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Parmenide Il Pensiero Di Parmenide
Parmenide Il Pensiero Di Parmenide
La via della notte e la porta che immette alla via del giorno
INDICE
1
2
3
4
4.1
4.2
4.3
Il termine ontologia ha il significato di scienza che studia lessere, ovvero la struttura ultima
della realt. Le scuole filosofiche precedenti avevano concepito la realt come composta da una
molteplicit di cose la cui esistenza era testimoniata dai sensi. Per tale motivo queste cose
verranno in seguito definite con il termine di fenomeni (dal greco phanesthai, che significa
apparire, manifestarsi). I fenomeni sono dunque ci che si manifesta attraverso i sensi come
costitutivo della realt. Lessere veniva quindi concepito come formato da una aggregazione di
molti elementi, di natura sensibile-fenomenica, che venivano designati con lespressione t enta ,
che in greco significa: le cose che sono ed traducibile con il termine enti, ovvero essenti, dal
participio presente del verbo essere.
Con Parmenide si attua un processo di astrazione che consente di passare dal piano dei molti enti
o fenomeni sensibili, ad un concetto unitario, quello di essere. Il procedimento di astrazione
realizzato da Parmenide secondo una procedura logica, mira ad individuare quella propriet che tutti
gli enti possiedono. Gli enti divergono, infatti, per tutte le loro propriet, anzi proprio il fatto che
possiedano propriet diverse che li caratterizza e permette di distinguerli luno dallaltro e li rende
molteplici. Ma vi una caratteristica che tutti gli enti possiedono per poter essere definiti tali, cio
esistenti, ed quella di esistere. Ogni ente ha in comune con ogni altro lesistenza, tutti gli enti
sono . Parmenide definisce la totalit degli enti come un insieme di elementi accomunati tutti
dalla stessa propriet, quella di essere.
Dunque lessere ci che accomuna tutti gli enti e li rende membri di un unico insieme:
linsieme di ci che . sullessere ottenuto attraverso tale procedimento logico, che si sofferma
lattenzione di Parmenide. Ma questo essere non qualcosa che possa essere percepito con i sensi,
questi possono percepire qualcosa che , ma non lessere, proprio come nel caso di un colore i
sensi possono percepire qualcosa di giallo, ma non il giallo.
Questo significa che il concetto di essere non di origine empirico-sensibile, ma logicorazionale, quindi le sue propriet non possono essere scoperte attraverso i sensi, ma dedotte
attraverso un procedimento logico che sia necessario e coerente.
Lessere cos ottenuto viene definito da P. con il termine t en, importante osservare come
lUnit si riveli quale caratteristica principale dellessere, Non avrebbe senso parlare di molti
esseri, perch P. con tale termine in dica ci che tutti gli enti hanno in comune: lesistere; lessere
uno poich la propriet che ogni ente, in quanto esiste, possiede.
Prima conclusione: dal discorso fin qui svolto appare chiara la prima interpretazione che pu
essere avanzata sul significato della formula di P., essa significa, da un punto di vista ontologico,
che ci che , e non possibile che non sia, lessere. Infatti, necessariamente, qualsiasi cosa che
esista, pu esistere, solo a condizione di possedere lessere quale sua propriet. In altri termini ci
che esiste non sono i molti esseri, ma lessere. La vera realt quindi costituita dallessere, mentre i
fenomeni o enti che i sensi ci mostrano hanno unesistenza solo illusoria, apparente.
5. Il Dualismo di Parmenide
Parmenide identifica il vero essere ed il vero sapere con il principio di non contraddizione,
conseguenza di tale premessa la frattura del sapere in un sapere vero e uno solo apparente o falso
e dellessere in una realt vera ed in unaltra solo apparente.
REALT: tutto ci che appare attraverso i sensi costituisce il campo dei fenomeni sensibili. Tutti i
fenomeni si presentano come contenuti entro un dato spazio e un dato tempo. Spazio e Tempo sono
le principali coordinate che caratterizzano i fenomeni fisici. La tesi di Parmenide che spazio e
tempo siano contraddittori in quanto comprendono sia lessere che il non essere. La dimostrazione
di tale tesi consente a Parmenide di sostenere che tutti i fenomeni sensibili, in quanto sono compresi
entro lo spazio e il tempo, siano a loro volta contraddittori, ma, come si visto in precedenza, ci
che contraddittorio non pu esistere. Quindi tutta la realt costituita dai fenomeni sensibili non ha
una vera esistenza, tali fenomeni sono illusori, la loro una apparenza di realt che non va confusa
con la vera realt: lessere, ma lessere non si vede o si tocca, lessere si pensa.
CONTRADDITTORIET DEI FENOMENI SENSIBILI:
1. Contraddittoriet relativa allo spazio: i sensi ci mostrano una realt formata da molteplici
enti o cose, ma secondo P. proprio questa molteplicit ad essere qualcosa di
contraddittorio. Infatti ciascuna cosa se stessa a condizione di non essere ogni altra, quindi
ciascuna cosa quello che perch non ciascuna delle altre, quindi la molteplicit dei
fenomeni sensibili comporta che essi siano contemporaneamente considerati come
esistenti e come non esistenti, ma ci contraddittorio, quindi la loro esistenza solo
apparente.
2. Contraddittoriet relativa al tempo: laltra dimensione entro la quale i fenomeni appaiono
il tempo. Caratteristica generale di tutti fenomeni infatti il mutamento, nel caso degli esseri
viventi si ha il processo di nascita e morte. Nel caso della nascita e della morte abbastanza
evidente il presentarsi del non essere, infatti nascere significa che qualcosa che prima non
era comincia ad essere, morire che qualcosa che prima era cessa di essere. Pertanto nascita e
morte sono processi contraddittori (ammettano il non essere come esistente) e perci la loro
realt solo apparente. Ma anche il semplice mutamento (e tutto ci che esiste soggetto a
mutamento, ogni cosa cambia ad ogni istante che passa) contraddittorio. Infatti asserire
che qualcosa cambia, significa sostenere che ora non pi come era prima, quindi il
mutamento conduce a porre contemporaneamente lessere e il non essere: tutto ci che esiste
quello che , ma non pi quello che era prima.
3. Conclusione: Il tempo dunque contraddittorio come contraddittoria la percezione di ogni
cosa che nel tempo muta. A differenza della illusoria realt sensibile, la realt propria
dellautentico essere non ammette n nascita, n morte, n alcun tipo di cambiamento o di
movimento.