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LE CATACOMBE

ROMANE

Digitized by the Internet Archive


in

2009

witii

funding from

University of

Ottawa

http://www.arcliive.org/details/lecatacomberomanOOmaru

,aizjxiixxiijixi

:|:

ORAZIO MARUCCHI

LE_ATACOMBE
ROMANE
^E

Compendio

dlia

ROMA SOTTERRANEA

f;

COX MOLTE FIANTE PARZIALI DHI CIMITERI E RIPRODUZIONI DI MONUMENTI

SECONDA EDIZIONE
MESSA AL CORRENTE BELLE PI RECENTI SCOPERTE

ROMA
DESCLE, LEEEB\'RE, E C-

EDITORI

Piazza Grazioli (Palazzo Doria)


1905

PREFAZIONE

ILtacoinbe
dlia

prsente libro

iina

tradn::jone

deW

itinerario

dlie

Ca-

romane, puhhlicato

in francese

corne seconde

volume

mia opra lments d'archologie chrtienne (Descle,


et

Lefebvre
titolo

C."'

i^ooj,

il

quale

si

die

anche separataniente col


niiova edi-

di

Guide des Catacombes romaines. Onesa


ora accresciuta di
oltre

:^ione esce

a 200 pagine con niiove osserle

va:^ioni, e

con la riproduxione di moite altre epigrafi; contiene


scoperte di quesii ultimi anni ed stata arricchita

noti^^ie siille

pure

di

altre riprodn:(ioni di

monumenti

di nuove plante cimiteriali.

Erapoi
luce

conveniente che questo mio lavoro sulle Catacombe vedesse la


se

anche nella mia lingua patria, tanto pi che in brve


edi:{ioue francese.

ne

pnbblicher una nuova


Il

mio

libro perd,

anche con queste nuove

aggiunte,

resta

scnipre quello che io volli che fosse, cio


dlie

una

descrixione sonimaria

catacombe remanie
7iel

un piccolo compendio dlia


tutte le

Roma

sot-

terranea,

quale perci non

questioni storiche e topo-

grafiche possorio essere pienamente svolte (').

Le

fonti aile quali ho attinto per questo mio lavoro sono


e

le

opre originali
de Rossi;
e

fondamental i del Bosio, del Marchi

e del

grande

specialmente di quesfultimo che miglorio avre avuto a


si

maestro. Su queste opre infatti


di

sono compilati

tutti gli altri libri

questo gnre, del Northcote,

dell'Allard, del

Kraus, ed anche
:

quello pi rcente ed assai pregevole delV Armellini

Gli antichi

(l)
a quel

Sopra alcuni

ciniiteri

coUeghi che

se ne

ho voluto dir poco per un giusto riguarJo dovranno prossimamente occupare nella Roma
che dosi

soUcrranea.

cosi pure la descrizione del cimitero di Domitilla,


fatta di

vrebbe essere molto ampia,

proposito assai compendiosa per

non preoccupare
nel

il

ho nuove osservazioni o studi originali, mi sono maggiormente esteso. Vi ho poi aggiunto cimiteri giudaici seguendo l'esempio del Bosio.

tomo IV

dlia

campo Roma
i

alla illustrazione

complta che
altri

io stesso

ne dar

sotterranea.

Per

invece, nei quali io

fatto

PREFAZIONE
cimiteri
cristiani, ecc.

(Roma, 1893),

nel

qiialc

sono

esposH

anche

alciini studi personali delJ'aiitore.

E
Ma in

desidero far notare a talc proposito cbc


taJi studi, l'ho
il

quando

io nii

sono

giovato ai

sempre indicato, conte era doveroso difare.

tutto

resta

il

mio lavoro

indipendente dal siw ed io V ho


originali fBosio,

ricavato dallo spoglio dlie dette opre

Marchi,

de Rossi),
il

V ho dedotto e^iandio dai miei appunti presi seguendo


mie esplora:^oni fino a

de Rossi per venticinque anni nelle catacomhe, dove poi ho sempre


le

continuato a fare

qiiesti iiltinii giorni.


e

Ho
ch.

poi anche ricordato in modo spciale in vari luoghi

col
il

dovuto onore, alcnni studi ed alcnue scoperte dcU'altro collega

Monsignore Giiiseppe

JVilpert,

il

qiiale si dedicato

con grande

successo all studio dlie antiche pitture cimiteriali, e su qiieste

ha

gi pubblicato lavori pregevolissimi

pubhlicher in brve un vo-

lume di illustrazione gnrale


parte dlia

siii

dipinfi dclle

catacombe che far

Roma

sotterranea.
che,

Devo anche agginngere

per affrettarc la pubblicaxione di

qucsto libro, esscndo io occupato e^iandio in altri lavori,


servito dell' opra diligente del sig.

mi sono
quale mi
il testo,

Angusto Bevignani,

il

ha coadiuvato
darc

nella tradu:^ione e trascri:^ione di quasi tutto


le

cui ho poi fatto io stesso


il

nuove aggiunte;

e cosi

pure devo ricoriscri-

Rev. Dufresne di S. Sulpi^io che ha verificato alcune


c

zioni e plante,

moite

cita:^ioni,

ed

il

Rev. D. Augusto Bacci,


Agnesc.
si

che

ha riveduto per me

tutte le iscri:::ioni di S.

Ne posso
e

ometcon

tere che

l'ultima revisione dclle

bo:^e di stampa

ciirata

molta intelligenza dal sig.Romolo Dncci.


rendo pertanto
Io
i

A tutti questi egregi signori


libro,
cosi

dovuti rinora~iamenli.

spero

che la prsente

nuova

edi^ione del mio

riveduta ed ampliata, potr essere vantaggiosa ai cultori dell'archeologia cristiana,


utile
c la
i

quali troveranno nel mio modesto lavoro

un

compendio ed un quadro gnrale di quella vasta opra che

Roma

sotterranea, intrapresa dal de Rossi

che la

Commis-

sione di Archeologia sacra incaricata di continuare.

Roma,

dcembre, festa

di S.

Damaso,

1902.

Orazio Marucchi.
<^

yA JS5^iA^>>^:;A^

JSS~;i(V^r^^;iV JSi?^iV

JSi-^iO^

JS^^iV JSb-^A^

yff:^-^

INTRODUZIONE
STORIA GENERALE

DELLE CATACOMBE ROMANE


^-^i^

v-^y

\^~>y^ V/-~^y:

\^sy: v^-str

^^-sy'

^^

GLI marsi
del
latri
;

anticli cimiteri

cristiani di

Roma

(che sogliono chindai

col

nome
il

di

catacombe) ebbero origine fino


i

tempi apostoli ci per

naturale desiderio che aveano

seguaci

Vangelo
e

di separare le loro

tombe da

quelle degli ido -

furono generalmente scavati sotterra, approfittando


i

dlia natura del nostro suolo, per imitare


lestina e qnello stesso del
dati
al

sepolcri dlia Pa-

Redentore
dlie

Essi vennero tutti fon-

di

fuori dlia cerchia

mura, griacch
;

la

legs;e
si

romana vietava
varono cosi

di seppellire nell' interno dell' abitato

tro-

in vicinanza dlie

tombe pagane,
le

le

quali fian-

clleggiavano, corne noto, tutte

vie suburbane.

esistenza fu protetta ordinariamente dalla legge

La loro romana che

dichiarava luogo religioso ogni sepolcro a chiunque ed a qualsivoglia religione appartenesse; e soltanto per eccezione essi

furono talvolta confiscati,

ma

poi

nuovamente

restituiti (').

orranulare che abLe catacombe furono cavate nel tufo O

bonda

nel sottosuolo dlia

campagna romana

e la loro esca-

vazione fu opra esclusiva degli antichi


terranei presentano
1'

cristiani.

Questi sot-

aspetto di una rete di strade (aiiibiilacri)


si

nelle pareti dlie quali

aprono

file

di

sepolcri
tratto

Qociil'i)

o
si

tombe arcuate con


{cripte) e

m ensa

(arcosoli).

Di

in

tratto

trovano poi dlie piccole stanze


talvolta dlie vere

{ciibiciili)

o stanze maggiori

chiese sotterranee con dcora-

(i) Q.uantunque
giosi,

sepolcri fossero chiamati legalmente luoghi relisi

pure

essi talvolta

dissero nelle iscrizioni anche luoghi sacri.


in

Xe

abbiamo un bell'esempio
cimitero
di

un antico cippo che stava all'ingresso del


ivi

Domitilla, e che

tuttora

si

conserva, ove

si

legge due volte


(sic).

ripetuta la frase:

LOCVS -SACER- SACRILEGE- CAVE -MALV

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


zioni architettoniche cavate nel tufo.

estende fra

il

primo ed

il

terzo miglio dalle

E questa escavazione si mura di Roma.


deporre
i
i

I cristiaai

aborrirono sempre dal sistema dlia cremazione


1'

adottarono^ostantemente
i

uso

di

cadaveri in-

volti nei lenzuoli entro

sepolcri; e perci

cimiteri cristiani

ebbero subito una forma essenzialmente diversa da uella dei

Colombario pagano.

colombari pagani ove


nerarie.

si

veggono

le

nicchie par

le

urne

ci-

chio

la

differenza fra la

Le qui unit riproduzioni mostreranno a colpo d'ocforma di un colombario pagano e


di sep oltura,

quella di una galleria cimiteriale cristiana.

Le catacombe erano principalmente iuoghi

ma

occasionalmente divennero anche Iuoghi

di

adunanze re-aAw/>-^
i

ligiose; per giaminai

furono abitazion e dei cristian

corne

volgarmente

si

crede.
di

Le catacombe insomma,
chiese, giacch
i

solo occasiosecoli

nalmente servirono

anche nei primi

vi erano nell' interne dlia citt degli orator

quali erano ado-

INTRODUZIONE
perati per le

adunanze ordinarie;
i

e questi

crano

titoi.i dai

quali dipendevanp

cimiteri stessi.
dividersi nei seguenti

La

storia dlie

catacombe romane pu

grandi periodi:
I.

Esse furono in origine propriet

di nobili

personaggi
fatte

e di illustri o facoltose famiglie cristiane che le

aveano

scavare nei

loro

fondi

rustici

(ville,

orti,

tenimenti

ecc);

Galleria cimiteriale cristiana.

e questo periodo
il II

va dai tempi apostolici fino forse


si

tutto

secolo.

questo periodo

riferiscono le denominazioni
:

di

molti fra questi cimiteri che ricordano privati possessori

coemctcrinm Priscillae, coemeteriiiin Lucinae, coemeteriutii Doni itiUac, coemetcrinm Praetcxtati ,

ecc;
dei cristiani alla fine del
ii

IL Cresciuto
dalla

il

numro

se-

colo o negli esordi del in, alcuni cimiteri furono posseduti

comunit dei

fedeli

ed amministrati direttamente dalla


il

Chiesa. Ci attestato chiaramente, almeno per


di
Callisto, dai libro dei Filosofmncni. In

cimitero

questo periodo che

lO
va fino
a

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Costantino,
essi

furono due volte confiscati (nel 2^8


;

sotro Valriane e nel 303 per ordine di Diocleziano)

ma

poi

furono
periodo,

restituiti

aU'amministrazione ecclesiastica. In questo


i

come

nel prcdente,

cimiteri servirono

come

luo-

ghi di adunanza per celebrare

gli

anniversari dei defunti e le

commemorazioni
III.
(a.

dei martir i.

Con
i

r editto di pace dato a Milano da Costantino

313),

cimiteri divennero definitivamente propriet dlia


si

Chiesa; e vi

continuarono a seppellire
i

fedeli, tanto per abii

tudine quanto per devozione verso

martiri

quali in gran

numro
fra

ivi

erano

stati deposti.
si

Sulle

tombe

dei pi venerati

questi martiri
il

innalzarono allora orator e basiliche; e


(a.
3 ^6'-3

specialmente

papa Damaso
gli eroi

sua piet verso

dlia fede nell'

84) si distinse per la adornanie i sepoTcri.

Sul principio dei v secolo cess l'uso dlia escavazione e dlie


sepolture sotterranee e succedettero allora
praticati
al
i

cimiteri all'aperto

disopra,
iv secolo.

quali,

dei resto, erano gi cominciati

anche nel

IV. Dal V secolo

alla

fine dell' vni, le

catacombe
si

di-

vennero esclusivamente santuari


riodo specialmente appartengono
sitatori, e
la

dei martiri, e vi
.

accedev a

unicamente a pregare su quelle tombe venerate


i

questo pe-

devoti graffiti dei pii_J^i-

compilazione

di alcuni Itincra ri
i

che

ci

servono
i

mirabilmente come guide per riconoscere


quel sotterranei labirinti
.

luoghi storici

V. Alla
fanazione
di

fine

dell*

vin secolo,

papi

temendo

la

pro-

quei sacri luoghi,

gi in parte devastati prima

dai Goti e poi dai Longobardi,

cominciarono
;

a trasferire le

reliquie dei martiri nelKinterno dlia citt


alla

onde pian piano


di

meta
di

dei secolo ix,

essi

restarono privi

quei
si

sacri

tesori e perci

furono gradatamente abbandonati e

ricol-|J^'\

marono
stiano e

rovine, ad eccezione dei

cimitero di San Sebadi

di

qualche

altra

piccola parte

sotterranei

posti

sotto qualcuna dlie pi frequentate basiliche.

VI.

Dopo

r abbandono dei medio evo,


e

le

catacombe

tornarono ad essere esplorate

studiate nel

secolo xvi per

INTRODUZIONE
opra pr incipalmente
di

Antonio Bosio

e poi

de' suoi conti-

nuatori nel secolo xviii Bottari, Marangoni, Boldetti.

A
la

questi
via al

succedette nel secolo xix

il

P. Marchi che prepar


al

nuovo Bosio
Battista de

dei
i

giorni nostri,

grande maestro Giovanni

Ross (1822-1894) ('). Grande l' importanza storica e dommatica dlie catacombe romane giacch esse possono considerarsi come la
;

culla del

Cristianesimo e l'archivio dlia Chiesa


loro

primitiva.

E
ci

cosi

monument!
il

di pittura, di

scultura e di epigrafia

forniscono
i

materiale pi prezioso

onde

illustrare gli usi

costumi degli antichi

cristiani e la storia dlie persecuzioni


la

da loro sofFerte e per dimostrare

identit dlia loro fede


la

con quella che oggi noi professiam o;


assai

quale dimostrazione
sepolcrali dei sotter-

concludente perch

monumenti

ranei cimiteri
IV

non sono generalmente

posteriori, alla

Jine del \y Ca/^

secolo

Fra

monumenti

degli antichi cimiteri cristiani


le

occupano
percio di

un posto principalissimo

tombe

dei martiri

queste necessario dar prima qualche gnrale indicazione.


Il

culto dei martiri cominci fino dai primi secoli dlia


alla

<Ovv*<^
'

Chiesa, insieme

venerazione dlie loro

tombe

dlie

u^

loro reliquie. Ci dimostrato dagli Atti, dai CaJendari, dai

Martirologi ed in spcial

modo
a.

da

due documenti

assoiutasul

mente
Lione

autentici^ cio

la

Lettera dlia Chiesa di

Smirne

martirio di san
sulla

P o licarpo

grande

155) e l'altra dlia Chiesa di ( tragedia dell'anno 177. Ma gli antichi


i

cimiteri cristiani e specialmente


le

cimiteri di

Roma,

ci

offrono

pi belle prove

monumentali

dlia venerazione dei primitivi


;

cristiani
ivi

verso

le sacre
la

spoglie dei testimoni di Cristo

giacch
di

troviamo

dimostrazione pi irrefragabile del culto

cui

erano oggetto quelle tombe gloriose. Oggi


(i)
Il

per le catasotterranca

nel quali

catacombe ed ha poi descritto l' intiero cimitero di Callisto e quelle di Generosa. La Commissione di Archeologia sacra pubblicher in brve gli altri due
sulle
"irandi cimiteri di

DE Rossi ha pubblicato tre volumi ha esposto tutto il dottrinale teorico

dlia

Roma

Domitilla e

di Priscilla.

12

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


prive dlie loro reliquie, che fnrono quasi tutte

combe sono

riniosse nelle grandi traslazioni deU'viii e del ix secolo per

essere collocate pi
liche
riali
;

onorevolmente nelle nostre grandi basiquando noi percorriamo le solitarie regioni cimite-

non possiamo contemplare altro che sepolcri devastati nei quali riposarono un tempo le spoglie dei martiri, o marmi
i

s pezzati

che ricordano
le

loro nomi.
altri

Ma
di

catacombe nascondono ancora alcuni


alcuni
poliaiidri nei

sepolcri

martiri ignoti,

quali

furono
:

sepolte

quelle

innumerevoli vittime accennate da Prudenzio


nota est, abditis

vix
(').

fama

quam

plena

sanctis

Roma

sit

Queste tombe che non furono,


che per
assai

almeno
nella

pubblicamente,

venerate, potrebbero riconoscersi dal titolo augusto di martyr,

raramente

si

trova, o

mancanza

di

questa prova decisiva, da


questi
e

altri

indizi quasi quivalent!.

Ma

non devono essere accettati che dopo un serio esame noi ne dobbiamo escludere molti che un tempo furono giucorne
sufficienti.

dicati

Per esempio

la

palma

scolpita

nei

marmo

graffit a

sulla

cake non
si

prova

di martirio,

perch

questo simbolo di vittoria

vede pure in molteTscrzioni pacristiani di

gane ed anche
riore a quella

in

monuraenti

epoca assai poste

dlie

persecuzioni. La palma

uno

dei tanti

segni ideografici e simbolici adoperati dai cristiani per espri-

mere soraplicemente
vita e la meritata

la vittoria spirituale

ripo rtata durante la


la

ricompensa eterna. Per


le

medesima ragione

bisogna escludere
cora in
lettere

corone ugualmente scolpite o incise; e an-

modo

pi assoluto
iniziali dei

greche

monogramma composto dlie due nome di Ges Cristo y^ (X PIETOg),


il

che alcuni ancora interpretano erroneamente Fax Christi o


Passas pro Christo.

certo che questo

monogramma
;

era in

uso presso

cristiani

anche prima
tre

di

Costantino ed allora
al

per esso

molto

raro

nei

prirai

secoli

adoperato

come compendio munissimo dopo


(i) Pcristeph.

di scrittura,
il

mentre

contrario diviene cofu

trionfo del

Labaro sul quale

posto,

hymn. xi

(P. L.

t.

LX,

col.

535-544).

INTRODUZIONE
e la sua presenza isolata su di

I3
in

un monumento indica
di

re-

gola gnrale

l'et dlia pace.


il

Un

grave indizio

vaso tinto

sangue che

si

tro- Mo^m-

^-^

vato in alcuni sepolcri.


considerarsi corne

Quando

esso sia veramente taie deve

^^^'^^-''^

un segno

certo di martirio, imperocchc sapcristiani

piamo con sicurezza che i primi


morte. E

conservavano

il

sangue

versato dagli eroi dlia fede quale prova dlia loro gloriosa
basta

ricordare

la

frase

di

Gaudenzio

di

Brescia:

tenemus sanguinem qui


di
il

testis est passionis


ci

('): e la descri-

zione
gliere

Prudenzio,

il

quale

mostra
dalle

fedeli nvidi di racco-

sangue

che

sgorgava

ferite

dei martiri

per

conservarlo quale sacro pegno:

Hune omnem spongia pressa Tutamen ut sacrum suis,

rapit...

Domi

reservent posteris

(^).

Ma
anche

che

il

sangue

si

po nesse anche nei sepolcri certo;


Africa
dlia

ci

ed anzi una iscrizione


la

dell'

attesta che

si

celebrava

commemorazione

depositio cruoris .

DEPOSITIO CRVORIS SANCTORVM MARTYRVM QVI SVNT PASSI SVB PRESIDE FLORO IN CIVITATE MILEVITANA IN DIEBVS TVRIFICATIONIS (3).

Non
quali
si

vi

ha alcun dubbio pertanto riguardo


siffatta

ai

sepolcri nei

rinviene

prova. Per essa


;

che dopo uno scrupoloso esame


seguirsi
il

non pu accettarsi perocch non pu affatto

sistema troppo largo degli archeologi cristiani dei


i

passati secoli,
taluni, doversi

quali

ammettevano, corne suppongono ancora


d'

considerare quali avanzi

ampolle o

di fiale

cruente tutti

fondi dlie tazze di vetro che frequentemente

(0

Serm. xvii (P. L.

t.

XX,
con
t.

col. 965).
le

(2) Essi lo raccoglievano

Uni. Cf. Peristeph.


(3) V.

hymn.

xi (P. L.

LX,

spugne ovvero ne bagnavano dei col. 245); hymn. v (ibid. col. 398).
crisi.

DE Rossi,

Bull,

d' archcol.

1876, pag. 59-62.

14
ti'ovansi

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


murati sulla
difficolt

cake

dei

loculi

nelle catacombe.
si

Ed

una grave
dlia pace.

per ammettere ci

che

tali

fiale si

trovano pi frequentemente nelle rgion! cimiteriali dei tempi

Onde pu
gli

credersi che

tali

frammenti

vitrei aves-

sero appartenuto a vasi adoperati nelle agapi o a recipienti


per contenere

aromi ed

profumi che

si

adoperavano nelle

cerimonie dlia sepoltura


aile

(').

questi venivano murati accanto

tombe per
la
il

disinfettare l'ambiente dai

miasmi ed anche per

esprimere
giacch
dlie

piet dei superstiti ed onorare

una cara memoria;


rappresentato sui

vaso nel simbolismo cristiano anche l'emblema


e corne
taie

buone opre,

fu spesso

monument! ('). E fuor di dubbio


il

tuttavia che fra tutti questi vasi se


il

ne

doveano trovare alcuni che contennero veramente


quale era conservato

sangue,

come

Ustis passionis.

Ma

questi ultimi

non possono
ed
questo
il

riconoscersi che mediante un' analisi chimica;

solo

modo
sono

sicuro

per accertare

1'

esistenza
di

dlia sostanza sanguigna (cinatina) nella crosta rossastra

cui ordinariamente
la

ricoperti questi fragili avanzi.

cosi

Congregazione

dei

Riti

ha da lungo tempo decretato, e


il

con molta saggezza, ch e non deve ammetter si

solo

vaso
si

come prova
mostri in

sufficiente di martirio, a

meno
abbia

che non

di-

modo

irrefragabile che esso

contenuto dei

sangue.

Ma

taie

prova dei vaso sanguigno non esclusiva; giacla

ch diverse cause potrebbero avre reso impossibile

conser-

(i)

Prudent. Cathemer. x
Nos

(P.

L.

t.

LIX,

col.

888:

tecta fobevimus ossa

Violis et fronde frequenti

Titulumque

et frigida

saxa

Liquide spargemus odore

(2) lo iaclinerei a riconoscere nelle fiale

odorose un altro concerto

simbolico, quelle cio dlie

preghiere dei santi a pro dei defunti, che


dell' Apocalisse

pot essere

ispirato dal

passo

ove

si

parla dei

seniori

habentes phialas aureas, plenas odoramentorum. quae sunt orationes

sanctorum

{Apocal. V, S).

INTRODUZIONE
vazione del sangue
;

per esempio un gnre di supplizio che


di sangue,
1'

non produceva spargiraento


quale
si

impossibilit nella

sarebbero trovati

fedeli di raccoglierlo ccc,

Invece

altri indizi

possono

farci

conoscere uno

di questi gloriosi se-

polcri in

mezzo a tutti quelli che riempiono le gallcrie sotterranee, anche quando si tratti di un martire affatto sconosciuto di cui non rimasta alcuna memoria. E noi possiamo avre
questi indizi nelle tracce ancora riconoscibiH del culto di cui

furono oggetto
Il

altre volte alcuni di tali sepolcri.

culto dei martiri, corne gi

dicemmo,

fu universale fin

dai primi secoli,


ai

ma

suoi santi quanto

la

nessuna Chiesa tribut forse pi onori Chiesa Romana. Le loro cripte erano
si

magnificamente ornate;

sospendevano innanzi

ai

loro se-

polcri lucerne, grandi vasi ripieni d'olio

balsamico entro cui

ardevano lucignoli

locuU pi prossimi divenivano sepolture


che leggiamo in alcune

pi privilegiate, ambite e spesse volte acquistate a gran prezzo.

cio

fanno allusione

le

frasi

iscri
;

zioni:

Depositus ad martyres
rtro

Ad

sancta martyra

Emptum locum

sanctos

quem

multi cupiunt

et rar i

accipiunt
casi

ecc.

Taie divozione divenne eccessiva e


a

in alcuni

anche riprovevole

motivo

dlie gare che


i

ne derivavano,
stessi.

e dei danni

che ne ricevevano

monumenti

La

bella

iscrizione del diacono Sabino, che voile per umilt essere se-

polto presso

1'

ingresso dlia basilica di S. Lorenzo

Eiegi

sancti ianitor esse loci , d

una
ai

grande lezione a

tutti

quei

che ambivano di avvicinarsi

martiri pi

con

il

corpo che

con
NIL

le

azioni;

onde

egli dice

bene a ragione:

IVVAT IMO GRAVAT TVMVLIS HAERERE PIORVM SAXCTORVM MERITIS ^ Ol'TIMA VITA PROPE EST CORPORE NON OPVS EST -ANIMA .TENDAMVS AD -ILLOS
.

QVAE-BENE-SALVA-POTEST
I

C<

CORPORIS-ESSE-SALVS
si

segni di questa indiscreta divozione


in

riconoscono anaile

c ora

moite cripte dlie catacombe, accanto


;

memori e

jd'una ragionevole piet

si

ravvisano nelle pitture troncate

l6
a

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


dai loculi o nei guasti prodotti nelle cripte stesse per
ai

meta

dar luogo

sepolcri dei devoti.


si

Agli angoli de' cubicoli e accanto agli arcosol

veggono

ancora

le

mense degli

oli.

Sono

esse colonnine rozze, tagliate

nel tufo, o costruite, sulle quali ponevansi le lucarne che arde-

vano innanzi
allorch

aile

tombe. Taie mensa

spesso indizio del se-

polcro di un martire, indizio che diviene molto pi probabile


si

rinviene in una cripta ornata di marmi,


graffiti di antichi visitatori,

se

accompagnata da
a

come pu

vedersi

cagion d'esempio in un cubicolo del cimitero


ai

di Domitilla,

ove una acclamazione


fossero sepolti
ivi

santi ( spirita sancta ) fa supporre


raartiri.
si

presso dei
di

Nel cimitero
una
pittura del

S. Callisto

vede sopra un
taie

arcosolio

m
il

secolo tagliata nel secolo successivo per

aprirvi

un

loculo.

Evidentemente
desiderio di

atto di

vandalismo fu

commesso

un sepolcro presso il cadavere che riposava neU'arcosolio. Xella medesima cripta


per porre
fu anche assai danneggiata un'altra pittura per ricavare nel tufo la nicchia

destinata

agli

oli.

Da

questi

fatti

pertanto
il

possiamo
assai

ragionevolmente conchiudere che


dalla

colui

quale

attirava l'attenzione e la venerazione dei fedeli in un'epoca

distante

sua

morte, non

poteva essere che

un

martire.

Talvolta una pittura, un simbolo possono bastare;


citer

e cosl

un esempio

tratto

dal

cimitero

di

S.

Sebastiano e

dalla regione

prossima

alla cripta

ove era

solito venire a presi

gare san Filippo Neri. Molti anni or sono,


sta regione

scopri in que-

un cubicolo
la

nella cui
il

parete

trovasi

una

pit-

tura assai rara, Essa rappresenta

Bhoj Pastore situato nel

centro con Tagnello e


alla

mistica figura deWOrantey accanto

quale
:

brilla

la

Stell a,

simbolo

del

cielo

ove accolta

anima

dall' altro

lato mirasi la
la

figura,

che pu spiegarsi
sue vittorie. Pae

per un robusto atleta in riposo,

quale, nell'antico linguaggio


le

simbolico, significa

la

forza del cristiano e

ragonando questo gruppo con

le altre pitture
si

con

la

clbre

visione degli Atti di S. Perpdtia,

pu congetturare, non

INTRODUZIONE
senza fondamento, che un
altro martire dlia

7
\

persccuzione d

D
se

ocleziano sia stato sepolto in quel cubicolo

Di tombe

di

niartiri

ne sono trovate in grande

non venerati con culte solenne gi numro nelle catacombe e an-

cora dlie altre potranno scoprirsi;


pi insigni furono custodite nelle
zioni

ma

le reliquie dei

martiri

Lr->-^

catacombe

fino aile trasla - c^j^^occ^vJW


si

dcU'y iii e
le

ix

secolo.

Da

quest' epoca

non

visitarono fo^^**U/t>
;

pi che
altre

cripte annesse aile

grandi basiliche suburbane

le

poco

a poco, sepolte sotto le macerie,

caddero per molti

secoli nel pi
Il

complte

oblio.
la

primo che nei tempi moderni volgesse

sua attenzione

aile cripte

primitive dei martiri nelle catacombe fu san Filippo

Neri. Questi passava lunghe ore, aile volte notti intiere, nei
sotterranei dlia via Appia,
le virt

meditando
di

la

storia,

ammirando

di Sisto,

di

Cecilia,

Sebastiano, eroi dei pontifiil

cato, dei pntriziato e dlia milizia; di Tarsicio,


tire

giovine mar-

deir Eucarestia, e di tante altre vittime dei persecutori.


ai

Fu

ispirandosi
dei quali

ricordi degfi apostoli e dei martiri, per


erasi trasformata
il

il

sangue

Roma

da maestra
progetto

di errore in di-

scepola di verit, che concepi

di

riforma dlia
dal

Roma

cristiana, proflmata per

circa
(').

un secolo

redivivo

paganesimo

dei

Rinascimento

Filippo viveva ancora, e gi da diversi anni


i

conduceva
le

suoi discepoli aile catacombe di San Sebastiano,

sole che

tossero allora frequentate,

quando avvenne per


la

caso, nel

mag-

gio

1578, sulla via Salaria

scoperta

d'

una vasta regione


pi
il

cimiteriale contenente lunghe galleri, cubicoli ornati di affreschi,


illustri

tombe ancora
eruditi vi

intatte

numerose

iscrizioni.

discesero, e fra questi Cesare


il

Baronio,

discepolo prediletto di Filippo,

quale scriveva allora sotto

r ispirazione dei Santo, la grande opra degli Annali ecchsiaslici.

Si

pu ragionevolmente supporre che

egli vi

conducesse

(i) Isti sunt viri per


et

quos

tibi

Evangelium

Christi,

Roma, resplenduit,
S.

quae eras magistra

erroris,

facta es discipula

veritatis .

Lhone,

Serm. lxxxii (P. L. LIV.


Guida Catacombe

col. 422).

roniaiit:.

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


a sua volta l'amato

maestro

di

cui coiiosceva

bene

1'

ardente

culto aile

memorie
e

dei martiri.
fu
1'

Grande
citt

gnrale

ammirazione per

taie

inattesa

scoperta, che tutto ad an tratto manifestava l'esistenza di questa


dei

morti

di cui erasi

perduta ogni memoria da molto

tempo.
la

Da

quel giorno ,diceGiov. Batt.de Rossi,


il

nacquero

scienza e
L'

nome

dlia

Roma

sotterranea

(').

immaginazione ebbe naturalniente


prime descriz ioni
di queste regioni

una grande parte


misteriose che
le

nelle

fu-

rono prese per luoghi di rifugio nei quali, durante


secuzioni,

pere
si

sarebbero vissuti
i

nascosti

primi

cristiani,

credette che quasi tutti


martiri.

sepolcri ivi esistenti appartenessero

ai

Questi errori inevitabili in sugli

inizi degli studi di ar-

cheologia cristiana, furono subito corretti dalle successive esplorazioni di


altri

cimiteri,
di

e sopratutto

per opra di un altro


si

contemporaneo

san Filippo, Antonio Bosio, che

dedic

per circa quarant' anni all studio dlie catacombe.

La pubblicazione
le

dlia
storia e

Roma
1'

sotterranea

dei Bosio

fisso

prime teorie suUa

interpretazione dei
ail'

monumenti
entusiasmo
cri-

cimiteriali:

diminuirono l'esagerazioni dovute


l'

ed all'inesperienza dei primo momento, e


stiana avrebbe fatto in poco
i

archeologia

tempo meravigliosi progressi

se

seguaci d^l vero fondatore di questa scienza


il

avessero se-

guito

suo metodo e

suoi ammacstramenti. Disgraziatadi lui.

mente,
eruditi,

tutti quelli

che vennero dopo

quantunque molto

non dedicarono

a questo studio
il

una

sria

applica-

zione ed una
ai

severit d'analisi di cui


si
il

primo, avuto riguardo

tempi, aveva dato un


L' Aringhi,
il

nobile esempio.
Bottari ebbero assai gravi torti;

Boldetti e

non pu negarsi loro un merito per le notizie che ci monumenti e ricordi di monumenti hanno fornito e per che ci hanno conservato, non certo mcno vero che le loro opre, paragonate a quella dei Bosio, segnano un pee

se

riodo di decadenza. Durante questo

periodo,

le

catacombe

(i)

Rom.

sott.

t.

I.

pag.

12

INTRODUZIONE
furono esplorate
al

solo scopo di cavarne reliquie,

ma

senza

alcun criterio scientifico. Si formarono allora false opinion!


sLii

monumenti
le

degli eroi

dlia

fede

le

loro

pi

illustri
ri-

memorie;
niasero

cripte storiche nelle quali e

avevano riposato,
accumulate

obliate

nascoste sotto

le

rovine

dal

Tempo, dai
apri

barbari, e dai devastatori.

Nella prima meta del secolo xix agli studi


si

archeologici
e

una nuova ra per opra


fatto altra cosa,

di

Giuseppe Marchi;

se

non avesse
pre
la

questo dotto gesuita avrebbe sem-

gloria d' essere stato la guida e

Bosio, Giov. Batt. de


dlia scienza di cui lu
il

il maestro del nuovo non solo dall' amore onore, ma anche da una grande piet

Rossi. Ispirato

verso

martiri,

de Rossi

si

consacr

fin

dalla giovinezza
gloriosi

all studio dlia loro

storia e alla

ricerca dei loro


fatti
i

sepolcri; e dai nuovi studi e dai nuovi scavi

per munifirisultati

cenza del papa Pio

IX

si

ottennero ben presto

pi

importanti e pi decisivi.

Se Bosio

suoi successori, malgrado tanti lavori,

non

fecero scoperte di cripte storiche, ci unicamente fu perch

non conobbero
in
circa

il

metodo da seguire
di

in queste ricerche. Bosio,


si

quarant'anni

csplorazioni,
e

imbatt per caso

nella cripta dei Santi

Abdon
il

Sennen

nel cimitero di
il

Pon-

ziano

ancora per caso

P. Marchi riconobbe

sepolcro del

martire san Giacinto, nel cimitero di Sant' Ermete.


servato
al

Era

ri-

de Rossi

di ritrovare

il

filo d'

Arianna che doveva

condurlo nelT oscuro labirinto deHa necropoli sotterranea fino


ai

santuari

un tempo
filo

cosi venerati.
fu

E questo

d'

Arianna

per

lui

lo studio

profonde

dlia storia dlie catacombe, e degli Itinerari, cio dlie guide

degli antichi pellegrini, composti


si

quando le tombe dei martiri mantenevano ancora nel primitivo stato di conservazione.
le

Per poter ritrovare


sicuro
il

cripte storiche, stabill egli


gli

come

criterio
le

riconoscere

avanzi degli oratori costruiti sopra

cripte; le scale

monumentah che
;

da questi oratori immette-

vano
aria

nei sotteranei
e

le

aperture dei lucernar destinate a dare

luce aile cappelle abbastanza grandi capaci di

mcco-

20
gliere

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


un gran numro
sulle
di

persone

graffiti

lasciatici

da* pii
;

visitatori

pareti e vicino aile porte dlie cripte stesse

infine le pitture bizantine eseguite

terranea era stata

quando la sepoltura sotgi da vario tempo abbandonata, e le quali


i

provano che
cessivi secoli

sepolcri cosi ornati erano stati durante

suc-

l'

oggetto di continua cura


i

e di spciale

venera-

zione.

Il

de Rossi concentr ancora

suoi studi sulle preziose


dallo

iscrizioni dette

Dmnasianc

quasi tutte dettate e poste


sulle

stesso pontefice san

Damaso

tombe
l

di

illustri

martiri.

Con

quel frammenti, trovati qua e

con

le

copie forni-

teci dalle antiche Sillo^i,

ricompose queste

iscrizioni,

compleii

tandole con ingegnose restituzioni e dimostrando che


piccolo

pi

frammento pu

essere di grande aiuto per la ricosti;

tuzione topografica dlie cripte

infine egli a tutte queste in-

vestigazioni aggiunse V infaticabile esplorazione dei pi reconditi

nascondigli dlie catacombe. Gli sforzi

si

concentrarono
stati evitati

principalmente nei luoghi pi devastati che erano


dagli antichi esploratori;

imperocch
le

il

dotto archeologo sopreci-

steneva con sicurezza che

venerabili

tombe dovevano

samente nascondersi sotto

le

macerie precipitate dalle grandi


Il

aperture dlie scale e dei lucernari.

successo corrispose pie-

namente
tavano

a'

suoi desideri ed a quelli degli eruditi che lo aiu-

e lo

incoraggiavano. Questi scavi, proseguiti per qua-

rant' anni, ci
ai

hanno dato
si

pi preziosi monuraenti
tre

mentre

tempi dei Alarchi

conoscevano appena

cripte sto-

riche, noi

ora ne possediamo pi di quindici.


a

Sarebbe superfluo dimostrare


perte abbiano fatto giungere
e quali progressi le
la

quale grado queste scodell'

scienza

archeologia sacra,
loro importanza

abbiano procurato.

Ma

la

La religione e la storia ne hanno approfittato ancora pi imperocch se le cripte, ornamento dlie catacombe romane, sono tanti centri restituiti alla piet, le loro antiche pareti, i loro marmi spezzati sono come un libro aperto, nel

non

si

ferm
;

li.

quale leggiamo a caratteri monumentali

la

narrazione autentica
il

e gloriosa dlia lotta tre volte secolare da cui

Cristianesimo
il

usci trionfante per estendersi

ovunque

dominare

raondo.

INTRODUZIONE
Aile persecLizioni del

primo secolo

dlia

Chiesa

si

riferi-

scono

le

insigni scoperte fatte nei

cimiteri di
l

Domitilla e
di

di

Friscilla.

Nel primo

si

sono ritrovate
Domiziano.
di

memorie
ci

Nereo
iii-

cd Ach ineo, e quelle dei primi Flavi cristiani


sospettosa crudelt di
Il

sacrificati dalla

secondo

ha dato,

sieme

aile
il

numerose memorie

un' epoca prossima all'apol'

stolica,
tire

sepolcro di Acilio Glabrione,

illustre

console mar-

dell'anno 95.

Ed

a questo priode appartiene pure l'ipogeo

di

San Nicomede

sulla via

Nomentana,
del

di cui test si

comla

piuta r esplorazione.

Aile violenze incerte ed illegali

secolo succde
la

regolare persecuzione inaugurata da


cessera che ai giorni di Costantino.
di

Traiano,

quale

non

Come

ricordi del

regno
tribuno

Adriano abbiamo

la

tomba
pi

di

Ermete

e quella del
dell*
si

Quirino. La persecuzione,

froce ancora,

imperatore
rispecchia
la

filosofo che ordino le stragi degli anni

164

177
e

nelle

venerande cripte
dei

dlie

due
,

eroine: Flicita,

nuova

madr
naro
il

Maccabei, e Cecilia
;

ornamento
ci

la

gloria del

patriziato cristiano

e di esse
di

pure

parla

il

sepolcro di

Genper-

primogenito
insign i

santa Flicita.
ci

Le

tombe

dei papi sull'Appia


e su quel
di

ricordano

le

secuzioni del
le iscrizioni

s ecolo;

marmi possiamo leggcre


di

contemporanee
Volusiano; e
le ai

Antero, vittima

Massimino;

di
ai

Fabiano, sacriticato sotto Decio; di Cornelio, condannato

tempi

di

giorni tremendi di Valeriano


II,

si

riferiscono
a'

invocazioni al papa Sisto

trucidato insieme

suoi diaconi presso Taltare.

Quest' ultima persecuzione

ci

ancora ricordata dalla cripta

d'Ippolito sulla via Tiburtina, dlia quale Prudenzio in una


dlie sue

pi belle posie

ci

ha tramandato una raagnifica


martire

dcscrizione.

cosi

poco

lungi

dalla

basilica

dlia

gloriosa

dlia via

Nomentana,

forse sacrificata ancor essa durante que-

sto periodo, tornata di


s orella di latte_

nuovo

alla luce

la cripta
il

dlia

sua

Emere^iziana, hattezzata con

proprio sangue

sulla

tomba

di

A^nese.

22

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


La
via Flaminia
ci

ha

restituito

il

suo unico santuario,


II,

la

cripta di

Valentino, decapitato sotto Claudio


il

monumenta
coUina sotto

tanto clbre che di perfino


la

suo

nome
1'

alla

quale

si

estende

il

cimitero e ad una porta


di

dlia citt.

La persecuzione

Diocleziano fu

ultimo atto di questa

lunga tragedia; e ad essa appartengono oltre a moite tombe


di martiri sconosciuti,

quelle di Pietro e Marcellino sulla via

Labicana, del papa


e d'Eusebio nelle

saPx

Marcellino sulla via Salaria,


di

di

Caio
di

catacombe

Callisto e

anche

l'altra

Marco

Marcelliano

sull'Ardeatina.
di

Magnifica raccolta

monumenti

questa senza dubbio,


le

ma

che dovr sempre aumentare per

moite

altre cripte

che
ci-

restano ancora da esplorarsi; giacch ogni antica via, ogni

mitero ne nasconde ancora

fra le

sue rovine. Presto,

come

da

sperare, questi gloriosi trofei dei nostri predecessori nella fede

saranno

resi alla

scienza ed alla piet;

ma

intanto la

Commisil

sione di archeologia sacra prosegue sempre con zelo

suo

cmpito e gli scavi annuali da essa eseguiti

producono spesso

nuove ed importanti scoperte. E di questa nobile srie di tombe io dar una compendiosa descrizione nel prsente volume che sar una guida pratica dlie catacombe romane; ed in esso far conoscere
la

topografia di ogni cimitero,

suoi martiri ed

suoi

monutrat-

menti principali.
Dei documenti da consultare per questo studio ho
tato

nelTintroduzione

gnrale

d'archologie chrtienne, alla

mia opra: Elments quale rimando il lettore che desidlia


(').
I

derasse pi ampie
antichi
Cale?idari,
e gli e
i

informazioni

principali

sono:
il

gli

Martirologi, gli Atti dei martiri,

Liber
in

Po)itificalis

antichi Itinerari.

Questi

Itincrari,

scritti

parte sul posto

da testimoni oculari, hanno per noi


;

una
di

spciale importanza

giacch furono composti per essere

guida

ai

pellegrini, e ci forniscono

particolareggiate indfta-

(i) V.

Marlcchi,

Elinicnts

d'

Arcbiol. chrL:

Notions gnrales,

pag.

XV segg.

INTRODUZIONE
zioni
a
siilla

23
a destra o

situazione dei cimiteri, designandoceli


dlia
via, nella

sinistra

direzione di nord o di sud; sulle


si

tombe

dei niartiri

luoghi ove esse


in

trovano, se in una

cripra, in

un oratorio,
indicarci
il

una

basilica; e talvolta

ancora ven-

gono ad

numro

dei

gradini che bisogna discen-

dere per giungere a quelle tombe. Contuttoci talvolta queste


indicazioni sono vaghe e poco esatte; e
le

confusioni stesse
talvolta

provano che
li

gli

anticlii

videro

monumenti ma
e

non

compresero bene('). Dal confronto poi


Essi

dalla collazione

di questi diversi Itincrar si

verit.

puo ricavare una prova dlia loro seguono un ordine topografico diverse: gli uni
Flaminia percorrendo
altri
si

vanno
in

dalla via Aurlia alla porta


1'

la

via Portuense,

Ostiense, l'Appia ecc; gli

dirigono
alla

senso opposto andando cio dalla via Flaminia


ecc, fino a tornare
al

Sa-

laria
di

Vaticano.

lo pubblicher a pi
il

pagina, innanzi alla descrizione di ogni cimitero,

rela-

tive testo di questi liinerari (').

Gli

archeologi

che

studiarono

le

catacombe romane,

cominciare dal secolo xvi, ebbero appena conoscenza

di questi

documenti. Bosio studio


Aili e

le

catacombe

dietro la scorta des[li

dei Martirolo^i; soltanto verso la fine dlia


di Giii^liclmo di

sua vita

conobbe Y Itinerario
grado
il

Mahncsbury. Boldetti, mal-

suo metodo sbagliato, fece pure qualche scoperta nei

cimiteri suburbani,

ma non
che
il

us dei documenti topografici.


il

Il

P.

Marchi nel secolo xix


Itincrari

fu

primo che comprese


la

il

valore

di questi
dlie

de Rossi chiam
niartiri e

cbiave topografica
egli
si
il

tombe siiburbanc dei

dei papi (-):

servi
testo

molto deir Itimrario

di Sal^bourg,

ma non

ne conobbe
di

migliore scoperto poi dal de Rossi nella biblioteca

Vienna.

Spetta a quest' ultimo l'onore di aver stabilito definitivamente


per

mezzo
(1)

degli Itinerari la topografia dlie

catacombe ropa-

Noi ne abbiamo dato degli esempi


Uiiierari tu data

iielle

Xotioits gnrales,

gina xxviii dell'opera citata.


(2) Di questi primo volume (5)

una edizione accurata

dal de Rossi

nel

dlia Roihu sottcrrauca, pag. 17^ sgg.


I.

Roina

50//. t.

pag. 148 segg.

24

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


il

maiie, principahnente dlia via Appia, ove anche

confuse

cimiteri di Pretestato, di Domitilla e di


di

P. Marchi San Seba-

stiano con quelle

San

Callisto.

Da
le

questi Itinerar possiamo eziandio ricavare che tutte


si

catacombe romane
il

estendevano

in

una zona

fra le

mura
subur-

dlia citt e

terzo miglio dalle porte.


essi

V erano

dei cimiteri

pi distanti,
bicari.

ma

appartenevano piuttosto

a villaggi

La

cinta poi da cui segnavasi la distanza


di

non

era quella

di

Servie Tullio, bensi quella

Aureliano (270-275) comla cinta attuale (').

piuta da Probo, di cui parla Vopisco, cio

Ed

ora siccome noi visiteremo


le

cimiteri

nell'

ordine to-

pografico dlie vie lungo


sar inutile
il

quali essi erano situati, cosi

non

dire qualche

parola

su

queste vie suburbane

deir antica

Roma.
romane,
seconde
Dionigi
dlia
d'

Le
i

vie

Alicarnasso,
di

erano
unita-

pi meravigliesi

menumenti

civilt

Roma

mente agli acquedotti ed aile cloache. Prima esse furono sotte immediata sorveglianza dei censori, quindi di magistrati speciali, curators viarum, dei quali abbiamo il pi antice ril'

cordo neir iscrizione dei ponte Fabricio

(a.

di

Roma

(392).

Si dette che taie magistratura fu istituita da Silla, quan-

tunque da Svetonio sembrerebbe che essa


guste
:

fu

istituita

da Au-

A^va

officia

excof;itavit

curaiii
{').

opcniiii ptihlicoruni,

viarum, aquaruin, alvci Tiberis

forse queste parole

dei biegrale impriale devensi riferire ad

una semplice

rior-

ganizzaziene. In seguite

gli

imperatori,

come

censori, riten-

nere
si

1'

amministrazione gnrale dlie vie;

e fine al secolo iv
ctirator viae
i

ebbero soltanto dei curatorcs speciali come

Fiaci

niiniac, viac

Aurdiae

ecc.

Nel v

e vi secolo,

menumenti

parlano dlia carica di un praepositus, e cesl recentemente fu

rinvenuta

la

iscrizione di

un

praepositus de via FJainiuia.

Le

vie fueri dlia

citt,

quantunque

assai

strette

erano

(i) Cf.

Marucchi,
Aii^tist.
c.

Eh'niciits

d'Arcbcol.

chrt.:

Notions gnrales,

pag. 56.
(2) Oclav.
37.

INTRODUZIONE
sempre pi hirghe
vie
di quelle

25

interne di

Roma.

'In gnre le

consolari erano per lo pi a rettifilo e aile volte presenforti

tavano ancora

pendenze, corne nella via Appia presse


dlie sostruzioni nella
vallata.

Albano ove furono necessarie


Il

lastricato era di selci


(crcpidiiies)
i

nel
cui

mezzo

e di ghiaia glarca) sui

marciapiedi

bordi avevano pitre

pi aire

Qoniphi) che probabilmente servivano per montare a cavallo. Subito dopo


le

crepidini, a destra e a sinistra dlia via su:


si

limite dlie propriet,

ergevano

le
la

tombe;

e le rovine di

queste
vie
la

ci

permettono

di

riconoscere
in parte

direzione dlie antiche

anche quando sono

distrutte, corne

avviene per

via Latina. Eguale sistema fu tenuto per le vie secondarie

(divcrticiild)

che servivano ad unire

le

vie principali.

Spesso

a pochi passi dalle le tombe dei cristiani furono costruite tombe pagane; e da principio furono di piccola estensione

come

quelle,

ma

divenncro poi ipogei vastissimi specialmente

nel secolo

e nel iv,

quando principalmentt;
quali
il

si

svolse l'esca-

vazione sotterranea

(').
i

Tre sono
scere
la

documenti

ci

permettono
e
le

di

ricono-

topografia, la direzione,

nome

stazioni postali

dlie vie

romane: V

Itiiicrario di

Antonino, del quale abbiamo

una copia
Jierario

del iv secolo fatta sopra

di

Bordeaux, lavoro
si

di

Costantino
la

porto a Roraa e

un documente del 11; l'Itiun pellegrino che ai tempi di quindi a Gerusalemme; infine
di

Cartel di Pciitiiigcr,

oggi nella biblioteca


al

Vienna,

il

cui
ri-

odierno esemplare appartiene


sale al iv

medio evo, mentre


non servono
al

essa

secolo.

Per

le

indicazioni dlie stazioni


le

nostro

studio dlie catacombe


dlie

quali

si

trovano tutte

in vicinanza

mura;

e ci
f

bastano quelle generali notizie topografiche


dlie varie strade uscenti dalle porte deldi

che

ci

danno

nomi
di

Tantico recinto
corrispondenti

Servio Tullio e poi da quello


porte attuali.

Aureliano

aile

(^i)

Sopra

la

legalit dei primitivi

cimiteri cristiani

cf.

Marucchi,

Eh'nieiits iVArchcol. chrit.:

Notions gnrales, pag. 117 segg.

26
Le
vie

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


principali

che

uscivano dalle porte


le

di

Roma

suUe quali noi troviamo schierate

catacombe, sono

le se-

guenti cominciando dal settentrione, verso cui sono orientate


le

nostre carte, e andando verso levante

Flamiiiia, Salaria

(yecchia e nuovd),

Nomenta na,

Tibiirtma,

Lahicana,

Laiina,

Appia, Ardeatina, Osiiense, Portiieus e,

Aurcjiij^

Cornejia.

Ed

ora,

dopo avre esposte


scopo
di

tali

nozioni preliminari, per-

correremo successivamente queste


da Roma,
all

diffrent! vie che partivano

studiare le

catacombe nel loro ordine


al

topografico e

darne cosi un vero Itincrario

visitatore.

Co-

via Cornelia

minceremo per il nostro giro andando poi verso


le

dal Vaticano (e quindi dalla


il

mezzogiorno, Aurlia, PorPietro.

tuense ecc), onde prender


cimiteriale quale
il

raosse dal principale santuario


di

sepolcro

S.

^^^ASk^^^

LIBRO PRIMO
I

Cimiteri del Trastevere.

W^^^^WWWW-^

IL

Trastevere venne racchiuso successivamente da quattro

rccinti di

mura.

Il

pii

antico, del

tempo

dei Re, racchiu-

deva uno spazio


poH, suUa

assai ristretto, nel quale era

compresa VAcroMontorio) ed
Tra-

sommit
al

del Gianicolo (S. Pietro in


il

andava fino
stevere.
dlia

Tevere;
fu
al

ponte Sublicio, eretto nei dintorni


al

deir odierno ospizio di S. Michle, congiungeva la citt

Se questo
si

l'

antichissimo recinto, per


l

il

pomerio

citt

estese

di

di

questi limiti e

si

venne gra-

datamente allargando.
Il

recinto di Aureliano, costruito nel ni secolo dell'cra cri-

stiana,

ebbe per
al

limiti nel
la

Trastevere,

al

nord

la

odierna porta

Settimiana,

sud

porta Portese.

Comprese dunque una


si

parte del Trastevere

ma non

quella ove

trova

il

Vaticano; e

questa non
IX secolo,

fu

incorporata nel recinto dlia

citt

prima del
citt

allorch

Leone IV

edific

la

piccola

che

ebbe

il

suo nome, Civitas Leoniana. AUora per fu

lasciata

fuori tutta quella parte che

forma oggidi

la via

dlia

LunLeo-

gara, tra porta Settimiana e la porta di S. Spirito.

Infine

Urbano VIII,
la

nel secolo xvii, collge

la
il

citt

nina e l'antico Trastevere; ed allora fu costruito

muro che

racchiude

zona corrispondente
la

alla via dlia

Lungara.

Nell'epoca impriale,

regione del Vaticano era occupata


.edifizi.

da giardini,
e dei

ville
la

e pubblici

Lo

traversavano dlie vie,


Il

ponti

congiungevano
il

al

campo Marzio.
rovine presso
1'

pi

an-

tico
di

ponte era

Trionfale, chiamato
si

dopo pons Neronianus,


ospedale
di

cui fino al

1872

videro
il

le

S. Spirito;

aveva

di fianco

ponte Elio o d'Adriano, ancora

esistente.

del

Prima di Aureliano non vi era alcuna cinta sulle sponde Tevere; ma il campo Marzio era in piena campagna e

30

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

veniva tagliato dalla via Trimnphalis che partendo dalla porta


Trionfale (presso piazza Montanara), passava
dirigeva per
il

il

Tevere
la via

si

Vaticano verso monte Mario e andava


via Flarainia.

a ri-

congiungersi
rlia

alla

poca distanza,
di

nova usciva dalla porta Aurlia (piazza


si

ponte

S.

AuAn-

gelo) e
velus,
la

riuniva fuori dlia porta Cavalleggeri alla via Aurlia

cht veniva dalla porta Gianicolense (S. Pancrazio). Tra


il

via Trionfale e la via Aurlia e presso

circo di Caligola
si

l'obelisco che quivi sorgeva, passava la via Cornelia. Ivi


i

estendevano

giardini

di

Agrippina, madr di Caligola, po-

scia appartenuti ad Agrippina,

Domizia, che Nerone riuni in


questo circo
di

madr di Nerone, e quei di una sola magnifica villa. E

Caligola non deve confondersi con quell'altro

meno
nord

conosciuto, cio col circo di Adriano, che trovavasi a


del

mausoleo
la

di

Adriano (Castel

S.

Angelo).

Il

posto
la

occupato dalla
Cornelia e

basilica di S.

Pietro corrispondeva tra


gli ////z^rari

via

Trionfale; anche
e

indicano
,

la

tomba

dell'apostolo tanto

iuxta

viam Corneliam

quanto

iuxta

viam Triumphalem . La via Aurlia vtus cominciava dalla porta Gianicolense {S. Pancrazio) e passava un poco a destra dlia chiesa di S. Pancrazio, dopo il biforcamento da cui si partiva la via
Vitcllia.

Quando Aureliano
del Tevere,
si

estese la cinta di
al

Roma
di

fino alla

sponda

edifico di rimpetto

ponte

Adriano

un'altra porta, da cui partiva la via Aurlia nova, e che nel

medio evo

fu

chiamata porta
dello

S. Ptri.

probabile che vi sia


dall' altra

stata un' altra porta

stesso

nome
le

parte del
le

ponte Trionfale.
altre indicazioni

questo riguardo per sono assai dubbie


plante di

che somministrano

Roma

antica.

^
k
I

TT

CAPITOLO
rkPTT

,1,

i
1

^
k h

r>TTV/rTTT7T?n

\/ATTrAMn

^^
vittimc dlia persecuzione inaugurata da
i

prime LEdopo
circo di
ei

Nerone

r incendie del 64, di cui fece accusare


di

cristiani,

furono certamente martirizzate nei giardini


il

Nerone, presse
(<

Caligola. Tacito lo afferma scrivendo:

Hortos

suos
dei

spectaculo

Nero

obtulerat

(^).

Esse furono

le

primizie

martiri dlia Chiesa


il

romana

con queste ebbe origine


eravi allora

probabilmente

cimitero del Vaticano C). Gi

(i)

Cominceremo

qui a mettere a pi di pagina

il

testo degli an-

come continueremo Itinerario di Salihourg: Et sic poi per tutte le altre vie suburbane. intrabis via Vaticana donec pervenies ad basilicam beati Ptri, quam Constantinus imperator totius orbis condidit, eminentem super omnes eccletichi hinerari dei pellegrini relativi a questa regione,

sias et

formosam,

in
S.;.

cuius occidental! plaga beatum corpus eius quie-

scit.

De

civitatis iuxta

Martwutn: Primum Petrus in parte occidentali viam Corneliam ad miliarium primum in corpore quiescit,
locis

numro pauco, in eodeni loco in tumbis quoque iuxta eandem viam sedes est apostolorum et mensa et recubitus eorum de marmore facta usque hodie apparet. Mensa quoque, modo altare, quam Petrus manibus suis fecit, ibidem est. Iuxta eandem quoque viam S. Ruffina, S. Secunda, S. Maria, S. Marius, S. Ambacu, S. Audafax et alii quamplurimi sancti iacent. Itinerario di Gtiet pontifcalis

ordo. excepto

propriis requiescit. Ibi

glielmo di
et

Malmesbnry

Prima porta Cornelia quae modo porta


ecclesia beati Ptri sita est, in qua

S. Ptri,

via Cornelia. Iuxta

eam

corpus

eius iacet, auro et lapidibus parata.

Etenim nuUus hominum


ecclesia pausant. In

scit

rum sanctorum martvrum


tertia ecclesia sunt

qui in

eadem

numeeadem via

ecclesia altra in qua requiescunt sanctae virgines Rufina et Secunda. In

Marius et Martha et Audafax et Abacuc llii eorum . Tacito, Ann. XV, 44. (3) Non ci fermeremo qui a confutarc di nuovo la strana sentenza del Pascal che difende Nerone ed accusa gl' innocent! cristiani dell'incendio di Roma. Questo libro stato giustamente riprovato e confutato dalla maggior parte dei critici. Si vegga il Kuoi'O Bull, di arch. crist. (ic)00, n 5-4) cd il suo supplemento L'incenJio Neroniano e le sue font! storichc .
(2)

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


nelle vicinanze
delhi villa impriale

visa dai

circo detto
;

anche
i

di

una vera necropoli, Xerone per mezzo dlia

di-

via

Cornelia

gli

addetti e

liberti dlia

famiglia impriale ave-

vano qui\i
lombari.

loro sepolcri, essendosi

ivi

trovate

numeros-j
di

iscrizioni sepolcrali

pagane

di

quel

tempo ed avanzi

co-

E Lampridio

narra che Eliogabalo volendo ingran-

IL
dire
circo,
fu

CIMITERO DEL VATICANO


obbligato
di

il

distruggere parecclii di questi

sepolcri (').

Non possiamo
raneo o aU'aperto;

sapere se
cc^rto

il

cimitero cristiano fu sottersi

che nel Vaticano non


i

trovarono

mai

gallerie sotterranee e che


stati

monumenti
la

superstiti

sem-

brano essere

piuttosto alla superficie del suolo.


sia dlie
la

Ma

checch ne

sue origini,

vera storia del cimi-

tero comincia

con
fatto

sepoltura di san Pietro. Altrove abbiamo

dimostrato

il

dlia

venuta del grande apostolo in


(").

Roma

c r autenticit del

suo sepolcro nel Vaticano

Di questa

autenticit

abbiamo prove

irrefragabili nel testo di Caio, prte

del

II

secolo, riportato da Eusebio (3), nel Calmdario Libcriauo

del secolo iv, nei pi antichi martirologi, nei carmi di Pru-

denzio, nel Liber pontifcalis e in tutta

la

tradizione cristiana
ai

che
stri.

ci

accompagna

dall'

epoca pi remota fino

giorni nosia

Dobbiamo

anche

ammettere

che

l'

apostolo
le

stato

martirizzato nel
dizioni collocano

medesimo
il

posto, perche

pi antiche tra-

luogo del

martirio presso
il

quello dlia
iuxta

sepoltura.

Sepultus est , dice

Liber

poiitifcalis,

locum
ticano
;

ubi crucifixus est, iuxta palatium


gli atti

Neronianum
martirizzato

in

Va-

apocrifi attestano che fu

iuxta

obeliscum

ed un'altra tradizione aggiunge che ci avvenne

inter duas metas.


del circo di

La
le

parola palatium indica le rovine

Nerone;

metae

sono
1'

limiti

dlie corse

nel circo; ora in questo luogo

non

esisteva altro circo che


obelisco.

quello di Nerone, nel quale

si

elevava

La

tradi-

zione del martirio


tarda; Bosio

di

san Pietro sul Gianicolo di origine pi


di

non pretese

troncare

la

questione,
il

ma
(''),

rico-

nobbe che

la

pi antica tradizione per

Vaticano
l'

Ci che ha ^potuto ingannare

stata

espressione

in

monte

creduta applicarsi

al

Gianicolo quantunque possa an-

(1) /d!^. c. 22. (2) Elin. d'arcb. chrl. v.


(3) Hist.
],

Notions ^ncr. pag. 7-12.

Eccl
sotl.

II, II,

25.
3.

(4)

Roma

Guida Calacombe romani-

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


che intendersi del Vaticano
raachia, ove
si
:

e cosl

pure
la

l'altra

dlia

nau-

voluto vedere

non

piccola

naumachia
il

del giardino di

Nerone,

ma

la

grande che esisteva sotto


la chiesa di S.

Gianicolo, in quella

parte

ove

Cosimato.

Del

resto, quella parte del Gianicolo era occupata dalla for-

tezza,

ed poco probabile che

vi si facesse
gli

una esecuzione:

perch queste corne riferiscono


si

Aiti di parecchi martiri,


citt.

eseguivano fuori dlie mura dlia

Infine

pu

osser-

varsi che se
locis Ss.

uno

degli Itinerari ci peUc^rini,

cio quello de

Martyniiii,
di

non

fa

alcun cenno del luogo dlia cro-

cifissione

san Pietro, mentre indica quello dlia decapitaaile Tre Fontane, questo un indizio vu secolo la tradizione del Gianicolo era

zione di san Paolo


per credere che
al

sconosciuta; e del resto era superfluo d'indicare in


ciale
il

modo

sp-

luogo dlia crocifissione del principe degli Apostoli nel


si

Vaticano, poich

confondeva con quello


:

dlia sua sepoltura

che da

tutti si

venerava nel ^^aticano

Sepultus in \'aticano,

totius orbis veneratione celebratur ).

Del resto mi occuquestione nel mio

pera di nuovo e pi largamente


terzo
di

di

taie

volume

degli Ekinenti,
la

dove

trattero dlie antiche chiese

Roma, descrivendo
Sulla
,

chiesa di S. Pietro in Montorio.


eresse
fatto

moria

tomba di san Pietro il papa Anacleto cio un oratorio corne spesso fu


le

una

me-

sulle

cata-

combe
si

(^).

L'area cimiteriale era assai piccola, perch quando


fondazioni dlia
papale
basilica,
si

fecero

trovarono

poca
di

distanza dall' altare

colombari pagani. La

tomba

san Pietro

dov

essere

una

piccola stanza costruita parte


l'

sotterranea e parte sopraterra, che avea

accesso dalla via

Cornelia e sulla quale sorgeva


cleto.
Il eh.

la

piccola

memoria

di

Ana-

Barnes che ha

scritto

un' importante monografia

(i)

609).

Sax Girolamo, De viris illustribiis I (P. L. t. XXIII, col. 607, Recentemente mons. Lugari. con raolta erudizione, lia voluto di,

fendere l'opinione favorevole


Pierre,
crist.

al

Gianicolo (Le

lieu

du crucifiement de saint

Tours, 1898). Risposi

ai

suoi argomenti nel

Kuovo

Bull, di arch.

1899, pag. 113 seg.


(2) Lib. poniif.

IL

CIMITERO DEL VATICANO


il

JD

SU questo argomento, confronta

scpolcro di S. Pietro con


la

una

dlie celebri

.tombe dlia via Latina, trovate presse


('). Gli altri papi,

basilica di S.

Stefano

da san Lino a san Vitsi

tore,

furono sepolti nel medesimo ipogeo. Negli Itincrari


Petris in

legge:

parte occidentali civitatis iuxta viam Cor-

neliam, ad milliarium primum, in corpore quiescit, et pontificalis

ordo, excepto
a

numro pauco
a
Priscilla

(cio quelli che erano

stati

sepolti

S.

Callisto,

o a

S.

Lorenzo)

in

eodem
ficalis

loco, in tumbis propriis requiescit (").

riscontrasi la

Xel Ib:r poiitimedesima indicazione. Dlie antiche tombe


nuUa; esse furono
due successive
trovarono
fu
gli

dei papi

non

rimasto

tutte demolite nei

lavori di costruzione dlie

basiliche.

Kei

lavori

eseguiti nel xvi secolo,

si

avanzi

di

questi se-

polcri, la pianta dei quali

disegnata da Benedetto Drei e


Iiiscriptioiics (^).
ivi

pubblicata dal de Rossi nelle

Un frammento marmoreo
LIM\'S senza
babilmente
il

trovato recava

il

nome

di

alcun' altra indicazione; e questo era assai pro-

nome

di

san Lino papa, perch

ta!

nome non

comparisce quasi mai nell'antica epigrafia ed dei tutto inverosimile che proprio
stato sepolto
li

accanto

al

piincipe degli Apostoli fosse


di

un

cristiano

qualunque

quel nome.

LIVIA NICAR.VS LIVIAEPRIMITIVA


S0R.0R.1 PECIT a^V-AN-XX.linMVIlII
/iii'>

Xoi conosciamo pure due antichissime iscrizioni (ii secolo) che provengono dal cimitero Vaticano. Una fu trovata
(i) Cfr.

Barkes, Thi
locis Ss.

tuinh of St- Peter.

(2)

De

Martyriim.
t.

(5) Iiiscn'pt. christ,

II,

pag. 235.

36

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


xviii

sulla fine del secolo

ed ora

sta

nel

museo
pesce e

del

Louvre
le

a Parigi;

essa incisi sopra

un sarcofago
del

e porta

ima-

gini

simboliche del

Buon

Pastore,

dell'

ancora

(v, pag. ^)^. L'altra, scoperta pi tardi tra la chiesa di S.

Marta

e l'abside di S. Pietro, scolpita sopra

un cippo

di

forma

IXGYC'ZUUNTN
[UCIHIAMIATIBE

pagana,

ma

vi

si

legge
(il

iscrizione

certamente

cristiana
la

IX0rC
sono
tutti
i

ZCOXTCOX

pesce dei viventi), sotto


si

quale

figurt!
cippi,

due pesci che


trovasi ne!
di

dirigono verso un'ancora. Corne


cimiteio

questo doveva essere coUocato in un

esterno.
Il

Ora

corpo

san Pietro

museo Kircheriano. non rimase sempre


la

nel suo primi-

tivo

sepolcro.
c'

Durante
il

come
a

indica

Valeriano (258) Calendario FUocaliano, fu nascosto insieme


persecuzione
di

quello di san Paolo nella clbre Platonia del

cimitero di

S.

Sebastiano. Pi tardi fu riportato nel Vaticano e forse ci


i

avvenne nel 260, dopo che


Chiesa sotto Gallieno
(').

cimiteri furono restituiti

alla

L'imperatore Costantino fece costruire


stolica
i

sulla

tomba apola

una grandiosa

basilica, di

cui

conosciamo

forma e
il

principali ornamenti.

Le

iscrizioni
ci

che ornavano
la

fondo

dell'

abside e l'arco trionfale


d'

furono conservate,
altre

prima dal

codice

Einsiedlen, la

seconda da

siilogi

epigrafiche.

(i) Elm. d'arclh chrct. Notions gner, pag.

50-53.

Pmnta

dlia Confessione di S.

Pietro, seconde Bcncdetto Drei.

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


L' iscrizione dell' abside era cosi concepita:

IVSTITIAE SEDES FIDEI DO.MVS AVLA PVDORIS HAEC EST Q.VAM CERNIS PIETAS Q.VAM POSSIDET OMNIS QVAE PATRIS ET FILII VIRTVTIBVS INCLYTA GAVDET

AVCTORE.MQ.VE SVVM
Quella deir arco

GEMTOREM LAVDIBVS AEQVAT.


:

trionflile

QVOD DVCE TE MVXDVS SVRREXIT IN ASTRA TRIVMPHAXS


HAXC CONSTANTIXVS VICTOR
Il

TIBI

COXDIDIT AVLAM.
il

Liber

poiitijicalis

aggiunge che Costantino fece ornare


vi

sarcofago dell'apostolo e

pose una croce


il

d'

oro, sulla quale

era incisa la seguente iscrizione,

cui testo fu trascritto

da

Pietro Mallio:

CONSTANTINVS AVG ET HELENA AVG HAN'C


DOMVM REGALEM
.

auro dcorant quam

SIMILI
(').

FVLGORE CORVSCANS AVLA


.

CIRCVMDAT

Siffatta

croce era probabilmente monogrammatica, impe-

rocch

la

vera forma dlia croce non era ancora in uso.


la

Dopo
crebbe in
polcri,
di

costruzione dlia basilica,


il

il

cimitero sopra terra

estensione;

\'aticano

si

copr d' edicole, di sevi

mausolei.
e
vi
i

Il

papa san

Damaso

esegul imporle

tanti

lavori

edific

un

battistero,

allacciando

acque
il

che allagavano
battistero

sepolcri. L' iscrizione da lui


;

composta per

non parla afFatto di san Pietro ne cio deve recar meraviglia. Nel Vaticano era cosi nota la tomba dell'apostolo,
che

Damaso

crede superfluo di ricordarla; mentre nella Plasi

tonia deir Appia, ove eravi timor che


dlia translazione, stimo necessario
apostoli.

smarrisse
i

il

ricordo
dei

mdicare

nomi

due

Fra
ticano

pi important!
ricordarsi

monumenti
i

di

questo cimitero Va-

devono

sarcofagi di Giunio

Basso

di

Anicio Petronio Probo. Giunio Basso mori prefetto dlia

citt

(i)

Supplemento
Vit.

di

de Rossi, Inscript,

christ.

Il,

pag. 200. Cfr, Lib.

pontij. in

Sylvestri.

IL-CIMITERO DEL VATICANO


poco dopo aver ricevuto
simbolici,
di
il

39
suo sarcofago

battesimo (559).

Il

trovasi ora nelle Grotte Vaticane ed tutto ornato di bassirilievi

scne delTAntico e

Nuovo Testamento
moglie Anicia

(v.

pag. 46).
Il

mausoleo d'Anicio Probo


Nicole V,

(') e

dlia sua

Proba rimaneva
fino a
dlia

a sinistra dietro l'abside. Si

conserv intatto

ma

fu distrutto all'epoca dlia costruzione


Il

nuova

basilica.

sarcotago
alla

si

vede ora nella moderna


dell' iscrizione
:

cappella dlia Piet insieme


nale.

copia
di

origi-

Ecco un brano rimarchevole

questa iscrizione

DIVES OPVM CLARVSaVE GENV PRAECELSVS HONORE FASCIBVS ILLVSTRIS CONSVLE DIGNVS AVO

TRAXSCEXDIS SENIOR DONATVS MVNERE CHRISTI HIC EST VERVS HONOR HAEC TVA NOBILITAS LAETABARE PRIVS MENSAE REGALIS HONORE
PRINCIPIS ALLOQ.VIO REGIS AMICITIA

NVNC PROPIOR CHRISTO SANCTORVM SEDE POTITVS LVCE NOVA FRVERIS LVX TIBI CHRISTVS ADEST.
(Cod. Vat. Ottohon.
iS6j).

Oltre a questi
glia impriale
Ivi

monumenti

vi

era

il

mausoleo

dlia fami-

che stava ove oggi sorge

la

grandiosa sagrestia.

nel IV secolo fu sepolto Valentiniano II, e pi tardi Maria


di

moglie

Onorio

e figlia di Stilicone

(m. 423),

di cui

Paolo

Diacono

(^) ci

d l'ubicazione,

iuxta B. Ptri apostoli, in

mau-

soleo . Esso fu ritrovato socto Paolo III (1544); ma il ricco tesoro che quivi si racchiudeva, fu barbaramente disperse. Il

Bosio per ce ne ha lasciato una importante descrizione

(-').

Al

VI secolo appartiene la
la

tomba

gloriosa di san Gregorio

Magno con

bellissima iscrizione, ove questo papa chia-

(i)

Q.uesto personaggio copri un'alta carica nella corte dell'impera-

tore Onorio.
(2) Historia miscell.
I,

xiv (P. L.

t.

XCV,

col.

955).

(5)

Roma

sott.

II,

7; Cfr. de Rossi, BnUelt.

1863, pag. 55-56.

40
mato
trici
;

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


console di
al

Dio per

le

pacifiche sue conquiste civilizza-

vu, quelle di Cedwall, re dei Sassoni, raorto a


del Beda, era

Roma
(').
il

ove,

al dire

venuto per ricevere

il

battesimo
I

Nella seconda

meta

del secolo viir, Paolo


S.

converti

mausoleo d'Onorio
tina.

in cappella onoraria di
al

Petronilla,

il

cui corpo era stato trasportato

Vaticano dalla via Ardea:

La

primitiva iscrizione diceva

AVRELIAE

PETRONLLAE
;

FIL

DVLCISSLMAE
il

Essa oggi perduta


scritto di Pietro

il

de Rossi ne ritrov

testo in

un manoiMarco

Sabino (xv sec) nella biblioteca


che

di S.

Venezia
Il

(^).

Liber pontificalis
II,

dice

nel

sec.

ix

(sotto

papa
il

Sergio

846),

la basilica fu

profanata dai Saraceni. Forse


fino
allora,

sarcofago di san Pietro, visibile


quei giorni di pericolo.

fu ricoperto in

Ed

infatti,

su questo importante

mo-

numento, non abbiamo pi

notizia alcuna dal ix secolo in poi.


al se-

Dlia antica basilica Costantiniana conservata, fino


colo XVI possediamo diverse descrizioni
e scenografie

fatte

da

xv e xvi College presso Windsor


scrittori del
ail'

secolo. In
fu
al

un manoscritto dell'Etonanche scoperto un disegno che


al

rimonta
ad

xi secolo

pi tardi

principio del xii

(-'').

Il

padre Grisar
oltre

l'illustr nella Civilt Cattolica ("). Sifflitto


ci

disegno,

altre particolarit,

mostra nel musaico dlia facanimali simbolici dei


si

ciata r

Agnello divino

tra gli

quattro

Evangelisti. Negli angoli inferiori del timpano

vedono due
nell'atrio,

pavoni in bronzo difterenti da


a lato

quelli
la

che stavano
fontana
dlia

dlia clbre

pigiia

presso

purifica-

zione.

Tra

le

posteriori scenografie noverasi la pittura dlie


1'

Grotte Vaticane, rappresentante


sezione
dell'

esterno dlia basilica e

la

interno.

(i) Cfr. la sua iscrizione, Eliii. d'arch. chrl. Notions gciicr. pag. 241. (2)

Cfr. Bail.

1865 pag. 46; 1879 pag. 12 seg.


of aiicienl Rome,

(3) Cfr. (4)

MiDDLETON, Renmints
1895, ^^sc.
I,

1892.

CiviJl catt.

pag. 202

seg.

IL

CIMITERO DEL VATICANO


e saggi
di ricostruzione
fatti

4I
dal

Dai pi recenti studi

Muntz, Geymller, Lanciani, DeRossi('), Garrucci, Mignanti,

Brewer

(^),

Morier

Barnes,

ci

possiarao fare un' idea

ab-

basranza esatta dell'antico santuario. Esso costitiiiva un


raviglioso
rausaici
;

mc-

museo

di

reliquie,

d' iscrizioni,

di

sculture e di

ogni altnre aveva una storia e ricordava un qualche


barbara distruzione che
I

storico avvenimento.

Corne lamentare abbastanza


ha privato
spersi,
altari
i

la

ci

di tutte queste ricchezze ?

monumenti furono

di-

sarcofiigi nascosti

senza alcun criterio nei moderni


dlie iscrizioni smarrite.
il

e la
in

maggior parte

Fortuna-

tamente

mezzo
;

a tante devastazioni,

sepolcro disanPietro
si

rimase intatto
basilica, si

quando
di

nel

xvi secolo
1'

dmoli

1'

antica

ebbe cura
si

conservare

altare e la confessione.
il

Ma

allorch

voile in seguito edificare

nuovo
;

altare,

lavori di fondazione arrecarono ulteriori danni

si

apri allora

un foro

traverso
d'

rottami e

si

pot vedere per un

mo-

mento
dell'

la

croce

oro coUocata da Costantino sul sarcofago


dlia scoperta, vi ac;

apostolo.

Clmente VIII avvertito


ai

cedette insieme

cardinali

Bellarmino ed Antoniano
il

egli

aveva

1'

idea di proseguire gli scavi e sgombrare


di suscitare

sepolcro,

ma temendo
vi fosse

polemiche nel caso che nulla pi


le

rimasto dlie sacre reliquie, lasci


il

cose nello stato

primitivo, e fece riempire


materiali Q).

cavo con una grande quantit di


descritto dal Sarti

Lo

stato attuale dlia confessione fu

e dal Settele (1840).

Recentemente
(") e nel

il

padre Grisar ha fatto

dellc ricerche

cui risultati ha pubblicato nel

XII tomo

degli

Studi di storia
dcl

e diritto

tomo

I dlia

sua opra I papi

mcdio evo (^).


(1) Inscript, christ. II, pag.

229.

(2)

The Builder,

v.

LXII, 1892.
tempti
Faticani,

() Cfr.

BoNANNi, 'Nnmismata
di

pag. 149;
1776.

Borgia,

Vaticana confessio B. Ptri principis Apostolorum,


{4) ())

Romae,

Le tombe apostoliche
Pag. 400 seg.

Roma, 1892.

42
Il

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


sarcofago trovasi sotto
l'altare papale,
alla

ma

invece di cor situato

rispondere

esattamente in mezzo

basilica,

un

poco a

destra, e ci

prova che

1'

architetto dlia basilica

stantiniana nella sua costruzione,

Codov tener conto d'un moIl

numento pi
al

antico

che non poteva toccare.


il

che indur-

rebbe a credere che

corpo

di

san Pietro fosse gi ritornato


di

suo primitivo sepolcro prima


porta di bronzo dirimpetto

Costantino. Oltrepassata
statua di Pio VI, vedesi

la

alla

una piccola camra oblunga, terminata da nicchia od abside,


con r imagine
in

musaico del Salvatore (xin secolo), e degli

apostoli san Pietro e Paolo (xvii secolo).

Nel ripiano

di

questa

cameretta, sotto l'altare, scorgesi


cui

1'

apertura d' un pozzo presso


spediti agli
arciil

sono conservati

palli

prima d'essere

vescovi. Gli Ordiiiei romain del

medio evo narrano che

papa, nel giorno dlia testa di san Pietro, ritirava da questo

pozzo un incensiere postovi V anno prcdente, divideva


boni
tra
i

car-

presenti e vi rimetteva

un

altro incensiere.

Le per-

sone che desideravano possedere degli oggetti che avessero


toccato
il

sepolcro dell'apostolo,

memoriae apostolorum
che
essi
tali

ottenevano che

vi fossero calati quelli

presentavano.

Nel
silica di

IV secolo

Rufino

domand

reliquie per

una ba-

Calcedonia; e san Gregorio

Magno

ne parla nelle sue

lettere; e cosl
le

una iscrizione

dlia basilica di Cartagine

numera
III

niemoric che essa possedeva. Tutte queste

costumanze sono
di

ricordate

nel Lihcr pontificalis nella

biografia

Leone
tu
;

(viii secolo).
Il

pavimento

dlia

camra
di

dlia

Confessione
d'
l'

sempre
ri-

molto ornato. Una volta era


dlia tiara, dlie chiavi e dlia

lamine

argento

ora

coperto di bronzo dorato rappresentante

imagine dlia croce,


dei quadrati forl'a-

colomba.

Uno
risale

mati dalle braccia dlia croce uno sportello che chiude


pertura del pozzo.
(xvii secolo).
Sif:itta

decorazione

Innocenzo

La
il

fenestella

confessionis

fu ornata da In-

nocenzo

III (xiii secolo). Il sarcofago dell'apostolo corrispon-

derebbe sotto

piccolo pozzo dietro l'altare che fece erigere


nella cappftlla sotterranea dlie Grotte.

Clmente VIII

IL

CIMITERO DEL VATICANO


il

43

La

cattedra di san Pietro

pi importante ricordo delil

r apostolo

dopo

il

suo sepolcro. Seconde


a qucsto fatto
di

de Rossi, cssa fu
egli qui

trasportata nel Vaticano dal papa


costrui
il il

Damaso, quando
si

battistero; c
il

riferirebbe,

secondo

dotto archeologo,

carme

Damaso

registrato nelle Sillogi:


lavacruni
.
.

Una

Ptris sedes,

unum verumquc

Ma
che
la

ci

non puo

afFatto dimostrarsi;

ed anzi pi probabile

cattedra lignea dell'apostolo, per la cui autenticit abfosse, in origine, nel cimitero di Prifi

biamo gravi argomenti,


scilla,

dove

forse era in venerazione

no

al vi

secolo, e pi
(').

tardi fu

probabilmente trasportata nel Vaticano


la

Si

cre-

duto che questa fosse


Pudenti, cio
la

sedia stessa donata a san Pietro dai

sedia curule di

Pudente
la

ma

questa una
se-

congettura arbitraria espressa per


colo dal
trario

prima volta nel xvii

Febo ("). Si anche negandone l' autenticit;


vi si
di

assai esagerato nel senso cone

cosi lady

Morgan afferma
Rossi
la
la

che r iscrizione che

legge era araba e che conteneva

una professione
studiare
a

fede

maomettana.

Il

de

pot
fece

tutto suo agio nel

iS6j quando Pio


del

IX

rimuovere dal monumento appositamente costruito da Alessandro VII ed esporla nella cappella
costat che la cattedra attuale

Sacramento. Egli

non ha

affatto la

forma
essere

dlie

antiche sedie curuH; essa


costruita

bizantina

deve

stata

dopo

il

vi secolo.
tutti

Vi sono per incassati quattro o


questo

cinque frammenti

corrosi; e

tutto

ci,

che

(i)

Su questo argomento ho pubblicato


crisl.

teste

un
tutti

mio
e

studio nel
si

Kiiovo Bull, di arch.

1901, n. 1-2, in seguito al quale credo

devra

modificare l'opinLone precedentemente tenuta da

da

me anche

seguita nell'edizione francese di questa Guida. Si vegga ci che ne dir


nella illustrazione del cimitero di Priscilla in questo stesso

volume.
si

Ad

ogni

modo
(2)

notevole che in un Itinenirio del secolo

vn

indichi nel

Vaticano una Scdcs Apostoloruin.

Phoebeus, De

idcnliLitc cathedrac in
cl

qua

Sdiiclns Pclrus

Romac

pri-

mum

scdit,

de anliquitale

pracstantia soUmnitatis Cathedrac Romaitac,

Romae,

1666.

44

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

rimarrebbe dlia primiti va cattedra.Le decorazioni sono d'avorio


e di stile classico e rappresentano le fatiche d' Ercole
;

queste

non sarebbero State


esse

lasciate se la cattedra fosse stata primitiva


al

se avesse appartenuto

al iv

secolo;

al

vu secolo invece
Il

non potevano avre


vi
si

pi alcun significato pagano. Inoltre

non

rinvenuta alcuna traccia d' iscrizione araba (').

risLiltato

degli studi del de Rossi stato favorevole in fondo

all'autenticit di

una qualche parte almeno del sacro cimelio.

Parimenti
alla statua di

si

sono

fatte le pi svariate

congetture riguardo

san Pietro. Gli uni hanno voluto vedervi un Giove


ipotesi inammissibile, perch da

trasforraato

un Giove nudo

non poteva
fosse fuso
di Filippo
il

farsi

un
;

S. Pietro

drappeggiato a

meno chenon

si

bronzo

ma

essa

nemmeno puo
il

attribuirsi ai

tempi
la

(m

secolo), corne credeva


al

Bartolini ('). Altri

fanno rimontare solamente


essere questo un

lavoro dei

medio evo (3). Il Torrigio asseri tempi di Leone I (v secolo) (*).


perch nel

Quest'opinione

assai verosimile,

monumento pu
stile; onde Bunsen Q).

riconoscersi ancora

una reminiscenza dell'antico


san Leone
Attila,

essa fu accettata anche dai dotti tedeschi Platner e

Puo

essere che

facesse fare questa statua


si

dopo aver discacciato


razione di

imperocch

sa

che dopo

la liberi-

Roma,

egli

manifest verso san Pietro una viva

conoscenza. Si credette che fosse autore dlia statua un


bizantino, basandosi sopra una iscrizione greca che
dell' Itiuerario
d'
1'

artista

autore

Einsiedein
si

vide

IN

IGONA

SCI PETRI.
di

Questa

iscrizione per

riferisce

ad una statua

san Pietro

(i) Cfr.

dette per di poter

DE Rossi, Boll. iSby, pag. 33 seg. Mous. Duchesne non creammettere tutte le conclusioni del de Rossi su questa
di hroiixp
del

cattedra. Cfr. Origines du culte chrtien (i" ediz.) pag. 268, net. 3.
(2) Dlia celebratissima statua

principe

degli

Apostoli,

Roma,
(3)

1867, pag. 9

WiCKOFF,

Zeitschrift fir bildende Kunst,

1890, pag.

109 seg.

(4) Sacre Grotte

Valicane, pag.

126.

(5) Beschreibung der Sladt

Rom,U,
e

pag. 176-77; Cfr.


I2).
Il

Marucchi, Le

niemorie dei Ss. apostoli Pietro


Cattolica,

Paolo, pag.

p.

1875) riconosce pure

che questa statua

si

Grisar (Civilt coUega ail' antica

scultura cristiana.

IL

CIMITERO DEL VATICANO


infatti
il

45
parla
in

venerata a Pavia;
di

rimanente del

documento
fu

quella citr (').


nell'

La
di

statua del Vaticano era collocata


S.

origine

oratorio

Martino; qiiindi
:

trasportata

nella cappella dei Ss. Processo e Martiniano

e poi le

venne
II

assegnnto
questa
la
l'

il

posto attuale da Paolo V. Alcuni credono essere


in

statua ricordata

una

lettera di

Gregorio

Leone
papa
che
sato.

Isaurico (^).

L' imperatore avendo minacciato

di speil

diie dei soldati per distruggere T


gli

immagine

di

san Pietro,

dichiar che

il

popolo

1'

avrebbe saputa difendere

egli

non rispondeva del sangue che potrebbe essere verE non assolutamente provato che qui si tratti di una
in

imniagine diffrente da quella


statua

bronzo ora venerata. L'altra

marmorea
e
le

di

san Pietro, che trovasi nelle Grotte Va-

ticane, un'antica statua consolare a cui


la testa al

sono

state

cambiate

braccia in un' epoca relativamente rcente, forse

principio del Rinascimento.

Una

volta vedevansi un gran

numro

d' iscrizioni

nel ciraire-

tero e nella basilica.

Ora

di

parecchie centinaia

non ne
I

stano che una

trentina.

parte

quella di Adriano

G)

quelle dei sarcofagi, tutte

le is:rizioni

dlia basilica superiore


altre

rimontano piuttosto

al

secolo xvi.

Le

memorie sono
il

conservate nelle Grotte Vaticane


Si distinguono le Grotte nuove
di S. Pietro, e le Grotte vccchie

(").

che circondano

sepolcro
si

che sono pi lontane e


Il

esten
al
;

dono fino medesimo


e vi
si

alla

cappella del

Sacramento.

pavimento

livello di quello dell' antica basilica

Costantiniana

conservano ancora traccie del

lastricato del iv secolo.

(i) Cfr.

DE Rossi,
XII
(rP.

Inscripl. christ,

t.

II,

pag. 33.

(2) Epist.

t.

LXXXIX,

col. 519-20).

(3) Elm. d''arcb. chrl. Notions gni-r. pag. 249.

(4)

Una

descrizione pi estesa di queste Grotte Vaticane


dlia

si

dar da

me

nel III

volume

mia opra francese Elm.


insigne
e

d'arch. chrl.

Ma

una

guida accuralissima a questo


pubblicata dal

monumento
in

verra quanto

prima

mio egregio am'co


di

collaboratore Rev. Dufresne, eco-

nomo

dlia

Procura

S.

Sulpizio

Roma

ad essa

rimando

il

lettore.

46
La

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


parte centrale dlie Grotte uiiovc
si

corapone dlia capil

pella di S. Pietro, che

Clmente
si

\'III eresse dietro


in

cancello

dlia Confessione.

Non

trovano

questa cappella

monual-

menti antichi ed

il

musaico

del secolo xvii.

Dirimpetto

r ingresso havvi per

il

sarcofago

di

Giunio Basso

di cui

ecco

una riproduzlone

IVX
VIII

IPSA

V C avi VIXIT'- ANKIS XLIi MEX II IX PRAEFECTVRA VRBIS XEOFITVS HT AD DEVM KAL SEPT EVSEBIO ET YPATIO COSS (a. ^59).

BASSVS

IL

CIMITERO DEL VATICANO


le

47

Al disotto dcir iscrizione


di

sculture
si
;

formano due ordini


il

scne: nella parte superiore


rra

vede nel mezzo


a

Salvadlia

tore

san

Pietro e san Paolo

destra

una scena

passione, cio

Ges innanzi
il

a Pilato, rappresentata in

modo

simbolico, a sinistra
di
la
i

sacrificio

d'Abramo

e la carcerazione

san Pietro; nella parte inferiore Giobbe insieme alla moglie quale gli porge un pane per mezzo di un bastone. Fra

due ordini
i

si

vede l'Agnello divine che

risuscita

Lazzaro,

moltiplica

pani e battezza.
pi distante affissa alla parete
la
1'

Un poco

iscrizione da:

masiana che ricorda

fondazione del battistero

CIXGEBANT LATICES MONTEM TENEROQ.VE MEATV CORPORA MVLTORVM CINERES ATQ.VE OSSA RIGABANT NON TVLIT HOC DAMASVS COMMVNI LEGE SEPVLTOS POST REQ.VIEM TRISTES ITERVM PERSOLVERE POENAS PROTINVS AGGRESSVS MAGNVM SVPERARE LABOREM AGGERIS IMMENSI DEIECIT CVLMINA MONTIS INTIMA SOLLICITE SCRVTATVS VISCERA TERRAE SICCAVIT TOTVM QVIDQVID MADEFECERAT HVMOR INVENIT FONTEM PRAEBET Q.VI DONA SALVTIS HAEC CVRAVIT MERCVRIVS LEVITA FIDELIS.
Nellc altre gallerie e nelle cappelle veggonsi parecchie
iscri-

zioni sepolcrali del iv, v e vi secolo, provenienti dal cimitero

che circondava

la basilica.

Alcune portano

la

data consolare.

BENEMERENTI IN PAGE PROCLO Q.VI BIXIT ANNVS XVI DIPOSITVS VI IDVS OCTOBRIS DD NIs^ HONORIO AVGVSTO VIII ET THEODOSIO ce SS

^^J
[An. 409).

48

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


HIC REQ.VIESCET IN SOMNO PACIS MALA Q.VI VIXIT ANNOS XXXVIIII M V D V ACCEPTA APVT DEVM IV IDVS IVNIAS AETIO CONS
(An. 452).
(I)

LC lOHAXXIS ALICENSi
SE VIBO

CONPARAVIT

PC VIATORIS
(An. 496).

HIC REQVIESCIT CATELLVS NO QVI VIXIT ANN PL M X DEP IN PA AVIENO IVN VC CON

(An. 502).
Il

de Rossi osserv che queste due ultime


la

iscrizioni,

ben-

ch abbiano

forma

di

iscrizioni

sotterranee,

provengono

daU'antica basilica Vaticana (^).

PL

MAXIMO VC

CONiu/e

CON'CESSVM LOCVM PF ROME EX TRB VOLVP ET CON'IVGI EIVS lOHAX PAPA HORMISDA ET TRA PRAEPST BASC BEATI PETRI
(An. 525).

(3)

Al medesimo tempo deve


sepolcrale,

risalire

la

seguente iscrizione
separazione
dei

che

ci

d una prova dlia

due

sessi neirantica basilica.

IN

AD SANCTVM PETRVM APOSTOLVxM ANTE REGIA PORTICV COLVMNA SECVNDA Q.VOMODO INTRAMVS SINISTRA PARTE VIRORVM LVCILLVS ET lANVARIA HONESTA FEMINA

^^^
(i)

Bosio,

Roma

sott.

II,

8.

(2) Inscript, christ. II, pag.

407-411.

(3) Praepositus hasilicae Beati Ptri.

IL

CIMITERO DEL VATICANO


iscrizione

49
non
stato

Il

testo originale di quest'ultima

ritrovato (').

La

segueiite
al

iscri/ione

spulcrale dlie Grotte

Vaticane

fu

trasportat;i

museo

del Laterano:

PRIVATA QVE VIXIT ANNIS C^ LUI MESES VIII DIES 3' II 0' DEPOSITA Sf EST ^ IIII NONAS FEBR BENEMERENTI IN FACE DECENTIO }^ ET PAVLO CONSS E^

(An. 552.

Mus. Lai., XXII,

2).

Lo

stesso

museo possiede
al

il

calco

d'

un' altra
il

iscrizione
di

che stata lasciata


Belisario:

Vaticano e che ricorda

consolato

>B HIC REaVIESCIT IX PAGE lOHANNIS VH OLOGRAFVS PROPINE ISIDORI QVl VIX ANN PLVS M XLV DEP 0" X KALEN IVNIA CONSVLATV VISILARI VS l^

Nelle GroiU luiovc vedonsi ancora

frammenti

di

musaico
SS. Ver-

che ornavano un tempo un oratorio dedicato


gine da Giovanni VII (705-707)
;

alla

altri

frammenti dello stesso


altri

musaico
in
S.

si

trovano

al

museo Lateranense;
fu

a S. fu

Maria

Cosmedin,

e l'imagine stessa dlia

Madonna

portata a
l'

Marco

di

Firenze. Probabilmente
il

distrutto

oratorio

sotto Paolo

V; ma

canonico Grimaldi ce ne ha lasciato un


si

disegno abbastanza esatto, Nella stessa parte

trovano

fram-

menti d'una iscrizione che ricorda un concilie tenuto cola da


Gregorio
dlie
fra

II

contro

gli Iconoclasti.

Finalmente
e del

vi si

ammirano

bellissime sculture del

medio evo

Rinascimento, e

queste ultime sono bellissime quelle del sepolcro di Pio IL

Le Grotte vecchie presentano, tra' vari altri interessanti monumenti, tre piccoli pezzi dell' iscrizione sepolcrale di
san Gregorio I;

un frammento
dlia contessa

d* iscrizione

che ricorda
xii

la
la

famosa donazione
Roma

Matilde, nel

secolo

(i) Bosio,

soit.

II,

8.

Guida Cataccinbe romane.

50
tomba
il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


di

Ottone

II, la cui

urna

di

porfido costituisce

il

batti-

stero deirattuale basilica: la

iscrizione funeraria del suo cugino


il

papa tedesco Gregorio V,

quale predicava francisca, vuldi

gari et

voce

latina
aile

le

tombe

Bonifacio VIII, Xicola V,


basilica

Alessandro VI,

quali fanno seguito quelle dlia

superiore. L' iscrizione di Nicola

poi

una

dlie pi belle

che

ci

abbia tramandato

il

Rinascimento.

d'uopo

ricordare
d' iscriil

a parte in queste stesse Grotte vecchic

un frammento
lastra di

zione
cui

damasiana, gi trasformata
stato

in

pavimento,

marmo

logorato e

le lettere

quasi tutte

cancel-

late dai piedi dei visitatori. Il

de Rossi

la

pubblic restituen-

dola. Essa ricorda

lavori eseguiti nel battisterio dlia basilica

\'aticana per cura del prefetto di

Roma

Longiniano

e dlia

sua moglie Anastasia.


Longinianus v.

ad augendum sphndorem

sacri

ET ANASTASIA C F EIVS BASILICAE APOSTOLI PETRI pavimeutum parietes ITEM COELVM fontis quetn dudum DaMASVS VIR SANCTVS IN ea... exstruxit siimpN PROPRIO MARMORVw
c.

praef. urh.

'

cilii

et

musivo opre

DECORARVNT

Prima

di lasciare la

regione del Vaticano, indicher

l'esi-

stenza, sul Gianicolo, di


fino a pochi anni
fa.

un cimitero assolutamente sconosciuto

vori di sottofondazione
S. Onofrio, apparve

Nel giugno 1898, eseguendosi dei laal convento dlie Dorotee, presso
srie di loculi sovrapposti

una

con

l'

iscri-

zione

ALEXAXDER

IN PAGE,

fiancheggiata dalla palma.

^^

CAPITOLO
I

II

CIMITERI DELLA VIA AURELIA


^'-^

(')

^-^

7s^~^

y^yr ^^'i^^v'^'ir^^^'&rs^^rw

DALLE iscrizioni sepolcrali dei Curatorcs


che un tempo esistevano
antica
e

viariiiii
:

ricaviamo
l'Aurelia

due vie Aurelie


Cotta,

T Aurlia

nuova.
da

La via Aurlia

vtus

probabil-

mente

fu tracciata

C. Aurelio

censore di

Roma

nel 512. Essa avea principio sul Giaiiicolo (odierna porta di

(i) Index Coemeteriorum

Xotitia regionum:

ad S. Calixtum via Aurlia

Itinerario di Sal^hourg:

Coemeterium Calepodii Deinde amreaedificavit, et in illa


et in

bulas ad S, Pancratium, cuius corpus quiesclt in formosa ecclesia via Aurlia,

quam

S.

Honorius papa magna ex parte

ecclesia intrabis longe sub terra et invenies

Ardhimium martvrem;

altero loco S.

Paulinum martyrem et duae filiae eius Agapite et Pistis martyres, et ascendis sursum et pervenies ad ecclesiam; ibi quiescunt Ss. Processus et Martinianus sub terra, et S. Lucina virgo et martyr in superiori. Deinde pervenies eadem via ad sanctos pontifices et martyres duos Felices. Postea eadem via pervenies ad ecclesiam; ibi invenies
S. S.

Calistum papam
Iulius

et

martyrem,
>.

et in
locis Ss.

altero (loco) in superiori

domo
Pan-

papa

et

martyr

De

Martyrum:

Inde haud procul

in sinistra

manu

iuxta

viam Aureliam
Arthemius,
.

S. Processus, S. Martinianus, S.

cratius, S. Paulinus, S.

S. Flix, S. Calistus, S.

multis sepulti iacent

Calopus cum

Itinerario di

Guglidmo

di Malmcshiiry:

Quar-

tadecima porta
dicitur,

et via

Aurlia, quae

modo

porta S. Pancratii martyris


alii

quod iuxta eam


Arihemius,

requiescit in sua ecclesia; et

martyres Pau-

linus,

S. Sapientia

cum

tribus filiabus Fide, Spe, Charitate.

In altra ecclesia Processus et Martinianus, et in tertia Felices duo, et


in quarta S.

Calixtus et Calepodius, et in quinta S. Basilides


Itinerario
d' Einsiedeln:

duodecimo
civitatem
I:

milliario .

in

In

via Aurlia extra


.

S. Pancratii, in

dextera Processi

et

Martiniani

J'ita

Hadriani

Basilicam beati Pancratii martyris nimia vetustate dirutam atque ruinis

praeventam
ctoris urbis S.

integrum a novo nimio dcore una cum monasterio S. Vi-

ibidem

sito restauravit .

Index Coemeteriorum

Libro Mirabilium

Romae: Coemeterium Calepodii ad S. Pancratium. Coemeterium Agathae ad girulum. Coemeterium lulii via Aurlia .

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


S. Pancrazio) e

discendeva verso

il

mare

era la via di Ccn-

tumccUac (Civitavecchia) e
traccia nella villa Panfili.

di essa si

riconosce ancora qualche


di

Xel vu secolo
e

Roma, questa
antica
si

via fu prolungata fino a

Genova. La odierna strada che qscq


chiamasi

dalla

porta

di

S.

Pancrazio

AureVm
via
il

confonde presso
tracciata sotto

poco con

quella.

La

Aiirelia

nova

Marco Aurelio^ da

cui prese

nome, comin-

ciava presso
e
al

il

ponte Elio, traversava in parte


la

il

^^^ticano
:

terzo

miglio raggiungeva

via

AnrcUa

vtus

oggi

essa parte dalla cinta di

Leone IV

dalla porta Cavalleggeri.


si

Al secondo miglio
dirige a destra

si

distacca da questa un'altra via che

verso

Santa Rufina in direzione


la topografia

dell'

antica

via

Cornelia.

Molto oscura

degli antichi ci-

miteri cristiani dlia via Aurlia, per

non

essersi fatti

abba-

stanza scavi in questa regione.


peUegriju

Tuttavia

dagli

Itincrari dei
i

noi riconosciamo quattro centri storici

quali, se-

guendo

l'ordine cronologico,

sono

il

cimitero de' Ss. Processo

CIMITERO DI

S.

PANCRAZIO

e Martiniano (epoca apostolica), di S. Calepodio o di S. Calisto


lici

(m

sec), di S. Pancrazio o d'Ottavilta, e dei due Fe-

(iv sec). L'ordine topografico, conservatoci

daW Jtincrario
cl'

di Sakbonrg, dalla Nolitia Ecchsiariim e dell' Itiuerario


siedchi,

Eiii-

il

seguente

S.

Pancrazio,

2"

Ss.

Processo e

Martiniano, 3 due Felici, 4 S. Calepodio. Visitiamoli con


quest'ordine.
I.

Cimitero

di S.

Pancrazio.
il

Questo cimitero ebbe anticaniente


ed
redatti

nome

di

Ottavilla

quelle stesso ricordato negli Atti apocrifi di san Pancrazio,

probabilmente nel
dell'et di

vi secolo.

San Pancrazio

fu

un gio-

vane martire

dodici anni, dei tempi forse di Dio-

cleziano, la cui storia per oscurissima. Egli fu decapitato

suUa via Aurlia, ed una matrona


deva suUa medesima
confuso con quello
Forse

di

nome

Ottavilla ne rac-

colse le spoglie e le dpose nel cimitero privato che essa possevia, via Aurlia in praedio

suo

Questo

cimitero, ben distinto nei pi antichi documenti, fu pi tardi


di

Calepodio che era dei tutto separato.


si

fino dai prirai tempi dlia pace

edific
alla

sul
fine

se-

polcro dei giovane martire una basilica che fu

dei
se-

V secolo restaurata ed ornata dal papa Simraaco


colo Onorio
I

(').

Nel vu

(^30) la riedific, cambio il posto dei sarcofago dei martire, che al tempo dlia edificazione dlia basilica (iv secolo) era stato
lasciato
nell'

nel suo

primo

luogo

ex obliquo
tra-

aulae , e colloc

abside

una

iscrizione a

musaico

mandataci zW Itiucvario
tustate

d' Einsiedcln:

Ob

insirne merit et

singulare beati Panchratii martyris beneficium basilicam ve-

confect

extra

corpus martyris

neglecti

antiquitatis

extruct

Honorius ps
martyris quod

D famulus abrasa

ruinaq. minante a fundatis noviter plebi

mole Di construxit et
vetustatis
altari

corpus

ex obliquo aulae jacebat

insi-

gnibus ornato metallis proprio loco coUocabit

(^).

(^i)

Lib. pontif. ediz.


Cfr.

Duchesne.
top.

(2)

Urlichs, Cod. Urb. Rom.

54

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Xon

essendosi mai trasportato


citt,

il

corpo del martire nel-

r interno dlia

questo luogo rimase sempre in grande


nel

venerazione;

ci spiega corne

medio evo qui

si

ag-

gruppassero tutte

Ora

quasi pi

memorie nuUa rimane


le

cristiane dlia via Aurlia.

dell'antica basilica intieramente

rinnovara nei tempi moderni. Nel


trasportati alcuni

museo Lateranense furono

frammenti

di

musaici appartenenti aU'am-

bone con

l'iscrizione in versi rimati leonini del xr o xii secolo:

Oui

legil

atlendat ad quid sacra lectio tendat.

Le
durante
lica

reliquie di san Pancrazio


la

furono profanate e disperse

rivoluzione francese.
titolo di S.

Tanto

il

cimitero che
il

la basi-

dipendevano dal

Crisogono;

che viene pro-

vato da due iscrizioni del vi secolo trovate a S. Pancrazio


e

conservate nel museo del Laterano

ttVNC

LOCVM

AVGVSTVS

ET

GAVDIOSA

SEVIBVS

CONPARAVERVST

PRESVITERIS

TITVLt SASC-CRISOGOXI ID EST PETRO PRIORE CRISOGONO SECVSDO CATELtIO TERTIO GAVDI

OSO aVARTO VEL A FILIPPO PREPOSITO BEATI MARTIRIS PANXRATI


CVTTIS AHCILLE
DE! VEL
SVB

SVB

PRESENTIA XOXNES
SS

PRESENTIA

lOHAKNITIS VIRGARI

IN

avO LOCO
ID

IMTORES
DVtCISSl

PRAEMISERVNT

LVMINA
SVVM
D

SVA

////////
avi

MELIOREM
ANNVS
4I
\ \
l

HABVERVNT
Cjl

EST

MVM
I\-

FILIVM
PACE
HIC
SVB

FLORVM
V

VIXIT
\ l j

MENS
\

DIES
j

XV

DEPOSIT VC

^
^

NON
P

IVLIAS

ERIC

CONS

l5<

REaVIESCIT
PER

IN

GAVDIOSA

SS

Q.

VIX

ANN

XXXI

D XVIIII

DP

KAU

PROEO IVS

VC CONS.
(I).

(An. 521 e 525)

Hune locum
iiasiasies h. f.

v.

/j

qui sivivoS

A R G E \ T A ri. d A C O X P A raber

mit sivi eredivus quis a


ro
in
tii

PETRO
>ji

PRES^/Zt;

saiic

Crisogcni

HIC

REQ.Higjc

pace Petronia que l'IXIT

ANXV
depOSlla

unu
in

mens

vu

dies

xv

pace suh die pr


tu

non

iun

cOXSVLA

Sxmmachi

6" Boeti viris

consullBYS

(An. 522).

(i)

De

Rossi, Inscript,

christ.

I,

440.

CIMITERO DI
Il

S.

PANCRAZIO
e
di

55

cimitero di poca estensione

poca importanza,
la

e vi si

discende per una scala


la

moderna dentro
S.

chiesa.
ri-

Presso

porta d'ingresso, una iscrizione del

secolo xv

corda che

HIC FVIT DECOLLATVS


Noi sappiaino che
il

PANCRATIVS
localit prcisa.

MARTYR.

martirio di san Pancrazio


la

ebbe luogo sull'Aurelia,


Un'altra iscrizione
antica, e
di

ma

se

ne ignora
11

loculo, posta

accanto, veraraente
1'

probabilmente anteriore a Costantino per

uso che

vi riscontriamo del

monogramma

di

Cristo adoperato corne

abbreviazione nella frase stessa

deposita in Christo.

SABINE BEXE MEREN


IN

PAGE D KAL APR DEP IN


sotterranee

Le

gallerie

sono assolutamente spogliate; e


il

ci naturalissimo perch

essendo

cimitero sempre visitato,

non poteva sfuggire alla consueta devastazione. Contuttoci un piccolo cubicolo conserva ancora la traccia di pitture, cio una barca e dlie colombe. In fondo poi ad un arcosolio vedesi una iscrizione dipinta in nero con la data consolare Acxicj
:

xal laxo'joio'j (Aetio et Istudio cons.


iscrizione

454) ('). con data consolare trovata finora nei cimiteri sotterferma all'anno 410. Un'altra
fitto

Questa

l'ultima

ranei, la cui srie si

iscrizione,

com-

pletata dal de Rossi e riportata dal Marini, appartiene all'anno dell'assedio di

Roma

da Vitige: essa non

si

trovava nelle

gallerie sotterranee,

ma dovea

stare nel cimitero sopra terra:

Hic
q.

requiescit Sebenis tinctor

V.

ann. pi. min, LXII ex

qiiib

XVII ciim inhale sua quieta pace trans


egit ctiitis corpus ne aliiul

umqtiam super

ponatur
glio

/jROHIBENS
IN'

BEATISSIMO

PAPa
ex

Vi

concede^TE

HOC LOCO SITVM EST

depst

iduuU
cellentissiMl

IVLIARIVM PC VILISARII Mri CNS ADQ.VE PATRICI


(An.
5

37).

(i) Cfr.

DE Rossi,

Inscript, christ.

I.

527.

56

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Certamente
in queste

catacombe

si

potrebbero fare ancora


ad una frana

dlie scoperte,

quantunque esse non abbiano quella estensione


in seguito

che lorosi attribuisce. Nel luglio 1898,


percorrere un' altra regione del
parte, separata per
basilica,
l'altra.

apertasi dietro l'abside della basilica (vigna Stehlin) io potei

medesimo
dall' altra

cimitero.

Questa

molto tempo

esistente sotto la

medio evo^ ed pi conservata del Vi notai un gruppo di cubicoli, uno de' quali ornato
fu visitata nel

di fiori e

d'una croce dipinta in rosso suU' intonaco della porta

d'ingresso.

Nel medio evo

vi fu

grafEta una iscrizione: pare

di leggervi la parola

CAPELLA
de' Ss.

(cappella). Sarebbe opportuno


ail'

sgombrare queste
II.

gallerie e riunirle

altra

regione cimiteriale.

Cimitero
i

Processo e Martiniano,
i

Gli Atti ed

Martirologi concordano nel dire che


carcerieri
di

santi

Processo e
raartirizzati

Martiniano,

san

Pietro,

vennero
suUa
Lucina,

poco dopo
sepolti

l'apostolo. Essi furono decapitati

via

Aurlia e

da

una
il

matrona

di

nome

forse quella stessa che diede

nome

al

cimitero della via


in via

Appia:

Tune
(').

educti foris

muros

urbis

Romae,
il

quae

Aurlia nuncupatur, gladio caesi sunt, dice


di et

Mavtirologio
collegit,

Adone

Corpora eorum

beatissima

Lucina

cum aromatibus

pretiosis sepelivit in praedio suo in are-

nario, iuxta

locum ubi decollati sunt, vi non. iulii (2 luaggiungono questa indicazione topografica: luxta formam aquaeductus , cio presso il luogo ove si fece poi 1' acquedotto di Traiano, restaurato da Paolo V. E
glio). Gli Atli poi
difficile

di

stabilit

il

luogo

di taie

cimitero, perch al di l

del cimitero di S. Pancrazio esistono parecchie gallerie di ci-

miteri cristiani;
Panfili e

e se

ne conoscono due ingressi

nella

villa

un terzo

a destra della via Aurlia nella

vigna Pelil

legrini (via Aurlia antica

N. 21).

da supporre che
si

ci-

mitero de' Ss. Processo

Martiniano

estenda tra

la villa

Panfili e la vigna Pellegrini,

con pi probabilit sotto

la villa,

CO

P. L.

t.

CXXIII,

col.

196.

CIiMITERO_jj

DE

SS.

PROCESSO E MARTIMANO

5/

VILLA PAMFILI

/ r
ROMA

ViOna Peile^nni

Gallerie cimiteriali dlia via Aurlia.

58

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


debbano comunicare
trov
la

e che le diverse gallerie

fra loro

come
ri-

sembrno

indicare le loro rispettive direzioni. Inoltre deve


si

cordarsi che in questa localit


(collocata ora nel
dei

importante iscrizione
allude alla festa

museo Lateranense) che


e

due

niartiri

Processo

Martiniano
VII

PECORI DVLCIS ANIMA BENIT IN CIMITERO

IDVS IVL DP POSTERA DIE

MARTVRORV
Si credette da molti che
i
i

martiri quivi ricordati fossero


si

figli

di santa

Flicita,

perch

interprta

il

dp postera
alla festa

die

martvrorvm come quivalente


santi,

al

giorno appresso
;

di questi

che cade

il

10 di luglio

ma

taie

opinione

non

ammissibile. Infatti sarebbe strano di trovare suUa via


il

Aureiia

ricordo, senza

rispettivi

nomi,

di martiri sepolti in

un' altra via. Poi la data vii idvs ivl segna


festa dei
figli

non
ai

il

10 luglio,
festa

di

santa Flicita,

ma

il

9, ottava dlia

de' Ss.

Processo e Martiniano, che cade

2 dello

stesso

mese

(').
si

Forse

pu riconoscere

il

centro dei cimitero nel secondo


pag. yS). Quivi infatti scorgesi

ingresso dlia villa Panfili

(:.

un' importante regione cimiteriale

con

gallerie

tagliate
e

con
con

grande regolarit, con parecchi sepolcri ancora chiusi


antiche costruzioni destinate a consolidare
vi
le

pareti

come pure

sono

le traccie

di

una

antica scala.

Alcune

filtrazioni d'a-

cqua, provenienti forse dall'acquedotto Traiano, producono dei

magnifici

stallattiti.
;

Senza dubbio

vi si

potrebbero fare imporivi

tanti scavi

chi sa che

non tornerebbe

alla

luce qualche
la se:

memoria

di

san Pietro

Da

questo sotterraneo proviene

guente iscrizione riportata dal Marini nelle sue schede vaticane

G
E

N
T

CASTITATIS VNICE FEMI NE CVIVS SEMPER CIRCA MA RITVM AMOR SINGVLARIS AP AMO PARVIT /////
mio
articolo spciale su questo argomento, nel Rmische

(i)

Vedi

il

Ouartalschrift. Cfr. Elm. d'arch. chrt. Wotions gnr. pag.

187.

CIMITERO DE
Se ora
passiamo
(al
i

SS.

PROCESSO E MARTINIANO
le

59
dlia

visitare

gallerie

accessibili

Vigna Pellegrini
vastazione. Pero

n. 21), vi

troveremo una complta de-

loculi assai spaziosi

mostrano ancora una

-If

ntre

( Villa PamfihJ
(Cimitero forse dei Ss. Proctsso c Martiniano).

grande antichit.
i

SuUa
X'".

calce di

otto o

nove

loculi

veggonsi
iscrizioni

segni

Alcuni

loculi

portano

anche

graffite.

Eccone

tre

pi chiaramente leggibili:

AMATIA

QUE VIXIT ANNOS XX


IN

PAGE

6o

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

PA
se

ASA

IN

PAGE

X KALENDAS lAS

CONSVLATV
(Fine del iv secolo).

AR CA
DI

Non rimasta Un frammento di

al

suo posto nessuna iscrizione in marmo.


il

tegola porta

bollo

EX PRAED AVG; 7, OPVS DOL EX FIG OCEANIS EX PR METTIANI ET VRBICI


Sul
sepolcro
de'
Ss.

Processo

Alartiniano,

forse

nel
re-

IV secolo, fu eretta cit

una

basilica

ove san Gregorio

Magno
:

una

dlie sue splendide omelie, nella quale leggesi


('). Il

Ad

Bb. Martyrum corpora consistiniusjraircs mci


calis

Liber pontifi-

ricorda

lavori quivi eseguiti dal papa Gregorio III (732).


i

Pasquale

I trasferi

corpi di questi raartiri

al

Vaticano, ove poi

a loro onore fu dedicato

derno

altare in

fondo
il

alla

un oratorio cui succeduto il monave traversa dlia nuova basilica.


la

Nel medio evo,


S.

cimitero e

basilica

ebbero

il

nome

di

Agata;
In fundo
:

lo si trova

cosl ricordato nel Liber ponificaJis ('):

lardario, basilica
a

B. AI.

Agathae

in Cencio

Camerario
che

Coemeterium

B. Agathae ad girulum. Affatto

ignota l'origine di quest'ultima denorainazione; pu essere


la
il

prendesse da un molino esistente in quelle vicinanze.


XIII

Dopo

secolo viene

il

pi completo

abbandono ed

oblio

per tutte queste grandi memorie.

(i)

Hom.
di

in

Evangd.

1.

II,

hom. 32

(P. L.

LXXVI,

col.
le

1237). II

principio di questa omelia,

forma nel Bnviario Romano

lezioni del

Comunc

un Martire.
Vita Sxmmachi.

(2) In

CIMITERO DEI DUE FELICI

6l

III.

dei
di

Cimitero dei due Felici.


due
essi

La questione Sembra che uno


Felice
I,

Felici
sia
il

un problema oscurissimo.
II,
la

papa Felico

cui vira c
il

avvolta nel mistero. Si creduto essere stato


martire nel

l'altro

papa

secolo; e infatti alcune compilazioni

dei Liber pontificaJis

dicono che fecit basilicam via Aurlia


d'altra

ubi sepukus

est-"^.

Ma

parte

il

Catah^^o

di

Sisto III,

conservato
lo

nei
fra
i

manoscritti di Klosterneuburg e di Gttwei


pontefici sepolti nella cripta papale dalla via
il

nomina

Appia;

e cosi

pure

Calendario filocaiano.
la stessa

questo riguardo

deve essere accaduta


Sotere,
i

confusione che per Aniceto e


a S.

quaU

si

credevano sepolti

Callisto raentre lo

erano in Vaticano.

Da

alcuni Felice II riconosciuto

come

antipapa.

suoi

Aiti, assai

leggendari, narrano che

si

sarebbe ritirato sulla via

Portuense per combattere


tire e

gli Ariani,

che sarebbe morto marlui costruita

deposto nella via Aurlia, nella basilica da


. Il

ad latus formae Traianae

Bosio avendo veduto nel paTrastevere una iscrizione


:

vimento

dlia chiesa di S. Cecilia in

che ricordava un

domnus

Flix

GAVDIOSA
POSITA
ILICA
FELICIS

DE

IN BAS

DOMNI

credette riconoscervi
di

il

nome

dei papa Felice (')

domnus
di

si

dava

ai

martiri e

non

ai papi. Il

ma l'epiteto Mommsen (")


;

vide una apologia di Felice II nel testo dei manoscritto

di

Corbia o

Pietroburgo, ritenuto dal de Rossi (J)

come una

(i)

Roma

sott.

II,

13.

(2) Die rmische Bischfe Liberiiis uiid Flix II, nella Deutsche Zeitscbrift fur Geschichtvessenchaft,

1896, pag.

167.

(5) BulJett.

1883, pag. s-60; 1890, pag. 123, 140.

62

GUIDA BELLE CaTACOMBE ROMANE


papa Liberio. nel quale
fides electa triompht.
si

difesa dell'ortodossia del

dice che

per

lui

Nicaena

L'opinione del
fatti

Mommsen non

sembra
si

affatto sostenibile. In-

nel manoscritto di Corbia

parla di persecuzioni sof-

ferte

dal pontefice; ora, al contrario, Felice II fu favorito da


e la

Costanzo

ratore ariano

condanna che Felice avrebbe inflitto non che una leggenda medioevale.
manoscritto
;

ail'

impe-

Di pi

il

di

Corbia riporta

le iscrizioni in or-

dine topografico
via Salaria ove

ora, quella di cui si parla, corrisponde alla

era sepolto Liberio e in nessun


si

modo
si

alla

via AiireVia. Ai tempi di Bosio

scopri neila chiesa dei Ss.

Coa

sma

Damiano (1582) una


il

iscrizione, nella quale

dava

Felice

titolo

di

martire:

HIC REQVIESCIT S. FELIX PAPA ET MARTYR Q.VI DAMNAVIT CONSTAXTIViM HERETICVM


Bosio
vi

riconobbe un prodigio che vendicava cosi

la

memoria

di Felice II (');

ma

quella iscrizione certamente era apocrifa.

Ignoras! l'esatta localit del cimitero dei due Felici.

IV.
Il

Cimitero

di

Calepodio.
vigna Lamperini,
terzo miglio dlia

cimitero di Calepodio
al

trovasi nella

dirimpetto

casaJe di S. Pio

F, verso

il

via Aurlia. Leggesi negli Atti di san Callisto che questo pontefice fece

deporre nel cimitero in discorso

il

corpo

di

un

prte,

Calepodio, gettato nel Tevere


lorch
il

sotto Alessandro Severo. Alin seguito


S.
il

sunnominato pontefice,

sommossa poin Trastevere,

polare, fu gettato in
e

un pozzo presso

Maria

non

si

ebbe tempo per trasponare

suo corpo suU'Appia?

fu seppeUito nel cimitero pi prossimo, cio in quello di

Ca-

lepodio.

Anche
cit.

Giulio

nel iv secolo v'ebbe

il

suo sepolcro.

(i) Loc.

CIMITERO DI CALEPODIO
Quivi aveva
sto di cui
egli edificato

63
di

un oratorio
le

in

onore

san Callicasa

vedonsi ancora

vestigia nella piccola

cam-

pestre dlia vigna Lmperini (').

L'abside, in mattoni di antica costruzione, tutto cio chc

rimane

di

questa basilicn.

L' ingresso del cimitero trovasi a poca distanza da quest'abside.


di

Esso

assai

devastato, e le gallerie sono ricolnie

macerie.

Pu con

probabilit riconoscersi

il

centro storico nell'otraccie


l'

dierna cantina.

infatti

veggonsi

le

di

un lucercongiun-

nario, corne nelle grandi cripte de' martiri, e

imbocco d'una
si

vasta galleria che va in direzione dlia basilica e

geva senza alcun dubbio con


Il

la

primitiva scala.
trasportato
nella basilica di

corpo
in

di

san Callisto fu

S.

Maria

Trastevere; ed ora nel cimitero non rimane pi

nulla di notevole.

Quantunque
seguenti

privi d'intress spciale, ri-

portero tuttavia

due frammenti

provenienti

dal

suddetto cimitero:

SAPRICIYS
dPPRIII

NON MA
lAS
FIL

///RI

///BIXIT

AN
S

NIS XI MENSI BVS VI 11 DIE


1

VIII

(i) et. Lib. pontif. Per la posizione di questo cimitero

si

vegga

la

planta a pag. 52.

^.^^^-^^H

CAPITOLO
I

III

CIMITERI

DELLA VIA PORTUENSE

C)

L'ANTICA
di

vi:i

che menava a Porto, distaccavasi dalle mura


la

Roma
di

dalla porta Xavalis, S.

quale era posta tra

le

odierne vie

Michle

di S.

Maria dell'Orto. Pi

tardi

nella cinta Aureliana fu aperta la porta Portnmsis che stava

un

(i) Index Coemelerionim eXotiiia regionum:

satos ad S. Felicem via Portuensi.

Coemeteriam ad insalCoemeterium Pontiani ad Ursuni Pi-

leatum, Abdon
In

et

Sennen
et

via

Portuensi.

Jlincrario di

Sal:^wurg:

occidental! parte Tiberis ecclesia est beati Felicis martvris. in qua

corpus eius quiescit,


tyris.

Alexandri martyris

(in viargine: et S.

Sabinae mar-

Deinde

etiara in aquilone parte ecclesiae S. Pauli adparet ecclesia

S. Aristi et S. Christinae et S. Victorae ubi ipsi pausant).

Deinde deet

scendis ad aquilonem et invenies ecclesiam S. Candidae virginis et martyris,


ibi

cuius corpus

ibi

quiescit.

Deinde descendis

in

antrum

invenies
ibi

innumerabilem multitudinem martyrum; Putnenius martyr


Milix martyr in altero loco, et omnis
illa

quieest

scit, et

spelunca impleta

ossibus martyrum.
et

Tune

ascendis et pervenies ad S. Anastasium papara

martyrem, in

alio
ibi

Polion martyr quiescit. Deinde intrabis in eccle-

siam

magnam:

sancti martyres

Abdo

et

Sennen quiescunt. Deinde


martyr quiescit.

exeas et intrabis ubi S. Innocentius papa


ocis Ss.

et

De
oc-

Martyrum:
parte

luxta

viam vero Portuensem, quae


S.

et ipsa in

cidentali

civitatis

est,

Abdon

et S.

Sennes, secsque Milex et


S.

S. Vincentius, S. Polion, S. Iulius, S.


S. Faustinus, S. Beatricis

dormiunt.

Pymeon,

Flix, S. Simplicius,

Itinerario di Gnglielmo di
et via. Ibi

Mal-

meshiiry:

et

Tertiadecima porta Portuensis dicitur


martyres Flix, Alexander,

prope

in ec-

clesia sunt

Abdon
et

et

Sennes, Symeon, Ana.

stasius, Polion, Vincentius, Milex,

Candida

Innocentia
in

Itinerario
et

d'Einsiedeln

In via Portensi extra civitatem

dextra

Abdo

Sen-

nes

Ecclesiam S. Felicis positam foris portam Portuensem a novo restauravit. Simulque et basilicam Ss. Abdon et Sennen atque beatae Candidae una cum ceteris Sanctorura coemeteriis
.

Fita Hadriani I:

in

idipsum pariter renovavit

Index Coemeterioruvi

Libro Mirabiliuin
via

Coemeterium Ursi ad Portensam. Coemeterium

S. Felicis

Por-

tuensi .

CIMITERI DELLA VIA PORTUENSE

65

poco pi
colo V
la

fuori

dalla cittA dell'attuale porta Portese; nel sel'

restaur

imperatore Onorio,
si

ma

fu dmolira sotto

Urbano VIII (1^43) qiiando


cenzo X, successore
essa,
d'

costruiroiio le
al

nuovc mura
chc
parte

del

Trastevere. L'odierna porta rimonta

pontificato di Inno-

Urbano VIII. La
1'

via

da

conduce a Porto,
via cosparsa

antico porto di

Roma, scavato da
e
cristiane.

Claudio, quando quello

d'

Ostia divenne insufficiente.

La
l dlia

di

memorie pagane
i

Al

di

porta

s'

incontravano subito
(');

prata Oiwictia, appartegli horti

nuti

Q. Cincinnato

un poco pi lungi

Cae-

saris, de' quali parla

Orazio:
is

Traus Tiberim longe cubt


e che

prope Caesaris hortos

(*),

Cesare don
(3),

al

popolo romano, corne attestano Sveil

tonio
e nei

Tacito('') e Dione. Gli scavi compiuti verso

18^0

1885 permisero di riconoscere il posto di questi giardini. Di fianco sorgeva un tempio dlia Forturia, la aedes Fortis
I-'ortunae, ricordata negli antichi calendari e

daTacito

(^),

Var-

rone
che

(^) ed Ovidio

(').

Pi
il

in l esisteva

un importantissimo cimitero giudaico,


ci

Bosio scoprl e del quale


(^)
;

indic

il

posto preciso a

Monte Verde
11

ma

le

ricerche del P. Marchi per rinvenirne

r ingresso riuscirono infruttuose.

percorso dlia strada tracciato dalle rovine dei sepolcri

pagani.

Al sesto miglio eravi

il

bosco sacro ove


il

si

radunava l'im-

portante collegio dei Fratelli Arvali presso

tempio dlia dea

Dia

aedes dcae Diae.

(1) TiT. Liv.^ Hist. III, 26.


(2)

Satyr.

I,

ix,
c.

18.

(3) Caesar,
(4) Annal.

85.

II,

41.

(>) Ibid.
(6)

De

Lat. Ling. VI,

17.

(7) Fast. VI, 775 seg. (8)

Roma

sotl.

II,

22.

Guida Calacombe romane.

66
I

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Fasti di questo collegio furono pubblicati dal Marini (')
;

Henzen (^) e pu vedersi una gran parte di essi nel museo Nazionale dlie Terme, e un bellissimo frammento nel museo del Vaticano. Dopo questo gruppo, fino a Porto non
e dair

trovasi alcun altro

raonumento notevole.
citt

si

Le rovine dlia vedono le mura

di

Porto sono presso Fiumicino; vi


il

dlia

citt,

bacino interno scavato da


di

Traiano (lago Traianello)


l'antico porto

il

porto

Claudio congiunti dalla


fianco dlie rovine del-

fossa Traiana o canale di Fiumicino.

romano sorgono
una
bella

la cattedrale e l'episcopio,

entro

cui conservasi

raccolta di antichit;
il

dirimpetto e
dell' antica

al di l dlia riva, nell'

Isola Sacra,
di

campanile

chiesa di S. Ippolito.

La borgata

Fiumicino
alla

fu fondata nel

secolo XVII, sotto Paolo V.

Ma

torniamo

via Portuense. nei secoli

La

porta Xavalis o Portiiensis, fu denominata

cristiani porta di S. Felice, in

memoria

di un martire di questo

nome, oscuro nella storia. Dalle indicazioni degli Itincrari sapmonumenti cristiani dlia via di Porto erano piamo che format! da tre gruppi, cio: il cimitero di Ponziano o dei Ss. Abdon e Sennen^^ Ursum piJeatitin, la memoria di S. Fe*
i

lice,

ed

il

cimitero de' Ss. Faustino e Batrice, o di Generosa.

Cimitero

di

Ponziano.
di

Non
Itiiierari

v'
l'

ha dubbio suUa posizione

questo cimitero;

gli

indicano chiaramente e Bosio lo ritrov

infatti sulla

destra dlia via Portuense, sopra

Monte Verde(3). Panvinio


dal

credeva che

la

denominazione drivasse

papa Ponziano
errore, perch
Callisto.

che sarebbe stato cola sepolto;

ma

ci

un

Ponziano

fu invece sepolto nel cimitero di S.

Se-

condo l'opinione

del Bosio,

il

cimitero dlia via Portuense era

(i) Gli Alti

moniunititi dci FraUlli Arvali raccolli

conimmtati,

Roma,
(3)

1895.

(2) Acta

Fratrum Arvaliuin
sott. II,

qiiae supersuiit,

Berlin,

1854.

Roma

17.

CIMITERO DI PONZIANO
la

67
di

proprit
gli

di

un
di

ricco feJele
sii

di

nome Ponziano,
i

cui

parlano

^tti

Callisto.

Questo

Ponziano abitava

ilTrastevere e radunava presse di se

cristiani.
il

E
di

[taie

chiesa
in

domestica sembra che divenisse poi


Trastevere,
il

titolo
le

S.

Maria

quale,

confiscato
di

durante

persecuzioni e

trasformato in una taverna

soldaii, fu in seguito

da Ales-

sandro Severo
pridio (').

rcstituito alla Chiesa,

come sappiamo da Lam-

Fu
aile

per caso che

il

Bosio, nel 1^18, scoprl questo cimitero.

Vi penetro non dall'antico ingresso che ancora oggi immette


gallerie,

ma

per un'altra apertura. L' ingresso attuale fu

restaurato dal cardinale Tosti, amministratore dell'ospizio di


S. Michle, cui

apparteneva questa vigna.

Gli Itlncrari ricordano in queste cat^combe

una moltituinnu-

dine di martiri

Descendis in antrum
{^')
;

et invenies ibi

merabilem multitudinem martyrum


nio, Milix, PoUione,

nominano PigmeI

Abdon

Sennen, Candida.
i

pi celebri

sono Abdon
persecbzione
i

Sennen. Secondo

loro Atti, questi due martiri


nel

erano nobili persiani venuti a


di

Roma
il

tempo

dlia terribile

Decio, forse per nascondersi

o per visitare

sepolcri degli Apostoli.


il

Secondo
martirio

Marrolgio Roiiiano puo


nel
)>.

credersi che subissero

257 sotto Valriane


Gli Atti nnrrano che

plumbatis caesi et gladio interfecti


aile fiere nell'anfiteatro,
I

furono esposti
la

quindi decapitati presso

statua di
in

Nerone.

loro corpi furono subito nascosti probaprivata, perch in quell'

bilmente

una casa
;

epoca

cimiteri

erano confiscati
via Portuense.
forse loro

poi sotto Gallieno vennero trasportati sulla


a loro

Accanto

furono sepolti

gli

altri

martiri,

compagni, Milix e Vincenzo.


il

Sul

principip del iv secolo, durante


si

secondo periodo

dlia persecuzione di Diocleziano,

riore

form un gruppo postecompostode' Ss.Pollione, Candida e Pigmenio, de' quali


gli Atti de' saiiii Pieiro e

parlano

Marcellino.

Dopo

la

pace, fu-

(i) Cfr. EIJiii. d'arch. chrt.: Kotions ^^cncruhs, png. 42.


(2)
Ui'i.

di

Sulibour.'.

J^

^.

'$^^po^ee

Parte del cimitero di Ponziano con

il

b.ittistero e la cripta storica.

CIMITERO DI PONZIANO
rono
e
eretti in

69
de' santi

questo luogo due oratori

in

onore

Abdon

Scnnen
Il

e di santa

Candida.
il

primo, pi grande, doveva rimanere sopra

sepolcro
(').

dei martiri ed

aveva

la

comunicazione con

il

sotterraneo

In

uno

di quesi

oratori, e

non

si

sa quale, nel v secolo fu-

rono sepolti due papi, erroneamente chiamati martiri dagli Itinciii, cio Anastasio I (401) ed Innocenzo I (417).
I

centri storici del sotterraneo, verso la

meta del
(").
stile

vi se-

colo, furono

ornati di pitture di stile


il

bizantino

Nella volta
di
:

dlia scala [i] vedesi

busto del Salvatore in

que-

st'epoca,

con grandi occhi

e barba: di fianco V iscrizione

DE

BONIS D GAVDIOSVS FECIT.


essere stato
di

un
le

ricco cristiano del

Questo Gaudioso pu Trastevere, ovvero un prte

questo titolo; pu supporsi che lo stesso abbia fatto esepitture


dlia cripta.
d' iscrizione

guire tutte

Un altro
a' pie'

busto del Salvatore privo

riprodotto

dlia scala [2].


e

Questa immette

alla cripta storica de' santi

Abdon
Le
si

Sennen,
il

la

quale piccola e di forma irregolare.

sinistra vedesi

sepolcro in forma di sarcofago in mattoni.

pitture
il

bizantine che

ornano

la

parete
i

esterna,

rappre-

sentano

Salvatore in atto di incoronare


il

due martiri che

riconoscono per
scritti

vestiario

persiano,

il

nimbo
i

loro

nomi

verticalmente accanto:
lati

SCS

ABDON
con

NEN.

Ai

due

altre

figure di santi

SCS SENnomi SCS


:

MILIX, SCS BICENTIVS.


queste poche parole:

Sopra questa pittura leggevasi

parimenti dipinta una lunga iscrizione, di cui non restano che

da supplirsi forse:

DE DONIS D ET SCRM ABDON. .. ET SENNEN GAVDIOSVS FECIT. I


Vincenzo non stavano
in

corpi de' santi Milix e

questo sar-

cofago. Quelli

de' santi
al

AbJon

Sennen
il

vi

rimasero progli

babilmente fino

vu

secolo; circa

640,

come dicono

(i) Presso l'anfiteatro Flavio

sorgeva una chiesa dedicata

a questi

due martiri,
Cfr.

ecclesia Ss.

Abdon

et

Sennen prope Coliseum

Cfr.

Gal-

LETTi, Man. Vat. 395 J, parte


(2)

II,

pag. 83.

Marchi,

/ moniintenti delU arti crisliane prhnilive, Qcc, pa-

gine 17-32, 220-223.

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


erano ancora nella basilica superiore
il

Itinerari,

in ecclesia

ma-

gna

ma

sotterraneo rest sempre in venerazione. Esso rac-

chiude anche un battistero [3] che fu riccamente ornato nel VI secolo. La vasca scavata in una nicchia in fondo alla

CIMITERO DI PONZIANO
cripta de' Ss.

Abdon

Sennen:

in

basso dipinta una elegan-

tissima croce tempestata di pitre, crnx gcmmaia, che sembra

voglia uscire dall'acqua stessa


data di
fiori
:

questa croce tutta circoncandelabri e vi

siiUe sue
le lettere

braccia posano due


et

sono sospese

CD. Una scena dipinta superior-

mente rappresenta il battesimo di Nostro Signore. Il baitistero doveva servire per gli abitanti dei dintorni e probabilmente eravi cola una parrocchia rurale. Antichi battisteri sono
stati

scoperti pure nei cimiteri di Priscilla e di S. Flicita;


altri

ed probabile che se ne trovino anche in

cimiteri.

Un
pag. 6S,
Mili.K

poco pi
II.

in l
^).
l

vedesi

un secondo centro

storico

{y.

cubicoH dei Ss. Pollione, Pigmenio e


particolarit:

mostrano una curiosa

non hanno porta

di

accesso,
s'

ma

solamente una
il

fenestela confessionis

per la quale

introduce soltanto
al

capo.

La decorazione appartiene ancor


fondo
S.

essa

vi secolo. Scorgesi in
e

Pollione tra

martiri
i

contemporanei Fito
55.

MarccUino [4],

e nella parete destra

Mikx

Pigmenio

[5].
ci

fianco dlia fcnestcUa di S. Poli

lione,

alcuni

visitatori

lasciarono graffiti

seguenti pro-

scinemi:

EVSTATIVS HVMILIS PECCATOR PRESBYTER SERVITOR BEATI MARCELLINI MARTYRIS ET TV Q.VI LEGIS ORA PRO ME ET HABEAS DEVM PROTECTOREM. VHVMILIS PECCATOR PRESB VESTER,//
/

suir altra parete

DIE

IIII

NAT.

SCl.

MILIX

MART ALDVS SERVVS

DEI///

PRES

BEAT A ANIMA
Pu6

IN PACE.

vedersi in questo cimitero

un cubicolo

di

famiglia con

r imagine dei

Buon Pastore ed una scena


di vino.

dlia vita reale, rap-

presentante una nave piena d'anfore con un personaggio accanto, forse

un mercante

Pi lontano rimangono

gli
il

avanzi d'una scala che discendeva da un edificio superiore;


sepolcro di S. Candida doveva rimanere in questi pressi.

72
Nel
sportati

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


IX secolo, tutti
i

corpi di questi martiri furono tra-

nella

citt;

alcuni
e

da Pasquale

a S. Prassede

quelli dei santi

Abdon

Sennen da Gregorio IV
v'

a S.

Marco
questo

(826).

Il

cimitero in seguito fu del tutto abbandonato, e dlie

antiche basiliche ora

non

pi alcuna traccia.

luogo appartengono alcune

iscrizioni tanto del

cimitero sot-

terraneo quanto dell'altro sopra terra:

EVTYCHIANO FILIO DVLCISSIMO EVTICHIVS PATER D P V A M


(')

II

IIII

DEI SERVVS

\ /-

ixerc

(m

secolo. - Pubblicata da

Mamachi).

ii

u
POMPEIA
Ykuitl
in

CABIN
KITe

NAC e TH npo
/;;s

"V^^^NA DORMIT

pace

SYMFERV

''

CO''PO
FEST,;;

SPES

NIOC
(Veduta dal Bosio).

p;;,

L' iscrizione seguente


incisi gli

apparteneva ad un vetraio
la

ed ha
il

strumenti dlia sua professione, cio

sega ed

diamante; a destra rappresentata una

finestra.

ISPECLARARIE J^ ARTIS SABIXIVS SANTIAS ANIMA DVLCIS aVI VIXIT AXXIS XLVI

M
annum

t^

(i)

Pater dolens posuit,

vixit

r,

qcc.

CIMITERO Dl
Queste ultime
vi

S.

FELICE
:

73

furono trovate rccentemente

mPTVM EST
///VIXIT

AB IPOLYTVM FOSSORE
.

AN

III

///PANCRATIVS QVI ///ON AS M AI AS


ra/<;HTINIANO
et

III

Vulente III

M GERONTI
Campo Santo
Teutonico).

(An. 370. - Sta ora nel

//OSITA PVLLA DIE III IDVS OCTOBRIS cowVLATV CALYPI ///TVS SCOLASTICVS DIE VIII KAL AVG coiisulatn POSTVMIANI IN PAGE
(An. 447 e 448 c.
s.).

LOCVS PETRI Q.VI VIXIT ANVS XXV DEPOSITVS PRI KAL \0B CONSS MAXIM! ITERUM EPATERI et Paterni.

V 1
(An. 445).

Quest'ultima iscrizione, proveniente dal cimitero sopra


terra, fu

scoperta

nel settembre

189^

nella

vigna Ercole a

venti metri di distanza dall' ingresso dlie catacombe.

Sembra
l'

doversi leggere
zione, per

il

monogramma
Deo

rovesciato che segue

iscri-

Ptri in

Ptri in pace .

II.

Cimitero

di S. Felice.

Il

cimitero

-di

S. Felice ricordato in parecchi Itincrari.

Doveva
il

essere di grande importanza perch die' per


alla

un tempo
;

suo

nome
si

porta Portiimsis e ad una parte dlia via

ma non

rinvenuto.

Senza dubbio rimaneva un poco pi


via,

lontano di quello di Ponziano e parimenti a destra dlia

imperocch a

sinistra
il

vi

scorre
dall'

il

fiume. Alcuni autori creII,


il

dettero che avesse

nome

antipapa Felice

quale,

74
giusta
la

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


leggenda,
(')
si

sarebbe ritirato

via

Portuensi in

praedio suo

vi

sarebbe

morto

nel ^6^.

Seguendo

il

Bosio
di

(^)
si

questo

nome

avrebbe indicato piuttosto un martire


Infatti gli
al

cui

parla negli Atti ai saut' Ippolilo (22 agosto).

Itimrari

non dnno mai


fu

il

titolo di

papa o

di

vescovo

san Fe-

lice dlia via

Portuense.

Questo cimitero

chiamato anche ad

insalsatos:
di

deno-

minazione proveniente forse

dalla corruzione

ad

infulatos

e che ricordava forse la tiara persiana


priva, in qualche antica pittura
santi

(iiifuJa') la

quale coil

H presso collocata,

capo dei

Abdon

Sennen Q).

m.
Generosa era
sepolti
i

Cimitero
La

di

Generosa

(^).

proprietaria di

un cimitero ove furono

santi raartiri Simplicio, Faustino e Batrice.


i

Non
sono

se
ri-

ne

fa

menzione negli Itimrari; ed

suoi
locis

martiri
Ss.

cordati solamente

aW Epiomc

libri

de

Marlynim.

Il

nome
alla

del cimitero indicato dall' iscrizione del sarcofago che


le

racchiuse

spoglie dei tre martiri,

quando furono

trasportate

chiesa di S. Bibiana Q).

-'^

MARTYRES
TI

QVI PASSI SVNT IN FLVMEN TIBERE

SVNT

IN

ET FAVSTIXVS ET POSI SVPER CIMITERIVM GENEROSES


SIMPLICIVS

FILIPPI

(i) Lib. pontif. in FeJice.


(2)

Roma

sott.

II,

16.

(5) Cfr. l'art, del ch.

Tomassetti nel Xnovo


soit.

Bull, di arch. crist. 1899,

P^g- 77(4) Cfr.

DE Rossi, Roma

III; Bull. arch. crist.

1868, pag. 25, 31,

48, 84; 1869, pag. i;


(5)

1874, pag.
si

131.
dlia

Questo sarcofago

conserva nel palazzo

canonica di

S.

Maria Maggiore.

CIMITERO DI GENEROSA
Faustino
e

75
gettati

Simplicio

furono martirizzati e
di

nel

Tevere

nelhi
ai

grande persecuzione

Diocleziano, probabil13eatrice, aiutata


li

mente

29 luglio del 505. La loro sorella


i

dai preti

Crispo e Giovanni, ne raccolse

corpi e

seppelli in

un cimitero che trovavasi al sesto miglio dlia via Portuense sotto la propriet di un certo Filippo ad sextum Philippi,
Batrice, vittima dlia

polta in questo cimitero. Verso la fine del


il

medesima persecuzione, fu anche sevu secolo (683)


:

pontefice

Leone
la

II trasport le loro reliquie a S. Bibiana

e a quest'epoca risale l'iscrizione del sarcofago gi ricordato,

corne provano

paleografia, la rozzezza del

monogramma

e l'indicazione del cimitero

che sarebbe stata del tutto su-

perflua finch

corpi fossero rimasti nel luogo del loro pri-

mitive sepolcro.

Non
al

si

sapeva altro

di

questo

monumento
le

fino alla

meta

del secolo xix, allorquando

avvennero

scoperte dal 1858

1864 presso

il

bosco dei

Fratelli Arvali
il

ed

il

tempio dlia

dea Dia. Antichissimo e


vali, e se

assai clbre era

collegio deo-li Ardi

ne faceva
la

risalire

l'origine ai

tempi

Romolo. La
iscric

sua storia e

sua organizzazione sono conosciute dalle

zioni pubblicate dal Marini


dei Fratelli tra
il

con

il

titolo

Gli Atti

moiiummti
o-

Arvali

raccolti c

commentati

(Roma

1795). Nel 1858,


l'

sesto e settimo miglio dlia via Portuense, presso


si

dierno borgo dlia Magliana,

cominciarono

a scoprire al-

cune

altre iscrizioni di questi Atti. Gli scavi fatti allora casual-

mente furono proseguiti con metodo


archeologico germanico sotto
la

scientifico dall' Istituto


dell'

direzione

Henzen che ne
qiiac supcrsunt

pubblic

risultati negli

Acta Fratnim Arvalium


il

(Berlino 1874). Si rinvenne cosi

basamento
alla

di

un tempio
altri

rotondo che fu
oWAiigiistciiDi

.attribuito

da alcuni
casale). Gli

dea Dia e da

(y odierno

stessi

scavi portarono

in luce
n.

un piccolo edificio costruito nel iv secolo (v. pag. jj, 3), che venue subito riconosciuto per una basilica cristiana, di cui non restano che l'abside ed una parte dei mri. In mezzo aile macerie si trov un frammento d'architrave con l'iscrizione
damasiana J^(///STlNO c<

VIATRICI

...

Era dunque senza

76
dubbio

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la basilica

dei Ss. Faustino, Simplicio e Batrice che

sappiamo collocata in questa localit. Dietro l'abside si pot penetrare nelle catacombe per una galleria [i] la quale condusse subito
al

sepolcro dei martiri [2].


difficile di

Dallo studio dei luogo non

ricomporre Tepidurante
la

sodio dlia deposizione dei corpi di questi santi

persecuzione
tuense
erayi

di

Diocleziano. In questa parte dlia via Poril

una cava;

bosco sacro era stato nel quarto


essere che
il

secolo abbandonato e

pu

collegio degli Arvali


il

fosse stato sciolto o avesse trasportato altrove

luogo dlie

sue riunioni,
riori alla

infatti

quivi

non

si

rinvennero iscrizioni postelocalit era

meta dei
i 1'

secolo.

La

divenuta perico-

losissima ed
ladri,
Il

passeggeri venivano derubati ed assassinati dai


attesta

corne ce

una

iscrizione funbre proveniente di

e forse cristiana:

IVLIO TIMO

THEO
XIT
XXVIII

Q.VI VI

M ANXIS P 0" VITAE IX


.

NOCENTISSIME DECEPTO A LATR ONIBVS CVM ALVMNIS N VII OTACILIA NARCI SA COIVGI DVL

CISSIMO
Il

gomito prodotto
i

dal

Tevere

ai piedi dlia

coUina deve

aver fatto fermare

cadaveri dei martiri precipitati nel fiume;


i

ed essendo allora confiscati

cimiteri, Batrice, invece di trafratelli

sportare le reliquie dei suoi

vicino alla
1'

citt,

li

avr

nascosti nella prossima cava presso


vali. Il

antico bosco degli Aral

cimitero che

si

svolse intorno

sepolcro dei martiri,

non ebbe mai una grande


di

estensione, perch fu
di

un cimitero
Alessandro

campagna, povero

rozzo corne quello

S.

sulla via

Nomentana.

CIMITERO DI GENEROSA
Probabilmente
hi basilica [5]

n
Damaso.
quelle
di

fu costruita d;i s\\\

Vi
del

si

riconosce
iv;

intiitti la
i'

costruzionc mista dlia seconda meta


dedicatoria,

secolo

iscrizione

simile

V U
J/'

>z_J^

*^

Cimitero

di

Generosa.

S.

Gennaro

e di S.

Ermete

fu

senza

alcun dubbio

comepi-

posta da questo papa; e potrebbe restituirsi cosi:

Beatissi-

mis martyribus Faustino, Viatrici


scopus
fecit .

et

Simplicio

Damasus

Parecchie iscrizioni, alcune dlie quali con data

78
consolare
si

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


trovarono nello scavo ed oggi
si

veggono

parte
tra-

nella basilica e parte nell' interno del cimitero

ove furono
abside e

sportate per raaggiore conservazione.


locate nel

Le seguenti erano
ail'

col-

pavimento

dlia basilica innanzi


:

ci in-

dicano l'et dlia sua costruzione

BENEMEREXTI ELIO OLI.MPIO Q.VIESCET IN PAGE OBITVM FECIT DIE III KALD IVLIAS DEPOSITVS DIE KALD SS COXS ANTONIO ET SVAGRIO VVCG CONS
(An. 382).

ITEMaVE BENEMERENTI FILIE EUE MALLONIE QVIESCET PAGE QBITVxM FEGIT DIE VIIII KALDS DEGEMBRES DEP05ITA DIE VIII KALDS SS CONS DD NN ARGADIO III ET HONORIO II AAVi/// CONS LOGVM A FVNDAMENTIBVS MARMORE ABIA/// ADORNAVIT SOCERO ET CONIVGI SVE VICTOP///
IN
(An. 394).

Comunemente
tiri.

edificavasi la basilica sul sepolcro dei


e

mar-

Qui

al

contrario,
di

forse

per
a

evitare

un

forte lavoro,

la

si

costru'i

fianco

come
in

S.

Wilentino.

La

fencstclla
la

confcssionis

era praticata

fondo
l'

ali'

abside, sopra

sedia

episcopale e permetteva di vedere


galleria, iutroitns

interno del santuario.


dall'

Una

ad martyres, immetteva poi


la

oratorio al

sepolcro [2]; ed era questa

sola strada d'accesso, perch,


la cripta

come

si

riconosce dalle rovine, alcuni mri separavano


si

storica dalle gallerie, aile quali

andava per uno spciale

in-

gresso con scala

[i].
la

Secondo

il

de Rossi,

costruzione dlia basilica risale circa

all'anno 382. Coinciderebbe

adunque con
di

il

trionfo di san
e

Da-

maso
che
riali
il

nella questione per l'altare dlia A'ittoria:


sia

pu essere
mate-

che detta basilica

una memoria

questo trionfo. Si disse


i

papa avesse adoprato per questa costruzione

del

tempio dlia dea Dia; ma,


i

oltre

che una legge prosi

teggeva ancora

monumenti

pagani,

non

mai trovata

nel cimitero e nella basilica una sola iscrizione deli Arvali

CIMITERO DI GENEROSA
adoperata dai
cristiani
di

79
quando Simtesti-

nel iv secolo. Del resto


i

niaco fu accusato

violenza contre
egli
si
:

cristiani profanatori dei

monumenti pagani,
monianza
fatta

appell per sua difesa alla

di

san

Damaso
alla

avrebbe ci fatto se

Damaso
in

stesso

avcsse cooperato
pi tardi,
le

distruzione dei tempi?

La

distruzione fu
tutte

iscrizioni arvaliche

furono disperse

le parti; se

ne rinvcnnero sulla via Labicana, suUa via Appia


Valentino sulla via Flaminia.

e perfino a S.

Dopo
stesso,
il

la

basilica

Damasiana, piccola

corne

il

ciraitero

monuniento

pi insigne la cripta dei martiri [2].


si

Essa di forma irregolare. Vi

ammira una

bella pittura
:

non
nel

anteriore al vi secolo. Vi sono effigiati cinque personaggi

mezzo

il

Salvatore con

il

nirabo
Ss.

cruciforme; a destra,
Viatrice

indicati

dai rispettivi

nomi,

SiiiipJicio e

(forma

primitiva dei

nome)

a sinistra 5. Faushiiano o Faustino ed


5.

un santo sconosciuto,
I

Rufiuiano.

quattro santi portano corone in


la

mano; onde
Il

il

quadro

rappresentava
Salvatore,
i

Coro?iatio

niariyniin.

nimbo,
verticale

il

tipo dei

costumi
stile

la

disposizione

dei

nomi

indicano lo
forse per
i

bizantino. Dietro la pittura eravi


fratelli;
il
i

un

bisofiiiis,

due

dei sepolcro di S.

Batrice

non podalla

trebbe indicarsi
in

posto preciso.

Sono

tuttora

riconoscibili

questa

cripta

danni ed

cambiamenti prodotti

traslazione dei 683.

Quasi
ornato
l'altre

di

rimpetto

alla

cripta storica v'


di

ha un arcosolio
tutte

di

pitture.

Quelle

sinistra
il

sono

deperite

di destra

rappresentano

Sacrificio di
il

Abramo con

le

traccie dei

nome

ABRAHAM
'

Bnon

Pastore, la cui tunica


la

porta

la

croce

gammata ni con

sopra

parola

PASTOR.

Nel fondo dell' arcosolio si ravvisa la figura incompleta di una donna orante. La pittura non posteriore al iv secolo:
il

de Rossi congettur che questo potesse essere stato

il

se-

polcro di Generosa,

ma

le

sue dimensioni sembrano troppo

piccole per taie attribuzione.


II

cimitero fu frequentato fino

al

vu

secolo. \\

si

form

8o

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


un cimitero
all'aperto,

sopra, corne quasi dapertutto,

che veiine

adoperato
Itinerari. I

fino

al

v[i

secolo e

che pure

ricordato negli

corpi dei martiri trovansi ora parte a S. Bibiana,

parte a S. Maria Maggiore.

Furono
scavi
;

gic

ricordate

parecchie

iscrizioni
:

trovate

negli

ora eccone alcune altre pi notevoli

gr EVTYCIO /^f BENEMEREXTI CONZVGI g< INCOMPARABILI ER MIONE COIVX EIVS FECIT ET SIBI IN PAGE DEPOSITVS XII KAL MARTIAS Q.VI BIXIT AXNIS LXXXV MENSSES VII DIES IIII

AVR

VINCENTIE BENEMERENTE IN PAGE

ANNOS PM LXXX IDVS DECB REQEMDE ET CLEARGO GOXS [>


Q.VE VIXIT

EXIVIT D

III

La data posta bris Ricomede


dlia
Il

in questa ultima iscrizione a et

Idus

Decem-

Clearco consulibus, precisamente quella

morte

di

san
di

Damaso
si

(ii dcembre 384).

cimitero

brve circuito e rozzo,

ma

abbastanza

ben conservato,
ed
fita

e vi

veggono

molti loculi ancora chiusi

intatti.

In uno

di questi
la

nella

cake con

data del consolato di

pu6 vedersi una iscrizione grafModesto ed Arinto


seguente
:

che indica l'anno 372, nel

modo

///VLA

DEFVNCTA EST

DIE

TE M

RI V

CONSS MODESTO ET ARENTEO


il

Recentemente

ch.

Hlsen

attribul a

questo cimitero, e
il

forse air ingresso dalla parte dlia basilica,

seguente fram-

CIMITERO DI GENEROSA
mento trovato
strada chc
in

8l
accenna forse
:

questi dintorni, in cui


al

si

alla

conduccva

sepolcro dei santi

HOC ITERE INVIS/// SED TITVLI ING/// EXIMIVM VITAE T///


MARTYRIBVS/// HINC ITER AD/// HORREN///
Essa fu cosl restituita dal dotto epigrafista
:

HOC ITERE

INVISw sanclomm

corpora fralnun

SED TITVLI INGt!/i// Virha dlore %vi EXIMIVM VITAE Tukranl qui sanguine

fructum

MARTYRIBVS
HORRENrf/H

Chiistl

hau

fuerat requies

HINC ITER AD

Sanclos quos impia turba Getavum

dictu scdibns expulerat.

L' ultimo distico fu dal


restauri eseguiti nelle

medesimo posto
i

in

relazione

ai

catacombe dopo
di

guasti dlia guerra

gotica ne! vi secolo

(').

La Commissione

archeologia sacra ha test deciso

di

mano ai monumento che


metter
Dlie

lavori di restaure e di sistemazione di questo

era restato da lungo


cristiane di

tempo
si

in

abbandono

(").

memorie

Porto

tratter nel Capitolo

dei Cimiteri suburbicari.

(i)

Nuovo

Bull, di arch. ciist. 1900, pag. 121 seg.

Si spera di potcr

presto ricuperare questo importante

frammento

e collocarlo

nuovamente
fu data dal

neir antico oratorio dei martiri.


(2)

Una piena
nel

illustrazione dei
III dlia

cimitero di

Generosa

DE Rossi

tomo

Roina solUrranea, in appendice.

*^^?^

Guida Ciitaccmbe romane.

^^^^^-^-^^^-^-^^^^-^^^^^^^

LIBRO SECONDO
I

Cimiteri Cistibcrini

CAPITOLO

LE MEMORIE CRISTIANE DELLA VIA OSTIENSE ()

LAQuesta
di di Malta.

via Ostiense cominciava dall' antica porta


era posta fra l'Aventino ed
dlie
il

Tri^cmina.
sulla linea

Tevere,

prolungamento
la

mura

di

Servio TuUio, ritrovate nella

l'Aventino tra

chiesa di S. Prisca e

villa dei

Cavalieri

Nella costruzione dlie mura Aureliane

(a.

272)

le

fu sostituita la porta Ostiense la quale

dopo

il

v secolo prese

(i) Index Coemetcrioruin e Notitia regiofium:

Coemeterium Comodi Sal:;bourg:

dillae ad S.

Felicem

et

Adauctum
et

via Ostiensi

Itincrario

Et sic vadis ad

occidentem

invenies S. Felicem episcopum et


et sic vadis

mar-

tvrem,

et

descendis per gradus ad corpus eius,

ad S. Paulum

via Ostiensi, et in australi parte cerne ecclesiam S.

Thedae supra monin

tem positam,

in

qua corpus eius quiescit


In

in

spelunca

aquilone parte

Jccis

Ss.

Marivnim:

parte australi civitatis iuxta

viam Ostien-

sem Paulus

apostolus corpore pausat et Timotheus episcopus et martyr,

de quo meminit liber Silvestri, ibidem dormit, et ante frontem eiusdem


basilicae oratorium est

Stephani martyris. Lapis

ibi,

quo lapidatus
est, et

est

Stephanus, super altare est positus. Inde haud procul in meridiem mo-

nasterium est

aquae

Salviae, ubi

caput S. Anastasii

locus ubi

decollatus est Paulus. Prope

quoque basilicae Pauli ecclesia S. Theclae est, ubi ipsa corpore iacet. Et non longe inde ecclesia S. Felicis est, ubi ipse dormit, cum quo, quando ad caelum migravit, pariter properabat Adauctus, et ambo requiescunt in uno loco. Ibi quoque et Nomeseus martyr cum plurimis
vocatur, quia iuxta
iacet .

Itincrario di Giiglidmo di

Mal-

meshtiry: Duodeciftia porta et via Ostiensis dicitur,

modo

porta S. Pauli

eam

requiescit in ecclesia sua.

Ibidemque Timotheus
Flix et

martyr,
ctus et

et

non longe

in ecclesia S,

Theclae sunt martyres

Adau-

Nemesius. In aqua Salvia

est caput Anastasii martyris .

Iti-

tierario d'Einsieddn:

Inde ad portam Ostiensis; indeque per porticum


et de Menna usque ad S. Paulum apostoIndex CoemeAdauctum et Emeritam . Coemeterium S. Cvriaci via Ostiensi .

usque ad ecclesiam Mennae,


lum. Inde ad S. Felicem
terioruin c
et
:

libre Mirahiliuni

86
anche
il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

nome

di S.

Paolo.

Due

vie passavano sotto gli archi

di questa

nuova porta:

sotto

T arco di sinistra la via

Laula

rentina, che dirigendosi verso le

Aquac Salviae andava

a ricon-

giungersi alla via Ardeatina; sotto quello di destra

via

Ostiense

(').

Lo

stato attuale dlia porta Ostiense dei

tempi

di Belisario (vi secolo).

La

via Ostiense era clbre per


si

suoi

monumenti
le

e se-

polcri, dei quali

veggono qua

e l gli

avanzi dentro

vigne,

cominciando
Alcuni
anni

dalla notissima piramide di

Caio Cestio

a fiance

dlia porta e racchiusa in parte dentro le

or

sono,

nel

costruire
di

il

mura nuovo

di

Aureliano.

coUettore, a

sinistra dlia via attuale,


si

poco prima

giungere a S. Paolo,

trov una linea

di

colombari abbastanza ben conservati.


via, cio
il

Uno dei
vanoi

borghi traversati da questa


il

Ficus Alexmidri

esistente circa

sesto miglio, aveva

un porto ove approda-

battelli, e di cui

rimangonole

vestigia:

Ammiano

MarcelIII,

lino racconta che qui fu sbarcato l'obelisco di

Totms

oggi esistente nella piazza dei Laterano('). Gli Itinerari ricor-

dano
S.

in questa via quattro


il

memorie
di

cristiane: la

tomba

di

Paolo con

piccolo

cimitero

Lucina,

il il

cimitero di sepolcro dei

Commodilla ovvero dei martire S. Timoteo ed


I.

Ss. Felice e
il

Adautto,

cimitero di S. Tecla.
di S.

Sepolcro

Paolo.

Il

martirio di san Paolo avvenne molto probabilmente nel-

l'anno 67 (3). Gli Ati apocrifi dicono che l'Apostolo fu decapitato ad Aquas Salvias: e presso un pino, aggiunge una compilazione greca pubblicata da Thilo
('*):

E: |j,aaav

y.7j.o-j\ivrr^v

Axxo'jai 2^a3:a -Xr^al toO Svooo'j toO atpo^ou.

Una

iscri-

zione di san Gregorio

Magno

dell'

anno 604, conservata nel


ddla via Ostiense
e

(i) Cf.
sul

Stevenson, Osservaiioni

sulla topo^rafia

cimUero ove ju sepoUo Vapostolo san Paolo, nel Xuovo Bull,

di arch. crist.

1897, pag. 283 seg.


(2) Rf. gest.
(j)

XVII,
d'

4.
17.

Cf. Elm.

arch. chrt.: Xoiions gnrahs, pag.

(4)

Programmata Passhalia, Hake, 1837-38.

SEPOLCRO DI
museo
di S.

S.

PAOLO
fatta

87
da quel papa

Paolo, ricorda

Ui

donazione

del fondo dlie

Acque

Salvie alla basilica dell'Apostolo (').

Era giusto,
il

ivi si

dice, che al culto del santo

Apostolo servisse

luogo del suo martirio:


illa ei

Valde incongruum ac esse duspecialiter possessio


est

rissimum videretur ut
in

non

serviret

qua palmam sumens martyrii, capite

truncatus ut viSalvias

veret: utile iudicavimus

eandem massam, quae Aquas

nuncupatur,.

..

cum

Christi gratia luminaribus deputare (*).

Topografu dei dintorni

di

S. Paolo.

Infine quivi

si

venerarono sempre
ai santi

tre santuari,

uno dedicato
e
il

san Paolo, l'altro

Vincenzo ed Anastasio,

terzo a

san Zenone; e vi fu anche un cimitero. Negli scavi del 18^9


vi
si

trovarono

_delle iscrizioni cristiane,


storici,

dcUe quali per nsscoprirono pure dlie

suna conteneva ricordi

vi si

costruzioni del iv secolo Q).


(i)

Consta

di

un framraento, inciso

sul

marmo,

d'

una

lettera di

S. Gregorio, Epist.

(2) Cf.

XIV, 14 (P. L. t. LXXVII, Mai, Script, vet. V, pag. 213.

col. 131S).

() Cf.

DE Rossi,

Bull.

1869, pag. 81 seg.

88

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Secondo
gli

Atti

apocrifi

ed

Martirologi,

il

corpo

di

san Paolo fu sepolto sulla via Ostiense nella propriet d'una

matrona

cristiana per
alla

nome Lucina

(').

Queste testimonianze
Caio

molto posteriori

pace dlia Chiesa, sono confermate da

documenti

assai pi antichi, cio dalle parole del prte


d'

(m

secolo) e poi dai passi

Eusebio, di sant' Optato


('). Il

di

Mi-

levi, di

san Girolamo e di Prudenzio


neir area di Lucina
ivi

corpo dell'Apofino

stolo sepolto

resto

che fu

trasportato

al

nascondiglio dlia via Appia


i

(a.

258) insieme
ai
il

a quello di san Pietro; e


rispettivi sepolcri,

due corpi ritornarono poi

loro

probabilmente due anni dopo sotto


restituiti

papa
cimi-

Dionisio,
teri

quando cio da Gallieno furono

Q.
Fin dal
i

secolo Anacleto aveva costruito un piccol oradi S.

torio sulla

tomba
il

Paolo

ma

Costantino, secondo cio

che narra

Liber pontificalis,

ivi

costrui

una
s al

basilica (a.

324

o 325). L'iscrizione che

ancora vedesi

sarcofago, guarsi ail'

dando neir interno


stantiniana.

dell' altare

papale (e che qui

riproduce)

a giudizio di vari archeologi

pu appartenere

epoca co-

^v
Sotto
il

APOSTOLO MART
di

pontificato

Gregorio

XVI

torn

alla

luce

questa iscrizione incisa sopra una dlie grandi pitre che racStevenson, L'area
Lucina
via Ostiense nel

(i) Cf.

di

siiila

Kuovo

Bulktt. di arch. crist.

1898, pag. 60 seg.

(2) Cf. Elm. d'arch. chrt.: Notions giiaUs, pag. 8.

(3) Ibid, pag. 50.

SEPOLCRO DI
chiudono
il

S.

PAOLO

89

sarcofago deirApostolo:
pietra
h:i

PAVLO APOSTOLO
due rettangolari ed uno

MART.

Qaosta

tre

fori,

circolare, che

dovevano

servira taiito par bruciarvi gli incensi

nel giorno dlia festa, corne per farvi discendere gli oggetti

con

quali

pellegrini desideravano toccare

il

sarcofago.

tre

piccoli pozzi

che
il

si

aprono

sulla superficie del

marmo, corne
e coil

ha riconosciuto

P. Grisar,

sono d'ineguale profondit

municano

fra loro.

Gregorio

XVI

ebbe l'idea

di fare aprire

Sezione dei pozzctti perpenJicolart

alla

tomba

di

S. Paolo.

sepolcro;

ma

poi

cambio d'avviso per

le

che avevano consigliato a Clmente VIII


sarcofago di san Pietro.
assicurazione
Il

medesime di non
di

ragioni
aprire
il

de Rossi diceva

avre avuto
papa.
l'

formale

di

ci dallo stesso sagrista del

La

basilica

Costantiniana non era grande ed aveva

in-

gresso sulla via Ostiense, in quella parte cio ove trovasi


l'abside dell' attyale edificio.
costru
la

Nel ^S6, \'alentiniano


riproJuce
il

II
la

ne

ri-

una nuova
che scrisse

di cui l'odierna basilica

forma,

grandezza e l'orientazione.
l'

noi conosciamo

testo dlia
al

lettera
di

imperatore

in

questa occasione

prrfetto

Roma
(i)

Sallustio('). L'opra di Valentiniano fu proseguita da

Baronio, Annal,

an.

585.

90
Teodosio
e

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


compiuta poi da Onorio, corne
dell'
ci

attesta

l'

iscri-

zione musiva

arco trionfale:

TEODOSIVS CEPIT PERFECIT OXORIVS AVLAM DOCTORIS MVXDI SACRATA.M CORPORE PAVLI

Galla
nel

Placidia,

sorella

dell'

iraperatore
la

Onorio, morta

450

deir ra crisriana, continua poi

decorazione sotto

Musaico deir arco

trionfale.

gli auspic di

papa Leone

e ad essa

si

riferisce

1'

altra iscri-

zione che ricorre in giro

sull' arco.

PLACIDIAE PIA ME\S OPERIS DECVS OMXE

PATERM
ritratti

GAVDET PONTIFICIS STVDIO SPLENDERE

LEOXIS.
dei

A
ma
si

quest' epoca

appartengono

forse

celebri

papi, dei quali

una parte

fu distrutta nell'

incendie del 1825,


i

fortunatamente se ne poterono salvare

pi antichi che

conservano nel museo del monastero. Taluni hanno pre-

SEPOLCRO DI

S.

PAOLO

91
;

teso di riconoscere in questi affreschi un' opra medioevale

ma
al

il

loro

stile
I

certamente antico e

si

possono

attribuire

secolo v.

pontetci

Simmaco, Oraisda, san Gregorio


altre

Magno

aggiunsero poi

dcoration!

alla

basilica.

Una

ricostruzione parziale ebbe luogo sotto


a quest' epoca
diffrente

Onorio
dell'

Il[ nel

1226;

deve assegnarsi

il

inusaico

abside

molto

da quello dell'arco trionfale che

di stile bizantino.

!^)l3U^:^|j^>-T'gi^^><rli;':-^-vi''^^^

fe.,^
Musaico deir abside.
Il

cimitero di Lucina, ove fu sepolto san Paolo,

venne
le

assai

danneggiato, corne pu6 focilmente comprendersi, per

costruzioni dlia basilica. Bosio racconta che alcuni vecchi

de'suoi tempi avevano potuto penetrare in un sotterraneo;

ma
(').

questo doveva essere una parte dlia primitiva confessione

destra dell' abside, probabilmente nella stessa posizione che


la

occupa

cappella

di

S. Ciriaca a S.

Lorenzo,

si

trovava

(i)

Rom.

sotl.

III, 2.

92
un

GUIDA DELLE CATACOMBE ROiMANE


oratorio di
S. Giuliano,
ci

presso
ivi

il

quale

si

entrava

nel

sotterraneo. Bosio
esistente nel

dice che
di

stava una
:

iscrizione

ora

monastero

S.

Paolo

/'/ANCTI
I ! I I I

NOMIXE DEI PATRIS OM\IPOT///S ET DOMINI N05TRI lESV /[\ FIL/// V yf\ PARACLET EVSEBIVS IMFA///ORAVIT CIMITERIV TOTV///
!

I ! I I I I I I I I ! I

I ! I I ! I I I I I I

I ! I I I

I I 1 1

///OLVMNAS IN PORTICOS PICTVR,7/VAS IN RVINIS ERAT TOTA

SE///

EVM TEGVLAS ET TAB///A ET XCVTOS ET MATERI/// y//TOTA BALINEN MARMO/AUVE MINVS ABVIT ET SCAMNA/// ;///TRAS SPECLARA ITEM IN S///ERIORA MARMORAVIT PAL/// ///OSTRA INCINOS ET CLABES ///OSVIT VT POTVIT VSaVE D/// y//SET IN SECVLO FECIT RELiaV/// ///ABRICA QVANDO EXIVIT
///TV

D///

///CVLOR MISIT ALVMNIS

SVI///

///CVNIA ET IPSI FABRICAVE

RVNT INTROITV AT MARTYRES ///ODEST IN PVBLICV A FVND/// MESSAS AT MARTYRES ///O TAS FECIT AQ.VAM IN VALLN/// ///PER MAGNANA FECIT AT CON///A CVBICVLV ET CANCELLV FEC/// y//CAVSA FVRES FECIT CIAMVL/// A LA FACENT ITEM SART/// ;// A SVSCEPIT SIGILLA IXaVE POR///0 SVIT COMPODIOLA///
///BRICABIT

Questa
r
basilica

iscrizione

del

vi secolo
il

la

prima che

ci

ricordi

introihis

ad martyres, cio
confessione.

passaggio che conduceva dalla


altresi

alla

Essa

importante
di S.

perch

indica

lavori che

vennero eseguiti nel santuario

Paolo

e nel cimitero. La frase /^zbricavit messas (mensas) ad martyres vuol dire che erano srati eretti degli altari innanzi aile
reliquie dei martiri.

Secondo questa
di

iscrizione,

l'

ingresso era

riccamente decorato, ornato


Il

marmi

e di pitture.
in origine
lo

cimitero di
ail*

Lucina doveva essere

Mn area
ed

sepuJcraUs

aperto.

La

via Ostiense,

secondo

Stevenson,
il

passava

tra

la

collina e l'abside

dell' attuale

basilica;

triangolo che essa formava con

una strada trasversale che


papale delimitava Yarea

passava dietro

il

posto

dell' altare

del sepolcro di S. Paolo. Valentiniano II avrebbe soppressa

questa via trasversale

per

costruire

la

nuova

basilica, pi

grande

di

quella di Costantino. Tuttavia quest' opinione

non

SEPOLCRO DI
accettata

S.

PAOLO
il

93
Borsari (')
la

da

tutti gli

archeologi. Recentemente

ritornato

ail'

antica

opinione,

che

faceva

passare

via

Ostiense primitiva dietro l'abside dlia basilica Costantiniana


e

che attribuiva a Valentiniano l'odierna direzione

di

questa

strada.

S.

probabile che

pi tardi, nell' altro

lato dlia via,


al

si

stato scavato

un sotterraneo corne appendice

sepolcro di

Paolo
II

e che di l

provengano

le

due

iscrizioni consolari

del

secolo copiate dal Boldetti in queste vicinanze senza

indicarne la prcisa localit ('):

/'M ''

XXX SVRA ET SENEC-COSS


(An. 107).

SERVILIA
PIS

ANNORVM

XIII

ET BOL COSS

(An.

m).

Ed

notevole che queste due iscrizioni cosl antiche siana

State trovate

precisamente presso un cimitero apostolico, Di

consolari pi antiche ve n' una sola (a. 71) conservata nel

museo Lateranense, ma

se

ne ignora

la

provenienza.

Bi-

sogna poi giungere fino all'anno 217 per trovare un'altra data consolare su di una iscrizione cristiana. L' iscrizione delr anno

era incisa nel


il

marmo
non

quella del 107 era


,

graflFita

sulla calce:
il

numro

XXX

corne opin

il

Boldetti,

numro

dei corpi

deposti nei loculi,

ma

piuttosto quello

degli anni del defunto.

Ad
tomba
ed

ogni

modo ben poco


di

noi

sappiamo fino ad ora su


l'

questo cimitero

Lucina che ebbe

onore

di

contenere

la

apostolica; e sarebbe desiderabile che un'accurata esploci

razione
i

permettesse di riconoscerne con precisione

la

forma

limiti.
ri-

Altre antiche iscrizioni furono pure qui rinvenute, che

porteremo qui appresso; alcune

si

conservano nel museo del

(i) Notifie degi scavi, (2)


I'

1898, pag. 4J2.


78, 79. Cf.

Boldetti, Osservjiioui, pag.


5'

de Rossi,

Inscript. chrisl^

pag-

7-

94
anteriore

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

monastre. La seguente del


ail'

secolo e per conseguenza

edificazione dlia basilica ('):

AVRELL\ DVLCISSLMA FILL\ QVAE DE SAECVLO RECESSIT


VIXIT
.

A\X

XV

II II

SEVERO ET QVIXTIX
(An. 235).

COXSS

Quest' mitero
Ss.
di

altra

prova una relazione


e
il

di

dipendenza

tra

il

ci-

Lucina

prossimo

titolo di Fasciola (chiesa

dei

Xereo ed Achilleo):

CINNAMIVS OPAS LECTOR TITVLI FASCIOLE AMICVS PAVPERVM


QVI VIXIT ANN^XLVI^'wENSgf VII D
VIIII

DEPOSIT IN

PACE^KAL MART^

GRATIANO

IIII

ET MEROBAVDE CONSS
(Monastero
di S.

Paolo. - An. 577)

(2).

Il

Marini

ci

ha conservato

una iscrizione con


il

la

data

consolare del faraoso

Nicomaco Flaviano,

nemico
Paolo

di

san Da-

maso; era

stata scoperta presso la porta S.

e probabil-

mente veniva dal cimitero dello stesso nome, ove essa racchiudeva un sepolcro per quattro posti {lociis quadrisomus) appartenente ad un marmorario
:

DEP III IDVS MAII OSIMVS QVI VIXIT ANNVS XXVIII QVI FECIT
SEPTE BENEMERENTI IN PAGE CON SVLATV NICOMACI FLABIANI LOCV MAR MARARI Q.VADRISOMVM

CVM CONPARE SVA ANNVS


VIIII

MEXSIS

(An.

59:1)

(3),

Ecco ora quella di un fornaio dlia XII regione civile, Piscina publica, poco discosta dalla via Ostiense. L' istru(i) Cf.

DE Rossi,
.

Inscript.

chrhi.

I,

pag.

12.

Quintino

per

duintiano
(2)

Ibid.

pag. 224.
183.

(3) Ibid. pag.

SEPOLCRO DI
niento dlia professione che
si

S.

PAOLO
il

95
testo rappresenta

vede sotto

una misura

di

grano

HIC EST POSITVS BITALIS PISTOR MIA///

HIC ES RG XII Q.VI BICXIT AN NVS PL MINVS N XLV DEPO SITVS IN PACI NATALE D OMNES SITIRETIS TERT

IVM IDVS FEBB CONSVLA TVM FL VINCENT! VVC

CONSS

TT-O
(Mouastero
di

S.

Paolo. - An. 401) ()

La

festa

quivi

ricordata

del

Natale

domnes

Sitiretis

quella di santa Sotere (11

febbraio).

HIC POSITVS EST BENEMERITVS EL

AS,//

VESTITOR IMPERATORIS QVl VIX';' DEPOSITVS D VIIII KAL SEPTEMBR/// DOMINI N HONORI AVG VI CCSS

(An. 404).

HIC QVIESCIT IN PACE FL CELERINVS VD SCRINIARIVS NL PATRICIAE SEDIS DEP D IIII ID NOVEMB Q.VI VIXIT ANN XXXIII PLM DN PL VALENTINIANO VII ET AVIENO VC~ S

(An. 450)

(2).

Qiieste due iscrizioni che ricordano un personaggio dlia


corte d'

Onorio

(-'')

ed un

vir

devotus, scriniarius inlustris


('*).

patriciae sedis ,

sono oggi perdute


Inscrip.
christ,
I,

(i) Cfr.

DE Rossi,
330.

t.

pag. 212.

(2) Ibid. pag.

(3) Ibid. pag. 226.

(4) M.\RiM, Papiri diplomatie!, pag. 258.

g
Infine
al culto

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


l'

iscrizione

d'una pia donna che s'era consacrata

dei martiri:

MAXDROSA HIC KOMINE OMNIVM GRA TIA PLEXA 0* FIDELIS IX XPO gf EIVS MAXDATA RESERVAXS [^ MARTYRVM OBSEQ.VIIS DEVOTA TRAXSEGI FALSI SECVLI VITAM gf VXIVS VIRI COXSORTIO TERQ.VINVS COXIVNCTA FER AXXOS f^ REDDIDI XVXC DXO 5f RERVM DEBITVM COMMVNEM VIIII KAL 0" OMXIBVS OLIM 0" Q.VAE VICXIT ANN S^ PLM f^ XXXIII DP

FEBRVARIAS COXS J^ AGIN'AXTI FAVSTI VC


(Monastre
di

S. Paolo. -

An.

483).

Nel prato che


il

vicino al

monastero

dove estendevasi

cimitero
di

ail'

aperto, furono rinvenuti parecchi sarcofagi ed

avanzi

portici e di colonne. I

due sarcofagi pi importanti

sono conservati nel museo Lateranense.


chiamato dal de Rossi
gi pubblicato e

Uno

di

questi

era

il sarcofago teologico , perch rap-

presenta un piccolo compendio di Bibbia figurata. Esso fu


descritto

da noi nel primo volume degli


al

Elments

(').

Il

secondo, che coUocato in fondo


le

vesti-

bolo deir ingresso del suddetto museo, rappresenta

consuete
vi

scne dell'Antico e
i

Xuovo Testamento;
personaggi, e
al

nel

mezzo
si

sono

busti di

due
di

illustri

disotto

vede un prosan Gre-

fra in atto

le2[o;ere

un volume.
l'

Nel monastero,
gorio
I

oltre

iscrizione
si

dei

tempi

di

e le altre gi citate,

conserva anche un frammento


alla

di quella di

Giovanni VIII

relativa

citt

di

Giovanni-

poli (^), e r iscrizione sepolcrale di

Giovanni XIII (9^5-972):

^ PONTIFICIS SVMMI HIC CL.WDVNTVR MEMBRA. lOHANNIS PRVDENS PASTOR PERSOLVENS DEBITA MORTIS I5TIC PRAEMONVIT MORIENS SVA MEMBRA LOCARI aVO PIETATE DEI RESOLVTVS NEXIBVS ATRIS EGREGII PAVLI MERITIS CONSCENDAT IN ETHRA GAVDEAT EXVLTET SOCIATVS COETIBVS ALMIS DICITE CORDE PIO RELIGENTES CARMINA CVNCTI XPE TVI FAMVLI MISERTVS SCELERA PVRGA SANGVINE aVI SANCTO REDEMISTI CRIMINE MVNDVM
Q.VI
(i) Cf. Notions gnrahs, pag.

327.

(2) Ibid. pag. 253.

SEPOLCRO DI
Segue
l'etA

S.

PAOLO

97

del pontefice e la data dlia deposizione.

Cosi pure

vi

da notare l'iscrizione

di

un

nepos magni

principis Alberici

(t 1030), cio di un fanciulio nepote di

queU'Alberico chc fu
n or Uni

princeps et senator

omnium Roma-

-P AVREA PROGENIES lACET HIC VOCITATA lOHS FLETV DIGNA GRAVI FLORE TENELLA RVDI GREGORIO PATRI FVIT ET DILECTIO MATRI ATQ.VE NEROS MAGNI PRINCIPIS ALBERICI COMMISERE TIBI (iENITOR GENITRISQ.VE GENISI HVNC TV sel TVO SVSCIPIAS GREMIO

NATVS

XIIII KAL. NOV DENOS VIXIT DIES DECESSIT V KLDS DE ANNO AB INCARNA

TIONE DNI MXXX INDIC. XIIII PONTIFICATV lOHlS XVIIII P PATRVI SVI
Le porte
di

()

bronzo, che prima


e

dell'
si

incendio del 1823 orna-

vano l'ingresso principale

che oggi

conservano

in

una

sala

del monastero, furono lavorate a Costantinopoli ai tempi e

per
:

ordine dell'arcidiacono Ildebrando

come

attesta la iscrizione

HILDEBRANDVS VENER. CONVS. Furono terminate

MONACVS ET ARCHIDIAnel

1070, cio tre anni avanti

che lo stesso divenisse papa col

Vedesi ancora nel chiostro


il

padre
II

dell'

antipapa

nome di Gregorio VII. monumento di Pier Leone, Anacleto II. un sarcofiigo pagano
il

del

secolo, con le figure dlie

Muse, ed aveva una


e sopra
il

iscri-

zione in versi, che ora perduta;


rimasta soltanto
la

coperchio

seguente

TE PETRVS ET FAYLus con SERVENT PETRE LEONIS DENT ANIMAM CELO QVOS TAM DEVOTVS AMASTI ET QVIB EST IDEM TVMV LVS SIT GLORIA TECVM
>^
(i)

Una

pubblicazione

di tutte le iscrizioni di S.

Paolo

ci

fu

annun-

ziata dal P.

Cornclio Villani O. S. B.
7

Guida Catacontbe romane,

98

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


1'

Gli Liltimi versi ricordano


i

opinioiie popolare d'allora che cio


dalla Platonia, fose dell'

corpi degli Apostoli,


stati divisi fra le

dopo la loro traslazione


di essi.

sero
e

due basiliche del Vaticano


ricordo dlia

Ostiense

che ciascuna possedesse una parte


dal

Questo errore ebbe


simultanea unione
di

probabilmente origine

dlie reliquie apostoliche nelle

catacombe
in S.
dell' arte
il

S. Sebastiano.

Finalmente sono da ammirarsi

Paolo alcuni monuin Italia nel xiii se-

menti del primo rinascin:iento


colo
:

il

tabernacolo,
il

il

chiostro,
dell'abside.

candelabro
chiostro ha

del

cero
ras-

pasquale ed

musaico
1'

Il

moka

somiglianza con quello del Laterano, che

dlia stessa

epoca.

Cominciato sotto
lavoro:
fu

abate Pietro da Capua, fu compiuto sotto


il

Giovanni d'Ardea, verso


senza dubbio
che fece

1240.

Lo

scultore firm

il

suo
e

MAGISTER PETRVS FECIT HOC OPVS;


uno
il

dlia

famiglia

de'

V^assalletti,
il

corne
Pietro

artista

chiostro del Laterano:

nome

di

assai frquente in questa famiglia. autore del candelabro pasquale:

Parimente un

A'assalletto
(sic)

EGO NICOXAVS
Le
si

DE ANGELO,
candelabro

dice

l'

iscrizione,

CVM PETRO
scne
del

BASSALTestala

LECTO HOC OPVS COMPLEVL


rappresentano
la

sculture di questo

alcune

Xuovo

mento,

la

passione e

resurrezione; e vi

pu constatare

differenza

con

lo

stile

adoperato per

gli

stessi soggetti nei

sarcofigi cristiani del iv secolo.


Il

musaico
III e fu

dell'

abside

fu

eseguito nel secolo xiii sotto


III da Pietro Cavallini,
alla

Onorio

compiuto sotto Xicola


si

scolaro di Giotto. Esso

pot salvare insieme

Confessione,

all'arco trionfale e a qualche ritratto de' papi, dal terribile in-

cendio del 1823 che distrusse tutta


questo grande disastro
del
si

l'

antica

basilica.

Dopo

comincio

la

nuova

fabbrica per ordine

papa Leone XII,

la

quale non ancora del tutto compiuta.

IL
Si
fa

Cimitero di Commodilla.

cocnieteriorum:
et

del cimitero di Commodilla nell' Index Coemeterium Commodillae ad S. Felicem Adauctum via Ostiensi. I due martiri Felice e Adaucto

menzione

CIMITERO DI COMMODILLA
sono
dilla

99
(').

ricordati nei

martirologi

al

30
d'

di

agosto

Commo-

dovette essere una matroiia


del luogo.
Il

epoca pi antica e pro-

prietaria
riusci

Bosio ricerc questo cimitero, e non


le

a trovarlo;
la

ma dopo

csplorazioni del Boldetti, pot

stahilirsi

sua posizione a sinistra dlia via Ostiense, lungo


chiese, nella vigna Serafini.
le

la via dlie sette

La posizione
fra

di

questo luogo combina perfettamente con


Iliiicrari

indicazioni degii
S.

che nominano

Ss. Felice e

Adautto

Paolo
Diosup-

e Domitilla ed ivi ricordano

una

basilica
alla

cimiteriale.
di
al

Questi due martiri appartengono


cleziano. Felice era prte, e
plizio, gli si fece
si

persecuzione

narra che mentre andava


il

incontro uno sconosciuto,


egli

quale

si

profess

cristiano e fu
il

anche

messo

morte

cristiani

ignorando
Il

nome di lui, lo chiamarono Adauctus, Adinnctii<; san Damaso dedic loro una iscrizione, il cui conservato nellc antiche sillogi; e del marmo si
O
ikrum vero
nomiru Fdix

(^).

papa
ci

testo

fu

ritrov poi
(-'').

un frammento ora esistente nel museo del Laterano


semel atque
di

Oui intevuratu fuh

cotitempto principe

mundi

Confessas Cbristum caelestlA REgiia

petisti.

vere pretiosa fides coGliOScite fratres


caeluiii

Oua ad

victor

pariiER IPROPERavit Adauctus.

Presbyter bis Verus

DaMASO

REClore

iubente

Composuil tuiuiilum sanctornin limiua adornans.

ricQ

Apprendiamo da questa iscrizione che san Damaso incaun prte, chiamato l\'niSy di ornare il sepolcro dei due
Questa epigrafe
fu

martiri.

veduta dai pellegrini del

V[i

se-

colo, perche in

uno

degli Itiiierari ne fu ripetuta

una

frase:

(i) Martirol hronyvi. ed.


Hisl. Eccles. VIII, 2 (P. L.
t.

De Rossi-Duchesne,
col.

pag.

115

Eusebio,

XX,

768) parla

di

un altro Adautto che

nulla

ha che

fare

con questo.
via Ostiensi, passio beati Felicis presbyteri sub Dioci

(2)

Romae,

cletiano

obvius

fuit

quidam, cuius nomen ignorantes


sancti Felicis auctus sit

christiani,

Adauctum appellaverunt eo quod

ad coronam.

y)

Cf. DE Rossi, Bull. 1877, P^g- 19; Ihm, Daiuasi epi^ramin. pag. 10.

lOO

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Ecclesia S. Felicis ubi ipse dormit,

cum

quo, quando ad

coelum migravit,
tembre
di
vi
le

pariter properabat Adaiictiis ecc. (').


set-

Nello stesso cimitero sono indicate dagli Aiti del 22

due vergini Degna ed Emerita

attribuite ai

tempi
;

Valeriano.
si

Ma
il

questi Atti sono intieramente leggendari

nomina
in

cimitero col

nome
una

de' Ss. Felice e


(^).

Adautto,
si
;

che esso

ebbe in epoca posteriore

Recentemente

messa
si

dubbio l'esistenza
che

di

di

queste
il

due vergini

supposto che nel cimitero


e
la

esistesse

solo sepolcro di

S.

Emerita
et

lettura di

una

iscrizione,
ail'

virgini di-

gnae

meritae, avesse fatto credere


(3).
Il

esistenza di un'altra
fa

vergine chiamata Digna

Martirologio romano

pure

menzione
Emerita,

ai

22 di settembre
et

di

ambedue

le

sant
taie

Degna ed
indicazione

sub Valeriano

Gallieno;

ma

driva dagli Alti.

Nel 1720,

il

Boldetti penetr
si

in

una grande

galleria di

questo cimitero, dalla quale

accedeva ad una stanza in gran

parte interrata. Era questa senza dubbio la cripta storica in

forma
cita,

di basilica

sotterranea

come
;

a S.
il

Ippolito, a S.

Fli-

ai Ss.

Pietro e Marcellino

ed

Boldetti vide in questa

cripta dlie pitture dcorative di stile bizantino.

Una

rappresen-

tava
era

il

Salvatore con tre santi e


dall' iscrizione

la figura

muliebre in mezzo

accompagnata

SCA MERITA.
e S.

Vedevasi
Adautto

sopra un'altra parete S. Felice

(SCS FELIX)
dopo
la

(SCS
Narra
la

ADAVCTVS)
il

ed eravi un'immagine dlia B. Vergine.


sua scoperta, fran

Boldetti che otto giorni

volta dlia cripta C). Avendoci per egli precisato la localit, io pi volte raccomandai alla Commissione di archeo-

logia sacra di eseguire in quel punto


il

uno scavo, tanto pi che

proprietario attuale dlia vigna cav. Giuseppe Serafini desisi

derava che
(i)
(2)

chiudessero alcune bche. Cosi nel dicembre 1903


Ss.

De

locis

Martynim

(v.

pag. 85).

Acta Sanctorum, septemb. VI, pag. 502. (3) Df.lehaye, bolland. Les Saints du cimetire
les,

de

CommodiUe, BruxelI,

1897, e negli Aiialecta bollaiidiana,


(4)

t.

XVI,

fasc.

pag. 17 seg.

Osserva\ioni

siii

cimiteri, pag.

542-543.

CIMITERO DI COMMODILLA
si

lOI
storica dei mar(').

pose

mano

al

hivoro e

si

ritrovo

la cripta

tiri

dlia quale
Si

dar6 una brevissima descrizione

discende per una grandiosa scala che quella ricordata

negli lliucrari dei pellegrini,

ove

si

legge a proposito del se.

polcro di S. Felice

et
si

descendis per gradus ad corpus eius


trova
la

Si volge a sinistra e

stanza sepolcrale dei martiri


in
basilica

trasformata

ai

tempi dlia pace

cimiteriale.

La

tomba
si

di

Felice e Adautto (indicati in iino loco)

era nella

nicclia di

fondo ove sono dipinti


graffiti

due

santi e presso la quale

veggono numerosi
stessa

di devoti visitatori tanto nella

nicchia

quanto

nell'

abside a destra ove era l'altare.

Le

pareti dlia basilica sotterranea furono decorate di pitture

nel sesto secolo probabilmente ai tempi del

papa Giovanni
Ss.

(525-526)
Adaucti
dlia
,

il

quale

renovavit
il

coemeterium
rappresentante

Felicis et

come

attesta

Liber

p07itificaJis. \'icino

all'ingresso
il

basilica vedesi
le

un

affresco

Salvatore

che d

chiavi a S. Pietro e che ha alla sinistra S. Paolo.

destra del riguardante dipinto S. Felice e poi S. Stefano, a

sinistra eravi

un

altro santo e poi S.

Emerita

(SCA MERITA).
vi si

Qui pure dovette

essere sepolto

un martire, giacch

leggc

l'iscrizione dipinta in rosso

SANCTO MARTYRI BENERANemesio che


indicata dagli
(v. sopra

BILL

Forse fu

la

tomba

di S.

Itinerari nella stessa cappella dei Ss. Felice e

Adautto

pag. 85).

In fondo presso

il

sepolcro dei martiri principali

si

vede

un' altra pittura del vi secolo suUa


Tiirtiira.

tomba
la

di

una donna

di

nome
il

Rappresenta nel mezzo


;

B.

Vergine sedente con

divin fanciullo
S.

a destra del riguardante S. Felice e a sinistra


di

Adautto, che in atto

proteggere
dell' altare e

la
il

suddetta donna.
di

Nel

pilastro' fra

il

posto

sepolcro

fondo

havvi un altro dipinto rappresentante S. Luca (vu secolo).


Nell'altra piccola abside era forse la

mensa
si

dei

lumi.

Nella galleria dalla parte dlia scala

vede un sepolcro

i^\)

Una

diffusa illustrazione di questa scoperta fu da


cristiaiia,

me

data nel

KiiO'o BuUctlino di archcologia

anno 1904,

n. 1-4, pag.

41-160.

I02

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


sono tracce
di

a foggia di forno. Ivi

una

pittura che rappre;

sentava nel mezzo S. Emerita


santo
S.

(SCA MERITA)

a destra

un

con

l'iscrizione
sinistra
si

(^ciijiis)

XOME
che
ci

DS SCET

(forse

Adautto) e a
Nello scavo

probabilmente S. Felice (vi secolo).


iscrizioni, dlie

sono raccolte moltissime

quali la pi importante

quella

fa

sapere

come

il

lavoro di ornamento del sepolcro dei martiri cominciato dal

papa

Damaso

fu

condotto a termine sotto


il

il

pontificato del

suo successore immdiate


Il

papa Siricio
l'epigrafe

(a.

385-398).
due
il

prte

marmo di nome

mutilo,
Felice

ma

metrica posta da un
dei

parlava
i

certamente
lavori
fluti

martiri

Felice e Adautto e ricordava

presso

loro se-

polcro

SALVO SIRICIO PAPA.


essendo compiuti
gli scavi,

Non

nuUa puo
di

dirsi

ancora di

certo sul posto preciso

dlia

tomba

S.

Emerita che era

forse vicina a quella di Felice e di Adautto.

cosi

nessun nioil

numento
la

ancora comparso relative a S. Degna;


l'

che po-

trebbe favorire

ipotesi del ch.

Delehaye

il

quale suppone che

menzione

di

essa abbia avuto origine da

un equivoco.

Ma

prudente attendere ancora


ticolari.

prima

di

decidere su questi parsi

Intanto in questi giorni stessi

scoperta un'altra

scala

vicina e parallela alla indicata e forse pi antica.


destra di chi guarda l'abside dlia basilica sotterranea
nella

A
si

pre una galleria cimiteriale scavata

seconda meta

del IV secolo presso la


derarsi
ci offre

tomba
di

dei martiri e che

pu consi-

come un

rtro :auctos.

Essa assai notevole perche

un raro esempio

conservazione, essendo stata murata


1904.

dagli stessi antichi e scoperta da noi nel febbraio

lo sospetto che

il

cimitero

di

Commodilla abbia avuto


e

origine fino dai tempi prossimi all'et apostolica

che

sia

un cimitero sotterraneo
fu sepolto r apostolo

in relazione

con

l'area di

Lucina ove

Paolo.

Ed

ora per mostrare

come

queste scoperte fossero prevedute, ripeter ci che

scrissi nella

prima edizione
lo

di quest'opera,
aile

poco prima che


lo stato del

si

cominciasse

scavo dovuto

premure

del cav. Serafini ed aile

mie

rac-

comandazioni. lo cosi indicavo

monumento:

SEPOLCRO DI
I

S.

TIMOTEO

IO3
vedonsi grafcroce uionosi

loculi

sono
il

tutti

apcrti, e in alcuni di essi


di Cristo,

fiti

dei

nomi,

nionograiiima

la

grammatica o
tracce dci

la

croce semplice. Nella vigna

vedono
gallerie

le
le
tali

lucernari

che

doveano illuminare
storica; e perci

le

quali

conducevano

alla cripta
il

seguendo

indizi,

sarebbe facile
si

ritrovare quella cripta veduta gi dal

Boldetti, corne
di

disse;

ed a sperare che

la

Commissione
dell'

Archeologia sacra, approfittando del favore


attuale

egregio

proprictario

signor Giuseppe Serafini, voglia presto

intraprendere taie escavazione.


III.
II

Sepolcro
Ss.

di S. Tirnoteo.

libro

De

Jocis

Martynim, subito dopo aver parlato


:

dlia
et

tomba

di S.

Paolo aggiunge

Et Timotheus episcopus
(gli Atti di

martyr, de quo meminit liber Silvestri


et ante

san Sil-

vcstro) ibidem dormit,

frontem eiusdem basilicae ora-

torium

est Stephaiii

martyris.

U Ilincrario

di

Guglielmo

di
\'i

Malmesbury dicepure:
sono parecchi
la festa
d'
il

Ibidemque Thimotheus martyr.

santi di questo

nome; uno

d'essi, di cui celebrasi

24 gennaio, fu discepolo di san Paolo e vescovo Efeso, ove mori e che perci deve escludersi. Un altro, la
il

cui festa cade

24 marzo,

fu martirizzato

sub Antonino
ai

cio sotto

Marco

Aurelio. Nel Maiiirologio,


altro

22 maggio,

nominasi parimente un

senza alcuna indicazione topo-

grafca e cronologica. Infine ai


tirologio quest'altra

22 d'agosto troviamo nel A4ar:

indicazione

Romae,
a

via Ostiensi, natalis

S.
et

Timothei martyris, qui tentus

Tarquinio urbis praefecto,

longa carceris custodia maceratus,

cum

sacrifcare

idolis

noluisset, tertio caesus, et gravissimis suppliciis attrectatus, ad

ultimum decollatus
egli era prte,

est . Gli Aiti di quel martire ci

dicono che

che sotto Diocleziano venne da Antiochia a


e sepolto da

Roma
di

ove

fu

condannato a morte
eius

una

pia

matrona
la

nome Theona:
del suo

corpus in suo horto suscepit , e deil

posto da essa stessa presse

corpo

di

san Paolo per

rasso-

migUanza

nome con quello del discepolo dell'Apostolo: ut Paulo apostolo, ut quondam Timotheus, adhaereret .

I04

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

rode su
e

Neli872 il de Rossi richiam l'attenzione di Mons. de Medi una vigaa gi appartenuta al monastre di S. Paolo
dirimpetto
ail'

divenuta propriet dlia famiglia Salviucci. Questa vigna


abside di

trovasi a sinistra dlia via Ostiense


S. Paolo; e
il

de Rossi sperava che una scala


cimitero di Lucina.

ivi

prima sco-

prata

La vigna fu comnon dettero quel risultato che speravasi, giacch la scala andava a finire nel tufo. Tuttavia nelle pareti si trovarono dei nomi graffiti greci e latini di pellegrini e alla meta dlia scala si scopri un cubicolo con
perta conducesse al
;

ma

gli

scavi ivi eseguiti

arcosolio privo d'iscrizioni e di pitture. Si penso allora che

quel
e
il

cubicolo avesse

richiamato in quel luogo

visitatori, di

de Rossi cred
(').

di poterlo identificare

con

il

sepolcro

S.

Timoteo

IV.

Cimitero
Tecla:

di S. Tecla.
il

U Itiiierari
del cimitero
di

di S.

Salzbourg c'indica chiaramente


Et
sic

posto
via

vadis ad S.

Paulum

Ostiensi, et in australi parte cerne ecclesiam S. Theclae supra

montem
aquilone
Ss.

positam, in qua corpus eius quiescit in spelunca in


parte. Se ne

fa

anche cenno nel


basilicae
S.

libro

De

locis

Martyrum:
Theclae
est,

Prope quoque

Pauli

ecclesia

S.

ubi ipsa corpore iacet , ed erroneamente nella

Notifia di Mahneshiiry:

Non

longe, in ecclesia S. Theclae


.

sunt martyres Flix


Itiiierari
il

et

Adauctus

In quella parte indicata dagli

(oggi altra vigna Serafini, a sinistra appena passato


il

ponticello di S. Paolo),

Boldetti

conohbe ed esplor un

cimitero;

ma non
Cimitero

seppe identificarlo e lo chiam sempliceal

mente

Ponticello di S. Paolo , ovvero


il

Ciri-

mitero anonimo. Fu l'Armellini

quale, per

il

primo,
fu
li

conobbe

in

esso

il

cimitero
le

di

S.

Tecla

(^),

che

comincio nel 1870

sue prime esplorazioni. Sulla piccola

(i) Cf.
(2) Cf.

DE Rossi, Bull. 1872. Armellini, Dus luieder gefundem Oraiorium dcr H.


Ostieiisis,

Theclu

an dcr Via

nella Rmische Oiiartalschrifl, ann.

II.

CIMITERO DI
coUina esistono ancora
le

S.

TECLA

lO:

rovine di un antico rauro che do-

veva appartenere
grotta,

alla basilica; sotto trovasi l'ingresso


la cripta storica

ad una

dove era

ti'asformata da

lungo tempo

t;

r'it-

'

::\';''

Cimitero di

S.

Tecla.

in tinello. Gli scavi fatti

con diligenza

in

questo luogo po-

trebbero portare a qualche importante scoperta.


Si
di

conoscono diverse sant con


pi
clbre,
la

il

nome

di

Tecla.

Una

esse, la

protomartire muliebre, onorata

I06
il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Iconii in

25 settembre:

Lycaonia, S. Theclae virginis et

martyris quae a sancto Paulo apostolo ad fidem perducta, sub

Xerone imperatore

in confessione

Christi

igns

ac bestias
certa-

devicit et post plurima ad doctrinam

multorum superata
pace:
. I

mina, Seleuciam veniens


cti

ibi

requievit in

quam

san-

Patres

summis laudibus

celebrarunt

suoi Atti (') costi-

tuiscono uno dei pi curiosi document! apocrifi, ed estesissimo


fu
il

suo culto.
il

A
il

causa dei numerosi supplizi ch'ella ebbe a


ricordato

soffrire,

suo

nome

neWOrdo

comnunat'wuis aniniae.

in cui

si

prega

Signore

di voler liberare

l'anima

come

egli

liber santa Tecla. Per analoga ragione furono cosl rappresentati

suUe tombe Susanna, Daniele,


il

tre

fanciulli

di Babi-

lonia e

sacrificio

d'Abramo

(').

Pu
siasi

essere pure che nelle

bestie feroci vinte

da santa Tecla

trovata un'allusione

ai

demoni;
forma
di

infatti

anche anticamente

essi si effigiarono sotto la

mostri,

come pu
si

vedersi in alcune lucerne di Porto Q').


la
Il

Di un'altra Tecla
S.

faceva

festa ai

26 marzo insieme a
sappiamo
e

Castulo sulla via Labicana.

cimitero dell'Ostiense appar-

tiene per ad

una terza Tecla,

della quale nulla


il

che

a causa dei suo

nome, come

martire Timoteo, tu deposta

presso

il

sepolcro di S. Paolo.

Entrasi in

questo

cimitero

per una

piccola

scala

mo-

derna
silica

[i].

La

cripta storica [2] prsenta l'aspetto di

una ba-

irregolare.
stati

E un

largo cubicolo con pilastri; nelle pareti


di

sono

praticati

dei loculi; la nicchia

abside;

non

vi rimasta
Il

alcuna pittura,

ma

fondo [5] fa da solamente dlie

tracce di linee rosse.

sepolcro di S. Tecla doveva stare in


assai larghe, e in qualche
file

fondo

alla cripta.
si

cubicolo

Le gallerie sono vedono pertino cinque

sovrapposte

di

loculi.

(i) Aita, Paiili et

Thcchu. Cf. Grabe, Spicihg.

Ss.

Palruni, Oxford,

1714,

I,

81

seg.

(2) Cf. ElcDi. iVarch. chrl.: Kotions gnrales, pag. 264. (3) Cf.

pag. 77.

Elm. d'arch. chrt.: ibid. pag. 344; de Rossi, Bull. 1868, lo ho trovato nel cimitero di S. Valeatino un sarcofago coa
si

una scena simbolica che

collega agh Atti di santa

Tecla.

Ne

dar

la

riproduzione nella descrizione di quel cimitero.

CIMITERO DI

S.

TECLA
rimangono
nella

IO7
cripta

Ne

uiia

iscrizione

ne un

graffito

storica; ed alcuni

frammenti sono conservt! nel casale dlia


il

vigna.

Il

solo che acceiini alla santit de! luogo

segucntc

PROPT///
///SANCTV///
L'Armellini con
restituito

il

raffronto di altre analoghe iscrizioni lo ha

cosl:

ravi sepulcmin
la

PROPTER yz//^w (ovvero: iixorcm) coinpaUn altro frammento porta in loco SANCTV'
/.

data consolare dell'anno 354:


Q.VI VIXIT///

DECESSIT
III
.

CONSTA//o

Aug.

VU

et

Constanlio Caesarc

COSS
(An. 354).

Un'altra iscrizione di qualche pregio

la

segucnte:

AVRELIA AGAPE
FECIT IVLIO GEMINO
Essa probabilmente anteriore a Costantino, imperocch

questo

nome

di

AGAPE

un soprannome

cristiano che ri-

chiama quello dei primi tempi corne Agnese, Lucina, Irne,


Agapito, Qcc, ed scolpito dietro un' iscrizione pagana
liberto dell'imperatore Claudio.
di

un

Da

ci
al

si

potrebbe supporre

che l'origine del cimitero rimonti


altri

secolo.

Ecco alcuni

frammenti

CONCORDIO FILIO DVLC/// VIXIT ANN V M/// CONSTANTIVS PAT/// N AVG ///MERENTl///
. . .

n,

MAR///
NEC///
PLV///

/|\

+
di

LOCVS

lOHA//,

'A'MOTHEAE Q.VAE VI/// XXXVIII FECERVNT///

NeU'arcosolio

di

un piccolo cubicolo
il

[jj
il

notansi tracce
Salvalorc con
di
il

pitture assai guaste;

Bnon Pastore

libro degli Evangeli, le figure di Vos, di

Daniele e

Giona,

I08

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


il

un' Oraiite tra due santi e


raostra l'agnello, tipo del

Sacrificio

d'Abramo (bramo che


al

iMessia).

Infine da osservare che in fondo

cimitero, vicino a

un gruppo

di

cubiculi [7]

la

galleria

comunico

accidental-

raente con un sepolcro pagano [8].

V.

Altri
aile

monumenti
acque

dlia via Ostiense.


il

Sembra che
lazione
di

salvie, presso

luogo dlia decolcimitero cristiano.


gli

san Paolo, vi
fin

fosse

un

altro

Questo luogo
est

da principio fu tenuto in venerazione, e

Ituierari ce lo indicano

con

le

parole

Locus ubi decoUatus


i

Paulus
colc

(').

naturale pertanto che


di sepolture;

cristiani costituistra le iscrizioni

sero

un centro

imperocch

rinvenute dai Trappisti ve ne sono alcune che devono avre

appartenuto a sepolture sotterranee,

come pu

dedursi dalla
Il

forma
sulla

dlie pitre e dal piccolo spessore dlie lastre.

Bosio,

testimonianza

quivi esistesse

di un antico libro liturgico, penso che un cimitero chiamato di S. Zenone ). Infatti,

malgrado
di

il

silenzio degli Itiiierari,


in

certo che la

memoria
in

san

Zenone

questo luogo fu sempre tenuta in veneracio

zione. In una dlie chiese dlie acque salvie,

quella

chiamata Seal a
e
vi

caeli,

conservas! una reliquia di questo santo


in

una cappella dedicata


aff'atto
il

suo onore. Questo Zenone

non

frater

\\ilentini , che

nominato negU
il

Itinerari e nel Martirologio (v. 14 di febbraio)

quale fu se-

polto nel cimitero di Pretestato; bensi un altro santo dello


stesso

glio: ad guttam iugiter raanantem, natalis Ss. raartyrum Zcnonis et aliorum decem millium ducentorum trium . La principale basilica dlie acque salvie possiede anche il capo di sant'Anastasio, monaco persiano, martirizzato nel vu secolo

nome e Romae

forse quello ricordato nel Martirologio

il

9 lu-

sotto Cosroe.

(i)

Cf.

DE Rossi,

Bull.

1869, pag.

83-92;

1871,

pag.

72-7S

(d.

franc); 1887, pag. 79-82, 153.


(2)

Rom.

sott.

III,

8.

ALTRl MONUMENTI DELLA VIA OSTIENSE


Al settinio miglio dlia stessa via Ostiene era posto

O9
ci-

il

mitero

di S.

Ciriaco.
ci

\l

ricordato nel libro dlie Mirabilia, e


cola

Pietro iMallio

dice che eravi

anche una chiesa. Gli


i

Itimrari lo tacciono affatto, imperocch

pellegrini general-

mente non oltrepassavano


il
1

il

terzo miglio.

San Ciriaco mori


agli

6 marzo,

ma

il

Martirologio lo

commmora

8 di ago-

sto:

ragdi,

Romae Ss. martyrum cum aliis viginti qui


passi sunt xvii
sepolti

Cyriaci diaconi, Largi et


in

Smaet

persecutione
aprilis... .
I

Diocletiani
corpi
di

Maximiani
martiri,

kal.

questi

dal prte

Giovanni, furono
in

pi

tardi,

cio

r 8 agosto, trasferiti da san Marcello papa

praedium Lu-

cinae via Ostiensi, e di

li

poi a S. Ciriaco, e finalmente a

S. Maria in via Lata. Gli avanzi di questo cimitero furono

ritrovati dal

poi tutto di
ricerca.
ivi

Bosio a mezza strada fra Roma ed Ostia ('). Ma nuovo scomparve, ed il Boldetti ne fece invano Contuttocio se ne conosce li luog, perch una tenuta
il

porta ancora
I

nome

di S.

Ciriaco.

monumenti d' Ostia sono corne un' appendice di quei di Roma, ai quali sono coUegati per mezzo di una srie di sepolcri. In Ostia vi sono anche important! memorie cristiane,
dlie quali

parleremo nel capitolo dei cimiteri suburbicari.

(l)

Rom.

son. III, 6.

t^t^-t%t%t^tt-tls-ttt-%tt.ti i s? ? CAPITOLO II
V
'h

CIMITERO

DI DOMITILLA(')

^'^^i^S^^^S^S^S^^-W^^
DALLA
via

Ostiense passiamo

alla

via Ardeatina.
fra S.

Essa

avea principio sul monte Aventino,


bina, dalla porta

Saba e

S. Balla

Ne\ia

del recinto

di

Servio; mentre
si

sua

porta corrispondente nella cinta d'Aureliano

chiamava porta

Ardeatina,

la

quale fu demolita nel secolo xvi.


important!

Gli Itinerari parlano di

questa via che

si

estende a destra dell'Appia.


il

memorie cristiane su Qui era il grande


la

cimitero di Domitilla,

pi vasto di tutta

Roma

sotterrala

nea

Q.

Il

Bosio

lo

conobbe,

ma non

vi

ravvis che

parte

(i) Index coetneterionim e Noiitia regionum:


lae,

Coemeteriura Doraitil-

Nerei

et Achillei

ad

S.
et

Petronillam via Ardeatina.

Coemeterium

Balbinae ad S.

Marcum

Marcellianuni via Ardeatina. Coemeterium


S.

Damasi. Coemeterium Basilei ad


rario di Sa^hourg: Et dimittis

Marcum

via Ardeatina .
et

Itine-

viam Appiam
S.

pervenies ad S.
et

Marcum
via Ar-

papam

et

martyrem, postea ad
ibi

Damasum papam
invenies duos

martyrem
et

deatina, et

in altra

ecclesia

diaconos

martyres

sub

Marcum et Marcellianum fratres germanos cuius corpus quiescit sursum magno altare. Deinde descendis per gradus ad Ss. martyres Nereum et Achilleum. De Jocis Ss. Martyrutn: luxta viam Ardeatinam ec-

clesia est S. Petronellae; ibi

ipsa Petronella sepulti. Et prope

Damasus papa depositus est et soror eius Martha. Et in alia basilica non longe Marcus et Marcellianus sunt honorati, et adhuc in alia ecclesia alius Marcus cum
S.

quoque S. Nereus eandem viam

et S.

Achilleus sunt et

Marcellino in honore habetur


Inter

Itinerario
et

di

Gugliehno

di

Malmesbury:

viam Appiam
et

et

Ostiensem

est via Ardeatina, ubi sunt

Marcus

et Marcellianus,

ubi iacet
et

Damasus papa
Achilleus et

ia
alii

sua ecclesia. Et non


plures
.

longe S. Petronella
d'Einsiedehi:

Nereus

Itinerario

In

via Appia, in dextera, S. Petronella, Nerei et Achillei,

Marci

et Marcelliani,

ad S. Soterem
il

(2)

Di questo cimitero tratt


al

deRossi

nelBulleilino (1865
la

1874-75).

Q.ui se ne d

una compendiosa indicazione, riserbandone

descrizione

complta

IV

vol. dlia Roina sotterranea di prossiraa pubblicazione.

CIMITERO DI DOMITILLA
scrta del cimitero di Callisto, di cui
S. Sebastiano,
listo

I I I

supponeva
il

il

centre a
di

confondendo
di

poi anche
;

vero cimitero

Cal-

con quello

Pretcstato (')

e fu

appunto
(a.

in

questo

cimitero dlia via Ardeatina che


pericolo di sniarrirsi con

il

grande archeologo corse


1593).
vera topografia di questa

Pompeo Ugonio
ristabili la
;

Finalmente

il

de Rossi

importante zona

cimiteriale

per

mezzo
il

di

due

iscrizioni

pagane trovate
cimitero.
nel

in

quel luogo
scoperta

riconobbe

vero
e

nome
la

del

Una

fu

nell'

anno

1772,

seconda

18 17; ed

ambedue parlano

di

una Flavia DomitiUa pro:

prietaria di un' area

che fu concessa per alcuni sepolcri

IIIIIIIFLAYIAE
divi

DOMiriUac VESPASIANI NEPTIS

EIVS MEIS

BENEI-ICIO

LIBERTIS

HOC SEPVLCRVw LIBERTABVS FOsui

CORNELIO SER IVLIANO FRAT ET PIISSIMO EIVS CALVISIAE CALVISIVS P


. . .

PHILOTAS ET SIBI EX INDVLGEMTIA FLAVIAE DOMITILL


.

IN

FR

P
.

IN

AGR
il

XXXV XXXX
.

Fu
fra

perci naturale

pensare che

vi

fossero dei rapporti


la

questa Flavia Domitilla, proprietaria del luogo, e

pro-

prietaria di

un cimitero

dello stesso

nome

il

quale cimitero,

secondo

gli

AttL dci santi Kerco ed AchiUeo,


I

si

trovava in quel

luogo medesimo.

primi scavi

furono

qui intrapresi dalla

Commissione
che
S.
si

di

Archeologia sacra nel 1852 prima ancora


trov allora una grande
scala

rinvenisse in S. Callisto la cripta dei Papi e quella di


;

Cecilia

si

conducente

()

Roma

sclt.

III,

21.

I I

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


di

ad un:i cappella ornata

pittare,

che

il

de

Rossi giudic
tardi

fosse la cripta storica dei Ss.

Nereo ed Achilleo. Pi
giacch
il

per egli riconobbe


di questi

di

essersi ingannato,

sepolcro
cimi-

martiri

si

trov in altra parte del


in

medesimo

tero (').

Neiranao iS6^-6), apparve


Ardeatina e
l'

una regione opposta


Rossi
di

tra la via

Appia l'ingresso del cimitero, chiaIl

mato

il vestibolo dei Flavi ,


gli

de

aveva intanto
quale

osservato durante

scavi

un cumulo

grandi rovine, con

frammenti
si

di

marmi

e rocchi di

colonne

in

un luogo

al

accedeva difficilmente a traverso

di o[allerie sotterranee. Egli

desiderava da lungo

tempo

di farvi

qualche esplorazione, spe-

rando

di trovarvi dlie iscrizioni storiche,

ma

le difficolt

op-

poste dal proprietario delterreno (ilXepoti) glielo impedirono;


fnch per sua stessa proposta,
il

monsignor de Merode acquist

lavoro di scavo ebbe subito principio nel 1873, e fu ben presto coronato dalla scoperta dlia basilica dei Ss. Neterreno.
Il

reo ed Achilleo
il

(').

Ed

allora

si

ebbe

la

prova vidente che

cimitero di Tormarancia era precisamente quello di

Domi-

tilla,

dove quel due martiri avevano avuto sepoltura.


patrizie

Due

romane,
il

strette parenti dell'


di Flavia

imperatore Do(-')
;

miziano, portarono

nome

Domitilla

che fu moglie

di

Flavio Clmente (console


(^), fu esiliata

corne attesta Dione Cassio

la prima anno 95), da Domiziano nelnell'

r isola Pandataria, a cagione dlie sue

pratiche

straniere e
il

perch accusata
intendersi per
e san
la

di

ateismo insieme
di

al

marito

che deve

professione
(^)

fede

cristiana.

Eusebio Q)

Girolamo

parlano poi
Il

di un' altra

Flavia Domitilla
e
1'

esiliata nell' isola

Ponzia.

Mommsen

(')

Aube

(^)

ne-

Ci) Bull. (2) Ibid. (3)

1865, pagg. 15, 32-47.


1874, pag.
5

segg.
arch. chrcL: Notions gnrales, pag. 25.

V.

miei EUin.

'

(4) Epitome, Lxvii, 15.


(5) Hist. II [,

18 (P. G.

t.

XX,

col. 252).
t.

(6) Ep. cviii ad Eustoch. (P. L.


(7) Corpus
inscript, ht.
t.

XXII,

col.

882).

VI, pag. 172-173.

(8) Histoire des perscutions de l'glise jusqu' la fin des Antonins, IV.

CIMITERO DI DOMITILLA
garono che
vi sia

I I

distinzione di sorta fra questa o


la

la

prima,

ma

il

de Rossi sostenne

diversit dlie
(').

due Domitille e

ristabili la

genealogia dclla loro famiglia

La seconda Dodei saiiti

mitilla

sarebbe quella

di cui si parla negli

^-Jlti

Nereo

cd Achilleo; ed

ammesso pure chc


le

essi siano

una compila-

zione del

\'

o del vi secolo,

scoperte archeologiche
di

hanno
verit.

provato che quella

leggenda contiene un fondo

Questi due
tro,

santi battezzati,
la

seconde

la

tradizione, da san Pie-

avrebbero seguito
stati

loro padrona nell'esilio e poi sareb-

bero

decapitati a Terracina,

donde

loro corpi furono

trasportati nel

ciniitero dei Flavi sulla via Ardeatina,

ove poi
r-

pi tardi fu costruita una grande basilica.

Nel cimitero di Domitilla possiamo gion!: una regione del i-n secolo, che ha
la

.distinguere

tre
:

diversi centri

cio
via

tomba

dei

Ss.

Nero d Achilleo,
la

il

vestibolo

sulla
;

Ardeatina, lo scalone e

cripta
si

vicina di

Ampliato

una
fra

regione del iii-iv secolo, dove

trovano moite pitture, e

queste quella dlia Vergine, ed una regione del iv secolo, dove

sono moite
trovarsi
il

altre pitture

ed iscrizioni. In quest'ultima doveva


ivi

cimitero di Basileo ed
Ss.

presso

la

cripta

con

la

basilica dei
di

Marco

e Alarcelliano, e finalmente la

tomba

famiglia del papa

Damaso.
di

Queste regioni furono poi


(^).

congiunte da gallerie
Basilica dei Ss,
NiLLA.
in

tempi diversi

La
la

Nereo ed Achilleo
si

di S.

Petro-

scala per la quale

discende

al

cimitero stata
di

gran parte ricostruita dalla Commissione

Archeologia
si

sacra e
costrul

conduce

al

secondo piano del sotterraneo ove poi


nel
la

basilica

iv

secolo.

Parecchi

indizi

permet-

tono

di

riconoscere

disposizione

del luogo

prima dlia
loro

costruzione delU basilica. Vi


cripta dei martiri
;

erano dlie gallerie vicine alla


al

ed alcuni sarcofagi, che sono ancora

posto sotto
(i) Cfr.
(2)

il

pavimento, indicano chiaramente

la direzione

DE Rossi Bull. 1875, pag. 6)-yj. Prima di scenJere nel sotterraneo, si osservi
la

capo dlia scala

il

cippo con

iscrizione

LOCVS SACER SACRILEGE CAVE MALVm.


ail'

Esso stava probabilmente


GtiiJit

ingresso dell'antico ciniitero dei Flavi.

Catacomhe romane.

114
di

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


dlie gallerie.
di

una

La maggior

parte di questi sarcofagi


si

poi priva

iscrizione,

ma

in

quel luogo s'esso

rinve-

Cimitero

di

Domitilla (Regione dalla Basilica

al vestibolo dei

Flavi [i6. 17]).

nuto un frammento importante, ed


restitui nel

assai antico,

che

il

de Rossi

modo

seguente: (')

SepnkRYM FlaviORYM

t
^^
(i)

Ora questo frammento

sta

fissato

suUa porta

di

accesso alla

galleria [25] dalla parte dlia basilica (v. n. 4 dlia planta).

CIMITERO DI DOMITILLA
Esso indicherebbe
stiani, parenti dlia
il

115
cio
i

nome

dei proprietari,

Flavi

cri-

casa impriale.
il

Appena
sulle

si

scopri questa basilica,


identificarla

de Rossi non scppc in


Ss.

prime se doveva

con quella dei

Achilleo, detta anche di S. Petronilla, o con l'altra dei Ss.


e Marcelliano o finalmente

con

il

mausoleo

di S.

Nereo ed Marco Damaso. Ma

giacch contenevano
testo intiero
ci

due frammenti trovati nel marzo 1874 tolsero ogni dubbio, la fine di una iscrizione damasiana, il cui
dato nella silloge di Einsiedeln ed in altre
alla
al

come appartenante
Essi

sono ora
Militiae

affissi

tomba muro

dei martiri

Nereo ed Achilleo.

nel vestibolo dlia basilica.

Officium paiiter speclanUs inssA

nomen deeranl saevVinque f^erebant TYranni

Praeceplis pisanU indu serviRE

PARati

Mira

fidcs

reruin subito

posveRE FVRORtjm

CONwrii
PROIn'Hi

fugiunt ducis impia castrA


clypeos

RELINQ.VVNi

phuUras tdAQ,Christi portarE

CRVENTA
TRIVMFOS GLORIA CHRISTI
(')

C0NFE5 CREDITE
Poco dopo
sullaquale
di
si

gaudmt
P.T

Damasum
estrasse

possit qnid

si

dalle rovine

una piccola colonna

vede rappresentata una scena

martirio

con

il

nome

dei

martire

ACILLEVS.

Essa era una dlie colonne

dei tabernacolo; e senza dubbio ve

ne do-

veva essere un'


analoga
alla

altra
il

con una scultura

prima ed

Un'
si

altra

prova non
di

nome di NEREVS. meno vidente


tomba
una
di
1

ebbe poi

esser presso la

S. Petronilla: Ipella presso

giacch in una piccola cap-

V abside,

si

scopri

pitj

pira rappresentante un'orante velata, ed


in'altra

l||

donna (evidentemente una santa)


vi
l'

ihel'abbracciaper introdurlain Cielo; e

iscrizione dlpinta

(i)

Nereo ed Achilleo erano diinque

soldati

(probabilmente pretoriani)
{speclautes iussa iyraiini).

e forse presero parte alla persecu/.ione di

Nerone

I 1

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


(') (y. appresso

PETRONELLA MARTYR
dietro
1'

pa^. 123). Questa

cappella accessibile dalla basilica per una galleria che passa

abside e fra brve

la

visiteremo.
si

La

data della costruzione dlia basilica


dlie gallerie

potuta deter-

minare esattamente. In una


della chiesa,

troncate dai

mri

un

graffito tracciato sopra


si

un matrone che chiuann^oj^g^

deva un loculo (niattone che ora


alla parete

trova nella basilica afEsso

a sinistra), porta la data consolare dell'

///DEPOSITVS
///PAGE
Vahntiniano
rio

CONS
IIII

AVG

ET XEVTE

'

Adunque nel 390 si poteva ancora seppellire in questa galleria, ci che non fu pi possibile dopo che si costrui la basilica. Ma
un'altra iscrizione posta nel
ferriata)

pavimento (ora coperta da un'intesto di quest' ultima:

ha l'altradata consolare deiranno395; dunque nel 395

gi la chiesa era costruita.

Ecco

il

BEATVS DIFVNCTVS EST IIII IDVS MAIAS SATVRNIS DIES AN XXVIII ANICIO OLYBRIO ET PROBINO VV ce CNS VINCENTIA DIFVNCTA EST XII KAL IVNIAS
.

DIES
IN

LVNIS

AXN

XXVH

PAGE
fu

La
ossia

basilica

adunque

costruita

fra

il

390
di

ed

il

395,
di

sotto

il

pontificato di Siricio

successore
tracciata

Damaso.

Un'

altra iscrizione di

un ZenoJoro,

suUa calce

(i)

Veramente santa

Petronilla

non

fu martire;

ma

per spesso
il

si

trova dato questo titolo anche a coloro che, senza aver versato

proprio

sangue, nonditneno ebbero a patire per

la fede.

CIMITERO DI DOMITILLA
un loculo sotto la basilica, porta (i2 maggio)('):
la

I I

stessa data Tn.

A lAGJN

MAICON

ZeNOACOPOC CAAPHXOC A>|'COrXIOC


ti

u
<J

4r

}i^

eN0AAe KeiTe
Queste due ultime
festa dei

a iacux

maicux ex ipexe
la

iscrizioni

portano dunque

data dlia

due

santi

martiri locali

Nereo ed Achilleo.
al

Si osservino le tre navi dlia basilica, le antiche colonne


(tre soltanto

sono moderne),
avanzi

le

tombe primitive
Innanzi
ail'

disotto del

pavimento,
nicchia per

gli
la

dlia scbola cantorum e l'abside

con

la

cattedra episcopale.

abside dovea

sorgere l'altare eretto sul sepolcro dei due martiri; e ad esso

appartengono
con
il

frammenti

di

transenne marmoree,
1'

la

colonna

Mariirio di sauf Achilleo e


dello stesso martire.

avanzo

di cornice

con

il

nome
di

Nessun contrassegno c'indica il luogo preciso del sepolcro S. Petronilla ma esso doveva stare li presse, perch la
;

basilica

portava anche

il

suo nome.
simmetria

destra dell'abside vedesi

un piccolo vano con muro. Esso rompeva


silica;

pitture che fu in
la

seguito

riempito di
ba-

dell' architettura dlia


ivi

ed

il

de Rossi suppose che

fosse posto

il

sarco-

fago di santa Petronilla.


a

Ma

questo sepolcro
;

era forse unito

quello dei martiri

Nereo ed Achilleo

il

piccolo vano delfatto per

l'abside pot essere

un semplice passaggio

comodo
al

dei devoti.

Il

sarcofago di santa Petronilla fu trasportato

(i)

Essa
dlia

restata

nascosta sotto
nell'aprile

il

pavimento. lo mi trovai

al

mo-

1874 e la copiai; e Mons. de Merode, sopraggiunto poco dopo, voile che lo aiutassi a discendere nella frana
scoperta
per
la

mento

quale poteva vedersi l'epigrafe.

Il8

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


I (a.

Vaticano da Paolo

757-^7) unitamente

al
:

corpo dlia

santa, ed esso recava questa semplice iscrizione

AVRELIAE

PETRON'ILLAE
dunque

FIL
alla

DVLCISSIMAE

Petronilla apparteneva

genre Aurlia, impac'ib

rentata coi Flavi

e se essa fu detta figlia di saii Pietro,


spirituale,
la

deve intendersi in senso

perch forse da

lui

fu

convertita e battezzata; e soltanto

somiglianza del

nome

ha fatto supporre che drivasse da quello dell'Apostolo, mentre


invece driva da Pctro,

cognome
Petro.

usato nella famiglia dei Flavi,

ove abbiamo un Flavius


spiega corne
dei Flavi.
il

questo legame di parentela


si

sepolcro di Petronilla

trovasse nel cimitero

mento

un pregevole frammarmoreo, dentro il quale doveano ardere i lumi innanzi alla tomba dei martiri. Nella nicchia in fondo ail' abside [7] vedesi, come si
notarsi presso l'abside del grande piatto
detto,
il

pure da

posto per

la

cattedra episcopale.

qui e
il

non

nella

basilica

urbana

di

S.

Xereo, come credette


la

Baronio, san
Infatti ivi leg-

Gregorio

Magno pronunci
Sancti
isti

sua omelia

(').

giamo:
tempi
loro
di

ad

quorum tumbam consistimus fiorentem

mundum

mentis despectu calcaverunt

ed certo che

ai

Gregorio

corpi dei due martiri stavano ancora nella


Il

tomba

primitiva.

de Rossi riconobbe un' allusione a

quest'omelia in un graffito nella conca dlia nicchia, oggi prs-

soch

invisibile,

rappresentante un sacro ministro in atto di

pregare o parlare.

La basiUca apparteneva
fede
i

al

titolo di Fasciola,

come fanno

frammenti
Hic quiesClT
qui vixit

di tre

iscrizioni situati a destra dell'abside:

flNVS

PASCENTIVS LECTOR DE FASCiola XXI DEPOSITVS IN PACt; ;CONS DN HONORIO ^


,'

HIBaSiuYs;;!
''di

fasciolae;;/
di transenna)

FaSClOLA''!
Evangd.

(Frammento

(i)

Hom.

in

II,

Hom, 28

(P. L,

t.

LXXVI,

col.

210-16).

CIMITERO DI DOMITILLA
L'origine di questo

119
la

nome

di Fasciola,
c

secondo

leggcnda

riportata negli Alti de' sauti Pielro

Paolo, dovrebbe ripetersi

dalla fiiscetta (fasciola) smarrita da san Pietro quando fuggiva per l'Appia e raccolta da una matrona, che nella sua casa

20

GUIDA DELLE ATACOMBE ROMANE

avrebbe

istituito un titolo con taie denominazione; titolo divenuto poi l'odierna chiesa urbana dei Ss. Nereo ed Achilleo. Prima di lasciare la basilica si osservino bene frammenti
i

di scultura posti

vicino

ail'

abside, cio la clbre colonnina


il

con
il

il

Martiri di saut' Achilleo,


dello stesso martire
di

pezzo

dell'

architrave con

nome

ACILLE\'S,
altri

dei

frammenti

di

transenne e

sarcofagi dei iv secolo, ornati con figure dei


e di oranti.

Buon Pastore
il

Due

frammenti rappresentano

marmi monumenti pagani e provengono dalla soprastante tenuta. Un frammento di scultura conserva ancora la parte inferiore di un agnello, il piede forse di un tronco e la testa
Battsimo dei Salvatore e YAdora:(ionc de Magi. Molti

spettano a

di

una colomba.
la

Il

de Rossi tent ricostruire


di

il

gruppo e ne
pagina
(').

die' la

seguente interpretazione,

cui riproduco alla

seguente

scheda autografa

in francese

da

me

posseduta

L' agnello ai piedi dlia

croce

il

simbolo dlia vittima


cristiana che

divina, di Nostro Signore

immolato
dell'

sul Calvario.

con
la

il

ranio d'ulivo

il

simbolo

anima
il

La colomba gode

pace: qui essa tende a riposarsi sotte

collo e sul petto dei


.

Salvatore (fine dei iv o principio dei v secoio)

Non

dei tutto sicura la ricostruzione di questo gruppo,

che ad ogni

modo deve
esattezza,

dirsi

di

pubblicando qui questo tentativo


garantirne
la

non comune importanza. E di restauro non intendo di


dedei grande maestro ).
altri

ma
si

soltanto di abbellire questa

scrizione con

un ricordo personale

Presso questo

marmo
i

osservino

frammenti
basilica

di scul-

tura e di iscrizioni, fra

quah
cui
si

quelli gi indicati dei titolo di

Fasciola, ed
struit

un

altro in

recentemente:
si

in

basilica

nomina la noba.

come

co-

Qui presso

notera una lunga iscrizione, probabilmente


(fine dei iv secolo), in origine collocata

con data consolare


(i)

Questa nota
Il

scritta dal

de Rossi per un suo amico fu pubbliBull, di arch. crist. 1899, pag.

cata per la prima volta nel


(2)
la

Kuovo

33-34.

ch.

croce
in

ma

Mons. Wijpert crede che l' agnello non fosse posto sotto soltanto sotto un albero; per la scena potrebbe avre,

anche

questa ipotesi, un bel significato simbolico.

CIMITERO DI DOMITILLA

121

) I

II

^
^< ^
SX
V

-S

122
sulla

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


tomba
d' uiia

famiglia che contava tra

suoi

membri

dei preti e dei vescovi ed

un diacono
fissati

dlia

regione ('):

Xelle due pareti dlia basilica fuori dei presbiterio, a destra


di chi

guarda
e

l'abside,

sono

molti frammenti di scultura


iscrizioni

pagana

cristiana,

a sinistra parecchie

consolari

dei IV o V secolo.

Xel vestibolo

dlia basilica

sono poi aggrup-

WBm^

Basilica dei

icliuleo e Petronilla al

momento

dv.i.^

sCi^pcrta (1874).

pte
.

le iscrizioni

pagane;

e nel centro

sono

collocati
e

preziosi

frammenti dei carme damasiano dei martiri


di

dei

metrico
ultime.

lelogio di Irne, sorella


\

Damaso,

di cui si parlera in
il

Dalla basilica

si

passa a visitare

cubicolo di Veneranda,

accennato

di sopra,

che

posto immediatamente dietro l'abside

(i) Cf.

Marucchi, Di alcum
vi

iscri:(ioni

recentemente trovate

ricom-

posU

neJa

bmilica di S. Pdronilla nel

NcU'ultima linea

da notare

il

Nuovo Bull. 1899, p. 24 segg. nome di un VRSINVS vescovo ignoto

dlAlbano:

EPISCOP

VRSIXI

ALBAXENS/i.

CIMITERO DI DOMITILLA
e

12
di santa
si

dove

si

osserva l'importante pittura col

nome

Pela

tronilla di cui

diamo

qui

la

riprodu>^ione. In essa

legge

gi

indicata

isciizionc

IDVS.IANYARIAS

VENERANDA-DEP- YIIPliTHONELLA-MART^c Rappredipinta:

senta santa Petronilla che

accompagna \'eneranda

in

cielo.

La
essa
si

galleria

avant! a

questo cubicolo assai brve ed in


le

trovano due iscrizioni con


iv secolo.

date consolari dlia se-

conda meta del

Uscendo
vanno
stessa.
a

di qui,

pu

farsi

un piccolo giro
le

a traverso alcune

akre gallerie del iv secolo,

quali passando dietro l'abside

sboccare nella basilica all'altra estremit dell'abside


al

Tornando

cubicolo di Veneranda

si

pu andare

124

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


al

poi a traverso di altre gallerie

cosi detto ^'estibolo

dei

Flavi

.
i^^^.^'^-

^C.STiBOLO DEi.^

Questo
tre

antichissimo ingresso
a
:

era posto sulla via pubblica e trovasi


basilica.

poca

distanza dalla
in foiido alla

Vi

si

pu andare per

strade

una

basilica, dietro l'abside,

percorrendo

le gallerie 12,

13, 14, 16;

Y altra dalla parte opposta a pie' dlia scala del nartece [22, 29].

Vestibolo dei Flavi

al

momento dcUa

scoperta (v. pag. 114) [16, 17, 18].

de

Questo vestibolo [i6] fu scoperto nel 18^5 e descritto dal Rossi che per il primo ne fece notare la grande impor(').

tanza

L'opra muraria
ed
di

dell'

ingresso mostra una grande antichit:


a

una costruzione
posto

mattoni simile a quella

de' sepolcri

dlia via Latina e dlia spdiinca inaf;7m di Pretestato. Si ri-

conosce ancora

il

dell' iscrizione

primltiva. Ai

due

lati

di questo ingresso,

rischiarato

da un

lucernario,

sono due

(i) Bull, d'iirch. ciist.

1865, pag.

33-46.

CIMITERO DI DOMITILLA
stanze in opra
laterizia

I25
a destra

pur

molto antichc:

una

camra
e

vcMta [17] con

un banco che girava


precisamente
aile

tutto intorno,

due cubiculi;

a sinistra un' altra

camra con un pozzo [19].

Questa era
'a gapi

la ciistodia inoniiinenii,

come

in

moki
aile

Isepolcri pagani:

ed essa era destinata

riunioni

ed

funerarie.

Le
e

pitture

d'uno dei cubiculi a destra sono


fiori.

di stile

pagano
galleria
a

rappresentano geni e
in

La
fin

un poco
di

pendenza che parte dall'ingresso


loculi

immette

un ipogeo

forma spciale che non ebbe

da principio,

ma

solamente quattro grandi nicchie, due a


si

destra e due a sinistra, in cui

sono rinvenuti frammenti


I

di

sarcofagi in

marmo

e in terra cotta.

loculi

furono aperti

pi tardi, imperocch essi distrussero le pitture.

Questo

anti-

chissimo ipogeo era cristiano,


ture ed un'iscrizione ancora
al

come

lo

attestano alcune pit-

suo posto sopra un loculo, in


:

fondo ad una

galleria latrale, a destra dlia galleria principale

EPICTETVS ET FELICITAS EPICTETO CON'// BENE ^ MERENT FECIT

/nVTETO FILIO ^jENEMERENTI


'^^'

PACE

qui vixit

AN///

Questo antico ingresso sarebbe


dlie

stato

il

pi importante

catacombe

se fosse stato

rinvenuto intatto. Disgraziataalla fine

mentel' ipogeo fu frequentato dal 17 14

delsecolo xviii,
quali

come

ci

attestano

numros! nomi

ivi scritti, alcuni de'

anche important!

{Boldctti,

Marangoni, san Leonardo da Porto

Mauri:(io, san Giovanni Batlista de Rossi). In quel

tempo
sono

l'

ipo-

geo

fu assai

danneggiato ed allora ne vennero staccate vaiscrizioni,


:

rie pitture.

Le seguenti

assai

antiche,

state

pure rinvenute in questo vestibolo

M y'^rVJ r^ MiTRHETi
t

K0CML\
-^^^ ^

CIv^cp
'^

,^,.^
l^
'^"^

ALVMN O
(Sopra un sarcofago).

^H T A KT A TH errATPi eOPTH TPANIC KAI MIKKA

120

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


///VS-BRVTTIVS.PV//

///VTTIA-LABERIA/V
A.

I
1 i

///CERVM

r e

SIBI//7

///LIBERTABVS///

CYRIatv//(?) coiilVgi
:

///SQ-EORVM///

(')

Tra

gli

oggetti qui trovati negli scavi

vi

recchi bolli di mattoni anteriori alla seconda

sono pure meta del ii

pase-

colo (dal 123


Il

al

137).
in

de Rossi opin che

questo vestibolo fosse

il

sepolcro

di

Flavio Clmente cugino di Domiziano e che di qui proil

venisse
tilla,
il

frammento

d'

iscrizione che

scoperto nella chiesa di S.


di

corpo

Flavio Clmente.

Il

nomina Flavia DomiClmente ove fu trasportato sepolcro di lui non indici-

cato negli Itbicrari,

ma

probabilmente dov trovarsi nel

mitero

di

Domitilla.
le pitture

Importantissime sono

scampate dalla rovina del


con

secolo XVIII. Quelle dlia vlta dlia galleria principale sono


di un'

eleganza che

fa

riscontro
si

quelle del
1'

secolo e

dlie case di

Pompei. Vi

vede rappresentato

antichissimo

simbolo cristiano

dlia vite,

ove
il

tutti

rami partono da un

medesimo
palmites

centro, ed esprime
(^).

detto

Ego sum

vitis,

vos

Le

nicchie laterali sono decorate di paesaggi


di
l'

con prospettive, corne nella casa


stiani.

Livia, e di simboli cri-

Nella parete

sinistra

vedesi

immagine

di

DaiiieU

nella
il

fossa dei honi [16J; nel cubicolo vicino una figura che de Rossi credette fosse di un pescatore. In fondo alla galdirimpetto all'ingresso, trovasi una pittura, oggi molto
il

leria,

danneggiata, rappresentante
diso [14]
:

banchetto, simbolo del Paraassisi

due personaggi sono

davanti ad una

mensa

tripode sulla quale sta un pane e un pesce mentre un dapifero


li

serve
(i)

(3).

Vi da notare

il

gentilizio

Aurelitis

che

fu quello

stesso

di

santa Petronilla.
(2)

lOANN. XV,
i

5.

(3) Cfr.

m\ei El cm. 'arch. chrt.: Kol'.ons gnrahs, pag. 291-92.

CIMITERO DI DOMITILLA
Un'
altra piirticolarit
di

llj
di

questo vcstibolo un loculo


in

forma spciale, consistente


che ricopre
che un foro
vi
il
il

un

finto sarcofago
il

di

stucco
piccolo

luogo

ove

fu

deposto

corpo.

Un

cubicolo che accanto a questo [rj]


il

non ha

altra apertura

quale doveva essere chiuso da una pietra; non

sono

loculi,

ma
la

solo un arcosolio a destra e un banco per

cadavere.

imitazione
di

di

forse in
ci

memoria
le

quello del Salvatore.

un sepolcro orientale, fatto Questo vestibolo


dlie

mostra

varie

trasformazioni

primitive sepolture
di

cristiane.

Parecchi frammenti

di sarcofagi

buona scultura

sono

stati

ultimamente ncongiunti
aveva l'ingresso

sistemati nella galleria

principale.

L' ipogo

sulla pubbllca via, e perci

do-

vette essere scavato in un' epoca di pace; probabilmente nel

periodo che segui


di

la

persecuzione di Nerone e prima di quella


ci

Domiziano. Tutto
dell'

conferma l'importanza
per

dei

monu-

menti a fianco

ingresso, cio dlia stanza che pot serle

vire ad uso di tricJiiiimii


la
II

agapi con

due cubicoli che


dcorative
il

fiancheggiano, uno dei

quali con pitture

del

secolo; e cosi pure servi ad uso cristiano

pozzo dove
cristiane.

si

dov attingere

l'

acqua per servirsene nelle agapi


il

Dopo
di

aver visitato

vestibolo
si

traversando varie gallerie


altra

minore importanza,

passa

ail'

regione contigua detta

dei Flavii Aurdii;

ma
la

prima potr

visitarsi

una piccola regione


di

non lontana
portanza.

di

qui che di epoca posteriore e

qualche imdi

questa

regione detta degli Apstoli piccoli e


al

Diogene, che appartiene


il

secolo

iv.

Lungo
dell'

la

via

s'

incontra

cubicolo detto degli Apostoli piccoli, per distinguerlo da un

altro

che poi
orfuite,
;

si

visitera.
al

Nel fondo
disopra del
piedi tra

arcosolio vi una
il

Donna
S.

che ha
essa

capo
gli

monogramma
5.

co^tantmjano
Paolo.
il

in
il,

apostoli

Pietro e

Nella vha.

!Salvaiore assiso

tra gli

Apostoli;

e tanto

Salvatore che 5. Pietro e S. Paolo


il

circolare,

che non

si

trova mai

nei

hanno il nimbo monument! cristiani


una
iscri-

anteriori al iv secolo. Notasi nello stesso cubicolo

zione probabilmente relativa all stesso sepolcro d'una ver-

128

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


si

gine cristiana, nella quale


in

dice dlia defunta che credette

Ges Cristo

///A
in

CRDEDIT
DIES

(creidii)

ChrisTV

'^ VIX AN
xqlll

///SU
III

VIRGO
/

KAL APRI FATFEC

{fatum fait).

In un ubicolo posto dirimpetto


fita

vi

una

iscrizione graf-

sopra un loculo con

la

data consolare dell'anno 348.

Un
gene.
Il

poco pi
suo

distante, a sinistra, giungesi al cubicolo

ove

nel IV secolo fu deposto

un capo

dei fossori chiamato Dio-

nome

e la sua qualifica

erano dipinti in rosso

suU'arcosolio:

DIOGENES

OCTABV
Il

FOSSOR IX PAGE DEPOSITVS KALEXDAS OCTOBRIS


cubicolo era dipinto; Boldetti, che tanto guast nelle catalo

combe,
r idea

rovin per distaccarne


il

le pitture

per fortuna ebbe


l'

di

prenderne prima
il

disegno e

di

copiare

iscrizione.

In fondo air arcosolio,

fossore
;

era rappresentato

con
il

gli

istrumenti dlia sua professione


vatore
ci
tra
gli

nell'

arco era effigiato


5.

SaJ-

apostoli

5.

Piitro

Paoo.

Ora

di

tutto

non

resta che la

mano
le

sinistra di

Diogene in atto di sor-

reggere una lampada,

tracce dei loculi dipinti nel quadro, nel sottarco

una prospettiva
r immagine
di

di gallerie e poi
S.

una

parte del-

Paoo.

Uscendo
scala,

di qui e

ove
il

affisso

volgendo a destra si giunge presso una un frammento d' iscrizione assai imporil

tante per
al

domma
,

dei Purgatorio, invocandovisi

refrigerio

defunto

IS

SPIRITVS
IN REFRIGERIO
si

TVVS

Da

questo punto, continuando a destra,

va

alla

regione

che suol chiamarsi dei Flavi Aureli.

CIMITERO DI DOMITILLA
Regioni-: dei

29

Flavi Aureli.

il

In questa regione, che

molto antica
lica, si

e corn'sponde dietro

muro

sinistro dlia
il

basi-

trova subito una grande iscrizione in cui

nome

dlia

defunta

DECIMIA

scritto sj

due ancore. Accanto

vi la

clbre iscrizione [24] trovata nel 1875 che dice:

Flavio Sa-

bine e Tiziana, fratello e sorella


(I)A

CABGINOC KAI
.
.

'

TITANH

AAC-A<I)()I

Un
bino e
tello di

Flavio Sabino era figlio


:

di

Flavio PeLrone e
di

di

Yqfra-

spasia Polla
di

ed egli stesso fu padre


che fu
poi
l'

un

altro

Flavio SaIl

cohii

imperatore Vespasiano

Vespasiano fu console; e Tacito nella sua Storia

(')

ne

parla corne di
di austerit.

un

uomo

assai

buono,

ma

l'accusa di inerzia e

Pu

supporsi che egli divenisse favorevole alla

nuova
il

religione e che in quel

ramo

dei Flavi pntrasse cosi

cristianesimo. Colui che ricordato nelT iscrizione

puo essere

stato

un nipote o un cugino
si

di

questo Flavio Sabino.

Di qui
i

discende a un cubicolo doppio conservatissimo

iscrizioni al posto. Nel primo vedono due monogrammi che possono leggersi IVLIVS AGRIPPA e RVFINA. Le iscrizioni del secondo ci dnno trc nonii, indizio di epoca assai antica.

cui loculi

sono ancora chiusi da

cubicolo

si

AELIVS

RVFINVS

M AVRELIVS lANVARIVS

IVLIA

r^"

SIMPLICI

AGRIPPINA DVLCIS IN AETERNVM


.

Quest'ultima racchiude un affettuoso saluto ed un auguriojf

dolce Simplicio, possa tu vivere eternamente


di

11

Quest
secol0.

gruppo

sepolcri

non pu

essere

posteriore

al

(i) Hisi. in, 6).

Guid,%

Cntacombe

roiiiant.

130

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


di

Nella galleria

questa regione vi sono altre iscrizioni


il

pa-

rimenti assai antiche. Fra queste ve ne ha una con


di

nome

una fanciuUa

dlia

famiglia dei Flavi chiamata


nel

Flavilla

scritt in

monoiiramma

modo

se^uente

Da

questa regione
si

si

va a

sinistra

verso l'interno del

ci-

mitero, dove

veggono moite
al

iscrizioni
Il

greche

latine e

due cubicoli
notevole per
porta:

di qualclie

importanza.
posto, di

primo

assai antico e
1'

con
altro

iscrizione greca ancora


il

una
di

Ciriacete;

nome

del proprietario, scritto in greco suUa


Il

Eulalio a se stesso .
fra
il

nome
il

questo Eulalio prte

che visse probabilmente


tenuto in venerazione:

m ed

iv secolo, indicato in

un

graffito nell'arcosolio interno; dal quale risulta

che egli era

Domino

sancto Eulalio presbytre .

La grande scala
di qui trovasi
la

- Regioke d'Ampliato.
il

Poco
si

lungi

questo centro storico


al

quale

svolge presso

grande scala che mette


di

piano superiore del cimitero:


altre gallerie.
il

ma

prima

giungervi

si

traversano alcune

Nella

maggiore

di queste gallerie trovasi


la bella iscrizione

cubicolo di

Marco Antonio Restuto con

del

secolo

M ANTOXI VS RESTVTV

FECIT
.

YPO

GEV
SVIS

SIBI

ET

FIDENTI
I\

BVS

DOMINO

Nella stessa galleria un poco pi oltre coUocata una


iscrizione, che pure del

m
di

secolo, parte greca e parte latina,

importante per

la

formola

preghiera nelle due ultime linee:


figlia .

Ges, ricordati dlia nostra

CIMITERO DI DOMITILLA

I^I

AHMHTPIC G LeONTIA CGIPIKG ^GIAIG BGXGMGPGN TI MXHCeiIC iHcorc

KITIOC TGKXON
Alquanto pi lungi,
servarsi

//////

nelhi parete

dopo
la

il

lucernario, 6 da osdel Buoti Pasiore

una
e
1'

bella

iscrizione

con

figura
taie

seduto

acclamazione rivolta ad un

Geronzio

GHROXTI VIBAS IX DEO

Sotto

il

grande lucernario che accennammo,vi


i

un

cu-

bicolo con pitture bellissime del


fiori,

secolo rappresentanti geni,


e nella

linee architettouiche.

A
ma

sinistra

vlta vi sono

due figure del 5//0K Pasiore;


iiiportanza

alcuni loculi posteriori distrus-

sero moite di queste pitture.

Sono

qui da notarsi per

la

loro

per

il

dommatica due riposo dell' anima e


dei vivent!
:

iscrizioni
la

esprimenti

la

preghiera

fede nell' intercessione dei de-

funti

a pro

VICTORIA REFRIGERf/ ISSPIRITVS TVS IN BONo


,,N-ivNv;

IVIBAS
IN

FACE ET PETE PRO NOBIS

^2

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


di

Le formole

queste iscrizioni e

la

paleografia dimostrano

che questa regione

moka

antica e che

doveva essere una


assai

regione primitiva del cimitero.

Lo

scalone che trovasi

in

fondo

grandiose ed

Regione dello scalone [A]

e di

Ampliato. (La cripta

di

Ampliato

al

n.

55).

antichissimo ed forse

il

pi magnifico ingresso di tutte le


istituira
iscri-

catacorabe romane. Esso fu scoperto nel 1852 appena


la

Commissione
affissa nel
si

di

Archeologia sacra, come attesta una


lo

zione
subito

muro con

stemma

del papa Pio IX,

il

quale

rec a visitare questi scavi e di qui discese.

CIMITERO DI DOMITILLA
Circa
la

J
il

meta

della

grande

scala, trovasi

primo piano,

sinistra di chi sale vedesi [29]

una

cripta

con abside che

servi certamente per

luogo

di

riunioni liturgiche.

destra

continua una lunga gaileria liancheggiata da cubicoli ricavati


posteriormente. Nel primo di questi, a destra, vi una
iscri-

zione della societ dei Mattei

quali

si

adunavano
i

nelle

catacombe

sui primi del secolo xviii e

furono

predecessori

Cripta di Ampliato. (Mella vlta vi

il

sinibolo antichissimo della vite).

dei

Cultures niartynini.

Un

altro
si

a sinistra [32]

fu

probabil-

mente una

cripta di martiri; vi

legge

il

graffito

SPIRITA

SANCTA IN MENTE HABETE BASSVM PECCATOREM (a destra presso l'angolo in fondo).


Alla fine della gaileria havvi una grande ed antichissima
cripta [s 3]
'^^^^

quale

si

accedeva per una scala spciale. Noteal

voie l'arcosolio sul quale ancora

suo posto

l'

iscrizione in

marmo AMPLIATl. Le
molto marcate
anteriore
alla

lettere di questa

brve epigrafe sono

|d'

una forma paleografica probabilmente


11

seconda meta del


fine del

secolo

potrebbe
Infatti le

forse

anche gtudicarsi della

primo secolo.

dco-

134

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

razioni di questo cubicolo richiamano taie epoca; imperocch


sulle pareti vi

sono

pitture decoij^itive di stile

comunemente

detto pompeiano,

le quali si

riscontrano nelle regioni pi antiInfine se


si

che dlie catacombe romane.


cubicolo con
del
III

confronta questo

le gallerie e

cubicoli circonvicini [^^] che

sono

secolo perch
data del 289
la

vi si

trovata una iscrizione consolare


et

con

la

Basso

Quintiano consulibus

devesi
e

concludere che

cripta dipinta

molto pi antica
Flavi,

che

questo stato uno dei centri primitivi del cimitero di


mitilla,

Do-

cio un

sepolcro
la

dell'

epoca dei

quando ap di

punto viveva ancora


dagli Apostoh.

generazione che era stata convertira


il

da

avvertire che
tardi
il

nome

d'

Ampliato

schiavo

div^enne pi

cognomen
e dei

dei

compoun

nenti quella famiglia

fatta

libra

loro discendenti (').

Ora
di

se questo

Ampliato ebbe per

se e suoi di famiglia

sepolcro cosi importante in questo nobile cimitero cristiano

Roma,

da ammettere

ciie egli sia stato

un personaggio
per tutte queste
di

importantissimo dlia Chiesa


ragioni che
il

primitiva.

de

Rossi,
(2..

nel render conto

questa

bella

scoperta nel Bulhiiino


probabilit

1881), disse potersi sostenere con


del cimitero
di

che l'Ampliato

Dommlla^
fu

sia

lo

stesso personaggio salutato da san Paolo e che era assai caro

all'Apostolo (^).

Nel medesimo cubicolo


dell'

trovata
altro

anche

un'altra iscrizione pi rcente che


forse

nomina un
di

Ampliato,

un discendente

amico

snn

Paolo; essa cosi


(:'.

concepita e sta nel fonde deirarcosolio

pag.

i)f)'.

Q.VAE

AVRELIAE BONIFATIAE CONIVGI INCOMPARABILI VERAE CASTITATIS FEMINAE VIXIT ANX XXV M H DIEB IIII AVREL AMPLIATVS CVM

HOR

II

GORDIAXO

FILIO

(i) Cf.
(.2)

miei EUin. cVarch. chrH.


8.

Notions gnrales, pag. 143.

Ep. ad Rom. XVI.

CIMITERO DI DOMITILLA
Si

I35

pu supporre che

componenti

di

questa famiglia siano


(').

divenuti liberti permezzo degli Aureli,imparentati coi Flavi

La medesima regione contiene due iscrizioni importanti pel domma. Una greca e ricorda una donna di nome Prima e una sua figlia che dormono in Dio Cristo Signore:

nPBIA MGTA I///C AG 01TATPOC Kot MCOMeXOI v 9-


eu KIPICU
La seconda
frase
in

7.017XW

Litino, fu restituita cosl dal


la

de Rossi con una


:

contenente

professione di fede nella Trinit

///LIO///

///PAP Se

CVXDIANV:,-

qui credidil in

CRISTVM lESVm vivit in E ET FILIO ET ISP/r;7o


La prima
l'altra nel

Pair
Sancio

trovasi nella

grande galleria presso


a destra dlia

la

scala;
l di

seconde cubicolo
{ciopo
il

galleria al di

Ampliato

n. ^7).

E
una

questa una regione d'epoca posteriore, nella quale volla

gendo per

seconda

galleria a sinistra trovasi

un arcosolio con

pittura rappresentante Cristo sednto in me:{~o agli Apostoli.

Regione detta

della

M adonna . Per visitare questa


pitture,

regione' bisogna tornare alla galleria che va alla meta dello

scalone e voltare neU'ukima galleria a sinistra di chi va verso


la scala.

Questa regione contiene parecchie

ma

la

pi
^

importante quella della B. Vergine che dipinta in mezzo


j

due

loculi nella voltata di

un corridoio. La Vergine,

velata,

Cfr. Diclionmiin de lu Bible pubblicato dal

Vigouroux,

art.

Amplial

(Marucchi).

i:;6

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


il

in cattedra, tiene

bedue

lati

le

si

accostano

Bambino Ges sulle ginocchia, e da ami re Ma^i in numro di quattro.

(pk-%4^..^^^

Pi antiche sono
Priscilla (');

le

altre

immagini

di

Maria nel cimitero


dlia fine del
la

di

mentre questa pu giudicarsi


pitture
la in-

m se-

colo.

Ed

chiaro che in queste

Vergine fu'fp^

presentata con

tenzione stessa con


quale
si
i

la

rappresenta-

rono

martiri, quale
il

advocata, cio con

concerto dlia intercessione.

Le

iscri-

zioni prossime
dlia fine del

sono

se-

colo

degli

esordi

del IV.

probabile

poi

che da questa regione

provenga

quel

preil

zioso cimelio che


Pietro e Paolo,
il

medaglione con
si

ritr.iui

degli apostoli

quale oggi
e di

conserva nel museo sacro

dlia bibHoteca Vaticana

cui

TTdp
nuarsi

"aver

vedutb

la

pittura dlia Madoniia,

diamo una riproduzione. pu contia sinistra


si

la galleria

principale; e poi

volgendo

giunge

ad una regione con cripte

e pitture del iv secolo,

regione che

(i)

Cf.

miei Elan, d'aicb.

chrit.:

Xotions gciiraJjs, pag. 316.

CIMITERO DI DOMITILLA
dicesi degli ApostoJi,

I37
rappresentanzn.

da un affsco con
si

taie

Prima
con
la

di

giungere a questo
.e\

osserveranno alcuni arcosoli

imagine
al

BiLon Pastore; e in
la

una

di

queste pitture

vedesi

disopra dlia pecora

parte superiore di
il

una orante, una

volendosi con cio indicare che


faceva parte del gregge del

personaggio quivi sepolto

Buon

Pastore. Si entra poi in


seraicircolari

grande cripta composta


i

di

due nicchie
1'

d'ambo
al

lati

dlia galleria.

Le

pitture che

ornano appartengono
in in mg;(:^o agli

principio del iv secolo.


v'
il

In una parte

grandi dimensioni

Biioji Pastore.] dall' altra

Ges Cristo

Apo-

stoli. I n

questa composizione, che quasi preludio dei grandi


il

musaici costantiniani,

Salvatore ha

il

tipo classico
aile pareti

romano,
dipinto

senza barba ne capelli lunghi. Intorno

fu

un grande quadro, oggi


dei personaggi che
vi
si

assai

guasto,

ove vedonsi ancora


fondo
dlie case;

montano
la
i

a cavallo e in

voile

riconoscere

scena dlia

uscita

dall'

Egitto

Monsignor Wilpert vi riconobbe pi giustamente un mercato di grano, magazjzini, le barche del Tevere e gli oprai che lo caricavano e no scaricavano. Infatti in un' altra pittura vicina si vede una bottega di fornaio con un tavolo coperto di pane, un casdegli^Ebrei recanti
vasi degli Egiziani.
i

siere

ed un compratore. In questa regione potrebbe riconoil

scersi

sepolcro dclla corporazione dei fornai.


la

Di qui pu ritornarsi per


galleria
di

strada gi fatta
si

alla

grande

Ampliato dove, appena


la strada

giunti,

si

pu prenche con-

dere subito

che trovasi

di fronte a quella
si si

duce

alla pittura

dlia

Madonna. Di qui

passa all'ultima

regione del cimitero, cui ordinariamente


sitatori, cio a quella

conducono

vi-

si

che dicesi dei Ss. Marco e Nella prima galleria Regione ultima del cimitero. trova a sinistra una iscrizione che ricorda il nome assai

MarcclHaio.

importante in questo luogo di un'altro Flavio Sabiuo e che


ci

conferma come

il

cristianesimo pntrasse precisamcnte in

questo ramo dei Flavi.

vasi

Volgendo a una pittura

destra e
di

percorse

alcune
/'

altre gallerie

tro;

Adaino cd Eva pressa

aJbero del peccato

138

GUIDA BELLE CATACOMBE RO^L\NE


bella

e a fianco da notarsi questa

iscrizione, dedicata ad

un Bonoso

addormentato nel nostro Signore.

BOXCOCH BONCUCcO
rico

KODiCOMeXOI

GX KCO HM
Poco dooo
iina
si

(sv K-jp-rp

f.awv)

giunge ad una

galleria
la

posta

ai

piedi di

grande scala scavata nel 1897,

quale conduce ad una

cripta rinvenuta in quell'anno stesso ed in cui


scersi

pu riconodi

una memoria

dei martiri

Marco
nella

Marcelliano. Questi

due santi furono martirizzati


ziano, ed
i

persecuzione

Diocle-

loro Al'i, incorporati con quelli di S. Scbdstiauo,


essi

dicono che
in

furono sepolti

\'ia

Appia

mill.

ir

ab Urbe,

loco qui vocatur ad Jreiiasi).

Ma

questa

indicazione
e
tutti

inesatta;
gli altri

perch

il

Martlrolof^io
la

roinaiio

(18 giugno)
i

documenti indicano
era presso

via Ardeatina e
di

dintorni del

cimitero di Domitilla

come luogo
il

loro sepoltura, e sapdi

piamo che questa


poiitificalis

sepolcro

Damaso.

Il

Liber

dice del

boravit

in

papa Giovanni VII (705) che egli lacoemeterio beatorum martyrum Marcelliani et

Marci Damasique sancti pontifcis


erano contigui: ora quello
sulla via Ardeatina.
di

dunque

due cimiteri

S.

Damaso
piedi

era senza dubbio

Questa

galleria,

che parte

ai

dlia

indicata scala,

conduce ad una vasta


storico.

e duplice cripta
i

che era illuminata da

caratteri di un luogo un ampio lucernario e che ha tutti Nel fondo vi un arcosolio rivestito di raarmi e diviso

in

due sepolcri

al

disopra

dell'

arco vedesi

il

Salvatore in

mezzo ad un gruppo di sei santi che vanno a riceverela corona; a sinistra una donna sta forse innanzi ad un giudice. La posizione di questo cubicolo in vicinanza dello scalone, la sua
struttura,
il

lucernario,

le

pitture,

provano che siaio


liturgico

in

una

cripta storica o

almeno

in

un cubicolo

prossimo ad

CIMITERO DI DOMITILLA

I39

un luogo storico. Credo vi si possa riconosccre una memoria dei Ss. Marco e Marcelliano o dei loro compagni. A questi due martiri io ho riferito alcuni frammenti di una iscrizione
damasiana oggi
il

collocati nella

stessa cripta,
a'

iscrizione

che

de Rossi credette fosse dedicata

santi

Giovanni

c Paolo.
d' I-

Infatti questi

frammenti

si

ritrovarono insieme a quello


e

rene, nella chiesa de' Ss.


sportati
i

Cosma
e

Damiano, ove furono

tra-

corpi
la

di

Marco

Marcelliano. Si
la

noti in questi

frammenti

parola

FRATRES,

quale conviene benissimo


(').

ad un elogio dei due martiri suddetti


Il

cubicolo scavato dirimpetto alla


vi si
la

suindicata

cripta era

ancor esso un luogo importante:

legge T iscrizione di un

GELASrVS EXORCISTA
che
ci

con

formola
e

DEO GRATIAS
ricorda
le

riporta certamente al iv secolo

contro-

versie dei Donatisti.

Proseguendo per
si

la

gallerla

potrebbe giungersi ad una

parte assai lontana ove trovasi una pittura quasi svanita che
creduto

interpretare
in

per

V Anniin:(ia::jo}ie
parte remota,
la scala

dlia
si

Vergiiic.

Invece

di internarsi

questa

prenda una
dalla
tro-

galleria a sinistra di chi

guarda
dei Ss.

poco distante
si

cripta

con

la

memoria

Marco
la

e Marcelliano, e

ver dopo brve tragitto un cubicolo con pitture dei iv secolo

che sono

di

molta importanza per


da

loro rarit.

Nel fondo

dell'arcosolio vi la scena di Orfeo (simbolo di Cristo) seduto


fra gli animali" feroci
lui
il

mansuefatti; e suU'alto dell'arco-

solio

il

Projeta Michea,
il

quale addita

la

citt

di

Betlehem
dovea

ove dovea nascere

Messia.
dei Ss.
,

Poco lungi
trovarsi
il

dal

gruppo

Marco
e

e Marcelliano

coeiiieteriiiin

Damas!

dove quel grande pontefice dove


egli
gli

fondo

il

sepolcro di sua

flimiglia

fu

deposto

presso la

madr

e la sorella.

Ancora per
posizione

scavi
di

nu lia

ci

hanno indicato riguardo

alla

prcisa

questo

(i) Si
dei
Ss.

veda intorno a questa iscrizione il mio artioolo La memoria Marco e Marcelliano ncl cimitero di DoDiitilLt, nel Xiiovo Bull, di
1899, pag. 5-19.

arch. crist.

140

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


insigne che

monumento
in cui ci

non dovea

essere lontano dal centre

troviamo.
dalle sillogi
il
il

Xoi conosciamo
sorella Irne.

testo

dell'

iscrizione che

il

papa Damaso compose per


Irne fu trovato a Ss.

suo sepolcro e per quello dlia


di

Un frammento
Cosma

questa

ultima iscrizione di

coniuni del iv secolo, forse


era semplice diacono e
tere hlocaliano (').

Damiano; ed in caratteri perch fu incisa quando Damaso


e
il

non aveva ancora adottato


il

bel carat-

Eccone

testo in cui

si

fa l'elogio di
la

questa

giovanetta

la

quale avea consacrato a Dio


sacrata

sua verginit:

DEO NVhc tnenibra qniescuiit hOMEN SI Q.VAe;r/i Irne Voverai haec sese Chrislo CVM VITA MAneret Virginis ut meritum sancHyS PVDOR IPSd proharet Bis detias hiemes tiecdum coin pkv>^R AT aetas
Hoc luwido
Hic soror
est

Dainasi

Egregios mores vitae praecesserat aetas


Propositutn mentis pietas veueranda pueae

Ma^nijicos frtictu; dederat melioribus annis

Te germana soror
Cutn
fiigeret
tibi

nostri

nunc

testis

amoris

Otiem

mundum dederat cum raperet melior

miJn pigniis Ijonestiim


tune regia caeli

Xnn
Nunc

timiii

viortem caelos qiiod libra adiret

Sed dohii fateor consortia perdere vitai


venienle

Deo

nostri reminiscere virgo

Ut tua per

Dominum

praestet mihi faciila lumen.

Il

frammento

superstite fu da

me

ritrovato nel

Foro

venue
ne pos-

collocato nel nartece dlia basilica di S. Petronilla, ovesi indic.


Dell' iscrizione di san

Damaso nuUa

si

trovato;

ma

sediamo egualmente
Q.VI

il

testo nelle antiche sillogi epigrafiche:

GRADIENS PELAGI FLVCTVS COMPRESSIT AMAROS VIVERE aVI PRAESTAT MORIENTIA SEMINA TERRAE SOLVERE Q.VI POTVIT LAZARO SVA VINCVLA MORTIS POST TENEBRAS FRATREM POST TERTIA LVMINA SOLI3 AD SVPEROS ITERVM MARTHAE DONARE SORORI POST CINERES DAMASVM FACIET Q.VIA SVRGERE CREDO

(i) Cf.

DE Rossi,

Bull.

1888-89,

P'^o-

'4^ s^g-

CIMITERO DI DOMITILLA
Essa

141

importante per
finale.

la

esplicita professione di fede nell:i

resurrezione

Un'

altra iscrizione,

oggi smarrlt.i,

ma

copiata dal Marini

nel secolo xvin


irisouius) in

ricorda

una

un sepolcro per tre cadaveri ociis crypta Damasi , che doveva starc nei dindi

torni del

mausoleo

Damaso

(').

LOCVS TRI SONVS Vie TORIS IN CRV TA DAMASI


da
di

sperare che ulteriori escavazioni

ci

permettano

di

ritrovare quest' altro

monumento

cosi insigne del cimitero

Domitilla.

Forse a questa regione del iv secolo appartennero


guenti iscrizioni

le se-

che pi non sono


altri.

visibili,

ma

furono

tra-

scritte dal Bosio e da

IN

HOC VINCES

SINFONIA ET FILIIS V AN XLVIII M V D IIII

importante

per l'allusione

al

labaro costantiniano.

Utie PdCIOLA.

CLERICVS

un' altra

memorla

del titolo di Fasciola.

(i)

De

Rossi, Rom.

sott.

III,

pag. 424.

142

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

DE BIA XOBA.

POLLECLA aVE ORDEVM BENDET

IN BIA

NOBA

E
di

quest'ultima epigrafe, che ricorda un' umile venditrice

orzo sulhi via

Nova

presse

le

vicine terme Antoniane,

assai

nota e fu riprodotta pi volte.


la visita del
si

Chi poi volesse completare


grande
galleria del

cimitero, dovrebbe
alla

percorrere quella vasta regione che


dlia

estende

sinistra

seconde piano, venendo dallo sca-

lone, ove troverebbe in fondo un' altra antica scala e moite


iscrizioni

che qui sarebbe troppo lungo indicare.

Ed
tero,

ora avendo osservato quanto havvi fino ad ora di pi


visita
il

notevole per una

gnrale

possiamo uscire dal cimi-

o passando per

grande scalone o ritornando neila


cimitero di Domitilla senza

basilica;

ma
si

quest'ultima via quella ordinariamente seguita.

Xon
il

lasci
la

pero del tutto


stanza attigua

il

aver visitato

quale fu costruito dalla

al moderno lgante ingresso, Commissione di Archeologia sacra,


il

d'

accordo

con

il

benemerito proprietario del luogo,


In questa
stanza
di

si-

gnor conte de Merode.


sistemata

fu

recenteraente
cri-

una importante raccolta


1820,

antiche iscrizioni
di

stiane trovate qui presso negli scavi dlia duchessa


blais

Cha-

circa

il

ma

poi

trasportate dentro

Roma. Esse
(').

furono da

me

riconosciute nel conjmercio antiquario e su mia

proposta furono acquistate dalla Commissione


di queste portano
la

Parecchie

data consolare ed altre sono importanti

per espressioni e formole


lari

non comuni. Fra


la

le iscrizioni

conso(parete

notevole una greca con

data

dell'

anno 274

a destra accanto alla fenestra); fra le altre mrita di essere

osservata quella assai grande di Ciicuinione e Fittoria guarda-

(i)
crist.

Ne ho

dato una illustrazione spciale del Xiiovo

Bitlldl. di arch.

1901, n. 4.

CIMITERO DI DOMITILLA
robe dlie terme
di

I4;

Carncilla

CAPSARARII DR ANTOun
i

NINIANIS.
Vi
quali
c pure da notare la iscrizione di

CONSTANTIVS
suoi cavalli, presso

condottiero di carri, rappresentato con


i

sono

scritri

loro
di

nomi
un

Barbarus,

Germanus
.

l'altra in
la

forma rotonda
espressione:
iscrizioni

bella

CALLISTVS in cui si legge DEVM VIDERE-CVPIENS VIDIT.


il

Queste
d:.rsi
al

sono

pi
di
al

beU'ornamento che poteva


questo insigne cimitero.

monumentale ingresso
S.

Nella stessa via Ardeatina,


cimitero di

VII miglio,
latte

ricordato

il

Felicola, sorella di
si

di

santa Petronilla;

ma

di

esso

non

pot ancora riconoscere alcun indizio.

APPENDICE AL CIMITERO DI DOMITILLA


Accennando
in

questa descrizione
si

la

regione ultima del


fu

cimitero, la quale

svolse nel iv secolo, essa

indicata
infatti

come
fu
il

quella dctta dei Ss.

Marco

MarceJJiano.

Questo

nome

che a

taie

regione

die'

sempre

il

de Rossi e che

venne adottato
diciamo per
asseri
es.:

dall'

uso nella denominazione convenzionale


aile

che noi usianio dare

varie parti dlie catacombe:

(come

vestibolo dei Flavi , ecc).

Ed

il

de Rossi

come cosa
di

per

lui

certa che la

regione di Marco e

Marcelliano e

Damaso dovea

essere unita al cimitero di

Domitilla e che era

fuori dei limiti del (').

cimitero di Callisto

e dei sotterranei con esso congiunti

Ed anzi il de Rossi stesso precis poi anche mente questa denominazione quando nel 1884
parte superiore di quella scala che noi

pi minutasi

scopri la
di

abbiamo

finito

sca-

vare nel 1897 e che indicata di sopra. Egli disse e stamp


nel BuUctiuo essere quella la scala del cimitero di Basileo

ove furono
(i)

sepolti

santi
I,
;
i

Marco

e Marcelliano
Il

(").

Rovia sotterrama,
degli Itinerari

pagg. 265-266.

de Rossi

stabili tutto ci

con l'esame
indicazioni,
(2)

quali, a dir vero, per questa,


di interpretazioni
crist.

come

per altre

sono

suscettibili

alquanto diverse.
J58.

De

Rossi, BuU. d'arch.

1S84-85, pag.

144

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


taie

SegueiiJo pei'tanto
avea gi intenzione
di

opinione del nostro maestro, che


la

scavare in quel luogo, dopo


alla

sua

morte

il

compiaiito Stevenson ed io proponemrao


ai

Comfeb-

missione lo scavo

piedi di

quella scala

cos

nel

braio 1897 fu scoperta la grandiosa cripta


ivi

con pitture che


cose gi

indicammo.
Si

pens subito, corne era ben naturale per


che quella cripta tosse
in

le

dette,

relazione con

due martiri
la

gi nominati; ed io poi studiando in spcial


ivi

modo

scena

dipinta, la spiegai

per

una Coronalio martyruni,


dei martiri
si

e recai

argoraenti assai gravi per dimostrare che l'artista vi rappre-

sent

il

gruppo principale

quali

figurano nella

Passi sancti S'hastiaiii ove

Marco e Marcelliano. Mancando per ogni indizio di iscrizioni, non dissi con certezza esser quella la cripta dei Ss. Marco e Marcelhano; ma
parla di
ivi,

soltanto che

per ragione di quel dipinto,


ai

si

poteva ricono-

scere una menioria relativa

martiri sudJetti, o ai loro coraai

pagni. Prs: poi questa occasione per attribuire


tiri

due mar-

stessi alcuni

frammenti daraasiani trovati nel Foro romano

ed

attribuiti
Il

collega

zione del
pittura

ai santi Giovanni e Paolo ('). Mons, Wilpert convenue con me sulla restitucarme damasiano e sulla spiegazione generica dlia

prima

come una
sepolcro di

Coronalio iiiartxninr,

ma

espresse l'opinione

che

il

Marco

Marcelliano fosse piuttosto dal-

l'altra

parte dlia via Ardeatina e pi presso al cimitero di

Callisto.

Ora, in questi giorni medesimi (giugno 1902), dopo


logli

che

precedenti

erano gi stanipati, ricercando


fra
si
il

egli

alcune pitture in una regione


di

cimitero di Callisto e quello

Domitilla presso l'Ardeatina,

imbatt in una grande frana


ci

che, sgorabrata in parte dalle rovine,

ha mostrato

la

pre-

senza
avanzi

di

una grandiosa

cripta, fino

ad ora sconosciuta, con


e nella

di pitture,

purtroppo assai lacre,

quale pu

ri-

conoscersi un santuario di martiri.

(i)

Per

la restituzione del

carme damasiano
Congresso cVarch.

v,

Niiovo Bullettino, V,.

nn. 1-2.

Si

veda pure Alti

del

crist.

pag. 93 e segg.

CIMITERO DI DOMITILLA
Dalla scoperta avvenuta
dlia iscrizione scpolcrale
in

I45
di

scguito,

poco lungi

qui,

dlia

madr

del

papa Damaso (di

cui
il

si

parlera pi sbtto)

deve oggi dedursi che questo fosse


quae poi era prossimo a quello dei

coemetcrium

Damasi

il

Ss. iMarco e Marcelliano.

Per da ci non viene esclusa l'interpretazone da

me

data alla pittura dlia Coronatio mariyruin, nella cripta prcce-

dentemente
gersi in

sepolti sulla

giaccli una memoria di altri martiri medesima via Ardeatina pot benissimo dipinquesta cripta dove potevano esser sepolti dei persodescritta:
quelli.

naggi che ebbero qualche relazione con


tissimi di taie
di S. Cecilia si

Ed esempi noOuirino sepolti


si

uso esstono nelle catacombe. Cosi nella cripta


rappresentarono
i

55.

Sehasliano

e.

nel cimitero prossimo; nella cripta di S. Cornelio

effigi

5. Sisto II deposto in altra parte abbastanza lontana del

memar-

desimo sotterraneo; nel cimitero


S.
tiri

di

Ponziano venne dipinto


il

Marct'Uiuo per

le

relazioni che ebbe con

gruppo
ove

dei

locali; e finalmente nel cimitero di Flicita,


figli,
il

fu sepolta

questa martire con uno solo dei


altri figliuoli

furono

effigiati

anche

gli

che ebbero altrove


ragioni
l'

sepolcro.
cimiteriale

Per

tali

identificazione dlia regione

ora ritrovata con quella dei Ss.

Marco
noi

e Marcelliano e di

Da-

maso modifica
parte dlia via

la

topografia stabilita dal

De

Rossi per quella


consi-

Ardeatina;
dipinta,

ma

potremo sempre

derare

la

cripta

scoperta nel cimitero di Domitilla

nel 1897,

come un monumento insigne e nella pittura dlia coronatio martyrum possiamo ragionevolmente sospettare
sia

che

ricordato

il

gruppo

dei

martiri indicati nella passio

Sancti Sebastiani.

Ma comunque

siano

le

cose

non

ammissibile

1'

opinione

del Wilpert che questa sia

una

cripta preparata in anticipa-

zione per seppellirvi un gruppo qualunque di

martiri (').

(i)

Wilpert, Le

pitture dlie

Catacombe

roiiia)ie,

pag. 451.

Guin Cataeomhe romane.

:t^t^tt^t^ii^^t:^^irt:t=:t^:^

CAPITOLO

III

()

CIMITERI DELLA VIA APPIA

LA

via Appia, la regina

viarum

degli antichi

Romani,
in
ori-

(iistaccavasi dalla porta

Capena

del recinto di Servio Tullio

e passando per Bovillae, Albano, Aricia qcc.

andava

gine fine a Capua,

ma

fu prolungata poi fino a Brindisi.

(i) Index Coevieteriorum


textati

Notitia r^iomim:

Coemeterium Prae.

ad S. lanuarium via Appia. Coemeterium catacumbas ad S. SeSalihourg: Postea pervenies via Appia ad S. Sebastianum

bastianum via Appia. Coemeterium Calisti ad S. Xystum via Appia


Itiiierario di

martyrem, cuius
apostolorum

corpus iacet

in

inferiore

loco, et ibi sunt

sepulcra

Ptri et Pauli, in quibus

XL annorum

requiescebant. Et

in occidentali parte ecclesiae per gradus descendis ubi S.


et

Cyrinus papa

martyr pausat. Et eadem via ad aquilonem ad Ss. martyres Tyburtium et Valerianum et Maximum. Ibi (m margim : intrabis in speluncam

magnam
tertio

et ibi)

invenies S.

Urbanum episcopum
Agapitum martvres
et

et

confessorem,

et in et in

altero loco Felicissimum et

diaconus Syxti,

loco

in tertia

Cyrinum martyrem, et in quarto lanuarium martyrem. Et ecclesa sursum S. Synon martir quiescit. Eadem via ad S. Caemartyrum. Primus Syxtus papa
et

ciliam, ibi innumerabilis multitude

martyr, Dionisius papa et martyr, Iulianus papa et

martyr, Flavianus
ibi

martyr, S. Caecilia

virgo et martyr,
et

LXXX

martyres

requiescunt

deorsum. Geferinus papa


martyr longe
altero
in antro

confessor sursum quiescit. Eusebius papa et

requiescit.

Cornlius papa

et

martyr longe

in
et

antro

requiescit.
:

Postea

pervenies ad S. virginem

Soterem

martyrem

{in niargine

eadem

via venis ad ecclesiara


suis), cuius

parvam

ubi decol-

latus est S,

Xystus

nem
bus

De

cum

diaconibus

corpus iacet ad aquiloin orientali parte

locis Ss.

Martyrum:
S. Suteris

luxta

viam Appiam
S. Syxti
ibi S.

civitatis

ecclesia

est

martyris, ubi ipsa


ecclesia est

cum

multis martyri-

iacet,

et iuxta

eandem viam
lacent,
et

papae ubi ipse


Calocerus

dormit. Ibi quoque et Caecilia virgo pausat, et


ferinus in
S.

Tarcisius et S. Geet

uno tumulo

ibi

S.

Eusebius

S.

et

Parthenius per se singuli lacent et

DCCC
Callisti
:

martyres ibidem requieCornlius et Cyprianus


spelunca S. Ca-

scunt. Inde
in ecclesia

haud procul

in

coemeterio

dormiunt. (Di un' altra tnano

Et

in altra

locerus diaconus). Iuxta

eandem viam quoque

ecclesia est

multorum

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Secondo piano del Cimitero

di

Callisto (stato attuale).

CIMITERI DELL A VIA APPIA

I47
lo

Questa
tresi per
i

via clbre per le

memorie

classihe,

era al-

suoi cimiteri cristiani.


di questi cimiteri fu assai
;

La topografia

confusa fino

alla

meta del secolo xix allorquando con la scorta degli antichi documenti il de Rossi la pot ricostruire. Egli osserv6 infatti
che
il

Caloidario

Jiberiaiw (iv sac.) distingue


febr.

tre

differenti

gruppi:

XVII

kal.

Fabiani in Callisti

et

Sebastiani in

CatacLimbas
lanuarii .

... viii id.


si

augusti Xysti in Callisti et in Pretextati


il

Dunque

devono distinguere senza dubbio


de septem

cimi-

Sanctorurn, id est lanuarii, qui


natu, Urbani,

fuit

filiis

Felicitatis
fratris

maior

Agapiti,
{di

Felicissimi, Cyrini,
un' ait r a

Zenonis,
et

Valentini,

Tiburtii, Valeriani
ibi

maiio: et

Mnximi),

multi

martyres

requiescunt. Et iuxta

eandem viam,
et

ecclesia est S. Sebastiani

maran-

tvris ubi ipse dormit, ubi sunt sepulturae

Apostolorum

in

quibus

nos quieverunt.
di Gui^liehiio di

Ibi

quoque

Cyrinus martyr

est sepultus .

XL

Itineraiio
Ibi

Mahnesburv:

Undecima porta

et via dicitur
ibi

Appia.

requiescunt S. Sebasiianus et Quirinus, et olim

requieverunt aposto-

lorum corpora. Et paulo propius Romam sunt martyres lanuarius, Urbanus, Xnon, Q.uirinus, Agapitus, Felicissimus. Et in altra ecclesia Tiburtius, Valerianus, Maximus, nec longe ecclesia S. Caeciliae martvris; et ibi reconditi sunt

Stephanus, Sixtus, Zefterinus, Eusebius, Mel-

chiades, Marcellus, Eutichianus, Dionysius, Antheros, Pontianus, Lucius

papa, Optatus, Iulianus,

Calocerus, Parthenius, Tharsitius, Policamus,

martyres. Ibidem ecclesia S. Cornelii et corpus. Et in altra ecclesia

sancta Sotheris, et non longe pansant


Eusebius, Maria,

martyres Hippolius, Adrianus,


Marcellus;
Einsiedeln:
et

Martha, Paulina,

"Valeria,

prope papa
via

Marcus

in

sua ecclesia.

ad
S.

Itinerario di

In eadem

extra civitatem in sinistra ad S. lanuarium, ubi Syxtus martyrizatus est,


S. Eugenia, ad S.
le!,

Theodorum.

In dextera S. Petronella, Nerei et Achil-

Marci

et Marcelliani,

Soterum,
.

S. Cornelii, Xisti,

Faviani,

theros

et Miltiadis,

ad S. Sebastianum

Vita Hudriani

An-

I:

Ecclesiam

Apostolorum foris portam Appiam milliario tertio in loco qui appellatur Catacumbas, ubi corpus beati Sebastiani martyris cum aliis quiescit, in ruinis praeventam a novo restauravit.... Ecclesiam beati Tiburtii et Valeriani atque

Maxinii, seu

basilicam S.

Zenonis una

cum coemeterio
priscis
e

S.

Urbani

pontificis, Felicissimi et

Agapiti atque lanuarii et Cyrini mar-

tyrum

foris

portam Appiam uno cohaerentes loco, quae ex


.

marLihro

cuerant temporibus, a novo restauravit


Mirahilium:
textati inter

Ind^x Coemeterioruvi

Coemeterium

Calisti iuxta S.

catacumbas. Cocmeterium Prae.

portam Appiam.... ad

Apollinarem

148

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

tero di Callisto da quelli di S. Sebastiano e di Pretestato; e


cosi la stessa distinzione ricavasi dagli Itinerari, dalla Notitia
regioniim, e dal Liber potitificalis.
Il

de Rossi, perlustrando nel 1849 l'antica vigna

Ammen/

dola sulla via Appia, osserv un frammento


serviva da gradino in una scala
e"

d'iscrizione che
le

conteneva
il

LIVS MARTYR.

Era

facile di restituire
di

parole NEnome mancante e

di riconoscervi l'iscrizione

san Cornelio; onde sapendosi


di

che questo papa fu sepolto nel cimitero

Callisto, egli

ne

dedusse che

il

vero cimitero

di

Callisto

dovea trovarsi sotto

quella vigna,

cio al di qua deU'ipogeo di S. Sebastiano.


vi
si

La

vigna fu acquistata pi tardi dal papa Pio IX,


sero grandiosi scavi e vi
l'altro
si

intrapre-

scoprl la cripta di S. Cornelio con

frammento

dlia suddetta iscrizione


si

ancora

al

suo posto

(1852).

Due
il

anni dopo

ritrov la cripta

papi e poi

sepolcro di S. Cecilia.
ivi fosse
il

comune degli altri Cosicch non vi fu pi


di Callisto, distinto

dubbio veruno che


da quelli
di

vero cimitero

S.

Sebastiano e di Pretestato.
fu poi

E questo

sistema topografico del de Rossi


fatta nel

con-

fermato dalla scoperta

18^3

del luogo preciso del

prossimo cimitero

di Pretestato

che venue indicato con ogni

certezza dalla cripta di S. Gennaro.


Il

de Rossi pubblic

risultati di tali

scoperte nella grande

opra dlia Rojna

sotte rranea;

ove

il

primo volume

consa-

crato aile nozioni generali e alla descrizione

dlia parte pi

antica del cimitero di Callisto


rici

il

secondo
Eusebio

ai
;

monumenti
il

sto-

dei papi, di S. Cecilia e di S.

terzo aile altre


e ra-

reo'ioni

del cimitero stesso. lo dar qui


di

un brevissimo

pido riassunto

questi tre

volumi

del

mio maestro.

I.

Cimitero

di Callisto.

Questo insigne cimitero ebbe origine forse nel

secolo,

ma

prese

un

tal

nome

sul principio

del

da Callisto dia-

cono di Zeffirino, il quale da questo papa fu preposto alla amministrazione del cimitero come attesta il libro dei Filoso-

GENERALIT SUL CIMITERO DI CALLISTO

I49

tTO

srrtCHTOii

Planta gnrale Jel cimitcro di Callisto.

150
funiciii.

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Callisto, divenuto pontefice, ingrandi
il

cimitero che
i

divenne nel
fino allora

secolo
stati

il

sepolcreto ufficiale dei papi


nel

quali

erano

sepolti

Vaticano

iuxta

corpus

B. Ptri.

La
Lucina
colo.

parte pi autica del cimitero di Callisto


il

si

riconosce
cripte
11

in quella regione cui


e

de Rossi

die'

il

nome

di

di
se-

dove

si

conservano
si

iscrizioni degli esordi del

Questo ipogeo

svolge

in

vicinanza dlia

pubblica
il

via e presso la stanza

ove pi

tardi

venne sepolto

papa

san Cornelio

e forse fu

questo un ipogeo privato dei Caecilil

o dei Pomponii.
altro
III

da questo nucleo priraitivo e da qualche


la

centro

si

svolse poi pi tardi

grande escavazione del


il

secolo,

quando qui venne fondato


si

cimitero ufficiale dei

Papi,

come

disse.
il

In questo cimitero
cripte di

de Rossi distinse diverse regioni:

Le
di

Lucina, sotto un

monumento pagano
il

attribuito alla

famiglia dei
Callisto,

Pomponi;
le

2''

cimitero

propriamente detto

con

cripte dei papi, di S. Cecilia, di S.


il

Eusebio e

la

galleria dei
tere,

Sacramenti; 3" verso ovest,

cimitero di S. So-

che aveva una propria scala; 4 una grande regione del

IV secolo, verso nord, chiamata regione Liberiana , perch vi


si

trovarono alcune iscrizioni dei tempi di papa Liberio; 5" una

regione settentrionale ancora in parte inesplorata, che in origine dovette essere un cimitero a
e
se, forse

quello dei Ss.

Marco

Balbina.

Debbonsi poi indicare alcuni arenari presso


Lucina, dietro
la

le
il

cripte di

cripta di S.

Cecilia

verso

centro del

cimitero, presso la regione Liberiana: l che probabilmente

dovrebbe ritrovarsi
si

la

memoria
1'

di quel martiri greci dei quali

dice che furono sepolti


ora, V
il

nell'arenario di

IppoUto. Descri-

vendo

una dopo

altra

queste regioni, seguiremo l'or-

dine con
(i)

quale esse

si

sogliono percorrere dai visitatori ('),


del cimitero di Callisto dar un' idea dlia

La planta gnrale
:

cstensione del sotterraneo

le

altre tre plante parziali

permetteranno
le

di

tssarne approssimativaraente le regioni principall.

Per

plante ricavate

dalla

Roma

soltcrrama,

non sono

di

una rlgorosa esattezza;il visltatore

GENERALIT SUL CIMITERO DI CALLISTO


In primo luogo
sparsi

I5I

qua

attuale dlia

devono osservarsi alcuni antichi edifizi l nella campagna sopra il cimitero. AU' ingresso vigna vedonsi gli avanzi di due sepolcri pagani
11

con

il

loro ipogeo che possono giudicarsi del


si

e del

se-

colo. Ivi presse

innalza

il

rudere di un grande

monumento
la

pure sepolcrale che appartenne forse ad una famiglia


convertitasi alla fede, scav poi al disotto
dlie
cripte di
il

quale,

cimitero cristiano

Lucina.
oltre,
si

Avanzandosi pi
ha
la

scorge un edificio cristiano che


tre absidi,
cella

forma

di piccolo oratorio a

tricbora,

Oratorio dei Ss. Sisto

Cecilia a

tempo

dei primi studi del

de Rossi.

cui

mri

inferiori

furono

costruiti nel

secolo e vennero

poi ricostruiti al di sopra nel iv.

Essa dovette servire per ce-

lebrare le agapi funebri; ed probabile che fosse distrutta nella

persecuzione

di

Diocleziano, riedificata dopo

la

pace e

tra-

sformata poi

in quella

chiesa de' Ss. Sisto e Cecilia, che


Itincrari.
d'

appunto qui ricordata dagli


che sorgeva sopra
non potr
fidarsi
il

Questi Itincrari parlano ancora


la

una

basilica di S.

Cornelio
ai-

sua cripta,

ma non

se

ne vede pi

assolutamente che dlia pianta spciale del 2 piano del

cimitero. Per

rilievo di taie pianta

sono stato

assai abilmente coadiuvato


le

dal niio egregio

amico

e collaboratore

Rev. Dufresne; e

varie parti

del disegno sono poste in continua relazione descrizione.

con

il

testo dlia prsente

152
cuna
tere,
ail'

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


traccia.

Gli stessi

c'

indicano pure una basilica


di S. Sisto

di S.

So-

che visitavasi dopo quella

passando dall'Appia

Ardeatina: questo edificio fu indicato dal de Rossi pi

oltre verso

ponente

precisamente sopra
egli
die'
il

il

centre dlia reS. Sotere;

gione cimiteriale cui

nome

di

la

struttura di questo edificio simile a quella dell' oratorio di


S.

Sisto.

Pi verso

il

nord dovea sorgere


questi edifici
si

la basilica di S.

Balbina

ed intorno a

tutti

svolse, nei tempi dlia pace,

un cimitero

all'aperto, cui

appartennero quelle tombe scavate

nel suolo (^forma) dlie quali

l'oratorio gi indicato de' Ss. Sisto e Cecilia.

pu vedersi un saggio presso E qui riprodurr

la

sezione di un gruppo di formae, per dare un' idea

dlia

disposizione di questo gnre di sepolcri.

L'oratorio di S. Sisto ora restauraio e vi sono raccolte

moite sculture ed

iscrizioni appartenenti al cimitero esterno.

Nella parete sinistra sono collocate alcune iscrizioni consolari


del IV, v e vi secolo; la pi antica del

3^2.

Un frammento
dedere

metrico allude

a martiri decapitati,

colla

pu essere questa una memoria


ai

del

martirio di

San Sisto II e dei suoi compagni

quali era forse consacrato

questo luogo

GENERALITA SUL CIMITERO DI CALLSTO


//V/>RAICEPTa
IIJnobiLE
llltunc

I53

pROFAua

CORPVS

cOLLA DEDERI///HOSTIS INIQVI


///wONSTRAT /;ONOREM
fasTlDit

lllvilae

ainOREM

///ERE

POSSIM

////ROPAEVM
///aMICTV Fra
si

le

sculture e
le

frammenti

di sarcofagi affissi aile pareti

notano

rappresentanze dlia MoltipUca:;ione de paui, del

con

il

busto

di

G. B. de Rossi postovi nel 1892.


c S.

Sacrificio di

Abramo,
la

dei busti degli apostoli S. Piciro


di

Paolo,

ed importante
scena

scena rarissima

Ulissc legato all'albero

del suo vascello in atto di fuggire dalle sirne; nella quale


i

cristiani

ravvisavano un simbolo

di

Ges Cristo
del

conrttto

in croce e del fedele che

fugge

le

insidie

demonio.

154
Si

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


opin da taluno che questo oratorio fosse stato

il

luogo

preciso dlia decapitazione di san Sisto


est Xistus
;

locus ubi decollatus

ma gli

Itincrari

sembrano indicare quella memoria

in

una

localit alquanto pi vicina al cimitero di Pretestato.


I.

Regione

dei

Papi e

di S. Cecilia.

Si discende a

questa regione

per

una

scala

del iv se-

colo [A] (y. planta spciale del 2 piano). Nella parete destra [a]

Regione

dei Papi e di S. Cecilia.

trovasi subito un' importante iscrizione del 290, cio del

primo

periodo dlia persecuzione di Diocleziano


^

VIBIVS

FIMVS

DIC-IIII-

R KAL SEP ET -MAX-COSC)


.

et

(i) Vibius Fimus rcessif kalendis septembris - Diocleliano quartum Maximiano Consulibus .

REGIONE DEI PAPI E DI


Per
il

S.

CECILIA
per

155

gran numro dei

visitatori

fu

necessario co-

struire un'altra scala [B] pi vicina alla hasilichetta di cui nelle

gallerie sotterranee

si

vedono

gli

ultimi gradini.

La

scala per

la

quale noi siamo discesi merte ad un pic;

colo vestibolo rischiarato da un lucernario

le

pareti

sono
che
legge

piene di

graffiti

degli antichi

pellegrini, indizio
storico.

sicuro

poco discosto deve trovarsi un santuario

Vi

si

Cripti dei Papi.

a grandi lettere l'acclamazione

IX

MENTE HABETE.
i

Da

questo vestibolo

si

giunge

alla cripta dei Papi.

gresso

lati dlia porta d' inIn ambedue Cripta dei Papi. mri sono ricoperti di graffiti: in mezzo a nomi sconosciuti, ve ne sono alcuni storici; quello dei papa san Sisto /
i

>

martirizzto nelFanno 238

CTE;

quello di S. Ponziano

(twv avifov E-'.axc-rov)

SAXCTE SVSTE, SVSTE SA XGX eeco MGTA nANTCON 2nOXTTANG ZHCHC e l'entusia:

156
stica

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


:

acclamazione di un pellegrino lERVSALEM CIVITAS ET ORNAMENTVM MARTYRVM


In questa cripta, poco dopo__i]_papa Zefirino cominci una
srie di sepoltur e papali c he fece seguito a quella del

v3

Quova

Vaticano.

La

cripta

non prsenta pi

l'aspetto

primitive
ciie fu

quando

fu scoperta nel

1854 era talmente rovinata


^
f

ne-

x.-

Graffiti dlia cripta dei

Papi

(v.

la

trascri:^ioiie

alla pag. seg.).

cessario sostenerla con mri


la

tuttavia vi

si

pu riconoscere

forma

antica, la disposizione dei loculi e le principali Jinee

archi tettoniche. Vi

sono rimaste

s olo

cinque delle^quattordjci
Fabiano,

iscrizioni dei papi; cio quelle di sa nt'A ntero, di san


di

san Lucio.. di sant'Eutichiano e forse di sant' Urbano.

San Zefirino

fu

il

ma

di lui
il

non

si

ritrovata alcuna fu

pace

suo corpo

primo papa sepolto in questo cimitero, memoria. Ai tempi dlia trasportato nell' oratorio superiore ove

Jciria'SVS BONIZO VIV^ ///I

FELiVI

PBR PECCATOI^ POr^MNA SANCTE XYCuEN esw


METanANTcov
STiiaxoTioiv

MAXlMi
PriMiTi'

V nONTIANE 1 PRO A bINIANI


NONNANbC
NA

ZHCHC

^'^'^^"

TE ABEAS
T
SIC

^'"" '" '""' IN ORATIONE

MIAN

pcTEpROME EVSTAc/;/VM
PRlMiri
.\i\lANTI

NA

SANTE SVSTE IN MENTE HABEAS IN HORATIONES AVRELIV REPENTINV


IIM

lERVSALECIVITASET
AN*STATXA

A PHTE PRO MARCIAXVM ALVMXV


CAR A MATER

ORNAMENTVM
MARTYRV D NABALTARIA
CVIVS///

BER

TALLA
SANCTE
SVSTE/,7

///REPENTDo

SVCCESSVM RVFINVM AGAPITVM E


in

mt-'NTE

SANCTE XYSTE HABEAS IN HOnitiones

SVSTE

SA'Scte

VT AELIBERA
SVCC/7/

SVM RVFINVM AGAPITVM


CROCEO

sa
rSAACI ZH CSNS GsW
^lo^^^ci

I^y
BA///

T^ FINWM

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SANCTA IN MENTE HAVETE ET OM ^^^ AICXIONAC NES FRATRES XOS AAPIANOC LEONTIVIBJ5 TROS AVIVS % IN VITA
D N^
/^X
PATwNi

^
i'

Irascrizione dei

graffiti

dlia cappella dei Papi.

158

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


il

ebbe comun e

sepolcro con san Tarsicio

Ibi

san ctus Taril

sicius et sanctus Zeferinus in

uno tumulo iacent

, cosi
i

libro

De
listo

Jocis

Ss.

Martynim.

Il

sarcofligo

contenente

due

sacri

corpi stava probabilmente in fondo alla basilichetta.

San Calpoich,
fu

successore di Zefirino ed amministratore

di

questo cimi;

tero, die'

ad esso

il

suo nome,

ma non

vi fu sepolto

vittima

di

un ammutinamento popolare nel Trastevere,

trasportato nel cimitero pi vicino a quella regione, cio in

quelle di Calepodio,

come

gi

si

disse.

Sant'Urbano che govern


vero dal 224
al

la

Chiesa sotto Alessandro Sedi

231, ebbe

il

titolo

martire sebbene forse


in

fu martyr sine sanguine ,

perch
lui

quest'epoca non

si

ebbe alcuna persecuzione.


probabilit,

A
di

appartenue, seconde

ogni

un coperchio

sarcofago posto nella cripta dei

Papi in un loculo a

sinistra, vicino al paviraento,


restituirsi cosi:
:

ove

si

legge

una iscrizione chepotrebbe


ay.OTio;

OrPBAXOC

Gto-

( Urbano vescovo )

oyrBAMOC f
Il

de Rossi lo distinse dal vescovo Urbano

il

quale, seconde

la

narrazione degli Atti di sauta CcciJia, seppelll questa santa

nella prossima cripta.

San Ponziano (231-235)


durante
la

fu

mandate

in esilio in

Sardegna
la

persecuzione

37 Massimine. Ivi egli fece


('). Il

sua

abdicaziene

discinctus est

sue corpe
il

fu ripertato in

Roma

e sepolto nel cimitero di Calliste sotte


il

rgne dei due

Filippi;

graffito

da

noi indicato

ail'

ingresse dlia cripta

papale probabilmente un ricorde


.

di

questa traslaziene.
di

Sant'Antero eletto papa in conseguenza dell'abdicaziene

Ponziano,

fu martirizzato

dope un pentificate

assai cette (gen-

naio 236) nella raedesima persecuzione di Massimine, mentre

(]) Lib. pontif.

REGIONE DEI PAPI E DI


ancora viveva
il

S.

CECILIA

I59

predecessore.

Il

suo

nome
in

era registrato nel


e

catalogo che Sisto III fece


nella cripta dei Papi.

incidere

marmo
che
.

collocare

La sua

iscrizione,

fissa nella

pa-

rre sinistra di questa cripta, dice:

ANTGPCDC

GIUaxoTo

( Antero vescovo ):

r
1

ANTepocjc^efiT

San Fabiano govern


sotto

la

Chiesa dal 236

al

250, prima

Gordiano e
di

due

Filippi e poi sotto

Decio; e nella per-

secuzione ordinata da questo imperatore fu martirizzato nel

mese
altre

gennaio del 250. Sappiamo dalla corrispondenza

di

san Cipriano che la Chiesa

Romana

spedi un' enciclica aile

Chiese per dare

l'

annuncio
(').

dlia

morte del pontefice,

de glorioso eius exitu

Pu6
giunto
tire

credersi che in seguito a questa lettera sia stato agail*

iscrizione

Fabiano vescovo
di altra

il

titolo

di

mar:

che visibilmente
.

tDABIANOC
que un

mano, ed GEIaxo-o; Mapx'jp. Questo papa sarebbe adun scritto in rosso

martyr vindicatus

(^)

^>ABANOC'e"ri

Dopo lunga vacanza

dlia sede aposiolica, Cornelio sucIl

cedette a Fabiano e morl martire in Centocelle.

suo corpo,

(1) Ep.

(P. L.

t.

IV,

col.

228-229).

(2) Cf. Utn. d'arch. chrct.: Notions gnrales, pag. 45.

l6o
portato in

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Roma,
fu

deposto in un'altra cripta, come vedremo

pi innanzi.

San L ucio c he da sa n Cipriano chiamato beatissimum martyrem ('), soffri moto per la fede, fu mandate in esilio,

ma
si

torn

alla

sua sede ed

ivi

mori nel 254. La sua iscrizione

vede a

sinistra di chi

entra:

AOKIC

sto^xoto

AOYICIC
Stefano
I

'

(255-257) fu erroneamente scambiato per il papa sorpreso mentre celebrava la liturgia presso le tombe dei
martiri e

messo
il

morte nello

stesso

luogo

giacch a

lui si

attribuiva

passo non del tutto chiaro del Liber pontificalis

e r iscrizione

damasiana

riferita
i

a.

p.

1^4.
si

Ma

invece in

ambedue

documenti

tratta di

san Sisto IL
graffite

Infatti quest'

ultime nominato
si

nelle iscrizioni

del

luogo, mentre invece non


tero alcuna

ritrovata

mai

in

questo cimi-

memoria

del papa santo Stefano.

San Sisto

II fu martirizzato sotto

Valriane
in

il

6 agosto 258 eo diaconos


accadere
fosse

come

riferisce

san Cipriano:

Xystum

coemeterio animad-

versum
quatuor

sciatis viii

iduum augustarum
cimitere di

die, et

cum

(^).

E
del

questo glorioso martirio

devette

in vicinanza

Pretestato che io credo

una regiene
la

del grande cimitere di Callisto.

lui si riferiva

suddetta iscrizione damasiana (v. pag.

164):

HIC POSITVS RECTOR CAELESTIA IVSSA DOCEBAM ADVENIVNT SVBITO RAPIVNT QVI FORTE SEDENTEM,

ecc.

di

Sisto II parla pure l'altra insigne iscrizione che


dlia cripta,

si

vede nel fonde

ricemposta da molti frammenti e

che or ora leggeremo.


(i) Ep. LXviT (P. L.
t.

m,

col

996).
t.

(2) Ep. Lxxxii ad Sticcessum (P. L.

IV, col. 450).

REGIONE DEI PAPI E DI

S.

CECILIA

l6l

lui si riferiscono le

acclamazioni graffite sulla porta dlia

cripta:

Sancte Syste ,

Syste Sancte

. di

San Dionisio eletto papa nel 260, dopo una vacanza quasi due anni, govern la Chiesa fino al 270.
Sotto
il

suo pontilcato per ordine


restituiti
i

dell'

imperatore Galgi
contiscati

lieno turono
nella

cimiteri
di

ai

cristiani,

prcdente

persecuzione

Valriane. Egli venne se-

polto nella cripta papale e la iscrizione


sta

commemorativa ponon
si

da Sisto III ricordava Di san Felice


I,

il

suo nome.
ritrovata
pontificalis,

martire sotto Aureliano,

alcuna memoria. Alcune

compilazioni del Liber


il

collocano erroneamente
il

suo sepolcro sulla via Aurlia,

ma

Clendario Filocal'uvio attesta che esso trovavasi nel cimiCallisto

tero di

kal. ian. Felicis in Callisti.

Sant' Eutichiano

(275-283) probabi lmen te


taie.

non

fu

v ero

martire quantunque sia venerato corne

Egli fu l'ultimo
la

pontefice sepolto nella cripta dei Papi, ove rimane ancora


sua iscrizione:

erTKIAXOC emCxo-o:

r^^XI^NOo6TrC

San Caio (28 3-296)


polcro di S. Eusebio,
sua iscrizione.
I

fu vitti

ma

dlia persecuzione di

Dio-

clezian o. In un'altra regione del cimitero,

non

lungi dal sedlia

vedremo

riuniti alcuni

frammenti

papi san Marcellino e san

Marcello furono sepolti nel

cimitero di Priscilla,
confiscato.

quando

il

cimitero di Callisto fu di

nuovo

Dopo

di essi

sant'Eusebio, riportato dall'esilio cui

l'aveva condannato Massenzio, e poi san Milziade che morl


sotto Costantino, furono pure sepolti nel cimitero dell'Appia,

ma non

nella

cripta dei Papi,


II

Guida Ctitacombe romani,

102

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMAxXE


iv secolo voile adornare

San Damaso nel

splendidamente
le

questa venerabile cripta; e probabil mente egli vi pose

co-

,*

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U-

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T
>**

lonne
del

di

marmo con

l'architrave per le

santuario, e cosl pure le

lampade all'ingresso transenne marmoree e le due

REGIONE DEI PAPI E DI


iscrizioni
S\'llos[c

S.

CECILIA
tramandato

63

inetriche,

il

cui testo

ci

stato

dalla

palatina.
fu ritrovata sul

La prima
pi
pitCdi

posto nel 1854,


in

'^^-^

spezzata in
(yedi

cento frammenti ed fissata


ed
in

fonde
fa

alla cripta

i^^2);

essa

il

papa

Damaso

l'elogio dci diversi

gruppi
il

di martiri sepolti in

questo cimitero. Trascriveremo qui

testo distinto nei vari


il

periodi nei quali esso deve dividcrsi.


a tutti
i

Comincia
<lel

carme con un accenno generico

martiri

luogo:
l.

CONGE STA \CET quac^lS SI TVRBA PIORVM CQRFO RA SANCTORv'm M/NENT VENERANDA SEPVLCRA
HIC

SVBLIM ES ANIMAS RAPVIT

SIBI

REGIA G A ELI
II c dei suoi

Parla poi specialmente di san Sisto

diaconi

HIC
<;

COM ITES XYSTI POR/ANT QVI EX HOSTE TROPAEA


tutti
i

quindi di

papi

ivi sepolti,

quali stanno corne guardie


:

d'onore intorno aU'altare

di

Cristo

HIC NVMER VS P ROCERVw 5ERVAT ^VI AL TARIA CHRISTI


Accenna
<lella

poi a san Milziade,


:

il

papa che vide

la

pace definitiva

Chiesa

HIC PO SITVS LON'GA VIXiT QVI IN PACE_SACER_pOS


quindi ricorda
il gruppo dei un vicino arenario
:

martiri greci

che fu sepolto in

MC CONFES SORES SAXCTI QVOS


ed infine commmora
i

GRA.vm wISIT
sappiamo

martiri sconosciuti, dei quali


:

esservi stati vari gruppi nel cimitero

HIC mVENES PVERIQ.VE SEX^S

Castique <;/'OTES
Ketincre

Qys" MAGE VIRGIXEVM PLACVIT

^'rfOREM

San Damaso termina


piena
di

infine

il

carme con una dicliiarazione


che

toccante

uniilt,

dicendo

avrebbe desiderato

164
essere
ivi

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


sepolto
:

ma

se ne astenne

temendo

di

profanare le

tombe
HIC

dei santi

FATEOR DA.MASVS VOLVI MEa

condere

wEMBRA

.cD CIXERc:j^/;;MVI_SANcTOS vexare piORV^l

Innanzi a questa iscrizione vedonsi ancora


l'altare isolato

le traccie

del-

presso cui cra posta

la

sedia episcopale.
II, si

Dell'akra iscrizione che riguardava san Sisto

rinven-

nero soltanto poche

lettere.

Essa

descriveva l'episodio del

papa sorpreso
i

dai persecutori in questo cimitero

mentre istruiva

suoi fedeli, ed era cosi concepita:

TEMPORE

Q.VO GLADIVS SECVIT PIA VISCERA MATRIS

RECTOR CAELESTIA IVSSA DOCEBAM ADVENIVNT SVBITO RAPIVXT Q.VI FORTE SEDENTEM MILITIBVS MISSIS POPVLI TVNC COLLA DEDERE MOX VBI COGNOVIT SENIOR Q.VIS TOLLERE VELLET PALMAM SEQVE SVVMQ.VE CAPVT PRIOR OBTVLIT IPSE IMPATIEN'S FERITAS POSSET NE LAEDERE Q.VEMQVAM OSTEXDIT CHRISTVS REDDIT Q.VI PRAEMIA VITAE PASTORIS MERITVM NVMERVM GREGIS IPSE TVETVR.
HIC POSITVS
Sulla porta
d'

ingresso

si

riconosce
i

il

posto

dell' iscrizione

nella quale Sisto III ricordava

nomi

dei papi e martiri del

cimitero di S. Callisto

('). Il testo di taie iscrizione ci

stato
I

conservato dai manoscritti di Klosterneuburg e

di

Gttwei.

nomi non sono

in ordine cronologico; alcuni


alterati.
I

mancano ed
i

altrt
:

sono stranamente

nomi

ricordati erano

seguenti

Systi - Dionysii - Corneli - Felicis - Pontiani - Fabiani -

Gai - Eusebii - Melciadis - Stephani - Urbani - Luci - Mannos (?) - Anteros - Numidiani - Ladicei - Iuliani - Policarpi Obtati
.)

).

(i)
ponlif.).

Nomina episcoporum

et

martvrum
II,

scripsit

commemorans
Il,

(Lih.

(2) Cf.

De

Rossi,

Roma

solterr.

35; Inscript, christ.

66.

REGIONE DEI PAPI E


Cripta
Di

DI

S.

CECILIA

165

S. Cecilia.
alla

Taie

denominazior.e pu darsi
Papi, per la

con sicurezza

cripta contigua a quclia dci

Il

Salvalore, S.

L'rbano e S. Cecilia,

iill.i

cripta Ji S. Cecilia.

immediata vicinanza
dicano appunto
pitture che
si
il

questo santuario, ove


la

gli Jtiiicrari in-

sepolcro dlia santa, e per

presenza dlie

riferiscono senza dubbio a quella clbre mar-

l66
tire.

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

abbastanza nota

la storia

di

santa Cecilia.

Seconde

la

opinione del de Rossi,


rologi ci

le

indicazioni degli Jtti e dei Martiil

guidano ad assegnare

suo martirio piuttosto che

ai

Sepolcro

di

S.

Cecilia.

rempi
relio
e

di

Alessaiidro Severo, alla persecuzione

di

Marco Au-

forse al se condb periodo__di taie persecuzione, verso


.

l'anno 177

Ed

in taie

supposizione dovremo ammettere che

REGIONE DEI PAPI E


r Urbano

DI

S.

CECILIA
il

167

nominato negli
in

Atti

non

fosse

papa sant'Urun' area

bano, bensi un vescovo dello stcsso


Il

nome

(').

cimitero

cui fu sepolta

santa Cecilia

era

spulcral e privata

in agro suo. La gens


lo

Caecilia

pos-

sedeva
ivi

il

suo ipogeo, corne

attestano varie

iscrizioni

ritrovate. Si osservino quesre


il

due poste presso

grande

nicchia ove fu

sepolcro dlia martire:


{vir darissimus)

a-/aVlVS.CAECILIANVS-V.C
in

/>.jCE.DEPOSIT

;,/S

MAIAS VIX

///XXXXIIII
///VIII

,7/ATTICA
/7/C F VIX {clanssiiini foemhia) /7/A-XVII.M-III

,7;D-XX

quindi

l'altra

greca di un Prdestato CecilianOy posta nell'at:

tiguo vestibolo [b]

(I)PONTCUN

Tioir^aV

CenTIMIOC nPAIxeeTAOC xAIKtXtavo AOAOC TOT O-eo AZKOC BleUaa Or.MGTeNOACA-KAN COAG COI inePCTHCa KAT GTKAp'.aTHCCU TCO ONOMATI CO nApeSoxe THN WXr^v xCO OGCU TPIANTA TPIcON ekov

GS MHNCON )

nGTGIAto /

/ /

XaMnPoxaxo
xr^v

GT(i)v///7xap5COK(:

'^uyjiV

xw t^ew

nPO / / / / / asTixGMBPlCUN
(i)

Cf. lm. d'arcb. chrt.: Notions gnrahs, pag. 34.

Recentemente

qualche

archeologo voluto

ritornare

ail'

antica opiriione che poneva

santa Cecilia ai tempi di Alessandro Severo,

ma
quelli

non

si

portato alcun
forti

argomento nuovo che giunga a confutare DE Rossi per l'epoca di M, Aurelio.


mente. Se
ti

assai

recati dal

(2) Settimio Pretestato Ceciliano, servo di Dio,

che visse degnaal

ho
la

nome. Rese

non me ne sono pentito e rendo grazie sua anima a Dio di anni 50 e 6 mesi... .
servito,

tuo

i68
La

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


cripta di S.

Cecilia [E]

quella dei Papi.

Fu decorata

pi volte e vi

comunica direttamente con si vedono ancora pitture del v, vi e vu secolo nel lucernario sono
:

le

pitture
la

pi

antiche,

cio
tire

figura di

un mar-

sconosciuto, S. Po-

Vicamo e quelle di S. Sebastiano e di S. Ouirifw

vescovo
nonia,

di Siscia in

Pan-

il

cui

corpo fu
secolo

trasferito
alla

nel v

Platonia; sulla pa-

rete in cui aperto l'in-

gresso

verso

la

cripta

de' Papi, vedesi effigi ata


S.

Cec ilia, in ricco coCvi se-

stume bizantino
colo)
il
;

sottOj a sjnistra,

busto del Sahatore, a destra un ritratto con l'isrizione


(xi
s ecolo).

SS

A^RBANVS
a queste

^M ^
aile

\X ^ vK
i

'" '

"

Vari preti e pellegrini


pitture,

graffirono
quali

loro

nomi nccanto

innanzi

ponevasi pure T altare

portatile ('). Nella stessa parete ricavata

una grande nicchia


il

che dovette
Cecilia.

contenere
reliquie
di

il

sarcofago ove ripos

corpo

di

Le
1

questa santa

furono

rimosse

nel-

ranm)_8
sulla

2__dal gap^i Psc[uale_I e trasportate alla chiesa eretta

sua casa nuzial e nel Trastevere.('). La cripta in seguito

(i) Sotto la pittura di S. Cecilia

fra
;

gli altri

nomi

si

leggono

se,

guenti:

Benedictus prb

(presbyter)

Sergius prb

Lo prb

Adeodata mater

eius , loannes-Mercurius prb , v Flix presb scri-

n[iarius Ecclesiae

romanae

].

Questi personaggi furono probabilmente

testimoni dlia traslazione del


Trastevere.
(2) Cf. S.

corpo

dlia santa

alla

sua basilica del


Cil, col. 1085-

Paschalis pp.

I,
il

Ep.

(Migne,
di

P. L.

t.

1088).

Il

DucHESNE opina che

corpo

santa Cecilia

non

sia stato

REGIONE DEI PAPI E


a ci fu

Dl

S.

CECILIA
al

169

abbandonata e non

si

rinvenne fino

1854. L'an-

nesso grande vestiboJo dcve essere srato costruito nel tempo


dlia pace per

comodit

dei

fedeli.

Nella nicchia del sepolcro vedesi ora


dlia

una riproduzione
nella basilica
taie

bellissima statua

del

Maderno,

esistente

del Trastevere, e che rappresenta la santa

quale fu rin-

venuta nel 1599.


sotto lo scalone,

A destra di chi discende, CuBicoLi SOTTO LO scALOXE. trovasi un gruppo di cubicoU [G] che il
storici
;
:

de Rossi giudico
le

essi

sono decorati
per
i

di

marmi, corne
prova
che
si

cripte

dei martiri

l'

architrave

veli

ivi

tenevansi dlie riunioni liturgiche. Nella prima cripta

vei

dono molti frammenti di sarcofagi, ed alcuni graffiti, quali uno col nome SOFROXIA che noi ritroveremo in
parte.

tra

altra

In questa regione
di

si

trovo un oggetto preziosissimo,

cio

uno

quegli istrumenti con catenelle di


:

piombo

plum-

batae che servirono a torturare tanti martiri


nel

esso custodito

museo
le

sacro dlia biblioteca Vaticana e


(').

il

de Rossi ne

die'

una descrizione
desse
Itimrari,
nelle

Puo

essere che questo cubicolo racchiu-

spoglie di molti martiri sconosciuti, menzionati dagli

vicinanze dlia cripta di S. Cecilia; quello di


di

Salzbourg, per esempio, parla


tiri,

un gruppo

di

LXXX

mar-

un

altro, di

DCCC

il

poeta Prudenzio, nel suo Pcriste-

phafion ), fa anch'egli allusione a simili poliandri.


sicio fu

San Tar-

probahilmente sepolto

in

questo luogo prima di essere

trasportato nella basilica di S. Sisto, ove ripos in un

mede-

simo sarco^iro con san

Zefirino.

ritrovato nel cimiterodi Callisto,

ma

in

quello

di Prctestato,

ove sarebbe

stato forse trasferito ai tempi dell'invasione longobarda. Cf. la sua edi-

zione del Lib.


tosto
di

poiitif. II, 56, 65. Taie opinione non verosimile; e piutpu ammettersi che nel Liber pontificalis vi sia qualche confusione

nome

e di circostanze
di

nel racconto dlia traslazione


stati

o che

corpi

dei

compagni
(i) (2)

santa Cecilia fossero

ricongiunti a

lei

nel cimitero

di Callisto ed ivi ritrovnti lutti insieme dal papa Pasquale.

Roma soltcrr. Hymn. xi (P.

II,

164.
t.

L.

LX,

col. 555).

170

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

In questa regione sono da notarsi alcune iscrizioni

FL

CARTILII

-t
Questa

XI

DEP

XVIII

CORNELIA KAL SEP

iscrizione incisa su

due grandi

lastre

di

marmo.

PISTE SPEI

CYRIACO
E

SORORI DVL
I

VIC TOR AE

S S

M A E <7\^-^
j:/"^

FECIT

Quest'ultima iscrizione potrebbe forse aver relazione con


le

sant martiri Fede, Speranza ed Agape,

il

cui sepolcro era

venerato in questo cimitero, e alcune reliquie dlie quali fu-

rono portate dal prte Giovanni a Teodolinda.

DASVMIA QVIRIACE BONE FEMIXE PALVMBA SEXE FEL Q.VAE VIXIT AXXOS LXVI DEPOSITA IIII KAL MARTIAS IX PAGE
Per
telle
la

ripetizione dlia beila espressione


citarsi

palumba sine
trola scala dlia

pu

insieme a questa un'

altra

iscrizione

vata per in altra parte del cimitero, cio presso

regione Liberiana.

MIRAE BONITATIS SECVNDAE Q.VAE VIXIT PVRA EIDE AXXOS VIGINTI PVDICA CESSAVIT IX PAGE ID VIRGO FIDELIS BEXEMERENTI Q.VIESGET ID IVL PALVMBA SINE FELLE M ET N
Le
e

lettere

M.

X. indicano

il

consolato di

Mamertino
Papi, trovasi

Xevitta (362). Ritornando da questo gruppo


destra

alla cripta dei

un piccolo cubicolo

di t'amiglia

del

secolo [H]

REGIONE DEI PAPI E DI

S.

CECILIA

171
di

che nella volta ha una pittura rarissima: Orfeo simbolo

Ges

Cristo,

il

quale

attir;i

se tutti

popoli con

la

dolcezza

dlia sua dottrina.

Galleria DEI Sacramenfi.


ad una scala [B]
in

Dopo

poclii passi

si

giunge v-^

...c,^

una volta
S. Sisto.

a la principale,

rovina, parallela alla prima e che forse ^^^^^^^^ *i<u^, perch pi vicina alla basilica di

Da

questa scala penetrasi in una regione molto rela

h^if^

golare chiamata
al principio

regione rettangolare, interainente scavata


secolo, all'epoca cio di Zefirino. In
[2]
I

del

m
ivi

una
d ei

dlie

sue gallerie
[F].

s'aprono

cinque cubicoli
il

detti
il

Sacramenti
il

pi iniportanti sono

primo ,

secondo

ed
del

quinto

ed
i

sono

dei p reziosi affreschi del principio

Ij.Cju^J^

secolo,
la

quali rappresentano in
e V Encaristia

maniera simbolica,

il

Battesiino,

Pciiitcux^a

Q^.
dalla scala,
si

Nel primo cubicolo, cominciando


che percuote
la la

vede

Mo se

rupe, simbolo
dalla

dlia

grazia

dei

sacramenti,
il

quale scaturisce
e

pietra

che Cristo; poi


e finalmente
il

gruppo

del Pescatorc
caristico

del

Battesimo,
il

Baiichctlo cn-

ed

il

tripode con

pane

ed

il

pesce. Nell' alto

(i)

spiegazione particoinreggiata
tions ginrahs, pag.

Accenner qui rapidamente a questi preziosi affreschi. Por la miei Um. d'urcb. chrt.: \osi veggano
i

280 seg.

1/2

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


mezzo
si

dipinta la nave in

aile

onde, e mblema dlia

Chiesa

Nel seconde cubic olo

ripete la
la

medesima successione d i
il

simboli ; Mos che percuote


il

rupe,

Pscatore,

il

Battesimo,

Paralitico (simbolo dl i a

P e nitenza ) viene
il

poi

il

Banchcito
il

CHcaristico e la
in nanzi
al

scena unica del tripode con


,

pane ed
il

pesce
in

quale

da una parte,

sta in

piedi

ministre

Il

Bancheito eucarislico

(iii

secolo).

atto consec ratorio, daU'altra Forante che rappresenta (pittura

la

Chies a

preziosa rappresentante

la

Consecraxiom
si

cucaristica).
il

Simmetricamente
di

a questa scena

vede
di

SacrifTiio

Abramo
Negli

e poi la rappresentanza

Gioun e quella
scne del

dlia Samariiana.
f.' J-'S*

J m.

altri

cubicoli

sono ripetute

le

V
i

^
f^
"
\

Banchetto eucaristico e del Cicio di Giona. Fra questi-g

simboli da notare quello del delfino avvolto al tridente che il pi antico sim bolo del Crocefisso.

k*

Questi affreschi sono veri ^oielli dell'antica arte cristiana


e di una importanza unica per

ifdogma

cattolico.

REGIONE DEl PAPI E DI


NeU'ultimo

S.

CECILIA
Sagramenti,

^7Z
c

di questi cubicoli, detti dei

da

notare un arcosolio con eleganti


zione posta da un Sergius

pilastri

marmorei
la

e l'iscri-

Akxandcr ad una

CaeciJia Fausta.

Oltrepassato l'ultimo cubicolo, percorrendo

regione

ret-

La

Consecra:{ione eucaristica

(m

secolo).

tangolare,
r ara,

si

vedono
alla

a lcune iscrizioni dlie

quali

una, assai

accenna

fede nello Spirito Santo .

CAR KYRIACO
FIL
.

DVLCISSIMO
I

VIBAS N SPIRITO
Poco dopo
grafe con
il

SKncto

si

volge

sinistra

e vedesi

una graziosa epi:

simbolo

graffito

dlia

colomba

EVGENI
SPIRITVVS
IN
cio
spiritus

BONO

tuus in bono .

174

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


si

In questa regione
CLini poliandri,

osservano

al-

ove poterono esser dee

posti

anche martiri;

finalmente

si

giunge ad una terza scala [O'], oggi impraticabile, la cui esistenza prova
corne questo luogo fosse assai frequentato.

Di qui

si

pu andare ad un'arelarghe
e

naria con gallerie

tortuose.

Tra

l'arenaria ed

il

cimitero esiste qui,


[c]

corne altrove, un pozzo


pareti

nelle

cui

sono incavati

dei buchi d a for-

mar

quasi una scala, che in tempi di


ai

perse cuzione poteva servire


per entrare ne llc arenarie
visi.
e

cristiani

n.iscondersi

Parimenti un'altra scala


[d].

trova

neU'arenaria stessa
si

Da

questa parte

fecero ricerche per giungere alla re-

gione dei martiri greci,


inutili.

ma

riuscirono

Vi

si

rinvennero invece alcune


fra

iscrizioni, e

queste una con

la

fi-

gura

graffiia di

una lucerna,
il

di

forma

assai strana, nella quale

de Rossi creil

dette ravvisare, facendone

confronte

con una
quella

di

Porto, l'immagine dei

moun

stro infernale vinto

da Cristo.
la

Infatti su
di

lucerna

vedesi

testa

mostro sormontata da un segno che

puo essere un raonogramma mato ('). L'iscrizione dice


:

trastor-

lANVARIA BENE REFRIGERA ET ROGA P

RO NOS
(i) Cf. lan, d'arch. chrt.: Kotions gnraUs, pag.

^44-

REGIONE DI
Essa
santi
.

S.

SOTERE E DI
il

S.

EUSEBIO
comunione

I75
d ei

importa nte per

d ogma

dlia

Altre due iscrizioni sono pure assai notevoli

AGATEMERIS SIM * RITVM TVVM INTER SANCTOS


. .

^
ciie

INPA
SPIRITw
SILVA/

AME\
importante
zione
di

osservare l'arenaria

qui
la

si

svolge per
di

avre un'idea dlia differenza che passa fra

forma

escava-

questi sotterranei e quella dlie gallerie cimiteriali.

$2.

Regione

di S.

Sotere e galleria di

S.

Eusebio.

Da un angolo
tante che
si

dlia

regione rettangolare
Il

si

pu penetrare
impor [I]

nella regione detta di S. Sotere.

primo

cubicolo

incontra quello chiamato dlie


secolo.
Il
il

pcore

che del
di pitture:

grande arcosolio

di

fondo

ornato

nel centro
la

Bnon Pastorc ^,
la

nelle pareti laterali

Mos che percuote

rupe e

Mhiplica:;jonc dci paii i.


il

Con
di

ogni probabilit in questo arcosolio riposava

corpo

un

martire; onde, per una divozione indiscreta, qualche devoto


fece scavare
Pastore.

un loculo

in

mezzo

alla pittura stessa

del Biioii

Questo cubicolo
i

fu visitato nel

giosi che vi lasciarono

loro

nomi
[J] si

e poi

1463 da alcuni relianche dal Bosio. Dal


che
in

cubicolo che
tificiale

gli

dirimpetto

passa per un' apertura arstorica [K],

e
in

si

giunge ad una scala

doveva
cui
il

essere

comunicazione con

l'editicio

superiore,

(r) Cf. Hltn. d\uch. chrit.: Xotioiis grirales, pag. 271.

176

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la basilica di S.

de Rossi riconobbe

Sotere. Di questa martire


il

non

si

ritrovata alcuna

memoria;
la

de Rossi opin che


cripta absidata

il

suo sepolcro fosse presso


ornati architettonici

scala nella
si

con

che

ivi

vede [L].

Deve
quasi

mettersi in

relazione con questa un'altra cripta situata


[AI], di

dirimpetto

forma rotonda absidata ed appartenente ad una famivi


si

glia

o associazione funbre, poich

legge l'iscrizione:

Pittura del Biion Pastore nel cubicolo detto

delle pcore

EVTYCHIORVM.
traccie di

Questa

cripta

conserva nella volta


a sorreggere

le

un qualche ordegno destinato

una

lani-

pada; ed essa dov servire ad uso liturgico, corne appendice


forse a quella di S. Sotere.

In fondo a questa regione trovasi una cappella a cupola [N[;


e

poco lungi

di

11

si

vede una pittura che rappresenta una


di

scena dlia vita reale, cio una venditrice


innanzi ad un tavolo
il

legumi seduta

[e].

Al ritorno, dopo avre attraversato


di S.
la

fondo

dlia
[1

grande galleria
in
]

Eusebio [13],

si

iiicontra

un arcosolio

cui dipinta

RSurrc:;ion di La:^:;aro;

REGIONE DI

S.

SOTERE E DI
si

S.

EUSEBIO

I77

pi lungi, volgendo a destni

passa ad un cubicolo

anonimo
e dei suoi

ove trovdsi una memoria del clbre


accademici,
i

Pompon io Leto
i

quali sulle pareti scrissero

loro

nomi

nel 1475:

1475 XV KL FEB PANTAGATHVS MAMMEIVS PAPIRIVS MINICINVS AEMILIVS VNANIMES PERSCRVTATORES

ANTIQVITATIS REGNANTE POM.POXT-MAX-MINVTIVS


Un'altra

mano

vi

aggiunse

ROM-PVP.DELITIE(')

E questo un importante
fatte

ricordo dlie prime esplorazioni

nelle

catacombe.
questo
cubicolo
alla

Nella galleria [12], che va da


leria di S.
di

gal-

Eusebio [13], vedesi a destra un arcosolio ornato pitture del secolo che rappresentano Y Adoraxione dei

m
;

Ma^i
l'altro

[g].

La Vergine
monarchi
a

seduta in cattedra ed

ha

il

divin Figlio

sulle ginocchia
i

innanzi ad essa sono disposti l'uno dietro


oriental!.

tre

Di faccia
cubicoli in
nati

quest' arcosolio havvi

un gruppo
si

di

quattro

comunicazione

fra'loro, tre dei quali

sono illumi-

da un

medesimo

lucernario,

onde
di

pu supporre che
si

servissero ad uso liturgico.

Uno

essi

contiene l'iscrizione

sepolcrale d'un Ulpio Florenzio. In questo luogo

inauguraal

rono nel 1871

le

pie riunioni che

hanno dato poi origine

Collegio dei Cultori dei martiri

(~).

Tornando

nella gal-

leria,

volgendo a
Per
le

sinistra,

si

trova quella di S. Eusebio [13]


nelle

(t)

niemorie
sotterr.

di
I,

Pomponio Leto
3-9;
i

catacombe

si

vegga

De

Rossi, Roiiia
(2)

Bitlletliiio,

an.

1S70, pagg. 81-94.

Ecco

nomi

di coloro
tali

quali cominciarono in quell'anno 1871

per studio e per piet


listo:

riunioni in queste cripte del cimitero di Cal-

Mariano Armellini - Orazio Marucchi - Raffaele Santambrogio -

D. Giuseppe Lauri Colocci

Faustino Ceccarelli - Francesco Pelami.

A
vi

questi
si

si

un,

dopo qualche tempo, D.

B.

Can.

Storti, e pi tardi
altri.

aggiunsero Enrico Stevenson, D. RafFaeie Celli e poi molli

11

Collegio dei Cultori dei martiri fu poi regolarmente fondato alcuni

anni pi tardi sotto gli auspic di mons.


Guitia

De Waal

nel febbraio 1879.

Catacombe romane,

12

178
e

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


subito
;

quasi

puo osservarsi ancora

al

posto questa bella

iscrizione

ANN XXX

Il
^JUt
lu

r-'vlu.

PETRONIAE AVXHNTL\E C F aVAE VLXIT L1BRXI FECERVNT BENEMEREMTI IN PAGE ^ !'t. i y Questa Petronia Aussenzia, clarissima femina, era

di

tuA^j

famiglia senatoria e

la

iscrizione le tu posta dai suoi liberti.

tidAifti^.]^^

menzione

dei liberti assai rara, e mrita di essere notat a.


essi

Probabilmente

furono

raanumissi , cio

aflFrancati in

occasione del battesimo dlia loro padrona.


Ail'ingresso dlia prima galleria trasversale, a sinistra,
si

vede rappresentato in pittura un gruppo


arcosolio
[1].

di

Oranti dentro un
[Q.'],

Pi oitre apresi un cubicolo


il

in

fonde

al

quale a lettere rosse scritto

nome

del suo proprietario

PATRICIVS.
Pi lungi ancora, e senipre nella galleria
trovasi
[P].
di S.

Eusebio,

un cubicolo doppio illuminato da un grande lucernario Un'iscrizione scolpita su di una transenna marmorea che
ci

chiudeva un arcosolio
ricavasi che

il

nome

del proprietario, Sedall'iscrizione


al

vero, diacono del papa Marcellino.


il

E siccome

cubicolo ed

il

lucernario furono scavati

prini

cipio del iv secolo, sotto Diocleziano, cosi risulta chiaro che


cristiani

poss edeyano allora

1'

area superiore, altrimenti

non

avrebbero

potuto

aprirvi quella

comunicazione.

L' epigrafe
:

tesse l'elogio dlia sorella di Severo, ed assai importante

CVBICVLVM DVPLEX CVM ARCISOLIIS ET LVMIXARE IVSSV PAPAE


|

SVI
|

MARCELLINI DIACONVS ISTE SEVERVS FECIT MAMSIOMEM IN FACE Q,VIETAM SIBI SVISQ.VE MEMOR Q.VO MEMBRA DVLCIA SOMN'O PER LONGVM TEMPVS F ACTORI ET IVPICI S ERVET SEVERA DVLCI5 PARENTIBVS ET FAMVLISQ.VE REDDIDIT VIII F EBRVARIAS VIRGO CALEKDAS Q.VAM DOMINVS NASCt MIRA
|

ARTE IVSSERAT IN CARXEM Q.VOD CORPVS IN PAGE Q.VIETVM SEPVLTVM DONEC RESVRG AT AB IPSO aVId^E ANIMAM RAPVIT SPIRITV SANCTO SVO CASTAM PVDICAM ET INVIOLABILE SEMPER Q.VAMQ.VE ITERVM DOMINVS SPIRITALI GL ORIA REDDET Q.VAE VIXIT ANNOS VIIII ET XI MEMSES XV aVOQ.VE PI ES SIC EST TRANSLATA DE SAECLO.
SAPIEN'TIA ET
!

HIC EST

Xello stesso cubicolo trovasi un

frammento

di

ma rmo

con

le

lettere

AD MARTyrg^

(?)

REGIONE

DI

S.

SOTERE E DI

S.

EUSEBIO

79

<^X.

oWIVSSVTPSVIMMElllNlDikONVSl?
;sEvE{^^5F(IM^Nsro^EMmpAcEQVIE1

^qBlSVlSQVtNEMORQVoNENl^V[GXS(MOl jP!^HCVMTEmsFACI|iR]nVDl(jSERVf

jSEVERADVLdSMENTiBV^ETF^MVIlSQyr
lOy^MDOMSMAScrMIRASPIENTIAEtAPTE
tVs SERATJNcARNEMQVODCCRFVSPACEQVin'! 'SHlCESTsEPVlTVM)OsECRES\TWABlP50tJ
r

iQVIQVF/^NIM/y^RAPVfTsPIRIT^/SANcTosVof
,'

C^?^MiVDlCA^/ETIN VloLABESEMPIR

'

v.MQVE'ITERVMDOMSSPlRrrAlI(yipRM])DT QVEVD(rrlNNIOS\^l U'hlXl-vE NSES

Iscrizione del diacono Severo.

Poco
martiri:

luiigi

iJi

qui

si

rmvenne un frammcnto
aile

cui setnbra

potersi trovare

anche un accenno
///E

prossime tombe dei

PROCT///

///VIXIT-AN///
///D.III.Q.VAE///
///IN

PAGE///

///SANCT///
{Sancorum
in

hco?)

All'cpoca stessa deve assegnarsi

dirimpetto c che chiama to dei

cubicolo [Q] che sta Cinque Santi perch nella


il

parete di fondo, ornata di pitture,

si

ajardino , simbo lo del paradiso, ne l

vede rap presentato_un quale si trovano cinq ue


in

personaggi
di

in pied i, tre

donne

due uomini
il

atteggiament o

oranti.

Ciascuno ha sul capo


-

suo nome:

UIUNISaS

IN

PAGE

NEMESI IN

PAGE

P ROCOPI IN

PAGE

i8o

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


IN

ELIODOR A
altri

PAG E

ZOE

IN

PAGE
di

pi sotto, a de-

stra e a sinistra deU'arcosolio,

due figure

pavoni con due


:

nomi
.

de' quali visibile


si

PAGE

Pi in basso
dlie

abbeverano

uno soltanto AR GADIA IN veggono alcuni fiori e vasi, ove si colombe Quest'ultimo gruppo specialmente
.

J^ ^^

Ut.

Jh*-.*+-kM.

ricorda

la

clbre visione di santa Perptua che allude

al re-

frigerio dlie

anime dei defunti per le preghiere dei superstiti: Vidi Dinocratem refrigerantem ('). I nomi qui ricordati, ad eccezione di Zoe, sono a noi sconosciuti; si pensato dal De Rossi ad un ricordo dlia martire di quel nome,
. .

(i)

Cf. lcm. 'arch. chrcl.

Notions guraks, pagg. 41, 279.

REGIONE DI
moglie
siiii
(ii

S.

SOTERE E DI
cui
si

S.

EUSEBIO
negli

l8l
Attl
di

Nicostrato, di

fa

menzione

Scbasiuio.

Ritornando nella
colo |R] ove iina
e Calocero; forse

galleria,

si

giungc
i

ail'

ingresso di un cubidei santi Partenio

ma iio
l

antica g raffi
i

nomi

riposarono

corpi di questi due martiri,

vittime dlia persecuzione di Decio (250 ).


si

legge

III

ID

FEFRVA

( tertio idus febru arias )

corrisponde pero a quella dlia loro


il

La data che quivi non maggio); onde morte (19


sia

de Rossi suppose che con essa

si

voluto tramandare

ai

posteri la

memoria
vede che

di

una traslazione

dei loro corpi.

Ma non
il

necessario ricorrere a taie ipotcsi, poich osservando bene


graffito, si
il

carattere di questa data c diffrente da

quello dei

nomi
la

dei martiri, quindi essa

non ha

forse alcuna
tu scola

relazione con

deposizione dei due santi.


si

Quando

perto questo cubicolo,

trovo in condizioni cosi cattive che

Commissione di Archeologia sacra fu costretta a ricostruirlo. Poco lungi da questo si giunge ad un altro cubicolo [S che sembra fosse quello dei pontefice san Caio. E molto grande
|

il

de Rossi trov qui presso alcu ni trammenti


in

di un' iscri-

zione greca, ora collocata

fondo

alla stanza.

La diamo

col

suppTemento fattone

dal

medesimo de Rossi;

^
,

Pato 0" eniaxoTT

^
epoca posteriore)

nPo

KAT iSKAA MAICDv


-j-

LEO

(nome

graffito in

cio deposizione dei vescovo Caio

ai

22 aprile, data che,


quel papa.

secondo

Martiroiii ricorda la
il

morte

di

Dicemmo

esser questo

cubicolo ove

fu sepolto

san Caio, quantunque

un'iscrizione dlia regione liberiana ricordi


la

tomba

di

S.

Caio

AD DOMNV M
si

un sepolcro press o CAIVM perch pu


;

darsi che questa ultima iscrizione sia stata trasportata da altra


parte.

Cosi crediamo

spieghi abbastanza questa apparente

contraddizione, senza bisogno di ricorrere ad una traslazione


dlie reliquie.

San Caio

raori sotto Diocleziano (22 aprile

296)

-S

^ A/yC

I2
e
il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


gli

Liber p ontifie als e


di Callisto.

Itincrari

pongono
fu

il

suo sepolcro nel

cim itero
e neir

Un

altro cubicolo
di

scavato dietro questo


ci

angolo dlia porta

coraunicazione un fossore

ha
in

lasciato la notizia
dieci giorni:

che quella stanza fu scavata ed imbiancata

LOCVM
zione
la
le

ICONIVS FECIT ET DEALBAVIT HVNC DIEBVS X.


di S.

Di fronte a questo cubicolo papa Eusebio [TJ, che san

Caio

si

vede quello del


iscri-

Damaso aveva

decorato di un'

quale fu poi riprodotta nel vr secolo da papa Vigilio


devastazioni dei Goti. Questa copia fu trovata incisa

dopo

dietro un' iscrizione

pagana onoraria

di Caracalla, e

dirimpetto

ad essa so no

stati

coUocati alcuni piccoli fra mmenti deU'iscri-

zione damasiana originale:


D A

DAMASVS EPISCOPVS FECIT


HERACLIVS VETVIT LABSOS PECCATA DOLERE
EVSEBIVS MISEROS DOCVIT SVA CRIMINA FLERE

M
A
S
I

V
I
!

'*p

SCIKDITVR IN PARTES POPVLVS GLISCENTE FVRORE


SEDITIO CAEDES BELLVM DISCORDIA LITES

A E
C

V
'

T
I

EXTEMPLO PARITER PVLSI FERITA TE TYRAN'NI


INTEGRA CVM RECTOR SERVARET FOEDERA PACIS
PERTVLIT EXILIVM DOMINO SVB IVDICE LAETVS
LITTORE TRIKACRIO MVKDVM VITAMQ. S' RELIQ.VIT

G
R A T
Q.

A M
A T

G
R

EVSEBIO EPISCOPO ET
(Si noti
il

MA RTYRI

nome

del calligrafo Furio Dionisio Filocalo).

La iscrizione ci rivela un episodio dlia storia dlia Chiesa Romana, che senza di questa epigrafe sarebbe del tutto sconosciuto, cio lo scisma di un taie Eraclio, rigorista eccessivo
nella questione dei lapsi. Sant' Eusebio che sostenne la vera

^M^

dottrina, fu

mandate

in esilio e

mori

in Siciha nel

310 sotto

REGIONE DI
Massenzio
e sepolto in

S.

SOTERE E DI
il

S.

EUSEBIO
in

183

Dopo

la

pace

suo corpo tu trasportato

Roma
questa

questa cripta decorata di


di

marmi

e di musaici, e
di

sepolto neU'arcosolio
cripta

fondo.

Una

particolarita

un matroneuiHy cio una tribuna


aile gallerie di

situata al

primo

piano del cimitero e accessibile dal

prossimo scalone [U].


di nota, si

Salendo

questo piano superiore vicine a questo

matroneo,

fra altri

monumenti degni

vede anche

un'iscrizione sepolcrale appartenente ad una nobile matrona


di famiglia senatoria, clarissima

femina

AELIVS SATVR NINVS CASSIAE FARETRIE CLARISSIME FEMINE CONIVGI BE NEME RENTI DEPOSTIO T ERTIV NO NAS FEBRARIAS

Sono anche da notare


P. Tongiorgi asseriva contenersi del
in

in queste

medesime

gallerie

alil

cuni sepolcri ancora chiusi contrassegnati da ampolle ov e

sangue. Infine
da osser-

un arcosolio

una clbre pittura compianto de Rossi interpetrata corne una scena


varsi
[k] dal

unica nelle catacombe, cio


il

G'mdJTJo

di

un

marlire.

Mons. Wilpert per, dopo un paziente ed accurato


esame, ha creduto riconoscervi

con certezza

la

scena

di Siisanna difesa

da Daniclc C).

(i)

Cf.

Nuovo

Bulhtt. di arch.

crisl.

1897, pag.

158.

184

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

Discendendo

scala e tornando

al

piano

inferiore, al-

l'ingresso dlia galleria perpendicolare a quella di S. Eusebio,

si

vedono a destra due arcosoli dipinti [m, n] in uno dei quali veggono i Trc fancinUi ncUa foniace, la Resitrre:^io}JC di La~aro ed una Or an te. Poco lungi notasi una iscrizione greca di una Onesima serva di Dio, forse di una vergine sacra:
si

ovHCIMHC AOAH OGO-j AnPiAicov / yc eiAcox xaT AOeCIC -pw IZ K A A


.

Aey.spi^o'.wv
visita a

Quindi

si

vede

lo

scalone

di

S.

Eusebio, poi

si

destra un cubicolo [V] in cui sono custodite due


in cattivo stato.
I

mummie
il

sarcofagi sono cristiani e nulla offrono di

rimarchevole
di

il

coperchio

di

quello a sinistra porta

nome

ALEXSADRA.
Il

In fondo trovasi un piccolo sarcofago per

fanciullo, ornato di soggetti biblici dell'antico e

nuovo Testa-

mento.
leria

cubicolo dirimpetto e

l'

altro di

fianco dlia gal-

[X] erano cubicoli

di famiglia.

In un arcosolio furono

deposti tre cadaveri cou la seguente iscrizione:

DEP DE? DEP

PROFVT\'RI
Q.VIRIACI

IIII
.

KAL

MAR

VI
.

IDVS

IVX

PRI\H

XOX

IVL
il

Nello stesso cubicolo

v'

un' iscrizione con


le

simbolo di

due colombe

due

alberi

che rappresenta

anime nel giar-

dino del Paradiso.

REGIONE DI
L' iscrizione dice
:

S.

SOTERE E DI

S.

EUSEBIO

185

///DEP-PANCARI///VN-KAL-S
I-P(/;/

puce).

Verso
in cui

la

fine di questa

lunga

galleria, a sinistra per chi

viene da S. Eusebio, notasi una importante iscrizione greca


si

augura

alla

defunta di vivere in Dio con

gli

angeli

GN ee//
///TOIC AXreXoi.
Per andare
aile

altre regioni

del

cimitero

si

prenda

la

galleria [15] che fa seguito a quella che passa innanzi

alla

cripta dei Papi.

Volgendo
Stagioui

a sinistra si trova
si

un
a
ai

bel cubicolo

doppio

in quello a destra [Y]


le

vedono
;

belle pitture

rap-

presentanti

(m
di

secolo)

nell'altro

sinistra [Z]
lati

havvi un gran copercliio

sarcofago ornato

coll'im-

magine
un

del Biioii Pastorc.

La

volta decorata di pitture, fra

le quali la

Resurre^ione di La:^:^aro, e intorno alla parre ricorre

sedile che

mostra aver servito


probabile

la

cripta
il

per

le

riunioni

liturgiche.

che qui

fosse
in

sepolcro del
si

papa
legge
il

Milziade
pi volte

(').

Alquanto pi lontano
sulla parre

un cubicolo

graffito

da un pio

visitatore antico

nome

di

SOFRONIA
(').
l'

che noi abbiamo gi notato sotto

lo

scalone d'ingresso
nella volta

In un altro cubicolo vicino [B] vedesi


si

immagine ddVOccaiio. Poscia

giunge ad un
si

punto chiamato dei


andare
in

Quattro

Pilastri [i\l|, dal quale

pu

varie regioni del cimitero.

(i) In questa galleria vi

sono parccchi sepolcri nel pavimento. Sopra

uno

LAODICIES ET FILIORVM. TOnOC AAESANAPOr KAI CMBIOr EnOIHCAN.


di

questi

si

legge:

In

un

altro:

(2)

Hlm. d'arch. chrl.: Xolioiis gnrales, pag. 245. L' iscrizione dice:

Sofronia dulcis

semper vives Deo

e pi sotto ripetuto: Sofrou

vibes ,

l86

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Marco

3.

Regione detta Liberiana. Cimitero


e Balbina.

di

La regione che

il

de Rossi chiam Liberiana costituisce

una parte importante del cimitero di Callisto (v. pag. iSj'). Il metodo dlia escavazione e la epigrafia indicano chiaramente la seconda meta del iv secolo. Accanto alla scala spciale di questa regione, in una cripta assai grande [C], eravi il sepolcro e l'elogio di un diacono dei tempi di papa Liberio, per

nome

Redento. Vari frammenti

di questa iscrizione di
sillogi,
si

stile

damasiano, gi conosciuta dalle


cripta; ed essi

conservano nella

possono completarsi

cosl:

^LEBS SANCTA Redempium Levitam subito rapuit sihi regia CAELI Dukis nectareo promebat mellA CANENi^w (')
Strin^e dolor lacrimas quaeris

Prophetam celehrans placido

wODVLAMhi;
W\Entus

senem

Haec

fuit insontis vitae laudata

Invidia infelix tandem compressa quiescit

Nunc

paradisus hahet sumpsit qui ex hoste tropaea.

Lo

stile

damasiano,
ci

ma non

caratteri.

Il

testo del-

r iscrizione

stato

conservato

dal

manoscritto

Palatino
fu forse

dlia biblioteca Vaticana (ms. 833).

Questo diacono
una

confessore dlia fede durante

la

persecuzione ariana.
[D'], in

Sopra
si

la

porta di

un cubicolo

galleria vicina,
cio, volpi

vede una pittura rappresentante alcuni animali

o leopardi. Alla medesima regione appartiene che


cita
il

un' iscrizione

nome
Felice:

del

papa Liberio come protesta contro lo

scisma

di

///ieFVNCTA EST EVPLIA


///iiVS

QVAE
episcopo

MAIAS QVE FVIT AKNORV ///QVE DEPOSITA IN PAGE SVB LIBEno

(i) Verso incomprensibile.


cos! invece di

Il

copista della Sillage, deve aver trascritto

CAKORE.

Cfr.

de Rossi, Rem.

soti.

III,

pag. 237.

REGIONE LIBERIANA

187

jmM
tq
03

l88

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


lungi sta V altra iscrizione alla quale pi sopra accena

Non nammo

proposito

di

san Caio.
:

Il

testo erroneo e
sibi

deve

correggersi nel
in Callisti [in

modo

seguente

Comparavit

arcosolium

coemeterio

Callisti]

ad doranura Caium, qcc.

BENEMERENTI
CESSIT

lOVIXE QVE CVM CO GEM SVVM HABVIT ANNOS V ET D'il

AXXORVM

XXI Q_YE CONPA///


,'

BIT SIBI

ARCOSOLIVM IX CALLISTI AD DOMX DEPOSITA DIE III IDVS FEBRVARIAS CAIVM FECIT COIVGI MEREXTI IN PAGE
semplice esame
sesta linea
si

Da un
quarta e
la

dell'

originale

si

rileva
e

corne
la

la

seguano regolarmente
possono

che

data

dlia deposizione, dimenticata dal lapicida, fu inserita poste-

riormente. Le ultime gallerie che

si

visitare seguiil

tando nella medesima direzione, appartengono seconde


Rossi al cimitero dei Ss.
di Callisto. In
il

de

Marco
[j]

Balbina e non pi a quello

un arcosolio

trovasi

una

pittura nella quale

de Rossi credette riconoscere


fin

VAniiiiiicia~io}ie.

Le
qiio

gallerie

vanno

quasi incontro

alla

chiesa di

Domine

vadis; e

nella vigna stessa dei sacri palazzi trovasi


ciale per

un ingresso spquali con-

questa regione,

la

quale dei reto assai devastata e


i

priva d' iscrizioni. \\ sono solaraente due cubicoli

tengono
presenta
r altra
il

pitture important! dei iv secolo,


il

una

dlie quali rap-

5a/i'afor

imberbe seduto

in

mezzo

agli Apostli [F'],

Salvatorc circondato dai quattro Evaiigrlisti [G']. In


al-

prossimit dei cubicolo degli Evangelisti, se ne pre un


tro [H'] di famiglia, nel quale

leggiamo

il

nome

inciso sule vicino

r architrave dlia porta:

BITVS C\'M SVIS,

ad

esso trovasi una scala che conduce

al

terzo piano [38].

La

galleria principale fa seguito a questa scala; essa

doveva andar

molto lontano,
dlie acque.

ma

in

gran parte inondata dalle infiltrazioni


de Rossi chiam

Un
di

altro accesso a

questo cimitero, che


in vicinanza dlia

il

Balbina, trovasi

prossima via Ar-

REGIONE LIBERIANA
deatina,

89

dove

si

veggono ancora
recenti scavi

le traccie

di

un antico demons. Wilpert

scenso.
In scguito
si

ai

diretti da\

ch.

riconosciuio clie questa regione chiamata dal


di

De

Rossi

cimitero

Balbina era

il

cocmeterium Damasi, cio quella re-

gione

in

cui fu sepolto

questo clbre pontefice che


la

il

De
si

Rossi suppose invece avesse


di

tomba

nel prossimo cimitero

in

Domitilla. Ci erasi gi congetturato dal Wilpert e


la

confermato con

scoperta

qui avvenuta dlia impronta

calce dlia iscrizione scpolcrale dlia

madr

di

Damaso;

giac-

ch noto che quel

pontefice

fu

sepolto insieme

alla

sua

maJre ed alla sua sorella. La pietra contenentc taie impronta fu ritrovata fuori di posto, gettata sotterra in un cubicolo poco pi oltre di quello ove la pittura dei dodici Apostoli; e quindi non puo asserirsi

che

in origine fosse in quest'ultimo.


di

La scoperta
tempi
di

dlia

regione

Damaso

ci

autorizza a dire che qui prossima fosse


e Marcelliano dei

quella dei martiri


ziano, perch

Marco
si

Dioclevicine.

sappiamo che queste due regioni erano


scavi
scopri a pochi passi

Negli

stessi

dal cubicolo dei

dodici Apostoli una magnifica cappella decorata di


di

marmi
il

mezze colonne con

tre

grandi nicchie; e siccome


il

Libi^r

pontificalis

chiama hasUica
si

luogo ove era sepolto Damaso,


questa cappella

cosi

l'impressione che
fosse

riceve che questo sepolcro cosl


in

importante

piuttosto

grandiosa di

quello che nel cubicolo dei dodici ApostoH troppo meschino

per essere chiamato bnsilica.

Ad

ogni

modo
vicini

certo che in

questa regione stavano

due cimiteri

l'uno all'altro e

non
il

dalla

parte opposta
e

dlia via Ardeatina


la

come suppose
sua

De

Rossi
141).

noi

ripetemmo seguendo

opinione

(v. pag.
di

Quanto
la

poi alla prcisa posizione dei sepolcri

Damaso con

sua famiglia e dei due martiri prudente


esplorazioni e degli studi, estenfin

attendere ancora

la fine dlie

dendosi ancora questa regione


quo vadis, incontro
alla

verso

la
il

chiesa dei

Domine

quale dovea stare

cimitero di Balbina

prossimo e

in relazione

con quello dei

Ss.

Marco

e Marcel-

IO
liano.

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Le
iscrizioni

del papa

Damaso

dlia sorella Irne

furono gi date a pagina 140. Ecco l'iscrizione dlia madr:

HIC DAMASI MATER POSVIT LAVRE//a memhra aVAE FVIT IN TERRIS CENTViM MINV5 cio per aNOS?

SEXAGINTA DEO VIXIT POST VOEdera sancta? PROGENIE QVARTA VIDIT Q.VAE luda nepotes?

Da
si

questa epigrafe apprendiamo che


visse

la

madr
e

di

Damaso
di questi

chiamo Lorenza, che essa


di

92 anni

che

ne passa sessanta
giunse a vedere
lo pubblicai
la

vita

religiosa

consecrata a Dio e che

quarta generazione.
storico su questa iscrizione nel

un lungo studio
crist.

Nuovo

(1903, pag. 59-108); ed in questo con molti confronti giunsi a proporre corne assai probabile
BuUeltino di arch.

che Laiirentia madr


fece
di
il

di

Damaso

fosse la stessa Laurentia che

sepolcro

al

suo marito Leone vescovo (contemporaneo


il

Damaso)

sepolto nell'agro Verano,


lei.

quale entrato negli or-

dini sacri dovette separarsi da


di

Infatti risulta

da un carme

Damaso che
Hiiic pater

il

suo padre fu
lector

lector, Jcvita,

sacerdos (vescovo):

cxaptor

hvita saurdos
actis (Ih.\!,
n.

Crevcrat hinc meiitis quoniam mdiorihus

57).

Ora daU'epigrafe del vescovo Leone composta da Damaso si deduce che anch'egli fu lector hvita sacerdos e che a
lui

composnit tumuluin Laurentia coniux, la quale dovette pure

consecrarsi a Dio
Psallerd
et

dopo

la

ordinazione del marito.


modulante propheta

in popidis volai

Sic meriii plebem

Christi retinere sacerdos


etc.

Hune

niihi

composnit tumuhim Laurentia coniux

(Ihm,

n.

33).

Tutte queste circostanze identiche per

due personaggi
l'

rendono

assai probabile

la

mia opinione che cio


il

ignoto
di

vescovo Leone sepolto nell'agro Verano fosse

padre
di
la

Da-

maso;
presso
di

e si spiegherebbe assai
la basilica di

bene

la

sepoltura

Leone

di S.

Lorenzo, giacch esscndo

famigha

Damaso

origine spagnuola dovea avre una devozione

spciale per quel martire. (Si

vegga

il

citato

mio

a^ticolo).

LE CRIPTE DI LUCINA
Le
cripte di Lucina.
di

191

4.

Toriiand
Pilastri, scala [N'], per
galleria

ora

al

punto

partenza detto dei

Quattro

troveremo una
la

galleria [41I

che conduce ad una

quale

si

scende

al

terzo piano. In questa


fra
le

sono da osservarsi alcune

iscrizioni,

quali

Pianta spciale dlie cripte di Lucina.

notevole quella con una bella figura


la

di

Orautc. Oltrepassata

scala

si

trova subito un' arenaria [42,=8 dlia pianta spsi

ciale], e

da questa

passa ad una lunga galleria [45, =7 dlia


antichissime iscrizioni corne

pianta stessa], ove sono affisse

192

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Faustiniano,
di

quelle qui riprodotte di

Urbica,

d'
il

Esperos.

Quest' antica parte di cimitero fu fondata, secondo


dalla

de Rossi,

matrona Lucina, che

egli identifico
(').

con

la

clbre

Pom-

ponia Grecina ricordata da Tacito

taie

congettura sa-

rebbe confermata da una iscrizione rinvenuta in minuti fram-

menti in questo cimitero,


e

la

quale fu ricomposta dal de Rossi,

nomina un Pomponio Grecino.

noMncuxioc
rPH/.ef tvoC
(^)

Ecco intanto
cripte dette di

le iscrizioni

principali di questa galleria dlie

Lucina:

>.fe J^^J>^:lhL

/^

-^

importante
si

qui

il

gruppo simbolico dell'agnello sotto


croce) e dlia colomba che a
(-).

r dncora (Cristo unito

alla

lui

avvicina (l'anima del defunto)

(i) (2)

DE Rossi, Roma sotterr. I, 319; II, 282. Questa epigrafe, che io vidi nei primi anni
Cf.

dlie

mie esplora-

zioni cimiteriali,

non

pi visibile. Essa stava nella regione adiacente alla

cripta di S. Cecilia; ed desiderabile


(3)

che possa

ritrovarsi.

Vedi

a pag.
il

121 la scheda del

de Rossi. - Xella

iscrizione di

gruppo simbolico dell'anima che per la speranza nella croce ha raggiunto la beatitudine. 11 simbolo antichissimo dell' dncora
Urhica vi
vedesi pure nell'altra iscrizione
di

Esperos.

LE CRIPTE DI LUCINA

193

Risalendo
che

mette ad

livello

pitture

seconde piano, trovasi una scala primitiva [44] un ingresso spciale, e presso di essa, a un pi elevato del seconde piano, due cubicoli [!'] con di stile pompeiano, del principio del 11 secolo. Nel
al

primo cubicolo

fu

rappresentata
si

la

scena del Battesimo dcl


dlia

Salvatore;ne\ secondo

veggono
il

le

immagini simboliche
latte, e del

Colomba, degli agnelli con


i^inc 1^)4, i(j) c

vaso del

pesce

(f.

pa-

i^S)

(').

La

pi importante di tutte quella che

(l)

-Im. d'arch.

chrl.: Xoticns

gmraks, pagg. 286, 275, 278.

Gui.la

Qitaccmhe rcman:.

194

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

.M

^
rappresenta due pesci simmetricamjnte disposti,
i

quali sorregdi

gono un

canestro di pani contenente

un piccolo vaso
il

vino

simbolo deir Eucaristia; ed


per r antichit,

essa, tanto per

simbolismo che
dlia fede

uno

dei pi preziosi

monuraenti

dei primitivi cristiani nel

domina

eucaristico.

LE CRIPTE DI LUCINA

195

Discendendo
scala

la

piccola scala,
detta
di

si

giunge

ai

piedi di
di

una
del

monumentale
si

S.

Cornelio
11

rimpetto

a questa
Bnoii

trova un cubicolo de!

secolo con
latte,

la pittura

Pastore.

sorreggente

la

secchia del

simbolo dlia

Penitenza e

dell' Eucaristia.

Nella

galleria

prcdente sono

>

-T

'*

V-

t
..'/-'.r-i'
' .

'4.

*^r

^^vmtJOA

196

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


frammenti
di sarcofagi e di iscrizioni,
ai

collocati molti

alcune

dlie quali importanti, perch relative


tari

nobili Cecili proprie-

del

luogo ed

ai

loro congiunti:

,,,POMPEIA.OC
////ABIA-ATTICA
///raECILIANA-C-P
{darissima
ptiella)

;//VIXIT-MEN

Q.-CAEn7/o

MAXIMo
C'P
(clarissiiiw piicro)

Volta

di

un cubicolo nelle cripte

di

Lucin.i.

LE CRIPTE DI LUCINA

197

Altre iscrizioni pure important! trovate in qiiesta regione

sono

le

segLienti

IALLIAE-IALLI.BA55I'

ET-CATIAE-CLEMENTINAi: FUiae PIISSIMAE-MATRI CLEMENTINAE-IN.PACE AELIVS.CLEMENS.PILIVS

EMILIVS-IN-PACE

EMILIA .PVDENTILLA

AIKINIA-OACTeiXA

ANXIA OAICTCINA

ANNIOI-KATOI
Esse
cimitero
ci

AKHAIA-BHPA
Jei
tedeli

mostrano
dal
ii

la

nobilt

sepolti in questo

fin

secolo.

Infine un' altra galleria [45] sbocca nclla cripta di S. Cornelio [K|; e fu qui che
Si
il

de Rossi

cominci

suoi

scavi.

giunge

in tal

modo

alla cripta sepolcrale del

papa san Corche scende

nelio, la quale di

un pittoresco

etfetto per la luce

dair antico lucernnrio sorretto da archi


tefice

L' iscrizione del

pon-

ancora

al

suo posto primitive

(i-. pa^^.

200)

e, a diffe-

renza dlie

altre papali, in latine:

CORN ELI VS MARTYR


sembra

EPiscopiis; e probabilmente fu scritta in latino perch

COR.KELI VS

MARTYR-

che

il

pontefice fosse sepolto in un luogo appartenente ad


dlia gente Cornelia^
di

un

rame

con

la

quale egli

ebbe qualche

relazione

parentela o di clientela.

iS

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


fu mariirizzato a Centocelle

San Cornelio
suo corpo
gli

fu trasferito a

Roma

(231); quindi il deposto in questa cripta che

Ituicrari

mostrano separata dal comune sepolcreto dei

Cubicolo
Nella voila
il

"

dei pesci

'>

con allreschi del

ii

secolo.

Buon Pasiore e le Oranti. Presso la porta il vaso del latte (simbolo deir Eucaristia), posto in mezzo aile pcore de! gregge di Cristo {pag. IQ)),

Papi indicandola longe

in

antro

(').

Le sue

reliquie

furona
loro

poi nel IX secolo trasferite a S. xVIaria in Trastevere. Sopra


la iscrizione sepolcrale, vari pellegrini e preti

graffirono

nomi(^). In

alto,

Damaso

fece coUocare

una grande iscrizione

(i) Jtinerario di Sal\bourg.

(2)

Teoflatits

prh (presbyter). TpEyopt, Atriamts, qcc.

LE CRIPTE DI LUCINA
metrica
di

199

cui

raccolte epigrafiche

non rimane che una meta, I manoscritti e le non ce la tramandarono ma il de Rossi


:

tent di supplirla assai ingegnosamente


Aspice descensu

come segue:

Corneli nioniimentu vides

extrucTO 'rENEBr/SQ.i; //(GATIS l\'}AVLVmque SACRATVM


niellOR

Hoc

opus aigroli

Essel ul acceSMs

DaMASI PRa^jTANTIA FECIT POPVLISQ. PARATVM


i-ALEAS

AuxiVmm
Oticin

sancli et

Corde pre:es Damasus


HOU
lacis

SI FVNDERE PVRO MELIOR COXSYRGERE POSSET amoR 'ViW'V MAGE CVRA LABORIS

Il

Buon Pasiore con

il

vaso del latte

iielle

cripte-di Lucina {pag. is).

La
da

iscrizione

dunque ricordava soltanto


il

lavori eseguiti

Damaso

presso

sepolcro

di

questo suo glorioso ante-

200
cessore
;

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


e specialmente la scala da
lui costruita

ed

il

lucer-

nario

ivi

aperto.
al

Inferiormente

loculo e nella parte anteriore del sepolcro


lettere

vedesi un frammento con alcune


aile

che rassomigliano

damasiane

probabilmente appartennero ad una iscrizione

Cr pta

di

S.

Cornelio {pag. i^j).

postavi dal papa Siricio, successore di


tore de' suoi lavori (').

Damaso

continua-

La

cripta

ornata

di pitture

bizantine che possono at-

tribuirsi alla

seconda meta del


lo suM>li

vi secolo.

sinistra di chi

(i)

Il

DE Rossi

con questi due


et

versi:

Syricius perfecit opus conclusit

arcam

Marmore, Corneli quoniam pia viemhra ntenlat.

LE CRIPTE DI LUCINA
guarda
il

20l
nomi
S.
5.

sepolcro sono

ritratti

con

loro

Sisto

II

papa, ed un altro vescovo che puo essere


5. Corneli e 5. Cipnatio,
il

Ottato; a destra

martire vescovo di Cartagine. Cio


il

trasse in errore

uno

degli autori degli Jtincrari,


il

quale sup-

pose che quivi riposasse anche


ragione per cui l'immagine
di

corpo

di

san Cipriano. La

questo santo fu dipinta a fianco


si

di quella di san Cornelio che la festa di entrambi

celebrava

nello stesso giorno. Intorno aile pitture ricorre un' iscrizione

ricavata dal salmo

tuam,

Ego auteni cantabo fortitudinem mane misericordiam tuam.... Molto tempo prima che si facessero gli scavi dalla Com-

LVIII:

er

exaltabo

missione

di

Archeologia sacra,
l'

si

rinvenne
taie

in

questa mede-

sima regione

iscrizione

di

un

Serpenzio

che aveva

acquistato un sepolcro

presso quello di S. Cornelio:

SER-

PENTIVS EMIT LOCVM AD SANCTVM

CORNEuna chiesa
l'immail

LI\'M. Trasportata

fuori di

Roma,

fu collocata
si

in

deiritalia mridionale ove ancora

conserva:
lettura,

ma
di

ginazione popolare, sviata da una

falsa
il

ne mut

senso e da questa epigrafe

fu ricavato

nome

un preteso

san Canelio

(! !)

Air ingresso dlia cripta un


lini

graffito

scoperto dal Barto-

del

nomina un gruppo di martiri deposto nelle vicinanze, ma quale non stato ritrovato il sepolcro: SCS CEREALIS
Dalla
cripta
di

ET SALLVSTIA CVM XXL


S.

Cornelio
[L']

si

pu

uscire
si

direttamente
ritornare
ai

per

la

scala

damasiana

ovvero

puo

Quattro

Pilastri in

che sono
dirsi

percorrendo alcune gallerie [47, 48, 49] comunicazione con la cripta stessa dalla parte
scala.

opposta a quella dlia

Giunti per a questo punto, pu

compiuta una buona

visita

sommaria
ai

ai

principah

mosi

nuraenti che sono degni di spciale attenzione nel cimitero


<li

Callisto; e quindi per


finire

non

ritornare
taie

luoghi gi veduti,

suol
scala.

ordinariamente qui

visita

uscendo da questa

202

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


II.

Cimitero

di S.

Sebastiano
(').

ad Catacumbas

Fra

la

vigna dei palazzi Apostolici e

la

vigna del Pinto,

che alquanto pi verso S. Sebastiano, esistono due gruppt


di gallerie sotterranee,
la
il

via dlie Sette Chiese.

uno vicino Queste

a S. Callisto, l'altro presso


gallerie
si

dirigono verso

cimitero di S. Sebastiano, ed probabile che lo mettano

in

comunicazione con quello

di S.

Callisto

ma

certamente
tali

in origine questi
ci

due cimiteri erano ben


dal

divisi,

e corne

sono
Il

indicati

Calendario Filocaliano.
si

cimitero di S. Sebastiano quello a cui


il

die'

per an-

tonomasia
tante

nome

di

cimitero

ad Catacumbas,

nome che
pi

venne poi applicato

a tutti gli altri cimiteri.

La
la

impor-

memoria

storica che

ad esso

si

rannodi

deposizione

temporanea
r abside

dlie reliquie dei santi apostoli Pietro e

Paolo nella
Calendario
assicurano

Platonia, ossia cripta rivestita di


dell'

marmi,
Atti

la

quale vedesi dietro


il

odierna

chiesa. Gli
(^),

apocrifi,

Filocaliano, san

Damaso
(^).

san

Gregorio
;

(^)

ci

dlia verit di questo

avvenimento

le

circostanze

per ne

sono

assai

oscure

Baronio, Pagi, Papebrock, Bianchini,

Q) opinano che vi sia stata una sola trasscrittori, come Panvinio, Vignoli, Marangoni, Marchi e Lugari (^), ne ammettono due. La
lazione
;

Borgia e Duchesne

mentre

altri

prima opinione
Liheriano

me sembra
sia

pi probabile; ed a

me

pare

che taie traslazione

indicata chiaramente dal Calendario

come avvenuta
il

nel

secolo e precisamente nel

258

per

la

persecuzione di Valeriano.
calendario, confrontato con
il

Infatti

Martirologio, riu-

(i)

Cf.

Marucchi,
ix (P. L.

Descriiione dlie catacomhe di

S.

Sebastiano, pub-

blicata in occasione del III centenario di san Filippo Neri,

Roma,

1H95.

(2)

Cann

t.

XIII, col. 583).


t.

() Ep. IV,

30 (P. L.

LXXVII,

col.

703).

(4) Cfr. Elm. d'arcb. chrL: Notions gnrales, pag. 50-53.


(5) Lib. pontif. (6)
I,

pag. civ.
ossia
il

Le catacombe,

sepolcro apostolico dell'Appia,

Roma,

1888.

CIMITERO DI
nisce
la

S.

SEBASTIANO

203

data consolare di

memoria dei due Apostoli ad Catacumbas alla Tusco e Basso (a. 258); e qnesta data con-

Basilica e cimilero di S. Sebastiano (La Platonia dietro l'abside).

Slare in quel

documento

indica certamente

una traslazione

corne puo provarsi con


(i)
in

altri

esempi

(').

corpi degli .Apostoli


ni

Ecco

il

testo di questa
in
(a.

indicazione;

<f

calendas

iulias, Ptri
et

Vaticano Pauli

via Ostiensi,

utrumque

in

Catacumbis, Tusco

Basso consulibus

258).

204
non
forse
vi

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


rimasero per 40 anni, corne dicono
di
uti

gli

Itinerari,

ma

poco pi

anno, durante
cio, al

la

persecuzione
in cui
sia
i

di \'a-

leriano

(258-59)
al

fino,

momeijro

cimiteri fudi

rono

restituiti

papa Dionisio.
si

Checch
che
il

taie

que-

stione, ancora controversa, certo

sepolcro apostolico

provvisorio dlia via Appia resto sempre in grande venerazione


;

onde
vi
si

vi

si

scav

ail'

intorno

un piccolo cimitero,

quindi

eresse

una

basilica che, fino alla fine dell' \iii se-

colo, fu chiamata
il

basilica

Apostolorum
al

ed quella che
:

Lihro Pontificale attribuisce


fecit basilicas trs:

papa Damaso

Hic

[Da-

masus]

unam

beato Laurentio, iuxta theaet in

trum
in

et aliam via

Ardeatina ubi requiescit,

Catacumbis
et Pauli,

ubi iacuerunt corpora

beatorum apostolorum Ptri

quo loco Platoniam ipsam versibus exornavit ('). E questa basilica soltanto dopo l'vin secolo cambio il nome
Per una scala moderna situata presso l'abside
si

antico in quello di basilica S. Sebastiani.

discende

alla PJatonia,

e nel

mez zo
in

di essa , sotto

l'altare,

vedesi un
lastra

grande sepolcro, diviso


di

due scompartimenti da una


i

marmo,

nel quale furono deposti

sarcofagi con
cripta
il

corpi

dei

due principi degli apostoli('). In questa


colloc una iscrizione,
il

papa Da-

maso

cui testo ci fu conservato dalle

Sillogi e

che attesta

la

traslazione dlie reliquie apostoliche:

HIC HABITASSE PRIVS SANCTOS COGXOSCERE DEBES NOiMINA QVISQVE PETRI PARITER PAVLIQVE REQVIRIS DISCIPVLOS ORIEXS MISIT Q.VOD SPONTE FATEMVR SANGVIXIS 03 MERITVM CHRIST VM QVl PER ASTRA SECVTI AETHERIOS PETIERE SINVS REGNAQ.VE PIORVxM ROMA SVOS POTIVS MERVIT DEFENDERE CIVES

HAEC DAMASVS VESTRAS REFERAT NOVA SYDERA LAVDES


L' interne del sepolcro rivestito di

marmi

e ornato di

pitture del iv secolo che rappresentano S. Pietro e S. PaoJo,

(i)

Cf. lm. d'arch. chri.: Notions gnrales, pag. 228.

(2) Cf. AIarchi, /

monumcnti delh

arti cristiam,

pagg. 199-220.

CIMITERO Dl
c tutto

S.

SEBASTIANO

205

intorno

alla

Platonia sono disposti tredici arcosoli che


di

furono

gi decorati

pitture.
in

Gli arcosoli sono adorni di

stucchi a rilievi di fogliami e

un angolo

si

pure trovata

Sepolcro apostolico Je!

.1

ILitoii:

Lo

St'-;:.-J

(sezione trasversale).

(sezione longitudinale).

una decorazione dipinta

ed

ivi

un

graffito ricorda
:

il

nome

degli oprai che eseguirono questo lavoro

MVSICVS CVM

SVIS

LABVRANTIBVS VRSVS FORTVNIO MAXIMVS

EVsebiiis (v secolo).

La fantasia popolare ha riunito a questa grande cripta, restata sempre in venerazione, le altre memorie pi insigni dlia via Appia, le quali per devono assolutamente escludersi. E cosl non pu6 ammettersi

che qui fosse sorpreso

il

papa Stefano
si

ne

il

papa Sisto
i

II,

ne che qui

fossero

trasportati

corpi dei primi papi.


iscrizione,

Una grande

prima incisa

e
Piinti
del sepolcro bisomo.

poi dipinta a lettere blanche su fondo rosso. ! ] ,, TM gira mtorno alla Platonia, e ricorda il cl
1

bre martire san Quirino, vescovo di Siscia in


Cf.

Pannonia

(').

(1)

DE Rossi,

BulUlt.

1894, pagg. 147-151.

Un

primo studio su

questa iscrizione fu fatto dallo Stevenson.

2o6
Il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


de Rossi ne tent
la restituzione cosi
...Dientemque
:

DEVOTAM

QVAE TIBI MARTYR EGO REPENDO MVNERA LAVDIS HOC OPVS EST NOSTRVM HAEC OMNTS CVRA LABORIS VT DIGNAM MERITIS dent sacra haec liinina sedem HAEC POPVLIS ciinctis darescd GLORIA FACTI HAEC QVIRINE TVAS laudes ipsa aida PROBABIT (?)
Il

corpo

di

questo martire fu trasportato

Roma
e la

durante

le

invasion! dei barbari sul

principio del v secolo e fu sel'iscrizione

polto

ad Catacumbas

dunque

decora-

zione sono

del principio di quel secolo.

Fu

soltanto
il

dopo

lavori del 1891 che pot riconoscersi nella Platonia


di

sepolcro

S.

Quirino, e

l'elogio

del martire, al quale anche Pru(').

denzio consacr un intero carme


dei fedeli
i

Grande

fu poi

il

numro

quali vollero essere sepolti presse questo luogo


dlia

venerando

memoria

apostolica.

In un angolo, presso uno degli arcosol, vedesi affisso un meschino frammento che appartenue alla clbre iscrizione
posta qui dal papa

Damaso

per ricordare

il

fatto

del

tempo-

raneo nascondimento dlie reliquie apostoliche.


Il

cimitero

non

affatto in

comunicazione
la

colla Platonia;
la

per visitarlo bisogna traversare

chiesa e discendere per

scala [i] costruita presso la cappella di S. Sebastiano. L'iscri-

zione collocatasopra l'ingresso

di

questa scala contiene ancora

l'antico errore chiaraando quel sotterraneo cimitero di S. Callisto . Il

primo monumento che


coorte

si

incontra

la cripta

ove

stava in origine il_sepolcro di S. Sebastiano [2]. Questo santo


era tribuno dlia prima
;

forse apparteneva

al
il

corpo

dlia guardia pretoriana di stanza sul Palatino; e subi


tirio nel

marche

primo periodo

dlia persecuzione di Diocleziano

fu soprattutto

una persecuzione

militare. xMori egli probabil-

mente

nel

290 dopo aver sostenuto eroicamente un doppio


1'

supplizio, quello dlie freccie e

altro

dlie verghe.
le

Il

suo

corpo, gettato in una fogna, fu raccolto per


(l) Peristeph.

cure di una

hymn.

viii (P. L.

t.

60, col.

424

seg.).

CIMITERO DI

S.

SEBASTIANO
lo

207

doon a^
Appia

cristiana di

nome Lucina_che

trasport sulla via

apud vestig^ia. Apostolorum

c lo dpose

non lungi

dalla Platonia in initio cryptae , cio nella cripta sotterranea

corrispondente

ail'

ingresso del cimitero, ove

il il

suo sepolcro
cardinal Bor-

rest fino al principio del secolo wii,

quando

ghese

lo

pose poi sotto

il

moderno
ed
ai

altare.
il

Del primitivo sepolcro possiamo riconoscere


oggi r
altare dlia cripta
;

posto ove

suoi ornamenti

si

riferisce

una

Pianta di una parte del cimitero

di

S.

Sebastiano.

parte dlia balaustra di

marmo con
due
preti,

iscrizione, lavoro del


visibile nel

v se-

colo e

dono votivo

di

oggi

museo Late:

ranense. Nella chiesa superiore ne fu posta una riproduzione

TEMPORIBVS

SANCTI

INNOCENTI
PROCLINVS
.

EPISCOPI

VRSVS PRAESBB TITVLI BYZANTI SANCTO MARTYRI SEBASTIANO EX VOTO FECERVNT


ET
.

(')

(i)

Il

titulus

Byzanti

al

quale appartenevano
il

due

preti era quelle


il

dei Ss. Giovanni e Paolo. Bisanzio era

padre di

Pammachio ed

fon-

208
La

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


scala che

conduce

a questa cripta,

ed c in comunica-

zione colle gallerie del primo e del secondo piano, moderna,

poich l'antico descenso


dlia

si

dov sopprimere per


nella

la

costruzione
di

cappella superiore. Inoltrandosi


si

galleria

rim-

petto a questa scala [ij,

va

al

secondo piano, e volgendo


[4]
:

poi a destra,

si

giunge ad un punto
notevole

ove

collocato

un

framraento

d' iscrizione assai

iM
CATADROMARIVS
Q.VI

Bonae vieMORlE

////MAXIS
avil
! I

CATADROM
GLAVCE
iv

j j

CCXXVI

IN

P
secolo, ricorda
di

Quest' iscrizione, che sembra del


auriga del circo, forse del prossimo

un
il

circo

Massenzio,

quale aveva

riportato

numerose
po' pi
al

vittorie,

almeno 226
innanzi ad
a

nella

fazione turchina.
scala [5] che

Un

oltre si passa

una

conduce

primo piano

si

giunge

quattro

arcosoli disposti due per parte e dirimpetto fra loro. L'ultimo


a destra
fa vi
si

adorno

di pitture del iv secolo.


le

Fino

qualche anno
la

vedevano

figure dcW'Orantc e di

Mosc che batte

rupe; in fondo
dtW'Jpocalisse

il

monogramma
Gesi'i

costantiniano tra
il

le

due

lettere

ed Q; e nella volta

busto del Sahatore imil

berbe e

il

Bambino

nel presepe tra

bue

l'asino.

Era

questa l'unica riproduzione del presepe finora nota nelle catadatdre di questo titolo.

Un frammento

dlia transenna

dove stava questa

iscrizione, fu rinvenuto negli scavi alcuni anni

or sono ed collocato

entro un loculo nel prossimo ambulacro [r].

CIMITERO DI
combe,
mentre
le

S.

SEBASTIANO

209

altre
la

rappresentanze del inedesimo sogpi antica dlie quali porta


la

getto sono in scultura,

data

consolarc del 343('). Disgraziatamente ora questo afFresco


svanito quasi del tutto.

ivi

Nella galleria vicina a quest'arcosolio [6] e in un cubicolo prossimo [7] si trovano queste iscrizioni:

Co5TANTIA
E IN

aVH

BIXIT

A\

VIII

III

VICTOR FHCIT

SIBI

PAGE
oltre

LOCV SE VIVVS
un
graffito:

poco pi

DEP
Ritornando per
la

XII

KAL IVLIAS

strada gi percorsa e

poco lungi dallo


[8]

sbocco dlia galleria del Presepio,trovasi una scala


profondit. In una galleria di questo terzo piano
alcuni loculi chiusi ancora con
le iscrizioni al

che con-

duce ad un terzo piano del cimitero e scende poi a grande


si

veggono
:

loro posto

BICEXTIA -^ fh ^^-y^
IN

'i Q-^'E

BIXIT

ANV

PAGE

^ J^^
.

Q.VIRIACE IN PAGE

BONIFATIVS

IN
.

PAGE

IVSTINVS SE BIBV FEGIT

Se

si

continuassero
si

gli

scavi,

in

fond a questa scala


cripta storica, e proba-

ora interrata

troverebbe forse
di S.

una

bilmente

quella

Eutichio,

martire assai
di

clbre,

se-

polto in questo
infatti

cimitero.

Da

un' iscrizione

san

Damaso

sembra potersi dedurre che il sepolcro di lui stava in un luogo assai profondo. S. Eutichio ricordato nel MartiroJogio ai

S.

4 febbraio ed il suo corpo Lorenzo in Damaso.

sta ora nella chiesa di

(i) Cf. 51, n. 73.

DE Rossi,

Bulldt.

1877, pagg. 141-148; in

/'/jt;//)/. c/;riV/. I,

Guida Calacombi romant.

14

2IO

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


al di

Probabilmente

sopra del sotterraneo sorgeva un ora-

torio nel quale forse era coUocata l'iscrizione damasiana in

onore dello stesso martire,


la basilica a sinistra dlia

la

quale ora vedesi murata entro


ci

porta d'ingresso. Essa

descrive

crudeli tormenti sofferti da questo martire, probabilmente sotto

Diocleziano, e

ci fa
:

sapere che

il

corpo

di lui fu ritrovato

da

san

Damaso

stesso

EVTYCHIVS MARTYR CRVDELIA IVSSA TYRAN'NI CARNIFICVMaVE VL\S PARITER TVNC MILLE NOCENDI VINXERE aVOD POTVIT MONSTRAVIT GLORIA CHRISTI CARCERIS ILLVVIEM SEQVITVR NOVA POEXA PER ARTVS TESTARVM FRAGMENTA PARANT NE SOMNVS ADIRET BIS SEXI TRANSIERE DIES ALIMENTA NEGANTVR MITTITVR IN BARATHRVM SANCTVS LAVAT OMNL\ SANGVIS VVLNERA QVAE INTVLERAT MORTIS METVENDA POTESTAS NOCTE SOPORIFERA TVRBANT INSOMNIA MENTEM OSTENDIT LATEBRA IXSOXTIS aVAE MEMBRA TEXERET QVAERITVR IXVEXTVS COLITVR FOVET OMXIA PRAESTAT EXPRESSIT DAMASVS MERITVM VEXERARE SEPVLCRVM
Passata
la scala,

che abbiamo accennato,


ai

si

possono osdue

servare due piccole iscrizioni appartenute gi

sepolcri di

donne, Flora
e
III

Rufina:

FLORA
una
.

IN

FACE QVESQVET,
anche del

volgendo poi

a sinistra un' altra pi antica, forse

secolo, che ricorda

honesta femina

POSTVMIAE VICTORIAE H F Q.VAE VIXIT ANN XXVI D XXXVII POSTVMII EVAGORAS ET PRIMA

FILIAE

DVLCI
si

Procedendo
quali
si

oltre
di

giunge ad un gruppo
di vestibolo

di

cubiioli

aprono su

una specie
[9].
Il

quadrato rischiaracchiudeva forse


le

rato da
il

un lucernario
le

pi

nobile

sepolcro di un martire, corne fanno supporre


croci

sue deco-

razioni e

rozzamente

tracciate per

devozione nelle

pareti vicine.

CIMITERO DI

S.

SEBASTIANO

I I

Si torni in seguito nelhi galleria or ora lasciata, cd in

fondo

a destra [lo]

si

vede un' iscrizione


di

in caratteri gotici, eseguita


di

nel

1409 per ordinc

Guglielmo vescovo

Bourges:

i HIC Q.VONDAM RECONDlTVM*FVlT CORFVS BEATAE HOC OPVS I-ECIT CAECILIAE VIRGINIS ET MARTYRIS FIERI REVERENDISSIMVS PATER DOMINVS GVLIELMVS ARCHIEPISCOPVS BITVRICENSIS ANNO DOMINI MCCCC NONO

Questa
perch
ci

iscrizione storicamente falsa; ed ha interesse solo


fa

conoscere quale fosse l'opinione sul sepolcro

di

S. Ceciha nel secolo xv. In fondo a questa galleria a destra,


si

entra in un cubicolo [11] che contiene una piccola iscri-

zione, forse del v secolo, sormontata da

una croce moderna:

SANCTO
MARTYRI MAXIMO
Questa iscrizione doveva trovarsi
terra,

in

un oratorio sopra

e potrebbe anche provenire dal cimitero di Callisto e


il

forse ricorda

Maximus commentariensis
la basilica.
si

che cola fu sein co-

polto. Presso questa cripta

una scala mdivale mette

municazione

il

cimitero con
il

Ma

prima

di lasciare

sotterraneo,

dovr visitare qualche

galleria del primo piano. Per far ci necessario tornare nella

cripta di S. Sebastiano e voltare per la galleria segnata [3].

In questo piano

si

veggono
oltre,

le

cripte

ove san Filippo Neri


di

veniva a pregare, corne ricorda un' iscrizione posta in una


queste cappelle. Pi
trovasi a destra

una scala

corri-

spondente

a quella segnata [5]

che conduce presso l'arcosolio


altre

del Presepio; e

dopo aver percorso due


(*).

gallerie, si p-

ntra in un ipogeo spciale scoperto nel 1878 e che in origine

doveva essere separato

Esso racchiude un cubicolo ornato

di pitture del principio del iv secolo. In

mezzo vedesi

il

Buon

(0

Cf.

S. Sebdiliiino,

Marucchi, Di un Roma, 1878.

ipogeo

recenUmenU scoperto

nel cimitero di

212

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


sembla
che

Pastore con una pecora sulle spalle e un' altra ai piedi e

posto sopra un rialzo che poteva rappresentare


lina; a sinistra dipinta un'

la mistica colStella

Orante sormontata da una

simboleggia

il

Cielo, a jjestra

una figura

virile

completamente

nuda, che tiene nella


fu da

mano
un

sinistra

un lungo bastone. Essa


simbolo potrebbe
Perptua Q').
1'

me

spiegata per

atleta; e questo

riferirsi aile

parole di san Paolo sul combattimento spirituale (')

di cui parlano
I tre

pure TertuUiano (^) e


si

gli Atti di S.

soggetti qui rappresentati


il

completerebbero l'un
santifica la

altro;

V Atleta simboleggia
la lotta e
il

cristiano che

sua vita con


il

sacrificio, Y Orante
il

l'anima che gode

possesso
1'

del

premio eterno;

Biion Pastore^ Cristo che sostiene

anima

durante

la vita e la

conduce

al

Cielo.

La

basilica eretta nel iv secolo in

onore dei

Ss. Apostoli,
la
la

basilica Apostolorum , aveva per confessione


il

Platonia e

non

sepolcro

di S.

Sbastian, e doveva avre

forma con-

sueta dlie altre basiliche: cio con tre navi separate da co-

lonne, e l'abside in fondo; avea pero dietro l'abside un matro-

neum
chiesa

del

quale

il

P. Bufalieri

riconobbe alcune

traccie.

La

fu spesso

restaurata

nel

medio
di

evo;

finalmente

venne

rifabbricata nella

forma
il

attuale dal cardinale

Borghese,

nipote di Paolo V, ed allora


dalla cripta sotterranea,

corpo
gi
si

san Sebastiano fu tolto

come

disse, per trasportarlo nella

cappella superiore fatta costruire dallo stesso cardinale. Intorno


alla

basilica

si
i

form nel

iv secolo
le

un cimitero a

cielo aperto,
si

notevole per

grandi mausolei,

cui imponenti rovine

ve-

dono

a destra e a sinistra dlia basilica,

all'angolo dlia via

dlie Sette

Chiese e nel monastero stesso.

Uno

di questi, assai

notevole e ben conservato, pu vedersi a sinistra dlia basilica


(y.
la

planta alla pag. 20}). lUustri famiglie. per divozione

ai

santi ApostoH, avevano scelto questo luogo per loro sepolcro.

Un

framraento d'iscrizione collocato neU'interno dlia basihca

(i) I Cor. IX,

24-26;
c.
5

II

Tim.
t.

II,
I,

5; IV, 7.

(2)

Martyr,

(P. L.

col. 624).

(3) Cf. Elm. d'arch. chrt.: Xotions gnrales, pag. 41.

CIMITERO DI
ricorda un

S.

SEBASTIANO

213
ed appar-

senator et cornes qui

annonam

rexit

tiene a questo cimitero sopra terra: Hic


silus est

l'iclOR (?)

fidens remeare sepvltos


|

laetior

]ii

caeltim

Sitpcram q.vi

svrgat ad avram
|

im.macvlata

piac
PRiideiis

Conservans /"oedera mentis

con'CILIO splendexs

Et

in

urbe
\

senator
svblimisq.

inlvstres merito cepit VEiieramius

HonorES
Anlae
\

comes notvs

virlutibus
(?)

vividvs anno>jam rexit canonemque prohavit

Il

piccolo

museo

locale conserva

un

certo

numro

di iscri-

zioni e

frammenti che non sono senza


di

interesse.

Vi

la

memoria
degli

un mausoleo appartenente
il

alla

nobile famiglia

Uranii da cui proviene

seguente frammento d'iscri-

zione opistografa:

VRANIOR;
Sant'Ambrogio era
di

MAKARI

g?'

questa famiglia e suo fratello

si

chia-

mava Uranio
la

Satiro

(').

Un frammento dell'anno 348 ricorda


(16'

festa di S.

Marcello

gennaio)

STVDEXTIAE Deposita MARCELLI DIE iMa/a/i

CONS SALLIES
Vi sono ancora queste

altre

iscrizioni

consolari

MIRE BONITATIS AC TOliiis sanclitatis ADC^VE PRVDENTIAE EL Ukgnus (?) DVLCISSIME QVAE VIXIT A'^noslH memesjjl

D XXV DEP

IN F XI

CAL DEC
(An. 549).

LIiME/o

et

CaluUino conss

SIMPLICIVS

ET

DINDVME

tT

A 'JC ^
MAI

INNOCENTIVS

wanENTES

IN

PACE

ET

ROSCU

CALCEDONIA

DIL

NON

POST

COSS

D-N

GRAT

AVG

III-ET

EaVlTI

(An. 375).

(i) Cf.

de Rossi,

BuUclt.

1864, pagg. 76-77; 1886, pagg

29-55.

14

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


I I

'

MAI DN GRATIAXo au G IIII ET FL MEROBAVDd CONSS LAETVS ANIMo AMICVS OMNIVM SINE VLE sine hile (?)
(An. 377).

deposita castiSSl'M.A

cons

PlaClDl

FEMIXA S D VIII KAL SEP VALENTINIANI PP AVG 0" VI

(An. 445),

///E

QVAE
LV

VIXIT

SEM
IN

annos

DEPOSITA
-

pace
et

cCSS

FFLL

FESTI

Marc i uni

VV

CC

(An. 472 o 475).

Quest' ultima iscrizione, conosciuta da lungo tempo, sta


ora nella scala dlia Platonia, e fu gi pubblicata dal de Rossi
nel

tomo
si

dlie hiscriptioncs Christianac, p. 370, n. 84.


si

Xegli

scavi del
in cui

187^

trov pure un frammento

di

qualche pregio
Eucaristia ('):

creduto di riconoscere un'allusione

ail'

///Sa^/'E

CIBABAS

///RAEB

ETV CHRISTV

VIDEBIS.

Citiamo pure un frammento che nomina un diacono addetto alla persona di

un vescovo

DIACOM

"EVhcopi

Un
segna

altro

frammento scoperto
di
:

nel gennaio

1894 V^^ avre

qualche rapporto col circo


di

iMassenzio o ricordare un'in-

bottega o d'osteria
,;D

CABALLVM

(i)

Cf.

DE Rossi, BuUdt. 1877, pag. 14/4

CIMITERO DI
Un'
nazione
iscrizione incisa sopra
di
le

S.

SEBASTIANO

215

cavano

un matrone contiene una ordi450 tegole in un luogo ove battelli scariloro merci, forse ad portum Neapolis sul Tevere:
portare
i

BENEBENTO TEGVLAS INDIXI IVLIO N CCCCL VT DEFE RANTVR AT PORNEAPO


Finalmente ricorder un' iscrizione che starebbe
al

posto

suo se fosse in questo museo, poich nomina un lucernario Qnminarc) del cimitero ad Catacumbas e proviene certamente di qui. Essa trovasi, non si sa corne, nel cortile dlia biblioteca Ambrosiana di Milano.
.

EGO EVSEBIVS ANTIOCENO ^ \/\r1^ ^'Ua^JT AN iPL M LXX COMPARAVI E GO SS VIVVS IN CATACVMBAS AD t(C^ iCtf^i/^ nCM LVMENAREM A FOSSORE OC (^'ijjijil >lCVl H^Ui^ APATOSTANEES AMICV /'^ lAuXt/fcEtt "M^tx S B ni iDVs SEPT -^ "^vyci-f Av ^6 y^-pwc ^
,

{sic)

Suir

altra

faccia

si

legge

AVRELIVS
Fra
notarsi
c

LEONTIVS

le

sculture conservate in questo piccolo museo, da


di

un frammento
nel

sarcofago con

busti dei

.S-s".

Vitlro

Polo; ed soprattutto

importante un frammento da
riconobbi un

me
pi

pubblicato,

quale

io

busto

del

Sdlvaiorc.
dlie

Questo monumento
dersi

pu considerarsi come una


al

antiche immagini isolate di Nostro Signore, e potrebbe cre-

anche una immagine esposta

culto,

11

busto ed

capelli

sono

le

uniche parti superstiti


al

di

questa scultura, che


forse

pu assegnarsi
edifici

iv secolo.

Essa ornava

une
se
il

degli

superiori e cadde nel sotterraneo da


si

una

dlie scale.

Da quanto

dette finora

pu concludersi che

cimi-

tero di S. Sbastian

non

clbre quanto quello di Callisto

2l6
non

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


per

meno

venerabile. Basta alla sua gloria l'aver posi

seduto, anche per poco tempo,

corpi degli apostoli Pietro e

Paolo e poi

quelli di san Sebastiano e di altri martiri e i'essere


visite

stato oggetto di
legrini in tutto
il

dvote da parte

di

migliaia di

pel-

medio evo;

e di essere stato poi frequentato

all'epoca de! Rinascimento da illustri santi corne Carlo

Bor-

romeo

e Filippo Xeri.

III.

di

Cimitero
Pretestato

di

Pretestato

(').

Del cimitero
dei

si fa

menzione
e

in parecchi Atfi

Martiri, nel Calciidario


tal

Liberiano

nei

MartiroJogi; ed

esso prese

nome

dal suo proprietario, che potrebbe credei


Cecili.
Infatti santa Cecilia

dersi fosse parente

seppelli

in questo cimitero lo sposo \"aleriano, Tiburzio e


e noi
di

Massimo;
la

abbiamo gi osservato una


Cecilia che

iscrizione

presso

cripta

S.

nomina un

Septimios Praetextatos Caegi nella seconda

cilianos . Il
II

cimitero

esisteva

meta

dei
di

secolo, poich vi fa

sepolto san Gennaro, primogenito

santa Flicita, martire sotto


in

Marco Aurelio (162). Ed infatti una regione, da lungo tempo inaccessibile per l'opposizione
Marchi
e dal de Rossi indizi di

ostinata dei proprietario dlia vigna soprastante, furono riconosciuti dal


Il

grandissima antichit.

cimitero

di

Pretestato

fu

probabilmente in relazione
Triopiiini

con una vicina propriet chiamaia


che era
dei
figli

Hcrodis

Atiici,

la

villa

di

questo
Aurelio,

clbre
il

personaggio, precettore
ivi

di

Marco

quale

eresse
al

un monutriopio
si

mento

alla

sua sposa Annia Regilla. Intorno

formando un villaggio; ed ivi furono trovate le famose iscrizioni Triopee illustrate da E. Q. Visconti (').
era venuto

Esse ora sono nel museo

di

Napoli ed un esatto fac-simil

se ne conserva nella biblioteca \'aticana. Nella piccola chiesa


di S.

Urbano

alla

Caffarella,

si

possono forse riconoscere


Erode Attico
alla

gli

avanzi dei
(i) Cf.

monumento
DE

eretto da

sua sposa.

-Rossi, Biilktt.

1863, 1872 e 1874.


ora,

(2) Iscrizioni greche

Triopee

Borgbesiaiu,

Roma

1749.

CIMITERO DI PRETESTATO
Si congetturato che
il il

217

vescovo Urbano nominato negli


suo ministero
cimitero
di

Ani

di S. Ci'cilia esercitasse
))

in

questo

pago
ogni
si

triopio

cui era

prossimo

il

Pretestato.

Ad

modo
trovata

notevole che precis;imente

iii

questo cimitero
la

sia

una
di

iscrizione la quale

nomina

figlia

di

un per-

sonaggio

nome Erode:

OrPAXIA-eiTATHP-HPOAHC
La Commissione
di

(').

Archeologia sacra
li

fin dal

1863 intraprese

dei lavori in questo cimitero, e poi

continu nel 1872; e

Pianta schematica

di

una parte del cimitero

di Pretestato verso l'ingresso attuale.

recentemente (1898) affid al barone R. Kanzler ed al signor A. Bevignani la sistemazione dlie iscrizioni e dei frammenti
scolpiti rinvenuti negli scavi;

giacch questi important! avanzi

giacevano sparsi qua e

l e

malamente accumult!

in

modo
perch

da non potersi agevolmente studiare.


L' antico ingresso del cimitero
si

non

accessibile e

trova sotto

la

propriet

De Romanis;

per taie ragione


situato presso

vi si entra ora per

un ingresso moderno [A]


1872, pag. 65.

(i)

Cf.

DE Rossi,

Biilhtt.

2l8
la

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

tenuta dlia Caffarella.

Dopo

avre traversato un'arenaria


la

si

entra nel vero cimitero e poi percorsa


si

galleria

principale

giunge per
del

l'

apertura [A']

alla galleria

[ij

che pntra per

mezzo

vano

[2] nella principale arteria corrispondente alla

12.

Costruzione

in

mattoni.
Pasiore,

13. Scala antica.

.'/,';

,'13

II.

Verso

il

Buon

9.
8.

Iscrizioue consolare.

CatteJra

frraffita.

j.

Costruzione in mattoni.

6.

Erculio.

5.

4. Cappella di S.

Gennaro,

Iscrizione damasiana di S. Gennaro.

I.

Verso

l'entrata.
2.

Abside.

5.

Ss.

Felicissimo ed Agapito.

14.

Frammenti

daraasiani.

~^
IffS

15. Lucentio. 16. Superbo.

Continuazione dlia planta parziale del cimitero

di

Pretestato.

La

galleria dlia planta

prcdente dal punto [A'] va a riu'cire nel punto [i]

parte centrale del cimitero.

Questa grande
[2, 3, 5

arteria

segnata nella

nostra planta con

numeri
i

ecc] deve

identificarsi

con

quella galleria ove erano


negli Itincrari chiamata

sepolcri dei martiri principali e che


SpeJiiiica

magna.
si

Prima pero
le

di visitare

questa parte pi nobile,


si

osservino

orallerie cimiteriali

che

diramano

in varie direzioni. Ivi

CIMITERO DI PRETESTATO
si

219
la

conservano alcune

iscrizioni

ira

queste da notarsi

seguente, grallta nclla calce di un loculo, in carattere corsivo:

DP TIGRIDLS Dahnatio ET ZENO FILO COSS


/

(An. 335).

Presso un altro, vi questa epigrafe in maroio, di una fanciuUa


:

DP VIVENTIA-Q.-V.M. aVATIVOR.(.aV) DEP > VIII KAL IVXIAS IN FACE


Entriamo poi nella Spelnnca magna ove
stano che
sepolcri
si

gli Itinerar ci attei

veneravano

martiri storici del luogo; e


si

loro

sono

indicati neH'ordine col quale


et ibi

visitavano: Ibi

intrabis in

speluncam magnam,
et

invenies S.

Urbanum
et

episcopum

confessorem

et in

altero loco

Felicissimum

Agapitum martyres et diaconos Syxti et in tertio loco Cyrinum martyrem et in quarto lanuarium martyrem. Et in tertia ecclesia sursum S. Synon martyr requiescit (').
Si

comincia

la

visita di questi

monumenti passando per


si

quell'abside scavata nel tufo e rivestita d'intonaco che con-

trasegnata col n. [2]; e subito


di

di

fronte

scorgono

gli

avanzi

un grande sepolcro devastato


di

[3] e ivi presso


Il

si

veggono

frammenti

colonne e

di

transenne di uiarmo.

chiaro che
i

l'abside ivi fu aperta a cagione del

gran numro di devoti

quali

doveano venire
tracciati

pregare innanzi a questo sepolcro.


di

graffiti

sopra un pezzo
^^

marmo

eletti dall'Armellini
ci

nel 1874,

confermarono
i

carattere storico del luogo e


i

fecero

conoscere

nomi

dei santi ivi venerati, cio

martiri Felicis-

simo ed Agapito, diaconi


raartirizzati sotto

di Sisto II e colleghi di
la

san Lorenzo,

Valeriano nel 258. Ecco

riproduzione di

(i)

San Zenonc

(v.

pag. 226).

20

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


in parte

questo importante graffito che scritto


corsivo (')
:

in carattere

FELI

FELICISSIMVS ET AGAPITVS

+ A///STIW
+ GO LGO
Questo sepolcro
zione, di cui
le sillogi ci

PReSB
PRB PETRI

W
iscriil

fu ornato da san

Damaso con una


si

hanno conservato
In essa

teste e che doi

veva stare innanzi

all'arcosolio.

ricorda che
del suo

due
mar-

martiri furono diaconi del pontefice e


tirio
((

compagni

crucis invictae comits pariterque ministri .

ASPICE ET HIC TVMVLVS RETIN'ET CAELESTIA MEMBRA SANCTORVM SVBITO RAPVIT QVOS REGIA CAELI HI CRVCIS INVICTAE COMITES PARITERQVE MINISTRI RECTORIS SANCTI MERITVMQ.VE FIDEMQ.VE SECVTI AETERIAS PETIERE DOMOS REGNAQ.VE PIORVM

VNICA

IN HIS

GAVDET ROMANAE GLORIA PLEBIS

Q.VOD DVCE TVNC XYSTO CHRISTI MERVERE TRIVMPHOS FELICISSIMO ET AGAPITO DAMASVS (^)
Negli scavi del 1S72
masiani, alcuni
dei

si

rinvennero alcuni frammenti dapotrebbero


stati
affissi

quali

avre
presso

appartenuto a
il

questa iscrizione.

Essi

sono

sepolcro e

conteno;ono

le

se^uenti sillabe:
{nietiihra ?)

RA
ES
E

RAP

(rapiiit qiios

Regia

cacli ?)

(comitds ?)
?)

IS (ministri

(pet ter e do ni os ?)

(i) Ar.mellixi, Scoperia di un graffito storico

ml

cimitiro di Prdcstato,

Roma,
(_2)

1874.
Sillogd di

ClosUrncidnirg: Marini, presso Mai, Scriptor. vder. V.

pag. 377, 4;

De

Rossi, Inscr.

II,

pagg. 66, 22.

CIMITERO DI PRETESTATO

22
li

Un

altro

frammento pi antico

stato trovato

accanto

///VS-MARTYS
Questo frammento
assai prezioso ed

appartenne probabil-

raente alla primitiva iscrizione sepolcrale di


tiri

uno

dei

due mar-

Felicissimo o Agapito,
in

corpi dei quali furono probabil-

mente deposti
per luogo
di

due

loculi distinti (').

Nell'abside [2] che fronteggia questo sepolcro e che servi

adunanza, esiste suU' intonaco

un

graffito

in

carattere corsivo, alquanto incerto,

ma

che fu

letto nel

modo

seguente:

SVCVRIT;; VT
VINCA/// IN DIE IVD///
(Succiirrite ut
(?)

vincam

in die iudicii ?).

Avanzandosi

a sinistra nella assai

grande

galleria,

si

giunge ad

un cubicolo
dei
e

[4J

adorno

1'
;

ingresso decorato di pilastri


volta e la costruzione

e di cornice a

mattoni;

le pitture dlia
i

mri offrono un confronto con


attribuirsi al
11

sepolcri dlia via Latina


la

possono

secolo.

questa

cripta di S.

Genin-

naro,

uno

dei figli di santa Flicita, martirizzato nel 162.

Una grande
non
lascia alcun

iscrizione

damasiana situata

di

fronte

ail'

gresso e che stava in origine sulla porta o vicino all'altare,

dubbio a questo proposito:

BEATISSIMO. MARTYR!

lANVARIO DAMASVS.EPISCOPFECIT
Le
eleganti
:

pitture dlia

volta rappresentano

le

quattro

stagioni

la

Primavera coi
di

fiori,

VEstate

colle

spighe, VAii-

(i)

Un

restaure

questo importante

monumento

dei

Ss. Felicis-

simo
e

ed
lui

Agapito fu ingegnosamente proposto dal collega R. Kanzler


pubblicato nel Nuovo BuUettiuo, 1895, pag. 172 segg., tav. IX-X.

da

Ivi egli indica la


tiri

transenna marmorea che chiudeva

il

sepolcro dei m^rl'area del-

sopra

F iscrizione, ed un'altra transenna

che

limitava

l'abside.

222
tiinno
lati

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


coir uva,

VInvcrno col lauro; e vi

si

vedono mescoall'arte

uccelli e genietn.

Questo

sirabolo inspirato

pa-

gana, fu anche adoperato abbastanza frequentemente dagli an-

ij--

*."

-y

Cripta di S. Gennaro al

momento

dlia scoperta (1865).

CIMITERO DI PRETEST ATO


tichi cristi.mi

223
umana ed
alla

per alludere alla brevit dclhi vita

vanit dlie cose del

mondo.

Nella parcte sinistra una pittura del Buon Pnsiorc in alto

si

danneggiata da un loculo del iv secolo, sulla calce del quale


legge graffita una preghiera
ai

martiri locali per l'anima del

defunto:

REFRIGERI lANVARIVS CISSIM MARTYRES.


Il

AGATOPVS

FHLI-

corpo

di

san Gennaro riposava nel fondo dlia cripta


di

in

un sarcofago

marmo. Corne

in altre

catacombe anche
la

qui una galleria rdro smictos parte dalla cripta e per

devo-

zione dei fedeli

vi si

scavarono numerosi
e

loculi.

Ritornando nella grande galleria


si

continuando

a sinistra,

trova una iscrizione opistografa [6] che ricorda da un lato


xM.

un

AVRELIVS AVG.

LIB.

SECVNDVS,

e dall'altro
liberto

il

cristiano

HERCVLI\'S. La

epigrafe

pagana del

di

Marco Aurelio
dlia villa di

notevole in questo luogo per la vicinanza


e famigliare di

Erode Attico, contemporaneo


si

queir imperatore. Quindi a destra


architettonica in mattoni [7] del
di S.

prsenta una costruzione


stile

medesimo

dlia

cripta

Gennaro.
l'indicazione tgV Itincrari, c\m potrebbe riconodi S.

Seguendo
scersi
il

sepolcro

Quirino, tribuno martire del tempo

di

Adriano. La cripta

per troppo distrutta onde nulla puo an-

cora dirsi di certo su taie identificazione.

poi situata fuori di posto un' iscrizione del 403: THEODOSIO AVG ET. PL RVMODORO VV CC- CONSS;

poco pi

oltre apresi a sinistra

una

galleria nella quale


l'altra
l'

si

vedono due
sia stata

nicchie,

una rettnngolare,

semicircolare,

scavate l'una dirimpetto aU'altra [8]; e

ultima sembra che

cosi disposta per farvi ardere dlie

lampade innanzi

a qualche
di

memoria
li

venerata.

Un

graffito sopra

marmo

vicino rappresenta

una

cattedra ;
si

un iVammento onde poconservasse

trebbe supporsi che nella nicchia rettangolare

un ricordo
preso:

dlia cattedra di san Sisto II sulla quale egli fu sor.

adveniunt subito rapiunt qui forte sedentem


i

Ed

noto che nelle vicinanze dlia via Appia, tra

cimiteri di Cal-

24

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


e di Pretestato
e

listo

forse pi vicino al cimitero di Prete-

stato, quel santo Pontefce fu


net'cirio di

messo

a morte.

Ed

infatti neli'Iti-

Einsicdeln la

memoria

del luogo

ubi Syxtus mar-

tyrizatus est unira alla stazione detta ad S.

lanuarium

Oltrepassata questa galleria, nel


lunca ma^na,
si

medesimo
scala

lato dlia Spe-

scorgono traccie

di

una

ove

fu

un antico

ingresso del cimitero [13].

Volgendo

a desrra per
al

una

dlie

gallerie
di

che sboccano
sopra
[11]
si

presso a poco incontro

luogo indicato

giunge ad un piccolo cubicolo che nella volta


Essa rappresenta
Biion Pastore

ornato di

una

rarissima pittura interpretata recentemente da mons. \Vilpert(').


il

il

quale ha a destra alcime p-

core ed a sinistra un porco od un asino selvatico,


allontana con
il

che egli
cui
pit-

un bastone
il

immagine

del

demonio da

mistico pastore difende

suo gregge. Questa pregevole

tura del

m
si

secolo.
le

In questa galleria notevoli sono


cui la

seguenti iscrizioni,
di

di

prima

legge sopra un grande frammento

sarcofago:

VRB/CO

QVARTLO ET MARGARITA //'CERVNT IN PAGE Q. VIX ANNV XXVIIII

D P
.

x:ii

COXSTAN/// ET CONSTANTIO///

MAXENTI
DVLCIS

CAES CONSS
.

ANIMA

(CoDsolare incerta).

OOKGXTIOC KAI
.

nGTPA
MARCIANE
DVLCIS
///ANHP
///XCIM

"M NE DE NOMINE EXEAT

(i) Cf.

Xuovo BuUdt. 1897, pag.

142.

CIMITERO DI PRETESTATO

225

sotto la propriet

Nel punto [12] havvi una grande frana da cui si pntra De Romanis. I: sarebbe desiderabile che si
le difficolt

potesse giungere finalmente a superare tutte


la

per

continuazione degli scavi da questa parte, ove havvi fon-

data speranza di poter fare important! scoperte.

Se ora tornando

sui nostri passi ci

rechiamo aU'estremit

opposta dlia Spelunca magna [14], troveremo un cubicolo abbastanza grande del iv secolo, il quale contiene due arcosol.
SuU'arcosolio a sinistra [15] dipinta in rosso una iscrizione relativa forse ad un personaggio importante, come fanno
sospettare alcuni
quali ne
graffiti
il

tracciati

al
l'

disotto dell' arcosolio,


et del

ripetono

nome. Per

monumento non

pu pensarsi ad un martire; ma probabile cbe quella iscrizione ricordi un confessore, il quale pot aver sofferto per la
fede, forse
ail'

epoca degli Ariani.

L' iscrizione dice:

QVIESCIT LVCENTIVS
e al disotto
si

leggono

graffiti

LVCENTI VIVAS LVCENTI


Nell' arcosolio
di

IN//7

fondo [16]

vi

questa notevole iscri-

zione con

il

second consolato

di Stilicone

(anno 405):

HIC REQVIESCIT SVPERBVS

TANTVM IN NOMINE DICTVS QVEM INNOCENTEM MITEMQVE SANCTI NO VERE BEATI IN QVO MISERABILIS PA TER OPTAVERAT ANTE lACERE DEPOS V KAL AVG STILICHONE VC BIS C
.

In un arcosolio
tracce di

non lungi
il

di qui,

il

Wilpert riconobbe

le

una

pittura simbolica di

molto pregio
i

(m
l'

secolo).

Essa rappresenterebbe

Biion Pastore fra

due simboli dei voEucaristia).

lumi e dlia secchia del


Guida Catacombe romne.

latte (le sacre Scritture e

I ^

226
Le

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


altre gallerie accessibili

hanno, per ora, grande


da questa parte

importanza

da questa parte [17], Qcc, non meriterebbero per di ;

essere ancora meglio scavate ed esplorate, giacch forse anche


si

troverebbe qualche storico

sepolcro.

Un

monumento,
del

la cui

scoperta sarebbe assai desiderabile, quello


lui

vescovo Urbano. Di

leggiamo negli

Atti

che fu se-

polto

da una matrona chiamata Marmenia, o piuttosto Ar-

menia. Ed notevole che quest'ultimo


in un' iscrizione trovata in

nome

leggasi appunto

questo stesso cimitero:

APMGXIA
De
di-

OHAIKITAC
La regione
pinti. Il P.

().

finora inaccessibile per l'opposizione del

Romanis, che ne proibl l'ingresso, dov contenere preziosi


Marchi
in questa pittura,

che

il

de Rossi appena pot

vedere nella sua giovinezza, cred riconoscere una scena dlia

passione di Cristo, cio

1'

Incoroua-:^one di spinc, espressa in

modo

dissimulato. Sarebbe di grande interesse per la scienza

r esaminare

parte del sotterraneo,

nuovamente questa ed altre pitture in quella onde confermare o modificare taie opiad ogni

nione e

stabilit

modo

l'et di quel

dipinti rarissimi.

Ed

io faccio voti

che presto cessi questo intollerabile indi

conveniente, che cio una uobile regione


cimitero sia sottratta
priccio di
aile

un

cosl insigne
il

indagini degli

studiosi per

ca-

un
il

proprietario.

Sopra
orator

cimitero di Pretestato sorgevano un giorno orator

e piccole basiliche, di cui restano alcuni avanzi.

Uno

di questi

doveva contenere

il

sepolcro di S. Zenone, martire del

(')

De

Rossi, Bull 1872, pag. 68.

CIMITERO GIUDAICO
III

22 7

secolo chiamato

frater

Valentini , cio frater in pas-

iione (').

In un altro di questi orntor sopra terra

si

potrebbe ricono-

scere

la ccclcsia

dei Ss.Tiburzio, Valeriano e

xMassimo compagni

di santa Cecilia.
bilire
Il

Mancano per
la

fino ad ora indizi certi per sta-

con sicurezza

posizione di queste iraportanti memorie.

cimitero di Pretestato fu pi tardi posto in comunicail

zione con un ipogeo pagano,


Appia, quasi
di

cui ingresso trovasi sulla via

rimpetto

al

monastero dei Trappisti.

di

Quest' ipogeo con gallerie, loculi ed arcosoli ha la forma un cimitero cristiano e per molto tempo fu creduto taie; ma una pittura che rappresenta un banchetto pagano e che nomina due adoratori di Bacco Sabazio, \'ibia e Vincenzo, ce
la

ne mostra

natura e
ci

la

destinazione.
la verit

Un
la

taie

esempio

conferma

dei fatto, che cio

escavazione sotterranea adottata dai Giudei e dai cristiani ad


fu

imitazione dei sepolcri orientali,

anche

iniitata talvolta dai


il

pagani nel

secolo,

dopo che and

in disuso

sistema dlia

cremazione.

Hd

ora, per conchiudere queste notizie sui cimiteri dlia via

Appia, necessario dir qualche cosa sulle catacombe


antichi Ebrei poste in questa medesiraa via.
tre:

degli

Se ne conoscono

una

nella vigna

Randanini,
la

l'altra

dietro S. Sebastiano

nella
la

vigna Cimarra,
la pi

terza sulla via Appia-Pignattelli;

ma

prima

importante, onde di essa dar una

com-

pendiosa descrizione.
I\'.

Cimitero giudaico dlia via Appia.


^
I.

Indicazioni generali.
il

Prima

di

descrivere

cimitero giudaico dlia via Appia,

sar opportuno premettere alcuni cenni sulla storia dlia colonia s[iudaica in

Roma
//

soora

suoi

monumenti.

(t) Cf.

O. Marucchi,
125.

cimitero

lu

basilica di S. l'aleniino, &cc.

Roma

1890, pag.

2 28

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


relazioni dlia nazione
dei

Le prime

giudaica con
si

Romani

cominciarono a tempo
Cristo,
leucidi,

Maccabei, allorch
i

fecero fre-

quenti trattati di alleanza


il

fra

due popoli

(').
il

Nel 64 avanti
regno dei Seil

magno Pompeo
la

ridusse in provincia

mentre in Giudea regnava Aristobulo,


corona.

a cui

fratello
;

Ircano disputava
i

Pompeo

prese
il

le

parti d' Ircano

Giudei non vollero sottomettersi, ed

grande conquista-

tore assedi

trono come

tributario e

Gerusalemme e la prese collocando Ircano sul conducendo Aristobulo prigioniero in


Antonio ebbe
l'

Roma
minio
figlio

con molti seguaci.


la

Dopo
di

battaglia di Filippi, allorch

il

do-

dell'

Oriente,

nomin
ministre

re
di
1'

di

Giudea
(a.

Antipatro

Ircano

idumeo Erode, 714 di Roma).


il

Erode dovette vincere con

aiuto di Antonio

partito di

Antigono Asmoneo,

figlio

di

Aristobulo, e cominci a redi

gnare tranquillamente nel 716

Roma. Sotto
:

il

regno

di

co-

stui,neiranno 747, nacque il Redentore. Morto Erode nel 750, regno fu diviso dai Romani la Giudea fu data ad il suo
Archelao,
la

Galilea ad Erode Antipa


la

(1'

Erode

dlia passione)

Traconitide. Poi nel 759 e ad Erode Filippo l' Iturea e Archelao fu esiliato da Augusto e la Giudea ridotta a provincia procuratoria dipendente dal prside dlia Siria.

Dopo
daico:

alcuni anni, Erode Agrippa, nepote dei

primo Erode
il

(r Erode degli Atti apostoici), ebbe da Claudio

regno giuri-

ma

questo regno, dopo tre anni, fu nuovamente

dotto in provincia romana, e cosi resto sempre ad onta dlie


ribellioni popolari sotto

Xerone, Vespasiano ed Adriano,

le

quali furono tutte soffocate nel sangue.

Da

questi rapidi cenni

si

comprender

che, fino dagli ul-

timi tempi dlia Repubblica,

doveano

esser venuti in
dei

Roma

molti Giudei per

le

strette

relazioni

due

popoli, e che

molti di loro doveano essersi

stabiliti nella

metropoli per ra-

gioni d' industria e di coramercio, in specie

dopo l'assogget-

tamento

dlia Giudea.

(1) Lib.

Mach.

I,

ecc; Ioseph Flav. Ant.

liid.

XII, 10; XIII,

5,

7,9.

CIMITERO GIUDAICO
Infatti

229
la
il

sappiamo

clie, ni

tempi

di

Cicrone, gi

colonia

giudaica in
oratore
le la

Roma
chiama

era abbastanza ragguardevole, ed


?niiItitudo Iiidaeoriim

grande
durante
polie,

);

e Cesare,
i

guerre

civili,

favori

molto

Giudei per

suoi

fini

tici (^).

Perci furono essi zehinti partigiani del dittatore


tragica

dopo

la

morte
il

di

lui,

diniostrarono cou
nei

ogni ma-

niera di ossequi

loro

lutto

suoi

funerali ().

Ne

au-

ment
viet
i

il

numro

sotto Augusto, ed appunto perch troppo


il

numerosi, furono discacciati da Tiberio,


culti

quale severamente

stranieri:

externas caeremonias, aegyptios iu (*).

daicosque

ritus
il

compescuit

Durante
di

regno

di

Caligola,

ne dovettero
che
gli

tornare

in

gran numro, giacch Filone racconta

ambasciatori

Gerusalemme, giunti
(').

in

Roma, furono accompagnati da


volta
li

ottomila Giudei

Claudio una seconda

discacci

confondendo con

essi

anche

cristiani

ludaeos, impulsore
(^).

Chresto, assidue tumultuantes Urbe expulit

Ne
alla

questa

confusione dee recar meraviglia

perch
si

innanzi

legge

romana
periali

la

questione del cristianesimo

riguardava
i

come una

questione interna dlia Sinagoga, nella quale

magistrati im-

non doveano
il

ingerirsi.

Ed

noto

altresl

che per qualche

tempo

cristianesimo visse all'ombra dlia religione giudaica,

legalmente riconosciuta dalla legge, e fu tollerato


Tertulliano
licitae (').
:

come

disse certe

sub umbraculo religionis

insignissimae

Dopo
messi in

la

guerra giudaica e

la

presa di Gerusalemme, fu
:

condotto in

Roma uno

stuolo di prigionieri

molti di questi,

libert, si

stabilirono nella capitale ed accrebbero la

(i) CiCER. (2)


(3)

Pro Flacco, 28.


10.

Joseph Flav. Ant. lud. XIV,

. . .
.

praecipue

ludaei

noctibus

continuis

bustum

frequen-

tarunt (Sveton. Caes. 84).


(4)

(5)
(6)

Sveton. Tiber. 36, Philon. De hgatione ad Sveton. Caud. 25,

Caiiitn.

(7) .-Ipolog. contra Gentes.

230

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


vera popolazione. Nel

colonia che divenne ben presto una

governo
rizia

di

Domiziano anche
la

Giudei soffrirono per l'ava-

e tirannia del principe: giacch fu esatta da loro vessa-

toriamente

tassa clie

del terapio di

doveano pagare per la riedificazione Giove Capitolino praeter caeteros, iudaicus


:

fiscus acerbissime actus est (').

Ma

poi

il

buon Nerva

ri-

dusse questo tributo


di ci

pi miti proporzioni e pot vantarsi

facendo scrivere sulla sua moneta: FISCI

IVDAICI

CALVMNIA S^'BLATA Q.
I

Giudei dimoranti in

Roma

erano generalmente dediti


di

al

commercio, occupazione favorita

quel popolo, e molti

eziandio a quella bassa e meschina industria di rivenduglioli


di

oggetti usati, che taluni di essi esercitano anche


Infatti

ai

giorni

nostri.

Marziale ricorda

il

transtiberinus ambulator,

Qui

pallentia sulphurata fractis

Permutt vitreis(3);
e Giovenale lamenta che
in affitto
ai
il

bosco dlie

Camene

fosse dato

Giudei,

quorum cophinus foenumque

supellex

{*).

Vi erano
colonia

pure

ricchi e se

ragguardevoli

personaggi nella

non che, tenuti in non cale ed anzi disprezzati dai Romani, non potevano conseguire le pubbliche dignit. Ma taie stato di cose cambio ai tempi di Settimio
giudaica,

Severo,

il

quale permise

ai

Giudei
il

di entrare

nella carriera

degli onori,

come

ci

attesta

giureconsulto Ulpiano ).

(1) (2)
ciali

SVETON.
si

Doniit.

10.
di

L'amministrazione

questo tributo era tenuta da pubblici


,

utii-

che

dicevano

Procuratores ad capitularia ludaeorum

dei quali

abbiamo alcune
(5)

iscrizioni

che possono vedersi nelle raccolte epigrafiche.


36.

Mart.
a

Epigr.

I,

(4) Salyr. III, v. (5)

17.
et

Permiserant {Severus

Antoniniis]

iis

qui iudaicam superstiiifficio

tionem sequantur honores adipisci (Ulpianus, De


V. Pandette, de Decnriouibus,

proconsuUSy

Lege

III.

CIMITERO GIUDAICO

231
letta e

Una
ci

bella iscrizione, d:i


clie

me

per

il

primo

commentata,
conserva
:

dimostra

questi onori giunsero fino al clarissimato (').

L'epigrafe incisa nel


in

mezzo

di

un sarcofago che

si

Roma

nel cortile del palazzo Spada, ed cosi concepita

IVL

IRENE

Ma/n
Te; .'T

DEI

ARISTAE VIRTV
.

F IDE

MEA

NOBIS CONSERVA

TAE.IVSTE- LEGF.M COLENTI ATRONIVS TVLLIA NVS EVSEBIVS V C FILIVS PRO DEBI/o OBS
.
.

EQjiio vixit uiuios ///XII

Fu
simus
Iulia

dedicata da
, cio

Atronius Tnllianus Eusebius vir


di

claris-

personaggio
la

ordine senatorio,

alla

sua madr

Irne Arista ,

quale era stata conservata aU'araore

dei suoi per la potenza di

Dio
alla

e le

premurose cure del

figlio,

alludendosi probabilmente con queste parole o ad una grave


raalattia

da cui scamp, o
la

grave et cui giunse. Costei


giudaica, corne

professava certamente
varsi

religione

pu

rile-

dalla frase iuste


la
/('.v

legem colenti, giacch


la

notissimo

che

per eccellenza era


si

legge Mosaica.

vero che

una simile espressione non


giudaiche finora conosciute,

riscontra nelle altre iscrizioni


certo che
il

ma

medesimo condalla figurata

cetto espresso in molri di quel

raonumenti
legge, che

rappresentanza dei
vera professione
al

volumi

dlia

pu
cosi

dirsi

una

di fede

giudaica ed quivalente senza dubbio

iuste

legem

colenti del nostro

marmo. E

nella pi

antica iscrizione giudaico-romana finora nota, quella di Claudia

(i)

Questa

iscrizione fu da

me comunicata

alla

Pont. Accadeniia
di

Romana

d'Archcologia nel 1S81, e pubblicata negli

.-itti

quell'anno.

232

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


il

Aster, la preghiera che

sepolcro

non

sia

profanato htta. pcr

k^cm dicendosi:
deiiciat (').

Rogo vos

facite per

legem ne quis titulum


la

Di pi nella nostra epigrafe


si

menzione

del-

r unico Iddio e della sua potenza, a cui


servazione della inadre

attribuiva la con,
ci

Dei virtute nobis conservatae


al

prova che

il

figlio

pure apparteneva
la

medesimo

culto.

certo che

almeno verso
1'

meta

del
del

secolo, al quai
si

Dunque tempo

appartiene

epigrafe,

seguaci

giudaismo
loro fede.

trovavano
io credo

anche

fra le

nobili famiglie senatorie di


la

Roraa e che questi

potevano pubblicamente professare


della

Ne

che costoro fossero di origine giudaica:


liti

ma

piuttosto prose-

Sinagoga

e della classe di quelli

che dicevansi pro-

seliti

di o^iustixia, perch sottomessi a tutie le prescrizioni le-

gali, a differenza degli altri che, obbligati soltanto all'osservanza

della legge naturale,

si

chiamavano

proseliti della porta.

Gli Ebrei dispersi nel


in tutte le

mondo romano

erano organizzati

grandi

citt

presso a poco nella stessa maniera. La


il

loro comunit era regolata da governatori che prendevano

nome
per
i

di py^covis;

xoO Xo-j ovvero principes civitalis


gli afFari religiosi
la Sina^of^a,

ed aveano

due Consigli supremi, uno per


civili. Il

ed un altro

Consiglio religioso era

composta

di

alcuni assessori presieduti da un capo che dicevasi archisina^ogiis

od anche p/ow
gli assessori

xr^

Z^'jvayoYrj.
il

Per da notarsi che

anche

aveano

titolo
il

di arconti,

come,

cagion
in vita

d'esempio, quel Giairo a cui


r estinta figliuola
vili

Redentore richiam

(^).

Il

Consiglio supremo per

gli affari ci-

era

il

Sinedrio,

composto

di seniores (Tipeap-kepoc, D^3pT) e

presieduto da un ^erusiarcha detto anche pater Synedrii,


talvolta
l'

come

archisinagogo

chiamato
i

pure pater

Syiiago^ae.

Finalmente ogni comunit aveva


(rebbites)
e
gli
la

suoi dottori della legge

scribi

(ypajAp-Teu).

In

Roma

colonia giudaica era divisa in quartieri ed in

altrettante sinagoghe, le quali,

secondo

la

testimonianza dlie

(i) Inscr. Neapol.

Lat. 6467.

(2)

Marc. V, 22; Luc.

VIII, 41.

CIMITERO GIUDAICO
anticheiscrizioni,
elle

233

prendevano nome dall'appellativo degli Ebrei


alla pregliiera.

vi

si

radunavano

Cosi conosciamo

le

si-

nagoghe

dei Campeuses ('), degli Ani^usknscs (^), degli Agrip-

pcnses Q), dei Sibureuses (*), dei Volnmnenses (^), degli Eleaenscs (*), degli

Hehraei
(^).

(J),

aile quali

il

Garrucci aggiunse

l'altra

dei

Cakarienses

Queste
antichi

sinagoghe
titoli

corrispondcvano
ed
aile

in

qualche

modo

agli

cristiani

moderne

parrocchie: e perci
per
le

ognuna di esse conteneva un edifizio comuni adunanze ed un luogo destinato alla preghiera
gli
uffici

che diceasi con greca voce proscucha. Fra

pi im-

portanti di queste sinagoghe vi fu certamente quello di prov-

vedere

alla

sepoltura dei seguaci dlia legge Mosaica,


di

quali

aborrivano

accomunare
riti

le

loro

tombe

ai

sepolcri gentile-

schi profanati da

idolatrici e superstiziosi.
fu di

L' uso nazionale degli Ebrei in Palestina


polcri
di fluniglia

avre se-

ovvero

di farsi seppellire

separatamente,

ma

sempre
monti.
infatti

in sotterranee spelonclie tagliate nella viva roccia dei

quest'uso lo troviamo
Geiiesi

fin

dai

tempi

pi antichi:

nella

leggiamo che Isacco ed Ismaele seppelspelonca


di

lirono

Abramo
('),

nella
a
il

Macpela nel campo


('),

di

Efron

e che

quella

medesima spelonca
di

fu poi traspor-

tato dair Egitto


biliti

cadavere

Giacobbe

Gli Ebrei sta-

nella

terra

promessa solevano
dlie valli, che
si

cavare

quelle

funebri

dimore nei fianchi


inoltitudiuc:

dissero perci valU dlia

ma non sembra

che usassero giammai nelle patrie


siffatti

regioni vasti sepolcreti comuni. L' usanza di

cimiteri

comuni
(i) (2)

fu

certamente adottata dagli Ebrei dlia dispersione

Corp. Inscript. Graec. 9905.


Ibid.
Ibid.

9902, 9903. 9907.

(3)

(4) Ibid. 6447.

(5)

Orelli, 2522.

(6) Corp. Inscript. Graec. 9904.


(7) Ibid. 9909.

(8) Cfr. (9) Gen.

Garrucci,

Cintitero degli antichi Ebrei, pag. 5g.

XXV,

9.

(10) Ibid. L, 13.

2 34
allorcl
si

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


stabilirono in terra straniera.
dell' Italia,

Ed

infatti,

per occu-

parci soltanto
assai

dove

le

colonie

giudaiche

erano

numerose, conosciamo parecchi

di questi cimiteri ebraici

che furono senza dubbio destinati a sepoltura

comunit
lonche
I

di una intiera sempre cavati nel sasso ad imitazione dlie spe-

di

Palestina.
di

Giudei

Roma

erano

divisi

in

alcuni quartieri, fra

quali erano pi popolosi quelli del Trastevere e dlia porta

Capena. Gli Ebrei del Trastevere ebbero


via Portuense sotto
e descritto dal
il

il

loro cimitero sulla

Monte

\'erde, cimitero

che fu trovato

Bosio,

poi dlia porta


dell'Appia,
il

ma oggi non Capena avevano le

e pi accessibile. Quelli

loro

tombe

nei cimiteri

pi importante dei quali fu scoperto nel 1857


dlia

dal Randanini, proprietario allora

vigna sovrastante, e

che

fu illustrato

dal

P.

Raffaele Garrucci (').

Un

altro

piccolissimo ipogeo giudaico, vicino a questo,


dott.

fu riconosciuto dal
gnattelli.

Nicola Mller sulla via Appia Pi-

Ne

questi soii vi furono in

Roma, giacch

io stesso

ho

scoperto un altro cimitero giudaico sulla via Labicana, di cui


a suo luogo pubbiicher
2. la

descrizione.
(^).

Descrizione del cimitero di vigna Randanini


la

L'area sotto

quale fu scavato

il

cimitero di vigna Ran-

danini, appartenne senza dubbio alla


l'antica
i

comunit

israelitica del-

Roma,

e percio fuori di quest'area

doveano

trovarsi

colombari pagani che sorgevano suU'Appia, e dei quali fu-

(i)
vigna.

Garrucci,

// cimitero

digli antichi

Ebrei recentemeitte scoperto in

Randanini,

Roma,

1862.

Dar qui una brve descrizione di questo cimitero, da me fatta quando moite dlie iscrizioni erano ancora al posto e numerate. Dopo quel tempo la vigna fu venduta, ma prima di taie vendita, raoltis(2)

nel 1884,

sime

iscrizioni

vennero barbaramente

tolte dal luogo, e soltanto alcune vi


perci utile,

furono poi riportate. Questa descrizione


lo stato del

giacch rappresenta
il

monumento quando conteneva ancora

tutto

suo materiale

epigrafico al posto ed avea una importanza assai maggiore.

CIMITERO GIUDAICO
rono
quel
vediiti alcuni avanzi nella

235

vigna niedesima: e cosi pure,

magnifico

monumento
del podere,

sepolcrale clie fa bella mostra


in

di se nel

mezzo

dovea sorgere
si
il

un'area sepnrata.

Giunti

air ingresso del cimitero,

trova

una specie

di

vestibolo costruito all'aperto e che ha

pavimento

alla stessa

profondit dell'ipogeo, e perci bisogna discendervi pcr parecchi gradiiii. Si riconosce subito che
il

vestibolo prsenta
origine era deco-

due costruzioni

di

tempi divcrsi, e che

in

rato di nicchie costruite in opra

reticolata

coperta

d' into-

naco, mentre pi tardi a queste nicchie furono addossati dei

mri

in tufi e

mattoni con archi, entro

quali

si

pratticarono
il

alcuni sepolcri. In questa seconda costruzione fu poi tutto

vestibolo
e ne

coperto a volta, dlia quale


il

si

veggono
c

gli

inviti
il

rimane anche

piantato dei pilastri di sostegno; ed


di

pavimento era decorato


in

musaico

bianco

nero che ora

gran parte mancante. Finalmente a quest'atrio introdu-

ceva un corridoio diviso in due da un muro longitudinale,


nel quale furono anche aperte parecchie tombe.

Fu opinione

del P. Garrucci che taie vestibolo avesse servito agli antichi

Ebrei corne sinagoga o stanza d'orazione: giacch, siccome


noto, essi

solevano edificare

siffatti

luoghi in vicinanza dei


i

sepolcri degli

uomini

giusti. Si
in

osservino intanto
:

frammenti

marmorei conservati
1.

questo vestibolo, cio


la finale dell'

Un

architrave con

iscrizione la quale dice:

//,

;totv.genvs.thanasiorvm
evidentemente ad un sepolcro comune dlia
sarcofago con iscrizione nella quale

Essa

si

riferisce

gente
2.

di

questo nome.
di

Frammento
Altro

nominato un medico:
3.

APXIATPOC.
di

frammento

sarcofago con genietti

di

caccia ed

arieti.

Nel muro
porta
d'

occidentale

dlia

stanza
nell'

dcscritta

si

pre

la
il

ingresso che conduce

interne

del

cimitero,
nel

quale cavato

intieramcnte

nel

tufo

vulcanico

modo

236

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


catacombe
cristiane.
il

stesso dlie

Ed

a queste somiglia

molto

nella forma, al
gli

primo aspetto,

prsente ipogeo; se
i

non che
cubicoli

ambulacri ne sono ordinariamente pi larghi,

meno

numerosi, ed

loculi stessi

presentano alcune differenze:

essi cio

sono chiusi

assai spesso da tegole ricoperte di bianco

intonaco, sul quale poi leggesi T epigrafe o graffita o dipinta


in

rosso, ovvero vi affisso

un piccolo
si

titoletto

marmoreo.

queste differenze materiali

aggiungono anche quelle


religioso, perch

dipendenti dalla diversit dlia religione; e cosi non vi tro-

viamo generalmente
differenti
il

figure

di

significato

proibite affatto dal culto giudaico,


:

ma

solo dcorative ed in-

e fra

simboli sacri

ci si

presen*a l'albero di palraa,

candelabro a sette

braccia, e qualche

oggetto adoperato

nelle cerimonie, e che noi

verremo osservando.
si

Dalla paleografia e dal contenuto dlie iscrizioni

pu

dedurre che questo ipogeo fosse in grande uso nel secolo


dell'ra nostra,

ma

ci

non

toglie che pot cominciare assai

prima e continuare poi ad essere adoperato anche molto pi


tardi.

Le

iscrizioni

sono per
in
si

lo

pi in greco o in latino e
ebraica:

neppure una ve ne ha
che
usi
i

lingua

segno

manifesto

Giudei

di

Roma

erano uniformati intieramente agli


che,

dlia

nuova residenza, o
la

dopo lunga dimora


con
la patria

fuori di
favella.

Palestina, aveano perduto

familiarit

Una
Ebrei
'jxo'j

rassomiglianza esiste tuttavia

fra le epigrafi

giudaiche

e le cristiane,

ed essa consiste nella formola


la
in

in

pace che gli


y.ot[Ar^ai;

solevano porre con


(o auxYj ovvero aoO)

greca frase sv
pace
il

s.lpf^vr^

suo

il

tuo sonno ,

e che troviamo pure talvolta in iscrizioni giudaiche di altri

luoghi espressa in ebraico con

la

parola sacra Schalom (Pace).


dlia

E questa
anche

espressione allusiva

al

sonno

morte
la

fu

comune

ai cristiani,

corne ad

ambedue

era

comune

fede nella

immortalit dell'anima e nella vita avvenire, ed

presa cer-

tamente dal Salmo IV, et requiescam .

v. 9:

In pace

in idipsum

dormiam

E
daici

per cio che riguarda

la

somiglianza degli ipogei giu-

con

le

catacombe

cristiane in

Roma,

gi

dicemrao

CIMITERO GIUDAICO
suo luogo
clie
i

237

primitivi fedeli

non imitnrono precisamcnte

nei loro cimireri quelli dclla Sinagoga,

ma

che fecero sotterantichissime


il

ranec

le

loro

tombe ad imitazionc
ove

di

quelle

dlia Palestina, e di quella stessa

fu

sepolto

Redentore;
tanto

e che poi le ideiniche condizioni locali dlia natura del suolo, e l'uso di seppellire
stiani
altri,
i

cadaveri interi, indussero

cri-

quanto

gli

Ebrei,

ma

gli

uni indipendentemente dagli

forme che noi vediamo, hanno molti punti di ravvicinamento. e che Ed ora entriamo nel nostro cimitero, e traversandolo interamente per uscire dalla parte opposta, verremo osservando quanto vi ha di pi notevole nei suoi monumenti. La prima iscrizione che si trova appena si entra, un frammento assai importante, perch ha la data consolare dela dare aile loro necropoli quelle

l'imperatore Gallieno; esso infatti


del secolo

ci

assicura che alla

meta

il

cimitero era gi in uso. Vi di notevole in


la

questa epigrafe anche

indicazione del giorno dlia luna:

LVNA. PRIMA.
Vengono poi 1. Frammento
e
i

seguenti
di

monumenti

marmo

con l'immagine

graffita del can-

delabro a sette braccia, simbolo solenne del culto giudaico,

che moite

altre

volte troveremo sulle iscrizioni.

Questo ha

poi la specialit di mostrarci le piccole


aile

lucerne sovrapposte

braccia.
2.

Iscrizione greca

leggermente

graffita

di

una

Asteria,

nome

frequentemente portato dalle donne ebree ed quiva-

lente al

moderno
quel
la

Stella

che continua ad essere usato anche


la

oggi presso

popolo. Vi ricordata

Sinagoga, e

si

chiude con
EcpYjVY]

formola consueta nelle iscrizioni giudaiche:


ao~j,

v.oi^-rfi'.q

in pace
d'

il

3.

Frammento

epigrafe di

tuo sonno. un pater et arcon, cio padre


il

ed arconte, ossia principe dlia Sinagoga. Vi graffito


delabro.
4.

can-

Iscrizione

greca
il

di

che porta anche


dlia legge Do

nome

religioso di Filonomos^ cio

un fanciuUo chiamato Encarpos^ amante

Mosaica.

238
5.

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Iscrizione di

una

Zotica di cui

si

dice che visse bene

(xaX)? ^:waaaa).
di

Di fronte
pre

coUocato un rozzo sarcofago


quale
a

marmo. E qui

destra

si

un cubicolo,
osserva:

il

come

tutti

gli altri

che vedremo, appartenne probabilmente


si

qualche

fa-

miglia particolare. In esso


6.

Iscrizione greca posta da

un Aiirdios Basas ad

Eniiia

Teodora.
7.

Fronte

di

un prezioso sarcofago con rappresentanze del


di

culto giudaico,

mancante

moite
il

parti.

Nel mezzo
quattro.

vi scolpito

candelabro con lucerne accese,

dalle quali per la rottura del

marmo

si

scorgono solamente
si

destra e a sinistra del candelabro

veggono per

ogni

lato

due

alberi

di

palma

allusivi alla Palestina, e questi

sono

alternati

con alcuni oggetti


il

che

si

riconoscono per

il

corno dell'unzione,
il

fascetto aromatico

chiamato

hilab,

ed

frutto del cedro, simboli adoperati nelle feste dei taberna-

coli.

destra poi del

riguardante

si

riconosce un armario
il

che probabilmente rappresenta


nt a contenere
i

Varoii, cio

tempietto desti-

volumi
di

dlia

legge

Mosaica.
tre

U aron
corone

si

chiuso in un circolo

tre

corone e cosl pure

veggono
il

dalla parte

opposta del monumento, ed esse, giusta


quelle tre corone che,

parre del Garrucci, rappresentano


la

secondo
il

tradizione rabbinica, sarebbero date agli Ebrei, cio


il

sacerdoT^io,

re^no e la

ho^s^i.

Nei

lati

del sarcofago

erano

scolpiti

due

grifi alati,

dei quali restano ancora le tracce.

vi
di

Questo cubicolo intonacato, e nella sua parete destra una porta che mette in un ambulacro cimiteriale ripieno terra. Ai due lati di questa porta si veggono due nicchie
le

che forse servivano per

lucerne.
si

Moite
in questa
al

di

queste lucerne in terra cotta

conservano poi

medesima stanza

disposte su di una tavola affssa


si

muro. Nell'altra parete


8.

osserva:

Frammento

d' iscrizione

greca

che

comincia
il

con

la

solita

formola: ev-aSs xaxat,

qui giace , ed ha

candelabro

graffito.

CIMITERO GIUDAICO
Rientrando nell'aiiibulacro, e proseguendo
9.
si

239
osserva
:

Iscrizione grec.a di

una Dioora Athoiaia.


una Cocotia
con
che essa chiama suo Collaboroniiis

10.
al

Iscrizione con cattiva ortografia posta da


fratello Abnndantiits

suo

e Concrcscii'ms, cio a dire

uno che
per
le

cresciuto insierae

essa ed ha lavorato con


graffito
il

lei

faccende domestiche. Vi

candelabro.

11. Iscrizione greca posta ad


di

un

proselita del

giudaismo

nome

Nihclc da una Dioiiisia sua patrona; vi leggermente


il

graffito

candelabro. Proseliti erano quelli che seguivano

la

religione giudaica senza essere Ebrei d'origine.


12.

Frammento

di

scultura con

le

figure di

due genietti

entro una barca.


15. Iscrizione greca posta

da un Scinproniiis Basilcus ad

Aurlia Cchrina sua consorte;


14. Iscrizione di

un Isidonis Ekrus con

la

formola greca
{sic), in

scritta in lettere latine:

EN IRENE QVIMESIS SV
si

pace

il

tuo sonno

Incontro a questa iscrizione

e rozzo cubicolo, che per la iscrizione

BENNA ZABDA.

Contiguo a

un piccolo pu6 chiamarsi di MAquesto vi un altro cubicolo


trova, a destra,
di

coperto da volta a vla ornata


rative.

figure geometriche dcoahsis (abside)

Ha

di

fronte

un arco detto

in alcune
il

iscrizioni giudaiche, e sopra di

questo vi dipinto
gli

candebellis-

labro. Sotto

il

pavimento
di

si

veggono
e

avanzi di un

simo sarcofago
altre figure la

arte

pagana, ove era rappresentata

fra

le

musa Urania,
un

che conserva ancora tracce

di

doratura.
15. Iscrizione greca di

Sabbaius,

nome

di

derivazione

giudaica.
16.

Frammento con
lui

il

candelabro.

17. Iscrizione greca posta da

un Procopios

alla

sua

figlia

Maria chiamata da
18.

fanciulla diletta .

Iscrizione greca
e dalla sua

posta da un Oiioratos

Grammatcus,
figlio

cio

scriba,

moglie
il

Petronia

al

loro

Pe-

tronio, anch'esso scriba^

quale mori di

14 anni.

240
19.
sidc,

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Iscrizione posta da un Maiiiiacins a sua sorella Cri-

proselita del giudaismo,

cio

seguace

di

questo culto,

quantunque non giudea

di nazione.

Qui incontro
i

si

entra, a destra, in
in

un piccolo cubicolo con


si

loculi intonacati,

uno

dei quali

vede graffito

il

cand-

labre.

20. (Toriiando nelV ambiilacro). Iscrizione che fu creduta da

taluno in lettere caldaiche,

ma

che invece porta in greco

il

un POMANOC {Romanos). Poco dopo si pre, a destra, un altro cubicolo preceduto da un vestibolo, nel quale si vede a sinistra un grande sepolcro per due cadaveri. La stanza pu chiamarsi di Lcon:(io,

nome

di

perch

taie

il

nome che

si

legge dipinto in

rosso sopra

uno
un

dei

suoi loculi, a destra in basso.

24. (Rientrando nelVamhulacr). Iscrizione greca posta da


Trillis
al

suo

figlio

Eulogisto.
di

25. Iscrizione

greca

una
i

Petonia, che finisce con

la

formola:

ev Stxlwv (5c), fra

giusti.

un altro cubicolo piccolissimo, nel quale si osserva un frammento d' iscrizione greca nel fondo lumi. e vi si veggono le nicchie per
Si va poi, a destra, in
i

Poco dopo

si

trova un lucernario; e
i

fin

qui giunsero

primi scavi del 1859,

quali poi furono continuati pi tardi,

e fruttarono la scoperta degli altri

monumenti che ora


un
loiida

osser-

veremo.
30. Iscrizione greca, dipinta in rosso, di

Gram-

mateus, cio scriba.


31.

Iscrizione greca di

un fanciullo
augurio, ed

di
il

nome

Marcellos,

con

la

consueta formola

di

simbolo del can-

delabro.

^^. Iscrizione di

Mania

bona ludaea, nella quale


il tuo

si

os-

serva
fra
i

la

bella formola: dormitio tua in bonis,


.

sonno

buoni

Vi

il

candelabro graffito con Taggiunta dlie

pinzette e del vaso dell' olio.


54. Iscrizione di

una

Aelia, notevole per

il

nome Aimas

che forse una corruzione dell'ebraico Galtn (vergine).

CIMITERO GIUDAICO
35.

24 1
dlia
fra
i

Iscrizionc di
si

un Eutichiano arconte o principe


con
la

Sinagoga, che
giusti
)).

cliiiide
il

frase:

il

suo sonno

Vi

c graffto

candlabre.
si

37.

Frammento greco ove

ricorda

il

oe-kepo; SuvayYrj,

cio

il

seconde dignitario dlia Sinagoga.


volta poi a sinistra, e di

Si
si

nuovo, Ligualmente
ivi

a sinistra,

entra in un cubicolo che per la iscrizione [38]

posta pu

chiamarsi di Alexandria Severa.


e vi

dedicata ad un suo alunno,


1'

graffito

il

simbolo del pulcino, e

altro

del

combat-

timento dei

galli.
:

Fuori del cubicolo


39. Iscrizione di

anni; vi graffito
col frutto
col vaso.

una Marosa, fanciulla (Nepia) di quattro nel mezzo il candelabro, a destra il litlab
a sinistra vedesi
il

del

cedro,

corno

dell'

unzione

41. Iscrizione di

un Deukros Grammatms, cio scriba


il

di

secondo ordine. Nel mezzo


a

candelabro, a sinistra
forse

il

cedro,

destra

il

lulab,

e poi

un oggetto oblungo,

un volume
Genullina,

dlia legge posto in

luogo GiVaron o tabernacolo.

45. Iscrizione greca di una fanciulla di

nome

postale dallo scriba Vittore.

46.

Frammento
si

d' iscrizione

greca ove nominata

la 5/-

na^ga.

Qui
nistra. Il

trovano due cubicoli, uno


la

destra e l'altro a

si-

cubicolo a sinistra ha
travertino,

porta con stipite ed archi[47]

trave

di

e dall' iscrizione greca


di

che

vi

si

conserva
graffito
il

pu chiamarsi
ghiotto
di

Ursos.

Su questa

iscrizione

candelabro, e poi un favo di miele per allusione


quel cibo.

air orso assai


vi

l'arcosolio senza

mensa, e sotto

Nel fondo del cubicolo il pavimento si osserva


un
altro
di

un sarcofago con
Il

cartella

ansata anepigrafe.
l'

cubicolo a destra conserva

iscrizione greca di

scriba di

Rufo

nome Onorato, arconte. Ve ne ha

fanciullo di pochi anni e

figlio

pure un' altra dipinta in


il

rosso

che

nomina
Ursacia.

un' Ursacia, e perci

cubicolo

si

chiama

dlia gente

Guida Cntttcomhe romane.

16

242

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


stessa strada
ail'

Si torni poi per la

ambulacro principale
si

donde

ci

siamo allontanati presse

l'iscrizione [37J e

prosegua

per l'ambulacro medesimo.


52. Iscrizione greca
di
si
il

Probo, fanciuUo di
dice che fu

mese
dlia

e tre giorni, di cui

due anni, un amante del padre e

madr. Vi graffito

candlabre a braccia rettilinee.

^^. Iscrizione di Carcilia Eufraxia, giovinetta di dician-

nove

anni, e nella quale

si

osserva laformola:
raorire
si

sic

non

tnerenti,

cio che
54.

non meritava

di

presto.
i

Iscrizione greca di

un Amimitos con

simboli

graffiti

del candelabro, del corno dell' unzione, e del bove, animale

destinato

al

sacrifizio,

che ricorda percio

le

cerimonie espia-

torie deir antica legge.

^^, Iscrizione greca dello scriba OnoratoSy postagli dal suo


figlio

Rufo, arconte o capo dlia Sinagoga, (candelabro).

y6. Iscrizione dello scriba Bitalio (candelabro). 57. Iscrizione posta dall' arconte Alessandro a suo figlio

Alessandro, futuro arconte.

Qui
epigraf
:

si

volta

destra, e

poi

si

osservano
col noto

le

seguenti

60. Iscrizione greca di

un Marcello,

simbolo del

candelabro.
61. Iscrizione greca del fanciuUo Giuda, figlio dello scriba
Salluslio.

62. Iscrizione greca di

una vergine

(Tcap9-Vo),

con

la

consueta formola:

v stpy,vr],

in pace

6^. Iscrizione greca dello scriba Noiimmis. Porta graffito


il

candelabro a braccia rettilinee.


^4. Iscrizione latina
in
lettere

greche
I

di

un A^rio Evandlia Sina-

gelio

postagli da Reginus suo coUega.


si

graduati

goga

dicevano

fra loro

soci

o coUeghi.

66. Iscrizione posta ad un' Aurlia Flavia

da suo padre

Gionata, arconte dlia Sinagoga.


67. Iscrizione dedicata all scriba Castricius dalla sua con-

sorte Giulia.

Vi

graffito lo scrinio dei


si

volumi dlia legge.

Dopo

alcuni passi

entra in

un piccolo cubicolo con

CIMITERO GIUDAICO
iscrizione posta nel fondo,

243
Maron
dalla

dedicata ad un

sua

consorte Maria [70J. Nella medesima stanza si osserva: 71. Iscrizione greca del fanciuUo Fausiino. Vi graffito
il

candelabro e

la testa di vitcllo

di

vacca, siniboli del sa-

crirtzio.

Tornando nelTambulacro
75. Iscrizione
iatina in

caratteri greci, posta da

un

Sos-

sianus alla sua moglie Flavia fitaliiie.


77.
Iscrizione greca del fanciullo SaJbio, di
il

anni

sei.

Vi

graffito

candelabro.

78. Iscrizione greca del fanciullo Salpin^^lnas,

nome
tibia, e

deri-

vato da SaJpiiix, istrumento da fiato simile alla


usavasi dai sacerdoti ebrei.
d'ariete.

che

A
uno

destra e a sinistra, due

corni

79. Iscrizione Iatina di

Stapljylus,

arconte ed archisi:

nagogo,
ribus

di cui si

dice che sostenne tutte le dignit


il

honofu

omnibus functus. chiaro che


civile,

suo arcontato

dignit

giacch qui

si

distingue da quella

di archisi-

nagogo.
81. Iscrizione Caritina. Vi
Iatina
graffiti

posta
i

da

Flavia

Dativa

Flavia

sono
si

simboli del lulah, del cedro, del


i

candelabro, e vi
legge.

scorge pure lo scrinio per

volumi

dlia

82. Iscrizione Iatina in lettere greche, di


83. Iscrizione

una Ulpia Marina.


la

greca

di

un Amachis, con

bella

frase:

la memoria del giusto


In quest' ambulacro
polcri a foggia di
rete: questi
si

in benedizione , (candelabro).

osserva una forma spciale


fra
il

di se-

fosse, praticate

pavimento
di

e la pa-

sepolcri

sono esclusivamente

uso giudaico, e

sappiamo
Cocini,

dalla Misui che erano chiamati

con voce ebraica

cio fosse.

92. Fronte di sarcofago con iscrizione greca di doxios ^op'afos (pittore).

un Eul'imi-

notevole perch

ci

mostra

tazione che
gentileschi
:

Giudei
infatti

stabiliti

neU'Occidente fecero dei costumi

nelle citt di Palestina,


si

secondo

la

testi-

monianza

di

Origene, non

trovavano ne

pittori,

ne scultori.

244

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


l'

Costui fu probabilmente
mitero.
93. Iscrizione

artista

che lavor nel nostro

ci-

posta ad Aseria da sua


si

nome

Asteria,

come

disse, fu proprio dlie

madr Sirica. II donne ebree.

94. Iscrizione posta da Aurelins Alexander a sua moglie

Aurlia H:kne.

Qui

si

volta adestra, e

si

trova un vestibolo rettangolare con

un candlabre dipinto
sua madr. Vi sono
l'ariete.

in rosso. In

questo vestibolo

si

osserva:

95. Iscrizione posta da Aelia


graffiti
i

Ahxandria ad Aeia Septimia

simboli del vaso, del lulab e del-

9^. Iscrizione posta ad Agathopiis, giovanetto di quindici

anni, dai

suoi
la

genitori Aurelins
testa di

loses

ed Aurlia Angurina.

Vi

graffita

un

tore e

quella di

un montone,
i

animali che simboleggiano,


deir antica legge.
Si entra poi in

come

gi

vedemmo,

sacrifizi

un cubicolo dipinto che nei cantoni dei

corato da quattro alberi di palma,

quali simbolicamente rap-

presentano

la

Palestina.
si

In questo

osserva

97. Iscrizione posta da

Onintilla di sessanta anni. Vi


e

un Aurelins Protogetiius ad Aurlia sono graffiti simboli del cedro


i

del lulah.

Proseguendo
liano,
.

fuori del cubicolo:

98. Iscrizione greca di

un Annianos Arconte,

figlio di

Giu-

capo dlia sinagoga dei Campensi.

Si

deve qui ricordare che in


la

Roma

vi

erano pi sinago-

ghe per
diversi,

moltitudine degli Ebrei, e queste prendevano

nomi

derivati talvolta dal

luogo dove avevano sede. Cosi

questa dei Campensi nominati nella prsente iscrizione ebbe


forse
il

nome

dal

Campo

Marzio.

ICI. Iscrizione greca posta da


arconte.

un Zakutta ad un suo
di fronte:

figlio

Voltando poi
figlio

a destra

si

trova
di

104. Iscrizione di

un Enlogia

anni ottantuno, postale dal

Castus e dal nepote Sabinus.

CIMITERO GIUDAICO
106.

245
nomina
la

Frammento

d'iscrizione greca che

Sina-

goga formata

dai cittadini di

Rodi.

107. Iscrizione greca di una Marcia sulla quale sono graffiti

due candelabri

rivolti

da parti oppostc, ed uiio a braccia

ricurve, l'altro rettilineo.

108. Iscrizione greca

posta da
dlia

un Lonkios
ai

a suo

figlio

Sabbaxjo di tre

anni, e padre
si

Sinagoga. Taie dignit


fanciulli,

era talvolta ereditaria e


si

dava anche

ma non

esercitava da questi se prima

non

fossero giunti ad un'et

conveniente.
iio. Iscrizione greca con
la bella

formola

la

memoria

del giusto in Iode .

Qui
gradini.

si

scende ad un

livello pi

basso per

mezzo

di quattro

Presso

la

scaletta, a

destra:
il

III. Lastrina di marrao sulla quale graffito

candil

labre sorreggente una targhetta, ove doveva essere scritto

nome;
]nlah,
il

pi in basso

si

vede

il
il

frutto del cedro,

il

fascetto del

corno

dell'

unzione,

vaso ed

il

coltello che servivano

per uso del candelabro medesimo.

Nell'ambulacro che segue


nistra

alla

scaletta,

a destra ed a
di

si-

tornano quelle antichissime sepolture

forma spciale

che

si

chiamavano

Cocitn.

115. Iscrizione latina, con lettere greche, di

una Severa,

posta da suo figlio Severo.

n6. Frammento greco con candelabro


Qui
alcuni
presso, voltando a sinistra,
di uscita;
si

hilab.

trova un' antica scala

che serve

ma

prima

di salire al di fuori,

osserviamo

altri

monumenti.
i

L'ainbulacro a destra continua ad avre

Cocim, ed anzi

non essendovi loculi, pu6 giudicarsi di escavazione assai antica. In uno di questi Cocim, vi ha una scaletta che conduce
ad una stanza infefiore con loculi ed
altri altri

Cocim, e che fu

certamente un sepolcro

di famiglia. In

ancora deve esil

servi questa stanza inferiore,

ma non

accessibile per

riem-

pimento

dlie terre.

246

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


latina
figlia

118. Iscrizione

con

caratteri

greci

posta

da

un

Marcellus

alla

sua

Marcea (candlabre).

119. Iscrizione greca dei due coniugi Partenio e PoUitey

posta dai

figli

Eutkas ed Attico.
loculi

Qui si volta a sinistra e si trova un ambulacro con ampi e che ha pure l'aspetto di grande antichit.
120.
Iscrizione greca
e

posta da

Costan^o

ad Aschpiodote
dlia

sua

madr

ad Akssandro

suo

fratello,

arconte

Si-

nagoga.

A
Il

destra

si

entra in due cubicoli riuniti insieme.


arcosoli,

primo ha due

ed coperto da volta a vla,


Vittoria alata che

sulla quale dipinta nel

mezzo una
veggono

sembra

incoronnre una figura giovanile ignuda, mentre aU'estremit


dlia volta

medesima
si

si

rappresentati quattro pavoni.


la

Nelle pareti poi


pegasi
alati,

osservano, dietro

porta
il

d'

ingresso, due

quindi a destra un'ariete con

caduceo, e segue
si

la pittura

di

un pavone.

sinistra,

prima

scorge un gallo
altri

e appresso
Il
lati,

una

gallina: nella parete di fronte

due pavoni.
di stile

secondo cubicolo pi piccolo, con due arcosol nei


fondo due sepolcri dei cosi
si

e nel

detti a fonio,

orientale. Nella volta


di fronte

osserva

la

ForUina con cornucopia:

due

cavalli, e

poi genietti, ippocampi, vasi ed altre

decorazioni. Queste pitture, che possono giudicarsi dei


colo,
di

se-

non hanno alcuna relazione col culto giudaico, ma sono soggetto pagano o almeno semplicemente dcorative. Si
al

potrebbe anche pensare che questa parte dei sotterraneo fosse


originariamente pagana, e poi riunita
cimitero degli Ebrei.

Uscendo da questo cubicolo, vi un ambulacro grandiose^ si veggono gli accessi di alcuni altri cubicoli che sono per
terra.
ail'

ripieni di

Si ritorni pertanto

iscrizione

116, e qui
alla

voltando

si

trover

la scala di uscita

che riconduce

vigna in un punto
ci-

pi vicino alla via Appia di quello ove siamo discesi nel

mitero. Questa scala antica e mette ad una stanzetta superiore di planta rettangolare,

con pareti intonacate

e dipinte a

riquadri, intorno aile quali gira

un bancone da sedere. Questa

CIMITERO GIUDAICO
cella

247
il

dovea servira per


cosi

le

adunanze funebri seconde


di

noto

costume, o anche per luogo

preghiera.

abbiamo

visitato

la

parte principale di questo ciil

mitero giuJaico dlia via Appia,

quale fino ad ora

il

pi

importante e prezioso esemplare che possediamo nella nostra


citt

in

siffiuto

gnre

di

esaurito la descrizione dei

monumenti. E con questo abbiamo monumenti cimiteriali dlia mas-

sima via del nostro suburbano.

CAPITOLO IV
1

CIMITERI

DELLA VIA LATINA

C)

LACapena,
via

Latina cominciava insieme coU'Appia


e se ne distaccava ad

alla

porta
(^),

una piccola distanza

ove

il

bivio detto ora di S.

Cesareo. La porta Latina di

(i) Itinerario di Salibour^;: Deinde pervenies ad S. Gordianum martyrem, cuius corpus requiescit sub altare magno in ecclesia S. Epimachi, et Quintus et Quartus martyres iuxta ecclesiam in cubiculo pausant et longe in antro Trofimus martyr. Deinde pervenies eadem via ad speluncam, hic requiesc't eadem via S Eugenia virgo et martvr in cubiculo ecclesiae pausat, et in altero loco Emisseus martyr. De locis Ss. Martyrum: Iuxta viam vero Latinam ecclesia est S. Gordiani, ubi ipse cum fratre Epimacho in una sepultura. Ibi quoque Quartus et Quintus: ibi Sulpitius et Servilianus et S. Sophia et Trophimus cum mullis martyribus sepulti dormiunt. Et iuxta andem viam Tertullini est basilica, ubi ipse cum multis martyribus iacet. Ecclesia quoque S. Eugeniae iuxta eam viam est, ubi ipsa cum matre sua in uno tumulo iacet: ibi S. Stephanus papa cum toto clerc suo numro XX VIII mart3'res: ibi S. Nemeseus, S. Olimphius, S. Simpronius, S, Theodolus, S. Superius, S. Obloteris; S. Tiburticanus martyres sont sepulti {d'unallra
.

mano

et

eadem

via ecclesia est S. Stephani protomartyris)


di Malmeshitry:

Itine'

rario di

quae apud antiques Assenarica (hggerc: Asinaria) dicebatur. Nona porta Metrosa (leggerc: Metrovia) dicitur et coram istis ambabus via Latina iacet. Dcima porta et via Latina dicitur. Iuxta eam requiescunt in una ecclesia martyres Gordianus et Epimachus, Sulpicius, Servilianus, Quintus, Quartus, Sophia, Tryphenus, et ibi prope in alio loco TertuUinus et non longe ecclesia beatae Eugeniae, in qua iacet et Claudia mater eius, et Stephanus papa cum clero suo numro XIX et Nemesius diaconus .
S. lohannis

Gu^lidmo

Octava porta

Itinerario d' Einsiedeln: In via Latina extra civitatem in sinisira, oratorium


S.

Mariae, S.

Gordiani: in dextera

S. Eugenia, ad S.

geniae tam intus

Theodorum quamque foris

S.

lanuarii,

l'ilu

Hudriuiii

I:

oratorium S. Syxti; Basilicam S. Eu-

novo

restauravit. Simili

modo

et ba-

silicam S. Gordiani atque Epimachi seu coemeterium eiusdem ecclesiae,


Simplicii et Serviliani, atque Quarti et Quinti

martyrum

et

beatae So-

phiae una
in

cum coemeterio
renovavit
.

integruni

S.

Coemeterium Gordiani foris (2) Strabon. Geogr. V, 3.

portam Latinam a novo Index coemeterio rum e libro Mirabilium: portam Latinam .
Tertullini foris

CIMITERI DELLA VIA LATINA


la

249

Aureliano,

la

quale pi tardi diveniie


la

sua porta spciale,

oggi mostra

ricostruzione del vi secolo;

ma

essa chiusa

da lungo tempo.
sime
porta

La prima parte

dlia via

non ha grande
vigne pros-

importanza, giacchc ridotta ad un viottolo


alla
;

fra le

ma
II

se ne ritrova poi

una parte pi ragguar-

devole presso

il

miglio fuori dclla porta S. Giovanni, ove

traversata dalla via Appia nuova, nel luogo in cui sono le


celebri

tombe scoperte
via

nel

1857, e

di

11

essa continua nella

direzione dei monti Albani. (')

Su questa
i

sono

indicati parecchi

monumenti
I

cristiani,

quali per giacciono ancora del tutto sconosciuti.

cimiteri
i

dlia via
di tutta la

Latina sono,

come

quelli

dlia via Aurlia,

soli

regolarmente.

Romu sotterranea che non sieno mai stati esplorati Un unico ingresso ivi possiede la Commissione;
non sono che
frane, e le gallerie

gli altri accessi

che

si

visitano

sono pochissimo
terra menti.

estese, perch intercettate da rovine ed in-

Seguendo gV Itinerari,
Tordine topografico dei
trovano suUa via Latina.
1
il

si

puo

stabilire

presso a poco cosi


si

tre

gruppi di cimiteri cristiani che

cimitero con

la

chiesa di S.

Gordiano

ubi ipse

cum
il

fratre

Epimacho
dei Ss.
basilica

in

una sepultura (iacet); ed


TertuUino;

ivi

presso

gruppo
2

Quarto, Quinto, Trofimo ed


di

altri;

la

3 la chiesa di

S.

Eugenia col cimitero d'Aproniano.

De papa cum
Il

Martynim aggiunge: Ibi S. Stephanus toto clero suo . Ma un errore, perch il papa Stefano fu sepolto a S. Callisto; ed forse uno scambio di nome, giacch sulla via Latina esisteva una basilica dedicata
locis

Ss.

al

protomartire

santo

Stefano,

ove

probabilmente

furono

deposti aLuni del clero romano.

(i)

Il

primo

tratto dlia via,

quantunque ridotto

in

deplorevole stato,

per riconoscibile con ogni certezza


polcri

per gli avanzi degli antichi se-

che la fianclicg^avano. Fra questi notevole un sepolcro in lgante opra laterizia, del i, o del u secolo, che dicesi la Torretta e trovasi presso il ponte dlia ferrovia.

250

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Indicazione dei Cimiteri dlia via Latina.


Dei cimiteri di questa via non possiamo dare per ora che una approssimativa indicazione; e soltanto gli scavi potranno
stabilire
la

vera topografia di questi monumenti.


la

Passata

porta

Latina,

si

scorge
il

un primo
casale detto

indizio di

catacombe a destra
ed Epimaco. Poco

dlia via presso


il

Fienile

Cartoni ; e qui forse cominciava


si

cimitero dei Ss. Gordiano


santi.
Il

sa di questi

due

primo
il

fu vit-

tima dlia persecuzione

di Giuliaiio l'Apostata;

secondo fu

martirizzato in Alessandria d' Egitto, poi trasportato a

Roma

deposto a un miglio circa dalla

citt

milliario plus
Il

minus

une. La
ricorda
le

loro testa ricorre

il

10 maggio.

Liber pontificalis
I

riparazioni fatte da papa

Adriano
e

alla

chiesa co-

struita in loro onore. Martiri pi antichi

erano

stati gi sepolti

nelle vicinanze;

santi

Quarto

Quinto

due vittime

dlia

persecuzione
steggiati
in
il

di

Traiano, san Simplicio e san Serviliano (fe-

20

aprile),

quorum corpora posuerunt


quelli dei 5^.
lui

christiani

praedio eorum, via Latina, milliario secundo,


i

come
la

diIl

cono
di S.

loro Atti riuniti a

Nereo

AchiUeo.

Bosio riporta una loro iscrizione da

veduta presso

chiesa

Angelo

in

Borgo

SIMPLICIVS C<

SERVILIANVS

MARTYR (') MARTYR

Quando
chia,
bile,
si si

si

costrul la linea dlia strada ferrata di Civitavec-

scoprl

un

altro ingresso,

oggi chiuso

ma

tuttora visi-

che metteva ad alcune gallerie interrate. Quest' ingresso

trova precisamente sul margine dei taglio dlia linea feril

roviaria presso
Il

ponte su cui passa

la

via Latina.

cimitero

di

Aproniano sembra che fosse pi lontano.


gallerie nella

Se ne ha forse un ingresso con alcune

vigna

Santambrogio; un
Rom.

altro ingresso,

il

solo regolare, con altre

(i)

solterr.

III,

27.

CIMITERI DELLA VIA LATINA

25

poche

gallerie, trovasi nell'antica

vigna dei PP. Domenicani,

oggi proprieti Dclvccchio.


Cosi press* a poco
si

pii
;

stabilire
il

la

posizione

dei

due

primi cimiteri delLi via Latina


affatto sconosciuto,
Il

terzo, qucllo di Tertullino,

ma

il

Boldetti dice di averlo visitato.

pi importante era quello di

Aproniano da

cui viene pro-

babilmente un' insigne iscrizione riportata dal Bosio, contenente una professione di fede nella divinit di Ges Cristo,
espressa da questa bella formola
Deo sancto Christo uni . monogramma costantiniano, pu
:

Quantunque
per
gli altri

essa

abbia

il

simboli che

vi si

trovano, attribuirsi

al

secolo:

DEO SANCT -^ VNI

^
Non

Lvci TE

ciz:::^^

CVM PA
CE
si

^
storico dei
martiri
dei

conosce alcun
Santa
Eugenia,

monumento
gli

luogo.

messa a morte
Atti,

sotto Valeriano, fu
.

deposta,

come dicono

in praedio suo

Ora

si

sa

che

ella fu sepolta nel

cimitero di Aproniano;
di

dunque doveva
(').

essere dlia

medesima famiglia
altri

quel personaggio. Nel 705


il

Giovanni
il

VU costrui una chiesa sopra

suo sepolcro
vi fecero

Dopo
vigna
alcune

Bosio, Boldetti ed
ricerche.

archeologi

inutilmente
nella

nuove
dlia

Nel 1840, mons. Bartolini scopri


cripte storiche e ad
:

Coppa un

antico ingresso con una scala assai larga, una cripta

forma dcUe

un

livello superiore
al

gallerie pi strette
di

ed attribui questo sotterraneo


il

cimitero
si

Aproniano.

(^)

Ma

Bartolini

non pote

precisare nulla e

content

di pubblicare

alcune sue congetture, insieme ad una


VIL
frana.

(i) Lib.
(2) lo

fioittif.

in Vita lohannis

non ho potutoancora

ritrovare questa antica scala dlia vigna

Coppa, che deve essere nascosta da qualche

Spero che un giorno

mi

sar dato di ritrovarla; e quello sarebbe un punto dove gli scavi po-

trebbero avre un qualche successo.

252

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


mio padre Temistocle Marucchi,
in

pianta fatta da

un opuscolo

intitolato: // cindtero d' Aproniano, dctto anche di S. Eugcnia,


siiUa via

Latina,

Roma
^

1840

(').

Il

de Rossi non pot tro-

ami!iiiiiil!iiililiii:!:ii'ill!iillllhillliiiiiilliii'llilllliiMmilhMmmillllllllllllil!llll'^

Antico ingresso cimiteriale sulla via Latina (sezione longitudinale).

TkM. Marucchi

dis.

e mis. nell'

anno 1840.

Antico ingresso cimiteriale sulla via Latina (pianta).

vare

di

pi;

ma

pi tardi l'Armellini fece moite esplorazioni

sulla via Latina e fra le altre cose scopri


(i)

un

altro ingresso nella

Mio padre,

mi

iaizi in questi studi, fu

sue esplorazioni
il

Temistocle Marucchi, di ch. mem., il quale uno dei primi compagni del P. Marchi nelle sotterranee, ove conobbe G. B. de Rossi; ed esegui per
l'ing.
al

Marchi, insieme

Fontana,

niolti disegni

nelle catacombe.

CIMITERI DELLA VIA LATINA


di

253

vigna Santambrogio cd un cubicolo ornato


nel tufo, sul quale lesse qucsto graffito:

colonne, scavato

CVBVCVLV CONquesto cimitero


il

TALI

(').

Il

P. Grisar

recentemente
nella via
la

riferi a

un frammento trovato

Labicana e recante

nome
:

.://)RONIANO

"C///. Presso

vigna Delvecchio furono anche

irovate, alcuni anni or sono, queste


///M
///XI

due

iscrizioni

consolari

ANN
.

XVII 4
.

IVN ///VALENTE III


ID
.

CONSS
VIVO FECIT
0"

//'ORI

IT

SIBI
(An.

7o)(-').

ASELLA QVAE VIXIT ANN VI M XI D III DP VIIX KAL OCT DD NN GRATIANO ET THEODOSIO COSS IN P

(An.

580)

(3).

Finalmente

in

una rcente esplorazione da


e del signor A.

me

farta aile

abbandonate
del can.

gallerie cimiteriali dlia via Latina in

compagnia

D. Augusto Bacci

Bevignani (giuil

gno 1902), io copiai seguente frammento


tiera dal

nella cantina dlia vigna Delvecchio


d' iscrizione

consolare, che fu veduta infu

de Rossi nel 1873,


Hic
iacel

ma non

da

lui

pubblicata:

quae z'iv/T

qERONTIA ANNOS
mENSES III DXIII KL OCTOB A/ODESTO ET ARRONTEO CCS
(Anno
372).

XXXIIII
deposild

c,ll

Cous. FI.

In questa
galleria

medesima esplorazione

fu

rinvenuta un' altra


la

che dalla vigna Delvecchio passa sotto


Armellimi, /
iscrizione

via Latina

(i) Cf.

cimiteri crisliani dlia via Latina,


si

Roma

1874.

(2)

Questa

conserva dentro

Roma, ed

murata nelle

scale della casa in via dei Crociferi, n. 20.


(3)

Fu da me copiata

nel

marzo 1879

nella vigna Acquari,

dove

poco prima

erasi rinvenuta.

254

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

e fu constatato che, nella vigna Santambrogio, dal sotterraneo


di

un antico colombario pagano

si

pntra per uno sfondo

posteriore in una regione cimiteriale che dovette essere assai


vasta,

ma

che ora del tutto interrata.

=D

P
C5

-O

Tratto ulteriore dlia via Latiiia scoperto nel 1857. (A destra,

le

tombe pagane

a sinistra la basilica di S. Stefano con gli edifici annessi).

GVItinerari ed
cimiteri un' altra

il

Libe}- pontificalis (')

indicano dopo questi

memoria

cristiana, cio la basilica del prodi

tomartire Stefano, gi

accennata

sopra, che san


pia

Leone

Magno

costrul

con

le elargizioni di

una

matrona

di

nome

(i) In

Vita Leoiiis

I.

fi

Basilica di S. Stefano sulla via Latina (disegno favoritomi da

M. Bour).

256

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Demetriade. Questa basilica fu scoperta nel 1857 a qualche distanza dalla zona cimiteriale e presso TAppia nuova, insieme
agli insigni sepolcri

pagani dei Valeri e dei Pancrazi.


a

La
i

basilica

sorgeva in mezzo

una grande

villa

romana,

e la sua

origine ricordata da una iscrizione dei v secolo,


dlia quale
si

frammenti

conservano ancora sul posto.

CVM MVNDVM

LI^?/^NS DEMetrias

AMNIA VIRGO

CLArfERET EXmEMVM NON lAORltura diem HaeC TIBI PAPa LEO VOTORVM EXTREMA suorum TradiDlT uT sacrAE SVRGERET AV/a dovius .A/flNDaTI COMPLE/a FIDES SED GLOR/a maior 7TERIVS VOTYM SOLVERE Q.VAM FROPAlam INVi^ERAT CVLMEN STEP/;a/iVS Q.VI PRLMVS IN ORbe RAPTVS MORT.^ trVCl REGNai IN ARCE poli PrAESVLIS HAnc iiissY TIGRINVS Freshiter aulam

EXCOLIT

INS;VNIS

MENTE

LA'QOre

vigens.

Questa Demetriade
grande

forse la figlia di

Anicio Olibrio, con-

sole nel 395 di cui parla sant' Agostino(').


{v. pag. 2;)); vi
l'

La

basilica era assai

ancora

la

confessione, a destra dlia

quale fu ritrovata
il

iscrizione, e dietro l'abside osservasi pure

battistero. Essa dovette essere di

grande importanza; e

fu pro-

babilmente costruita in raemoria dlia invenzione dlie reliquie


di

santo Stefano. Presso

la

confessione pu6 vedersi


il

affissa
ai

una

parte dlia epigrafe che ricorda


dei papa Sergio II (an.
///S

campanile eretto
taie

tempi

844-47) da un

Lupo Grigarius:

STEPHANI PRIMI MARTYRIS EGO LVPO GRIGARIVS

///E

CAMPANA EXPENSIS

MEIS

TER BEATISSIMI EVANGELICO

FECI TMP 5N IVNIORI PAPE

SERGII

AMEN
di

Nel
S.
sec.

IX secolo questa chiesa sul

apparteneva

al

monastre

Erasmo
X
:

monte

Celio. Se ne

hanno memorie

fino al

in

seguito fu abbandonata e cadde in rovina.


CL (P.
L.
c.
t.

(i) Ep.

XXX, col.
(t.

645)

Ep. clxxxviii (ibid.

col.

848 seg. )

De hono

viduitutis,

14

XL).

CAPITOLO V
I

CIMITERI DELLA VIA LABICANA

(')

LA

via

Labicana usciva
di

in

origine dalla

porta
si

Esquilina

del

recinto
fu

Servio

Tullio, la

quale

trovava nel

luogo ove

poi costruito

l'arco onorario di Gallieno,

oggi

detto di S. Vito.

La

via che partiva da questa porta divide-

vasi in tre diramazioni: la via Tiburtina, la via Prenestina e

(i) Index

cocmekiiorum

&

Notitia Regionum:

Coemeterium ad duas
.

lauros

ad

Ss.

Petrum

et

Marcellinum via Labicana


via

et

Itinerario

di

SalTpourg:

Ad Helenam
ibi

Campana

multi martyres pausant. In aqui-

lone parte ecclesia Helenae primus Tiburtius martyr. Postea intrabis in

speluncam

pausant Ss. martyres

Petrus

presbyter

Marcellinus
alii,

martyr. Postea in interiore antro Gorgonius martyr, et multi

et in

uno loco
Ss.

in interiore
IIII

spelunca
et

XL
S.

martyres,

et in altero

XXX
.

martyres,

et in tertio

Coronatos

Helena

in

sua rotunda

De

locis

Martyrum:
Ss.

luxta

viam vero Lavicanam


isti

ecclesia est S. Helenae ubi

ipsa corpore iacet. Ibi sancti


tius,

dormiunt, Petrus, Marcellinus, TiburiJ

XXX

milites,

Gorgonius, Genuinus, Maxinius, IV Coronati,

est Claudius, Nicostratus,

Simpronianus, Castorius, Simplicius:

ibi

et in

cryptis sub terra

innumera martyrum multitudo sepulta

iacent. iP'iin'altra
est

mano: luxta viam vero Praenestinam iuxta aquaeductum ecclesia


S.

Stratonici episcopi et martyris, et S. Castuli,


.

quorum corpora longe


di

sub terra sunt sepulta)

Itinerario
Tiburtius,
et

di

GugUelmo

Malmesbnry:

Se-

ptima porta

modo maior

dicitur,

olim sirucrana

(Jeggere: Sessoriana) dice-

batur et via Lavicana dicitur, quae ad beatam

prope Petrus, Marcellinus,


ginta milites et
nati .
alii

innumerabiles,
"

Helenam tendit. Ibi sunt Geminus, Gorgonius, et quadranon longe Sancti Q.u:ituor Corovia

Itinerario

Einsiedeln

In

Praenestina

foris

murum
.

in

dextera forma Claudiana,in sinistra S. Helena, S. Marcellinus et Petrus


Viia Hadriani
1:

Coemeterium beatorum
Helenae renovavit

Ptri et Marcellini via

Lavicana

iuxta basilicam beatae


et

et

tectum

eius, id est S. Tiburtii

eorundem sanctorum Ptri et Marcellini noviter lecit, et gradus eius, eorum sacratissima corpora noviter fecit, quoniam nullus erat iam descensus ad ipsa sancta corpora . Index coemeteriornm e libro Mirabilium: Coemeterium inter duas lauros ad S. Helenam.
qui descendiint ad

Guida Catacombt roman*.

IJ

258

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Queste due ultime spesso furono confuse
erano distinte dal punto ove
la
si

via Labicana.

insieme,

ma

in realt

distacca-

vano, che era presso


liano (oggi porta

porta Prenestina dcl recinto di Aure(').

Maggiore)

Al
la

di

fuori di questa la

via

Prenestina dirigevasi a sinistra,


Itincrari indicano sulla via

via Labicana a destra. Gli

Labicana due cimiteri: quello dei


l'altro

Ss. Pietro e Marcellino e

di S.

Castulo

iuxta aquae-

ductum,cio
almeno
mata
nella

presso l'acquedotto dell'acqua Claudia. Sulla


si

vera via Prenestina non

conosce alcun cimitero cristiano,


chia-

zona suburbana. La via Labicana per


di

col

nome
L

Prenestina in alcuni dei nostri documenti

topografici.

Cimitero

di S.

Castulo.
Diocleziano, sono

Gli Atli di

S.

Castulo,

martire sotto

uniti a quelli di 5. Sebastiano. Essi ci


zetarius

dicono che Castulo era

cubiculi Diocletiani Augusti , cio cameriere deltaie

r imperatore, ch' egli aveva per sposa una


parlano
gli Aiti

Irne

di cui

di S.

Sebastiano, e che

due coniugi ave van o

un oratorio

nella loro casa, in

ipso imperatoris palatio in

loco superiore aedium . La loro abitazione doveva trovarsi


sul Palatino presso lo Stadio, trasformato pi tardi in ippo-

dromo, dove

fu martirizzato san Sebastiano, e

donde

il

corpo

dei soldato martire fu da Irne trasportato in questa loro casa.

Castulo, denunziato per cristiano, fu condannato


gettato vivo in una cava dlia via Labicana,
cittc

ad essere

e poi ivi sepolto

Missus

est in

non lungi dalla foveam via Labicana,


cimitero.
Il

et in
Il

eodem

loco

non longe ab urbe Romana... humatum.


1'

Bosio non conobbe

esistenza di questo

Fabretti lo ritrov abbastanza conservato nel 1672 e constata

che esso era stato scavato vicino


Egli vide H in quel sotterraneo
la

ad una

grande arenaria.

iscrizione di

un sepolcro

che suppose dei martire Castulo e che dovette essere invece

(i) Q.uesta porta era

1'

arco monumentale
il

dell'

acquedotto Claudio,

adoperato poi da Aureliano per dare

passaggio

aile

due

vie.

CIMITERO DI

S.

CASTULO
il

259

quella di alcuni personaggi deposti presso

martire epoiiimo.
:

Eccone

il

testo coii

suoi errori ortografici

QVOR SVN NOMI


NAEMASIMI CATIBATICV ISECVNDV

MARTYRE DOMINV CASTVLV ISCALA


Questi personaggi furono dunque scpolti
<(

al

seconde piano

catabatico secundo , vicino


scala
ivi

al

sepolcro di S. Castulo e in

una
ossa

ad martyrem
le

domnum

Castulum

in scala (').

Le

trovate e

iscrizioni

furono trasportate a S. Prasconservano. L' ingresso

sede, quindi nel 18 14 vennero donate dal cardinal vicario al

vescovo

di

Macerata, dovc ancora

si

del cimitero, chiuso

dopo
la

il

Fabretti, fu ritrovato nel

1864
;

in

occasione dei lavori per


fu

strada ferrata di Civitavecchia


si

ma

murato, perch era in pessime condizioni. Vi


altre

riconob-

bero cinque gallerie che mettevano ad


e poi
a

ancora interrate

tre

inibocchi di un arenario. Nel

museo Capitolino
:

conservasi una importante iscrizione quivi rinvenuta

DMA SACRVM LEOPARDVM IN PACEM CVM SPIRITA SANCTA ACCEP TVM EVMTE ABEATIS INNOCENTEM POSVER PAR Q. AN N VII MENS VU
.
.

L' iscrizione

certamente

cristiana.
il

Il

titolo

DMA
DM,

SA-

CRVM
tiri.

molto pi significative che


il

semplice

quan-

(i) Si sa che

titolo

dominus
la

era

Non
si

si

pu ammettere

lettura

Martyris

comunemente dato ai marDomini et Castuli


Acta martyrii
S,

che
stuli,

data da alcuni e dall'autorc dell'opuscolo

Ca-

etc.

pag. 12.

26o
tunque
in

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


epoca tarda non avesse pi un vero
mostra tuttavia in chi
sopra vi fu
lo scolpl

significato

religioso,

o una grande igno-

ranza ovvero una grande disattenzione.

Al

di

anticamente

una chiesa
il

dedicata

S. Castulo e ad

un vescovo,
I

S. Stratonico,

cui

corpo fu

pure dal papa Pasquale


zione
di

trasportato a S. Prassede. Un'iscri-

questa chiesa cimiteriale di S. Castulo portava la


dell'

data consolare

anno 527

('):

HIC REQVIESCIT IN PAGE lOHANIS QVI VIXIT ANNVS PLM VIGINTI DEPOSITVS IN PAGE IIII NONAS MAIA CONS MAMBVRTII V G GONS

iM

P
(^).

IL

Cimitero dei Ss. Pietro e Marcellino

Questo cimitero

anche chiamato ad Dnas Lauros, dal


ad
si

nome
ivi

antico
di

dlia

localit;

mausoleo

S. Elena, di

cui

S. Helenam a cagione del vedono le grandiose rovine

presso (^Torpignattara);

siib

Augiisia ed in Comitatu, pervilla


la

ch stava nelle vicinanze di una

impriale di Costantino. necropoli degli Equits

Non

lungi dal mausoleo trovavasi


cio dei cavalieri
dlia

singiilares,

guardia impriale. Moite

dlie loro iscrizioni

sono

state

trovate

anche recentemente
(^).

nel

cimitero stesso e nelle sue vicinanze

Gli Ithierari ricordano in questo cimitero diversi gruppi


di martiri:
i

Ss. Pietro e Marcellino, S. Tiburzio, S.


di

Gorgonio,
martiri,

Ss.

Quattro Coronati, un gruppo

XL
di

XXX

tutte vittime dlia

grande persecuzione

Diocleziano.

Pietro era esorcista, Marcellino prte, ed

ambedue furono

(i) Gf. (2) Per

DE Rossi, Bull. 1865, pag. 9 e segg. una pi ampia illustrazione dei monumenti
cripta storica dei Ss

storici del

luogo,

Gf.

Marucchi, La
(3) Gf.

Pietro

Marcellino recentemente

scoperta siiUa via Labicana, nel Nitovo Bull, di arch.

crist.

1898, pag. 157-194.

Henzen,
1885.

Iscri:(ioni

recentemente scoperte degli Equits singu-

Jares ,

Roma

CIMITERO DEI

SS.

PIETRO E MARCELLINO

201

martirizzati sulhi via Cornelia, nella localit detta allora Sylva

dopo la loi:o morte Sylva Candida. particolari del loro supplizio dalla San Damaso apprese bocca del carnefice, com' egli stesso ci lascio scritto nel carme consacrato alla loro memoria e posto nella loro cripta, carme
Nii^ra e
i

che noi conosciamo soltanto dalle

sillogi

epigrafiche:

MARCELLINE TVOS PARITER PETRE NOSSE TRIVMPHOS PERCVSSOR RETVLIT DAMASO MIHI CVM PVER ESSEM HAEC SIBI CARNIFICEM RABIDVM MANDATA DEDISSE SENTIBVS IN MEDIIS VESTRA VT TVNC COLLA SECARET KE TVMVLVM VESTRVM Q.VISQ.VAM COGNOSCERE POSSET VOS ALACRES VESTRIS MANIBVS MVNDASSE SEPVLCRA CANDIDVLO OCCVLTE POSTQVAM lACVISTIS IN ANTRO POSTEA COMMONITAM VESTRA PIETATE LVCILLAM HIC PLACVISSE MAGIS SANCTISSIMA CONDERE MEMBRA
Dagli Atti sappiamo che
sepolti vicino
i

corpi di

questi

santi

furono

ad un

altro

martire dlia stessa persecuzione,

san Tiburzio tiglio di Cromazio prefetto di

Roma:

Eorum

corpora (sepelivit) in crypta iuxta S.Tiburtium . Di san Gor-

gonio pure

ci

mancano
lui

notizie,

ne sappiamo che relazione

abbia con quelle che fu martirizzato a

Nicomedia

(').

San Dacarme
il

maso dedico
dlia quale

un'altra iscrizione, anche essa perduta, e


il

conosciamo

testo.

Egli allude in quel


i

al

gruppo dei martiri

principali, presso

quali trovavasi

se-

polcro di Gorgonio trasportato in

Roma.

MARTYRIS HIC TVMVLVS MAGNO SVB VERTIGE MONTIS GORGONIVM RETINET SERVAT Q.VI ALTARIA CHRISTI HIC Q.VICVMQ.VE VENU SANCTORVM LIMINA Q.VAERAT INVENIET VICINA IN SEDE HABITARE BEATOS AD COELVxM PARITER PIETAS Q.VOS VEXIT EVNTES
Circa
i

quattro
la

Santi

Coronati havvi
costituisca

moka

oscurit,

pu

dirsi

che

loro

storia

uno

dei pi

difficili

(i) Cf.

EusEBio. Hiit. Ecd. VIII,

I,

6 (P. G.

t.

XX,

col. 740, 753),

202

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


I

problemi dlia antica agiografia.


anteriori
negletti
;

loro Atti, che

non sono

al

vi

secolo,

furono

per

molto tempo del tutto


essi

da studi recenti ricavasi che in

possono ricoparla di quat-

noscersi difFerenti gruppi (').


tro

Quel documento

marmorari
credenze

di

Pannonia che facevano

Oi^ni sorta di statue

anche mitologiche, qualora non avessero offeso apertaraente


le

cristiane,

come

per

esempio quelle
dlie

del

cicla

cosmico che

servi

pure

agli

artisti

catacombe.
l'idolo di

Ma

avendo ricusato costanteraente


cleziano venuto a

di eseguire

Escu-

lapio furono condannati a morte. Si riferisce pure che Dio-

Roma,

fece coUocare nelle terme di


soldati, piuttosto

Traiano

una statua d'Esculapio; quattro


il

che prestare
la vita.

culto a quella divinit, preferirono di sagrificare


i

Non

conoscendosi

loro nomi, furono dati ad essi queUi dei quattro

marmorari

martirizzati in

vembre)

ma

Pannonia nello stesso giorno (8 nodue anni avanti. Finalmente trovasi in Albano
di

un

altro

gruppo

quattro santi che

hanno

gli stessi

nomi
nov.
.
si

dei quattro Coronati.

L' antico CaJendario Liberiano d solil

tanto questa

indicazione per

primo gruppo:
in

id.

dmentis, Semproniani, Claudii, Nicostrati


Sui sepolcri
dei

Comitatu

numerosi
dlia pace

martiri dlia via Labicana

eressero nei giorni


dagli hinerari.

basiliche ed orator ricordati

Il mausoleo di S. Elena fu il grande monumento locale sempre conosciuto; esso abbastanza conservato e vi si rin-

venne

il

bellissimo sarcofago di porfido che


il

ora

al

museo
I

Vaticano(^). Costantino costrui presso


la basilica in
la

sepolcro di sua madr


;

onore de'
costrui

Ss. Pietro e Marcellino (J)

Adriano

orn

vi

una scala per

pellegrini (*). I corpi

dei

due martiri rimasero nella


(i) Cf.

cripta sotterranea fino al

pon-

Bull. 1879, pag.

(2)
ticit di

SHinngsherichte der Wien. Akad, 1853 de Rossi, 45-90; Erbes, Zeitschr.fr Kirchengescb. 1882, pag. 466 seg. Martirologi, gli Atti e gli Itinerari ci assicurano dlia auten-

Wattembach,

questo

monumento.

Cf. Lih.

potitif.

ed.

Duchesxe, pag.

198.

(3) Lib. pontif. in

Vita Sylvesiri.
J'ita

(4) Cf. Lib. pontif. in

Hadriani.

CIMITERO DEI
tificato
di in

SS.

PIETRO E MARCELLINO

263

Gregorio IV

nell'

826. Allora furono involati e train

sportati
a

Francia; di qui

Germania:
(').

stanno ancora

Seligenstadt, presso

Magonza

Quelli dei quattro Santi

Coronati furono trasportati da Leone IV nella loro chiesa dei


Celio, e vi
fu
si

veneraiio ancora; ed

il

cimitero dlia via Labicana


riirov,

dopo

abbandonato.

Il

Bosio lo

pcrcorse

la

necropoli e descrisse un cubicolo ch' egli credette essere la


cripta storica dei martiri(^).

Di nuovo dopo

di lui dimenticato,

questo luogo fu oggetro dlie esplorazioni dei de Kossi nel


1852. Finalmente nel 1896
vi si fecero altre ricerche

e scavi

important! dalla Commissione di archeologia sacra.


Il

compianto Stevenson richiam

in quell'

anno Tatten-

zione dlia suddetta

Commissione sopra una


la
1'

piccola edicola

dei IV secolo, che egli credette essere

basilica de' Ss. Pietro e

Marcellino

giacch

identificazione proposta dal Bosio dlia

cripta sotterranea

alquanto

lungi

di

11

era

incerta

infatti

questa

cripta

chiamata
i

storica

era bensi

ornata di pitture
essa

che rappresentavano
trassegnata
dei
martiri.

martiri locali,
dei

ma

non
le

era

concripte

dai

graffiti

pellegrini,

come
aitri

altre
alla

gli

scavi

portarono ben presto

scoperta

di un'altra cripta

pi somigliante agli

luoghi storici co1'

nosciuti, e

che stava precisamente


edicola,

sotto

edicola test
religiose

ri-

cordata.

Questa
la

oggi

oratorio

dlie

che

possiedono
Marcellino,
porzioni
ratorio

vigna,
si

non
taie

per

la basilica dei Ss.


le

Pietro e

come
S.

suppose, giacch
attribuzione
;

sue meschine pro1'

escludono
di
I

essa piuttosto

odi

Tiburzio.

Sappiamo

infatti
dall'

che

la

scala
di

Adriano

discendeva direttamente

oratorio

S. Ti-

burzio alla

tomba

dei martiri

Q)

e proprio nella cripta sot-

(i) In loco qui prius

Mulinheim, nunc autem Seligenstadt (C///

dei

Santi) dicitiir, digna cckbratione a fdelibus celebrantur (Moiiu)ii.

Gn-

maniae, Script.
(2)
(3)

XV', pag.
sott.

529).

Rom.

III,

57.

Et gradus qui

descendunt ad eoruni beatissima corpora noerat iani descensus ad ista sancta cornora

viter fecit,

quoniam nullus

(Lib. pontif.).

264

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


si

testante a questa cappella


in

ritrovata questa scala che era

comunicazione con

l'edificio

superiore.

Pianta

u.

i.

Regione principale del cimitero dei

Ss.

Pietro e Marcellino.

Accennate queste generalit, entriamo a


tero sotterraneo.

visitare

il

cimi-

Dair ingresso attuale [A]

si

pu andare direttamente

alla

CIMITERO DEI

SS.

PIETRO E MARCELLINO

265

troviamo una piccola chiesa sottcrranea e davanti alla tomba primitiva dei due martiri [DJ. Una particolarit degna di nota che la massa di tufo, nel quale erano scavati duc loallora neU'abside di
i

cripta srorica, percorreiido alcune galleric [H, C]. Ci

culi, fu isolata in

un'epoca posteriore, affine


la

di potervi erigere
le

un

altarc.

Vi

si

vede ancora

cosi detta

mensa per

lucerne

Cripta storica dei Ss. Pietro e Marcellino.

e qualche franimento di niarnio, resti dell'antica decorazione.

Di

faccia, sulla parete,

havvi un frammento dlia iscrizione da-

masiana, che dovea stare suH'arco dei tabernacolo deli'altare:

///XCVM,,/
ortiaVlT
Damastis
(?)

probabile che innanzi a questo


la

medesimo

altare fosse
di

collocata

iscrizione storica dei

papa Damaso, ricordata

sopra: Marcelline tuos pariter Petre nosse triumphos ecc.

266
La base

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


dlia

colonna che vedesi

a sinistra nel

punto [E],

apparteneva ad un portico eretto innanzi

alla cripta,

E
nel
vi_,

certo che

lavori per la decorazione di questo


in

luogo

venerato furono eseguiti


forse sotto
il

due epoche: cio nel


il

iv secolo e
iscri-

il

papa Vigilio,
sta nel

quale vi pose questa


(').

zione

cui

frammento
i

museo Lateranense
le

L'epi:

grafe ricorda

lavori fatti

dopo

devastazioni dei Goti

V.
-~

i S\^A V^-^K F HO^ s QV O S M G S S T R A N T t :COi AF?XOMOSV!TCA ^L;PRnTTiTVLVSCONrKACTOMAK S' ECTAM EN Ht S ITERV M POSS c PE K

MARTYR

Q V ES AC R
1

O -'

'^

VNT
I

&.V SQV>

% '^ C I Le G CfV
"^^

'

"
.

,\

E
^

-n
,

A C 1^ /a
:

COH D

ND

--\

R V iT M -:EPV{CHRA''S
J

"

/. '

i l

'

...

...

'

DiRVTAVlGItlVSNXMMOXKAECPAPACcMib'HOSTiBVSEXPVLSlSOMHES'OV.^VlTOPys

Si
cripta
:

distinguono

ancora

tre

livelli

diversi
al

nella

nostra
cui
i

quello dlia galleria primitiva,


in

momento
loculi;
ai

in

martiri furono deposti

due semplici

quello

dlia

cripta del iv secolo, restaurata

probabilmente
il

tempi

di

Da-

maso, infine

il

piano attuale che

medesimo

del vi secolo.

Le
vi

pareti dlia cripta e dlie gallerie vicine

sono coperte

di iscrizioni graffite dai pellegrini.

In

alto, a sinistra dell'abside,


:

una preghiera

coll'

invocazione dei martiri [2] {pag. 26S)

eecoc TH npecBHA TN ArON MATVPOX KAI THC ArHAC eAHNHC COCCON


Torc cor AorAorc
lOANXH///
{sic)

Dio, per intercessione dei santi martiri


i

di sant'

E-

lena, salvate

vostri servi

Giovanni ...

(i) Cf.

Marucchi, La

cripta siorica dei Ss. Pietro e

Marcellino, etc.

CIMITERO DEI
Vi sono pure qua e
\

SS.

PIETRO E MARCELLINO
vnri

20/

nomi, per

la

maggior parte

monaci
I

del priode bizantino.

nomi

poi dei martiri eponimi sono scritti nella parete di

faccia alla base dlia

colonna [D] nel punto [i]

(y.

pag.

seg.^'.

MARCELLINE PETRE PETITE PRO GALL


fHRISTIANO
(?)

Nella parete dlia cripta, picsso


si

la

scahi di

Adriano
loro

[C],

leggono

nomi

di

alcuni preti

(PBR)
.

e di diaconi, e di
i

un

humilis et indignus ordinandus

Essi scrissero

nomi

nel punto [4]

con l'invocazione spesse volte ripetuta:

KG

268
B0H6I,

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Signore, aiutateci
clie
.
.
.

Nella stessa parete un


la

rozzo disegno sembra

nippresenti

pianta dlia basilica

sotterranea. Sulla parete opposta la

Commissione d'Archeo-

losia sacra ha fatto sistemare alcuiie iscrizioni trovate negli

veri>

i'eatre
Ceiitro storico del cimitero cou maggiori particolari.

Pianta n.

2.

ultimi scavi.

Una

di

esse ricorda

un prte

di

nome Romano,

che probabilmente ebbe giurisdizione su questo cimitero:


y^

HIC QVESCIT ROMANVS PRESBITER ^ QVI SIDIT PRESBITERIO ANNVS XXVI MEXSIS X DEP

X KAL SEBERIM VC

CO;;;

(')

(An. 461 o 482).

(i) Un'altra copia antica di questa iscrizione nel

museo Lateranense.

CIMITERO DEI
Il

SS.

PIETRO E MARCELLINO
forma un
le

269
rctro
:

CLibicolo chc sta a sinistra dell' abside [Ej


fra

sanctos;

altre

isciizioni ivi

si

possono vedere

seguenti

Comparavit
concessuM

sibi

/OCVxM

A'i^Astasiiis

SVB PRESBvUroU!

/HVLI
in

EVsebi

fjaCE -FUIII
il

Quest'ultima importante, perch mostra che


(1(1

cimitero

Duas

Laiiros dipendeva dal titolo di S. Eusebio.


di

Dietro l'abside, in un loculo

fanciullo,

si

legge [6]:

k
RVTVNDVLA IX PAGE QVE VIXIT M XI D XX

IN

PAGE

zione ancora

Nella galleria incontro [7], sempre dietro l'abside, una iscrial posto, in basso, reca questa bella espressione
:

DEO ET SANGTIS ACGETA


{accepta).

Notiamo ancora

altre iscrizioni consolari

raRAE GASTITAtw /odMINAE GLEMEN/j/ia.' XVIIII M quai vixit aN ///RIORVM DOLENS

VIII

jWaMERTINO

ET

NEVj7/a

conss

(An. ^62).

SITVS EST IN

HOG PRISGVS AMIGORVM GARITATE FV///

///REGORDANTIBVS EXGESS/// DEPOSITVS XII II KAL- SEPT//


,7/E
///

ET

EN///

/fONORI-Vm-ET-THODOii

^xAGINTa /// RicomEDE ET GLEArco


^^"5^^)-

conss

///

ANN

XLVIII

VI

D///

(An. 409).

Dalla lunga galleria [R]


bicoli

si

passa a visitare alcuni

altri

cu-

[Q,

P, ed

importanza e

O]; fra questi il cubicolo [P] ha raaggiore dov contenere il sepolcro di qualche martire,giu-

270

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

dicando dalla ricchezza dlie decorazioni in


saico; vi pure un' lgante
Si

marmo

ed

giunge
la

cosi alla cripta

mensa di olii rivestita di [M] fino a pochi anni

mumarmo.
in
fa rite-

nuta per

cripta dei martiri principali;


in venerazione.

ma
il

che ad ogni

modo
pitture

fu pur' essa

La

volta

decorata di

bizantine che rappresentano nel

mezzo

Salvatore col libre

degli Evangeli, e seduto fra 5. Pietro e S. Paolo; sotto, Tagnello


sulla collina, dalla quale scaturiscono
ai lati,
i
i

quattro fiumi simbolici;

martiri deposti nel cimitero, coi loro

nomi

GORGOnicchia
tenes-

NIVS PETRVS MARCELLINVS TIBVRTIVS. La


che accenna ad una cattedra sembra indicare che
sero riunioni liturgiche.

ivi si

probabile che in questa cripta fosse

sepolto Gorgonio,

il

solo dei

quattro martiri
vi

cui essa

po-

trebbe convenire.

Nelle vicinanze
graftito

sono
il

altri

cubicoli dei

quaU uno [L] contiene un

con

nome

di

SIRICIVS.

Una
conduce
la

galleria [H] corrispondente sotto la scala di Adriano,


al

secondo piano. La parete

sinistra dipinta,

ma
pu
im-

decorazione
il

molto danneggiata. Con


la

tutto ci vi

si
l'

riconoscere

Biion Pastorc e
siil

Vermine; corne
al

pure
la

magine
che
gli

di

Giobbc

htamaio, avanti
ail'

quale sta

moglie

porge un pane
di
tal

estremit di un
si

bastone. Questa

r unica scena

gnre che

conosca nelle pitture;


scultura,

ma

ne abbiamo qualche esempio


di

in

come
(').

sul sar-

cofago

Giunio Basso nelle grotte Vaticane


notano parecchie
iscrizioni.

Nella gal-

leria infcriore si

La seguente ve-

desi graffita sopra la

cake

di

un arcosolio:
VII

SALVIVS NEPOS IN PAGE


IR

KAL FEB

EN
E

(i)

Diias Lauros nel

Vedi a pag. 46. Cf. Wilpert, Affreschi inediti Nuovo Buett. 1898, pag. 1 18-121.

dei Cimitero

ad

CIMITERO DEI

SS.

PIETRO E MARCELLINO
si

27 1

Visitata questa regione,


u.
I,

torni alla galleria [E] (y. planta


al

pag. 264), e di
alla

li

si

vada fino

cubicolo [PJ (v.

ibid.),

ove innanzi

porta

si

legge questo importante graffito:

t
CRISTE IN MENTE HABEAS MAR CELLINV PECCATORE ET lOBI NV SHMPER VIVATIS IN DEO
In una dlie gallerie che quivi conducono,
iscrizionc graffita nresso
si

noti pure l'altra

un loculo:

OLYMPI LECTORIS DE D EVSEBI LOCVS EST


Questo
un
Infiitti

graffito sepolcralc, scoperto daU'Armellini, ricorda

lettore del titolo di S. Eusebio, de

da questo titolo dipendeva,


il

Dominico Eusebi. come gi abbiamo detto

di

sopra,

cimitero dlia via Labicana.


si

Visitata questa regione,


storica [D], e
graffiti

torni al vestibolo dlia cripta

seguendo

la

galleria

ove gi abbiamo
si

letto

dei Ss. Pietro e Marcellino,


altre gallerie

vada verso

l'

ingresso.

Ci troveremo in
in

con

graffiti
la

di visitatori, e

poi

un cubicolo ove
la

da notarsi

seguente iscrizione che

indica

vicinanza del sepolcro dei martiri:

///EVGENIE
l!l(hpositae

ad

MARTYRES
T
ANN///

mariliis qui habiiit

cam IN DISIDE/fo

lllvixi

AI
quali

di
si

di

questo cubicolo continuano


la

graffiti,

fra

legge pi volte ripetuta


vi si trova

frase

IN

MENTE HAricorda

BETE;

pure

il

nome TVBVRTIVM, che

272
il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

martire del luogo.

Un

nltro di questi graffiti test scoperto si

riferisce

ad un fossore, ed notevole perl' espressioneseguente:

VICTORINE FOSOR PERDVCAT TE VSOR TVA.


Ivi presso havvi
la

una

scala recentemente scoperta (1901),

quale indica che qui dovette essere uno degli antichi in-

gressi praticati dai devoti visitatori del cimitero (v. fi] nella

planta a pag. 2y4).

Un

altro

gruppo importante
si

e storico

del cimitero trola

vasi dalla parte opposta e vi

accde per

scala [Cl, la

quale discende a quella parte

di

sotterraneo che in

comu-

nicazione con
lino.
si

l'odierna parrocchia dei Ss. Pietro e Marceldi

Al principio
i

questa scala e

ail'
:

angolo

dell'

ambulacro

leggono

seguenti antichi

graffiti

DOMINE LIBERA VICTOREM


TIBVRTIVS

CVM SVIS AMEN

t
di pit-

DOMINE CONSERBa CALCITVOwE IN NO;


INE TVO,"
A' piedi dlia scala trovasi un arcosolio gi ornato
ture e poi

una porta,

al di

dlia quale

si

svolgono quelle
parrocchiale.

gallerie che

comunicano

colla

moderna chiesa
una lunga

Per

visitare

questo piccolo gruppo

necessario passare dalla

parte dlia chiesa. Si scende ad

galleria e poi

si

giunge subito ad un cubicolo reputato dagli antichi archeologi


la cripta storica dei Ss.

Pietro e Marcellino.
la

Credo che
ci

si

possa

riconoscere in questa cappella


nati.

cripta dei Ss.

Quattro Corodice che

Un'

iscrizione

marmorea messa
con
al la

nel

pavimento

quel cubicolo fu ornato nel 1779 dal gesuita P. Partenio.

La

identificazione

cripta

dei Ss.
la
al

Quattro Coronati
di

potrebbe

appoggiarsi

fatto
di

che

tomba
et S.

quei martiri
di

era visitata
Cl

poco prima

salire

mausoleo

S.

Elena

Et in tertio loco Quatuor Coronatos

Helena

in sua ro-

CIMITERO DEI
tunda
(').

SS.

PIETRO E MARCELLINO
kingi, in

273
si

Qualche passo pi

un cubicolo,

pu

vedere sopra un arcosolio un'iscrizione sepolcralc graffta nel

momento

stesso dlia deposizione del defunto

(anno 340):

ACINDINO ET PROCVLO CONSS DEP XII KAL FEBRARAS

-La iscrizione col

nome

poi graffita nell' interno:

DEPOSSIO

PRIMI

XII
.

PAGE MERENTI
IN

KAL BENE

FEBRA

IXPO

a destra dell' arcosolio c ripetuta la stessa data consolare:

ACYNDINO ET PRO CVLO CONSS


Sotto quest' iscrizione
dei

notasi

Mattei. Questa
i

pia associazione

una memoria dlia societ aveva per iscopo di


nelle

onorare

martiri visitando e

pregando

catacombe.
si

L' iscrizione fatta col carbone; e tra le firme vi

trova

anche quella del Marangoni,


segretario dlia Societ:

il

quale esercitava

la

carica di

FRANC ANT SPADA VIC PP S MATTHAEORVM NICOLAVS PANSVTO PIOR OPER/// FELIX DE ANGELIS PIOR/// MARANGONIVS SECR 8 MARTII 1728 VESPERAS HIC DECANTAVIMVS (3)

Ritorniarao ora verso

l'

ingresso

moderno
di

[B]

(i>.

pag. 264).

Nella regione che


vi

si

estende a sinistra

questo ingresso,

sono

tre cubicoli interessanti veduti

dal Bosio e recente-

(1) liin. di SaJ^lwarg.

Il

mausoleo

di S,

Elena

infatti

vicinissimo.
In-

(2)
script,

chiaro che deve leggersi


I,

IN CHRISTO.

Cf.

de Rossi,
,

christ.

pag. 46.
I precursori dci Cultores

(3) Cf.

Marucchi,

Martyrum

nella R-

mische Qttartalschrift, 1899.


Guida Catacombt romane.

lo

74

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

mente studiati ineglio da Mons. Wilpert ('). Le pitture che adornano rimontano alla fine del ni sccolo; esse rappreli
sentano
i
il

SaJvatore in
1'
;

mezzo

a quattro santi, senza

dubbio
la Stella

martiri del luogo

Annuncia^one, Y Epifaiiia (con


;:^),
il

forma

del

monogramma

Biion Pastore,
il

le

Oranti,

alcuni miracoli di
il

Cristo, cio: V Emorroissa,

Paralitico ed

Cieco di Samaria.

In una parte pi lontana del cimitero

si

vedono alcune
sedute
i

scne di agapi, dipinte negli arcosoli (iv secolo).

Esse

rappresentano

tre

quattro

persone
altre,

ad

una tavola semicircolare


simbolici
si

e servite

da due

cui

nomi

vedono

scritti

AGAPE MISCE
(i) Cf.
tero dei Ss.

MI;

al fianco: IRENE DA CALDA; AGAPE MISCE NOBIS IRENE


;

Wilpert, Di un

ciclo di

rappresentan^e cristologiche

nd

cimi-

Pietro e Marcelino (1892).

CIMITERO DEI

SS.

PIETRO E MARCELLINO
il

275

PORGE CALDA.
cleste e
listo,

Queste scne simboleggiano

banchetto
Cal-

sono diverse

dalle altre le quali, corne a S.


(').
la

esprimono invece l'Eucaristia


Ai^apc) indicano
la

Le donne simboliche
rcgno
di

(Irciie,

pace e

carit del

Dio.

Sopra alcune
accademici
nel
di

di

queste pitturc

si

vedono

nomi

dei celebri

Pomponio

Leto, discesi in questo sotterraneo

XV

secolo.
1'

Finalmente visiteremo

ultima regione con alcune cripte

gi conosciute ed altre recentemente scoperte. Di essa

abbiamo
cubicoli.
le

riprodotto alla pagina prcdente una piccola pianta schematica,

appena abbozzata
[5]

e sufficiente solo ad indicare


si

Nel cubicolo
NoT^c
di

vede una pittura rappresentante


suo lavoro

Cana,

in quello [6]
di

che segue immediatamente havvi


al

una rara figura


Sieguono poi
zione

fossore intento
dipinti pure
5.

di scavo.

altri

notevoli.

In [7] vi

una

imagine deU'apostolo
di candelabri.

Pidro;

m
il

[9]

una lgante decoradel

Si

vede poi

gruppo

Buon Pasfore;

e nel prossimo arcosolio


la

uno
il

dei Bauchcti s'uiiboJici; e in [10]

scena di Suscnuia.

Ma

pi importante cubicolo quello

segnato

[4], gi conosciuto da lungo tempo, in cui si ammira una immagine dlia Madonna del iv secolo. La Vergine senza
il

vlo seduta e prsenta

fanciullo

Ges all'adorazione

di

due Magi (ycdi

pa^^. 2j6').

(l) Cf.

Marl'CCHI. Elhn. d'arch.

chrl.

Xolions ^l'iiruhs, pag. 290-292.

276

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Nelle pareti dello stesso arcosolio sono dipinti Mos e No;


nella voira

una figura

di

Orante,

la Resiirre:^iiie di La:{:{ar e la

MohipVicaxione dei
dipinta, e vi
storia di
si

paiii. La volta poi del cubicolo anche veggono il Biioii Pastore, alcune Oranti

essa
e la

Giona.

Nella prossima regione ed in altre

gallerie

adiacenti
far

si

conservano alcune
utile

iscrizioni,

dlie
:

quali

crediamo

cosa

riprodurre

le

pi notevoli

^
LEA IN PAGE QVE VIXIT ANNIS QVINQ.VE MENSES VII DIES VII DIE XII KAL IVL

LEONTIE IN PAGE QVE


VIXIT ANNIS XXVII

MENS

IIII

DIE XXVIII

FECIT PRIMVS GVM LABORONE SVE CT^-^


L' espressione
defunto, cio
la

AVRELIAE FLO /ENTINE VIRVS ET LVGILLA SORI

cumlaborone sue

indica la moglie del

compagna

dlie sue fatiche.

ALTRI MONUMENTI SEPOLCRALI

277

evthicianeti filial dvlcissima


q.vae vixit ann-xi et menses vi
];t

SEIVS IN FACE

parentes

in

page fecervnt
QVI///
VII

BERVS

ASCLEPIADI

ANN

VII

MEN

FILIO INNOCENTI

FLABIANVM INNO CENTE IN PAGE

PARENTES
HERITE BENEMERENTI///ESSAE

PAGE LAVRENTIAE BENEMERENTI CIVAE BIXIT ANNVS XIS !^ MINVS ^M ZES XX EDIBIT IN PAGE
Aggiungasi
quale
sta al
il

un* ultima

iscrizione
e
:

proveniente

di

qui, la

rauseo Lateranense
riposo delT

contiene una bella

pre-

ghiera per

anima

(')

REFRIGERA

DEVS

ANIMAM

necessario

HOMw/n(?)
che sotto questo cimitero
la
si

infine notare

estende una imraensa arenaria,


dispendiosa
la

quale rende

difficile

ed assai

conservazione del cimitero stesso, che perci

in alcune parti in

un continue
altri

pericolo.

III.

Di alcuni

monumenti

sepolcrali.
altri

Sulla via Labicana sono da segnalarsi alcuni

monu-

menti
Il

cristiani.

mausoleo gi ricordato che vedesi

a destra dell' ingresso

del cimitero dei Ss. Pietro e Marcellino, certamente

un mau-

soleo impriale e simile nella forma a quello di S. Costanza.

Moite testimonianze
Niceforo Callisto

ci

provano esser questo

il

mausoleo
S.

di

S. Elena. L'attiguo cimitero fu

sempre chiamato ad

HcJenam;

dice che la raadre di Costantino fu sepolta

(0

C(.

Marucchi, Em.
31

d'arch. cbrvt.: Notiotis i;tirules,p!ig. 191 seg,

(2) Ecdes. Hist. VIII,

(P. G.

t.

GXLVI,

col.

120).

278
extra

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


urbem Romanam
in

in

templo rotundo
i

il

Liber pon-

tificalis ('), gli Ati di S.

Elena,

Martirologi, gV liinerari lo in;

dicano precisamente
riportato

questo luogo

e pi sopra

abbiamo
Quivi

un
il

graffito del cimitero che ricorda sant' Elena.

fu trovato

grande sarcofago in porfido, ora nel Vaticano.


del

Xeir interne
gane degli

mausoleo

si

vedono alcune

iscrizioni pa-

quits singulares.

Questi soldati formavano un corpo


loro

scelto e la guardia d'onore degli imperatori; e la

ne-

cropoli trovavasi in queste vicinanze.

Al

di l di

questo mausoleo, nel 1838,

si

scopri

un ipogeo

nella vigna

Del Grande,

a sinistra dlia via

Labicana.

Una

scala

conduce ad una

galleria assai ricca,

adorna
di

di cubicoli

e di gallerie laterali.
il

Le

pareti

sono decorate

marmi ed

pavimento
Il

di

musaici.
il

Visconti e

P. Marchi (^) credettero che questo ipogeo


Ss. Pietro e Marcellino, altri,
il

fosse

una parte del cimitero dei


de Rossi credettero

e lo stesso Ss.

di riconoscervi

sepolcro dei

Quattro Coronati.
ne

Ma

gl'Itinerari

parte alcun sepolcro storico e nell'ipogeo


pitture,
graffiti,

non indicano in questa non si vedono ne


Infatti

ne alcuna

traccia di venerazione. Altri poi

supposero che quest' ipogeo fosse pagano.

non

vi

si

trova alcun segno di cristianesimo, ad eccezione forse dlia

Colomba

effigiata in
vi

uno

dei musaici.

E
e

vero che
i

sono

dlie gallerie e dei loculi,

ma
il

nel
di

m
se-

IV secolo

pagani
stile

stessi

adoprarono questo
costantiniana

modo
ed

poltura.

Lo

dell' epoca

mosaico

rassomiglia molto a quello di S. Costanza.

probabile che

questo

sepolcro

abbia

appartenuto ad alcuni membri dlia


ai

famiglia impriale od

loro liberti. Si tratterebbe in ogni

caso di un ipogeo cristiano afFatto distinto dal cimitero dei


Ss. Pietro e

MarcelHno.

Sulla stcssa via Labicana,

ma

pi vicino alla

citt, io

trovai

qualche tempo

fa

un ipogeo, oggi

inaccessibile, e che esplorai

(:) In

Vu. Hadriani

I.

(2) 1

monumenli cUlk

arti crisliatie primitive, pag.

45-55.

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA


con

279

moka

fatica.

Vi pntrai dalla vigna allora Apolloni, pi


e

vicina a

Roma,

trovai ciie
la

le

gallerie

si

estendevano a
vi
si

destra dlia via sotto

vigna Marolda-Pitilli e

accedeva

da un'arenaria assai pericolosa. La forma in gnre era simile


a quella dlie

catacombe

cristiane,

ma

le iscrizioni

e gli

em-

blemi indicavano con sicurezza un cimitero giudaico. Infatti


vi rinvenni alcune
le

rappresentanze del candelabro eptalicno e


in

solite

formole epigrafiche

uso presse
si

Giudei.

E
dove

qui analogamente a ci che


si

fatto per la via

Appia

descritto

il

cimitero giudaico di vigna Randanini,


di

dar una descrizione


via Labicana da

questo nuovo cimitero giudaico dlia

me

scoperto.

a taie

scopo credo
la

far cosa
illustra-

gradita ai lettori riproducendo, quasi

per intero,

zione da

me

data parecchi anni or sono di questo cimitero,

tanto pi che taie pubblicazione ora del tutto esaiirita (').

IV.

Cimitero giudaico dlia via Labicana.

Sulla fine delPanno 1882, ebbi avviso

dalKaw. Francesco
di
al

Apolloni-Caracciolo che, essendosi riaperta una cava antica

pozzolana neila sua vigna posta fuori


II

la

porta Maggiore

chilometro ed a sinistra

dell' antica
la

via

Labicana,

si

era

veduta dai lavoranti un' apertura,

quale conduceva ad un

ambulacro cimitcriale

(^).

Recatomi
naria che

sul posto,

fu

cosa assai

ardua

il

ritrovare la

comunicazione col cimitero per l'immensa

vastit dell' are-

formava un

labirinto inestricabile di vie.

ci

si

aggiunga lo stato rovinoso del sotterraneo che


da un

minacciava
finalmente

momento

all'altro di crollare e si

comprender quanto
Vi
riuscii

fosse difficile e

penosa quella

ricerca.

con

l'abile scorta del

proprietario, che

mi

fu cortese d'ogni

assistenza, e
(i) Cf.

con

la

guida esperta del cavatore Luigi Caponi


cimitero

O. Marucchi, Di un nuovo

giudaico scoperto sulla

via Labicana,
(2) essa,

Roma

1884.
nella
al

La vigna Apolloni trovasi


fu

contrada detta

Monte d'Oro;

dopo quel tempo,

venduta

signor Sant Villeggi.

28o
il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


accompagn
nelle

quale per lungo tempo mi

mie esplorapag.

zioni cimiteriali.

Penetrato

nell'

ipogeo

dall'

apertura [A]

(l'edi

seg."),

mi
altri

trovai in

cristiano

un cimitero che a primo aspetto mi sembr essendo nella forma gnrale assai somigliante agli
una seconda volta
[I

gi noti. Per essendo tornato


le

sul

posto, frugando fra

terre
[S],

nell'

ambulacro

L] e precisa-

mente
loculo

al

punto segnato

scoprii sulla

un antico

graffito rappresentante

cake presso di un un candelabro a sette


Aldegli

braccia,

simbolo solenne
di

e notissimo del culto giudaico.

lora

mi awidi
il

aver scoperto
avviso
B.
al

un

cimitero

antichi

Ebrei e ne detti subito

proprietario. Vi condussi
il

anche

mio maestro G.

de Rossi,

quale riconobbe

la

importanza dlia .scoperta e mi consigli a pubblicarne una


descrizione.

mia disposizione nel gennaio 1884 il sunnominato cavatore Luigi Caponi con altri due lavoranti dlia Commissione di sacra Archeologia, ma per pochi giorni
Anzi
il

medesimo pose

soltanto
lavori

non potendoli

pi a lungo distogliere

dai

consueti
il

dlie

catacombe romane.

Per quanto brve fosse

tempo concessomi, pure

potei riuscire a trovare fra le terre

alcuni framraenti di terra cotta cou iscrizioni e simboli giudaici

ed a sgombrare dalle macerie una tomba arcuata con


ebraiche dipinte. Inoltre verificai l'esistenza di due
bicoli [G]

lettere

altri

cu-

ed [H] oltre quello che gi era accessibile ed in

planta segnato [B]. Infine


ciai la pianta

dopo aver

descritto ogni cosa, tracai


i

del

sotterraneo

che prsente

lettori

nella
e gli

tavola annessa.

Non

voglio tacere

per che

lavori

studi suddetti furono da


vita:

me

eseguiti

con vero rischio


e

dlia

perch essendovi un'unica


al

strada

lunghissima

per

giungere dall'arenaria
stato di

cimitero, e trovandosi l'arenaria in


si

complta rovina, se quell'unica via

fosse per fra-

namento ostruita, non v'era pi modo di uscire. E cosi non mi fu possibile di eseguire esattamente la pianta del sotterraneo con i consueti mezzi geometrici che richiedono tempo
e tranquillit
:

ma

per

il

pericolo

imminente dovetti limitarmi

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA

28

^i

282
a

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


piuttosto

fam
Il

un abbozzo segnando ad occhio corne meglio

potei la direzione dlie singole strade.

cimitero giudaico da
ail'

me

scoperto
circa
il

si
11

estende

da una

parte

altra dlia via

Labicana

chilometro.

La

pubblica via passa alla destra di chi nella nostra tavola guarda
l'arenaria: cosicch

mentre l'ingresso
vigna

trovasi, corne fu detto,


1'

nella vigna Apolloni a sinistra dlia via,

ambulacro

[I

L M]

corrisponde sotto
dlia via

la

Marolda-Pitilli, situata a

destra

medesima per

chi esce da

Roma

(').

Ed
La
dlie

ora premesse queste generali indicazioni,

veniamo

alla

descrizione del sotterraneo.

pianta

gnrale

del

cimitero somigliante a quella

catacombe

cristiane,

con ambulacri che

si

tagliano in

direzioni diverse; ed esso ha pure cubiculi o cappelle aperte

lateralmente

ai corridoi.

La forma pure
la

dei sepolcri la con-

sueta dei loculi,

come

nei cimiteri cristiani.

La quale somi-

glianza era gi nota per


dlia via
dlia

scoperta dlie catacombe ebraiche

Portuense

fatta

dal Bosio, e per l'altra pi rcente


di

vigna Randanini sulla via Appia,


la

cui

ho gi dato

suo luogo

descrizione. Vi sono poi anche nel nostro alcune

particolarit tutte proprie dei cimiteri giudaici.

Intanto questa somiglianza di forma mi chiama natural-

mente

ripetere

anche qui qualche cosa


i

sulle relazioni fra

gli antichi

cimiteri giudaici ed

cristiani, a

complemento

di

cio che gi dissi a proposito del cimitero dell'Appia.

Si detto che le

catacombe

cristiane derivasstro la loro


ci

forma

dalle

giudaiche:

ne dovrebbe
esistere

recar
giudaici

meraviglia,
in

sapendosi che

dovettero

ipogei
la

Roma

anche prima del cristianesimo.


dalla

Ne

Chiesa che uscendo


riti

Sinagoga aveva portato seco alcuni


di

costumi del
seguace
.

giudaismo, avrebbe sdegnato

farlo,

come

fida

di

Colui che disse:

Non

veni solvere sed adimplere


nella

Per

non

necessario di

riconoscere

forma architettonica

(i)

La vigna Marolda-Pitilli

posta incontro all'osteria cosi detta

del Pino.

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA


dlie

283
giu-

catacombe
:

cristiane

una imitazione
dire che
si

servilc

dlie

daiche

piuttosto

dovremo
il

ambedue derivano da un
dobbiamo riconoprofeti
di quella
il

prototipo

comune

quale

voluto costantemente iraitare


Il

dall'una e dall'altra religione.

prototipo lo

scere nelle

tombe antichissime
i

degli Ebrei cavate nelle roccie,


i

dove ebbero sepoltura


nazione
e

patriarchi,
il

re,

ed

dove secondo

rito

giudaico fu deposto

corpo

santissimo del Redentore:

sicut

mos

est ludaeis sepelire .

La Sinagoga
ranee, e queste

e la

Chiesa ebbero
l'

adtinque
di

una ragione
societ reli-

sufficiente di conservare

antico sistema
in
di

necropoli sotterle

divenendo poi

ambedue

giose
a

comuni ad un gran numro


di

persone e non pi limitate


quella

sole famiglie,

dovettero necessariamente prendere

forma

rete cimiteriale con


dlia

tombe

nelle pareti, che era

una
in

conseguenza
sotterraneo.

natura del suolo e dlia destinazione del


quella forma

Ed

inflitti

medesima

la

troviamo

alcuni ipogei di comunit addette a culti idolatrici orientali,

che pure l'aveano derivata dalle antiche costumanze


e
ci si

d'

Oriente:

prsenta eziandio in sepolcrigentileschi romani dei tempi


11

imperiali e specialmente del


ligion!
e
gli

e del

secolo allorch

le

re-

usi deir Oriente

erano penetrati per ogni dove

nell'antica societ

romana.

Per

la

differenza del

numro
fra
i

dlie

due comunit porto


cristiani

una differenza
daici:

caratteristic
i

cimiteri

ed

giu-

giacch mentre

primi destinati ad una sterminata pogli


altri,

polazione presero proporzioni gigantesche,


nenti ad

apparte-

una colonia

assai

meno numerosa,

restarono sempre

ipogei

di

limitata estensione.
i

Ho
stiani
:

dctro che

cimiteri giudaici

sono somiglianti
infatti
gli

ai

cri-

ma

somiglianza non identit. Hd


di

erano gi
distin-

note alcune specialit

forme che

uni dagli

altri

guono. In gnrale

le

gallerie dei cimiteri giudaici

sono pi

larghe dlie cristiane, e di forma alquanto arcuata,


riscontra precisamente
nel nostro
di loculi

come

si

cimitero.

sepolcri

sono

generalmente a foggia

come

nei cimiteri

cristiani,

ma

differenza di qiiesti

sono chiusi quasi esclusivamente

284
da

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


da intonaco.

lastre laterizie e spesso ricoperti intieramente


di

Quelle tombe

forma spciale che

si

riscontrano talvolta

nei ciraiteri giudaici, cio quelle fosse aperte orizzontalmente

nel suolo dlie gallerie che diconsi cocim, cio fosse, e che

sono ricordate
secondo
tuense,

dalla Miscii,

tombe che
di

si

veggono frequenRandanini, e che

temente adoperate nel cimitero


il

vigna

Bosio esistevano
si

pure in quello dlia via

Por-

non

sono finora trovate

nel nostro cimitero di via

Labicana. In esso pero riscontriamo un'


altra caratteristica tutta

pro-

pria dei cimiteri giudaici, cio quel corti anibulacri aperti la-

teralmente agli ambulacri maggiori e che nella planta sono


contraddistinti dalla lettera [D]. Questi

sono

assai frequenti

nel cimitero di \'enosa,

come

apparisce dalla planta pubbli-

cata dal Garrucci (').

Nella parte finora accessibile


fondi di corridoio,
sepoltura
i

si

veggono cinque
aver
servito

di

questi

quali

possono

anche per
in

comune

pi persone,

tenendo luogo

qualche

maniera dei cubiculi o cappelle.


Dei veri cubicoli uno solo
accessibile ed

segnato [B]

nella planta, essendo ancora pieni di terra gli altri [H], [G],

dei

quali

ho

verificato nelle

l'

ingresso.

Il

cubicolo
e

[B]

assai

vasto con loculi

pareti

laterali

due sepolcri in coIl

struzione [G, G] addossati alla patete di fondo.

medesimo

sistema
di

di sepolcri in

costruzione
al

si

vcde usato nei due fondi


[I L].

ambulacro lateralmente

corridoio

Notera poi riguardo


cimitero ho trovato
1'

alla

forma dei

sepolcri, che nel nostro

arcosolio a nicchia dal Garrucci notato

nel cimitero ebraico di \"enosa, e che da un' iscrizione di quel

medesimo cimitero

chiamato absis

{'^):

ABSIDA VBI CESQVIT FAVS TINVS PATER


(1)
(2)

Garrucci, Cimitero ebraico Garrucci, ibid. n. 40.

di

Vcnosa in Puglia,

1.

c.

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA


Queste
ritrovate da
e

285

absidi nel nostro cimitero

sono

fino ad ora due,


di

me

nel piccolo scavo che


in planta

ho ricordato

sopra,

sono indicate

dalla

lettera [H].

Accenner
nel brevissimo

in ultime che, per quanto ho potuto constatare tempo concessomi per V esplorazione, mi sem[I], in

brato che nel punto


si

fondo

al

lungo ambulacro

[I

L M],

possa riconoscere un anrico accesso del cimitero, giacchc


si

vi

vede

la

volta a fuga di

una

scala ora del tutto ostruita


ail'

dalla terra, e che probabilmente

conduceva

aperto.

Vengo

ora a trattare dlie iscrizioni e dei simboli che ho


i

rinvenuto fra
Gli Ebrei

laceri

avanzi dell'ipogeo.

in

Palestina

non

adoperarono

iscrizioni,

ma

presero una taie usanza nei tempi dlia dispersione e nelle


terre straniere, imitandola dagli altri popoli
si
;

nel patrio suolo


cippi

contentavano

di

porre
il

sopra

sepolcri

stle

di

pietra per riconoscere

luogo. La pi antica epigrafe giudi

daico-romana finora nota, quella


minato un
liberto
quell'

Claudia Aster che ho gi

ricordato, dei tempi di Claudio imperatore, essendovi nodi

Augusto

ma

del

secolo non
11

sembra se ne conoscano
III

altre.

Moite ve ne sono del


la

secolo e scritte tanto in latino che in greco;


usi

quai cosa
fatta

mostra sempre meglio l'imitazione degli


dai Giudei dimoranti lungi dalla patria,

stranieri
essi
la

essendo

giunti

eziandio ad abbandonare
usata

la patria favella
i

ed adottare

lingua

comunemente

dai popoli fra


si

quali viveano. Per anche

nelle iscrizioni

greche e latine

trovano talvolta adoperate


il

alcune acclamazioni in ebraico e segnatamente

saluto so-

lenne DlST schalom =


biblica:

Pace

che preso dall'espressione


et

In pace

in

idipsum dorraiam

requiescam

Del

resto le iscrizioni

ebraiche sono abbastanza rare nei cimiteri


quasi
del

giudaici del

mondo romano, dove vediamo


locali. Il

tutto

seguite

le

usanze

Bosio non fa

cenno
:

di alcuna epi-

grafe ebraica nel suo cimitero di via Portuense


trovata nel cimitero dlia via in quello di

niuna se ne

Appia

pochissime veggonsene

Venosa. Nel nuovo cimitero dlia via Labicana

non ne

resta che qualche languida traccia.

2 86

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

Ripetute per maggiore chiarezza queste indicazioni, passo


a descrivere brevemente
di
i

laceri

avanzi di epigrafi dipinte e


ci-

simboli dipinti e

graffiti

che io ho rinvenuti nel nuovo

mitero dlia via Labicana.

N.

I.

Framraento

di

lastra

in terra

cotta,

che servi
la

di

chiusura ad un loculo del cimitero. SuUa calce con


era fissata al sepolcro rimangoiio dipinte in rosso

quale

le lettere

GN0/// che sono evidentemente


nota:

le iniziali dlia

formola ben
candlabre a
e del

GN0AAG

KGITAI, hic

lacet.
il

Al disotto dipinto ugualmente in rosso


sette braccia ricurve,

simbolo solenne del culto giudaico,

quale tratteremo

fra

poco

proposito del graffito n.


pi complte e con
altri

6,

dove

esso rappresentato in

modo

accessor.

N.
calce

2.

Frammento
le
:

di terra cotta simile al


//

prcdente. Sulla

si

leggono
e

lettere

OOC/'//. Io supplisco
il

TAOOC
non
Al

cio sepolcro
si

dovea seguire
Io

nome

del defunto, che


dlie altre lettere.

pu distinguere per
il

svanimento

disotto dipinto

candelabro eptalicno dlia medesima forma.

N. una
nella

3.

Altro frammento di terra cotta, che appartenne ad

iscrizione alquanto pi prolissa, giudicando dalle

poche
e

lettere superstiti.

Nella prima linea

io

supplisco

[xvHMH

seconda

la

consueta formola v

tlt^vr^

xoc{xHCIC ATto.

percio dal confronte di altre iscrizioni, propongo di resti-

tuire r intiera frase nel

modo

seguente
[xsx'

jivHMH
V
sprjVYj

ooxa'ou

yxwixLwv

KoijaHCIC AXtoO
laudibus. In pace dormitio eius .
tolta dal Lihro dei

cio:

Memoria

iusti

cum

La quale
N.
4.

espressione,

siccome noto,

Proverbi, X, 7.

Lastra di terra cotta con

tre

lettere

ebraiche di-

pinte in rosso.
aleph: e
le

Le tre lettere sono una beth, una sein ed una perci non vi ha dubbio che debbano spiegarsi per
del saluto usato talvolta nelle iscrizioni giudaiche:

iniziali

TK DlStt^D,

Beschalom, amen =z In pace, amen

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA


N.
5.

287
si

Nella

lunetta di

fondo

di

una tomba arcuata

veggono languide
Quella foggia

tracce di lettere ebraiche dipinte in rosso.

di sepolcri gi dissi

che aveva

il

nome

di absis:

e l'abside che contiene Tepigrafe di

cui trattiamo quella

segnata [Ej nella pianta, presso

la

porta del cubiculo [H].


i

L' iscrizione tracciata in caratteri ebraici corsivi,

quali

sono
tano.

di iettura difficile

anche per

nessi che talvolta presenaltra simile

Ho

provato

di spiegarla

confrontandola con

iscrizione ebraica corsiva del cimitero di

Venosa, interpretata

dal Garrucci.
di

Pongo

qui appresso

il

facsimile dlia epigrafe

Venosa:

0/)O^/l-O
b IV V
ih
Il

Garrucci
i"
2'-

la

trascrive cosl in caratteri

comuni

linea: nSliaiS

HSt^

Dl'^tt?

^23 m3
seguente:

la

traduce nel
I* linea:

modo

Sedes Faustinae.
Requiescit corpus. Pax .
i

2^

Si confrontino adesso

due primi segni


dlia

dlia nostra iscri-

zione con

due primi segni

seconda linea dell'epigrafe

288
di

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


e facilmente se

Venosa

ne riconoscer

la

somiglianza.
il

II

primo segno

un nesso
Jiet.

dlie lettere ntin e vau,

seconde

certamente una

Dunque leggeremo
, cio
il

ni;

Nuah

re-

quies. Nei segni che seguono dlia nostra epigrafe dipinta


io

leggo riT'

Sarah

nome
1'

proprio dalla persona


i

cui apparteneva

il

sepolcro.

Dunque, trascurando

segni su-

periori del tutto svaniti ed illegibili,

iscrizione ebraica del

nostro cimitero pu leggersi nel

modo

seguente:

n"ir

m:
di

Nuah Sarah
X.
6.

= Riposo
di

Sara.

Neir annesso disegno


che
ricopre
il

rappresentata

stabilitura

fianco

una parte dlia un loculo nella parre

deir ambulacro [IL] in prossimit dlia scala [I] e precisa-

mente
il

nel

punto segnato [S]

Sopra

la

stabilitura graffito

candelabro giudaico con

altri

emblemi
ci si

simbolici che ora

descriver.
Il

candelabro a sette braccia


in

mostra

assai pi nettasia

mente delineato
dipinti

questo graffito che non


la

nei mattoni

accennati di sopra: giacch oltre


braccia

forma regolare
estremit
le

dlie sue

ricurve, vi riconosciamo aile


le

techae
tallo.

rotonde destinate a contenere

lucerne mobili di

m-

questo
alla

il

simbolo pi solenne del culto giudaico, che


dispersi
il

richiamava

mente degU Ebrei


Sionne
e

tabernacolo del

tempio

dlia santa

che perci troviamo assai spesso

CIMITERO GlUDAICO DELLA VIA LABICANA


cffigiato sopra
in
i

289

monuinenti

di

quel popolo profugo e vagante

terra straniera.
Il

candclabro gerosolimitano descritto ncWEsodo ); e


ricordo anche Giuseppe Flavio allorch parla del trionfo
di

ne

fa

giudaico

Tito, dicendo che egli trasport in


gli altri

sacro oggetto fra

presi
i

nel saccheggio (^).

Roma quel Il Lamy

neg un taie fatto, dicendo che Romani portarono in trionfo una inu'tazione soltanto o una copia del vero candlabre, essendo questo perito, secondo la sua opinione, ncU' incendio del
tempio
s'

(2).

Ma

lo

confut
di

il

Rolando

dimostro che Tito

impadroni

realmente

quel solenne

emblema
la

del culto

giudaico e che autentica deve perci ritenersi


gine espressa
nei celebri rilievi dell' arco

sua

immaHistoria

trionfale suU' alto


la
il

dlia Sacra via (^).

Ed

infatti

il

Libro pontificale,

inisceUa

Procopio attestano concordemente che


da
trasportato

cande-

labro gerosolimitano divenne preda dei Vandali di


nel

Genserico
lo

457
a

essi

fu

Cartagine,

ove poi

riconquist Giustiniano nel secolo seguente e lo fece trasferire

Costantinopoli.
gli

E non puo ragionevolmente supporsi


documenti
citati,
i

che Procopio e

autori dei

quali

rap-

presentano

la

tradizione dell' antico

mondo romano,
far difficolt
la

abbiano
qualche

preso un cosi grave abbaglio.


lieve

Ne

deve

differenza che

pu

notarsi fra

forma del candelabro

scolpito nell'arco di Tito e la descrizione


naturale che lo scultore
si sia

tW

Esodo, giacch
di

contentato soltanto

rappre-

sentare

la

forma generica del monumento senza riprodurne


tutti
i

con scrupolosa esattezza

minuti particolari.
ri-

La vera forma
curve,

del candelabro eptalicno era a braccia

come vediarao appunto

suU* arco di Tito e nei

monuRan-

menti giudaici
sarcofagi,

di pi accurata esecuzione.

Tali sono parecchi


del

come

quello

importantissnno

cimitero

(r) Exod.

XXV,

31 segg.;

XXXVII,

17.

(2)
(3) (4)

Di helo ludaico, VII, 17. De tabernaculo foederis, III, c. iv, sez. 3. Rolando, De spoliis templi HierosoUmitani

in

artu THiano Roinae

conspictiis,

GuiJn Calacombt romant.

'9

290
danini e
1'

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


altro
d'

ignora provenienza che


('); la stessa

si

conserva nel
in

museo Kircheriano
Le braccia
si

forma troviamo

moltissime

iscrizioni giudaiche, in molti vetri e sopra


rettilinee piegate

numerose lucerne.

ad angolo sono un' eccezione che

riscontra soitanto in alcune rappresentanze

meno

accurate
del

e pi

compendiose
ci

forse di epoca pi tarda.


i

Il graffito

ciniitero di via Labicana, corne pure

dipinti dlie tegole

che

ho accennato,
la

presentano

la

forma

a braccia ricurve, cio

pi regolare ed autentica e quindi pi antica.

Dobbiamo

infine riconoscere in quella rappresentanza, cosl spesso ripe-

tuta nei

monumenti, una professione solenne


nel
graffito
altri

di culte giudaico.
il

Ma

da

me

scoperto, oltre

candelabro,
descrivere

si

veggono
Sotto
si

alcuni

simboli che necessario

brevemente commentare.
il

candelabro, ad onta dlia rottura dell'intonaco,


di

distingue benissimo un ramoscello


il

pi in basso
io

principio di un oggetto ricurvo.


di

palma ed alquanto Nel primo


terminato

riconosco quel fascetto


in

plante aromatiche,
il

appunto
divevasi
sare
il

un ramo Qnlab)

di
;

palma,
nel

quale con parola rabbinica


di

^'pi'?

secondo oggetto credo

ravviceri-

frutto del cedro, adoperato

frequentemente nelle

monie religiose. Quesii simboli li vediamo rappresentati nelle monete giudaiche attribuite al pontefice laddo, che recano scritto l'anno iv dlia liberazione d' Israello ('), nelle monete
dlia rivolta

famosa

di

Barchocheba

ai

tempi

di

Adriano

(3),

ed in

alcuni vetri giudaici

pubblicati dal Garrucci (^).

Del

lulab o fascetto di plante


e gli autori dlia Miscii
:

fanno menzione Giuseppe Flavio


il

ed certo che tanto

lulab

quanto

il

cedro erano simboli e ricordi dlie feste lietissime dei Tabernacoli, giacch in quella occasione,

come

prescrive

il

Levitico

(XXIII, 40),
(i)

Giudei dovevano danzare tenendo


ebraico di

in

mano

Garrucci, CimiUro

Venosa in Puglia, tav. pag. 16.

(2)

De Saulcy,
pi.

Recherches sur }a numistnatique judaque, Paris,

1854,

pag. 21 segg.
(3) Ibid. (4)

XI,

I,

3, 4.

Feiri, tav.

V, pag. 44 segg.

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA


le

29
,

D^Ii'1
"i'

n25

(Jcapoth timarw),
,C^''''^

spatulae

palmarum
arboris

ed

il

T7^f

"'"!?

{p^i'i

hadar'),
il

fructus

pulclierri-

mae, cio precisamente cedro. E questi altri eniblemi completavano


delabro, ricliiamando alla

il

coiicetto dcl can-

mente

del popolo
si
i

non solo

il

tempio,

ma

anche

le

solenni festivit

che

celcbravano un iriorno

nella santa Sionne, verso la quale

Giudei avevano sempre


sepolcrali, quel simboli

rivolto

il

pensiero.

nei

monumenti
i

significavano

un augurio, che
di

cari

defunti

dormissero

in

pace aU'ombra dei santi tabernacoli del vero Dio.

N. un

7.

Frammento
Vi

terra cotta

che servi

di

chiusura ad

locLilo.

dipinto in colore rosso

strana, coraposto di

intorno a cui

un oggetto di forma un grosso tronco pi mtato verticalmente attorcigliata una fascia e che sostiene una

traversa orizzontale da cui


in

pendono

alcuni veli. lo riconosco

questa figura una rozza rappresentanza dlie tende o bale


qu.ili
il

racche sotto

popolo

d' Israele

doveva dimorare
Tabersotto le

ogni anno per sette giorni nelle


nacoli, in

feste gi ricordate dei


fatta dai suoi padri
d' Egitto.

memoria

dlia

dimora

tende allorch fuggivano dalla schiavit

Quest'altro simbolo dei Tabernacoli nuovo fino ad ora


e di

grande importanza, e spiega sempre meglio


osservarsi che

il

concetto

rappresentato dagli emblemi gi descritti del lulab e del cedro.

E deve
per
gli

il

ricordo dei Tabernacoli doveva avre


oltre
il

Ebrei

dlia

dispersione,

religioso,

anche un
cio

significato politico relativo al


festa
la

regno giudaico: giacch quclla


le

solennissima coincideva pure con

cncenic,

con

dedicazione del nuovo tempio fatta da Erode, e con Y an-

niversario dlia sua esaltazione.

Ed ora mi nuovo cimitero


al

resta
si

ad

accennare che in molti


di vetri

loculi

del

veggono avanzi
del tutto

murati nella calce,


a

difuori,

in

modo
di

analogo

cio che

si

vede

nei ciraiteri cristiani. Questi vetri giudaici,

come

cristiani,

sono frammenti
di

coppe o

tazze, le quali
i

avevano

servito,

neir atto dlia sepoltura, per aspergere

cadaveri di

aromi,

balsami e

di

odorosi liquori: e spesso erano vasi adope-

292
rati

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


nei festivi banchetti
vasi
cristiani
di

degli antichi Ebrei, corne

somi-

glianti

avean servito talvolta nelle agapi sacre.

Un

saggio

questi vetri giudaici adorni di simboliche rap-

presentanze puo vedersi nella insigne opra del Garrucci sui


l^etri

cim.Uriali,

nella tavola
i

V. Sono per

lo

pi

lavorati a

fondo d'oro e presentano


hilab, del corno dell'

noti

emblemi

del canddahrOy del

iiJi:(ionc

e dell' aron ossia

custodia dlia

legge.

frammenti

di

vetro che fino ad ora ho potuto os-

servare nel
in

nuovo cimitero non hanno alcun simbolo, ma


dlie traccie evidenti di doratura; ad
certissimo

alcuni

ho constatato

ogni

modo
in

che appartengono anch'essi

alla

me-

desima categoria dei gi nominati.

Ma

questa

classe

di

cimeli giudaici

un monumento
la

prezioso, e fino ad ora unico, l'insigne vetro con


grafia del

sceno-

tempio

di

Gerusalemme
il

nel fondo, che fu pubbli-

cato e dottamente illustrato dal de Rossi (').

La prospettiva rappresenta
late di

portico di
le

Salomone ed
due colonne

il

tempio nel mezzo, innanzi a cui sorgono

iso-

bronzo, descritte nel Libro dei Re, nelle Croniche ed in


Nella parte anteriore dlia scena
si

E:(echie!c (").

veggono

noti simboli del candelabro, del liilab e del cedro,


ai vasi sacri del

insieme

tempio. Intorno all'edifizio


cio:

si

legge: OIIvOCpacis,

IPHvr^C
con

AABG EAOriAv,
:

domus

accipe

benedictionem
tico
le

l'

iscrizione continua al di fuori del por^r,aa'.

parole:

-''v

[xex -iv
.

CCDX IIANTCON
il

bibe et vives

cum

tuis

omnibus
fondo

Da

questa acclamazione ha dedotto giustamente


il

de Rossi

che l'insigne vetro fosse


conviti religiosi presso
la

di

una tazza adoperata nei


per

gli

antichi Ebrei e precisamente

cerimonia del

calix benedictionis , usata nella festa dei


la

tabernacoli, ed a cui manifestamente allude

trase:
il

AABEquesto

ETAOriAN. E
(i)
latin,
t.

a taie proposito ricorder

che

rito di

Verre reprsentant
II,

temple de Jrusahm, negli Archives de V Orient

1883, pag. 439-S)di artisti fenici

(2)

Erano opre

si

l'altra Boa:{ Cfr. III Reg.

VII, 21

Paralipom.

II,

chiamavano l'una Jakin e 3,17: E^echiel, XL, 48, 49.

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA


calice di benedizione,

293

del quale tutti

commensali dovevano
nell'

gustare, era usato anche nella Pasqua; e fu qucllo stesso di


cui voile servirsi
istituire
si
il il

divin

Redentore

uhima cena per


Dalle quali cose
a cui
siffatti
si
ri-

sagramento
pi

dlia

Eucaristia (').

comprende quanto siano important! per T uso


i

feriscono, anche
giudaici.

meschini

framnienri

di

vetri

voglio tacere

clit;

l'insigne vetro del tempio geroso-

limitano ebbe assai probabilmente una relazione col cimitero

giudaico dlia via Labicana. Infatti esso fu trovato


in

fra le terre

un ambulacro del cimitero

dei

Ss. Pietro e

Marcellino
:

detto ad Dtias Laiiros, a brve distanza dalla vigna Apolioni

e perci assai verisimile che

il

vetro appartenuto prima al

cimitero giudaico, o a qualche persona addetta a quel cimitero, fosse poi

comprato
adornarne

fin dagli antichi

tempi da un qualche
vicino

cristiano per

un sepolcro

nel

ipogeo ad
suUa via

Diias

Lan r os.
ci

E da
mente
si

deduco che

il

cimitero degli Ebrei

Labicana servi a persone


sar stato ricco di

di

qualche conto

che probabili

altri

cimeli di questo gnre,

quali

troverebbero eseguendo uno sterro negli ambulacri ancora

ostruiti.

E son convinto

"che intraprendendovi

una regolare
vastit del ci-

escavazione, apparirebbe pure dlia

medesima

mitero

Randanini suU'Appia, essendo gi molti, nel brve


gallerie laterali, adesso
ri-

spazio accessibile, gli accenni di

colme

di

terra.

Passiamo ora
dlia

a vedere se

il

cimitero giudaico da

me

sco-

perto sulla via Labicana avesse relazione con qualche centre

comunit
gli

israelitica, nell'

interno

dell'

antica

Roma.

Che

Ebrei vivessero separati


;

dal resto
in

dlia popola-

zione lo afferma Tacito (')

che abitassero

gran numro
(*).

nel Transtevere lo ricaviamo da Stazio


(1) Cfr.
(,2)

Q)

da iMarziale

anche Ugolini,

Dissertatio de ritibus in coena Dotnini, etc.

I I

()

.separati epulis, discret! cubilibus {Histor. V, 5). Sylvar. V, v. 72-74.


.

(4)

Epigr.

XLII,

V.

3-5.

2 94

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


il

Nel Transtevere esisteva


dei tempi

loro principale quartiere,

il
il

ght'ita

romani, Bosio

di

cul per
di

non

si

conosce ancora
le

posta

preciso.

Il

fu

parre che
nei

abitazioni

giudaiche

transtiberine

fossero aggruppate

dintorni

dlia odierna
la

chiesa

di

S.

Salvatore dlia Cor te:


tal

ed anzi propose
;

conoggi

gettura che

nome

drivasse a curtis luaeis (')


il

ma

sembra pi verisimile che


piuttosto dalla

titolo

di

quella
coortc

chiesa derivi

prossima srazione dlia


di

VU

dei vigili.

Dalla scoperta

un' antica iscrizione

sembra

potersi dedurre

che

gli

Ebrei dimorassero non


infatti

lungi dalla cosi

detta porta
circa quella

Settimiana:
localit
si

nei lavori dei


la

Tevere eseguiti
:

rinvenne

seguente epigrafe

lACQX
Aie

APXCUN
Questa meraoria
arconre, cio
stare affissa
di

O
il

un Giasone,
capi
dlia

quale fu per due volte

uno

dei

comunit giudaica, dovea

eseguire
il

ail' edifizio dlia sinagoga, dove egli avr fatta un qualche lavoro essa indicherebbe pertanto che religioso edifizio dlie adunanze israelitiche dovea trovarsi
:

in

quei dintorni.

Questi
cimitero

Ebrei

dei

Transtevere avevano
li,

il

loro proprio

non

lungi di

suUa via

Portuense, cimitero che

fu scoperto dal Bosio nel 1602,

e poi

divenne inaccessible
gi
si

per qualche

franamento

di

terra,

corne

disse

sua

luogo

(3).

Un

altro quartiere israelitico, forse di origine posteriore al

dei Circo

estendeva dall'antico Emporio ai dintorni si Massimo e giungeva fino al bosco di Egeria, adiacente alla porta Capena di Servio Tullio (^). E gli abitanti
Transtiberino,
(i)

Roma

soUiiratiea, pag. 141.


8.

(2) Bull, archeol. comiin. 1881, pag. (3)

Se ne veda

la

descrizione nella

Ronui sotUrranea dei

Bosio,
10-20.

pag. 141 segg.


(4)

FiLONE, De Ugaiione ad Caium, 9; Giovenale, Satyr.

III,

CIMITERO GIUDAICO DELLA VIA LABICANA


di

295

qiiesto

nuovo centre avevano pure


quella via.

loro sepolcri fuori

delhi porta pi prossima, cio sulla via Appia, corne

vedemmo

nella illustrazione di

Insomma
le

gli

antichi Ebrei seppellivano


ai
i

loro morti lungo

vie

pi prossime

loro centri di abitazione, corne sap-

pianio che facevano


deli,

cristiani
titoli

deponendo

cadaveri dei fe-

dimoranti nei vari

o parrocchie, nei cimiteri pi

vicini ai titoli

medesimi

che da questi dipendevano.

Da
il

siffatti

confronti pu dedursi per analogia che anche

nostro cimitero dlia \ia Labicana abbia servito ad un quar-

tiere

giudaico posto non lungi dalla porta Esquilina, da cui


le

prendeva

mosse qucIla

strada.

La porta Esquilina
di

stava

air estremit mridionale dell'

aggere

Servio e

vien colfu

locata dai topografi precisamente in quel

punto ove

poi

eretto l'arco onorario dell'imperatore Gallieno, detto

moder-

namente, dal
sue

nome deUa prossima

chiesa, l'arco di S. Vito.

Tutti sanno che T aggere di Servio,

come
vi

il

restante dlie

mura, fu nei terapi imperiali intieramente coperto da


pubblici e
privati e
fra questi

edifizi

furono anche dlie

taberne o botteghe.

Da

un' a;itica iscrizione sepolcrale impafra le

riamo cosi per caso che,


di

taberne situate presso l'aggere


tal
la

Servio, vi era quella di


di

un

Publio Corfidio Signino,

venditore

frutta pofiiariiis),

cui botteguccia era distinta


,

dalla indicazione topografica

de aggere a Proseucha

affinch

raeglio

si

potesse riconoscere.

DIS
P
.

CORFIDIO
.

SIGNINO

ET
(l)

POMARIO DE AGGERE A PROSEVGHA SALLVSTIVS HERMES Q. AMICO BENEMERENTI NVMERV.M OLLARVM DECEM (')

GrUT.

651, II; OrELI-I, 2)2).

296
Ora
nizzanti

il

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


notissimo che proscucha dicevasi dagli Ebrei
elle-

luogo dlie loro comuni adunanze, e che perci

era la stessa cosa dlia sinagoga (').


di

Dunque

presse l'aggere
tutti

Servie esisteva una sinagoga giudaica a

notissima,

se pot servire di indicazione per la taberna

di

Corfidio Si-

gnino.

perci ragionevole

il

supporre che intorno a quello credo che

l'edifizio

esistessero pure abitazioni giudaiche.


si

taie

proseuca

trovasse
la

poco lungi

dalla portn
la

suddetta e

dove avea principio


Viminale; e son
di

regione dlia Suburra,


fra

quale poi
1'

si
il

estendeva nella gola compresa

l'Esquilino,

Oppio

parre che questa fosse precisamente


Sibiircnsi, dei quali si fa

la

sinagoga dei Giudei chiamati

menzione
:

nel seguente titolo sepolcrale di

un Nicodemo

loro arconte

GNTAAG KeiTAI
XeiKOAHMOC APXCOX
CIBOrPHCICUN KAI

PACIOeiAHTOC
AiTcox A hAAgpAAb GAPIA BAABIXGCOTGPe (sic) O AGIC AGAXATOC
.
.

Infatti

la

sinagoga dei Sihnrensi prese certamente


di

il

nome

dalla

Suburra: e sapendosi che sul confine


1'

questa antica

regione, cio presse


tichi Ebrei, chi

aggere, esisteva una proseucba degli anreligioso edifizio

non vede che questo


il

doveva

appartenere a quel centre di popolaziene giudaica?

Da
cana,
la
il

ci

ne segue eziandie che


al

cimitero dlia via Labi-

pi pressimo

quartiere indicato,

dov
i

servire per

sepeltura di cotesti Ebrei dlia Suburra,

quali

avevano

(i) Ferrigni, Arcbaeologia Hebraica, pag. 321-22.


(2)

Corpus

Inscr. Graec.

6447. Un' altra iscrizione dei Giudei sihu-

rensi fu trovata nel cimitero di vigna Randanini.

CIMITERO GlUDAICO DELLA VIA LABICANA


l:i

297

Servie Tullio non lungi Potremo duiique chianiarlo il cimitero dei Siburensi . E probabilmente in questo sotterraneo, ove fosse esplorato, si troverebbero moite memorie dlia sinagoga siburense e forse dalle iscrizioni si potrebbero ricaloro sinagoga presso l'aggerc di
dalla porta

Hsquilina.

vare notizie

importanti sulla costituzione di quella giudaica

comunitA.
Intanto giover osservare corne
la

scoperta

di

questo

ci-

mitero confernii
getturarsi

e dimostri

pienaraente, ci che poteva conl'esistenza di questo quartiere giu-

anche prima, ossia


l'Esquilino ed
il

daico
altri

fra

Viminale,

il

quale, aggiunto agli

due accennati
fosse
il

di sopra, ci

insegna sempre meglio quanto


Ebrei
l'

grande

numro
ci

degli

nell' antica
cli'

Roraa

questa loro moltitudine


e'\

spiega

influenza

essi
i

ebbero

esercitarono nei tempi dlie persecuzioni contro

cristiani.

E
aile

qui

mi fermo, per

ora,

non potendo aggiungere


le
si

altro

cose dette: perch ad onta di tutte

mie premure, non


quindi

ho mai potuto ottenerc che


vazione regolare
in

ponesse opra ad una escae

questo importante sotterraneo;


a

ho dovuto rassegnarmi
simo

pubblicare

la

descrizione del pochisprisse la

fino ad ora visibile, affinch

non ne
in

memoria.
quale

E mi auguro che un giorno


servire ad intraprendere

queste mie indicazioni possano

uno scavo
(').

questo luogo,

il

sarebbe di un risultato sicuro

(i)

Alla fine

di

questa descrizione mi
tutti

piace

di

indicare

che una

spciale pubblicazione di

gli

antichi ciniiteri
il

giudaici
dott.

del niondo

romano
dotto

si

viene preparando dal mio illustre amico

Nicola Mul;

LER, profossore di archeologia cristiana nell'universit di Berlino

il

quale

arcbeologo scopri pure, nlcuni anni or sono, conie gi


ipogeo giudaico sulla via Appia.

dissi,

un

altro piccolo

0
I

CAPITOLO VI
()

CIMITERI DELLA VIA TIBURTINA

LA
tina).

porta

Tiburtina

dlie

mura

di

Aureliano
a

serviva di

passaggio

alla strada

che conduceva

Tivoli (via Tibur-

Rescaurata da Onorio,

come

attesta V iscrizione
il

che

si

vede ancora aU'esterno

dell'arco,

conserv

suo

nome
et et

fino

(i) Itinerario di Sal^bour^: Postea illani

viam demittis

pervenies

ad S. Ypolitum martyrem qui requiescit sub terra in cubiculo,


eius et martyr, quas
et

Concordia

mulier eius martyr, ante fores; altero cubiculo S. Tryphonia regina et


martyr,
et

Cyrilla

filia

Mcditus {Uggere: Messius)

Decius

interfecit

uxorem

filiam,
ibi

et

Genisius martyr. Postea per-

venies ad ecclesiam S. Laurentii,

sunt

quis speciosiorem et pausat, et est


in

magnae basilicae duae in quarum parvum cubiculum extra ecclesiam


et

hoc occidentur.

Ibi

pausat S, Abundius

Herenius martyr via Ti-

burtina; et

ibi est ille

lapis

quem
et

tollent digito multi

homines nescientes

quid faciunt. Et in altra ecclesia sursum multi martyres pansant. Prima


est

Cyriaca sancta vidua


S. Crescentius
S.

martyr,
et

et in altero

loco S. lustinus, et iuxta

eum

martyr

multitudo sanctorum, longe in spelunca

deorsum

Romanus

martyr. Postea ascendes ad ecclesiam S. Agapiti

. De locis 5>, Mariyrum: Iuxta mono: prope murum civitatis ecclesia est S. lanuarii episcopi et martyris, eademque via) ecclesia est S. Agapiti multum hoiiorabilis martyrum corporibus. Kt prope eanJem viam ec-

martyris et diaconi S. Syxti papae


(d" un' allra

viam Tiburtinam

clesia est S. Laurentii maior, in


et ibi basilica

qua corpus eius priraum fuerat humatum, nova mirae pulchriiudinis, ubi ipse modo requiescit. Ibi

quoque sub eodem altare Abundius est depositus et foris in portico lapis est, qui aliquando in coUoeiusdem Abundi pendebat in puteum m'ssi: ibi Hereneus, lulianus, Primitivus, Tacteus, Nemeseus, Eugenius, lustinus, Crescentianus, Romanus, sunt sepulti, et S. Cyriaca, S. Symferosa et lustina cum multis martyribus sunt sepuiti. Inde in boream sursum in monte
basilica
iacet.

Hippolyti

est,

ubi ipse
fuit

cum

familia sua tota XVIIII martyres


Ibi est

Carcer

ibi est in

quo
sunt

Laurentius.

Triphonia uxor Decii


et S. di

Caesaris et Cyrilla
et

filia

eius: inter utrasque


.

Concordia

Geneseus,
:

multi martyres

ibi

Itinerario di

Guglidmo
et

Mahnesbtiry

Sexta porta et via Tiburtina, quae


iacet S.

modo

dicitur S. Laurentii,

iuxta

hanc viam

Laurentius in sua ecclesia

Habundius martyr. Et

CIMITERO DI
al

S.

LORENZO

299
Grego-

secolo
si

viii

nel Liber pontiJicaJis (alla biografia di


il

rio II)

comincia. a trovare

nome

di porta S. Laurcntii.

Sulla

via Tiburtina vi

erano basiliche, orator e due grandi

cimiteri,

cio quello di S. Ciriaca e l'altrodi S. Ippolito, e

taie topografia ci

viene indicata dalla Notitia ecclesiarnin, dal


dall' Ithierario

De

locis

Ss.
di

Martyriun,

di

Malmesbury

e dal-

r altro

Hiiisicdclii.

I.

Cimitero

di Ciriaca o di S.

Lorenzo.
dal

Questo cimitero vedova


cristiana;

cliiamato di

Ciriaca

nome

di

una
del

ma

tutta la sua

importanza driva dal sela storia

polcro di S. Lorenzo.

abbastanza conosciuta
jltti

santo diacono

ed noto che dei suoi


il

possediamo una
altri

recensione compilata verso


ci

v secolo. Molti
martirio di san

docu menti

permettono

di fissare

tratti
il

principali dlia sua vita.

Eu-

sebio nella Cronaca (') pone

Lorenzo

nella

persecuzione

di

Decio;
di

ma
d
la

nella Storia
al

^
di

si

corregge met-

tendo
renzo.

il

nome

san Fabiano
(^)

posto

quello di san Lo-

San Cipriano

data esatta della morte del papa

ibi

prope in altra ecclesia pausant hi martyres, Ciriaca, Romanus, lu-

stinus, Crescentianus, et ibi

non longe Ipolitus

vel basilica S. Ippolyti,


ibi

ubi ipse

cum

familia sua pausat, iJ est XVIII. Et


et filia eius Cirilla et

requiescunt beata
eius.

Triphonia uxor Decii


d'EinsiehUn
In

Concordia nutrix
.

Et
in

in altra parte viae illius


:

est

ecclesia
foris

Agapiti martyris

Itinerario

via

Tiburtina

murum

in

sinistra

S. Ypoliti,

dextera S. Laurentii.
tyris, ubi

Vita Hudriaiii I:
quiescit,

Basilicam S. Laurentii marbasilicae maiori,

sanctum corpus eius


praesul
S.

adnexam

quam

dudum isdem

construxerat,

ultro citroque a

ncvo

restauravit.

Immo

etecclesiam

Stephani iuxta

eam

sitam, ubi corpus S. Leonis epi-

scopi et martyris quiescit, simlitcr undique renovavit una


terio beatae

cum coemecoetnderiorum

Cyriacae seu adscensum

eius.

Coemeterium

beati Hippolyti

martyris iuxta S. Laurcntium a novo renovavit.


e

litdt'X

libro Mirahiliinn:

(1) Chron.

II,

Coemeterium in agro Verano ad 25 (P. G. t. XIX, col. 573).

S.

Laurentiuni

(2) Hist. Eccl.


(5")

Xystum
die, et

VI, 39 (P. G. t. XX, col. 600). auteni in cimiterio animadversum sciatis octavo

iduum

augustarum
[P.

cum

eo diaconos quatuor

(/>.

lxxxh ad

Successuni

L.

t.

IV, col. 430])

300

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


i

Sisto II (6 agosto 258); ora san Lorenzo, corne indicano


Martirlogi, fu martirizzato tre giorni

dopo

il

pontefice:

Post

passionem

beati Xysti, post tertia die, passus


il

est beatus

Lau-

rentius, dice

Martirologio Geronimiaiio. Prudenzio nel suo

Pcriskphanon
Atti lo

(') fa allusione al prefetto

che

lo

condann. Gli
;

chiamano erroneamente Cornlius


di

Saecularis

giacch

il

nome

costui figura nella lista dei prefetti,

ma

egli vi

infin

dicato all'anno 354.


dal IV secolo, san
taie tradizione
siedeln,

Seconde una
pati
il

tradizione che esisteva

Lorenzo

supplizio dlia graticola; e


d'Eiii-

anche meglio specificata nelV I tin erario

ove

si

indica che cio

avvenne

in

un

edificio del \^imi-

nale.

Questa memoria
S.

consacrata dalla chiesa di S.

Lorenzo
assatus

in Panisperna:
est

Laurentii in

Formonso

ubi

ille
il

). La preghiera, riportata da Prudenzio, che


fatto

diacono pagana,

morente avrebbe
nerato quasi

per

la

conversione di

Roma

contribul molto all sviluppo del suo culto; onde egli fu veal pari

degli Apostoli.

Il

suo corpo fu trasportato

da un prte
cristiana

di

nome
via

Giustino, nella propriet d'una matrona


a

suUa via Tiburtina:

\'enientesque in praedium viillic

duae Cyriacae,
babile

Tiburtina...,

deposuerunt

eum

in

Cyriacae viduae praedio in agro Verano


che
i

(3).

assai pro-

il

martire fosse deposto in un cimitero privato,

perch

cimiteri dlia Chiesa

Romana

erano

stati

confiscati

allora proprio da Valeriano

(258). Pi tardi, probabilmente

sotto Diocleziano, quello di Ciriaca lo fu egualmente, corne

racconta

il

Liber pontijicalis

nella biografia di S.

Silvestro:

Possessio

cuiusdara

Cyriacetis,

religiosae feminae,
.

quam
fu poi

fiscus

occupaverat tempore persecutionis


Chiesa da Costantino.

Quel luogo

restituito alla

Una grande

oscurit r-

gna

sulla storia degli altri martiri sepolti in

questo cimitero;

san Giustino, san Crescenzio ovvero Crescenzione, sant' Ire-

neo, sant'Abbondio,
(i)

soldati sant' Ippolito e san

Romano

ed

Hymn.

11

(P. L.

t.

LX,

col.

298).

(2) Cf.

Urlichs, Codex

iirbis

Ronuie topographicus, pag. 71.

(3) Verano il cognomen di un proprietario del cimitero, il quale personaggio appartenne probabilmente alla famiglia stessa di Ciriaca.

CIMITERO DI
nitri,
i

S.

LORENZO

3OI

quali quasi tutti appartennero probabilniente alla stessa


di

epoca
Il

san Lorenzo (').


al

sepolcro di S. Loroiijco rest sempre


si

medesimo posto

ove anche oggi


lungi di
11.

venera; quello di S. Ciriaca cra forse non

Il

cimitero, anche
di essere

dopo

le
;

grandi traslazioni del


e nel

IX secolo,

non cess
prossime

visitato

niedio evo se
si

ne poteva percorrere una


le

parte, cio quella

ove

estendono

gallerie
Il

alla

cappella di S. Ciriaca.

Bosio ne esploro una parte ragguardevole; e nel 1^16


il

vi

scopri un cubicolo,

cui

arcosolio aveva l'immagine di

una

Oraiite e che egli giudico per l'arcosolio dlia stessa S. Ci-

riaca (').

In una cappella liturgica trov un altare, una cat-

tedra

una

iscrizione

assai notevole

con

la

menzione

del

martire locale:

IVLIA EXIBIT
Boldetti

SANCTO MARTYRI LAVRENTIO III KAL OCT DEP KAL


vide
il

SS

Il

pure qui una preziosa iscrizione, dlia


solito,

non fece gran conto; essa parlava di una tomba acquistata IN CRYPTA NOBA RETRO SANCTOS. Il Marangoni vi scopri una cripta ornata di musaici. Il P. xMarchi pubblico parecchi monumenti di questo
quale per, seconde
cimitero,

ma
I

specialmente sotto

il

punto

di vista

architetto-

nico
giato

(-^).
il

lavori del cimitero

moderno hanno molto dannegnel


la

sotterraneo. Cominciato

1837, questo cimitero


parte bassa ove trovasi

non comprendeva da principio che


il

quadriportico. Pi tardi

si

voile prolungarlo fino sulla coUina


si

chiamata

Pincietto

e allora

distrussero moite gallerie

e le iscrizioni e

le pitture

rimasero

esposte

aile

intemprie.

(i)

degli Atti di san Lorenzo, da

Questo martire Crescenzione fu probabilmente il povero cieco non confondersi con il Crescenzione o CreRom.
iotl.

scenziano del cimitero di Priscilla.


(2)
III,

41.
primitive, pag. 109-121, 225-227.

() /

monumenti

dcle arti cristianc

;o2

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

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--3

CIMITERO DI
Le cose rcstarono
proteste degli
in

S.

LORENZO
verso
il

303
le

taie st;ito fin

1894, malgrado

archeologi.

l'inalmente io potei ottenere che

r Amministrazione municipale

impedisse ulteriori

danni del

Piutt l

de]la parte

centrale deJ cimitero

di Ciriaca comspondentt
sotto l'odierno Pincetto

ed il lucernario aperto
pressa
la

tomba Ricci

eSCHlcfii'

Ot

Rominii

sacro

monumento
di fare
si

concedesse anche un sussiiio,


e qualclie

il

quale

permise

qualche escavazione

restauro.
del cimitero,

Attualmente

possono

visitare

tre regioni

304
aile quali si

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


accde per
tre ingressi distinti nel

moderno camLocappella di

posanto

(').

La regione

principale confina colla basilica di S.

renzo

giunge fino

alla

tomba

di

Pic

IX

e alla

S. Ciriaca; l'ingresso di

questa trovasi nel cimitero moderno,

vicino alla cappella dlia famiglia Odescalchi [a] (y. la piaula,

a pag. )02).

Poco dopo questo

ingresso, vedesi un arcosolio

con l'iscrizione dipinta:

ZOSIMIANE IN DEO
;

Ylvas

(?).

Le
il

pitture che

adornano

l'arcosolio rappresentano, nel

mezzo,
Giona

Salvatorc seduto fra due santi

sulle pareti laterali,

Mos; nella voira

il

Biwn Pasiore
il

in

mezzo ad

alcuni alberi;

a dritta e a sinistra

Giudix'w delF anima. Nella parte ante-

riore dell'arcosolio si

veggono alcune pcore innanzi ad una

transenna, gruppo che vi fu dipinto per riprodurre P effetto


di

un sepolcro

isolato.

(i) Attesa la difficolt di fare

una pianta esatta dello stato attuale

del cimitero e perch esso ostruito da frane,

ho notato

nella pianta

schematica soltanto

gli

ingressi

attuali.

CIMITERO DI
Poco
distante di qui, in

S.

LORENZO
si

305
vede una

una
il

galleria a destra

iscrizione greca, suUa quale

monogramma

anche un' ab-

breviazione del

nome

del Salvatore:

AvTCUNINOC

^
Cristo!
si

Antonino, vivi

giiistificato in

Continuando da questa
stanza estesa

parte,

visita

una regione abba-

ma

intieramente devastata e con moite gallerie

ripiene di terra.

Ritornando
lerie e

ail'

arcosolio

dipinto, traversate
si

alcune gal-

discesi pochi gradini,


in

pntra per un'apertura


il

mo-

derna

un piccolo ipogeo

fh],

quale da principio fu crein

duto un cubicolo cristiano e che

realt
di

un colombario
mitologico

pagano

come provano

le

pitture
e
le

soggetto

{Apollo), le

oUe cinerarie

iscrizioni.

In origine
scala che

aveva

una porta
alla strada;

spciale ancora visibile ed

una

metteva

nei secoli posteriori,


le

cercatori di reliquie, passati

di qua,

sfondarono

pareti per inoltrarsi nel sotterraneo.


di

di

da notarsi in questo colombario un bollo


ora unico, con
le

mattone, fino ad

parole

zDIBVS

MART

(').

La insegna

questa ofEcina potrebbe coUegarsi ad un ricordo dlia morte di

Cesare avvenuta in quel giorno. Trovasi pure in questo co-

lombario

la

seguente iscrizione:

D
.

M AEMILIO ELPIDE PHORO PAPIRIA SE


CVRA COIVGI BENE MERENTI CVM Q.VO VI XIT ANN VIII M III QVI VIXIT ANN XXXX
.

FECIT
(i) Gli idi quelli

parricidi .

consoli

nominati sulla terracotta sono

dell'anno

123:

PETINO ET APRON CONSS. La


FlGLItt/5

fabbrica

la Miriniana:

EX

MIRINIANIS.
20

Gvida Calacombe romant.

306

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


tardi a

La regione che venne pi


colombario, giunge fino

compenetrarsi con questo

alla basilica di S.
stati

Lorenzo.

sepolcri

sono poveri: molti non sono


graffiti sulla calce. Si

mai

aperti ed

hanno nomi

vedono

solo pochi frammenti di


vi scolpito
il

marmo;

uno

di essi

notevole

perch

busto di una

defunta fra due santi.

Un

altro

ingresso

[c]

sotto la

tomba

di

mons.

Anivitti.

In questa regione,
gallerie le quali

come

nella prcdente, vi

sono pure moite


ancora
intatti,

hanno un gran numro

di loculi

ma

non presentano alcun che di spciale. Infine vi un ultimo ingresso [b] di fianco al sepolcro De Romanis. Vicino a questo ingresso, lavori moderni del camposanto fecero scoprire un arcosolio dipinto, assai importante. Esso stato trasportatoin un cubicolo costruito espressmente nell'interno dell' ingresso suddetto. La pittura appartiene al iv secolo e rappresenta il Salvatore in mezzo aile
essi
i

Vergini prudcnti e aile

stoltc
;

la
il

Ncga::ione

di

S. Pictro, nel

consueto

stile dei

sarcofagi

Miracolo dlia manna; e nella

parte anteriore, VEpifania, di cui


re

non rimane che uno dei magi ed una Stella sulla quale rappresentato il monogramma. Nel davanzale, un' Orante introdotta da due santi
nei tabernacoli celesti ('). Taie arcosolio era evidentemente
il

sepolcro
si

di

una vergine

cristiana.

Nelle gallerie

di

questa

regione

possono notare,

sulla calce

dei loculi, vari graffiti


di

che rappresentano dlie graticole (strumento del martirio

san Lorenzo). Si trov pure qui presso, nel 187^, un cubicolo

con alcuni
cimitero;
dallo

graffiti

che indicavano forse un luogo storico del

ma

esso fu poco
i

dopo

distrutto. I graffiti trascritti

Stevenson erano

seguenti:

LEONTI NVS VI VAS IN/// SENIVM ABETE


'

XO

(i) Cf.
(2)

DE Rossi, Bull 1863. Nuovo Bull. 1895, pag. 80.

CIMITERO DI

S.

LORENZO
sono

307
un
pi

Le
piccolo

iscrizioni trovate negli scavi

state riunite in

museo

vicino

a questo

ingresso.

Insieme

aile

important! fra queste, mi sembra opportuno ricordare un certo

Arcoso'.io dlia vergine sacra nel cicnitero di Ciriaca.

(La parte in basso rappresenti

il

sottarco).

numro di altre epigrafi al museo Lateranense (').

trasportate altrove, e specialmente

(i)

Trovansi pure
;

in

questa piccola collezione parecclii frammenti

di sarcofagi

uno

di essi

notevole perch
del

vi

rappreseotato

il

soggetto

abbastanza raro del Passui^aio

Mur

Rosso.

308

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


un frammento
in

In primo luogo deve indicarsi


lettere

belle

damasiane:

MARMORIBVS VESTITA/// QVAE INTEMERATA FIDES/// HIC ETIAM PARIES IVSTO/kw OMNIA PLENA VIDES///

nomina pandit

(?)

Questo importante frammento non appartenne ad alcuna

iscri-

zione damasiana conosciuta: senza dubbio fece parte di ima


iscrizione onoraria dedicata ad alcuni martiri del luogo e posta

probabilmente sopra

il

catalogo dei loro nomi.

Altre epigrafi pi notevoli sono queste:

rAPTA AB
///L

///PERORVM DEFENSO
ANGELi.///D

///ANES

///AM MARITO///

CAL

AVG///
Deus

SVOS DECEP IN PACE D XI KAL IVLI/// spiritum eWS REFRIGERET

///RA
///A

CVMPAVIT
PAPA LIBERIO
(')

///ONVS SEBIBO
SedentE

LVCILIVS PELIOSE VIVV CONPARA LOCVM VESCANDENTE IN BASILICA MAIORE AD DOMNV LAVRENTIVM
in

^rt;SBITERV

Il

locus biscandens

un sepolcro per due corpi


Lorenzo, cosi chiamata per

questo era stato acquistato nel presbyterium dlia grande basilica,

basilica

maior,

di S.

di-

stinguerla dalla primitiva

detta ad corpus.

(i)

una

protesta contro lo scisma di Felice. Cf.

Marucchi, EUm.

d'arch. chrt.:

Notions gnrales, pag. 74.

CIMITERO DI
La seguente Clmente:

S.

LORENZO
un prte del

309
titolo

iscrizione appartiene ad

di

S.

///S

///PVIT
///VE

TITVLI CLEMENTIS VI IDVS APR REGIA COHLI BIANDA

BENIGNA SEMOTA PRVDENS

MANET

///A

///VIGNAMQVE TVMVLO aVIESCIT


Domino

DONATI QVI SEBVRA ///AIORE AD NIMFA


//OCVS
IN

LINTEARIVS BISOMV

PRAESTANTE RESVRGET

XXVIIII

ET FECIT MECVM ANN III ET MENSES X QVAEIBET IN PACEM FF LL ANTONIO ET SYA GRIO VV ce DEPOSITA X KAL NOB W A
.

j^^

(Busto di donna)

(An. 381).

importante perch

ci

mostra un esempio

dell'

uso dalla

vera croce in una iscrizione del iv secolo.

ocucoopoc roc ex GIPHNH '^


MIRAE

Il^nocentiae

PVLCRlTYdinis

///M

HAERMOG^m V NEOFIT BE'^emerens


.
.

QVI VIXIT D V IN PAC CyRIACETl QVA


///NICO

VII

{')

///AN XXVIII. DP-XV;//

(3)

(i) Ricorda

il

sepolcro bisomo di un taie Donato che avea

il

suo

negozio nella Subura, nel luogo detto ad Nimphas.


(2) ()

Virgo neophita benemerens.


di

Questo nome

Ciriaca, che quello dlia santa proprietaria

del luogo, frquente in questo cimitero.

3IO

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


la

In un piccolo frcimmento vi

parola

MONOSOMVS,

espressione assai rara che indica un sepolcro fatto per un solo

cadavere.

Ecco

infine

un elenco

di

altre

principali iscrizioni dello

stesso cimitero, ora conservate altrove.

VIESCIT IN PAce ID

PRAETEXTATA
r^ VII

VIRGO SACRA DEPoiTA D

AVG

CONS

< RVstiCI

ET OLYBRI

(An. 464).

Proviene pure da questo cimitero


di

il

bellissimo

monumento

un' altra vergine,

ora custodito nel

museo

del Laterano.

de Rossi dimostr, da questa e da altre iscrizioni, che bisogna riconoscere nel cimitero di Ciriaca un sepolcreto coIl

mune
si

di vergini cristiane del iv e del

v secolo

(').

questo

coUega anche l'arcosolio con pitture che gi

fu descritto, e

forse anche la

memoria

dlia vestale convertita al cristiane-

(i) Bull.

1863.

CIMITERO DI
simo di cui io indicai l' nel Foro Romano (').

S.

LORENZO

1 I

iscrizione cancellata nelTatrio di

Vcsta

Una
denti di

iscrizione, conservata
la

nel

chiostro del

monastero,

ricorda che

vendita di un sepolcro era stata fatta dai discen a

un fossore

fossoris discendentibus

AVR EXSV PERANTIVS

COSTAT

i\IE

EMISSE A FO SSORIS DISC INDENTIB


In un rcente scavo
ricordato
il

si

trov

la

seguente, ove forse era


:

natale del martire san

Lorenzo

Locus

FAVSTINIANI ET SORICES
IN

qucm
Skncii

comparavERY^T RECESIT
Laurenti

NATALE

PAGE
Napoli
e

La seguente
invocazione
al

sta ora nel inuseo di

contiene una

martire stesso

/'/EMERENTI.IN.PACE'Q.VE'VIXIT'ANNIS'XXX.MESIS.SE///
/

'/KAL SEPTENBRIS SANCTE LAVRENTI S VSCEPTA

HABETO ANIMOT

eiliS

(?)

Nel museo Lateranense trovansi queste

altre

ffi^

LVCILLA IN PAGE

DEP EVSEBI KAL SEP RVFINO ET EV SEVIO GONSS


XI

QVI VIXIT AN PM
XXIII
(An. 347).

(i) V.

il

RUCCHi, La
n.

vestale

mio Forum Romain, nuova edizione del 1902. Cfr. O. Macristiana, ecc. nel Nuovo Bull, di arch. crist. 1S99,

3-4, pag.

199 e segg.

T2

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

WllllN NOMINE-DEI-IN P

MII^XXIII 'NO

DECESIT

CON PARENTES

TITRES-HIC-CAPVT-AOCAPVT

IN DEO INNOFITO BENE MERENTI Q.VI VIXIT AN XXVI M V D IIII DEC III NON

AEQ.VITIO

AVG
:

Si notino

le

importanti formole dogmatiche

In

nomine

Dei,

In

Deo

Christo ,

In Christo

Deo

Le seguenti sono da rimarcarsi per


FAVSTINE COIVGI MERENTI OVE
IVS SACERDOS REMISET Q.VE///
BI
PI///

espressioni singolari:

ET AXKOS XXXVI MESES V


DIES

PATER FILIO SILBINIANO BENEMERENTI IN PAGE dVI ABET DEPOSSIONE BRVMIS

XXV
IVLIANICE Q.VE VICXIT ANNIS

BENEMERENTI CONIVS

XOMEN IZOPIRVS CVM aVE VIX ANN Vlin DVLCIS


VALE
SERONTIO PEREGRINO BENEMERITO DVLCISSIMO

XL

IN

PAGE MECVM

AArnioc niCTOC n iphnh

NVTRITORI VALEKS QVI VIXIT IN PAGE ANNOS XXVIII DECESSIT DIE BENERIS III KAL DECEN

y^
IN

PAVLINO NEOFITO
Q.VI

PAGE

VIXIT ANOS

VIII

CIMITERO DI
ANIMA DVLCI5
IN

S.

LORENZO

313

COMPARABILl FILIO aVIXIT ANNIS XVII NON MHRITVS VITA REDDIT IN PAGE DOMINI

LAVRENTIA MELIS DVL CIOR aVIESCE 0' IN pace

Fino ad ora
offre di

la

visita

del cimitero

sotterranco

null' altro

specialmcnte rimarchevole; e perci possiamo recarci


la

ad osservare

prossima basilica dedicata


di

al

martire

illustre.

La
vano
le

basilica

S.

Lorenzo

fu eretta

da Costantino ed

era al piano stesso dlia cripta del santo levita, corne lo progallerie che

giungono

fin

dietro
alto e

il

monumento
di
li

di

Pio IX. L' ingresso era posto pi in


scala (').

partiva

una
il

questa basilica appartengono


si

le

tre

navate ed

matroneo che
che
le

vedono

nella chiesa inferiore;


alla

sembra per
Lorenzo sieno
il

due colonne pi vicine

tomba

di S.

State aggiunte pi tardi. Sul sepolcro fu eretto l'altare

cui

Antica medaglia

di

devozione (iv o v secolo)

II

martirio di S. Lorenzo -

L' altare sul sepolcro di S. Lorenzo.

disegno pu ricavarsi da una medaglia

di

devozione del

iv

o V secolo,
rovescio

la

quale attesta anche l'antichit dlia tradizione

del martirio dlia graticola, che ivi vedesi rappresentato nel


(^).

Innanzi

l'

altare, e

forse

nella stessa
in

transenna,

ioveva esser posta l'iscrizione damasiana


tire

onore del mar-

eponimo:

(1) L' ingresso corrispondeva sopra

il

luogo ove trovasi

il

sarcofago

di Pio IX.
(2) Cf.

DE Rossi,

Bull.

1869, pag. 33 seg.

314

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

VERBERA CARNIFICES FLAMMAS TORMENTA CATENAS VINCERE LAVRENTI SOLA FIDES POTVIT HAEC DAMASVS CVMVLAT SVPPLEX ALTARIA DONIS MARTYRIS EGREGIVM SVSPICIENS MERITVM (')
Avanti a questo altare doveva esservi una piccola confessione corrispondente
e ci
al

posto prcise dlia tomba del santo;

sembra
fa,

potersi ricavare da
si

tempo
luogo:

nella quale

parla di

una iscrizione scoperta poco un sepolcro comprato presso

r altare di S. Lorenzo alla destra di chi discendeva in quel

EVRIALVS V H CONPA RAVIT LOCVM SIVI SE VIVO AD MESA BEATI MARTYRIS LAVRENTI DIS CINDENTIB IN CRIPTA PAR TE DEXTRA DE FOSSORE
FL
.

/CI

ipsivs
.

un KAL MAIAS FL STILICO NE SECVNDO CONSS C)


DIE

(An. 405).

Il

ricordo di questa cripta sotterranea


il

pu mettersi
si

in rei

lazione con

passo del Liber pontificaJis ove

indicnno
S.

gradini ivi
rentii fecit

fatti dal

papa Silvestro

et

usque ad corpus

Lau-

gradus ascensionis
primitiva era
la

et

descensionis .
piccola; e siccome
si

La

basilica

assai

non
do-

era sufficiente a contenere


vette costruire, nel

moltitudine dei fedeli,

v secolo, una seconda


III
;

chiesa, la quale

dovuta

al

papa Sisto

(432). La nuova basilica fu chia1'

mata
(i)

basilica

maior

mentre

antica

conserva
questa

la

deno-

Non
Essa

si

ritrovato alcun

frammento

di

iscrizione;

ma

essa trascritta nelle Sillo^i cpigrafich.


(2)
fu

pubblicata ed illustrata da

me
si

nel Kiiovo Bull. 1900, n. 1-2.

Questa importante
renzo

iscrizione stata affissa alla parete dlia basilica pridall' antica

mitiva a destra di chi

porta

avvicina all'altare

di S.

Lo-

CIMITERO DI
minazione
di

S.

LORENZO

315

di basilica

ad corpus. La basilica maggiore era


l'

livello

SLiperiore,

aveva

ingresso sulla via Tiburtina ed

era orientata in senso opposto alla basilic^ primitiva.

Nel V sccolo
corpus

tre

papi

furono sepolti nella basilica

ad

Zosimo (418),
il

Sisto III (440) ed Ilario (467).


di

Fu

riconosciuto
dlie

posto dei loro sepolcri nelle tre nicchie

fondo,

IX; esse erano decorate da pitture. Credesi che quella di mezzo apparteiiesse a Sisto III. Il de Rossi riconobbe in un frammento del museo Lateranense iscrizione che dovea stare sulla tomba
quali

una

occupata

dal

sepolcro

di

Pio

l'

del papa

Zosimo,

il

quale morl nel giorno di Natale:


(')

NATALl VENERam/o advenienTEQyE SACRATO


Nel
VI secolo
il

papa Pelagio

II

restaura

la

basilica

in

occasione dlia traslazione del corpo di santo Stefano da Costantinopoli a

Roma;

egli

probabilmente

vi

aggiunse
1'

le

due

ultime colonne, orn di musaici l'abside e


In questo musai co
5.

arco
S.

trionfale.

rappresentato

il

Sahatore,

Pietro e

Paolo, S. Loreii^o, S. Ippolito e Pelagio

IL

L' iscrizione di Pelagio conservata nelle SiUogi, e qui ri-

prodotta, ricorda l'invasione

dei

Longobardi

DEMOVIT DOMINVS TENEBRAS VT LVCE CREATA HIS aVOMDAM LATEBRIS SIC MODO FVLGOR INEST ANGVSTOS ADITVS VENERABILE CORPVS HABEBAT HIC VBI NVNC POPVLOS LARGIOR AVLA CAPIT ERVTA PLANITIES PATVIT SVB MONTE RECISO ESTQ.VE REMOTA GRAVI MOLE RVINA MINAX PRAE5VLE PELAGIO MARTYR LAVREMTIVS OLIM TEMPLA SIBI STATVIT TAM PRETIOSA DAKI MIRA FIDES GLADIOS HOSTILES INTER ET IRAS PONTIFICEM MERITIS HAEC CELEBRASSE SVIS TV MODO SANCTORVM CVI CRESCERE CONSTAT HONORES FAC SVB PAGE COLI TECTA DICATA TIBI
.

(i)

Cfr. Bull.

1871, pag. 23 seg.

Marucchi, Guida

del

museo

cri-

sliano Laleraueusc, pag.

205-204.

3l6
La
tirio

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


fine dell' epigrafe scritta nell' arco fa allusione
al

mar-

di

san Lorenzo

xMARTYRIVM FLAMMIS OLIM LEVITA SVBISTI IVRE TVIS TEMPLIS LVX VENERANDA REDIT
Le due
le

basiliche restarono
le riani

separate fino

al

xiii

secolo,

allorquando Onorio III

(121 8); egli distrusse allora


presbyterium. Taie rinnoil

due absidi

e fece dlia basilica Costantiniana la confessione

dlia chiesa di Sisto III,

alzando

il

vazione fu compiuta sotto Alessandro IV, verso

1254, sei

conde che ricorda una


sedili
tolti

iscrizione lavori

scolpita
si

a destra sopra

del clero. Per questi


dal
si

adoperarono dei marmi

prossimo

cimitero: e cosi
di

neirambone
di

dell'

Evan-

gelio

vede l'iscrizione
e l'altra

un

VICTOR PRESB TITVLI


un
pittore:

NICOMEDIS
Intorno

purenotevole

LOCVSsecolo

PRISCI-PICTORIS.
alla basilica all'aria
si

venne formando

fin dal iv

un vasto cimitero
parlano
il

aperta con piccoli orator, dei quali

Liber pontijicalis e gVIinerari. Nei lavori eseguiti


si

sotto Pio IX,

trovarono numerosi frammenti


a

di sarcofagi
alla

e di iscrizioni appartenenti
basilica,
lica

questo cimitero esteriore o

de' quaii molti


altri

furono murati nelle pareti dlia basitrasferiti al

Costantiniana,

museo
il

del Laterano o al
di

Campidoglio. Al Campidoglio vedesi


il

sarcofago

Licenzio,
.

clbre discepolo di sant'Agostino coll' iscrizione:

DEPOSITVS LICENTIVS V C VIII IDVS NOBENBRES ARCADIO AVG VI ET ANICIO PROBO V C CONSVLIBVS

(An. 406).

Al Laterano trovasi

il

frammento
il

dell' iscrizione

del ve-

scovo Leone, deposto, secondo

Liber pontificalis ('),

nell'

ora-

torio di S. Stefano, vicino alla basilica di S. Lorenzo.

(i) In

Vila

Hadriaui

I.

CIMITERO DI

S.

LORENZO

317

L' iiitero tcsto stato coiiservato dalla Sylloge Centulensis ('):

PSALLERE ET IN POPVLIS VOLVI UodulauU PROFE/a SIC MERVI PLI-BEM CRISTl RETI^ERE SACERDOS HVNC MIHI COMPOVIT TVMVLVM LAVRENTIA CONIVNX MORIBi APTA MEIS SEMPER VENERANDA FIDELIS INVIDIA INFELIX TANDEM COMPRESSA QVIESCET OCTOGINTA LEO TRANSCENDIT EPISCoPVS ANNOj DEP DIE PRID IDVS MARTIAS

questo vescovo del secolo iv che non in propriamente

martire,

ma

che probabilmente ebbe a

soffrire per la fede nella

persecuzione ariana, fu dedicato un oratorio.

E da

notarsi pure,

nella parre destra dlia basilica Costantiniana, l'iscrizione di

Sabino (v secolo),

il

quale essendo arcidiacono corne san Loil

renzo, voile essere sepolto sotto


cosi

portico dlia chiesa e die'

una severa lezione

coloro che, per devozione indiscreta,


di

cercavano ad ogni
martiri,

modo

aver tomba accanto a quelle dei


di

poco curandosi poi

imitarne

le

virt:

SEPVLCRVM SABINI ARCHIDIACONI ALTARIS PRIMVS PER TEMPORA MVLTA MINISTER ELEGI SANCTl ^ lANITOR ESSE LOCI
.

NAM.TERRAM.REPETENS.QVA.NOSTRA.PROBATVR.ORIGO HIC TVMVLOR MVTA 0* MEMBRA SABINVS HVMO NIL IVVAT IMO GRAVAT TVMVLIS HAERERE PIORVM SANCTORVM MERITIS ^ OPTIMA VITA PROPE EST CORPORE NON OPVS EST- ANIMA-TENDAMVS -AD ILLOS QVAE.BENE-SALVA.POTEST ST CORPORIS ESSE-SALVS Ast ego QVI VOCE PSALMOS MODVLATVS ET ARTE D/wRSIS CECINI ^ VERBA SACRATA SONIS Corporii HIC POSVI SEDES IN LIMINE PRIMO ADESSE CITO Surgendi TEMPVS 0* CERTVS lam tonal angelko r<;SONANS TVBA COELITw^ oic Et vocal ul scandant CASTRA SVPEra pics Al lu Latirenli maRTYR LEVITa Sabinum Levitam angdicis mVNC Q.VOQ.t; iunge choris

(i)

De

Rossi, Inscript,

christ. II,

pag. 93, 106; Bull. 1864, pag. 54-56.

3l8

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Presso questa bella iscrizione se ne conserva un'altra lunga

ed assai importante. Vi nominata una Ciriaca (omonima


alla

santa proprietaria del luogo) e vi


si

si

legge

la bella frase

ove

dichiara che
:

martiri erano

tenuti

come

avvocati

presso Dio
I I I

I
.

CVIQVE PRO VITAE SVAE TESTIMONIO APVD DEVM ET CHRISTVM SANCTI


. . .

MARTYRES ERVNT ADVOCATI

Ed
in

appunto

il

concetto

di

questa

intercessione

dei

santi presso la divina misericordia che noi

vediamo espresso
il

moite pitture

cimiteriali, in cui

si

rappresento

defunto

fra

due
di

santi o che viene da essi presentato al tribunale di Cristo.

Nel sepolcro di un illustre personaggio, probabilmente un vescovo, Pio IX stesso raccolse con le sue mani una

croce d'oro, sulla quale incisa questa iscrizione:

CRVX EST VITA MIHI MORS INIMICE

TIBI

Al prsente essa conservata nel museo sacro dlia biblioteca Vaticana (').
Infine veggonsi nella basilica alcune iscrizioni del

medio
un gio-

evo;

tra queste

assai

rimarchevole quella relativa ad alcuni


cita
i

congiunti di papa Giovanni XII, che

nomi

di

vane parente del papa, Landolfo, e


rozia.

della clbre senatrix

Ma-

Questa

iscrizione fu illustrata

dottamente dal de Rossi


pochissime che
ci

nel citato BuJlettino, ed


di queir

una

dlie

restano
si

oscuro periodo storico del x secolo. Finalmente

osserva sopra un pilastro una iscrizione dipinta in versi leonini,

che ricorda

le reliquie

dei martiri conservate in questo


il

luogo, ove per errore stato aggiunto anche


lagio II

nome

di

Pe-

C):
DE Rossi, Bull 1863, pag. 31-38.
i88ij pag. 86 seg.

(i) Cfr, (2)

Cfr. BuU.

CIMITERO DI
qi

S.

LORENZO

319

COXTINET HOC TEPLV SCOR CORPORA PLVRA A QBS AVXILIV SVPPLEX HC POSCERE CVRA CV XISTO lACET HIC LAVRETIVS IGNE CREMATVS ET PTOMARTIR STEPHANVS LEVI TA BEATVS POST HOS IPOLITVS COLLIS RE LIGATVS EQ.VORVM CVM NVTRICE SVA CVM CVNC TA PLEBE SVORVM ROMANVS MILEX TRIPHOMIA VIRGO CIRILLA ET aVADRAGINTA Q.VOS PASSIO CONTINET ILLA IVSTINVSQ. SACER DEFVNCTOS

dVI TVMVLABAT CIRIACE VIDVA QVE SCS

CLAM RECREABAT CVIVS MATRONE FVIT HEC POSSESSIO CARA IPSIVS NOMEN SPECIALITER OPTINET ARA MARTIR IRENEVS QVI TECVM

MARTIR ABVNDI DECEDENS SPREVIT FALLACIS GAVDIA MVNDI YLARVS ET ZOSIMVS PELAGIVS HC RETINENTVR TERTIVS ET XISTVS CV MVLTIS QVI RETICENTVR

Con

taie

memoria

dei martiri locali, trascritta nell'et di

mezzo, porr termine

a questi brevi cenni del cimitero di S.

Lo-

renzo, sul quale vi sarebbero ancora da fare moite altre ricerche;

320
e

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


affiiich
i

chiudo facendo voti


i

lavori di sterro e di
dissi,

siste-

mazione,

quali

salvarono,
alla

corne

questo

venerando

ipogeo gi condannato
e
ci

distruzione, possano continuarsi,

permettano

di collegarne le varie regioni e di farne

una

pianta gnrale ed una descrizione accurata.

II.

Cimitero di S. Ippolito.
si

Il

cimitero di S. Ippolito

svolge a sinistra dlia via Tila

burtina, sotto la vigna Gori, ora Caetani; e

sua posizione

suUa via Tiburtina pu


questo cimitero e

stabilirsi

con

le

testimonianze riunite
Il

degli Itincrari, e del MartiroJogio Geronimiaiw.


vi lesse

Bosio visit

una

iscrizione importantissima che

nominava

il

martire locale:
(');

REFRIGERI TIBI
il

DOMNVS
com-

IPOLITVS///
mise l'errore

per non ne tenne

debito conto e

di credere,

con tutto

ci,

questo sotterraneo una

parte del cimitero di Ciriaca,

I
sant' Ippolito,

Oscurissima
martiri di questo

la.

storia
:

di

Vi furono

tre

nome
;

un
vi

prte e dottore, un vescovo di

Porto, un soldato (^)

una grande confusione intorno


Prudenzio ed

a questo personaggio negli Aiti, nei versi di

anche nella iscrizione


su cui
di
il

di san

Damaso.

Gli scavi del cimitero

de Rossi contava molto par chiarire questo punto

storia,

non misero
si

alla luce

documenti

atti

a risolvere

il

problema.

Nel secolo xvi


servata ora nel
del

rinvenne

tra le

rovine dlia vigna sovra-

stante a questo cimitero la clbre statua di 5. Ippolito, con-

museo

del Laterano, su cui incisa la data

primo anno d'Alessandro Severo (222). questa cenamente la statua del dottore, perch il catalogo dlie sue opre

inciso sul piedistallo insieme al ciclo pasquale da lui stabilito.

Ed

noto che taie

computo fu'poco dopo abbandonato.


la esattezza dlia

Taie scoperta conferma

denominazione del

(i)

(2) Cf.

Rom. sott. III, 41. Marucchi, Elm.

'arch. chrt.

Notions gnraUs, pag. 49.

1^.

CIMITERO DI
luogo e
il

S.

IPPOLITO
ivi

321

ci

mostra che

il

martire

venerato dovette esscre

dottore del
Il

secolo.

monumento
il

storico pi insigne riguardo a sant' Ippostare in questo cimitero

lito

carme damasiano che dovea

Statua di S. Ippolito (museo Lateranense).

il

cui testo era perduto.


di

Il

de Rossi ebbe a ritrovarlo

in

un

manoscritto

Pietroburgo, e lo pubblic con un dotto

com-

mento mento
(i)

(')

alcuni frammenti ne furono poi scoperti nel pavi-

dlia basilica di S.

Giovanni

in

Liuerano, e vennero

BiiU.

di arch.

crist.

1881, pag. 26-55.

Guida Calacomhe romane.

32 2
rianiti
tali

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


neU'aanesso chiostro dove sono tuttora
la
visibili (').

Ecco

frammenti con

restituzione ricavata dal codice:

Hippolytus fertur

Preshyter in schism.\

PREMEREXT Cum IVSSA tyranni SEMPER MANSISSE NOfa/i


SECVIT P/A VISCERA MA/ru

Tempore quo gladiuS

Datolus Christo pderet cutn


Quaesisset populus

REGNA

PlOnim
posset

ubinam ^rocEDERE

Catholicam dixisse fidem sequeraitur ul omtus


Sic noster meruit confessus

martyr ut

esset

Haec audita refeRT DAMasus probat omnia

Christus

Qui

si

accenna ad un episodio dlia persecuzione


nella quale Ippolito che

di

Va-

leriano (258),

prima era caduto in

eresia, torn alla fede cattolica e

mori martire. Vi per da


egli del resto

notare che
ai

Damaso

qui narra sempliceraente ci che dicevasi

suoi giorni intorno a taie episodio di cui


garantisce

non

Tesattezza:
.

Haec audita

refert

Damasus,

probat omnia Christus

Questa iscrizione
qua'e,

fu letta, senza dubbio, da Prudenzio,


il

il

avendo

visitato

ciraitero di S. Ippolito

alla

fine del

IV secolo o al principio del v, ce ne

ne ha lasciato una par-

ticolareggiata e bellissima descrizione che or ora riportero (^).


Il

poeta indicando una pittura dlia cripra, narra


sant' Ippolito trascinato

il

martirio

di

da

cavalli

furiosi;

ma

potrebbe
altro

anche ammettersi che questa pittura rappresentasse un


Ippolito, forse
il

soldato, sepolto pure in questo cimitero e


il

gi confuso con

dottore

(^).

Nel marzo 1881, il compianto Armellini ed io facemmo dlie lunghe esplorazioni in questo cimitero. Da una frana pe-

netrammo

fino ad

una abside, ove erano

dei graffiti di pelle-

(i) V.

miei Elm. d'arch.

chrt.:

Les Basiliques, pjg. 97.

(2) Peristeph.

hymn. XL

(P. L. X,

(3)

Sopra

taie questione,

col. 530 segg.). che ancora assai oscura,

cf.

Dcchesne,

Lis

oricrines

chrt.

XX.

'

CIMITERO DI
grini latini, greci e longobardi,

S.

IPPOLITO

323
un

quali graffiti indicavano


la cripta

luogo venerato, molto probabilmente

storica.

Cripta storica di S. Ippolito.

Gli scavi infatti ivi compiuti subito

dopo (1882-85)

feri-

cero ritrovare una piccola basilica sotterranea, che fu poi

conosciuta per quella

di

S.

Ippolito.

324
Fino
ingresso
nose,
si

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


a

moderno
a

quest'anno (1902) si accedeva al cimitero da un e dopo aver percorso moite gallerie rovi-

giungeva ad un foropraticato nell'abside (v.pag. prcc);


questo importante

onde r accesso
ed
altri

monumento
di

era difficile

ed incomodo ed esso non era quasi mai visitato.


ostacoli

Ma

le

frane

indussero

la

Commissione

Archeologia

sacra a supprimera questo ingresso e riaprire l'antico, attiguo


alla

basilica; e

cosi nel

mese

di aprile
al

1902, con solenni fun-

zioni,

fu inaugurata ed

aperta

pubblico questa cripta ve-

neranda.

Appena
fondo
qui
la
al

si

scende da questo antico accesso teste


si

ristabilito,

per entrare nel sotterraneo

vede una specie

di vestibolo, in

quale

si

scorge

1'

antica porta d' ingresso in

opra
di

laterizia,
si

fiancheggiata da

due colonne pure


e la

in

mattoni;

pntra nella grande cripta storica del martire, che ha


di

forma

una vera chiesa

quale, bench mutata da

posteriori restauri, corrisponde ancora assai

bene
da

alla

descri-

zione fattane dal principe dei poeti

cristiani,

Prudenzio,

nel IV secolo. Dessa tanto importante che, per essere l'unica


antica descrizione particolareggiata dlie
io

catacombe romane,
di riferirla qui

credo far cosa grata ed utile

ai lettori

per

intiero,

con alcune note;

in tal

modo

potr leggersi sul posto,

con grande vantaggio, nella

visita di

questo cimitero.

De sancto Hippolyto, ad Valerianum episcopum


Innumeros cineres sanctorum Romula
in

(').

urbe

Vidimus, o Christo Valriane sacer.


Incisos tumulis titulos, tu singula quaeris

Xomina:

difficile

est,

ut replicare

queam.
deos.

Tantos iustorurn populos furor impius hausit,

Cum
Plurima

coleret patries Troia


litterulis

Roma

signata sepulcra loquuntur,

Martyris aut nomen, aut

epigramma

aliquod.

Sont

et

multa tamen, tacitas claudentia turbas


significant

Marmora, quae solum


Prudentius,

numerum,

(i)

Pcristephanoii,

hvmn. XI.

CIMITERO Dl

S.

IPPOLITO

325

Quanta virum iaceant congestis corpora accrvis Nosse licet, quorum nomina nuUa legas. Sexaginta iHic, defossas mole sub una,
Relliquias inemini

me

didicisse

hominum:

Quorum

solus habet comperta vocabula Christus,

Utpote quos propriae iunxit amicitiae

Haec dum

lustro oculis, et sicubi forte latenteis

Rerum

Invenio Hippolytum, qui

veterum per monumenta sequor: quondam schisma Novati Presbyter attigerat, nostra sequenda negans ('),
apices,

Usque ad martyrii provectum


Lucida sanguinei praemia

insigne, tuiisse
supplicii.

Nec mirere senem Munere ditatum

perversi dogmatis, olim


catholicae
fidei.

iam vesano victor raperetur ab hoste, Exsultante anima carnis ad cxitium, Plebis amore suae multis comitantibus ibat,
Consultus,

Cum

quaenam

secta foret melior,

Respondit

Fugite, o miseri, exsecranda Novati

Schismata: catholicis reddite vos populis.

Una

tdes vigeat, prisco

quae condita templo

est:

Quam
Quae

Paulus

retinet,

quamque cathedra
:

Ptri.

docui, docuisse piget venerabile martyr Cerno, quod a cultu rebar abesse Dei .

His ubi detorsit laevo de tramite plebem,

Monstravitque sequi, qua via dextra vocat,

Seque ducem

recti spretis

anfractibus

idem

Praebuit, erroris qui prius auctor erat.


Sistitur insano rectori, christicolas tune

Ostia vexanti per Tiberina viros.


Illo

namque

die

Roma

secesserat, ipsos

Peste suburbanos ut quateret populos.

Non

contentus

humum,

celsae intra

moenia Romae,

Tingere iustorum caedlbus assiduis.


laniculura

cum iam madidum,

fora, rostra,
(2)
;

Suburam

Cerneret eluvie sanguinis affluere

(i)
lito sul

Questa
punto
il

la tradizione dell'eresia e dlia conversione di Ippo-

di

andare

al

martirio, tradizione che riferita dal

damasiano,
visitato

quale trovavasi

gi

in

questo

cimitcro

carme quando esso fu

da Prudenzio.

(2) Si

leriano, al

accenna nei seguenti versi alla ferocia dclla persecuzione di Vagrande numro dei martiri allora immolati ed ai loro supplizi.

326

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Protulerat rabiem Tyrrheni ad litoris oram,

Q_uaeque loca aequoreus proxima portus habet.


Inter carnifices, et constipata sedebat
Officia,

exstructo celsior in solio.


fidei,

Discipulos
Idolis,

detestandique rebelleis

ardebat dedere perfidiae.


situ stare

Carcereo crinita

agmina contra

lusserat, horrendis excrucianda modis.

Inde catenarum tractus, hinc lorea flagra


Stridere, virgarum concrepitare fragor.

Ungula

fixa

cavis costarum cratibus altos


et lacerare iecur.

Pandere secessus

Ac iam

lassatis

index tortoribus ibat

In furias, cassa cognitione fremens.

Nullus enim Christi ex famulis per tanta repertus


Supplicia, auderet qui vitiare

animam.
morte
agito.

Inde furens quaesitor

ait:

Iam, tortor, ab unco

Desine:

si

vana

est quaestio,

Huic abscinde caput, crux istum


Viventeisque oculos offerat

tollat in auras,

alitibus.

Hos rpe

praecipites, et vinctos coniice in

ignem

Sit pvra,

quae multos devoret una

reos.

En

tibi

quos properes

rimosae imponere cvmbae,


freti.

Pellere et in medii stagna profunda

Quos

ubi susceptos

rapidum malesuta per aequor

Vexerit, et tumidis caesa lavarit aquis:

Dissociata putrem laxent tabulata carinam,

Conceptumque bibant undique naufragium. Squamea coenoso praestabit ventre sepulcrum,


Bellua consumtis cruda cadaveribus
.

Haec

persultanti,

celsum subito ante tribunal

Offertur senior nexibus implicitus.


Stipati

circum iuvenes clamore fremebant,


christicolis esse caput populis.

Ipsum

Si foret extinctum propere caput,

omnia vulgi
deis.

Pectora Romanis sponte sacranda


Inventa, exemplo que trpident
Ille

Insolitum lethi poscunt genus, et nova poena est


alii.

supinata residens cervice quis

inquit,

Dicitur? Affirmant dicier Hippolytum.

Ergo

sit

Hippolytus, quatiat, turbetque iugaleis,


feris

Intereatque

dilaceratus equis

CIMITERO DI
Vix hacc
ille,

S.

IPPOLITO
freni

327

duo cogunt animalia,

Ignara, insueto subdere colla iugo.

Non

stabulis, blandive

manu

palpata magistri,
:

Impcriumque cquitis ante subacta pati Sed campestre vago nuper pecus e grege captum,

Quod pavor indomito


lamque

corde

feriiius agit,

reluctanteis sociarant vincula bigas,

Oraque discordi foedere nexuerant. Temonis vice funis inest, qui terga duorum
Dividit, et

mdius tangit utrumque

latus.

Deque iugo

in

lom;um

se post vestigia rtro

Protendens

traliitur, transit et ''ma

pedum.

Huius ad extremum, sequitur qua pulvere


:

summo

Cornipedum rcfugas orbita trita vias Crura viri innectit laqueus, nodoque tenaci Adstringit plantas, cumque rudente ligat. Postquam composito satis instruxere paratu, Martyris ad poenam, verbera, vincla, feras:
Instigant subitis clamoribus atque flagellis,
Iliaque infestis perfodiunt stimulis.

Ultima vox audita senis venerabilis haec

est:

Hi rapiunt

artus, tu

rpe, Christe,

animam

Prorumpunt

alacres, caeco et terrore feruntur,

Qua

sonus, atque tremor qua furor exagitant.

Incendit feritas, rapit impetus, et fragor urget:

Nec cursus volucer mobile


Per
silvas,

sentit onus.

per saxa ruunt: non ripa retardt

Fluminis, aut torrens oppositus cohibet.

Prosternunt saepes,

et

cuncta obstacula rumpunt:

Prona, fragosa petunt, ardua transiliunt.


Scissa minutatim labefacto corpore frusta,

Carpit spinigeris stirpibus hirtus ager.

Pars summis pendet scopulis, pars sentibus liaerct:


Parte rubent frondes, parte madesci humus.

Exemplar

sceleris paries habet illitus, in

quo

Multicolor fucus digerit


Picta super

omne

nefas.

Effigians tracti

tumulum species liquidis viget umbris, membra cruenta viri (').


vidi,

Rorantes saxorum apices

optime Papa,

Purpureasque notas vepribus impositas,

(i)

Qui

si

descrive la pittura del martirio che Prudenzio vide nel

nostro cimitero.

328

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Docta manus
Cernere
erat,

virideis imitando effingere

dumos

Luserat, et minio russeolam saniera.


ruptis

compagibus ordine nullo


situs.

Membra

per incertos sparsa iacere

Addiderat caros, gressu lacrimisque sequenteis,

Dvia qua fractum semita monstrat

iter.

Moerore
Ille

attoniti,

atque

ocu'.is

rimantibus ibant:
laceris.

Implebantque sinus visceribus


Canitiem molli confovet

caput nlveura complectitur, ac reverendam


in gremio.
et brachia, et ulnas,
legit.

Hic humeros, truncasque manus

Et genua, et crurum fragmina nuda


Palliolis

etiam bibulae siccantur arenae,

Ne

quis in infecto pulvere ros maneat.

Si quis et in sudibus recalenti adspergine sanguis


Insidet,

hune

omnem

spongia pressa rapit

(').

Nec iam densa

sacro quidquam de corpore silva

Obtinet, aut plenis fraudt ab exsequiis.

Cumque

recensitis constaret partibus, ille

Corporis integri, qui fuerat, numerus:

Nec purgata aliquid deberent avia Ex homine, extersis frondibus,


Metando
eligitur iuinulo locus
:

toto
et scopulis.

Ostia linquiint:
tentai cineres (^).

Roma placet, sanclos quae Haud prociil extrme ciilla ad


Mersa
lalebrosis crypta

pomeria vallo

latel foveis.

Htiius in occultum gradibus via

prona

reflexis

Ire per anfractus luce latente docet.

Primas namque fores summotenus

intrat hiatit,

llhistratque dies litnina vestibuli.

Inde, ubi progressa facii nigrescere visa

est

Nox
Quae

obscura, loci per specus

ambiguum,
teclis,

Occiirrunt caesis immissa foramina

iaciunt claros antra super radios.


recessus,
:

Ouamlibet ancipites lexanl bine inde

Arda
(i)

stib

umbrosis atria porticibus

importante questo passo che


devozione
il

attesta l'use degli antichi fedeli


martiri.
la

di raccogliere per

sangue dei
contiene

(2)

La parte

scritta in corsivo
la

descrizione del cimitero


al

sotterraneo di S. Ippolito,

quale corrisponde assai bene


subito

monumento,
i

quantunque esso abbia poi


restauri.

alcuni cambiamenti

per

posteriori

CIMITERO DI
Altamen
excisi

S.

IPPOLITO

329

snbUr cava viscera montis,

Crebra terebrato foniice lux pntrai.


Sic datur absentis per subterranea solis

Cernere fiih^orem, luminibusquc


Talihtis Hipplyti corpus

friii.

mamlalur
est

operlis,

Propter ubi apposHa


lla

ara dicata Deo.

sacramenti donatrix viensa, eademque


Custos ftda
siii

marlyris apposita,

Scrvat ad aeterui spein ludicis ossu sepulcro,


Pascit ilcin saiictis

Tbybricolas dapibus

(^).
:

Mira

loci pietas,

et

prointa precaulibus ara

Spes

hominum

placidu prospcrilate iuval.


et

Heic corruptelis animique

corporis aeger

Oravi

quoties stratus, opetn merui.


te,

Q.uod laetor reditu, quod

venerande sacerdos,

Complecti licitum
Hippolyto scio

est,

scribo

quod haec eadeni,


ciii

me

debere: Deus

Christus

Posse ddit, quod quis postuler annuere.


Ipsa, illas

animae exuvias quae continet

intus,

Aedicula, argento fulgurat ex solido.


Praefixit tabulas dives

manus aequore
obducere

laevi

Candenteis, recavum quale nitet spculum

Nec

Pariis contenta aditus

saxis,
(^).

Addidit ornando clara talenta operi

Mane

salutatum concurritur: omnis adort


(3).

Pubes: eunt, redeunt Solis adusque obitum


Conglobat
in

cuncum

Latios simul, ac peregrinos

Perniistim populos, relligionis amor.

Oscula perspicuo

figunt impressa
fletibus

mtallo:

Balsama defundunt:

ora rigant.

lam cum se rnovt decursis mensibus annus, Natalemque diem passio festa refert: Quanta putas studiis certantibus agmina cogi, duaeve celebrando vota coire Deo!
Urbs augusta suos vomit, effunditque Quirites.

Una

et patricios

ambitione

pari.

(i) Dell'altare che qui

si

descrive, resta ancora qualche traccia in-

nanzi

ail'

abside dlia basilica sotterraiiea.


edificio

(2)

ingresso
()

Qui sembra che si accenni ad un monumentale adorno di colonne.


Il

superiore o ad

un

poeta descrive

la

straordinaria affluenza dei devoti che accoril

revano

alla

tomba

del martire nel giorno dlia sua festa

15 agosto.

330

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Confondit plebeia phalanx urabonibus acquis

Discrimen procerum, praecipitante

fide.

Nec minus Albanis

acies se candida portis

Explicat, et longis ducitur ordinibus.

Exsultant fremitus variarum hinc inde viarum,

Indigena

et

Picens, plebs et Etrusca venit.


et altae

Concurrit Samnitis atrox habitator,

Campanus Capuae, iamque Nolanus adest. Quisque sua laetus cum coniuge, dukibus et cum
Pignoribus rapidum carpere gestit
iter.

Vix capiunt
Haeret

patul'

et in

populorum gaudia campi, mngnis densa cohors spatiis.


illud
est,

Angustum tamis Haud dubium

specus esse catervis,

Stat sed iuxta aliud,

ampla fauce licet paieat ('). quod tanta frequentia templum

Tune

adeat, cultu nobile regifico,

Parietibus celsum sublimibus, atque superba

Maiestate potens, muneribusque opulens

(').

Ordo columnarum geminus laquearia

tecti

Sustinet, auratis suppositus trabibus:

Adduntur graciles tecto breviore recessus, Qui laterum seriem iugiter exsinuent.

At medios

aperit tractus via latior

alti

Culminis, exsurgens editiore apice.

Fronte sub adversa, gradibus sublime tribunal


Tollitur, Antistes praedicat

unde Deum.
accipit undas,
in foribus,

Plena laboranteis aegre

domus

Arctaque confettis aestuat

Maternum pandens gremium, quo condat alumnos, Ac foveat fetos accumulata sinus. Si bene commemini, colit hune pulcherrima Roma
Idibus Augusti mensis, ut ipsa vocat
(3).

Prisco

more diem: quem te quoque, sancte magister, Annua festa inter denumerare velim.
feret hic

Crede salutigeros

venerantibus ortus,

Lucis honoratae praemia restituens.


Inter soUenneis Cypriani, vel

Chelidoni,

Eulaliaeque dies, currat

et iste tibi.

(i) (2)

Ed anche
Qui
Ai
si

ora pu riconoscersi questo vasto accesso

al

sotterraneo.

indica la basilica superiore o basilica maior, fatta appunto

per

comodo
(3)

dlia foUa dei devoti.


13 di

agosto indicato nei Martirologi

il

natale di S. Ippolito.

CIMITERO DI
Sic te pro populo, cuius

S.

IPPOLITO

33

tibi

crdita vita est,

Orantem Christus
Sic
tibi

audiat omnipotens.
ovili,

de pleno lupus excludatur


ulia

Agna nec
Sic

tuum capta gregem minuat. me gramineo remanentem denique campo, Sedulus aegrotam pastor ovem referas.

Sic

cum

lacteolis
et ipse

caulas compleveris agnis,

Raptus

sacro

sis

cornes Hippolyto,

Ed ora dopo aver

letto

questa bellissima descrizione del


secolo, entriamo nel cimi-

monumento
La
ed
il

qiiale esso era nel iv

tero per esaminarne lo stato prsente.


basilica sotterranea divisa in tre parti:

un doppio ve-

stibolo, Lina

navata oblunga, illuminata da un vasto lucernario,


separato dalla navata da due gradini, con in

santuario
l'abside.

fondo

Cominciamo
ail'

la

nostra visita dal vestibolo e


la

giungererao poi fino

abside ove era


si

tomba
alcuni

del martire.

Presse l'entrata, a destra,


di visitatori.

veggono

nomi

graffiti

AU'ingresso dlia
in

cripta, nella parre a sinistra, si

legge quest'altro graffito


esser questa
la

carattere corsivo; esso dimostra

cripta sepolcrale del clbre

martire:

IPPOLYTE IN MENTE///
PET/// ///EC/// OR///

Ippolyte, in

mente {haheas) Petrum peccatorem

(i).

Nella parete incontro sono collocate varie iscrizioni. Fra

queste notevole una epigrafe acrostica che ricorda


di

lavori

san

Damaso

e di

un prte

di

nome Leone;

e parla

anche

dello scisma d'Ursino e del trionfo del santo pontefice sopra


il

suo competitore:

LAETA DEO PLEBS SANCTA CANAT aVOD MOENIA CRESCVNT ET RENOVATA DOMVS MARTYRIS HippOUTl ORNAMENTA OPERIS SVRGVNT auctore DamhSO NATVS Q.VI ANTISTES SEDB Apostolicae INCLITA PACIFICIS FACTA EST haec aula iriumphis SERVATVRA DECVS PER PRIT Vam^K? fidem

HAEC OMNIA NOVA aVAEaVE VIDES LEo


(i)

preihyTEK

HORNAT

Cf.

DE Rossi, BnU. 1882, pag.

104.

s 3^

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


frase natus qui antistes sedis Apostolicae applicata

La
a san

Damaso

intressante

corne protesta contro

il

corn-

petitore Ursino.

E
cripta

probabile pertanto che


fossero

lavori di restauro dlia nostra


quell'

un ricordo
ebbe
la a

di

importante avvenimento
invasione dei Goti;
e vi

storico.

La
il

basilica

soffrir

molto
il

nell'

papa Vigilio

restauro verso

538

pose un'

iscri-

zione commemorativa dei suoi lavori, di cui vari frammenti

sono

collocati a fianco dlia prcdente. In essa


ai

si

accenna

ai

danni recati dai barbarl ed


curati dal prte

lavori ordinati dal pontefice e


il

Andra, forse

prte titolare dei

cimitero

Devastata

Priscum

ITERVM SVMMOTa plebi precantum PERDIDERANT ANTRA sacrata


niaRTYR

decus

Kec

iiia

iam

Hiiic tnuudo

POTERANT LVCEM MITTERE

venerande sepulcra

qua frucris
sed qiio

Lux tamen

ista

fVA EST Q.VAE NESCIT ficSERa

PerpeNO

CRESCAT NEC MINVA/r

/;aBE^

Kam

iiigra

nox

/RINVM STVPVIT PER spcCYLX


fremucrunl
Ula

LVMEN

AdmittuntOYE
Frustra

NOVVM CONCaya SAXA DIEM


AVSIBVS HOSTES
f

taRBARICIS

VENTA LOCVM SED MELIVS sphmUscit MARTYRIS AVLA AVCTOREMQVE gravant implA FACTA SWM PRAESVLE VIGILIO SVMFserunt ANTRA DECOREM PRESBYTERI ANDREAE CYRu PEREGIT OPVS
Foedaruntque

SACRVM

Inclyta

Senza dubbio

il

papa nei restauri mantenne

il

piano e

la
ri-

decorazione dlia cripta primitiva, perch quello che ora

mane

conforme
vi

alla

descrizione di Prudeiizio che

aveva

veduto r antica

basilica.
il

Nel secolo
con
il

cimitero di S. Ippolito avea

relazione

clbre titolo di

Pudente (chiesa di S.

Pudenziana).

Cio

attestato da

una

iscrizione che fu poi adoperata (nei

restauri forse dei papa Vigilio)

come

soglia dlia porta che

CIMITERO DI
dal

S.

IPPOLITO
alla

333

primo vestibolo esterno mette

parte interna del sot-

te rraneo:

4-

HIC REQ.V1ESCIT

IN

PACH

HILARVS

LICTOR TT PVDBNTIS
. .

(')

DEP

QVI VIXIT ANN PL M XXX qi IDVS IVL PC MABORTI V


.

(An. 528).

Proseguiamo ora ad osservare


raano in
esse
si

le

principali

iscrizioni

di

mano
:

che percorreremo
affisse.

le

varie parti dlia cripta ove

trovano
votivi

Vi sono subito da notare due fram)


e

menti
l'altro:

///T

'//M <

SOL VER ( votum solverunt SOLVIT (votum solvit ).


55"

In una
iscrizioni

parete

a sinistra

stato

riunito

un gruppo

di

consolari dlie quali ecco le pi importanti:

HICRE/// ICI! IN

PC ROMA///
III

XITAN/// XII MENSIS

DI///

KAL

SE///S

CONS

ALBhi///

(An. 345).

///ENEMERENTI ///ERECVNDVS ET
.

///AN

IIII

///FILIPPO

MEN II SALUE
.

(An. 348).

V KAL lAN
.
.

IN

pau
.

Ta/^NTINIANO

ET PL VICTORE
.

Conss

(An. 369).

benemeREliTl
vixiT
.

VRSICINO IN/// ANNIS P M L D X KA,


.

Valentiniano

AVG

IIII

ET NEOTERIO
.

conss

(An. 390J.

(1)

erroneamente

scritto

Udor invece

di hctor tituli Pmhutis.

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


///VNATIA
///XIT

SVSANNA Cq
ABITA

(clarissiraa puella?)

ANNIS Q,VINQ.VE
IVNIAS
TaiiANO

///NO DIES Q.VINQ.VE


///AL
Conss.
.

T C
.

ET

AVR SYMACO

(An. 591).

Le
tibi

iniziali

T C

S formano

la

bella preghiera:

Pax

cum

Sanctis :

///RENTI AE- BEMEMEREN/ N

PAGE OVae VIXIT ANNIS P M XXX V ANNOS SEPTEM DEPOSITA SEXT V KAL OCTOBRIS CONSS-FLAVI-STILICONIS-V.C-SECVNDO. CONSS

7T FECIT
.

CVM MARITO
.

SVo

(An. 405).

HOC TwMVLO lACET Q.VINTIANA FAMV/a


STI
.

Chri

QAE DEPOSITA EST POST COSSuLAtu Hon ORI VIII ET THEODOSI III VI NONAS IVLI///

Quest'ultima iscrizione appartiene all'anno 409, anno che precedette quelle della presa di Roina per opra di Alarico,
ne! quale

anno (410) non

vi

furono consoli riconosciuti in

occidente, salvo l'effimero Tertullo.

Nel centre

della basilica sotterranea

si

vede ancora uno

dei grandi lucernari che

sono

indicati da

Prudenzio nella sua

descrizione della nostra cripta.

Continuando ad osservare
pareti

la basilica, si

vedono

affisse aile

moite

altre iscrizioni.

destra quella di

un prte dello

stesso titolo di S.

Pudenziana.

LOCVS ROMVLI
PRESBYTERI TITVLI PVD TIANAE

CIMITERO DI
Al lato opposto:

S.

IPPOLITO

$35

t
rK
Pi vicino

GELASIVS GELASIE FIL SVE Q.VE VIXIT ANNIS


VIIII

IN

BENEMERENTI PAGE NON APL


osserva quest'altra
la

all'altare si

quale ricorda

un sepolcro che una


di S.

taie

Fausta acquist da un prte del litolo

Prassede:

HIC REdVIESCIT IN PAGE ARGVRIVS QVI VlXit

DEPS SVB D

III

NON MAIS GONS PROVINIV


(An. 595).

quem

locutn

compaRAVV FILIA EIVS FAVSTA A PRB TIT PRAXedis

Da

questa potrebbe ricavarsi che anche


stretta relazione

il

titolo di

Prassede,

che era in

con quello

di

Pudenziana, avesse
Altri

una qualche ingerenza su questo cimitero.


menti nominanopure due
.

due framtitoli:

preti, forse di questi

medesimi

LVBICVS PB PRIOR wXIT ANNVS PM XXXX K DEGEMB INDC III

)f:
////>SBYTERO
benemeREl^Tl
lllde?
.

IN

PAGE

VI

KAL
una

'^Ovcmbris

Di

fiancoall'altare notasi

bella iscrizione

damasiana che

pi tardi fu adoperata in costruzione nel gradino del presbiterio:

TIMOTEVS PRESBYTER
Essa fu posta ad uno sconosciuto prte
di

nome Timoteo,

che dovette essere un personaggio

assai ragguardevole.

^^6

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


affissi

Alla parre contigua sono

due grandi frammenti con

bellissime lettere damasiane, dai quali per

non

si

potuto fino

ad ora cavare alcun senso:

)VS PV-

coN^J
Siamo
cavata nel
giunti
cosl

innanzi

al

santuario, cio

ail'
il

abside

tiifo, rivestita d'

intonaco ed aperta dietro

sepolcro

primitivo del niartire.

Nel centre dei gradini innanzi air abside rimane ancora un avanzo deU'antico altare posto presso la tomba; di quelr altare cio che Prudenzio chiamo nell' inno riportato di sopra sacramenti donatrix mensa . Lateralmente a sinistra si vede una nicchia quadrata ove doveano collocarsi le lucerne
che
si

accendevano nel santuario

dalle quali

prendevasi

r olio per devozione.

io lessi per

Neir abside veggonsi graffiti degli antichi visitatori che il primo nel 1881, penetrando per la frana posteriore; questa scoperta dtermin lo scavo del monumento,
i

A
A

sinistra:

+
destra:

CRISAFIVSMENOR TEARIVALITVS PREP

()

FAX
BENE SERBVS D
Qui presso
si

affollarono

le

tombe

dei devoti

ad un
la

arcosolio collocato nei dintorni di questa cripta appartenne


bella iscrizione seguente:

DRACONTIVS PELAGIVS ET IVLIA ET ELIA ANTONINA PARAVERVNT SIBI LOCV AT IPPOLITV SVPER ARCOSOLIV PROPTER VNA

FILL\

(i) Tearivalitus praepositus ,

nome

barbarico.

CIMITERO DI
Quest'iscrizione, nella qualc
prato sopra un arcosolio presse
si

S.

IPPOLITO
parla di un sepolcro

2>Z7

si
il

comora

sepolcro

di S. Ippolito,

conserva nel museo Lateranense (N'III, 24). Aile iscrizioni gi ricordate sono anche da aggiungere
bolli
laterizi di

due

fabbriche cristiane trovati qui presso

CLAVDIANA

^
+
sono

DE STATIONE SVRRENTINI
Moite
in

gallerie poste dietro l'abside e parecchie laterali


di

gran parte spogliate e prive

monumenti importanti; ma
e tutto indica

altre

sonO
Vi

ostruite dalle rovine e meriterebbero di essere sca-

vate.

si

vede pure qualche cubicolo

che

il

sotterraneo doveva essere molto esteso.

Riporter finalraente altre due iscrizioni appartenenti all


stesso cimitero.

La prima stava vicino

ail'

antico ingresso ora chiuso

FORTVNATO
BAENEMERENTI IN PACEN QVI VIXIT ANNVS XLV

{rigura
vestila

virile

orante

M
.

II

di

penula

D V K M
Quest'altra fu da

con cappuccio).

me

rinvenuta neU'aprile 1902 rivolgendo


dlia basilichetta sotterranea e ri

una

pietra nel

pavimento

corda un taie

Aurelius Barba
il

soldato pretoriano. Essa

ora collocata presso

vestibolo:

VDI
///CV

XII

ET AVRELIAE

BARB///

QVE VIXIT AN XXVI MES VIIII DIES/// .4mRELIVS BARBAS VET AVGG NN X COHT

PRC///

///KARISSI

S B

M FECIT

Gli Itinerari ed

Martirologi segnalano ancora diversi

altri

martiri nel cimitero d' Ippolito; e facendo


Guida Catacombe romam.

uno scavo

regolare,
22

33^

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


memorie
dove
si

se ne troverebbero forse le

nei dintorni dlia cripta

principale presse

il

vestibolo,

scorgono

gli

accessi

ad

alcune grandiose gallerie laterali e ad alcune cappelle.


r'
^

Nel-

^-

'

l'-

*-

II!

J
'iiincrano di Sal:iboi!rg leggesi inatti di

quesn

:iltn

martiri:

Pervenies ad S. Ypolitum martyrem,qui requiescit sub terra alin cubiculo, et Concordia mulier eius martyr ante fores;
tre cubiculo S.

Triphonia regina

et

martyr, et Cyrilla

filia

CIMITERO DI
eius et martyr, qiuis

S.

IPPOLITO
interfecit

339
uxorem
ubi ipse
est
et
fi-

Meditus Decius

liam, et S. Genesius martyr .

ncl

De

lacis Ss.

Martyrum:

Sursum

in

monte,

basilica S.

Hippolyti
iacet...

est,

cum

familia sua tota

XVIII martyres
et

Ibi

Triphonia,

uxor Decii Caesaris


cordia et S.

et Cyrilla filia eius. Inter

utrasque Con-

Geneseus

multi

martyres

ibi

sunt.
di

Nulla
sua

sappiamo
figlia (').

dlia

Triphonia
c
il

uxor Decii

ne
il

Cirilla

Pi noto
si

martire S. Genesio,

clbre

com-

mediante che
deridere
i

fece battezzare sul teatro

stesso ove volea

cristiani e,

convertitosi istantaneamente, mori poi

martire. Egli fu qui sepolto ed in suo onore

venne

eretto

un

oratorio di cui

pu ancora riconoscersi

1'

abside

incorporata

nel casale dlia vigna a pochi passi di distanza dalT ingresso


del cimirero.

perato
sta

deplorevole che questo oratorio rimanga ancora adoal vile

uso

di

rimessa degli animali, e

la

Commissione
al

facendo

le

opportune pratiche per

restituirlo

culto.

Sopra

la cripta

principale dovette esservi pure

una grande
descrive,
la

basilica dedicata a S. Ippolito.

Prudenzio
di

infatti ci

come vedemmo, una basilica ornata cripta sotterranea non ne aveva ma


;

colonne, mentre

di

questa basilica non

si

potuto riconoscere alcun avanxo.

Paolo
di
tutti
i

I e

Leone IV fecero
la

trasportare in citt le reliquie


Il

martiri di questo cimitero.

racconto

di

queste

traslazioni
d'

conferma

distinzione di pi martiri col


si

nome
il

Ippolito; imperocch vi

dice che
/;/

Paolo

trasporto

prte Ippolito a S. Silvestro


sferi
a'

Capitc e che
altro

Leone IV

tra-

Ss.

Quattro Coron ati un

martire Ippolito con

tutta la sua famiglia (').

(i)
S.

Una
in

Maria

tarda memoria di questa santa vedesi nel sotterraneo di Cosmedin. V. i miei Elments, d'arcb. chrl.: Les basiliques,

pag. 272.
(2) V. Lih. poiitij.
I.

c.

CAPITOLO
I

VII

CIMITERI DELLA VIA

NOMENTANA

(")

LA
per

via

Xomentana

si

dirigeva verso

la citt di

Nomento

(oggi Mentana) ed usciva dal recinto


porta CoUina,
le

di

Servie Tullio

la

le cui

rovine furono ritrovate nel 1872,


l'attuale

ponendosi

fondamenta per
di

palazzo del Ministre

dlie Finanze.

Nel recinto
due

Aureliano

si

sostituirono alla porta Coilina


al

altre porte; la

porta Salaria che ancora rimane

primi-

tive SLio posto e la porta

evo, fu

Nomentana. Quest'ultima, nel medio chiamata porta di S. Agnese e pi tardi, cio nel pon

(i) Itinerario di Sal:(Jwurg:

Et postea vadis ad orientem quousque

pervenies ad S. Emerentianara martyrem quae pausat in ecclesia sursum


et duo martyres in spelunca deorsum Victor et Alexander. Deinde via Nomentana ad ecclesiam S. Agnae quae formosa est, in qua sola pausat et ipsam episcopus Honorius miro opre reparavit. De locis Ss. Martyrum: luxta viam Numentanam est S, Nicoraedes et iuxta eamdem viara basilica S. Agnes mirae pulchritudinis ubi ipsa corpore iacet, propeque ibi soror eius Emerentiana, in alia tamen basilica dormit. Ibi quoque singulari ecclesia Constantia Constantin! filia requiescit; san-

ctusque Alexander, S. Felicis, S. Papia, S. Victor et

alii

multi

ibi

dor-

miunt

>>.

Itinerario di Giiglielmo

di

Malmeshury

Quinta porta Nu-

Nicomedes presbyter et martyr, itemque via eodem modo viam S. Agnetis et ecclesia et corpus, in altra ecclesia S. Emerentiana et martyres Alexander, Flix, Papias. In septimo milliario eiusdem viae S. papa Alexander cum Eventio et Theodulo pansant. Itinerario d' Einsiedehi: In via Numentana foris murum in sinistra S. Agnes, in dextra S. Nicomedis . Vila Hadriani I: Ecclesiam beatae Agnetis martyris seu basilicam beatae Emerentianae, pariter et ecclesiam beati Nicomedis, sitam foris portam Numentanam,.., quae
mentana.
Ibi S.

dicitur, Iuxta

a priscis marcuerant temporibus, a novo renovavit.

Index

coemete-

riontm

libre

Mirahilium

Coemeterium sanctae Agnetis. (Coemeterium


ultima indicazione Coemeterium fontis
S. Ptri

fontis sancti Ptri) . Q.uesta

sta

neir indice immediatamente prima del Cimitero di Priscilla, perci


riferirsi

pu

benissimo

alla

via Salaria,

come

si

dira nel

capo seguente.

CIMITERO DI
tificato

S.

NICOMEDE
la

34 1
quale

di

Pio IV, venne sostituita dalla porta Pia,


a sinistra (per chi csce

trovasi

un poco pi
e gli altri

da

l'antica porta

Nomentana oggi murata.

Sulla via

Roma) delNomentana

gV Ithicrari
stiani:

di S.

(che

il

documcnti indicano quattro cimiteri criNicomede, di S. Agnese, il Cimitero Maggiore de Rossi chiam Ostriano ) e di S. Alessandro.
I.

Cimitero

di S.
il

Nicomede.

Il

cimitero di Nicomede,

pi vicino alla porta


villa

Nomenche ora
lo

tana, trovasi in quella

zona delT antica


Gnrale.
lui
Il

Patrizi

appartiene alla Banca


visit ('),

Bosio lo conobbe e
e

ma dopo
il

di

divenne inaccessibile;
si

soltanto

nel 1864, facendosi dei kvori nella suddetta villa,

scopri ca-

sualmente
il

suo ingresso ed una parte del sotterraneo che


(^).

de Rossi descrisse nel BuUettino


la

Finalmente, dopo molti


la

anni,

Commissione

di

Archeologia sacra ne ha ultimata

escavazione nel 1900 e 1901.

Secondo la tradizione riferita dai suoi ^4///, Nicomede era un tempo di Domiziano. Gli Atti dei Ss. Nereo ed Achillco, con quali primi sono uniti, pongono il suo martirio dopo l'esilio di Flavia Domitilla, per conseguenza dopo il 9^, e probabilmente sotto il regno di Nerva o di Traiano. Essi metprte del
i

tono
di

in relazione

Nicomede con
:

santa Petronilla e
egli

la sorella

laite

santa Felicola

dicono che

ebbe cura

di

sepcri-

pellire quest'ultirna sulla via

Ardeatina. Accusato corne


,

stiano, fu

condannato ad essere plumbatis caesus


I

quindi

gettato

nel Tevere.
ai

Martirologi

pongono

la

data dlia sua

morte

15 di settembre.
il

Un
si

suo discepolo
lo

di

nome
la

Giusto
in

raccolse

corpo del martire e

dpose presso
il

citt

horto prope muros

ove

trova infatti

cimitero.

Puo

es-

sere che preesistesse in

questa localit un cimitero cristiano


dlia

privato, cui potrebbe fare allusione la frase


di

iscrizione

un M. Valerius,

il

quale fece

ivi

un sepolcro per coloro

{i) Roin.
(.2)

sott.

III,

50.
Bull.

Cf.

DE Rossi,

1S65, pag. 49-54.

342

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


alla

che apparteiievano
tes

sua religione: ad religionem pertinennel luglio

meam. Questa

iscrizione ivi scoperta

1865

sta ora nel sotterraneo a sinistra dlia

grande scala:

MONVMENTVM VALERI M
ERCVRI ET IVLITTES IVLIAN I ET aVINTILIES VERECVNDIES LI BERTIS LIBERTABVSQ.VE POSTE RISdVE EORVM AT RELIGIONE M PERTINENTES MEAM HOC A MPLIYS IN CIRCVITVM CtRCA MONVMENTVM LATI LONGE PER PED BINOS Q.VOD PERTIN ET AT IPSVM MONVMENT
.

Il

piccolo cimitero, in seguito agli ultimi lavori fattivi dalla


di

Commissione

Archeologia sacra, pu6


Il

dirsi

completamente

esplorato (y. pag. scgnent).

primo piano ha comunicazione

con un' arenaria [B, C]. Al secondo trovasi una grandiosa galleria rivestita di costruzioni assai anticlie; e ai piedi dlia scala

apresi a

destra

un cubicolo con

tre

arcosoli.
e

colo [D] era nobilmente adorno di

marmi;
pu

Questo cubinon essendovi in

tutto l'ipogeo altro luogo pi degno,


il

credersi che qui fosse

primitivo sepolcro del martire. Cio sembra confermato da


graffito

un

che io scoprii nel giugno 1901


si

nell' arcosolio

a
:

destra del cubicolo stesso, ove

legge questa acclamazione

FAMV p
LLE
(

^
un frammento con avanzi il nome di Nicomede:

servo di Cristo! )

Incontro
di

alla cappella stato affisso

un

graffito in

cui

sembra scorgere
NIKO/;/
(?)

MARC///
ANE///

Questa

galleria rivestita di

mri

in ottima opra laterizia

assai antica,

con archi; ed alcune

iscrizioni

greche confermano

CIMITERO DI
la

S.

NICOMEDE
si

34,
il

grande antichiti del cimitero. Vi


i^cns

trova ripetuto

nome
che

Catlanilla, derivato dalla

Catia;

onde

probabile

Planta del cimitero di Nicomede. ([A] grandiose descenso antico).

questo fosse
luogo.

il

nome

dlia

famiglia

prima proprietaria del

Le

iscrizioni riportate alla

pagina scguente sono poste

innanzi ed a fianco dell'ingresso del cubicolo [D].

344

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


piHTPI
///AI

KATIAXIAAH GPrononoico erxo

La parola zz'fj-z-z'.'j) significa laboriosa, arriva ed un elogio dlia donna Catianilla nominara nella iscrizione.

KATIAXIXXa

KATENANTI TOI nATPOC


KAT:avf/J.a

BICTORA

IX

PAGE

XONO/;/

ArA0OC^ KAAAinA KAAAin


orAOP<ii

ASTERI DVLCIS
^^.^.^^^

AAGAO

'^^t:::^

'^z/^

Innox
con

sra

evidenremenre

in

luogo

di

innocens.
venaro
si

Xel cubicolo [E] sopra una


lissimo,
il

lasrra di

marmo

bel-

simbolo

assai anrico dell' dncora,

legge:

AVRELIE PRIME

COMVGI

SANTISSIME

SECVNDVS MARITVS
F

larerizia

Quesro cubicolo assai ben conservato e la cosrruzione dei suoi mri ne indica pure l'anrichir. Nello sresso cubicolo si conserva quesro frammenro
:

///ANI,.

///RENTI///
///NES///

///ERASI///

///PAVPER///
///FILICVM///
///FECER///

CIMITERO DI

S.

NICOMEDE
si

345
di

In Lina galleria latrale a sinistra [K]

vede nella calce

un loculo
parte di
principale.

iina

moneta

di

Massenzio; e

c'\b

prova che questa


alla

sotterrano fu

scavata

posteriormente

galleria

Un
calce di

graffito,

veduto

in

questa regione dal de Rossi nella


la

un loculo, portava

data del 287


conss.

/'/DIOCLETIANO MAXIMIANO

V KAL

'j!

In fondo alla grande galleria havvi un lucernario e pi


oltre

una conserva d'acqua [L];


d'

sembra che

gli

antichi abbiano
di

incontrato qui una vena


l'escavazione.

acqua che impedi

proseguire

Onde

essi

incanalarono quest' acqua con una


si

curiosa condottura di anfore, che in parte ancora

vede, e
si

la

condussero nel vicino cunicolo. Aquesto cunicolo [H]


per
la galleria [F], in

accde

fondo

alla

quale havvi

il

cubicolo [G].
di cui

Sul cimitero ergevasi un oratorio. Questo edificio,

non sappiamo
papa nel 619:
Al
di

1'

origine, fu ricostruito da Bonifacio


perfecit

V,

eletto
et de-

Hic

coemeterium
I

S.

Nicomedis

dicavit illum ('); Adriano

lo restaura neirviii secolo.


si

sopra

dell'

ingresso

pu riconoscere ancora

la

curva deir abside


Il

di

questo oratorio indicata da alcuni cipressi.


fu

corpo del martire

probabilmente nel vu secolo tolto


I fi-

dal sotterrano e collocato in questo oratorio, Pasquale

nalmente
In
il

lo trasport a S. Prassede,

come

attesta

il

catalogo

dlie reliquie di quella chiesa.

Roma

esisteva un' altra chiesa dedicata a S.

Nicomede,

tituhis

Nicomedis. Essa ricordata in una iscrizione posta


del
:

nell'

ambone

Vangelo

a S.

Lorenzo

fuori le

mura, come

gi

vedemmo
.

Hic /)SITVS

XII

VICTOR KAL DECEMB


EST

PRAESB

<

TITVLI

^ICOMEdis

rono queste

Nel 1892 scavandosi di nuovo in questi dintorni, si trovaaltre due iscrizioni spettanti all stesso cimitero
:

;^i)

Lib. pont.

1.

c.

346

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


///TVS
///TVxM

EST

OyiAIII SPIRITVM///
.

///MAI

MEROBAVDc'

II

Saturnino Conss (0

(An. 383).

///AE

ME

DECEPIT///

///VOLVIT
ZaCRIMIS

TEMPVS
SPARSI7

INCER///

///ITAR TVI FLEVIMVS///

O
1865;
ivi si

Nella stessa villa Patrizi giace nascosta un'altra scala che

discende ad un altro ipogeo, scoperta nel

rin-

venne

il

frammento

di

una rozza
:

iscrizione relativa

ad un

soldato dlie cohortes praetoriae


///IISIVS

MILEX COHS///

///VSTVS
///ANNIS

FRTER

F PATRI///

///EMERENTI POSVIT aVI///

XXX

IX

PAGE

j^f

(3)

Siccome la casera pu supporsi con moka


sepolcri di soldati

dei pretoriani trovavasi

li

vicino, cosi
altri

probabilit che quivi fossero degli

cristiani.

Ed

a notarsi

che Xicomede,

l'eponimo del luogo, era stato


soldati

egli stesso in relazione

con

Nereo ed Achilleo,
un centre
di

forse anch'essi pretoriani.

probabile del resto che in questa parte dlia citt possa

riconoscersi

predicazione evangelica da collegarsi

coll'apostolato di san Paolo. Quest' apostolo infatti dice nella

sua Epistola ai Filippcsi

(I,
il

13),

scritta

da

Roma, che

egli

aveva predicato
ed
probabile

in tutto

pretorio , sv oXfo xw

7:pa:xop''q) ;

che anche san Pietro abbia avuto qualche reil

lazione con questi militi pretoriani, attribuendosi a lui


tesinio dei santi

bat-

Nereo ed Achilleo.
1892, pag.
183.

(i) V. Bull. arch. com.

(2) Ibidem.
(3) Il marmo non si pi ritrovato; se il nome nella seconda linea fosse luslus, ci farebbe pensare al lustus discepolo di san Nicoraede.

CIMITERO DI
Il

S.

AGNESE

347

cimitero di

Nicomede

pertanto, quantunque assai pice


le

colo, di
lire

grande importanza
apostolica.

sue origini possono risa-

all'et

II.

Cimitero

di S.

Agnese

(').

e pi popolari.

La celeberrima martire Agnese una dlie sant pi celebri La storia del suo martirio ci stata tramandata
la-

da numerosi documeiiti antichi, dai Martirologi e Calcudari


tini e greci, e dalle pi antichc liturgie orientali

ed occidental!.
di S.

Da
r una

antichissimo tempo
il

si

celebrano due feste


il

Agnese

21 gennaio,

1'

altra

28.

La prima

quella dlia

morte,
S.

l'altra cosl

ricordaia nel Martirologio romano:

Festum
ri cor-

Agnetis secundo. Qualche autore pens che essa


il

dasse

giorno dlia nascita


trovasi
la

di sant' Agnese,

perch in alcuni
:

Martirologi

seguente

indicazione

De

nativi-

tate. Secondo
sant'

altri

essa corrisponderebbe all'apparizione di


genitori.

Agnese

a'

suoi

Pi

probabilmente

invece

si

tratta dell'ottava dlia

sua festa celebrata con maggior solensi

nit a causa dlia

grande divozione che


le

aveva per
di

lei.

Poche

vaghe sono

notizie che

abbiamo
il

questa

martire di cui

non conosciamo neppure

nome
alla

di

famigUa;
e

giacch Agnes un

agnome

cristiano dnto
le

medesima
ail'

che significa piira,


Clodii, trovate

casta.

Tuttavia

seguenti iscrizioni dei

nel suo cimitero, fecero congetturare

Ar-

mellini (^) ch' ella appartenesse a questa famiglia:

CLODIA ISPES
.

LIB

CLODII

CRESCENTIS

L CLODIVS CRESCENS CLODIAE CONIVGI INCOMPARABILI

VICTORIAE

(1) Cfr.
(ediz.

Armellini,

//

ciinitero di

S.

Agnae; de Rossi,

Bull.

187

pag. 50-35; 1872 (ediz. franc), pag. 3-I-57; 1874 (ediz. franc), pag. 142-147; 1875 (ediz. franc), pag. 86-89; S. Ambrosics
franc),

De

virginibus,
t.

I,

2 (P. L.

t.

XVI,

col. 189);

Prudent.
e

PerisUph.

hymn. xiv

(P. L.

LX,

col.

580

seg.).

(2) 11 ciiniUro di S.

Agnese, pag.

ii

53-55.

34^

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

CLODIVS CRE SCENTIANVS

CLAVDIA SEBERA
FL

CL MAETRAS CARISSIMAE

ET

REGILLAE

CONIVGI

CLAVD///
Gli Atti del suo martirio

CLAV///

non sono

autentici.

Ne

fu autore

un

taie
;

Milano
tore,

Ambrogio, confuse per lungo tempo col vescovo di per il documento non ha lo stile del grande dotcontiene dlie espressioni che escludono atfatto taie
al

ma

attribuzione, rivelando un'epoca posteriore

secolo

iv.

Valga,
di

ad esempio,

il

titolo di

regina

dato a Costanza,

figlia

Costantino, titolo
dlie invasioni
Atti

che non fu mai adoperato prima dell'epoca

barbariche.

Secondo ogni

probabilit questi

sono

del secolo vi e furono opra di


(').

un pio monaco

di

quel tempo

Ma
menti

questi Atti, bench

non

aurentici,
si

contengono alcune
di

notizie storiche, per le quali l'autore


assai
le

dov servire
il

docu-

pi antichi, su cui compil


antichit

suo

scritto.
:

Moite
cosi ci

sono

traccie di
il

che

essi

presentano

fanno sapere

nome
la

del prefetto Aspasius Patcrnus che conla

dann Agnese;
del martirio.
santa, fu

quale indicazione giova a fissare


i

data

Quando

Bollandisti

scrivevano

la

vita dlia

mossa la questione se ella subisse il martirio sotto Diocleziano o non piuttosto sotto A'aleriano. Ma questa segli Atti di
S.

conda data sembra pi verosimile, giacch


priano,

Ci-

veramente

autentici, indicano ai

tempi

di

Valeriano
vi
il

un magistrato che si chiamava Aspasio Paterno, e non difficolt per ammettere che questo Aspasius Paternus,
(i)
Il

ch.

filologo

mio carissimo amico dottor Pio Franchi


di S.

de'Cavalieri, ha pubblicato una dotta monografa sugli Atti


{Sant' Agiise.
uela

Agnese
la

tradizjone e

ttella

liggcnda,

Roma

1899).

Ma

sua

critica, del resto assai acuta, forse

troppo severa; ed io penso che questi


di

Atti abbiano

un valore

storico

maggiore

quanto egli crede.

CIMITERO DI
quale solo nel 264. fu prefetto
cuni anni prima
alla
al

S.

AGNESE
Roma, prendesse
in qualit di

349
parte al-

di

processo

di

Agnesc
gli

addetto

prcfettura urbana.
sui

Un'

altra

prova dell'antichit dei doJtli,

cumenti

quali furono

compilati
cristiano

ce

la

dnno
vi

le
si

espressioni di simbolismo

antichissimo che

riscontrano, espressioni che alludono al simbolismo del latte,

quale

trovasi adoperato

negli

Aiti

di

S.

Perptua

nelle

pitture stesse dlie catacombe.

Del reste l'autore


:

attesta di

aver attinto

le

sue notizie ad antichi documenti

Haec ego

Ambrosius, servus Christi,

dum

in

voluminibiis ahdilis inve-

nirem

scripta,

Gli Alti raccontaiio che


fiuto aile

non sum passus infructuoso silentio tegi . avcndo Agnese opposto un ricol figlio del prefetto, fu esposta in

nozze

un luogo
del

infme. Questo

modo

di trattare le

vergini cristiane sta per-

fettamente
III

in

accordo col carattere dlie persecuzioni

secolo; e sappiamo da Tertulliano che ci usavasi

fin dal

principio di quel secolo stesso:

Nam

et

proxime ad lenonem
et

damnando christianam
morte reputari
(').

potius

quam

ad leonem, confessi estis

labem pudicitiae apud nos atrociorem omni poena

omni

Agnese per
dai suoi capelli,

fu preservata

da ogni violenza e
di

fu coperta
di

che

le

servirono

manto
fu

dopo

che,
dalle

gettata sopra

una

catasta ardente,

non

neppur tocca
finita

flamme. Allora Aspasio ordin che fosse


di

con un colpo

spada. Morta che

fu,

il

corpo

di lei

venne

dai parenti se-

Nomentana, in un campo di loro propriet: in praediolo suo . La dcposizione non avvenne forse senza difficolt, giacch poco dopo Emerenziana, giovane coUattanea di Agnese e forse liberta dlia sua famiglia, mentre pregava sulla tomba dlia martire. fu dai pagani uccisa a colpi di pitre. Con la sostanza almeno del racconto degli Atti si accordano due altri documenti del massimo valore, cio un inno
polto sulla via
di

Prudenzio

C') e

una iscriaione damasiana, che ancora

si

(i) Apolo'^et. c. 50 (P.


(2)
Perisleph.

L.

t.

I,

col. 455).
t.

hymn. xiv

(P.

L.

LX,

col.

580, seg.).

350

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


in

conserva quasi intatta


cesso
alla

fondo

alla

grande scala che d

ac-

basilica

FAMA REFERT SANCTOS DVDVM RETVLISSE PARENTES AGNEN CVM LVGVBRES CANTVS TVBA CONCREPVISSET NVTRICIS GREMIVM SVBITO LIQVISSE PVELLAM SPONTE TRVCIS CALCASSE MINAS RABIEMQ.VE TYRANNI VRERE CVM FLAMMIS VOLVISSET NOBILE CORPVS VIRIBVS IMMENSVxM PARVIS SVPERASSE TIMOREM NVDAQVE PROFVSVM CRINEM PER MEMBRA DEDISSE NE DOMINI TEMPLVM FACIES PERITVRA VIDERET O VENERANDA MIHI SANCTVM DECVS ALMA PVDORIS VT DAxMASI PRECIBVS FAVEAS PRECOR INCLYTA MARTYR
Seconde una
luogo ove
tutti
i

tradizione molto antica,

sotterranei dlia
al

chiesa di S. Agnese in piazza


la illustre

Navona corrisponderebbero
(').

vergine fu esposta all'ignominia


riferiscono taie episodio;
al fatto

Non

document!
vergine.

citati

ma
;

alcuni

contengono solo qualche allusione


dlia

dlia esposizione
e

Prudenzio

lo

dice espressamente
i

Damaso

nella sua epigrafe vi

allude forse con

versi:

NVDAQVE PROFVSVM CRINEM PER MEMBRA DEDISSE NE DOMINI TEMPLVM FACIES PERITVRA VIDERET
che possono mettersi
Si
in relazione al
la

decus aima pudoris


fu

dice
.

negli Atti che

giovinetta
Cirais

esposta

iuxta
si

theatrum
trova
il

Ora
le

la

IX^

Regione,
tutto

Flamiiiius,
di

ove

la

chiesa,

comprende

un gruppo

monumenti:
le

Panthon,

Terme

di

Agrippa o Alessandrine, ingrandite

ed ornate prima da

Nerone, poi da Alessandro Severo,

cui traccie esistono presso la piazza di S. Luigi de' Francesi e


il

palazzo del Senato

donde

il

nome

alla

piccola

chiesa,

quivi eretta, di S. Salvatore in Thcrniis. Presso a queste terme


v' era

un immenso

stadio, costruito da
il

Nerone, poi ingran-

dito da

Domiziano,

quale occupava l'area dlia piazza

Na-

(i) Si trova di cio

rario ' Einsiedcln deirviii secolo:

una vaga ma importante indicazione neWltine Circus Flaminius, ibi sca Agnes .

CIMITERO DI
vona, che ne ha
riprodotto

S.

AGNESE
la

35

csattamente

forma; cra un

rettangolo terminato ad emiciclo dalla parte di S. Apollinare.

Nellc cantine dlie case vicine

si

vedono alcuni avanzi


i

dei

mri
raneo

di

questo stadio: e certo ne fan parte


S.

pilastri del sottersi

di

Agnese. Ora noto che

lupanari

trovavano
si

spesso nelle vicinanze dei circhi e dei Inoghi pubblici, ove

davano

gli spettacoli.

L' inno di Prudenzio infine


col ricordo dclVephcbus, ed
il

sembra alluderc
plateae

all

stadio
indi-

flexus

da

lui

cato potrebbe accennare alla curva di taie edifizio.

Non
i

intendo di insistere su questi particolari topografici,


si

quali

non

riferiscono alla sostanza del racconto;


si

ma

ci

che parmi potersi asserire


tire

che

la storia dlia

grande mar-

roraana, narrata dal poeta cristiano del iv secolo,

quando
an-

ancora doveano esistere documenti e monumenti preziosi oggi


perduti,

compendiata nei

Martirolok^i, celebrata nelle pi

tiche liturgie,

non pu

considerarsi
di

come un

pio romanzo,

ma

deve contenere un fondo

verit.

Dopo
il

queste indicazioni preliminari, rechiamoci a visitare


la basilica

cimitero e
Il

dlia martire illustre (').


alla

cimitero di S. Agnese senza dubbio anteriore

de-

posizione dlia martire eponima. Ci risulta dalle numerose


iscrizioni,

parte

al

posto,

parte

rimosse,

la

cui

paleografia

dal de Rossi fu giudicata di epoca assai antica.


tu sepolta la in

Dopo
e

che

vi

santa, esso prese

un grande sviluppo
del

venne
che

grande venerazione.
i

Una prova

vivo desiderio
tuartiira, ce

avevano
del Gard.

fedeli di esser sepolti

ad saucta

l'hanno

orterta gli

scavi intrapresi nell'ottobre 1901

per munificenza
si

Kopp,

titolare dclla basilica.

Da

questi scavi

ve-

(i) lo
si

accennero solo
in

monumenti

pi important!, quelli cio che

vedono

una

visita

ordinaria.

Chi volesse una descrizione minuta

del sotterraneo, legga

l'opra del

mio dotto

compianto amico Ma-

RiANO Armellini,
eseguiti

Il cimitero di S.

Agnese. Gli scavi da lui descritti furono

con

il

concorso dei benemeriti Canonici regolari Lateranensi,

custodi dlia basilica.


lo stato dlia sua

Questo cimitero

importante specialmentc per

conservazione

352

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


il

duto che tutto


le

presbiterio era seminato \ fonnae (iv-vi sec.)

quali costituiscono un vero e proprio retrosanctos; e inoltre


si

vi

ritrovata

una importante

galleria

del 349, quasi

com-

5'- 5 'sicle

Pianta di una parte del cimitero

di S.

Agnese con

la basilica.

intatta, con bei loculi e molti segni mnemonici. Questa galleria rasenta le fondamenta dell'attuale ciborium ed ha pure il pavimento scavato a fonnae (').

pletamente

(i) Si

vegga

la

relazione di

tali

scoperte nel

Kuovo Bull 1901, 1902.

CIMITERO DI
Il

S.

AGNESE
tre

353
si

cimitero di S.
in tre

Agnese
:

piani e

pu anche

distinguere

regioni
al
si

i la rete primitiva, a sinistra dlia

basilica, antcriore

sec.

m;

2"

una regione del


la

secolo,

assai piccola,

che
;

estendc tra

la basilica,

via

Nomentana
traversa
S.

e S.
la

Costanza

3"

due gruppi
e l'altro
i

di gallerie, di cui

uno

via

Nomentana
Costanza;

mette in comunicazione

Agnese
Finora

con

S.

quali gruppi

sono del

iv secolo.
si

non

vi fu

ritrovata alcuna pittura. Un'arenaria

estende fino

aU'estremit del cimitero, per

mezzo
fin

dlia quale esso

comuniche io

cava con

l'altro

cimitero detto
il

qui Ostriano,
.

ma

chiamero piuttosto

Cimitero Maggiore
(').

Regioxe primitiva
tiene molti loculi e
scala

Vi

si

scende per solito da una


la

scala ch* a sinistra dlia basilica, presso

sagrestia.

Con-

non poche
iscrizioni

iscrizioni.

destra dlia

troviamo subito due


.

certamente assai antiche:

OHAIKITA MNHCOOIC
La parola

EPAFRODITO
quivale
alla

DVLCISS.IMO

MNHCOOIC

formola

Mmento

Domine
Il

.
s'

primo cubicolo che


piuttosto che

incontra, ha una

forma singomolto

lare:

un

ciibictiliun

propriamente detto, una


pietra ed
il

piccola spelonca chiusa da

una grande

si-

mile a quella del cimitero

di

Domitilla che

de Rossi chiamo

cappella semitica
il

). Vi accanto un' iscrizione che forse

ne indica

proprietario:

AVRELIO SABI NO CYRILLA ONO RIS CAVSE POSV IT CONIVGI SVO BENEMERENTI
. .

(i)

Per

dall'egregio
vi

la descrizione di qiiesto cimitero sono stato coadiuvato amico D. Augusto Bacci, canonico Lateranensc, il quale

ha

facto

uno studio

spciale.
127.

(2)

Vedi sopra pag.


Caliicotnhe romar.e

Guida

2J

354

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


viene poi un cubiculiim duplex
:

In quelle a sinistra [6]

r iscrizione seguente dipinta in rosso

sulla parre destra:

FOTVXATA
Nell'altro a destra,
si

trova una bella iscrizione in


dell'

marmo,

con

il

simbolo antichissimo

ancora, proveniente da una


del SS. Sacra-

forma bisoma trovata sotto

l'attuale cappella

mento

FAVOR FAvOR <^^- LECTOR


Altre iscrizioni dlia stessa regione sono
le

seguenti:

CAEL PLACIDO EVOK PLACIDA FILIA ET


.

ERACLIA
(dneoral

PECVLIVS

LIB

PATROXO

DVLCISSIMO

AVRELIA PHOEBILLA ET P AELIVS NARCISSVS


GEMINTO ANTISTIANO
C
.

IRENE
I

ncora)

STATIVS

PROCVL

DOMITIANO

AELIAE ISIDORE

GRANIA ET ANDER

ALEX

AVIAMAE FORTVNATAE FIL DVLC


.

FL

MARCELLINA

epenTci)

a-jpeXta

BPenTH AITHAICU

T]Xio5o)

pw auvsKU

rAKYTATCO

CIMITERO DI

S.

AGNESE
DIOCLES

355
IVN///

AVR PVBLIVS

FORTVNATVS

FESTA VARRO NIOISOCRISO FILIO CARISSIMO


BIBIA

AELIANAE
FILIAE

REPENTINAE

DVI,

ASSIA

FELICISSIMA

SVCESSA

ABILIAE

DOMN

EVITC///
///DVLCI
///CV

HERACLES ET
IVLIAyrZ EPIC

IV

AE-ET-aVAE-AM MATI DVLCISSI MAE

ALVMNAE EVTYCHEN ET

TESI FILIANABE

///NTIBVS El VS LIBER
///VIS

NEMERENTI FECERVNT

VLPIA

AVR

HELIODORVS PRT

L'epigrafc di Eliana Repentina richiama quella del sarcofago


di Petronilla:

AVRELIAE PETRONILLAE FIL

DVLiscri;

CISSIMAE-

Il

trigramma

PRT

che

si

legge neirultima

zione riportata, sembrerebbe a prima vista indicare un prte

non racchiude altro che uno sciieletro ben conservato di fanciullo. Le tre lettere formano dunque un' acclamazione o preghiera, coma ad es.: Pax refrigerium tibi .
invece
il

ma

loculo

Nell' iscrizione seguente espresso


dlia preghiera per
il

il

concerto dommatico
:

riposo delT anima

OUI
.///SSIMO
///lO

iiiniiiiiii

///ATER

SPIRITVM TVVM DEVS REFRIGERET

356

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


al

Quest'altra iscrizione che


altre

prsente
nella

si

trova con moite

dlia

medesima provenienza
alla

grande scala dlia

basilica, appartiene

regione primitiva:

FL

AGRIPPINAE

VLPIAE AGRIPPIMAE
di

FILIAE

DVLCISSIMAE

In essa abbiamo due nomi


far

famiglia impriale; ne deve


i

meraviglia, perch noto che gl'imperatori davano

loro

nomi agli schiavi inaimmissi. Regione del m secolo.


si

Questa regione, poco


e fu distrutta

estesa,

trova a destra dlia basilica

in gran

parte

per lacostruzione dlia basilica medesima. Nella nostra planta

non l'abbiamo neppure dehneata. Due importanti


estratte

iscrizioni

da questa regione sono

le

seguenti:

;//vivAS

Il

///ET IN
resurrectioiiis

DIE

aDEAM
<n7'NAL CRISTI

cum

fiducia ad

monogramma
la

ha qui una forma spciale e l'Armellini

vi
tal

riconobbe una fusione del


caso

monogramma
i

con

la

croce; e in

sarebbe

l'

iniziale dlia parola

CCDTHP.
noi

In questa regione o almeno fra

due nuclei primitivl do-

veva trovarsi

la

cripta di S.
;

Agnese.

Ma

sciamo
giore

la

forma primitiva
1901
la
ci

e gli scavi fatti

non ne conosotto l'altar maggalleria

nel

contatto con

hanno restituito soltanto una tomba venerata.

Il Museo di Napoli possiede un' iscrizione proveniente da Roma, ed in essa l'Armellini credette riconoscere iscrizione primitiva del loculo di S. Agnese. Essa faceva parte del museo
l'

Borgia, acquistato dal re

di

Napoli:
.

AGNE SANG
TISSIMA
Il

marmo

di

dimensioni
(il

assai piccole, e se

appartenne

al

loculo di S.

Agnese

che non

certo),

quel

loculo do-

CIMITERO

DI

S.

AGNESE
marmo. La
iv

357
paleo-

vette esscr chiuso da due o pi lastre di


grafia

non

posteriore

Regioxe ultima.
del
\'

al

sccolo.
al

Appartiene
1'

ed

al

principio

secolo. Corrisponde dietro

abside dlia basilica ove

havvi un descenso, per meta originale, che immetie in questa

regionc dal sopraterra;


galleria

ai
si

pied!

di

esso

v'
la

una grande

con cubicoli che

svolge sotto
fu

via

Nomentana
alla

la

traversa.

Da

questa

regione

estratta

una iscrizione

deir

anno 581, ora murata nello scalone che conduce


:

basilica

FRESBYTER HIC SITVS EST CELERINVS NOMINE

DIC///

CORPOREOS RVMPENS NEXVS


DEP

Q.VI

GAVDET

IN ASTRIS

VIII

KAL

IVN

PL SYAGRIO ET EVCERIO

una coincidenza notevole che nel descenso or ora acsi legga iscrizione di una EmUiana, dlia quale, a titolo di onore, viene ricordata la parentela con questo mecennato
l'

desimo prte Celerino:

HEMILIANE SEVI

SOROR PRESBYTERI

CEUrhii

Vicino air ingresso dlia galleria principale, trovasi


nistra

si-

un cubicolo, detto del fossore , perch ivi, insieme ad un frammento importantissimo che racchiude tre simboli del pesce, del pane e dlia croce monogrammatica, fu troi

vato un graffito rappresentante un fossore in atto di lavorare.

Alquanto pi in
raro.

l,

a sinistra,

si

vede un frammento

di

iscrizione del iv secolo in mosaico, gnre d' iscrizione assai

Vi sono inoltre due grandi medaglioni nei quali ancora

restano tracce di opus musivum.

Hire^EO Q.VI VIXIT AN///


5c;vERINA

COIVX IPSIVSQ.VE
///TVIS CVII

///aNOS

ET

Menses/li

358

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

Inoltrandosi ancora per questa galleria, sempre a sinistra,

trova un cubicolo privato [3] con l' iscrizione di un vir perfectissimus , formola di data posteriore al secolo:
si

FL

EVNOMVS V

AVRELIATI CONIVGI

BENEMERENTI NIMIAE CASTITATIS


ET INNOCENTIAE QVAE VIXIT CVMARITO

ANN XXVI M
.

V!I

DI

XXII

DEposilA IN

PAGE

DEC

DIE IDVM SEPTEMBRI

La parola

SEPTEMBRI
ai

fu abrasa per

meta ed

correggere

l'errore dlia data, fu scolpito sopra

DECembriiwi.
volgendo a destra,
rasenta
si

Ritornando

piedi

dlia

scala e
nell'

pntra nella galleria scoperta


r altare maggiore

ottobre 1901, parallela ali

dlia basilica, del quale

fonda-

menti. Essa racchiude circa venti loculi con due arcosol, per
lo pi intatti. Interessanti

sono
:

le

seguenti iscrizioni graffite

sopra tombe ancora chiuse

TVRTVRA
///NON

IX

PAGE

AVG

IN

PAGE ABIIT HAGNE


la

e sopratutto questa in galleria


:

marmo,

quale

ci

d l'epoca dlia

t
Un'
altra

MARGELLINE BENEMERENTI IN PAGE DEP PRI NONA S MAIAS LIMENIO GATVLINO


(An. 349).

estratta

da un muro

ci

offre

il

simbolo del pane

eucaristico sormontato dal

monogramma.
si

Retrocedendo

a sinistra,

vede dopo pochi passi una pic-

cola cappella terminata ad abside^ simile a quella di S.

Eme-

renziana nel cimitero detto Ostriano


colo XVII, vi ha segnato col carbone

[4J.
la

Un

fossore del se-

seguente iscrizione:
ci

Ego Tomaso Aquila 1683

Chi vo entrare qu dentro

CIMITERO DI
vo
assai

S.

AGNESE

359

lume clie se no perde la strada . Cio vuoi dire che non si discendeva per la scala odierna. La forma dlia cappella, una specie di presbyterium elevato, e la base di una mensa olei indicano probabilmente che essa servi per le riunioni liturgiche. Dicasi il medesimo di una grande capallora

pella che

si

prsenta un po' pi innanzi

a sinistra [5].

la

pi vasta del cimitero, cd c costruita


e

con volte
con

a crociera
il

ornata di

sei

colonne scavate nel tufo. E chiaraata

cusi

bicolo di Sabina

a causa di un'iscrizione

tal

nome

che

legge sopra l'arcosolio principale:


BciiemerEyiTl
vix

rfN

SABINAE ALVMNAae; cjuae M XXX D XXIII SVPER FATRO/


.

DEC

III

IDWSln
le

In quest' iscrizione

parole super

cano che Sabina era


che l'aveva adottata.

stata deposta

sopra

patronum signifila tomba di colui


ci

il

nome

di

questo pio benefattore

sarebbe noto, se inesperti fossori nell'atto di votare l'arcosolio


ripieno di terra,

non avessero con essa insieme portata via la calce contenente un graffito visto, ma non decifrato, al moment in cui l'arcosolio fu scoperto. Un' iscrizione di questa cripta ci prsenta il cavallo simbolico, che ricorda il cursum consummavi di san Paolo (').
Un'altra contiene
la

rara formola: vixit in pace


alla

Christi ,

che allude

alla

pace, ossia

comunione

cristiana:

IN

HERACLIVS QVI VIXIT PACE :^ A\NIS LV


.

Finalmente ne indicher un'


stesso concerto, pure indicato

altra,

nella quale, oltre all

l'altro

che

la

morte del

cri-

stiano

non

che un ritorno

al

cielo,

sua vera patria:

MELIOR

IVX
.

VIXI///
.

'rrrr
(i) II

>-

M
7.

''^CE ANN.S x/;; III D XXVIII .REDIIT


.

,/

Tmoth. IV,

Cf.

Cor. IX, 24-26.

360

GUIDA DELLE CATACOMQE ROMANE

Dalla medesima regione proviene un

monumento

assai

pregevole, ora nella biblioteca Vaticana, del quale in questa


cripta esiste
intagliata a

smalto, nel

con
in

in giro

un facsimile. una pietra, specie di palombino, forma di cerchio, cogli interstizi gi ripieni di cui centro campeggia il monogramma di Cristo un' iscrizione che ricorda il motto costantiniano
:

hoc signo vinces


IX

HOC SIGNO
si

SIRICI,;/

Questo monumento

pu confrontare con
:

la

iscrizione

simile trovata in Africa (')

IN

HOC
SEM
VI

SIGNVM
PER

M LV
infissi nella calce dei loculi,

In una galleria vicina, tuttora


si

vedono un onice bellissimo, pi un vetro cimiteriale rapla

presentante un individuo che indossa

clamide, con

la scritta

Semper in pace gaude . Poco discosta trovasi un'arenaria


la

in direzione del

cimitero

detto Ostriano. Essa ha questo di proprio che servi

non solo

per gettarvi
celarvisi in

terra

estratta dalle gallerie

cimiteriaH, o per

tempo

di persecuzione,

ma

ancora per seppellirvi.

come un
a'

cimitero distinto che ha una scala propria. Quasi


trovati

piedi di essa furono

due preziosi cimeU, cio un due principi degli Apostoli ed


g,
la

disco metallico con

le teste dei

un

contorniato di

bronzo con

la sigla

quale sembra do-

versi leggere

palma

fliciter .

Uno
su
cui,

di questi sepolcri tuttora

chiuso dall'antico

marmo,
avorio

con esempio unico,

riprodotta in

mosaico

di

(i) Cf.

DE Rossi, De

titulis

Carthaginiensibus nello

Spicilegium So-

lesmense di D. Pitra, IV, pag. 516.

CIMITERO DI
e smalto

S.

AGNESE

36 1
clie

l'immagine dlia defunta. La paleografia non

r indole dei
e

nomi dimostrano che esso


si

sia del
a

secolo ('),
in

che forse questa regione


di

cominci

scavare

un pc-

riodo

persecuzione:

M AVR VICTOR VLPIAE


SIRICAE

CONIVGI KARISSIMAE
(Rilrallo)

FECIT

IN

PAGE

l
Sopra un
altro loculo

havvi questa iscrizione

secv>jd;anvs

stateiae coivge b n m q vix ann


xxvi
fra
la

Un'
di

altra

regione del iv secolo


il

si

estende

basilica
in

S.

Agnese ed
la

mausoleo
che

di

S.

Costanza. Essa aveva


vi
si

origine

un descenso proprio,
galleria e

ma
il

presentemente
appresso
alla

accde
dietro

seguitando
r abside,
galleria.

viene

scala
in

volgendo
in

verso

fondo

destra

un' altra

Vi sono

questa regione alcuni colombar pagani


al

divenuti proprietc dei cristiani e incorporati


principale

cimitero.

Il

un gruppo
a

di stanze sovrapposte a tre ordini,

con
di

pavimento

mosaico nella seconda


la

ed

una transenna

marrao
latini

tra

questa e
vi

prima

cella.
si

Dai frammenti

greci e

che

sono

stati

scoperti

sa che apparteneva al colcosi


Il

legio dei Peanisti, adoratori di Apollo,

detti

dall'

inno

Pacaiia che cantavano in onore del Sole.

resto dell' iscri-

zione peanista contiene alcuni brani di un rescritto impriale,

probabilmente
dati privilegi a

di

Settimio Severo, col quale vengono accor-

questo collegio.
dalla

Avanzandosi

medesima

parte,

si

arriva fino

al

mau-

soleo di S, Costanza.

(i)

Cf. DE Rossi, Roiiia

sott.

III,

pag. 592.

362

guida delle catacombe romane

Basilica di s. Agnese e mausoleo di s. Costaxza.

La
al

basilica stata edificata sul


livello dlia

sepolcro stesso
cimitero,
di

dlia santa,

parte pi antica del


gallerie.

cui perci
basi-

furono distrutte alcune


lica si

La

fabbrica di questa

attribuisce ai

tempi costantiniani nel Liber pontificalis,


trova

negli Atti (apocrifi) di S. Costan^a ed in una importante iscri-

zione acrostica del iv secolo,

il

cui testo

si

alla

fine di

qualche manoscritto

di

Prudenzio:

CONSTANTINA DEVM VENERAKS CHRISTOdVE DICATA OMNIBVS IMPENSIS DEVOTA MENTE PARATIS NVMINE DIVINO MVLTVM CHRISTOQVE IVVANTE SACRAVIT TEMPLVxM VICTRICIS VIRGINIS AGNES TEMPLORVM Q.VAE VICIT OPVS TERRENAQVE CVNCTA

AVREA NOMEN

Q.VAE RVTILANT SVMMIS FASTIGIA TECTI

ENIiM CHRISTI CELEBRATVR SEDIBVS ISTIS TARTAREAxM SOLVS POTVIT QVI VINCERE MORTEM INVECTVS COELO SOLVSaVE INFERRE TRIVMPHVM NOMEN ADHVC REFERENS ET CORPVS ET OMNIA MEMBRA A MORTIS TENEBRIS ET COECA NOCTE LEVATA DIGNVM IGITVR MVNVS MARTYR DEVOTAQ.VE CHRISTO EX OPIBVS NOSTRIS PER SAECVLA LONGA TENEBRIS O FELIX VIRGO MEMORANDI NOMINIS AGNES

Sappiamo da Eusebio che


di

vi fu

una Costantina moglie


il

Annibaliano e sorella

di

Costantino, morta in Bitinia,

cui corpo fu trasportato a

tato

Roraa (354). Ella aveva gi abisuUa via Noraentana (') nel Suburbanum Constantini di

cui parla

Ammiano
acrostica
di

Marcellino
era

(^).

La Costantina per
nipote
di
il

del-

l'iscrizione

vergine^ quindi

probabilmente fu
Costantino
silenzio di
(^).

una

figlia

questa,

eppercio fu

Avendo

essa

menato

vita privata, si spiega

Am-

(i) Lib. pontif. in

Vita Liherii.
i.

(2) Rer. gest.


(3)
S.

XXI,
si
il

costei

attribuisce

la

fondazione

di

un monastero presse

Agnese. Sotto

pavimento del coro

dlia nostra basilica, a

m. 0.60

CIMITERO DI
iniano Marcellino e
di

S.

AGNESE
lei.

36, Certo
si

Eusebio riguardo a
di S.

ad

ogni

modo

che

il

mausoleo

Costanza

c dell'epoca

costan-

tiniana.

controverso se la basilica attuale di medesima che fu costruita sotto Costantino


a

S.

Agnese
1'

sia

la

('). Si

opporr'ebbe
attuale,

ci

la

presenza

di

un' abside scoperta sotto

che

conserva, usata in costruzione, una epigrafe con data consolare del

490, e perci appartiene tutto

al

pi

ai

lavori di papa

Simmaco (498-514).
dell'

Essa spostata di circa m. 1,50 dall'asse

abside Onoriana e quindi

non

in simmetria

con

la basi-

lica

odierna. L'iscrizione trovata nell' interno dell' abside con-

tiene

un testo che

la copia di altra gi esistente nello scalone;

///MAS
///VO
///E

CVM

AGNETE///

CONPARAVEKV/ KAL SEPTB CONS FA


.

///VC

IVNIORIS
(An. 490).

L'altare

moderno,

ma

occupa presse
i

poco

il

luogo

primitivo, suUa

tomba
fonde

dlia santa: dlia

frammenti collocati preappartecol


la-

sentemente

in

grande scala dovevano


la

nere all'antico altare,


graffito:

come pure

Sca Agnes, che fu

deWOrante trovata l'anno 1886 nei


scultura

vori fatti nello scalone a cura del cardinale Lavigerie.

di profondit,
di

sopra una forma nobilissinia rivestita di marmi,


:

ma

vuota

ossa o ceneri umane, fu trovata la seguente lapide


-I-

HIC REQVIESCIT IN P.\CE SERENA ABB.\T1SSA SV QVAE VIXIT .-^NNVS V\\ LXXXV DEP qn D MAI SHNATORE

-1-

VC CONS

-f
(An. 514).

Pu
tichi.

riconoscersi in questa epigrafe una


di

memoria

dlia esistenza di

un asceterio
(i)
sia del
Il

sacre vergini presso S. Agnese, fin da tempi assai anBtiUett.

V. l'articolo del Bacci nel Niiovo

ann. VII, n.

5.

mio amico D. Augusto Bacci mi scrive che egli non crede tempo costantiniano in seguito aile ultime scoperte.

364
SuUa
suo
al

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


fine del
si

iv secolo,

un certo Pothns orn

l'akare.

Il

nome

legge in un frammento di architrave conservato

museo Capitolino:
ma/TYRE AGNETI POTITVS SERBVS DEI ORNAVIT
San Damaso pero
vi

aveva
I

gi

collocato

la

sua

iscriI

zione in onore

di

sant'Agnese.

papi Siramaco e Onorio

(628-^38) restaurarono la basilica, corne lo ricorda il mosaico dell'abside (sqc. vu) che rappresenta la santa fra due papi.
i

Nuovi

restauri furono fatti


si

dal cardinale
il

Sfondrati:

e nelia

biblioteca Alessandrina

conserva
di

processo verbale dlia


di

ricognizione fatta allora dei corpi


renziana (7
restauri.
ott.

sant'Agnese e

sant'Emegrandiosi

1605). Pio

IX

nel 1855 vi fece

altri

Finalmenre

il

25 novembre 1901, in occasione dei nuovi

scavi, fu potuta vedere la ricchissima urna di argent del peso


di

225

libbre, in cui

il

papa Paolo
l'altar

ripose

due venerandi

corpi.
in

Essa trovasi sotto

maggiore, circa m. 1,50 pi


da

basso dell'attuale presbiterio.

La

basilica
la

di

S.

Agnese
ed

fu

Innocenzo

(402-411)
di

posta sotto

cura dei preti del titoio di ^'estina nella ReS. Vitale);


il

gione IV (ora
titoio.

Bosio vide un frammento

iscrizione, ora perduta, in cui

si

ricordava un acolito di questo


del
il

Nel 1896, facendosi per cura nuovo altare di S. Emerenziana, fra


altare demolito, fu estratto
titoio stesso
:

Rev. Bourgeois

il

materiale dell'antico

l'epitafio

di

un suddiacono

del

LOCVS INPORTVNI SVBDIAC REG Q.VARTAE

Il

sepolcro di S. Agnese fu sempre in grande venerazione,

e per raolti secoli anche una parte del cimitero fu accessibile.

Rimasto

in

seguito obliato ed interrato, se ne perdette ogni

traccia, e solo

dopo
gl'

il

1870

vi si

intrapresero scavi regolari

che produssero

iraportanti risultati che

abbiamo

indicato.

CIMITERO DI
La
cliicsa di S.

S.

AGNESE

365
taluni archeologi
di

Costanza

fu crcduta da

un antico tempio
ruine che

di

Bacco

causa dlie scne

vendemmia
le

che sono rappresentate nei musaici.


la

Ma

la

sua forma e

circondano dimostrano che essa fu veramente un


l

mausoleo. Di

fu

trasportato suUa fine del secolo xniii


di

al

Vaticano
ivi

il

sarcofago porfiretico

S.

Costanza che ora

fa

siiiimetria con. quello di S.

Elena.

Volta del mausoleo

di

S.

Cost.mza (iv secolo).

musaici dlia volta anulare sono

pi antichi musaici

cristiani

che
il

si

conoscano;

vi

apparisce, sebbene

un

po* na-

scosto,

simbolismo

dlia vite e la

figura dtW'a^ncUo.

Quelli

dlie absidi laterali furono giudicati del vi secolo,


il

ma secondo
stati a dieci
il

Mntz, risalgono egualmente Vi


si

al

iv,

quantunque sieno
Padrc in mezzo

ritoccati.

vede

destra
le

1'

Elcriio

palme, e Mos che riceve

tavole dlia legge; a sinistra


la

Salvatorc da cui S. Piclro riceve

legge del

Nuovo

Testa-

366

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


di

mento. Nella nicchia poi


alcune
musaici
le quali

mezzo, ov' era

il

sarcofago di

S. Costanza, la volta adorna di


stelle,

un musaico che rappresenta


il

tra

brilla

monogramma
la

di Cristo. I
distrutti

dlia cupola
;

molto deteriorati furono


Battcsimo

nel

secolo XVII

il

Garrucci ne trov

copia in un manoscritto
:

dell'Escuriale.

Yl

si

scorgeva

il

il

che, unitamente
al

alla scoperta di

un muro

circolare in

mezzo
si

monumento
gli

pu6

far

supporre che questo abbia servito pure da battistero.


al

Intorno

raausoleo di S. Costanza
villa impriale,

vedono ancora
si

avanzi dell'antica

trasformata poi in parte ad

uso
chi

di

cimitero sopra terra. Sopra un muro,


si

scorgono

buin

dove

appoggiavano quelle

teglata
(').

che sono nominate

qualche antica iscrizione cristiana

III.

Il

Cimitero Maggiore dlia via Nomentana.


di S.

Questo cimitero trovasi poco okre la basilica ed ha il suo ingresso nella vigna Leopardi.
Gli antichi
esploratori dlia
di

Agnese

Roma

sotterranea lo chiail

marono
moria
da

col

nome

S.

Agnese, mentre
si

de Rossi cred
la

di

riconoscervi quel cimitero Ostriano ove


del

conservava

me-

battesimo amministrato da san Pietro e dlia sua


;

sede primitiva

e taie

opinione fu da
di

tutti seguita,

ed anche
ulteriori

me

nella

prima edizione

questa

guida. xMa

studi e recenti scoperte

mi hanno

poi persuaso che taie dele

nominazione non
al

esatta; e che

memorie
Gli

dlia

prima

predicazione apostolica in
cimitero di Priscilla
di taie

Roma debbono
Salaria.
stati

piuttosto coUegarsi

sulla via

argomenti

in

appoggio
Biilkttiiio

opinione sono

da
e

me

esposti nel

Kuovo

d' Arche ologia

cristiana (^y,

saranno

riepilogati

nella descrizione del suddetto cimitero di Priscilla,

dove far

anche

il

confronto dei due monument!.


avverto che
il

Intanto

nome

di

Cimitero Alaggore

(i) Cfr. lm. d'arch. chrt.: Notions gnrales, pag.


(2)

137.

Anno

1901, n. 1-2;

id.

n.

4.

CIMITERO MAGGIORE
per questo sotterraneo della via
il

;67

Nomentana
in

sicuro, perch

sepolcro

di

S.

Enierenziana c indicato

Cimitero Maiore,

dal Martirologio Gcronitiiiaiio (') e da un'antica Iscrizione.


il

Ora

sepolcro della sorella di latte di sant'Agnese dovea essere


le

precisamente nel nostro ipogeo, seconde

indicazioni degli

2*

Hcre

Y
Planta dcl Cimitero Maggiore della via Nomentana
{-).

Itinerari; e qui inf;ttti se n' trovata

una memoria. Ecco

in-

tanto

la

indicata iscrizione:

KAL OCTOB MARTVRORVm in cimi TERV MAIORE VICTORIS FEUcis (Papiae?) EMERENTIANETIS ET ALEXAN^^n
XVI
.

(i)

11

Martirologio Geronimiano indica S. Enierenziana in Cimitero


ai

Maiore
(2)

i6

di

settembre. V. d. de Rossi-Duchf.sse, pag.


il

121.

La linea punteggiata indica

giro ordinario dei visitatori.

368
E
si

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

ragione di

tal

nome
si

si

intende facilmente, quando

pensi che esso in comunicazione par

mezzo
il

di

un'arena-

ria e

con

il

cimitero che

svolge sotto

la basilica di S.

Agnese

che noi abbiamo descritto precedentemente,

quale cimitero

assai pi piccolo e pote dirsi Minore rispetto all'altro.


il

E che
che
dice

cimitero ove fu sepolta santa Emerenziana avesse rapporto


di S.
le

con quello
vi

Agnese,

assai naturale per le relazioni


e

furono

fra

due martiri;
.

perch negli Atti loro

si

che sant' Agnese fu sepolta


in

a in

agello e sant' Emerenziana

confinio agelli

In questo cimitero vennero sepolti anche

altri martiri,

cio: Papia, Alessandro, Felice e Vittore.

La pianta
la

del cimitero (y. pag. preced.') fu tracciata sotto


;

direzione del P. Marchi

essa la prima che sia stata ese(').

guita con esattezza nelle

catacombe
che

Si discende in questo

cimitero per una scala antica


si

ma
la

restaurata [i].
scala,

Lungo
:

la galleria

trova appena finita

sono da osservarsi parecchie


assai antiche

iscrizioni, fra le quali al-

cune

ZETVS-FILOTECXO.FILIO-DVL

(dcorai

ArAIIHTOC

SECVXDA POMPHE

.PILIE

CARISSIME

^RELIA IVSTIXA ET IVLIANVS -C///

an^DlAE

FELICISSIMAE

PLAVT VITALI

'

HOCTAVIAE TVLLIAE

VL-IVSTIXVS-IVL-PROCLAE
FIL

BEATISSLMO FILIO Q.VI\

TL\XO BEN'EME
REXTI
IN'

PAGE

(i)

questa
il

pianta

lavor, insieme al

Fontaka

ed

altri

giovani

ingegneri,

corapianto mio padre ing. Temistocle Marccchi, nel 1842.

CIMITERO MAGGIORE
Insieme a queste ricorder pure alcune
Lateranense:

369
altre iscrizioni assai

antiche, trovate in questo cimitero ed ora conservate nel

museo

SVSANNA VIVAS

IN

DEO

C MVNATIVS
.

OCTA VIANVS

ATA PAREN
FILIAE

CLEMENTIANVS ET DELIC PI PHILVMENE I

DVLCISSIMAE

COePACIN nAACU
. .

M AVR ZENON

FLORENTIVS FELIX

ACNEGLVS DEI

C PISONIVS ET ANNIA ZOSII E PARENTES IRENEO FILIO DVLCISSIMO

DIONYSODORA FILIAE DVLCISSIMAE VICTORIA MATER FAVSTINVS PATER NICE SOROR VICTOR FRATER

Si

giunge cosl

al

punto

[2] dlia planta,

ove

si

trova un

centro assai importante del cimitero, rappresentato in parte,


in proporzioni maggiori^ nella pagina seguente.

Una

galleria

[a, b]

che dirama a
si

sinistra,

conduce

due

cripte grandiose.

La prima, che

vede nel nostro disegno,


tutta cavata nel tufo e

una specie

di

basilica sotterranea

divisa dalla galleria stessa.

sinistra, v' la parte per gli


il

uomini

[c, d]

con

il

presbi-

terio, la cattedra vescovile [h],

piano dell'altare

[e],

alcune

nicchie per gli usi liturgici [m, n], due colonne ed


trionfale
[1].

un arco
[f,

destra, la

parte riservata aile

donne

g],

divisa pure da

due colonne cavate nel tufo; entro

gli arcosoli

Guida Catacombe romane.

24

370

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

sonoradunatealcunelucerne ed altri oggetti trovati negliscavi. Questa doppia crlpta ha certamente servito per le adunanze
liturgiche; essa

anche nel tempo


importanza.

una vera chiesa sotterranea; dov adoperarsi dlie persecuzioni, ed perci di grande
cripta fa seguito alla galleria [a, b]
;

Una seconda

questa fu sterrata a spese di Alons. Crostarosa nel 1873 e riconosciuta per quela di S. Emerenziana (v. pag. seg.).

si

Pianta dlia basilica sotterranea.

Il

nome

di

questa martire fu

ivi letto

da

me
un

insieme

al

de-

funto Armellini, scrittoin rosso, nel fondo dell'arcosolio in alto,

ma quasi

svanito onde se ne posto


il

al

disotto

fac-simil (').

Questo arcosolio era dunque


Si

sepolcro dlia martire, sorella

collattanea di sant' Agnese, ivi sepolta alla

meta
le

del

m secolo.
me-

vede

li

presso una cattedra scavata nel tufo; e di fronte

una

di quelle

colonne

sulle quali si

ponevano

accese lucerne.

Essendosi dal de Rossi

riferite

a questo cimitero le

morie
(i)

di

san Pietro,

si

era creduto che questa cattedra potesse

Il

nome
assai

di

sant'

Emerenziana

ce-to

EMERENTIANETIS
da studi posteriori

ma

invece

incerta e quasi

esclusa

ora

la

lettura

SANC

PET/// che I'Armellini

rifer alla

memoria

dlia cattedra

di san Pietro.

CIMITERO MAGGIORE
.iver rehizione

71

con

la

sedes ubi prius sedit sanctus Petrus,


il

e quella

mensa
1'

degli ol fosse quella da cui

prte Giovanni

prese

roleum de

sede ubi prius sedit sanctus Petrus. lo,

pur seguendo

opinione

comune

nella

mia prima edizione

di

Cripta di S. Hmerenziana.

questa Guida, non giunsi mai a specificare talmente


e

le

cose;

mi

limitai soltanto

a riconoscere

in

questi

dintorni

una

memoria dcUa
la

cattedra di san Pietro, giudicando per

sempre

nostra cripta di et assai posteriorc e dicendo che questa

cripta

evidentemente dlia medesima et

dlia

prossima bala

silichetta sotterranea.

Ed aggiunsi

l'

osservazione che

cat-

372

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


se
ivi

tedra di san Pietro,

fosse stata, avrebbe

certamente
al

occupato
di

il

posto

d'

onore, che qui invece fu dato


(').

sepolcro

S.

Emerenziana

Presse

la cattedra
si

(che servi ad uso liturgico corne

le altre

del cimitero)

legge una iscrizione grafBta: //'FEBRAS, in

cui l'Armellini credette ravvisare la data dlia festa dlia Cat-

tedra di san Pietro.

Ma
si

tutto al pi vi

si

pu riconoscere una

data del gennaio, che pu convenire assai bene anche a santa

Emerenziana; ne
sedit,

vi

pu leggere

in alcun

modo:

Romae

ma una

semplice acclamazione:
si

Romane

vivas.

Traversato questo gruppo,

entra in una rete di gallerie,

dove

s'

incontrano

altre

cappelle ed
si

anche notevoli

pitture.

Subito, nella galleria che


renziana,
si

pre a sinistra dell'abside

di S.

Eme:

vede un arcosolio con dipinto del


il

iv secolo

in

fondo
il

rappresentato

Salvatore imberbe, che tiene in

mano
in

libro

degli Evangeli, e sta in

mezzo

due personaggi
il

piedi, forse duc saiiti locali; nella volta vi

Buoji Pastore.

La
si

scena dipinta
riferisce

sull'

arco rappresenta un carro carico di botti e


di

probabilmente ad un mercante
si

vino che fu

ivi se-

polto. In alto, fuori dell'arcosolio,

legge un'iscrizione segnata

col carbone da alcuni frati Agostiniani di S.


ai

Maria del Popolo,

quali appartenue questo terreno fino al 1870. L' iscrizione


:

ricorda una dlie prime esplorazioni cimiteriaJi nel xv secolo

Corpora quae cernis sanctorum intacta virorum, barbarica


sunt lacerata manu. Fratres de populo hic fuerunt
ail'

quondam
si

Di rimpetto
volge
III

arcosolio

si

salgono
cosl ad

alcuni gradini e poi


di cappelle

sinistra e si

giunge

un gruppo
pittura

del

del iv secolo. In

un

arcosolio dlia prima cappella

[6], a sinistra la

dlia galleria, havvi


la

una

del

iv secolo

quale rappresenta

parabola evangeUca

dlie Vergini pru-

denti.

Nel mezzo
Fergiiii

v' rappresentata uriOrantc,


.

con
si

l'iscrizione

VICTORIAE VIRGINI PETE


cinque
sagge

destra

veggono
sinistra

le
il

con

le

lu cerne

accese ed a

(i)

V.

la

prima edizione francese


dei sanli apostoli Pietro e

di

questa Guida, pag. 278;

cf.

le

mie Memorie

Puolo in Rotna, {1900), pag. 106,

CIMITERO MAGGIORE
Banchetto dcUo Sposo
cleste.

;^y $
sinistra,
Icoiii;

Nel sottarco a
scne
di

Adamo

ed

l:va, in quelle a destra,

Daniele ncIJa fossa dci


le

nella parete

anteriore dell'arcosolio,
nella fornace.

Giona e dei Tre fanciuUi


si

Di fronte
Si

alla

porta di questo cubicolo


si

vede

nella galleria

un arcosolio

in cui

scorge appena

la

figura di-

pinta di
de!

un Orante.

volge poi a destra e

in un'altra cappella

vatore assiso in
il

medesimo gruppo, ma alquanto pi lungi, dipinto il Salmezzo agli Apostoli; l'artista per, mancandogli
si

posto, ha dif into soltanto sei apostoli. Nella volta di questa

cappella

veggono

il

Biioii

Pastorc, alcune Oraiiti,

Giona,

Eva; sulla porta rappresentato Mos che batte la rupe. In un altro cubicolo [7], a sinistra dlia stessa galleria, si veggono important! pitture relative al Battesimo ed all'Eucaed
ristia,

Adamo

che risalgono

al

m secolo, ma che sono sventuratamente


allusivi ai prodigi dlia
il

assai guaste. Esse

contengono gruppi

conversione dell'acqua in vino e dlia moltiplicazione dei pani.


Nella volta rappresentato
Salvatore assiso, e vi sono altresi

alcune figure

di Oranti.

Proseguendo per questa


Erode; e

galleria e

volgendo a
i

sinistra, si

giunge ad un arcosolio ove sono dipinti

Ma^^i innau~i ad
la

puo anche

visitarsi

poco lungi un cubicolo con


le

scena

di

Susanna. Prendendo ora


il

gallerie

che da questo
sinistra
di

punto vanno verso


guarda
la

fondo dei cimitero (a


tragitto si

chi

planta),

dopo un lungo

osservano

le se-

guenti iscrizioni relative ad alcuni fossori:

PROCLVS ANN
///O

III

AVGVSTVLE

pATRI LVCILLIANO QVI VIXIT AN\ XXXV


///IMAI

ANN X FOSSOR ANN VIIII REDDIT VNOMES ///TOTI TRES VNM IN PAGE (')
IN

lOANNES LVCILLIANVS PROCLVS NEPOTES MAXIMIANO AO VNM PATER FILIA ET COGNATVS IPSO MESE VII KAL MAI

FACE

(*)

(i)

(2)

VNOMES TOTI TRES VNM, uno mense AO VNM, avo venemeremi .

toti ires

venemerentes

374
Il

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Bosio aveva gi letto nel medesimo cimitero un' altra

scrizione relativa a questa istessa famiglia di fossori('):

MAIO FOSSORI NEPOTES ET BOXO NVTRITOR/// PROCLVS QVI VIXIT ANNIS XCqlI ET DORMI//' VI IDVS MAIAS IN FACE ET FOSSOR CALLIGONVS FOSSOR PATRI /
/

Dopo
gruppo

aver traversato parecchie gallerie,

si

giunge ad un

di cripte

che furono certamente destinate ad adunanze


si

liturgiche; e vi

vede

il

vestibolo, la nave, l'abside [lo].


ai

destra e a sinistra vi sono le cattedre che servirono


ai diacoiii, aile

preti,

diaconesse,

non per per


le

la

confessione, corne

taluno ha supposto,

ma

solamente per

sacre adunanze. Gli

arcosoli tenevano luogo di altari.

Non

vi

alcuna iscrizione

che

ci

indichi a chi abbiano appartenuto coteste cripte.


del

Questo gruppo
la

secolo ed assai

importante.
a visitare
la

Alla estremit di questa lunga galleria,

pu6

salirsi

vasta
di

arenaria,

nelia

quale

si

vedr assai

bene
(').

diffe-

renza

escavazione con quella del cimitero


questa
arenaria

fu prei

cisamente in

che
le

il

P.

Marchi fece

suoi

primi studi per diraostrare che

catacombe romane furono


punto
e
si

scavate intieramente dai cristiani (^).

Tornando da questa regione verso


si

il

di

partenza,

passa

dietro

la

cripta di S.

Emerenziana
il

giunge ad

una cappella del

iv secolo [ii],

cui arcosolio

adorno

di

una pittura importante. Si vedono ai lati due un uomo e una donna; in mezzo una donna

figure

oraiiti,

velata,

ricca-

mente
bino,
il

vestita, in

atto di

pregare, che ha

innanzi un ham;

quale per non in questo atteggiamento


del

destra

e a sinistra

bambino havvi
il

il

monogramma

costanti-

niano rivolto verso


(i)

centro

dell' arcosolio.

Questo dipinto

Rom.

sott.

III,

50

(2) Cfr.

EUm.

d'arcb. chrl.: Notiotis gnrales, pag.

111-112.
35-45,

(3) / monutnenti

delh

arti primitive

crisliane,

pag.

)S-io6,

135-140, I)2-l6l, 1^2-\C)l.

CIMITERO MAGGIORE
che qui riproduciamo dlia prima meta del
il

375
iv

secolo; ed

Marchi

(')

il

de Rossi (^) e
la

la

maggior

parte degli archeoil

logi vi

riconobbero dipinta

Beata Vermine con

Bambhio.

Ed
sempre
nelle

notarsi

che questa, per quanto antica, sarebbe

una

dlie pi recenti imagini dlia


quella di

Vergine trovate
bizantine.
sola

catacombe (l'ultima
l'attribuzione

S.

Valentino); ed essa

una

pittura di transizione fra le primitive e le

Conferma

indicata

il

fatto

che

la

madr
il

sta in atto di orante,

ed anche

la

posizione
le parti

singolare

del

monogramraa
e

rivolto da

che sembra indicare


Fuori del cubicolo

ambedue come quel

verso

fimciullo,

fanciullo sia Cristo.

a sinistra, si

trovano queste due epigrafi:

KAAAICTOC AnO THC CIKeAIAC GXeAAAI KIMG nAPOIKHCAC

elll

KTHTO
C

TA

lA

GTe TGCCePAKON
TA KAOIKCO TON

ecoNA
(

NH TH X PHCTO TA TH A SGAOH
. .

Qui

riposa Callisto di Sicilia,

( Epitteto a
relia ).

Gaiane ottima

so-

raorto a quarant' anni.

Ho dimora

neU'eternit ).

(1) I

monumenti delh

arti primitive cristiane, pag.


13.

152 e seg.

(2) Imagini scdte, pag.

376

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


sinistra, si

Volgeiido poco dopo a


regione sconosciuta
al

pu

visitare un' altra

Marchi. e scoperta nel 1878.


di

Di qui proviene un frammento


vato nella basilichetta) su cui
si

transenna (ora conser-

legge

///DRO FECIT. Ora,


vi era se-

siccome noi sappiarao che nel Cimitero Maggiore


polto un ignoto martire di

nome

Alessandro, cosi possiarao


in

congetturare che

il

suo sepolcro fosse

questa regione non


altri

ancora scavata, insieme forse ad alcuni degli


sconosciuti, dei quali fanno

martiri pure

menzione
vi

gl' It'merari.

Nelle gallerie finora accessibili


zioni.

sono queste

altre iscri-

Nella prima galleria a destra:

LVRIA lANVARIA C F CAELIO FELICISSIMO V COIVG KARISS

Questa donna

era dell' ordine senatorio,


vir

clarissima feal-

mina

mentre suo marito,

egregius

apparteneva

r ordine questre.

Nella seconda galleria, dalla raedesima parte

NIKH porooj

CMBi rArivTATCU eN eiPHNH


Di fronte
:

IVLIANVS IVLIAXO PA
TRI DVLCISSIMO FECIT
IN

FACE
si

Presso questo punto


di

trova un' antica scala, ingombra


quelle

macerie; ed probabile che sotto


cripta storica.

rovine

si

na-

sconda una

In una galleria perpendicolare aile due precedenti


///AE
.

///IWS

CONTVGI SANCTISSIMAE MARITVS FECIT IN PAGE



CIMITERO MAGGIORE

2)11

destra nella galleria principale

MARIVS MARIAE
.

IN

PAGE///

MASVETVS

FILIO

DVLCtSSIM///

SegLie l'iscrizione di un pretoriano dlia


.

coorte:

LICINEIVS MILX PRETORIANVS AVR PRICE COCVVGI K BENE


.

MERENTI

IX

PAGE GOH

VI

sinistra

nella

medesima

galleria:

SPIRITO GASTIS

SIMO
RIVS
///RABILI
//
.

LEAES lANVA GONIVGI


GVM QVA VIX


VM ET MENS

XI

DD

Uno
tiri

dei martiri pi
di Alauro.

celebri di

questo cimitero fu Papia

compagne

Papia e Mauro erano due soldati, marla

sotto Diocleziano (304); e

loro istoria

si

rannoda con

l'episodio dei cristiani condannati alla costruzione dlie


di

Terme

Diocleziano, Secondo

gli Alt'x,

il

loro processo fu ordinato

in Tellure o in Tellude
ficio

, cio presse quell' antico edidi

cos

chiamato

fra

il

Foro
li

Augusto,

il

Foro Romano

e quelle di

ove

uffici

non lungi dal luogo ora la chiesa de' Ss. Cosma e Damiano, erano alcuni dlia prefettura dlia citt. Negli Al si dice, parlando
Domiziano.
Infatti

vicino, e

di

Papia

di

iMauro, che essi furono sepolti via


B. Ptri, ubi baptizabat
;

NumenMag-

tana, ad

Nymphas
il

ma

io sospetto

fortemente che

solo Papia fosse sepolto nel Cimitero

giore e che xMauro invece avesse


Priscilla.

sepoltura nel

cimitero di

Ci sar da
ad

me

spiegato meglio nella descrizione di


riferirsi

quest' ultimo cimitero,


la

ove dir che ad esso potrebbe

indicazione:

c(

Nymphas
qui
il

B. Ptri, ubi baptizabat (').

(i) GVltinerari
al

nominano

solo Papia. V.

il

testo degli Itinerari


.

principio di questo capitolo dlia

via

Nomentana

37^

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


ix le reliquie di Papia e quelle di
io penso, sulla via Salaria,
la citt e

Nel secolo
rite

Mauro, setrasfedi S.

poho, secondo che


insieme dentro
in

furono

coUocate nella chiesa

Ci-

riaco

Thcnnis; poi, quando

questa fu demolita, vennero

trasportate a S. Adriano e finalmente, in parte, a S. Maria in


Vallicella, ai

tempi

di san

Filippo Neri.

Ma

gic

fin

dal secolo v

dovea
le
si

esistere
di

un
una

oratorio dedi-

cato a questi santi presse


quest' oratorio dlie

terme
trov

Diocleziano;

ed

in

Terme

infatti

iscrizione

vo-

tiva in bronzo, la quale era dedicata a questi


ivi

due martiri che


iscrizione fu

sono chiamati Papro e Maurolcone


i

questa

posta da uno scultore con

suoi allievi:

SANCTIS MARTVRIBVS PAPRO ET MAVROLEONI DOMNIS VOTVM REDD >^ CAMASIVS Q.VI ET ASCLEPIVS ET VICTORIN NAT H DIE XIII KAL OCTOB PVERI Q.VI VOT n VITALIS MARANVS ABVNDANTIVS TELESFOR

A
.

lergo

DOMNIS SANCTIS PAPRO ET MAVROLEONI MARTVRIBVS '^ CAMASIVS Q.VI ET ASCLEPIVS ET VICTORINA VOT RED NATAL HAB D- XIII KAL OCTOB

///ANE
///TI
.

VITALIS

TELESFOR
data erronea, dovendosi leggere:
si

La

XVI KAL OCTOB.


cri-

Questo pregevole monumento


stiano Lateranense
incirca.
(I, 7,

conserva ora nel museo

12), e

non

posteriore al

v secolo

Prima

di uscire dal

Cimitero Maggiore,

si

osservino

gra-

dini di un' antica scala che

galleria principale; questa scala

rimangono sospesi nell' alto dlia conduceva dal cimitero alla

CIMITERO DI

S.

ALESSANDRO

2)19

superficie del suolo, e probabilmente mcttcva in

comunicaal

zione con

la basilica di S.

Emerenziana, che dovea sorgere

disopra dlia sua cripta ('). Osserver infine che quantunque

manchino indizi sicuri per riconoscere in questo cimitero la memoria dlia prima predicazione di san Pietro, la quale io
collge invece
fin qui, in
al

prossimo cimitero

di Priscilhi, possibile

che
tra-

epoca posteriore, abbia anche irraggiato quella

dizione e che, per conseguenza, anche qui potrebbe scoprirsi

qualche monumento, che avrebbe potuto


dizione medesima.

riferirsi a

quella tra-

IV.
Il

Il

cimitero di S. Alessandro.
al

cimitero di S. Alessandro fu rinvenuto nel 1855


nel podere
dei cimiteri

de-

cimo chilometro dlia via Nomentana, Coazzo , ed quindi fuori dlia zona

chiamato
romani;
ca-

ma

siccome esso

anche

al di

qua

dell'attuale

zona suburle

bicaria ed

frequentemente visitato da quanti amano


cosi

tacombe romane,
brve descrizione.

ho creduto opportuno dnrne ora una


dall'antica citt vescovile
la

Questo cimitero dipendeva


Ficulea, scoperta nel

di

1827 presso

tenuta

Cesarina, negli scavi descritti dal


vicina, quella di

Nibby ('). Nomeuiam o Mentana fu, dal secolo


lettera di

moderna dlia Un' altra diocesi


v, riu-

nita a Ficulea;

una

Innocenzo

(405) parla

di

un

vescovo

di

Ficulea e Nomcutmn, chiamato UrsusQy, e questo

nome appunto
tero.

si trovato in una iscrizione del nostro cimi probabile pertanto che esso abbia servito ad uso di ambedae quelle popolazioni.

(i)

Questa

basilica
si
et

fu
il

restaurata dal

papa Adriano

I.

Intorno a

sant'Emerenziana,

vegga

bello studio del ch.


Il

midiilienne, vierge

martyre, 1895.

Le Bourgeois, Sainte medesimo autore ha recentemente

incominciato pure un' intressante pubblicazione col titolo: Les martyrs de

Rome

d'aprs l'histoire et Yarcholo^ie chrtiomc.

(2) Analisi de' dintorni di

Roma, 1848,
(P. L.
;

II,

pag. 43 seg.
col. 606).

(3) Ep.

XL ad Floreiitium

t.

XX,

38o

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


si

Xella collezione epigrafica del Laterano


iscrizione

conserva

la

pagana d'un M.
regio Ficulensis

COXSIVS-CERINTHVS,

che no-

mina

la

ed un

pagus Ulmanus

et

Trans-

ulmanus,

vale a dire cio due piccoli villaggi vicini a Ficulea.


si

Negli scavi del cimitero,


iscrizione del

trovato

il

frammento
il

di un' altra

medesimo personaggio;

che prova

sempre

Pianta dlia basilica

del cimitero di S. Alessandro.

meglio che esistevano relazioni


S. Alessandro.
la basilica

tra

Ficulea e
il

il

cimitero di
cio

Passiamo ora

visitare
il

monumento,

intorno alla quale scavato

cimitero.

Xll miglio dlia via un sant' Alessandro e di sant'Evenzio in uiia medesima tomba, e in una vicina quello di san Teodulo. Chi era quest' Alessandro? Gli Atti del papa
Si sapeva gi

dgV Itinerari che,


venerati
i

al

Nomentana, erano

corpi di

Alessandro, martire del

ii

secolo,

coUocano

il

suo sepolcro in

questo luogo

ma

questi Atti

sono

del tutto leggendari.

Ed

CIMITERO DI
infatti
difficile

S.

ALESSANDRO
sia

38 1
stato sepoito

l'ammettere chc un papa

tanto lontano da

Roma,

fuori

dei

gruppi

conosciuti

dlie

sepolture papali.
tificalis

dnno

la

Vero clie alcune recensioni del Liber ponmedesima indicazione, ma essa non si trova
antiche. D'altronde noi
d' iscrizione

afatto

nelle recensioni pi

vedremo

nella basilica

un frammento

dedicata a sant'Ales-

sandro ed

agli altri martiri del

luogo,

clie del

seguente tenore:

///ET

ALEXANDRO DELICATVS VOTO posuU


DEDI

CAN
TE AE
PIS

COP VRS
L' iscrizione complta

nominava certamente

sant'
;

Evenzio

Sanctis martyribus Eventio et Alexandre, etc.


il

e poi ve

niva

ricordo dlia dedica fatta dal vescovo Urso,

dedi-

cante episcopo Urso.

Come pu
titolo

ammettersi che ad Ursus


e sia stato

sia stato

dato

il

suo

di

vescovo

Inoltre, Alessandro era

omesso di darlo ad un papa ? qui nominato dopo un altro personag-

gio: invece, ad un vescovo di

Roma

conveniva essere

ricor-

dato in primo luogo. Queste considerazioni fanno piuttosto

supporre che qui non

si

tratti del

papa Alessandro,

ma

di

un
una

martire locale, forse dlia citt di Ficulea,

Le
squale

reliquie dei tre martiri, deposti in questo cimitero da

matrona per nome


I,

Severina, furono trasportate,

sotto Pa-

a S. Prassede, a S.

Lorenzo
i

in

Lucina e

a S. Sabina.

Severina aveva inalzato sopra

sepolcri

un oratorio e fonail'

dato in quel luogo un vescovado. Quando,


tiniana, vi
si

epoca costan-

voile costruire

quelle tombe, e
rispetto all'asse

non si ardl toccare si preferi di lasciarle in una posizione obliqua del monumento ('). Questa basilica fu restaubasilica,

una

(i)

Non

inipossibilc

che

qui,

come

S.

Valeniino,

si

sia

avuto

rispetto anciie aile

tombe

dei pagani che fiancheggiavano

la

via.

Pu

382

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


nominato Ursus, che
ai

rata nel v secolo dal

la

ingrandl o piut-

tosto la

raddoppi per dare pi spazio


edifizi

fedeli. Infatti vi si

possono riconoscere due

orientt! in senso opposto,


la basilica

ad corpus

raltraaggiunta('). L'altare
dei martiri, nella
basilica

pi lontana dalla strada [2]


(y. pag.
di

jSo) fu circondato
in

una balaustra

marmo,
la

nella

quale era aperta

fenestella.

L'iscrizione dedicatoria
gi riportata, stava sopra
Altare e transenna
nella basilica di S. Alessandro.

questa balaustra e pu ancora


ivi vedersi.

Una

nobil
ai-

donna, Giunia Sabina,


tare e sostenuto da
State

vi

aggiunse un ciborinm posto suU'


;

colonne
si

le basi

di

queste colonne sono


altre

ritrovate e vi
.

leggono queste

iscrizioni:

IVNIA SABINA C F EIVS


.

SANCTORVM
ORNAVIT
ed in fondo

FECERVNT
Innanzi
alla basilica
ail'

altare vi era la schola canlontm;

resta

ancora un

avanzo dlia cattedra episco-

pale [4]. Fuori dlia navata vi sono alcune cappelle, di cui


la

pi importante quella di S.

Teodulo

[5, 6],

La seconda
episcopale [8].

basilica [7]

aveva pure un

altare,

ed in fondo

del suo abside semicircolare, era pur collocata un' altra sedia

Vi

fu

rinvenuto un buon numro di iscrizioni, dlie quali


il

alcune formavano

pavimento

dlia basilica, altre

proveni-

vano

dalle gallerie cimiteriali.

essere, infine, che la basilica sia stata orientata in questo senso,

perch

fosse perpendicolare alla strada suUa quale


(i)

si

trovava

il

suo ingresso.

Ci

si

osserva pure a S. Lorenzo ed a S. Sinforosa.

CIMITERO DI
Nella cappella
di

S.

ALESSANDRO
[6] vedesi questo
(')

383
frammento:

S.TeoduIo

///.TA///ISSI

CA BOTVM

ove ora fissato, pu riconoscere la tomba BOTVM ricorda un lavoro votivo


L.'

arcosolio,

era gi
di

adorno

di
la

marmi
parola

vi

si

S.

Teodulo;

fatto in

onorc del martire.

sinistra di quest' arcosolio sta quest' altra epigrafc assai

importante, perch allusiva ad un vescovo di

nome Adeodato:

+
HIC.REQ.VIESCITMX'PACE*ADIODATVS'EPISC'
BS'

QVI^ VIXIT ANN

PL'M-LXVII-ET-SED.AN-II'ET'M.VIIII-DEP'SVB.D.PRIO'KAL-DECEM

Questo Adeodato

fu

probabilmenie un vescovo

di

Nomendi

tum

l'

iscrizione senza data,


Il

ma

con

la

croce, deve essere

del V secolo.

de Rossi vide qui pure un'altra iscrizione

un vescovo, con data del vi secolo, di il frammento meno importante, quello a


4- HIC RECIVIESCI////
.

cui per esiste solo


sinistra:

///iiunquAM DETVLIT T3m SVA VOCE LAVDARE QVIE/// fffin diaconatu ANNVS XXI IN EPISC NN XVI ET ANTE VS/// /J/annoS XLV QVI FA CIVNT ANN LX ///feAL FEBRVARIAS /// MP DN IVSTINO pp. aug. nnno IV. indiclione jecVN DA (2)

.

(An. 569)

Un*

altra iscrizione,

dell'anno 448, sta suUa soglia


[5]
:

dlia

cappella di S.

Teodulo

XXXIII

HIC REQVIESCIT APPIANVS SVBDIACONVS Q.VI VIXIT ANNV DIES XXVIIII D III IDVS APRI CON POSTVMIANI
. .

V C

Sulle pareti dlia basilica sono da osservarsi queste altre:

HIC
Q.VI

REQ.VIESCIT IN FACE APOLO V VIXIT ANNOS PLVS MIN XIIII

DEPOSITVS SVBD < V NON OCTOBRIS FLAVIO MABVRTIO VC CONS


(An. 355).

(i)

Votum

fecit

?
I,

(2) Inscript, christ.

pag. 510.

384

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


///Il
.

KALEN

TU NON oc ///NNis p M xq
///v
.
. .

FZORENTIO CON(?)
(An. 429?).

DIE ///EMILIANO ///VS IN


///lO
.

III

A ET

///DIE
///T

iMARTOR

///T-xMARTOR pu
le

significare

ad martyres, cio presso

tombe

dei martiri.

L' iscrizione che segue,

mezzo

latina,

mezzo

greca,

un
:

frammento

di elogio di

un personaggio molto ragguardevole


I

LNDICAT ///E TITVLO CLARIVS ///IS PRAECELLVI < ///VCTIS REBVS PRAEFERES ///PCOOIHNMerAAOIO
///VLVS

COAIAOXAT
///Nizcooicixecooc ///CeN(DGlMeXOTC
Nel pavimento:
///ACE MXI///

///TINO

ET

SPARAGINA FIDELIS
^^^^^^^^

RVFO///

(An. 457).

XIII

PASTORI BENEMERENTI DEPOSITO KAL NOV VALENTINIAN/// DIE YENERIS Q.VI VIXIT ANNO///

///SILAHES
///IT

///PRIMELLIVS

ET FLAVIA
FI

PARENTES

LIAE DVLCISSIME ///FECERVNT

CIMITERO DI
/;/VS
.
.

S.

ALESSANDRO
.

385

MAVRI ET

PRAEIECTICIAE

DEPOSITIO MARCELLAE SEPTEMBRIS


Il

IIII

KAL

ciniitero c di rozzo lavoro e


i

poco esteso:

cubicoli
la

sono
[9],

piccoli,
si

locLili

chiusi

cou mattoni. Entrando per


meglio conservate ed
di

porta
si

vedono alcune

gallerie

ivi

osserva
tiori

un

loculo del iv secolo, ornato

una colomba

e di

simbolici, e col

nome
.

di

Sabiniano [10]:

SABINIANE

SPIRITVS

TVVS

IN

BONO

^-^
puo
vedersi,
nell'alto dlia parete,

(Fiori simbolici).

AU'estremit d'una galleria di fronte a questo sepolcro


a

[i

],

destra,

una

pittura, la

quale rappresenta un

uomo
giro,

che conduce un cavallo. Un'altra


1'

piccola regione del cimitero passa dietro

abside dlia basilica

primitiva e ne fa
di pitture.
aile

il

ma

del tutto priva d' iscrizioni e

Vi

si

accde dal punto [12] da cui


questo un cimitero

gallerie [14, 15, 6\.

di

pu andarsi campagna,
Generosa
ix se-

intressante sotto taie punto di vista, corne quello di

che gi visitammo.
Il

santuario di S. Alessandro fu venerato fino

al

colo,

ma dopo
II

la

traslazione dlie

reliquie

fu

abbandonato

come
si

tutti gli altri, e

disse.

pontefice Pio

venue ritrovato soltanto nel 1855, come IX che prese molto a cuore questa

scoperta, fece restaurare l'edifizio e

ando

egli stesso
il

ad inau-

gurarlo. Al ritorno dalla cerimonia accadde


nella canonica di S.

noto disastro
la sala in

Agnese, ove

si

sprofond

cui

trovavasi

il

Papa, che rimase per prodigiosamente incolume

(12 aprile 1855).

GuiJa Calacombt reniant.

CAPITOLO
I

VIII

NUOVA
C)

CIMITERI DELL A VIA SALARIA

LA

via Salaria usciva

da

Roma

per la porta CoUina del


tratto, si
si

recinto di Servie Tullio,

ma, dopo brve


la

bi-

forcava,

formando

la via

Salaria Fetiis,

quale

pu

rico-

noscere nella strada che parte presentemente dalla porta PinIndex cocmdcrioruvi
Xotitia regionum:

(i)

Coemeterium

Priscillae

ad S. Silvestrum via Salaria. Coemeterium lordanorum ad S. Alexan-

drum
laria.

via

Salaria.

Itinerario di Salibourg:

Coemeterium Thrasonis ad S. Satuminum via SaDeinde venies ad S. Felicitatem al(f

tra via, quae similiter Salaria dicitur, ibi


et Bonifacius

illa

pausat in ecclesia sursum

pp et martvr in altero loco et filii (leggasi: filius ) eius sub terra deorsum. Deinde eadem via pervenies ad ecclesiam S. Saturnini papae et martyris; in altra ecclesia Daria virgo et martyr pausat
et Crisanti

martyr. Postea pervenies

mart}T: deinde

eadem

via ad
et

S.

eadem via ad speluncam ubi S. Hilaria Alexandrum raart3'rem, ibi pausant


via

Theodulus
requiescit.

et

Eventus

longe in interiore spelunca Alexander martyr

Postea ascendens

multitudo sanctorum pausat:


et
et

eadem primum
et

ad S. Silvestri ecclesiam

ibi

Silvester sanctus
in

papa

et

confessor

ad pedes eius S. Syricius papa

dextera parte Celestinus papa

Marcellus episcopus; Philippus et Flix martyres et multitudo sanaltare

ctorum sub
Praxedis
.

maiore

et in

spelunca Crescentius martyr


et in altra

et

Fimitis
et

pausat in cubiclo quando exeas

S.

Potenciana martyr
eius

De

locis

Ss.

marhriim:

luxta viam

Salariam ecclesia

est S. Felicitatis ubi

ipsa iacet corpore, ibi et Silanus filius

unus

de VII

est sepultus et Bonifacius

cum

multis sanctis

ibi

dormiunt. luxta

eandem viam S. Saturninus cura multis martyribus dormit (di un' altra mano: a in alia quoque ecclesia S. Chrisantus et Daria virgo et LXII martyres ): propeque ibi S. Alexander et S. Vitalis sanctusque Martialis, qui

sunt trs
et

de septem VII virgines id est

filiis

Felicitatis,

cum

multis martyribus iacent. Ibi

S.

Saturnina et S. Hilaria, S. Dominanda, S. SeS.

rotina, S. Paulina, S.

Donata,
S.

viam Salariam
lestinus,
S. S.

S. Silvester requiescit, et alii

Rogantina requiescunt. luxta eandem quamplurimi, id est S. CaeS.

Potentiana,

Praxedis,

Marcellus,

S.

Crescentianus,

Maurus,

S. Marcellinus, S. Prisca,

S. Paulus, S. Felicis S.

unus de sein

ptem,

S. Phiilippus

unus de septem,

Semetrius,

et

una sepul-

CIMITERI DELLA VIA SALARIA


la

NUOVA

387
rctt.i

ciana,
fuori

mentre

via Salaria Nova,

si

proliinga in linen
di

dell'attuale porta Salaria.

La direzione

quest'ultini.i

strada determinata dagli avanzi dei raonumenti sepolcraii

che

si

veggono ancora presse


al

la

porta: a destra
la

vi c la

tomba
si

del giovane poeta

Q. Sulpicio Massimo,

cui iscrizione

trova ora

museo

Capitolino, ed a sinistra un sepolcro in-

cognito

(*).

Un

altro

monumento

sepolcrale trovasi alquanto


il

pi lungi, a sinistra nella propriet Bertone, ed

magnifico

mausoleo rotondo
il

di

P. Lucilio Peto che stava pure presse

margine

dalla via, la quale

per

in

questo punto ara ad un


venitur ad ecclcsiam S. Midi Gu(;lieImo di
illa

tura

CCCLXIII. Per eandem quoque viam


Urbe
.

chaelis septimomilliario ab

et
et
alii
filii

Itinerario

Mahnesbury:

Dcinde

basilica S. Felicitatis, ubi

requiescit

et Silanus filius eius

non longe Bonifatius martyr. Ibidem in altra ecclesia sunt Crisantus Daria et Saturninus et Maurus et lason et mater eorum Hilaria et
innumerabiles. Et
S. Felicitatis.
in

altra basilica S. Alexander, Vitalis, Martialis

Et

sanctae VII virgines Saturnina, Hilarina,

Domi-

nanda, Rogantina, Serotina, Paulina, Donata. Deinde basilica S. Silvestri


ubi iacet

marmoreo tumulo coopertus


ibidem martyres

et

martyres Caelestinus, Philippus


in

et Flix et

CCCLXV
:

uno sepulcro requiescunt,


via

et

prope Paulus et Crescentianus, Prisca et Semetrius, Praxedis, Potentiana


pausant
.

Itinerario

di

Einsiedeln

In

Salaria

extra

civitatem
filiis .

in sinistra S. Saturnini:

in

dextera S. Felicitatis
S. Felicitatis

cum septem
via

Vitu

Hudriani I:

Coemeterium

Salaria

una

cimi

ecclesiis S. Silvani martyris et S. Bonifacii

confessons

atque pontificis

uno cohaerentes solo mirae restauravit magnitudinis. Sed et basilicam una cum coem S. Chrysanthi t Dariae renovavit atque coemeterium S. Hilariae innovavit. Immo et coem. lordanorum, videlicet Ss. Alexandri et Vitalis et Martialis martyrum, seu Ss. septem Virginum a novo restauravit. Pariter in eadem via Salaria coem, S. Silvestri confessoris atque pontificis aliorumque sanctorum multorum in ruinis positum renovavit . Index coemeleriortitn e Libro mirabilium Coemeterium fontis S. Ptri (v. sopra Itinerari dlia via Nomentana) Coemeterium Priscillae ad pontem Salarium. Coemeterium ad clivum cucumeris. Coemeterium Thrasonis ad S. Saturninum. Coemeterium S. Felicitatis . (i) Questi due sepolcri erano stati racchiusi dentro le torri ne!
S. Saturnini in praedicta via Salaria positam

restaure dlie

mura

fatto da

Onorio

e furono scoperti allorch, su di-

segno dell'architetto Vespignani,

fu ricostruita la porta

danneggiata dal

bombardamento

del 20 settembre 1870.

88
livello pi
ci

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


basso
(').

Sulla Salaria

Xuova
e

nostri

documenti

additano quattro gruppi di cimiteri:


di S. Flicita;

i quello di

Massimo

2 quello di
;

Trasone

Saturnine; 3 quello

dei

Giordani

4 quello di Priscilla.

I.

Cimitero di

S. Flicita.

La celeberrima santa
sette figli nel
relio (").

Flicita fu

martirizzata con

suoi

primo periodo

dlia persecuzione di

Marco Au-

Gli Atti del suo martirio pubblicati anche dal Rui-

nart,

bench non siano del tutto contemporanei, risalgono


et assai antica;

nondimeno ad
,

ed

il

testo che ne

abbiamo
impera-

secondo

il

Tillemont, una versione dal greco.

L''

tore ivi

nominato

un Antonino ed

il

prefetto

un Publio che

forse fu lo stesso P. Salvio Giuliano, prefetto di

Roma

nel 162

sotto

M. Aurelio. Questa data concorda con


i

le altre

indica-

zioni degli Atti,

quali parlano ora di due imperatori, ora di

uno solo; ed infatti nel 162 vi erano due imperatori, uno a Roma, Marco AureUo, l'altro in Oriente, Lucio Vero.
Questi Atti sono forse un estratto del processo verbale

contemporaneo
sciamo fu
fatta

al

martirio

ma

la

versione che noi

cono-

sopra un testo difettoso. San Gregorio

Magno

parla per di

un

testo migliore esistente ai suoi giorni gesta


Il

emendatiora
corne
questi,
dissi,
si

(-').

nostro testo
indizi
di

prsenta ad

ogni modo,
di

parecchi

grande antichit: ed uno

che le risposte degli accusati

sono

assai concise.

Inoltre

non

vi si contiene alcuna indicazione sul

luogo preciso

(i) Sotto

il

sepolcro rotondo di Lucilio Peto puo vedersi un piccolo

sotterraneo con gallerie e loculi e soraigliante in tutto ad un cimitero


cristiano.

Potrebbe essere un piccolo cimitero cristiano privato scavato

dai discendenti dei proprietari pagani divenuti poi cristiani.

Ma

esso

talmente devastato, che nulla pu ancora


(2) Cf.

dirsi

di

sicuro.
17, 22, 41
seg.
;

1884, pag. 149-185;

DE Rossi, Bullett. di arch. crist. 1863, pagg. DoULCET, Essai sur les rapports de
in

l'glise chrtienne

avec l'Etat romain, pag. 187-219.


(3) S.
col.

Greg. Magn. Hom.

Evang.

lib. I,

hom.

ni (P. L.

LXXVI,

10S7).

CIMITERO DI
ove vennero
rebbe
sepolti
i

S.

FELICITA

389
si

martiri

cosa che senza dubbio


i

sa-

fatta nel iv

o v sccolo, quando gi

loro sepolcri erano

divenuti assai celebri.

Seconde gli Atti, santa Flicita fu raessa a morte in se Temporibus Antonini imperatoris, iuito ad un tumulto
:

orta est seditio pontificum et Flicitas illustris

femina cutn

septem

filiis

suis christianis tradita est

Videntes autem pon-

tiHces praeconia christiani

nominis per eam processisse, sugI

gesserunt de ea Antonino Auguste.


l'imperatore che gli di
dell'

pontefici persuasero
irritati

impero erano

..

doman-

davano

la

morte

dlia

matrona:
.

Tune imperator Antoninus


ecc. . Aile insidie del pre-

iniunxit praefecto Urbis Publio


fetto la santa rispose

che non avrebbero potuto mai sedurla


Viva vincam occisa
:

ne

le

minacce ne

le

promesse

te

superabo, et

si

in-

terfecta fuero, melius te

. Il

giorno segueute

Publius sedit in
suis.
Il

foro
di

Martis

et

iussit

eam adduci cum


fu dato in

filiis

nome

Forum
di
I
figli di

Martis

tempi
il

posteriori

ail'

antico

Foro

Augusto, nel quale sorgeva


Flicita

tempio

di

Marte Ultore.

furono interrogati
e Filippo

a gruppi e

con l'ordine seguente: Gennaro, Felice

- Silano - Alessandro, Vitale e Marziale. E l'imperatore, se-

conde

il

rapporte

fattogli,

li

condanno

supplizi

diversi:

Antoninus vero misit ees ad diverses indices ut

variis

sup-

pliciis afficierentur.

quibus unus index


et

primum

fratrem plum-

batis occidit, alter

secundum

tertium fustibus mactavit, alius

quartum

praecipitio

interemit, alius in quintum,


fecit subire

sextum

et

septimum capitalem

sententiam. Alius

matrem

illo-

rum capite truncari iussit. Et ita diversis suppliciis interempti, omnes efFecti victores et martyres Christi et cum maire
triumphantes ad praemia in
caelis percipienda
i

cenvelarunt

Se

gli

Atti

de' suoi figliy

non ci indicano ne abbiamo per


il

sepolcri di santa Flicita e

prcise indicazieni in
si

un dolegge
:

cumente
Vitalis,

del IV secolo,

Caloidario Liherimio, ove

Felicis et

Philippi in Priscillae, et in
et

lerdanorum

Martialis,

Alexandri,

in

Maximi
dal

Silani, et in Praetextati la-

nuarii .

Sappiamo poi

Martiroli;io

Gcroiiimiano

che

il

390
cimitero di

GUIDA DELLE CATACOMBE RO^[ANE


Massimo (nome
Il

del suo fondatore)

si

trovawi

suUa via

Salaria.

corpo

di

san Silano che vi era stato de-

posto insieme a quelle dlia madr, fu rubato nel secolo iv


d.ii

Novaziani
al

('),

ma

in segaito fu ricuperato dai Cattolici

riportato

suo posto.
i

Gl'Itinerari del

vi e del

vu secolo
Nuova,
il

confermano
riano e
il

dati

storici

e topografici

del

Cakndario Libe-

ci

indicano, corne prima stazione dlia Salaria

sepolcro di S. Flicita insieme a quello del figlio Silano,


sette.

pi giovane dei
basilichetta suUa

Nei tempi

dlia pace, fu innalzata

una

tomba

di S. Flicita;

ed anzi gV Itinerari sem-

brano indicare due basiliche, forse perch cosi fu chiamata

anche
zione,

la

cripta cimiteriale trasformata in chiesa. Il


la

papa Daiscri-

m.iso adorn
il

tomba
ci

delln

martire illustre con una


Sillof^e

cui testo

fu

conservato nella

di

Verdun'.

DtSCITE Q.VID MERITI PRAESTET PRO REGE FERIRl FEMINA NON TIMVIT GLADIVM CVM NATIS OBIVIT

CONFESSA CHRISTVM MERVIT PER SAECVLA XOMEN


Sul principio del v secolo,
il

papa Bonifacio

I (a.

418-423)
si

costretto dallo scisma di Eulalio a lasciare la citt,

rifugi
la

presso

il

cimitero di S. Flicita, ed egli poi attribui

fine

di quello

scisma

alla

protezione

dlia santa,
la

onde

in rendi-

mento

di

grazie edific o restaur


lui

indicata basilica. L'iscriallufgli

zione da

posta nel vestibolo

di

questo edificio, faceva


la

sione ad una pittura rappresentante


nel giardino cleste:

martire con

suoi

INSONTES PVEROS SEQ,VITVR PER AMOENA VIRETA TEMPORA VICTRICIS FLOREA SERTA LIGANT O
//

Ed
la

oltre a cio lo stesso pontefice voile esser sepolto presso

sua santa patrona,

come

indica

il

Martirologio Geronimiano:

Romae,

in

coemeterio Maximi via Salaria, depositio Boni-

fatii

episcopi ad S. Felicitatem .

(i)

(c

Q.uem Novati

furati sunt {Calendario Liberiano).


christ. II,

(2)

De

Rossi, Inscripi.

pag. 136.

CIMITERO DI
Nel secolo
grande; cd
ad onore
sua festa:
il

S.

FELICITA

39 1
assai

vi,

la

Jevozione pcr questa martire era

papa san Gregorio


lei

Magno pronunci una

omelia

di

in questa basilica

suburbana nel giorno dlia


hodie natalitia cele-

Adest beata

Flicitas, cuius

bramus, quae credendo


facta

exstitit ancilla Christi et

praedicando
sicut
iii

est

mater

Christi.

Septem quidem

filios,

t^cstis

dus emoidatioribus

legitur, sic post se timuit vivos in

carne

relinquere, sicut carnales parentes soient

metuere ne mortuos

praemittant... etc.

(').

Uno

splendido elogio avea gi prima composte in suo


la

onore san Pier Crisologo che


assisteva al supplizio dei
figli
:

descrisse

mentre intrepida

Discurrebat laetior inter con-

tossa cadavera
oculis tt

quam

inter

cunabula cara filiorum, quia internis

cernebat

bravia quot vulnera, quot tormenta tt


(^).

praemia, quot victimas tt coronas


Il

corpo dlia martire insieme a quello del


Silanus
filius eius,

figlio

Silano:

ibi et

unus de septem,
nella

est sepultus

Q);

ma

la

madr
il

era stata

trasportata

basilica

superiore,

mentre

figlio

stava ancora sotterra


eius sub terra
figli

illa

pausat in ecclesia
di
Sal::^-

sursum
burg).
i

et filius

deorsum

(^Itinerario

Degli

altri

vi

era qui la sola

memoria,
degli
in

ma non
Itincrari
pitsi

corpi,

corne credettero alcuni degli autori


il

stessi

ed anche

prte Giovanni,
tutti

tratti

errore dalle

ture

che

li

rappresentavano

insieme.

Cosl

infatti

legge nel Catalogo di

Monza:

S. Felicitatis

cum septem
i

filios

suos, S. Bonifati o. L' errore manifesto; perch


altri figli si

corpi degli

sa che allora

erano altrove.
viii,

Alla fine del secolo


di

Leone

III trasport

le

reliquie

santa Flicita e di san Silano alla chiesa di S. Susanna,


si

ove tuttora

venerano

(*). Il

cimitero in seguito fu abbanil

donato e se ne perdette ogni memoria; tanto che


(i) Cf. Brev.

Ciacconio

(2) Serm.
(3)

Rom. 2j nov. cxxxiv (P. L. t. LU,


Ss.

col.

565).

De

locis

Mut.
sono anche
in

(4)

Alcune

reliquie di san Silano

grande venerazione

nell'abbazia di S. Silano a

Romagnano-Sesia.

392

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


via Appia, ingannato

lo credette sulla

da una

falsa

indica-

zione dlie Mirabilia Urbis Roniac:

Coemeterium

S. Felicitatis

prope coemeterium Calixti


quasi nel

. Il

de Rossi lo ritrov nel 1858,

medesimo tempo
in

in cui scopri la cripta di S.

Gen-

naro

a Pretestato.

Si

conosceva gi
cimitero,

questo primo tratto dlia via Salaria

un antico
il

ma non
i

sapendosene
i

cimitero di S. Antonio , perch

il nome, chiamavasi monaci Antoniani fran-

cesi

erano una volta


Il

proprietari del terreno sovrastante, poi

vigna Carcano.

de Rossi da una iscrizione opistografa, che


il

rinvenne in questo sotterraneo e dove era indicato


di santa

nome
vera

Flicita (si
e

vegga appresso), pot rilevarne


lo

la

denominazione

da quel giorno

chiamo

cimitero di Mas-

simo

e di S. Flicita (');
di

ma non

vi si era fatto

mai alcun
scopri per
le

lavoro

scavo.
le

Cosi stavano
caso

cose, allorquando nel

1884

si

la cripta storica.

Scavandosi

il

suolo per fare

fonda-

menta

del

casamento Xodari nell'area dcU'antica vigna Carpit-

cano, apparvero dei loculi e poi una parete con tracce di


ture: continuati gli scavi dalla

Commissione di Archeologia sacra, si trov avanti a questa parete una basilichetta del iv secolo [6], che si riconobbe subito come il luogo del primitivo sepolcro di santa Flicita. Questa puo vedersi riprodotta nelr annesso disegno, e vi
si

accde
la

direttamente

dall'

odierno

ingresso

pianta qui unita (^pag. ^^f). Discesi appena nel sotterraneo volgendo a destra si entra
[i],

siccome mostra

nell'area di questa basilichetta, rivestita di


toni.

mri

a tufi e

mat-

si veggono ancora le comunicava colla basilica superiore [7]; e nella parete [3] si veggono i laceri avanzi di una pittura bizantina di grande importanza, del vi o vu secolo, eseguita sopra le

Vi

basi di

tre

colonne ed una

scala che

tracce di un' altra.

La scena rappresenta
figli,

in alto

il

busto del
le

Redcntore in atto di benedire e sotto di lui sono disposte


figure di 5. Flicita e dei snoi
col

nimbo

la

corona.

(i) Biilhtt. di arch. crist. 186;, pag.

17, 22, 41.

CIMITERO DI
Alcune
mettersi
lettere dci loro

S.

FELICITA

393

MAKTlAJis.
in

Silanus,

nomi sono ancora visibili: PhiliPPVS, laKYArins ('). Questo dipinto pu


con un'
altra

relazione

pittura

simile,

scoperta

Planta dlia hasilica sotterranea di S. Flicita.

nel i8i2, in

un oratorio fabbricato
5. Flicita in
la

nelle

terme

di

Tito, nella

quale
ai

si

vede

atteggiamento

di orante, in

mezzo

figli,

con

iscrizione:

FELICITAS CVLTRIK ROv.


la

(i)

De

Rossi, RuU. 1S84, pag. 149-185,

tavola relativa.

394

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


alcuni graffiti,

MANARVM, e DOMO; C).


r interrogatorio.

uno

dei quali dice:

IVSTINVS
una me-

In questo oratorio dell' Esquilino

doveva

esservi

moria, torse dlia casa paterna

di lei,

o del luogo dove subi

Ritornando

alla

pittura che

stiamo osservando
il

nell' ora-

torio cimiteriale, necessario concludere che

sepolcro dlia

martire almeno in origine, fosse posto innanzi a questa parete che fu pi volte dipinta,
di

ove

si

vedono pure alcune


e franiraenti
la

tracce

antica

costruzione, forse
Il

dell' altare,

di

una

transenna marmorea.

presbiterio

non ha

forma absidata,
che sono

ma

termina con una parete rettilinea nella quale furono scadalla decorazione e

vati dei loculi rimasti nascosti

perci anteriori ad essa. Al sepolcro dlia santa appartenne

una

iscrizione votiva veduta gi dal Boldetti:

PETRVS ET PANCARA BOTV PO SVENT MARTYRE FELICITATI


Dietro la parete dipinta fu scavata una galleria [8], che pu considerarsi come un rtro sanctos. Tutto intorno aile pareti dlia basilica sono affisse varie
iscrizioni

tomate

in

luce negli scavi, di cui moite con data


siioi fi^li

consolare. Partendo dalla pittura di S. Flicita e de*


e

procedendo da

sinistra a destra, esse

sono disposte

nell'or-

dine seguente:

duta dal de
ricorda

Nella parete [4] fissata ora la iscrizione opistografa veRossi nel iS^j e gi citata di sopra, in cui si

S. Flicita

un sepolcro bisomo comprato presso ad sanctam Felicitatera :


/a;/VARIVS

la

tomba

di

ET

S///

/oCVM BESOMuOT
dmeruNT
(i) Cf. (2)
fatto

AT SANCTA

VELicilateui (^)

miei lm. d'arch.

chrt.: Les basiliques, pag.

310.

Questa importantissima iscrizione era nascosta in un cubicolo murare dal de Rossi stesso; e se ne sarebbe perduta la memoria

CIMITERO DI
Nellix

S.

FELICITA

395

prima parre
.

latrale,

dopo

l'iscrizione opistograta:

AVREL///

CHRYSOGONVS

AVRELIA FIRMAE DVLCISSIMAE

COXIVGI

RVFINVS BENE'//
Q. VI ANVS SEPTANTAM MARTINIANE IN PAGE ft

VI IDVS

(In.U^ic dlia professione

Jd

Jefunio).

///Nvs

oyi VIXIT

///MENS VII
///CE > VIII
consulaiiim

ET B X
IDVS

MART POST
ALBIN'I

Amantii

ET

(An. 346).

///O
///Il

SCOLASTICO
DEP

IIII

a
et

QVI VIXIT FER IN PAGE


. .

///INVS

ISGOLASTIGVS SORORIS
i?KMORIDO GONSS
405).

aVG TEODOSIO

(Anno

BEATISSIMO BONcbO QVI VIX -^i ANNOS III ET MENSES III ET i> XXV DP EST/// VI KAL OGTOB ET Ho

RA NONA
se io,

rammentandomene, noa

l'

avessi fatta estrarre e collocare qui in


si

luogo degno dlia sua importanza. Nel rovescio


grec.i:

legge

l'

iscrizione

TEIMOAAO TABEINIA.

396

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

AETER N'E VIRGO MORIBVS LIS APTA S ME -DE 'S VT TVO


Quest'ultima iscrizione
vergine sacra.

si

riferisce

probabilmente ad una

Xella parre di fondo presso

la

scala [7]:

DEPOSITA

FEL/n/5

DVLCISSL\L

CNS
BIXIT

BAS;//

AN
541).

(Anno

Basilio fu Tultimo privato che abbia avuto


toritc

il

titolo e l'au-

di console,

Vi da notare che
la

la

defunta fu qui sepolta

per la sua

omonimia con

santa.

Segue questo bollo tempo di Teodorico:

di inattone

con

la

nota formola del

REG DN THEODEW GO FELIX ROMa


Presso r antica scala, a sinistra
di

chi sale [7]

ET BOXIFATuz PRO MERITIS VJo'.. h AT GRATIA FACTI AD SANCTon/m /oCVM IX PAGE Q.VIESGIT Q,VE vixit aN PM XXXIII D DIE VI NONaj ^ VALENTINIANO AVG IIII ET ^seuterio VV GONSS

CONSTAXTIA

Q.VE

EIVS QVIA BENE

(An. 390).

L'epigrafe assai notevole perch allude probabilmente


a lavori qui eseguiti a cura dlia defunta di

nome Costanza

CIMITERO
gratia
facti
;

DI

S.

FELICITA

397
ad
il

e vi pure da osservare l'espressione


. fu,

sanctorum locum

Questa Costanza, chiamata pure Bonifazia,


de Rossi, una parente
qualche memoria
a
di

secondo

Bonifacio I; e pu supporsi che una


inducesse pi tardi questo papa

di famiglia
la

cercare un asilo presse

tomba

di S. Flicita.

Proseguendo,
guenti
:

nell'altra parete latrale

notiamo

le

due se-

///SIC TABVLAM ESCVLSID ///GRATIANO BIS ET PROBO CONSS :'HILARITAS Q.VAE VIXIT ANNVS

XXVIII RECESSIT IN
III

PAGE
-^

NONAS NOBENBRES
///CONIVGI

CA
(An.
571),

///VERSVSSVM DEP

aBSENTE MATRE RESTITVIT ET


Nel pavimento:
///AVG ///ANN

PL///

COXS DYNAMI/// PM XL
(An. 488).

Sono

infine da osservarsi questi altri piccoli

frammcnti:

//;'MODEi^o

et

Arintheo conss
(?)

(?)

IliFeliciTATlS

(An. 572?).

///xxviii///
consulatu

iiiisiii

POSTVMIA/ (?)
(An. 448).

///lAMPADIO

cl

Orcstc?

(An. 550)

Nella scala che

dall'

ingresso conduce

alla

basilica

vede-

vasi fino a questi ultimi anni la graziosa iscrizione sepolcrale

398
di

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


fanciulla, nata forse

una

prima del tempo ordinario, corne


di

potrebbe arguirsi dal

nome

Citonata

^ IN PAGE VEXE ^ AXN j^ ET Q.ATOR MESES ^ POSTERV f^ CALEDAS XOBEBES ^


CITONATA
Q.VE Essa venne involata da qualche
dilettajite di

epigrafia,

ma

ancora sono

al

loro posto

nella scala

due

iscrizioni trovate

qui nei medesimi scavi del

1885:

D
IVLIAE

FELICIS

SIMAE ANIMAE
///MVNIC///

///IVSSV

>

AVIDI

<

aV///

///ATILIVS

.///

SANCTAE QVAE VIX ANN PLVS MINVS XXV FEC F AVRELIVS HERMES CONIVGI B M
.

La prima
sione

pagana

e dovette essere
di

un frammento

d'iscri-

zione municipale. Nella seconda,

apparenza pagana, l'espresla

ANIMAE SANCTAE

potrebbe far supporre che

defunta fosse cristiana.


In questa stessa scala, a sinistra, e dirimpetto
dlia basilica sotterranea,
si
ail'

ingresso

accde ad un piccolo cubicolo con

arcosolio [2] che forma anch' esso una specie di rtro sanctos.

Scendendo
Pi
in

la scala, si

trova a sinistra una galleria interrata [9].

basso ancora, in una galleria a destra [12] vedesi una

iscrizione che porta la

formola

assai

notevole

In pace et in

Christo

.>
VICTRIS QVE VIXIT ANNIS VIIII DEPOSITA ES PRIE NON AS AVGVSTAS MANET IX PACE ET IN CRITO

{sic)

CIMITERO DI
Nella prossima galleria
si

S.

FELICITA
gli

399
avanzi
di

veggono

un
[

pic1

colo acquedotto proveniente da quello dell'acqua Vergine


esso doveva un
dlia scala in

1];

tempo

alinientare una vasca posta ai piedi


clie

forma d'arcosolio [lo]

probabilmente servi

ad use

di

battistero.

Le gallerie che f;mno seguito a quelle segnate [i i] c [12] non raccliudono alcun altro monumento di spciale importanza,

ma

si

estendono per

assai e

principalmente verso

la

parte dlia via

Xomentana.
che
si

Fra

le iscrizioni
la

trovano
la

in

queste gallerie pi remote

notevole

seguente con

data consolare dell'anno 371:

ASHLLVS

DEFVNC TVS XIIII


.

-^

KAL APRIL

t
ri
.^T\.
*(

-^

QVI VIX ANNI '//


^

M II D XVII POST CONS D \ GRATI AXO II ET PROBO

Tre colombe).

Un
oggi

altro

accesso

al

cimitero potrebbe aversi scavando a

sinistra dlia via Salaria, nella grotta dlia


villa

vigna Brancadoro,
pi
di

Ciampi:

ma

quest' ingresso

non

in

comunino-

cazione colla parte principale del cimitero

Flicita.
di

Prima

di

lasciare questo cimitero,

opportune qui

tare che nella galleria lapidaria del

Vaticano havvi un'iscrizione

dell'anno 392, proveniente pure da questo luogo medesimo, la quale epigrafe ha dato occasione ad un singolare equivoco
e ad una curiosa controversia Ictteraria.

Eccone

il

testo

PERPETVAM SEDEM XVTRITOR POSSIDES IPSE HIC MERITVS FINEM MAGXIS DEFVNXTE PERICLIS HIC REQVIEM FELIX SYMIS COGEXTIlVS ANNIS HIC POSITVS PAPASANTIMIO Q.VI VIXIT ANNIS LXX DEPOSITVS DOMINO NOSTRO ARCADIO II ET FL RVFINO VVCC SS NONAS NOBEMB C')
.

{i)

Questa
il

iscrizione c affissa neU'ultima parete dlie iscrizioni cri-

stiane, presso

cancello del

museo Chiaramonti.

400

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


xviir,
il

Nel secolo
zionasse
il

P. Paoli credette che in essa


cio

si

men-

papa Felice,

l'antipapa

Felice II (').

Ma
del

questo

nome

papas

soltanto
il

l'quivalente

greco

latino nutritor che indica o

marito dlia nutrice o colui

che ha educato un fanciullo


Paoli

(").

Onde
e

la

supposizione del

non ha alcun fondamento


alla

nulla

pu

cavarsi

da

questa iscrizione riguardo


cato di Felice II corne

oscura questione

del pontifi-

egli

pretendeva, trattandosi qui di

un semplice fedele
Antimio.

di

nome

Felice e di un educatore di

nome

IL

Cimitero di Trasone
l'

(J).

Dopo

il

cimitero di S. Flicita,

Index coemeterionwi
gruppi:

ri-

Coemeterium Priscillae ad S. Sylvestrum coemeterium lordanorum ad S. Alexandrum; coemeterium Thrasonis ad S. Saturninum .


corda suUa via Salaria
tre altri
;

Nova

Il

primo

Itinerario di Sal^bourg

parla
ai

anche
Ss.

di

due

chiese

dedicate una a S. Saturnino, l'altra

Crisanto e Daria.
Itinerario di

Le

stesse indicazioni trovansi

anche nel secondo


storico,

Sal^bourg, miste pero a

un errore

confondendosi qui
quale ebbe
Itinerario
localit le

sant'Alessandro

figlio di

santa Flicita, sepolto nelle vicinanze,


il

con

il

sant'Alessandro dlia via Noraentana,


i

per compagni
e l'altro di

santi

Evenzio

Teodulo. Lo stesso

Malmcsburx ricordano pure in questa

sette vergini, Saturnina, Ilaria,

Dominanda,
di

Serotina, Paolina,

Donata, Rogantina.

La posizione
nistra dlia via

del cimitero

Saturnino
di

indicata a

'

si-

Salaria

dall' Itinerario

Einsiedein:

In

si-

nistra S. Saturnini, in dextera S. Felicitatis .


pontificaUs, nella biografia

Inline

Liber

d'Adriano

I,

indica nel cimitero dei

Giordani

sepolcri dei Ss. Alessandro, Vitale e Marziale;

(1)

Di

san Felice

papa

martire,

App. pag. v
I,

seg.

(2) Cf.

(3) Cf.

DE Rossi, DE Rossi,

Inscript, christ.
BulJett.

pag.

176-77.

1873, pag. 5-35; 49-83, ediz. franc.

CIMITEKO DI TRASONE
ed
infatti fra
altri
il

4O

cimitero di S. Flicita e quelle di Priscilla tmdi

vansi

gruppi iiiiportanti
dcl

gallerie sotterranee.

Ai

tempi

Baroiiio, nel

1578.
di

si

scopri

una grande

regione cimiteriale in una vigna

questa via appartenenre

ad un gentiluomo spagnuolo, Bartolomeo Sanchez, vigna passata poi ai Dlia Rovere, dei quali vedesi ancora lo

stemma
(').

sopra un grande ingresso, alquanto lungi a destra


tardi
il

Pi

Bosio scopri
le

altre regioni sotterranee in


di

quel dintorni,

ed anche

rovine
a'

un' antica chiesa di S. Saturnine, chia-

mata ancora
due gruppi
Il

suoi tempi col


di

nome

corrotto di

S.

Citronina

.
ai

Tutto questo coraplesso


cimiteriali di
die'

memorie dov corrispondere


e
al

Trasone
il

Saturnino e dei Giordani.


cimitero fu un ricco
cit-

Trasone che
il

nome

tadino romano,
in parecchi altri

cui

nome

leggesi negli Atti di S. Susanna e


seppelli nel

documenta Egli

suo podere dlia


santo
la

via Salaria

molti

martiri, e fra questi

Saturnino, un
di pietra

vecchio condannato a lavorare nelle cave


struzione dlie

per

co-

Terme
ed

di
il

Diocleziano. Questo martire fu assai

venerato in

Roma

Calcndario Liberiano lo menziona


dec. Saturnini in Trasonis.
Il

ai

29 novembre:

kal.

papa

Damaso

dedic in suo onore questa lunga


:

ma

assai

oscura

iscrizione conservataci dalle Sillogi (")

INCOLA NVNC CHRISTL FVERAT CARTHAGINIS AXTE TEMPORE Q.VO GLADIVS SECVIT PIA VISCERA MATRIS SANGVINE MVTAVIT PATRIAM NOMENQ.VE GENVSQ.VE ROMAMVM CIVEM SANCTORVM FECIT ORIGO MIRA FIDES RERVM DOCVIT POST EXITVS INGENS CVM LACERAT PIA MEMBRA PREMIT GRATIANVS VT HOSTIS

POSTEAaVAM FELLIS VOMVIT CONCEPTA VENENA COGERE NON POTVIT CHRISTVM TE SANCTE NEGARE IPSE TVIS PRECIBVS MERVIT CONFESSVS ABIRE SVPPLICIS HAEC DAMASI VOX EST VENERARE SEPVLCRVM SOLVERE VOTA LICET CASTASQ.VE EFFVNDERE PRECES SANCTI SATVRNINI TVMVLVS QVIA MARTYRIS HIC EST SATVRNINE TIBI MARTYR MEA VOTA REPENDO.
(^i)

V. sopra

Introduzione pag. 17.


Inscrif^t.

(2)

De

Rossi,

christ.

II.

pag. 105.

Guiili

Calacombt romane.

20

402

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


di

Questo elogio dovea essere coUocato neiredificio


il

cui

Bosio vide alcuni avanzi;


IV,

il

quale edificio costruito fin dal

secolo
e
si

fu restaurato nel vi secolo da Felice iv


ai

conserva fine

tempi
di

risulta

da una bolla

(526-530) Nicol iv (1288- 1294), come questo papa. Le reliquie di san Sadi
si

turnino furono poi trasportate (non

sa qiiando)
(').

a'

Ss.

Gio-

vanni e Paolo, ove tuttora


L' ingresso di

si

venerano

un ipogeo che potrebbe corrispondere


v. pag.
seg.^.

al

cimitero di Trasone, trovasi nella villa Odescalchi, a sinistra


dlia via
;

ne do una pianta schematica

Appena si moderna [A],

entrati in questo sotterraneo per


si

una porta
:

trovano questi frammenti

d' iscrizione

///REXTI MARTYRIO///
Il

P
\^

in MENSIS OCTO///
La

,. '"

crrY ''' III

Hl'^'-^^lll

///LIVSN///

galleria nella quale apresi quest' ingresso


altra galleria assai larga,

comunica poi

con un'

che conduce ad una cripta


:

con arcosoli

[B],

ove

si

nota quest' altro frammento

AleXA^DERIII
rfVLCISSI///

Questa
la di

galleria in

comunicazione con un'

altra cripta [C],

quale sembra importante e che dovea trovarsi nelle vicinanze

un luogo
le

storico, se

non

lo

fu essa

medesima, come
tufi

ac-

cennano

moite e grandiose costruzioni in


pittura rappresentante
di

e mattoni.

destra di chi entra vedesi


di

una grande nicchia con alcune


una donna adagiata;
transenne
di

tracce

una

a
:

sinistra vi

sono alcuni frammenti

marmo

quasi dirimpetto all'ingresso havvi un arcosolio in muratura.

Parecchie grandi gallerie sorrette da mri fanno capo a questo


Q.ueste reliquie quasi dimenticate furono test rimesse in onore,
Celio, facendosi
il

(i)

nella basilica del

restauro dlia cappella a cura del

chiarissimo P,
si

Germano

di S. Stanislao.

Dicesi che

il

capo del martire

conservi a S. Pietro in Vincoli.

CIMITERO DI TRASONE
luogo,
vi
il

40:
io

quale prsenta dei buoni


1'

iiidizi

inonumentali; ed

richiamo
gli

attenzione degli archeologi, giacch suppongo


ci

che

scavi

potrcbbero ben condurre qui


di

alla

scoperta di

qualche memoria dei martiri del cimitero

Trasone.

^^^'

Se ora
si
III

si

va dalla parte opposta, prendendo

la galleria

[D],

giiinger ad

un arcosolio adorno
nell'

di

importanti pitture del

o del

IV secolo.

In fondo alla nicchia sono rappresentati

una donna ed un fancinlJo


e sotto queste

atteggiamento dlia preghiera,

figure fu aperto

un loculo

di

fianco

di-

pinto

//

secchio del latte,

simbolo dell'Eucaristia. Nell' arco del


il

sepolcro, in alto, effigiato

Buon

Pastore, a destra vedesi

404
la

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


di La-::^arOy

Risiirrc::j,onc
il

a sinistra

il

Sacrificio di

Ahramo

Tobia con
galleria
si

pesce.

Proseguendo anche pi

oltre per la stessa


si

giunge ad un loculo, ove suUa cake

veggono

graffite le lettere fiuali dlia parola

wERENTI

ed havvi pure
:

un frammento di marmo col nome di una defunta GRATA. Ecco quanto per ora pu vedersi in quest' ipogeo, dove tutte
le

altre

gallerie

sono completamente

interrate.

III.

oltre

Cimitero dei Giordani.


e

Alquanto pi

a destra dlia via Salaria,


di

si

trova
)>,

un

altro cimitero

che ordinariamente chiamasi

Trasone
Giordani

ma

che pi esattamente dovrebbe chiamarsi dei


L' ingresso attuale posto nella villa

Massimo, a destra

dlia via, e questo cimitero

si

estende principalmente a sinistra

dlia stessa via fin sotto la villa

Ada.

il

Questo cimitero

dlia villa

Massimo

pi profondo dlia

Roma sotterranea,
Esso poi prsenta
lerie

potendovisi riconoscere fino a cinque piani.


la

particolarit che

gruppi dlie sue gal-

sono separati da una immensa arenaria; ci che rende


il

difficile

rilievo dlia planta (').

E questa
durante

arenaria ha una sp-

ciale

importanza storica; giacch pu credersi


di

che

in

una
di

parte

essa

fossero

sepolti,

la

persecuzione

Valeriano (257-258), Crisanto e sua moglie Daria, una vestale convertita,

che

pagani avrebbero condannato per avre


(^).

abbandonato

il

sacerdozi dlia dea

Si narra

che poco
essendosi

dopo

la

deposizione

di questi martiri, alcuni cristiani

riuniti a

pregare sulla loro tomba, furono sepolti vivi sotto un


di sassi nel

cumulo
illic

medesimo luogo:

Via Salaria in arenario


gli Aii

viventes terra et lapidibus obruti. Cosi


Il

(25 ot-

tobre).
in

luogo santificato da questa tragica scena fu sempre


;

grande venerazione

e attraverso la fenestella dei san-

(i)

Le

piante che appresso riproduco, sono soltanto approssimative

e servono solo a dare un' idea dlie varie regioni dei sotterraneo. (2) Cf. Martyr.

Rom. cum notis C. Baronii, sub die 2j

oct.

ci.mhkko dei giordani


tuario
si

405
sliI

vedevano

le

ossa sparse sul pavimento e l'altare

quale

si

era celebrata la liturgia.

San Gregorio

di

parla di questo santuario e dei lavori ivi cseguiti

Tours (') da saii Da In

maso,

la

cui iscrizione, oggi smarrita,

probabilmente quella
indicazione
:

registrata nella Sillogc di


clesia

Verdun con

la

ec-

Ss.

Crisanti et Dariae.
altri

vero che
via Appia,

document! ricordano quest' iscrizione suUa


trattasi

ma

siccome

d'un elogio generico,

possiil

bile ch'essa sia stata riprodotta in pi luoghi.

Eccone

testo

SA\CTRVM Q.VICVMaVE LEGIS VENERARE SEPVLCRVM NOMINA NEC NVMERVM POTVIT RETINERE VETVSTAS (2) ORNAVIT DAMASVS TVMVLVM COGNOSCITE RECTOR
PRO REDITV CLERI CHRISTO PRAESTANTE TRIVMPHANS MARTYRIBVS SANCTIS REDDIT SVA VOTA SACERDOS

Le
in

reliquie dei santi Grisante e Daria

vennero trasportate
questi santi

nella basilica dei Santi Apostoli,


var altri

ma
il

furono pure distribuite

luoghi.
le
il

forse sotto
di

nome

di

si

venerarono anche
martirizzati presso

reliquie

quegli

altri

che erano

stati

loro sepolcro.
si

La

parte dei cimitero ove

pu supporre che

fosse quel

santuario, fu esplorata dal de Rossi nel


di scoprire la cripta storica;

1872 nella speranza


sospenderlo.

ma

lo stato

rovinoso deU'arenaria

rese cosi

difficile

il

lavoro, che

fu

necessario
dlia

Qualche tempo prima, alcuni oprai


rono
dalla

Gasa reale penetrasperando scioc-

prossima

villa

Potenziani nel sotterraneo e barbaloculi

ramente violarono alcuni


camente,

ancora

intatti,

come

il

solito, di trovarvi

qualche tesoro.

In questo stesso cimitero gVItinerari

nominano parecchi
l.XXI,

(i)
col.

De

gloria

martyrum,

c.

xxxvni hymn.

Lxxxin
t.

(P. L.

t.

759-740, 780).
(2)

Prudenzio pure

(Perislepb.

xi; P. L.

X,

col.

533) parla

di

alcuni gruppi di molti martiri sepolti insieme:


Sexaginta ilHc defossas mole sub una
Relliquias

memini me

diJicisse

hominum

Quorum

solus habet comperta vocabula Christus

4o6
altri

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


m:irtiri;

cio

un gruppo

di

settanta soldati, ed

un

altro

di

sessantadue martiri che sono anche ricordati in un'iscridi l\'rdiiii ('):

zione damasiana conservataci dalla Sillooc

TEMPORE Q.VO GLADIVS SECVIT PIA VISCERA MATRIS SEXAGINTA DVO CAPTI FERITATE TYRANXI EXTEMPLO DVCIBVS MISSIS TVNC COLLA DEDERE CONFESSI CHRISTVM SVPERATO PRINCIPE MVNDI AETHERIAM PSTIERE DOMVM REGXAQVE PIORVM
Vi era infine
il

sepolcro di un fanciullo martire, di

nome
hanno

Mauro, per
conservato

il

quale san

Damaso compose pure


almeno nel
:

un' iscrizione

di significato assai oscuro,


le

testo quale ce lo

Sillogi epigrafiche

MARTYRIS HIC MAVRI TVMVLVS PIA MEMBRA RETEXTAT Q.VEM DAMASVS RECTOR LOXGO POST TEMPORE PLEBIS ORNAVIT SVPPLEX CVLTV MELIORE DECORANS INSONTEM PVERVM CVI POENA NVLLA DEIECTI
Ed
ora passiamo alla descrizione del cimitero, di cui
le
ri-

produrr

plante approssimative (v. pag. 40J, 40S). Discesa appena la scala e volgendo a destra, si trova a

sinistra

un cubicolo con

pittura di stile

pagano rappresentante
Oltrepassato questo,
il

un

auriga,

ma

che fu eseguita dai

cristiani.

trovasi a destra
Sacrificio di

una cappella con

afFreschi che rappresentano

Abramo

(a destra), nrCOrani: (in fondo),


la

un mi-

racolo di Cristo, probabilmente


sinistra) e

Guarigione de]
:

cieco nato (a

un frammento

d' iscrizione

///VET

DEF

D///

///VU ID IVN/;/

La regione che

si

svolge dietro questa cappella e che passa

sotto la scala d* ingresso quasi tutta

ingombra

di

rovine.

(i) Cf.

:)

Rossi, Inscript,

christ. II,

pag. 136.

CIMITERO DEI GIORDANl


Si

407
avaiiti
aile pit-

riprenda pertanto
si

la galleria

che passa

ture e quindi

volga a destra e subito

dopo

a sinistra.

= :;:;

p,

'n

'^

ci.;"
fc

2 ^
1;

^ 3

-"-

1'

kJ

tu:^
f

^
:

1
'

li

3^

Li)^

^^1

Discesa
la galleria

la

prima scala che


si

s'

incontra, e volgendo poi per


sinistra,

a sinistra,

vedr suUa calce di un loculo, a


di

una bellissima impronta

un medaglione rappresentante un

Carro trionfah e una Vittoria aJata.

4o8

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

o
-a

^
i>

ne
rj

u
1) -T3

~1

o o
o

x>

*3

.*

CIMITERO DEI GIORDANI


Attraversata poi
e di
l
si

409

la galleria

[A]

si

discende nell'arenaria [B]


(').

giungc

al

quarto

piano [C, DJ
de'

Una

galleria

contiene qui un loculo adorno con

le pitture di

Mosc che perin

cuote

la

rupe e dlia MohipUca:^iuc

pani (iv secolo).

Vi pure da notare presse un loculo una targa dipinta


rosso con questa iscrizione egualmente dipinta in rosso:

RVFIN'A

QVAH VIX

A XXVI II ET iMES III


La prima
giri,
al

galleria

che

si

distacca a destra,

poco dopo questa

iscrizione, traversata da

un pozzo
Nel mezzo

conduce, dopo parecchi

ad un gruppo di afFreschi importanti che appartengono


vi la pittura dlia l''cr-

principio del iv secolo.

Pittura di

Tohia con l'Angelo.

ginc che prsenta Cristo

ail'

adorazione dei Magi, oggi assai


Risiirrc:^ione di

deperita; a destra,
sinistra,

Noc nelVarca, la Mosc che percuote la rupe,

Lax\aro; a
pani,

la Moltiplicaxionc dci
il

Daniclc nella fossa dei leoni, Tobin con l'Angelo,


(i) L'arenaria

Paralitico

[B] e la scala [C]

comunicano

fra loro,

ma

bisogna

passare attraverso le macerie accuniulate nel punto [B]. Si segua tutta

questa descrizione sulle varie parti dlia planta.

4IO

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


il

e Giobbe sopra

letamaio. In questa regione trovasi pure un

graffito sepolcrale di

qualche importanza che dice:

///NE

BENEMERE//7 MACEDOXIVS

EXORCISTA DE KATOLIKA
///A

PARTENIVM(')
assai regolare, ed

Tutta questa regidne


perfettamente conservati.

ha

loculi

ancora

Sopra una tegola che chiude uno


l'iscrizione in rosso
galleria a destra
di La:^::^aro,
i

di questi loculi leggesi

LE
dipinti
i

TE IN PAGE;

e nella

medesima

sono

seguenti soggetti:

la Risiirrc:^ione

Trc fanciiiUi, Danulc nella fossa dei leoni, e una

Orante con l'epigrafe


colo).

GRATA'/

BEXEMEREXTI

(iv se-

Ma non

possibile

andare pi oltre da questa parte

per r interramento dlie vie.

Ritornando

alla galleria di

RVFINA, puo
al

visitarsi un'altra

parte del cimitero.

Ritornando

saga la scala [F] {pag. 40S') e


aU'arenaria, ove
si

punto [D] {pag. 40J), si dopo poco si giunger di nuovo

vedr a destra l'iscrizione:

THEODV///

COMVGI KA/// CVM PAGE


AU'angolo
l'ncora:
dlia galleria
si

legge un'altra iscrizione assai


col notissimo simbolo del-

antica ed in bellissimi

caratteri,

AVRELI,//

Per mezzo
e traversando
stiani

di un' altra scala [2], di

si

ritorna
si

al

terzo piano
i

nuovo
la

l'arenaria, vi

riconosce che

cri-

ne tentarono

trasformazione in cimitero, che fu smessa

(i)
S.

Cio: exorcista de Ecclesia catholica. Cf. Maraxgoxi, Acta

Victorini, pag. 81.

CIMITERO DEI GIORDANI


per quasi subito. Un'
ultra

scahi che trovasi a sinistra, pertriplice cubisi

mette

di

risalirc

al

seconde piano, fino ad un

colo [8]. Prima di entrare in questo, volgendo a destra

trova
il

un arcosolio ove

dipinta la figura del Biion Pastore, presse


il

quale sta in piedi

defunto che ticne in

mano un

libro

con

l'iscrizione dipintavi:

DORMITIO SILVESTRI
la

(iv secolo).

Al disotto
scolpita in

di

questa pittura, havvi

seguente iscrizione

marmo:

AMANTISSIMO AC DVLCISS/// SEPTIMINA CONPARI FECIT///


SVPPLIVIT
I

ANN

AETATIS///

trc

cubicoli gi indicati [8] sono in comunicazione fra

loro in

modo

da formare un sol gruppo:

la

mensa luminum
di

costruita nell' ultimo di essi, farebbe supporre che quivi fosse

un sepolcro
un martire.

di

qualchc iraportanza e forse anche quello

Scendendo per
attraversa di

la stessa scala, si

torna

al

terzo piano e

si

nuovo

l'arenaria: quindi incontrasi subito, in

una

parte pi larga dlia galleria,


del secolo

una

bella pittura dlia fine forse


Oraiiti

m, che rappresenta due grandi


la

femminili,

riccamente vestite, Mos che percuote


ciclo di Giona.

rupe e due scne del

In questa stessa regione sono conservate pale

recchie iscrizioni, dlie quali

seguenti sono

le

pi notevoli:

PAVLINA

PAX TECV

A0HNOACOPe TGKXON nNeMA cor eic ANAnArciN


-

( Atenodoro, figlio mio,

1'

anima tua

sia nel

riposo ).

ELPIDEFORE ELPIDIFORO
FILIO BENEMER//7

TITVLVM SCRIPSI
FRATRI MEO EVENTIANO

VIX ANN
IN

II///

PAGE '^

412

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


a queste

Di fronte
d'una donna:

due ultime

iscrizioni,

havvi F epigrafe

MARCIANETI
dipinta in rosso su di

IX

PAGE
Gciii,

una targa sostenuta da due


graffita

ed

anche

1'

altra del

suo sposo

accanto

CONSTANTI SPIRITVS TVVS IN DEO CONSTANTIO BENEMERENTI IN PAGE MARGIANE GONIVGI FEGIT
Recentemente per sono avvenute
ove
si

dlie frane nella galleria


il

vedono queste
si

iscrizioni,

onde

passaggio per questo

luogo alquanto
Infine

difficile.

giunge in

altra parte dell'arenaria

ove

le

pareti

sono

in

gran parte sostenute da mri;

questa regione ebbe

probabilmente un' importanza storica spciale.

Su

di

un loculo

[4] ancora

murato un

piatto in ismalto

con decorazioni dipinte

di uccelli, di frutti e di fiori, perfetta-

mente conservate. Poco lungi di qui e presso l'antica scala [5] vedesi un frammento epigrafico con lettere a ricci di tipo
imitante alquanto
il

damasiano.

///OSEPTEMDE
///NSHVXC,;/
///PISL\CT(ura?)//

Questo frammento
Alexaiidro

assai

importante e potrebbe supplirsi:


uno; e
vi
si

SEPTEAl DE
figli di

frairihiis

potrebbe cosl

riconoscere un frammento di elogio del martire Alessandro,

uno
visi

dei sette

santa Flicita,
tal

Ma

potrebbe anche leggerriferirsi al

Sepicmdcni; ed in

caso dovrebbe

gruppo

dei

settanta soldati martiri.

La parola lACTVRA,
onde r epigrafe potrebbe
In vicinanza
iscrizioni:
di

di cui

si

riconoscono
aile

le

tracce nella

ultima riga, forse un' allusione

devastazioni dei Goti;

credersi dei tempi del

papa Vigilio.
seguenti

questa scala sono

affisse le altre

CIMITERO UEI GIORDANI

413

AVRELIO AGATHOPO AVRELIA MAXIMA MA TER "FILIO CARO ET CARISSIMO Q,VI VIXIT ANNIS XXVII

(Colomba)

rr:JZl)

-DIESES

III

DIES

XXV
rozzamente
la figura

BENEMERENTI FECIT

A
di

sinistni del testo vedesi delineata


Il

un animale.

de Rossi credette raffigurarvi un cavallo che


bocca;

tiene

un pane

nella

onde
sua

vi

riconobbe l'immagine

del cristiano che, nella corsa dlia vita,

eucaristico e ottiene

per

la

si nutrisce del pane anima, simboleggiata dalla


:

Colomba,

la

beatitudinc cleste (')

CALLEDROME RENE
DICTA
IN

GREMIVM TOTIVS BONI TATIS AVTRIX CASTISSIMI


PVDORIS
0^2

CIRCA MARI

TVM SATIS RELIGIOSA


VIXISTI ANNIS XVIIII

MARITVS
CONIVGI DIGNE

LAEAE INNOCEN
TISSIMAE CESQVEN
TI IN

M
dommatica:

VI

PAGE a B AN XXI MARITVS CONIVGI


.

Finalmente nel cubicolo

[7], (^pa^^.

40 S\ trovasi l'epigrafe

K
cio:

REDIDIT

SOZON BENEDICTVS AN NOBE

BERVS ;^ ISPIRVM IN PAGE ET PET PRO NOBIS


.

Verus Christus[recipiat] spiritum [tuum]

in

pace

et [tu]

pete pro nobis .

(0

BulklL 1875, pag. 71-77.

414
Due

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


altre notevoli

iscrizioni

nppartenenti pure a questo


(').

cimitero furono pubblicate nel 1734 dal P. Lupi

La prima

ricordava un personaggio sepolto:

GIC TO AnOX MAPITION


cio,
nel

santuario dei martiri .

iscrizione di Severa, oggi nel

La seconda museo Lateranense:

la

clbre

KcocoAe KAAeico gr GA nATePXCO XCOXGIC XOBGXBPGIBOrC AGIG BGXGPGC AOXA


.

XXIIII

AGKGC FGAGIG CGBHPG KAPGCCGMG nOCGTG


GAGICnGIPGITCO

CAXKT TO

MOPTOrA AXX XXV///


Questa pu

trascriversi in
et

caratteri latini
(a.

cosi:

Consule Claudio

Paterno

269) nonis novembribus

die veneris

posuit et

Luna XXIIII Leuces filiae Severae carissimae spirito sancto tuo. Mortua annorum XXV ecc. .

tere

Notero ancora queste due epigrafi che sono pure di caratdommatico ed appartengono a questo medesimo luogo:

FORTVXATA
VIVES IN CRHETO

CamSIMO
refrlGERA
in

filio

(?)

EVTYCUiano
ducis

Q)

pACE
sanCta

Ciun
(?)

spiri

ta

(i) Dissertatio et animadversiones ad niiper inventum Severae martyris

epitphium, Palermo,

1734.

(2) In Christo .

ClMiiEKo DEI GIORDANI

415

lutine ne ricorder un' ultima proveniente anch' essa dal

cimitero stesso,

la

quale fu pubblicata dal Marchi:

REGINE VEN'EMERENTI FILIA SVA FECIT VENE REGINE MATRI VIDVE Q.VE SE DIT VIDVA ANNOS LX ET AECLESA NVNQVA GRAVAVIT VNIBIRAQVE VIXIT ANNOS LXXX MESOR V DIES XXVI

si

probabile che questa vedova di

nome

Regina,

di

cui

dice che

non aggrav

la

Chiesa, avesse una spciale carica

nella

comunit

cristiana e fosse

una diaconessa; giacch

la

parola sedit
indicare
la

adoperata nelle iscrizioni dei

vescovi per

durata del loro pontifcato.

Molti sepolcri di questo cimitero sono ornati di vasi, di


vetri, di pitre incise ecc.

Un

vetro, ancora

murato

nella calce,

forse

un vaso

eucaristico, porta l'iscrizione:

niG ZHCHc ex ArAeoic


che pu tradursi
In uno
di
:

Bevi e vivrai con

buoni

questi loculi fu trovata

una

fiala

nella

quale

vedevasi, insieme a flaraenti di stofFa, una materia di colore


rosso.
I

chimici
le

ai

quali

il

de Rossi ne rimise l'esame, vi


;

ri-

conobbero
loculi

tracce

del

sangue

il

che conferma che nei


di martirio.

ponevasi realmente questo segno


si

Questa

preziosa fiala

conserva ora nella lipsanoteca del Vicariato.


il

Lasciando
via

cimitero dei
direzione

Giordani e proseguendo suUa

Salaria

in

del ponte,

dopo

brve

cammino
gi ricor-

trovasi l'ingresso al grande ed insigne cimitero di Priscilla,


il

quale

si

estende specialmente a sinistra sotto

la

data villa Ada, passando per anche alla destra dlia via.

41

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

IV.

Cimitero

di Priscilla (').

Questo cimitero
dirsi

il

pi importante dlia via Salaria e

pu6

anche

il

pi insigne dlia
ci

Roma
il

sotterranea.
i

Dalle indicazioni che


topografici
cristiani
di di

forniscono

documenti

storici e

pu6

ricavarsi

che esso fu
il

pi antico dei cimiteri

Roma;

giacch ebbe

nome

da Priscilla madr

quel Pudente che, secondo un' antica tradizione, avrebbe


ai piedi

ospitato San Pietro nella sua casa posta

del Viminale,

ove oggi

la chiesa di

S.

Pudenziana.

Premetter alcune indicazioni storiche generaH su questo

monumento prima
singole parti.

di

accompagnare

il

lettore nella visita dlie

Dai documenti
Atti di Pastore e di
di

apocrifi

ma

antichissimi, quali
I

sono
a

gli

Timoteo, e le lettere di Pio

Giusto

Vienna, come pure dal Libro

pontificale si ricava
la

che ove

la chiesa di S.

Pudenziana, fu in origine
i

casa di Pudente

battezzato dagli apostoli,

quali in quel luogo avrebbero ra-

dunato

primitivi fedeli di

Roma;
figli di

che pi tardi Puden-

ziana, Prassede e

Timoteo,

Pudente, fecero convertire

in oratorio (o titolo) da san Pio I le contigue

terme del

fratello

Novato

(^).

Taluni non ammettono che


il

il

Pudente battezzato

dagli apostoli fosse

padre dlie due vergini Pudenziana e

Prassede; ed

Bollandisti distinguono due personaggi di questo

nome:

l'uno seniore, che avrebbe accolto in sua casa san Pietro

e che sarebbe quello

nominato da san Paolo

nella II Lcttera a

(i)

Questo cimitero
Ada,
la

si

estende sotto

la

grandiosa propriet che oggi

di'cesi villa

quale fu gi in parte del coUegio Irlandese. poi dlia

Casa

reale, quindi del conte Telfener,

ed ora appartiene alla Banca


apocrifi,

d' Italia.

(2)

Chi volesse consultare questi documenti


e quindi autorevoli per le
8,
:

ma

purtuttavia

molto antichi

Baroxio, Annali, anno 159, c. t. IV di maggio, pag. 296 e seg.

memorie topografiche, vegga: anno 164, c. 24; Acta Sanctorum,


II,

Bian'CHINI, Anastasio,

pag. 123-124:
I,

TiLLEMONT,
pag. 672.

Hist. eccl. II, pag.

165 e seg.; G.\ll.\xdi, Bibl. Patrnm,

CIMITERO DI PRISCILLA

Timoico, l'alrro giuiiiore (forse fglio o nepote) dei tempi di

Pio

(a.

140-150)

padre dlie due vergini predette. La quale

opinione pcr6 poco probabile perch non v' memoria distinta


di

questi due personaggi.

La maggior
I,

difficolt

che puo

farsi

quella dell'et dlie


assai giovani
ai

due sant vergini,

le quali se

fossero morte
il

tempi del papa Pio

non avrebbe potuto

padre loro essere contemporaneo degli apostoli.

Ma

era opi-

nione pi antica che qssq morissero in et senile: ed

infatti cosi

sono rappresentate
denziana.
l'et

nel

musaico

dell'abside dlia chiesa di S. Pudifficolt


sia
la

Ed

allora svanisce

ogni

cronologica circa
si

del

loro padre.

Comunque

cosa, certo
il

che

quella chiesa gi fin dal secolo iv avea


Piicutiana,

nome

di Ecclcsia

come

si

ricava da un' iscrizione del 384, la quale

nomina un
guito sotto
tore tiene in

LEOPARDVS LECTOR DE PVDEXTLANA,


musaico dell'abside
dlia chiesa stessa, eseil

e dal bellissimo

pontificato di Siricio (a. 384-398),


le

ove

il

Salva-

mano un volume con


appellazione di
titolo

parole:

Dominus con

servator ecclesiae Pudentianae

(').

questa

ecclesia

Pudentiana

indica

certamente un
quel nome.
deiitis,

eretto in

una propriet
in

dei Pudenti e

non soltanto una chiesa dedicata


Il

onore

di

una santa

di

nome
deduce

poi del titolo era quello di iitulus Piidalle sottoscrizioni poste dai suoi preti

come
la

si

negli Atti dei sinodi romani.

E
Pio
I

tradizione stessa che

il

titolo venisse eretto dal

papa

nelle contigue

terme

di

Novato,
ancora

fratello di

Pudenziana

e Prassede, confermata

anche dai monumenti.


ivi esistente,

Nella cappella
rinnovata,
si

di S. Pietro
ai

ma

del tutto

vedeva
il

tempi del Panvinio e

dell'

Ugonio un
lui

musaico,

di cui

de Rossi ha pubblicato un disegno da

rinvenuto nei manoscritti del Ciacconio, conservati nella


blioteca Vaticana ).

bi-

Vi era rappresentato

il

Sahatore imberbe,

seconde

l'

uso

artistico dei primi secoli^ tra

due personaggi

(i)
(2)

De

Rossi, Bull, di arch.

crist.

luglio-agosto 1867.

Ibid.

Guida Catacombe romane.

27

41
barbati,

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


che sono probabilmente
si
i

due

fratelli

Novato e Ti-

motco. Sotto questi musaici

leggeva l'iscrizione:

MAXLMVS

FECIT

SVIS. Questo Massimo era un


il

CVM

prte titolare dlia chiesa stessa


in

dei tempi del papa Siricio,

frammento
luogo.

epigrafico
a costui,

quale nominato monumentale proveniente


il

dal

un grande medesimo
pure un'i-

Ed

seconde

de Rossi,

si riferisce

scrizione oggi custodita nella galleria lapidaria del Vaticano,


nella quale
in altro
si

fa

menzione

di

un

edificio termale trasformato

uso

per consiglio dlia Provvidenza divina


:

( di-

vinae mentis ductu )

MAXIMVS HAS OLIM THERMas

DIVIXAE

MENTIS DVCTV CVM

C///

lo stesso

Massimo
la

tecQ anche effigiare fra

musaici del
seduto in
aile

predetto oratorio
cattedra in

figura dell' apostolo 5. Pietro


:

mezzo

agli agnelli di Cristo

gruppo allusivo

parole del Vangelo: pasce agnos


esser gi tradizione

meos

il

quale conferma

comune

nel iv secolo che in quel luogo


i

veramente l'Apostolo avesse radunato


la

fedeli

insegnando loro
di

cleste dottrina (').


e di valido

Tutto ci
appoggio
Bianchini,

senza dubbio

grande

importanza
ci

a quella tradizione; e se
le

non

il
il

diritto

di spingere
il

troppo oltre
ci

congetture corne

fecero

Febo ed
si

mostra per che qualche


Il
i

cosa di vero vi

deve riconoscere.
congetturo che

Bianchini nel suo Aiacristiani

stasio hihVwtecario,

Pudenti
i

fossero

dlia gente Cornelia e imparentati


i

con

Corneli Emili e con

Cecili e che essi ospitassero nella loro casa san Pietro fin

dalla sua

prima venuta in

Roma

sotto

il

regno
l'

di

Claudio.

su cotesta base acquisto


la

maggior credito
lui

opinione del

Febo, che cio


fosse

cattedra lignea dell' Apostolo nel Vaticano


nella

quella

adoperata da

casa dei Pudenti e che

fosse precisamente la sedia curule del nobile proprietario.

(i)

De

Rossi, BhU.

di arch.

crist.

luglio-agosto 1867, pag. 43, 44.

CIMITERO DI PRISCILLA
Mil noi pur riconoscendo l'antichit e
dlia tradizione sul
la

4I9
verosimiglianza

luogo

dlia predicazione apostolica e quindi


la

suUe relazioni
che

di

san Pietro cou


le

famiglia di Pudente, doballa

biamo riguardare
egli

accennate opinioni intorno


iii

cattedra

avrebbe avuto

dono da Pudente

e l'altra

opinione
si

dell'altare ligneo

che egli avrebbe adoperato, e che oggi

conserva nel Laterano, corne semplici

congetture. Per, indel

dipendentemente da

cio, la reliquia dlia cattedra lignea

Vatican ha buoni argomenti

in favore dlia sua

autenticit,

come vedrenio meglio in seguito. Quanto al titolo Aventinense di


esso era chiamato nel

S. Prisca, da notarsi che

medio evo
si

domus Aquilae
ivi

et

Pri-

scae

)),

si

riteneva per tradizione che

san Pietro avesse

battezzato (').

Questa tradizione
:

trova indicata in alcuni


sanctis

document! medioevali
Aquila
di
et

come

in

un antico sermone De
11 93;
al

Prisca, conservato nel cod. Vat.

negli Atti

S. Prisca,

che

sono per

lo

meno

anteriori

secolo x,
il

e nel Libro pontificale alla Fita di Leone III.

Dunque

titolo

deir Aventino,

che nei secoli iv e v era chiamato

titulus

Priscae , e gi nel secolo vin dicevasi Aquilae et Priscae ,


si

riguardava

come un luogo
e si

frequentato da san Pietro e dove


la

egli

avea battezzato

credeva che fosse


le

domestica ecclesia

ricordata da san Paolo con

parole: salutate

Priscam

et

Aquilam adiutores meos


clesiam

in Christo lesu... et

domesticam

ec-

eorum
Mai,

(^).

(i)

Script, vit.

V, pag. 148;

de Rossi,

Bullett.

di arch. crist.

1867, pag. 45 e segg.


(2)

Ad Roman. XVI,
fuori
S.
di

3-5. L' iscrizione

medioevale che
dlia

si

legge sopra
di S.

un capitello
(

posto,

nel sotterraneo

chiesa

Prisca

Bactismum

Ptri )

attesta

pure questa tradizione costante,


alla

ma

evidentemente non ha alcun valore quanto


preciso di quella memoria.

determinazione del luogo


quel capitello che

assurdo

il

supporre che san Pietro abbia


l'

potuto amministrare

il

battesimo dentro
ai

incavo

di

sembra anche molto posteriore


riassumendo
ai
le principali

tempi apostolici. Su questa antichissima


del

chiesa scrisse una erudita monografia Mons. Isidoro Carini, nella quale

memorie

monuraento, ne fece
Prisca,

la storia fino

tempi moderni. Cf. Carini, Su]

titolo preshiterale di S.

Roma

1885.

420
Ed
fra
i

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


il

de Rossi congettur che esistesse qualche rekizione

fondatori deltitolo dell'Aventino e deU'ahro del Viminale,

che forse Prisca

moglie
di
tali

di

Aquila fosse liberta o cliente

dlia Priscilla

madr

Pudente e da questa perci avesse


congetture
si

preso

il

nome. Con

accorda assai bene

il

testo di un' iscrizione trovata presso S. Prisca nel secolo xviii,

ed ora nella biblioteca Vaticana, in cui


:

si

nomina un

Caius

Marins Pudens Cornelianus giacch questa essendo una tabula patronatiis, dovea stare nella casa stessa di questo personaggio.

Dunque pu

credersi che

nel

secolo (al quai

tempo

appartiene l'epigrafe) un Pudente Corneliano avesse la


altri indizi

sua dimora presso S. Prisca, dove


avre esistito
la casa dei

gi

ci

mostrano

due coniugi Aquila e

Prisca.
assai notevoli

Tutte queste coincidenze sono certamente


e

inducono

la

persuasione che nelle tradizioni leggendarie re-

lative

a queste

due memorie apostoliche

vi sia

un fondo

di

storica verit.

Aile notizie degli antichissimi

titoli

urbani corrispondono

quelle degli ipogei sepolcrali fondati da queste primitive fa-

miglie cristiane di

Roma;

e dallo studio di tali notizie risulta,

il

per adoperare
al le

le

parole stesse del de Rossi, che

centra

quale,

come memorie del

linee che partono


titolo di

da punti diversi, convergono


e quelle del titolo di Prisca,

Pudente

il

cimitero di Priscilla nella via Salaria

Xuova
il

(').

Nel cimitero
quali
il

di

Priscilla,

secondo

gli antichi

documenti,

Calcndario Liheriano, gVItiiierari ed


i

Liber pontificalis,

riposavano

corpi di molti santi: e fra questi vi erano per

l'appunto Pudenziana e Prassede figUe di Pudente, contem-

poranee degli

apostoli, Aquila e Prisca


vi

titolari

dlia chiesa
figliuoli

domestica dell'Aventino;

erano inoltre due dei sette

di santa FeUcita, cio Felice e Filippo,

immolati nella perse-

1^3); e poi vi furono sepolti Crescenzione o Crescenziano ed i papi Marcellino e Marcello

cuzione

di

Marco Aurelio

(a.

uccisi tutti nella persecuzione di

Diodeziano.

(i) BulJett. di arch. crisi.

1867, pag. 45.

CIMITERO DI PRISCILLA

42

Dopo
una
rono

la

pace di Costantino fu edificata su quelle grotte

basilica,

che

si

disse poi di Silvestro, nella quale fu-

trasportati dal sotterraneo molti corpi di martiri e

che

troviamo descritta con molta precisione negli


leorini.

Itinerari dei pel-

Sotto

il

maij;ii;iore

altare di essa

giacevano Felice e
il

Filippo; a sinistra di chi entrava era coUocato

sarcofago del

papa Marcello
era venerato

e presso

di

questo stavano

le

urne dei suoi

successori Celestino e Vigilio; nella parte destra finalmente


il

papa Silvestro ed
di

ai

suoi piedi Siricio, l'im-

mediato successore

Damaso.
di sepolcri rest nel cimial

Questo nobilissimo complesso


tero dlia Salaria fino

secolo

ix,

allorquando avvennero

le

solenni traslazioni dlie reliquie dei santi dai suburbani cimiteri

neU'interno dlia
corne

citt;

dopo quel

fatto le

catacombe

di Priscilla,

le altre,

restarono neirabbandono e neli'oblio


gli eruditi rivolsero

per tutto
la

il

medio evo, finch nel secolo xvi


ai

loro attenzione

tenebrosi recessi dlia

Roma

sotterranea.

Aile prime ricerche del Bosio successero quelle degli archeologi

continuatori dell'opera sua;

ma

la

vera esplorazione scientifica

dlie grotte Priscilliane fu intrapresa ai giorni nostri dalla

Com-

missione

di sacra

Archeologia, prima nel i86'5 e poi nel 1887;


si

nella quale seconda esplorazione

fece la insigne scoperta del


degli Acilii Glabriones.

sepolcro dlia

illustre

famiglia

romana

La memoria
stessi

di alcuni dei

personaggi sepolti nel cimitero

di Priscilla ci riporta ai primi secoli dlia Chiesa, anzi ai

tempi

apostolici,

precisamente

Pudente e ad Aquila e

Prisca dei quali

abbiamo parlato
fra
di

di sopra.

Ed

il

de Rossi supla

pose qualche relazione

Aquila e Prisca e

famiglia di

Pudente, ed un legame
e
gli Acili

parentela fra questa stessa famiglia

Glabrioni.
i

L'antichit che
al

docuraenti storici e topografici assegnano

cimitero

di Priscilla

confermata dai monumenti


ivi
i

stessi del

luogo e specialmente dalle antichissime iscrizioni

recente-

mente

scoperte, su parecchie dlie quali leggiamo


;

nomi

di

Pietro e Paolo

esse

ci

ricordano assai probabilmente fedeli

convertiti dagli stessi apostoli.

42 2

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


cimitero
tutti

Dlia grande antichit di questo

sempre

convennero;

ma

ora uno studio spciale da

me

intrapreso su

di esso nel passato

anno 1901 mi ha

fornito argomenti assai

gravi per modificare cio che tu scritto da

me

e da altri, se-

guendo

il

parre del de Rossi, e


e

che questo cimitero,


quello in cui
di
si

non

l'altro
il

mi ha indotto ad opinare dlia via Xomenrana, fosse

conservava

ricordo dlia prima predicazione

san Pietro in

Roma:
il

Sedes ubi prius sedit sanctus Pe-

trus

ed anche

cimiterium ad nymphas beati Ptri ubi

baptizaverat . Ali limitera per ora ad accennare soltanto a ci

corne a tesi preliminare; e mi riserbo di indicare queste grandi memorie allorquando condurr il visitatore innanzi a quel mo-

nument! con

quali io

Intanto per

suppongo che esse fossero necessario enumerare almeno

collegate.
i

principali

argomenti che mi inducono


tali

a riconoscere in questo cimitero

insigni ricordi:
1

L'origine antichissima del cimitero,

il

quale venue

fondato da coloro che ospitarono l'apostolo san Pietro nella


loro casa e che dovettero aver qui

una

villa

suburbana assai

adatta a quella prima predicazione apostolica;


2 L'autorit del Caialogo di Mon:^a
dlia

ove

l'

indicazione

sedes ubi prius sedit sanctus Petrus


ai

registrata fra
il

quelle relative

martiri delLi via Salaria


;

Nuova, presso

ci-

mitero

di Priscilla

L' esistenza di
S.

una grande

basilica sul

cimitero di
di

Priscilla (quella di

Silvestro),

dove

eravi

un gruppo

un battistero monumentale e dove pu collocarsi, come vedremo, secondo una antica Sillogc epigrafica una metrica iscrizione relativa ad un battistero papale in cui
sepolcri papali ed
si

nomina san

Pietro e la cattedra di san Pietro

(').

questi

si

aggiungono pure molti


a visitare.

altri

indizi che verr

accennando

nella descrizione dlie singole parti del cimitero

che ora andiamo

(i)
crist.

Per

laie questione si
i,

veggano miei
i

articoli nel

Xuovo

Bull, di

Arch.

1901, n.

2,

4: 1902, n. 1-2; Atti deirAccad. rom. d'Arch. VIII.

CIMITERO DI PRISCILLA
-

423

I.

Piano primo.

L' ingresso attuale del ciraitero di Priscilhi


fu costruito dalla

moderno

Commissione
1'

di

Archcologia sacra nel 1865.

Prima

di questi lavori

ingresso era dal lato opposto dlia via


si

Salaria per
iscrizione

una piccola porta, suUa quale


in lettere rosse:
si

vede ancora una

moderna

COEM

PRISCILLAE.
;

La escavazione
durr (v.

esteride in

due piani

assai vasti

e ripro-

pas:^. sec;.) la

pianta dlia parte centrale del primo piano

del cimitcro che pi ordinariamente suole visitarsi.

Appena
fra
i

si

entra,

si

trova subito
si

frammonti qui
la

riuniti

osserva

alla

un corridoio moderno e parete a destra una


tre

iscrizione,

cui

antichit attestata dall' uso dei


:

nomi

{Caio Elio Plttore)

AE

YICTORI

FLAVIANO

^^
Si

giunge poi
al

ail'

antico vestibolo e volgendo a sinistra


:

si

osserva ancora

suo posto in terra questa iscrizione

SENTIVS MERCVRIVS

SIBI <

CESORINE AMANTIAE

ET COIVGI SVAE a BENEMERENTI PAGE <

Avanti
di

alla

parete adiacente da notarsi

un frammento
resti-

sarcofago ornato di una iscrizione metrica che pu


cosi:

tuirsi

Quo mihi sepuhriM F VIT

y<//ERIANA
Si entra

ATQVE NEPOTIBVS VNA TEGOR TEMPORE FVNCTA MEO


una grande aula [A] costruita
le

poi in

in

opra

muraria ricoperta a volta (ove restano ancora

tracce dlia

424

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Quest'aula del
ii

volta antica).

secolo ed circbndata da
le

altre stanze [B]

[C] e dov servira certamente per

adu-

Pianta del centre principale del cimitero

di

Priscilla.

nanze^ liturgiche.

In
la

essa

trovasi

affissa

una
tali

iscrizione

di
:

grande importanza

quale ricorda appunto

adunanze

EVC HARIS-ES TMATER-PlVS-TPABiSi^;


V05PRIC0R. OrRATR5-0RARE-HA/(:QVAND
[5]

U\

ETPRICIBVS-TOTlS-PATRM-NAT\kQVlRdCATlL

sit-vestrae-mintis-acapiscaVae-miminissi^

vtdevs-omnipotens-acapenlnvtcvlasrvt

CIMITERO DI PRISCILLA
1:

425
di

una epigrafe del

11

secolo posta sulla

tomba

una giovisi

netta di

nome
aile

Agape

, nella

quale

la

defunta stessa
si

raccoin quel

manda
luogo:

preghiere dei fedeli allorch


precor, o fratres, orare hue

aduneranno

Vos

quando

venitis , ecc.

DlXl,frnHOC

.OMNlfrOTEN/ CVA^.

SlCNBlSSlTATlUA-nA CAPICRH
BISDl\oS-^tPTIM aANNOSEMlS|\

HAIGlll\pRCRHl5TVMVIRAT-51

Questa seconda
cato originale.

iscrizione appartenue all stesso sepolcro


vi si fa

ed pure assai importante, perch

allusione al pec-

La

parte principale [A] dlia prima iscrizione fu da

me

ricuperata in

Rocca

di

Papa, ove era stata trasferita da molti

anni, e fu riportata nei nostro cimitero l'anno 1900 e riunita


air altro

frammento [5] che venue


le

ritrovato

pochi anni or

sono negli scavi del cimitero.


Visitiamo ora
cappelle laterali
a

questa

grande aula

che pu chiamarsi una vera chiesa sotterranea. Cominciando


a
sinistra,
;

vi

un cubicolo
.

con

la
si

iscrizione

in

marmo
di

PA\'LVS
zione:

e nella parete a sinistra

legge anche l'acclamaqui

Paule vivas

probabile che poco lungi

riposasse lo sconosciuto martire Paolo, ricordato circa questo

luogo dagh

It'uierari

presso

la

tomba
di

di S.

Prisca.

Nello stesso cubicolo havvi pure un'altra iscrizione, notevoie per l'abbreviazione del

nome

Ges (IHZOV^):

FELICITATIQVE
VIXIT

^ ANN LXXX BENEMEREXTI SVI POSVERVXT

h-\-

426

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


fianco di questa v'

una

cripta absidata [B],

andcamente

rivestita di

marmi, che dov pure

servira per sacre adunanze.


di

Eravi nel fondo un grande sepolcro, forse


e nel

qualche martire,

pavimento

si

veggono ancora due

antichissimi sarcofagi.

Alla parre destra leggonsi queste iscrizioni assai antiche:

KHIA OOIBH

TH

<I)IAAXAPCU

KA

niTcuN ocrxBioc KAI GATCO ^

AiTHA j^ AOrKIAAA TH rAKTTATH BITATPI nATHP ^ AOKIC


Xel pavimento innanzi
ail'

locvs APRILIXIS ET ABEXTES SEBI FECERVNT

abside havvi quest'altra:-

///HXH

TH CeMXOTATH///

///AIOIAAXAPCU AOKIC ///OCrXBTOC


In fondo presso l'abside, in

un frammento

di

sarcofago:

CAIVS BIB ONIVS SEVE RIANVS AX E Q.- R


(';)

XVIII

Xella parre sinistra corrispondente sopra

sarcofagi:

PRISCVS VLPIAE COIVGI


c-aRISSIMAE

ET AMA

XTISSIME

BEXTMEREXTI
(')

"

Eques romanus

(?).

CIMITERO DI PRISCILLA

427
tomba
si

Pu

supporsi che in quest;i cripta fosse


la

la

di S.

Prisca
in

e di S. Simetrio,

quale indicata da uno degli Itinerari

cubiculo quando exeas

ed
al

infatti

qui presse

vede ancora

un' antica scala di accesso

cimitero (v. pag. 42.1).


rivestito di
la

Di Hanco trovasi un cubicolo

muratura. Inal

nanzi ad esso vi pure un' altra scala

quale discende

secondo piano del cimitero, che visitt;remo dopo.

Nel suddetto cubicolo


.

notevole questa iscrizionc:

VRANIE AVR DOMNAE MORTE LEONTIVS NEOFITVS Q. V AN XXXIII DP XV KAL OCTOB NICOMACHO FLABIANO CONSS (')

(An. 594).

Di rimpetto sime e decorate

si

veggono
il

altre

stanze pure tutte antichis-

di stucchi

a rilievo, e innanzi alla porta dclla


:

principale affisso

seguente frammento

///RATLE
AQVI///
//'/T

Potrebbe supplirvisi

il

nome AQVI/a
i

o AQyUiiins.
fossori, e poi an-

Di qui
iscrizioni

si

entra nella cappella [C] che

che gU archeologi, hanno chiamato

cappella greca , per due


taie
:

greche dipinte in un arcosolio e poste da un


ad un parente Palladio ed
alla

Obrimo

moglie Nestoriana

OBPIMOC nAAAAAiCU rAKITATO ANGWi

CTNCXOAACTH MXHMHC
XAPIN
OBPIMOC NGCTOPIAXH

MARAPIA rAKTATH
CTMBICO MXTnrHC KAPTX
(i)

Sopra

il

pcrsonaggio di

Nicomaco

Flaviano,

cf.

lan, d'arch.

chrt.: Xotiotis gcncraUs, pag.

82-85.

428

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

Questa cappella importante per


tonica e
le

sua forma architet-

sue pitture. Essa una vera chiesa ed abbastanza


parti.

grande, divisa da un arco in due


anteriore

Le

pitture dlia parte

sono

conosciute
si

da

molto tempo;

quelle dlia
1'

parte posteriore
tista

sono scoperte da poco. Sembra che


disopra

ar-

abbia voluto seguire un ordine


al

logico nelle scne che


dell'

ha dipinto, rappresentando

arco

1'

Epifania,

manifestazione dlia verit agrinfedeli; nella parete a destra,


il

Paralifico,

simbolo

dlia penitenza, e sulle

due

altre pareti
al

la

scena allegorica

di Siisawia,

che allude in gnrale

con-

cetto dlia fiducia in


e che

Dio

nelle persecuzioni e nelle afflizioni,

pu6 pure

riferirsi alla

preghiera per
si

defunti

(11

secolo).
fr-

Sulla porta d'ingresso

vede

il

soggetto abbastanza
Sotto
alla

quente dei Tre fauciuUi ncUa fornace.


Susanna, a destra, vi un graffito
e tre
:

pittura di

NAVIGI VIVAS IX -^

frammenti marmorei con date consolari del


///A
.

secolo:

MERI
^T

Modeste

PROBO

IIITER
coms

RIS

DEP
(An. 228).

.Vot'ATVS
///PRIL///

(?)

///T DE/;/
///S
.

EST PRIDIE

X///

IIIAQ_

FILIAE
cl

ET///

Maxime

Fat^KSO
(An. 255).

CO ms

Il

ciclo

dlie

pitture

completato

nell' altra

parte

con
se-

le

seguenti:

Xoc uscente

dall'arca,

simbolo del battesimo,

condo un passo
golo

dlia Lettera di san Pietro (si osservi l'anil

a destra sotto

lucernario);
Sacrificio '

Danidc

nella fossa dei leoni

(in alto a destra);

il

Ahramo
sopra

(in alto a sinistra); e

la Risnrrc::j,onc ai La::j;aro (al di

dell' arco).

Ma

la pittura

pi importante quella che vedesi in fondo sopra l'abside

(').

(i)

Cf. lm. d'arch. chrt.: Notions gnrales, pag. 257.

CIMITERO DI PKISCILLA
Essa
fu

429
e

rcceiuemente scoperta dal ch. Wilpert


panis

da

lui

pub-

blicata col titolo di h'ractio pmiis.

Questa preziosa

pittiira dlia fractio

rappresenta
il

la

Mensa
ed
il

eucaristica

con

sette

personaggi
il

quali

mangiano

pane

pesce;
il

ma

vi di

spciale che
il

ministro in atto di spez-

zare

pane ed ha innanzi a se
scena
c

calice.

Ed

il

significato euca-

ristico dlia

conlermato dalla presenza dei canestri dlia

La Comunione

eucaristica

(11

secolo).

moltiplicazione dei pani. lo far notare che mentre nelle altre


pitture dei Banchctto cncaristico le figure

hanno
il

lipi ideali

ed

appena accennati, qui


ritratti.

l'artista

ha voluto rappresentare dei veri


osservarsi che

cosi, per es.,

pu

ministre nella
al

pittura dei
di Callisto,

secolo, la Consecra^ioiie eucaristica,


(i'. pa^;;.

cimitero

ha un tipo idale

ijf), mentre qui

un

vecchio barbato che prsenta qualche somiglianza con quello


di san Pietro;
il

che importante per l'accennata memoria

dell'Apostolo.

La decorazione
sono

dlie pareti imita la pietra, e gli arcosoli

rivestiti di stucchi di

quell'eleganza fine, che una prova

430

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Questa
illustre

dlia loro antichit.

cripta
e

molto importante contenne

qualche tomba assai

servi aile riunioni liturgiche;

ed probabile che qui fossero sepolte Prassede e Pudenziana,


indicate in questi dintorni
di questa cappella
si

dagli Itinerari.

In una iscrizione
riferirsi

legge una espressione che pu


martiri:

a prossime

tombe

di

lllvixiT

ANNIS

XVIII

///KOTARIO
///cN

MAPTVRIBVC
un giovane notaro
ai

E questa
di cui
si
si
ri

l'

iscrizione di
la

dlia Chiesa

corda
lui la

deposizione in mezzo

martiri,

ovvero

augura

pace e

la gloria insierne ai martiri.


s'

Uscendo
gana,

dalla cappella greca,


di

incontra a sinistra un gran


[D], sarcofago di arte pa-

sarcofago ornato con figure

Muse

ma

poi adoperato dai cristiani. Intanto deve notarsi che


il

questo ambiente ove

sarcofago, fu in origine una grande


in

conserva d'acqua, trasformata poi

una

cripta.

Di qui

si

p-

ntra per una posteriore apertura nell'interno del

cimitero,

dove subito si cominciano a vedere le pi antiche iscrizioni. Ma prima di inoltrarci in questa parte pi interna, sar bene
che,
cripta

per seguire l'ordine topografico, noi visitiamo un'altra

recentemente scoperta
cappella greca e con

(a.
il

1902),

la

quale forma gruppo

con

la

grande vestibolo. Essa trovasi

dietro l'abside dlia stessa cappella greca,

ma

vi si

pu acce-

dere anche direttamente


stra
il

dall'

ingresso del cimitero corne

mo-

disegno riprodotto

alla

pagina seguente.

E di questa cripta mento tornato in lu ce


conosciuto.

parler pi a lungo essendo


test e quindi

un monunon ancora generalmente

Presso

la

cappella greca era gi praticabile la galleria (dela

Uneata nella planta spciale qui appresso)


dietro l'abside dlia cappella stessa e

quale, passando
sinistra

volgendo poi a
di

nel punto [Q],

conduce

ail'

ipogeo degli

Acilii Glabriones

che

poi visiteremo.

destra del

primo

tratto

questa galleria,

CIMITERO DI PRISCILLA
poteva appena
penetrarsi

431
fino
al

per

il

piccolo ambulacro

punto [M], (love


chia [F].

si vedeva un tratto di muro con una nicQuesto punto fu da me indicato nei primi giorni

del
il

nuovo scavo;

dcembre 1901 corne un luogo adatto per intraprendere e dopo due mesi circa di lavoro, venue inla

tieramente sterrata

stanza

rappresentata nell'annesso
le

di-

segno. Essa cavata nel tufo ed ha


ratura;
la

pareti rivestite di

mu-

forma

di

un poligono irregolare ed

in quattro

432
dei suoi

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


lati si

aprono

le

nicchie segnate [F]. I mri e


il

le nic-

chie sono a ricorsi di tufelli e mattoni e


di

tutto ricoperto

un intonaco

in

gran

parte

caduto,
;

assai

somigliante a

quello dlia prossima cappella greca

onde questa stanza pu


il

considerarsi anch'essa costruita in origine circa

ii

secolo,

Degli

altri la

due

lati,

uno
;

aperto in
e

[X] per

la

comuni-

cazione con
struito

galleria [P]

neU'altro incontro [G] co-

un ^randioso arcosolio. La stanza doveva essere coperta


rimane ancora
al

a volta, poi intieramente

crollata, e questa era sostenuta

da una colonna in muro, di


base in

cui

posto
1'

la

lavoro [E], che indica pure


parete ove fu costruito
il

antichit del

marmo, di lgante monumento. Nella


si

grandioso arcosolio,

pre un lula

cernario [L]; e a fianco dell'arcosolio coUocata

colonsi

nina [H] destinata a sostenere

il

piatto dei lumi, di cui

rinvennero alcuni avanzi.


Alla cripta
si

poteva accedere da
che

tre
il

parti,

cio da [M],

da [N] e da [B]; e ci indica


assai frequentato.

luogo doveva essere

Questa stanza
da
tutte

poi per la sua

forma assonelle catai

lutamente diversa

quelle che

vediamo
nelle
si

combe romane

prsenta

moka
le

somiglianza con

ninfi

dlie antiche ville,

che

avevano
cimitero

appunto
statue.
di

pareti taU

nicchie destinate a contenere

Se ora
si

pensa che
la

precisamente sopra
grandiosa
villa

il

Priscilla

estendeva
i

degli Acili Glabrioni, che furono forse


stesso,
si

fon-

datori del cimitero

potrebbe supporre che questo

monumento
in

fosse in origine

un ninfo appartenente

a quel

nobile podere suburbano e che venisse trasformato pi tardi


cripta sepolcrale cristiana.

Fra
caduti
e
di
si

le

macerie

di

questa cripta

e gli

avanzi dei mri


a rilievo

trov un mattone con un bollo in lettere

forma rettangolare, che

importante per

la

cronologia

del

monumento:
L CORNELI PVPVL EPICRATE

CIMITERO DI PRISCILLA
Questo bollo
rarissimo;

433
se

un solo esemplare
il

ne co-

nosceva, trovato pure sulla via Salaria presso

cimitero di

Trasone, ed csso fu giudicato dal


di

De

Rossi anteriore all'epoca


ii

Augusto

(').

Un

altro

bollo dlia fine del


di

secolo.

L'edificio

sembra dunque

origine molto antica; e proridotto a stanza sepolcrale


taie cripta

babilmente da ninfo dlia


cristiana
:

villa fu

da alcuni indizi potrebbe credersi che


il

fosse tenuta in venerazione per


tiri.

sepolcro

di

uno o

pi marla

Infatti

non

solo aveva pi

accessi, corne dimostra

planta gi riprodotta, e contcneva una


al

principale sepolcro;

ma

inoltre era
il

mensa da lumi accanto tutta occupata da tombe


le

praticate nel iv secolo sotto

pavimento ed anche dentro


in cui
i

nicchie.
di

Il

che indicherebbe un luogo

fedeli

ambirono

essere sepolti.

Senza

l'aiuto

di

qualche iscrizione o

di

qualche graffito,

ben

difficile

poter stabilire quale dei molti martiri del cimi-

tero di Priscilla ivi fosse venerato; giacch gli antichi Itiiierari

qui

ci

additano

oltre ai

santi

collocati nella basilica

supe-

riore di
di

S. Silvestro, altre

tombe

nel sotterraneo, cio quelle

Prassede, Pudenziana,

Prisca, Simetrio, Paolo, Cresceni).

ziano,

Mauro
cui

Marcellino (v.pag. )S6, nota

Ed

certo

che qui noi siamo nel centro storico del cimitero


sulle

di Priscilla
si

memorie,

oltre a ci
scritto

che ne dir qui appresso,


volte

vegga

ci che

ho

pi

nel

Kuovo

BnUettiuo.

Questo problema del resto non potr essere risoluto che da uno scavo complte del cimitero. Ho per qualche indizio
per sospettare che qui fosse
la

cappella sepolcrale del papa

MarceUino che mori


nell'anno 304 (').
Infatti di
lui

raartire dlia persecuzione di

Diocleziano

sappiamo dal Lihcr

pontificais

che fu sepolto

nella via Salaria, in cimiterio Priscillae iuxta corpus S. Cre-

scentiani, in cubiculo claro


(i) Bull, d'arch.
cf.

quod
;

patet usque
Piaule, di

in

hodiernum
20, nota
3
;

crist.

1873, pag. 51

Roma, pag.
papa

C.

I.

L.

XV,

n. 955.
il

(2) Il

DE Rossi congettur che

sepolcro del

MarceUino

fosse in un altro cubicolo de! cimitero, che poi indicher.

434
diem
(').

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Queste parole sono
due cose. La prima
assai importanti ed indicano,
si

a parer mio,

che

il

cubicolo di Mar-

cellino era accessibile pi e

meglio
patet

dlie altre cripte storiche;

giacch quell' espressione

non pu

intendersi

nel

senso che esso era soltanto accessibile.


VI secolo, de!
si

Infatti nel principio del

quando quel documento


erano

fu compilato, tutte le cripte


e venerate.

martiri

ancora accessibili

Se dunque

not per questo

che

patebat

ci vuol dire che esso

era in condizioni speciaH, era cio accessibile


altri.

meglio degli

La seconda cosa
a

si

che

il

cubicolo suddetto, se era

chiamato
degli
altri,

clarum
ed in

dovette essere assai meglio illuminato


spciale ed eccezionale; ne basta che
lucernario, perch
di

modo

esso contenesse

comunque un

cripte

illuminate
nelle

da lucernari ve

ne era

un grandissime numro

catacombe romane.

riscontrarsi nel nostro ninfo.

Ora queste due condizioni a me sembra che possano La pianta infatti ci mostra che

esso era accessibile da tre parti in

modo

assolutamente ecce-

zionale e diverso dalle altre cripte anche monumentali; onde


si

sarebbe potuto assai propriamente designare con

la

frase

spciale

quod patet.
al

E quanto
il

suo sistema

di illuminazione esso era

pure
npre

diverso dal consueto; giacch sopra


lucernario [L] che ha una

l'arcosolio [G]

si

forma

tutta partlcolare,

corne

pu vedersi dall'annessa
per
il

fotografa,

contrasto

dlia

luce.

quantunque maie riuscita La tromba del lucernario a


perpendicolarmente suU'arco-

piano inclinato e viene a


solio, particolarit che

finire

catacombe; onde chi

non ha riscontro in nltri sepolcri dlie questo arcosolio si poneva innanzi a


assai
infatti

vedeva
lunque
nario

la

luce del giorno

meglio che innanzi


anche ora, bench
il

qua-

altro sepolcro.

Ed

lucer-

si sia

restituito soltanto

in parte all'antica forma, questa

cripta

pure assai bene illuminata.

Oitre a ci assai probabile che anche nella volta dlia

(i) Lib.pont. ed.

Duchesxe,

I,

pag. 16.

CIMITERO DI PRISCILLA
stanzci
vi

435
il

fossero alcune

aperture o spiragli di luce;

che

mi sembra indicato dalla presenza dlia colonna [E] collocata nel mezzo corne sostegno dlia voka stessa. Intatti se questa
voira fosse stata tutta chiusa e continua,
essa

non avrebbe

avuto alcun bisogno

di

un sostegno nel mezzo, come non


si

ne ha avuto bisogno ora che


sione archeologica:

ricostruita dalla

Commissarebbe

mentrc

invece

quel

sostegno

Lucernario
e

di

forma spciale esistente nella cFipta poligonale


al

corrispondente

punto [L] dlia Pianta.

stato necessario se la volta fosse stata indebolita da

una o

pi aperture. Se
antico, noi

dunque immaginiamo

la cripta

nel suo stato

possiamo ben figurarcela con un grande lucertali

nario e con alcuni spiragli nella volta, cio in condizioni

da essere assai raeglio illuminata


cripta pot

di tutte le altre;

onde questa
.

veramente chiamarsi

cubiculum clarum

Tutti questi sono indizi assai gravi,

ma non

ancora del
recente-

tutto sufficienti,

per poter riconoscere nella cripta


il

mente scoperta
attendere
la

sepolcro del

papa Marcellino,

bisogna

continuazione dello scavo, specialmente nei punti

43
[I,

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


D, O]; giacch questo scavo potr forse mettere
in luce

qualche
se
la

monumento

che dcida
si

la

importante questione.
scoperta

mia congettura

confermasse, taie
ci

sarebbe

dlia pi

grande importanza, perch

restituirebbe
altresi

una nuova
le

cripta papale;

ma

potrebbe accadere
il

che

ulteriori

indagini

ci

indicassero
ivi

nome

di

qualche altro martire del

medesimo gruppo
interesse.

sepolto, e ci sarebbe pure di grande

Nello scavo dlia cripta finora descritta, oltre

ai

bolli di

mattoni indicati in principio,

si

ricuperarono

alcuni

fram-

menti
colo,

di iscrizioni.

Uno

di questi,

che ha

caratteri del iv se-

sembra appartenere
:

all'elogio di

un ragguardevole per-

sonaggio

///E

DIDILI///

///NOVEMPOP///
///OMNILAVDE///
7;oHori/?CENTIA DlGnus
(?)

///QVI
Il

VIXIT

annosjil

IX

LV MENS///
assai

Un

altro,

deU'epoca stessa,

pi importante

vixiT

MdurOLEO>il FILIO DVLCISSIMO ANNIS Q.VATTOR DIES XXII AVRE LIVS PATER aVESCENTI IN PAGE
un
fanciullo di quattro anni
il

E
finisce

la iscrizione di

cui

nome
cal-

con

le lettere

OLEONI
la

tutte unit insieme.

Ora

colando esattamente
riga,

lunghezza che doveva avre


lettere,

la

seconda

ove mancano solo quattro


che
le

supponendo (corne

naturale)

due prime linee fossero dlia stessa lun-

ghezza, per completare


quattro lettere.
solo,

il nome si dovrebbero aggiungere pure E siccome il padre del fanciullo porta un nonre

AVRELIVS,

cosi
il

non pu supporsi che

il

figho avesse

un

gentilizio e poi

cognome LEO. ma

piuttosto deve cre-

dersi che

edi fosse indicato da un solo nome terminato nel

CIMITERO DI PRISCILLA
dativo in

437
Ictterc in-

OLEONI. Ed
naturale

allora
il

ponendovi quattro

nanzi, verrebbc

supplemento
nella
le

MAVROLEONI.
si

Questo nome

assai raro, ed quelle che

die' al clbre

mardre compagno di Papia trovata in un oratorio presso


nel

ben nota iscrizione votiva


di

terme

Diocleziano ed ora

museo cristiano Lateranensc ('). E questo nome cosi raro mi offre argomento ad una osservazione che di qualche importanza per
la

storia del cimitero di Priscilla, e

che viene a
al

coUegarsi con

la

questione fondamentale intorno

cimitero

stesso, cioc a quella dlia sede primitiva di san Pietro e del

battesimo

da
di

lui

amministrato. Di

taie

questione storica

ci

occuperemo
care

proposito in seguito;
il

ma

avendola gi accen-

nata fin dal principio, questo

luogo opportuno per indidlia sepol-

almeno

taie

osservazione.

Negli Jtti

dci Ss.

Papia

Mauro, a proposito
si

tura di questi martiri dei tempi di Diocleziano

legge:

rum corpora

collegit

loannes presbyter

et sepelivit via

QuoNo-

mentana ad nymphas B. Ptri ubi baptizabat. Dalle quali parole si dedusse che il cimitero ad Nymphas, con la memoria
del battesimo di
S. Pietro, fosse sulla via
il

Nomentana ed

in

quel luogo cui

De

Rossi die'

il

nome

di Ostriano.

Ma

esa-

minando
dlia
il

gli

Itinerari dei pellegrini indicato


il

io trovo

che nel cimitero

Nomentana

solo

martire Papia e
A/flr//5

yiammai
cimitero
i

suo compagno Mauro; mentre poi un


lacis Ss.

viene asseal

gnato dal Liber de


di

Martynun precisamente

Priscilla e

insieme a Crescenziano e
Marcello, insieme

Marcellino,
di martiri

quali

ultimi appartengono al mcdcsimo i^ruppo

ricordati
ai

negli Atli di papa

precisamente

santi
il

Papia e

Mauro ('). Si potrebbe sospettare pertanto che Maurus di Priscilla, appunto per questa relazione con gli
martiri Marcellino e
di

altri
il

Crescenziano, fosse

precisamente

compagno

Papia, cio quello che nella iscrizione votiva

(i) Sanctis raartyribus


vet.

Papro

et

Mauroleoni

, ecc.

Mai, Scriptor.
pag. 176

V, pag. 14; DE Rossi,


(2) Si

Il tnusco epii^rafico crisl. Latcr.

1877, pag. loj.


sott. I,

vegga

il

testo degli Itimrari in

de Rossi, Roma

438
gi
ri

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


cordata dlie terme Dioclezianevien chia.mato Maiiroleone.
la

Ora
bilit

presenza

di

una

iscrizione che

pu con

somma

proba-

attribuirsi

ad un MauroJeone,
il

nome

rarissimo, trovata

proprio a Priscilla presso


sere la
di

luogo ove aU'incirca dovette es-

tomba di Crescenziano e di Marcellino insieme a quella Maurus , confermerebbe taie sospetto, giacch note che gli antichi fedeli amavano di farsi seppellire o di deporre loro cari presso le tombe dei martiri omonimi ('). Ed in taie ipotesi la indicazione degli Atti di Papia e Mauro: viaNomentana ad Nymphas B. Ptri ubi baptizabat, dovrebbe sdoppiarsi e dividersi in due supponendo la omissione di una et, e restituirsi cosi: et sepelivit via Nomentana [et] ad nymphas B. Ptri ubi baptizabat, e cio la indicazione dlia via Nomentana dovrebbe riferirsi al solo Papia che fu ivi
un

realmente deposto, e l'espressione

et

ad

Nymphas

B. Ptri

dovrebbe

riportarsi al solo
io

Mauro.
un'altra spiegazione di
sia

Finalmente

ho proposto anche

questo passo; cio che Vad nymphas B. Pctri ubi baptizabat

una nota marginale passata nel testo degli

Atti,

dove

si

dice
stati

poche righe prima che appunto Papia


battezzati
essi

Mauro erano

da papa Marcello. AUora


sepolti

il

significato sarebbe che

non furono
bensi

ad nymphas
Marcello
l

B. Ptri ubi baptizabat,

ma

battezzati da

dove aveva battezzato

san Pietro.

Ovvero potrebbe anche


luogo

intendersi che essi furono

battezzati da Marcello nel

detto

ad

nymphas

beati

Ptri ubi (ipse Marcellus) baptizabat, cio nel quale

luogo

ove Marcello stesso battezzava.


decisivo in favore dlia

Adunque questo passo non Nomentana.


si

Ed
di

ora entrando
di

nel cimitero

osservi

che

cristiani

tentarono

scavarlo in un' antica arenaria;


si

ma

per timor

qualche cedimento,

credette necessario di rafforzare le


di

pareti e le volte

con

pilastri

muro che qua

e l

nasco-

sero

locuh. Nella parte pi

antica vi

sono ancora intatte

(l)

Cosi per

es.,
i

nel cimitero
di

di

Ciriaca
e di

S.

Lorenzo,

vi

sono

pi iscrizioni con

nomi

Lorenzo

Ciriaca, ecc.

CIMITERO DI PRISCILLA
dlie

439
di

tombe

del

ii

secolo; e moite iscrizioni, invcce

essere

incise sul

marmo sono
Le

dipinte in rosso, alla maniera pora-

peiana, sulle tegole.

forinole sono semplicissime c presen-

tano dei nomi appartenenti all'epigrafia classica. Vi c inoltre


ripetuto spesso
tutto cristiano
il

nome

di

riGTPOC

PETRVS, nome

del
si

che ricorda senza dubbio l'apostolo e che

legge rararaente altrove e mai in epoca cosi remota.

Le antichissime
di

iscrizioni rosse

cominciano subito
le principali.

a ve-

dersi nella galleria [E] e

ne indichero

sinistra

questa galleria se ne leggono tre:

ONGCIMOC
A
destra

AePIC
MARINA

CELSVS

AU'estremit di questa stessa galleria, sulla parete

di di

tbndo,
Pietro

sono
e

affisse altre iscrizioni, di cui

una porta

il

nome

r altra quelle di Paolo:

IVL CALPVRNIA

AGRIPPINO ALVMNO POS

r.

SrMO QVT" BDCITA

LVCRETIOPAVILO NMKTIDVLCIS lV^<roVT OmE N S HT DIE S XrVI L VC UET IVSE VT Y C H E S ETLVC R ETLAM AXIMILLAPAKEN'ES

440

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


galleria, si

Uscendo da questa
funeraria,

ha

di faccia [F] un'iscri-

zione che sembra ricordare un'associazione o una confraternita

dove pure

ritorna

il

nome
FIL(o

di

Petrus

AVREL PETRO

DVLCISSIMO

Q.VI vixit annoslU

MENS VII VIRGO AVR M/// AEL DONATA PAREN/ej/// PELAGIORVM


La forma genitiva

Pelagiorum

analoga

al

nome

Eu-

tychiorum

che

si

trova a S. Callisto e nelle iscrizioni dlie

tombe

dlia via Latina.


si

a destra del visitatore

Volgendo a sinistra [G], sul pilastro trova un frammento molto notevole

che appartenue ad una copia del bellissimo testo dlia iscrizione


di

Agape da noi

gi veduta nel grande vestibolo:

///oRARE

llIPatrem natumque
lllper

HVC dYAndo venitisHI /OGATIS VT Deus omnipotenslU

saeCYLA

Servet

Due
parre:

iscrizioni incise

nel

marmo sono

affisse

alla

stessa

TVRCIA SABINA ET VENVLEIVS

CHARITOMANVS
COIVGES AMANTISSIMI

TIMOCRATES PATER TIMOTHEO FILIO


CARISSIMO POSVIT TITVLVM QVOD VIXIT ANNIS DVOBVS ET DIES XVIIII

Vi poi un frammento in terra cotta, con


in rosso e
l'

la

iscrizione
:

ncora, simbolo antichissimo dlia croce

FELICITAS

(ncora)

CIMITERO DI PRISCILLA
Di fronte
iscrizioni.
si

44

pre una piccola cappella che contiene due


sinistra, in lettere rosse:

Entrandp a

LYCENTINO
marmo:

e poi quest' altra sul

AGamANGELVS ET
///FECIT

P///

////ILIAE BEXEMER^;///

destra

si

trova l'epigrafe greca di un

Aurelios;

AIT AO/ / TeivNCU ZH CANTI eN ///eTCO MHXeC

neNTe HMepec tgccg PeC GOPATA

Nella stessa cappella vi ancora


la

al

posto in lettere rosse

seguente:

EVTHYCES
E
pavimento

nel

si

osserva quest'altra:

AVRELIAE SECVNDAE CONIVGIINCOM


PARABILI

Continuando per
ancora
gola,
al

la

stessa galleria, in basse e a destra sta

posto questa iscrizione antichissima, in rosso su tele

con

due

lettere apocalittiche

e Cl) relative a Cristo

MODESTINA

A w

442
Di

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


froiite

havvi

il

sepolcro di

un fanciuUo con

la

chiu-

sura ancora intatta:

5> V

-:4;8*?

Agapito

in pace!

li

accanto

il

simbolo antichissirao

dell'

ncora

In un loculo prossimo, havvi quest' altra in

marmo:

CARMINE A VICTORIA CARMINIO LIBERALI


.

ALVMNO
Anche
dai
in tutta questa regione
i

sepolcri furono nascosti

mri

costruiti dagli stessi antichi; e la

Commissione
ci

di

Ar-

cheologia sacra fece praticare quelle aperture che

permetdi
i.

tono ora

di

vedere questo raro spettacolo ancora intatte de!


ii

di

un gruppo

tombe

cristiane

secolo e forse anche del

CIMITERO DI PRISCILLA

443

Onde

questa parte dcl cimitero

la

pi importante per anti-

chit e per conservazione in tutta

la

Roma
:

sottcrranca.

Prendiamo
troveremo
le

in

seguito

la

prima
rosso

galleria a dsira

[H]

altre iscrizioni

in

STEFA;/^

Di fronte

ZOSIME

IVNE FIAE

DaU'altra parte dello stesso pilastro a destra:

POMPONIVS

WMMl!
CMltSTlN
?y
Di fronte

FELICISSIMA HIC POSITA EST

444

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

Il

De

Rossi suppose che


('),

la lettera

Al fosse l'abbreviazione
di

di

MapTup, martire
pag. 446).

corne

nell'

epigrafe

\'erecuiidus

(v.

Facendo

il

giro dell' altro pilastro

VICTORINA

sinistra,

dove

la galleria

forma
altre

uPx

piccolo fondo che


dipinte:

finisce nel tufo,

vediamo queste

egu^ltnente

MARCIANE

AIT HAIA HxilOACOPA fK NCUN AGKGMB


.

notevole questo

nome

di

Aurlia Elia Eliodora.


si

destra dell' iscrizione

ZOYCTINOC,

entra in una

cappellina nella quale havvi quest'altra epigrafe in

marmo:

PVBLIAE HERMIO^^ETIIVLIA.HERMIONEFILI AE D VLCISSIM AE


(Ancora)

rtCii

(Aticora)

(i) Egl sospett


il

pure che questa iscrizione


il

si

riferisse a Giustino,

clbre martire apologista,

quale assai probabilraente fu sepolto nel

cimitero di Priscilla.

Ma

nulla ci autorizza a taie identificazione.

CIMITERO DI PRISCILLA

445
a

Tomando
marmo
:

nella galleria principale [I],


segiienti,
la

sinistra le iscrizioni

troviamo prima dipinta e le

mano
in

altre

MM

(Martyres?)

SILVINI

FRT

( fratres )

CLAVDIO EPICTETO
///XIT
g?'
.

Q.///
.

ANNIS 0III
.

IIII

MESIBVS///

DIEBVS
///CI

CANNIA SATVRNINA

ALVMNO CARISSIMO
.

VII

AELIAE NVTRICI BE

NEMERENTI
Quindi due
di
altre in

marmo, una

dlie

quali

col

nome

Pietro:

neTPoc ezH CeN GTH ei H MGPAC NA


.

MARCELLVS
Q.VI

ET EXVPERI
. . .

VS

EGIT

AN V M

VII

Presso questa ultima iscrizione trovasi una galleria pic-

ma di grande importanza, a cagione dei sepolcri ancora intatti e chiusi da tegole dipinte in rosso. A
cola per dimension!,

446
sinistra

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


havvi
la

importante iscrizione di

VERIC

M VNDVS,

che deve leggersi

Vericundus Martyr.

WQ^n

.^4 //

AEUABVSSERB^EE!WOR
-

C.'^

FILIABVSPIEMTISSIMIS

P'AEL-WORICVS PATER POSVT

La
il

lettera

M inserita nel mezzo

del

nome, non puo

essere

che l'abbreviazione dlia parola martyr, poich non quello


posto di un

intatto di

praenomen. dunque il sepolcro ancora un martire sconosciuto, non posteriore al ii secolo.

Al

di sotto:

AELIABVS SERENE ET NORICAE


FILIABVS PIENTISSIMIS
P

AEL

NORICVS PATER

POSVIT

(Sul

marmo)

CIMITERO DI PRISCILLA
Nella stessa parete
altri loculi intatti

447
dipinte
;

con

le iscrizioni

MARCO

AOMNINO:!:
Vilio

(In rosso)

ernPAZAC
(In

rosso)

Nella parete

di

fronte, sopra

altri

loculi intatti:

SILVINA

SOROR

ARSINOE
(In

(In rosso)

marmo)

neTPOc/

PETRVS
FILIVS-AVSANONTIS
(In rosso)

o
il

notevole questa epigrafe dove ripetuto


e in latino. In

nome

di
:

Pietro in greco

un

loculo di fanciulla dipinto

SVSANNA
E
taie

giacch stiamo esaminando queste antichissime iscrizioni


il

dipinte in rosso sulle tegole questo

luogo

di ricordare clie a

gruppo appartiene
di

la

clbre epigrafe di S.
il

Filomna scoe

perta in questo cimitero


nel paeselo

25

maggio 1802

che
il

sta

ora

Mugnano

presse Napoli. Ecco

facsimile

del loculo che era stato chiuso con tre tegole cosi:

La spiegazione
i

pi naturale di questa irregolarit


stati
tolti

si

che

tre

mattoni sieno

da un sepolcro pi antico in

(i)

Le ultime

lettere

TIS sono

dipinte sulla

cake

di

chiusura;

il

che prova, ci che del resto naturalissimo, che cio queste


si

iscrizioni

dipingevano quando

il

loculo era gi chiuso.

44
cui

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


formavano
l'iscrizione

PAX-TECVM-FILVMENA
i

che pi tardi sieno


in questo iiuovo

stati spostati

adoperandoli corne materiale


tre

sepokro.

Infatti

mattoni furono messi in


le iscrizioni
I

opra quando erano gi


si

scritti;

ed invece

dipinte

facevano dopo che


dipinti

il

loculo era gi chiuso.

segni che vi

sono

non sono

affatto istrumenti di martirio,

corne

si

supposto da taluni,

ma

sono sempiicemente

segni simbolici

dell'ncora e dlia palma, cio dlia croce, dlia speranza e


dlia vittoria; e quel segni che

sembrano
si si

frecce sono inter-

punzioni allungate e bizzarre che


epigrafi.
S.

riscontrano anche in altre

Del resto tutto ci che

scritto sul

martirio di

Filomna

un puro romanzo.
se vi furono dlie grazie ottenute ad in-

Ad

ogni

modo
di

tercessione

quell'anima

che

inform

il

corpo rinvenuto

nel 1802, se ne pu6 dedurre soltanto che quella fu un'anima

cara a Dio,

ma nuUa
il

sappiamo

dlia

sua vita ne del suo

nome
eccles.

(') (v.

mio

articolo spciale nella Miscellanea di storia

ottobre

1904).
di

Al

di l dlia galleria

cubicolo ove furono sepolte tre


Sofia dlie quali
si

Verecondo donne
:

si

pu

visitare

un
e
ri-

Cecilia,

Onorata
le

indicano nella epigrafe

marmorea

spettive date dlia deposizione.

Di fronte

questa cappella, sul suolo e nel fondo


iscrizione in

di

un
:

loculo, da notarsi questa bella doppia

marmo

AVRELI-VARRO
IVL.TERSAHEC C-SECVNDINE COIVGI DVLCISSIME PAX
DVLCISSIME-ET DESIDERANTIS SIME COIVX-PAX TIBI BENEDICTE

anche notevole, in una galleria vicina, un frammento


:

metrico nel quale s'invita a pregare per l'anima del detunto


///PETATIS'//
(i)

VT VIVAT- IN- AEVVM


la

appena

credibile

che

vecchia e talsa interpretazione di questa

epigrafe e dei segni sopra essa dipinti siasi ripetuta test nella vita del B.

Vianney pubblicata

dal P.

Monnin (Torino

1904), pag.

iio.

CIMITERO DI PRISCILLA
Incontro havvi
la

449

iscrizionc d'

un AKC-TATOC che deve


:

provenire dal prossimo ipogeo degli Acili

AKKTAIOC KCU IN AKGIAIA M/// ///MNHMHC e///


///K
. .

///AnAACOT///
///Ae ANeeH///

///eNiATor

i///

Nel suolo, innanzi ad un piccolo arcosolio,


zione dedicata ad una Statilia
deratus
;

vi

l'iscri-

Phoebe

dal suo marito

Mo-

nello stesso luogo qucst'altra:

OXHCIMOC

KAI

CEMNH roxeic eniKTHTcoTe KNCO rATK


TATCO GnOIH CAN

Onesimo
di

Semne

genitori ad Epitteto figlio dolcissimo


1'

fecero. Al

sotto vi

altra

notcvole per

tre

nomi:

IVLIVS
.

MARON
.

Q.VI

VIXIT
.

ANN
D
.

II

M
ID

II

XX

VII

X V
.

ID

NOV

VIII

MART

Nella parte superiore di questa parete vedesi un loculo or-

nato
di

di

stucchi finissimi, dei quali per

non

resta che

il

volto

un Genio.
Di qui
si pu giungere fino ad un gruppo iscrizione: una contiene
1'

di cappelle, di

cui

HIC BONIFATIA DOniiit cum

HOXORATO MARITO

suo

Guida Calacombe romane.

-9

450

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

un' altra vi
di

alcuiie Oraiiti ed il Buon Pastore. In un frammento di marmo con la figura graffita Xo ndV arca; in una terza cappella vi erano altre pitture

Vi sono pure dipinte

ora per quasi del tutto svanite.

Ritornando

sui

nostri passi fino alla galleria che

abbiamo
queste

lasciata per entrare in questa regione, inoltriamoci nella galleria a sinistra.

Si

vedranno
di

subito,

una sopra

1'

altra,

due iscrizioni greche

una Irne

e di

una Cornelia Giuliana:

GIPHNH
:iAKAPe

nAXcDiAOceei

eeHKGN

KOPXHAIA
lOAIANH

KOPXHAIA BHPA TH Ane


.

AerTePA mxh

MHC XAPIX
Poco
e oltre

troviamo

la cripta

[M], detta

dlia

Madonna

che

assai importante. Nella parete destra, in alto, vi la

figura del

Buon Pastore

in rilievo di stucco,

ma

ora molto dandi

neggiata; a sinistra di questa un gruppo dipinto

un uomo,
celeberrima
sul petto

una donna ed un fanciullo


dubbio
i

in attitudine di preghiera, senza a destra si

defunti

ivi sepolti

ammira

la

pittura dlia Beata Fergine velata, col Bamhino Ges

ed un personaggio in piedi, che deve riconoscersi per un profeta.

La

Stella

da

lui

indicata, di cui
il

si

scorgono ancora

le

tracce, fa pensare ad Isaia,

quale annunci pi volte nei


possibile
il

suoi vaticini

la

luce divina.

Non

supporre che
la

qui

si

sia

rappresentata

una madr qualunque; giacch

CIMITERO DI PRISCILLA
riproduzione
di

451

scne domestiche rarissim;i nell'antica arte


certo

cristiana, e d' altra parte


la

che
di

in

questo sepolcro tutta

decorazione era simbolica e

soggetto sacro.

Lo

stile classico
al

pompeiano
11

dalla pittura

permette

di farla

rimontare

principio del

secolo.

Ed

inoltre

con

gli ultimi

La pi
scavi,
si

antica pittura dlia B.

Vergine.

trovarono

al di

sotto del livello primitive dlia cappella,


i

alcuni sepolcri antichissimi con iscrizioni rosse,


scavati
i

quali furono

dopo loculi superiori e perci sono posteriori a questa pittura. certo adunque cheessa risale ad una grande antichit. Questa pittura, che la pi antica dlie immagini di
Maria hnora trovate nelle catacombe, una prova
di

grande

452

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

valore ed importanza per stabilire l'antichit del culto verso


la

Beata Vergine, che noi qui


II

vediamo
di

gi

rappresentata,
di fi-

fino dal

secolo, con un concerto

venerazione e

ducia nella sua intercessione.

Sempre

nella stessa cappella vi anche


alla

una
con
il

bella iscrizione

le parole: Sldono divino . La galleria che passa sotto il ponte moderno, qui collocato per meglio vedere la pittura dlia Madonna, piena d'iscri-

greca allusiva

grazia, la quale finisce

CO0eiOX AOPHMA OGPojaa,

che porta

zioni rosse che

chiudono ancora

sepolcri.

destra:

CAECILIA

SILVINA

FAX TECVM VALERIA

A
tire

sinistra
la

un sepolcro che potrebbe

essere di

una mar-

con

bella iscrizione:

V L I A M Art()r ?)
VIRGO

(in rosso)

AXNIMA

SIMPLtJA: (graffita suUa calce)

Ora possiamo tornare sui nostri passi fino alla cripta dlia Madonna; e in una cappella vicina troveremo il nome del
noto P. Partenio
scritto

sulla parete, e in
:

un' altra cappella

poco lontana,

la

bella iscrizione

LVCRETIA
IN

FAX TECVM

DO

L' abbreviazione

significa

in

Deo

a in

Domino
la

o.

Rientrando nella cripta dlia Madonna, prendiamo


leria

gal-

che sta da un lato dlia scala

di ferro.

In una cappella

al di l di

questa galleria, troveremo una iscrizione del 1717,

CIMITERO DI PRISCILLA
nella quale
il

453
si

Marangoni ed

suoi

compagni
.

dnno

il

titolo

di

inclyti lustratores totius

coemeterii

posta a sinistra dlia galleria. In un' altra

Questa cappella a destra troviamo


la

alcune pitture rapprcsenianti


leria finisce in un' arenaria.
si

il

ciclo di

Giona; e qui poi

gal-

Presso questa cstremit del cimitero


la

trova in un andito, cui conducono alcuni gradini,

hella

iscrizione greca di

Rodine, ancora

al

posto, che

si

chiude

con

la

formula:

OKIPio;

META CO,

Il Signore sia con te:

THCGMNOTATH

KAI TAYKYT

CYMBIW POAINH AYP AOCl Uj) poc tgqgika;;; okypmgtacoyi

Completiamo ora
iscrizioni

la visita di

questa regione primitiva dlie

dipinte in rosso prima di penetrare in un' altra parte del cimitero. Torniamo dunque nella galleria [O] che ab-

biamo dremo

visitata per

prima; e all'estremit

di

questa galleria ve-

a sinistra

l'

iscrizione dipinta in nero su di

una tegola:

MARCIANVS HIC DORMIT


.

IN'

FACE

poi le seguenti, a destra

PROBVS FIRMINE BENEMERENTI

(Sul

marmo)

PROFVTVRA ACIXKPITOC
(In

rosso)

Dopo
scritto sul

a ver girato a destra,

si

trover un
cosl
:

frammento greco

marmo

in

caratteri

latini

///EPOESEN

454

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


:

poi a destra

PRIMILLAE ALVMNAE BENEM///


(In

FAX

tecum

marmo)

a sinistra:

EMILIVS EMILIAE

AVSPICALIS

AVGVRIXE
(Aticora)

FILIE

FECIT SVE

(In

marmo)

XOVIGIAE COMVGI VEXEMERENTI


(In

marmo)

destra:

eveAniCTOC
(In rosso)

a sinistra dell'

angolo dlia galleria

IVLIA

SABBATIA

(In rosso)

Si

giunge poi

ail'

arenario ove

non

vi

sono pi

sepolcri.

Tornando per
la cripta dlia

lo stesso

cammino
una

fino al
a destra

punto [O] presso

Madonna, vedremo
l'

un frammento

di

sarcofago con

iscrizione di

aJiinna di

nome

Euporia

THAHAOrC TATH KAI nie TH 0PEnTH


ErnopiAi APTCOPIA

nATPCOXA
Poi nella lunga galleria [P],
a

destra, ancora al posto:

EVEMERVS
(In rosso)

EVFRATA
(In rosso)

CIMITERO DI PRISCILLA

455

sinistra,

egualmente

al

posto

AVRELIVS
(In rosso)

*IAOnATPOC
(In

rosso)

destra affissa

una

sottile lastra di

marmo

cou l'iscrizione

nAKTOMHIAN nAAAN KAT OAHBIANON OAMniON


(ncora fra due pesci).

Vi da notare
indica
i

il

gruppo

fedeli

quali

di due pesci con vanno verso la croce di

l'

ncora che

Cristo.

Segue un'

altra bella iscrizione la

quale ricorda un liberto

impriale che esercitava corne san Paolo, e


Prisca, la professione
di fabbricante
di

come Aquila

tende:

praepositus

tabernacularioruiTi)). Essa notevole in questo cimitero,


ci

dopo

che
(

si

disse.
.
-:'-i^.' -^it:

r'

AVGLIBPRAEP SITySTABEiNCVLp
^ClfersOMALljQPATRI-QyrVIXITAbJ

mis ORORIBEEMEREITI Qy?^VIXIT-AM ^OROM-QVTVIXltNNISXVnSERAPl


rRATRIQVlVmTAJSNISXXnNICEN ~
''OLVfTATE-EWsDEMrCIHQllIDI^

Al

di

sopra coUocato questo importante titoletto che


il

ri-

corda probabilmente

figlio di

un

liberto di

Tito imperatore:

TITVS FLA
VIVS FE LICISSIMVS
hic depositus t;ST

pi oltre a sinistra:

///NDER
///N

^.^^^ ^^

456
Il

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


pesce qui una abbreviazione, un simbolo del

nome
.

di Cristo,

onde pu leggersi:

Alexander

in

Christo
si

Ac-

canto proprio a questa epigrafe, volgendo a


la

sinistra,

trova

scala

conducente al seconde piano, che visiteremo poi. Continuando per la stessa galleria gi descritta, si trova

alquanto pi lungi, a destra, questa iscrizione in

marmo:

AornorAA
Seguendo sempre
la stessa galleria, si

giunge ad una cap-

pella ornata di pitture del

secolo. SuU' ingresso, nella volta


il

dipinto Gioiia; nelle pareti interne, a sinistra

Sacrificio di

Abramo;
alla

a destra,

FancinlH ebrei nella fornace.

Ma

il

sog-

getto pi intressante quello

che nel fondo. In mezzo

parete rappresentata sotto forma di Orante la persona

J'^estlxio7ie

di

una vergine.

ivi sepolta; a sinistra si

vede un vescovo che,


le

assistito da

un

diacono, d

il

vlo ad una vergine sacra, e

mostra come

modello

la

Santa Vergine che rappresentata a destra col


nel seno.

Bambino

Gcsii

Qualche archeologo ha interpretato


di

questa pittura
la verginit,
il

come

la

riproduzione
la

scne

reali

dlia vita:

matrimonio,

maternit;

ma

questa interpre-

tazione non accettabile, raentre la prima assai naturale. Sembra pertanto che in questa cappella fosse sepolta una

CIMITEKO DI PRISCILLA
vergine sacra.
l:d

45 7
assai

io

faccio notare corne

un particolare

rilevante, che in questa sccna liturgica

dcUa vestizione dclla

vergine abbiamo

l'

esenipio unico nelle pitturc cimiteriali di


in

un vescovo seduto
importanza, perch

cattera

che questo vescovo ha

il

tipo tradizionale dell' apostolo san Pietro. Ci pure di grande


ci

mostra sempre meglio che

in questo

cimitero dovea esser viva la

memoria

del santo Apostolo.


di

Potrebbe supporsi che sul sepolcro


gine del

questa sacra ver-

secolo
la

si

fosse rappresentata, corne


di

un

tipo assai

appropriato,
si

scena dlia consacrazione


dall"

una vergine che

supponeva

fatta

apostolo san Pietro e forse in questo

medesimo
cubicoli

cimitero.
galleria

Di fronte a questa cappella, una


ove troviarao
scritto

conduce

due

col carbone un

nome

clbre,

quello di

Pompeo Ugonio, compagno

del Bosio.

Tornando

nella galleria principale e volgendo a destra, si giunge ad un dipinto rappresentante alcune persone che trascinano una botte; e questo indica il sepolcro di un commerciante di vino.

Altre pitture rappresentano


parete affissa
1'

il

Biioii

Pastore (iv secolo). Nella

iscrizione

BONAVIAE CONIVGI SANCTISSIMAE


.

Di qui

si

andava

ail'

antico ingresso del cimitero a destra


fin

dlia via Salaria,

che fu indicato

da principio. probabile

che questa regione del iv secolo fosse una parte del cimitero
di

Xovella, fondato dal papa Marcello nella propriet di una

Priscilla giuniore,

secondo

il

Libro

poiitifcah'

).

Ora torniamo al centro dlie iscrizioni rosse, e di fronte alla cappella dlia Madonna prendiamo una spaziosa galleria [L]
con grandi
nicchie

per sarcofagi,

la

quale conduce ad

un

(i")

In una

d!

queste cappelle v' ha eziandio


fattc
1.

il

ricordo di una dlie


B. de

prime esplorazioni

in questo

cimitero

dal

mio maestro G.

Rossi neir anno 185

45
antico

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


lucernario

che

discende

fino

al

seconde piano. In
vi la

questa regione sono riunite parecchie altre importanti iscrizioni. In vicinanza

immediata del lucernario

seguente

DORMITIONI ISIDORAE
E facendo
il

giro del lucernario stesso, vicino alla porta di una

cappella, in

un frammento

si

legge

DORMIT
Nella volta
di

IN

questa cappella dipiuta

la

Risurrc:^ionc di

Laxj^aro, ed un'altra scena che poteva rappresentare

YAnnuncia-

ziom,

ma

che essendo molto svanita, non possibile accertare.

Due

iscrizioni del tutto

moderne ricordano

le

prime esploi

razioni fatte in questo cimitero dagli allievi del de Rossi (fra

quali l'autore di questo libro) nel 1871 e ripetute poi nel 1892.

Uscendo da questa
verso
la

cappella,

si

giunger ad una porta or-

nata di colonne in mattoni.

La
Al

galleria

che parte

di

li,

conduce

regione degli

Acili.

di l dlia porta,

vicino ad una

scaletta,

da osservarsi la bella iscrizione in rosso:

TePTI AAGAOG

GWrXI OAIC

AeAXATOC
(

Terzo, fratello mio, sta di buon animo,

nessuno

immortale!

).

Tornando
sembra
di

indietro e

prendendo

la

galleria a sinistra del

lucernario, questa

condurr ad una cappella ad abside che


{y. pag. ^24, sopra
il

qualche importanza

lucernario).

La

piccola stanza che di fronte ha infatti due porte, che


di

furono gi adornate
tracce di

marmi;

all'angolo sinistro vi sono le


gli oli e sui loculi

una piccola colonna per


i

a destra

sono

tracciati

due

graffiti:

VRBICO

VERECVNDIANO

CIMITERO Dl PRISCILLA
Un'altra galleria
si

459

dirige dal lucernario alla importantisin

sima regione degli Acili; sul percorso incontriamo


ad un piccolo corridoio, l'iscrizione assai notevole:

fondo

ONHCIMOC TITCO OAABICO ONHCI<)OPCU TGKNCU rAKYTATCO ZH


. .

GTH

Onesimo

Tito Flavio Onesiforo,

figlio

dolcissimo che visse, ecc. ).

Dali' altra parte

CORVINIO SECVNDIONI
Poi ne viene un'altra con questa bella espressione:

HIPERCHIVS
HIC

DORMIT

e air angolo dlia galleria affissa la seguente:

MA PNC U
.

KU PArKTATCO
(

A Magno

figlio

dolcissimo

).

Al
ristico.

di sotto di

questa un

muro

posteriore nasconde
il

un

pic-

colo sarcofago, sul quale incise

simbolo del pane euca-

Volgendo

a sinistra, ci

troviamo nell'ipogeo degli Acili

Glabrioni (y. pag.


si

seg. [A], [B]).

Passando per

il

traforo [B],

entra nella cripta principale [Cj che un'antica conserva


il

d'acqua,

cui

pozzo

riconoscibile vicino

ail'

ingresso.
di

Questo ipogeo primitivamente separato dal cimitero


Priscilla

con una scala spciale


tracce di
pitture

[E],

era un

monumento noed
i

bilissimo; le

nelle

gallerie adiacenti,

460

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

CIMITEKO

1)1

l'KlSCILLA

46 1

marmi
I

ivi trovati,
i

provano

clie

esso era riccamente deconito.


forniti,

proprictari,

cui

nomi

ci

sono

insieme

aile

prove

del cristiaiiesimo
incise
IV

che professavano, da

parecchie

iscrixioni,
il

anche sopra sarcofagi, se ne servirono fine a tutto


al

socolo; cd allora probabilmente esso fu riunito


famiglia degli Acili era

cimitero.

La

una dcUe

pi nobili dell'aristo-

crazia

romana, ed

clbre fine dai

tempi dlia Repubblica.


di

Per valutare

tutta

l'

importanza

taie

scoperta,

sar

necessario aggiungere qui alcune notizie.

noto che dopo

la

persecuzione di Nerone descritta a

vivi colori da Tacito e nella quale

gH

apostoli Pietro e Paolo


la

attestarono col sangue


di

la

fede (a. 67),


i

comunit cristiana
riaccese la guerra

di

Roma god libert Tito ma salito al


;

sotto

regni pacifici di Vespasiano e


si

trono Domiziano,

contro
fusi

seguaci di Cristo. Essi furono ancora una volta coni

con

giudei
e

e perseguitati

per

l'

esazione del
di

fiscus

iudaicus

('),

vennero accusati eziandio


(^).

ateismo e

di

costumi stranieri

Quel principe avaro, sospettoso ed odiasuoi


re-

tore di ogni virt, che Svetonio ritrasse al vero chiamandolo:

inopia rapax, metu saevus , non risparmi neppure


la

congiunti pi prossimi che avevano abbracciato


ligione.

nuova

La

vittima pi illustre di quel tiranno fu lo stesso


futili

cugino Flavio Clmente condannato per


nuissima suspicione
stesso del

pretesti
nell'

te-

Q),

che

egli

fece morire

anno
se-

consolato, cio nel 95 dell'ra volgare (").


nella sorte

Lo

guirono

medesima

la

moglie

Flavia

Domitilla

relegata nell' isola Pandataria Q), poi un'altra Domitilla nipote


del console

che fu mandata in

esilio
(^).

nell' isola

Ponzia, se-

condo

la

testimonianza di Eusebio

le

scoperte

monugi de-

mentali avvenute nel cimitero di Domitilla e da


SvETON.

me

(i)
(2)

Doinit.

c.

12.

Dion. Cass.

Hist.

LXII,

13.

(3)
(4)

SvETON. Domit. c. 15. Dion. Cass. Hist. LXVII,


Diox. Cass.
Hisl. eccks.
ibid.

13.

(5)
(6)

m,

18.

462
scritte

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


hanno confermato splendidamente
si

l'antichit dlia fede

cristiana nella famiglia dei Flav

e le tradizioni

che a quei

celebri personaggi

riferiscono (').
i

Se tanto inferocl Domiziano contre


uniti da vincoli strettissirai
di

Flav cristiani a lui


si

parentela,

puo bene immaDione


parla

ginare cosa sar avvenuto agli estranei.

Ed

infatti

di molti altri sacrificati da quel crudele: xal XXot -zoXXoi,

ed
il

aggiunge subito
quale

che egli fece uccidere Acilio Glabrione,


console

era

stato

insieme
stessi

Traiano

nell'

anno 91,
la

perch accusato degli


L' accusa
era
si

delitti (").

sempre quella vaga

interminata con
di

quale tanti
vit,
di

altri

erano condannati, cio


molitores

ateismo, di no (^);

usanze

straniere

rerum novarum
di

e queste accuse arbitrarie nascondevano probabilmente quella


di

mutata religione.
altri

Il

cristianesimo

Acilio Glabrione e

degli

nominati da Svetonio era dunque una congettura

plausibile e che

generalmente

si
il

ammetteva

dagli storici dlie


si

persecuzioni

(^).

Ma

oggi che

sepolcro suo gentilizio

scoperto nell'area del cimitero cristiano di Priscilla e non riunito a caso con quello, e con segni evidenti di professione cristiana, oggi quella congettura diviene

un

fatto certissimo.

Dunque veramente
del
essi,
I

Acilio Glabrione, nobile personaggio


gli

secolo e che forse vide

Apostoli

convers con

ecQ parte di quella primitiva nobilt cristiana di


si

Roma
fatto

che

uni subito in fraterna societ con

poveri,

derelitti,

gli schiavi dlia

grande raetropoli, proclamando cosi col


congettura che

innanzi
Cristo.

al

monde romano
i

l'uguaglianza vera annunziata da


la
il

qui nasce spontanea

console
al

martire del

secolo fosse legato con vincoli di parentela

Pu-

dente padre di Pudenziana e Prassede, fondatore del cimitero


di Priscilla.

Ed

anzi

si

potrebbe forse anche giungere a sospet-

tare insieme al de Rossi che lo stesso


(i)

Pudente fosse un AciHo.

V. sopra pag. 110 segg.

(2)
(3) (4)

Dion. Cass. Hist. LXVII, 13. SvETOX. Domit. c. 10. Cf. Allard. Hisl. des pers. I, 112; Aube,

Hist. des pcrs. pag. 438.

CIMITERO DI PRISCILLA
Ed
madr

46;

anche

assai probabile

che

la

Prisca o Priscilla degli

Atti Apostolici
di

fosse liberta, conie gi


e e

diccmmo,

di Priscilla
di

Pudente
;

che Aquila suo marito fosse liberto


da Acilio pot derivare
(').
il

Acilio Glabrione

nome

Aqiiilius

cambiato poi
intorno
i

in

Aquila

Osserviamo ora l'ipogo


al

di

questa

illustre faraiglia,

dove

sepolcro del console martirc vennero deposti anche

suoi discendenti (f. la planta a pag. 466).


Il

sepolcro

si

compone

di

due larghi corridoi sotterranei

di

disuguale

lunghezza, congiunti insieme ad angolo retto,

e di

due stanze che hanno T ingresso sull'ambulacro princinicchie arcuate


dispersi,

pale [D]. Intorno aile pareti, rivestite di fina stabilitura e dipinte, erano disposti dentro
i

sarcofagi, dei
il

quali

non restano che frammenti,


dlie

secondo
il

con-

sueto, dai ricercatori di antichit che saccheggiarono

monu-

mento. Una
l'altra

due stanze [L]


di

quasi intieramente distrutta: e

[C] era rivestita


il

marmi

adorna

di

due colonne, e

dovea contenere
illustre,

sepolcro principale, cio quello del martire


ci

proprietario e fondatore del sepolcreto. Nulla per

rimane del suo sarcofago, nulla


tutto

dlie sue preziose reliquie;

venne

tolto di qui nei secoli di


iscrizioni

abbandono

dlie cata-

combe. Le

degli Acili fin qui ritrovate

sono

incise

marmo, gono agli


in
altre
l'cri,

parte in greco e parte in latino: alcune appartenAcili Glabrioni discendenti diretti del console,
di

ed

personaggi
Acilii

rami

collaterali,

corne furono

gli Acilii

gH

Fahrii e

gli Acilii Rufuii. In

una

di queste, in:

sieme ad un Acilio Vero, ricordata una

Priscilla

questo

nome,
cosi

nel ciraitero che ebbe

il

suo

titolo

appunto da una donna


il

chiamata, desta una viva curiosit essendo naturale


gli Acili

pensare che questa Priscilla imparentata con

avesse

relazione con la famosa fondatrice deU'antichissimo sepolcreto


cristiano dclla via Salaria.

Semhra per che

la Priscilla

nomi-

nata nell* iscrizione di Acilio Vero, debba attribuirsi alla meta

(l)
Vat.
at.

Il

uome

di

Aquilius

trovasi

applicato

ad Aquila

nel

cod.

1193.

464
del
III

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


secolo e perci ad

un tempo
quel

assai

posteriore

ail'

et

apostolica.

Ad

ogni

modo

nome

ripetuto nella famiglia

degli Acili, che oggi

vediamo

sepolti nel cimitero di Priscilla,

rende sempre pi verosimile


qualche legame

la

congettura che

fra la

famiglia

del console Glabrione e quella di


di parentela.

Pudente abbia

esistito

un

In fondo alla cappella [G] a sinistra

si

vede l'iscrizione:

INcf0i

m
( Acilio Rufino che tu viva in

Dio

).

In essa
in

la

formola

ZHCHC GN 0GCO,
relativi

che tu viva
Acili.

Dio
I

una prova vidente del cristianesimo degU


pure ad
altri

frammenti seguenti
orente

personaggi
:

dlia

AciUa stanno

a destra su di

un rauro

del

probabile che questo Acilio Glabrione

fosse

il

figlio

clbre console e martire. Essa potrebbe restituirsi cosi:

ACILIO

GLABRIOXI

FILIO

ACILII

GLABRIONIS CONSVLIS

CIMITERO DI PRISCILLA
Ecco
le

465

altre iscrizioni

di

questa cripta:

Qui
linea

si

ricorda

un Claudio Acilio Valerio. NeU'ultima


).

pu leggersi: veaNICKOX ( iuvenis

(Manius

Acilius... clarissimus vir, Priscilla clarissima foemina ).

Quest' ultima epigrafe quella accennata


essa appartenne ad un Acilio del
Guida Catacombe romane.

alla

pag. 463 ed

secolo, la cui moglie fu


30

466

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Arria Flavia Veria Priscilla.

questo

nome

di Priscilla,
si

che

ri-

corda

la

fondatrice del cimitero, conferma, corne

disse, l'ipo-

tesi dlia

parentela fra

la

famiglia di Pudente ed

nobili Acili (').


la

In questa cripta possiamo pertanto riconoscere

stanza

sepolcrale del console dell'anno 91, ucciso per ordine di

Do-

miziano. Egli fu probabilmente sepolto

fago addossato

alla parete di

un nobile sarcofondo ove sono le due colonne (*).


in

La

galleria [D], (pag. 460),

che parte da questa cappella

contiene dlie nicchie decorate gi di musaici e ove erano dei


sarcofagi; la volta ornata di stelle dipinte, e nel fondo [E]

havvi un arcosolio con pitture dcorative e pavoni simbolici.

L'importanza
ciale costruita

di

questo ipogeo

confermata dalla scala spsi

da un lato [E]. Incontro a questa scala

vede

nel pavimento questa bella iscrizione:

nATHP TcoN TANTcoN oic enoiHcec K HAPeAABHC eiPHXHX ZOHN K MAPKEAAON


COI
(

AOZA
li

GN >^ T ^ if
.

Padre

di

tutti,

tu che

hai creati, ricevi Irne, Zoe e Marcello.


te in

Gloria a

Ges Cristo

).

In questa regione fu rinvenuta pure la seguente prege-

vole iscrizione greca che ricorda

nell'

ultima riga c

la resur-

rezione eterna

(zl,

avaxaacv iwvcov) :

'ffovpifj)

tfi'yxPITW

pCYAUtjNeOC-e no triera GvvZHCev fitr *MOY


. . .

HrjvAC

AGKA neNTGKA^rwiOAOYCA K A AAN Jat (AeNYNANA-nAYGTAl-THPOYCAKAMOITo reiCANACTACINAlOJNION*


.
. .

(i)

ramonti (cippo

notevole pure a questo riguardo una iscrizione del museo Chian, 1 19) che ci mostra il cognome Priscus nella gente Acilia;

giacch ricorda un
(2) L' iscrizione

M- ACILIVS.PRISCVS.EGRILIVS-PLARIANVS. moderna ricorda gli scavi fatti per il 60 de! de Rossi.

CIMITERO DI PRISCILLA
Dlia scala [E], che
la

467

costruzione posteriore ha quasi del

tutto coperto, visibile un'altra

rampa

in

fondo

alla galleria

[MJ
si

nel punto [N]. Nella indicata galleria [D] internandosi per una
galleria assai
stretta [F]
si

giunge ad un punto [G|, ove


iv secolo entro

vede una scala costruita nel


in comunicazione

un cubicolo pi antico e addossata ad un sarcofago. Questa scala metteva


il

sotterraneo con l'abside dlia basilica di


si

S. Silvestro, costruita precisamente qui sopra, corne

verific

negli scavi del 1889-90.

Onde

questa parte del sotterraneo

pu
tori.

considerarsi corne la confcss'wue dlia basilica suddetta; e


la

quella era la scala per

quale dovevano scendere

visita[I]

Scendendo pochi
visitata, a
le

gradini, trovianio infatti

una stanza

che fu assai

giudicare dai numerosi graffiti che ne

ricoprono

pareti [H].

Uno
luogo

di tah graffiti (nella nicchia a sinistra)

chiania questo
la

liniina

sanctorum
altri (in
il
l'

, e ci

mostra percio

sua grande

importanza; due

contre) hanno un interesse spciale

contenendo, F uno
scille

ricordo di santa Priscilla

domnae

Pri-

bate (?)

altro quello del martire san Crescenzione.

Essi

non stanno sopra un sepolcro ma sopra una nicchia oggi

sfondata.

II

nome
si

di Priscilla scritto

nella
al

seconda riga;

e al di-

sopra

legge un' acclamazione

suddetto martire:

SALBA ME

DOMNE
CRESCENTIONE

MEAM LVCE'

468

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


lo stesso

Questo Crescenzione dovette essere


scentianus

che

il

Crenel

dlia persecuzione di Diocleziano


il

sepolto

nostro cimitero; per non pu6 dedursene che

sepolcro di
il

questo martire fosse precisamente qui, giacch questo era

passaggio dei visitatori

quali

invocavano
il

martiri lungo la

strada che percorrevano.

Onde

sepolcro di Crescenzione
dintorni
il

potrebbe eziandio
greca, ove a

riconoscersi nei

dlia

cappella

me

sembra debba

collocarsi

gruppo principale
alla

insieme

al

papa Marcellino come gi

dissi

pagina 433.
il

E potrebbe anche
maggiore

supporsi che qui fosse in origine

se-

polcro dei santi Felice e Filippo, trasportato poi sotto


dlia superiore basilica.

l'altar

questa parte

di

sotterraneo

ove

ci

troviamo corrisponde precisamente sotto l'abside dlia

basilica di S. Silvestro, e

ne forma quasi
vi

il

santuario.
altri

pre-

cisamente nel
molti

muro [H]

sono nuraerosi

graffiti

con
di

nomi

greci e latini e l'acclamazione

VIVAS. Uno
fatta in

questi, che di

maggiore importanza,
ricorda

scritto nell'alto dlia

parete presso

la scaletta e

una libazione

questo

luogo neir anno 375


graffito tratter fra

ad calice benimus ;

e pi in

basso un

calice graffito allude aile stesse libazioni.

Di questo singolare
la

poco allorquando
la

illustrer

memoria

dlia Cattedra

con

quale credo possa aver relazione.


al

Prima

di inoltrarci
il

di l dlia
ci

stanza

[I]

entriamo nel

corto ambulacro [K],

quale

condurr ad un cubicolo [L],


di

nelle cui pareti restano tracce

pitture assai danneggiate.

Le

pi visibili sono quelle dlia parete a destra che rapprei

sentano
dei re

Giovani

ebrei

quali rifiutano di adorare la statua

Nabucodonosor.
tutta ricoperta di graffiti
si
;

Questa stanza

e fra questi

nu-

mros! proscinemi sparsi suUe pareti

noti la seguente acclaindi-

mazione

assai affettuosa, scritta nella parete stessa dlie


:

cate pitture

PAVLINA REQ.VIESCAS IN PAGE ET FILII TVI OMNES DEVM HABEANT PROTECTOREM;//

CIMITERO DI FRISCILLA
Questo
CLibicolo fu creduto dal de Rossi
il

469
cubicuJum
clartnii

del papa Marcellino.

Ma

vi c

da osservare che esso ha un


altri

lucernario identico a parecchi


e

cubicoli dlie catacombe,

non

si

coraprenderebbe perch dovesse avre avuto quel


si

nome
altra

spciale; ne vi ragione che


accessibile o

dicesse

quod
di

patet ,

non essendo meglio


cripta.

pi

aperto

qualunque

Ad

ogni

modo

taie

denominazione

incerta.

'%

Gioiani ebrei innanzi alla imagine

di

Nabucco

(iv secolo).

Tornando
di

alla

stanza [IJ ove sono

graffiti di Priscilla e

Crescenzione

penetrando

al di

l dell'apertura
si

dlia pa-

rre e poi per

un' altra apertura a destra,

giunge ad una

regione del tutto separata,

ma

pure assai antica del cimitero,


la seguente
:

ove sono moite

epigrafi.

La prima

VICTORIA FECIT SE VIVA ET CONIVGI SVO AGATHEMERO


Continuando
traversato
a traverse
si

un moderno
le

traforo, e

dopo aver

un cubicolo,

trovano

sesjuenti iscrizioni assai

470
antiche e
quali

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


non posteriori agli esordi del m secolo, alcune hanno una grande importanza dommatica:
dlie

(Claudio Pilota

al

viviarao in Dio

dolcissimo fratello Teodoro; Ges Cristo Salvatore ).


attesta

In questa iscrizione, in cui


vinit di Cristo,
lico pesce.
il

si

il

domma

dlia di-

nome

del Salvatore sostituito dal


nella galleria, in

simboal

Continuando
si

un loculo vicino
al

pavimento

vede questa bellissima iscrizione ancora

posto.

lA^uu
laJC
I

uJ^iAhJUlOAsJI

|I^

61

HA70\A TA

^'

6 M A UUN eTXOTTTrePH /uNJ A n UUN

la

memoria

di

un fanciuUo

di
al

nome Filemone
dorama
ai

si

chiude con una bella frase relativa

dlia

comu-

nione dei santi

Prega per noi insieme

santi .

CIMITERO DI l'RISClLLA
Qui presse
store
vi

471
Bnon Patitoletto:

un cubicolo con poco lungi


si

la

pittura del

nella volta; e

rinvenne questo

Nella prima linea da notarsi l'abbreviazione

in

lesu

Christo; e poi:
rano
ci

Carpo servo

di

Dio

Proseguendo per la galleria, notasi l'epigrafe di un vetedi Severo e Caracalla, la quale essendo ancora al posto,
la galleria gi esisteva agli

prova che

esordi del

secolo:

MARCELLO BETERANO AAGG NN EQ R (')


presse a poco del
il

quindi un'
la

altra,

tempo

stesso, conte-

nente

preghiera per

riposo deU'anima:

iMA

EVCARPIA CARISSI DEVS REFRIGERET


SPIRITVM

TVVM
come pu
conoscersi anche

Questa regione

antichissinia,

dalle seguenti altre epigrafi poste nelle

prossime gallerie:

ArAHH
errATPi

(i) Publio
(2)

M. Veterano Augustoruni nostrorum,


assai antico questo

equiti

romano

Notevole ed

gruppo del pesce, simbolo


del tedele.

di Cristo,

con

la

colomba che rappresenta l'anima

472

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

(sic)

LEONTI P AX A FRA
TRIBVS

VALE

Quest'ultima notevole per


la

la bella

acclamazione

per

preghiera fatta a

nome

dei fratelli, cio degli altri fedeli.


la

Queste

gallerie

circondano un' antica conserva d'acqua

quale aveva l'accesso soltanto dal sopra terra e fu scoperta


nel 1889. Essa per rimase in
al

abbandono ed inaccessibile fino novembre 1900, allorquando la Commissione di Archeolocomunicazione con queste
.gallerie per
di

gia sacra la mise in

un traforo moderno, come pu vedersi dal disegno dlia pag. 473. lo per il primo mi posi a studiare questo monumento e lo riconobbi di grande importanza per la que-

mezzo

stione dlia

memoria

di

san Pietro.
si

Attesa quindi taie importanza che


stione

collega con una que-

fondamentale

per

la

storia del
taie

cimitero di Priscilla,
in

tratter qui alquanto a

lungo

argomento, ripetendo

mi sembra il luogo pi opportuno onde trattare taie soggetto. E per far ci con maggiore chiarezza, riprodurr una parte del mio rparte ci che ne scrissi gi
altrove; e questo

cente studio pubblicato in proposito nel


archeolgia cristiana (').

Nuovo

BuUetino di

La

lettura per

di

questo studio piut-

tosto che in

una

visita

ordinaria

pu

farsi

meglio

a parte.

(^i)

Anno

1901, n.

1-2.

ci faccio

anche per aderire

aile

do-

mande
mio

di coloro

che mi hanno richiesto una nuova

pubblicazione del
esaurito.

articolo sul battistero di Priscilla, articolo

oramai

CIMITERO DI PRISCITXA
Chi poi volesse soltanto compire
la visita

473

del cimitero, potr

contentarsi dlia conclusione a pagina 502.

A
B
C

lo^esso e suIa
Abside
Nicchia
in

foodo

ftl!'bti<je

D E
F

Bacioo ripieoo di

cqu

Caoicul dell'acqoA
PviraeDto di tnvertioo

CoQCATU cavau
Fora per
Tr*foro modcn>'>

oel

pavim

lo Ccolo dcU'acqai

Antico battistero nel cimitero

di

Priscilla presso la basilica di S. Silvestro.

La riproduzione qui annessa rappresenta

la

icnografia del

monumento; ed
oltre a

ivi si

vede

la scala di

travertino [A] che, con

venticinque gradini, larghi pi di due metri, discendeva


di

ad un\antica abside in muro [B], tutto rivestito

intonaco, in

474
mezzo
alla

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


quale
si

pre un vano [C] che comunica con una

vasta piscina ricolma ancora di acqua [D] e alla quale

immet-

teva un cunicolo oggi troncato [E].


la

Il

disegno rappresenta

planta dell'abside suddetta e


la

dell'

apertura di coraunicazione
la

con

piscina;

ed

ivi

vedesi a destra
far

moderna apertura

praticata dalla

Commissione per
di

comunicare questo vano

con

il

circostante cimitero. Dall'apertura di

mezzo

dell'abside

veggonsi due archi


quali sovrastano

opra

laterizia rivestiti d'


alla

intonaco,
e

direttamente

conserva d'acqua,

fra

questi aprivasi anticamente

un piccolo lucernario oggi


la scala

ostruito.

E deve notarsi subito che


superiore
l'abside

oggi chiusa nella parte


a

andava
dlia

a corrispondere

brve

distanza

dietro

basilica di S. Silvestro la quale era costruita

qui sopra,

come

gi fu detto.
di

Nelle pareti

questa scala sono da notarsi alcuni fram-

menti

di

qualche iraportanza.

Un

grosso blocco

di

marmo

che

sembra un pezzo

di architrave

con l'iscrizione:

///MQ

FEROBASVS OVANS

lo credo che questo sia un


restauro fatto
al

nome

barbarico e che ricordi un


il

monumento

forse

dopo

saccheggio dei Goti.


si

ci mostrerebbe pure la importanza del luogo. Li presso

vede pure una lunga iscrizione frammentata che sembra un


elogio sepolcrale di un illustre personaggio del iv o v secolo
in cui ricordata
tica fondatrice
///S

una PRISCILLA, forse discendente


:

dell'an-

del cimitero

AGNOSCAS TVMVLI NOMENQVE


Q.VOD TANTI NOMINIS orNAT

DECVS///

///RAE

///VM

SOLVS PRAE/e;CTVS

in

o/AS
///vs

///soLis;//

"RO
///ORBE//
///EIVS///

///SICTO///

///TEM DEC///
///NEROSO///

///NCVS///

///M PRISCILLa///

CIMITERO Dl PRISCILLA
Nel mio studio
del
io ricoiiobbi

475
si

con ogni certezza chc qui


la

deve ravvisare un antico battistero; giacch

forma stessa
pi-

monumento
alla

lo indica. Ivi infatti

abbiamo una grande

scina cui addossata un' abside

con apertura nel mezzo per

accedere

piscina stessa; e tanto l'abside quanto l'interno


l'

spazio fra questa e

arco dlia piscina era decorato di festoni

e di fiori dipinti in rosso: ed in questa piscina poteva discendersi servendosi di pochi gradini in legno o di
pietra,

una semplice
battesimo vi
si

essendo profonda soltanto i 40.

Onde

il

poteva conferire per iramersione, essendo accessibile

la piscina,

o anche per infusione vedendosi innanzi all'abside Y incavo per


assicurare la pelvis e
il

foro per lo scolo dell'acqua.


di

Ed
il

noto

che anche

il

battesimo per infusione

uso antichissimo.
graffto:

SuU'intonaco dell'arco interno


Q.VI

io potei leggere

SITET VEN/a/

ad vu

et

bibat

Parole cavate dal noto passo evangelico,

le

quali alludono alal

l'acqua dlia grazia ed all Spirito Santo, e quindi


e

battesimo,

che furono ripetute sopra

altri

antichi battisteri (').


-

cosi

noti versi di

Damaso:
sitit

Quisque

veniat cupiens hauriro Huenta, ecc.

furono composti per un battistero, corne osserv


quale giustamente separ quel verso con
i

l'

Ihm,

il

tre

seguenti dal
(^).

rimanente del carme relativo

al

profeta

David

Altre iscrizioni gratfite di et pi antica (iv secolo) potei

pure riconoscere suH'intonaco del medesimo arco. Al disotto


di quella gi citata e pi a sinistra si

legge:

VRSE

VI BAS

FELICISSIME

DONATA
VATIS IN
(i) Si quis
sitit,

VI
-^^

veniat ad

me

et bibat...

Hoc autem

dixit

de Spiiitu

queiii accepturi erant credentes in

eum

(Ioan. VII, 37, 39).


;

(2) Ihm,

Damasi Epigr.

ecc. Lipsia, 1895. Praefatio, pag. xvii

cf.

pag.

i.

476

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Acclamazioni che indicano un luogo frequentato ed importante.

tali

espressioni,

non essendo

ivi

alcun sepolcro, porinasce per


il

trebbero assai bene

riferirsi alla vita cui si

batte-

simo. Intorno poi

alla

curva dell'arco medesimo, sopra


si

la fascia

rossa che lo circondava,


la

legge ancora assai distintamente

frase:

iCRIPSIT ASELLVS SEKBus Dei

(?)

Una

taie espressione

non

adoperata dai consueti visitatori

dei luoghi sacri dei nostri cimiteri; e


lo sconosciuto Asellus

sembra che

indichi avre
il

non

soltanto

messo
la

ivi

suo nome,
di cui

ma

scritto
la

una qualche

frase di spciale
il

importanza

valeva

pena

lasciare

ricordo con
e

parola scripsit; frase

che io per non ho potuto rinvenire

che forse trovavasi sulla

parte di intonaco oggi sventuratamente caduta. Altri graffiti


si

veggono pure
e a destra:

suU' intonaco dell'abside e specialmente sotto


colla piscina,

l'arco di

comunicazione

dove

a sinistra
si

si

legge:
altre

SE,

lettere e

rXOu(?) prega! ; e cosi segni che non facile il decifrare.


si

scorgono

Ma

ci che pi

rimarchevole

che su tutta

la superficie dell'

intonaco del-

l'abside dal basso fino ad


fite

una ragguardevole

altezza,
aile

sono

graf-

centinaia e centinaia di croci in

mezzo

quali

si

ve-

dono pure dei segni che sembrano accennare a monogrammi. Deve anche aggiungersi che tutta quell' abside con la sua
volta era in antico decorata di fasce e di linee geometriche
di colore rosso, e

che sotto
altro

l'

intonaco contenente
di

graffiti

dei

IV

secolo vi un
fina.

strato

stabilitura pi

antica
la

e pi

Oltre a ci deve tenersi conto dei fatto che


di travertino

grandiosa scala
accedere
riale;
al

venne costruita unicamente per


gi a

battistero,

non

veruna cripta

cimite-

giacch questo era intieramente isolato dal circostante

cimitero con cui recentemente fu posto in comunicazione (').


(i)

Questa piscina

fu

espurgata dalla Commissione per mia prosi

posta

il

18 giugno 1901; e

riconobbe che nella sua parete


le

sinistra fu

praticata un'apertura di
c necessario escludere

forma triangolare da cui venivano

acque.

Ed

assolutamente che taie piscina abbia potuto essere

CIMITERO DI PRISCILLA
Tutto
ci dimostra clie
il

477

battistero ora descritto dovette

essere un luogo importante e tenuto in grande venerazione al-

meno
Il

fin

dal secolo iv;

e perci

naturale riferirlo a qualdi

che meraoria storica del cimitero

Priscilla.

primo pensiero che mi

si

affaccio alla
di

mente

fu di

met-

terlo in relazione

con l'episodio
il

quel clbre battesimo che


(a.

avrebbe amministrato
di

papa Liberio

352-3^6) nel cimitero


il

Novella suUa Salaria, quando, seconde


si

racconto dlie
battezz,
Il

sue Gcsta, egli

ritir
il il

in quel

luogo ed

ivi

non

potendo compiere
battesimo, secondo

rito

battesimale nel Laterano.

quale

citato

documente,

fu

dato da Liberio
di
11

prendendo esempio da quello che non lungi

avrebbe
iussit

un giorno conferito

l'apostolo san Pietro

Constantius

eum
urbe

(^Liberhini) extra civitatem habitare

habitabat autem ab

Roma

milliario tertio quasi exul in cymiterio

Novellae

via Salaria.

Veniens autem

dies Paschae, vocavit universos


et

presbytres cives

romanos
si

diaconos

et sedit

in

cymi-

terio....

E
il

qui
il

narra

come Daraaso, diacono


a

di Liberio,

consignasse

pontefice

battezzare

anche

in

quel

ritiro

campestre;

che Liberio avrebbe fatto ricordando l'esempio

del battesimo di san Pietro nel prossimo cimitero Ostriano.

Erat

enim

ibi

non longe

cymiterio Novellae cymiterium

Ostrianus

{sic),

ubi Petrus apostolus baptizavit ('). Edivi egli,

semplicemente una fontana destinata ad attingere

acqua per dissetarsi,


di adorsi

come

taluno suppose.
tal

Infatti,

non

vi

sarebbe stata alcuna ragione

nare in

modo una

fontana e di tenerla in venerazione; ne essa


le gallerie cimiteriali vi

sa-

rebbe potuta adoperare dopo che


attorno.

furono scavate
il

Un

semplice sguardo

al

disegno

fa

vedere

come

cunicolo [E]

fu troncato da

una

galleria cimiteriale (che assai antica);


si

onde se

la

piscina avesse servito per bere

sarebbe dovuto ostruire quel cunicolo

per impedire

abbondanza
servirsi di

inquinamento dell'acqua. Ne pu ammettersi che in tanta acqua che eravi nelle ville romane si andasse proprio a una fontana in un luogo cos'i insalubre in mezzo aile tombe.
l'

di

Dunque
(i)

la

piscina

non
et

fu

una fonte da

bere,

almeno dopo
Epist.

la costruzioiie

dell'abside e lo scavo dellc gallerie circostanti.

Acta Liberii
P. L.
t.

Damasi; Counstant,

pont. pag. 90; cfr.

MiGNE,

VIII, col. 1388-93.

478
seconJo

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


lo stesso racconto, battezz pi di quattromiLi persone.
siffatto

So beae che
e che perci

documento deve

ritenersi per apocrifo,


alla narra-

ben poca fede possiamo concedere


di Liberio;
apocrifi,
il

zione di quella scena descritta suUa via Salaria

come avveLibeal

nuta
riani,

ai

tempi

ma
non

pur certo che

gli Atti

quantunque

essendo posteriori

principio

del VI secolo,

secondo
riferisce

Duchesne, hanno qualche autorit


topografia dei

per ci che

si

alla

monumenti

dlie

catacoinbe, ancora perfettamente conservati e conosciuti nel

tempo Ed
si

in

cui questi Atti furono compilati (').

infatti,
il

su taie autorit topografica del citato


la

documento

bas

de Rossi per riconoscere

esistenza del cimitcro

Ostriano impugnata dal Marchi e l'antichit dlia tradizione


del battesimo conferito dall'apostolo fra la Salaria e la
tana.
Il

Nomenal

cimitero di Novella indicato in quegli Atti pur nomipoiitificalis


;

nato nel Liber

che ne attribuisce

la

fondazione
si

papa Marcello
che
tal

ed in una variante del medesimo libro


il

dice

cimitero fu fatto da Marcello con

consenso

di

una

raatrona di

nome

Priscilla;

Hic

(^Marcellus) rogavit

quan-

dam matronam nomine


vellae via Salaria (*).
di

Priscillam et fecit cymiterium

No-

Dal che pu6 dedursi che


di

il

cimitero

Novella fosse un* appendice

quello stesso di Priscilla e

scavato nel fondo di una matrona di questo


dalla pi antica; e forse
il

questa Priscilla giuniore

nome discendente nome di Novella pu riferirsi a Q). Ed il ricordo di Liberio dov


fu sepolto nel cimitero stesso di
pag. cxxii. Al battesimo conferito dal

senza dubbio lungamente restare in quella regione dlia via


Salaria, tanto pi che
(i)

egU
pont.

papa Liberio
ariana
;

Duchesne, Liber si die' una


lui

I,

spciale importanza per la nota coutroversia


si fa

e cosi

con raro esenapio


a

pure ricordo in una epigrafe dlia

confermazione da
neophitae
pag. 17-21).
(2)

amministrata ad una giovane: Picentiae legitimae


Liberio

consignatae

Papa (V,

Bull, di arch. crist.

1876,

(5) V.

Duchesne, Lib. pont. I, pag. 77, 223. DE Rossi, Roma sotterr. I, pag. 205. Questa

Priscilla

del

IV secolo pot essere la stessa che ricordata nella iscrizione riportata


alla pag. 474.

CIMITERO DI PRISCILT,A
Priscilla,

479
:

corne attesta

il

Liber

poiitijicalis

nella sua vita

Qui

sepultus est in cymiterio Priscillae via Salaria .


la basilica

EJ

ivi,

presse

di

S. Silvestro, cio

poco lungi dal battistero ora

scoperto, dovea trovarsi quel magnifco carme conservatoci


dalla Sillage Corbcicnsc, in cui
il

de Rossi giustamentc riconobbe

uno splendido elogio


esso
il

di

quel tanto calunniato pontefice. In

papa, virtima dlia persecuzione degli Ariani, chiadlia fede

mato campione glorioso


ai

Nicena

e viene equiparato

confessori ed

ai

martiri attribuendosi pure a lui la virt di


la

fare prodigi

dopo

morte
il

(').

E noi sappiamo
si

oltre a ci

che fino a tarda et


cimitero di
roJogi (').
Priscilla,

natalizio di Liberio

festeggiava nel
antichi Marii-

come

attestano

alcuni

Fatto questo primo passo nello studio del monuraento mi


posi a ricercare nelle
5/7/0^^^/

cpigrafiche, pubblicate dal

de Rossi

nel seconde

volume

dlie Inscriptiones christianae Urbis Roniae,


ivi raccolte

per vedere se alcuna dlie epigrafi


carsi
al

potesse appli-

nostro

monumento;

dopo averle

tutte percorse e

pilata

minutamente studiate, mi fermai sulla Silloge di Verdun, comda un anonimo pellegrino circa i tempi di Carlo Magno.
L'indole topograficadi questa silloge fu dimostrata dal de Rossi
e

puo facilmente riconoscersi da chiunque. L' autore di essa, dopo aver copiato alcune iscrizioni nell' interno di Roma, va

sulla via Salaria

Nuova;

e fatta poi

una piccola deviazione

fino a S.

Agnese

e tornato quindi sulla stessa Salaria

Nuova,

trascrive quelle dei

cimiteri
S.

ivi

esistenti

venendo
al

infine al

gruppo ultime detto ad

Silvestrum, cio

cimitero di

(t) Si

vegga

il

testo di questa epigrafe alla fine dlia descrizione di


altri

tutto

il

cimitero insieme ad
si
il

carmi
degli
il

storici

locali.

bene

notare, per
al

ci che

dira dopo,

come uno

argomenti per attribuire

papa

Liberio

suddetto carme fu per

testo fra altri carrai dlia via Salaria,

de Rossi il trovarsi trascritto quel dove appunto Liberio venne sepolto.


si

Cfr. BuJL d'arch.


(2)
in

crist.

1883, n.
di

i.

Nel Martirologio

Rabano

legge

vu
.

kal.

octob.

Romae
Bull,

coeraeterio Priscillae natale


1.

Liberii

episcopi

Cf.

de Rossi,

d'arch. crist.

c.

pag. 57.

480
Priscilla.

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

Dopo

ci torna egli dentro

Roma

e riporta alcune

epigrafi dlia chiesa dei Ss.

XII Apostoli,

di S.

Maria Magbasilica di

giore, del Patriarchio Lateranense e


S.

infine dlia

Pietro.

Ecco quella parte del


al

testo dlia
la

SilJogc

che

si

riferisce
:

cimitero di Priscilla, con


21.

numerazione del de Rossi

Ad scm

Silvesirum

iihi aiite

paiisavii super illo allan (').

Iscrizione del papa Siricio:


LIBERIVM LECTOR, ecC.
22. Epildphium Marcelli
23.
(v. pUg. )l6).

pp

(iscrizione c.

s.,

v. pag. J14).

Epitdphium scorum

Felicis et Pbilyppi
etC.

martyrum:
(v.

dVI
24.

NATVM PASSVMQ.VE DEVM,

pag. 4S6) (*).


CtC. (v. pag. JI4).

CVLTORES DOMINI FELIX PARITERQ.VE PHILIPPVS,


Isti versicnli

25.

sunt scripti ad fontes:

SVMITE PERPETVAM SANCTO DE GVRGITE VITAM

CVRSVS HIC EST FIDEI MORS VBI SOLA PERIT ROBORAT HIC ANIMOS DIVINO FOMTE LAVACRVM ET DVM MEMBRA MADEN'T .MENS SOLIDATVR AQ.VIS AVXIT APOSTOLICAE GEMINATVM SEDIS HOXOREM CHRISTVS et AD COELOS HAKC DEDIT ESSE VIAM

NAM

CYI SYDEREI COMMISIT LIMINA REGNI

HIC HABET IN TEMPLIS ALTERA CLAVSTRA POLL

(i) L' indicazione


in quel

ad

S.
la

Silvestrum

quella che

si

adoperava

tempo per denotare

stazione del cimitero

di Priscilla.

Le

iscrizioni qui registrate dal n. 21 al

24 stavano

tuite

senia alciin dubbio

nella basilica di S. Silvestro, a pochi passi di distanza dal


tistero.

nostro bat-

La

notizia che

il

corpo

di

san Silvestro non riposava pi nella

sua basilica ( ubi ante pausavit)


Silloge

importante per fissare l'epoca dlia


il

dopo

tempi

di

Paolo

(757-767),
essa

quale lo trasport
essere di

nella
assai

chiesa di S. Silvestro in Capite.

Ma

non pot

tempo

posteriore, perch riposavano ancora nelle

catacombe

gli altri corpi

che

furono poi trasportati dentro


del IX. (V.
(2)

Roma

sugli esordi del secolo ix.

quindi

certo che la Silloge dlia seconda raet dell' vin secolo o del principio

DE Rossi, Inscr. christ. II, pag. 152 seg.). Questo carme nella Silloge prcde immediatamente
martiri Felice e Filippo (n. 24).

il

vero

epitaffio dei

(iMiri;K()

1)1

rkisciLi.A
infantes:

481

26.

y.>/(

viisiculi scripti siml ubi pontifex consignai

ISTIC

INSONTES CAELESTI /lVMINE LOTAS

PASTORIS SVMMI DEXTERA SIGNAT OVES

HVC VNDIS GENERATE VENI Q.VO SANCTVS AD VNVM SPIRITVS VT CAPIAS TE SVA DONA VOCAT TV CRVCE SVSCEPTA MVNDI VITARE PROCELLAS DISCE MAGIS MONITVS HAC RATIONE LOCI.

Dopo
27.

ci va dentro
Isti

Roma
siiiit

ai Ss.

XII Apostoli

e poi altrove.
:

versiculi scripti

ad Apostolos in super liviinare


CtC.

PELAGIVS COEPIT,
28.

LU

versiciili scripti

mut ad

scain

Mariain Maiorcm.

qui trascrive l'epigrafe di Sisto III posta nell'abside.


29. Isti versiciili scripti suiit in Lateranense Patriarchio in sub divo

domni

pape an te cwnenam (camra m)


30. Istd epitaphia

ipsius,

ccc.

invenimus

in

eccUsia sci Ptri, ecc.

Seguono
ed
il

poi alcune iscrizioni dei papi sepolti in S. Pitre

codice finisce.
dell'indole dlia nostra
ai
Silloc^c,

Tenuto conto
tore va girando

dove
le

l'

au-

intonio

monumenti

ne copia

iscriil

zioni esistenti nelle varie parti, a

me sembra
il

naturale che

carme

n.

25
i

scritto

ad fontes
inseriti

ed

congiunto,
vestro con

quali

sono

subito

carme n. 26 con esso dopo il gruppo di S. SilSilvein

le iscrizioni di Siricio, di

Marcello e dei Ss. Felice

e Filippo, che

sappiamo

tutti sepolti nella basilica di S.

stro sul ciraitero di Priscilla, siano stati

copiati

luogo diverso,
di

ma

sopra

le

fontes di

non gi quel gruppo

un

stesso

monumenti, cio sopra un


Silvestro.
Infatti

battistero annesso alla suddetta

basilica di S.
il

nostro anonimo, allorquando lascia una localit


il

per recarsi ad un'altra, indica


la iscrizione

nuovo luogo ove


('); e

egli copia

con

il

nome

dei

monumento

non havvi

(i)
Sillo^e e

Ci apparisce dalla parziale riproduzione prcdente dei testo dlia

pu vedersi meglio nel

testo

complte

in

de Rossi,

Inscr. II, p.

34.

Guida Calacombe romane,

3 ^

482

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


nostra
Silloi^e

esempio nella

di

un monumento
si

isolato che

non

porti

il

suo

nome con

cui
al

possa riconoscere. Sarebbe


le

stato pertanto

consentaneo

sistema deirautore che, se

fontes qui ricordate erano staccate dal gruppo di S. Silvestro

e poste o in
le attribul,

luogo lontano, come

il

Vaticano a

cui

il

de Rossi

od anche

che

egli

chiam

uno pi prossimo, come nel cimitero Ostriano , ma non ivi, vi si fosse aggiunta
in
es.
:

qualche parola dicendo, per


espressione simile;
la

ad fontes S. Ptri

altra

quale sarebbe stata necessaria per in-

dicare quale era quel battistero di cui parlava, mentre nes-

?una

indicazione spciale

richiedevasi
di

quando

il

battistero
egli allora

fosse stato nel

medesimo gruppo
l'espressione

monumenti che
)>

stava descrivendo.

E siccome

ad fontes

non

caratteristica

del battistero Vaticano,

ma

propria di qualunque battistero,

cosl quella semplice indicazione senz'altra aggiunta

teva bastare per denotare un luogo diverso e

non potanto meno un


2^-26

luogo lontano. Mi
essendo registrate

si

fatto osservare
fine

che

le

iscrizioni

alla
al

dei

monumenti

dlia via Salaria,

potrebbero collegarsi
la

gruppo

dlie epigrafi

copiate dentro

citt

che siegue subito dopo. xMa ci non parmi ammisin tal

sibile;

perch

caso non potrebbe comprendersi per quale


i

ragione, mentre tutti

contrasegnati dai loro

monumenti indicati dentro la citt sono nomi (Ss. Apostoli, S. Maria Maggiore,
s'

Laterano) e dopo

di questi

indica pure

la basilica

Vaticana,
al-

solamente poi a queste

fontes

non

si

sarebbe premessa

cuna indicazione, che era pur tanto facile e naturale. Quindi


a

me

pare che

la

sola indicazione a ad fontes mostri trat-

tarsi

qui di un battistero annesso alla basihca di S. Silvestro

sul cimitero di Priscilla, cio a quella basilica

che nominata

immediatamente prima con tutte le sue iscrizioni. E cosi nel n. 6 dlia Sillage, V a ad fontem indica il battistero dlia chiesa nominata nel prcdente n. 5 (S. Lorenzo in Damaso) e cosl pure nel n. 12 abbiamo la iscrizione di
;

S. Flicita

che stava nella sua basilica dlia via Salaria e poi


si

nel n. 13

dice: Isti versiculi sunt scripti in introitu ec-

CI.MriF.RO

1)1

PRISCII.I.A

483
che sappiamo esser

clesiae ; e

segue subito un'

altni iscrizione

posta

nell'

ingresso dlia suddetta basilica.

Adunque
SU loi^c
io

se V inl'

troitus ecclesiae del n. 13 per la nostrii


dlia basilica

ingresso

nominata immediatamente prima,


le

credo po-

terne inferire che


silica

fontes del n. 25 sono quelle dlia ba-

di

S. Silvestro, cui

appartengono
(').
si

le

iscrizioni n.

21-24

immediatamente precedenti
Un'
altra

obiezione che mi

fatta

si

che

la Silloge

J'crdnueusc frammentaria e quindi nulla

possiamo dedurne

per l'ordine dlie iscrizioni.

Ma

io

rispondo che essa framfine,

mentaria perch manca del principio e dlia


superstite prsenta gi'uppi complet!
nelle
in
;

ma

la

parte

quindi se essa esatta

altre indicazioni di

questi gruppi, Io deve essere ancora

quelle dlia via Salaria.

del resto

il

de Rossi, con

la

sua consueta sagacia, intul

subito che quei versi

dovevano
scrisse nel

attribuirsi alla

regione Salaalla silloge

rio-Nomentana, onde
che
essi

suo commentario

a taie regione

summo

iure possent adscribi.

Ma
al

poi soggiunse nelle

note che riferendosi

quella epigrafe

battesimo ed a san Pietro, e non conoscendosi un battistero


in quella localit,

opinava doversi attribuire piuttosto

al

ce-

leberrimo battistero Damasiano dlia basilica Vaticana


(_i)

(^).

Ma
,

Lo
II,

stesso

DE Rossi, citando
n.
19), dice

il

carme
ivi la

dlia Silloge Lauresamense

(Inscr.

pag.

150,

che

indicazione

ad

fontes

appunto perch posta subito dopo quella dlia chiesa di S. Anastasia, deve attribuirsi al battistero dlia stessa chiesa di S. Anastasia. Si noti che anche il battistero di S. Anastasia chiamato ad fontes e non

ad fonteni
hcieiise al

cosi

il

de Rossi stesso
ad

attribu

il

carme
la

dlia Silloge Cor-

papa Liberio sepolto


ci

in Priscilla,

anche per

ragione che esso


Bull.

fu trascritto insieme
1.

altre epigrafi dlia via Salaria (v.


lui

1885,

c).

Da

pu vedersi quale valore avesse per


II,

l'argomento de-

dotto dall'ordine topografico dlie Sillogi epigrafiche.


(2) Inscr.
la

pag.

^2. Egli

tendeva a trasportare queste epigrati verso


la sua
Il

prossima via Nomentana per

opinione di collocare

ivi

il

cinii-

tero Ostriano;
le

ma

a ci gi risposi.

che per6 basta per provare che


di

avrebbe attribuite piuttosto a quella zona del suburbio


e

quello che
battistero

al Vaticario;

che pcnsb

al

Vaticano per

la

mancanza

di

un

in quel luogo.

484

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


non mi sembra ammissibile, tanto per
1'

taie attribuzione

le

ra-

gioni gi esposte, quanto per

analogia di dicitura con quella

adoperata per

il

battistero di S.

Lorenzo
la

in

Damaso

ricor-

dato nella stessa Silloge; corne pure per


volissima che
le

circostanza note-

iscrizioni dlia basilica

Vaticana sono poste


e diviso

nella raccolta Verduneiisc in

un gruppo separato
di altri

da

quello di Priscilla per

mezzo

gruppi intermed, ed

alla

fine dlia Silloge stessa.

Ma
la

ora la difficolt principale che impedl


i

al

de Rossi

di

attribuire

due
di

carrai alla regione

Salario-Nomentana, cio
rin-

mancanza

una

fonte,

scomparsa; giacch abbiamo


e

venuto proprio qui un grandioso

monumentale
il

battistero.

Sembrami adunque
parla di

assai

naturale che
il

un

battistero,

ed

carme 25, il quale seguente 26 con esso unito, che


stati trascritti

ricorda l'attiguo consignatorium , sieno

presse

quel battistero che noi oggi abbiamo ritrovato a pochi passi


di distanza dalla basilica di S.
scilla;

Silvestro sul cimitero di Pri-

e forse

il

de Rossi stesso avrebbe

pi tardi portato

anch'egli taie giudizio, se avesse avuto agio di studiare questo

monumento, che da
preoccupazione
nell'

lui fu

appena veduto
e poi subito
il

in fretta e

con
alla

altr.i

animo,

abbandonato.

Ne

parmi opporre
:

difficolt

titolo

premesso

iscri-

zione n 26

a Isti

versiculi scripti sunt ubi pontifex consi-

gnat infantes

il

quale pure contribui ad indurre


al

il

de Rossi

ad applicare quel versi

Vaticano, non sembrandogli veroil

simile che nell' viii secolo


in

papa battezzasse e confermasse

un

battistero cimiteriale.

Giacch per spiegare quella espres-

sione
r

non punto necessario di ammettere che a tempo delanonimo pellegrino continuasse ancora quell'uso; avendo
tali

potuto egli benissimo adoperare


per indicare
il

parole in senso storico

luogo destinato gi a quella cerimonia, invece


in

cio di dire soltanto

consignatorio

e forse per spiegare

questa stessa parola.


un' antica basilica

E non diversamente noi, descrivendo non pi ufficiata, potremmo dire che la taie
e.,

iscrizione trovasi, p.

in

cornu Evangelii ,
1'

cio

dalla

parte

dove un giorno leggevasi

Evangelo.

Insomma

posto

CBIITERC) chc
di
le

I)F

l'RISCII.l.A

485
battistero

due

iscrizioni

25

2^ fossero collocate nel


il

Priscilla e che questo con


nell'

suo

consignatorium
sulla

fos-

sero g' abbandonati

uso

liturgico

fine

dell' viii

secolo e
io

si

conscrvassero
si

come

semplici ricordi monumentali,


di

credo che non


il

potesse indicarc da un raccoglitore


le

epigrafi

posto che in quel luogo occupavano

dette iscri1'

zioni con frase pi naturalc di quella che


dlia
Silknye

adopero

autore

Verimense

(').

Finalmente potrei portare come un'


attribuire le nostre

altra

obiezione, per
il

due

iscrizioni al battistero Vaticano,

fotto

che queste non compariscono


insieme
aile

nelle

altre Sillogi epigrafiche

due damasiane

esistenti nel battistero

medesimo

e sarebbe strano che esse, cosi nobili e cosi importanti per


il

valore don\matico e storico, fossero sfuggite a chi copi


altre C').

le

Ma

scilla.

havvi un altro argomento per dimostrare che


, ecc.

il

carme

Sumite perpetuam
di S.

doveva

stare sul cimitero di Pri-

Noi sappiamo con

certezza che nell' abside dlia basi-

lica

Silvestro era collocata

Tiscrizione:
scg.').

Qui natum
conte-

passumque
Ci)

Deum

ecc. (v. pag.

Ora questa

Ne

potrebbe escludersi l'esistenza

di

un
si

consignatorium

nel

battistero del cimitero di Priscilla, se questo

ammette

nella basilica

Vaticana che era anche una basilica cimiteriale.

E
:

ad un consigna-

torium

sembra che possa pure


da varie
Sillogi,

riferirsi

V iscrizione del battistero di

S. Paolo, riportata

ove leggevasi

HAEC DOMVS EST FIDEI MENTES VBI SVMMA POTESTAS LIBERAT ET SANCTO PVRGATAS FOXTE TVETVK.
Del resto
il

battistero di Priscilla

con

il

suo consignatorium

po-

tcvano non essere ancora del tutto abbandonati sulla fine deU'viri secolo,
giacch circa quel tempo
scilla
il

papa Adriano

I
il

restaur

il

cimitero

di

Pri-

con

le

sue fabbriche,

come

attesta
il

Liber pontificalis.

(2)

qui giusto notare che

ch. Ihm, nella sua critica ed eccel-

lente edizione dei Carvii Daviasiani, scrisse gi fin dal 1895


del nostro

a proposito

carme

le

seguenti parole: Aliud carmen inscriptum ad foutes

(infra n. 72.

= Sumite perpetuam, ecc.)

num

ad fontes basilicae Vaticanae

pertineat, id

quod opinantur Rossius

et Grisar, licet duhilari

{Damasi Epi-

gramniata ecc. pag. ro).

486

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

neva un compendio del simbolo del battesirao; ed il senso di essa completato dal carme Sumite perpetuam che
conteneva l'invito a
conoscere dai
testi

farsi battezzare,

corne
1'

ognuno pu
dell'altro:

ri-

messi a confronto

uuo

Prima

iscrizione (simbolo del battesimo).

QYl NATVM PASSVMQVE DEVM REPETISSE PATERXAS SEDE3 ATQVE ITERVM VEXTVRVM EX AETHERE CREDIT IVDICET VT VIVOS REDIENS PARITERQVE SEPVLTOS MARTYRIBVS SANCTIS PATEAT QVOD REGIA COELI RESPICIT INTERIOR SEQVITVR SI PRAEMIA CHRISTI

Non

chiaro
si

il

significato dell' ultimo

verso

respicit

interior sequitur

praemia Christi
che crede
ail'

A me

pare che possa


di

significare:

Colui

incarnazione e morte

Cristo, alla sua resurrezione ed ascensione al cielo, ed al giu-

dizio finale; costui se poi vuol conseguire

la

vita eterna
il

deve
bat-

esaminare se stesso e pentirsi


tesimo
:

, cio
.

deve voler ricevere


allora

Vis baptizari
l'

\'olo

Ed

viene subito del

tutto naturale

invito al sacramento, contenuto nell' altro epiSeconda iscrizione (invito


battesimo).

gramma:
al

SVMITE PERPETVAM SANCTO DE GVRGITE VITA M CVRSVS HIC EST FIDEI MORS VBI SOLA PERIT ROBORAT HIC ANIMOS DIVINO FONTE LAVACRVM ET DVM MEMBRA MADENT MENS SOLIDATVR AQ,\TS AVXIT APOSTOLICAE GEMINATVM SEDIS HONOREM CHRISTVS ET AD COELOS HANC DEDIT ESSE VIAM NAM CVI SYDEREI COMMISIT LIMINA REGNI HIC HABET IN TEMPLIS ALTERA CLAVSTRA POLI
Ora
il

mirabile accordo e

la

naturale concatenazione dei

due carmi rendono


sieme nella

assai verosimile

che

essi,

raggruppati in-

Silloge di

Verdun, stessero effettivamente nel mei

desimo luogo.

Ma

la iscrizione n.
il

(contenente

il

simbolo)
si ri-

stava senza dubbio sopra

cimitero di Priscilla,

come

ciMiTP:k()

1)1

l'KisciiJA

487

cava dalle

Silloi^i

cii

Verdun

e di

Tours: dunque H sopra do

vremo

collocare anche l'epigrafe n. 2 copiata


il

ad fontes .

Posto ci esaminiamo
fontes
di

carme
lo

n. 2

che

io attribuisco nllc
il

del cimitero di Priscilla; e

studiamone

testo, che
\"

grande importanza ed ha
v'ha dubbio che
in

stile del iv
si

o del

secolo.

Non
e dlia

questo carme

parli di
in

san Pietro
nella

sede apostolica; ed esso diviso


si

due

parti:

prima

tratta

degli effetti

del battesimo; e

nella

seconda
:

dlia sede apostolica e dlia

persona stessa

di

san Pietro

ciii

syderei commisit limina regni .

Leggendo neirultimo verso


potrebbe proporsi per
la

in

amplis

(secondo
il

il

codice)
:

seconda parte

senso seguente

Cristo accrebbe l'onore dlia sede apostolica e voile che


(sede apostolica)

questa

fosse

la

via per
si

salire

al

cielo (pcr

raoionc del battesimo che ivi prcsso


colui al quale

amininistrava');

imperocch

venne confidata

la

custodia del cielo (san Pietro),


(/?///

costui ha ora un' altra residenza


celesti

nobile) negli

ampi spazi

Ed
in

il

significato sarebbe che Cristo nobilit l'onore dlia

sede apostolica, in quanto che Pietro da

quel luogo umile

cui egli risiedeva durante la sua vita mortale, era passato


altra

ad avre un'
cielo;
1'

dimora pi

eccelsa, altra claustra , nel

a hic

dell'

ultimo verso

non sarebbe avverbio


c

di

luogo

ma pronome

dimostrativo
in
taie

riferito al
si

cui

del verso

antcdente.
in
la

Insomma
la

ipotesi

potrebbe riconoscere

questi versi un' antitesi fra le due residenze dell'Apostolo,

terrena cio e

cleste.

Che
la

se poi accettiamo la corre in

zione del testo proposta dal de Rossi,


pretazione potrebbe mantenersi
il

templis ,

l'

inter-

stessa
e

conservando

all'a

hic

significato di

pronome dimostrativo
in

leggendo invece

di in

amplis... polis ,
caso sarebbe
la

templis... poli .

Ma

in

questo secondo

preferibile

un' altra interpretazione,

spiegando

parola

claustra corne quivalente a chiusura, claves ,

e r hic

come avverbio
la

di

luogo, nel

modo

seguente:

Cristo accrebbe l'onore dlia sede apostolica e voile che


via per salire
al

questa fosse

cielo;

imperocch colui

cui

488

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

venne confidata

custodia del cielo, egli ha qui, in questo


chiavi del cielo , altra claustra poli .
in

monumento,

le altre

in

questa ipotesi

teraplis significherebbe l'edificio


a

stesso del battistero,

dove

nome

di Pietro si esercitava la

potest dlie chiavi, e che infatti era


basilica (').

ivi

unito

aduna importante
esser cosa facile
distici, nei quali
il

Chiunque
il

del reste potr persuaderai

non

dare una sicura interpretazione di questi due

il

poeta non riusci ad esprimere chiaramente

suo pensiero.
che cio

Ma
nel

qualunque

sia

il

loro senso prcise e qualunque altra spie indubitata,

gazione se ne voglia proporre, una cosa

carme

si

nomina san

Pietro e la sede apostolica; e ci basta


il

per poterne dedurre che nel luogo in cui


si

carme

era posto

vnrasse (almeno nel iv o v secolo) una memoria deirApo-

stolo, che

sappiamo

essersi venerata in questi dintorni.


la frase

Taluno mi ha proposto che


Cattedra di
S. Pietro che,

del

geminatus honor

sedis apostolicae , possa riferirsi alla duplice

memoria

dlia
si

secondo l'opinione del de Rossi,

festeggiava in

Roma;

cio a quelia

ubi

primum Romae

se-

dit , fra la Salaria e la

Nomentana,

e all'altra del battistero

\\aticano ove, secondo

il

dotto archeologo,

Damaso

l'avrebbe
la-

coUocata scrivendovi:

Una

Ptri sedes

unum verumque

vacrum

Ma

io

non

sarei di taie avviso;


le

perch non necesparole del battistero

sario riferire ad

una cattedra materiale


possono intendersi
formola

\'aticano, ed esse
espriraenti
il

in

senso morale e

come
(^).

concetto dlia unit del battesimo e dlia Chiesa,


alla

ed equivalenti

una

fides,

unum

baptisma

(r^
di

La

basilica di S. Silvestro. L' idea di spiegare claustra nel senso

chiavi,
(2)

mi

fu suggerita dal ch.

coUega

il

P. Bonavenia.

Che Damaso ponesse


il

la cattedra nel battistero

Vaticano, lo so;

stenne

de Rossi nel
la

Bull, d'arch. crisl.

1867, pag. 33 segg.

e questa

sarebbe

clbre cattedra

lignea venerata anche oggi nella basilica.


taie col-

Ma

opportuno notare che l'unico argomento per dire che


lui

locazione fosse fatta da Damaso, fu da

ricavato dalle indicate parole,


in
la

non essendovi alcuna testimonianza in proposito. E deve pur dirsi che un passo di Ottato da Milevi, dove generalmente si ravvicinata

CIMITERO DI rRISCILI.A

489
due Cattcdre
la festa
tiitta la

E credo non

possa ammettersi

la

festa dlie

l'ostriana cio e la vaticana;

ma

duve riconoscersi che


di

del 22 febbraio ricordava

il

primaio

san Pietro su

Chiesa ed
dicazione:

c quella

segnata nel Calendario Liberiano con


;

l'in-

Natale Ptri de Cathedra

mentre

1'

altra del

18 gennaio, notata pure in qualche antico martirologio, era


piuttosto

una

festa locale in

Roma

e ricordava la inaugurazione

deir episcopato

romano:

Sedes qua primum

Romac

sedit .

Coniunque
anche
quale,
in

ci sia, certo che la festa del

22 febbraio

tu universale e solenne

per molti secoli e


ai

Roma

in

tal

giorno fino

tempi

di

venne celebrata Paolo IV, il

febbraio

come noto, la trasferi al 18 gennaio, ponendo nel la commemorazione dlia Cattedra d' Antiochia. Ed
1'

certo che la festa del febbraio ricordava

anniversario

di

quel giorno in cui Pietro fece


divinit

la

magnifica confessione dlia


dirsi
le

di

Cristo

da

lui

senti

grandi

parole

Tu es Petrus et super hanc meam ('). E ci nuUa ha che


teriali.

petram aedificabo Ecclesiam


vedere con due cattedre ma-

In conclusione
di

il

carme

n.

25 da

me

attribuito

al

battistero

Priscilla, unito

ad

altre indicazioni

che pi oltre accennero,

non pu
tanto
si

alludere aile pretese due Cattedre,

ma

accenna

sol-

al

doppio onore che ha Pietro in cielo ed in

terra e

riferisce

ad una memoria dlia Cattedra apostolica, conseril

vata nel luogo ove

carme stesso
Pietro

era posto.

Ciittcdra

alla mcvioria di S.

bene separarsi l'una


di

dall'altra queste

(Ad Parmen. II, 45), possono molto due cose. Quanto poi al noto passo
quella dei nuovi consoli

Ennodio
il

intorno alla sdla ^estutoria, opinione assai pi probabile

che

la sella ^estatoria ivi

nominata

sia

come

so-

stenne
licae

dersi

Ecce nunc ad gestatoriam sellam, apostoconfessionis uda mitlunt limina candidatos, ecc. dovrebbe intenpiuttosto: Ecce nunc uda limina apostolicae confessionis mittunt
Il

Duchesne.

passo:

candidatos ad gestatoriam sellam. Ed


(i) Q.uesto

infatti

ivi si

parla dei consoli.

ampiamente in un dotto scritto di Sua Eminenza il Cardinale Martano Ra.mpolla: De authentico Romani Pontificis niagisterio, ecc. pag. 7 segg., nel quale si ammette appunto la sentenza di una sola antica festa dlia Cattedra.
puuto
svolto

490

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


un' ulteriore

Ma
cio

spiegazione

io

posso recare del carme

Sumite perpetuam,la quale confermer la mia opinione, che il carme suddetto doveva stare sul cimitero di Priscilla.
Ricorder che sopra questo cimitero era
la

tomba
il

del

papa

Celestino,

il

gran papa del Concilio


il

di

Efeso; e gi

de Rossi

aveva osservato che

suo sepolcro fu adornato


il

di storiche

pitture relative a quel Concilio, e che

carme

Qui natum
la

passumque

Deum

conteneva
(').

la

formola dommatica defnitaad

Efeso contre Xestorio

Ora

io

penso che appunto percio

migliore interpretazione dell'altro carme


sia quella di riferirlo a

Sumite perpetuam

quello stesso Concilio nel quale,


il

com'

notissimo, la sede apostolica riport

suo primo grande trionfo ;


si

ed allora
viglia,
sia la

la

seconda parte del carme


il

spiegherebbe a meradlia sede apostolica

intendendo che

geminato onore

duplice potest dlie chiavi ligandi et solvendi e che


fu

taie potest

accresciuta da Cristo con

la

grande

vittoria

efesina.

Auxit apostolicae geminatum sedis honorem


Christus et ad caelos hanc ddit esse viam.

la

ragione

di taie

esaltamento sarebbe che

come

Pietro

possiede le chiavi dlie porte del cielo, cosi egli le ha pure in


terra nella persona del

suo successore.

Nara cui siierei commisit limina regni Hic habet in templis altra claustra

poli.

Ed

a notare

che questo concetto

il

medesimo

di quello

esposto innanzi a quel Concilio da Filippo. legato dlia sede


apostolica, che ivi disse solennemente:

XuUi dubium imo

omnibus
vivit et

saeculis

notum

est

quod

Petrus, apostolorum prin-

ceps..., claves regni caelestis accepit et in suis successoribus

iudicium exercer.
la

Ecco un altro indizio per riconoscere che Sumite perpetuam stava presso la basilica di
(i) V. Bull d'arch.

iscrizione

S. Silvestro.

crisl.

1880, pag. 44.

CIMITKKO

DI

ri{IS(

11.1

491
nel

Ed ora passiamo
consif^iiatoriiim, ubi

a quell'altro

carme che stava H presse,

pontifex consignt infantes , e che ha pure


la

una importnnza spciale per

questione che stiamo trattando:

ISTIC INSONTES COELESTI FLVMINE

LOTAS

PASTORIS SVMMI DEXTERA SIGNAT OVES HVC VNDIS GENERATE VEM QVO SANCTVS AD VXVM SPIRITVS VT CAPIAS TE SVA DONA VOCAT TV CRVCE SVSCEPTA MVNDI VITARE PROCELLAS DISCE MAGIS MONITVS IIAC RATIONE LOCI
In queste parole sembrami doversi intendere, che
il

colui

quale era stato battezzato e contermato


di
i

in

quel luogo aveva


salutari ani-

una ragione spciale

trarre

dal
e

luogo stesso
le

monimenti per evitare


il

pericoli

seduzioni del

mondo

che pu ben

riferirsi

ad un ricordo locale

di chi ivi

avesse

esortato a guardarsi dal cader nella colpa.

questo pensiero,
in

mentre

si

adatta benissimo ad
la

un monumento poste
di

un

luogo che ricordava


sepolcro di

predicazione

san Pietro, non po-

trebbe cosi bene applicarsi ad un battistero collocato presse


il

lui.

Infatti
ail'
i

il

sepolcro di san Pietro poteva e


fede, effetto

doveva accendere doveano produrre


mentre
concio
si

imitazione dlia sua

che

sepolcri eziandio di tutti gli altri martiri,


ac-

in
il

un luogo dove Pietro avesse predicato era pi


frase

ricordo allusivo ad un insegnamento morale; laonde


la

spiegherebbe assai bene

mundi

vitare

procellas

disce,
tarsi

magis monitus hac ratione


il

loci .

Ove

pure da noalla

che

ratione loci allude


liioi^

evidentemente
ogi^ctto

memoria

connessa con un

non con un

soltanto, quale

era la Cattedra che


la

si

vorrebbe posta nel battistero Vaticano,

quale evidentemente sarebbe stata H trasportata pi tardi

non poteva
raaione

essere nel suo antico hiogo.


il

Onde anche

per

taie

nostro carme conviene assai meslio ad un


si

monumento

posto nella regione Salario-Nomentana, ove


il

conservava appunto
stolo, di quelle

ricordo dlie adunanze tenute dall'Apoal

che

Witicano, dove eravi soltanto

il

suo

492
sepolcro

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


(').

da

ci
si

pure

potrebbe confermarsi
di

che nel

battistero di Priscilla

conservasse taie ricordo

un luogo

frequentato
Il

dall'

Apostolo
corne gi

e del ministero ivi da lui esercitato.


la
l'

che conviene egregiamente con


era,
si

storia del cimitero

desimo che
podere
di

disse,

ipogeo
;

di
i

meun suburbano

Pudente, Pudenziana e Prassede

quali avrebbero

ospitato Pietro nella loro dimora del

Mminale, secondo una


verso:

antichissima tradizione.

Ma
summi
ci che
di

il

carme indicato qui sopra con


ci

il

Pastoris

dextera signt oves ,

prova che quello fosse un bat-

tistero papale.
si

Ora un
ci

battistero papale in questa regione,

dopo

detto,

chiama evidentemente ad una memoria


catacombe
e
la

san Pietro.
i

E mano

monumenti
sua

stessi dlie

di Priscilla

conferorigine;

la

grande antichit

sua apostolica

giacch qui trovansi,

come abbiamo
al

fino ad ora veduto, le

pitture cimiteriali pi antiche di soggetto sacro, che


farsi risalire

possono

almeno

principio del

ii

secolo, e quel

gruppo

insigne
ratteri

d' iscrizioni

primitive dipinte in rosso su tegole a cascolpire

pompeiani o

elegantemente sul marmo, che noi

gi

vedemmo, alcune
come
il

dlie quali
il

con esempio rarissime nella


di Pietro,

cristiana epigrafia ricordano

nome

preso proba-

bilmente,
i

de Rossi ebbe pi volte a ripetere, da coloro


dell'

quali furono
lui (^).

contemporanei

Apostolo

e forse battezzati

da

Queste

iscrizioni col

nome

Petrus

furono gi

indicate nei rispettivi luoghi.

(r)

La

frase

mundi

vitare procellas disce , che

pu

riferirsi in

g-

nrale agrinsegnamenti dati dall'Apostolo, sembrerebbe quasi suggerita


dal ricordo dlie parole dello stesso apostolo

che

fu scritta

et vigilate:

Pietro nella sua Lettera I, ammette: Sobrii estote quia adversarius vester diabolus tanquam leo rugiens circuit,
da Roma, come generalmente
si

quaerens V,
8, 9).

quem

devoret; cui resistite fortes in

fide, ecc. (Epist.


si

I Ptri,
potreb-

Altri passi

ancora dlie stesse Lettere di san Pietro

bero recare ad illustrazione dlia frase dell'epigrafe magis monitus hac


ratione loci .
(2)

V.

De

Rossi, Bull, d'arch.

crist.

1867, pag. 6; 1884-85, pag. 77 e

segg.; 1886, pag. 67 segg.

CIMITHRO

1)1

l'RISCII.I.A

493

Ma
ferito

io

ho detto chc
in

olcre alla

raemoria del battesimo con-

da san Pietro e indicata dagli Aiti di papa Libcrio, noi

possiamo riconoscere
basilica di S. Silvestro

qucsto gruppo medesimo presso

la

anche una memoria


il

dlia sua Cattedra.

Vi possiamo insomma riconoscere


piro di
Il

ricordo dlia Sedes ubi

prius sedit sanctus Petrus ; che registrata nel clbre pa-

Monza

dei tempi di san Gregorio

Magno.
ol

Catalogo di Mon^a, cio l'elenco degli

raccolti dal

prte Giovanni, Notitia oJeoruin ('), estratto dalle piltacia


targhette appese aile
gl' Itinerari
fiale,

non

in ordine topografico

come

dei pellegrini,

ma

bensi in gruppi topografici,


i

come

in gruppi topografici

sono

piltacia; e cio fu dimostrato


tutti (').

dal de Rossi, ed
del papiro di

ammesso da
alla

Ma
si

la

indicazione

Monza

relativa alla Cattedra, se

esamini senza
si attri-

prevenzione, pi che

Nomentana,

cui fino ad ora

buiva facendo un po'


glior ragione alla
taciiim

di

violenza

al testo,

prossima via Salaria


di

pu riferirsi con miNuova. Infatti, nel pitalla


fiala

o fettolina

papiro che era appesa

in cui

Giovanni riuni
gruppo,
la

gli oli dei

santuari dei martiri di un


alla

medesimo
Pietro sta

indicazione relativa
fra
i

Cattedra

di S.

precisamente
laria

nomi

di santi

che sono quel dlia via Sa-

Nuova,

cio

Vitale,

Alessandro, Marziale, Marcello,

Silvestro, Felice, e Filippo :

{Salaria Nuova).

Sedes ubi prius sedit Ses Petrus ex oleo

Sci

Vitalis Ses
.

^/exander Ses Martialis Ses Marcell


Felicis Sei Filippi et ali
lTi

us ...

Sci

Silvestri Sei

orutu muJlOTum

Scorum

ty^ -\~

(i) Si

vegga

la

riproduzione del testo in questo stesso

volume

alla

fine dlia descrizione dei cimiteri

suburbani e prima dei suburbieari.

(2)

Roma

sotterr. I,

pag. 134.

Una

sola lieve inesattezza trovasi

nel

pittaciuin n.

Marini: Papiri, pag. 209), ove S. Felieita unita alla contigua via Salaria Veeehia; inesattezza forse pi apparente ehe realc. Infatti la Salaria Veeehia si considcr talvolta come parte dlia
(d.

VI

494
La
gruppo
pia,

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


stessa cosa ripetuta
dlie
i

nel

Catalogo

{Notitia),

ove

il

raemorie dlia Salaria


altri

Nuova

registrato tutto

unito fra

due

gruppi dlia Salaria Vecchia e dell'Apalla

senza alcun accenno


il

Nomentana. Laonde anche voil

lendo ainmettere che

prte Giovanni segnasse

suo Cata-

logo nell'ordine del giro

che fece

da una

via all'altra (che per

alcune almeno di queste vie non avvenne), non pu dedursi per


dal Catalogo che egli passasse dalla

Nomentana
li

alla

Salaria,

come suppose

il

de Rossi;

ma

piuttosto bisognerebbe dedurne


di

che venisse dalla Salaria Vecchia e

facesse passaggio alla


il

Salaria Nuova, giacch l'ordine del Catalogo

seguente:

(Fine dlia Salaria Vecchia).

Sca Basilla

{Salaria Nuova).

Oleo de Sede ubi


S ci Vitalis
Sci Alexandri
Sci Martialis

prius sedit Ses Petrus

Ses Marcellus
Sci Silvestri Sci Felicis Sci Filippi et aliorum mult. Scor.

(Principio dell'Appia Antica).

Sci Sevastiani
Sci Eutycii

di S.

Nuova; e cosi anche neW Itmerario Malmeshuriense Ermete indicato iuxta viam quae modo S. Silvestri insieme con martiri dlia Salaria Vecchia vi indicata pure
Salaria
i

il

ciraitero

dicitur , e
S. Flicita.
ai papiri

(Urlichs, Codex U. R.
di

top.

pag. 87).

Ma

ad ogni

modo quanto

Monza

certo

che su nove

pittucia, otto

sono in gruppi esattamente

topografici e contengono

nomi di

martiri sepolti tutti sulla

medesima strada.

ciMiriiKo

1)1

l'kiscii-LA

495
tare

Corne ben vedesi,


con questi gruppi
;

la

via

Xomeiitana nulla ha che

e ci che pi

monta

si

che

santi di

essa crano nominati a parte in un pittaciuDi spciale, e sono


ricordati
in

un'altra parte tutta di versa del Cataloi^o dedotto

dal pittaciuiii nel

modo

seguente:
{Xomeiitana).

Scac

Ag/it-tis et

aliarum

muUtjrum Martyrum

Ora
deve

fra

queste altre martiri aggruppate con sant'Agnese

ritenersi

che

il

prte Giovanni abbia inteso


di lei

nominare
poca

anche

sant'

Emerenziana collattanea

e sepolta a

distanza dalla sua basilica (y. pag. ^jo-^yi^ nella cripta dove

suppose TArmellini che fosse stato preso appunto Twoleum


de Sede
(').

perci parmi chiaro che questo

oleum de

Sede

non

fosse raccolto da

Giovanni
la

nella cripta di S.

Emese ci

renziana, ne in altro luogo presso


fosse egli l'avrebbe indicato nel
via,

Nomentana, perch

gruppo

dei martiri di questa

ma
i

credo invece che da

lui fosse

preso in un luogo posto


i

fra

monumenti

sacri dlia Salaria

Nuova, con

quali esso

registrato.

E vero che
mezzo
ai santi

!'

oleum de Sede

non

sta

precisamente in

del cimitero di Priscilla, Marcello, Silvestro, ecc,

ed unito

ai santi

Vitale, Alessandro e Marziale, che erano


li

sepolti a brevissima distanza di

nel

cimitero dei Giordani,

contiguo a quello

di Priscilla.

Ma

se noi

supponiamo, corne
di

naturalissimo, che per rispetto alla

memoria

san Pietro

quella indicazione sia stata spostata di qualche linea e messa


a capo
lista,

pu dedursene che

essa sarebbe dovuta

stare

proprio in mezzo a quel santi che erano sepolti nella basilica


di

S.

Silvestro sul cimitero di Priscilla.


la

Esaminando ora appunto


vestro (y. pag.
scg.),

pianta dlia basilica di S. Sil-

dita dal de

Rossi

(^),

si

vede che nel


Roma,
1877.

(1)

V. Scoperta

dlia cripta di S. Emcre}i::jana,

ecc.

(2) BiiU.

1890, tav. Vl-Vir.

496

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

fondo deir abside eravi una grande nicchia quadrata[c]; ed


io ricordo

assai

bene che tutto quest'

edificio

(scoperto per

Pianta dlia basilica di S. Silvestro.

(Da un disegno

fatto eseguire dal

de Rossi

al

momento

dlia scoperta nel 1889).

brve tempo nel 1889) era ricchissimo e adorno

di musaici.

Ora

nella nicchia

non pot

essere

il

sepolcro di S. Silvestro,

CIMITERO ni
che stava
a siiiistra entraiulo,
la

PRISCII.I.A

497

insieme

a Siricio;

ma

innanzi a

quella nicchia eravi


altare

maiore

[d].

tomba dei Ss. Felice e Filippo sub Ora una nicchia quadrata nel fondo di
il

una abside

precisamente
ci

posto per

la

cattedra episcopale,

come E

molti esempi

mostrano.
il

naturale dunque

supporre che una cattedra collocata

nella nicchia [c], fosse

appunto un ricordo dlia

Sedes ubi

prius sedit sanctus Petrus .

taie ricordo
in

sarebbe stato assai

bene in una insigne basilica e

mezzo
li

aile

tombe

di sette

papi che sappiamo essere collocate

intorno.

Ma
pong(i

dal disegno dlia basilica

un

altro indizio
l'abside,

importante

possiamo pure ricavare, ed che dietro


La

ove

io sup-

cattedra,
il

pu riconoscersi un bacino semi:'rcoIare


^,

[A, A] verso
[b, b].

quale erano diretti dei condotti di ter

cotta

assai probabile

che questo fosse un battistero supe-

riore,

aggiunto posteriormente per maggior coraodo dei fedeli


alla basilica.
la

contiguo proprio

Ed ognuno comprender
la

la

importanza che ha per

nostra questione

esistenza di

un' altra fonte in questo luogo.

Un

ulteriore indizio io potrei recare per la

memoria
l'

dlia

Cattedra, e questo

un

graffito,

che gi menzionai; desso tu


abside

pubblicato dal de Rossi e trovasi presso la scala sotto

dlia basilica di S. Silvestro, a brve distanza cio dal nostro


battistero,

ove sono moite


ai

altre

memorie
la

di

antichi visitatori
(y. pa^,

con acclamazioni

martiri che gi

vedemmo

46y).

Nel

graffito pi alto
si

che presso

scaletta rappresen-

tata nella pag. seg.

legge in lettere chiare e con ogni cer:

tezza questa indicazione fornita di data consolare


///IIDVS

FEBR

///CONSS GRATIANI

III ET EQVITI //FLORENTINVS FORTVNATVS ET ll'FeUX AD CALICE BENIMVS

(An. 575).

Il

de

Rossi

interprte

questa iscrizione, assolutamente


si

unica, dicendo che in essa


Guida Calacnmbe romane.

ricorda

come

queste tre sco}2

498
nosciute

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


persone vennero nel cimitero
di Priscilla nel febla

braio dell'anno 575


di

per fare una libazione presse


(').

tomba

qualche caro defunto

Graffito con

il

ricordo dlie sacre libazioni posto sotto l'abside


dlia basilica di S. Silvestro.

Ora
con

io

credo

di

poter raettere in reiazione questo ricordo


di S. Pietro

la festa dlia

Cattedra

che

si

celebrava, fin

(i)

Il

fac-simil di questo graffito fu dato gi dal

de Rossi,

Bull,

d'arch. crist.

1890, pag. 72

segg. La

copia datane dall' Armellini nei

suoi Antichi cimiteri, ecc. pag. 234


riori e pi

grandi

non esatta; giacch le parole supeIN PAGE, che potrebbero confondere, appartengono

CIMIKRO
dal IV secolo,
il

1)1

r'RISCII.F.A

499
c

22 fcbbraio (corne gi dissi)

che

indi-

qua

nel

Calendiirio
.

Liberiam con

le

parole

Natale Ptri

de Cathedra
Infatti

noi sappiamo da antichi documenti che in quclla

festivit

si

usava

di

fare banchetti e

libazioni presso
dlie
;

se-

polcri,

uso

derivato da quello

pagano
febbraio

parentalia ,
si

cclebrate

nello stesso

mese

di

onde

pens da

taluni che la festa dclla Cattedra fosse stata sostituita a quella


dlie parentalia
attribuiti
si

suddette

(').

Nei due sermoni De

sanclis

sant'Agostino, e ad ogni
in

modo

di

quel tempo,

legge

che
si

festivitate

Cathedrae sancti Ptri


la

(nel

febbraio)

era introJotta da alcuni

superstizione

ut su-

per tumulos defunctorum cibos et vina confrant

e in quella

medesima E
di

festa si parla
(^).

dei

cibi

et

pocula quae sepulcris

superponuntur
l'abuso
si

and tanto innanzi che

il

giorno dlia Cattedra

il

febbraio

chiam

dies sancti Ptri epularuni

(3)

fu necessario per sradicarlo,


di

almeno
ove

dalla Francia,
si

decreto
etiani

un

concilio a

Tours

nel 565,

legge

Sunt

qui in festivitate
tjis

Cathedrae domni Ptri apostoli cibos mor-

offerunt et post missas redeuntes ad


(^).

domos
una
;

proprias ad

gentilium revertuntur errores, ecc.


Il

nostro graffito potrebbe ricordare


defunti
aile

semplice
la

liba-

zione in onore dei martiri o dei

per

data del

mese
si

di febbraio

fa

pensare piuttosto
in

parentalia

che

celebravano appunto

quel mese.
le

Ora

certo che molti

nel IV secolo aveano cambiato

libazioni dlie parentalia


il

scnza dubbio ad un' altra iscrizione e nulla hanno che fare con
fito

graf-

con data consolare, corne osserv anche


(i) (2)

il

de Rossi

(/.

c.)

e corne

vidente.

V. DE Rossi, Bull

di arch. crist. 1867,

pag. 45.
col.

MiGNE,

P. L.

XXXIX, sermone
De

190-191,

2100-2102.

S. E.

il

Gard.

Rampolla

nel citato lavoro

aulhentico

Romain

Pontificis

inu-

gisUrio, pag.
di

17 e segg., sostiene che quel

due

discorsi

sono veramente

sant'Agostino.
(3) Acta Suiiit. febbraio, III, pag. 2X3.
(4)

Labre, Concili, d. Mansi, IX, pag. S03 (canonc XXII^.

500

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


dlia

coa quelle in raemoria

Cattedra
1'

di

S. Pietro

dunque

almeno fondato

il

sospetto che

ad calicem venimus

dalla nostra iscrizione abbia relazione

con

la festa suddetta.
si

Ed

assai notevole che taie indicazione

non

trovi in alcun

altro

cimitero cristiano di

Roma.
appena accennato induce
specialmente
parli di

La concisione

stessa del ricordo


si

inoltre a credere che qui

cosa conosciutissima e che


tutti,

bastava accennare perch fosse compresa da


nel luogo
in

cui

1'

iscrizione era posta,

ove non dovea essere


rito
si

necessario specificare per


brato.

quale festa quel

era cele-

La

festa dlia
:

Cattedra
gi
il

di febbraio si

celebrava
il

il

12 di

questo mese

ma

de Rossi not, citando

Mazzocchi,
di dieci

che molti, seguendo un uso orientale, l'anticipavano


giorni celebrandola
si
il

12,

quando

nel Caleiidario Napoh'tano


(').

legge

Dies quo electus est sanctus Petrus papa


la

E precisamente

data del giorno 12 febbraio potrebbe rico-

noscersi nel nostro graffito

IIDVS FEBR.
di

(*).

Ma

ad ogni

modo
i

la

questione del giorno preciso non essenziale, perche

tre visitatori

poterono anticipare
(-'').

qualche giorno

la loro

commemorazione

(i) BuU.d'arch. crisl. 1467, pag. 41

cfr.

Mazzocchi, Kahnd. Neapol.

12 febbraio.
(2)

La
di

inusitata indicazione
di

IIDVS

si

riscontra pure nell' iscrizione


stile

quasi contemporanea

un

tal

Festus , imitante lo

damasiano, nel
febbraio

cimitero

Domitilla.
parental a
i

(3) Le feste dlie (Marquardt, Handbuch

duravano dal

15

al

21

der rmischen altertbmer, III, pag. 298); e corne


il

se ne celebrava la chiusa

22,

cos'i

se ne poteva anticipare di qualche

giorno

la

celebrazione, e ci dov frequentemente

avvenire per

il

di-

giuno quaresimale che


pure che
6 e
la

spesso cominciava in quel giorni.

da notarsi

avanti alla
il

12

data del graffito (ammettendo pure altri segni oggi invisibili IIDVS) non pu appartenere che ai giorni compresi fra il febbraio. Ora in quel giorni non cade alcuna festa dei martiri

celebri e certamente sepolti nel


difficile

cimitero di Priscilla
di

e perci assai

che

si

tratti

di

un natalizio

martiri, e

si

rende serapre pi

probabile che l'indicazione ad calicem possa collegars! alla festa dlia


Cattedra.

CIMITERO DI PRISCILLA
E
simi
far

5OI
altri
i

anche notarc che quasi

tutti

gli

numcrosisdefunti;
il

graffiti del
fa

luogo contengono preghiere per


alla

che
la

pure pensare
i\'

commemorazione

spciale dei defunti,

quale nel

secolo era unita appunto alla festa dlia Cat-

tedra di san Pietro, corne gi dissi (').

Ora

tutto cio corrisponde assai bene alla indicazione del


si

Catalogo di Monzj.^, ove

ricorda una

Sedes

ubi

prius

seditsanctus Petrus ,
alla via Salaria di

chepu

applicarsi assai pi giustamente

quelle che alla

Nomentana. E perci anche


che
ci

questo dei

graffiti

un

altro indizio

permette

di rico-

noscere

come

assai probabile che la


si

memoria

dlia primitiva
di Priscilla.

Sede

di S.

Pietro

vnrasse appunto nel cimitero

E ad ogni modo dovr riconoscersi che nessun luogo


tutti

in

questi dintorni potrebbe essere pi adatto ad aver conil

tenuto
la

venerando ricordo dlia Scde

di

san Pietro quanto


di

monumentale
i

basilica di S. Silvestro,

adorna

musaici e

circondata da oratori e mausolei, e intorno alla quale furono


sepolti
stro,

suddetti sette pontefici: Marcellino, Marcello, Silve-

E quanto a queste tombe dei Papi nel cimitero di Priscilla proporr qui una mia congettura che mi sembra raeritevole di studio. I prirai pontefici, da Lino a Vittore (7 202), furono sepolti
Liberio, Siricio, Celestino, Vigilio.

nell'ipogeo vaticano
firino

iuxta corpus beati Ptri ;


srie di

ma
Ed

con Zefpenso

cominci una nuova


si

tombe

papali sulla via


io

Appia nel cimitero che


che abbandonato
gliesse
la
l'

disse poi di Callisto.

il

Vaticano divenuto troppo


il

ristretto, si ^^cq-

Appia per

cimitero ufficiale dei Papi non solo per


oflrire

donazione dei Cecili che poteva


noi alterato sotto

molti vantaggi,

ma

anche per un qualche ricordo locale


pervenuto
parizione
a
la

di

san Pietro, che forse


dell'ap-

forma del racconto


credersi

del

Signore

(^').

E potrebbe

altresi

che
le

(i)
lettere

Un

altro di questi graffiti


la
sia

che formano

parola
il

da me letto per KATPETA (metatesi

il

primo contiene

per Katetra?).

(2)
c

Qualunque

valore dlia leggenda del

Ouo

Vadis, certo

si

che essa era gi conosciuta ed ammessa nella seconda met del seII.

colo

502
questa
la

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


memoria
di
si

san Pietro suU'Appia fosse

la

ragione per

quale nel 258

trasferirono le reliquie degli Apostoli, dai

loro sepolcri, alla Platonia di S. Sebastiano.

cosi pure sail

rebbe naturale che, confiscato poi da Diocleziano


di Callisto,
il

cimitero

papa Marcellino venisse sepolto presse un'altra


lui

memoria

di

san Pietro sulla via Salaria e dopo

anche

altri

pontefici (').

E non mi sembra
il

circostanza da disprezzarsi
di

che nelle notizie sulla leggenda


san Pietro dicendo che

Marcellino

si

accenna a

papa aveva peccato come l'ApostoIo,


;

ma come
ipsi

lui si

era pentito
il

e in

una variante pare

si

dicesse

che Marcello prte seppelli

papa Marcellino
(').

in Priscilla sicut

sanctus Petrus praeceperat

Queste
che

allusioni,

bench

in

documenti
;

tardi e leggendari,

pure possono avre un qualche valore


il

e potrebbero

mostrare

sepolcro del papa Marcellino fu posto in relazione con

una qualche memoria di san Pietro. La conclusione adunque si che

il

battistero di Priscilla

pu ragionevolmente coUegarsi con


romani pontefici; imponente
basilica,
di

la

prossima basilica su-

periore di S. Silvestro, intorno alla quale furono sepolti sette


e

pu

credersi che
(cripte

tutto
la

questo
cappella

gruppo
greca,

monument!

presso

battistero,

conserve d'acqua) costituisse un insigne

ricordo complessivo collegato alla tradizione dlia prima pre-

dicazione di san Pietro in quel luogo.

Per ci che riguarda


struire la storia per

la

cattedra lignea dell' apostolo vedifficile

nerata oggi nella basilica \'aticana,

poterne rico-

raancanza

di
il

documenti.

Ma

me non

sembra pensiero troppo ardito

supporre che essa fosse ve-

nerata ancora nel vi secolo nella basihca di S. Silvestro sul

cimitero di Priscilla e che poi di


ticano sotto
il

11

fosse
I (a.

trasportata al

Va-

pontificato di

Onorio

625-^38).

Infatti ai
la

tempi

di

san Gregorio

un solo ricordo ne abbiamo con

(i)

Accenno

qui soltanto di volo a questa

teoria assai importante

sui cimiteri papali;

ma

essa sar meglio da

me

svolta in altra occasione.

(2)

Acta Sanct. 26 aprile.

CIMITEKO DI PRISCILLA
indicazione dell'w oleum de Scde
\'.uicano

503
al

che non pu6 attribuirsi


nel

ma
uno
la

alla

via Salaria,

mentre
si

cenna

in

degli Itinerari (ove

tace

vu secolo si acdlia memoria dlia

Salaria)

indicazione dlia
essere
la

Sedes apostolorum

che po-

trebbe percio

cattedra suddetta

trasferita forse

da

Onorio.
e,

Infatti,egli
il

ebbe cura spciale dlia basilica

di S. Pietro

secondo

Libro pontificale, renovavit orania cimilia beati


cattedra rest poi in Vaticano ove serviva
al so-

Ptri .

La

lenne possesso dei romani pontetici.

Dopo
proseguire

avre esaniinato queste grandi memorie, possiamo


la

nostra visita e discendere

al

piano inferiore del

cimitero di Priscilla che ha pure una grande importanza, ed

anche per
taie visita

la

questione

storica

finora

trattata.
il

Onde con

conchiuderemo anche meglio

nostro studio.

2.

Piano secondo.

Per discendere a questo secondo piano venendo dal battistero,


la

via pi brve c di traversare di

nuovo
1'

1'

ipogeo

degli Acili e

percorrere

la

galleria

che va verso

ingresso
di

e poi voltare per

l'ultima strada a sinistra,

volgendo poi
tal

nuovo ove

si

discendono pochi gradini. In


si

modo

pene-

trando per un traforo moderno


in origine del tutto separata

entra in una regione che era

ed avea parecchie scale sue proprie.

Si passa subito avanti ad

una

di

queste scale (da lungo


dlia galleria

tempo
sto ,
si

ostruita) e

passando sotto quel punto


Tiscrizione:

degli Acili

ove

vedemmo

Gloria a te in

Cri-

giunge ad un ampio scalone antichissimo, ostruito

nella parte superiore


di

ove sboccava

ail'

aperto presso
al

la basilica

S.

Silvestro.

Questa scala discende


a se

secondo piano
io

a
ri-

grande profondit. In questo secondo piano


conoscere un grandioso cimitero

credo poter
le

con

le

sue scale e

sue

regioni, cimitero di grande importanza e che ancora

non

abbastanza esplorato e studiato. E l'importanza di questo luogo


apparir dall'abbozzo di planta scheniatica alla pagina seguente.

La

galleria [B] assai larga

fiancheggiata da robuste

504

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

costruzioni di

moka

antichit

ed attraversata dalla scala [e]

che viene dal sopraterra e discende a grande profondit.

Pianta schematica d: una parte del secondo piano del cimitero di Priscilla,

contenente un' antica conserva d'acqua.

La

galleria

[G] lunghissima e passa sotto un ampio ed

altissimo lucemario [L] ed tagliata da venti gallerie late-

CIMITERO DI PRISCILLA
nili

505

ad angoli
esplorate.

retti,

moite dlie quali non sono ancora del


dire chc questa regionc cimiteriale
la

tLitto

Non

la

c esagerazione

il

pi grandiosa e la pi regolare di tutta

Roma
sopra

sotterle

ranea; ed essa anche antichissima,


iscrizioni

corne

provano

suc

o incise nel

marmo

dipirtte in rosso

le te-

gole corne nel primo piano che abbiamo visitato. Questa colossale e regolarissima escavazione gi esisteva, a parer mio,

nel

II

secolo; ed essa attesta


la

la
si

presenza di una qualche mevoile fondare

moria insigne presse


cimitero.

quale

un grandioso

Ed una

taie grandiosit

ed importanza non potrebbe


giacch non

soltanto spiegarsi con l'origine del cimitero di Priscilla, nel

fondo dei nobili Acili-Glabrioni


era per la sua origine
sto
si
il

meno

nobile

cimitero di Domitilla e pure se que-

estese moltissimo, specialmente nel iv secolo,


si

non

pr-

senta davvero una

mile grandiosit ed imponenza nei suoi

centri primitivi di escavazione.

Ma

un' altra circostanza pure assai notevole in questo


la
alla
fin

secondo piano ed
conserva d'acqua
discende nel tufo

presenza
quale
si

di

una profonda ed antica


la

accde per

scala [C] che

dove sono due vasche, mentre poi la scala continuando dal punto [C] saliva al sopra terra. Questa
scala nel tratto ultimo

non ebbe

altro

scopo se non quello

di
vi

condurre
fu aperto
si

al

serbatoio di acqua, giacch nelle pareti

non

neppure un loculo. Deve dunque concludersi che

annetteva una spciale importanza a quel serbatoio e che


si

esso

voile rendere

comodamente

accessibile.

E
assai

tutto ci unito a quello che

gi

dicemmo

sulle

altre

conserve d'acqua del piano superiore, mi sembra confermi

bene che questo cimitero pot esser quello chiamato

Ad
di-

Xymphas
versi
il

e che esso poteva conservare del

anche

in punti

ricordo

battesimo

di

san Pictro.

Ed

allora cvi nel

dentemente sarebbe quello che


gi citato docuniento
Infatti,

fu

chiamato

Ostrianum
si

di

papa Liberio.
gli

esaminando bene

Atti di Liberio,

vedr che

narrandosi

come questo papa

stesse nel cimitero di

Novella

506

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


si

salla via Salaria,


IBI

dice

che l'Ostriaiio

era

li

erat

enim

coemeterium

Ostriannm ubi Petrus


di

apostolus baptizave-

rat .
il

E questo modo
alla

esprimersi mostra a raio parre che

cimitero Ostriano doveva essere pi vicino alla Salaria che

non

Nomentana. Oltre

a ci in

quel racconto

si

descrive

un solenne battesimo amministrato da Liberio ad


tromila persone; ed

oltre quat-

ammettendo pure che

tutto ci sia
di

una

leggenda, dovr pure convenirsi che l'autore

questa leg-

genda scrivendo in un tempo in cui i monumenti cimiteriali erano ben conservati (vi secolo), si sar naturalmente ispirato
nel

comporre

il

suo racconto, coUegando quella narrazione


si

ad un battistero grandioso ove


il

sarebbe potuto amministrare


di
il

battesimo ad un grande

numro

persone.

Ora

dalle

cose

dette antecedentemente risulta che


S.

gruppo

dlia basilica di

Silvestro poteva prestarsi mirabilmente a ci.

Questo nome
dedotto

diil

di

Ostriano
e

fu per

congettura del Bosio


cui
si

nome

gentilizio

Ostorius da
poi

sarebbe fatto

coemeterium Ostorianum

Ostrianum

questa

etimologia, in
io

mancanza
I

di

meglio, fu accettata da

tutti.

Ma

son

di parre

che potrebbe darsene una spiegazione pi

soddisfacente.
tilizi

nomi
di

dei cimiteri

ma

da quelli
,

persone; e cosi non dicesi


,

non derivano mai dai gen Coemeterium

Caecilianum

Flavianum

Acilianum

ecc;

ma

bensi

Coemeterium

Callisti ,

Domitillae

, Priscillae ,

Prae-

textati Qcc.
locali

Questi nomi poi spesso derivano da circostanze


,

Ad

Ursuni pile.itum

da plante,

Ad Duas Lauros

Ad Capreas Ad Clivum

qcc; ovvero
cucumeris
.

un pago dlia via Nomentana abbiamo il nome Pagus ulmanus dall' ulmus . Posto ci, io penso di che il nome Ostrianum derivi nello stesso modo da ostria , nome di un albero di cui forse eravi in quel

cosl per

luogo un boschetto. Ed
st'

notevole che, secondo

P-linio,

que-

albero solitaria nascitur circa saxa aquosa , alligna cio


le

presso

rocce impregnate

di

acqua

(')

il

che corrispon-

(i) Plinio,

Hht.

nat. XIII,

57.

CIMITEKO
(ierebho

ass;ii

Itl

rUlSCILLA
clie

507

bene ad
.

iiiia

localit

pot esser chiamat.i

Ad Nymphas

L'unica diffcolt pcr applicare talc dcnominazione


laria

alla

Sastati

verrebbe dagli Atti


via

di

Papia e Mauro che sarebbero


ad

sepolti

Nomentana

nymphas

beati

Ptri

ubi bapti-

zabat. Questa diflicolt non sarebbe insormontabile, potendo


tal

nome

essersi poi esteso fino alla

Nomentana; ma
rtn
il

io

credo

che possa sciogliersi come ho indicato

dal principio alla

pagina 437, dove ho proposto di identificare cimitero di Priscilla con il Mauro compagno

Maiiriis del

di

Papia (detto

anche Mauroleone)
fica
c(

e di

riferire cosi

la

indicazione topogra-

ad nvraphas

non

gi alla

Ma

ancora questo punto degli


;

Nomentana, ma alla Salaria. tti di Papia c Mauro non

chiarissimo
sario

e per fissare

ci

in

modo

indubitato

neces-

attendere

ulteriori studi e scoperte.


le

Ed
il

ora percorriamo

gallerie di questo piano


alla

inferiore

quale risale, almeno in parte, quasi

stessa antichit del

piano superiore ed vastissimo.


Nella brve visita che potremo
cuni principali
vi
flire,
si

indicher soltanto

al-

alcune principali iscrizioni.


presso
a
la scala

monumenti che trovano e sopra Cominciando dalla galleria


pu vedersi
di

tutto

[C],

dlia conserva d'acqua,

nella parete

destra

scendendo un frammento

scultura con Giona dor-

mienh' ed a sinistra

un

altro

con

l'

epigrafe:

KAAAIA

L
^^

O N
"^
I

ANTCO
^

NIA

ceKorN
AeiNA

^ D
I

Essa ricorda

il

monumento
.

posto da due ragguardevoli

personaggi, Leonzio e Lampadio, alla loro madr

Claudia

Antonia Secundina

Le

lettere

FM

possono interpretarsi

fecerunt matri . Lateralmente, figure di geni.

;o8
\'i

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


sono pure alcune
altre epigrafi

fra le

quali indicher
:

due fraramenti

assai antichi in bellissime lettere

ft-eoAOPco

uCOrAKITATio OnAPeeXOIIeo;

ROMANVS
comuGl

BENEmercnti

nATHP
Ed anche
la

seguente

NOXIVS VI TALIO EIAENTI O ALVAIXO SV O FIDELISSIMo


FECIT
Se ora passiamo
antichi
alla

grande

arteria

[G] tutta
la

rivestita di

mri con

archi,
la
il

ne potremo ammirare
rete di

magnificenza
;

e la regolarit e

con

strade trasversali e parallle

passeremo sotto

grande lucernario [L] che abbiamo gi


la

osservato nel piano superiore dietro


rosse.

regione dlie iscrizioni


le

Questo lucernario

forse

il

pi grandioso di tutte

catacombe.

Da

questa galleria [G], volgendo poi a sinistra,


un'altra galleria
la
[I]

potremo giungere prima ad


durr precisamente
al

che

ci

con-

vestibolo presso
ci

cappella greca, poi


al

ad una scala [X] che

condurr

di

nuovo
ove

piano superiore
V iscrizione
.

venendo
dell'a

a corrispondere alla galleria

vedemmo

Augusti libertus

e di

Titus Flavius Felicissimus

Per chi volesse percorrere

tutta questa regione, sar utile


si

indicare qui alcune iscrizioni pi scelte che

incontrano

affisse

a destra ed a sinistra dlia galleria [G] e dlie gallerie laterali:

PETRo (?)
PR///

L.FVLV///(')
(l) Si noti quest'altro

esempio

del

nome

Petrus anche in questo

piano inferiore.

CIMITERO DI PRISCILLA

509

AHMIIJANE

ROMANE
VIBATIS
IN

DEO
sono
il

Le
pesci

stelle

simbolo del

cielo.

Y anche da notare
di

in queste vicinanze un'alira epigrafe

con V immagine

due

sospesi ad

un' ancora, simbolo dei fedeli che sperano

nella croce di Cristo.

Ecco

altre tre iscrizioni


in

appartenenti a
scritti cosl
:

questo piano con due nomi

monogramma,

( Rufilla ).

( Rusticus ).

Segue un loculo chiuso da tegole con


rosso dlia nave
(il

simboli dipinti in
(l'anima),

corso dlia vita), la colomba


:

Vncora

(la

speranza)

(^ak^ii
IVLIA
(Wiii-ora)

ACILIOA/7/

NVS
Questa ultima iscrizione proviene
Acili, del

forse dall' ipogeo degli

piano superiore.

lO

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


di

La seguente notevole per la formola mente habeto ( ricordati di noi ):

preghiern

in

MARI NE IM

ET

MA MENTEM NO SX CRIaV HABETO NE F C


DVOBVS

Poco prima

del lucernario [L]


il

si

vedr nella cake


:

di

un

loculo in basso a destra

seguente graffito

KAPA MNHMONY

MOW

X
(<c

Cara, ricrdati di

me

).

Segue

quest'altra

contenante

la pregiiiera

del refrigerio:

MVRELIVS lAnuanus CARE REFRICR\a

(?)...

S
lunghissima

Continuando
e

fino

alla
si

estremit [M] dlia

magnifica galleria [G]


si

trover un arcosolio ornato di

mu:

saico in cui
Epifania.

riconoscono languide traccie dlia scena dlia


vi

In un altro arcosolio incontro

questa iscrizione
/

BEATISSIMAE DOMINEE THEODORAE INNOC' Q- VIXIT ANN XXII M III BVRC/'' ( Virgo ).
(Ccicnba)

ALEXANDER

FR///

CIMITERO DI PRISCILLA
Poco dopo la Tornando sui
cune
dlie gallerie galleria finisce

nel tufo.

nostri passi, a destra,


Interali
vi

potrcmo

visitare

al-

a questa

grande

arteria.

Nella galleria [N]


scala, la

da osservare,
:

nel fondo

dopo

la

seguente iscrizione

MAECILIO HILATI DV LCISSIMO NVTRITORI CAE lONIORVM FVSCIANE C F ET GAMENICV QVI VIXITAAN LXXVMX FECrr MAE CILIA ROGATA DOMINO PA TRI DVLCISSIMO MELLITO
.

AMATORI BONO Q.VI OM NES SVOS AM


ABIT CARISSIMO

Qui
pra

eravi

un antico ingresso.
di un'altra di queste gallerie [P], a sinistra,

Nel fondo

so-

un loculo

aperto

un faro\

a destra si legge:

ePCUTA rnep tcon tgkncon

MGTA V/ANAPOC
Questa
bra,

PCOMH eNTAAeKeiTAI
una
tegola.

iscrizione tracciata al carbone su di

Xomina una donna di nome


questa frase
:

Rome
i

ed esprime, a quanto sem-

Prega per

tuoi

figli

insieme

tuo marito
di

La

galleria incontro [I]

va a riuscire per mezzo

una
cap-

scaletta al

grande vestibolo del primo piano innanzi

alla

pella greca .

Lungo

questa galleria sono

le iscrizioni

seguenti:

CLAVDIVS TROFIMVS

ARTIMIDORA SEMPER
VIVES IN DEo

ANTISTIA BENERIOSA

CALPVRNIANI

HANTAONINA
IN

PAGE
la

Non
che
la

deve per

tralasciarsi
;

di

visitare

galleria latrale

quinta dal punto [B]

ed

in mirabile srato di

con-

512

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


i

servazione, avendo ancora tutti


iscrizioni

loculi intatti

ed alcuni con

assai antiche tuttora al posto.


di

Ne

indicher una che

ricorda
dersi in

un liberto un loculo

Settimio Severo e Caracalla e puo ve-

in alto a sinistra:

AVR SOZON AVGG LIB COGNATVS BHNE MERENTI POSVERVNT (ncora)


. .

Si

vada anche nella galleria [R]


tegole, sulle quali

e vi

si

trover un loculo

chiuso con

sono

dipinti in rosso dei gruppi


di

di figure in

atteggiamenti diversi e
si

non

facile interpretala

zione. Fra queste

riconosce chiaramente

scena del Buon

Pastore con
di

il

suo gregge. Questo dipinto rarissimo e mrita

essere meglio studiato. Porr qui alla fine due altre iscri-

zioni trovate gi in questo stesso cimitero:

ePMIOXHN rArKjtaxr^v 01 COI rONGIC GrPAWAN eN eei/// ^ baciag HMHPAC KB AHGGavev

Questa epigrafe
per
la

di

espressione:

una flinciuUa di 22 giorni notevole Nel regno divino di Ges Cristo.

Quest'altra oggi sta nel

museo Lateranense (VIII, 8) ed


la fi"ase

ha un valore dommatico per

petas pro sorore tua

ivS/^

SPlP.iTv'7Vv^BEwe/?Eqv/Ei I

(i) 'Ev

esia

IHSOr

}ay.XsM, ovvero: v

0EQ IHZOr

?otXsi.

CIMITERO Dl PRISCILLA

Non
lia tutti

si
i

lasci

per

la visita di

questa inimcnsa regionc, che


visitare

caratteri di

un cimitero spciale, senza


pittura assai

una
per

cripta

ove eravi una


distrutta.

importante,

ma

sventurafarsi

tamente

Essa trovasi sulla strada che deve

tornare dal piano inferiore alla regione degli Acili e precisavicino ad una scala ora ostruita, non lungi da quel quale siamo passati onde discendere al moderno per medesimo piano inferiore, e viene a corrispondere sotto l'area dlia basilica di S. Silvestro. E una cripta assai vasta che

mente

traforo

il

aveva
colo,

la

volta decorata da una grandiosa pittura del iv sedi

ma

cui

rimangono appena pochi


Salvatorc
il

e laceri avanzi.

Vu
la

scoperta nell'anno 1887 e venne pubblicata dal de Rossi (').

Rappresentava

il

quale consegna a san Pietro

sua legge divina:


scontra in parecchi

Dominus legem dat, motivo che si risarcofagi cristiani, ma che non si ancora
cimiteriali. Il

veduto nelle pitture

Duchesne opin che

la

detta

scena abbia relazione con

la traditio

legis christianae del

simbolo dlia fede

ai neofiti

nel battesimo (^).

Ed

il

de Rossi

dichiar che questo gruppo una chiara allusione


del principe degli Apostoli e
si

al
:

primato

riferisce

al

concetto

Post

ascensum Domini Petrus apostolatura suscepit

Q).

Dopo
nifesta;

tutto ci che

si

detto,

l'importanza

somma
tutti

di

questa unica pittura nel cimitero di Priscilla sar a

mala

ed ognuno converr che essa conferma assai bene

teoria da

me

esposta.

Visitato

questo

secondo piano, possiamo


ci

ritornare alla
;

galleria degli Acili che


si

conduce verso

l'

ingresso

ovvero
[I]
al

potrebbe

risalire

per

la

piccola scaletta dlia galleria


la

grandioso vestibolo dal quale abbiamo cominciato


visita,

nostra

e cos

per

ambedue queste

strade

si

pu6

uscire dal

cimitero.

Abbiamo

gi accennato alla
il

basilica

di

S. Silvestro, la
i

quale sorgeva sopra


(i) Bull, di arch.
(2)

cimitero e dove erano


1887, pag, 23 seg.

sepolcri dei

crisl.

Origines du culte chrtien, pag. 291.


di arch. crist.

(5) Bull,

1868, pag. 41:

1887, pag. 25-26.

Guida Calacomle romattt.

33

514

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


ed anche dei papi Marcello, Silvestro, Li-

Ss. Felice e Filippo

berio, Siricio, Celestino e Vigilio;


di

mi sembra quindi opportune


i

chiudere

la

descrizione del cimitero di Priscilla riportando


si

testi

che

fin

qui

conoscono, perch conservati dalle

Sillogi,
si

dlie iscrizioni relative a questi sepolcri,

ma

che ora pi non

vedono sul posto e dlie quali pu sperarsi di ritrovare negli


ulteriori scavi

un qualche frammento. Citero queste


si

iscrizioni

nell'ordine cronologico dei personaggi a cui esse


1

riferiscono.
figli

Iscrizione damasiana dei martiri Felice e Filippo,

di santa Flicita, iminolati nella

persecuzione

di

Marco Au-

relio

(a.

162) ('):

CVLTORES DOMINI FELIX PARITERaVE PHILIPPVS HINC VIRTVTE PARES CONTEMPTO PRINCIPE MVNDI AETERNAM PETIERE DOMVM REGNaQVE PIORVM SANGVINE Q.VOD PROPRIO CHRISTI MERVERE CORONAS HIS DAMASVS SVPPLEX VOLVIT SVA REDDERE VOTA
2 Iscrizione

damasiana del papa Marcello

(a.

308-309):

VERIDICVS RECTOR LAPSOS CIVIA CRIMINA FLERE PRAEDIXIT MISERIS FVIT OMNIBVS HOSTIS AMARVS HINC FVROR HINC ODIVM SEQ.VITVR DISCORDIA LITES SEDITIO CAEDES SOLVVNTVR FOEDERA PACIS

CRIMEM OB ALTERIVS CHRISTVM Q.VI IN PAGE NEGAVIT FINIBVS EXPVLSVS PATRIAE EST FERITATE TYRANNI HAEC BREVITER DAMASVS VOLVIT COMPERTA REFERRE MARCELLI VT POPVLVS MERITVM COGNOSCERE POSSET (2)
(i)

V. DE Rossi,

Inscr. II, pag. 62,

188, 24.

SuUa

storia di questi

martiri e dlia

dal

madr v. pag. 388. Questa papa Damaso, stava nell'abside presso


4<*-'6.

epigrafe, posta nel iv secolo

a quella del simbolo del bat-

tesimo, riportata a pag.

questo sepoicro appartenne una piccola


la

base marraorea

di

colonni la d'altare con

iscrizione
si

del iv secolo:

MARTIRVM
MARTIALIS.
mitero
logo francese

FILICIS FILIPPI; sopra un


comprata, durante

altro lato
di

legge:

VITALIS
il

Essa proviene dalla demolizione

un muro presso

ci-

di Priscilla e fu

gli scavL del 188S, dall'archeo-

Le

Blant, ad onta dlie g uste proteste del de Rossi. e

venne portata
(2) V.

a Parigi,

ove trovasi nel museo del Louvre.


Inscr.
II,

DE Rossi,

pag. 62, 4; 105, 35;

128, 22.

Questa
di

iscrizione assai oscura ed

accenna ad avvenimenti sconosciuti

quel

CIMITERO DI PRISCILLA
3
Iscrizionti

515
(')

del

papa Liberio

(a.

^^2-^66):

aVAM DOMINO FVERANT DEVOTA MENTE PARENTES


aVI CONFESSOREM TALHM GENVEKE POTENTEM ATaVE SACERDOTEM SANCTVM SINE FELLE COLVMBAM DIVINAE LEGIS SINCERO CORDE MAGISTRVM HAEC TE NASCENTEM SVSCEPIT ECLESIA MATER VBERIBVS FIDEI NVTRIENS DEvotA BEATVM aVI PRO SE PASSVRVS ERAs MALA CVNCTA LIRENTHR PARVVLVS VTQ.VE LOQ.VI COEl'ISTI DVLCIA VERBA

MOX SCRIPTVRARVM LECTOR PIVS INDOLE FACTVS VT TVA LINGVA MAGIS LEGEM Q.VAM VERBA SONARET DIRECTA A DOMINO TVA DICTA INFANTIA SIMPLEX NVLLIS ARFE DOITS SCEDA FVCATA MALIGNIS OFFICIO TALI IVSTO PVROaVE LEGENDI ATQ.VE ITEM SIMPLEX ADOLESCENS MENTE FVISTI MATVRVSQ.VE ANIMO FERVENT! AETATE MODESTVS REMOTVS PRVDENS MITI5 GRAVIS INTEGER AEaVVS HAEC TIRI LECTORI INNOCVO FVIT AVREA VITA DIACONVS HINC FACTVS IVVENIS MERITOQVE FIDELI QVI SIC SINCERE CASTE INTEGREaVE PVDICE SERVIERIS SINE FRAVDE DEO qui PECTORE PVRO ATaVE ANNIS ALiavOT FVERIS LEVITA SEVERVS AC TALI IVSTA CONVERSATIONE BEATA DIGNVS Q.VI MERITO INLIBATVS IVRE PERENNIS HVIC TANTAE SEDI CHRISTI SPLENDORE SERENAE ELECTVS FIDEI PLENVS SVMMVSaVE SACERDOS aVI NIVEA MENTE IMMACVLATVS PAPA SEDERES Q.VI BENE APOSTOLICAM DOCTRINAM SANCTE DOCERES INNOCVAM PLEBEM CAELESTl LEGE MAGISTER avis te TRACTANTE SVA NON PECCATA REFLEBAT IN SYNODO CVNCTIS SVPERATIS VICTOR INIQ.VIS SACRILEGIS NICAENA FIDES ELECTA TRlVMPHAT (2)
periodo
di

persecuzione ed
i

ai

contrasti che

il

papa Marcello ebbe a


conservata dalla
Silloge

sostenere con
(i)

lapsi

quali volevano rientrare ntlla Chiesa.


ci

Qusta lunga ed insigne iscrizione


v.

fu

Corbeiense;

de Rossi

Inscr. II, pag. 83, 8,. In essa si

descrive tutta la

camra
Ariani e

ecclesiastica di Liberio,
vi si fa

importante ne
(2)

fu

si accenna alla sua controversia con gli uno splendido elogio del pontefice. Un commento assai Jato dal de Rossi. Bull, di arch. christ. '883, pjg. 5 e segg.

importante

questa frase per giustificare

il

papa Liberio dal-

l'accusa di csser caduto nell'eresia ariana.

5l6

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

CONTRA Q.VAMPLVRES CERTAMEN SVMPSERIS VNVS


CATHOLICA PRAECINCTE FIDE POSSEDERIS OVINES

VOX TVA CERTANTIS F VIT HAEC SINGERA SA.LVBRIS ATQ.VE NEC HOC METVO NE ILLVD COMNHTTEREaVE OPTO
HAEC FVIT HAEC SEMPER MENTIS CONSTANTIA FIRMA DISCERPTVS TRACTVS PROFVGATVSQ.VE SACERDOS INSVPER VT FACIEM aVODAM NIGRORE VELARET ^Obili FALSA MANV PORTANTES (symbola) CAELI VT SPECiEiM DOMINI FOEDAREi LVCE CORVSCa EN TIBI DISCRIMEN VEHEMENS NON SVFFICIT ANNVM (?) INSVPER EXILIO DECEDIS MARTYR AD ASTRA ATaVE INTER PATRIARCHAS PRAESAGOSQVE PROPHETAS INTER APOSTOLICAM TVRBAM MARTYRVMQ.VE POTENTVM CVM IIAC TVRBA DIGNVS MEDIVSQ.VE LOCATVS boneste {}) MIFTEWs in DOMINI CONSPECTV IVSTE SACERDOS SIC INDE TIBI MERITO TANTA EST CONCESSA POTESTAS VT MANVM IMPONAS FALLENTIBVS INCOLA CHRISTI DAEMONIA EXPELLAS PVRGES MVNDESaVE REPLETOS AC SALVOS HOMINES REDDAS ANIMOaVE VIGENTES PER PATRIS AC FILII NOMEN CVI CREDIMVS OMNES CVMavE TVum HOC OBITVM PRAECELLENS TALE VIDEMVS SPEM GERIMVS CVNCTI PROPRIE NOS ESSE BEATOS aVI SVMVS HOCaVE TVVM MERITVm FIDEMQVE SECVTL
4 Iscrizione del papa Siricio (a.

384-398)

(')

MOX ET LEVITA SECVTVS POST DAMASVM CLARVS TOTOS Q.VOS VIXIT IN ANNOS FONTE SACRO MAGNVS MERVIT SEDERE SACERDOS CVNCTVS VT POPVLVS PACEM TVNC SOLI CLAMARET
LIBERIVM LECTOR
HIC PIVS HIC IVSTVS FELICIA

TEMPORA FECIT

DEFENSOR MAGNVS MVLTOS VT NOBILES AVSVS REGI SVBTRAHERET ECCLESIAE AVLA DEFENDENS MISERICORS LARGVS MERVIT PER SAECVLA NOMEN TER aVINOS POPVLVM Q.VI REXIT IN ANNOS AMORE NVNC REQ.VIEM SENTIT CAELESTIA REGNA POTITVS
Vi
si

accenna

aile

relazioni di Siricio
partiti

con Liberio,
la

di cui
(").

fu diacono,

ed all'accordo dei

con

sua elezione

(i)
(2)

De

Rossi, Inscr.
il

II,

pag. 102, 30.

importante

esametro

fonte sacio

magnus meruit

se-

dere

sacerdos che

allude

evidentemente ad un battistero e ad una

CIMITERO DI PRISCILLA
5'
Iscriziolie

517
(')
:

del papa

Celesiino

(a.

423-452)

APOSTOLICAE SEDIS VLMERABILIS OMNI REXIT POPVLO DECIMVM DVM COMDERET ANN'VM CAELESTINVS AGENS VITAM MIGRAVIT IN ILLAM DEBITA aVAE SANCTIS AETE[<NOS REDDIT HONORES CORPORIS HIC TVMVLO REQ.VIESCVNT OSSA CINISaVE NEC PERIT HINC ALIQ.VID DOMINO CARO CVNCTA RESVRGIT TERRENVM NVNC TERRA TEGIT MENS NESCIA MORTIS VIVIT ET ASPECTV FRVITVR BENE CONSCIA CHRISTI
l'RAliSVL

aVAM

Il

sepolcro di questo papa

ci

n'corda

il

grande Concilio
quale egli dov

di

Efeso celebrato sotto


di

di lui e in

seguito

al

ornare
scilla,

piiture
si

una parte

dell'edificio sul cimitero di Pri-

corne gi

disse alla pagina 490.

Ed

assai

probabile

che con questo

monumento abbiano

stretta relazione quelle

insigni epigrafi relati\e al

battesimo che furono

riportate e

com'mentate

di sopra.
il

L' ultimo papa sepolto sopra


gilio

cimitero di Priscilla fu Vi-

(537-555), di cui non conosciarao per alcuna iscrizione. Il de Rossi parlando dlia srie de'le tombe papali nel

nostro cimitero, accenno

come una

probabile ragione di taie

sepoltura pontificia in quel luogo,


oltre

dopo una interruzione

di

ad un secolo,
i

la

cura che Vigilio dovette avre di re-

staurare
dei

Goti.

Ma

monumenti di quel cimitero dopo le devastazioni cio non d una ragione sufficiente del fatto
;

perche
gotica,

sappiamo che Vigiho restaure, dopo la guerra quasi tutte le catacombe romane. lo penso piuttosto
noi

che
poli,

il

papa Vigilio,

il

quale
il

mori tornando da Costantinoil

ove

erasi celebrato

quinto Concilio, disponesse che


Salaria per

suo corpo fosse deposto nel cimitero dlia


ragione assai pi grave.
il

una

noto
di

infatti

che
d'

il

quinto Concilio fu quasi una contiivi

nuazione

quello

Efeso, essendosi

nuovamente condissi,

Siies . Il

che rimarchevole
Rossi,

assai,

come

gi

essendo

il

se-

polcro di Siricio nella basilica stessa di S. Silvestro.


(1)

De

]fi<cr.

II,

pag. 62,

i.

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


di

dannata l'eresia
a

Nestorio; ed noto

altresi
la

quanto avesse
questione dei

soffrire

il

pontefice in taie contingenza per

Tre Capiioli.

A me sembra

pertanto assal plausibile congersepolto

tura che Vigilio volesse

esser

presso
di

la

tomba

del

predecessore Celestino, quasi per fare atto


di protesta
la

adesione a

lui e

contro chi avesse potuto malamente interpretare


al

sua condotta riguardo


ci

predetto quinto Sinodo gnrale.

Ma

intendo

di

accennare corne semplice congettura.


di

sarebbe ad ogni

modo

grande importanza

la

scoperta di

un qualche

testo epigrafico posto sopra questa ultima

tomba

papale dlia via Salaria.

Quantunque nessun
nerato fino
al

altro pontefice fosse sepolto nel cimi-

tero di Priscilla, pure esso seguit ad essere frequentato e ve-

secoloix; e circa

la
i

metdi quel secolo Leone IV


corpi di Aquila e Prisca, tra-

ne toise

le

ultime reliquie con

sportandole nella chiesa dei Ss. Quattro Coronati.


tutte queste insigni
lica

Dopo

ci

memorie vennero abbandonate

e la basi-

cadde in rovina;

ma

fortunatamente

il

sotterraneo fu pre-

servato almeno in parte dalla devastazione e dopo tanti secoli


ci offre

ancora

il

pi prezioso campione di un priraitivo cimi-

tero cristiano.

Ecco
di

ci

che conosciamo fino


di

ad ora sui

monumenti
ultimi scavi

questo insigne cimitero


i

Priscilla

dopo

gli

ed

pi recenti

studi

da
io

(novembre 1902).
complta
altre
di

Ma

me fatti sopra le sue memorie non dubito che una esplorazione


ci

questo venerando sotterraneo

fornirebbe dlie
le insigni

prove del tutto sicure per riconoscere in esso


dlia

memorie
rebbe
il

prima predicazione
il

di

san Pietro; onde questo

cimitero che

pi importante per la sua antichit, diver-

pi prezioso gioiello dlia

Roma

sotterranea.

spero

che

la

Commissione
di cosi

di

sacra

Archeologia vorr compiere

un'opera

grande importanza. Concludo infine che ove


ci

pure ulteriori scoperte


sconosciuto fosse

mostrassero che un altro punto finora

quello

ove

pi tardi

si

pot

riconoscere

una

Sedes

S. Ptri , ad ogni
la

modo

nel cimitero di Priscilla


di

dovette esistere

primitiva

memoria

quel grande ricordo.

CIMITERO
Oggi,
rimanc

])1

PRISCILLA

519

dclla basilica di S. Silvestro

ove

eraiio tanti insigni

monumenti
altro

e clie fu eretta per consecrare quella

memoria, non
;

che un modesto segnale nel campo sovrastante


la

ed io faccio voti affinch

Coramissione

di

Archeologia sacra
avanzi e ridonare

possa nuovamente rimetterne in luce


al

gli

culto dei

un luogo
santuari

cosl

venerando, che sarebbe senza dubbio


insigni

uno

pi

da

visitarsi

nelle

Catacombe

romane.

CAPITOLO IX
1

CIMITERI DELLA VIA SALARIA VECCHIA ('

LA
sata

direzione dlia

via Salaria Vtus ,

molto discussa

fino a quest' ultimi anni, stata definitivamente precigli

dopo

scavi eseguiti nel

1886

e nel

1899.

Non

lungi

dalla via Salaria

Nova,

nelle propriet attuali dei

PP. Car-

meiitani e del cav. E. \'oghera, tornata in luce una necropoli pagana,

con grande numro


dell'

d' iscrizioni

deU'ultima epoca

repubblicana e del principio

Impero, nonch parecchi co-

lombari, disposti sui margini di un' antica strada, avanzi preziosi

che sono

stati

per in gran parte barbaramente


via

distrutti.

Questa
lina a cui

antica

usciva
di

certamente

dalla

porta Col-

nel recinto

Aureliano

non corrispondeva da
quindi era
a

questa parte altra porta


la
c(

ail'

infuori dlia Salaria e


di

Salaria Vtus .

Un ramo

questa medesima via

Sa-

(i) Index coctiiiterionim e Xotitia regionum iirbis

Romae

Coemete-

riurn ad

septem columbas ad caput

S.

loannis in clivum cucuroeris. Coe-

Ilinerario di Sal^ourg: meterium Basillae ad S. Hermen via Salaria j). Deinde vadis ad orientem donec venias ad ecclesiam lohannis martyris via Salinaria, ibi requiescit Diogenus martvr et in altero cubiculo Bonifacianus, et Fistus martvr sub terra, sub terra Blastus martyr: deinde lohannis martvr, postea Longuinus martvr. Deinde vadis ad australem

via Salinaria donec venies ad S.

virgo et martyr, in altra et martyr

Ermetem, ibi priraum pausat Bassilissa Maximus et S. Ermes martyr longe

sub terra. Et in altra spelunca Protus martyr et lacintus deinde Victor


martyr. Postea
gradibus sub

eadem

via pervenies ad S.

Pampulum martyrem XXIIII

terra.

occidente iuxta

D viam eandem

locis

Ss.

Murtyruin: Inde haud procul in

in criptis sub terra

LXXX
S.

gradibus S.

Pam-

philus et S. Candidus, sanctusque Cyrinus

cum
et S.

multis martyribus iacet.

Et inde in occidentem tendentibus apparet basilica


tyr iacet. Ibi sunt S. Crispus et S.

Ermes

ubi ipse maret S. Basi-

Herculanus
S.

Maximilianus

lessa et S. lacintus et S. Protus et

Leopardus

cum

multis martyribus

sepuhi. Inde

non longe

est in occidente ecclesia S. lohannis martyris,


:

ubi caput eius in alio loco sub altare ponitur, in alio corpus

ibi

S.

Dio-

CIMITERO
laria

1>I

S.

PANFILO

52

Vtus

doveva venire
detta oggi

dal
le

Campo

Marzio e passando

per

la localit

Capo

Case, dovea uscire dalla porta


il

Pinciana, costruita da Belisario. Essa c quella che portava

nome

di

via Pinciana, fino

al

punto nel quale biforcan-

dosi andava da

una parte

a riunirsi alla via Salaria


il

Nova,

e daU'altra prendeva, a partire dalla biforcazione,


di
\'ia

\ero nooe

Salaria Vtus (').


via Pinciana,

SuUa

prima

dlia biforcazione,

gV Itinerari
biforcazione
ai

non notano alcun cimitero il Boldetti vide un cimitero

cristiano.
fin allora
si

Vicino

alla

sconosciuto ). Oltre

piccoli ipogei privati, dei quali

sono scoperte alcune


e

traccie,

devono
di

riconoscersi su questa via tre cimiteri distinti: quello


di
,

Panfilo, quello

S.

Ermete

un

altro

chiamato
o

ad

Septem Palumbas
cucumeris
.

ad Caput S. lohannis

ad Clivum

I.

Cimitero

di S.

Panfilo.
;

San Panfilo
che porta
il

un martirc del tutto ignoto

ed

il

cimitero

suo

nome deve

riconoscersi vicino alla biforca-

genc-s et S. Fistus et S. Liberatus et S. Blastus et S.

Maurus
alii

et S.

Lon-

gina mater lohannis sunt sepulti (d'un'aUra niano: et

mille

martyres )

llinerario

CCXXII
et via
;

di

Mahnesbury: Tertia porta Porticiana

eodem modo
et ibi

appellata, sed

cum

pervenit ad Salariam noraen perdit

prope

in

eo loco qui dicitur cucumeris requiescunt martyres Festus,

lohannis, Liberalis, Diogenes, Blastus, Lucina et in


et in altero
dicitur. Ibi

uno sepulcro

CCLX

XXX. Quarta
iuxta

porta et via Salaria, quae

modo

S. Siivestri

viam

S.

Herms

requiescit et S. Vasella et Protus et


;

lacinctus, Ma.\imilianus, Herculanus, Crispus

et in altero

loco prope re-

quiescunt sancti martyres Pamphilus


terrae .

et

Quirinus

llinerario

LXX

gradibus in imo

di Einsiedein

In via Pinciana extra civitatem in

(^sinistra) S. Basilisse, S.

Proti et lacinthi, S. Hermetis: in dextera S.


.

phili,

S.

loannis caput

Pam-

Vita

Hadriatii

I:

Basilicam coemeterii

Ss.

martyrum Hermetis,
.

Proti et lacinthi aique Basillae mirae


e

raagni-

tudinis innovavit

Index coemcleriortivi
Domitillae.

libro

Mirabilium

Coeme-

terium S. Hermetis
vetere .
(_l)

et

Coemeterium

S. Marcelli via Salaria

Cf.

DE Rossi,

Bulleti.

di arch, crist.

1894, pag.

seg.

(2)

Osservaiioni sui sacri cimiteri, pag. 575.

522
zione dlia

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Salaria

Vtus

destra

di

questa.

Il

de

Rossi lo scoprl nel 18^5, e pot penetrarvi da una buca, ove

pu entrarsi ancora dalla grotta dell' donne. Dopo aver percorso alcune
si

osteria dlie

Tre Ma-

gallerie

oggi ostruite,

giungeva, fino a pochi anni or sono con molto disagio,

in

un cubicolo degno

di

spciale osservazione (').

4f^ir

^^^
Rozzo disegno nel cimitero
di

S.

Panfilo.

La mano

d'

un fossore o

d'

un operaio

vi

effigio rozzalui

mente
alrri

col

carbone alcune scne bibliche


rappresentano
il

da

vedute

in

cimiteri. Esse

ParaUtico, la Resurrexione
il

di La:(;(aro,

Giona,

Mos, No nelVarca, Danidc ed


vedersi nell' annessa riproduzione.

Buon

Pastore,

come pu
il

Fra questi sgorbi, una scena finora unica rappresenta un personaggio


quale,

con una corda

si

sforza di rovesciare

una statua dal suo


(i) Cf.

piedistallo.

DE Rossi,

BuUett.

1865, pag. 1872,

seg. lo pntrai con

molta

fatica in questo cubicolo nel

ma avendo

tentato recentemente di

entrarvi un'altrn volta.

ho trovato

tutto riempito di terra.

CIMITERO DI

S.

ERMETE

D^

In questa sccna potrebbe riconoscersi una alliisione all'abolizione del

p.iganesimo

avvenuta sotto

Teodosio; e perci

quei rozzi disegni possono attribuirsi alla fine del iv secolo.

Fino ad ora nuU'altro pu

dirsi

su questo cimitero che meri(').

terebbe per di cssere esplorato

II.

Cimitero

di S.

Ermete

(').

Il

cimitero di S. Ermete o

di Basilla

di assai

maggiore
gli

importanza. Esso era situato alquanto pi lungi seconde


Itinerari,

e fu

indicato dal

Bosio in una vigna, che appar-

tiene ora al Collegio


sta,

Germanico Q).
belle lettere

U identificazione fu
si

giu-

giacch pi tardi, negli scavi, vi


di

rinvenne un grosso
le

blocco

marmo con
il

damasiane

quali

indi-

cano senza dubbio


Vi
si

nome

del martire sant' Ermete.


altre iscrizioni,

rinvennero pure due

oggi

a!

museo
martire
alcun

Lateranense (VIII, 6, ij), nelle quali invocata


locale

la

santa Basilla

onde

non

vi

pu

essere

pi

dubbio suUa sua denominazione.

Le due

iscrizioni relative a santa Basilla

sono

le

se^uenti:

SOMNO HETERNALI AVRELIVS GEMELLVS QVI BIXIT gf AN/// ET MESES VIII DIES XVII MATER FILIO CARISSIMO BENAEMERENTI FECIT IN PAC CONMANDO BASSILA INNOCENTIA GEMELLI
.

DOMINA BASSILLA COM MANDAMVS TIBI GRES


CENTINVS ET MICINA 1-TLIA NOSTRA CRESCEN QVE VIXIT MENS X ET DES///

DE Rossi, Bidhit. 1891, pag. 58-59. DE Rossi, BuUett. 1863, pag, 87; 1894, pag. s-3Si 70-77: Armellini, Nuovo BuUett. 1899, pag. 11-17; M. S. de Rossi, ibid. 1896,

(0

Cf.

(2) Cf.

pag. 99-115
(3)

BoNAVENi.\,
sott.

ibid.

1898, pag. 77-94.

Rom.

III,

6r.

524

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


epigrafi

Queste due
per
il

nome

di quella clbre martire,


si

logico,

giacch

hanno grande importanza topografica ed anche un valore teoriferiscono al domma dlia comunione
la

dei santi,

invocando
questo

intercessione di santa Basilla.

Gli Atii di S. Er?}ieie, uniti a quelli di S. Jlessaudro papa,


ci

presentano

personaggio quai

prefetto

di

Roma,

martirizzato sotto Adriano.

se

certo che questi Atti sono leg-

gendari e che

il

nome

servile di

Ermete non
Il

si

trova nella

lista dei prefetti

urbani.

Ma

non

fu prefetto di

Roma, pot
fin

essere impiegato nella urbana prefettura.

suo martirio av-

venne verso
riano ove

il

119; ed egli era venerato solennemente

dal secolo iv; giacch di lui fa


si

menzione

il

Cahndario Libcin

legge:

v kalendas septembris, Hermetis


(').

Ba-

sillae Salaria

Vetere

Con
in
sijica
tali

gli scavi intrapresi dal P.


si

Marchi

(^) e poi dal

de Rossi

questo cimitero

c finito di
la

esplorare una importante bala

veduta gi dal Bosio,

quale anche

pi vasta di

chiese sotterranee. Questa basilica fu innalzata all'epoca

dlia pace sulla cripta stessa dei martire

Ermete; ed
pag. )2).
basilica

il

primo

monumento che
La tomba
di

trovasi appena

si

discende nel sotterraneo


(f.

dalla parte dei casino dlia


S.

vigna
a

Ermete

cui la

fu

coordinata,

dovea esser posta nel fondo ed'innanzi


Del tabernacolo in
che
il

all'abside nel

punto [K].
esiste

marmo

postovi da san

Damaso non

frammento
le

sul quale

sono

incise in carattere
e dall'altro

damasiano

da un lato

lettere

HEllME//

INHERENS.

La
di

grandiosa basilica fu ricavata

probabilmente entro un an-

tico edificio preesistente.

Essa scavata nel tufo poi rivestito

mri, ed ha

la

volta assai elevata; e vi da notare

specie di

matroneum
si

collocato ad
la

una un piano superiore. Nel


per
la

fondo deir abside


(i) Sotto
il

vede ancora

nicchia

cattedra

giorno medesimo 28 agosto, sant' Ermete ricordato


pag. 257,

anche nei pi antichi Martirohgi. (2) Cf. Marchi, / monumenti cUlh


272.

arti cristianc primitive,

La pianta intiera dei cimitero non stata ancora eseguita. Il P. BoNAVEKiA S. I. prpara una spciale illustrazione di questo cimitero.

CIMITERO DI

S.

ERMETE
si

5^5
vcggono

episcopale. Nel suolo e nelle pareti dclla chiesa

ovunque
del

traccc di sepolcri chc indicano la grande importanza


I

luogo. Adriano

ristoro qiiesro edificio nell' viii secolo:

innovavit basilicam coemeterii


fu poi trasportato a S,

('); ed

il

corpo

di sant' Er-

mete

Marco da Gregorio IV.

Basilica sotterranea di S. Erniete.


(fF)

ingresso attuale che corrisponde

al

soprastante casino dlia vigna).

Due

iscrizioni

consolari trovate nella basilica

vi

si

con-

servano ancora.
7/CIT
hiC

^
-1^

REQ.VIESCIT RVFINVS
VIXIT

Q.VI

ANN

LECTOR M XXXI
IIII

depOSlTVS IN PAGE

ID

SEPT

///GAL

CONSS

ArcADlO ET

HONORIO AVGG
(An. 402).

CONSS

(An. 298, 517, 550?).

La prima ha dato

luogo a vive discussioni suU' uso del


di Costantino. La data ch'essa porta anno 298 ( Fausto et Gallo ) o

monogramma y^
pu6
iiidicare

prima
o
1'

infatti

(i)

Lih. pont, in

J'ila

Hadr.

I.

26

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

gli

anni 517 e 330 (Gallicane ) (').


ci

se

la

data fosse

quella del 298, essa

mostrerebbe cou certezza l'uso del mo-

nogramma
tore,

di

Cristo nel in secolo.


di

La seconda

di

un

let-

forse

del titolo
il

S.

Marco, da cui

probabiltnente

dipendeva

cimitero.

lo qui trovai nel 1875 una iscrizione pagana di un P. Aelius Herint'S


il

quale pot essere jSglio

di

un

liberto

d'Adriano,

poich

il

genrilitium

quello stesso dell'

imperatore (^):

POMPEIAE

D M SEVERAE FECIT P AELIVS HERMES COXIVGI DVLCISSIMAE ET SIBI

Essa importante perch

ci

ricorda un personaggio forse

dlia famiglia stessa del raartire locale e ci indica

che egli
riferisce

pot

appartenere
la

ai

tempi

di

Adriano,
il

ai

quali lo

appunto
fondo
di

sua leggenda, e che

cimitero fu scavato in un

sua propriet.
di

Prima
coutenere

lasciare

la basilica,

si

osservi la

cripta

[N]

la

squale prsenta alcuni indizi


la

di

un luogo importante e pot


altro

tomba

di

qualche

martire e forse anche

di santa Basilla. Ivi

pu

osservarsi questa bella iscrizione:

PARENTE.

ftUO

BONOSO FEcdRVNT
BENKMERENTI IN PAGE ET IN REFRI

GERIV QVI VIXIT ANN//.

Dair ingresso

dlia

basilica,

a sinistra, si

diramano

dlie
la

^allerie in cattivo stato; passando per

una

di

queste [CJ (v.

(i) Cf.

DE Rossi,

Inscript, christ.

I,

pag. 28.
143.

(2) Cf. Elcm. d'arch. chrt.: Notions gnrales, pag.

CIMITERO DI
planta)

S.

ERMETE
si

527

dopo un lungo percorso


di
si

giungc ad un arcosolio
Bosio e riprodotta poi
(').

con una
in

ct'lebre pittura, pubblicata dal

moite opre

archeologia cristiana

Nel centro

vcde un personaggio imberbe seduto sopra


su
e

una cattedra
r assistono a
d' innanzi.
Il

elevata
destra

parecchi

gradini

due
g!i

pcrsonagp
piedi

a sinistra,

un Ora)itc

sta in

Bosio cred riconoscervi una sacra ordinaxionc. Maquesta

interpretazione

non

s'

accorda con T atteggiamento dei

due

Scena del Defunto presentato a Cristo dai

santi,

personaggi
loro,

quali
i

guardano non gi quello che trovasi


visitatori.
il

fra

ma

invece

Quindi

che gi

de Rossi avea pensato e detto pi volte


i

che qui fossero espressi

due martiri

locali nell' atto

di

ac-

compagnare

il

defunto

al

tribunale di Cristo; concetto che

stato poi svolto e dimostrato

anche meglio dal

ch. Wilpert.

Le
ture,
le

pareti

dell'

arcosolio stesso sono decorate da altre pitLa^^xaro


;

quali rappresentano Daniele, Mos, Giona,

queste pitture sono tutte dlia fine del lU secolo o degli

esordi del iv.

(i) Bosio,

Roma

sott.

III,

61.

528

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


alla

Ritorniamo ora
gione lino a poco

basilica e

prendiamo una
ci

galleria che

parte a destra dell' abside [A]. Essa


fa

conduce ad una
si

re-

abbandonata

che

corainci ad esplo-

rare daU'Armellini nel 1876.

La sua escavazione, che


regolare e
vi
si

appartiene

al

secolo,

molto

notano

le

seguenti iscrizioni di

molta im-

portanza

/'dATISSIMO SILbAHO

FELICISSIMA COniux

CVN aVO

VIXIT///

TE
AVRELI
.
,

IN Pace

ET VALEN/, VXORI CARISSIMAE/ VPITSICVIVM CARVIT ET ME


La
cosi:
fine di questa iscrizione
oiniie

DEO///

deve probabilmente leggersi


si

Ciii

homim

cupit,

quo

caret, et

me Deo

corn-

menda

cio:
:

cui

desidera

ogni

bene,

se

pure glie ne

manca

(')

.^kREL

.//GNISSIMAE

MARCELLINVS MARITVS AVR EROTI coniugi BENEMERENTI CVM Qy k VIXIT In pace


.

cum

50RORIBVS IN SE GRaliam DEI PERCIPIENTES


J^BVS XLII

fl;i///

AVR

MAR?7i

ficit

In quest' altra epigrafe


cipientes
significa

la

formola

in se gratiaDi
le

Dei

per-

che
(^).

la

defunta e

sue sorelle avevano

ricevuto

il

battesimo
pi

Un

po'

oltre, si

trova

un cubicolo, recentemente
il

sgombrato a cura

del P. Bonavenia, nel quale dipinto

Sal-

(1) V.

(2) Cf.

Bonavenia, in Cii'ilt Cattol. 21 marzo 1891. Bonavenia, I. c; cf. h'm. d'arcb. chri.: Notions gnrah:,

pag. 196.

CIMITERO DI
vatore tni due pcore e vi
dlia
altro
si

S.

ERMETE
i

529

veggono

simboli del pavonc e


si

Colomba. Infine

in

una regione pi lontana


di

trova un

cubiculum

pi importante. Nell' arcosolio di fondo


fianco
di-

havvi
pinta

la

scena dlia Moltiplica^ionc dei pani, e


di

una colomba sopra un fusto


alla

colonna, simbolo della

l'anima

quale

il

cibo Eucaristico ha procurato


si

flicita

del cielo. Nella volta

veggono Abramo,
i

Giovaui ehrci nella havvi


di

fornace, e

Dauielc

fra

leoni

sull'

ingresso

una

Oraiite velata. In

un angolo

dipinto

un gruppo
il

pesci,

che

con

la

loro

disposizione

formano

Cristo.

Questa
sia

unione del pesce con

il

monogramma di nome stesso delil

IXOrS
Ed

mistico fino ad ora unica ed c

difficile

supporr^i

che ci

un mero capriccio
sepolti

dell' artista.

ora passiamo a visitare un'atra regione storica, cio

quella

ove furono

martiri

Proto e Giacinto.

Per

visitare questa

regione potrebbe tornarsi nella basilica e pas-

sare per la galleria [B],

ma

la

strada disagiata e pericolosa.

Pu anche
di

accedervisi direttamente tornando nel sopraterra


il

e scendere poi per

primitivo ingresso, ove

la

Commissione

Archeologia sacra, nel 1894, ha ritrovato T antica scala. Questi martiri appartengono alla persecuzione di Valela

riano (257-258) insieme a Basilla; e

loro festa indicata


ivi

pure nel Cahndario Liberiano. La data per che


per santa Basilla,
libus

segnata

Diocletiano

viiii et

Maximiano

viii

consu-

(304), certamente quella d'una traslazione.


i

Secondo
^^enia,
i

loro Atli leggendari, riuniti a quelli di S. En-

due

santi

sarebbero

stati

servi di

quest' ultima, la

quale H avrebbe
stiani,

ceduti a Basilla. Proto e Giacinto, gi cri1'

convertirono allora

una

e l'altra al cristianesimo. Il

codice di Berna del Mariirologio Geronimiano (11 settembre)


li

chiama perci

doctores christianae legis sanctae Eugeniae


la

et

Basillae. Essi vennero condannati a morte ed ebbero

testa troncata

ad lovis simulacrum

ed insieme

a Basilla

furono sepolti sulla via Salaria Vecchia.


Il

sepolcro
a tutto
il

di

Basilla fu
:

in

grande venerazione,
dei Ss.

e die'

il

nome

cimitero

quello

Proto

e Giacinto,

GuiJd Calaconibe romane.

54

530

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

che dov rimaner nascosto durante


tardi ricercato e ritrovato dal papa

persecuzione, fu pi
vi

loco

una

bella

iscrizione

Damaso, il quale che attesta un tal fatto.

col-

Una
dei Ss.

raet di questa iscrizione conservasi ora nella chiesa

Quattro Coronati

(')

F:XIREM U V M V iJ\ -LArvI H VNCDAM A SVSMONSTRA


L

7f

PROTVMR) TNETMCL SANGVINEPX lAPVnEOSL GE RMA NI FR ATRESANM H c vixiTb n mjebvxtp^r

Ecco

la

trascrizione del testo damasiano:

EXTREMO TVMVLVS LATVIT SVB AGGERE MONTIS HVNC DAMASVS MONSTRAT SERVAT QVOD MEMBRA PIORVM TE PROTVM RETINET MELIOR SIBI REGIA CAELI SANGVINE PVRPVREO SEQVERIS YACINTHE PROBATVS GERMANI FRATRES ANIMIS INGENTIBVS AMBO HIC VICTOR MERVIT PALMAM PRIOR ILLE CORONAM
Fine
air

anno 1845,

si

credeva

che

corpi dei

due martiri

fossero stati nel ix secolo trasportati nella chiesa di S. Sal-

vatore
secolo

ad pedem Pontis, presse


XVI
in

il

ponte Palatino e poi nel


de'

quella di S.
il

Giovanni
dell'

Fiorentini, ove
il

si

veneravano.

Ma

venerdi santo

anno suddetto,
gli

fossore

Giovanni Zinobili che lavorava sotto


chi

ordini del P. Mar-

) un angolo, un loculo chiuso, con

in

una

cripta sepolcrale di questo cimitero scoprl in


l'iscrizione:

DP

III

IDVS SEPTEBR YACINTHVS

MARTYR
(i) Cf. (2)

DE Rossi,

Inscr. christ. II, pag. 28.

Marchi, Monummti,

ecc. pag. 238.

CIMITKRO
Il

DI

S.

ERMKTK

531

Marchi avvisato

dlia scoperta

corso subito sul liiogo

con

tutte le cautele possibili fece aprirc quel

sepolcro e fu

sorpreso nel vederc invece d'un loculo ordinario, una piccola


nicchia nella quale giacevano

ossa

carbonizzate, avvolte

in

una
di

tela

che esalava ancora un soave profumo. In presenza


fatto,

questo

egli fece
il

due ipotesi; cio o che

il

martire
i

san Giacinto subisse


bruciassero
stiani.
il

supplizio del fuoco oppure che


alla

pagani
cri-

suc corpo per sottrarlo

venerazione dei

Le

reliquie

con

l'iscrizione

sono ora

nella chiesa di Pro-

^:--

Tomba

di

S.

Giacinto

al

momento

dlia scoperta (1845).

paganda.

Il

corpo

di

san Proto era stato depositato in un altro

loculo dello stesso cubicolo,

ma

esso

non

vi si

rinvenne. Del
le

sepolcro di Proto

si

trov6 un avanzo d'architrave con


martyris

parole:

SEPVLCRVM PROTI
Dunque papa Leone lY,
mente
il il

nel ix secolo, trasport sola-

corpo di san Proto e lascio quello di san Giacinto,


furono
il

cui sepolcro era senza dubbio gi nascosto dalle macerie.


graffiti

Alcuni

tracciati sulle

pareti dai pellegrini;

il

P. Marchi vi lesse

seguente, che non pi riconoscibile:


(Dcus).

AGATIO SVBD PECCATORI MISERERE DS

532 Dopo
che
la

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

scoperta del
friabile

P, Marchi,

si

sospesero

gli

scavi
questi

natura

del tufo

rendeva pericolosi;

Entre dcouvert
1394-

vers les Jffl Aptres

f,

TomBeaiL de S. Hyacinthe

Escalier da prtre ^fiodore

Pianta del gruppo dlia scala dei pellegrini e dlia cripta storica
dei Ss. Proto e Giacinto.

furono

ripresi

nel

1S94;

allora

si

ritrov
lui,

il

descenso coi

struito da san

Damaso

o dopo di

per mettere

sepolcri

dei

martiri in

comunicazione con

l'esterno.

L'annessa pianta

CIMITERO DI
mostra
la

S.

ERMETE
al

533
ciniitero di

disposizione dlie seule di accesso


le

questa parte e

cripte adiacenti.
e
il

Le

scale

sono due

prossimc entrambe

alla
il

cripta dei

martiri Proto e Giacinto;

che mostra quanto

liiogo fosse
di

frequentato e veiierato nei secoli dlia pace. In una


scale, quella
si

queste
1894,

che conduce

ail'

ingresso sgombrato nel

un arcosolio, vcduto gi dal prezioso musaico rappresentante Daiiielc


sterr

iMarchi, ornato d'

un

nella fossa dei leoni,


altra

la

Rcsurrc::iioiic

di

La:;j:aro.

capo delT

scala
cui

si

ritrovata

una

pittura dei Sahatorc fra

due

santi, di
di

une

appunto

5. Giacinto,

chiamato, corne ncl musaico

Ravenna,

lAQVINTVS.
Quest'ultima scala
di fu
fatta dal prte

Teodoro, aU'epoca

Damaso;

raasiana, e se ne
dlia

di forma dapuo vedere un frammento notevole nel fondo piccola galleria che fronteggia la grande scala:
la

sua iscrizione commemorativa

Aspice descensum certJES

MIRA^/LE FACT;

Saitctorum moniunenta

viDES patEFAClu sepiiLCHRlS

Martyris hic Proti UimulVS


Oiiae
ciiiii

lACET ADQ.VE YACHIXTI

iamihuhnn

%ERET MONS TERRA CALIGO


PRESBYTER INSTANS
(')

Hoc

Thcodoriis opus

constRYCXlT
opra

Ut Domini

pkbem

MAIORA TENERENT ^
tatti

Hssa ricorda

lavori

dal

prte

Teodoro
la
la

compi-

mento

dei restauri dei papa

Damaso; ed

prima iscrizione
croce

conosciuta di carattere damasiano che abbia

monodei

grammatica.
Il

testo
il

accenna pure

al

nascondimento dei sepolcro


le

santi, Si

quale fu poi ritrovato sotto

rovine.
stle

vede pure nel medesimo

luogo una

con

la

fi-

gura dei Biion Pastorc,


iscrizione

monumento
cui

assai raro.
si

Ma

dlia vera

damasiana

di

parlammo non

qui ritrovato

alcun frammento.

(i)

Il

siipplomento

tlel

carme

ci

dato dalle Sillo^i epigrafiche.

534
Intine

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


un' altra
iscrizione,

conservata

nella

cappella

di

fronte alla cripta di S. Giaciiito, complta la storia di questi


lavori
;

FELIX DIGNA IVLIT

PARVM MVXERA CRISTI

ET SVO CONTVS HABVIT PER SAECOLA NOMEN LAETIFICVM RENOVANS PRIGINE TEMPVS INFANDA Q.VGIENS ISTIVS IVRCIA SAECLI CERTVM EST IN REGNIERCIVEAMOENA VIRECTA ISTVM CVM ELECTIS ERIT HABITVM PRAEMIA Dih SEMPER ET ADSIDVAE BENEDICI PROMVNER/'' Q.VI VIXT ANN LXIIII M VIII D XXIII DEPVI IDVS/// FL STILICONE CONS

Flavio Stilicone consule

an. 400).

L'ortografia molto erronea, e potrebbe correggersi cosi:

Flix digna tulit

parum

(sencx)

munera

Christi

Et suo contentus habuit per saecula


Infandaque fugiens
istius iurgia

nomen

Laetificum renovans prima ab origine templum


saecli

Certum
Istum

est in

regno

caelesti

perque amoena vireta

cum
et

electis erit

habitum praemia digna

Semper

assidue benedicit pro

munere

Christi, ecc.

Questo persoiiaggio, che


coadiuv forse nei suoi

visse

ail'

epoca

di

Damaso,
lui

lo

lavori.

Le

parole

laetificum

temedifi-

plum
care.
tire,

ricordano senza dubbio una basilica fatta da


espressione analoga, relativa
alla

Una
si

tomba
il

di

un

raardi

legge in una iscrizione trovata presso


in

sepolcro

S.

Agapito

Palestrina (').
d'iscrizioni ricuperate,

Un
nel
tico.

certo

numro

come

appartenenti

a questo cimitero e qui trovate dal

Marchi, sono state collocate


valore
al n

museo Kircheriano
Eccone alcune
Libro

parecchie sono di
si

domma-

nelle quali

accenna

Santo Spirito

(i) Cf. infr.

III.

2;

de Rossi,

Biilktt.

1894, pag. 24.

CIMITERO DI
di

S.

ERMETE

535
i

Dio

, al

refrigerio dell' anima ed aile preghiere per


al

de-

funti,

cio

domma

dlia

comunione

dei

Santi.

IIPCUTcUC

GN Aricu HNeiMA Tl eeor eNOAAe


KGITAI OIPMIAAA
AAGA(I>H

CVIVIO ALEXANDRO TATISIE POMPEIE refrigeretis

y
i^
^'^^"^

KALEMERE DEVS REFRI GERET SPIRITVM TWM


^'>J-^

MNHMH
C KAPIN
( Proto nel santo spirito di

CVM

SOroris tvae

hilare

Dio qui giace - Firmilla


sorella in

memoria

).

Nel mezzo dlia che la coinpongono

terza
stato

iscrizione e insieme
graffito
il

aile

lettere
fra

Buon Pastore

due

pcore e una colomba su

di

un

albero.

La seguente, appartenente ad un servo


spetto dovuto
ai

impriale, assai
al
ri-

importante e contiene una raccomandazione relativa


sepolcri
(J)
r)\
:

Ne quis hune titulum molester

post

mortem mcam

ALEXANDER

AVGG SER FECI SE BIVO MARCO FILIO DVLCISSIMO CAPVT A FRICE SI QVI DEPVTA BATVR INTER BESTITO
.
.

RES
XVIII

QVI VIXIT
. .

ANNIS

MENSIBV VIIIl DIEBV V PETO A BOBIS FRATRES BONI PER VNVM DEVM NE QVIS VII TITE LOMOLES' {sic) POS MOR ,7
. . . . .
-'

536

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

gato nella localit chiamata


esisteva

Questo Alessandro, schiavo di due imperatori, era impie Caput Africae sul Celio. Ivi
un

paedagogium
dal

per

paggi

addetti al servizio

deir imperatore,

quale

dipendeva quello del

Palatino.

un compagne di quell'Alessameno che venue schernito nel famoso graffito blasfemo del Palatino. La denominazione Caput Africae deQuesto Alexander
fu probabilmente

rivava forse da un busto deU'Africa


I

(').

caratteri

dell' iscrizione

ci

permettono

di

assegnarla
di

al

tempo di Settimio Severo pedagogium

Caracalla, fondatori

questo

'IN

PAGE
FILIO

IN

PAGE

IIII

BOXE MEMORIE

DVLGISSIMO PATER BENE FEG

XVIII

KAL

AVRELIVS PRIMVS

SEPT

AVG

LIB TABVL ET GOCGEIA ATHEXAIS FILIAE FEGERVNT AVRELIAE PROGOPENI


.

QVAE
nome

BIXIT
.

ANN
.

XIII

MESIBVS
.

III

DIEBVS
Il

XIII

PAX TEGV
.

di

Cocceia

che

il

gentilizio dell' imperatore

Coc-

ceio Nerva, indica

una grande

antichit,

Per ultimo
testo, trovasi la

riporter

quest' akra, ove, corne

chiusa del

solenne parola
figlio
di

IXOC

quale professione di

fede in

Ges Cristo
.

Dio Salvatore

GEGILIVS MARITVS CEGILIAE PLACIDINE GONIVGI OPTLME


.

MEMORIAE CVM Q.VA VIXIT ANNIS X BENE SENE VLLA QVERELA ixerc

(i) Gf.

Gf.

il

mio

Palatin),

Gaput Africae nella II Regione di Rotna, 1882. Forum Romain et du Palatin (11^ Partie, descrizione del Paedagogium .
Gatti,
libro Descriplion du

Dd

CIMITERO
Uscendo
a

AD

CLIVUNf CUCUMERIS >


Proto e Giacinto,
si

537
voira

dalla cappella dei Ss.

destra e

si

giunge ad un cubicolo con pitture notevoli. Al


si

disopra deirarcosolio di fondo,


Aposloli
((

vede
dlia

il

Salvaiore e

dodici

seduti su troni,

ricordo

sentenza evangelica

cum

sederit Filius hominis, sedebitis et vos super sedes

duodecim
di

iudicantes

duodecim

tribus Isral (').


dipinta

Xel davanzale dello stesso arcosolio

una figura

donna che sembra

dirigersi verso la
si

tomba portando un'am-

polla simile a quelle che


loculi.

trovano murate nella calce dei

Questa scena potrebbe spiegare l'uso semplicemente


di
siffatti

funerario che talvolta poteva farsi

vasi,

ritenuti

per tanti secoli corne un indizio sicuro di martirio.

Dopo
scala,

avre osservato queste pitture, nulla pi havvi di


a

grande importanza

vedere

e
di

quindi

si

pu

uscire dalla grande

ove

il

bel

musaico

Danielc, nell'arcosolio a destra.

Ai piedi dlia scala pu osservarsi un frammento d'iscrizione


greca con l'espressione

popolo

che potrebbe

IIODIEN TOI* AAOT, pastore riferirsi al Buon Pastore.


c.

dei

III.

Cimitero

ad Clivum cucumeris

rari

Poco puo dirsi intorno al cimitero chiamato dagl' liiiicad Clivum cucumeris o a ad Septem Palumbas . 11
cucumeris

Clivus

corrispondeva

alla

salira
la

attuale che

viene dali'Acqua Acetosa. Si ignora pero


cisa di questo cimitero
:

situazione prdi

il

de Rossi cred per poco


desiderio,

averlo

scoperto (1892)

come ne aveva gran


abbiamo

ma

l'ipogeo
rela-

oveegli era penetrato era troppo piccolo per metterlo in


zione con
le

indicazioni che

sul cimitero ad

Clivum
se-

cucumeris

U Itincrario
La
giunta dal

di MaJniesbury ci dice che vi

si

trovava

il

polcro dei prte Giovanni, martire sotto Giuliano l'Aposrata.


testa di questo martire fu per luiigo

tempo venerata
chiamata

dis

corpo sopra

1*

altare dlia

chiesa

ad

(i)

Matth. XIX.

2S.

538

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


il

caput S. loannis, mentre


stesso.
di

corpo giaceva sotto


tenuta per lungo
il

l'

altare

Questa
Silvestro

reliquia, trasportata nel ix secolo nella chiesa


iii

S.

Capite,

vi fu

tempo

in

grande venerazione e forse di


quali per

nome

alla

chiesa.
altri martiri,

In questo cimitero furono sepolti parecchi


si

dei

ignora

la storia e

solo dagli Itinerari se ne cono-

scono
Il

primo

nomi: Liberato, Diogene, Bonifacio, Longino e Blasto. di costoro ha una spciale importanza perch, se-

condo una antica iscrizione, fu rivestito dlia dignit consolare. Se non si legge il suo nome nei fasti, per fuori dubbio che egli fu uno di quel numerosi consules suffecti , dei
quali
Il
si

sa l'esistenza ignorandosene spesso

nomi.
il

de Rossi ha pubblicato, cavandolo dalle Slhgiy


:

bel-

lissimo elogio metrico di questo martire

Martvris hic sancti Liberalis menibra quiescunt

Qui quondam
Sed
Plus

in terris consul

honore

fuit

crevit tituHs factus de consule


vivit

martyr

Cui

semper morte creatus honor

fuit irato

quam

grato principe

felix

Quem

perimens rabidus misit ad astra furor


Christo procerum

Gratia cui dederat trabeas ddit ira

Dum
Obtulit

coronam mens inimica fuit haec Domino componens atria Florus


iusta ferat (').

Ut sanctos venerans praemia


Si
di

accenna

in

questa iscrizione che un ignoto personaggio


la

nome
costrui

Floro adorn

vi

tomba dei console martire sopra una basilica (componens atria).


il

e forse

Un'

altra iscrizione, separata dalla

prcdente nelle raccolte,


le

ne forma evidentemente

seguito;

puo essere che

due

parti
:

fossero incise su due pitre che in origine erano riunite

Q.uamquam

patricio clarus de

germine consul

Inlustres trabeas nobilitate tuas

Plus taraen ad meritum crescit quod morte beata


Martvris effuso sanguine

nomen habes

(i) Inscr. christ. II, pag.

104.

CIMITERO
Adiiinctusqiie

AD CLIVUM CUCUMERIS
tota

539

Deo

quem mente

peiisti

Aciscrtor Christi siJera iure colis


Sit

precor dcceptiim quod post disperandia


meliiis

(') belli

In

famulus restituere Florus

(^).

due

Liltimi versi

fanno probabilmente allusione

alla

guerra

dei Goti, corne le iscrizioni poste del

dopo qucsta gerra per ordine


iscrizione

papa

\'igilio.

Quindi

questa

deve essere del

VI secolo (^),

Nella medesiraa epoca fu restaurato

il

sepolcro di S. Diodel

gene;

la

sua

iscrizione conservata, insieme a quella

papa Liberio e del prte Marea, nella


burgo(*).
fu
Il

raccolta

di

Pietro-

nome

di

questo cimitero ad Septem Palumbas

cambiato pi

tardi in quelle di S.

Colomba. Corruzioni
evo.

di

questo gnre non mancarono nel medio


S. Prassede
il

cosi che

suUa via

di

Porto,
,

si

chiam

S. Passera e
si

che
disse

luogo ad Septem Fratres


Probabilmente

suUa via Tiburtina,

dlie Sette Fratte.


si

potr penetrare in questo cimitero dagli

arenari che sono in comunicazione con quello di S. Ermete.

(i) Forse
(2)

Dispendia.
chrisl.
Il,

De
De

Rossi, Inscr.

pag.

104.
rcnrales,

(5) Cf. Elin. cl'arch. chrL:

Xotions
II,

pag. 240.

(4)

Rossi, hiscr.

christ.

pag. 83.

CAPITOLO X
VIA FLAMINIA
-

CIMITERO DI

S.

VALENTINO

LA

Flaminia, una dlie pi insigni dalle antiche vie conil

solari, prese
la

nome

dal censore

Caio Flaminio che

fu

prima voira nel ^^ i di Roma, e per la seconda volta nel 557, nel quale anno morl alla famosa battaglia del Tra Caius Flaminius censor viam Flaminiam munisimeno
console
:

vit

et

circum Flarainium extruxit

(').

Essa avea principio

dalla porta
si

Ratumena
il

del recinto di Servio Tullio, la quale

apriva sotto

versante settentrionale del Campidoglio e


di

precisamente sull'alto deU'odierna via


dlia

Marforio.

Il

posto
ese-

porta

si

riconobbe

nell'

anno 1S62, allorquando


rinvennero
gli

guendosi uno scavo


dlie

in quella localit, si

avanzi

mura Serviane attra\ersate dall'antica via, in corrispondenza dlia casa moderna distinta dai civici numeri 81 C, ed 81 E. Il nome di Ratumena, che gli antichi davano a quella porta, driva dalla leggenda di un auriga etrusco
cosl chiamato,
il

quale giungendo

fin

11

a tutta

corsa con

la

quadriga, avendo urtato violentemente


ivi

al pilastro di

qucU'arco,

sarebbe

morto.
si

Qualunque
la

sia

il

valore

di
ci

quel
ricorda

racgli

conto, certo
Etruschi
(").

che

porta col suo

nome

Era essa una dlie pi nobili ed important! delperch vicinissima


al

l'antica citt,
deorli affari

Foro cio

al

gran centro

e del

commercio.

La
a

via Flaminia distaccandosi dalla porta seguiva presse


la

poco

direzione dlia odierna via del Corso, essendo resecoli


tutta la pianura

stata per molti

del

Campo

Marzio

fuori dlia vera citt, fino cio alla


(i) TiT. Liv. Epit. XX."

costruzione

del recinto

(2) Cf. Plin. Hist. mit. VIII, 42-65

Plutarc

in Fita Public. XIII

SoLiK.

Polbist.

XLV,

15

Fest. De

vet. verh. signif. in

voce:

Ratumena

ed. Millier, pag.

274.

CIMITERO Dl
di

S.

VALENTINO

54
alla

Aureliano, nell'anno 272 deU'ra nostra, allorquando


la

porta Ratumena, divenuta inutile, fu sostituita

Flaminia

chc oggi dicesi del


la

Popolo
ail'

Al

di l di

quest'ultima porta,

via antica seguiva

incirca la direzione dlia


al

moderna,
la

corne diremo a suo luogo, e giungeva


il

ponte Milvio, dopo


Cassia

quale volgeva a destra, distaccandosene a sinistra


in

che andava

Etruria. Gli

antichi

documenti topografici,

cio la Carta Peutingeriaiia, gli Itinerari di


rosoliinitano,
ci

Antonino
stazioni

il

Gc-

conservano

nomi

dlie

postali si-

tuate sulla via Flaminia: e cosl


il

sappiamo che
i

essa, traversato

ponte Milvio e passando per

luoghi detti
(Castel

ad

Rubras

( Prima Porta),

adVicesimum

Nuovo
Fano

di Porto),
le

Aqua

viva

(presso Civita Castellana), e per

citt

di

Otricoli, Narni, Terni, Spoleto, Foligno, Cagli,

e Pesaro,

giungeva fino a Rimini. La via Flaminia, corne


vie consolari, era adorna splendidamente di
crali

le altrc

grandi
sepol-

monumenti

e di

sontuose

ville.

Dlia via Flaminia daremo qui una

descrizione alquanto particolareggiata perch, corrispondendo


essa in parte al centro dlia odierna citt,

chiunque ha occa-

sione di transitare per


i

il

primo tronco

di essa.

Pur

tuttavia

suoi

monumenti non sono esattamente


alla

conosciuti.

Alla distanza di pochi passi dal lucgo

ove era
si

la

porta

Ratumena ed
ancora
gli

destra di chi usciva da essa,

veggono
il

avanzi

del sepolcro notissimo di


la

Caio Bibulo,
dell' antica

quale indica con

sua fronte

1'

andamento

via;

ed insiemc all'akro che sorgeva sull'opposto lato detto torse

impropriamente dei Claudii, ne dtermina

la

larghezza.
il

Poco
di

oltre alla sinistra dlia


1'

via

(dove oggi
villa gli

palazzo

Venezia) sorgeva

edifizio

chiamato
si

publica . In
addetti aile
e le

esso e neir area

circostante

adunavano

operazioni del censo

ed

alla

coscrizione

dell' esercito,

coorti stesse iscritte nei ruoli, corne attesta

Varrone

Ubi

cohortes ad delectum consuH adductae considant, ubi arma


ostendant, ubi censores censu admittant

populum

('). Ivi si

(i)

Varr. De

re

rustica, III, 2.

542

GUIDA DELLE CAACOMBE ROMANE


gli

fermavano anche

inviati dei popoli stranieri ed


le

generali

reduci dalla guerra mentre aspettavano

decisioni del Se-

nato raccolto nel prossimo tempio


<(

di

Bellona. L'edifizio dlia


dlia citt e poi

villa

publica

fu

costruito nell'

anno 432

restaurato pi volte (').

Alquanto pi innanzi, a
trovava
ai
il

sinistra dlia

medesima
ail'

via,

si

recinto dei Sacpta che racchiudeva l'area destinata


(^), la

comizi centuriati
odierne piazze
Sotto
la di

quale corrispondeva

incirca

con

le

S. Ignazio e del Collegio


iii

Romano.
un antico
quelle rovine

chiesa di S. Maria

via Lata, eravi

oratorio dell' viii o del ix secolo^ edificato fra


in

memoria
Maria
ci

di

san Paolo che, secondo una tarda tradizione,


ivi

avrebbe dimorato in una casa


S.

prossima

(3).

la chiesa di

conserva memoria del


tratto dlia via

nome

di via alla

Lata che da-

vasi al
di

primo

Flaminia ed

Regione YIl

Augusto ad

essa contigua.

settentrione del vicino portico degli Argonauti (piazza


si

di Pietra)

aprivano due vaste piazze, l'una dedicata ad Anl'aitra a

tonino Pio e
di esse

Marco Aurelio:

e nel centro di
di

sorgeva una colonna onoraria. Quella

ognuna Antonino Pio

era situata presso la piazza di Montecitorio, Taltra di

Marco
lei

Aurelio sta ancora in piedi in

mezzo

alla

piazza che da

prende
insigne

il

nome

ed era circondata da portici. Sul fusto di questo


fatto ad imitazione dlia

monumento,

colonna Traiana,
episodi
I

sono rappresentati
guerra contro
lievi
i

in

basso rilievo
i

principali
(a.

dlia

Quadi ed

Marcomanni

172-174).

bassorii

furono pubblicati da Pietro Sant Bartoli e

fra

molti

particolari che ci ofFrono rimarchevole la scena dlia pioggia

torrenziale che salv l'esercito


fu attribuito
aile

romano;

fatto

che dai

cristiani

preghiere dei soldati seguaci di Cristo e dai


sul

pagani a Giove Pluvio rappresentato

Nel primo

tratto dlia via Flaminia, dalla porta

monumento. Ratumena

(i) TiT. Liv. Hist. IV, 22

XXXIV,
22.

44.

(2) TiT. Liv.


(3) d'arch.

Hist.

XXVI,
di

Armellini, Chiese
:

Roma, pag.

343, 344;

cf.

miei lments

chii-t.

Les basiliques, pag. 592.

CIMITERO DI
tno
ai

S.

VALKNTINO

543

dintorni

di

S.

Lorenzo

in

Lucina, sorgevano quattro

archi rrionfali.

L' arco di

Domiziano, chiamato nel medio evo arcus Ma-

nus cameae, presso l'angolo dlia via detta poi per corruzione
Maci'l dei Corvi (').

L'arcus
r
in

Novus dedicato

a Diocleziano e

Massimiano

nel-

anno 301

dell'ra nostra. Stava innanzi alla chiesa di S. Maria


ai

via Lata e fu distrutto

tempi

di

Innocenzo VIII.
Caravita.

\J arco di CJaiidio presso l'angolo dlia via del

Sopra
che

qiiesto fornice passava l'acquedotto dell'acqua Vergine,


al

finiva,

dir di

Frontino,

secundum frontem Saepto1'

ruDfi ,

cio presso la chiesa di S. Ignazio.


di

Varco

M. AurcUo,
al

detto poi

arco

di

Portogallo

perch prossimo
piedi fino al

palazzo di quella nazione. Esso resto in


di

16^2 presso l'angolo


la

via dlia Vite, ove

si

legge r epigrafe che ne ricorda


sculture che l'adornavano,
serv^atori sul
si

distruzione. Gli avanzi dlie


dei

veggono nel palazzo

Conarea
II

Campidoglio.
nell'

L'antica chiesa di S. Lorenzo in Lucina sorge


in
cui

Augusto innalz

l'obelisco egiziano di
sulla piazza di

Psammetico

(secolo VI av. G.

C), oggi

Montecitorio: esso

era destinato a servir di


lare
ivi

gnomone
al

per

il

grande orologio sosi

stabilito.

D' innanzi

monolite,

prolungava nel
ore e

suolo una zona

marmorea
la

e su questa

cadeva l'ombra che,


le
le

con

la

sua posizione e

sua lunghezza, indicava

stagioni (^).

Qui presso sorgeva il monumento chiamato Ara Pacis Aiigiistac di cui un frammento si conserva fino a questi ultimi tempi nel palazzo Fiano, ed ora nel museo Nazionale. Proseguendo nostro cammino, troviamo il luogo in cui
il

faceva splendida mostra

il

grande sepolcro impriale, cio


tutti

il

mausoleo

di

Augusto, del quale

conoscono

le

rovine

presso la via dei Pontefici.


(l) Sulla posizione di questi archi dlia via Flaminia
si

vegga
a.

ci

che ne

scrisse

il

Lanciani nel

BiiUettino aicbeojogico

comuiiak,

1878,

pag. 19 segg.
{2)

\. Plin, Hist.

7iut.

XXXVI,

72 segg.

544

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


rivolto
al

Aveva T ingresso

mezzodl, verso
i

la

citt,

ed
si

innanzi alla sua porta sorgevano

due obelischi che oggi


e di
di

trovano suUe piazze del Quirinale


Ivi pure stavano affisse le tavole
iscrizioni

S.

Maria Maggiore.
le

bronzo con
e
in

famose
al

contenenti
si
il

le

Res

i^estac

divi Angtisti.

Intorno

monumento
ci

estendevano vari boschetti

giardini di cui

conserva

ricordo la chiesa di S. Maria


ci

porta Paradisi:

corne del mausoleo stesso


di S.

parla evidentemente l'altra chiesa

Giacomo
al

in Aiigusta.
le

Sulla stessa piazza del Popolo, verso


si

sponde

del

Tevere,

videro fino

secolo xvi

ruderi di
la

polcrale rotondo, chiamato per

un altro monumento sesua forma il TniUo: da esso la


(').

piazza stessa prendeva

il

nome

di piazza del Trullo)),cambiato

poi in quello del Popolo dal titolo dlia prossima chiesa


Il

sepolcro di

Xerone

era

in questi dintorni

ma

dall'op-

posta parte dlia via Flaminia, cio sul

monte Pincio

chia-

mato
la

allora

CoUis

hortorum.
dalla

antica tradizione

che esso

sorgesse

poco

lungi

chiesa di S. Maria del Popolo,


cola
dal

quale sarebbe stata edificata appunto


il

papa Padel-

squale II per purificare

luogo profanato dalle ceneri

r empio imperatore.

Prima
al

di lasciare la piazza del

Popolo, daremo uno sguardo


che
sorge
nel mezzo. Esso

grandiose obelisco egiziano


fa parte

non
che

proviene dal

monumenti dell' Circo Massimo dove


dei
dall' Egitto.

antica Flaminia, giacch


fu innalzato da

Augusto

lo fece trasportare

Sisto

nel 1589 lo toise


di

dalle rovine del circo e lo colloc nel

mezzo

questa piazza.
le

Le

iscrizioni geroglifiche
i

con

le

quali
I e

sono ricoperte

sue

quattro facce, ricordano


dlia

Faraoni Seti

Ramesse

II

suo
i

figlio,

1300 circa av. G. C), quali posero quel monolite innanzi al tempio di Ra in EHopoli (^).

decimanona

dinastia (a.

Martinelli, Roma ricercata, giornata IX, pag. 125 cf. CoRvineWArchiv. di Stor. patr. vol. I, fasc. I, pag. 92 segg. (2) Vedi la mia opra Gli obelischi egi-iani di Roma, 1898, pag. 5 1 segg. In essa ho dato la traduzione dlie iscrizioni geroglifiche e vi ho illustr.nto
(i)
;

siERi

monumenti

stessi dell'antica

Roma,

nei quali gli obelischi sorgevano.

CIMITERO DI
Presso
hi

S.

VALENTINO
il

545
del

porta

dovea
di

trovarsi
la

sepolcro
iscri/^ione

cclebre
co-

auriga Hlio Gutta Calpurniano,


piata dair

cui

fu qui

anonimo
fu

Eiiisicdelii;

un frammento
dei

del

suo modi

numento Sisto IV
r

ricuperato

nella
si

demolizioue

torrioni

nel

1877 ed ora

conserva neWAntiqnariuni della


<.<

riosa iscrizione di

Orto Botanico. In queU'occasione si rinvenne pure una donna dlia qunle si dice che
fuit,
il

cu-

inter

paganos pagana

inter fidles fidelis fuit.

Proseguendo
ricordare
i

nostro canimino fuori dlia porta,

dovremo
la
li-

sepolcri di Caio Turranio e di Caio

Giunio Sabiniano
che

rinvenuti fine dal secolo scorso nella vigna Boccardini, e

nea

di sepolcri adiacenti al

margine

sinistro dlia Flaminia,

fu dissotterrata nel

1871 fabbricandosi

l'edifizio del Ga:;oinctyo.


via,

Alquanto pi lungi a destra dlia

sorgeva un altro

monumento
sciamo
il
l'

di

qualche importanza,
:

di

cui per6

non conola villa

proprietario

su di questo sepolcro fu fabbricata dal

Vignola
del

lgante chiesa rotonda di S. Andra presso


III, e

papa Giulio

subito trovasi

il

cimitero cristiano

(').

(i)

Per taluno potrebbe sembrare sproporzionato agli

altri

questo caassai pi
io

pitolo sul cimitero di S. Valentino di cui


diffusa e

do una descrizione

minuta

di

quello che
:

ho

fatto per gli altri cimiteri.

Ora
dei

ho

voluto far ci per pi ragioni


1
teri

Perch esso l'uhimo da


i

me

descritto nel

gruppo

cimi-

suburbani,

quali

formano

la

vera e propria

Roma

sotterranea; ed
dei pi vicini
altro.

l'unico

che

il

visitatore trova sulla via Flaminia,

uno

alla citt, al

quale l'accesso pi

comodo che
si

qualunque

2 Perch essendo ben poco esteso,

presta ad
gli

uno

studio mivasti;

nuto

di

piccoli particolari, a cui

non
di

si

prestano

altri assai

Perch

l'unico

cimitero ove troviamo un grande sepolcreto

sopra terra ed una srie continuata

memorie
il

dai tempi di persecuzione fino a tutto

storiche e di monumenti medio evo. Onde con questa

descrizione intendo tare anche un riepilogo gnrale dlie cose gi dette

suUe catacombe romane;


4 Perch contiene la pi importante collezione epigrahca, tuttora
al posto, di iscrizioni

specialmente consolari, che


di

ci

offre

il

campo ad
prima

un bellissimo studio
'

epigrafia cristiana
fu

Perch questo cimitero

da

me

ritrovato ed io ne feci la

illustrazione che, essendo quasi esaurita, molti nii richiesero di riprodurre.

Guida CaUcombe romane,

55

546

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

I.

Notizie generali sul cimitero di S. Valentino


i

(').

Gli antichi Martirologi ed


ai

libri liturgici

fanno menzione

14

di febbraio

di

san Valentino, prte dlia Chiesa

Ro-

mana
est

e martire illustre dlia fede di Cristo.

Nei Martirologi
:

assegnata la sua

morte

ai
:

tempi

di

Claudio

decollatus
si

sub Claudio Caesare

con

la

quale espressione

ac-

cenna evidentemente a Claudio

II detto

anche

il

Gotico, che

regn dal 268


tirio,

al

270

dell'

ra nostra. Gli Atti del suo

marac-

pubblicati dai BoUandisti nel


la stessa

tomo

II

di febbraio,

cennano
dius

data:
e

tempore quo persequebatur Clauquelli dei santi martiri

christianos ,

dipendono da
la

persiani Mario, Marta, Audiface


il

ed Abaciiin, comraemorati
devesi riferire senza

19 di gennaio.

Per
e

compilazione che ne possediamo

talmente barbara

grossolana
al

che

dubbio ad epoca tarda e forse


ch allora
si

secolo vi
a

al

vu; giacleg-

die'
si

una forma leggendaria

moite dlie gesta


si

dei martiri e

compilarono quei racconti nei quali

gono spesso gli stessi episodi prodigiosi che sembrano imitati r uno dall' altro per esercizio rettorico. Ne da ci deve
inferirsi

che

essi

sieno di niun valore; anzi oggi

provato

che quelle tarde composizioni

furono

tutte

ricavate da

un

fondo storico

di

tradizioni

antichissime, conservate

gelosa-

mente
(i)

dai fedeli e ravvivate dai

monumenti

dei martiri, che

1890.

V. O. Marucchi,

Il

cimitero

e la

basilica di S. Vahntino, ecc.

Itinerario di Sal:{bourg:

Deinde

intrabis per
S.

Roma, urbem ad aquilonem,


alii

donec pervenies ad portam Flaraineam, ubi


via

Valentinus martyr quiescit


reparavit, et

Flaminea

in basilica

magna, quam Honorius


.

martyres

in aquilone

plaga sub terra

De

locis

Ss.

Marhrum

Inde

prope

iuxta

viam Flamineam apparet


Malmesbury

ecclesia mirifice ornata S. Valentini mar-

tyris, ubi

ipse corpore iacet, et multi sancti


:

ibidem sunt sepulti

Itinerario di

Secunda porta Flaminea, qiiae modo appellatur S. Valentini, et Flaminea via et cum ad pontem Molbium pervenit vocatur via Ravennana quia ad Ravennam ducit. Ibi in primo milliario foris S. Valentinus in sua ecclesia requiescit . Itinerario d'Einsiedeln : In via Flaminea foris murum in dextera S. Valentini, in sinistra Tiberis .

CIMITERO DI
erano ancora
ai

S.

VALENTINO

547
si

intatti: e

ad ogni

modo

per cio che

riferisce

nomi

e al posto dei

sepolcri degli eroi

dlia fede, quelle

leggende hanno grandissima autorit. Quanto pi cresce il numro dlie scoperte monumentali, taiito pi si conferma un
tal

fatto,

ed apparisce sempre pi manifeste che anche

le

pi

screditate fra quelle agiografie furono intessute sopra


di verit storica.

un fondo

Gli Atti

ci

narrano che Valentino prte, accusato corne

cristiano per le

moite conversion! da
al

lui

operate, fu

dall' ini-

peratore Claudio consegnato


lo rimise

prefetto

Calpurnio che poi

cuidam Asterio

principi suo . Costui per, consi

vinto dalle parole di Valentino,


fu battezzato dal santo prte,
il

converti

al

cristianesimo e

quale lo condusse poi da un

vescovo

di

nome

Callisto, allora

dimorante in Roma,

che

signavit Asterium

cum omni domo


Mario

sua . Si parla dopo ci


e

negli Atti dei coniugi cristiani

Marta con

loro

figli

Audiface ed Abacum, nobili persiani venuti nella nostra


per visitare
i

citt
si

sepolcri

degli apostoli

e la storia di essi

intreccia con quella di Valentino, onde, corne

gi dissi,

gli

Au!

dei nostro martire


santi

possono considerarsi compenetrati con

quelli dei

persiani.

Dopo

la

conversione

di Asterio,
ail'

vien condotto un' altra volta Valentino innanzi


tore,
il

imperae poi
di

quale ordina che venga punito con


L' esecuzione dlia
via Flaminia, ed
il

flagelli

decapitato.

sentenza

ha

luogo fuori

Roma
quale

sulla

corpo dei martire viene rac-

colto da
gli

una

pia

matrona

cristiana di

nome

Sabinilla^ la
al

d sepoltura in un suo predio prossimo

luogo dei
a

supplizio in

eodem

loco ubi decoUatus est

(').
altri

Gli Atti di S.

Fakntino,

corne
il

tutti

gli

relativi

questa persecuzione di Claudio


rore
in

Gotico, contengono un erprsente

comune, quello
negli anni

cio di supporre Timperatore

Roma
(i)

269 e 270, mentre

egli

allora era cer-

Acta

Satict. v. II di

febbraio, pag. 753-754. Questi Atti proven-

gono
di S.
lut.

dal clbre Lcclionarhim dei secolo xn, posseduto gi dalla chiesa

Maria

ad

Martyres
:

ed

ora

nella

biblioteca Vaticana, Cod. Vat.

5696, pag. 282 segg.

Passic S.

J'akntini preshyleri.

548

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


d' Italia

tamente fuori
bari.

ed occupato nella guerra contro

bar-

Claudio

parti

probabilmente da
io

Roma

negli ultimi mesi

deir

anno 268, ed

credo che

il

martirio del nostro santo

accadesse nel febbraio del 269. Infatti non abbiamo da scegliere che fra gli anni

269

e 270, giacch nel febbraio del


e nel

268

Claudio non era ancora imperatore


mori. Io preferirei
la
il

marzo

del

data del 2^9, perch in quell'

270 egli anno le


mentre

ansie dlia guerra ed

timor

di

qualche disastro spiegherebi

bero meglio

il

rincrudimento dell'odio verso


i

cristiani,

nel febbraio 270, essendo gi

Romani
1'

vincitori dei barbari,

meno

verosimile che

si

giungesse a cosl estreme violenze.

Neir anno 269, i consoli furono Ovinio Paterno; il prefetto di Roma


quel medesimo che tu console per

imperatore Claudio ed

era Flavio Antiochiano,


la

seconda volta nel

seil

guente anno 270

(').

E dunque un
al
il

altro

errore degli Atti

nome
per
il

di

Calpurnio dato

prefetto di

Roma:

questo Cal-

purnio dovette essere invece


processo del martire.

giudice delegato dal prefetto

Gli Atti
pia

narrano che appena

il
1'

martire fu immolato,

la

matrona Sabinilla ne raccolse

esangue spoglia
in

e le die'

sepoltura nel luogo stesso del supplizio:

eodem

loco ubi
di

decollatus est, suUa via Flarainia, e forse in un predio

sua pertinenza.

Ed
i

ivi

infatti

fu

sempre venerato

in

ogni et
i

il

suo se-

polcro, siccome attestano oltre gli Atti ed

Martirologi, anche

preziosi Itinerari di quel pellegrini che visitarono le cata-

combe romane
giamo
venies
:

dal secolo vi fino al loro

abbandono

(^).

yiW'Itijicrario estratto dall'

unico codice Salisburgense legper-

Deinde

intrabis per

urbem ad aquilonem. donec


S.

ad

portam

Flamineam, ubi
in basilica

Valentinus

martyr
re-

quiescit via

Flaminea

magna, quam Honorius

para vit, et ahi martyres in aquilone plaga sub terra .

(i) (2)

Klein, Fasli consulares,


Il

a.

269, 270.
si

testo di questi

documenti topografici che qui

riproduce, fu

gi riportato in nota alla pag. 546.

CIMITERO DI
La
stessa cosa
ci

S.

VALENTINO
epitomc del
di

549
libro

attesta la cosi detta

De

locis Ss.
altri

Mrtyniin, cavata da

un codice
:

Wiirzburg e

da due

manoscritti Salisbiirgensi

Inde

prope

iuxta

viam

Flamineam apparet ccdesia

mirifice ornata S. X'alentini


et

mart3Tis, ubi ipse corpore iacet,

multi

sancti ibidem sunt sepulti .


Eiiisicdelii

Nella topografia di

del

secolo

viii

abbiamo

una indicazione pi prcisa


ivi

del sepolcro del martire, dicendosi

che esso stava


('

alla destra di chi

usciva da
in

Roma:

In via Flaminea foris

murum

dextera S. Valentini,

in sinistra Tiberis .

Finalmente
si

la

distanza esatta del

monumento

dalla

citt

trova indicata nel sunto topografico detto Notilia portanini,


dalla
Ivi
la

viarimiy ecclesianim circa iirbem Romani, sunto ricavato


storia inglese di

Guglielmo da Malmesburv
la

(sec. xii).

porta Flaminia e

via

sono

cosi descritte:

Secunda porta Flaminea, quae modo appellatur S. Xiilentini, et Flaminea via, et cum ad pontem Molbium pervenit, vocatur via Ravennana quia ad Ravennam ducit. Ibi in primo milliario foris S. Valentinus in sua ecclesia requiescit .

Da

queste concordi ed autorevolissime testimonianze


a riconoscere
il

('),

siamo guidati per mano

sepolcro

di S.

Valen-

tino sulla via Flaminia, e al di l del recinto di Aureliano,

giacch a questo recinto


nerari: foris
di chi parte

si

riferiscono

le

espressioni degli
:

Iti-

murum, da Roma.

in

primo

milliario

e di pi alla destra

Esso dovea dunque trovarsi

al

miglio fuori dell'antica


il

porta Flaminia, oggi del Popolo, sotto


dei

versante occidentale
a tutti notissimo,

monti

Parioli: e per indicare

un punto

alquanto pi lungi da
chitettato dal
S. Andra,

Roma
di

di quell'

lgante tempietto are dedicato


ail'

Vignola nel secolo xvi


sopra.
11,

apostolo

che fu indicato
a brve

Ed

infatti

distanza di

dentro l'area dell'antica

vigna degli Agostiniani, divenuta poi dei Tanlongo ed oggi

(O V.

lments d'arch.

chrt.:

Notions gner aUs, pag. xxvi.

550

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


un antico cimitero
il

propriet comunale, fu serapre visibile


stiano .sotterrdneo, cavato nel monte,

cri-

quale

dal Bosio fu

riconosciuto per quelle di S. Valentino e dove io potei ritro-

vare

la

cripta storica corne ora indicher.

Veniamo adunque
dicare in esso
il

a descrivere questo cimitero e ad in-

sepolcro primitivo del martire.

IL
Il

Descrizione
si

del cimitero sotterraneo.


martire

sepolcro primitivo del

dovette
di

essere

sotter-

raneo, corne

conveniva

quei tempi

persecuzione, e
degli eroi dlia

come
fede
:

lo

furono in
quindi

Roma

tutte le altre

tombe
quell'

e
i

dobbiamo

cercarlo
1'

in

ipogeo

cavato

sotto

monti

Parioli che
si

unico dlia via Flaminia e che


di S.

per tradizione

sempre chiamato
e pubblico,
i

Valentino.

Ma

in

quel luogo niun altro martire che san Valentino era venerato

con culto solenne


rato

ed in quel cimitero havyi una

un luogo storico e venedobbiamo dunque concludere che in quella stanza la pia matrona Sabinilla deponesse il santo martire. Questa cripta, abbandonata da lunga et, fu veduta e descritta dal Bosio, il quale per non si avvide dlia sua
sola cripta che presenti
;

caratteri di

importanza storica
tenuto
la

tomba

del santo.

non sospett neppure che avesse conDopo il Bosio, torn di nuovo


fu

ad essere dimenticata, ed anzi


in

barbaramente
:

trasformata

una grotta per conservare il vino cosi furono quasi distrutte le pitture che l' adornavano, furono tagliati gli ambulacri circostanti ed
il

luogo ridotto irriconoscibile.


si

Da

quel
di
si

tempo
vista

in poi

il

piano cimiteriale, cosl sformato,

perde

dagli

archeologi e dai custodi dei sacri cimiteri, e


il

cred
in e

che

cimitero di S. Valentino
il

consistesse

soltanto

un

altro piano,
il

quale

si

pre

superiormente a quello
ai

che fu

solo visitato e perlustrato fino


io persuadere
livello

giorni

nostri.

Nel 1877 non potendomi


del martire
si

che
cosi

la cripta storica

trovasse

ad un

alto rispetto

al

piano dlia via Flaminia, dove sappiamo che

sorgeva

una

CIMITERO Dl

S.

VALENTINO
si

55
cominciai

insigne basilica dclla quale a suo luogo


a fare dlie ricerclie nella
al

tratter,

vigna

clie dai

tempi del I3osio tino

stata dai fu di

1870 appartemie ai religiosi Agostiniani e poi fu acquisignori Tanlongo. Il risultato dlie mie ricerche si
aver riconosciuto nella grotta dlia vigna
il

piano del

cimitero descritto dai Bosio, e di aver ritrovato


quali

le pitture le

provano che

la

cripta suU'ingresso del cimitero

fu

la

stessa cripta sepolcrale del martire S.

Valentino

(').

La
si

descrizione che fa
la cripta

il

Bosio del piano inferiore in cui

trovava

dipinta, corrisponde perfettamente

con

la

posizione dcU' antica grotta dlia vigna gi degli Agostiniani


e poi

Tanlongo,

la

quale,

merc

le

mie

cure, fu restituita alla

Commissione
derni che
la

di sacra

Archeologia, sgombrata dai mri


al culto.
l'

moil

deturpavano e ridonata
che
si

La

cripta

trova subito dopo

ingresso e che

Bosio vide tutta adorna di pitture, conserva

pochi e laceri

avanzi dlia sua antica decorazione. Per quel poco che ne

rimane, basta a persuaderci esser questa


cimitero.
Infatti
le

la

cripta storica del


stile
i

pitture

di

questa cappella sono di


al

bizantino di epoca posteriore

secolo vi, ed noto per

canoni

stabiliti

dai de Rossi che in quella et furono adorle

nate con dipinti


in

sole cripte storiche ancora frequentate ed

venerazione.

Ne

poteva essere altrimenti

giacch abbandonata

la

se-

poltura sotterranea fino dai primi anni del v secolo,


era alcuna ragione di adornar con pitture se
dei martiri.

non

vi

non
di

le

cripte

E che

fosse in venerazione

il

luogo

cui par-

liamo,

si

dimostra eziandio dalla presenza


i

di tre diversi strati la

di stabilitura o intonaco

quali

provano che

stanza fu
il

pi volte restaurata ed abbellita. Finalmente


gello alla dimostrazione alcuni
tatori

pongono
di

sug-

nomi

graffiti

antichi visi-

che io scoprii

fin

dai

1877 su quelle

pareti.

Due

sol-

tanto di questi ho potuto leggere e dicono:

PETRVS PBR,
Valentino siiUa via

(l)

V.

il

mio lavoro La

cripta

sepolcrah di

S.

Flaminia, ecc.

Roma,

1878.

552

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


;

presbvter

MARCVS

PBR,

presbyter . Essi confermano

che

la cripta

em

visitata e forse

anche

ufficiata e

che in essa

dovea

trovarsi lo storico sepolcro.


il

L'ingresso per

quale oggi

si

entra

nel

sotterraneo

antico e perci di qui dov cominciare l'escavazione (y. la

Planta del cimitero sotterraneo (piano inferiore).

planta aiinessa). L' ipogeo fu scavato appositamente per seppellirvi


si
il il

martire, giacch se esso fosse stato preesistente,


il

non

sarebbe scelto

vestibolo stesso del luogo per accogliere


Il
si

venerato sepolcro.

sotterraneo fu in origine uno stretto

ambulacro del quale

riconosce ancora

la

traccia sulla volta.

CIMITERO DI
e forse
in

S.

VALENTINO
di

553

una nicchia

a sinistra

questo aiigusto corridoio,

dentro un sarcofago fu tumulato san Valentino subito dopo


il

suo

raartirio

avvenuto

poca distanza

di
si
:

11.

Per poco
son
di pa-

dopo, e forse nei primi tempi dlia pace,


ad ingrandire e ad abbellire quella tomba
rre
entra,

dovette pensare

ed

io

che

allora

si

allargasse

1'

escavazione

a' sinistra

di

chi

formando una piccola cappella che


Innanzi
alla
1'

fu

subito intona-

cata e dipinta.
intiera,

parete [m] che anticaraente era

essendo

moderna
il

apertura che
le

li

si

vede, fu pro-

babilinente collocato

sarcof;igo con
si

reliquie del martire.

Niun
tre

altro posto

mi sembra che
1]
1'

possa fissare per questo


il

sepolcro. Infatti nella parete [a

oggi tagliata,
e

Bosio vide

semplici loculi

un sotto

1'

altro,

perci in questa papi,

rete

non

eravi

posto per

una decorosa sepoltura. Di


l'intenzione
di

r allargamento

[bcm| mostra
di
il

formare una
;

stanza che dovea contenere una qualche


e

memoria importante
traccia di

siccome nelle pareti

essa

non

vi

sepolcri,

cosi

mi par

certo che

sarcofago del martire fosse addossi

sato alla parete [m]. Allora

spiega
le

la

presenza dlia nic-

chia [bj destinata a contenere

lampade. giacch vediamo


si

che negli

altri

cimiieri siffatte nicchie di lumi

trovano

a
le

fianco dei sepolcri dei martiri. In questa cripta restarono


reliquie del santo fino al secolo vu, allorquando
sferite

vennero
si

tra-

nella prossima basilica, corne a suo


la

luogo
il

vedr.

Dopo

deposizione

di

san Valentino,
si

piccolo ipogeo
altri

cominci ad ingrandirsi:
nei quali molti fedeli
si

allora

scavarono
la

ambulacri
riposare
di

scelsero

sepoltura
in
i

per

vicino

al

martire.

Il

sotterraneo cavato

quel tufo

concrezione

fluviatile,

onde sono formati

monti

Parioli,
le

tufo che alquanto diverso da quello in cui


altre

sono aperte

catacombe romane.

Osservando la planta di questo piano del cimitero che ho gi riprodotta, si vedr che esso di brve circuito, coma lo disse anche il Bosio, e consta di soli otto ambulacri.

Essi per

sono del tutto sformati


di

in

seguito alla ridu-

zione del luogo a grotta

vino, e conservano

appena

le

554

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


le botti.

tracce dei loculi tagliati barbaramente per far passare

quel tagli moderni fra un ambulacro e

l'

altro

furono pra-

ticati

per far posto aile botti medesime.


particolarit

Una
lacri si

degna

di esser

notata

si

che gli
chi

ambunel

svolgono

tutti

dalla parte siiiistra

di

entra

sotterraneo: ed io credo che ci sia derivato dal voler mettere


i

sepolcri nella

maggior vicinanza
la stessa
la

possibile

con

la

tomba

di S. Valentino.
gli

Cosl pure per

ragione furono scavati

ambulacri a contatto con

cripta:

uno
e

di essi

veniva a

finire nella parete


la

[m], anticamente chiusa

precisamente dietro
rtro sanctos .

tomba del santo, cosi che potrebbe dirsi un La cripta storica fu pi volte adornata

e dipinta.
e

Le

ul-

time pitture, dlie quali oggi restano poche

languide tracce,

furono vedute e descritte dal Bosio come dicemmo. Passiamo

dunque
Il

descrivere questi dipinti con

l'

aiuto

dlia notizia

datane dal grande perlustratore dlia


pi importante di questi
il

Roma

sotterranea.

clbre Crocifisso, unico


del quale molti archeo-

fino ad ora nelle logi


il

catacombe romane,

hanno
per
la

scritto

senza vederlo, giacch poco tempo dopo

Bosio, fu in parte tagliato

ed in parte

ricoperto

da

un
rin-

muro

barbara trasformazione dlia nostra cripta e delIl

r intiero sotterraneo.

prezioso dipinto stato da

me

venuto
guasta,

assai guasto,

come pu

vedersi nell' annessa riproduscoperta.


ci

zione fatta da

me

nell' atto

dlia

La

pittura assai

ma puo

tacilmente

restituirsi

che

manca con

r aiuto

deir incisione pubblicata

nella

Roma
alla

sotterranea del

Bosio C) (x'. pag. ))6). Rappresentava il Redeiitore


colobio

affisso

croce,

vestito
ai

di

lunga

tunica

senza
in

maniche:

stavano

suoi

fianchi la Vergine
il

Madr

attitudine di orante e Giovanni,


la

prediletto discepolo.

Quest' ultima figura

sola intiera-

mente con il

superstite ed rappresentata vestita di tunica e pallio


libro
il

degU EvangeU
Cristo
vi

sul petto.

La croce

era di poca
chiodi.

altezza ed

era

conficcato

con quattro

(i)

Roma

soii.

III,

65.

CIMllERO DI
poggiando
era affisso
i

S.

VALENTINO
:

55

piedi sopra
titolo

un siippedaneo
e

suU' alto del tronco

il

dlia coiidanna,

ai

duc

lati

del moridel sole e


in

bondo Signore furono


venne
le
la

dipinte
il

le

teste simboliche

dlia luna, per significare

plenilunio

pasquale

cui av-

morte

di

Cristo.

Nel fondo

del

quadro apparivano
figura di
Crocijisso^

mura merlate Ora di tutto


Giovanni,
si

di

ci

Gerusalemme. ben poco rimane


il

ed oltre

la

5.

vede solo

braccio

sinistro del

qualche traccia dlia sua


nel basso
i

testa,

una parte del colobio,


i

e gi

piuoli di legno
\''i

con

quali la croce era conficdi

cata nel suolo.

si

vede ancora uno zampillo


dei piedi.
ail'

sanguc

che sgorga dalle


Il

ferite

nostro Crocifisso appartiene certaraente


confitto

antica
i

mapiedi

niera, giacch

con quattro chiodi, poggia


di

sul

suppedaneo, ed vestito

colobio;

il

suo

stile,

bench

non possa dirsi buono, non per di quella rozzez?:a che vediamo nelle opre d'arte dal secolo x in poi. Il tipo del
nostro Crocifisso e l'insieme del gruppo che lo complta presen-

tano grande somiglianza con

la

miniatura del codice Siriaco,


di

ma

pi ancora con

musaici

Giovanni VII, come puo


dal

vedersi

non solo

dai disegni

fatti

Grimaldi quando

fu

distrutto queir antico oratorio,

che ne rimangono qui in

ma anche dai Roma nelle grotte


Maria
in
il

pochi avanzi
Vaticane, nel

museo Lateranense,
nella chiesa di S.

S.

Cosmedin, e in Firenze

Marco; ed anche
S.

Mntz ha osservato
conosciute
per
le

che

le

pitture

di

Valentino,

da

lui

sole tavole

del

Bosio,
la

hanno grande analogia


nostra cripta,

con questi
vedersi
dai

musaici

(').

Infatti

come pu
preti,

disegni del Bosio, era intieramente coperta di pitture, e oltre


le

figure di

molti

santi,

o vescovi o
\

vi

si
si

vedevano
era voluto

alcune scne dlia infan^ia di Cristo


qui rappresentare
Il
il

insomma

principio e

la

fine dlia vita di lui.

nostro Crocifisso

non mi sembra pi rozzo


e

dlie figure

di santi

ancora in parte esistenti;

siccome per molti con-

(i) Riv. archcol. settembre,

1877.

556
fronti

GUIDA BELLE CATACOiMBE ROMANE


non possiamo
vir,

attribuire queste ad
a

epoca posteriore
incirca,
il

al

secolo

cosi

ne segue che

quell'

epoca

prossima

a quella del \"aticano oratorio, appartenga

nostro dipinto.

Un

altro confronto

ci

stato

fornito test dal Crocifisso di-

Avanzi dlia pittura del

Crocifisso

(vu secolo).

pinto nella chicsa


air VIII secolo (').

di S.

Maria

Jiitiqiia,

che non posteriore


il

Ora sappiamo

dal Libre pontificale che

papa Teodoro
di S.

(a.

642-649) esegul grandi

lavori nel cimitero

Valentino, allorch restaur


Questo
Crocifisso vestito
il

la basilica e

condusse a
il

ter-

(i)

corne

tutti
il

pi antichi

che con-

ferma che anche

nostro lo fosse, contro

supposto del ch. Wilpert.

CIMITERO DI
mine
i

S.

VALENTINO

55 7

lavori intrapresi da

Onorio;
la

quiiuli assai verisimilc


le

che sotto questo pontefice fossero eseguitc


storica
cripta

decorazioni nella
egli

del

martire,

cui

basilica

adorn con
la

splendida

magnificenza.

Ne

varrebbe

opporrc
di

difficolt

che

il

suddetto

papa
fatto

nei

ben noti musaici

S.

Stefiino
la

Rotondo abbia

rappresentare quasi simbolicamente

stessa scena dlia

Crocifissione,

giacch diverse sono


il

le

cir-

costanze dei due monumenti. Infatti

musaico

del

Celio
la

rappresenta isolatamente
tradizione artistica
crudele,
di

la

croce, e continuando
col

ancora

velare

simbolismo
nel

quella

scena

non

fa

meraviglia che
la

anche

vu secolo abbia
poteva
egual-

r ariista seguito
questi musaici

consuetudine inveterata, dlia quale pero


gli

sono

ultimi esempi.

Non

mente
questa
vita di

farsi

nella pittura cimiteriale dlia


di

Flaminia, giacch

fa parte

una

srie

di storiche

rappresentanze dlia
il

Cristo, ed allora evidentemente

simbolismo sarebbe
vi

stato fuori di luogo.


e forse
altre

Abbiamo

infatti

veduto che dal secolo


S.

anche dal

v,

nelle porte
si

di

Sabina, insieme aile


difficolt
la

scne evangeliche, non


la

avuta

di

rappre-

sentare

Crocifissmic,

sebbene

non

in tutta

sua cruda

realt: e cosi

Gregorio
rici

di

mi penso che anche la pittura menzionata da Tours fosse posta in mezzo ad una srie di stodel

dipinti dlia vita

Salvatore; e

1'

uso

di

adornare

sacri luoghi

con questa

srie di quadri

continuava ancora nel


S.

secolo IX, corne

vediamo

nella

basilica primitiva di

Cl-

mente, ove accanto

al Crocifisso vi

sono

altre

scne storiche.

Rimane ora che diciamo qualche parola sugli accessor Che realmente Cristo fosse crocifisso con quattro e non con tre chiodi, lo prova abbastanza l'uso andlia nostra pittura.

tichissimo dei Romani, che


e lo attestano
fino,
il

ci

vien descritto da Plauto ('),


e

espressamente san Cipriano, Teodoreto


dei quali ricorda
i

Ru-

primo

clavi
i

sacros pedes tere-

brantes; e ne fanno pure testimonianza

pi antichi

monu-

menti che abbiamo gi enumerato.

Non

vorrei per dcidera

(i) In

MusUll.

558
in quale

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


epoca precisamente
ai
si

introducesse

il

costume peril

petuato hno

giorni nostri di ridurre a tre

numro

dei

chiodi; so bene che alcuni vorrebbero attribuire questo cam-

biamento
dell'arte.

Giotto o

ai

suoi seguaci nel primo risorgimento

Ma

forsc pi antico di quel

grande maestro,

un esempio ne abbiamo nella clbre croce LaUranense detta volgarmente Costantiniana, e che non pi tarda del secolo XI o
XII.

Ma comunque
attribuirsi

ci

sia,

l'

origine di questa

nuova maniera pu
giormente a fervore
e facendo assai alta

ad una devota intenzione, che

voile con questa pi crudele rappresentanza


gli

muovere magche
si

animi
artisti

dei

fedeli;

ci
il

voile

ottenere da quel buoni


la

anche togliendo
contro

suppedaneo,
tradizione.
si

croce

ogni antica

La persona

del

Redentore, anche sullo stesso patibolo,

rape

presentava sempre vivente

coma
;

attestano

monumenti,

cosi fu fatto nella nostra pittura

pensa

il

Borgia che soltanto

nel secolo x cominciasse Y uso di effgiarlo o

morto o mocose
fin

ribondo

(')

e ci

combina
tal

assai

bene con

le

qui

cambiamento 1' attribuisco alla stessa pia intenzione di muovere cio gli animi a compunzione maggiore. Cosl pure due testimoni dlia morte di Cristo,
dette ed anche
i

un

Maria

Giovanni, nel nostro

monumento

corne in
la

tutti

pi antichi,
le
il

non sono

affatto piangenti;
il

ma
che

Madr

alza

braccia neiratto dlia preghiera, e


libro

discepolo

prsenta

del suo
la

Vangelo
est

per

significare

in quello

ha

depositato

sua testimonianza: ...qui

vidit,
(^).

testimonium

perhibuit, et

verum

testimonium eius

E che

la tra-

dizione pi antica escludesse ogni idea di debolezza

umana

dal dolore dlia Vergine, fuor di ogni dubbio anche per


le esplicite

testimonianze
:

dei

Padri, e specialmente di san-

t'Ambrogio che scrive

Stabat ante
(3).

crucem mater
lo stesso

et fu-

gientibus viris stabat intrepida

ntlVOrazionc

(i) (2)
(3")

De
De

crtice

Veliterna, pag. 35.

lOANN. XIX,
institiiiione

35.

Virgbns ad Eusehium, IV, VII.

CIMITERO DI
funbre
di

S.

VALENTINO
cosi
si

559

Valentiniano

giiiniore

esprime:

Stabat

sancta Maria iuxta crucem Filii... stantem Icgo, flcntem non

lego

(').

Dalle osservazioni fatte


1'

fin

qui possiamo

dunque

concludere esser grande

importanza di questo monumento,

che lacero e deformato ha rivedutola luce del giorno; tanto pi

chequesta

c l'unica pittura storica e reale dlia

morte

di Cristo

trovata fino ad ora nelle catacombe

romane ed
il

una

dlie

pi antiche che sieno state eseguite in tutto

mondo

cristiano.

La

pi rimarchevole fra le pitture superstiti,

dopo quella
dlia cripta,
si

del Crocifisso, certamente la


Fanciiillo nel seno,

imagine dlia Verginc col divin


[h]

che trovasi nella parete

precisamente

nella

conca

dlia

piccola
pittura

nicchia che U

vede.

Questa nicchia anteriore


le

alla

dov servire a
alla

collocare

lampade che ardevano nel santuario, innanzi

tomba

del martire.

alla luce

merc

le

La pittura dlia Ferginc, tornata anch' essa mie cure, , corne ognun vede, assai guasta
:

ma

pure possiamo giudicare da quel

laceri

avanzi che sia pi


il

antica di ci che parrebbe dal disegno del Bosio,

quale ha
pittura

un* apparenza di lavoro quasi


di

moderno
la

me

sembra

epoca non diversa da quella del


ed
il

Crocifisso,

non

solo per lo

stile

colorito,

ma

anche per

circostanza che fu ese-

guira sopra lo strato


le

medesimo

di stabilitura

ove erano dipinte


le

scne rappresentate nelle tavole del Bosio, e


stretto

quali

aveano

uno

legame con
restauri
il

la crocifissione,

corne or ora vedremo.

lo giudico pertanto anche V imagine dlia Fergine corne lavoro


spettante
ai

del

papa Teodoro.

Essa
di

di

aspetto

maestoso
peratrici

e severo,

capo velato e adorno

nimbo rotondo,
petto
le
si

indossa una ricca veste, ad imitazione del costume dlie imbizantine con monili di
la

gemme:
dlia
di

e sul

appoggia

testa

dcW hifantc

diviiio,

anch' essa circondata da croce


di

nimbo rotondo, ma con l' aggiunta Essa pu6 dirsi T ultima di quel ciclo
ci

nel mezzo.

imagini

Maria che

offrono

le

pitture cimiteriali, la pi antica dlie quali la


Priscilla, di

ceieberrima pittura del cimitero di

poco posteriore

(i) S.

Ambros. Opra, V,

5.

560
aile origini

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


stesse di quel vetustissimo cimitero e perci forse

del

II

secolo.

La nostra imagine, per


maggiore
dlia

il

suo
in

tipo, si avvi-

cina a quella rappreseiitante pure la


del Cimitero
via

Vcrgim

un arcosolio
(y.

Nomentana

pag. jjj).

quel dipinto, che

non

pi

rcente del iv secolo,


di quella srie di

pu6

considerarsi

come

il

primo anello

imagini,

per

le

quali
XIII

giungiamo gradatamente
e xiv; e a questa srie
Il

fino aile

bizamine dei

secoli

perci

appartiene pure
sinistra dlia

r affresco dlia
pittura
le
le

Flaminia.
:

Bosio lesse

alla

parole

SCA DEI GENETRIX,


E
preziosa questa

ne sono ora

riapparse
(z'.

ultime lettere collocate una

al di sotto dell'altra

pagina
il

scgiicnte).

iscrizione per essere

forse
di

pi antico esempio che possediamo almeno in


aile

Roma

questo titolo glorioso apposto

imagini dlia Vergine,


nelle bizantine;

mentre poi divenne comunissimo specialmente


e

questo titolo pu giudicarsi ancora


dlie energiche
le

come uno
di

dei pi antichi
il

testimoni superstiti

proteste che da tutto

mondo

si

levarono contro

bestemmie

Nestorio, e quale

un' eco lontana dlie decisioni solenni del concilio Efesino.

Dlie altre pitture che


nella parete precisamente
gine,

il

Bosio vide
posta
l'

in

questa cripta e

ove

imagine dlia Veral-

ora pi nuUa rimane, distrutte in parte dal barbaro

largamento
del luogo.

che

gi

ho deplorato,

in

parte

dall'

umidit

Vi

si

vedeva,

come ognuno pu

osservare nel

Bosio,

la

Visitarjouc deJIa Vcrgiiw, espressa dall'amplesso dlie


e questa rappresentanza quasi intieratraccia.

due sant cognate;

mente scomparsa restandone solo qualche languida

Le

altre

due scne che

vi

erano unit furono disegnate dal


di

Bosio nelle sue tavole senza neppure un cenno


zione.

spiega-

La

pittura a destra dlia piccola nicchia rappresentava

una figura ignuda, in piedi entro una specie di catino e posta in mezzo a due persone sedute, una dlie quah avea il nome scritto a fianco: SALOME. Essa fu giudicata dal Severano
per
il

Martirio

di

un santo sconosciuto

('),

dal

Macario

(i)

Roma

sott.

III,

65.

CIMITERO DI
(l'Heureux) per quelle
tari
il

S.

VALENTINO
('), dal

561
Bot-

di S.

Giovanni Evangdisla

Q)

e dal

d'Agincourt
il

(3) per la Passione di

un

tnartire.

Mu

P. Martin par

primo

ha

dato

la

vera

spiegazione di

questa scena, interpretandola per un episodio narrato nell'a-

If
Y

Pittura dlia Beata Vergine (vu secolo).

pocrifo Protoevangelimn lacohi Minoris (*). Ivi

si

racconta

l'as-

surda leggenda dlia ostetrice Salome,


(1) Ha^^ioghpta, pag.
(2)

la

quale

non volendo

112.

Roma

sott.

pag. 173.
18.
I,

(5) Peintures pi. XII,

(4) Mlanges d'ArchoI.


Guida Catacombt romane.

25.

56

562

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

credere alla verginit di Maria, fu punira col divenirle arido


il

desrro braccio e che fu poi prodigiosamente


la

sanata toc-

cando

culla

del

Redentore

(').

Lo

stesso episodio
:

anche

narrato nell' altro scritro apocrifo che ha per titolo


de nativitate Marine

Historia

de infajitia Sahatoris (^).

terpretazione confermata dalla presenza del


trice

Una taie innome deU'oste-

suddetta che

il

Bosio

vi lesse

ed ora

in parte ritornato

alla luce:

''LOiVIE//
nicchia.

ed anche dalla scena che era dipinta


si

sopra
e

la

Qui

vedeva

il

Bambiiio Gesii nella culla,


il

una

doiiJia genuflessa a lui d'


:

innanzi mostrandogli

braccio

destro proteso

vi era cio rappresentata la guarigione del-

rostetrice, nell'identico
di

modo

che

si

vede nei celebri mosaici

Giovanni VII, oggi conservati


(^).

in parte nel

museo Latedlia figura

ranense

Per
il

io

non credo che


fosse espresso
il

nel
il

gruppo

posta dentro

catino

bagno del

fanciullo

Ges, corne opinarono


vuole accertarsi
dal disegno del

Martin ed
1'

il

Garrucci(*);

ma

piut-

tosto crederei di riconoscervi


dlia

ostetrice stessa nell' atto che

verginit di

Maria.
la

Ed

infatti

anche

Bosio apparisce che

figura suddetta

non

di fanciullo, ed inoltre tutta quella

composizione corrisponde
i

perfettamente

aile

parole con

le quali

testi

apocrifi

narrano
in quel

quel favoloso racconto.

Ne

deve recar meraviglia che


sieno
rappresentati
falsi; infatti

musaici e in queste pitture

episodi che
le

oggi

tutti

giudicano assolutamente

pitture di

storico soggetto

Chiesa,

ma

non hanno mai rappresentato la fede dlia solo le opinioni che comunemente correvano
solo dedurre, che quegli
scritti

neir epoca in che quelle vennero eseguite. Perci da questi

monumenti potremo
in

apocrifi

erano in molto credito nella prima meta del secolo vu, cio

un tempo
si

in

cui

1'

ignoranza era profonda e gnrale.


secoli tardi,

ci

aggiunga che nei


Thilo, Codex

non essendovi pi alcun

(i)
(2)

apocriftis

Novi Testamenti, Lipsia, 1832, pag. 245 seg.


19, pag.

Thilo,

ibid.

pag, 378 seg.

(3) Cod. Barheriii.

XLIX

11-12;

cf.

anche

le

osservazioni

del ch.
(4)

MMTZ

nella Rev. archol. settembre


cristiaiia, II,

1877.

Garrucci, Arte

pag. 93.

c[.miii;k()

1)1

s.

\Ai.i:.\

i\n

563

dubbio

SLil

canone

dei

Libri santi,
si

non

era pi necessaria
:

quella cautela che prima

usava

nell' arte

e quindi

si

co-

mincio anche
testo ispirato.

a trarre partito

da episodi non

contenuti nel

Devono
di

poi ad ogni

modo
di

distinguersi

le

pitture storiche

decorazione dlie basiliche degli oratori ed anche dei sese

polcri, specialmente

tarda

et,

dalle antiche pitture

simboliche

dei

cimiteri

sotterranei.

Queste
i

ultime

hanno
pri-

generalmente un valore dommatico, perch


presi di

soggetti sono

consueto dalle preghiere liturgiche dlia Chiesa


scritti

mitiva o dagli
stessa Chiesa.

dei
si

Padri

interpreti

dlia fede
di

dlia

Quindi

che da queste pitture


la

soggetto

biblico
secoii

si

argumenta giustamente che


santi ivi

Chiesa nei primi


le

ammetteva come divinamente

ispirate

varie parti

dei Libri
estratti

espresse: e dalla presenza degli episodi


si

dai cosi detti libri deuterocanonici


essi

deduce

la

con-

seguenza che
nuini.

pure erano riconosciuti per autentici e geaile


;

Non

cosi

quanto

pitture

semplicemente storiche

e dcorative dei secoii tardi

esse rappresentano le opinioni

ricevute nei vari tempi e perci sono pi o


a

meno

autorevoli
in

seconda dei grado

di cultura dei

tempo

e dell'

ambiente

cui furono fatte.

Ed
sulle
le

ora, per conchiudere

il

discorso sulle pitture dlia noassai

stra cripta, dir

che sventuratamente sappiamo

poco-

imagini dei Santi che intorno intorno

ne adornavano

pareti,

essendo esse gi

fin

dal

tempo

dei Bosio talmente


tre.

guaste, che egli ne fece disegnare solamente

La prima
di-

vedeasi nella parete ad angolo retto con quella dei Crocifisso,


e rappresentava
stinto dal suo
il

glorioso levita dlia Chiesa

Romana

nome:

SCS LxWRENTIVS;

ed oggi ne

riapparsa una qualche traccia.

ma

era

anonima
l'

e dlia terza se

La seconda stava a lui vicina, ne veggono ancor languidi


si

avanzi presso

ingresso a destra. Nella stessa parete destra,

come

risulta

dai disegni dei Bosio,

aprivano

tre loculi

uno

sotto l'altro. Dlie rimanenti figure lo stesso Bosio di ap-

pena un cenno, ed ora ne rimangono

superstiti soltanto le

564

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMAXE


[m]
:

inferiori estremit nella parre sinistra

e desse

appunto

mi fornirono narrato. Tre

il

primo indizio

dlia scoperta, corne

ho

gi

di

queste furono fatte disegnare dal Ciacconio

nel secolo xvi

quando eraao
vestiti
di

assai pi visibili('): rappresen-

tano due pcrsuaggi

tunica e pallio ed un terzo con

casula presbiterale* e la destra alzata in atto di benedire.


sta figura

Quemi sembra che corrisponda esattamente con quella


sinistra
e

ancora in parte superstite nella parete

sulla qaale

rimangono
Pietro che

ancora

due nomi

graffiti

dei

preti

Marco

ho gi indicato: e perci crederei che ritraesse per r appunto il martire eponimo del luogo, 5. Valentino. Le altre figure rappresentavano probabilmente altri compagni del martire e forse
secolo vu.
dalle cose dette
5. Zenonc.

ed

santi persiani

Mario,

Marta, Audiface ed Abacum. Tutti questi dipinti appartengono


pure
al

Adunque
S.

concluderemo che
di

doro, allorch

compl

lavori

Valentino, fece decorare di

il papa TeoOnorio nella basilica di nuove piiture la cripta sepol-

crale

del martire che gi pi volte nei secoli prcdent! era

stata dipinta,
il

Ed

egli la fece

adornare

di pitture,

quantunque

corpo del martire pi non vi riposasse essendo stato gi


perch quella cripta dov continuare

trasferito nella basilica,

ad essere un oratorio firequentato e venerato.

ci io de-

duco
la

dalla indicazione eW'Itinerario Salis burgense, in cui

dopo

basilica si

accenna ad un gruppo
al

di martiri in

una stanza
trovasi la

sotterranea posta

settentrione,

corne
:

appunto
et ahi

cripta rispetto alla basilica ora scoperta

martyres in

aquilone plaga sub terra


varsi,

Dalla quale indicazione pu rica-

o che veramente in quella stanza fossero sepolti alcuni

martiri anonimi nei loculi incontro al sepolcro di S. Valentino,

che
la

il

pellegrino, autore deWItinerario, credesse ci

vedendo

cripta

adorna

di

figure di santi.

in

ambedue
venerata

queste ipotesi certo che

la cripta era fi'equentata e

come un
(i)

oratorio in

memoria anche
fol.

del sepolcro primitive

Cod.

Fat.

5409;

37, :.

CIMITKKO
di S.

1)1

S.

VAI.ENTTVO
il

565
che Tcodoro
in
la

Valentino: e perci

si

spiega

fatto

facesse decorare

con

le

accennate

pitture

sostitiizione

dlie pi antiche gi forse guaste o svanite.

Descritta la cripta storica passiamo finalmente ad accen-

nare quel poco che ancora

ci

resta

del

rimanente cimitero
focevano capo

sotterraneo (y. planta, pag. ))2).

Alla

cripta

due ambuhicri

cimiteriali,

uno che

trovasi in continuazione

dell'ingresso e l'altro a sinistra dell'ingresso

medesimo. L'asi

pertura che trovasi in [m] raoderna, giacch vi


la
il

riconosce

rottura dell' intonaco dipinto, e in quella parete era prima

sepolcro del raartire. L' ambulacro a sinistra


in

dell'

ingresso
e

andava
forse

direzione

parallela
;

ail'

ingresso

medesimo

poi

volgeva a destra
di

ma

ora

non ne rimane che un


essendo stato distrutto
si

brevissimo tratto
il

circa tre metri,

rimanente nei passati tempi allorch


che
presentano ancora
altri

tagli la costa del

monte. Questo brevissimo

ambulacro ed
i

un

altro interno
laterali

sono

soli

ci

loculi

nella

consueta forma degli

cimiteri: giacch gli altri ambulacri

furono barbaramente

tagliati

allorch

il

luogo

si

ridusse a
le

grotta di vino, di guisa che dei loculi restarono soltanto


tracce nell' alto dlie pareti.
in

Queste

gallerie cosi mutilate

sono
con-

numro

di

cinque

cio la principale che


la

forma
loro,

la

tinuazione
tre

deir ingresso in linea retta con

cripta storica,

ad angolo retto con questa e parallle

fra

ed

una

quinta in fondo a sinistra parallela alla prima. Queste cinque


gallerie cosi disposte
lare

dnno

al

sotterraneo una forma rego-

che raramente
altra galleria

si

riscontra nei nostri cimiteri suburbani.

Un'

alquanto pi conservata
a sinistra

distaccandosi

dal

primo ambulacro
dietro
la

va a corrispondere precisamente appoggiato


la
il

parete

[m] a cui fu probabilmente

sarcofago di san Valentino. Questa galleria per


zione con
cio
la

sua rela-

cripta potrebbe in cui


si

chiamarsi un

rtro sanctos ,

un luogo

ambiva

di esser sepolti in

vicinanza del

corpo del martire e quasi a contatto con esso. Noi sappiamo


da parecchie iscrizioni che un
e pagavasi
tal

posto era assai desiderato


importante osser-

anche

a caro prezzo.

Del resto

566

(;i"II)A

DELLE CATACOMBE ROMANE


il

vare in questo piano inferiore che esso forse


superstite di

solo esempio

un piccolo ipogeo

cristiano privato.

lo

credo

che fosse

l'

ipogeo sepolcrale dlia matrona Sabinilla e dlia


liberti,

sua famiglia, dei suoi parenti e

Questo piano era ancora sufficientemente conservato


fine del secolo xvi
:

alla

Pompeo Ugonio

che lo visit e ne

descrisse

le

pitture nei suoi manoscritti, oggi nella biblioteca

Barberini, vi
dei loculi.

pot leggere alcune iscrizioni graffite suUa calce


i

Nel codice Barberiniano che contiene

suoi ap-

punti,

si

legge:

Extra portam Flaminiam in vinea fratrum sancti Auguest

stini

coemeterium
est

S. lulii, ibi

olim ecclesia S. Valentini.


. . .

Ad ingressum

depressa crypta ubi figurae

quas

cum

accedi, descripsi in

hune

modum

(e qui unito

un rozzo

disegno abbozzato dlie pitture gi descritte).

In dicto coemeterio reperi inscriptiones sepulcrorum in


:

calce ni fallor

'^ TVSCVS AVGVRINVS POSITVS

ZEFRONIANO
J^ SERBO LVCILIANO

SEVERO

IN PACE(')

//////
Nella iscrizione di Lucilianiis

il

monogramma

di

Cristo

un vero compendium

scriptnrae e perci leggerei quella epi-

srafe: Christi servo Luciliano e la giudicherei di et anteriore alla pace; giacch

noto che l'uso del

monogramma

corne abbreviazione nel contesto di una frase proprio dei


primi secoli, e solo dopo Costantino esso trovasi adoperato
isolatamente corne segno
di

trionfo e di vittoria.

di

pi

(i)

Theatrum Urbis Romac, Cod. Barber,

n.

1057.

XXX.

67.

CIMITKKO
il

1)1

S.

VALENTINU

567

titolo di

servus
si

in

senso

di

vcra e propria servit verso

gli

uomini non

trova adoperato nelle iscrizioni cristiane.

Oltre a queste quattro iscrizioni

vedute dall'Ugonio,

il

cimitero sotterraneo dov contenere altre epigrafi incise sulle chiusure dei loculi o sulle pitre degli arcosoli. Esse sventu-

ratamente perirono anche prima che

il

luogo fosse vandali:

camente trasformato in cellaio, come gi dplorai ma qualche frammento se ne conservato, perche messo in opra come materiale nei sepolcri posteriori del cimitero sopra terra. Di
questo cimitero
iscrizioni
assai
ail'

aperto trattero appresso pubblicandone


:

le

numerose tornate in luce ma ora riporter soltanto quelle poche iscrizioni in esso rinvenute e che io
giudico appartenenti in origine
l'antichit
ai

sotterranei sepolcri o per

dei caratteri e del


la

testo o

per

la

sottigliezza del

marmo
La

o per

forma

dlie pitre siraiH a quelle dei locuU.


la

pi pregevole di tutte

seguente

scritta in

caratla

tere corsivo su di

una

sottile lastra

marmorea, che per

sua

forma puo credersi


e perci

fosse posta nell'alto di


i

restano due frammenti

quali

non

si

un arcosolio. Ne congiungono insieme,

dovea essere abbastanza grande. Questi due tramaffissi


1'

menti stanno ora


secolo o degli

nella cripta storica.

Dalla paleografia
III

epigrafe
del iv e

pu pu

giudicarsi dlia fine del


cosi

inizi

trascriversi in

ca-

ratteri

comuni:
d^poSlTVS IN
///SA QVIM///
Pacelll

qYl BISSIT ANNOS///


///RQVRI///
///E///

//////
///ASEN PETRVaVI///
///Q.VI

RECEISDVL///

(sic)

///AD

DOMNV

Yalenlinumlll
Au-:u>

///RECESIT DVII
///TIBI Viikntiuus

KALENDAS TAS BRVCIA REFRIGERI

568

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

Era un lungo testo che ricordava pi persone, forse dlia


stessa famiglia, e vi erano indicate le loro
le

deposizioni
,

con

formole

depositus ,

requiescit ,

recessit
il

scritte

con erronea ortografia dal rozzo lapicida


terialmente
il

quale copi
le

ma-

manoscritto originale riproducendone


dell'

forme

corsive per imperizia

alfabeto epigrafico.

L' importanza

dell'iscrizione sta in due frasi del

seconde frammento. Xella

terza linea di quel


riferisce

frammento
al

l'espressione ad
il

domnuw
il

si

certamente

martire presso

quale stava

sepolcro, nei
cri-

essendo appunto

domnus

iltitolo

che

si

dava

ai santi

primi secoli, ed essendo notissima


stiana la formola ad

nell'

antica
la

epigraBa

domnum
e.
:

per indicare

vicinanza dlia
,

tomba

di

un

martire, p.

ad

domnum Caium

ad

dominfatti

num
turale

Cornelium)). Xel caso nostro pertanto


il

ovvio e na.

supplemento ad
si

domnum
nome
vi

\'alentinum

Ed
le

nel

frammento

riconoscono con qualche studio


iniziale del

tracce

dlia sillaba

VAL
raro

predetto.
il

Nella penultima linea del frammento medesimo dopo

nome

assai

Brucia

la

parola

refrigeri

la

quale di uso sacro e solenne nelle primitive iscrizioni


stiane per significare
il

cri-

refrigerio che le

anime

dei trapassati
la in-

possono ottenere per

le

preghiere dei superstiti e per

tercessione dei santi. Nella linea seguente

rimangono le lettere TIBI V... che unit al verbo rfrigrer suppongono necessariamente un nome il quale regga quel verbo. E dunque
spontanea
la

restituzione dlia

frase

rfrigrer tibi

Valen refri-

tinus , la

quale trova riscontro nelle altre gi note:


rfrigrer

geret

tibi

dominus Ippolitus,
etc.

lanuarius Felicis-

simus Agapitus,

dunque
del martire

assai

pregevole questa epigrafe per


del

il

ricordo

eponimo

cimitero

e per le

allusioni

domlastra

matiche

al

suffragio dei defunti ed alla intercessione dei santi.

L'altra iscrizione che segue incisa in

una grande

marmorea,
dlia

la

quale servi probabilmente

di

mensa ad un
del

ar-

cosolio del cimitero sotterraneo;

ed ora posta nel fondo

grande galleria

in terra.

La giudico

secolo per

ci.mhkko
la

i)[

s.

\af.i;\tf\o
dcll'

569
Ancora, simbolo

forma

dei caratteri e per

la

prescnxa

antichissimo dlia croce:

CAESONIAE NICAE CONIVGI DVLCISSIMAE CAESONIVS CANDIDIANVS MARITVS (^Aneora) VIRGrNIAE PVDICAE FIDELI ET CAESONII NARCISSVS ET HERACLIA PARENTES FILIAE PIENTISSIMAE Q.VAE VIXIT ANN XVI M V D XX BEN'EMERENTI FECERVNT CVS A DVLCIS
.

Appartenue

al

sepolcro
di
lei

di

una

Caesonia Nice

e fu

posta dal marito


tori

((

Cesonio Candidiano
Cesonia Eraclia
.

dai geni-

Cesonio Narcisso
puella.

L' ultima frase

cusa dulcis un grecismo invece di

cura o cora,
un
se-

cio

Questa

pietra fu pi tardi adoperata per chiudere

polcro del cimitero sopra terra ed allora nel rovescio vi fu


incisa quest' altra epigrafe:

ADEODATA VIRGO Q.VE vi.xit ANNOS XXII DEPOSITA ES SExto NONAS IVLIAS SESTILIV,- et
FILIA
J'eli

CISSIMA

SI

VIBVM

EMERh;;/

Un'altra iscrizione che giudico pure posta in origine nel


sotterraneo
la

seguente:

CRESCENTIAN/// VIXSE ANNVS II ET MESIS IIII


.

DEPOSITVS
VI

K
vixse
del

notevole per
stra

la la

parola

quasi identica alla nodel mese,


nell'

volgare e per

mancanza
Il

forse per dimenticanza.

nome monogramma

omesso
linea,

ultima

570

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


al

lesus Christus, anteriore

cosi

detto costantiniano ed

proprio dei secoli di persecuzione.

Aggiunger
vano nel Museo
il

infine
al

altri

tre

frammenti, che credo


ora
si

pure
rro-

abbiano appartenuto

cimitero sotterraneo, ed

cristiano ncU'ospizio di

Campo

Santo, presso

Vaticano

EMET

SIBI LEontiiis locum

AB ACILLINE FOSSORE
(

Vaso

ansnto").

Da

questa apprendiamo che Leonzio


di

compr

il

sepolcro

da un fossore

nome

Acilino ,

il

quale doveva aver la

cura del piccolo cimitero dlia via Flaminia.

LIBERV

//

///AMDEDIT

LOCVM
I///

Emit prOCEyilE

///NE

Quest'
glia,

altra ricorda
,

un sepolcro acquistato per


tal

la

sua fami-

progenies

da un

Liberio-i>.

PARCE///

probabile

che in

questa

parola possa riconoscersi


e.
:

il

principio di

una formula deprecatoria, come p. animae...)), la quale sarebbe rara in una


Oltre
a

Parce Deus
cimi-

iscrizione

teriale.

questo piccolo piano

fin

qui descritto, venue sca-

vato in seguito nel luogo


fu probabilmente
infatti era
il

medesimo un piano
la

superiore che

vero cimitero pubblico

di S.

Valentino

pi vasto ed avea

forma

di rete cimiteriale

come

tutte le altre

catacombe romane. Esso

intagliato,
si

primo, in quel tufo fluviatile giallastro


i

di cui

come il piano compongono tutti


si

monti

Parioli.

L' ingresso di questo piano superiore

pre

CIMITEKO DI
quasi verticalmente sopra
subito
la

S.

VALKNTINO

571

porta dlia cripta storica, e mette


a

ad un ambulacro lungo 50 metri,


si

inet incirca del

quale

vede a

sinistra

un inibocco
a destra

di galleria

ancora ripieno

di terra. Si

volge poi

per un'altra galleria ad an-

golo retto, lunga quasi altrettanto, nela quale corrisponde a


destra

un

altro

corridoio ancora ripieno. In fondo a questo


si

seconde ambulacro,
cstensione,

volta a sinistra in

un

corridoio di brve

ma

in parte ostruito: e vicino a

questo havvi una


altro

scala [AJ aperta nel tufo che


periore.

conduce ad un
si

piano su-

Questo ultimo piano


e di

compone
si

di quattro

ambulacri

intieramente sterrati

altri

quattro ancora pieni di terra.

In ambedue
corne negli
sibile
il

questi
altri

piani

superiori

conservano

loculi

cimiteri,

ma

nella parte fino ad ora acces-

non

si

trova

ne una pittura,

ne una iscrizione: ed
del
la

solo segno di cristianesimo un

monogramma

nome
bocca

di Cristo
di

che

si

vede profondamente inciso presso

un

loculo.

Questi due piani superiori sembra che fossero

sufficientemente vasti, ed probabile che impiegandovi un

ben inteso lavoro

di

scavo

vi

si

troverebbero dei sepolcri


pitture, giacch

ancora ben conservati, e forse

anche dlie

non

vi si

cosl

mai fatta alcuna regolare escavazione. ho accennato tutto ci che fino al prsente

ci

noto intorno a questo cimitero sotterraneo di S. Valentino; ed ora passer a descrivere


il

cimitero sopra terra stabilito

nella pianura soggiacente alla collina.

III.

Il

cimitero sopra terra.


innalzata nel

Presso
IV secolo

la

cripta del martire S. Valentino fu


basilica dal

una

papa Giulio

(a.

ad essa

si

form un vasto cimitero


in

ail'

aperto.

537-552): ed intorno Riserbandomi


adesso
di

di descrivere

seguito
il

la

basilica, tratter

questo

cimitero sopra terra,

quale ebbe origine anche prima dlia

basilica stessa, cio fino dai primi anni dlia pace costantiniana.

L'esistenza di questo cimitero fu constatata gi da lungo

tempo

dal Settele,

il

quale

ne fece argomento

di

spciale

5/2
monografia

GUIDA BELLE CATACOMBE ROM AXE


(');

egli

per cred che


via

siffatti

cimiteri esistes-

sero sokanto qui


sulla

sulla

Flaminia e presso S. Costanza


le

Nomentana, mentre oggi merc


i

posteriori scoperte

sappiamo che

cimiteri sopra terra

si

stabilirono nei tempi


le

dlia pace nelle aree sovrastanti

o adiacenti a tutte

cataal

combe romane
colo
VII,

furono generalmente adoperati fino


in

se-

allorquando venne

uso

la

sepoltura

nell'

interno

dlia citt.
Il

cimitero sopra terra a S. Valentino era


e quindi

il

pi

esteso

di tutti gli altri

ne dar una pi accurata descrila

zione; anche perch abbiamo qui


di

pi importante collezione

epigrafi

consolari che

si

sia fino
utile

ad ora conosciuta nelle


il

catacombe, ed perci assai


Esso
ai
si

farla

conoscere.

estendeva nella pianura immediatamente sottoposta


fra

monti ParioU,

questi cio e
in

la

pubblica via Flaminia,


nel suolo e
ri-

e consisteva
vestite di

come

gli altri

tombe cavate
di

muratura ( formae )
erano eziandio

v. sopra a pag. i)2).

Alcuni

sepolcri

in sarcofagi

terra cotta

ed

altri

anche
quali

di quella

forma che dicesi volgarmente a capanna:

e
le

finalmente ve ne avea dei pi nobili in urne marmoree,

doveano

stare o nei portici o nelle celle sepolcrali di

famiglia. Esarainiamo ora le iscrizioni di queste

tombe
ci

tro-

vate nei recenti scavi, cominciando da quelle che

indicano

l'anno preciso, perch fornite di data consolare. Queste iscrizioni

sono ora

affisse alla parete dlia


le

grande galleria che

fa

seguito alla cripta storica e


/;,OD
///DVS
///ERIS
///T

riporter in ordine cronologico:

MORIBVS

Q.V;

HORTVS ET

PAT,'//

CONCESSIT AB

OR///

FATIS NEC FERROCIA/// ///SSIT GENESI NEC CORPV/// maritVS FECIT QVE PVIT WEcum
LicimO
.

V ET
.

CRISPO CAES COXS

(An. 318).

(i) Alti dlia Pont. Accad. di Archeol. srie

i",

a.

II,

pag. 64 seg.

CIMITHRi)

DI

S.

\AI.E\TI.VO
ci

573
d
la

La
le

restituzione dell' ultima linea certissima e


la

data dell'anno 518. Questa iscrizionc


altre
fin

pi antica di tutte

qui trovate nel cimitero esterno di S. Valentino,


fra
i

e forse la pi antica
terra. L' epigrafe

sepolcri

degli altri cimiteri sopra

era metrlca siccome apparisce specialmente

dalla terza linea: essa era posta ad

una donna da suo marito,


iegge

giacch

nella penultima linea


superstiti
si

si

quae

fuit

mecum.
in

Le parole
versi

dimostrano che nel brve epigramma


la

esametri

dovea lodare prima

virt dlia

defunta

parlando dei suoi costumi,


la dipartita

raoribus , ed accennandone poi


concessit ab oris .

dal

mondo

Nel verso

seguente a

me sembra
allusione
al

che

si

preghi affinch
il

la

violenza degli

uomini,
verso

ferrocia,

non profani
cadavere,

sepolcro. NelT ultime


alla

si fa

corpus, ed

genesis ,
la

parola che fu adoprata anche in latino per significare


scita.

na-

A me

sembra probabile che qui


corpo dlia consorte

si

parli dlia
il

secunda

genesis , cio dlia resurrezione finale, e che


voti affinch
a
il

marito faccia

resti nel

suo sepolcro fino

quel giorno.

Premessi
seguente:

questi

schiarimenti,

propongo

la

restituzione

candida

quOD MORIBVS
misERlS

QVOD
OR/.vixet
ahessi

vuUu floriDYS
adsocians

HORTVS ET PAT rem


CONCESSIT AB

iam expers siT


secundac

PATIS NEC FERROCIA poSSlT GENESI NEC CORPVi


cosi
restituita

U iscrizione
In essa
infatti

sarebbe

importantissima ed

entrerebbe nella classe di quelle che sogliamo chiamare

dom-

matiche, perche allusive a qualche punto del

domma
la

cristiano.

verrebbe chiaramente professata

fede nella

risurrezione dei corpi e nel

rinnovamento
hortus,

dell'essere

umano,

acconciamente chiaraato una seconda nascita. Si osservi pure


la

similitudine

del

giardino,

la

quale una redei

miniscenza biblica presa dalle parole del Cantico


(IV, 12):

Cauiici

hortus conclusus fons signatu*;

74

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

Proposta

restituzione che io feci subito

r epigrafe e che presento soltanto

dopo trovata corne probabile, mi pregio

aggiungere due
maestri
Il
il

altre restituzioni
il

proposte dai miei compianti

de Rossi e

Visconti.

de Rossi suppose che


l'

Genesis

fosse

il

nome
sia

dlia

defunta e che

ultima parola dlia quarta linea


il

errata.

Quindi propose

supplemento seguente

Candida quod moribus quod vultu

floridus hortus

Et patrem adsocians superis concessit ab oris

lam expers
Extraneum
Il

sit

fatis

nec ferro clam violetur

possit Genesi nec corpus adiungi.

\'isconti invece spieg la parola


e

genesis nel senso


:

di

stirpe. casato,

propose quest'altra lettura

Integra quod moribus

quam

saeptus floridus hortus

Et patri iuncta his miseris concessit ab oris


Libra iam
sit

fatis

nec ferrocia vexet

Externum

possit genesi nec corpus adesse.

Ma
dicarsi

qualunque

sia

il

supplemento, appartenendo questa


fuori del sotterraneo

epigrafe ad

un sepolcro
di

come pu6
ai

giu-

dalla sua forma, se

ne deduce che nell'anno 318, cio


cristiani,

poco dopo r editto


gi

pace dato da Costaniino


sepolcri esterni presso la
il

esistevano

alcuni

tomba

del

martire S. Valentino: e che percio

sepolcreto

sopraterra
I,

non ebbe

principio con la basilica edificata dal papa Giulio


la

ma

si

accrebbe soltanto dopo

costruzione

di quell'edificio.

-1

VENERIOSE QVE NATA EST IN Civitale IMTERAMXATIVM COSSS \rhitionis et (sic) TOLLIAXI XV K SEPTEMB QVE vixit ann IS Q.VATITVOr et diES LUI QVE ET deposita est siih DIES VNON OCtohR CONS EVSEBI ET Ypatii QVe fuit cARA ET AMAB;//.- {parentilucs suis?)
(An. 559).

Questa epigrafe
neriosa

si

riferisce
il

ad una fanciuUa di
agosto del 555,

nome

\'e-

nata in

Terni

18

consulatu

CIMIERO DI

S.

VALENTINO
Roma,
il

575
5 ottobre

Arbitionis et Lolliani, e morta, forse in

del 559, consulatu Eusebi et Ypatii. L'epigrafe fu scritta nel rovescio di uii'altra, la quale ricorda
il

collegio dei Su-

bediani

(').

Questa iscrizione

posteriore di

pochi anni

alla fabbrica dlia basilica:

ed ha qualche importanza perch


il

indica forse che vi fu qualche relazione fra


tire

Valentino mar-

di

Roma

ed

il

suc

omonimo
io trovai

di

Terni.

Questa epigrafe che


nel

nel

1877, e che pubblicai

mio primo

lavoro sul

cimitero dlia via Flaminia, ora

smarrita:

BALENTlN/aw

et

BALENTE X
DASlVLias

Kalen

(An. 565).

DVLCISSIMO FILIO

ASELLO

QV! VIXIT

ANXOS DECEM ET HOCTO DEPOSITVS VII IDVS NOVENBRIS CONS GRATIANO ET DAGALAIFO CONS PARENTES FECERVNT

BENE MERENTI IN PAGE


(An. 366).

La

ripetizione dlia sillaba

CONS

avvenne senza dubbio

per distrazione

del lapicida, potendosi scrivere tanto


et

con-

suhbus Gratiano

Dagalaifo, quanto Gratiano

et

Daga-

laifo consulibus)),

BENEMERENTI VITALINE FAVSTINh.- paler FECIT QVE VICXITANNOS TRh et mensesljj aVE DEPOSITA EST III IDVS OCTOBw Lupicino ET lOVINO CONSS
(An. 567).

(i)

Ecco

l'epigrafe

pagana da

me

pubblicata nel BuU. archcol. covi.

ottobre-dicembre, 1877:

D M FELICISSIMVS PROCALENI CON,lVGI CVM QVA HT EX Corpore SVBEDIANORVM Q. V A P M L

VIXI

WIII

11

collegio dei Subediani

era una societ di artefici cosi chia

mati o dallo stare sub aedibus

o da altra circostanza.

576

GUIDA BELLE CATACOMBE RO^L\NE


l'ordine cronologico, verrebbe

Seguendo
lica

una

iscrizione

incisa nella fronte di un sarcofago che sta ancora nella basi-

ove poi

la

potremo vedere:

PVDOR IXTEGER OMNIS HONESTAS + CASTA MARITALI SEMPER DEVINCTA PVDORE -f MORTIS ONOS TVA PERPETVIS DATVR AVLA SEPVLCRIS + ANTE MEOS TALAMOS ME DIGNVM SOLA PETISTI CONTEMPTISQVE ALIIS ME DICTO IVRE SECVTA ES + CVM TE PVRA DOMVS Q.VAERIT SCIT PVBLICA PAMA + ET PROBAT OMNE BONVM SOLI SERVASSE MARITO + O DVRVS RAPTOR MORS INPROBA VIX MIHI TECVM + CONVBII GRATAS LICVIT CONIVNGERE TAEDAS -f- IXPIA PRAEPROPERO VIDI TVA FA TA DOLORE + FL + CRESCEXS ACILIAE BAEBIANAE DVLCISSIMAE ADQ.VE AMANTISSIMAE CONIVGI BENEMERENTI IX PAGE Q.VAE VIXIT ANNOS DECEM ET SEPTEM ET MENSIBVS + NOVEM DIEBVS TREDECIM -f FECIT CVM MARITO ANNVM ET MENS -f III DEP + VIII KAL MART VALEXTINIAXO ET VALENTE AVGG ITER CONSS (')
IVSTITL\E FACIES

(An. 568).

Questo carme sepolcrale


sarcofago dlia s:iovane
17 anni, 9 mesi

fu posto da Fiavio Crescente sul

consorte Acilia Bebiana, che visse

13

giorni e nel matrimonio


il

un

solo

anno

e 3 mesi e fu sepolta
Il

22 febbraio dell'anuo 368.

poeta encomia a

nome
lui la

del marito la intemerata fedelt

dlia giovanetta, la quale


rifiut tutti

richiesta in

matrimonio da molti,
la

per dare a
la

sua mano: perci egli ne piange


iscri-

amaramente

morte immatura. E da notarsi che


aula
;

zione allude ad una cella sepolcrale tomba gentiHzia fondata dal marito consorte. Siccome a costei noa si d

forse

ad una

in onore
il

dlia defunta
di
clarissima

titolo

femina,
il

cosi

ignoriamo se
si

fu dlia stirpe

degh

Acili nobili,
di Priscilla.

sepolcro dei quali

rinvenuto nel cimitero

(i)

Le

linee verticali indicano le finali di ogni linea.

(I.M

ni; KO DI

s.

VAJ.ENTINO

^JJ

IVSTISSIMAE TOTIVS IX NOCENTIAE QVE VIXIT

AN PM II M IIII DEP VU KAL AVG DD NN VALENTE V ET VALENTINIANO AVG


.

^""'

^'

^"'"^
,

(An. 576).

/'e;/t;MERENT/

qVE VIXITANo.//ITO BACCATEF///


//'V

DD \N VALENTE V

et

Valentiniano Conss

(An. 576).

;//REFEC PRET,//
Gratiano Aug. IIII

ET MEROB Aude

Conss

(An. 577).

SFEBRVIARIAS///
Syagrio

ET EVCERIO///

/aNVARIVS SOROri ^gNEMERENTI IN Puce


(An. 381).

SYAGRIO ET

Eucerio Conss

(An. 381).

VEANTONI ET SIAGRI VVCC ,/;ON SEPT CONPLEVITAM ET ///AESCINI FILIO CVM NOMINE ///NNOS DVO ET DIE COVIXIT (')
.

(Figura di Oranle)

(An. 582).

Hic RE(^VIISCIT IN Face

/J/M5MINVS

PaLLADIVS QVI VIX// annos XL DEPOSITwi

///MARTIAS

CONS
(An. 385).

MERobaude

(l) V.

DE Rossi,

Inscr.

I,

pag. 140.

Gttia Calacombe romane.

578

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


fu

Merobaude
st'ultimo

console con Graziano nel 377 e cou Sasarebbe posposto

turnine nel 385. La nostra iscrizione deve appartenere a que-

anno:

perch nel 377 non

si

il

nome

dell'

iraperatore a quello del suo privato collega.


;7/IXIIAI/''

TATIANo

et

Swimaco

Coiiss

(An. 391).

CILIV///

SE VIVI Comparaverunt

///

CONSVLtu Symmachi

et

Ta

^
Bench

TlAni
(An. 391).

posto a quello

il nome di Tnziano sia anteSimmaco come nel prcdente frammento, pure vi qualche esempio in cui Simmaco nominato prima del suo collega, come nella prsente iscrizione ('). La croce monogrammatica che qui si vede propria degii ultimi anni

ordinariamente
di

del secolo iv,


hic

POSITVS RO/;7 BVS COSS OLybrio


(An. 395).

et

Prohino

due consoli Anicio Ermogeniano Olibrio ed Anicio Proligli di

bino erano

Sesto Anicio Petronio Probo, uno dei perdel

sonaggi pi

illustri

iv secolo:
la la

il

quale ebbe un insigne


di

mausoleo nel Vaticano presso


MafFeo Vegio
ci

tomba

S.

Pietro di cui

ha conservato

bellissima iscrizione (').

///ACE GENERO/,;
///AS

FLAVIO CESARIO

et

Konio Atlico Conss

(Oggelto grajfito che sembra una cetra).

(An. 597).

(i) Cfr.
(2)

DE Rossi,

Inscr.

I,

172.
cf.

V. Cod. Vat. Ottohoti.Sy,

C.

I.

L. VI, 1756; v. sopra pag. 39.

CIMITKRO
///ET

1)1

S.

VALKXTINO

579

CONSTA./

depoSlTYS ES/

foNSVLA/VS
FI Caesario
et

A'oNIO ATIko,;;
ce.

(')

vv.

conss

(An. 397).

La

restituzione di questo curioso


:

frammento
il

dovuta

alla

sagacia del ch. prof. Giuseppe Gatti

quale ha giustamente
il

osservato che
scritto

il

lapicida, forse

non intendendo bene


la

mano-

avuto, corne lasci incompleta

nella terza linea,

cosi la disegn imperfetta neU'ultima:

dove avrebbc dovuto

scrivere Attico .

^^ HIC lACENS DVLCISSIMA CONIVX ROSVLAE BENEMERENTI IN PAGE DIPOSITA D XVII KAL APRIL CON DN HONORIO
'

IIII (^)

(\n. 398}.

///MARIIO//;
benemerenTI IN
et

FACE CONi
(An. 401).

Vincentio

FrAITO CONSS

Iscrizione opistografa:

,ALAE SIVE VICTORINAE FILIAE DVLCISSIMAE tENEMERENTI IN PAGE QVAE EXIVIT VIRGO FEDELIS QVE VIXIT ANNIS XXII MENSIBVS QVINQVE ET DIES XII DEPOSITA PRIDIE AaL SEPTENBRES DD NN ARCADIO ET HONORIO AVGG V CONSS

(An. 402).

(i; Cio
(2)

Attico

Cf.

DE Rossi,

Insci:

l,

pag. 200.

580

GUIDA DEIXE CATACOMBE ROMANE


dlia prcdente:

Xel rovescio
HIC
'

lACET IN PAGE FLABANELLA ANCILLA DEI Q.VI VIXIT AN NVS PL MN XL


Nella prcdente da notarsi
virgo fidelis
,
la
la

espressione quae exivit


di

quale ricorda

il

voto spciale

verginitc

dlia defunta,

ed quivale
alla

alla frase

virgo sacra
di

virgo
il

Dei. Forse
titolo di

medesima professione
Dei

verginit allude

ancilla

che leggiamo nella seconda.


.

lOVIANVS NVTRITOR ET PAPAS TRIVM FRATRVM DEPOSITVS PRIDIE IDVS AVGVSTAS HONORIO AVG VI BENEMERENTI IN PAGE VIXIT ANNOS PM XL
HIC lACET
.

(An. 404).

Era gi noto da
al nutritor: e

altre iscrizioni

che

il

papas equivaleva
l'

qui ne abbiamo una prova novella con


et

espres-

sione nutriior

papas

(').

Quest'altra stava nel pavimento dlia basilica:

DN ARCADIO AVG
.

VI ET ANICIO PROBO VC CONSS DEPOSITVS IIII NONAS SEPT PETRVS IVNIOR IN PAGE Q.VI VIXIT MENSES XI D XXV BENEMERENS

(Ad. 406).

L'Anicio Probo
altro figlio del

di

questa e dlia seguente iscrizione un

fomoso Petronio Probo console dell'anno 371,


:

gi ricordato di sopra

GENNADIO IN PAGE Q.V/ vixii TRIGINTA ET Q.VINaVE deposlTVS IDVS SEPTEMBRES Arcadio Aug seXSlES ET ANIGIO PROBO V ;ilA GONIVX DE GALATIA FECit
conFARl
flNVS
(An. 406).

Conss

(i)

V. sopra pag. 399-400.

CI\Uri".Kn

Il

S.

VAl.KXTINO

58

FL PALLADIO VC CONSS XI KAL FEBRARIAS MARCELIANVS DEPOS.IN SOMNO PACis QVI VI XIT ANNOS DVO ET dies XXI
.
. .

(An. 416).

VNO

ANIMO///
HI///

DERELIQ.VIT

CONS ANICIO
(An. 451).

BAsso

Due

Anici Bassi sono registrati nei Fasti


i

consolari:

uno

408 ed un altro che ebbe per collega Antioco nel 431. Questa iscrizione appartenne pi probabilmente a quest'ultimo anno se, corne
fasci

che tenne

insieme

Filippo

nell'anno

sembra,

vi era registrato

il

solo

nome
il

di

Anicio Basso e non

quello del suo collega. Infatti


iscrizioni

de Rossi insegna che nelle

romane

del

mentre

in quelle del 43

408 sono ricordati ambedue i consoli, 1 omesso frequentemente il nome di


(').

Antioco che era l'orientale


tiene la seguente:

AUo

stesso

anno 431 appar-

POSITVS EST RVFINVS FID QVI VIXIT


HIC
.

ANNOS
CI

M
. .

XXXIIII
.

CONS AN!
.

CONSVLIS DEPOSITVS PRIDIE NONAS AVG


BASSI

V C

(An. 431).

ob

amorEMEIVi

coMP AR Avertmt
post

consuLATVMASparidis
(An. 435).

Aspare tenne

fasci

insieme ad Ariovindo nell'anno 434.

(i) Inscr. christ. 2


Ibid. pag.

I,

pag. 291.

290.

582

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

POSITA PVELLA NVMINE BARBARA NATA EST V KAL IVLL\S DEPOSITA IN PAGE III KAL SEB DN THEODOSIO XVI ET ANICIO FAVSTO VV ce
HIC
.
.

CONS
(An. 458).

consulatu calLlPl
(An. 447).

VC

Callipio fu console con

Ardabure

ne]

447

ma
nelle

il

nome

di

quest'ultimo che fu l'orientale non


dell'occidente.

citato

iscrizioni

Nel coperchio

di

un sarcofago che poi

si

descriver

///NON IVN

CO

PL

BASSI

(An. 431 ovvero 452).

i^dPOSITVS IN
protecT

PACE HERACLIVS

OR DOMINICVS

cONS VENANTI

Q.VI VIXIT ANNIS LXV OPILIONIS VC III KAL AVG


.

(An. 455).

La data consolare
a

di

Opilione

incerta

potendosi

riferire

due personaggi dello stesso nome, l'uno

dei quali fu console

nell'anno 453 e l'altro nell'anno 524: e siccome nelle iscrizioni romane questi consoli compariscono sempre isolatamente,
cosl havvi

una grande incertezza

nell'attribuire le epigrafi

con

quella data all'uno o all'altro degli anni citati ('). Pero nel

caso nostro
ficio
i

il

dubbio mi sembra rimosso dal


il

titolo dell' uf-

del defunto

quale fu

protector dominicus. Erano


ul-

protectores

le

guardie del corpo del principe negli

timi tempi dell'impero; e di essi


e

abbiamo memoria

nel

iv nel

nel

v secolo, mentre non


V. DE Rossi,

se ne trova pi

menzione

(i)

Inscr. christ.

I,

pag. 335.

CIMITERO DI
secolo VI sotto
dicherei
la
il

S.

VALENTINO
Per
taie

58,
ragione giuIl

dominio

de' Goti (').

nostra epigrafe piuttosto dell'anno 453 (*).

de
uf-

Rossi sagacemente riconobbe indicato questo


ficio di

medesimo
la

protector in una iscrizione trovata presse


in Lucina,

chiesa

di S.
\".

Lorenzo

ove

le sigle

non mai vedute


vir

altrove,

D. P. T. L. D. tradusse nella espressione


dominici
(3).

devotissimus
riceve

protector lateris

Ora questa spiegazione


quanto
.

una
di

bella

conferma

dalla nostra epigrafe in


al

all'epiteto

dominicus

dato

protector

L' iscrizione del

protector

trovata a S. Lorenzo in Lualtre

cina nel 1873 colo


al
:

si

rinvenne insieme ad

del

iv

se-

ed

il

de Rossi dimostr che queste non appartenevano

sepolcreto di quella chiesa,

ma

che evidentemente erano

State cola trasferite nei secoli viii

o ix dai cimiteri suburbani.


il

Ora sapendo
S.

noi,

corne

si

dira in seguito, che

cimitero di

Valentino dipendeva dall'antichissimo

titulus

Lucinae

e tenuto conto dlia vicinanza di questi

due monumenti posti


la
il

entrambi sulla stessa via Flaminia, sorge spontanea


gettura che le iscrizioni accennate fossero tolte, circa

con-

tempo
altri, e

indicato, dal cimitero di S. Valentino piuttosto che da

che poi servissero per chiudere alcuni sepolcri in quella urbana


basilica la quale

aveva giurisdizione sul cimitero predetto.


cimitero urbano intorno a quella chiesa fu
si

del resto

il

molto importante. Vi

rinvenne pure
di

la bella

iscrizione di

un

personaggio dei tempi


///XIII

Adriano
IVN///

1,

ora nel palazzo Fiano:

KAL

///RVS DEPOSITV5/// consulatn

///AETI

ET STVD/

vv. ce.

(An. 454).

(i) (2) dal

Cod. Theodos. VI, 24, 9. ci si pu anche aggiungere che

in

una iscrizione giudicata


:

DE Rossi del 524, Opilione ha il nome di Rufio (Inscr. I. pag. 450) mentre nella nostra porta quello di Venanzio . Dal che si potrebbe dedurre che quest'ultimo fosse un altro nome distintivo del console del 455.
(5)
Bull,

archeoh comun. 1873, pag.

51.

;84

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


HIC REQ,VIESCIT
RIALIS

CONSWm

dent
vi

CVM IVGALE SVA RYfina cum qua XIT ANNOS XV DEPOSITVS IN PA///
CONS FESTI
(An. 472).

Due sono
il

consoli di questo
II nel

nome
e
1'

registrati nei fasti:


altro

primo con Teodosio


l'

439
e

con Marciano
si

nel 472. Se

iscrizione spettasse al 439,


de! principe,

non

sarebbe forse

omesso

il

nome
al

perci pi probabile che

appartenga

472.
///ARIA IN PACAE/7/
///rtwNVS
///JtAL

III
.

MENS

IIII

SEP
d

CON

DMN///

Basilisci

ARMATI VV

CC'/'

(')

(An. 476).

Questa epigrafe

notevole

perch

si

riferisce all'anno

meDo-

morando 476
pure

in cui fu distrutto
ci

F impero d'Occidente. Essa

importante giacch

fa

conoscere col titolo

di

minus noster
di

dato a Basilisco, che l'usurpazione di costui


al

contro r imperatore Zenone dur almeno fino

mese

di agosto

queU'anno

(^).

cBICVLARIVS///
///ET

DEP05jfM5

C0J/5VLE

YOlusiano

v.

c.

(An. 505).

Appartenne forse ad un cubiculario


solato di ^''olusiano assai raro.

ecclesiastico. Il con-

LOCVS TRAIANI ET SECVNDAE DEP TRAIANVS XII KAL MAIAS MAXIMO V C CONSVLE lACET CVM FILIO ET NEPOTE IN PAGE
.

(An. 523).

(i)

De
Cf.

Rossi, Inscr.

I,

pag. 582.
I,

(2)

DE Rossi, Imcr.

pag. 290.

cr^sriTKko

s.

\ai.i;\tint) ultimi
consoli,

585
essendosi

Fu questo Massimo uno


abolira

degli

poco dopo

ai

terapi di Giustiniano imperatore la dignit

consolare.

noto che

l'ultimo privato insignito di quell'ufficio

fu Basilio nell'anno 541.

Seguono

alcuni frammenti di data incerta:

////////
///ML
.

MAI///
(i:
c.

r^rTYLLO

corn?)

(An. 410?).

Questo frammento sarebbe prezioso


tenesse, corne a

se

certamente appar-

me

sembra, aU'anno 410,


il

memorando

per

il

saccheggio d'Alarico. In quell'anno


elevo
alla

barbare conquistatore

porpora Attalo e costal nomin console Tertullo


deposto, onde Orosio lo chiama

che ricordato insieme a Varane nei Fasti. Caduto Attalo,

anche Tertullo
tilis

fu

umbrasta-

consul.

Il

de Rossi trovo una sola epigrafe del 410: e


dlie indicazioni consolari in
il

dalla

mancanza

quelFanno

bih che in esso precisamente awenisse


dlia citt,

fatale

saccheggio
al

mentre alcuni

storici

lo

assegnavano

409

(').

Iscrizione opistografa; da

un

lato:

t/D

NN HONORIO
.

cONSS -DEPOSITV
///XIT
.

ANN///

dairaltro

///DVLCISSIMO >^
///I

PARENTES
.

///XIT

ANN

XXIII

M V

///KAL

IVL///

Segue una

iscrizione greca

con

la

indicazione di un con-

solato deir imperatore Onorio. Essa di qualche pregio perch

(i) Inscr. christ.

I,

pag. 250.

86
sono

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


le

rare

iscrizioni
:

greche in quel tempo e tanto pi con

data consolare

rnATIA

OXQPio-j

//;KAAAXAQX///

///aXEHKE

hic

rcJ^VIESCI

.','

HldePKAL

yiovemhris
conss

///eTBALENTIN/flwo

IIIIOC

ERCLANES;//

menSES

V ET D
.

VIII

DX

BAhiitiniano

(?)

HIC///

///MERENT
///XXXVIIII

TI///

PL MA/// DEPOSIT///

DVID

"oTE///

r<;VDOSIO
'//S

AVG

TA///

AVG

VU///

CORNVTORVM SENIORVM DD NX HONORIO AugHI


///T
.

iN

FACE EVTVSSEA CARA IP,'// ACCEPTA DEO EDELIS Q.V,;7 CONSVLA IVVX TEODVSIA\V///

///RIASQ. VIXIT///
'///RIS

VC///

In questo frammento puo supplirsi o


natore (a. 436), o quello
iiiiy,ii

il

consolato

di

Se-

di

Viatore

(a.

495).

///ONS

PL yUrobaude

(?)

<

IMIIEKO

J)i

S.

VALExMlNcj

587

t
OPILIO
BE///

SIS VII DXII

///ANICIO

Ed

ora riporter alcuiie iscrizioni senza data consolare, aple

partenenti all stesso cimitero; di esse porr prima


e poi le latine.

greche
dlia

La seguente
:

sta affissa alla parre destra

grande galleria

+ :^ +
HPSABAABIOXeEOElAEArEAKAAnTI TON$IAONAeANATQNMAKAPQXErAEMONA*STA
nPOCTEeEONTONZSNTAKEnPOCeNHTQNANePanSN ZECANTAETH-K-E-EN-I-PHNE (Figura viriU
Questa puo
trascriversi e tradursi
cosl:
in rilievo)

Hpw[a] 'A^X^iov
TGV
'^tXov

-sosioea 'fia

x7.')/j7zz[e.']'.

-avaiwv [Jtaxapcov uoajj,ova

'sCoxx.

ITpo xe ecrv xov

wvxa xal
epTjVYj.

rzb

-^y^twv

vO-pwTiwv.

Zfjaavxa Ixyj-y.s-sv
(

La terra ricuopre
di

il

defunto Ablavio di volto divino [fatto a so-

miglianza
il

Dio],

amico

dei beati iramortali,

uomo

giusto e felice presse


).

Dio vivante

e presso gli

uomini mortali. Visse 25 anni. In pace

La

parola dlia prima linea

(^-eos-'oea

ha lo stesso significato

dell'espressione divinae similitudinis

donum (EICO0EOXadope

AQPHMA)
naturae

di un'altra iscrizione cristiana, e dlia frase


:

rata da san Pietro


(').

flsi'a;

xotvo)vo:

7jasoj,

divinae consortes

Essa trova pure un riscontro nell'epigrafe

di

Pettorio in

(I) Ep.

Il,

I,

4-

588

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


i

Autun, dove
r

cristiani

sono chiamati

divinum genus

del-

IXen

cleste C).
bella iscrizione del iv secolo fu poi

Questa

erroneamente

copiata per use di un altro

sepolcro da chi neppure


di taie

com-

prendeva cio che copiava. La parte superstite


la

copia

seguente:

///OEIAA

///AOXAOAXA ///AAOQTAnPOC
///ZQXTA KETTPOE
///KO

///ANBPQnQNZHCANTA HTA ENXEIPHNH


ci

Questo frammento
dente iscrizione
di

prsenta alcune

frasi

dlia prcscritte

Ablavio

ma

stranamente alterate e

con

errori di

grammatica

e di ortografia.

Vi aggiungero anche

un' altra

epigrafe

greca

la

quale

essendosi giudicata pagana, fu trasferita altrove.

rAAAOXIACOrTEPrONOMHeEMICOTETIPHMA AAAAAlKHCAlAOrCTEEICTEAOCH,//AKAPON C0rnATP0CEsHeQX2*lAEKAIAlAAXHC


CQXTETPOnSNZHAOCMEnPOHrArEXECTOAEMAPKE
Questo greco epigramma
due pentametri
Gallonia a
uniti

composto irregolarmente
ad una donna
:

di

insieme

fra

due esametri ed probadi

bilmente del iv secolo. Si riferisce

nome
si

nome
tal

dlia quale

posta la iscrizione
il

essa

ri-

volge ad un
guito
la

Marco, forse

marito, dicendogli di aver selui.

dottrina e l'esempio del padre di


vidi subito

Tutto ci

appena ebbi ricomposto

l'epigrafe

che era spezzata in minuti frammenti.

Presentando per

il

testo grave difficolt per

una

esatta

(i)

V. DE Rossi,

Inscr. christ. II,

pag. xxvi.

CIMITERO DI

S.

VALENTINO
il

589
il

traduzione, invitai ad esaminarlo


fessore Federico Halbherr.
Il

mio dotto amico,


di

pro-

testo

seconde l'Halbherr
versi
si

si

comporrebbe
defunta.

due

parti,

Nei primi due


altri

espone una sentenza gnrale, negli

due se ne

fa l'applicazione alla

Quindi potrebbe

trascriversi e tradursi cosi:

raXXovia. Oux' pyov

^i^ bI

^ip-i oxi

v.

py^jxa

AXX

iy.riq

otXoou; ts

tIXo

fpM

{lxapov

Swv
(

x xpoTTWv

Z,f[}.oz

\i.t

r:oo'f^'^y.-(tv

iz x5e

Mpte

Di Gallonia [sepolcro
sia di giustizia e di

di

Gallonia].

Ne

un' opra n una parola


fine beato.

che non

pudore condusse giammai a

Ed

questo fine beato condusse me, o caro Marco, l'emulazione dlia dottrina e de! costumi del padro tuo
").

A me
convertita

sembra che questa

iscrizione potrebbe

anche essere

cristiana: e che la nostra Gallonia in essa dichiari di essersi


al

cristianesimo per opra del padre di Marco,


la

il

quale ultimo fu probabilmente suo marito. Infatti

parola
e

ATAAXH

ha piuttosto

signifcato

di

dottrina

religiosa:

r espressione

HTOC,

oltre

a significare
il

costume,

quivale
a taie

eziandio a Kaxrjy^y]a: secondo


ipotesi

Lessico di Suida.

deve recare

difficolt

la

dedicazione agli Dei Mani,


si

perch

notissimo che quel titolo

incideva talvolta o per


cristiani.

ignoranza o per abitudine anche dai

Ma
mentre

nel

caso nostro essendo

le

sigle

D. M.
si

in

latiiio,

l'epitaffio
di

greco, potrebbe credersi che

adoperasse

per r iscrizione

Gallonia un
in

marmo

gi preparato con quella

formola sepolcrale. Intesa


corne

questo modo, l'epigrafe avrebbe,

ognun vede, una non comune importanza.


altre iscrizioni

Due

greche:
xs'.xat

y^ EN5e

IMEPa///

TAAE///

590

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

XYPIAKOC

nPYMH
SYNBIQ

ArAnHTH

Ciriaco alla sua diletta consorte Prima

Indicher ora

le

iscrizioni latine

cominciando da due

di

maggiore importanza, che sono

nella cripta storica (').

HIC PASTOR MEDICVS MONViMEN/mw in martyris aida FELIX DVM SVPEREST CONDIDIT Ipse sibi PERFECIT CVMCTA EXCOLVIT QVI ad cannbia sistit

CERNET QVO lACEAT POENA me ulla manet ADDETVR ET TIBI VALENTINI GLODRIA Sanctt VIVERE POST OBITVM DAT tibi DIGNA Dcus
Questa
iscrizione

metrica del v secolo, da

me

supplita,

di gran pregio perch

nomina

il

martire stesso del luogo,

san \'alentino, ed l'unica nella quale trovasi intieramente

conservato

il

suc nome. Essa dunque conferma con ogni cerla

tezza che veramente

basilica era a lui dedicata.

importante
mento
store
ivi
il

eziandio

perch ricorda

lavori d' abbelli

eseguiti da

uno sconosciuto medico dinome


il

Pari-

quale

si

costrui

sepolcro nella stessa basilica


la

ferendbsi certamente a quel lavori


excoluit

frase

perfecit

cuncta

pure notevoHssima per


la

la

menzione

dlia

poena

che

deve rntendersi per

espiazione dei

peccati

nell'altra

ho supplitole parole poena nec ulla manet . Finalmente aggiunge pregio all'epigrafe la formola addetur
vita: e perci vi
et tibi Valentini gloria, la quale significa

che

meriti del
alla

martire verrebbero applicati

al

defunto ed allude anche

intercessione del santo. Essa ha

Aggiunger qui
sere

un'altra

dunque un valore dommatico. iscrizione nella quale doveva es-

nominato
(i)

lo stesso martire

eponimo san Valentino.


vegga appresso pag. 611-612.

Per

frammenti damasiani

si

ciMrrKKo

1)1

s.

VAi.KXTixo

591

un frammento
lettere e

di

lapide sepolcrale su cui

rimangono poche
:

che supplisco nel


/IJdeposiTVS

modo

seguente

EST AD

Doniiiiim

J'alcntinmn

///nONAS IVNIAS

Le
epigrafi

lettere

AD
ad

D/,

dalla

prima linea richiamano


sacra e soleiine
i

Jnfatti

l'espressione

domnum,

nelle antiche
i

cristiane per indicare


i

martiri presso

sepolcri

dei

quali

ambivano

fedeli di farsi seppellire.

Iscrizione opistografa gi riportata di sopra; da

un

lato:

CAESONIAE NICAE CONIVGI DVLCISSIMAE CAESONIVS CANDIDIANVS MARITVS (Ancora) VIRGINIAE PVDICAE FIDELI ET CAESONII XARCISSVS ET HERACLIA PARENTES FILIAE PIENTISSIMAE QVAE VIXIT ANN XVI M V D XX BENEMERENTI FECERVNT CVSA DVLCIS

dall'aitro:

FILIA

ADEODATA VIRGO Q.VE vixit ANNOS XXII DEPOSITA ES SExto NONAS IVLIAS SESTILIVj et feli
CISSIMA
SI

VIBVM EMER/
per
la

L' iscrizione

superiore

paleografia
e

per

1'

indizio

deir ancora serabra del

secolo

quindi l'ho gi ricordata

insieme

aile altre

poche
fu

del cimitero sotterraneo; essa fu pi

tardi adoperata a chiudere

un

altro sepolcro nel cimitero sopra

terra

ed allora

vi

incisa nel rovescio l'epigrafe dlia ver-

gine Adeodata, probabilmente anch'essa una vergine sacra.


L' idiotismo
si

vibum

dell'

ultima linea quivale evidente-

mente

a sibi vivo o se vivo .


:

Iscrizione opistografa

preSB

TITVL LVClnaetH //CONIVX MIHt//;

///VLPACESQ/V,

592

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

In questo frammento ricordato senza dubbio un prte


del titolo di Lucina, cio deirantichissima chiesa del

Marzio dedicata
di titulus

al

martire san Lorenzo e indicata


dal secolo
al
i\".

Campo col nome

Lucinae

fin

Da

questa memoria epi-

grafica,

che appartiene

v secolo, possiamo adunque dedurre

che

il

cimitero di S. Valentino dipendeva da quel titolo urla

bano:
di

quai cosa del resto naturalissima essendo


il

il

titolo

Lucina

pi prossimo

al

cimitero e posto anche sulla


il

me-

desima via Fiaminia. E ci combina con quanto

de Rossi

ha dimostrato
terno dlia

circa l'amministrazione dei cimiteri

suburbani
dell' in-

in relazione ai titoli urbani o


citt (').
si

parrocchie primitive

Nel rovescio
metrica
:

leggono

gli

avanzi dlia seguente epigrate

///RVMFLETVMR
///VIRE D///

/,'

///ICVIDVAMQ.VE/;'/

Segue

il

frammento
:

di

un'akra epigrafe metrica opisto-

grafa del iv secolo

///DIS

DVLCISAM/;/ ///MATREM VNI/// ///ORCESSAT N;//


///N

///VITA TENET///

FVER///

nel rovescio
;//NE

^
D///

///ROMVLA
IIJITA

HJAVIVERE TU!

PERE;//
;

///lONPLA/

///wNOCENTIAE EVSEBIO///
(Lettere simili alquanto aile damasiane).

(i)

Roma

sott.

III,

pag.

514 seg.

CIMITEUO DI
hic

S.

VALENTIXO

59,

REQVIESt/////

civiS RAYentiasI II

HIC lACET DEMETER

Q.VI
lu

VIXIT

ANNVS

PLM
VIii

XViii

ET MENSIS

RECESSIT

KAL FB

JVGVRINA
annoslll dep.

Q.

VIX

PR

IDVS///
///

inpaCE
(?)

CIVIS

InteratnnenSlS

Questo supplemento mi

suggerito dall'altra

iscrizione

che ho gi pubblicato di una fanciuUa nata

in civitate Inte-

raranatium (y. pag. )J4)- E di queste due epigrafi potremmo giovarci per convalidare la congettura che vi fosse qualche
relazione fra
di
i

due Valentini, quello cio

di

Roma

e l'altro

Terni.
Iscrizione opistografa
:

HIC POSITVS EST MAXIMVS Q.VI VIXIT ANNVS FM LXX PRAEPOSITVS DE VIA FLABINIA

LOC
Nel rovescio:

FILICESSIMES

N FRESIDIVS SABBIO

ET LIBERTIS LIBERTABVS POSTERISQVE EORVM


SIBI

Sta ora nell'intemo del cimitero isolata nel pavimento.

Questo marmo
polcro pagano di
del
I

servi

due

volte.

Appartenne prima

al se-

Numerius Fresidius Sabbio


;

personaggio

secolo impriale

fu poi

adoperato
di S.

nel iv secolo per

chiudere una tomba nel cimitero

Valentino. In questa

tomba furono
Guiiix

sepolte due persone, cio una

donna

di

nome

Calacombt romane,

3"

594

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMAXE

Felicissima

la

cui

menzioiie

fu

aggiunta dopo,

Mastaie

simo
ufficio

praepositus de via Flaminia . Intorno


fino ad ora sconosciuto

ad

un

ha

scritto

il

de

Rossi com-

mentando questa medesima


si

iscrizione ('). Egli


i

osservo

che
,

nel secolo iv, allorquando cessano

praefecti

vehiculorum

trovano questi

praepositi
i

cursus

publici

nominati nelle
mutationes

leggi dei secoli iv e v,

quali aveano la cura dlie pubbliche


stazioni
postal!

poste e specialmente
Cotesti
praepositi
la

dlie

erano

costituiti in

ordine di milizia e

vestivano

r epitaffio
si

affibiata sull' omero. Ed infatti presso Massimo si rinvennero due gioielli d' oro che conservano dalla Commissione archeologica comuuale.

clamide

di

Q.VANDOQ.VIDEM CITIVS FATA DOLore prmuni HIC POSITVS EST LASCIVS SCOLXstkus Q.VI VIXIT ANNOS XVIIII MEX VN D/.v
.

Il titolo

scolasticus aggiunto

al

nome

del defunto, nei

secoli IV e seguenti equivaleva a rhetor o

advocatus.
il

L* iscrizione era preceduta da alcuni versi dei quali rimane

solo pentamtre che accenna alla morte immatura del giovane


retore.

///NAM///

Q.VEM EMIT

A LIBERV FOS SORE


{Scalpelh graffiio)

Ricorda Tacquisto fatto

di

un sepolcro da un fossore
la

di

nome
linee.

Liberio, ed notevole per

forma corsiva
i

dlie ultime

noto che
i

fin dal

secolo iv

fossori

avevano grande

autorit nei cimiteri cristiani e

vendevano anche per conto


iscrizioni.

proprio

sepolcri corne ci

provano numerose

(i) Bu. arch.

comun. luglio 1888. pag. 257 seg.

C'IMriKKO

1)1

S.

XAI.KNTIXU
solvil

595

/.sTINVS PRET//

In quest' altraeziandio

si

trattava

forse dell' acquisto di


fossore,

un sepolcro
r uso che
pretiura
ci

e del

pagamento fattone ad un
altre

seconde
formola

attestato da

iscrizioni

con

la

solvit

Le

epigrafi seguenti

che sono

di

minore importanza

le

verr pubblicando nell'ordine stesso col quale furono trovate


nei lavori di sterro:

ASELLE
IN

FILIE DVLCISSIMAE INNOCEN// Q.VAE VIXIT ANNIS TRES MENSES IIII

PAGE DEPOSITA X KAL OCTOB

IN PAGE QVE VIXIT ANNIS PMX LOGVS BEATI

BENEMERENTI

SIRICE

Questa iscrizione

servi ad

un sepolcro bisomo nel quale


anni

giacquero una fanciulla

di dieci

chiamata Sirica

ed
Il

un uomo

di

nome

Beatus

forse dlia stessa familia.

nome

Beatus

non

comune,

ma

si

trova in altre

iscri-

zioni cristiane (')

LOGVS BENERIOSES BENEMERENTI INPAO QVE VIXIT ANNV ET MEn SES NOBEM DEP X KAL

Sept

HIG lAGET IVGVNDA


Q.VE VIXIT

AN V

VIII

VII

DEP KAL FEB


I,

(l) Cf.

DE Rossi,

Inscr.

pg. 524.

596

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

DEPOSITIO VIBVSI AVGVSTINI Q.VI VIXIT ANOS XXX DEPOSITVS PRIDL\XOS OCTOBRES REQVESIO IN FACE (sic)

(')

5ECVNDINA lACET

I pace

^DELISSIMVS///

///NS

BASILIVS MAritus

///DECEMB;';'/

HOC LOCO aVIESCET RAVENIA QVAI VIXIT ANNVM ET MENSES VIII


IN

BENEMERENTI IN PACE ET MESES IIII ///NTES ET DEFVNCTVESIIIIALEN


///VS

LOC CAPRARI ET GAtTVLES HIC lACET SABASTIANVS


ASELLVS ET SEBERIANE
///SE BIBI

FECERVNT
ALFIVS

HIC lACET lOHANNES QYl VIXIT AN II M IIII DEP XVIIII KL SEB

MENSES ^ ^^ IN PACE

VI

AILIVS DALMA/(;
Q,VI VIXIT///
SISI///

t
GRATE Q.VE VIxiT ANNOS XL DEposita
(i) Pridie nonas octobris
.

INNOCES PV^r INFANTIAE TVE E/// DVLCISSIME aV///


HIC REQVIESCf

CIMITliRO

1)1

S.

\ALi:\TINO

597

HIC

lACET

IVCVNDA

Q.VE VIXIT AN\'

VIII

VII

DEP KAL FEB

DOMINE MATRI VICTORIE Q.VE BIXIT ANNV.PLVS MINVS XLV MENSIS III DIES XIIII DIPOSITA EST DIE X K SEPTEMBRIS BENEMERENTI IN PAGE (Vaso ansato) ET FIUA EIVS ORISTIS Q.VAE VIXITANNVS PLVS xMINVS XXIII MENSIS IIII DIPOSITA EST DIE X K VCTOBRIS RECESSIT SEBERVS COIVGI DVLCISS//;

/;ENEMERENTI IN

Pace

MARCELLE QVA^ viXlT ANNVS VII

PAVLINVS

S/,7

ASELLICA QVE VIX IT AN VII MENSES OCTO DEPOSITA III

(Ascia fossoria)

KLENDAS DECEMBRES IN PACE


forse

L:i

lettera"
di

un monogramma incomplte

del

nome

Cristo.

///OCARISSwio

CONPARt

suo

QVI VIXIT aniio S N XVI D IX horas

XV

FIDELL///

///ER

BENEMEr.'

TI FECIT

NONIAE///
(Cristo cherisuicita

ANNIS

XX///

^"""^"^

MARC/;/
BAENI///

59^
La

,L11)A

DELLE CATA COMBE ROMANE


rappresentata in maniera
sculture dei
sinistra e
la

Rcsiirre:^ione di La:;^aro qui

simile a quella
sarcofagi.
Il

dlie

pitture

cimiteriali e dlie

Sahatore imberbe con volume nella


si

bastone nella destra

avvicina

alla

tomba, dentro

quale

sta in piedi La:(~aro ravvolto nelle fasce a guisa di

mummia.

Frammenti

di epigrafe

metrica:

///RELIQ.VI

///ECVOS
///P

PATREM ET OPTAS VT NASCI CON'

AN'/'

Altro frammento metrico:

-ATORViM///
///VNVS
///A

ACERBVM

SORORVM

///OS///
///MI///

///T

NOMINE///

/SET CVCCVRL//

///M CIRCITE'/,
///II///

///flNNVS
;/

V ET

Dvo ^

///M
///Nil

CVBVCLARI
ecclesiastico,

Vi ricordato forse un cubiculario


corrispondente a quello
sionarius .
di

titolo

custos

martyrum

e di

man-

ET RIGINES roNPARABERVXT PREf/o


///LIANI

(?)

GORGONIVS Q.VI VIXIT A\ LXX M III DXX DP INPfl.v

///VIBI

///////// CONPARABERVNT
scalpellino).

(Due strumenti ia

<.i.miii:k>

1)1

s.

\ALi;.\

JiNo

599

ZENON/// ANNOS///

LOCVS
'/DEP

IN

TRANQ. PAGE

/llsomno
inter fclices

rEQ.LSCTLE DVLC/

(')

animas

et

amena

praedia non mcrilo crudelia


Ijlet filia

PIORVM /VNERA PASSE


eIVS

ANNIS SEX

///A

SOROR DICAVERV
metrica mi furono sugtrovata nel 1881
nella
dal(^).

supplementi

di questa epigrafe
iscrizioiie

geriti

da un'

altra

simile

basilica di S.

Agnese
si

sulla via

l'Armellini ove

fa

Nomentana ed illustrata menzione dlie amena virera


praedia

L'espressione
anch* essa
al

amena piorum

allude evidentemente

cleste giardino del

Paradiso.

ACERVAE HABENDE ///TIVS HEROS ///AVRELIAE DITANT ///B AETAS ///IS ANNOS
///ORTIS

///ETATIS

O^'^'

""V.c
vi

d.iu

lettere

una
ri-

Colomba
lievo).

in

///QVEREN
///TIBI
/7/T

Vi da osservare

il

titolo

di

hros

dato

al

defunto,

che pu paragonarsi coU'iscrizione greca


blicata, in

di

Ablavio gi pub-

cui

troviamo questo

titolo stesso (v. png. ySj^.

,\/IRTILLA SE Biha

compARAEET

DOMVm

aelernam

Anche in altre iscrizioni cristiane il sepolcro chiamato domus aeterna o aeternalis. Ne ci contradice al
(i)

Questa ortografia erronca deve correggersi


V. Resoconto

Sorano requiescite

dulci

(2)

dlie

confrence dci CiiUori di Archeolo^ia cristiana in

Roina, 1888, pag

185.

600
domina

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


dlia futura resurrezione
si
;

giacch l'espressione

doop-

mus

aeterna

deve intendere corne


si

frase enfatica in

posizione alla casa in cui

abita durante la vita.

AihodaTA BIRGo Dei


///Vil

(?)

DP

II///

Questo frammento appartenne una vergine sacra virgo sacra o

forse

alla

iscrizione

di

virgo Dei

LOCV
devotus

ERGADt'HW

(?)

PascaSll
IIIYl Q.VI

NOMEN ABVIT IVDA

///DVS

SEPT
iscrizione ad

Appartenne questa
il

quale divenuto

cristiano

un ebreo di nome Giuda, cambi nome nel battesimo e

si

chiam

forse Pascasio , perch battezzato nella festa di

Pasqua.

Chiudero
presso tenere

la

srie

mento metrico, che


la

porta dei

pubblicando un framdemolendo un piccolo muro cimitero sotterraneo, ma che dov appardlie


iscrizioni

fu trovato

ai

sepolcri stabiliti nel iv secolo intorno alla basilica.

PRA///

NATVRA
VRBIS ROmanac
(?)

CVM

PLACID///

RIS SEX///

Era probabilmente

in

distici e

ricordava forse un perso-

naggio che ebbe qualche

dignit in

Roma come

parrebbe

potersi ricavare dalla terza linea.

(i.Miii.Kd

ni

S.

ai.i;nti\(j

6oi
sculture

Dopo

le

iscrizioni

acccnnero

le

poche

trovate
oggetti

nello scavo di questo

cimitem sopra

terra ed alciini

rinvenuti nelT interno dlie tombe.


I.

La

pi importante scultura un
la

frammento

di
i

sarcofago

di cui

segue

riproduzione

che

u trovato fra

mri dlia

basilica
di

ove

erasi

adoperato

in

epoca tarda corne materiale


Capitolino).

costruzione (oggi sta nel

museo

:>%^.

.f-'i

Frammento

del coperchio ui

un ^.ll^ula^u ^nMj.aiu

(i

scluiui.

una

scultura del iv secolo su cui rappresentata


e sulla spiaggia vedesi

nave con alcune figure

una un pescatore;
(').

e tutta questa scena simbolica di


Il

molta importanza

pescatore seduto suUo scoglio ricorda quelle


nelle

che ve-

diamo dipinto

famose

cripte del

secolo chiamate dei

Sacramenti
al

nel cimitero di Callisto ('). Esso allude senza


il

dubbio
il

battesimo: ed
nelle

pesce che egli estrae dalle onde


salutari,

fedele nato

acque

cio

il

piccolo pesce ad
il

imitazione del grande

1X613

che Ges Cristo,


le

piccolo

pesce nato
pisciculi

nell'

acqua secondo

parole di Tertulliano
in

Nos
aqua

secundum IX0rX nostrum lesum Christum

{i) Ct. Xnoi'o BiiUeltino,

;i.

III,

n. 1-2,

pag. 103 segg. ove pu ve-

dersene una pi ampia illustrazione.


(2)

V. sopra pag. 171-172.

6o2
uascimur

(.lliiA

l>i:i.Lh:

CAIACOMHE kOlAXE

(').

Ed

a notare corne qiiesta figura simbolica

che trovasi nelle pitture del

secolo apparisca assai rara-

raeiite nelle sculture del secolo iv.

Segue
plta
il

la

nave che porta

il

nome

di

THECLA

e che
,

simbolismo.
alla nave_,

Questo nome
riferirsi a

di

Thecla

comche pu6
vita

attribuirsi

simbolo ben noto del corso dlia

umana, potrebbe anche


e

quel personaggio che in-

tente a raanovrare la vla. Giacch negli Atti apocnfi di PaoJo


Ttcla
si

legge che

la

vergine

d'

Iconio, seguace ardente di

san Paolo,

dopo

essere restata illesa dal supplizio del fuoco


citt

neir anfiteatro dlia sua

ed anche dai tormenti che

le

furono

apprestati
taie

in Antiochia, voile
si

raggiungere Paolo a
virile replicavit sibi

Smirne, e a

scopo

vesti di abito

tunicam
nostro

et vestita est habitu virili concisis crinibus (^).


il

Per
del

neppure da questo particolare puo dedursi che

gruppo

marmo rappresenti un
non
si

fatto storico o creduto taie;

perch

negli tti
virile

parla di

insieme a Paolo; e quindi

un viaggio fatto da Tecla in abito la nave dlia scultura anche


dlia vita

in raie

senso deve sempre interpretarsi in senso simbolico.


la

-Ma
cosi la

nave un simbolo del corso


che indica

umana:

vediamo pi

volte graffita sulle iscrizioni dlie catail

combe
vita

e vicina al faro

porto di salute, cio

la

dlia

beata eternit.

Ed

io

non dubito che


la

nella parte

mancante
punto
il

dlia nostra scultura vi fosse rppresentato per l'ap-

porto verso cui dovea dirigersi

mistica nave.
il

Ora

quella nave guidata da

un timoniere che ha

nome

di

Paolo,

De Baptismo. Ricordo per di aver veduto un altro frammento con una simile rappresentanza del pescatore nello stesso atteggiamento nell'area del medesimo cimitero di S. Valentino nel 1878.
(i)
di

sarcofago

Il

frammento, portato via dalluogo insieme ad

altri

antichi avanzi, trovasi

oggi nella vigna Tanlongo presse S. Paolo.


(2)

Questi Atti furono per la prima volta pubblicati dal Grabe. Vedi
et

Acta Pauli

ThecJac primuin dita tain ^raece

quam

latine

ex manuscriptis

codicibus hibliothecae Bodleianm nello Spicilegium Ss. Patrutn. Oxford, 1714,


I,

pag. 81 sgg.

Martirologi ne fanno menzione al giorno 23 di settembre.


e
il

Ricordano santa Tecla, san Gregorio Nazianzeno

Xisseno, sant'Am-

brogio, san Giovanni Crisostomo e sant'Agostino.

ciMrrKRo
il

1)1

s.

Ai.KN riNO

603
il

qualc pure ne regola

la vla.

Hssa dunque csprime

pcn-

siero chc T

anima
di

dlia defunta,

dopo
al

il

corso dalla vita in

cui fu guidata, a samiglianza di Tecla, dalle dottrine e dagli

insegnamenti
Il

Paolo, giunga

porto dlia ererna sainte.


il

nome

di

Tecla puo dunque indicare soltanto


aile relazioni

simbola

lismo dlia rappresentanza allusiva


tire

fra

mar-

d'Iconio e

il

dottore dei gentili,

ma

potrebbe anche essere

una ripetizione

del

nome

dlia defunta che era forse scritto

sulla fronte dello stesso sarcofago; e in tal

caso questo rav-

vicinamento avrebbe avuto origine dalla omonimia.


simile ravvicinamento

di

un
che

vediamo pure un esempio

nel

fiitto

un' altra martire Tecla del tutto ignota,

ma

certamente diversa

da quella celeberrima d'Orient, fu sepolta in Roraa sulla via


Ostiense a pochi passi dalla tomba di S. Paolo, quasi per
cordare
Si
la
ri-

Tecla pi antica che

fu discepola dell'Apostolo (').


il

pu

dire pertanto che

probabilmente
alla

nome
la

di

Tecla

si

riferisce sul nostro

sarcofago tanto
alla

figura in abito virile

presso

la

prua quanto

nave, perch anche

nave avea

una parte principalissim;; nel simbolismo.


2.

Sarcofago intiero

striato (ora

neU'interno del cimitero).

In mezzo, figura muliebre orane, velata, col volto abbozzato. Agli angoli nt figure
di
viriJi

barbate, panneggiate, con fascio


le

volumi

ai

piedi,le quali distendono

braccia verso l'orante.


di intro-

Rappresentano probabilmente due santi nell'atto


coperchio di questo sarcofago appartenue
iscrizione
alla

durre nel cielo l'anima dlia defunta. Lavoro del v secolo. A4


il

frammento

di

una

con

la

data del 431 o del 452, che fu gi riprodotto

pagina 582.
3.

Frammento
lato,

di

sarcofago con

la

figura

del Biioii

Pa-

store

da un

e dall' altro quella di

un

faiicitilh.

4.

Sarcofigo mancante dlia parte posteriore. Nella fronte

protome muliebre con acconciatura del


sorretto da
tibia l'altro
geiii alati.

secolo entro un clipeo

Presso

gli

angoli due
vi

con

lira e plettro.

Sotto

altri geni, uno ccJn un combaiimento di gaUi.

(i) V. sopra pag.

106.

604
5.

(.1

ri)A

DELLE CATACOMBE ROMANE


di

Frammento

sarcofago con figura di pescatore seduto


il

rivolto a destra del riguardante. Rappresenta forse

mistico

Pescatore apostoUco che

vediamo
di

nelle celebri pitture


di

simbo-

liche dei sacramenti nel cimitero


6.

Callisto.
virile

Parte anteriore

sarcofago striato con protome

harhata, adorna di trabea e


7.

volume

in

mano.

Parte anteriore
di piccole

di

sarcofiigo
il

con figura midicbre panviso abbozzato.

nefigiata
8.
9.

proporzioni:

Frammento con genietto deUa vendemmia. Frammento con piccolo tritone che suona la 10. Frammento con genietto alato che regge un
11.

buccina,
canestro.

Altro simile con

testa

di

fanciuUo.

12. Altro simile

con
si

genietto

che regge un festone.


di
;

Dentro

le

tombe

trovarono alcuni pezzi


d'

ambra ap-

partenenti ad una collana e due aneUini

oro

un pendente
balsamario di

d'oro; due piccoli gioielli d'oro; un piccolo


vetro, e

due

fibule

d'oro
in

foderate
di

d'argento
ali

con

granate.

Queste ultime sono


due pezzetti
getto
di

forma
di

aquila ad
al

spiegate con
occhi.

cristal

monte

posto

degli

Og-

assai raro di

arte longobarda.
si

Tutti questi oggetti

conservano presse

la

Commissione
si

archeologica comunale.

Nei sepolcri
notizia di

di

questo cimitero sopra terra

trovarono
ci

pure, oltre a parecchi boUi

pagani, alcuni bolli che


cristiana col
.

dnno
di

una ignota fabbrica figulina


e di

nome

una Gaudenzia dunque aggiungersi

un

Gaudenzio

Questa fabbrica deve


Claudiana e quella

aile altre officine, cio la


gi<

de statione Surrentini

conosciute
le

come

cristiane.

nostri bolli

sono

circolari e

presentano

seguenti variet:

F
F

GAVDENTIE

+
-{-

OFF GAVDENTIE

GAVDENTI

+
la

in

quest'ultimo boUo chiaro che

croce non pu
figlinis

essere presa per la lettera


officina ,

leggendovi

ex

ex

come taluno ha supposto.

iMirKKo

1)1

S.

\.\jj:.\tixo

605

Oitrc

descritti

monumenti,

di

molta importanza, apaltri

partennero pure all stesso cimitero sopra terra

cinquc

frammenti

di

sarcofagi, che da
altre

lungo tempo stavano nella


quattro di questi fusi

vigna Tanlongo e in

contigue;

rono portt! lungi dal luogo ed uno


posto.

conserva ancora sul

questo un frammento

di

urna marmorea baccellata,

adorna nel mezzo di croce scolpita con esempio assai raro


in sifFatte sculture. Appartiene al secolo v allorquando, corne

gi

si

disse, coniinci a rappresentarsi

svelatamente

la

croce.

Gli

altri

quattro frammenti
del

si

trovano in due private collezioni.


presso
il

Nel museo

Campo Santo

Vaticano,

si

conserva

un'altra fronte di sarcofago con la croce in rilievo, identica a

quella ora descritta: e di pi la parte anteriore di

un

altro

sarcofago, con figure scolpite a rilievo, nello

stile

del iv se-

colo assai inoltrato. Rappresentano, cominciando a sinistra del

riguardante
hcro,
Jitico
il

la MoItiplica:::jone dci

pani,

Adamo

ed

Eva

sotto l'al-

prodigio dlie Nox;^e di Cana, la Guari^ione del parail

ed

Sacrifixio di

Abramo. Finalraente

gli altri

due fram-

menti che provengono dalla vigna Cassetta, stanno ora nella


casa Lugari:

uno rappresenta
cosi
la

la Resiirre:(ionc di

La^~aro e

l'altro

un persoimggio che stringe un volume.

Compiuta
passiamo ad

descrizione del
la basilica.

cimitero sopra terra,

illustrare

IV.
Il

La

Basilica ed che
il

il

Monastre.
I (a.

Libro pontificale

ci attesta

papa Giulio
col quale
:

337-52)
spesso
cimiteria

edific suUa via Flaminia

un cimitero,

nome

deve intendersi
tria,

una basiUca
nel

cimiteriale

Fecit

unum

via Flaminia, aliud via Aurlia et

aHud via Porla

tuensi

(').

Ma

Catalogo Lihcriano

troviamo

men-

zione esplicita dlia basilica di S. Valentino, attribuita a quel


pontefice: ... fecit basilicam in via Flaminia milliario secundo

quae
(i)

appellatur \'alentini

(^).

E
I,

la

indicazione del II mi-

DucHESNE, Liber

ponlificalis,

pag. 206.

(2) Ibid. pag. 8.

6o6
glio
si

(,LI!)A

DEI.LE

CATACOMBE ROMANE
ail'

riferisce

evidentemente

antico

recinto

di

Servie

Tullio, elle suUa via

Flaminia dista appunto un miglio


Valentino

da

qucllo di Aureliano.

Fin dal primo mio

scritto sul ciraitero di S.


la basilica

(')

manifestai l'opinione che

innalzata dal papa Giulio I


la

presso

la

tomba

di quel

martire verso

meta

del iv secolo,

dovea sorgere

nella pianura sottostante al cimitero sotterraneo

e alquanto pi verso

Roma

deiringresso dlia cripta storica:


di antichi

ed accennai ancora ad alcuni avanzi


dicai

mri che giufu

appartenenti a quel sacro edifizio.

La mia opinione
si

confermata a pieno dalle recenti scoperte,


la basilica, tutta intiera

in seguito aile quali

nelle parti sue principali,

ritrovata:

e precisamente in quel posto, alla destra cio del sotterraneo,

dove

io

avevo indicato quei mri,


il

e in quella

direzione con

l'abside cio verso

monte come

La
cui
s'

basilica

era assai

aveva gi congetturato Q). vasta. Essa dai piedi del monte a


io
fin dalla

appoggiava doveva giungere


:

parte sinistra dlia


le

nuova passeggiata

e di

li

con un quadriportico, che forse


principale ingresso.

stava dinanzi, poteva venire quasi a toccare la via Flaminia,

suUa quale certamente se ne apriva

il

Ora
perta

dalla

posizione che essa occupava relativamente


la basilica
I

al

cimitero sotterraneo, vediamo subito che

ora scosepolcro

non

fu innalzata dal pontefice Giulio

sopra

il

primitivo del martire, diversamente da ci che per ordinario


si

costumava. Giacch
le

le

altre

basiliche cimiteriali

edificate

sopra
di S.

primitive
di

tombe

dei martiri,
di

come

quelle di S. Pietro,
di S.

Paolo,

S.

Lorenzo,

S.

Agnese,

Petronilla,
e perci la

furono costruite neU'interno stesso del cimitero;


cripta

del martire fu occupata


le

dall'aula dlia basilica ed in-

torno ad essa restarono


teriale,

gallerie troncate dlia rete cimi-

come abbiamo veduto


La
Cripta sepolcrak di
S.

nella descrizione di questi ci-

(i)
i.

Valentino sulla via Flaminia rinvenuta


Italia,

descritta

da Orazio Marucchi. (Dal periodico: Sludi in

Roma,
Va-

1878).
(2) Cf. la
lentino,

mia seconda pubblicazione:


iSqo.

Il cimitero e la basilica di S.

Roma,

ciMi'iioko

1)1

S.

vA[.i;xri.\i)

607
Va-

miteri.

NuUa

di

tutto ci6 appariscc nella

basilica di S.

lentino. Essa distante oltrc a venti metri dall'ingresso de)

sotterraneo cimitero;

il

quale poi
la

si

svolge tutto dalla parte


viva roccia, onde
pntrasse.

opposta, ed chiuso verso

basilica dalla

non pu supporsi che un solo ambulacro

fin cola

Ed

infatti

nel piano inferiore del sotterraneo e subito

dopo

^^

1^'
^

pi.uita Jella basilica di S.

N'alentiao subito dopo

la

scoperta

(a.

if

l'ingresso

abbiamo gi riconosciuto
le

la
si

cripta storica

dove

il

martire fu sepolto. Questa anomalia

spiega assai bene con-

siderando

circostanze spcial! del nostro cimitero.


il

Volendo
di

papa Giulio

innalzare una basilica in onore

san X^ilentino, se avesse voluto erigerla precisamente sulla


del santo, sarebbe
stato costretto
la

tomba

a fare
a

un dispenaltezza
dlia
livello

dioso taglio nel monte, essendo


dal piano di
basilica,

cripta

qualche
il

campagna:

e di pi in tal caso
il

non volendosi rimuovere


alla

sepolcro, sarebbe restato


fine le
il

troppo alto relativamente

pubblica via. In

conver-

dizioni locali di questo cimitero, che fu aperto sotto

6o8
sant di

(,UIDA

UELLE CATACOMIiE ROMANE


in

un

alto

monte
si

modo

diverse dagli

altri

citati di

sopra, impedl che ivi

costruisse

una

basilica a ad
il

corpus,

corne in quelli
di

si

pote fare.

Ma

perche
innanzi

papa Giulio invece


cripta stessa

costruire

il

nuovo

edifizio

alla

del
?

martire lo innalz ad una distanza di parecchi metri da quella

Potrebbe rispondersi che egli ci


gere quel sepolcri
i

facesse
la

per

non
e
la

distrugcripta,

poi

scoperti

fra

basilica

quali, bench pagani, potevano essere ancora in uso nella


iv.

prima meta del secolo


disfacesse,
si

Che

se

una
in

taie

ragione non sod-

potrebbe dire che egli abbia avuto un motivo


costruire
la

spciale

di

basilica

quel

posto, e
in

forse lo
il

scopo

di

conservare

la

memoria
gli Atti ci

del luogo

cui
egli

martire

venue ucciso: giacch

dicono che

fu sepolto

in eodem loco ubi decollatus est.

Ed
corpo

io

son

d'

opinione che

il

papa Giulio non togliesse

il

di

san ^^alentino dalla cripta sotterranea per deporlo nella

nuova

basilica,

giacch era costume del iv secolo


le

di lasciare

scrupolosamente nel posto primitive

tombe
le

dei martiri.
reliquie
fu-

certo per che in pi tarda et

sant

rono trasferite nella basilica: ed io suppongo che ci avvenisse nel secolo


il

vu

ai

teinpi del

papa Onorio
ai
l'

I (a.

quale restaur
si

l'edifizio.

E che

tempi

di

^25-638) Onorio ivi il


Salisbiirgciisc

martire

vnrasse, ce lo

attesta

Itinerario

compilato

in quella stessa et, nel quale

leggiamo: Deinde

intrabis per

urbem ad Aquilonem donec pervenies ad portam

Flamineara, ubi sanctus Valentinus martyr quiescit via Fla-

minea

in basilica

magna quam Honorius

reparavit

et

alii

martyres in aquilone plaga sub terra

(').

Xon
che
ai

essendovi memoria

di

grandi lavori eseguiti nella

basilica di S.

Valentino
di

da Giulio ad Onorio, e trovando


il

tempi

Onorio

corpo del martire riposava nella


il

basilica,

molto

naturale

supporre

che

Onorio

ivi

lo

trasferisse dal

prossimo sotterraneo. La quai traslazione lungi

dal contradire agli usi del

tempo

vi

corrisponde assai bene.

(i)

De

Rossi,

Roma

soit.

I,

pag. 176.

CIMITEKO DI
Infatti
i

S.

VALENTIXO
i

609

pellegrini autori dcgli Itinerari,

quali circa quelLi


i

et visitarono le

catacombe romane, videro


quel

sepolcri di al-

cuni

niartiri trasportati forse in

tempo
a

stesso dai cimiteri

sotterranei agli oratori superiori;

come

cagion
al

d*

esempio
di

quello di Tarsicio

nell'

oratorio

sovrastante

cimitero

Callisto; e dei principali martiri dell' ipogeo di Priscilla, nella


basilica di

S.
il

Silvestro sulla via Salaria. Oltrc a ci fu pre-

cisamente
il

papa Onorio,

il

quale toise dal luogo primitivo

corpo

di

san Pancrazio

e lo dpose in

un nuovo
:

altare

da

lui edilicato,

come

ci

attesta un'antica iscrizione


altari

Corpus

martyris quod ex obliquo aulae iacebat,

insignibus or-

nato metallis loco proprio coUocavit


Il

(').

caso

di

san Pancrazio a
il

me

sembra identico a quello


il

di

san Valentino. Nel primo

papa Onorio ripose

corpo

del martire in un'arca da lui costruita, togliendolo dal posto

primitivo che corrispondeva lateralmente alla chiesa; nel se-

condo avendo ingrandito


minia, voile consacrare
del santo
I
il

e restaurato la basilica dlia Fla-

suo nuovo edifizio con

le

reliquie

rimuovendole

dalla

prossima

cripta.

Onorio furono poi compiuti dal papa Teodoro (a. 642-6^49), del quale cosl leggiamo nel Libre pontificale: Fecit et ecclesiam beati Valentini iuxta pontem Mollavori intrapresi da
biura, a solo

quam

etipse dedicavit et dona multa obtulit ).


:

La
ancora

basilica era a tre navi

alcune colonne erano di orattiche,


tre

dine ionico
al

poggiate su basi

dlie

quali

sono
de-

posto; altre colonne erano corinzie,


corinzi

come pu

dursi da due capitelli

che

stavano

gi

nella vigna

Tanlongo.
di

Un

solo capitello ionico


si

come pure un
i

solo tronco

colonna in granito rosso

ritrovato negli scavi. (y. planta^

pag. 60/).

SuUe colonne
nella

si

alzavano

mri

e su questi

dovea

poggiare

il

tetto sostenuto dalla consueta incavallatura.

Avanzandoci

nave

di

mezzo,

la

troviamo occupata

(i) Sillage di Einsiedeln. Cf.

de Rossi,
pag. 555.

Iiiscr.

christ.

IL pag. 24, vedi

sopra pag. 53.


(2)

DucHESNE,

Lib. pont.

I,

Guida Catacombe romane.

39

6lO
in

GUIDA BELLE CATACOMBE RO^L\XE

fondo da una costruzione alquanto elevata sul piano dlia


il

chiesa, che fu certamente


sbiterio contenente
alla

berna o

prolungamento del predel-

anche

la

schola canoriim o cantoria, innanzi


i

quale doveano trovarsi

due amboni, cio quello

l'Evangelio a destra e

l'altro dell' Epistola a sinistra.

Fra

le

rovine

si

trovata una base


di

marmorea
al
:

in

forma

piramidale a gradini che servi

sostegno
l'

candelabro del
e

cero pasquale e doveva stare presse

ambone

che

vi fosse

r ambone

lo

deduciamo
si

dalla notizia dataci dal Lubin,


fra le altre

che

cio nel 1^93 ivi

rinvenne

cose anche un leggio

(').

marmoreo
a.iteriore
di questi
vi

marmoreum

legile

ad Missas

Xello spazio

erano alcuni sepolcri indicati in pianta. In uno


al

sepolcri fu trovata ancora


la data. dell'

suo posto una

iscri-

zione con
il

anno

40(3 (v.pag. )Sd).

Essa prova che


fin

recinto in

mezzo

alla

basiUca esisteva almeno


di

dal prin-

cipio del V secolo.


di

Dal piano
il

questo recinto per mezzo


si

gradini,

passando sopra
ail'

corridoio coperto a volta,

saliva fino

abside che nel suo centro in una nicchia con-

teneva

la

cattedra episcopale e intorno gli altri sedili del clerc.

Innanzi
cui

ail'

abside

si
il

veggono ancora
sarcofago con
disse,
ai

le tracce dell' altare le

sotto

dovea stare

reliquie

del

martire
dalla

trasferite,

come

si

terapi del

papa

Onorio
si

cripta

sotterranea

nella basilica.
di

Dell' altare

rinvennero

alcuni
tere

frammenti

transenne,

una

dlie

quali con le let-

MAR

Quartxri); e cosi pure un piccolo capitello del

tabernacolo ed uno di quei pulvini marmorei


scolpita nel
tino.

con

la

croce

mezzo,

quali

sono

caratteristici dello stile bizan-

All'altare

egualmente appartenne un
parole:

altro

frammento

marmoreo con
stano soltanto

iscrizione votiva del secolo ^ o vi, di cui rele

///M

SEMPER
mezzo
le

ET

VBIQ.-

DEVOTI
un corridoio
di
il

Fra

la

nave

di

e l'abside trovasi

quale comunica con

due navi minori per mezzo

due

(i) Ahliatiartivi Ilaliac hrevis vctilia, pag.

516.

CIMITEKO
scalctte

1)1

S.

VALENTIXO

6l

cssendo

di

livello

ad esse inferiore. Qucsto corridoio

dovette essere riccamente decorato di lastrc marmorce dlie


quali

veggonsi

le
il

irapronte
lastricato

sulle
di

pareti:

e nel

pavimenio
Nel

conserva ancora
ceiitro
si

marmo

pavonazzetto.

pre una nicchia quadrata che corrisponde precisale

mcnte
tyrium

sotto

tracce dell' altare: e

questa contenne probadirsi del

bilmente un altro piccolo altare che potrebbe

mar-

o confessione.
ai

Questo luogo coperto serviva


cosi venerare da vicino
il

devoti

quali potevano
salire sul
.

corpo del martire senza


introitus

presbiterio e
inf:Uti

pu chiamarsi un
oltre gli
il

ad martyrem
le

Esso
dlia

conserva

ornamenti

anche

traccie

venerazione verso

sacro deposito, giacch nelle sue pareti

sono aperte alcune piccole nicchie destinate evidentementc


a contenere le

lampade accese,

tali

nicchie sono

identiche

a quelle dlia sotterranea confessione di S. Prassede. Presse


il

vano centrale
di

si

riconosce tuttora una piccola finestra che


il

permetteva
la

vedere

sarcofago del martire ed era perci


confessionis
.

cosidetta

fenesteila

Innanzi

ail'

ahare

doveano esser collocate le iscrizioni dedicate al santo, ed io suppongo che qui fossero poste due iscrizioni damasiane. Di una di queste siamo sicuri, perch fra le
cretto superiormente
pitre trovate nell' area stessa
dlia
basilica
io

ho ricono-

sciuto due frammenti con lettere di vero tipo

damasiano che

qui riproduco:

(do
i

due frammenti sono troppo

meschini per cavarne un


la sillaba,

qualche senso.

probabile che nel second o, dove


finale di

DO
mula

certamente

di altre

un verso, si possa supplire la forepigrah damasiane supplex tibi vota rependo .

Ad

ogni

modo

importante

di

constatare
il

che

il

papa

Damaso onor con

suoi carmi anche

sepolcro

di S.

Xa-

6l2

GUIDA DELI.E CATACOMBE ROMANE

lentino: la quai cosa era affatto ignora.

Un

altro

frammento
Flaminia

pure damasiano
presse
la

si

trovato

poco lungi

dalla

via
:

strada di

Acqua Acetosa, ed
BEATIS/7/

questo

PRESBY

L'iscrizione era certamente dedicata ad

un martire

prte,

essendo

il

titolo

di

beatissimo

proprio in

modo

spciale

dei martiri: e perci naturale che

debba

riferirsi a

san Va-

lentino,

il

prte martire venerato con culto solenne sulla via

Flaminia.

Ne mi

fli

difficolt

che

il

frammento
perch
i

siasi

rinve-

nuto

qualche distanza

dalla

basilica,

raarmi del

cimitero di S. Valentino sono stati dispersi nelle vigne e nei


terreni

circostanti fino al raggio di oltre

un chilometro. Per

analogia pertanto di altre iscrizioni damasiane,


di

come

quella
il

san Gennaro nel cimitero


:

di

Pretestato,

io

propongo

supplemento seguente

BEATIS5//o

iiiarlyii

Valentino
fecit

PRESBY/d;-o Datnasus episcopus

Questa

iscrizione fu posta

probabilmente suU'

altare stesso

o neir epistilio del tabernacolo e ricordava qualche abbelli-

mento ivi fatto dal grande pontehce. Ora sta nella cripta. Ed ora tornando al corridoio inferiore, osserveremo che la sua costruzione di et non moka antica e rai sembra che possa giudicarsi del secolo vu; per conseguenza pu6 stabilirsi
che
il

papa Onorio

in

occasione del trasporto dlie reliquie

del martire aprisse questo passaggio per la devozione dei fedeli.

E una conferma che


si

a taie et possa attribuirsi


vi

bulacro

la

scoperta che io
li

ho

deir imperatore Eraclio, gittata

forse

amuna moneta per devozione. Questa


1'

fiitto

di

moneta
meta

di Eraclio II e di
II,

Costantino suo ligHo, che fu poi


ail'

Costante

ed appartiene

anno ^41: essa prova che

alla
la

del secolo vir quella parte dlia chiesa gi esisteva.

CIMITERO

1)1

S.

VALENTINO

613

presenz;i di questa confessione,


alla origine dell' edifizio

l;i

qualc non contemporanea

ma
fu
ivi

fu pi tardi

aggiunta

alla preesi-

stente basilica, c per

me una
non
che

conferma
costruita

del fatto gi stabilito:

che cio
di S.

la

basilica

sul

sepolcro primitive
le

Valentino,

ma

pi tardi furono trasferite

sue

reliquie.
Infatti

nclle altre basiliche cimiteriali erette precisamente


dei martiri

sulle

tombe

disposta in quel
la

non comparisce atfatto la confessione modo, perch l'aula stessa dlia basilica era
l'ipogeo
si

confessione.

Ma

trova in somigliante maniera

in quelle basiliche nelle quali

furono trasportati neH'viii e nel

IX secolo
ivi
si

corpi dei martiri dalle

catacombe romane, giacch


il

voile in qualche
tolti:

modo
in

riprodurre

sotterraneo da cui

essi

furono

cosi lo

vediamo
Onorio o
il

a S.

Prassede,
altri

ai

Santi

Quattro, a S. Cecilia

Trastevere e in

luoghi.

Alla stessa et di papa


riore del pontefice

a quella di
i

poco poste-

Teodoro,

quale compi

lavori del suo

predecessore, appartengono
dlie

le

due nicchie lateraU nel fondo


dalla costruzione
il

due navi minori, come pu giudicarsi


mri. Innanzi
laterizio
alla

dei

nicchia a sinistra rimane tuttora

basamento
il

che sul principio dlia scoperta credevasi

nucleo

dlia
di

cattedra, ed oggi
altare di

dobbiamo riconoscere per


et relativamente
si

sostegno

un piccolo

tarda.
altare,

Nella nicchia quadrata a destra pi non

conserva

l'

ma

vi

dovette essere senza dubbio. Forse nella primitiva bain

silica

fondo

aile

due navi
i

latral!

vi

saranno

state

due

nicchie

destinate a contenere
la

piccoli

altari

che servivano
sacrificio,

per

la

preparazione e per
si

consumazione del
Infatti
1'

come

ancora

usa nella
si

Chiesa greca.

in

alcune antiche

chiese anche latine

vede tuttora

altare detto TiapaipaKs^iov

dai Greci e dai Latini (noblationariniii (').

Queste absidi
alla

laterali
libri

erano pure destinate in alcune basiliche


santi e dei vasi liturgici,

custodia dei

come

quelle che descrive san Paolino

(i) Cf.
Tbeil,

Handbnch

der altchiist. Archil. del dott. H.

Holtzinger, Erstcr

pag. 84.

6 14

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Nolana.

nella sua basilica

Ma qualunque si

fosse la destinazione

primitiva di

queste nicchie nel nostro edifizio, esse

furono

poi ridotte ad uso di oratori o cappelle latral!; e lo deduco


dal fatto che

vennero adornate

di sacre pitture

e di iscrizioni

dcdicate ad alcuni santi.

La
tiori

nicchia rotonda (y. pag. 6o/^ fu dipinta ad ornati di


quali restano alcune traccie; e aU'altezza

e festoni dei
di

di

poco pi

un mtro

da terra

ha in giro

una

fascia

nella quale in lettere bianche su

fondo

azzurro era

dipinta

un' epigrafe di cui


tere superstiti
alte

rimangono pochi
m. 0.065 sono
di

e laceri avanzi.

Le

let-

et assai tarda e poste-

riore certamente al secolo ix.

Troppo meschini sono


una probabile restituzione

frammenti

superstiti per tentare

dell' epigrafe.

Tuttavia certo che

essa era dedicata a pi santi, leggendovisi leiniziali dlie parole:

SCI5

ET
(')

BEAtissimis

Fra questi
conipagni

santi

potrebbero riconoscersi san Zenone ed


Marta, Audiface
probabile

celebri martiri persiani Mario,


di

san Valentino.

conservata in un frammento appartenga


tanto pi che la lettera seguente alla
la

Abacum che la sillaba AL\R al nome di Mario,


ed
ritenersi

R pu

una
di

quale in un altro frammento delineata egualmente

mi-

nori proporzioni.

Dunque

verisimile

che fosse una cappella

dedicata a questi santi e forse anche a san Zenone.

Che
lentino,

san Zenone fosse venerato nella basilica


si

di

S.

Va-

ricava da

un codice
si

del

secolo x dlia pubblica

biblioteca di Arezzo, indicato dal

de Rossi. Li quel codice

sono registrate

le

preghiere che

recitavano nella processione


S.
il

dlie Litanie maggiori, la quale

muovendo da

Lorenzo
d

in

Lucina passava per


si

la

via Flaminia e poi per

ponte Milvio
la

dirigeva a S. Pietro.

Di questa processione
Questa formola

ci

prima

(i)

Sanctis et beatissimis (?)


di

trovasi anclie in

una iscrizione

Porto.

CIMITERO DI
notizia
ai
il

S.

VALENTINO

Lihro pontificale, Ja cui sappiamo che era gi in uso

tenipi di

Leone
il

III: e dai

codici

liturgici

gi era noto
ivi

che giunto
sosta e
si

corteggio

dinanzi a S. Valentino,

faceva
,

recitavano alcune preghiere


il

ad S. Valentinuin

preghiere che
dici

Bosio gi pubblic ricavandole da due co-

dlia basilica Vaticana (').


a S.

stazione

dedursi dagli

Sembra che nel xii secolo la non avesse pi luogo, corne puo Ordini Romani di Benedetto canonico e Cencio
Valentino che
la

camerario,
S.

ma
in

processione
S.

andasse

direttamente da
nel codice
di

Lrenzo

Lucina a

Pietro ).
pi

Ora

Arezzo dlie Litanie maggiori, che


zione da recitarsi ad
diretta a

completo del Vatie questa

cano, aile orazioni gi conosciute vi aggiunta un'altra ora S.

Valentinum

in atrio
(^).

Dio

iiiterccdente hcato Zeiiojic

Costui dovette

essere quel raedesimo

Zenone che

fu sepolto nel cimitero di'

Pretestato, e in
lentini

uno

degli Itiiierari

chiamato
il

frater

\\x(").

ed

testeggiato

da alcuni Martirologi

14 febbraio

A
lui
il

questo medesimo san Zenone appartiene

il

clbre oratorio

edificato dal

papa Pasquale

nella chiesa di S. Prassede, e da


di

splendidamente adornato

musaici, fra

quali apparisce
5.

ritratto del

santo titolare insieme a quello di


5.

Vahntino
oratorio

(').

Il

ritratto

di

Valentino sta sulla


il

porta

dell'

alla

destra di chi guarda e rappresenta


capelli e bianca barba

santo prte con blanchi

ed abito

di

color rosso.

Quantunque

non possa

siabilirsi

quali

relazioni

passassero fra questi due

martiri e se

Zenone

fosse vero fratello di Valentino o sol

tanto frater in passione


egli era

certo per dal fin qui detto


e

che

venerato insieme a san Valentino

poteva quindi

(i)

Bosio,

Roma

sotlerr.

pag. 575

cf.

anche

1'

Orationah pubblicito

dal card.
(2)

Tommasi. Cf. Mabillon, Musum


DE Rossi, Mosdici
in S. Prassede).

italicuin, II,

pag. 145-205.

(3) Cf.
di S.

dlie cbiese di

Roma (mosaico

dell'oratorio

Zenone
(5) Cf.

(4) GiORGi, Adonis martyrolo^^ium, pag. 91.

DE Rossi,

1.

c.

O. Marucchi, lm.

d'arch. chrit.: Les ba-

siliques,

pag. 350.

6l6
credersi

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


con qualche probabilit che
egli

avesse

un oratorio

nella basilica dlia via Flaminia.

Ma
il

ci che poteva dedursi


fu dimostrato dalle

con verosomiglianza dal codice


recenti scoperte. Nello

di

Arezzo

sgombrare
la

corridoio, pi volte acsi

cennato, a poca distanza dalla scaletta


di

rinvenne una pietra

forma quasi quadrata con


-1-

iscrizione:

S.

ZEXO
La
pietra

caratteri

sembrano

posteriori al secolo ix.

grossa m. 0.03 e probabilmente fu adoperata per chiusura di

un

sepolcretto di altare dentro

il

quale

si

custodivano

le re-

liquie del santo.

molto
di

probabile che questo altare

fosse
la

precisamente quelle
nicchia con
la

cui

ancora

resta la base

dentro

iscrizione dedicatoria.
di

Ad
fu

ogni

modo

certo

che nella basilica


altare dedicato a

S. \\ilentino

vi

o un oratorio o un

san Zenone.

L' altra
destra
;

nicchia

simmetrica trovasi in fondo

alla

nave

essa probabilmente
il

form un

altro piccolo

oratorio
il

che doveva avre


resto

suo

altare, asportato

poi corne tutto

dopo
visibili

1'

abbandono

del luogo. Nella sua parete di fondo

sono

due

differenti strati di stabilitura dipinta.


i

Lo

strato
ri-

superiore in gran parte caduto in piccoli pezzi

quali

congiunti

insieme potranno forse

restituirci
vi

il

quadro che
il

r adornava. Xell' atto dlia scoperta non

rimaneva che

busto di una figura muliebre col capo riccamente adorno nello


stile

bizantino del

vu

secolo;

la

figura era piegata a sinistra

del riguardante nelF atteggiamento di offrire

qualche dono.
in

Oggi anche

questi pochi avanzi

sono caduti
la

frantumi.
a

Forse rappresentava una


sue spese quell' oratorio,
alla

nobile signora,
nell' atto

quale costrui

di

farne ofierta a Crisio o

Fergine o

ai

Sani che

doveano essere rappresentati nel


vi

mezzo.

destra dlia figura

era ancora un' epigrafe di-

pinta dlia quale restano soltanto poche lettere che

non dnno

alcun senso.

Questa insigne
clero del titolo di

basilica ufficiata fin dalla sua origine dal

Lucina da cui dipendeva, come

si

disse,

CIMITERO DI
fu in segLiito custodita

S.

VALENTINO
i

617

quali vi ebmonaci benedettiiii bero un grandioso monastre divcnuto poi celeberrimo. Il monastero fu probabilmenre stabilito nel secolo ix, giacch se ne fa menzione corne gi esistente da qualche tempo fin
dai
dalla

meta

del secolo x,

come

ora diremo: esso occupava una


alla

gran parte del monte

sovrastante

basilica.

Nel primo
secolo
ix,

periodo del monastero e precisamente


la

alla fine del


ai

nostra basilica cbbe un


(a.

nuovo

restauro

tempi del papa

Giovanni IX
di

898-900), in seguito al quale restauro fu nuovo consacrata solennemente, come risulta da unaiscrisi

zione che
/;;

conserva nel portico

dlia

chiesa di S. Maria

Cosmcdiii.

Nel mio primo lavoro


seguii r opinione del Settele

sul
il

cimitero di

S. ^'alentino

io

quale giudico che questa

iscri-

zione appartenesse
la

alla

chiesa di S. Valentino posta gi presse

piazza Paganica (') e

mi confermai
chiesa di
S.

in

questa opinione

perch vi
tenente
cola
in

nominata

la

Nicola

come
di

apparS. Ni-

alla basilica,

ed io supposi che fosse quella


ai

Caharari detta poi


la

Cesarini

Ora per mi
1'

avveggo che
S.
alla

chiesa qui

ricordata deve essere


la

altra

di

Nicola 4n Avchioinhiis (in Arcione),


basilica

quale apparteneva

suburbana
II,

di

S. \'alentino,

secondo una bolla

del papa
riunito
in
il

Agapito

dell'

anno 955

(^).

Con
i

questa bolla fu
di S. Silvestro

monastero
:

di

S.

Valentino a quello

Capitc

ed assegnandosi a quest' ultimo

bni e

le

pro-

priet del

suburbano cenobio,
chiaramente

gli

si

assegna ancora
le

la

chiesa

suddetta

indicata

con

parole:

Ecclesiam

S. Nicolai
blica et a

cum omnibus
latere
tertio

pertinentiis: ab

uno

latere via pu-

quae ducit sub arcora formae quae appellatur Virginis

secundo
et

ipsa

forma Virginis
istius

Pinzi

muro

S. Valentini

et a quarto latere

et montem quem Romae et portam muro istius civitatis Romae


civitatis
.

usquae

in

posterulam S. Agathae

Attribuisco

perci

alla

(ij Atti delPAccud. ponl. d'arch. III, pag. 26|.


(2)

Marixi. Papiri

iplotiiatici,

pag.

38.

6l8
basilica

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


suburbana
la

Ji

S.

Valentino l'iscrizione
:

di S.

Maria

in

Cosmedin chs

seguente

SVME VALENTIXE MARTIR HEC DONA BEATE Q.VE TIBI FERT OPIFEX TEV BALDVS CORDE BEMGXO HEC ITAQ. MARTIR IDEM TEVBALDVS SVNT QVE TIBI BEATISSIME CONCESSIT QVATIXVS SINT IN VSV SACERDOTV IN PERPETVV D TIBIQ. HIC SERVIENTIVM IDEST DOMVS DVAS SOLARATAS IVNCTAS IN VICINO TVAE ECCLAE CELLA IVXTA EAMDE ECCLM ORTICELLV CV OLIVIS

ANTONIAXO VNV DIVRNI ALIVQ LIBRV GENESEOS CV NOCTVRNI OFFICII FERIALES II DIALOGV CVM ISTORIIS CANONICIS PASSIONARIV
RETRO ECCLAM
MISSA
LE
.

SCI

NICOLAI/;/ VINEA IN

ANTIFONARIA

II

SCINTILLARIO

IMNARIA

II

LIBRV EX MORALIB

CALICE

ARGENTEV EXAVRA TV CV CALAMO ET SVA PATENA SI Q.VIS V BEATVRIBVLV ARGENTEV MANVALE TISSIME MARTIR EX HIS Q.VE TIBI A lA DICTO THEVBALDO CCES SA SVNT ET VEL AB ILLO AVT AB ALIIS CONCEDENTVR TEMERARIO AVSV ALIQVID ABSTVLERIT VENDIDERIT VL FRAVDAVERIT DISTRAXERIT SIT SPATVS A D OMIV Q. XPIANOR CSORTIO (IVIN ET PPTVO PCVSSVS ANATHEMATE ATQ. CV DIABOLO ET OlBVS IMPIIS IVNCTVS AETERNO INCENDIO EXVRATVR TEPORE PONTIFICIS NO NI SVMIQVE lOHIS EST SACRATA DIE SVPREMO HEC AVLA NOVBRIS DV QVfTA ELABENTE INDICTIO CVRRERET ANNVM (')

II

Teubaldo che pose questa


il

bate del monastero,

quale

iscrizione, dovea essere 1' abdopo aver restaurato edihzio


1'

verso l'anno 899 fece dono


di

alla

chiesa di case
si

e terreni e

vasi e libri litursrici. Fra

fondi donati

notano

domus

(i)

Ct.
Il

Crescimbeni, Storia

dlia basilica

pag. 82.

testo stato talora pubblicato

di S. Maria in Cosmedin, con qualche inesattezza. Le

lineole verticali indicano la

hne

di

ogni

riga.

CIMITERO DI
duas soluMtas
S.
,

S.

VALENTINO

619
rtro

horticellum
la

cum

olivis

ecclesiam

Nicolai

cio presso
gli

SLiddetta chiesa di S. Nicola in


il

Arcione. Fra
saJc,

oggetti di uso sacro sono ricordati


i

Mesil

r AiUifonario,

Feriali,

Libri iklla sauta


iiuirtiri)
il

Scritttira,

Passionaria (contenente gli Atti Jei


logbi di San

Lihro ci dia-

Gregorio e dei Morali,

gli Iniiari, lo Scintillariiiiii,

(cio r estratto dlie sentenze dei santi Padri) e hnalmente


gli

utensili per la

celebrazione dlia sacra liturgia.


bolle

Nel segLiente secolo x due


dlia basilica e dei

papali fanno

menzione

monastero.

Una

la gi ricordata di
dell'

Aganella

pito II dei 955, l'altra di


nella quale

papa Giovanni XII


stessa
si

anno 9^2

nominata

la

chiesa

di

S.
la

Nicola

contrada detta degli Anhioncs e


inonastero suburbano a quello

conferma

donazione dei
///

di

S. Silvestro
I

Capitc detto

Cata Pauli perch edificato da Paolo

nella sua casa paterna(').


al

in quest' ultima bolla

si

concde

monastero

di S.

Va-

lentino, oltre che

una gran parte


diritto di
la

dei terreni adiacenti alla via sul

Flaminia, anche
diritto fu
(f

il

pedaggio

ponte Milvio,

il

quale

certamente

fonte principale dlia sua ricchezza:

pontem Molvium

in

integrum
tributu.

egressu et datione et

cum omni eius ingressu et E da queste bolle appren-

diamo ancora
avea cambiato

corne, fin dal secolo x, l'antica porta Flaminia


il

suo

nome

in quello di porta S. Valentini ,

nome
E

che mantenne poi


la

fine al secolo xrv allorquando


di porta

si

introdusse

moderna denominazione
di

dei Popolo.
si

qui a proposito di queste due bolle nelle quali

indi-

cano varie denominazioni

fondi e di luoghi dlia via Flaal

minia nel medio evo, alcuni dei quali appartenevano


nastero di S. Valentino, rinvio
prcise e copiose su questo
il

mo-

lettore

che volesse notizie


al

argomento

dotto lavoro dei


nel nicdio evo (').

ch. prof. Tomassetti, Dlia canipagna


Ivi
si

romana

trover una restituzione dlia topografia mdivale dlia

via Flaminia corredata

da importantissimi documenti e

fra

(i)
(_2)

Makixi, Pdp. dlplom. pag, 45.


Archiv. ai Stor. patr. VI, pag.
173 seg.

620
le

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


cose
si

altre

leggeranno alcune notizie sul

mons

S.

Vaal-

lentini,

nome

dato nei tempi di mezzo e conservato fino

meno

al

secolo xvii a quel


Il

monte

dlia catena dei Parioli che

sovrasta alla basilica.

ch. autore tratta


fa derivare

pure

dell'

origine del

nome

stesso di Parioli, che


fin

da quello di

mons
alla

Pelaiolus

mi in uso Un nuovo restauro


un

dal secolo x.

dlia nostra basilica


il

ebbe luogo

meta
S.

del secolo xi sotto

pontificato di Xicola II (a.

1058di

io<3i) per opra di

altro abbate dello stesso

monastero

Valentino.

Ci
di S.

risulta

da un' iscrizione trasportata poi nella


///

chiesa

Silvestro

Capite, che

aveva giurisdizione
narra
in

sul

cenobio

dlia via

Flaminia. L' abbate Tebaldo


1'

quella epi-

grafe che egli restaura

edifizio

perch minacciava rovina,


i

rinforzando

il

tetto

rinnovando
la

portici (forse dell'atrio),


le

e che adorn anche


libri liturgici
;

chiesa di pitture e
il

fece
il

dono
il

di

costrui ancora

campanile ed

recinto
3

del
feb-

monastero. Tutti questi lavori furono poi dedicati


braio del

1060. Ecco

il

testo dell' iscrizione

AD LAVDE DI IN ECCLA S VA FIVXT N INHERTIE RELIXQ.SED AD POSTERITATIS MEMORIAM uohS PCIPIVNT MAXDARI SIC IPSA VERITAS DICIT LVCEAT OPA VRA BOXA NVLLIVS INSOLENT timORE SED DI ET S" VALENTINI MAR El AMORE: Q.VE HVIC ECCLE ABBAS TEDBDAD VL DIRVTA repjrAYlT VL PDITA RESTAVRAVIT VL EX SVO ADQSIVIT VT OMIB PATEFIEREXT CPENDIOSO /;VIC LAPIDI IXSERI CVRAVIT IX TECTO H VI ECCLE TRES TRAVES MVTAVIT PORTICVS Q.VE CIRCA ST OMS REXOVAVIT YCONAS V Q.NQ FECIT EXVRATAS CRVCES IIIIOR EXAVRA tas roDICES IIII PASSIONARIV MISSALE COLLECTANEV PASSIONARIV IN FESTIVITATE S VALENTINI lampudaRlOS II PSALTERIV I ALB I CALICE ARGEXTEV PALLAS ALTARIS II CORTIXAS II VESTES sericaS II FAXOXES XX ARCV GIPSEV CAP DE AVRICALCO X CRVCE SLMILTER DE AVRICAL co /./RR
Q.VE

CIMITERO DI

S.

VALENTINO

02

Q.VA CAl'AXILE DICIM CAFANAS II DOMO IIII CLAVSVRA MONASTI-RII A FVN c/um.NTO COXSTRVXIT ARCV ANTE lANVA ECCL VINEARV PETIAS XIIII PEDIC ieMTARITIE TERRE III HEC OMIA DOMN TEBALD PARTI DIRVTA ET DEFECTA REE dificA^S PARTI AVTE ADQ.RENS HVIC ECCLE APPLICVIT DATO EX PROPRIIS SVPTIB pntlo //BRAR CXX CREDITORIB: NEC N ECCLE: REDDLDIT LIB VIII meiise FEB D III IXDIC XIII TEPORIB DONI XICOLAI
I

SCDI PP

Questo Tebaldo abbate del raonastero, evidentemente diverso d:il Teubaldo dell' altra iscrizione anteriore di cento sessant' anni,
e

riimov
vesti

mut alcune travi dlia portici don inoltre


i
:

incavallatura dlia chiesa, quadri, ornamenti da aifra


i

tare,

litui'giche
gli

e libri

sacri,
S.

quali
:

note vole

il

codice contenente
fcsiivitaic
il

Atti di

Fakiitino

Passionariniii

in

S.

J^altiitiiii.

medesimo
il

testo che noi

Questo Passioiiario conteneva fbrse possediamo degli Atti del santo, e


citato di
di

del quale

abbiamo una copia nel codice Vaticano gi


quale manoscritlo del xii secolo e quindi

sopra,

poco
didi-

posteriore all'et dlia nostra epigrafe. L' abbate


fice
il

Tebaldo

campanile dlia chiesa

turrem quara campanile


pi

cimus ; ed

questa
torri

una

dlie
di

antiche

memorie che
dalle

abbiamo

dlie
il

campanarie

Roma;

costrui poi

fondamenta

recinto del cenobio:


,

clausuram monasterii a
d'

fundamento construxit
blica via Flaminia.

e fece

pure un arco

ingresso asulla

vanti alla basilica, arco che

dovea corrispondere

pub-

di tali

lavori rimane ancora una qual-

che

traccia.

Infatti nella

vigna Gnecco suU' alto del monte,


si

quasi al di sopra del tempietto di S. Andra,


ruderi di

veggono

un muro

di rozza

costruzione con torri rotonde,


al

il

quale pu6 benissimo attribuirsi


nastre costruito nel secolo
lestra
si

recinto fortificato del


nella
di

moaltre

xi.

prossima vigna Baputeali


e
di

conservano alcuni frammenti

decorazioni
fizio

marmoree che appartennero certamente

alT edi-

monastico.

62 2

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


pu con sicurezza riconoscere quali fossero deir abbate Tebaldo nell' interno dlia chiesa
si
:

Non
vori

la-

ma

probabile che
i

iscrizloiie

dedicatoria dlia nicchia rotonda,


al

caratteri dlia quale

possono convenire

secolo xi, ricordi

restauri da lui eseguiti.

L'edifizio principale del

monastero racchiuso dall'abbate


alto del

dentro un
l

muro

di

cinia
le

dovea sorgere suU'

monte,

dove oggi sono

vigne gi ricordate Gnecco e Balestra.


di quell' altura era assai acconcia
il

Iniatti la spianata superiore

per collocarvi un fabbricato monastico:

quale posto lass


era al

godeva
tazione

un' aria saluberrima,

una splendida visuale ed

sicuro da qualunque offesa.

per

naturale che un' altra abivi

per

comodit

dell' ufficiatura

fosse
il

nel

piano

fianco dlia basilica, fra la via Flaminia ed

monte.
ci

AUo
notizie

stesso secolo xi
di

si

riferisce
il

un documento che
quale, venuto
in

dd

un pellegrino tedesco
di

Roma

per ottenere reliquie

santi, visit la

basilica di S. ^'alen-

tino e d' accordo col custode del luogo, ne estrasse alcune


reliquie che cred falsamente del

papa san

Callisto.

documento
chle ad

inserito nella e fu

cronaca del monastero


(').

di S.

Questo Mi-

Mosam
il

pubblicato dal Mabillon


di

Ecco
...

passo pi importante
(J'

questa narrazione

Haec dicens

auouimo pcUcgrino) properat ad quem-

dam

cimiteriorum custodem

apud

S.

\'alentinum

commo-

rantem, cuncta quae didicerat per ordinem edocet: qui auditis

eiusmodi causis, affatim gavisus


illectus pecuniis,

est,

magis autem promissis

assensum praebuit corpus sancti CaUisti papae

se

daturum

pollicitus

omniaque,
et

sicut abbas ipse requirebat,

se
et

extensurum promisit,

intactum usque nunc sepulcrum

quemadmodum
fides

in

Gestis passionum legitur in superficie


in

tabulae

marmoreae epitaphium exaratum, dummodo


adhibeatur
dictis.

dandis
facta

promissis

Conventione
ardent

igitur

ventum

est

ad cmiUriiim
fit

uhi semper

laiiipadcs,

quo

in loco altrinsecus

iuramentum, abbate

cimiterii

custode

(i)

Vctera AiiaUctiU ed. di Parigi,

1725, pag. 550-356.

CIMITERO DI
in

S.

VALF.NTINO
et

623
epitaphium
iurante, et

eodem

loco, ut

libri

Passionum

praesens

docebat, corpus esse Callisti papae propria


e contra iussu abbatis

manu

Nanteri
erat

monacho suo super

sacra spon-

Jente,

quod promissum

pecuniarum die denominato mitarrepta

tendum.

Post compositas utrinque sponsiones, monacus

marmoreum avellere tabulatum quo claudebatur sepulcrum, nam undique caementario artificio septum durius lapide fuerat effectuai, nec uUo modo iunctum potuit
securi tentabat

caementum

dividi

quin etiam

recusae secures et bipennes

confrigebantur, in eniinenti loco prospiciente speculatore, ne

quod cum oprandi fiebat pavose, quodque isti in remedium, quoquo modo foret deprehensum. Sed cum monachus nulla ratione maraliquo superveniente furtum,
illis

erat in reatum,

moream
tabulae

tabulam, ut praefatum

est, indissolubili

glutino cae-

menti non valeret effringere, levata

securi

librat

ictum

in

mdium, quae claudebat monumentum: defossumque thesaurum omni gemma pretiosius invenit repositum interius, quod assumens detulit abbati ad hospitium qui ineffabili
suscepit laetitia .

Da
di

questo racconto

si

ricava che nel secolo xi

il

santuario

S.

Valentino era ancora custodito con grande venerazione,


vi ardevano continuamente le lampade. E questo luogo semper ardent lampades, mi sembra che fosse il corrisi

giacch
ubi

doio coperto nelle cui pareti


le
il

veggono, come ho gi detto,

nicchie per

lumi. Ivi

si
il

conservava ancora nel secolo xi


quale vi rest certamente fino

corpo

di

san \\alentino

all'abbandono dlia basilica: giacch non abbiamo alcuna notizia dlia

sua traslazione e se quelle reliquie pi non

vi fos-

sero State,
la

non avrebbe continuato ad essere in tanta venerazione

chiesa.

Ma

il

sepolcrc aperto violentemente dal

monaco

non pot
mentre
corpo
il

essere quello del nostro martire: giacch esso dotutti

veva essere a

notissimo

come

sepolcro di S. Valentino,
al

custode voile
san Callisto.

far credere

pellegrino di dargli

il

di

A me sembra

pertanto che
di

la

tomba
si

aperta con tanta pena e fatica fosse una

quelle che

veg-

624

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


al

gono ancora innanzi


e
il

muro

del corridoio, fra gli


assai

amboni

cio

suddetto

muro

e che

sono

bene

visibili (i-.pag.
l'

6oj^.

Ivi

era torse la iscrizione di

un

Callisto, che
ail'

ignorante ed

avido custode credette e fece credere


appartenente
di
al

ingenuo pellegrino

papa omonimo. E

la

leggenda del sepolcro


disse, ricordato

san Callisto papa in quel luogo pot avare origine dagli


si

Atli stessi di S. Falcniiiio, nei quali, corne

quale

compagno

del martire

un vescovo
ci

di

nome

Callisto.

Ad

ogni

modo

questo
in quel

episodio

mostra chiaramente quanto

grande fosse
teriali,
il

tempi l'ignoranza dlie memorie cimi-

giungendosi fino a credere sepolto sulla via Flaminia


si

papa san Callisto che

era

sempre venerato

sulla via Aurlia

e che fu poi trasferito nell' interno dlia citt.

cosi pure da

questo docuraento, in cui nominato un custode del cimitcvo,


vien confermato che
dei
il

sotterraneo di S. Valentino era


in

uno

pochi

visitati

ancora

Roma

nei tempi

di

mezzo. Di
sole in

tante insigni necropoli che circondavano la

citt, tre

quel secoli rozzi ed ignorant! erano conosciute e visitate dai


pellegrini: cio
il
i

cimiteri di S. Sebastiano, di S.
(').

Lorenzo ed
il

nostro di S. Valentino

Ed

in questi

si

conserv

culto

per l'importanza dei monasteri

stabiliti

presso quel sacri ipogei.

Nei secolo
le principali di

xii,

l'abbazia di S. Valentino annoverata fra


col

Roma

nome

di

abbatia S. Valentini iuxta


il

Pontem
era

(*):

e da Pietro Mallio

sappiamo che
basilica fu
di

suo abbate
(-").

uno

degli assistent! aile solenni


xiii,

messe papali

Nei seguente secolo


lita:

la
si

nuovo

abbel-

infatti

nei recenti scavi

rinvennero alcuni frammenti


oro che vediamo negli

di quelle
altari e

decorazioni a musaico ed

negli

amboni

di

moite chiese, specialmente in Roma,

e che furono eseguite circa quell'et dalle scuole dei


rari

marmoe di ahre.

romani
la

dlie famiglie dei

Cosmati, dei Vassalletti


di

Perci

chiesa

non

fu

abbandonata prima

quel secolo.

(i)
(2)

De

Rossi,

Roma

sott.

I,

pag. 10.
cf.

(5)

Mabillox, Mus. Ital. II, pag. 574; Mabillok, ibiJ. pag. 161.

Cod. Fat. Lut. 9025,

fol.

22 5

;,

CIMITERO DI
Certo si^ che
alla

S.

VALENTINO
xiv,

62

meta del secolo

l'abbandono era
chiesc del

avvenuto, leggendosi nel clbre Catalo^o deUc


chiesa di S. Valentino

co-

dice di Torino, dei tempi in circa di Cola di Rienzo, che gi


la

S.

Valentini
))

extra

non aveva pi custode ecclesia portam sive muns non habet sacerdo:

tem

('),
il

Nel tempo stesso


lica di S. \'alentino,

libro dlie Mirabilia Urhis

Romae

ci

d ancora V indicazione topografica del cimitero

e dlia basi-

evidentemente

trascritta per tradizione e

conservata corne un ricordo storico: ed questo uno dei primi

documenti
titolo

in

cui la porta Flaminia, detta poi di S.

Valen

tino, viene chiamata col


dlia

nome
(^).

di

porta del Popolo

dal

prossima chiesa
il

Ma
colo

gi

corpo del nostro martire verso


trasportato alla chiesa di

la

fine

del se-

XIII

era stato
l'

S.

Prassede e
dlia

deposto dentro
santa

oratorio di

S.

Zenone, detto oggi


fin

Colonna, dove riposava


allora, partiti gi
il

dal
il

secolo ix lo stesso
culto (3).

^;..one, col quale egli aveva

comune
i

Quindi
si

io

suppongo che
alienate
il

monaci

forse perch

erano

le

rendite per

mantenimento

del monastero, e tolto


:

corpo del martire,


(i)

la

chiesa cominciasse ad essere negletta

Armellini, Chiese

di

(2) Cf.

Urlichs, Codex
le

urhis

Romu, pag. Romac

54.

iopogr.

pag. 142.

Si

veggano

pure a taie proposito

notizie date dal Corvisieri Stilh postciiilc Tiberiiic,

r\t\V Archiv. di Stor. pair.

(3)

Ci

risulta

da una iscrizione del tempo


cf.

di

Nicola IV
fol-

(i

288-1292)

che stava nell'oratorio suddetto;

Cod. Vat. 3407,


Il

20. Cf.

anche

Panvinio, Di seplcm
di detta

urhis eccksiis, pag. 332.

Crescimbeni, nella storia

chiesa (pag. 99) accenna pure ad un antico catalogo di reliquie veduto gi dal Panvinio in cui registrato il nome di san Valentino. Ne

pu
il

accettarsi l'opinione del

Panciroli (Tesori
I
:

nascosti, pag. 238),

che

trasporto avvenisse ai tempi di Pasquale

tante per le cose dette di

sopra, quanto perch san Valentino non affatto nominato nella grande
iscrizione

commemorativa

dlie
si

traslazioni di quel

papa. Circa poi le


di S.

reliquie dello stesso santo che

venerano nella chiesa

Agostino,

mi hanno
corpo del

degne di fede che esse furono prese dal martire conservato in S Prassede. Q.uesta estrazione pero
assicurato persone
il

rccentissima. ed cbbe luogo sotto

pontificato di Pio IX.

Guida Calacombe romane.

4^

626

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


tutto

finch poi fu del

abbandonata nei primi anni del

se-

colo Kiv, cio nel priode miserabile in cui


dei suoi
pontefici,

Roma, vedovata
Apo-

era caduta nell' estremo di ogni miseria.

Ed

infiitti

in quell'epoca nefasta le stesse basiliche degli

stoli e del

Laterano erano quasi dserte.


basilica fu

Dopo un
i

taie

abbandell'alsi

dono

la

suburbana

regolarmente spogliata
ornamenti,
/;/

tare, degli

nmboni
le

e di tutti gli

quali forse

trasportarono nella chiesa di S. Silvestro


si

Capite: e quindi

tolsero anche

colonne per adoperarle

in altre costruzioni.

Quando
che nella

ci avvenisse

non puo dirsi con sicurezza, ma certo seconda meta del secolo xvi la distruzione era comil il

piuta: giacch

luogo era gi occupato dalla vigna dei


Panvinio accenna che
il

frati

Agostiniani ed
tanto
alcuni

vi si

vedevano

solil

avanzi dlia basilica, ed

Bosio, visitando

luogo stesso
parietine ,

sul finire di quel secolo (a, 1594), vide

poche
di
di-

che

ai

tempi suoi

si

era

quasi

finito

struggere.
Il

Bosio ebbe occasione

di visitare

pi volte
villa

le

rovine dlia

nostra basilica, perch possedeva una

suU'alto del

monte,
di

che egli stesso ricorda nella


villa

Roma
S.

soUcrranca col

nome

Bosia sul
villa

monte

di

X'alentino.

La posizione

di

questa

pu6 riconoscersi con assoluta

certezza, giacch

sulla porta d'ingresso vi

ancora l'iscrizione marmorea che

ricorda
Il

il

clbre proprietario e dice semplicemente


e ai

BOSIA.
conte

luogo passa a molti padroni:

tempi nostri fu dei


propriet
del

Brenda, poi dei Campanari ed oggi


Trezza.

In questa villa il grande archeologo innalz un monumento alla B. \^ergine come custode del luogo, ponendovi una bella statua in peperino con tre eleganti iscrizioni latine

da

lui

stesso composte.
:

Il

monumento

rest fino

ai

tempi
pochi

nostri al suo posto

ed a deplorare che esso

sia stato
si

anni or sono senza ncessita distrutto, mentre

sarebbe do-

vuto
il

ivi

conservare

come un

prezioso ricordo di quel grande,

quale in quell'ameno soggiorno medit e scrisse una gran

parte dlia sua

Roma

sotterranca.

lo credo

f:ir

cosa grata

ai

CI.MITERO DI
lettori

S.

VALENTINO

627
prima

pubblicando qui

le iscrizioni d;i

me

stesso copiatc

che fossero trasportate altrovc.

(')

Esse appartengono alla storia del quel

luogo

ci

ricordano

sommo
e fu
il

che rivcl

tenebrosi recessi
il

dlie
di S.

catacombe
Valentino.

romane
ILLA

primo

a descrivere

cimitero

EGO QVAI-: SVPERVM INCHDO REGINA TONANTIS MATER ET INTACTAE PASCOR ODORE ROSAE HOS AGROS DITIONE REGO DA XATE FER AEVVM EI.YSIOS BOSIOS VERIS HONORE FRVI HARPYAS ARCE BOREAEQVE NOTIQ.VE FVRORES COMPRIME SIT COELI VIS INIMICA PROCVL DIXERAT HAEC VIRGO VOTIS CVM RIDET OLIMPVS LAEVA TONAT TELLVS PINGITVR AVRA FAVET
FREGIMVS DITIS DVCE TE CATENAS VICIMVS DITIS DVCE TE TYRANNVM

ET SVA VIRES SVPERIS REBELLES MOLE FATISCVNT

DVM FVLGET AVRVM

AETERNA DICO FATA QVIRITIBVS VIRGINEIS COMIS COLLIBVS FALLAX VENENI HIS

HERBA CADAT VIDVATA VITA


Il

descritto

monumento

dedicato

alla

Vergine era gi noto:

ma

un' altra notizia io posso aggiungere su questa villa del

Bosio pubblicando una iscrizione dlia quale strano che

niuno fino ad ora


villa,

siasi

avveduto.

Nella stessa porta dlia


il

su cui leggesi dalla parte esterna


Queste
epigrafi

titolo

BOSIA,

nel-

(i)
artistico

furono portate insieme alla statua nel Museo


a Capo le Case. Ma in questi Commissione archeologica comuqueste important! memorie che verranno colS.

industriale

presse

Giuseppe
la

giorni stessi, dietro

mia proposta,
adatto.

nale ha fatto ritirare di l


locate in luogo
piii

628
r interne
si

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


vede un' iscrizione che sembra tracciata suU' in-

toiiaco con belle e grandi lettere di


dei terapi del

forma romana, certamente

Bosio. L' iscrizione

manca
il

di

alcune lettere in

principio ed in fine,

ma

ne vidente

supplemento.

Essa dice cosi:

Sanctus

Tc^/ENTINYS

MARTYR LOCI TVTELAR/5


Dunque

il

Bosio oltre ad aver posto

la

sua

villa sotto

la

custodia dlia Vergine, voile anche consacrarla alla tutela di

san Valentino:
del
ai

non per
la

altra

ragione che per

la

vicinanza

suo cimitero e per

memoria

tuttora viva del martire

tempi suoi in quel versante dei nionti Parioli, che ancora


//

chiamavasi

jncvitc di S.

Valentino.

cosl

con questo
la

bel ricordo del

luogo ove fu in parte


soUerraiwa,

composta

grande opra

dlia

Roma

pongo

fine

a questa descrizione dei cimiteri suburbani.

<'

:^'^k:t^-t^rt:.t^^r^t^:t
*

-'

APPENDICE

>3

&

^^^^^^i^j^^M-^m^^^^mm^-^
NUOVE SCOPERTE NEL CIMITERO
DI PRISCILLA
che era stampato fino
gi
la

DO PO
di

questo puiito
di

il

prsente

volume, avendo

Coraraissione

Archeologia

sacra ripreso gli scavi nel cimitero di Priscilla nel principio

novembre seconde

il

consueto, sono avvenuti in questi


di

giorni medesimi

alcuni trovamenti che meritano

essere

indicati, affinchc questa descrizione sia per


al

quanto

possibile

corrente dlie scoperte fino ad oggi (6 dicembre 1902).

Lo scavo
corrispondere
(i'.

si

intraprese prima nel piano superiore incontro

a quella cripta in forma di ninfo che io


al

ho supposto possa
si

Cubiculum clarum
e Ivi
si

del papa Marcellino

prttf.

4P
al

S'-'S,^-)

precisamente nel vano che

pre

inla

contro

punto [B].

messo

in

luce

un cubicolo
si

cui volta intieramente croUata e che era rivestito di into-

naco
vole.

e dipinto
la

con linee dcorative;


dei lumi,
il

fra le

terre vi

trovo

rovesciata

mensa

che indica un luogo ragguarde-

La

parete a destra di chi entra in detto cubicolo sembra

che avesse un'apertura, chiusa poi da un


forse qui eravi

muro moderno;
il

una porta

di

coraunicazione con

lungo cor-

ridoio che oggi mette all'ingresso [A].

Parrebbe dunque che questo


di

cubicolo fosse

una specie
cripta rica-

vestibolo per introdurre alla galleria incontro proprio alla


la

porta [B] del ninfo; e ci confermerebbe che

vata in quel ninfo dovette essere di qualche importanza.

Ed
si

a proposito di questa cripta


altri

aggiunger l'osservazione

che dal confronto degli

monumenii
la

rende sempre pi probabile


il

in forma di ninfi mia opinione, che cio essa,

oltre

lucernario ancora
nella

esistente

nella

parete [G], avesse

una o pi aperture
(:'.

volta

ora

intieramente distrutta
a questa cripta, cosi

pag. 4))).

Ed

allora

ognun vede che

630

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

bene illuminata ed aperta tanto nella parte superiore quanto


nelle pareti, in
il

modo

diverso dalle altre, avrebbe potuto darsi


.
al

nome

di

cubiculum clarum quod patet


scoperta

Nel pavimento del cubicolo or ora scavato. incontro


punto [B],
si

una

scala praticatavi posteriormente


il

per dare accesso ad un piccolo piano intermedio fra


e
il

primo

secondo

di

epoca tarda,

il

quale fu probabilmente scafedeli

vato per

soddisfare alla
le

devozione dei

che volevano

essere deposti presso


ci

vicine cripte dei martiri.


in

Onde anche

conferma che siamo

un centro

storico del cimitero.

Un buon

risultato

si

pure avuto,

bench

in pochi giorni

di esplorazione, nel

e segg. e di cui a pag.

matica. Ivi
terali stra,

si

503 ho riprodotto una pianta sche504 posto mano a sterrare una dlie gallerie laarteria

piano inferiore da

me

descritto a pag.

alla

grande

[B L] e precisamente

la

sesta a de-

partendo dal punto [B]. Questa galleria nel primo tratto


i

perfetiamente conservata con

loculi

ancora chiusi e con


ivi si

parecchie iscrizioni; e di queste e di altre che

potranno

trovare nella prosecuzione degli scavi, corne pure dlia cro-

nologia di questi sepolcri, render conto nel Xiiovo BnUettiiio


di archeologi
cristiaiia

che l'organo

ufficiale dlia

Commis-

sione.

Ma non

debbo passare sotto

silenzio in questa appen-

dice

la

iscrizione di

uno

di questi loculi la

quale graffita in

calce sulla chiusura del sepolcro e dice

semplicemente cosi:

PAVLVS
Il

PETRVS
altre simili iscrizioni incise
al

confronto
sulla calce
ci

di

moite

con una
dlia se-

punta

ancor fresca, e perci

momento

poltura,

invita a riconoscere in queste

due nomi del defunto


i

o quelli
loculo.

di

due defunti, se due fossero

cadaveri chiusi nel


ri-

in

ambedue

le

ipotesi, quel
altri

nomi dovrebbero
dei

guardarsi, analogamente ad
cimitero,
il

simili gi indicati in questo

trovare un

come nomi imposti a ricordo nuovo esempio di persone


di

due apostoli; onde


chiamate
e sepolte

cosl

nel cimitero

Priscilla

conferma sempre pi

che

qui vi

fosse

una memoria apostoli ca.

APPENDICE
Gli scavi clie
si

6;i O
risultati

continuano,
la

ci

fanno sperare dei

anche pi important! per


che esso a

storia di

questo piano interiore,

su cui ho richiamato gi l'attenzione degli studiosi, indicando

me sembra

un ciuiitero separato dal vero

e proprio

cimitero di Priscilla ed avente ingressi spcial! {pag. ;o;). Aggiunsi ancora, toccando taie argomento, che questa regione

poteva forse essere quella cui

si

di

il

nome

di

coenieterium

Ostrianum
pos!

negli Atti del

papa

Libcrio pag. )0)-)06) e pro-

che

taie

nome

potesse derivare dal

nome
assai

dlia pianta

chiamata

ostria .

Questa etimologia
denominazioni
che

ragionevole,

corrisponde bene

aile leggi

fonetiche di derivazione, trova dei


di cimiteri
la
(x'.

riscontri in altre simili


fu accettata

ibid.) e

da molti dotti colleghi cui


Mss'i

propos!.
!

Ed
tilizi;

verissimo ci
di

che cio,

nomi

dei cimiteri

derivano,

legge ordinaria, da'

nomi
il

personali e

non

da! geii

onde non mi pareva probabile


Per deve pure notarsi che

la

derivazione da
Ostriano

Osto-

rius .

nome

non dovettc

un nome comunemente dato a quel luogo, altrimenti troveremmo in altri document!, mentre esso trovasi iinicamente citato negli Atti del papa Libria; quindi tal nome poessere
lo

trebbe fare eccezione.

perci potrebbe anche fars! derivare

da un

nome

di

famiglia;

ma allorapiuttosto
,
il

che da

Ostorius

dovrebbe dedursida
cui

Ostrius

nome poco
quale
ostria

conosciuto,

ma

di

abbiamo alraeno un esempio,

nome
E

era forse

un
de-

derivato da quello dlia pianta

come

altri

nomi

rivano pure da quelli di alberi o

di plante (').

se cosi fosse,

bisognerebbe dire che qui eravi un possedimento dlia


Ostria

gens
percosl

o qualche memoria che


si

la

ricordava.

La scoperta

tanto che qui

facesse di

una

iscrizione

con questo

nome

raro potrebbe, da

un momento

all'altro,

decidere taie impor-

tante questione topografica.


(i)

L'esempio

c in
v.

un bollo

di

mattone cosi

letto dal

Dressel:

OSTRIVS SERR;
rius
si

Marini,

Iscriiioni antichc doliari, n. 530.

Da

Osto-

sarebbe fatto piuttosto Ostorianuin, mentre da Ostrius (come da


Oslrianum.

Ostria) driva direttamente

632

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

SOPRA UN ANTICO DOCUMENTO TOPOGRAFICO RELATIVO ALLE CATACOMBE ROMANE

N'ELLA

descrizione dei cimiteri suburbani

mi sono

servito

costantemeiite degli antichi Itmerari dei pellegrini, dei


quali lio trascritto a pie' di pagina le parti corrispondenti aile

singole strade.

zioso

Ho pero citato talvolta un altro antico e predocumento che ha un grande valore topografico ed questo il Catalogo degli oli che prese dalle lampade ardenti
;

nelle cripte dei


dlia
(a.

martiri

un

tal ai

Giovanni addetto
papa
san

alla

Corte

regina Teodolinda,
egli

tempi dei

Gregorio

590-604). Ed

porto da

Roma

Monza

alla pia prin-

cipessa questi ricordi dlie catacombe romane,


recarie reliquie di santi che in quel
stribuire.
Il

non potendo tempo non usavasi di-

catalogo originale (Notitia oL'onuii^, scritto in un foglio


si

di

papiro e

conserva nella cattedrale


si

di

Monza; ed insieme
di

a questo vi
(pittacia)
oli.
I

custodiscono pure alcune fettolinc


aile fiale

papiro
gli

che doveano essere attaccate


dei santi scritti sopra
i

contenenti

nomi
;

pittacia

sono

in gruppi to-

pografici

ma

questi gruppi furono poi trascritti nella Notitia

dallo stesso Giovanni, senza badare ne alla successione del-

l'orJine topografico dei gruppi nelle varie strade

ne

alla sucla

cessione dlie strade medesime.

Ed

questa

la

ragione per
altri

quale non ho coUocato a


nerari,

pie' di

pagina, insieme agli

lii-

anche

le

indicazioni di questo

documento; giacch per


le diffe-

far ci avrei

dovuto dividerle arbitrariamente secondo


altri

renti vie,

come

hanno
la

fatto,

mentre

indicazione di strade,
suddetti. Egli

quale trovasi
la

non porta invece negU Itincrari


il

Catalogo

dunque per

grande importanza
disposizione e

di

questo

documento che credo


esatta per
testo (').

assai utile
la

darne qui una riproduzione


la

quanto riguarda

dicitura dei

(ij
p.ig.

Esso fu pubblicato dal Marini, Papiri diplomatici, Roma, 1803,

208, 209.

APPENDICE

'O

I.

Testo del Catalogo o

Notitia
in

oleorum

(').

Not de

olca scoruin niartyrum qui

Rom^o

corpore rcquiesciint idest

Sci Ptri Apostholi Sci Pauli Apostholi (a) Sci Paiicrat\ (b)

Sci Bonifati
Sci Hermiti^

Sci Proti

Sci Artiiemi

Sci lacynti
trs filias suas

Sce Sofiae cum Sce Paulinae Sce Lucinae


Sci Processi
Sci Martiniani
Sci Grisanti

Sci Maximiliani

Ses Ses Ses Sea

Crispus Herculanus Bauso


Basilla

Oleo de Sede ubi prius sedit Ses Petrus(c)


.

Sci

Sce Diiriae Mauri


Sci lason

Sci Vitalis
Sci Alexandri Sci Martialis

et alii Sci

multa milia

Ses Marcellus
Sci Silvestri

Sci Sa/;<rnini
Sci Ti/)mionis
Sci Systi

Sci Felicis
Sci Filippi
Sci Eutycii
et
&:

aliorum mult. Scor

Sci Laurent!
Sci Yppoliti

Sci Sevastiani

Scorum lohannis
Scc
Ag/;t'tis
(S;

Pauli

Sci Q.uirini
Sci Valeriani
Sci Tiburti
Sci

aliaru-n

mui(/rum Martvrum
Sci Y///tion

Maximi

Sce Sce Sce Sce Sce Sce

So//,'eris

Sci Orbani
Sci lanuari

SapicnAz
Spei

Sce Petronille
Sci Nerei
Sci

filiae

Sci Ptri Aposto'/'

Fides

Caritas
daciliae

Damasi

Sci Mareelliani
Sci ^cillei
Sri .\/rei
><

Sci Tarcisii
Sci Cornilii

multa milia Scorum Sci lohanms Sci Z,/beralis Sce Lucinae (?) Sci 51astro & raultorum Scorui
et
scd in
el
et

Quas
xit

olea sca temporibus

Domni
tor

Gregorii Papae addu

lohannis indignus

&

pecca

alii

Sci id est

iinum locum
alii

&

alii

CCLXII CXXII

Domnae Theodelindae Reginae de Roma

Sci

XLVI

quos omnes

7;tinus Prb Colliga


Sci

Sec Fc/icitatis
fil'cs

Lauiea martyris sepelivit cum septem


suos

(i")

Ho

confrontato

il

testo
le

con una fotografia favoritami dal eola,


b,
c,

lega barone Kanzler. Per

note

v.

pag. seg.

634
IL

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

Fac-simil dlie pittacia o fettoline di papiro, poste neir ordine con il quale i gruppi dei nomi dei santi furono trascritti nella a Notitia , che fu ricavata da queste targhette.
I.

Sci Puiicv Sci

Artemi Sca Soda

trs tlias

suas

iil

Sca Paulina Sca Lucina

Sci Processi Sci Martiniani

II.

Ses Grisantis Scsqu Darias Ses Maurus


Sci

7ason

i\:

alii

Sci

multa milia
'

Sci Satuniini

Se/

T'ipiaio -}-

III.

Ses Ys
ix

Ion

Ses lohannis

Paulus

() Si noti

ehe qui

norai degli apostoli

san Pietro e san Paolo


evidente-

furono uniti insieme per coUocarli a capo

di tutta la lista; e ci

mente per l'importanza che aveano


Vedasi a questo proposito ci che
(b) Si

le

loro

memorie

su tutte le altre.

dissi a pag. 493-495. comincia qui con una memoria dlia via Aurlia (S. Pan-

crazio), e

dopo

altre

meraorie dlia stessa

via,

si

passa, senza ordine to-

pografico, aile vie Salaria, Tiburtina,


ehia, Salaria
la

Nuova. Si torna poi


la

di

Nomentana, Appia, Salaria Vecnuovo all'Appia ed infine si ehiude

lista
(t)

con
Si

via Ardeatina.
le

veggano

osservazioni da
di S.

me

fatte

su questa importante

indicazione dlia Cattedra

Pietro nella illustrazione dei cimitero di

Priscilla a pag. 493. Si riconoscer qui a colpo d'occhio eome questa indicazione sta Ira due gruppi di martiri corrispondenti rispettivamente
alla

Salaria Vecchia ed alla

Salaria

staccata dalla indicazione dlia via

Nuova, e che essa intieramente Nomentana, la quale sta invecc nella

colonna a sinistra

lin.

21-22.

APPENDICE

635

IV.

Sca Sapiena Sca Spes Sca Fides Sca


Carilas Scu Caecilia Ses Tarsicius
Ses Coniilius
ik

multa milla Scorum

-j-

///Scs Systus Ses Liberalis///

Ses Blastro
///alii

&

multa milia S///


.S:

CXXII

alii

Sci

XLV///

VI.

'

Sea Fdichs
Ses P/otus

cum &

s' '(/us

Ses Hermis
,

Ses Cris pus


&.

Ses Hercuhvius

c;/7

VII.

VIII.

Sei Sbastian]

Ses Eutycius Ses Quirinus

Ses Valen^nus Ses Tiburtius Ses

Maxi

mus

Ses

Urbaiius Ses lanuarius

-\-

636

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

IX.

-}-

Sca Petronilla Ses Nereus Ses Acilleus

Ses Damasus Ses Mareellinus

Ses Marcus -^

X.

+ hisl/7/&de Spong///
Ses
///ia
'/'lis

Ses A/"
;

&

oleo Se

rum

multa///

XI.

Ses Desiderius

D^^^^^

Cimiteri Suburbicari

--

CAPITOLO
SUBURBICARI
()

INDICAZIONI GENERALI SUI CIMITERI

AL
noti,

di l dlia

zona, propriamente detta, dei ciiniteri romani,


sulle vie consolari
altri

si

trovano

cimiteri, o gruppi di
sei celebri

monumenti
impossibile

cristiani, detti suburbicari

perch dlie

diocesi sufFraganee dlia sede


illustrarli

Romana. Essendo

difficile e

quasi

pienamente, corne poco esplorati e


:

meno

ne daro un cenno gnrale


dei pi importanti.

parlera poi alquanto dif-

fusamente

Ed in questa compendiosa indicazione seguir l'ordine medesimo tenuto per cimiteri suburbani, partendo cio dalla
i

via Cornelia, per passare alla Poriuense e poi all'Ostiense, ecc.

Via Cornelia.
dida

Nella
il

localid chiamata Sylva

Can-

(X

miglio) eravi

sepolcro dlie Ss. Rufina e Seconda

dei terapi di Valeriano; al

XII miglio quello


cimitero
di

dei Ss. Mario,


II.

Marta, Audiface

ed Abacum, martirizzati sotto Claudio

Via Trionfale.
il

Un

IV miglio suUa

strada

moderna

anonimo trovasi circa monte Mario. Esso fu


Martiniano,

creduto faisamente dei Ss. Processo

ma

spetta

invece ad uno dei pagi rustici dei montes Vaticani Q). \is. Aurlia. Al XII miglio eravi un cimitero detto

di

Basilide.

Via Portuense.
trov qualche indizio
detta

Al
di

di

l dei

cimitero di Generosa

si

un cimitero sconosciuto

nella localit

Capo due rami . (Di Porto si tratterA separatamente). Via Ostiense. Al \' miglio eravi la memoria dei Ss. Ciriaco, Largo e Smaragdo. Al X quella di S. Martina, e di

una

S.

Prisca.

(i) (2)

Vedi Stevenson' nelln Rad ciicydop.

Je!

Krauss,

II,

pag.
13

14 segg.

De

RossI; BhU.

<\i

arch. crist.

1894 (ultimo), pag.

segg.

640

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


infine
i

A'engono

monumenti

di Ostia, dei quali

daremo

una separata indicazione.

Via Ardeatina. Circa anonimo chiamato oggi dlia


deposta da san Nicomede

il

miglio havvi un ciraitero


al

Nunziatella

dal

nome

dlia
fu

piccola chiesa vicina. Alquanto pi lungi,


la raartire

VII miglio,

santa Felicola, coUattanea

di santa Petronilla, ricordata negli Atti dei Ss.

Ncreo ed AchiUeo.

Questo cimitero non Via Appia. Presso Albano vedesi il cimitero di S. Senatore, di cui daremo poi una particolareggiata descrizione.

c stato ancora ritrovato.

E
di

nei dintorni di Castel Gandolfo

il

Boldetti trovo pure indizi

un altro cimitero cristiano. Via Latina. Al di l dlia

basilica di S. Stefano eravi

il

cimitero dei Ss. Bonifazio ed Aglae; quindi un cimitero privato

anonimo
cui
a

nella localit

detta

Tavolato

Al

XXX

miglio

quello di S. Ilario

ad Bivium

(bivio con la Labicana), da


nel palazzo

provengono alcune

iscrizioni raccolte

Doria

Valmontone.

Al VII miglio deve riconoscersi un Via Labicana. gruppo di monumenti cristiani. Fu 11 che si rinvenne il bel
sarcofago di Proseneie liberto
tantissimo che
si

di Caracalla, villa

monumento impor-

conserva nella

Borghese.

Ecco

il

testo dell'iscrizione incisa nel fianco dei sarcofago:


.

PROSENES RECEPTVS AD DEVM V NON aprlLlS S^rno in Camp ANIA PRAESETE ET EXTRICATO II (') REGREDIENS IN VRBE; AB -EXPEDITIONIBVS SCRIPSIT AMPELIVS
.

LlBcrlns

{')

Al
tico
di

miglio esiste

il

cimitero assai devastato di S. Zogli Atti di S.

cui fanno

menzione

GetuUo, marito di

santa Sinforosa.

(i)

(2)

Anno 212. De Rossi, Inscr.

christ. I, n.

cf.

Tomassf.tii, Campagna romaua,

in Archiv. Soc. rom. Slor. pair.

1902, pag. 95.

INDICAZ. GENERALr SUI CIMITEKI SUBURB.


Il

64 1

cimitero di S.Zotico
clie ivi fu

si

chiam
ai

cosl dal martire di questo

nome,

sepolto insieme

compagiii Ireneo, Giacinto


di

ed Anianzio. La indicazioiie topograflca

questo cimitero

si

nova
via

ncl Martirolo^io Gcronimiano (codice di Berna):

Zorici,

Labicana milliario

X. Esso
le

fu scoperto dal
di

I^oldetti al
,

miglio dlia via Labicana nella tenuta


poi se ne erano perdute
di

Torre Nuova

ma

tracce.

Fu

ritrovato dal ca-

nonico Santovetti
Posteriormente

Frascati nel

1850.

lo

Stevenson

vi fece ulteriori studi e

ne di
del

una accurata
martire con

illustrazione.
gli

Egli pot determinare

la cripta

avanzi dell'altare nel mezzo,

ma

senza alcuna

iscrizione storica ('). Nell'arcosolio di


alla cripta si

un cubicolo contiguo
quanto
stato di

veggono

laceri

avanzi
il

di pitture ritraenti, a

sembra,

santi

locali.

Oggi

sotterraneo in

uno

assoluto abbandono.

Ecco alcune

iscrizioni ivi rinvenute:

///refrigerius C' p(^) q,vi.mikvs-diebvs-dvobvs-ik-aetate sua vixit an

DVAS SOCIETATIS EXP/di'/i VSVRA PRIBATVS DIE VIII KAL OCT/'/ ///REFRIGERIVS V C (3) et VALERIA SEBERA LEONTIA C F (*) CREDIDI.MVS FACIENDVM
///AIDEST Q,VAESTVRAE

///NATVS

LVCIS

pareilles

LEPVSCLVS
Q.VI

LEO

VIXIT

ANVM

ET MENSIS VNDECI ET DIES OECE ET NOVE lERIT SEPTIMV CA


LExMDAS

AVGVSTAS ONORIO SEXIS AGVITO


(An. 404)
(5).

(sic)

(^i)

Il

cimitero di Zotico al

iiii^lio JelLi

via Labicana, descritto ed

illustrato

da Enrico Steveksom, Modena, 1876.

(2) Clarissimus puer.


(3)

Vir clarissimus
Rossi, Inscr.

(4) Clarissima femina .


(5)

De

christ.

I,

550.

Guida Calaccmhe romani,

4^

642

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

BEN'EMERENTI PROIECTO QVI VIXIT ANN PL -M LV DEPOSITVS XIII KAL IVX CASTINO COXSS

{Croce dtntro corona).

(An. 424)

(I).

Il

de Rossi creJette che

il

cimitcro

di

Zotico servisse

alla

popolazioiie rustica dlia tribu Papinia col suo agro, stabilita


al

miglio VIII dlia via Labicana

\ik Prenestixa.
alcuiii

Presse

(').

le

rovine

di

Gabi
e

si

ves^gono

avanzi del sepolcro di S. Primitivo


il

dei suoi cora-

pagni. Primitivo tu raartirizzato presso

lago di Gabi e venne


.

sepoltodal prte Superanzio in arenario sub die vi Kal. mai


Dalle vicinanze di Gabi ove fu
il

cimitero di S. Primitivo

proviene un cippo del v secolo, ora nel museo Lateranense

(Comp.

I)

con questa iscrizione

FELIX V^I

EX CONSVLE ORD SERVVS ~VST PRO CONTINVIS BENE

FICUS

VESTRIS
(3)

OPTVLIT
Al miglio

XX\'

si

trova

la

memoria

del martire S. Agapito,


di

sepolto presso

la cittc di

Preneste.

Ma

questa daro appresso

una

spciale notizia.

Vl\ Tiburtina.
mente.

Al IX miglio
figli,

vi

un ricordo

di S.

Sin-

forosa e dei suoi sette

di cui si

tratter pure separata-

Via Nomentaxa.
visitarsi

Il

primo cimitero era quelle


la

di S. Aies-

sandro, gi descritto per

ragione spciale che esso suole


di

insieme

aile

altre di

catacombe
S.

Roma
vi

(y. pai^. Jjf).

Pi oltre del cimitero

Alessandro,

memoria

del

(i)

De
De

Rossi, Inscr.

christ.

I,

659.

(2)
(^3)

BiiJl.

di arch. crisl.

1873, ?^d-

"31873, pag.
iij.

Rossi, Bull,

di arch. crist.

INDICAZ. GENERALI SUI CIMITERI SUBURB.


scpolcro di un S. Orso, diverse per
d;il

643

vescovo (^rso che


si

consacra

l'altare di

S. Alessandro.
:

quel primo

riferisce

r iscrizionc ivi trovata

SANCTO
Al

HISI'IRITV

VRSO

IX FACF-:

XV

miglio dlia stessa via


il

ad arcus

Nomentanos

doveva
si

trovarsi

cimitero dei Ss.

Primo
la

e Feliciano.

Di esso

crede riconoscere qualche indizio sotte

la

piccola chiesa dedi-

cata a quei martiri

Nomentani, presso

borgata di Mentana.
di

Via Salaria.
cui

Presso
fu
il

T antica

citt

Fidene (Sercristiano di

pcntara, villa Spada) vi

un antico cimitero

scopri qualche indizio


il

Lanciani nel 1889 (') e poi ne


(^).

tra:t6 pi difFusamente

de Rossi
il

e martire.
di

Antimo prte Sembra che questo possa n'conoscersi nella tenuta Monte Maggiore in Sabina, non lungi dal passo di Corese. Il centro dlie memorie cristiane in Sabina dovette essere
Circa
il

XXV

miglio eravi

cimitero di S.

l'antica

Fornovo, dove

si

conservano ancora importanti

ri-

cordi.

Fornovo corrisponde
e fu
la

all'odierna

Vescovio ( Episcopium)
si

sede primitiva dei vescovi Sabini, che

dice fosse

fondata da san Pietro stesso.


Nella chiesa
di

Fornovo

esiste
i

ancora un' antica cripta sot-

terranea ove furono sepolti

martiri Giacinto, Alessandro e

Tiburzio,

ma

oggi dei tutto abbandonata(3). Qui era l'antica

cattedrale dlia Sabina, prima dedicata al Salvatore e che poi

prese

il

nome

dal martire S. Eutimio.

La

cattedrale per fu

nel secolo x trasferita a Magliano.

Via Flaminia.
indicato
il

Al

XXVIII
S.

miglio presso Rignano

cimitero di

Teodora, dove
e

furono sepolti

Ss. martiii

Abondio, Abondanzio, Marciano

Giovanni. Esso
Il

ancora accessibile bench assai devastato.


(1) Bull, archeol. comuii.
(2) Bull, di arch. crist.
(^3)

de Rossi ne

1891, pag.

526.

1892, pag. 45 seg.


storici
siilF

Prof.

D. Antonio Bernasconi, Cnuii


1899, pag. 14.

antico

l-'oi-

twvc, cc.

Roma,

644

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


iv,

pubblic ed illustr alcune iscrizioni consolari del secolo


graffite in carattere corsivo

sulla calce (').

Nel museo Latedi


11,

ranense trovasi un' importante iscrizione proveniente


la primitiva epigrafe sepolcrale del martire sant'

che

Abondio:

ABVNDIO PRB MARTYRI SANC/o DEP VII IDVS DEC

(-)

Via Cassia.
Il

Al XX miglio

eravi

il

cimitero di S. Ales

sandro vescovo, che dalla

localit fu

chiamato

ad Baccanas

de Rossi di notizie particolareggiate

di taie

memoria ed
si

illustr

un frammento
villa

dell' altare di

S.

Alessandro che
il

con-

servava nella

Chigi, sul quale vedesi scolpito


il

monouva
e

gramma
dlia

Costantiniano con
(-^).

simbolo dei grappoli

d'

Colomba

(i) Inscr.

crist.

I,

pag.
di

52 segg.
e dell' iscrizione di

(2)

Del cimitero
il

Teodora

sant'Abbondio

iratt

ditusamente

de Rossi nel BuU.

di arch. crist. 1883, pag.

134 segg.

(5) Biilletl. di arch. crist.

1875, pag. 142-152.

CAPITOLO

II

DESCRIZIONE SPECIALE DI ALCUNI CIMITERI SUBURBICARI

I.

Cimitero di S. Senatore in Albano


citt di

(').

moderna LAAppia

Albano sorge
il

al

X\^ miglio

dlia via
villa

antica, presse

luogo ove era una deliziosa

impriale stabilita fin dai tempi di Augusto e che estendevasi

verso l'odierno Castel Gandolfo.

Il

nome

di

questa

villa:

Al-

b.mum
Longa,

Caesaris

deriv dall'antichissima
il

citt latina di

Alba

ma

si

applic poi a tutto

territorio; e quindi la citt

si disse civitas Albana, Essa occupa il posto di un accampamento romano ove il Nibby suppose fossero acquartierati pretoriani da Domiziano a Costantino ): ma poi dagli studi del Rosa e specialmente dell'Henzen fu dimostrato che negli
i

alloggiamenti albani dimorarono


i

fin dal

principio del secolo

m
;

soldati dlia legione II Parti ca, istituita da Settimio

Severo Q).

Di questa stazione militare esistono ancora grandiosi avanzi


di S. Pietro,

e cio alcuni tratti del recinto, l'uno inferiore presso la chiesa

un

altro

intermedio presso

la villetta

de Gregorio

ed un terzo superiore ove l'abbazia


unito
al
;

di S.

Paolo; un tempio
chiesa detta
la

castrum

trasformato poi nella

Rotonda

e pittoresche rovine dell' anfiteatro dietro la sud-

detta chiesa di S. Paolo nell' alto dlia citt.

Intorno
gruppi
di

al

castrum

si

vennero formando, corne altrove,


famiglie dei legionari
;

abitazioni

per

le

queste

dettero origine alla

citt.

Ne

diversa fu del reste, corne no-

tissimo, r origine di altre citt


(i)

romane

nelle provincie e spe1902, n. 1-2. pag. 79.

O. Marucchi,

Niioi'O Bull, di arch. crist.

(2) Aiialisi dei diittoriii di

Roma,

ed.

1848,

I,

(5) Annali dclVIsUL 1854, pag.


deiristil.

98 segg.; 1867, pag. 7^-88.

Bull,

1855, pag.

segg.: 1869, pag.134-156.

646

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


i

cialmente in Britannia, ove


la

nomi moderni

attestano ancora

loro provenienza da

un

castrum

romanum

cioc

Glo-

chester,

Manchester, ecc.
gli

E siccome

alloggiamenti albani sono senza dubbio pi

antichi di Settimio Severo, cosl possiamo supporre che fin dai

primi tempi imperiali qui

vi

fosse

una guarnigione per cusi

stodia dlia villa e per sicurezza dlia vicina raetropoli.

assai verosimile
si

che

fra questi militari


la

introducesse

ben presto e quindi

propagasse

ede cristiana; giacch

noto che la religione di Cristo fece


in

sempre grandi progressi


i

mezzo
i

ai soldati

dell' esercito

romano,

quali anzi ne fuil

rono
alla

primi propagatori.
di

E non

sarebbe strano

pensare che

fondazione

una comunit
il

cristiana in questo centro di

abitazioni contribuisse
il

gran

fatto del

passaggio
di

di
11

san Paolo,

quale nella primavera del 61 pass proprio


dal

Roma

Forum

Appii

e dalle
i

Trs Tabernae

venendo a ove lo

erano andati ad incontrare Xulla sappiamo ad ogni


nit
di

fedeli (').

fedeli in

modo di questa primitiva comuAlbano; ma certo che un episodio dlia


del
di
i

storia dlie persecuzioni


villa

secolo

si

svolse nella prossima


Ivi infatti quel tiranno

impriale

ai

tempi

Domiziano.
il

obblig a combattere

nell' anfiteatro

nobile console Acilio


fu

Glabrione

(^);

ed oggi

noto che Glabrione

cristiano e

che egli fu martire dlia fede cristiana e che venne sepolto


in

Roma nel cimitero apostolico di Priscilla (^). Non inverosimile che insieme ad Acilio Glabrione
lui,
altri

separataraente da

addetti alla

stessa fede, fossero

(i)

...

et sic

currerunt nobis usque ad Appii

XXVIII, 14-15.
tine; e le

Il

venimus Romam. Et inde cum audissent fratres ocForum ac Trs Tabernas . Acta Apost. Foro di .\ppio si riconosce ancora nelle Paludi Pon

Trs Tabernae
Velletri.

stavano a sole otto miglia

di

distanza da

Albano verso
(2)
I,

Staz. Sylv.lX,

II, 18 segg.;

Diok. Cass.
1888, pag.

Hi;t.

LXVI,

3;

LXVII,

14; GiovEN-. Satyr. IV, 99-101.


(3)

De

Rossi, Bull,

d' arch.

crist.

7-65,

103-154; 1890,

pag. 69-80, 97-146. V. sopra pag. 462.

CIMITERO DI

S.

SENATORE

IX

ALBANO
il

647
quale
ivi

condannati in Albano da quel crudele imperatore,

frequentemente dimorava e che


tio

fu

giustamente chiamato porsi

Neronis
Ai tempi

(')

con

tali

vittime

inizio forse la

srie dei

Qiartiri di

questa piccohi cristianit prossima a


di

Roma.
1'

Costantino venne abbandonato

accampache
cristiano

mento
gli

dalla legione Partica, e quindi

una parte

dlia citt

era sorta

d'intorno; e quel

primo imperatore
il

prese occasione da questo fatto per mostrare


alla

suo favore
le

Chiesa albanense e don ad essa oltre a molti fondi


le

case stesse e
gionari:

baracche appartenute gi

aile flimiglie dei le-

omnia sceneca dserta

(').

vel doinos civitatis in urbe

Albanense

se

la

Chiesa albanense avea gi tanta importanz.i nei


tali

primi tempi dcUa pace da indurre Costantino a farle

do-

nazioni, lecito supporre che quella comunit religiosa fosse


stata gi

ragguardevole anche nei secoli


fin

di

persecuzione, e

che possedesse perci


ed
il

d'allora

suoi luoghi di adunanza

suo cimiero.
il

Dell'antico cimitero cristiano di Albano

Bosio non ebbe

alcuna notizia; ed esso venne scoperto soltanto nei 1720 nella


localit detta la Stella

dal Boldetti, che ne di

una sompure

maria descrizione unendovi una planta assai maie eseguita(^).

Qualche cenno
qualche
altra

se

ne trova poi nei Riccy


il

(^),

corne

brve indicazione ne dettero

ed

il

Giorni

(f).

Ma

il

primo ad

illustrare

d'Agincourt Q) con soda dottrina


il

questo importante cimitero suburbicario fu G. B. de Rossi,


quale ragion criticamente dlia sua origine e dlie

memorie

(i)

Tertull. Apolog.

5.

(2) Lib. pont, in Vita Sylvcstri, ed.

Duchesnh,

I,

pag. 185.
il

interpretazione dei passo dei LilhT

poiitifiCiilis

fu data per

Questa primo dal


Btil].

NiBBV

(Analisi, loc. cit.) e

venne confermata poi dal de Rossi nei


pag. 558-561.
17S7.

di arch. crisl.

dicembre 1869.
Oss<:rvaiioiii sui sacri ciniitcri,

(5)
(4)

Boldetti,
Memorie

storiche dclV aittichissima citt di Albano,

(5) Histoire de l'art, Paris,

1823, VI, pag.

7.

(6) Stcria di Albano,

1842, pag. 11 4- 11 7.

648

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


anche
culto
il

dei suoi martiri, e pi tardi ebbe

merito

di farvi esela

guire alcuni lavori per renderlo accessibile. assicurarne

con-

servazione e renderlo eziandio


oblio C).

al

dopo lunghi

secoli di

Dopo

il

de Rossi, un ultimo scritto spciale venne pub-

blicato su questo

argomento daU'architetto Franconi

(a.

1877);
sul
ci-

ma

egli,

quantunque intendesse dare una monografia


convenientemente
si

mitero di Albano, non pens tuttavia a rilevare una pianta


del sotterraneo ne a riprodurre
le

pitture,

e ripet la cattiva pianta del Boldetti e

content

di

dare in

una rozza incisione quello solo


gi dal de Rossi.

dei dipinti

che fu pubblicato

Xegli anni seguenti


terramenti

ai

lavori del 1887


in

altri

guasti ed in-

erano per

sopravvenuti

questo sotterraneo.

Laonde un comitato

locale di cultori dlie sacre

memorie

dei

martiri, presieduto dall'egregio signor

Gennaro Angelini, netali

pote del de Rossi, ha recenteraente provveduto a riparare danni facendo anche qualche
circostanza
si

altra

esplorazione

ed

in

taie

sono sistemati convenientemente alcuni sepolcri

ed

pochi frammenti epigrafici ancora superstiti. Ed in sela

guito a ci

Commissione
il

di

Archeologia sacra, cui spetta


la

per decreto del papa Pio IX, anche


teri

sorveglianza dei cimi-

suburbicari, previo

necessario accordo con S. E.

Rma

il

Gard. Agliardi vescovo di Albano, ha preso regolarmente possesso del

monumento, affidandone
l'

la

custodia
di

ai religiosi

Car-

melitani che officiano


Stella

annessa chiesa

Santa Maria dlia

(marzo 1902).
antica

La pi Albano ci
liano

memoria
ove
al

dei martiri sepolti nel cimitero di

fornita dal prezioso Calcndario o Feriale Filoca-

del iv secolo,

giorno 8

di

agosto

si

legge

crist.

la

La importante dissertazione del de Rossi trovasi nel Bull.d'arch. dicembre 1869. In questo dotto articolo per egli non riprodusse pianta del cimitero e di soltanto una incisione di una dlie pitture
(i)

del sotterraneo.

Dopo

molti anni

il

cimitero venne alquanto scavato e

fu restituito al culto nel 1887,

per cura del card.

Monaco La

Valletta,

vescovo

di xA.lbano.

CIMITERO
VI idiis

Li 3.

btNATOKE

IN

ALBANO

649

augusti
(').

Secundi, Carpophori, \'ictorini et Sc-

veriani

Albano
stcssa

La

inJicazione

anche
il

esattamenre notata

ncl

Martirologio Gcronimiano, ove

codlce di Berna, assai auto:

revole per
{<

le

notizie topografiche, dice cos

VI

id.

ags:

Rouie

via

Appia

niiliario

ab

Urbe
ag.

XV

Sco Secundini, Severiani, Carpofori, Victurine

{sic).
id.

nel codice di Hpternach

si

legge:

vi

Rom.

Secundi, Severiani, Carpofori,


chiaro che
si

et in

Albano Victorini. Ed

la

indicazioue

in

Albano

di

questo secoudo testo

collega con l'altra de! miglio

XV

dlia via

Appia che

in

quello di Berna, ed vidente che essa abbraccia perci tutto


il

gruppo

dei quattro raartiri

Secondo (o Secondino), Seve-

riano, Carpoforo e Vittorino (").

Dunque
mente

il

gruppo

di

questi niartiri era venerato precisail

nel ciniitero scoperto dal Boldetti alla Stella,

quale

situato sulla via

Appia

poco

oltre

il

miglio

XV
ci

di

questa via.
del

SuUe gesta
tutto
i

dei quattro martiri albanensi

mancano

documenti;
dlia via

ma

il

de Rossi dimostr con


detti
il

moka

dot-

trina che essi

furono divers! dai cosi


Labicana, festeggiati
a torto confusi
di

Quatuor Coro-

nati

))

giorno S novembre,

con

quali

vennero
la
I

dai BoUandisti e dal Til-

lemont per

omonimia

tre di

loro: Carpoforo, \'ittorino

e Severiano.

Santi Coronati di

Roma, sono

assegnati dai

loro Atti alla persecuzione di Diocleziano;

ma

nessun indizio
l'epoca dei

cronologico abbiarao
quattro martiri
di

fino ad

ora

per stabilire

Albano. E noi dobbiamo contentarci per


la

ora di stabilire solo


degli
altri

indipendenza del loro gruppo da quello


confessare che essi restano
di loro

martiri;

ma dobbiamo

ancora del tutto sconosciuti e che


(i;

puo

dirsi,

come

di

Vedi

la

edizione del

Culeiuiario

o Feriale Filocaliano data dal


hist.

MoMMSEX
VisseiiH-h.

nelle Ablnind. dcr pbiJoloirischeii

CI. de?- siichs GeseUschaft dcr

pag. 652.

(2)

Mart. Hicroii. ed. de Rossi-Duchesne, pag. 102,


di

BollanAug.
II,

DiSTi

non tennero conte

questi martiri di Albano. (Actii Saiicl.

pag. 528).

650
tanti altri,

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


con sant'Ambrogio:
(').

Appellabo martyres,

pr.iedi-

cavi satis
Altri

due martiri sconosciuti egualmente

vengono pure

ricordati nello stesso cimitero di

Albano, cio santa Perptua


giorno 26 settembre, dopo

e san Senatore.

Di quest' ultimo troviamo anche notizia nel


al

Martirologio Geronimiaiio, ove


indicata
la

deposizione del papa sant'Eusebio suUa via Appia


si

nel cimitero di Callisto,


la

aggiunge:

et in
il

Albano Senatoris

quale indicazione ripetuta sotto

medesimo giorno anche


l'

nel Mariiroloi^io

Romano
di
lui,

(").

Ma

BoUandisti dichiararono che

nuUa sappiamo
suo martirio
Q').

ne

la

sua

condizione ne

epcca del

Santa Perptua poi (ignota anch' essa) non

ricordata nei Marthologi,

ma

unita a Senatore e indicata

insieme a

lui

nel cimitero di
di

Albano posto suU'Appia da un


citato,

docuraento topografico

grande importanza.

E questo
txrutn qnae

il

il

libro,

da noi pi volte

De

locis Ss.
il

Marrodei
al

siiiit

foris civitafis Roniac, che,

seconde

de Rossi,

compendio di un' antica descrizione dlie catacombe mane, non posteriore al vi secolo. Ivi, dopo l' indicazione
cimiteri di Callisto e di S, Sebastiano suU'Appia,
si

accenna

cimitero Albanense posto sulla

medesima

via,

con queste parole:

Per eandem vero viam [Appiam] pervenitur ad Albanam

civitatem et per
ubi et Perptua

eandem
iacet

civitatem ad ecclesiam S. Senatoris,


et

corpore

innumeri sancti

et

magna

mirabilia ibidem geruntur

(*).

(i) De Virg. I. La difficile ed oscura questione critica sulla passio dei Sami Quattro Coronaii e sulla diversit loro dai martiri di Albano e da
altri

gruppi fu trattata dottamente dal de Rossi nel


a.

Bull, d'aich.

cr'isl.

1869,

pag. 69 seg. e poi di nuovo,


dei Si.

1S79, pag. 45 seg. Scrissero pure sugli Alti


:

Quattro Coronaii

il

Wattenbach

Si^^iiUi^sherichlc

dir IVien alad 1853;


4^"6 seg.

e I'Erbes: Ziitschrift fur Kirchengescbichtc,

1882.

pag

Ma

stimo

inutile per lo

scopo del prsente volume

di entrare

nuovamente

in taie

intricata discussione, nella quale, del resto,,non potrebbe giungersi per

ora a stabilire nulla di nuovo. V. anche sopra, pag. 261-262.


(2) Mart. Hieroii. d.
(5)

de Rossi-Dlxhesxe, pag. 125.


sott.
I,

Acta

Sdiict.

sept. VIII, pag. 263.

(0 De

Rossi,

Roma

pag. 141,

CIMITERO DI

S.

SENATORE
il

IN

ALBANO
si

65

Da

questo passo ricavasi che

cimitero ove
si

venera-

vano san Senatore

e santa Perptua,

trovava sulla via Appia,


si

ma

al di l dlia- citt di
la

Albano, giacch ad esso

giungeva

traversando

citt

stessa: et per

eandcm civitatem.
la

Dalla quale notizia deve concludersi che l'antica via Appia


tagliava in

mezzo

la

citt

di

Albano nel secolo vu, corne

divide anche ora formando l'odierna strada del Corso.


indicazione, imita
polti
ail'

taie

altra gi riferita

di

sopra
la

dei.

martiri se-

sLiU'Appia

al

miglio

X\', di cui

colonna indicativa

vedesi alla estremit dlia odierna Albano e poco lungi dal

cimitero dlia Stella,

ci

mostra chiaramente che l'antico


il

ci-

mitero cristiano ove era sepolto


era
il

gruppo

dei quattro martiri,


e santa

medesimo

in cui

si

veneravano san Senatore

Perptua; e che perci potremo senz'altro chiamarlo col


di S.

Senatore esscndo

ivi

una chiesa

a lui dedicata:

nome Ad ec-

clesiam S. Senatoris, ubi et Perptua iacet, qco^.


cimitero fu probabilmente l'unico o almeno
ufficiale
il

E questo

principale ed

dlia

Chiesa

di di

Albano, perch
altri

ivi fu

deposto anche
nella

un

numro grande

santi
[ibi]

ed esso era tenuto

massima venerazione: et
mirabilia ibidem geruntur

innumeri sancti

et

magna

(').

Ed ora dopo
di cui
Il

tali

cenni preliminari entriamo nel cimitero


la

abbiamo

fissato

posizione ed
si

il

nome.
la

cimitero cristiano di Albano

svolge entro una bassa

collinetta

che vedesi
citt

a dostra di

chi,

seguendo

via Appia,
il

va dalla

verso

la valle
la

Ariccia,

scendendo sotto

mosuo

derno ponte, presso

chiesa di S. Maria dlia Stella,

Il

ingresso trovasi proprio sul margine dell'antica via Appia a


destra e a brve distanza dal clbre

monumento
di

sepol craie

anonimo
(i)

di stile etrusco,

che

il

volgo chiama
torse
servi

Porsenna(").

Un
lo

altro

antico
il

cimitero, che

pure

ai

cristiani

ui

Albano,

vide

Boldetti

{Osservaiioni, pag.

)j8)> "eJ 1712 presso


piii

Castel Ganiiolfo {vedi sopra, pag. 641),

ma

ora non

visibilc.
tutti arbiirari

(2) In questo sepolcro, cui furono dati parecchi e

nomi

che c certamente antichissimo, c notevole

la

forma tronco-conica Jella


spciale significato fu-

parte superiore. Questa forma dovette avre

uno

652
Il

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


al-

cimitero scavato nel tufo, corne lo sono egualmente


di distanza (').

cuni sepolcri pagani a pochi passi

Le

gallerie

presentemente accessibili del cimitero cristiano non presentano

una grande estensione e vanno poco pi


cupata dal convento alcune
di

oltre dell' area oc-

di S. iMaria dlia Stella;

ma

certo

che

quelle gallerie, oggi ostruite,

doveano prolungarsi

assai pi oltre.

con quella
lerie

La forma gnrale del cimitero offre molta somiglianza dlie catacombe romane, avendo le consuete galcon
i

loculi

e gli

arcosoli;

ma

vi

si

riscontrano alcune

forme
al di

speciali di escavazione e di sepolcri

che bastano a dare

monumento un

aspetto diverso e a far distinguere da quel


i

Roma

questi cimiteri,

quali

non appartengono
(y. pag.

alla

zona

di

escavazione suburbana romana.


L'ingresso attuale segnato [i]

6)S\

certamente

un ingresso antico
costruita
diretti dal

ma

la scala del tutto

moderna, essendosi
Valletta e

nei restauri

f^itti

dal

card.
si

Monaco La
accedeva
il

de Rossi, mentre prima

al

cimitero per
a sinistra.

una

scala, oggi soppressa, posta presso


si

punto [8]

Per l'ingresso odierno

scende con diciannove gradini ad


metri dal piano esterno dlia via
alla

una profondit
Appia
e si

di

circa tre
in tal

giunge

modo

parte pi nobile, fino ad

ora conosciuta, del sotterraneo; cio a quel vano spazioso

che potremo chiamare


martiri locali ).

la cripta storica di

alcuni

almeno

dei

Descriver prima questo

nucleo centrale

nerario nel rito religloso etrusco; e

si riscontrata anche in quel monumento arcaico detto il sepolcro di Romolo, sotto il Niger lapis nel Foro Romano. Vedi O. Marucchi, Le Forum Romain, ecc. 1905. pag. 52.

(i) Ivi si

trovarono alcune iscrizioni

di soldati;

ma

la

vera necroalto, in cor-

poli dei legionari era situata dalla parte

opposta dlia via in

rispondenza dlia odierna strada dei Cappuccini e nella macchia Chigi,

ove
si

si

veggono

infatti

parecchi loro sepolcri cavati nel peperino, e dove


di

rinvennero moite loro iscrizioni gi note agli archeologi. Alcune


visibili sul

queste furono rese meglio

posto per diligente cura de' miei

amici signori Gennaro Angelini


(2)

Giorgio Schneider.

Vicino air ingresso fu posta nel 1901 un'iscrizione in onore del


e di

card.

Monaco

G. B. de Rossi.

CIMITERO DI
COU
le

S.

SENATORE

IN

ALBANO

653
ci-

sue adiacenze, e poi iudicher

il

rimanentc del

initei'o.

Questa cripta c assai spaziosa ed era illuminata da un ampio cd alto lucernario [2]; le quali circostanze, unit alla sua

Pianta del cimitero di Albano eseguita nel 1901.

vicinanza

ail'

ingresso, mostrano che essa dov servira per adule

nanze liturgiche. E
storico del luoso.

pitture che

adornano

le

pareti dlia

cripta nei punti [3] e [4]

confermano

ci insieme al carattere

654
Le

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


pitture pi antiche

sono quelle

dlia parete [5], che


(').

furono da

me

recentemente pubblicate
essendovi
e le figure
al

Quella parete fu

dipinta pi volte,

tracce evidenti di tre strati di

intonaco sovrapposti:

che oggi sono

visibili,

sem-

brano non posteriori

secolo v, corne puo giudicarsi dalla

mancanza
l'alorc
;

del

nimbo

nelle figure dei sanii e dal tipo del 5^?/-

e perci le pitture del

primo

strate dovettero

esser

fatte

in

et assai antica.
di

La scena
bato con
il

quest'ultimo dipinto rappresenta


al

il

Cristo barla

nimbo intorno
ginocchio
il

capo;

egli

seduto alzando
la

destra in acto di benedire, mentre regge con


e

raano

sinistra
Il

poggia

sul

libro aperto degli


di
sei

Evangeli ).
figure
le
virili

Rcdcntorc in
piedi, tre
alla

mezzo ad un gruppo
sua destra e tre
alla

in

sinistra,

quali rappre-

sentano senza dubbio alcuni

santi. Il

de Rossi riconobbe in

queste figure due gruppi; uno cio di quattro personaggi vestiti

di

tunica e pallio di color bianco, ed un altro di due,

posti aile estrerait, ricoperti da

una specie

di

penula

di

co

lore rosso.

Ed

egli

giudic che

quattro amicti stolis albis

fossero

martiri locali che noi gi


rittoriiio,

ricordammo, cio Sccoudo,


gli
altri

Carpoforo,

Sevcriaiio

mentre opino che


fossero

due
na^i^i

quali fanno loro corteggio,

due

nobili perso-

devoti dei

santi,

che avrebbero
di

fatto

eseguire quelle
in
;

pitture.

lo credo per

dovermi allontanare alquanto


le

questo particolare dalla spiegazione data dal mio maestro


sarei

piuttosto d'avviso che anche

due figure portant!


ai

abiti

di colore rosso,

essendo rappresentate insieme


il

santi

nello

stesso

gruppo che corteggia


di

Salvatore,
al

debbansi ritenere

come imagini
bero con
i

santi locali,
locali

o tutto

pi di alcuni che eb-

santi
i

una qualche relazione.


gli

Ed

intatti

donatori o

esecutori di qualche lavoro sono

rapprescntati per sol;to negli antichi dipinti in spciale atteg-

(1)
(2)

Kuovo
Il

Bull.

1902, n. 1-2, tav.


il

III.
si
:

de Rossi lesse sopra


,

libro, e vi

leggono ancora,

le

let-

tere

lOA

onde suppose che

vi fosse scriito

Evangelium loannis

CIMITERO DI

S.

SENATORE

IN

ALBANO

655
;

giamento o con qualche


corne N'edianio
a

attributo che H distingua dai santi


iiei

cagion d'esenipio

uiusaici dlie basiliche,

nelle pitture di S.
di S.

Maria Antiqna

Clmente ed in quelle recentemente scoperte al Foro Romano. Mentre poi fra queste
chiesa del Foro
il

ultime pitture

nella

vediamo che
il

nel gran

quadro
insieme

dlia parete latrale,

gruppo circondante
i

tronc del

Salvatore formato esclusivamente dai santi


a
lui

quali

regnano
due che

nel

cielo (').
di

Fra queste figure


trovansi accanto
ciali;
al

santi del nostro

ciniitero le
tipi

Salvatore presentano

iconografici spe-

quella a sinistra ha barba bianca raccorcia e corona bianca


a destra

di capelli, l'altra

ha barba
si

grandi ed espressivi. Se ora

chioma nera ed paragonino queste due


e
si

occiii

figure
fa-

con

la

pittura dlia parete [5] (che poi descriver),

vedr

cilmente che esse somigliano raolto nel tipo a quelle ivi desi-

gnate dai nomi


e PaoJo.
capelli
e
Il

stessi

come

le
si

imagini dei due apostoli Pidro


riconosce
alla

tipo di san Pietro

corona bianca
di

di

alla

barba corta e bianca e quella

san Paolo

alla
la

chioma

barba nera e all'espressione degli occhi. Di pi


al

posizione dlie due figure relativamente

Salvatore identica.

Ed
ai

notissimo, del resto, che


si

le

figure dei

due principi degli


Salvatore insieme
potrei confermare

Apostoli

ponevano
altri

assai spesso

accanto

al

gruppi degli

santi

anche

locali,

come

con numerosi esempi specialmente

di antichi

musaici.

A me
si

sembra adunque che anche nel quadro


bano riconoscere
appunto
vcriaiw.
i

dlia parete [3]

deb-

due Apostoli; ed

in taie ipotesi

rimarrebbero

nel corteggio del Salvatore quattro altre figure, quanti sono


i

martiri locali
taie

Sccoiido,
di

Carpoforo,

Fittoriiio

e Scla

E
di

corrispondenza
le

numro confermerebbe
aile
il

mia opinione che anche


figure
santi
;

due figure poste

estremit sieno

ed allora sarebbe naturale


i

supporre che
del luogo.

queste rappresentassero propriamente

santi

Ri-

marrebbe
in

a spiegarsi

perche
altre,

le

due ultime figure sieno vestite


cio con uiia specie di penula

modo
(i)

diverso dalle

Snovo

Bull. 1900, pag.

283-520.

656
di

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

colore rosso. Xulla sapenJosi per, corne gi dissi, sulla

storia dei martiri di

Albano, non possibile rispondere


si

a taie

quesito;

ma

da questo fatto

potrebbe forse dedurre che nel


il

secolo V, allorquando fu eseguito

nostro affresco, dovea cosi

noscersi una Passio di quel santi, ove

indicavano
si

le

loro

condizioni personali, e che a quella tradizione


tista nel

ispir l'ar-

rappresentare diversamente abbigliati quei personaggi.


si

Ed

allora

potrebbe supporre che, secondo taie tradizione,


di
la

due dei martiri


siastico, giacch

quel gruppo appartenessero

al

ceto eccle-

foggia dei loro abiti sembra ecclesiastica.

Ad

ogni

santi

modo pu tenersi per certo che nel v secolo quei doveano essere assai bene conosciuti, giacch 1' artista
necessario aggiungervi
i

non stimo
punto
[4]

nomi.

L'altro dipinto che adorna la parete dlia stessa cripta nel

manifestamente

di et assai posteriore e per molti


\"i

confronti pu giudicarsi dei ix secolo (').

effigiato nel

mezzo
libro

il

busto dei Salvatore barbato con lunghi capelli e nimbo


al

cruciforme; egli stringe nella sinistra, poggiandolo


il

petto,

gemmato
alla

dei santi Evangeli e


Il

con

la

destra in atto

di

benedire

maniera dei Greci.


somiglianza con

tipo di questo dipinto dei musaici di Pa-

prsenta molta
squale
I

quello

e degl: affreschi dlia cripta di S. Cecilia nel cimitero

di Callisto e dei

cimitero di Ponziano,
laterali.

ma
col

di arte pi rozza,
a destra dei

specialmente nelle figure


Salvatore

Di queste quella

rappresenta

la

R.

J^crgiuc,
la
;

capo velato

col

nimbo rotondo
in parte latine:

sul quale

havvi

leggenda greca con


e vi

lettere

MITGR THGV

da notare l'atteggia-

mento non comune che ha qui la Madr di Dio, di protendere cio ambe le mani verso il Cristo quasi per invitare fedeli di
i

andare a
5.

lui.

L'altra figura dalla parte opposta l'effigie di

Smarag

in abito ecclesiastico, col

volume
su cui
si

degli Evangeli e

tonsura clricale con

nimbo rotondo,

legge: S.

SMA-

(i) V.

Suovo

Bull. 1902,
il

pessima riproduzione
gliore,

ma

imperfetta,

n. 1-2, tav. IV, Di questo dipinto diuna Boldetti {Ossrva\iom, ecc.) e un' altra assai miil Perret {Rome souterraine, I, tav. LXXXIV).

CIMITERO DI

S.

SENATORE

IN

ALBANO

657

RAGDVS.
si

Sotto

ai rre

busti ricorre iina fascia rossa sulla quale

veggono
de Ross!

alcuni avanzi di

una
le

iscrizione dipinta in bianco.


lettere

Il

cred ravvisarvi
et

ANI HGO

,'

suppli
et

de donis Dei

sanctoriim Scciindi Carpophori Victorini

(?)ScvcnAm EGO...
Il

feciC).
alla

santo rappresentato

sinistra del Salvatore, S. Sina-

nigdus,

venne giudicato

dal de

Rossi per quelle


al

Smaragdo
di

che fu
riaco,

compagne
insieme ad
di
i

di

Largo, ed appartenne

gruppo

san Ciil

altri

compagni, ricordati nei

Martiroloii

giorno 8

agosto, cio nel giorno

steggiavano
di

quattro martiri

di

medesimo in cui si feAlbano. E a taie concomitanza


imagine
di 5.

culto egli attribui la presenza dlia


altri

Smaragdo
quello
nella

nel cimitero albanense; e cit

esempi

simili,

come

notissimo dlia imagine

di

5.

Cipriano che fu dipinta

cripta di S, Cornelio nel cimitero di Callisto, perche

ambedue

questi martiri

aveano pure

la

festa

nel

medesimo giorno.

E
zione

poi di spciale importanza nel nostro quadro la iscri-

greca con
ci

lettere
la

in

parte

latine

MITGR THGV;
uno
dei pi

giacch

mostra

influenza bizantina, ed forse

antichi esempi presse di noi di quel titolo che poi troviamo

ripetuto

in

tutte

lettere

greche su tanti
(^).

altri

dipinti

dlia

B. Ferginc nel

medio evo

Queste ultime
in
la

pitture del cimitero d' Albano lurono ese-

guite sopra una parte ricurva a foggia quasi di abside che sta

fondo

alla cripta,

siccome mostra
alla

la

pianta dlia pag. 655,

quale forma dovette darsi

parete

quando questa parte


a

del sotterraneo fu ridotta a cripta

destinata ad uso di adu-

nanze liturgiche.

Possiamo dunque supporre che avanti


l'altare,

questa parete sorgesse

eretto presse

il

sepolcre priin

mitive dei martiri, in


alcune
cript;e dlie

mode

analege a ci che vediame

catacombe romane, come nella


Flicita,

basilichetta

sotterranea
(i) Bull.

di

S.

ove
vi

l'altare

era

collecato precisale lettere


I

1869, pag. 72.

Ora

restano soltanto

EG
secoloj

(2) Nella pittura del cimitero d\ S. Valentino, che del


l'iscrizione invece latina
di
:

vu

SCA DEI GENITRIX, come

gi

ho detto

sopra a pag. 560.


Guiila Cilacomhe romane.

4-

658

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


aile pitture dei santi.

mente innanzi
sembra potersi

LaonJe per

le

cose dette

asserire che questa fosse la

cripta dei quattro

martiri pi volte gi nominati.

Ed

io

credo che

sepolcri dei santi fossero disposti in[3],

terne intorno

aile pareti

[4],

ed anche

avanti

ail'

altra

parete a destra ora tagliata.

nel punto [4] io


di

ho potuto
e

riconoscere ancora una


torse anche
l'

traccia

uno

di

questi sepolcri

indizio di

presso
tero di

sepolcri dei Ss.

una specie di fenestella, come vedesi PoUione, Pigmenio e Milis nel cimi-

Ponziano

(-r.

pag. ji).

questi particolari,
altri.

non ancora

osservati da alcuno, ne

aggiunger anche
Smaragdo,

Xell'alto dlia parete, ov' dipinto


giiic

il

Salvalorc fra la B. Fer-

e 5.

si

veggono

a destra alcuni avanzi di un'an-

tica

decorazione a musaico,
;

la

quale conferma

l'

importanza
di

dei luogo

e al disotto di questa si scorge

qualche traccia

una

pittura assai pi antica rappresentante quei cortinaggi che


li

simbolegoriano

eterni

tabernacoli

ove

dimorano
tagliata,

santi.
i

destra poi rimane ancora ben conservata la nicchia per

lumi.

E
il

cosl suUa

parete a destra,

oggi

ho potuto

scorgere pure alcuni avanzi


sentato
Salvalorc in
alla

di pitture.

Sembra

vi fosse rappre-

mezzo ad un
il

altro gi'iippo di santi in

modo

analogo

parete [n. 5]. Finalmente nella stessa cripta e


lucernario presso
il

precisamente nella parete sotto


si

punto [A],

scorgono tracce dipinte


supporre che
ivi fosse

di

due nimbi disposti


la

in

modo
Maria

da
col

far

rappresentata

l'erginc

fanciuUo Gcsii

(').

hanco

di questa cripta

maggiore, e come appendice

di

essa, trovasi

una specie

di

cubicolo di pianta rettangolare con

semplici loculi nelle pareti laterali ed


di

un arcosolio

in quella

fondo

[/] pianta a pag. 6)f). Nella parete ricurva di questo arcosolio rimangono ancora
(//.

(i)
B.

Devo

la

indicazione

di

queste

ultime tracce di

pittura
si

dlia
co-

Vergim all'egregio giovine signor Giorgio Schneider, che


fa a

minciato poco
losria

dedicare con grande amore a questi studi

di

archeo-

cristiana.

CIMITERO DI
laceri

S.

SENATORE

IN

ALBANO

659

avanzi di parecchi

strati di

intonaco, sovrapposti l'un


sia

l'altro e

con tracce

di pitture; e

sembra che questa parete


tre

stata dipinta

successivamente alraeno

volte.

Le
le

sole pit-

ture

che possono distinguersi chiaramente sono

ultime, e
si

queste sono quelle riprodotte dal de Rossi, nelle quali

veg-

gono per anche due


affresco pi antico (').

teste

con

il

nimbo, appartenenti ad un
SaJva-

Nel raezzo deU'ultimo dipinto era rappresentato


tore in piedi di
lui

il

vestito di tunica e pallio; a destra e a sinistra


i

stanno

due

Priiicipi

degU ApostoJi riconoscibili dai

tipi

iconografici tradizionali e dai loro nomi,


del riguardante,
si

PETRVS
Lorenxp,

a destra

PAVLVS

alla sinistra.

A
S.

fianco di S. Pietro

vede

il

diacono dlia Chiesa romana

LAVREN-

TI\"S
la

col

diaconale.

nimbo rotondo, il libro degli evangeli e la croce La figura di S. Loreu'^o non ha alcuna relazione con
martiri locali
si
;

storia dei

ma

noto da molti esempi che

questa spesso

univa

al

gruppo

dei

due principi degli apostoli,


per
si

essendo Lorenzo venerato quasi


merito dlia conversione del

al pari di loro

la

grande
il

celebrit del suo martirio, e perch a lui pure

attribuiva

mondo romano

al cristianesimo,

seconde

il

concetto espresso nel noto inno di Prudenzio.


S.

Dalla parte di
la
le

Paolo eravi un'altra 'ngura scomparsa per


Il

caduta
lettere

dell'
/,',

intonaco.

de Rossi lesse

al

disopra di questa

lONIS

(oggi

distrutte), e

suppose avessero
di

formato

il

nome DIONISI\'S

forse di

un santo o

un rag-

guardevole personaggio.
Questi dipinti hanno qualche somiglianza con quelli dlia
parete [3],
attribuirsi

ma sembrano
al

alquanto posteriori

e credo

possano

secolo

vi,

cati

probabile che anche in questo cubicolo fossero sepolti

alcuni martiri; e forse taluni degli


nel Liber de locis Ss.

innumeri sancti
citato
di sopra.

indi-

Martynim

(i)

Queste pitture furono

le sole di

questo cimitero pubblicate dal

DE Rossi nel

Bull, d'arch. crist. 1869, pag. 74,


si

ma

con
in

metodi ancora

assai imperfctti di riproduzione che

adoperavano

quel tempo.

66o Da

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


questo nucleo centrale e storico del cimitero
si
si

passa

a larghe gallerie le quali

svolgono

in
si

differenti direzioni

corne mostra
e
gli

la

pianta
nelle

ed in queste
[7]
e
le

praticarono

loculi

arcosol

pareti

formae

)>

nel

pavi-

mento [8]. DaU'esame


mane,

dlia' escavazione del

sotterraneo

si

pu dedurre

che qui, a differenza dlia maggior parte dlie catacombe roil

cimitero ebbe origine da preesistenti arenarie ridotte

poi a forma sepolcrale; e ci

spiegherebbe

la

disposizione

alquanto spciale degli arcosoli e dei loculi che differisce no-

tevolmente da quella adottata nei sepolcri dlia


ranea e che ha invece
dlie

qualche
di

analogia con
Siracusa.
stati

Roma sottermonu menti


sterrati
;

catacombe

di

Napoli e

Alcuni di^questi arcosoli sono


e in

recentemente

questo lavoro sono tornati


di

in luce

pochi frammenti mar-

morei con avanzi


bollo,

iscrizioni
si

e qualche

mattone fornito
ai

di

mentre

altri laterizi

erano gi qui rinvenuti

rempi

del de Rossi (').

Ecco intanto questo piccolo materiale epigrafico che


ad ora assai meschino.
Iscrizioni in

fino

marmo:
Hic rEQ.VIISCET

IN pacc

TINE
(trammento

IN
di

PAGE

///BVS
t'ixl i

SVB///
/

transenna)

AINiN/,

dposai lAtiuariasI'l

PAREN/i///

///IATE/7/

LOC

D///

c^;VSDEI
;//TVS

(?)

FILA///
(caratteri in parte di

Bill

forma corsiva)

'i^'-'-'-lll

(i) Si trov

pure

fra la terra, in questi lavori,


la

una piccola

fialetta

vitrea

con incrostazione rossastra,

quale meriterebbe di essere esamiil

nata chimicamente onde riconoscerne, se possibile,

contenuto.

CIMITERO DI

S.

SENATORE

IN

ALBANO

66l

/;/Qyi Yixii
annlS

Dlebus;!'

///CONTRA

Yotutn

parentes posueviinl (?)

/;/viii

///DV///

IfaRCIA
'//TER/7
///NE///

llltABYLaiii posait (?)


IliOBE^eiiiereati
///FI///

Bolli laterizi

M VALERI
.{(^aduco fra

PAEPLI
palme).

./ne

EX PRAED AVG N FIG SOCIANAS MAIOR M


((

Opus

doliare

E}i-imaediis Marci

AVRELI A^loniiii JG-N. PORT -Lie.


Tre
il

C)

altri bolli
si

identici a quest' ultimo

da noi riportato, che ne fu data poi dal


:

oggi pi non

conservano, furono veduti qui dal Boldetti


la

quale non seppe leggerli; e


li

lettura

de Rossi, che

giudic del tempo di Marco Aurelio


la

per

la

quai cosa egli accenn alla possibilit che


in

loro presenza
('),

questo luogo potesse indicare l'epoca degli Antonini


il

Ora

ritrovamento

di

un quarto esemplare

di

questo mede-

simo bollo di qualche importanza e rende sempre pi probable l'opinione del niio maestro, il quale inclinava ad assegnare una notevole antichit
di
aile

prime origini del cimitero

Albano.
(i)

Ex

praediis Marci Aurelii Antonini Augusti nostri, Portus Li-

ciniani
(2)

o Portus Licinii.

De

Rossi, Bail. d\nch.

crist.

1869, pag. 66.

Il

Boi.detti trascrisse

erroneamente questo bollo nel

modo

seguente:

EKPR MAVRELIAN

IGNPORTLI

{Osservaiioni, ecc. ibid.).

662
Il

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


nostro cimitero fa scavato,
lia

corne

si

disse, in

una

la-

tomia, ed

perci una forma

alquanto
la

diversa da quella

ordinaria dei cimiteri romani,

come

pianta mostra a colpo


il

d'occhio. Questa latomia involge tutto

cimitero e ad essa
le

probabilraente andrebbero a riuscire tutte

gallerie segnate

col [9]; oggi per una soltanto di esse (quella in alto dlia tavola) si pu penetrare in questa antica cava che vastissima.

Ma

prima

di lasciare

il

cimitero,

si

osservi

il

cubicolo se-

gnato [6] che il pi importante dopo le due cripte dipinte. Ivi trovasi un pozzo certamente preesistente al cimitero perch
di

antichissima costruzione reticolata

ma

questo pozzo,

aperto forse in origine per servigio dlia latomia, fu conser-

vato dai cristiani

quali vi costruirono intorno

una stanza

sepolcrale con mri ricoperti d' intonaco e dipinti a linee rosse


dcorative. Potrebbe supporsi pertanto che questa stanza regolare e

adorna in

tal

modo

abbia servito ad uso di battistero,


le

che ivi pot essere praticato per devozione verso

prossime
romani.

tombe

dei martiri,
il

come avvenne

in alcuni cimiteri
la

Sopra

sotterraneo dovea sorgere

chiesa dell' ignoto

S. Senatore, indicata dal Liber de locis Ss.

Martyrum, ove vene-

ravasi ancora nel

vu

secolo

il

sepolcro dlia

non meno ignota

Perptua. Niuna traccia rimane ora visibile di taie edifizio,

che sembra fosse abhastanza importante;


il

ma

ragionevole
la
il

supporre che esso occupasse

il

posto
S.

ove ora trovasi


dlia
Stella,

chiesa con l'annesso

convento

di

Maria

quale

moderno

santuario pu ritenersi pertanto

come

succe-

duto all'antico.

E ignoto

fino a

quando

il

cimitero di S. Senatore continu

ad essere visitato;

ma non
il
il

essendovi pi

in

quel luogo da

tempo immemorabile

culto dlie reliquie dei martiri locali,

possiamo supporre che

suo

abbandono accadesse per


ail'

la

traslazione appunto di queste reliquie

interno dlia

citt,

come avvenne

nei cimiteri suburbani di

Roma.

Se questa traslazione fosse awenuta nel tardo medio evo,

molto probabilmente
di

la cripta
si

che fu decorata successivamente


sarebbe continuata a dipingere

pitture fino al ix secolo

CIMITERO DI
anche Jopo;

S.

SENATORE
gli

IN

ALBANO

66 O
sono

ma

siccomc

ultimi dipinti finora noti

del IX secolo, cosi verosimile che la traslazione, e perci l'ab-

bandono, cominciassero
tunque niun documente
pendosi che
cattedrale^
in

in quel

tempo o poco dopo


di
tali

in

modo

analogo a ci che accadde nelle catacombe romane. H quanci

parli

traslazioni,

pure sa-

Albano

esisteva fin

dal iv secolo una basilica


in essa fossero
tra-

egualmente verosimile che

sportate

le

reliquie dei martiri.

Ed ora appunto su questa basilica e sopra alcune altre memorie dlia Chiesa albanense dovr aggiungere qualche osservazione.

Gi
Silvestro

vedemmo
ci

che
le

il

Libro pontificale nella Fila dcl papa


fatte dall'

ricorda

donazioni

imperatore Costancase e
Partica
;

tino alla Chiesa

albanense, cui
soldati
et

don

le

le

baracche

abbandonate dai
sceneca dserta

dlia II legione
.

universa

domos

Questa notizia viene poi com-

pletata da un'altra riferita nel passo


tificale

medesimo
tatti

del Libro pon-

ovc

si

legge che tah doni furono


basilica

da quel prin-

cipe ad

una

da

lui

dedicata in Albano a S. Giovanni

Battista: Fecit basilicara

Augustus Constantinus

in

civitate

Albanensi, videlicet S. loannis Baptistae, etc.

(').

L'edificio Costantiniano fu per distrutto da

sulla fine dell' viir o sul principio del ix secolo; e


taie disastro esso

un incendio dopo un

venue

Sulla basilica di

ricostruito dal pontefice Leone III (^). Albano pubblic una erudita monografia

l'architetto Franconi,
tit

che gi
la

citai,

ed egli dimostr

la

iden-

di

queir edificio con


l'

odierna cattedrale e ne die un

tentativo di restaure per


le

epoca primitiva applicando ad esso

note forme degli

altri

somiglianti edifizi basilicali.


il

Xe

fece

poi una

descrizione per

secondo periodo dopo

il

restauro

Leoniano, basandosi sopra alcune memorie conservate nella


cancelleria vescovile (^). Egli pero suppose che la basilica pren(i) Lih. pont, in (2) Lib. pont, in
(5)

VHa
l'ita

Syveslri,

ed.

Leonis III, ed.

Dlcheske I, pag. 185. Ducheske IL pag. 52.

dell'architetto ing.

La catacoinba c la basilica Costantiniana Ji Albano La:;^iale. StuJia Ferdinando Franconi, Roma, 1877.

664
(lesse
il
i

GLIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

nome
non

di S.

Pancrazio (che ancora possiede) soltanto


III (').

dopo
di

lavori di

Leone
;

Ma

dal passo del Liber poiitiivi

ficalis c\b

risuita

che anzi dicendosi

corne

ai

tempi

quel papa fosse incendiata quella chiesa

quae in nomine

S. Pancratii

fundata est

parrehbe potersi dedurre piuttosto

che gi portasse questa ultima denomin.izione. Dallo studio


del Franconi risulterebbe poi che nella
basilica

esisteva

una

cripta o confessione, corne in tante altre, dove,

secondo ogni

probabilit, furono trasferite le reliquie dei martiri dal pros-

simo cimitero.
Aderente
che and
in
alla chiesa

dovea trovarsi
alla

la

residenza episcopale

fiamme insieme

chiesa episcopium Albaassai probabile

nense simul
tempi

cum

ecclesia (^).

che

l'

epiai

scopio fosse eretto contemporaneamente alla basilica stessa


di

Costantino, giacch questo imperatore fece cospicue


alla

donazioni
stra

Chiesa albanense come

si

disse;

il

che dirao-

che questa Chiesa era gi organizzata come sede episco-

pale fin da quel tempo.

La
cipio,

srie finora nota dei vescovi di

Albano avrebbe prin;

secondo

il

Gams, da un
il

costui

avrebbe potuto essere

morto nel 555 e vescovo stesso cui Costantino


Diouisins
il

fece le gi ricordate donazioni o

suo immdiate succesdi

sore

(5).

Dopo non

si

ha raemoria che

un Romaims

nel-

l'anno 463 e poi sieguono molti

altri ('').

Ma
mitero

una iscrizione da
di Domitilla, ci

me recentemente ricomposta nel cinome di un altro di questi primi


il

vescovi albanensi, finora del tutto ignoto, cio quello

di

un

Ursinus

(').

(i) F.

Fraxconi, La catacomha,
l'ita

<icc.

pag. 25.

(2) Lib. pont, in

Leciiis.

ecc.
Il

(5)
di

Gams,
in

Sries

episcoporum, ecc. pag. xxii.

opinione che questo Dionisius non fosse vescovo


di

di

de Rossi fu per Albano nel Lazio


2).

ma

Alba

Piemonte
ibid.

(v. BiiU. di arch. crist.

1869, pag. 75, nota

(4)

Gams.

(5) Cf.
viiilhi

in

il mio articolo: Di alcuiic iscri-ioni trovate nel cimitero di DoXkcvo Bull. 1899, pag. 26: vedi anche sopra pag. 122, nota i.

CIMITERO DI
Il

S.

AGAPITo

IN

PALKSTRINA
titolo

665

noiic

di

costui trovasi in

un lungo

sepolcralc,

disgraziatamente assai framnientario, ove erano ricordate pcr-

sone diverse legatc con vincoli


e
prcti
;

di parentela

ad alcuni vescovi

eTultima

di tali

persone era una

SOCRVS-I^PISuna data consolare


et
il

EPISCOP- VRSIXI ALi3AXliXS.


del iv secolo, e vi
si

L'iscrizione certamente

riconosce

la traccia di

die potrebbe convenire o all'anno 545:

Amaudo
caso

A\MKO
vescovo
il

al

395: Olybrio

el

PrcBINO. Nel primo


di

Ursino potrebbe essere l'antecessore

Dionisio e forse
egli

ve-

scovo dei tempi costantiniani; nella seconda ipotesi

sarebbe

un

altro pastore ignoto dlia

Chiesa albanense da

inserirsi fra

Dionisio e

Romano;

e questo

problema sarebbe subito

riso-

luto dalla scoperta del franimento

mancante
le

nella data con-

solare deir epigrafe di Domitilla.

Ecco quanto dopo


dirsi fino

nuovi studi e

nuove ndagini pu
di

ad ora sulle primitive antichit cristiane


di

questa

nobile

sede suburbicaria,

cui

alcune

memorie giacciono

forse ancora nascoste nella parte

inesplorata dlie sue catas'

combe. Ed
ne molto

a sperare pertanto
l'

che

intraprenda una gn-

rale escavazione di tutto


difficile,

ipogeo, escavazione che non sarebbe

ne assai dispendiosa.

Hd

ora chiudo questa parte di capitolo


il

appagandomi che
alla
il-

siamisi offerto

destro

di

poter aggiungere qualcosa

lustrazione del nostro cimitero gi intrapresa dal


e tacendo voti affinch
si

mio maestro,
la

conservi scrupolosamente cio che


cosi

ancora rimane

di

un monumento
il

venerando;
il

quai cosa

tanto pi da raccomandarsi, in

quanto che

cimitero di Al-

bano hno ad ora


nella

pi importante dei sotterranei cristiani


sei

zona

territoriale dlie

diocesi suhurbicarie di

Roma,

II.

Cimitero di
5
I.

S.

Agapito

in Palestrina.

- Notizie generali.

L' antichissima citt latina di Preneste, citt assai clbre

per

il

santuario pagano dlia l-ortuna Primigenia di cui re-

stano ancora imponenti avanzi, ha pure una ragguardevole

666

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


potendo glo-

parte nelUi storia del cristiauesirao primitivo,


riarsi di

un martire

locale,

il

giovane Agapito, immolato

dall'odio froce dei seguaci del culto idolatrico, che in quella


citt stessa

aveva uno dei centri pi famosi

di cieca supersti-

zione. Sar opportuno pertanto che, prima di narrare la storia

deir illustre martire,

si

dia
il

almeno un cenno
da

sull'antica citt

di Preneste, la quale fu

teatro di quel glorioso martirio.

Sorge Preneste
est, aile falde dlia

a venticinque miglia

Roma
si

verso sud-

catena dei preappennini e vi

accde per
la

due strade:

l'antica Prenestina,

oggi poco frequentata, e


le

Labicana che dicesi Casilina, ambedue


porta Maggiore.
tuario del luogo,
Il

quali escono dalla

primitivo tempio dlia dea Fortuna, sanla

cui

origine incerta,

ma

che rimonta

senza dubbio ad epoca remotissima, sembra che sorgesse nel


centro dlia
citt antica; la

quale corrispondeva presso a poco


di

con r

attuale,

ed era chiusa da un grandioso recinto

co-

struzione pelasgica.
Silla e

Ma

allorquando questa
il

citt

fu presa
vi

da

intieramente distrutta,

terribile dittatore

stabili

antico

una colonia militare che venue collocata e precisamente in quella zona che
attuali e la

fuori del recinto


si

estende

tra le

mura
gli

chiesetta rurale di S.

Rocco, dove rimase

poi sempre anche nei tempi dell'impero; corne dimostrano

avanzi di costruzioni

laterizie

e reticolate che in quella


si

localit
Silla

sempre
che

si

trovarono ed anche ora


l'

osservano.
il

distrusse

antichissima

Preneste, conserve

tempio dlia Fortuna, anzi


damente. E questi lavori
dovettero continuare
di

lo ingrandi e lo

adorn splendie di decorazione


il

ingrandimento
gli

anche sotto
si

imperatori; e cosi
interrogare
le

grande santuario dove

venivano

sorti, e

che potrebbe paragonarsi a quello


zioni colossali

di Delfo,

giunse a proporle

occupando con

suoi portici e
1'

sue gran-

diose scale, disposte ad anfiteatro, tutta

estensione occui

pata oggi daU'odierna citt.


in

Due

per erano

centri principal!
il

questo colossale edihzio: l'antro dlie sorti con

teiiipJiim

FortiLTiac Primif^cfiim,

coTrisponsmi presso l'odierna cattedrale,

e i'aedcs Fortiiiiae, situata nella parte pi alta

dove

oggi

il

CIMITEKO DI

S.

AGAPITO
Il

IX

PALKSTKIXA

667
do-

palazzo baronale dei I^arberini.

grandioso

monumento
si

vette conservare tutta la sua niagniHcenza fino a che

man-

tenne in vigore
e

il

culto idolatrico;

ma

alla fine
le

del iv sccolo

dopo

le

leggi di Teodosio, che abolirono

antiche supercre-

stizioni,

csso fu senza dubbio abbandonato.


gli

AUora pu

dersi che

abitanti,

gi quasi

tutti

cristiani,

venissero a

stabilirsi nelle

case lasciate dserte dai sacerdoti dlia Fortuna,

e cosi pian piano, nei seguenti secoli, la citt di

Preneste

ri-

torn

un' altra volta sulla

pendice del monte dove gi sor(').

geva nei templ pi antichi

La

vicinan;^a di questa citt a

Roma
si

fa

credere assai pro-

babile che la religione cristiana vi

diffondesse

hno
ivi
si

dai suoi
ci

primordi; e
fa

la

presenza del gran santuario dlia Fortuna


fin

supporre che forse

dai

tempi apostolici
i

annun-

ziasse la fede di Cristo. Infatti gli apostoli ed


si

loro discepoli

recarono ad evangelizzare appunto

grandi centri di suil

perstizione idolatrica,

come

fece

Paolo ad Hfeso ove era

clbre tempio di Diana; e secondo un' antica tradizione che

ricordata da san Gregorio, lo stesso Principe degli Apostoli

da

Roma

si

sarebbe portato

predicare

il

Vangelo

in

Pre-

neste,

ove ne resta menioria nei nome del monte


di

e del Castel

S. Pietro sovrastante alla citt.

Accennate cosi

volo queste notizie generali, veniamo

subito alla storia del martire Agapito.

(i) Per Palestrina

signor Leon'ardo

abbiamo dopo il Suarez (1655) la Sloria di monCecconi (a. 1756) e gli Annali del Petriki (^a 1792) e

molti importanti lavori intorno ni tempio dlia Fortuna e aile altre sue
antichit.

Ma

chi volesse conoscere le pubblicazioni pi rccenti sullo an-

tichit di Palestrina,

potrebbe consultare per


ville

la storia la

monografia del
il

FERN1Q.UE, iiuh sur Picnate

du Ldliuin, 1880; per

tempio dlia
il

Fortuna

il

restaure del

Bloxdel

e per le Iscriiioni Prenestine

vol.

XIV
ar-

del Corpus imcriplionum


siva di tutti
cheolo^icd
i

lutiiianiiii

del

Dessau. Una descrizione comples-

monument!
anl'ica

prenestini

pu
iS.Sj.

trovarsi nella

mia Guida

deW

PrcncsL,

Roma,

Uno
(a.

studio spciale poi sul

clbre mosaico prenestino conservato nei palazzo baronale dei Barberini


fu

da

me

pubblicato nei Bull. arch. comun.

1S95) col titolo .Vo:v 0;-

seiva:;ioni sul niustiico di PaUsliimi.

668
Il

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE

nome

di

Agapito ricordato sotto


al

il

giorno i8

di

ago-

sto dai pi antichi Martirohnyi fino


Atti che narrano
il

Roiiiaiw

moderno
in

('). Gli
li

suo martirio, nella forma

cui oggi

abbiamo, furono compilati in et relativamente tarda, come

avvenne per
racconto che

la

maggior parte

dei martiri

ci

presentano un

in parte

leggendario,

ma

contiene senza dubbio


linee
di

un fondo

di storica verit.

Le grandi

questa narra-

zione (come puo


tiri)

dirsi

anche per moltissimi

altri Atti di

Mar-

devono
si

ritenersi
alla

certamente autentiche e genuine per ci

che

riferisce

persona del martire,


aile

ail'

epoca dlia sua

morte, e specialmente
e del sepolcro.

circostanze del luogo del martirio

Degli Atti

di S. A^^apio

abbiamo

tre recensioni

stampate;

quella che fu data in luce dal


dai BoUandisti che
di Accinzio,
le

Mombrizio
e

(^) e

due pubblicate

estrassero da

nella

Borgogna,

un codice del monastero da un altro di Monte Casal

sino(^).

Il

migliore dei tre esemplari semhra sia quello del

Alombrizio, citato anche dal Baronio nelle note


Ioi:;ii>

Martiro

Roinano, ove per

il

dotto autore giudica questi Atti

ade

modum
quindi
il

depravata

Viene dopo l'esemplare Accinziano


il

Cassinese che

pi viziato di

tutti.

Un

sunto poi

compendioso

degli Atti stessi T


di

abbiamo

nel Martirolcgio

comix.

posto da Adoiic, vescovo

Vienna
vi

in Francia, nel

secolo

La

tarda compilazione di questi

documenti

risulta

con ogni

evidenza dalle espressioni che


scordi dallo stile dei

sono adoperate,

del tutto di-

buoni tempi, come pure dalla ignoranza

che

vi

apparisce negli estensori del racconto dell'antica ordell'

ganizzazione

Impero Romano

onde pu giudicarsi con

(i) In esso, alla data del i8 agosto,


S.

leggiamo

Praeneste, natalis
et

Agapiti martvris, qui

cum

esset

annorum quindecim
tentus est

amore

Christi

ferveret iussu Aureliani

imperatoris

ac primo nervis crudis

diutissime cacsus, deinde sub .Antioco praefecto graviora supplicia passus,

exinde

cum

ex

praecepto

imperatorio leonibus obiiceretur et


.

minime

laesus esset, gladio ministrorum coronandus percutitur


(2)

MOMBRITIUS, De
Ai
ta

saiiclh martyrihii;,

1.

(3)

SiiHCt.

III di

agosto, pag. 5^2-539.

CIMITERO
sicurezza chc gli
e r VIII secolo.

DI

S.

AGAPIO

IN
tal

PALESTRINA

669
fra
il

.V//t

venissero in

modo
si

estesi

vu

Ma

deve amniettersi che un primitivo racconto


esistito, sul
i

contcniporaneo abbia

quale

form

la

iradizione

mantenuta
tatta

traverso
.-^ttl

secoli,

che venne poi amplificata ed

abbellita negli
la

leggendari, mantenendosi pero sempre infatto.


la

sostanza del

Onde

essendo avvenuta

morte gloriosa

di

sant'Agapito

ai tempi di una grande persecuzione ordinata da Aureliano, non possiamo assegnare un tal fatto che all'anno 274 o al

principio del seguente 275.

Ma

gli Atti

ed

Martirologi conil

cordemente indicano corne data

dlia

morte

giorno 18
il

di

agosto; e questa data deve ritenersi per certa, giacch


dlia

giorno

morte o
ci

dlia

deposizione una dlie indicazioni pi


le storie

sicure che
il

abbiano tramandato

dei raartiri, essendo

giorno dlia deposizione segnato sempre con grandissima


i

cura sopra

sepolcri, corne le iscrizioni dlie


ci

catacombe

ro-

mane continuamente
la

mostrano.
fu martirizzato
il

Se dunque Agapito

18 agosto, durante

persecuzione di Aureliano, possiamo conchiudere che ci


(*).

avvenne nel 274

Un
vane

episodio del martirio l'esposizione dell'eroico gio-

aile

belve

nell' anfiteatro.

Che Preneste

avesse un anfi-

teatro cosa certissiraa essendovi parecchie iscrizioni locali

che ricordano

il

munus gladiatorium

ed anche

gladiatori
citta-

donati per quei sanguinosi spettacoli da qualche ricco


dino(').

Ma

oltre a queste

una ve ne ha che nomina espresdi

samente V

edificio

suddetto e

taie

epigrafe conservasi ora


ar-

un solo frammento. Essa per

fu

veduta intiera da alcuni

(i) L'esattezza di questa data, contro l'opinione del Suare/. e del

Cecconi che assegnarono il martirio al 272, fu da me gi dimostrata nella monograha che scrissi fin dal 1874 in occasione del centenario che
allora
tirc
si

celebr del martirio di sant'Agapito. V. Noli-ie storiche sul mar-

sant'Agapito preneslino, ecc.


(2) V. p
e.

Roma,
Gneo

1874.

r iscrizione
si

di

Vesio

Apro chc

si

conserva nel giar-

dino Barberini dove


liarium
.

parla anche del ludus gladiatorius e dello spo-

670

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


la

cheologi che ce ne hanno dato notizia; ed eccone

ripro-

duzione con

il

supplemento

dlia parte oggi perduta:

.-f^

Kv

JAREXf'5 CL JRI

L.

[T]YRJXX[,is]
SOL[o]
[so fecit]0) (')

AMPHITHEATi^/ PARTEM DIMIDIAM IX


Questa
iscrizione del
dell'

secolo dell'ra cristiana e preciil

s.amente dei tempi

imperatore Claudio, corne lo indica

digamma
dopo
la

eolico (d[) nel

nome

Varenus

segno alfabetico

introdotto da quell' imperatore hlologo e andato poi in disuso

sua morte. L' epigrafe proviene dal suburbano di Pa-

lestrina, cio dal

luogo detto coJk ddl'Arco, ossia dalle


e di
il

vicial

nanze dlia odierna cappella dei Cori;


perstite fu ricuperato dal Petrini

fu

portata

palazzo baronale dei Barberini, donde poi

che

lo

fece

frammento sumurare nel veal

stibolo del suo palazzo in Palestrina,


Ci)

dove rest fino

set-

Le parole
;

in

maiuscolo corsivo furono vedute sul marnio quando

era intiero

quelle dentro parentes! sono supplite. L' iscrizione ricorJa

adunque un ricco liberto di nome Varenus Tvrannus meta dell'anfiteatro (C. 7. L. XIV, 5010).

che costrui

la

CIMITKRo

[)\

S.

AGAPITO

[N

PALESTRLXA

67

tembre 1897. Allora


lo teci distaccare dal

io

avendolo acquistato dal proprietario


e ricoiiobbi che la pietra avea la superficie scritta

muro,
la

forma

di
;

un cuneo e che

dovea rimanere

inclinata

e ne conclusi perci che essa dovette far parte dlia

fabbrica scessa deU'anfiteatro. Quella forma infatti

non avrebbe

ragione

in

una epigrafe

isolata che
si

dovrebbe presentare una

superficie verticale;

mentre

spiega benissimo in un

marmo

di

che essendo posto hella cavea delT anfiteatro ne dovea seguire con
la

superficie esterna la pendenza.


la storia

Tutto cio

grande importanza per

del martirio di sant'Agapito.


al

Giacch sapendosi dagli

Atti

che l'anfiteatro era prossimo


di lui,

luogo deU'ultimo supplizio

potendo noi dimostrare


la

che questo luogo dlia morte fu presso

cappella dei Cori,

come or ora vedremo, la scoperta in quei mento che fece parte dlia fabbrica stessa
bella

dintorni di un framdelPanfiteatro una

conferma

dlia veracit degli Atti

medesimi

in

quanro

a questo particolare (').

questo luogo del martirio lo possiamo ritrovare prose


degli.-////,

guendo l'esame
nato via
alla citt
di

dove leggiamo che Agapito, esposto


in
ivi

air anfiteatro, fu ivi rispettato dalle fiere, e che percio trasci11,

venue condotto

un luogo che era incontro


decapitato:

fra

due colonne, ed

Hoc

videntes

sceleris ministri, tulerunt de

medio sanctum martyrem et venerunt contra civitatem Praenestinam ubi sunt duae columnae
et ibi
bris .

eum gladio E una taie


nel
si

percusserunt sub die xv kalendas septemindicazione


data

anche con maggiore


5
1 1

esattezza
in

codice Vaticano Reginense,

(secolo

xi),

cui

aggiunge che quel luogo era posto


li

ubi

sunt duae

viae . Di

poi

il

corpo fu portato in un predio posto ad un


corpus eius noctu sublatum
civitate in
est a christianis
la

miglio dalla
et

citt:

positum miliario primo a


(i)

agro, ecc. Ora

stessa

t'Agapito, tu da

Questo frammento. che un bel ricordo del martirio di sanme donato nel 1897 alla chiesa cattedrale di Palestrina;

ed

ivi

dlia navata destra


storia del martire.

venne racchiuso entre una nicchia appositamente aperta nel muro con una iscrizionc che ne inJica la importanza per la

672

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


le

indicazione topografica con

parole

milliario

uno

in

agro

a si

trova ripetuta precisamente a proposito del luogo del martirio


in

una recensione degli

Atti del nostro santo riportata dal Fio-

rentini nel suo Miirtiroloij^io Gcroniiiiiaiio.


il

Dal che

si

ricava che

luogo del martirio era vicinissimo a quello del sepolcro.

Per

fissare

adunque

il

luogo preciso dlia decapitazione,

partirenio dal punto che esso dovette essere nelle vicinanze del

sepolcro primitivo del martire; ed infatti era uso pressoch costante di deporre
i

martiri immolati fuori dlia citt nei

campi

pi vicini,
il

come

nuraerosi esempi in

Roma

ci

mostrano.

Ma

sepolcro primitivo di S. Agapito fu discoperto nel

campo

detto dcllc (JncidrcUc,

come

si

dira nel seguente paragrafo, cio

poco lungi
torni noi
e nel
si

dalla localit detta dei Cori; e percio in quei din-

dovremo cercare un luogo che sia contra civitatem tempo stesso fra due antiche strade. Ora tali circostanze
ove sorge
era
la

verificano precisamente nel luogo

piccola chiesa

rurale di S. Maria del Rifugio detta dei Cori. Infatti la citt di

Preneste

ai

tempi

di sant' Agapito

ai

piedi del

monte

si

estendeva presso e poco dal ponte detto dei Saroni fino incirca
a a quello dello Spedalato
;

e la cappella dei

Cori trovasi

poca distanza da quest' ultimo sopra una piccola altura che


di

sorge quasi

fronte
e

al

gruppo

dell' abitato

prenestino dei

tempi imperiali,

di pi

essa sta pure nel hivio di due an-

tiche strade, cio fra la continuazione dlia via Prenestina (o

strada

moderna

di

dente con l'odierna via

Cave) ed un diverticolo antico corrispondi Valmontone (').

(!) L'antica via Prenestina passava in


dell'et impriale

mezzo

al

Foro

dlia Preneste
di-

(Madonna

dell'Aquila); e quindi la sua continuazione,

rigendosi alla localit detta la


dello Spedalato e poi e sul

Madonna
i

dlia Martuccia ,
ai

andava

al

ponte

passando innanzi

Cori andava a Cave, ecc,


di

margine dlia via verso

Cori
S.

sepolcri.

La
la

via di

Cave che dvia da

veggono avanzi Rocco moderna fin


si

antichi

sotto alla

salita dlia

Martuccia.

pure da notarsi che lavorandosi molti anni or


di
,

sono per

nuova strada
ai

Valmontone, dal

sig.

Dario Bernardini
attest,

si

trovarono avanti

Cori

come

egli

stesso

mi

due antiche

colonne che erano forse quelle ricordate negli

Atti.

CIMITERO DI
Per
che
la
tali ragioiii

S.

AGAPITO IN PALESTRINA
possa
stabilirsi

673

me sembra
del

con sicurezza
nella

morte gloriosa

martire

Agapito

avvenissc

accennata localit; potendo


dlia ferale sentenza
si

anche credersi che Tesecuxione


precisamente
in

facesse

quel luogo,
le

perch potesse meglio vedersi dal popolo afFollato lungo

due antiche strade che


gico fatto, cio

ivi

metievano capo, E due muti


di

te-

stimoni monumentali noi possiamo ancora indicare del tragli

avanzi
la

un antico sepolcro che rimandei


,
il

gono ancora
sepolcrale di

dietro

chiesetta

Cori

il

bel

cippo

Telegenia Nobilis
si

quale sorgeva pure in

quel luogo ed oggi

conserva ne! palazzo baronale.

fosse

Sembra che fin da tempo antico nel bivio dei Cori vi una piccola edicola che ricordata in alcuni docudlia curia episcopale;
alla

menti
torno

ma

nulla

ci

c dato sapere in-

sua origine. Potrcbbe

supporsi che

l'edicola pri-

mitiva fosse posta in


ci,
il

memoria

del fatto;

ma ammesso

anche

culto del martire ivi dovette cessare da lungo tempo,

tanto che riedificata l'edicola, fu consecrata alla Vergine del


Rifugio.

Ma

oggi

la

memoria

del santo martire tornata ivi

in venerazione, giacch pochi anni or

sono

fu

dedicata anche

in

suo'onore

la

modesta cappella

intitolata a

Maria

(').

(i) Vi

memoria

nei libri dlie visite episcopali (visita Bichi a. 1687)

che in quel luogo


eretici,

vi fosse

un'antica icona,
in

la

quale danneggiata da alcuni

venne trasformata

un oratorio dal capitano LeonarJo Cecconi

nel 1684.

quel luogo

Sembra per che la memoria del martirio di sant'Agapito in non fosse del tutto oblitcrata, facendoae cenno mons. CecStor'ui

coni nella sua dotta


tutto ci la cappella
fu

di

Pukstrina (pag. 201, nota 22);


al

ma con
e

non era punto dedicata

santo. L'oratorio suddetto

poi restaurato nel 1833 dall'avv. Luigi

Cecconi mio avo materno;

quindi, per cessione de' miei congiunti Cecconi, p;iss in nel luglio 1891. Nell'agosto poi di dclto
di sant'

anno
fu

vi fu

mia propriet unito anche il culto

Agapito con l'autorit e

alla

presenza del vescovo prenestino


fatta

cardinale

Angelo Blanchi;

tai

dedica

con molta solennit


di

con r intervento eziandio del CoUe^io dei Cultori dei Martiri


che ricorda
del

Roma.

In taie occasione io fcci porre sul prospetto deiroratorio una iscrizione


il

martirio del santo in quel luogo e la dedica a lui fatta

monumento.
Guiiia

Catacombe romane,

4-3

6/4
^,

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


2.

- 11

sepolcro del Martire e l'antico cimitero cristiano.


il

Gli Atti del martirio di Agapito, d'accordo con


rolof^io di
i

Marti-

Adone,
di

ci

narrano che spento appena F invitto eroe,


riverentemente
il

cristiani

Preneste ne tolsero

corpo e

lo seppellirono in

un campo poco lungi dalla citt, dentro sarcofago nuovo Corpus eius noctu sublatum est a chriun stianis et positum miliario primo a civitate, in agro, in sar:

cophago novo, nutu divino ibi invento ('). Questo campo, che doveva essere propriet di un qualche cristiano, era vicino
citt
al

luogo del martirio


Preneste
;

e posto ad

un miglio

circa dalla

di

la

quale in quel tempo,


al

estendeva nella pianura soggiacente


le

come si disse, si monte e giungeva con


ponte dcU Spedalato.

sue fabbriche non lungi dal cosl


di

diQiio

Sul luogo
vi

questo sepolcro primitivo del martire oggi non

pu6
una

esser pi controversia alcuna, giacch esso fu ritrogli

vato con
di

scavi del 1864,

quando

si

rinvennero

gli

avanzi

basilica cristiana del iv secolo (^).


siffatta

che

basilica fosse
si

costruita proprio sul sepolcro


iscri-

del nostro martire

rileva

con ogni certezza da una

zione metrica, che fra poco riprodurr, nella quale invocato


il

nome
a

netto defunto.

conduce
vigna

lui perch intercda a pro di un giovaLa basilica si rinvenne presso la strada che Valmontone, nella localit detta Le Oiiadrclle e pre-

di

cisamente
di

nel luogo

chiamato Al basso

dlie

Cannete, nella

propriet del Seminario prenestino:

ma

poco dopo

lo scavo, essa

venue con malinteso consiglio ricoperta di nuovo, dimodoch se ne poteva appena riconoscere il luogo,
contradistinto da alcuni avanzi di colonne, ivi lasciati

come
6j6

segnali del venerando edifizio. Riproduciamo a pagina

una piccola planta dimostrativa


(i) Martyrol.

dlia

zona che

si

estende
kal.

Adonis ed,

Rom.

1745: Mense augusto,


III,

xv

se-

ptembris
(2)

cf.

Bollandisti, agosto,
la

pag. 524 seg.


del

ScoGNAMiGLio,

Dlia primitiva basilica


cf.

martire

satit'

Aga-

pito, cc.

Roma, 1865;

mia Guida

archeologica dell'anlica Preneste,

pag. 145 seg.

CIMITERO DI
fra la
localit

S.

AGAPITO IN PALESTRINA
del martire,

675

dei
gli

Cori e la basilica
edifci

dove que-

st'ultima con

annessi rappresentata in scala pi


(').

grande per maggiore chiarezza


Il

sepolcro
di

del

martire

ci

inscgna che

ivi

dovea essere
probabilmente

un campo
ivi

propriet

cristiana e

che assai

esisteva gi

un cimitero

dlia

coraunit cristiana dell'ansotterraneo ovvero

tica

Preneste. Se questo

cimitero fosse

soltanto un'area cimiteriale all'aperto cielo


ciderlo.

non possiamo
in

de-

Fino ad ora tracce

di

gallerie
la

sotterranee

quel
in

luogo non sono apparse;


quel dintorni
poli
si

ma

conformazione del suolo

presterebbe anche ad una sotterranea necro-

che potrebbe forse ritrovarsi con una bene intesa esca-

vazione.

Ad

ogni

modo dopo

la

costruzione dlia basilica,

si stabili senza dubbio a questo appartennero parecchie iscrizioni rinvenute negli

un cimitero

all'aperto cielo ivi intorno

scavi del 18^4.

dlia esistenza di questo cimitero io potei

assicurarmi

anche

meglio

con

alcuni

tasti

ivi

eseguiti nel

settembre 1897, quando apparvero tracce certissime di quei


sepolcri detti formae,
cimiteri sopra terra.
i

quali

appunto sono

caratteristici

dei

La

basilica fu

edificata

probabilmente

ai

tempi costanti-

niani; e ci io ricavo dal fatto che l'edirizio indicato corne


gi antico e cadente

per vetust sulla


il

fine del secolo viii,


il

allorquando
(a.

seconde

Liber

p07itiftcalis

papa Leone III


il

795-816)

Io restaur e vi

rinnov intieramente

tetto (^).

migliore indizio per supporre questo edificio dei tempi del


cristiano
si

primo imperatore
(

il

nome

di Constantimis

Aumstus

i)

La pianta
nell' atto

dlia basilica annessaal prsente scritto riprodotta


dall'architetto Fontana di chiara Ora per mia iniziativa si edificata commemorativa la quale venne inaugurata solen-

da

qiiella dello

Scognamiglio, eseguita
dlia scoperta.

memoria,

sul posto una edicola

nemente
2<)

dall'attuale vescovo

prenestino

card.

Vincenzo Vannutelli
quae ponitur

il

settembre 1902.
(2)

Sarta tecta

basilicae beati Agapiti

niartyris

in

urbe praenestina, nec non

et sarta tecta alterius basilicae iuxta

eandem

basilicam sitae quae iam prae nimia vetustate ruitura erant omnia noviter in melius restauravit
{Lih. Pont, in

Vita Leonis III).

676

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


sopra un frammento
(').

che io ho osservato
fra

epigrafico di cui

brve dar

il

commente

La

basilica,

che era dlia

consueta forma, volgeva l'abside all'antico diverticolo cornspondente oggi all'attuale strada di Valmontone e, corne pu
(i) Cfr.
stino,
e.cc.

O. Marucchi,
1874,

Roma,

prencNotifie storiche del martire sant'AgapHo Guida archeohgka, tcc. pag. 154pag. 26;

CIMITERO DI

S.

AGAPITO

IN

PALESTRINA

677

vedersi dal disegno eseguito neU'atto dlia scoperta, conser-

vava

oltre ai

fondamenti dei mri

di

ambito,

le

traccie del

vestibolo [A] dell' atrio

con

la

vasca nel

mezzo

[B],

dlia

schola cantornm [D], dell'abside [G] e del sepolcro stesso del


inartire, presse
il

quale
(').

altri

ne vennero praticati per devo-

zione dei fedeli [E]

Oggi,
sul posto

oltre

frammeiiti

di

colonne che
altri

stanno ancora

aile Oiiadrcllc,

alcuni

fusti di

colonne ad essa

///l/

Pianta di uua parle dell'abside

del

gruppo centrale dei sepolcri


1898).

ove era

1'

altare sulla

tomba

del martire (scavi del

appartenenti possono vedersi nel giardino deU'episcopio, sopra

di

uno dei quali si legge un antico pellegrino.

graffito

il

antico visitatore,

Un PETRVS,

altro

nome LEO, certamente nome pure graffito di un

fu

da

me

riconosciuto sopra un
forse al recinto

frammento marmoreo che aveva appartenuto

dell'altare del martire. Il testo del Lihtr pontificalis


(i)
pito,

posto in
S.

V. ScoGMAMiGLlo.

Dlia piitnitivd

basilica del inaiiirc

A^a-

sec.

Roma,

1865.

678

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


Leone
la

nota, sul restaure di

III

accenna ad un'altra

basilica

che lo stesso

pontefice

restaura. Si detto da taluno


basilica
di

che

questa potesse essere


S.

un

altro santo e

forse di
I,

Secondino

ma

questa fu gi restaurata da Adriano

an-

tecessore di Leone, corne narra lo stesso Liber pontificalis.

me sembra

perci pi probabile che qui

si tratti di

un

altro

sacro edifizio costruito in onore dello stesso martire S.

Aga-

Avanzi

dell' abside

(scavi del 1898).

pito per

comodit dei devoti


il

quali in gran

accorrere a venerarne
ci che

sepolcro.
in

numro doveano E credo che qui accadesse


e fuori,

avvenne pi volte
ad corpus
sulla

Roma

dove

oltre la

basilica

tomba

stessa di

un martire se ne
a S.

eresse un'altra che talora chiamata,

come

Lorenzo nelbasilica
gli

l'Agro Verano, basilica maior.

Ed

in

taie

ipotesi

potrebbe

aramettersi

che

la

maggiore fosse
avanzi [H,
a sinistra,
edifici
I]

alla sinistra dlia primitiva,

dove restano

{pag. 6/6), mentre quelle altre costruzioni pi


l'emiciclo, potrebbero avre appnrtenuto
agi!

ove

del cimitero sopra terra.

CIMITERO DI
Nel 1898
basilica,

S.

AGAPITO

IN

PALESTRINA

679

io feci

uno scavo
le

e ritrovai alcuni avanzi dlia

corne mostrano
le iscrizioni

annesse riproduzioni.

Riporto

trovate negli scavi del 1864 e comincio


di cui

da un' epigrafe mctrica,


Istc lociis

detti gi

il

supplemcnto

('):

P/an'd/ANORVM
dowus

NVNCVPABITVR
ATRIA

Marlyris A^^upili

eccleSlAEQYE

SANCTI

histitiae sedes fidci

AVLA PVDORIS

w^^RESSVS LETABILI TVMVLO METAS Ouem deponmVS INTERIORI DEFESSI PARENTES Et ckrus SANCTVS EPISCOPVSQwe; IVCVNDVS
Cernes
-

OBEVNTIA FVNEBRI PERACTA RoganUs luceAT INSONTI LVX ALMAQVAE CELSA (sic) lllum servaRE NOS ATQ.VE INTIMA TVTVM Et qui per puirEM PLACIDVM COMPONITVR CVRAE Hune acceptYM HABEAS AGAPITE SANCTE ROGAMVS Sic egopuERV PLACIDIANV MERENTER VERSIBVS DIXI O
Et cuncta

pJEPS

Questa

di

et

non

posteriore alla prima

meta

del iv se-

colo deir ra nostra; ed redatta in quel gnre di

compo-

sizione metrica detta dei quasi versus usata dal poeta

Comquale

modiano
di
fil

fin

dal secolo ni. Essa

si

riferisce

ad un giovanetto
il

nome

Placidiano e dlia famiglia dei Placidiani,


la

sepolto presso

tomba

di S.

Agapito.

Il

trasporto funbre

dlia

salma

di
il

costui tu fatto con grandissima solennit inclero e lo stesso

tervenendovi

vescovo prenestino
si

di

nome

Giocondo G Secondo C). Dalle


(i) V. la

quali circostanze

ricava che

mia Guida

arcbeologica, ecc. pag. 150 seg.


in

Queste

iscrizioni
affisse

che restarono lungamentc neglette

un magazzino, vennero

per

mia proposta
(2)
lo stesso

nel vestibolo dcU'odierna cattedrale nel settembre del 1897.


in corsivo indicano
il

Le parole
senio
di

mio supplemento. Esso esprime


ne propongo

quello da

me

propoito nella mia citata Guida. Alcune


Bulhttino, ed ora
altre

varianti proposi gi nel

Nuovo

che

mi sembrano
(5)

preferibili.
si

Di qui

pu

forse dcdurre che

il

nome

lucundus

fosse

il

vero
nei

nome
tempi

diquel vescovo che assegnano alcuni document! a Palestrina


costantiniani
ccc. pag. e

da loro
i.

chiamato

Secundus

V. Guida

iiich:olo'^ii\i,

152, nota

68o

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


assai

egli dovette essere

nobile ed
la

illustre

che probabil-

mente
geva
la

la

sua faraiglia era

proprietaria del luogo ove soril

basilica e

che forse

sacro edificio fu costruito da

questa famiglia medesima.

La quale opinione sarebbe conframmento, che indicher qui


donazioni
supple-

fermata
sotto,
alla

anche da un
si

altro

dove
nella

tratta degli stessi Placidi e dlie loro

Chiesa

in

Preneste

(').
Iste

E
di

ci giustifica

il

mio

mento
frasi

prima linea

locus Placidianorum .

Ma

due

specialmente meritano
:

essere rilevate in questa iscri

zione
bilis
i

cio quella dlie


la

metae

che circondano

il

laeta-

tumulus, con

quale espressione dobbiamo intendere


l'area del ciraitero
l'

cippi che

circondavano

cristiano ed

il

sepolcro glorioso del martire; e poi


raartire stesso

invocazione diretta

al

perch intercda a pro dell'anima del giovane

Placidiano hune acceptum habeas, Agapite sancte, rogamus.

Far seguire a questa, per


l'altra

la

relazione che

hanno insieme,

epigrafe col

nome

stesso dei Placidi, la quale

non

fu

trovata negli scavi del 18^4


in

ma

che dovette provenire anch'essa

tempo pi

antico dalla basilica suburbana dlie Oiiadrellc:

///VOD
///DE
///D
.

DEDICAVER IN HONR TERN VNC FF DD CORI DE SS VNC II QVEM VNA CVM CASA

(-)

DEMS

uni
Q.VOD/;
i,

IIIIII residuiiM

///VIER/// P/?MANRO XEOVE DONJRE VENDERE VEL COMTAR/// ///OSTHIC, DEPOS IK PACe PLACIDA SY D IlT KAL/'/ (3)

IIIFICIANl

(^i)

Per

lo

svolgimento

di tutto cio vedi

pure

la

mia Guida archeoy.ooo,

logica, ecc.

pag. 150 seg.

(2)

La parola
Il

Cori

indica una misura di grano


II,

che dicesi

pure in ebraico Korim. {Paralip.


(3)
cf.

2,

10).

frammento

in corsivo fu

veduto dal Cecconi {Storia, pag. 102;


a

pag. 81), e venne

messo

in relazione

quelle oggi

superstite dal

CIMITERO DI
Qui
S.
si

S.

AGAPITO

IN
di

PALESTRINA

68

tratta di
il

una donazione
CLiito

bni fatta ad onore

di

Agapito e pcr
ivi

dlia

sua basilica da una Plucida

che

poi

venue sepolta o
basilica avesse

dalla sua fomiglia.

Questa
il

epi-

grafe pertanto couferma la mia congettura che cio

luogo

ove era

la

appartenuto

ai

Placidi o Placidiani.

Vengono
crali

adesso alcuni frammenti

di altre iscrizioni sepolal

che appartengono gcneralmente

iv

ed

al

v secolo (').

HIC
FIR

lACET MARTINIANVS HOS PRINC CIB ARIt

dH sAEculc} C)
cibitatis

Hic

lacet

Martinianus vir honestus principalis


etc.

abiit

de saeculo
i

noto che

principales

civitatis

erano

magistrati municipali dei tempi avanzati

dell'

Impero.

i:VRODIA
XII

HIC
.

DEPosita
.

est

KAL NOV
TITITE

(3)

VICTORINVS
VIRGINIE

COIVGI B M D NON APR

compianto Stevenson, come gi

dissi

nella

mia Guida

archeologica, ecc.

pag. 154 nota. Questa epigrafc fu incisa dietro una iscrizione pagana che

nomina
atissa

diiumviri delLi colonia Prenestina, la quale

pane segata

fu

pure

nel vestibolo dlia cattedrale per

dono

de!

municipio Prenestino.
dissi, nell'atrio dolla

(i)

Questi frammenti sono


si

stati

coUocati,

come

cattedrale ed in taie occasione


farsi nel

pot meglio studiarli di quello che pot


la

i88> quando pubblicai


allora

Guida archeologica ddl'antica Prcnestc;


altre pitre e

perch

erano accumult! insieme a moite

non

si

poterono esaminare
alcuni

con

cornodit. Percio

ho potuto ora
nello

rettificare la

lettura di alcune parole. Oltre ai


altri

marmi

trovati

scavo del 1864,

frammenti furono donati dal Rev. Capitolo. da


lettere corsive

me

c dai si-

gnori Alessandro Sbardella e Vincenzo Cicerchia.


(2)

Le

appartengono

alla parte

ora smarrita di questa

iscrizione.

(5)

Questa non

si

pi ritrovata.

682

GUiDA BELLE CATACOMBE ROMANE


HIC
in

Reqtiicscit

PAGE CT

{Chrisli)

DEPOS//////

KAL. SEptemhm
Essa

(')

notevole per quella abbreviazione

inusitata

del

nome

di Cristo.
I I
I !

HIC lACET ERCVLI VS ET GAVDENTIVS I\


.

ABVNdia mat ER FILIOR

R^M
eT

Q.VE BlSit
XXXI///
MAR/'/o

FACE

ANNVS

CVM

fait ami.

XVIII

Vi da osservare

l'

erronea ortograha

mater filiorrum

que

bisit

(per

vixit).

MIVLLA///
QVEVIXI//7

ANNVS QVm QVE ET DEPOsita ESTVKAL Octobris


Il

nome

dlia

prima linea sembra Miulla,


I I
I

ASDC

{Kalmdas Deccmbris)

(?)

DVLCITIA
IN Vace

RCIAN,,//

MARITVi

uxori

mCOtAparahili

FILIO

Dulcissimolll

QVI
Auguito

VIXIT

ANN

X///

Dcposl/I kal
Ijjet

ikIAS
l'aleiitinl

D N

VaUntc
consulibus

A'^0

(i) L'ultiraa linea oggi

manca.

CIMITERO
Molti furono Valente, onde
gli
i

DI

S.

AGAPITO

IN

PALESTRINA

683

consolati dei due imperatori Valentiniano c

la

data di questa cpigrafe potrcbbe vagare tra

anni 365 e 378.


di

Ma

essendo qui

il

nome
gli

di X'alente

posto

prima
sciuti,

quelle di Valentiniano,

per
l'

altri

esempi cono-

possiamo piuttosto assegnare


f>ost

iscrizione o all'anno

376

al

378.
consulatum

BASILI

domine A^apiteQ)

ORA

V C PRO iME

Nella prima linea


dei

io

riconosco

la

nota cronologica

di

uno

postconsolati di Basilio (l'ultimo console), cio una data


fra gli anni 542 e 565. Nella seconda linea acclamazionc o preghiera diretta al martire

che pu oscillare
supplisco una
sant' Agapito,

secondo

l'uso di alcune iscrizioni cristiane di

Roma

C).

TIGRINVS BENEMERENTI IN PAGE DVLCISSIME CVIVGI PAVLINE

QVE VIXIT ANVS XXXIII FECIl" ATRIM ANNVS Xqll DEPOSITA

IN

,,;VLENTI aVI BIXIT


annui /j/wiMENVS
quiesciT

_^ LOCVm///

COMPArai;/f

IN

FACE
IIIERCVlius
///se///

///DEAE
///Ils
///is

(die?)

benemERE^T:i
///lA

///VSE
(?)

PAVLI;/H.

///OD PRaemiiim

feclT

QVE

DEPo.//a

est

///DIGNVM

lIlKal DECEvibris
in

paCAE

(_i) A queste due iscrizioni consohiri se ne possono aggiungere due, una dlie quali pubblicata gi dal Ceccoxi ma che pi non si ritrovata, ed un'altra data dal Suarez, ambedue con la data di Arcadio II ET

RUFINO

de!

592 (de Rossi, Insrr.

christ.

I,

407, 40S).

684

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


hduicissmo
benemereiiTl

IN PACt;

MOR
depOSlTA
ocTOBri:

DEMISSA
SA.
,

NDAS PER

(')

Questa iscrizione sembra pi tarda


corda qualche donazione
alla

dlie altre e forse ri-

basilica del santo.

La
quanto
colo IX

basilica
si
;

suburbana

di

S.

Agapito

aile

OiiadreUe, da
nel se-

disse, era

ancora

frequentata e venerata

giacch,

non

pi tardi del principio di quel secolo,


i\

venne
tipcale.

risarcita

dal

papa Leone III corne attesta

Libro pon-

Ora

fra

le

iscrizioni

trovate

aile

Ouadrdle

io

riconobbi
et

gi molti anni or sono

come

appartenenti a quella

due
da

importanti framraenti che furono da


rav visai

me

suppliti e nei quali


di feste

un misero avanzo di un antico calendario celebrarsi con maggiore solennit dalla Chiesa
cio

prenestina,
si

un elenco

di feste

come

quello per esempio che

con-

serva in S. Silvestro in Capite in

Roma. Riporter
il

qui questi

due frammenti con


da

la

mia interpretazione ed

supplemento

me

tentato (^)
Haec

beati

martyr is

AGAPITI

eccUsia

Poska

AVG aedificata Temporibits ConstanTNl niiovata consecrala est A DNO CO^istantino episcopo
///

(?)

honorcm Dei

et

INTERC

Agapili martyris (?) (3)

Haec

est

noiitia festivilatumUl

(i)

Aggiunger
da mensa

a
di

queste iscrizioni un frammento

marmoreo che

servi forse

altare e sta ora nella casa Chiapparelli all'e


:

stremit del

Borgo

e dice cosi

;,IS4-SER/;;

//MEXTE
(2) V. la
rati

+ PVRA

DEO
questi frammenti furono

mia Guida, pag.


altri

155.

Anche

mu-

insieme agli
(j)

nel vestibolo dlia cattedrale.

Et per intercessionem Agapiti martyris.

CIMITERO DI

S.

AGAPITO IN PALESTRINA

685

7/D-AD///
die

XXV

uiartii Anniiiic. Bealue

MariE SEP
llInaT

Ylrginis

SCRII!

die die die

XXIX mai
iulii nat.
s.

a/.
.\/.

XX'II
s.

SCOR CONI (Cononis) etlH MAGD- ATQ.V >G (?)///


PRSTINOr//m

XVllI

au^^Hsii mil.

Agapiti marlyriS

patroni

die

XX septembris nuTL
'
'
'

S
/

AG
,

PP

( Agapiti papae >

Si direbbe

dunque

nel

restituzione, clie la basilica di S.


di

primo frammento, seconde questa Agapito fu edificata ai tempi


di

Costantino imperatore e che essa, restaurata poi

nuovo,

fu consecrata

da un vescovo locale

di

nome
la

pur Costantino,

che noi

infatti
i

sappiamo aver governato


di

Chiesa prenestina

quando avvenne il grande restauro. E dopo taie indicazione verrebbe un elenco di teste pi solenni per Palestrina, disposte secondo l'ordine naturale
tempi
II[,

poco dopo

Leone

del calendario, cio dcll'Annunziata (25 marzo), di S.

Conone
Agala

(29 maggio)

di S.

Maria Maddalena (22 luglio),

di S.

pito papa (20 settembre); e

prima

di

quest'ultima,

come

pi importante indicazione, vi era quella dlia festa di S. Agapito ai 18 di agosto, aggiungendosi a quanto pare in quella
linea che
il

celcbre martire era

il

patrono dlia

citt.

L' iniziale del


far pensare al

nome CON,

nel

primo frammento, potrebbe


il

clbre vescovo

Conone,

quale consacr
vi

la

cattedrale dentro la citt nel xii secolo.


difficolt

Ma
il

una grave

per ammettere che taie iscrizione


xii

sia

dei tempi di
di sant' Aga-

questo Conone, ed che nel secolo

corpo

pito stava gi da oltre due secoli neU'interno dlia citt,

come

vedremo, laonde non


iscriz

vi

sarebbe stata ragione di porre questa

one

nella basilica dlie Oiiadrellc.

poi naturale che fosse

posta da

Conone

nella cattedrale da lui restaurata, tanto pi

(i) In questa linea io avea supplito


lettera

viii kalend. aprilis

per

la

dopo

la

A non sembra

una

P,

ma

piuttosto

una D.

686
che
la

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


basilica

suburbana dovea essere probabilmente

allora

gi abbandonata da lungo

tempo

(').

Dunque questo
ctso in

calendario ecclesiastico ancorch fosse in-

marmo anche

molti anni dopo

il

restaure

di

Leone

III,

fu pi probabilmente fatto
di

prima dlia traslazione del corpo


ail'

sant'Agapito dal sepolcro suburbano


se poi dovesse

interne dlia

cirt.

Che

con

ulteriori studi riconoscersi quest' epi-

grafe dei tempi di

Conone, converrebbe

dire

che

la basilica

suburbana continu ad essere


calendario sacro

visitata fino al xii secolo;

ma
di

resterebbe sempre vero che questo

marmo

un frammento

come

io

ho gi da lungo tempo riconosciuto.


l'ultimo

Questo

poi

ad ogni

modo

monumento

epigratico

finora noto dlia basilica suburbana; ed io penso che torse

non

fu estranea alla compilazione d' questo


la

calendario

cri-

stiano

reminiscenza del Calendario pagano di Verrio FJacco


il

tanto clbre in Palestrina,

quale era stato spezzato e di-

sperse in molti firammenti che furono adoperati


riale nei restauri del sacro edifizio e

come mate-

probabilmente nel grande

restaure del secolo

ix.

5.
La

La

traslazione dlie reliquie. L'odierna cattedrale.


Ulteriori vicende fino ai giorni nostri.

basilica del raartire S. Agapito, restaurata nel principie

del IX secolo, fu in venerazione fino agli ultimi anni soltanto


di quel secolo stesso; cio fino a
liquie" del martire, le quali

quando

ivi

restarone

le re-

appunto

in quel

tempo vennero

trasferite
Il

ail'

interne dlia citt di Preneste,


il

secolo IX fu
de.i

secolo dlie grandi traslazioni dlie re-

Hquie

martiri dai sepolcri suburbani aile chiese dell' in-

terne di

Roma;

giacch

sifatte

traslazioni

cominciate

nel

tunque

La paleografia del frammento non disdice al secolo ix, quanlettera G abbia la stessa forma nell'epigrafe di Conone che nella odierna cattedrale. Quella G di forma ricurva si trova per in varie epoche, cio in alcune iscrizioni del v secolo ed anche in una dlia
(i)
la

fine deir viii secolo, trovata presso S.

Lorenzo

in

Lucina ed ora nel pa-

lazzo Fiano in

Roma.

CIMITERO DI
secolo
VIII

S.

AGAPITO

IN

PALESTRINA

687

per

le

scorreric dei Longobardi, divennero pi fr-

quent! nel IX per difcndere quel sacri


zioni dei Saraceni..
specialmente

pegni dalle profana-

il

pontificato di Pasquale
a taie riguardo,

memorabile

tato migliaia di corpi di martiri dalle


basilica di S. Prassede.

I (a. 817-824) avendo egli porcatacombe romane alla

Ma
di

il

timor dei Saraceni divenne pi forte dopo l'anno


allorquando questi infedeli giunsero fino
e
aile

fatale 847,

mura

Roma;

non cess dopo

la vittoria di

neir 849, ne

dopo l'anno 877

in cui
il

Leone IV ad Ostia avvenne la battaglia


Giovanni VIII
stesso
sul
fi-

celeberrima dei capo Circo, dove

papa

rinnov l'esempio magnanimo


a capo dell'armata cristiana.

di Leone ponendosi egli E neppure pu6 dirsi che

nire dei secolo ix lo spavento di quel predoni africani fosse

svanito

perch continuarono ancor sempre

le

loro scorrerie

suUe

coste dlia

Campania
di loro,

dei Lazio

tanto che nel sei

guente

secolo x fu

necessario che un' altra volta

papi

si

armassero contro

onde poi Giovanni

li

vinse nuo-

vamente

nella battaglia dei Garigliano (a. 916).


di

In questo stato
fine dei ix secolo,

cose non deve far meraviglia che suUa


la

divenuta sempre pi dserta


si

campagna

per timor dlie scorrerie nemiche,

pensasse a mettere in

salvo neir interno dlie citt quel corpi di martiri che ancora

erano

restati
il

nelle loro

suburbane basiliche. E che ci avvelo

nisse per

corpo dei nostro sant'Agapito,

apprendiamo da
le

un documento pubblicato dai BoUandisti dopo


sioni degli 4tti di lui (').
Il

varie recen-

documento

preso dal Leggen-

dario dei Ss. Giovanni

Stefano di Besanon ed appartiene al

secolo

XI;

giacchc vi

nominato come
il

vi vente

ancora a

memoria
di

dell'estensore dello scritto

vescovo Valterio, che


prtende che
di
il

mori nel 1052. In quel Leggendario


che quella reliquia
il

si

capo
dice

sant'Agapito fosse nella cattedrale

Besanon

si

proveniva da Palestrina, dove


il

fu

aperto

sarcofago allorch

corpo fu trasferito

nell'

interno dlia

(i")

Acta

Saticl.

III,

agosto, pag. 530, n. 26.

688
citt.

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


Ecco
il

passo prcise relative a taie traslazione:


christiana religione crescente,

Post-

quam omnipotens Deus,


martvris
luit
siii

glebam

Agapiti, humili in loco iacentem, gloriosius vo-

coUocari et his qui in

domo

eius

erant fidles, huius


revelari, praene-

sancti corporis pretiosum

thesaurum voluit

stinus clerus

cum

populo, secundum praeceptum

Romani

pa-

locum ab urbe milliario ubi iacebat devotissime pergentes, eiusque sarcophagum cum omni reverentia aperientes,
pae, ad

ad urbem,

cum

crucibus et vexillis

omnique dcore laudes

Deo

canentes, reportarunt, ibique veneranda eius

membra

ho-

norifice collocarunt .

U indicazione
papae

cronologica

del

fiitto

qui accennato dlia

traslazione sta nelle parole


nelle quali
(a.

secundum praeceptum Romani


il

deve riconoscersi indicato

pontefice di

nome Romano
se vero che

897 o 898).
in
il

Ne

si

dica che taie espres:

sione denoti soltanto

gnre un papa qualsiasi


titolo di
il

giacch
ve-

quando davasi
;

papa

agli altri

scovi
di

si

designava specialmente
pure
il

romano

pontefice col

nome

papa romanus

certo che l'espressione


dlia persona e
di

papa

romanus
vasi

ponevasi dopo

nome

romanus papa esempi monumentali


fresco del vi secolo
Sisto

senza indicazione
taie

mai dicenome. E fi"a gli


citare

di

costume mi baster

Taf-

nel

cimitero di Callisto rappresentante

II con l'iscrizione Sanctus Sustus papa


di

romanus

la pittura

Leone IV

nella sotterranea
ix,

basilica di S. Clalla

mente, che del secolo


tefice
sta

ove accanto

figura del pon-

scritto:
(').

Sanctissimus dominus Lo, quartus papa

romanus
Il

pontefice di

nome Romano

sedette suUa cattedra apocirca cinque mesi, e

stolica per brevissimo


il

tempo, cio

morl

giorno 19 agosto dell'anno 897 secondo il Ciacconio, o dell'anno 898 secondo il Panvinio, la cui cronologia sembra

(i) Ne si pensi al vescovo prenestino Romtilo, da alcuni detto anche Romano, perche esso viveva alla fine del v secolo, mentre il corpo del

martire stava ancora nella basilica suburbana

ai

tempi

di

Leone

III,

che

mori neir 816.

CIMITERO DI

S.

AGAPITO IN PALESTRINA

689

pi csatta. Egli dunque, a tenore del citato documento, nel

suo brve pontilicato avrebbc dato Tordine o


il

il

consenso che

corpo

di sant'Agiipito

si

trasferisse

ail'

interne dlia citt;

e forse questo

fatto

si

connette con qualche avvenimento a


si

noi ignoto, in seguito al quale

dovettero tutclare

alcuni

santuari ancora troppo esposti nell'aperta

per da
un
forte

osservarsi, a proposito del

campagna ('). documento citato, che

anacronismo risulterebbe

dil seguito del Lcgtyciidario,

attribuendosi in esso la venuta dlia reliquia del capo ai tempi

dell'imperatore Teodosio giuniore, cio


data certamente erronea; perche

al v secolo. La quale non pu neppure supporsi

nel secolo v l'apertura del sarcofago di sant'Agapito e la sc-

parazione dlia sua testa dal rimanente del corpo e


dizione in

la

spe-

Francia, cose tutte contrarie agli usi del tempo.


in

Questa data per trovasi


secondo
reliquia

una parte successiva

del

Le^i:;t.'n-

dario, che diviso in capitoli staccati l'uno dall'altro; e deve,


il

mio

parre, attribuirsi alla ricognizione di un' altra


testa
di

venuta da Costantinopoli e creduta dlia


la

sant'Agapito prenestino,

quale ultima invece rest ancora


al

per molti secoli in Palestrina insieme


del martire illustre.

rimanente del corpo


la

Ed

io

penso che avvenuta


si

confusione
i

accennata con l'Agapito prenestino,

sieno ricercati

docued
al-

menti dlia ricognizione dlie reliquie


lora trovata questa

di quest'ultimo;
alla

notizia

spettante

traslazione prene-

doveva ancor conservarsi nella stessa venue materialmente inserita nel Lcgi^eiiario suddetto senza badare ail' anacronismo corne accadde in altri documenta E del resto riguardo alla moltiplicit dlie relistina, di cui la tradizione

Preneste, essa

quie del nostro

martire, giova ricordare quello


il

che scrisse

molto saviamente

Bosco

nel suo Martirolooio Miaiiesc, che

(i) L'opinione del trasporto dlie reliquie ai


fu del resto

tempi del papa

Romano

ammessa da

tutti

cultori dlie antichit prenestine fin dalla

scoperta dlia basilica nel 1864 (V. Scogxamiglio, Ddlu primitiva hasilica,
si

ecc, pag. 15). Nel dubbiio dlia data, fra

possa seguirc quella deU'anno 898 corne


le

piij

due anni 897 o 898 credo probabile. Restano pero


quella traslazione.

sempre ignote
Giiiif.i

vicende del

monumento dopo

Calacombe roniam:,

44

690

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


i

cio tutti coloro

quali ebbero

il

corpo
di

di

un santo qualunil

que

Ji

nome

Agapito, credettero

possdera
tutti (').

corpo del-

l'A^apito prenestino pi clbre di

Dunque ad onta
secolo XI
ci

dlia confusione
ci

che

il

documento

del

mostra, esso

permette di
il

fissare

questo punto

assai importante,

che cio sotto


si

pontificato del papa

Roalla

mano (anno 898)


sua basilica
citt;

aprl

il

sarcofago di sant' Agapito nella


le

aile
il

OHadrelh' e

reliquie se

ne trasferirono
taie trasporto

perch

documento medesimo

parla espressamente di

Palestrina e dlia basilica suburbana.

che

av-

venisse

alla

fine del ix secolo si

conferma anche da queste


il

osservazioni; che cio sul principio di quel secolo

corpo
da

del santo era ancora nella basilica suburbana, la quale fu restaurata da

Leone

III,

mentre nel
la citt,

xii secolo esso era gi

un tempo notevole dentro

come troviamo
autenticit

poi indicato

in un' iscrizione del secolo stesso di cui or ora

Dunque
sant' Agapito

il

dubbio relativo

alla

parleremo ). del corpo di

non

ragionevole; e noi

dobbiamo concludere
alla citt
il

che

alla fine del

secolo ix

si

porto dal suburbio


(-").

vero corpo del martire prenestino

E questa traslazione avvenne con tutta la solennit formandosi una grandiosa processione, secondo l'anonimo scritBoLLAND. Acta

(i) V.

Sanct. ecc.

1.

c.

degno

di

nota che una


in

reliquia di sant' Agapito nel

monastero dei Benedettini Cremitanenses


(ibid.).

Austria indicata vetustissimis imperatoris Arnulphi tablais

Ora

l'imperatore Arnolfo fu contemporaneo appunto del papa


(2)
Atti,
il

Romano.
e gli Atti

anche da

osservarsi che, al

tempo

dlia compilazione degli


;

corpo del martire era ancora nell'agro Prenestino


al

non

sono certo anteriori


(3)

vi o al

vu

secolo.
la

Se

io

dovessi

manifestare

mia opinione intorno


di

al

corpo

ritrovato nel 1864 presso l'altare dalla basilica aile Ouadrelle, direi che

quello fosse

il

corpo del giovanetto Placidiano


iscrizione

cui

abbiamo pi sopra

commentato
con grande

la

metrica.

Infatti egli era di illustre famiglia,


il

forse dei fondatori dlia basilica, eJ

suo funere venne accompagnato


:

pompa

dal clero e dal vescovo


il

onde

verosimile che fosse

sepolto in un posto d'onore dentro

sacro edifizio e a contatto forse

con

la

tomba

stessa del martire.

CIMITERO DI
tore che

S.

AGAPITO IN PALESTRINA

69 I
c

abbiamo

citato

crucibus et vexillis.

Ed

certo

che questa
tenue
alla
la

pompa

trionf;ile del clero e del

popolo prcncstino

via ancora oggi

battuta per andare dalle Ouadrelle

ed assai verosimile che essa abbia fatto sosta al bivio dlie due antiche strade (detto oggi dei Cori) dove cra
citt;

avvenuto
che

il

glorioso martirio
il

(').

Bench
tersi
il

documento

citato

nol dica, pure deve

ammet-

corpo fosse posto


la

nell'

antico edifizio che diiscrizione

venuto poi
pi

cattedrale; perch

sappiamo da un'

avanti riportata
xii

che
in

in

quell' edificio

esso riposava gi

prima del secolo

una

cripta sotterranea.

L' antico edificio, oggi cattedrale dlia citt,

uno

dei pi

famosi ed importanti dlia storica Preneste; giacch in seguito


ai

miei recenti studi,

ivi

ora

si

riconosce

la basilica civile
si

dell'epoca romana.

La quale denominazione

appoggia

alla

costruzione vetusta dell'edificio stesso e alla scoperta da ine


fatta sul

prospetto esterno del

solare accennato da

Varrone
quale era

(^).

medesimo Ora
si
il

dell'antico orologio

probabile che una


nella basi1*

parte del

processo di sant' Agapito


presso
fu
la

sia svolta

Hca
vitto

civile

tempio

di

Giove, ove

in-

campione

condotto

perch

sacrificasse;

ed assai
la citt

verosimile che appunto per taie ricordo, allorquando

torn a
nostra,
civile

stabilirsi
si

sul

monte, nel v o nel


al

vi secolo dell' ra

dedicasse

culto cristiano
la

quella stessa basilica


cristiana alcuni secoli
Inflitti

che divenne cosi

cattedrale
cui

prima

dlia traslazione di

stiamo occupandoci.

certo che la Chiesa prenestina


e questa

doveva avre

la

sua cattedrale

non poteva
le

essere la basilica ciiteriale dlie Qiia-

drcUc,
bitato
;

perch

cattedrali

erano sempre neU'interno dell'avi c

e d' altra parte


sia

non

memoria che

la

cattedrale

prenestina
(i) In

stata

mai

in altro

luogo da quello dove pre1898


il

memoria appunto

di ci, nel

Collegio de' Cultori dei

Martin
silica

di

Roma

celebr una solenne


la

questo luogo, inaugurando cosi


primitiva.

commemorazione del martire in nuova scoperta degli avanzi dlia ba-

(2)

V. la mia Guida archeolo^ica, ecc. pag. )0 seg.

692

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


ix,

sentemente. Laonde nel secolo


liquie,

ad accogliere

le

sant redi

niun altro edifizio sarebbe stato pi adatto da lungo tempo

questa
cri-

basilica antica trasformata gi

in chiesa

stiana.

Del corpo del martire

si

fece

una ricognizione nel grande


xii, fece dlia cattedrale
la chiesa,
ivi
si

restaure che, sul principio del secolo


il

vescovo prenestino Conone,

il

quale pose dentro

memoria
:

del fatto, la

seguente epigrafe che ancora

legge

ANNO
XVIIII
.

DNICE INCARNATIONIS MILLESIMO C XVI

KLFEB INDIC X DEDIC AT V EST ALT ARE ET CRIP

EPxM-IN

MAR PER DNM CONE PRENESTIW QVO VIDELICET ALTARI REQ.VIESCV\T CORPORA SCORV MAR AGAPITI GORDIAM ET A
TA
.

NO

SCI AGAPITI

BVNDII

ET RECOXDITE SVNT RELIQ.VIE SCORVMARTIRVM MILIANI P ET MMPHAE


.

Dunque
sacrando
la

il

14 gennaio del 11 16

il

cardinale

Conone, con-

cattedrale da lui risarcita, trov che nella cripta


il

sotterranea di essa riposava


a molti
altri.

corpo

di

sant'Agapito insieme
si

di questa cripta

veneranda

sono rinvenuti

alcuni avanzi nei recenti lavori di restauro, avanzi che ora

sono gelosamente custoditi essendovi anche alcune tracce


pitture.

di

Nel seguente anno 11 17, il papa Pasquale II avendo sottomesso Pietro Colonna barone di Palestrina ('), si rec per
invito del cardinale
lo stesso

Conone
il

a visitare la citt, e fu allora che


11 17, per soddisfare a
la cat-

pontefice,

16 dicembre

desiderio del vescovo suddetto, consacra solenneraente

(i)

La

citt di Palestrina era stata

dal papa

Giovanni XIII a Stefania

de' conti

concessa in feudo nell'anno 970 Tuscolani e questi la pos;

sedettero lino al 1043,


in

quando Emilia, l'ultima di quella stirpe, entrata casa Colonna, ne trasferi il dominio a questa nobile famiglia. I Coal

lonnesi rebbero hr.o

1630, allorquando passo

ai

Barberini.

CIiMlTERO DI
redrale
e vi fcce

S.

AGAPITO
l'altra

IN

PALESTRINA
si

693

porre

epigrafe che

vede ancora

imita alla prcdente:

y^ ANNO
DIE
SCI

DNICF,

INCAKNATIOKIS

jMC

XYII

UECEBRIO

XVI

INDIC

XI

DEDICAIA EST SVPERIOR ECCLA ET ALTARE


AG MAR A UNO PASCIIALI SCDO

PP

ANNO PONTIFICA TVS EIVSDE

XVIIl

IN

Q.VO VIDELICET ALTARI RECONDITE SVNT

RELIQ.VIE

APTLOR

ET

SCORVMAR

CALIXTI

MARTINI PAPE

AGAPITI

VALENTTNI

TIBVRTII

ET SCDI

ET BEATE AGATHE VIRGINIS

ET SCI SILVESTRI CONFESS

INTERFVERVN T HVIC DEDICATIOXI


EPS

MAIFREDVS TIBVRTINVS

BERARDVS MARSICANVS EPS

'

PETRVS ANAGNINVS EPS

ET ECCI.E ROMANE CARDINALES PRESBITERI

ET DIACONI

>^

GG AVRIFEX

Di questo grande restaure eseguito nel secolo


del cardinale

xii

cura

Conone, restano corne testimoni,


parte superiore dlia facciata di
salire

il

bellissimo

campanile e

la

stile

romanico.

Per vedere quest'ultima, basta


dlie benedizioni

dove
un

si

moderno loggiato pu ammirare la decorazione mesopra


il

dioevale con

la

consueta edicola sovrastante


bel contrasto

alla

porta, de-

corazione che

fa

con

il

muro

antichissimo

dell'epoca romana, in opra quadrata, su cui appariscono an-

cora
Il

le

tracce dell' orologio solare gi ricordato di sopra.


di

corpo

sant'Agapito era dunque nel xii secolo nella

cripta dlia cattedrale consacrata da

Conone;

dlia quale cap-

pella sotterranea,

corne

si

disse,

si

ritrovarono alcuni avanzi


al

nel era

moderno
una volta

restauro dlia Chiesa, corrispondenti


la

luogo dove

sepoltura dei canonici, innanzi all'altare

mag-

giore.

E sarebbe

desiderabile che un luogo cosi venerando,


sccoli fu custodito
il

dove per molti


si

sacro corpo del martirc,


(').

rendesse nuovamente accessibile alla devozione dei fedeli

Finalmente aggiunger, per concludere, che

le

reliquie del

santo martirc furono trasportate in Corneto dal cardinale Vi-

(i) Sarebbe nssai facile ristabilirc l'accesso a qiiesta cripta e restituirla


al

culto.

694
telleschi

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


dopo
la distriizione di

Palestrina avvenuta nel 1437;


il

e che, sltanto ai

tempi
il

di

papa Sisto V,

cardinale
alla

Colonna

pot ottenere che

capo ne fosse riportato

sua

citt natale,

ove tuttora

si

venera.

III.

Memoria

di S.

Sinforosa e dei suoi sette

figli

sulla via Tiburtina.

La celeberrima santa Sinforosa pu paragonarsi all'antica madr dei Maccabei, ed a santa Flicita, di cui parlammo a
suo luogo. Essa subi
la
il

martirio con

suoi sette

figli

sotto

persecuzione
di

di

Adriano, e probabilmente nel secondo p135,

riode

essa, nell'anno
villa di Tivoli,

quando

l'

imperatore
sue crudelt

si

ritir

nellasua
tis

dove continua
sono

le

mul-

interfectis vel
I

aperte vel per insidias (').


ci

nomi

dei suoi figli

dati dagli Atti e dai Marti-

rologi'.

Crescente, Giuliano,

Nemesio, Primitivo, Giustino,


furono condotti nel tempio
di

Statteo, Eugenio. Essi, insieme alla madr, vennero processati,

e per indurli a sacrificare,


il

Ercole, che era


tiri

santuario principale di Tivoli,

ma

mar-

restarono fermi nella loro fede. Sinforosa venue subito condannata e fu gettata nell'Aniene.

Il

fratello
il

Eugenio

principalis

civitatis

ne ritrov poco

dopo
II

corpo e lo seppelU in suburbio eiusdem civitatis,

cio presso le

mura
in

di
i

Tivoli.
figli

giorno seguente

furono

fatti

perire

con

vari tor-

menti e gettati

una

fossa, detta poi

Ad septem
la

Biotha-

natos , dove restarono fino a che, calmata


sotto

persecuzione

Antonino Pio,
riunita la

loro sepolcri furono onorati e ad essi

venne
spatio

madr:

Post hoc quievit persecutio; in quo

omnium martyrum honorata sunt corpora et, constructis tumulis, condita cum omni diligentia (^Acta Saiicf. 18 luglio).
Adone
indica questi sepolcri sulla via Tiburtina:

corpora requiescant via Tiburtina, miliario

IX

Ed

quorum il Mar-

(i) Sparz. Hadrianns, 2:

MEMiiRIA DI
tiroloi^io

S.

SINFOROSA
Berna) dice
:

695

Geroiihiiiaiio

(codice

di

Rouiae, via

Tiburtina miliario IX, Simphorosae matris septem germano-

rum, quae

cum ipsis
Il

est posita:

nomina vero germanorum haec


.\fartxrnm indica questi mar-

sunt , ecc.
tiri

libro

De

locis Ss.

in griippo

con

quelli

di

san

Lorenzo
la

Iulianus, Pri-

mitivus, Tacteus,
tianus .
in

Nemesius,
il

Eugenius,

lustinus,

Crescen-

Abbandonato

luogo dopo

traslazione dei corpi

Roma
il

nella chiesa di S.

Angelo

in

Pescheria (xi secolo),

gli rest

con

tal

nome Septem Fratres fino al secolo xii; giacch nome ricordato in un documento in cui si parla di
II,

Pasquale

campo
se

qui
fa
la
si

ne

quando qui concluse un trattato con Enrico V in Septem Fratres dicitur . Dopo questo latto, non pi menzione. Il Bosio ritrov questa memoria o
indovin sotto
il

meglio
in cui

nome

corrotto di

Sette Fratte

era cambiato l'antico.


si

In un fondo appartenuto gi alla famiglia Maffei,

vede-

vano alcuni avanzi

di antichi edifizi

che furono studiati dallo


le

Stevenson nel 1877; ed


absidati,

egli vi

riconobbe

ro-

_,

vine dlia basilica di S. Sinforosa con due


il

edifici

pi piccolo verso

Roma,

il

pi grande
(').

verso Tivoli corne mostra l'annesso disegno


Il

maggiore [B] dovette essere una vera


tre

basilica

lunga circa 40 metri con


stri e finita

navi divise da pilafu

in abside.

Il

minore [A]

una

cella
"

tricora
(y.

come l'oratorio del cimitero di Callisto ambedue comunicavano per paf;. ip scg^
;

^
j

mezzo
stella

di un'

apertura che c

la

cosi

detta

fene-

confessionis .
simile disposizione di edifici indicata
di

_
.1

Una

da san Paolino
liche presso la

Nola, che parla


di S.

di

due

basi-

tomba

Felice:

Laetissinio vero con-

spectu tota simul haec basilica in basilicam memorati confes(i) V.

Stevenson',
tutti

Z.j
i

basilica di S.

Sinforosa, ecc, nel quale opu-

scolo

si

troveranno
il

documenti

relativi a

questo monumento.
di

fi

notevole che

Volpi qui trovo

la iscrizione

pagana

una

CORXELIA

SYMPHERVSA.

696

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

soris aperitur trinis arcubus paribus, perlucente transenna, per

quam
guntur

vicissim

sibi

tecta

ac spatia

basilicae

utriusque

iuii-

(').

Altri

esempi

simili

si

possono indicare nella


si

basilica di

Geiierosa suUa via Portuense, ove


nell'abside (v. pag.

vede

la

fenestella

desima via
c(

77-79) e in quella Tiburtina^ ove eravi la


assai probabile
si

di S.

Lorenzo suUa memaior


al

basilica

la

minor

che qui intorno

sepokro

dei

figli di

santa Sinforosa

stabilisse

pure un cimitero cristiano,


traccia.

di cui

pero non

si

fino

ad ora trovata alcuna

Questo

monumento

fu tenuto per molti secoli in

grande venerazione

ma
che

poi venne abbandonato del tutto; e sarebbe desiderabile


gli

avanzi di questo sacre edificio, ora adoperato per

fie-

nile,

venissero restaurati e decorosamente conservt! (").

\\.

monumenti

cristiani di Ostia e Porto.

Ostia, cosi cliiamata dalla foce del


rind), fu la

Tevere (Ostia Tibela

prima colonia romana

e,

seconde
il

tradizione,

venne fondata da Anco

iMarzio. Essa fu

porto di
i

Roma;
grandi

ma

essendo un porto canale e non sufficiente per

navigli, l'imperatore

Claudio vi fece aprire suU'altra sponda

del fiume
si

un porto bacino (Porius CI and H), intorno al quale form ben presto un' altra citt. Le due citt ebbero moka importanza fino all'epoca dlia
barbari predoni, la citt di

invasione dei Saraceni, nel ix secolo. AUora, per timor di


questi

Ostia venue abbandonata

ed
che

il

papa Gregorio lY (824) ne edifico un'altra pi interna


disse Gregoriopoli, di cui

si

non apparisce pi alcun avanzo.


la

L'Ostia moderna
struita

un misero villaggio;

sua cinta, co-

con

le

pitre di Gregoriopoli,
si

data dal xv secolo.


lungi.

Le

rovine dell'antica Ostia


(i) S.

veggono alquanto pi

Paul,

in

0pp. d. Roswed, 1622, pag. 152.


restituito al culto per la
il

(2) Esso

venne

prima volta dal Collegio

dei Cultori dei Martiri

24 luglio 1902, ad iniziativa del rev. D. Giu-

seppe Cascioli.

MONUMENTI CRISTIANI
di

DI OSTIA E

PORTO
si

697
trovano

gruppi

monumenti degni

di esscre visitati

partendo da Ostia nioderna nell'ordiiie segucnte:


1.

Un

tratto dell'antica

via

Ostiense fiancheggiata da
quale cominciano a ve-

sepolcri.
2.

La Porta Komana, dopo


Il

la

dersi le strade interne dlia citt.

ai

Foro di Cerere, circondato da magazzini, innanzi veggono le basi di iscrizioni onorarie. In fondo qucsto Foro si ammirano le imponenti rovine del tcatro
3.

quali

si

ricostruito da Caracalla,

come

attesta

una iscrizione monucon moite

mentale.
4.

Ivi presse vi la

caserma dei

vigili

iscri-

zioni, e
5.

contiguo a questa,

l'edificio dlie

pubbliche terme.
culto persiano del
(').

Un
Il

importante tempietto sacro

al

dio Mitra, in forma di grotta sotterranea (Mitrcnni)


6.

Foro

civile

con

il

grande tempio

di

Vulcano

(detto falsaraente di Giove), e intorno e dietro a questo

un
il

importante gruppo
7.

di

magazzini.
casa signorile, chiamata senza ragione

Una grande

palazzo impriale. Si crede che abbia appartenuto ad un ricco


cittadino di Ostia del
11

secolo, chiamato Lucilio


cristiane.

Gamala.

Ostia possiede varie memorie


di

Ma

siamo

privi

documenti che
citt.
si

ci

narrino

l'origine del

cristianesimo

in

questa

Ostia, nei primi tempi imperiali, era un gran

centro e

trovava in relazione con inolti paesi, specialmente

con

l'Egitto, di

dove veniva
le

il

grano;

quindi in Ostia erano


la

rappresentate tutte

religioni.

Certamente

religionc cri-

stiana vi era gi stabilita nel


d'

secolo; ed infatti sulla riva


il

Ostia Minucio Felice

fa

avvenire

suo dialogo

tra

il

cri-

stiano

Ottavio
II,

il

pagano
alla

Cecilio.

Nella persecuzione di
i

Claudio

Ostia di

fede molti martiri

cui Atti

sono

(i)

Era

la

forma ordinaria dei templi mitriaci.


Hicrium Jocuit sub

cristiani
il

beffavano

questi adoratori del sole dicendo di essi che cercavano


liiii

loro dio sotterra:

terr.i

quacrcrc Solcn.

698

GUIDA BELLE CATACOMBE ROMANE


('). I principali
il

per assai interpolati


riaco,
il

furono

il

vescovo san Cila

prte

Massimo,

diacono Archelao e sant'Aurea,

protettrice dalla citt.

La natura del suolo non permise ai un cimitero sotterraneo simile a quelli


vi si fecero,

cristiani di scavarvi di

Roma,

quindi

corne in Africa, dlie

areae

vicino aile due


si

grandi

vie^

Ostiense e Laurentina. Presso quest'ultima

trov

un'importante iscrizione che, senza presentare alcun carattere


certaniente cristiano,
relazioni tra la

pu accennare (secondo il de Rossi) a faraiglia di Seneca (Annaeus Seneca) e gli

Apostoli

D M M AXNAEO PAVLO PETRO M ANNAEVS PAVLVS

FILIO CARISSIMO

Le
Il

iscrizioni cristiane di

Ostia furono trovate tutte fuori

del loro posto.

cardinale Pacca ne dispose un certo

numro

nel palazzo nel

episcopale di

Ostia;

altre

sono
il

state trasportate
riparto.

museo

Lateranense ed occupano

XXI

La forma

e la grossezza del
in

marmo

dlie sepolcrali di-

mostrano che esse


cosoli ne a loculi,
l'aperto.

gnrale non appartenevano ne ad ar-

ma

che erano situate sulle

formae

al-

Ecco un saggio

dlie epigrafi cristiane ostiensi:

ANICIVS AVCHEXIVS BASSVS V C ET TVRRENIA

HONO

RATA-C -F -EIVS -CVM.FILIIS.DEO SA\CTISQ.VE-DEVOTI -L

{Mus. Lat.

I,

14).

Quest' iscrizione non prsenta carattere tunerario,

ma

tu

una epigrafe dedicatoria posta forse


(i)

in

una

basilica.

Xi furono

De Magistris H ha
Gotico.

pubblicati nei suoi Acta martyriim ad Ostia

Tiberina sub Claudio

pag. 38)

1795. Il de Rossi {BulhU. 1866, chiam quest'opera un dottissimo roinanzo.

Roma,

MONUMENTI CRISTIANI

DI

OSTIA E PORTO

699

due personaggi molto conosciuti chiamati Anicio Auchenio


lasso, consoli
1'

uno

nel 408, l'altro, suo figlio,

iiel

431.

LVCCI-IVS VALERIANVS

Q-VIX- ANN-XXVIII ET LVCCEIVS VALERIVS

PAVLA ROGATA///
VIX ANN VIII HIC DORMIT'
Q.

AXN XII ET MATER CVM


Q.
.

VIX

DEVS
HIC

PERMISERIT

DORMIVNT
VALERIVS IPPOLITVS CLEMENTIANETI ALViMNE HIC DORMIT
. .

SECVXDVS HIC DORMIT

ET
I

SIBI

cristiani

di

Ostia usarono spesso


in

la

formula funbre:
si

Hic dormit, che


cosi

nessun altro luogo

trova adoperata

frequentemente.

Lo

stesso dicasi delle formule:

Cum

viventi,

Quando Deus voluerit, Deus permiserit , e altre simili, scritte dalle persone sulle tombe che si erano preparate.

CAELIVS
HIC
.

DORMIT

LOC
APHRODISIES CVM DEVS PERMISERIT

DECRIA QVANDO DEVS BOLVERIT


.

ET

///CAECILIA

ARTEMIDORA aVAE VIX ANN XIIII MENS VIIII DIEB XXI HIC DORMIT

///CAECILIAE
///ADI

CRESTE AMMI MATRI ET


. .

///SOROR

HIC

//'ORMI INT
E^

PAR

0"

700

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

Sopra un sarcofago;

SEVERA MATER ET EGRILIA SABINA FILIA


AVRELIA

IC

DORMIVN
PAGE

IN

CAELIDONIVS HIC Dor MIT QXl BIXIT AXNIS XXV MES Vni DIAES XVIIII LOCA QVAE IPSE CLVSIT
.

Questo Celidonio
di faraiglia,

era stato sepolto per ultimo nel sepolcro


dirsi

onde pot

che

egli

ne fece

la

chiusura.

/NNOCENTiiiH/o

preshYTERO
///ITATE

M///

IN///

CALLIDROMVS EX DISP HIC Dormit SIGNO LEVCADI ANIMA BONA/// TIANVS AVG LIB ADIVTOR PROC SYMvianim rationum ET SEIA HEELPSIS FILI DVLCISSIMI ET Yaleria CRESCENTINA COIVX EIVS

due

cristiani

nominati in quest'ultima iscrizione erano


pure trovato un gran numro

impiegati deU'amministrazione impriale.

In Ostia
cristiane

si

di

lucerne

del

m,

iv

secolo,

provenienti
il

dalla fabbrica

ANNISER,
di

cio,

come ha dimostrato
il

Dressel dal confronte

una lampada
sua industria

sulla quale

nome
(').

scritto per intiero, dalla

fabbrica di
la

Annio Serapiodoro

Questa famiglia

esercit
al

per divers! secoli, prima di

convertirsi

cristianesimo.

Un commovente

episodio cristiano
di

si

rannoda ad Ostia,

ed quelle dlia morte

sania Monica narrata dallo stesso

(i) Cf. Kiiovo Bull

1895, pag. 165.

MONUMENTI CRISTIANI

DI OSTIA E
(').

PORTO
nella

7OI

sant'Agostino nellc sue Confcssioiii

Ora
la

cattcdrale

moderna
morta
la

si

suoleindicare in una cappella


del

camra ove sarebbe

madr
Nel

grande dottore. Questa tradizione perc


Ostia non sorgeva ne!
situata al di

non basata sopra alcun documente; seinbra anzi assai inverosimile.


iv secolo inflitti la citt di
cittA

luogo stesso della


Porta
porta ed

moderna, che
l'antica

qua

dlia

Romana; mentre
il

Ostia era appunto

fra

questa
i]

mare. Pi probabilmente Agostino, attondendo


di

momento
berghi per
Il

imbarcarsi, sar andato ad

alloggiare presse

la

spiaggia, ove erano certamente moite case ed anche degli ali

passeggieri.
di santa

corpo
a

Monica

tu sepolto in Ostia,
S.

ma
ai

poi tu
di

trasportato

Roma

nella

chiesa di

Agostino,

tempi

Eugenio IV.

Porto

sta suU'altra riva del

Tevere.

Dopo

lavori di Clau-

dio, l'imperatore

Traiano
al

vi costrui

un

altro porto

che riuni

al

porto primitivo ed

Tevere con
i

la

Fossa Traiana.
fatti

L'antica citt circondava


dal principe Torlonia nel
rosi

due bacini. Negli scavi


(^) vi si

i%6$-66
e cristiani
di

trovarono nume-

Pammachio. Come Ostia, Porto moderno non che un palazzo vescovile possiede, al pari d'Ostia, una
del clbre

monumenti pagani Xenodochio

ed

avanzi ragguardevoli

viilaggio. Il
bella

coUe-

zione di frammenti antichi.


L'isola del
tichit dal

Tevere (Isola Sacra)


di

era consacrata

nell'

an-

tempio

Castore e Polluce.
di

Ecco

gruppi principali
col quale
si

rovine dell'antica

citt di

Porto

secondo l'ordine
1. Il

vedono giungendo
di

dalla ferrovia:
porti.

tempio rotonde
tempio rotondo

Portunno, divinit dei


Bacco.

2.
3.

Gli avanzi del recinto dlie


Il

mura Costantiniane.

di

4.

L'esagono del porto Traiano (lago Traianello).


8-13 (P. L. XXXII,
(//

(i) Lih. IX,

col.

770

seg.).

(2) Cf. 5m//.

Arch.

crist.

1866, pag. 99-103.

702

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


al

SulLi via che conduce


iscrizione

piccolo lago, vedesi

l'

importante

commemorativa
TI

dei lavori di Claudio:

CLAVDIVS DRVSI F CAESAR GERMANICVS PONTIF MAX TRIB POTEST VI COS III DESIGN IIII IMP XII FOSSIS DVCTIS A TIBERI OPERIS PORTVS CAVSSA EMISSISQVE IN MARE VRBEM INVNDATIONIS PERICVLO LIBERAVIT

AVG
.

P -P.

Poco dopo
magazzini,

si

trova

la

porta del pi antico

recinto

di

Settirnio Severo (arco di S. Maria).

A sinistra

un sentiero
vi

di

Seguono gli avanzi dei campagna conduce a Porto


notevole iscrizione del

moderno

(cattedrale ed episcopio).
questa

Avanri all'episcopio
IV secolo che ricorda
il

portico Placidiano:
.

SALVIS DD NN THEODOSIO ET PLACIDO VALENTINIANO

PP
FL
.
.

AAVVGG

ALEXANDER CRESCONIVS VC PRAEF ANN VRB ROMAE AD ORNATVM PORTICVS


.

PLACIDIANAE
Le rovine
di

POSVIT

questo portico

si

trovarono alquanto pi lungi,


di

insieme a quelle del clbre Xenodochio

Pammachio.

Porto

il

cristianesimo
;

dovette introdursi nello stesso


citt

tempo che ad Ostia


document!
sant' Ippolito,
la

ed anche per questa

non

si

hanno

anteriori al

m secolo.

Il

pi illustre martire di Porto


('). I

cui storia

molto oscura

Martirologi

fanno memoria ancora dei santi Ercolano, Taurino, Primitivo, Eutropio, Paola, Secondilla, e dlie

due

sorelle

Zosima

e Bonosa. 9
'

(i) Cf. supr. pag.

520; RuGGERi, De

Portiiensi S. Hippolyti episcopi et

martyris sede,
col.

Roma, 177 1,

inserita nella Patrologia del

Migne

(P. G. X,

395 seg.).

MONUMENTI CRISTIANI
gli

DI OSTIA E
fu

PORTO
in

703
Portu

Sccondo

Aiti (') santa

Bonosa

sepolta

Romano
1837
vi

e
la

vicino ad essa cinquanta soldati martiri. Altri

documenti
si

pongono insieme ad

liutropio e a Zosima.
l'altra
:

Nel

trovo un frammento, e nel 1858

parte dlia

seguente iscrizione commemorativa dei martiri

EVTROPIO

SANCTIS MARTYRIBVS ET BEATISSIMIS BONOSAE ET ZOSIMAE


.

DONATVS

EPISC

SED ET BASILICAM CONIVNCTAiM

TVMVLVM ADORXAVIT TVMVLO


A FVNDAMENTIS SANCTAE PLEBI DEI CONSTRVXIT


.

.

Questa
di

iscrizione, oggi

nella

scala del palazzo vescovilc

Porto, ricorda una basilica eretta sul sepolcro dei martiri

dal

vescovo Donato, e dedicata da

lui

sanctae plebi Dei .


vari

Da
di

questi stessi scavi (1858)


d'iscrizioni

provengono

frammenti
da
lui

sarcofagi e

acquistati dal Castellani e

posti nel suo palazzo a


tarsi fra

Roma

(via del Tritone, 40).


di

da no-

gli

altri

un frammento

sarcofago

di eccellente la-

voro con l'immagine del Buon Pastore.

Una

bella iscrizione

metrica conteneva l'elogio di santa Zosima e probabilmente


il

racconto del suo martirio; corne pu vedersi nel seguente


ritrovare ('):

frammento che non ho potuto pi

ACCIPE ME DIXIT DOMINt; in tua liiniiia Christe EXAVDITA CITO FRVITV;- modo lamine caeli ZOSIME SANCTA SOROR Ma-^HO dcjuncta periclo lAM VIDET ET SOCIOS SANC// certaminis ovines LAETATVRCiVE VIDENS MIRA?.'^ sistere circum MIRANTVRQ.VE PATRES TAN/a viriute pueUam Q.VAM SVO DE NVMERO CVPIE;// esse vicissim CERTATIMQ.VE TENENT ATQYe amplectunctur ovantes lAM VIDET ET SENTIT MAGNI spectacula re^ii ET RENE PRO MERITIS GAVDET SIBI PRAEMIA REDDI TECVM PAVLE TENENS CALCATA MORTE CORONAM KAM FIDE SERVATA CVRSVM CVM PAGE PEREGIT
(i) Act. Sanct.
15

luglio.

(2) Per

il

commento

vedi de Rossi, BnU. 1S66, pag. 47 seg.

704

GUIDA BELLE CATACOMBE RO>L\XE


il

Nel 186^-66,
fra
le

principe Torlonia intraprese iiuovi scavi


vi

rovine

di

Porto e

rinvenne moite antichit


si

ma

le

sculture che egli vi trov,

conservano nel suo museo


si

di

Trastevere,

il

quale tenuto, non

sa perche, inaccessibile

agli studiosi.

Durante questi scavi


per
la

si
;

fecero dlie scoperte


il

importanti
piani

topografia di Porto
in

Lanciani vi rilevo dei


i

assai preziosi,

quanto che

monumenti furono

poi

ri-

Lucerna cristiaaa trovata

in

Porto.

coperti.

Vi

si

scoprirono pure alcune lucerne,


il

di cui

una, qui
in-

riprodotta, rappresenta
fernale

demonio
con
la

sotto

forma

di

mostro
e

con
a

il

porno del peccato originale nel becco

sor-

montato

e vinto dalla croce

colomba

del santo Spirito.

Vennero
a Pio
Si

luce poi diversi

altri

oggetti che furono donati

IX

e collocati nel

Museo

sacro dlia biblioteca Vaticana.


tali

riconobbero eziandio, con


di

scoperte,

le

rovine del
edi-

famoso ospizio
ficio del IV

Paramachio, Xeiiodochiiim Pamniachii,


si

secolo di cui parla san Girolamo (') e dove

ferma-

vano

pellegrini che

venivano

a visitare

santuari di Roraa.

(I) Ep.

Lxvi (P. L. XXII).

I-MONUMENTl CRISTIANI DI OSTIA E PORTO


Fra queste rovine
si

705

riiuenncro pure due frammenti

di mariiio,

appartenenti ad una vasca per sacre abluzioni, sui quali sono


scolpiti

alcuni versi allusivi

al

battesimo:

ATRIVM CVM QVADRIPORTICVM SED ET COLVMNAS CVM cuiitharo (?)/// FLVENTA/// lllqulSQjic SITIT VENIAT CVPIEXS AVRIRE

caratteri

sono eleganti
in parte

lo

stilc

damasiano. Questi

avanzi furono coUocati nel


stesso

museo

cristiano Lateranense. Nello


di

museo ed

anche nel palazzo vescovile


notevoli

Porto

sono

situate le altre iscrizioni trovace in questi scavi (').


dlie pi
:

Eccone alcune

MIRAE INTEGR/7a//^ ET FIDEI ANTiaVAE/// FL Q.VOD VVLT DEO///


.

ANN N XLV M

. .

VIIII

D///

IN

PAGE D X KAL DEC/// GRATIANO ET DAGAhifo ///TIA FLORAE FECIT lO'//

(An. 566).

IN

EPICTESIS DEO VIBAS

FELIX

HIC

DORMIT

COMINIVS MARCELLINVS QVI VIXIT ANN XXV M DORMIT IN PAGE


.
.

XI

KATAITAOrc G/// lOrcTco KA///


.

rvfina conivgi svo


in

page agricole dormi


ENTI

GN KC
.

(i) V.

Marucchi, Guida
roniiint.

al

museo cristiano Lateranense^ pag.


45

10.

Guida Catacombe

706

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE

L'iscrizione seguente oggi perduta.

ritrovato nella chiesa di S.

Giovanni Calibita

Un frammento a Roma
:

fii

+ VANDALICA
La

RABIES HANC IVSSIT MARTYRIS AVLAM QVAM PETRVS ANTISTES CVLTV MELIORE NOVATAM ecc.
chiesa di cui trattasi,

martyris aula

non

corne

si

cred altra volta

la cliiesa di S.

Giovanni

Calibita,

ma

quella

deirisola di Porto, la chiesa di S. IppoHto, distrutta nel


e quasi subito ricostruita dal

455

vescovo Pietro

(').
si

Xel

IX secolo,

dopo

le

devastazioui dei Saraceni,

traspor-

tnrono a

Roma
il

le

reliqaie dei martiri portuensi. Il

vescovo

Formoso,

future

papa,

le

riuni
la

a quelle di

S.

Giovanni

CaHbita, venute d'Orient durante

persecuzione iconoclasta.

L'iscrizione dei sarcofago, che oggi nella scala dei


dei Laterano,

museo

cosi

concepita:

REQVIESCVNT CORPORA SCR MARTYRVM YPPOLITI TAVRINI HERCVLANI ATQVE lOHANNIS CALIBITIS FORMOSVS EPS CONDIDIT
HIC

Dopo
raenti

questa traslazione l'antica citt di Porto fu interal'

mente abbandonata, malgrado


classici e

importanza dei suoi monu-

cristiani (").

Quaato

fu

detto fin qui basti per rispondere all


di

scopo

che ho avuto

aggiungere una indicazione dei cimiteri su-

burbicari a questo Itincrario dlie catacombe

romane.
del' isola

(1) Cf. L.

Cantarelli, Di un frammetito
1896.
di

pigrafico-cristiano

Portuense,

Roma,

(2) Sui

monumenti

Porto

cf.

de Rossi,
I,

Btillett.

1866, pag. 37-50,

63,

99-193; 1868, pag.

35, 76;

1869, pag.

16.

^^^^r^^^

ECCOMI

giunto

alla

fine

di

questa descrizione dei pi


la

important! cimiteri cristiani di Roina e dintorni,

quale

pu considerarsi corne un piccolo compendio e quasi *un sommario dlia grande opra dlia Roma sotterranea intrapresa dal mio maestro Giovavni Battista. de Rossi, che da me e dai miei colleghi dlia Commissione si verra continuando. E qui, corne ricapitolazione, dar un elcnco di quei punti di questa Roma sotterrane.i che noi veniamo esplorando, ove
potrebbero facilmente ottenersi importanti
faccio all scopo di mostrare
tichitc
ai

scoperte.

ci

cultori ed amatori dlie an-

cristiane come vi sieno dei luoghi nelle nostre catacombe ove potrebbero intraprendersi scavi con grandissima
;

probabilit di successo

per invitare eziandio


di

facoltosi a

venire

in

aiuto dela

Commissione

Archeologia sacra nel

nobilissirao cmpito, che essa ha avuto dal


dlia escavazione dei sacri cimiteri.

Sommo

Pontefice,

Ecco pertanto
risultato
ai

punti che promettono per ora un


:

buon

nostri scavi

villa Panfili,

Via Aurlia. Nel cimiiero che ha l' ingresso nella ove si pu riconoscere una regione dei cimitero
e

antichissimo dei Ss. Processo

xMartiniano,

le

cui

origini

risalgono

ail'

epoca degli Apostoli (v. pag. yS).

Via OsTiENSE.

Nel cimitero
Sarebbe
rovine
le

di

Commodilla ove
ritrovare questa

il

Bol-

detti scopri la cripta dei Ss.

Felice e Adautto con importanti


facile

pitture (r. pag. lod).

cripta

oggi sepolta sotto


dlie Sette Chiese,

nella
le

vigna Serafini sulla

via

seguendo
che

indicazioni date dal Boldetti


era distante dal

stesso ('),

il

quale dice

essa

cancello

(i)

Osservaiioni, ccc. pag. 544.

7o8
dlia vigna

GUIDA DELLE CATACOMBE ROMANE


trenta passi
infatti si

in

linea retta, a

sinistra del

viale
di

maggiore,
li

Ivi

vede un lucernario
la

poco lungi

giace nascosta probabilmente


\"iA

storica cripta.

Ardeatina.

si

In quella parte del ciniitero unito a

quelle di Callisto che

svolge fra

la

via

Appia e

la

via Ar-

deatina, incontro al cimitero di Domitilla. Ivi, in seguito ad

uno scavo dovuto

alla iniziativa di

mons. Wilpert,

test ap-

parsa una nobilissima cripta

di martiri (y. pag. 14) segg.).

da

sperare che continuando una larga escavazione in tutta quella

zona, ove

il

de Rossi riconosceva
il

il

cimitero di Balbina,

si

giunga
ciso

a risolvere definitivamente

problema

del luogo pre-

ove era il sepolcro dei Ss. Marco e Marcelliano e quindi anche del cimitero del papa Damaso che dovea essere assai
vicino alla cripta dei martiri suddetti.

Via Appia.
che sotto
la

In quella parte del cimitero di Pretestato

vigna de Romanis,
de Rossi
(r. pag.

ove

furono

vedute dal

P. Marchi e dal

alcune
226^.

pitture antichissime e di

grande importanza

Via Labicana.

Nel cimitero giudaico da

me
1'

scoperto

sotto la vigna gi Apolloni poi Villeggi e sotto


rolda-Pitilli {v. pag. 2S2).

altra

Ma-

Via Xomextana.
regione che
si

Nel Cimitero Maggiore


di

in
l'

quella

svolge a destra di chi scende per

odierno

ingresso {y. pag. j7^). Ivi potrebbe sperarsi


cripte degli altri martiri storici del luogo.

ritrovare le

se vuol credersi

che

questo

attribuita

Coemeterium Maius qualche memoria di san

si

fosse in epoca posteriore

Pietro, che avrebbe


(i'.

sempre

irraggiato dal prossimo cimitero di Priscilla


in alcune di queste cripte

p. )'/9), forse

scalchi,

del

i. Nel sotterraneo dlia villa OdeVia Salaria Nova. ove pu6 riconoscersi un gruppo di cripte importanti cimitero di Trasone (y. pag. 402^. 2. Nel nobilissimo piano inferiore del cimitero di Priscilla,

potrebbe trovarsene qualche ricordo.

ove

me

pare di riconoscere per molti indizi


,

il

clbre

ci

mitero Ostriano

cio quello stesso che era chiamato


il

ad

Nymphas

B. Ptri; e presso

battistero (y. pag. 4J^, )0)).

CONCLUSIONE
E
Li

709
cimitero di
;

esplorazione complta

di

tutto l'insigne

Priscilla sarebbe

opra dlia
la

pi grande

importanza

ed

quelhi elle io invoco con

maggiore soUecitudine.
la

E
di

perci faccio voti ardentissimi affinch


la

Commissione

Archeologia sacra,

quale sovvenuta dalla munificenza

de!

Romani

Pontefici, gi tanto benemeriti degli scavi dlie

catacombe, possa cssere coadiuvata eziandio dalle oblazioni


dei privati, per
le

compiere

1'

una dopo

1'

altra,

almeno per

ora,

suddette importantissime esplorazioni.

Chiuder
meglio
il

infine

tutto

il

mio lavoro spiegando ancora


il

concetto

che ho avuto nel comporre

prsente

compendio.
gior parte

Dichiaro

adunque che

in

esso ho voluto deliristretti,

beratamente tenermi dentro


dei

limiti assai

per

cimiteri; e ci per
si

non preoccupare

deir opra maggiore che

viene preparando dalla

magcampo Commisla
il

sione di Archeologia sacra.

Ho
i

giudicato pero opportimo e

ragionevole di estendermi ad illustrare pi diffusaraente alcuni


punti, ed in

modo

spciale

cimiteri di Priscilla, di S.

Va-

lentino e di Palestrina e quelle giudaico dlia via Labicana.

Ed ho
avendo
dare
al

esposto una
fatto

pi

larga

illustrazione di

tutti

questi,

in

essi

degli

siudi

personali.

Ci ha potuto
di quella

mio

libro

una importanza maggiore


di

che

poteva avre una esposizione


altri,

cose in parte pubblicate da

ed

ha potuto. anche dargli

un carattere
farsi

di

lavoro, in

alcuni punti, originale.

In

altre edizioni poi

che dovessero

di quest' opra

si

potranno forse compendiare queste


aggiungere invece
studi per gli
il

parti pi estese e si potr

risultato di

nuove scoperte o

di

nuovi

altri cimiteri.

Prefazione
Introdu/.ione

Pag.

>

Storia gnrale dlie

Catacombe romane

LIBRO PRIMO
I

Cimiteri del Trastevere. 29

Prelimikaiu

Capitolo
Capitolo
I.

I.

II.

Il
I

ciniitero del

Vaticano

31
51

Cimiteri dlia via Aurlia

Cimitero

di S.

Pancrazio

55

II.

Cimitero de' Ss. Processo e Martiniano

56
61

III.

Cimitero dei due Felici


Cimitero
III.

IV.

di
I

Calepodio
Cimiteri dlia via Portuense

62

Capitolo
I.

64

Cimitero
Cimitero

di

Ponziano Generoia

66
7>

IL
III.

Cimitero di S. Felice
di

74

LIBRO SECONDO
I

Cimiteri Cistiberini.

Capitolo
--

I.

Le memorie cristiane dlia via Ostiense


di

...

Sj

I.

Sepolcro di S. Paolo

86
98
105

II.

Cimitero
Sepolcro
Cimitero
Altri
II.

III.

di S.
di

Commodilla Timoteo
S.

IV.

Tecla
dlia via Ostiense
di

104

V.

monumenti

108

Capitolo
Capitolo
I.

III.

Cimitero
I

Domitilla

iio
146 148

Cimiteri dlia via Appia

Cimitero

I.

di Callisto

Regione dei Papi Regione


di

e di S. Cecilia
di S.
di

154

2.
5
3.

S.

Sotere e galleria

Eusebio

...
.

175

4.

Regione detta Liberiana. Cimitero Le cripte di Lucina

.Marco e Balbina

1S6
191

2
II.

INDICE
Cimitero Cimitero
di S. di

Sebastiano ad Catacumbas

Pag.

202

III.

Pretestato
:

216

IV. ^

Cimitero giudaico dlia via Appia


I,

Indicazioni generali
.
.

227
.

2. Descrizione del cimitero di vigna Randanini

234
248 257
258

Capitolo IV.
C.\PiTOLO V.
I.

Cimiteri dlia via Latina


Cimiteri dlia via Labicana

Cimitero Di alcuni

di S.

Castulo

IL
III.

Cimitero dei Ss. Pietro e Marcellino


altri

260
277

monumenti

sepolcrali

IV.

Cimitero giudaico dlia via Labicana

279

Capitolo VI.
I.

Cimiteri dlia via Tiburtina


Ciriaca e di S. Lorenzo

298 29g 320


340
341

Cimitero Cimitero

di

IL

di S. Ippolito
I

Capitolo VIL
I.

Cimiteri dlia via

Nomentana

Cimitero
Cimitero
Il

di S. di S.

II.
III.

Nicomede Agnese
Alessandro

Cimitero Maggiore dlia via Nomentana


di

347 366

IV.

Cimitero
VIII.

S.
I

579

Capitolo
I.

di

Cimiteri dlia via Salaria

Nuova

....

386 388

Cimitero

di S. Flicita

IL
III.

Cimitero

Trasone
forse

400
404 anche
il

Cimitero dei Giordani


cimi-

IV. Cimitero di Priscilla (comprendente


tero 5
I.

Ostriano)

416
423
503

Piano primo

2.

Piano secondo

Capitolo IX.
I.

Cimiteri dlia via Salaria Vecchia

....

520
521 523

Cimitero

di S. Panfilo

IL
III.

Cimitero di S. Ermete
Cimitero ad Clivum cucumeris

di

557
S.

Capitolo X.
I.

Via Flaminia. Cimitero

Valentino

540
546
5

Notizie generali sul cimitero di S. Valentino

IL
III.

Descrizione del cimitero sotterraneo


Il

cim.itero sopra terra

57

IV.

La

basilica ed

il

monastero

605

Appendice:

Nuove

scoperte nel cimitero di Priscilla


topografico relative aile

629

Sopra un antico documento

Catacombe
"52
"35

romane
I.

Testo del Catalozo o Kotitia ohoriim

INDICE
II.

7
papiro, poste neU'ortrascritti
.
.

Fac-simil dellc pittuciu o feitoline


diiie

d'i

con

il

quale

gruppi dei noini dei santi furono


lu

nella Xolilid,

che

ricavata da queste targhette

Pag.

634

LIBRO THRZU
I

Cimiteri Suburbicari.
sui
. .

Capitoi-O

I.

Capitoi.o
I.

II.

Indicazioni generali Cimiteri suburbicari Descrizione spciale di alcuni Cimiteri suburbicari:


di

639

Cimitero
Cimitero

I.

S.
S.

Senaiore in Albano

645

II.

di

Agapito

in Palestrina:

Notizie generali
11

665
.

2.
5
5.

sepolcro dei martire e l'antico cimitero cristiano


reliquie.

674
686

La traslazione dlie
vicende fino
di
ai

L'odierna cattedrale. Ul-

teriori
III.

giorni nostri
e

Memoria
I

S. Sinforosa

dei

suoi sette

tigli

sulla

via

Tiburtina
IV.

monumcnti

cristiani di

Ostia e Porto

694 696
707

CoNCLUSioxE

NB.

Alla pagina jS6, riga 16 dlia nota, dopo


si

le

parole: et

in

spelunca

Crescentius martyr,

legga: et in altra

S.

Prisca martyr et Fimitis, ecc.

IMPRIMATUR
Fr.

Albertus Lepidi, O.

P. S. P. A. Magister.

IMPRIMATUR
losEPHUS Ceppetelli, Archiep. Myren. Vicesgerens.

Marucchi, 0.
Le catacombe romane.

^^
^

.M32

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