dal
Messico. Questa lacerazione incarnata nei muri, fili spinati e controlli della
cultura nativa altra o, come Alicia Gaspar de Alba, alter-nativa (de Alba
1997, 2002), contemporaneamente aliena e indigena in quel tratto di
terra chiamato Ovest , idealmente sentendosi abitanti di una nazione
mitica chiamata Aztln, la patria, o el otro Mexico, il cui popolo viene
chiamato raza. La razza di cui si parla fa riferimento non al sangue, alla
biologia, ma alla cultura che qui non si mai presentata come uniforme
e monologica ovvero alla secolare mezcla o creolit che connota i
soggetti che abitano il Sudamerica.
Uno dei primi ad usare il termine raza fu il filosofo messicano Jos
Vasconcelos che descrisse una raza mestiza, una mescolanza di razze
affini, una razza di colore la prima razza sintesi del globo (Anzalda
1987, p. 119). Chiamata anche la raza csmica , o quinta razza,
abbracciava tutte le razze. Nella terminologia del border crossing, raza in
ultima istanza si riferisce alla popolazione etnicamente e culturalmente
mista che abita i territori del Sud-Ovest degli Stati Uniti, e spesso
termine interscambiabile con chicano. Questa raza o comunit chicana
segnata dallattraversamento (crossing): la geografia culturale di questo
spazio di frontiera quanto mai varia, cos come vari erano i popoli indi
nativi che abitavano quegli spazi. Questa collusione-incontro di lingue e
culture, questa storia di aggressione-invasione e risoluzione nellibridismo
culturale e nella mezcla, questa necessit di continuamente riaggiustarsi
a nuovi eventi, nuovi flussi e nuove colonizzazioni fanno delle
sociale
eurocentrico.
Questo
pensiero-pratica
chicano per i diritti civili ha partorito gli studi chicani , che oggi sono
complessivamente chiamati Border studies , e ha incrociato gli studi
femministi, che hanno mostrato come il patriarcato impastava e impasta
duniversalismo, monologismo e oppressione tanto il mondo precolombiano che quello messicano e quello anglo. Fu sempre Anzalda,
insieme a Chrrie Moraga ad aprire la riflessione femminista a
problematiche razziali ed etnografiche col loro volume This Bridge Called
CARA
USA
CARA
CARA
mostr come la
CARA
CARA,
americana,
CARA
tutti
soggetti
che
assumono
Questa
celebrazione-pratica
dellattraversamento,
CARA
http://libraryweb.utep.edu/ref/border.html
http://orion.it.luc.edu/~pjay/border2.htm
http://www.humanitiesinteractive.org/borderstudies/border_studies_exhibit/exhibitindex.html
http://www-rohan.sdsu.edu/dept/mas/mas1.html
Anzalda, G., 1987, Borderlands /La Frontera, San Francisco, Aunt Lute;
trad. it. 2000, Terre di confine/La frontera, Bari, Palomar.
Anzalda, G., 1990, Making Face, Making Soul/Haciendo Caras, San
Francisco, Aunt Lute.
Anzalda, G., Keating, A., 2002, This Bridge We Call Home. Radical
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University
of
Minnesota Press.
Leon-Portilla, M., 1961, Los antiguos Mexicanos. Atravs de sus crnicas
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