I professori parlano molto spesso di alunni caotici, indisciplinati, incapaci di studiare, svogliati e chi più ne
ha più ne metta. Ma cosa intendono i professori per alunni “bravi”?
È davvero difficile trovare la risposta, soprattutto se questa domanda è posta proprio ad un alunno! Sicuramente, una cosa che un alunno bravo non farebbe mai è chiacchierare (o peggio, gridare) quando un professore parla con un suo collega. Un alunno bravo non risponderebbe mai in modo sgarbato o irrispettoso al suo professore e, durante una discussione con l’insegnante, saprebbe far valere le proprie motivazioni senza dover obbligatoriamente alzare la voce. Un’altra caratteristica dell’alunno modello è quella di non creare polemiche tra i suoi compagni di classe, perché una classe compatta è più facile da gestire per il professore. È ovvio che l’alunno bravo deve anche essere molto attento in classe, portare i compiti svolti e partecipare attivamente ai progetti. Secondo il mio modesto parere, l’alunno bravo non è quello intelligentissimo e perfetto, ma quello che sa di avere delle lacune e vuole a tutti i costi rimediare, magari non solo seguendo ciò che viene insegnato a scuola, ma cercando di carpire le informazioni dal mondo che lo circonda. Come diceva Socrate: “Il saggio non è colui che sa tanto, ma colui che sa di non sapere”. Infatti il non sapere ci spinge ad essere curiosi ed un alunno diligente deve essere molto curioso. Lo scolaro provetto non mastica gomme e non lancia biglietti. Sul suo banco non ci sono oggetti che potrebbero distrarlo o che potrebbero distrarre i suoi compagni. Durante la ricreazione, questo alunno così meritevole non si metterebbe certo a chiacchierare o a fare giochi pericolosi. Egli leggerebbe o, ancora meglio, ripasserebbe o si avvantaggerebbe i compiti dati. Lo scolaro perfetto è totalmente sincero. Se dimentica i compiti non si inventa storie chilometriche che, alla fine, non suscitano altro che l’irritazione del professore. E, ultimo ma non ultimo, l’abbigliamento dello studente competente è appropriato all’ambiente scolastico: non indossa pantaloni calati o minigonne, non porta maglie scollate o canotte, non ha la frangia a coprire gli occhi e non si trucca in modo eccessivo. Ovviamente tutto questo non è applicabile solamente nell’ambito scolastico. Le regole comportamentali che si devono seguire a scuola sono una preparazione a diventare dei buoni cittadini. Al momento non mi vengono in mente altri comportamenti che un alunno dovrebbe assumere per essere considerato “bravo” quindi credo che scriverò di come il mio tema rispecchi o meno il mio pensiero. Dunque, io non credo di essere la studentessa che ogni professore vorrebbe avere, perché sono distratta, chiacchierona e ho la frangia davanti agli occhi. Ho perso l’amore per la scuola quasi due anni fa e se studio le materie scolastiche lo faccio solo per non far arrabbiare i miei genitori. Con questo non dico che non mi piace studiare ma che non mi piace come si studia a scuola. In classe mi annoio, quindi non sono attenta. Spesso e volentieri mi scontro con i professori, perché ho un caratteraccio e a volte prendo parte o sono la causa delle liti in classe. Quindi, nel complesso, nonostante gli ottimi voti che porto a casa, non mi reputo un’alunna “brava” e credo che questo mi causerà non pochi problemi.
Risolvere ed evitare in modo efficace le interruzioni in classe. Con la giusta gestione della classe, passo dopo passo, otterrà maggiore autorità come insegnante e un clima di classe produttivo.