbarre di terra di sezione adeguata con adatto dispositivo
di connessione diretto alla carcassa del quadro ed al dispersore di terra.
Tutte le carcasse di uno stesso quadro saranno connesse direttamente alla sbarra di
terra in modo tale che la rimozione di un elemento non interrompa la continuit di
parte del circuito di protezione.
Tutte le linee sono state dimensionate in base agli assorbimenti ipotizzati da parte
dei carichi ed in modo tale che, in nessuna condizione di esercizio, sia superata la
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massima temperatura ammissibile per ciascun cavo. E' stata cio verificata la
seguente relazione a norma CEI 64-8 : I_ t < k_ S_ sia nel punto iniziale della
conduttura, che nel punto terminale in funzione del tipo di interruttore adottato.
La verifica per la caduta di tensione stata inoltre effettuata sulla base delle tabelle
UNEL 35023 - 70.
5.6 ILLUMINAZIONE
Limpianto di illuminazione alimentato dalla sezione preferenziale dei quadri
elettrici di distribuzione stato studiato in modo da soddisfare tutte le esigenze di
servizio ed stato condotto sulla base dei dati tecnici sotto riportati. I valori di
illuminamento medio garantito ad un metro dal pavimento per i diversi ambienti
sono:
uffici, fotoriproduzione, editoria 300 lux;
corridoi 200 lux;
servizi 150 lux;
centrali tecnologiche 200 lux.
La pi parte degli ambienti sono interessati da controsoffitti del tipo chiuso, a meno
dei locali per servizi igienici dove il controsoffitto del tipo lamellare aperto, che
hanno reso dobbligo un tipo di illuminazione degli stessi tramite plafoniere per
montaggio incassato. Ciascun corpo illuminante sar poi opportunamente rifasato.
Per quanto concerne le reti di distribuzione, si sottolinea che esse saranno derivate
dal quadro generale di edificio e protette da interruttori magnetotermici corredati a
monte di protezione differenziale ad alta sensibilit.
Dette reti in cavo isolato in gomma del tipo antifiamma correranno entro apposite
canaline portacavi al di sopra dei controsoffitti, mentre per gli ambienti a tutta
altezza si far uso di tubazioni in pvc autoestinguente.
Per quanto concerne la potenza impegnata, essa stata desunta col metodo del
flusso totale per ogni singolo ambiente ed adottando un coefficiente di
contemporaneit pari ad uno.
Determinato poi il valore del flusso luminoso si sono stabiliti i punti luce per ogni
vano in funzione delle sue caratteristiche e del tipo di lampada prescelto.
Infine, per quanto concerne lilluminazione dei corridoi di piano ed i corpi scala si
prevista la centralizzazione dei comandi opportunamente posizionati sul quadro
elettrico.
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A conclusione di detto capitolo vogliamo ricordare lilluminazione di sicurezza,
interessante tutte le zone corridoiali o i deflussi in genere, realizzata con lampade
autoalimentate con 2 ore di autonomia che mettono ben in evidenza con opportuna
segnaletica le uscite di sicurezza ed assicurano al tempo stesso un livello di
illuminamento sufficiente.
Il tutto da realizzarsi con canalizzazioni sotto le pavimentazioni con una serie non
trascurabile di punti di derivazione, e certamente in numero superiore alle reali
necessit operative. Ci consentir di poter rendere indipendenti le utenze elettriche
dalla futura configurazione degli ambienti, e dalla disposizione degli arredamenti.
Per ogni particolare circa le sezioni delle linee di alimentazione principale e le reti
di distribuzione si demanda agli elaborati di progetto.
I raccordi flessibili alle varie utenze saranno eseguiti con guaine isolanti rinforzate,
munite di appositi raccordi terminali.
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Ci premesso, si riportano nel seguito le prescrizioni a Norme C.E.I. 64.8 previste
in progetto a cui comunque bisogner ottemperare nella esecuzione degli impianti.
5.8.4 Protezione dei contatti indiretti mediante dispositivi di protezione con impianto di
terra.
La protezione prevista stata coordinata con l'impianto di terra in modo da
assicurare l'interruzione del circuito guasto entro 5 sec. se la tensione di contatto
assume valori pericolosi.
Dovr risultare pertanto:
Rt < 50/I 5 s.
In particolare saranno prese precauzioni per ridurre i danni che, per effetto
elettrolitico, l'impianto di terra potrebbe eventualmente arrecare ad altre parti
metalliche interrate nelle vicinanze del dispersore.
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5.8.6 Dispersore
Saranno utilizzati come dispersori per l'impianto di terra:
la corda di rame nudo di sez. 50 mm2 disposta secondo la planimetria allegata;
le puntazze tubolari in acciaio dolce zincato a fuoco con rivestimento in rame
della lunghezza di m. 1,50 ca.;
i collegamenti ai ferri dei plinti di fondazione.
Onde consentire il raggiungimento di valori di resistenza di terra di molto al di
sotto dei 20 , e comunque tali da non superare il valore di 50 V nelle tensioni di
passo e contatto, le puntazze saranno infisse nel terreno alla profondit necessaria
per il contatto diretto dellacqua.
In realt considerato lo stato dei luoghi, tale operazione non dovrebbe risultare
particolarmente difficoltosa od onerosa.
La sezione del Pe riportata sugli elaborati di progetto e dovr in ogni caso essere
uguale a quella dei conduttori di fase con la possibilit di riduzione in conformit
alla sezione 6 del capitolo IX delle Norme C.E.I. 64.8.
Qualora il conduttore di protezione non facesse parte della stessa conduttura dei
conduttori attivi, la sezione minima da adoperare dovr essere:
2,5 mm 2 in rame, se protetto meccanicamente;
4 mm2 se non protetto meccanicamente.
Saranno realizzati i collegamenti equipotenziali oltre che nei locali delle centrali
idriche e tecnologiche, anche nei servizi igienici e per tutte le strutture metalliche
comunque suscettibili di trovarsi in tensione a causa di un guasto verso terra.
Per ogni ulteriore particolare al riguardo si demanda poi agli elaborati di progetto.
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C = 0;
terreno con resistivit < 1.000 per metro.
h m = hi i = (120x20,4)+(45x19,8)+(90x19,8)+(80x20, 7) = 18,83
360 360
I rivelatori sono dispositivi sensibili ad alcuni dei fenomeni che si sviluppano nelle
trasformazioni chimico-energetiche presenti in un focolaio di incendio.
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Sono stati pertanto previsti rivelatori di fumo del tipo opto-elettronici e rivelatori
termovelocimetrici. Tali rivelatori hanno grande grado di affidabilit e alte
prestazioni che conferiscono resistenza alla sporcizia, alle interferenze
elettromagnetiche, alle variazioni di temperatura, allumidit ed alla corrosione.
Sono essi inoltre compatibili con centrali ad indirizzamento collettivo.
a. Esigenze di base
Un impianto di rivelazione dincendio deve essere concepito in maniera da
permettere la rivelazione pi rapida possibile di un incendio.
Tutti i rivelatori hanno incorporata una lampada indicatrice di azione; tale lampada
si accende di luce fissa o pulsante allinnesco del rivelatore stesso permettendo cos
una rapida localizzazione del focolaio dincendio. Alloccorrenza pu essere
connesso in parallelo un indicatore dazione aggiuntivo che va allesterno dei locali
protetti, nei corridoi, ecc.
La linea dei rivelatori di tipo bifilare a bassa tensione (20 V c.c.). Ci permette
una installazione estremamente semplice simile a quella di un normale impianto
telefonico.
Tutti i rivelatori hanno inoltre una base di innesto uguale: ci comporta il notevole
vantaggio di poter sostituire in qualsiasi momento un tipo di rivelatore con un altro
a parit di zoccolo senza apportare alcuna modifica allimpianto.
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Nel realizzare un impianto centralizzato di allarme devono essere definiti con
precisione i vari compiti affidati al personale ed alle apparecchiature automatiche
in modo da ottenere una reciproca integrazione e garantire il max livello di
sicurezza in qualsiasi condizione.
Le linee provenienti dai rivelatori fanno direttamente capo alla centrale posta nel
locale portineria al piano terra.
Il personale di servizio, presa visione della zona da cui proviene lallarme, taciter
la segnalazione acustica bloccando la temporizzazione. Dopo di ci deve recarsi sul
posto da cui proviene lallarme per effettuare la necessaria ricognizione e decidere
sui provvedimenti da adottare.
5.11 TELEFONIA
Limpianto telefonico studiato prevede il collegamento in cavo della centrale
prescelta, dal punto di consegna della rete TELECOM.
Dalla centrale telefonica, situata al piano terra del fabbricato, sar poi derivata una
rete in cavo telefonico che con montanti meglio rilevabili dagli schemi di progetto,
si andr ad attestare alle cassette con morsettiera opportunamente predisposte per
ogni piano.
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Dalle cassette di derivazione di piano, sar poi derivata una rete di distribuzione in
cavo telefonico ad 1 coppia che correndo in tubazioni e/o canale, si andr ad
attestare alle varie prese di utilizzo.
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5.12 CITOFONIA
Limpianto studiato dei pi semplici e si compone di un apparecchio che collega
lesterno con la postazione prevista in portineria.
La tensione utile ammessa sulle prese terminali, non dovr risultare inferiore a 66
dB (su 75 di impedenza).
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cavo precomposto per segnale video e alimentazione 220 V.
Ogni altro particolare deducibile dalle tavole di progetto e dalle voci di E.P.U.
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