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LJA EDDA
Lja Edda. Edda poetica o antica
Vlusp. La profezia della Veggente
Hvaml. Il discorso di Hr
Vafrnisml. Il discorso di Vafrnir
Grmnisml. Il discorso di Grmnir
Skrnisml. Il discorso di Skrnir
Baldrs draumar. I sogni di Baldr
Grottasngr. La canzone del Grotti
Svipdagsml. Il discorso di Svipdagr
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Scandinavi
LJA EDDA
VLUSP
LA PROFEZIA DELLA VEGGENTE

Titolo Vlusp, Profezia della Veggente
Genere Poema gnomico-sapienziale
Voci Monologo
Lingua Norreno
Epoca
Composizione:
Redazione:

Inizio X secolo
XIII-XIV secolo
Manoscritti
[R] Reykjavk, Stofnun rna Magnssonar. Codex Regius, ms. GKS 2365 4to
[H] Copenhagen, Det Arnamagnanske Institut. Hauksbk, ms. AM 544 4to
LJA EDDA
VLUSP
LA PROFEZIA DELLA VEGGENTE
Il poema
Le redazioni
L'esegesi
Genere e metrica
Edizioni italiane
Il poema
La Vlusp il gioiello della Lja Edda, il primo dei due
monologhi che aprono il grande canzoniere. Opera di un
poeta islandese di vigoroso talento, ancorch pagano,
vissuto probabilmente intorno alla prima met del X
secolo, la Vlusp si configura come la visione di una
sinistra profetessa [vlva] che inn ha evocato affinch
riveli per intero la sapienza nordica, i segreti delle cose
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La vlva ( 1893)
Carl Larsson (1853-1919)
Illustrazione (Sanders 1893)
primordiali e i destini del mondo. E cos, in una
sessantina di strofe, la Veggente disegna la creazione
dell'universo, racconta dell'et dell'oro e della guerra che
oppose gli sir ai Vanir, narra della morte di Baldr, vola
dalle fonti del destino ai dirupi infernali, dalle radici del
frassino Yggdrasill ai confini del mondo, per concludersi
col terrificante racconto della distruzione, e quindi della
rinascita, dell'universo. La Vlusp si configura insomma
come una vera e propria summa mythologi scandinava.
Tra balenii epocali e schegge d'apocalisse, senza alcun
dubbio uno pi bei poemi mitologici di ogni tempo e di
ogni paese.
Le redazioni
La Vlusp giunta a noi conservata in due manoscritti: il Codex Regius [R] (XIII sec.), che il manoscritto pi
importante della Lja Edda, e l'Hauksbk [H] di Hauk Erlendsson (prima met del XIV secolo). Le due versioni
divergono in alcuni dettagli e nell'organizzazione delle strofe (62 contro 59). Terza importante fonte della Vlusp
la Prose Edda, che Snorri scrisse ispirandosi in buona parte al poema, riportando integralmente 30 strofe e citandone
indirettamente altre 16; anche qui vi sono delle interessantissime varianti. Sembra che Snorri avesse sottomano una
versione della Vlusp pi precisa di quelle a nostra disposizione, ragion per cui le varianti del testo che egli fornisce
sono preziosissime.
L'esegesi
Detto questo, bisogna doverosamente aggiungere che la Vlusp non un testo di semplice approccio. La
comprensione resa ardua dal fatto che le varie scene non vengono narrate, ma piuttosto evocate, e sempre con
accenni rapidi ed ermetici. Se la Vlusp non ci completamente oscura soltanto grazie alla Prose Edda di Snorri
Sturluson, che col suo racconto preciso e dettagliato ci rende chiari molti passaggi che altrimenti sarebbero stati
incomprensibili. Infatti, quelle strofe della Vlusp per cui non abbiamo riferimenti rimangono in buona parte
enigmatiche.
La Vlusp presenta una lunga serie di passi problematici, su cui sono state proposte infinite congetture e
interpretazioni. Si ha l'impressione, probabilmente esatta, che la Vlusp sia in molti passi corrotta (per usare un
aggettivo caro ai filologi dell'Ottocento). Tali corruttele sono per pi facili da individuare che da emendare, ragione
per cui molte delle letture che si sono succedute in oltre un secolo di critica filologica sono il risultato delle
interpretazioni personali dei vari autori e non sono necessariamente aderenti alle effettive intenzioni del testo. La
critica moderna molto pi cauta nell'emendare, integrare, spostare i passi pi problematici. Nella sezione
antologica, abbiamo segnato, nelle note al testo, soltanto alcuni dei punti pi delicati del lavoro filologico. D'altra
parte, dar conto puntualmente di ogni difficolt di lettura avrebbe richiesto un apparato critico molto pi
ingombrante e complicato, ben al di l delle nostre possibilit e capacit.
Genere e metrica
La Vlusp essenzialmente un poema gnomico o sapienziale, in quanto diretto all'esposizione delle cose profonde,
alla conoscenza degli eventi primordiali e del destino finale del mondo. un genere comune a diversi altri testi
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eddici, tra cui la Vafrnisml e il Grmnisml. Questi tre testi, presi insieme, costituiscono un'ideale enciclopedia
della sapienza mitologica nordica.
Il metro della Vlusp il fornyrislag o metro epico, il pi comune della poesia nordica. Ogni strofa composta da
quattro versi pieni, ciascuno costituito a sua volta di due semiversi. In questa pagina, per ragioni grafiche, i versi
lunghi sono stati spezzati e i due semiversi posti su righe differenti; in altre parole, le singole strofe,
originariamente formate di quattro versi, appaiono qui disposte su otto righe, ciascuna corrispondente a un
semiverso. Ecco, per confronto, la versificazione rigorosa della strofa [1]:
Hljs bik allar helgar kindir,
meiri ok minni mgu Heimdallar;
vildu at, Valfr, vel fyr teljak
forn spjll fira, aus fremst of man.
Edizioni italiane
Diverse sono state le traduzioni italiane della Vlusp che si sono succedute nel corso degli anni. Escludendo le strofe
scorporate presenti nelle antologie, o quelle citate da Snorri e presenti nelle traduzioni della Prose Edda, la prima
traduzione integrale a nostra conoscenza quella presente nel libro I canti dell'Edda, a cura di Olga Gogala di
Leesthal, pubblicato nella collana I grandi scrittori stranieri dalla UTET (Torino 1939). Intitolata Voluspa, una
traduzione metrica in quartine (o sestine) di endecasillabi, dal tono quasi classicheggiante, ma suggestivo; sebbene
non possa essere considerata una traduzione letterale, sorretta da un buon corredo di note.
Datemi ascolto, voi sacre stirpi,
potenti ed umili figli di Heimdall!
Di Odino debbo l'opre narrare,
di antiche storie che mi sovvengono.
Segue la traduzione di Alberto Mastrelli, nel libro L'Edda. Carmi norreni, nella collana Classici della religione,
edita da Sansoni (Firenze 1951, 1982). Intitolata Volospa. La predizione dell'indovina, in versi liberi, con le coppie di
semiversi cucite in versi interi, Abbastanza libera, ma rigorosa, fittamente annotata.
Vi prego di ascoltarmi voi tutte, sacre stirpi,
maggiori o minori figli di Heimdall!
tu vuoi, Valfodhr, che io racconti compiutamente
antiche storie, le pi antiche che ricordi.
Un'altra traduzione, con il titolo direttamente tradotto in Profezia della Veggente, quella fornita da Piergiuseppe
Scardigli e Marcello Meli, nell'antologia Il canzoniere eddico, edito da Garzanti (Milano 1982). Di nuovo versi liberi,
sebbene i semiversi siano finalmente evidenziati, presenta un corredo di note ridotto al minimo e non giustifica
molte scelte, non sempre felici, nella traduzione.
Silenzio chiedo a tutte le divine genti,
piccole e grandi, progenie di Heimdallr!
Tu vuoi che io, o Valfodhr, narri compiutamente
le antiche storie del mondo, le cose che prima ricordo.
Dell'anno successivo, la traduzione fornita dall'antropologo Mario Polia, nell'edizione monografica Vlusp. I detti di
colei che vede, edita dall'editrice Il Cerchio (Rimini 1983). Finalmente abbiamo il testo originale norreno a fronte
della traduzione, e ogni singola strofa viene fatta seguire da un commento pi o meno ampio. La versificazione
libera, e le semistrofe sono riportate in a capo come fossero strofe intere. I commenti risentono, sebbene in misura
estremamente controllata, delle interpretazioni esoteriche dell'autore.
Ascolto io chiedo o tutte
sacre stirpi,
maggiori e minori
figli di Heimdallr;
tu vuoi, o Valfr, che io
compiutamente racconti
le antiche storie dei viventi,
le prime (che) io ricordo.
L'edizione monografica definitiva viene alla luce soltanto negli ultimi anni, con il titolo Vlusp. Un'apocalisse
norrena, tradotta da Marcello Meli per la prestigiosa Biblioteca Medievale della Carocci (Roma 2008). Letterale e
rigorosa, ogni strofa regolarmente suddivisa per semistrofe e accompagnata dal testo originale. Sono segnalate le
varianti testuali e il commento a dir poco imponente.
Silenzio io chiedo a tutti voi presenti,
maggiori e minori, figlioli di Heimdallr!
Valfr, tu vuoi che io come si deve racconti
l'antica storia delle creature che io remota rammento.
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Ricordiamo infine, a titolo di curiosit, la libera traduzione in senari condotta da Claudia Maschio e Dario Giansanti
per il loro romanzo-saggio Viaggio irreale nella Scandinavia vichinga, recentemente edito da QuiEdit (Verona 2011),
liberamente scaricabile a questo link:
Download: [Viaggio irreale nella Scandinavia vichinga: Vlusp]
LJA EDDA
VLUSP
LA PROFEZIA DELLA VEGGENTE
Richiesta di ascolto (1)
Ymir (2-3)
La creazione del mondo (4-6)
L'et dell'oro (7-8)
La creazione dei nani (9-16)
La creazione degli uomini (17-18)
Le Norne (19-20)
Gullveig (21-22)
La guerra degli di (23-26)
La fonte della sapienza (27)
inn e la Veggente (28-29)
Le Valchirie (30)
L'uccisione di Baldr (31-35)
Visione degli inferi (36-39)
La stirpe dei lupi (40-41)
Tre galli annunciano il ragnark (42-44)
Gli ultimi giorni (45)
Il richiamo del corno (46-49)
L'attacco dei giganti (50-52)
Il crepuscolo degli di (53-56)
La fine del mondo (57-58)
Rinascita del mondo: la nuova et dell'oro (59-64)
Il giudizio finale (65-66)
Note


VLUSP
LA PROFEZIA
DELLA VEGGENTE




Richiesta di ascolto
1
Hljs bik allar
helgar kindir,
meiri ok minni
mgu Heimdallar;
vildu at, Valfr,
vel fyr teljak
forn spjll fira,
aus fremst of man.
Ascolto io chiedo a tutte
le sacre stirpi,
maggiori e minori
figli di Heimdallr.
Tu vuoi che io, o Valfr,
compiutamente narri
le antiche storie degli uomini
quelle che prima ricordo.
Ymir
2
Ek man jtna
r of borna,
s forum mik
fdda hfu;
nu mank heima,
nu vii,
Ricordo i giganti
nati in principio,
quelli che un tempo
mi generarono.
Nove mondi ricordo
nove sostegni
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mjtvi mran
fyr mold nean.
e l'albero misuratore, eccelso,
che penetra la terra.

3
r vas alda,
ars Ymir byggi,
vasa sandr n sr,
n svalar unnir;
jr fansk va
n upphiminn;
gap vas ginnunga,
en gras hvergi.
Al principio era il tempo,
Ymir vi dimorava.
Non c'era sabbia n mare
n gelide onde.
Non c'era terra
n cielo in alto:
un vuoto si spalancava
e in nessun luogo erba.
La creazione del
mondo
4
r Bors synir
bjum of ypu,
eir es Migar
mran skpu;
sl skein sunnan
salar steina;
vas grund grin
grnum lauki.
Finch i figli di Borr
trassero su le terre,
loro che Migarr
vasta formarono.
Splendette da sud il sole
sulle pareti di pietra;
allora si ricopr il suolo
di germogli verdi.

5
Sl varp sunnan,
sinni mna,
hendi enni hgri
of himinjur;
sl at n vissi,
hvar hon sali tti;
stjrnur at n vissu,
hvar r stai ttu;
mni at n vissi,
hvat hann megins tti.
Con forza da sud il sole,
compagno della luna,
stese la mano destra
verso l'orlo del cielo.
Il sole non sapeva
dov'era la sua casa;
le stelle non sapevano
di avere una dimora;
la luna non sapeva
qual era il suo potere.

6
gengu regin ll
rkstla,
ginnheilg go,
ok gttusk of at:
Ntt ok nijum
nfn of gfu,
morgin htu
ok mijan dag,
undorn ok aptan,
rum at telja.
Andarono allora tutti i potenti
ai seggi del giudizio,
gli altissimi di,
e tennero consiglio:
alla notte e alle fasi lunari
nome imposero;
al mattino dettero un nome
e al mezzogiorno,
al pomeriggio e alla sera
per contare gli anni.

L'et dell'oro
7
Hittusk sir
Iavelli,
eirs hrg ok hof
htimbruu;
afla lgu,
au smuu,
tangir skpu
ok tl geru.
Convennero gli sir
in Iavllr,
loro che altari e templi
alti innalzarono;
focolari accesero,
crearono ricchezze,
tenaglie fabbricarono,
ingegnarono utensili.

8
Teflu tni,
teitir vru,
vas eim vttergis
vant r gulli,
unz rar kmu
ursa meyjar,
mtkar mjk,
r Jtunheimum.
Nel cortile giocavano a scacchi;
erano ricchi:
non sentivano affatto
mancanza d'oro.
Fino a quando tre giunsero,
fanciulle di giganti
oltremisura possenti,
da Jtunheimr.
La creazione dei
nani
9
gengu regin ll
rkstla,
ginnheilg go,
ok gttusk of at,
hvrt skyldi dverga
drttir skepja
r Brimis bli
ok r Blins leggjum.
Andarono allora tutti i potenti
ai seggi del giudizio,
gli altissimi di,
e tennero consiglio:
chi dovesse dei dvergar
le schiere foggiare
dal sangue di Brimir
e dagli ossi di Blinn.
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10
ar vas Msognir
mztr af orinn
dverga allra,
en Durinn annarr;
eir manlkun
mrg of geru
dverga jru,
sem Durinn sagi.
L Msognir era
il pi eccellente
fra tutti i dvergar
e Durinn era secondo.
L, d'aspetto umano,
molti furono fatti,
dvergar dalla terra;
come Durinn diceva.


11
Ni ok Ni,
Norri, Suri,
Austri, Vestri,
Aljfr, Dvalinn,
Bvrr, Bvrr,
Bmburr, Nri,
nn ok narr,
i, Mjvitnir.
Ni e Ni,
Norri, Suri,
Austri, Vestri,
Aljfr, Dvalinn,
Bvrr, Bvrr,
Bmburr, Nri,
nn e narr,
i, Mjvitnir.

12
Veigr ok Gandlfr,
Vindlfr, rinn,
ekkr ok orinn,
rr, Vitr ok Litr,
Nr ok Nrr,
n hefk dverga,
Reginn ok Rsvir,
rtt um tala.
Veigr e Gandlfr,
Vindlfr, rinn,
ekkr e orinn,
rr, Vitr e Litr,
Nr e Nrr,
ordunque i dvergar,
Reginn e Rsvir,
doverosamente ho enumerato.

13
Fili, Kili,
Fundinn, Nli,
Heptivili,
Hannarr, Svurr,
[Nr ok Ninn
Npingr, Dinn,
Billingr, Brni,
Bldr ok Bri,]
Frr, Hornbori,
Frgr ok Lni,
Aurvangr, Jari,
Eikinskjaldi.
Fili, Kili,
Fundinn, Nli,
Heptivili,
Hannarr, Svurr,
[Nr e Ninn
Npingr, Dinn,
Billingr, Brni,
Bldr e Bri,]
Frr, Hornbori,
Frgr e Lni,
Aurvangr, Jari,
Eikinskjaldi.

14
Ml es dverga
Dvalins lii
ljna kindum
til Lofars telja,
eir es sttu
fr salarsteini
aurvanga sjt
til Jruvalla.
tempo che i dvergar
della stirpe di Dvalinn,
ai figli degli uomini,
fino a Lofarr enumeri.
Loro che arrancarono
dal suolo roccioso,
dimora di Aurvangar,
fino a Jruvellir.

15
ar vas Draupnir
ok Dlgrasir,
Hr, Haugspori,
Hlvangr, Gli,
[Dri, ri,
Dfr, Andvari, ]
Skirvir, Virvir,
Skfir, i,
C'era a quel tempo Draupnir
e Dlgrasir,
Hr, Haugspori,
Hlvangr, Gli,
[Dri, ri,
Dfr, Andvari,]
Skirvir, Virvir,
Skfir, i,

16
lfr ok Yngvi,
Eikinskjaldi,
Fjalarr ok Frosti
Finnr ok Ginnarr;
at mun uppi,
mean ld lifir,
langnija-tal
til Lofars hafat.
lfr e Yngvi,
Eikinskjaldi,
Fjalarr e Frosti
Finnr e Ginnarr.
Sar ricordata a lungo
finch gli uomini vivranno
questa lista degli antenati
fino a Lofarr.
La creazione degli
uomini
17
Unz rr kmu
r v lii
flgir ok stkir
Finalmente tre vennero
da quella stirpe,
potenti e belli,
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sir at hsi,
fundu landi
ltt megandi
Ask ok Emblu
rlglausa.
sir, a casa.
Trovarono in terra,
senza forze,
Askr ed Embla,
privi di destino.

18
nd au n ttu,
au n hfu,
l n lti
n litlu ga;
nd gaf inn,
gaf Hnir,
l gaf Lurr
ok litu ga.
Non possedevano respiro
n avevano anima,
non calore vitale, non gesti
n colorito.
Il respiro dette inn,
l'anima dette Hnir,
il calore vitale dette Lurr
e il colorito.
Le Norne
19
Ask veitk standa,
heitir Yggdrasill
hr bamr, ausinn
hvta auri;
aan koma dggvar
rs dala falla;
stendr of grnn
Urar brunni.
So che un frassino s'erge
chiamato Yggdrasill,
alto albero asperso
di bianca argilla.
Di l viene la rugiada
che cade nella valle,
si erge sempre verde
su Urarbrunnr.


20
aan koma meyiar
margs vitandi
rar r eim s,
es und olli stendr;
Ur htu eina,
ara Verandi,
skru ski,
Skuld ena riju.
r lg lgu,
r lf kru,
alda brnum,
rlg seggja.
Da quel luogo vengono fanciulle
di molta saggezza,
tre, da quelle acque
che sotto l'albero si stendono.
Ha nome Urr la prima,
Verandi l'altra
(sopra una tavola incidono rune),
Skuld quella ch' terza.
Queste decidono la legge,
queste scelgono la vita
per i viventi nati,
le sorti degli uomini.
Gullveig
21
at man hon folkvg
fyrst haimi,
es Gullveigu
geirum studdu
ok hll Hars
hna brendu,
rysvar brendu
rysvar borna,
opt sjaldan,
hon enn lifir.
Lei ricorda lo scontro
primo nel mondo,
quando Gullveig
urtarono con lance
e nelle sale di Hr
le dettero fuoco:
tre volte l'arsero,
tre volte rinacque,
e altre tre volte,
ma ancora in vita!

22
Heii htu,
hvars til hsa kom,
vlu velspa,
vitti hon ganda;
sei, hvars kunni,
sei hug leikinn;
vas hon angan
illrar brar.
Splendente le misero nome:
dovunque venisse nelle case
indovina esperta in profezie,
dava potere alle magiche verghe;
incant, dovunque poteva,
incant i sensi,
sempre era la delizia
di spose malvagie.

La guerra degli di
23
gengu regin ll
rkstla,
ginnheilg go,
ok gttusk of at,
hvrt skyldi sir
afr gjalda,
ea skyldi go ll
gildi eiga.
Andarono allora tutti i potenti
ai seggi del giudizio,
gli altissimi di,
e tennero consiglio:
se avessero dovuto gli sir
un tributo pagare
o avessero gli di tutti
diritto a un compenso.


24
Fleygi inn
ok folk of skaut;
as vas enn folkvg
fyrst heimi;
Levava la lancia inn
e la scagliava nella mischia:
quella fu la battaglia
prima nel mondo;

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brotinn vas borveggr
borgar sa,
knttu vanir vsgp
vllu sporna.
infranto il riparo di legno
della citt degli sir
minacciosi poterono i Vanir
porre il piede in campo

25
gengu regin ll
rkstla,
ginnheilg go,
ok gttusk of at,
hverr hefi lopt alt
lvi blandit
ea tt jtuns
s mey gefna.
Andarono allora tutti i potenti
ai seggi del giudizio,
gli altissimi di,
e tennero consiglio:
chi avesse l'aria tutta
avvolta di sventura
e alla stirpe degli jtunn
dato la fanciulla di r.

26
rr einn ar v
runginn mi,
hann sjaldan sitr,
es slkt of fregn;
gengusk eiar,
or ok sri,
ml ll meginlig,
es meal fru.
Solo rr si lev
terribile nell'ira:
non pazient un istante
quando apprese tali fatti.
Si ruppero i patti,
la parole e i voti,
tutti i giuramenti
fra loro stabiliti.

La fonte della
sapienza
27
Veit hon Heimdallar
hlj of folgit
und heivnum
helgum bami;
sr hon ausask
aurgum forsi
af vei Valfrs.
Vitu r enn ea hvat?
Sa lei di Heimdallr
il fragore celato
sotto il sacro albero
avvezzo all'aria tersa del cielo.
Su quello ella vede riversarsi
uno scrosciare d'acque argillose
dal pegno pagato da Valfr.
Volete saperne ancora?
inn e la Veggente
28
Ein sat hon ti,
s enn aldni kom
yggjungr sa
ok augu leit.
Hvers fregni mik?
hv freisti mn?
Alt veitk, inn,
hvar auga falt
enum mra
Mmis brunni
drekkr mj Mmir
morgin hverjan
af vei Valfrs.
Vitu r enn ea hvat?
Sola sedeva di fuori
quando il vecchio giunse
Yggjungr degli sir
e la fiss negli occhi.
Che cosa mi chiedete?
Perch mi mettete alla prova?
Tutto so io, inn,
dove un occhio celasti
l, nella famosa
Mmisbrunnr!
Beve Mmir l'idromele
ogni mattino
sopra il pegno di Valfr.
Volete saperne ancora?

29
Vali henni Herfr
hringa ok men;
fkk spjll spaklig
ok spganda;
s vtt ok of vtt
of verld hverja.
Per lei Herfr scelse
anelli e collane,
sagge parole di ricchezza
e la verga della profezia:
vede lontano, lei, e oltre,
in ogni mondo.
Le valchirie
30
S hon valkyrjur
vtt of komnar,
grvar at ra
til Gojar.
Skuld helt skildi,
en Skgul nnur,
Gunnr, Hildr, Gndul
ok Geirskgul;
n eru talar
nnnur Herjans,
grvar at ra
grund valkyrjur.
Vide, lei, le Valkyrjur
venire da lontano,
pronte a cavalcare
verso il popolo dei Goti.
Skuld teneva lo scudo,
seconda era Skgul,
Gunnr, Hildr, Gndul
e Geirskgul.
Ora ho elencato
le fanciulle di Herjan,
pronte a cavalcare
la terra, le Valkyrjur.
L'uccisione di Baldr
31
Ek s Baldri,
blgum tvur,
ins barni,
Io vidi per Baldr
un sacrificio di sangue;
per il figlio di inn
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rlg folgin;
st of vaxinn
vllum hri
mr ok mjk fagr
mistilteinn.
il celato destino.
Ritto cresceva
alto sui campi
esile e molto bello
un ramoscello di vischio.


32
Var af meii,
eims mr sndisk,
harmflaug httlig,
Hr nam skjta.
Baldrs brir vas
of borinn snimma,
s nam ins sonr
einnttr vega.
Venne su da quel ramo
che esile mi parve
un terribile dardo di dolore.
Hr lo scagli.
Era il fratello di Baldr
nato precocemente;
il figlio di inn
vecchio di una notte combatt.

33
hann va hendr
n hfu kembi,
r bl of bar
Baldrs andskota.
En Frigg of grt
Fenslum
v Valhallar.
Vitu r enn ea hvat?
Non lav mai le mani
n si pettin il capo
finch non trascin sul rogo
il nemico di Baldr.
Ma Frigg pianse
in Fensalir
il dolore di Valhll.
Volete saperne ancora?

34
[ kn Vla
vgbnd sna
heldr vru hargr
hpt r rmum.]
[E Vli poterono legare
con ceppi di battaglia.
Molto vennero stretti
i lacci di budello.]

35
Hapt s hon liggja
und Hveralundi
lgjarns lki
Loka ekkjan;
ar sitr Sygyn
eygi of snum
veri vel glju.
Vitu r enn ea hvat?
Legato lei vede giacere
sotto il bosco di Hveralund
l'infausta figura
simile a Loki.
L siede Sigyn
presso il suo sposo
per nulla entusiasta.
Volete saperne ancora?

Visione degli inferi
36
fellr austan
of eitrdala
sxum ok sverum,
Slr heitir s.
Scroscia un fiume da oriente
per valli di gelido veleno,
con daghe e con spade,
Slr chiamato.

37
St fyr noran
Niavllum
salr r golli
Sindra ttar,
en annarr st
klni,
bjrsalr jtuns,
en s Brimir heitir.
Sta verso nord
nelle Niavellir
la corte d'oro
della stirpe di Sindri;
ma una seconda si trova
in klnir
sala da birra del gigante
che chiamato Brimir.

38
Sal s hon standa
slu fjarri
Nstrndu ,
norr horfa dyrr;
fellu eitrdropar
inn of ljra,
s 's undinn salr
orma hryggjum.
Una sala vidi ergersi
lontana dal sole
in Nstrandir,
le porte rivolte a nord.
Gocce di veleno cadono
dentro, dal tetto:
questa sala un intreccio
di dorsi di serpenti.

39
S hon ar vaa
unga strauma
menn meinsvara
ok morvarga
ok anns annars glepr
eyrarnu.
ar sgr Nhggr
ni framgengna;
Vide lei in quel luogo guadare
difficili correnti
uomini spergiuri
ed assassini
e chi seduce di un altro
la consorte.
L succhia Nhggr
i corpi dei trapassati,
il lupo strazia gli uomini.
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sltr vargr vera.
Vitu r enn ea hvat?
Volete saperne ancora?
La stirpe dei lupi
40
Austr sat en aldna
Jrnvii
ok fddi ar
Fenris kindir;
verr af eim llum
einna nkkurr
tungls tjgari
trolls hami.
A oriente la vecchia
vive in Jrnvir
e ivi partorisce
la prole di Fenrir.
Verr fra tutti loro
l'unico e solo
divoratore della luna
in aspetto di trll.

41
Fylliz fjrvi
feigra manna,
ryr ragna sjt
rauum dreira;
svart var a slskin
of sumur eptir
ver ll vlynd.
Vitu r enn ea hvat?
Sazio della vita
dei condannati,
arrossa i seggi divini
con sangue scarlatto.
Si oscura la luce del sole
nelle estati venture:
il tempo minaccia.
Volete saperne ancora?
Tre galli annunciano
il ragnark
42
Sat ar haugi
ok sl hrpu
ggjar hirir,
glar Eggr;
gl of hnum
gaglvii
fagrraur hani,
ss Fjalarr heitir.
L siede sul colle
e suona l'arpa
il custode della gigantessa
il lieto Eggr.
Canta vicino a lui
nel bosco degli uccelli
un gallo rosso splendente
che Fjalarr chiamato.

43
Gl of sum
Gullinkambi,
s vekr hla
at Herjafrs,
en annarr gl
fyr jr nean
straur hani
at slum Heljar.
Canta tra gli sir
Gullinkambi,
gli eroi ridesta
nella dimora di Herjafr.
Ma un altro ancora canta
gi sotto terra,
gallo rosso fuliggine
nelle sale di Hel.


44
Geyr Garmr mjk
fyr Gnipahelli,
festr mun slitna,
en freki rinna,
fjl veitk fra,
framm sk lengra
of ragna rk,
rmm sigtva.
Feroce latra Garmr
dinanzi a Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correr.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli di,
possenti divinit di vittoria.
Gli ultimi giorni
45
Brr munu berjask
ok at bnum verask,
munu systrungar
sifjum spilla,
hart 's heimi,
hrdmr mikill,
skeggld, skalmld,
skildir klofnir,
vindld, vargld,
r verld steypisk
[Grundir gjalla
gfr fljgandi.]
mun engi mar
rum yrma.
I fratelli si aggrediranno
e alla morte giungeranno,
tradiranno i cugini
i vincoli di stirpe,
prova dura per gli uomini,
immane l'adulterio.
Tempo di asce, tempo di spade
s'infrangeranno scudi,
tempo di venti, tempo di lupi,
prima che il mondo crolli.
[Strepita il suolo;
volano via le streghe.]
Neppure un uomo
un altro ne risparmier.
Il richiamo del
corno
46
Leika Mms synir,
en mjtur kyndisk
at enu gamla
Gjallarhorni,
htt blss Heimdallr,
S'agitano i figli di Mmir;
si compie il destino
al suono del possente
Gjallarhorn.
Forte soffia Heimdallr,
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horn 's lopti;
mlir inn
vi Mmis hfu.
il corno nell'aria.
Discorre inn
con la testa di Mmir.

47
Skelfr Yggdrasils
askr standandi,
ymr aldit tr,
en jtunn losnar;
hrask allir
helvegum
r Surtar ann
sevi of gleypir.
Trema di Yggdrasill,
il frassino eretto,
geme l'antico albero,
lo jtunn libero.
Tutti temono
sulla strada degli inferi,
che la stirpe di Surtr
li inghiotta.

48
Hvat 's me sum?
hvat 's me lfum?
gnr allr Jtunheimr,
sir 'ro ingi,
stynja dvergar
fyr steindurum
veggbergs vsir.
Vitu r enn ea hvat?
Che accade tra gli sir?
Che accade tra gli lfar?
Risuona tutto Jtunheimr,
gli sir sono a consiglio.
Gemono i dvergar
alle soglie di pietra,
delle rupi esperti.
Volete saperne ancora?


49
Geyr Garmr mjk
fyr Gnipahelli,
festr mun slitna,
en freki rinna,
fjl veitk fra,
framm sk lengra
of ragna rk,
rmm sigtva.
Feroce latra Garmr
dinanzi a Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correr.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli di,
possenti divinit di vittoria.

L'attacco dei giganti
50
Hrymr ekr austan,
hefsk lind fyrir,
snsk Jrmungandr
jtunmi;
ormr knr unnir,
en ari hlakkar,
sltr ni niflr;
Naglfar losnar.
Da est viene Hrymr,
con lo scudo innanzi;
si attorce Jrmungandr
nello jtunmr.
Il serpente flagella le onde,
mentre l'aquila stride:
dilania i cadaveri, pallida.
Naglfar salpa.

51
Kjll ferr austan,
koma munu Mspells
um lg lyir,
en Loki styrir;
fara ffls megir
me freka allir,
eim er brir
Bleipz fr.
Da est avanza una chiglia:
verranno di Mspell
sul mare le genti,
e Loki tiene il timone.
Avanzano i mostruosi figli
tutti insieme con il lupo.
Con loro il fratello
di Bleistr in viaggio.

52
Surtr ferr sunnan
me sviga lvi,
sknn af sveri
sl valtva;
grjtbjrg gnata,
en gfr rata,
troa halir helveg,
en himinn klofnar.
Surtr viene da sud
col veleno dei rami.
Splende la spada,
sole degli di caduti.
Le rocce si frangono,
crollano gigantesse;
gli uomini vanno Hel,
il cielo si schianta.
Il crepuscolo degli
di
53
kmr Hlnar
harmr annarr framm,
es inn ferr
vi ulf vega,
en bani Belja
bjartr at Surti;
mun Friggjar
falla angan.
Ecco viene a Hln
un secondo lutto,
quando inn va
a combattere il lupo,
e l'uccisore di Beli
affronta, fulgido, Surtr.
Ecco di Frigg
abbattuta la gioia.

54
Geyr Garmr mjk
fyr Gnipahelli,
Feroce latra Garmr
dinanzi a Gnipahellir:

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festr mun slitna,
en freki rinna.
i lacci si spezzeranno
e il lupo correr.

55
kmr enn mikli
mgr Sigfur,
Varr vega
at valdri;
ltr hann megi Hverungs
mund um standa
hjr til hjarta;
's hefnt fur.
Va il figlio di inn
a combattere col lupo,
Varr combatte
la bestia dei morti.
Al figlio di Hverungr
con le mani la spada
conficca fino al cuore.
Cos il padre vendicato.

56
kmr enn mri
mgr Hlvinjar
gengr ins sonr
vi lfr vega
[ormi mta].
Drepr af mi
Migars vurr;
munu halir allir
heimst ryja;
gengr fet nu
Fjrgynjar burr
neppr fr nari,
ns kvinn.
Ecco viene il famoso
figlio di Hlyn,
s'avanza il figlio di inn
a combattere il lupo
[a contrastare il serpente].
Infuriato colpisce
il difensore di Migarr:
tutti gli uomini dovranno
sgombrare il mondo.
Nove passi va
il figlio di Fjrgyn,
stremato, dal serpe
che disonore non merita.
La fine del mondo
57
Sl tr sortna,
sigr fold mar,
hverfa af himni
heiar stjrnur;
geisar eimi
ok aldrnari;
leikr hr hiti
vi himin sjalfan.
Il sole si oscura
la terra sprofonda nel mare,
cadono dal cielo
le stelle lucenti.
Erompe il vapore
e chi nutre la vita;
gioca alta la vampa
con il cielo stesso.

58
Geyr Garmr mjk
fyr Gnipahelli,
festr mun slitna,
en freki rinna,
fjl veitk fra,
framm sk lengra
of ragna rk,
rmm sigtva.
Feroce latra Garmr
dinanzi a Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correr.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli di,
possenti divinit di vittoria.

Rinascita del
mondo: la nuova
et dell'oro
59
Sr hon upp koma
ru sinni
jr r gi
ijagrna;
falla forsar,
flgr rn yfir,
ss fjalli
fiska veiir.
Affiorare lei vede
ancora una volta
la terra dal mare
di nuovo verde.
Cadono le cascate,
vola alta l'aquila,
lei che dai monti
cattura i pesci.


60
Finnask sir
Iavelli
ok of moldinur
mtkan dma,
[ok minnask ar
megindma]
ok Fimbults
fornar rnar.
Si ritrovano gli sir
in Iavllr,
e del serpente intorno al mondo
possente, ragionano,
[e rammentano l
le grandi imprese,]
e di Fimbultr
le antiche rune.

61
ar munu eptir
undrsamligar
gollnar tflur
grasi finnask,
rs rdaga
ttar hfu.
L di nuovo
meravigliose
le scacchiere d'oro
si ritroveranno nell'erba.
Eran quelle che anticamente
avevano posseduto.
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62
Munu snir
akrar vaxa;
bls mun alls batna
mun Baldr koma;
ba Hr ok Baldr
Hropts sigtoptir
vel valtvar,
vitu r enn ea hvat?
Cresceranno non seminati
i campi;
ogni male guarir,
far ritorno Baldr.
Abiteranno Hr e Baldr
le vittoriose rovine di Hroptr,
felici di guerrieri.
Volete saperne ancora?

63
kn Hnir
hlautvi kjsa
ok burir byggva
brra tveggja
vindheim van.
Vitu r enn ea hvat?
Allora Hnir
l'aspersorio sceglier,
e i figli abiteranno
dei due fratelli
l'ampio mondo del vento.
Volete saperne ancora?

64
Sal sr hon standa
slu fegra,
golli akan,
Gimli;
ar skulu dyggvar
drttir byggva
ok of aldrdaga
ynis njta.
Vede lei ergersi una corte
pi bella del sole,
d'oro ricoperta,
in Giml.
L abiteranno
schiere di giusti
e per sempre
vivranno felici.

Il giudizio finale
65
[ kmr enn rki
at regindmi
flugr ofan,
s 's llu rr.]
[Allora viene il potente
al suo regno,
il forte dall'alto
che tutto governa.]

66
ar kmr enn dimmi
dreki fljgandi,
nar frnn nean
fr Niafjllum;
berr sr fjrum
flgr vll yfir
Nhggr ni;
n mun hon skkvask
E viene di tenebra,
il drago che vola,
il serpe scintillante
dai monti Niafjll.
Porta tra le sue ali,
sulla pianura vola,
Nhggr, i morti.
Ora lei si inabissa.



NOTE
1 (a) Hljs bik ascolto io chiedo, esordisce la vlva, con formula solenne e imperiosa, ch tra poco la grande profezia
svolger i fili del tempo e scioglier i nodi del destino. probabilmente la stessa formula che veniva utilizzata nel ing, nelle
assemblee vichinghe, per imporre il silenzio e richiamare l'attenzione dei presenti, e che riecheggia con forza l'antica
formula omerica kklute phr' ip ascoltate affinch io dica (Polia 1983). (d) L'espressione figli di Heimdallr per
indicare le sacre stirpi [helgar kindir] degli uomini, richiama il mito riferito nel Rgsula dove alla discendenza di
Heimdallr si riconducono i capostipiti delle tre classi sociali. (e) Valfr, Padre dei caduti, epiteto di inn.
2 (d) Fdda hfu letteralmente mi diedero cibo, ma forse da intendere con mi generarono. (f) Questo verso
di ardua traduzione. Secondo l'interpretazione condivisa dalla maggior parte degli studiosi, quel nu vii si riferirebbe
appunto ai nove sostegni dei mondi (cfr. vijur radici, travi < vir bosco, legna); non mancano per le voci
dissenzienti: alcuni pensano che la frase sia da leggere nu vii nove specie di creature; Sir George W. Cox riandato
all'antico svedese inviir e ha interpretato, un po' fantasiosamente, l'insieme di tutti gli esseri, del mondo dei vivi e del
mondo dei morti. In tutti i casi si tratta di una visione dell'universo riassunto nella sua stabilit e nella sua totalit (Cox
1870). (g) La parola mjtvir una delle pi delicate dell'intera letteratura mitologica norrena. stata qui resa con
albero misuratore, da albero [vir] delle misure [mjt]. Quest'ultima parola connessa col norreno meta misurare, da
cui mjtur giudice, governatore, dispensatore del fato (cfr. gotico mitan, antico alto tedesco mezzan, tedesco messen,
anglosassone metan misurare; ma anche latino medeor misuro e meditari meditare). S'intende probabilmente il
frassino Yggdrasill come asse e impalcatura del cosmo, i cui rami e radici formano gli assi [vijur] che reggono i mondi e ne
misurano il tempo [SAGGIO].
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3 Questa strofa della Vlusp possono essere agevolmente messa a confronto con alcuni versi del Wessobrunner Gebet, la
Preghiera di Wessobrunn, un testo in antico alto tedesco proveniente dall'omonimo monastero bavarese, composto
intorno al 775. Un brano della preghiera cos suona:
Dat gafregin ih mit firahim iriuuizzo meista.
Dat ero ni uuas noh ufhimil,
noh paum noh pereg ni uuas,
ni [sterro] nohheinig noh sunna ni scein,
noh mano ni liuhta, noh der maro seo.
Questo appresi tra gli uomini, il sommo prodigio.
Che non era la terra, n il cielo in alto,
non era albero, n monte,
n [stella] alcuna, n il sole splendeva,
n la luna brillava, n il lucente mare.
Wessobrunner Gebet
Entrambi i brani descrivono lo stato precedente la creazione in termini negativi: attestando l'originaria inesistenza degli enti
e delle sostanze che compongono il nostro universo. Si precisa dunque che in principio non esistevano n il cielo, n la
terra, non vi erano alberi, monti e mari, n splendevano il sole e la luna, e via dicendo. in questo stadio negativo che
subentra quindi la creazione: sia essa la complessa cosmogonia pagana descritta nella Vlusp, o la creatio ex nihilo operata
dal Dio cristiano nel Wessobrunner Gebet. La somiglianza formale tra i due brani impressionante. Il verso di Vlusp [3c-
3d], non c'era sabbia n mare | n gelide onde [vasa sandr n sr, | n svalar unnir], richiama il n il lucente mare [noh
der mareo seo] di Wessobrunner Gebet [5]. Il verso successivo [3e-3f], terra non si distingueva | n cielo in alto [jr fansk
va | n upphiminn], vicinissimo a Wessobrunner Gebet [2] che non era la terra, n il cielo in alto [ero ni uuas noh
ufhimil]. La somiglianza formale dei due brani, a volte addirittura letterale (per cielo in alto troviamo l'identico composto
ufhimil in anticoaltotedesco e uphiminn in islandese), ha indotto gli studiosi a ipotizzare l'esistenza, in tempi remoti, di un
poema germanico della creazione i cui esiti siano confluiti, separatamente, nelle due composizioni: il poema pagano
islandese, la preghiera cristiana alto-tedesca. (a) r significa una volta (latino olim), ed una parola frequente all'inizio
dei poemi eddici (la ritroveremo in: Hymiskvia [1], Rgsula [1], Atlakvia in grnlenzka [1], Gurnarkvia [1],
Sigurarkvia [1]). r vas alda, letteralmente una volta era il tempo (ld tempo, et, epoca), pu essere tradotto in
principio (Cleasby ~ Vigfsson 1874). (a-b) I primi due semiversi, nella versione citata da Snorri, suonano in altro
modo: Al principio era il tempo | quando nulla esisteva [r var alda | a er ekki var] (Gylfaginning [4 {5}]). Probabilmente
Snorri attinse a una versione della Vlusp diversa da quella attestata nei due manoscritti a noi pervenuti.
4 (a) La Vlusp non fornisce i nomi dei figli di Borr. Snorri ad affermare che essi furono inn e i suoi fratelli Vili e
V (Gylfaginning [6d]).
5 (e-j) Questi semiversi possono essere messi in relazione con la Preghiera di Wessobrunn [4-5], laddove dice: n [stella]
alcuna, n il sole splendeva, n la luna brillava [ni [sterro] nohheinig noh sunna ni scein, noh mano ni liuhta]. Addirittura, la
parola sterro stella, assente nel manoscritto del Wessobrunner Gebet, stata proposta dai filologi in base al confronto col
poema eddico. Analogamente, nel citare questa strofa, Snorri omette i primi due semiversi ma cita questi ultimi sei
semiversi, seppure invertendo l'ordine col quale vengono elencati gli ultimi due luminari: nella citazione di Snorri viene
prima il sole, poi la luna e poi le stelle (Gylfaginning [8 {10}]).
7 (b) Iavllr: campo del vortice, campo-torto, campo al centro di sgarr dove gli di decisero per la prima volta
l'ordinamento del loro regno e, dunque, di tutto il mondo. Qui si riuniranno di nuovo gli sir sopravvissuti al ragnark
all'inizio del ciclo che verr, per stabilire il nuovo ordine cosmico. Il riferimento al vortice, simbolo di inizio e di fine,
oltre che metafora astronomica della rotazione del cielo, insieme al fatto che Iavllr sia l'unica parte di sgarr che non
verr distrutta, ne suggeriscono l'identificazione con il nord celeste o con una proiezione terrestre di esso. La stella polare
infatti il punto del cielo che, pur cambiando posizione a causa della precessione degli equinozi, rappresenta in ogni epoca il
centro della rotazione celeste, dunque il vortice che emana il movimento e d ordine al cosmo.
8 (f) Non molto chiaro chi fossero le tre fanciulle di giganti [rar ursa meyjar]; sicuramente corrispondono a
quelle che Snorri indica come donne venute da Jtunheimr [kmu r Jtunheimum] (Gylfaginning [14b]). Non si pu
tuttavia dir molto sulla loro identit. Karl Mllenhoff ritiene si tratti le tre Nornir, di cui si parla nel capitolo successivo
[15] del testo di Snorri (Mllenhoff 1908), seguito in questo da Giorgio Dolfini, che commenta in tal senso la sua
traduzione (Dolfini 1975), ma senza una reale certezza. Si tratta del rimasuglio di un mito perduto, probabilmente non
chiaro allo stesso Snorri.
9 (g-h) I nomi Brimir e Blinn sembrano essere epiteti di Ymir. Questa strofa chiusa da una doppia kenning in quanto
sangue di Brimir metafora per significare il mare, e ossa di Blinn per indicare le pietre.
10 (e-h) Questa strofa presenta qualche problema d'interpretazione. In genere viene interpretata nel senso che gli di
crearono i dvergar dalla terra, ma altri ritengono che siano i dvergar stessi il soggetto della frase. Ad esempio Bugge
interpreta: I nani fecero molti fantocci nella terra a cui gli di avrebbero poi infuso il soffio vitale (Bugge 1881 | Polia
1883). Non ben chiaro, in questo caso, chi fossero i fantocci creati dai nani. Tantopi che Snorri d una spiegazione
molto ragionevole del passo:
ar nst settust goin upp sti sn ok rttu
dma sna ok minntust, hvaan dvergar hfu
kviknat moldinni ok niri jrunni, sv sem
makar holdi. Dvergarnir hfu skipazt fyrst
ok tekit kviknun holdi Ymis ok vru
Poi gli di s'insediarono sui loro troni, si riunirono in
giudizio e ricordarono in che modo i dvergar avessero
preso vita nel fango e sotto la terra, come i vermi nella
carne. I dvergar furono creati per primi e presero vita
nella carne di Ymir, dove erano come vermi, tuttavia per
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makar, en af atkvum goanna uru eir
vitandi manvits ok hfu manns lki ok ba
jru ok steinum.
decisione degli di ricevettero la conoscenza del sapere
umano e l'aspetto degli uomini, e abitarono nella terra e
nelle rocce.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [14]
Non vi motivo di dubitare che questa sia la corretta interpretazione della creazione dei dvergar, che qui appaiono, proprio
in virt della loro origine, legati per nascita alla terra e al fango. [SAGGIO]
11 Le strofe [11-16] costituiscono il cosiddetto catalogo dei nani, una composizione probabilmente indipendente
inclusa nella Vlusp. La versione del catalogo fornita dal Codex Regius [R] presenta alcune differenze, nei nomi e
nell'ordine dei dvergar, con la versione presente nell'Hauksbk [H]; l'una e l'altra presentano a loro volta altre differenze con
la redazione citata da Snorri (Gylfaginning [14 {17-20}]). Le varie redazioni discendono probabilmente da un antigrafo il quale
dipendeva a sua volta dalle ulur, antichi elenchi in versi dove si fornivano gli heiti (i nomi, gli epiteti o le definizioni
poetiche) di cose, persone, divinit o creature mitologiche. Per un'analisi dettagliata delle fonti rimandiamo alla pagina
apposita [MITI]. (d) Dopo Aljfr e Dvalinn, la redazione H inserisce una serie di quattro nomi, non presenti in R [Nr
e Ninn | Npingr, Dinn], i quali appaiono per essere una duplicazione di una sequenza che H riporta alla strofa [13].
(e) I nomi Bvrr e Bvrr compaiono in H e in Snorri nelle varianti grafiche Bfurr e Bforr. (f) Il nome Bmburr
compare in Snorri nella variante Bmbrr. (g-h) I nani nn, narr e i appartengono a una serie che i vari manoscritti
di Snorri presentano in maniera piuttosto difforme; il confronto tra le varie redazioni e le ulur mostra che la serie
originaria doveva essere formata dai nomi: ri, rinn, inn, nn e narr [SAGGIO].
12 (b) Il nome rinn compare in Snorri nella variante rinn. (c) Il nome ekkr, presente in R (e in Snorri), viene
sostituito in H da rr (forse, una variante del rr presente in [12b]).
13 (b) In luogo del nome Nli compare in Snorri un Vli (la confusione sorta forse per qualche legame con la coppia
formata da Vli e Nari, figli di Loki). (c) Heptivili (manico di lima) appare in H scisso in due nomi distinti: Hefti e
Fili (manico e lima). Solo il secondo nome (Fili) attestato separatamente come il nome di un nano [13a]. (d)
Hannarr viene sostituito in Snorri da Hrr. Invece, il nome Svurr compare in H nella variante Svr e in Snorri nella
variante Svarr. (e-h) Questi versi, gli unici a riportare una sequenza di otto nomi [Nr e Ninn | Npingr, Dinn, |
Billingr, Brni, | Bldr e Bri], sono riportati unicamente in H, mancando in R e in Snorri. (i) Il nome Hornbori,
attestato nella redazione R, viene sostituito da Fornbogi nella redazione H.
14 (d) Nella parafrasi in prosa che Snorri fa di questa strofa (Gylfaginning [14f]), si parla dei Lofarr al plurale, come
nome complessivo di questa stirpe di dvergar.
15 (b) Al nome Dlgrasir, Snorri sostituisce Dlgvari. (c) Al nome Hr, Snorri sostituisce Hrr. Ad Haugspori,
sostituisce invece Hugstari. (d) Il primo nome viene riportato come Hlvangr campo riparato in R, ma come Hlvargr
lupo dei luoghi protetti in H. La seconda forma sembra pi ragionevole. Snorri lo sostituisce con un nome affatto
diverso: Hlejlfr lupo protettore. Il secondo nome compare invece nella forma Gli in R, nella forma Glinn in H e in
Snorri. (e-f) Questi due versi, che riportano una breve sequenza di quattro nomi, sono presenti soltanto nella redazione
di Snorri [Dri, ri, | Dfr, Andvari], mancando nei due codici della Vlusp.
16 (a) Snorri sostituisce Yngvi con Ingi. pi probabile sia quest'ultimo il nome originario del nano, essendo Yngvi un
epiteto di Freyr, quale progenitore della stirpe degli Ynglingar. (c-d) Questi due semiversi, con una sequenza di quattro
nomi [Fjalarr e Frosti | Finnr e Ginnarr] attestata nel codice R, ma manca in H. Anche Snorri, tuttavia, la riporta
(seppur sostituendo Fjalarr con Falr).
17 Le strofe [17-18] alludono alla creazione della prima coppia umana a partire da due alberi, un frassino [askr] e un
olmo [embla]. Cos Snorri spiega il passo e descrive la scena:
er eir Bors synir gengu me svarstrndu,
fundu eir tr tvau, ok tku upp trin ok skpuu
af menn. Gaf hinn fyrsti nd ok lf, annarr vit ok
hrring, rii sjnu, mlit ok heyrn ok sjn; gfu
eim kli ok nfn. Ht karlmarinn Askr en
konan Embla, ok lusk aan af mannkindin.
Mentre i figli di Borr andavano lungo la riva del mare
trovarono due alberi, li raccolsero e li mutarono in
uomini. Il primo diede loro respiro e vita, il secondo
ragione e movimento, il terzo aspetto, parola, udito e
vista. Gli diedero poi vesti e nomi. Il maschio si
chiam Askr, la femmina Embla e nacque allora
l'umanit.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [9b]
(b) La Vlusp non chiarisce quale fosse la stirpe [lir] da cui i tre di sarebbero giunti, cos come non si sa bene a
quale casa faccia riferimento il testo. (d) stato qui suggerito di emendare at hsi a casa in at hmi al mare,
interpretando la scena come se si svolgesse sulla riva del mare. La correzione giustificata dal fatto che Snorri afferma che
gli di andavano lungo la riva del mare [me svarstrndu] quando trovarono i due tronchi destinati a essere trasformati
nella prima coppia umana.
18 (e-g) Mentre la Vlusp attribuisce la creazione degli uomini alla triade inn ~ Hnir ~ Lurr, Snorri afferma che
a compiere l'opera fossero stati in realt i figli di Brr (Gylfaginning [9b]). Tuttavia lo stesso Snorri aveva
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precedentemente affermato che i figli di Brr fossero inn ~ Vili ~ V (Gylfaginning [6d]) e alla loro opera aveva attribuito
l'uccisione di Ymir e la creazione del mondo. Sono stati naturalmente versati i proverbiali fiumi d'inchiostro per stabilire se
la triade della Vlusp (inn ~ Hnir ~ Lurr) possa venire identificata o meno con quella fornita da Snorri (inn ~ Vili
~ V). [SAGGIO]
20 (c) Si tradotto qui da quelle acque ma il testo originale dice s mare. Difficile capire se si intenda la fonte
Urarbrunnr o se bisogna invece immaginare uno specchio d'acqua assai pi consistente alle radici del frassino Yggdrasill.
21 (c) L'episodio di Gullveig particolarmente enigmatico, in quanto tutto ci che sappiamo di questo personaggio
consiste in queste due strofe della Vlusp. Non vi sono altri riferimenti a Gullveig in tutta la letteratura mitologica, e anche
Snorri, nella sua opera, non ne fa alcun cenno. Si ritiene che il tentativo di uccidere Gullveig abbia causato un dissidio tra
gli sir e i Vanir, da cui una guerra tra le due stirpi divine (a cui si accenna rapidamente nella strofa [24]); in realt i due
episodi potrebbero anche non avere nulla a che fare l'uno con l'altro. (e) Hr alto epiteto di inn.
25-26 Stando al racconto di Snorri (Gylfaginning [42]), dopo la guerra contro i Vanir, gli sir ingaggiarono un gigante
affinch ricostruisse le mura dell'sgarr. Ma questi chiese come pagamento il sole e la luna, e la dea Freyja, sposa di r.
Era stato Loki a consigliare agli di di accettare il patto, convinto che il gigante non fosse riuscito a finire il lavoro nel
tempo stabilito. Ma quando le mura furono completate entro i termini, gli di ruppero il contratto e rr uccise il gigante.
[MITO]
27 (b) Seguiamo qui l'interpretazione tradizionale secondo cui il fragore celato [hlj of folgit] indichi il Gjallarhorn, il
corno destinato a suonare nel giorno di ragnark e che Heimdallr, se tale interpretazione corretta, avrebbe nascosto alle
radici del frassino Yggdrasill. (g) Valfr padre dei caduti un epiteto di inn. Per pegno di Valfr si intende qui
l'occhio ceduto da inn in cambio di un sorso alla sorgente di Mmisbrunnr, da cui sgorga l'acqua della sapienza. Mmir
appunto il guardiano di tale fonte.
28 Questa breve descrizione della vlva, che sedeva sola di fuori [ti], va forse messo in relazione con certe descrizioni
presenti negli antichi testi, dove i veggenti erano presentati desti nella solitudine notturna intenti a scrutare i fati. Si tratta
forse della scena che d l'avvio all'intera rappresentazione del poema. Yggjungr molto spaventoso epiteto di inn, che
guarda la vlva negli occhi [ augu senza parlare, forse per provarne il potere. La vlva sostiene lo sguardo del dio e gli
rivela di conoscere il suo pi geloso segreto: egli ha dato in pegno un occhio al saggio Mmir, custode della fonte della
sapienza di Mmisbrunnr.
29 (a) Herfr padre degli eserciti epiteto di inn. E la persona a cui avrebbe dato anelli e collane, oltre alla verga
della profezia, naturalmente la stessa vlva. (b-d) Secondo questi versi, Herfr (inn) avrebbe dato alla vlva: (1)
anelli e collane, (2) sagge parole di ricchezza, (3) la verga della profezia [spgandr]. Ma emendando spgandr in sp ganda e
adottando l'interpretazione del Neckel, la strofa diventerebbe cos: Herfr le diede anelli e collane, ottenne [in cambio]
sagge parole di ricchezza e profezie [ottenute tramite] la verga (Neckel 1908 | Polia 1983). La correzione sembra chiarire lo
scopo della visita di inn alla vlva, ma si tratta comunque di una forzatura che non aggiunge dettagli a quanto gi
implicito nel resto del poema, che tratta comunque di una profezia lanciata dalla stessa veggente.
30 (j) Herjan capo degli eserciti , ancora una volta, epiteto di inn.
32 (e) Il fratello di Baldr di cui qui si parla Vli figlio di inn, che nacque appositamente per vendicarne la morte.
33 (d) Il nemico di Baldr invece il cieco Hr, che venne ucciso da Vli. (e) Frigg, sposa di inn, era la madre di
Baldr.
34 Questi versi vengono dal codice H, dove sostituiscono i primi quattro semiversi di quella che nel codice R la strofa
[35]. (a) Il Vli di cui qui si parla, interpretando il testo secondo quanto afferma Snorri, non sarebbe il summenzionato
Vli figlio di inn, ma Vli figlio di Loki, il quale venne trasformato in lupo dagli di e sbran il fratello Narfi. Con gli
intestini di questi, gli di trassero i lacci con cui Loki venne legato. Sigyn, sposa di Loki, gli rimase accanto.
36 Il codice R considera la sequenza [36-37] un'unica strofa: gli studiosi sono per persuasi che si tratti della
giustapposizione di due strofe, di cui la prima [36] mutila. Tutto il gruppo di strofe [36-39] sembra dare una vivida
descrizione del mondo infero.
37 Nell'ambito della veloce visione degli inferi presentata dalla Veggente, compaiono qui queste due localit, le
Niavellir, che, secondo quanto qui detto, sembrano ospitare la corte dei dvergar (Sindri infatti nome di un dvergr, come
risulta dalle ulur), e klnir, dove si troverebbe la sala da birra del gigante Brimir (apparentemente lo stesso citato nel
verso [9g]). Snorri riporta una riscrittura in prosa di questa strofa, con alcune varianti piuttosto interessanti:
Margar eru vistir gar ok margar illar. Bazt er
at vera Giml himni, ok allgott er til gs
drykkjar eim er at ykkir gaman eim sal er
Brimir heitir, hann stendr ok himni [ klni].
S er ok gr salr er stendr Niafjllum, grr af
rauu gulli, s heitir Sindri. essum slum skulu
byggja gir menn ok siltir.
Allora vi saranno molti luoghi buoni e molti cattivi. Il
migliore per abitarvi sar Giml, nel cielo, ottimo per
buone bevute, per coloro che l troveranno piacere, in
quella sala che si chiama Brimir e sta in cielo [a klnir].
Sar un buon luogo quello che si trova nei Niafjll, fatto
con oro rosso e che si chiama Sindri. In quella dimora
vivranno gli uomini buoni e i giusti.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [52]
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Mentre la Vlusp presenta le regioni di Niavellir e klnir nell'ambito di una visione dei luoghi infernali, Snorri ne d
un'immagine affatto diversa: sale celesti deputate ad accogliere gli uomini giusti nel futuro escatologico dopo il ragnark.
possibile che nella versione del poema consultata da Snorri, questa strofa fosse collocata verso la fine della composizione e si
riferisse appunto ai tempi futuri. D'altra parte, se le Niavellir sono le pianure oscure, un toponimo come klnir mai
freddo d pi l'idea di un luogo accogliente, e non di una dimora di giganti collocata in gelide regioni infernali. Snorri
comunque sembra fraintendere il poema eddico, affermando che Brimir e Sindri siano i nomi delle due sale in questione, e
non il gigante e il nano a cui esse rispettivamente appartengono. Inoltre Snorri confonde le Niavellir con i Niafjll, che
costituiscono la regione infernale da cui emerge il serpente Nhggr nella chiusa del poema (Vlusp [66]).
38 Le strofe [38-39] seguono la [43] nel codice H. (c) Nstrandir la spiaggia dei morti, in Helheimr; il palazzo
descritto appartiene alla regina Hel.
39 Secondo alcuni esegeti, questa strofa sarebbe pervenuta in forma corrotta, forse come giustapposizione di due strofe
mutile, di cui la prima comprenderebbe i primi semiversi [a-f], la seconda i semiversi [g-j]. (g) Nhggr il serpente
che giace alla radici del frassino Yggdrasill. (Cfr. Grmnisml [34-35]).
40 Questa strofa e la successiva sono citate da Snorri (Gylfaginning [12 {13-14}]). (a) La vecchia che abita in Jrnvir (la
foresta dagli alberi di ferro) forse Angrboa, madre del lupo Fenrir. I lupi sono dunque la stirpe di Fenrir. (f) Tra di
essi, il lupo Skoll destinato, nel giorno di ragnark, a ingoiare il sole. (g) Tungl significa letteralmente luminare (cfr.
latino sidus), indicando indifferentemente il sole o la luna, e i vari traduttori hanno proposto via via l'una o l'altra delle
interpretazioni. Mario Polia traduce sole segnalando in nota l'ambiguit del termine (Polia 1983); al contrario,
Piergiuseppe Scardigli e Marcello Meli traducono astro segnalando in nota che si tratta del sole (Scardigli ~ Meli 1982).
Gianna Chiesa Isnardi traduce invece luna (Isnardi 1975), cos come Giorgio Dolfini (Dolfini 1975). La traduzione di
tungl con sole potrebbe essere giustificata dal fatto che alcuni versi pi sotto si parla del lupo destinato a divorare il sole,
ma il significato di luna quello maggiormente attestato nella letteratura islandese, dove il termine ha spesso sostituito il
pi poetico mni luna (Cleasby ~ Vigfsson 1874).
41 (e) L'oscurarsi del sole di cui qui si parla un annuncio del fimbulvetr, il terribile inverno, il tempo di oscurit e
malvagit che preceder il ragnark.
42 (d) Chi sia il lieto Eggr, che in questi versi si presenta come custode o pastore, non ci dato di sapere. Si pu
solo arguire che le mandrie dei giganti fossero i lupi.
44 (a-d) Questa strofa, quale cupo ritornello, si udr altre tre volte, scandendo i tempi della catastrofe cosmica. Garmr
il cane legato dinanzi alle porte di Helheimr, anch'esso destinato a sciogliersi quando sar il giorno di ragnark.
45 Con rapidi accenni e serrate allitterazioni, la vlva ci scaglia nel fimbulvetr, il terribile inverno, il tempo di gelo e di
oscurit, di malvagit e depravazione, che culminer nella distruzione universale del ragnark. Il mitema del crollo morale
dell'umanit, nei tempi finali, presente in molte culture diverse compresa quella cristiana. La pi antica attestazione di
questo motivo si trova nella mitologia ind, in cui il Kaliyuga, l'epoca finale dell'intero ciclo temporale, caratterizzata dalla
totale perdita di ogni senso morale e legge religiosa, perdita che, a partire dai nostri tempi, si far sempre pi accentuata
man mano che il ciclo proceder verso la sua conclusione. anche lo stesso motivo presente nelle rga ka Hmrai di
Hsodos, in cui la storia cosmica vista come una progressione di et (dell'oro, dell'argento, del bronzo, del ferro) di cui
l'ultima la nostra caratterizzata da un'umanit singolarmente priva delle virt e del valore dei tempi precedenti.
46 (a) I figli di Mmir [Mms synir] sono i giganti. C' un lugubre senso di gioia in questo loro agitarsi, ch sanno che
la battaglia contro gli di ormai vicina.
47 (d) Il gigante che si scioglie Loki, che avevano lasciato legato nella sua caverna con le budella di suo figlio. (g)
Stirpe di Surtr una kenning per indicare le fiamme dell'incendio universale, essendo Surtr il guardiano del
Mspellsheimr.
50 (a) Hrymr il re dei giganti di ghiaccio, che guida le schiere di Jtunheimr. (c) Jrmungandr il serpente che
circonda il mondo. (g) L'aquila forse Hrsvelgr, che crea i venti col battito delle sue ali. (h) Naglfar la nave dei
morti.
51 (b) Da est (ma forse sarebbe pi logico da sud) arrivano i figli di Mspell, i giganti di fuoco deputati alla
distruzione del mondo. (d) Il lupo che li precede Fenrir. (e-f) Loki, fratello di Bleistr, il loro timoniere.
52 (a) Surtr il re dei giganti di fuoco. (b) Il veleno dei rami [sviga lvi] una trasparente kenning per indicare il
fuoco.
53 (a) Hln Frigg, qui chiamata col nome di una delle sue ancelle (o forse si tratta di due personaggi in origine
concidenti). (c-d) Sposo di Hln/Frigg inn, che combatte contro il lupo Fenrir e muore nello scontro. (e)
L'uccisore di Beli Freyr: si getta a mani nude contro Surtr ma non ha miglior fortuna.
55 (b) Sigfr Padre di vittoria epiteto di inn. (c) Suo figlio Varr uccide Fenrir con la spada vendicando il
padre. (e) Hverungr probabilmente un epiteto di Loki padre di Fenrir.
56 Spetta a rr, difensore di Migarr, scendere a battaglia contro Jrmungandr, il serpente che circonda il mondo.
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Riesce a ucciderlo, ma subito muore intossicato dal veleno. (b | j) Hlyn e Fjrgyn sono due epiteti di Jr, dea della
terra, madre di rr. (d) Si noti che il testo del Codex Regius [R] ha qui in realt vi lfs vega a uccidere il lupo, non il
serpente. Si tratta probabilmente di un errore sorto per confusione tra rr e Varr, prima citato. Il testo viene
generalmente emendato in ormi mta a contrastare il serpente. Snorri, nella sua versione, ricombina la strofa, eliminando
i problematici semiversi [c-d] e sostituendoli con i due semiversi finali.
57 (f) Quel che alimenta la vita una kenning per indicare il fuoco. Dunque la frase da intendere sibila il vapore con
il fuoco, nell'incendio che mette fine al mondo.
60 (e-f) Questi due semiversi mancano nel codice R ma sono presenti in H. (g) Fimbultr dio terribile un epiteto
di inn.
61 (a) Mentre il codice R scrive il primo semiverso: L di nuovo... [ar muno eptir], il codice H riporta con piccola
variazione: Allora gli sir... [ muno ser].
62 (f) Hroptr un epiteto di inn.
63 (d) Chi sono i figli dei due fratelli [burir [...] brra tveggja]? Difficile dirlo. Secondo alcuni Hr e Baldr, i quali
tuttavia erano fratelli tra loro e non cugini. Secondo altri sarebbero invece Hnir e Lurr, ipotesi piuttosto fragile in
quanto nulla si pu dire sulla parentela di questi due personaggi. Bellows interpreta i figli dei fratelli di Tveggi, essendo
questo uno degli epiteti di inn (Bellows 1923). Poich i fratelli di inn sono Vili e V, ci si pu chiedere chi siano i
figli di costoro. (e) Il mondo del vento [vindheim] forse da intendere come il cielo, o come l'atmosfera? Oppure
una kenning per indicare il mondo stesso, percorso dal vento?
65 Questa breve strofa, formata da soli quattro semiversi assente nel codice R e attestata unicamente nel codice H,
senza alcuna indicazione della presenza di una lacuna. Tardi manoscritti aggiungono altri quattro semiversi, registrati da
Henry Bellows: Lui stabilisce le regole | e fissa i diritti, | ordina le leggi | che sempre vivranno (Bellows 1923). (a)
Questo potente [enn rki] che compare nella penultima strofa, fa naturalmente pensare all'immagine del Cristo che
compare sulle nubi, nel giorno del Giudizio.
66 Tutta l'ultima strofa, che alcuni ritengono interpolata nel testo, di difficile interpretazione. Perch il serpente
Nhggr a chiudere il poema? E perch porta i morti tra le sue ali? una visione che appartiene al futuro escatologico o va
collocata al presente in cui la vlva narra la sua profezia? (h) Si ritiene che a inabissarsi, nell'ultimissimo verso del poema,
sia appunto la vlva, anche se in molte traduzioni hon ella viene emendato con hann egli e l'inabissamento finale viene
riferito a Nhggr. Ma che possa essere la veggente (e non il serpente) a inabissarsi, forse giustificato dal Baldrs
Draumar, dove si narra di come inn fosse sceso nel regno dei morti e con un canto magico avesse tratto fuori una morta
vlva dal suo tumulo affinch interpretasse i funesti sogni che affliggevano Baldr. Non c' naturalmente alcuna indicazione
che la vlva del Baldrs Draumar sia la stessa della Vlusp, ma non c' nemmeno motivo di escluderlo.
BIBLIOGRAFIA
LEZIONE DEI MANOSCRITTI
Confronto interlineare tra la lezione del poema contenuta nel Codex Regius [R] e quella dell'Hauksbk [H]. Sono riportati
anche le strofe citate da Snorri nella Prose Edda, secondo il manoscritto [Rs].



VLUSP


Lezione [R]
Codex Regius
Lezione [H]
Hauksbk
Lezione [Rs]
Prose Edda

1 Hlo b ec
allar knr
mer m
mavgo hemallar
vlo a ec ualr
1 Hlo b ek allar
helgar knr
mer ok mnn
mgu hemallar
vllu a ek var

1
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uel yr ela
on oll ra
er rem um man.
vel ram ela
orn ll ra
au er ek remz vm man.
2 Ec man ona
r um bona
a er oom
mc a hoo
no man c hema
no v
mo u ma
yr mol nean.
2 Ek man na
r vm borna
a er orum
mk a hv:
nu man ek hema
nu uur
mv mran
yrr moll nean.

2
3 Ar uar ala
ar er ymr byg
vara anr n r
ne ualar ur
o az va
ne upp hmn
gap uar gvnga
e gra hverg.
3 Aar uar alla
ar er ymr byg
vara anr ne or
ne valar unnr
r annz a
ne vpp hmnn
gap var gnnvnga
enn gra ekk.
{5} r var hala
a er eck var;
vara anr ne r
ne valar vnnr,
o annz eg
ne vphmnn,
gap var gnnunga,
en gra eck.
3
4 Ar bvr ynr
boom um ypo
er er m gar
man copo.
ol cen uan
a alar ena
a var grvn gron
grnom lauk.
4 Aar bor ynr
bum o ypu
er er mran
mgar opu
ol enn unnan
alar ena
a uar grun gron
grnum lauk.

4
5 Sol varp van
mana
hen hgr
vm hmn oyr
ol a ne u
huar hon al a
ono a ne vo
hvar r a ao
man a ne v
hva hann megn a.
5 Sol uarp unnan
nn mna
hennn hgr
o our
ol a ne u
huar hon al
rnur a ne uu
hvar r a u
mn a ne v
hva hann megn a.
{10}
Sol a ne v
hvar hon al a;
man a ne v
hva hann megn a;
onvr a ne vv
hvar r a av.
5
6 a gengengo regn oll
ark ola
ghlog go
vm a gvz
no nom
nn vm gao
mogn heo
man ag
vnon apan
rom a ela.
6 a gengu regn ll
rkola
gnnhelvg go
ok vm a geuz
no ok num
nn vm gu
morgn hev
ok man ag
vnvrn ok apan
rum a ela.

6
7 Hoz r
a a uell
er er hrg ho
hambroo.
ala lgo
moo
angr copo
ol goo.
7 Huz r
auell
al kouv
allz reuu
ala lgu
au muu
angr opv
ok ol gru.

7
8 elo vn
er voo
var em veerg
van o gull.
vz . qvomo
ura meyar
amakar moc
8 elu vn
er uorv
var em ueug
van or gull
unz rar komv
ua meyar
makar mk

8
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o ovn hemom. or jvn hemvm.
9 a g. r. a. ar.
hverr cyl uerga
ron cepa
o brm blo
o blam leom.
9 a gengu regn ll
rkola
gnnhelug go
ok vm a guz
hverer yllu uergar
ror epa
or brm blogv
ok or blan leggum.
{15} a gengv regn ll
arokola,
gnnhelvg go,
o a gevz,
a yl verga
[r]o o epa
o brm blogo
o blam eggvm.
9
10 ar moognr
mzr vm onn
verga allra
e vr aa
er manlcon
mog vm goo
vergar o oo
em vr ag.
10 ar uar moognr
mzr o ornn
uerga allra
enn urnn anna
er manlkan
mrg o gorv
uerga ru
em urnn ag.
{16}
ar manlkvn
mog o gervz,
vergar ov,
em vrnn ag.
10
11 Ny n
nor ur
r uer
alor val.
bv bav
bmbu no
n ana
a movnr.
11
12
Ny n
norr ur
aur ver
alor ualnn.
naar ok nann
npngr ann
Bv bav
bmbv nor
n ok ona
a mvnr.
{17} Ny, N,
Nor, Svr,
r, Ver,
Alolr, valnn,
Nr, Nann,
Npngr, ann,
Bvrr, Bavrr,
Bmbrr, No,
<Or>, Onarr,
Onn, Mvnr,
11
12 Vegr ganalr
vnalr ra
eccr o
ro vr lr
nr nyrar
nv he ec verga
reg raur
re um ala.
11
12
ueggr gan alr
unlr ornn.
rar ok rann
ror lr ok vr
nyr ok nyrr
nv he ek rekka
regnn ok rvr
re vm ala.
{18}
{18}
Vgr Gannalr,
Vnnalr, onn,
ro, ronn,
eckr, Lr, Vr,
Nyr, Nyrar,
Reckr, Ravr.
12
13 l kl
vn. nal.
hep. vl
hana vo.
rar honbo.
rgr lon.
13 l kl
unnn nal
he l
hana ok v
nr ok nann
npngr nn
bllngr brun
bllr ok bur
ror ornbog
rg ok lon.
{18} l, Kl,
vnn, Val,


13
rvangr. ar
ekncal.
14 Aurvangr ar
ekn all

14
14 Mal er verga
val l
lona knom
l loar ela.
er er oo
ra alar n
rvanga
l ro valla.
ml er uerga
ualn l
lona knum
l loar ela
em er ou
ra alar en
rvanga
l rv valla.

15 ar var rpnr
olgrar
hr hg o
hlvangr glo.
15 ar var raunr
ok olgraer
hr haugor
hlevargr glonn
{19} rpnr, olgvar,
Hrr, Hvgstar,
Hleolfr, Glonn,
o, Or,
fr, Andvar,
15
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Heptfl,
Hrr, Sarr.
crvr. vrvr.
car. a.
alr yngv
ekncal.
ala ror
r ga.
crr vrvr
ar a
aalr ok yngv
eknall.
{20} Skrpr, Vrpr,
Skar, A,
Alr, Ing,
Eknn, Skal,
alr, ro,
r, Gnnarr.
16
a mvn vpp
mean l lr
langna al
loar haa.
16 a man vpp
mean ll lr
lang na al
loar haa.

16 Vnz rr qvomo
o v l
lgr agr
r a hv.
vno alan
l megan
ac emblo
olgla.
n ne o
av ne ho
la ne l
ne lo goa.
17 Vnz rar komu
ua brur
kr ok lgr
er a hu
unu lan
l megan
a ok emblv
orluglaua
n au ne au
o au ne hu
l ne l
ne lv goa.

17
17 ga o
o ga hnr
la ga lov
lo goa.
18 n ga onn
o ga hnr
l ga lov
ok lv goa.

18
18 Ac ue ec ana
her yrall
hrbamr au
hua ar.
aan coma var
r ala alla
enr yr gr
vrar brv.
19 A ue ek ana
her yggrall
hr bamr aunn
hua aur.
aan koma ggvar
r ala alla
enr yr grnn
vrar brunn.
{26} A ve ec nn
her Yggral,
hr bamr helagr
hva vre;
aan koma ggvar,
er al alla;
enr hann yr grvnn
Vrarbrvnn.
19
19 aan coma meyar
marg uan
rar o em
er un oll enr
vr ho ena
ara veran
cro ac
cvl ena ro.
20 aan koma meyar
marg van
rar or em al
er a oll enr.
vr hev ena
ara veran
ru
ull hna ru.

20
20 r lg lgo
r l kvro
ala bonom
rlg ea.
21 r lg logu
r l kuru
alla brnum
rlg a ega.

21 a man hon olc ug
yr hem
er gvll ueg
gerom vv
hll hr
hana breno.
26 a man hon olkug
yr hem
er gullueg
gerum u
ok hll hr
hana brenv

21
22 ryvar breno
ryvar bona
op oalan,
o hon e lr.
ryvar brenv
ryvar borna
op oallan
o hon enn lr.

23 He hna heo 27 He hana heu
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hvar l hva com
ulo vel
u hon gana
e hon kv
e hon lek
var hon angan
llrar brvar.
huar l hva kom
ok vlu vel a
u hon gana
e hon hvar hun kunn
e hon huglekn
var hon angann
llrar bruar.
22
24 a g. r. a. a.
huar cylo r
ara gala
ea cylo gon ll
gl ega.
28 a gengv regn ll
rk ola
gnnhelvg go
ok vm a geuz
huar yllv r
ar galla
er yllv gun ll
gll ega.

23
25 leyg o
olc um c
a var e olc vg
yr hm.
bro var bo uegr
bogar aa
knao vanr uga
uollo ona.
29 leyg onn
ok olk vm au
a var enn olkug
y hem
bronn var borveggr
borgar a
knaav vanr vg a
vllv orna.

24
26 a g. r. a.
hverr he lop al
lv blan
ea ovn
o mey gena.
22 a gengv regn ll
rkola
gnnhelugh go
ok um a guz
hverr he lo all
lv blan
r un
o mey gena.
{50} a gengv regn ll
a rkola,
gnnhelvg go,
o a gevz,
hverr he lop all
l blan
ea ovn
O mey gena.
25
27 or e ar var
rvngn mo
hann alan r
er hann c vm regn
agengoz ear
o r
ml ll megn lg
er ameal ro.
23 orr enn ar v
rungnn mo
hann allan r
er hann k o regnn
genguz ear
or ok ok r
maal ll megnlg
er meal voru.
{51} Agengvz ear,
o re,
mal ll megnlg,
er a meal ov.
or enn a vann,
rvngn mo,
hann alan r
er hann k o regn.
26
28 Ve hon hemalar
hlo vm olg
unr hevonom
helgom bam.
r hon az
rgom o
a ue val r
uo er en e. hva.
24 Ve hun hemallar
hlo um olg
unr hevnvm
helgum bam
er hon auaz
rgum or
a ue valr
uu er enn r hva.

27
29 En a hon u
a er aln com
yngr aa
go le.
hver regn mc
hv re mn
al ue ec o
hvar v ga al
enom mra
mm brv
reckr m mmr
mogn hveran
a ve v.
v. e. e. h.

{21}
Al ve ec On,
hvar ga al
vr em envm mra
Mm brvnn;
reckr mo Mmr
mogvn hveran
a ve Valr.
Vv er en ea hva?
28
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30 Val henne herr
hrnga men
e oll aclg
a gana
a hon u vm v
o verol hvera.
29 Val henn Herfr
hrnga ok men;
fkk spjll spaklg
ok spganda;
s vtt ok of vtt
of verld hverja.

29
31 Sa hon valkyro
v vm komnar
grvar a ra
l gooar.
cvl hel cl
enn cgul o
gvr. hlr gnul
ger cgul.
nv ero alar
no heran
govar a ra
grvn valkyro.

30
32 Ec a balr
blogom vo
on barn
o log olg
vm vax
vollo hr
mr moc agr
mle.

31
33 Var a em me
er mer ynz
harmlg hlg
hr nam ca.
balr bror
vr o bo nmma
a nam on nr
en nr vega.

32
34 o hann va henr
ne hu kemb
ar a bl vm bar
balr ancoa.
en r um gr
enlom
ua val hallar.
v. e. e. e. h.

33
30 a kna vala
vgbon nua
hellr voru hargor
h or rmum

34
35 Hap a hon la
unr hvera lun
l garn lc
loca aeckan.
ar r gyn
eyg vm nom
ver velglyo
v. . e. h.

ar r gyn
eyg vm num
ver uel glyu
vv er enn ea hva.

35
36 A ellr an
um er ala
xom verom
r her v.

36
So yr noan
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ana vollom
alr o gvll
nra ar.
enn aa o
a okoln
bo alr ovn
en a brmr her.
37
37 Sal a hon ana
olo
na rono a
nor hoa y.
ello er ropar
vm lra
a er un alr
oma hryom.
34 Sal er hon ana
olu a
nrnu
norr hora y
alla erropar
nn vm lora
er unnn alr
orma hryggum.
{64} Sal ve ec ana
olv arr
Narnv a,
nor hoa yrr;
alla erropar
nn o loa,
a er vnn alr
oma hryggvm.
38
38 Sa hon ar vaa
vnga rma
menn mo vargar
menvara.
a aar glepr
eyra rvno
ar vg n hr
n ram gengna
vargr vera
v. e. e. e. h.
35 Ser hon ar vaa
unga rauma
menn menvara
ok morvarga
ok annz annar glepr
eyrna runa
ar avg nhggr
na ramgengna
e vargr vera
vv er enn ea hva.
{65}
{66}
Skvlv ar vaa
vnga rma
menn menvara
movargar.
a qvelr Nhggr
na ramm genga.
39
39 r n alna
arn u
ar
enr knr.
verr a em llom
ea noccor
vngl vgar
rollz ham.
25 Aur byr hn allna
arnv
ok er ar
enr knr
verr a em llum
enna nokkur
ungl ..gar
rollz ham.
yllz r
egra manna
ryr ragna
rauum reyra
vr vera oln
um umvr er
uer ll ualyn
uv er enn enn r hva
{13} r byr en allna
Iarnv
r ar
enr knr;
verr o em llvm
enna nockvrr
vngl vgar
rllz ham.
40
40 yllz ov
egra manna
ryr ragna
rom reyra
var var a ol cn
o vmo epr
ver oll valyn
v. e. h.
{14} yllz ov
egra manna;
ryr ragna
rvm reyra;
vr vera oln
o vmvr epr,
verr ll valvn.
Vv er enn ea hva?
41
31 Geyr garmr mk
yrr gnupa hell
er man na
enn rek renna
ramm e ek lengr
l kann ek ega
um ragna rk
rmm gva.


41 Sa ar a hg
hrpo
gygar hrr
glar er.
gl vm hanom
gagl v
agr rr hn
a er ala her.
32 Sa ar haug
ok o hrpu
gygar hrr
glar egr
gol yr
galgu
agr raur han
enn a alaR her.

42
42 Gl um aom
gullncamb
a uecr hla
33 Gol yr um
gulln kamb
a vekr hla

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a harar a herar.
e aa gelr
yr o nean
rr hn
a lom helar.
a hera r
enn annaR gelr
yr r nean
o raur han
a lum helar.
43
43 Geyr garmr moc
yr gnpa hell
er mvn na
e rek rea
ol ve hon ra
ram e ec lengra
vm ragna rc
rm gyva.
36 Geyr nu garmr mok
yrr gn. h.
. man .
enn .

44
44 Bror mvno beraz
a bom vera
mvno yrvngar
om lla
hr er hem
hr omr mcll
cel calm l
clr ro klonr
37 Brr munu beraz
ok a bnum veraz
munu yrungar
um lla
har er hem
horomr mkll
eggll lmll
llr klonr.
{53} Brr mvnv beraz
a bnvm veraz
mvnv yrvngar
vm lla;
har er me hlvm
homr mkll,
eggoll, alml,
lr klonr,
45
vnl vargl
ar verol eypz
mvn eng mar
orom yrma.
38 Vn ll vargll
r verll eypz
grunr galla
gr lugan
man eng mar
rum yrma.
vnvl, vargl,
ar verl eypz.
45 Leca mm ynr
e movr kynz
a en galla
gallar hon
ha bl hemallr
hon er alop
mlr o
v mm hu
39 Leka mm ynr
enn mvr kynz
a hnv gamla
gallar horn
h bl hemallr
horn er lop
mler onn
v mm hu.
{54}
H bl Hemallr,
hon er a lop,
mey Onn
v Mm hv;
46
Ymr alna re
e v lonar
celr yral
acr anan.
40 Skelr yggral
ar anan
ymr h allna re
enn unn lonar
elr Ygral
ar anann,
ymr e alna re,
en ovnn lonar.
47
hraz allr
helvegum
r urar ann
ev o gleypr.

46 Hva er me aom
hva er me alom
gnyr allr ovn hemr
r ro ang
yna vergar
yr en vrom
ve berg vr
v. e. e. h.
41 Hva er me um
hva er me alum
gnyr allr un hemr
r eru ng
yna vergar
yrr enyrvm
vegberg ur
uv er enn ea hva.
{55} Hva er me avm?
hva er me alvm?
mr allr Iovnhemr,
r r ang;
yna vergar
rr envrvm,
veggberg vr;
vv r enn ea hva?
48
47 Geyr nv g. 42 Geyr nu garmr mok
yrr gnpa hell
. m.

49
48 Hrymr ekr an
hez ln yr
nyz omvnganr
ovn mo.
omr knyr vr
43 Hrymr ekr auan
hz ln yrr
nyz rmunganr
unmo
ormr knyr unnr
{56} Hrymr ecr an,
hez ln rr;
nyz omvnganr
ovnmo
omr kyrr vnnr,
rn mvn hlacka,
50
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e ar hlaccar
r na ne lr
nagl ar lonar.
enn ar hlakkar
r na nlr
naglar lonar.
r na nlr,
Naglal lonar.
49 Koll e an
koma mvno mvellz
vm lg lyr
e lok yrr
ara l megr
me reka allr
em er bror
by lepz r.
44 Koll err auan
koma munu muellz
vm lgh lyer
enn lok yrr
arar lmegr
me reka aller
em er bror
bylez er.
{57} Koll err an,
koma mvnv Mvellz
o lg lyr
en Lok yrr;
ar r lmegr
me reka allr;
em er bror
Bylez r.
51
50 Surr e van
me vga l
c a ver
ol vala.
gro bog gnaa
e gr raa
roa halr helveg
en hmn clonar.
45 Surr err unnan
me uga lv
nn a uere
ol vala
grobrg gnaa
enn gr raa
roa haler helveg
enn hmnn klonar.
{58} Svrr err vnnan
me vga lev;
nn a ver
ol valva;
grobog gnaa,
en gr raa,
roa halr helveg,
en hmnn klonar.
52
51 a cmr hlnar
harmr aa ram
er o e
v ul vega
en ban bela
barr a ur
a mvn rar
alla angan yr.
46 a kemr hlnar
harmr annaR ramm
er on err
v vl vega
enn ban bela
barr a ur
ar man rggar
alla angann.
{59} a kmr Hlnar
hamr annarr ram,
er Onn err
v vl vega,
en ban Bela
barr a Svr;
ar mvn rggar
alla angan.
53
47 Geyr nu garmr mk
yrr gnpa hell
. m.

54
48 Gnn lo yer
gr arar . e . .
. . . . . . g . ar
orm . . evm
. . . on vn
orm ma
uarg a . . .
uar . . . . . .


52 a kmr mcl
mgr gur
va vega
a val yr.
ler hann meg hvervng
mvn vm ana
hr l hara
a er hen ur.
{60} Gengr On on
v vl vega,
Varr o veg
a valyr;
lr hann meg Hvervg
mvn o ana
hor l hara;
a er hen vr.
55
53 a kmr m
mgr hloynar
gengr on onr
v ul vega
repr hann a mo
mgarz uo
mvno halr allr
hem rya
gengr e no
ogynar bv
neppr ra nar
n oqvnom.
49
. . . . . . . . . .
. . . . . . . . . .
. . . . . . . . . .
. . . . . . . . . .
munu halr al . . .
. . . . . . ya
. . . . . . . . . .
. . . . . . . . . .
{61} Gengr nn mr
mgr Hlynar
nepr a nar
n oqvnvm;
mvnv hallr allr
heme rya,
er a mo repr
Mgarz veor.
56
54 Sol er ona
gr ol mar
50 [Sol] er orna
gr oll mar
{6}
{62}
Sl mvn ona,
ckr ol mar,
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hvera a hmn
hear ono.
gear em
v alr nara
lecr har h
u hmn alan.
huera a hmn
hear rnur
[ge]ar em
ok allrnar
lekr hr h
v hmn alan.
hvera a hmn
hear onvr;
gear em
alrnar,
lekr har h
v hmn alan.

57
55 Geyr n. 51 Geyr [nu] garmr mk
yrr gnpa hell
er man na
enn rek r.

58
56 Ser hon upp koma
ro
o o g
a grna.
alla oar
lygr rn yr
a er aall
ca uer.
52 [Se]r hon vpp koma
ru nn
r or g
a grna
alla orar
lygr rn yr
er a all
a ver.

59
57 az r
aa vell
vm mol nvr
maka ma
a mbvl y
onar rvnar.
53 Haz er
a uell
ok um moll nur
makan ma
ok mnnaz ar
a megn oma
ok a mbuly
ornar runar.

60
58 ar mvno epr
vnr amlgar
gvllnar lo
gra az.
er araga
aar hoo.
54 a munu er
unram legar
gullnar lur
gra nna
r aaraga
aaar hv.

61
59 Mvno oanr
acrar uaxa
bl mvn allz bana
balr mvn coma.
bva er hr balr
hropz gopr
vel valvar
v. e. e. h.
55 Munu oaanr
akrar uaxa
bl man allz bana
man ballr koma
bua er hr ok ballr
hropz gor
vel uellar
uu er enn er hva.

62
60 a kna hnr
hl v koa
byrr bya
brra vea.
vn hem van
v. e. e. h
56 a kna hnr
hlvv koa
er burr bygga
brra uegga
vnhem van
vv er enn r hva.

63
61 Sal er hon ana
olo egra
gvll acan
agIml
ar colo yvar
ror bya
vm alr aga
yn noa.
57 Sal er hon ana
olu egra
gull akan
a gmle.
ar olo yggvar
ror bygga
ok vm allraga
yn noa.
{27} Sal ve ec ana
olv egra,
gvlle bera
aGmle,
ar vlo yggvar
ror bygga
o allraga
yn noa.
64
58 a kemr hnn rk
a regnom
lugr oan
a er llu rr.

65
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62 ar kmr mm
rek lvgan
nar ra nean
ra na ollom.
be er orom
lygr vll yr
nhr na
nv mvn hon eyqvaz.
59 Kemr hnn mm
rek lugan
nar raann nean
ra na
berr er rum
lygr ull yr
nhoggr na
nv man hon kkvaz.

66





Bibliografia
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BIBLIOGRAFIA


LJA EDDA
Saggio

Lja Edda
HVAML

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Archivio: Biblioteca - Guglielmo da Baskerville
Sezione: Fonti - Nab-kudurri-uur
Area: Germanica - Brynhilldr
Traduzione e note della Redazione Bifrst.
Creazione pagina: 07.01.2005
Ultima modifica: 27.08.2014

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