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Crisi Trecento
Crisi Trecento
La crisi demografica
In Europa si conobbe un periodo in cui la crescita demografica fu molto forte e toccò il culmine nel 1300.
Toccato il culmine però, la crescita demografica si stabilizzò, tendendo alla diminuzione. Con gli 80/85 milioni di
abitanti l’Europa raggiunse il massimo della popolazione in rapporto con la tecnologia agricola e con gli
strumenti di produzione e distribuzione in quel momento disponibili. La pressione demografica però era
differente in tutte le regioni europee: si registrano densità che variano dai 40 ab/km2 ai 5 ab/km2. Quindi si
passava da regioni sovrappopolate a regini sottopopolate. Le migrazioni che ci furono, per un breve periodo,
servirono da valvola di sfogo.
La crisi agricola
La crisi agricola, che cominciò ad avvenire con i problemi legati al diboscamento, alla diminuzione obbligatoria
dei pascoli e al dissodamento delle terre, coincise con un periodo di peggioramento climatico che portarono a
due cicli di carestia (Vedi PG 2 “Le conseguenze economiche e sociali”) che colpirono l’intera Europa: uno dal
1315 al 1318, e l’altro dal 1339 al 1346. Questo portò naturalmente ad un aumento della mortalità e ad una
diminuzione demografica.
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La peste colpisce l’Europa
La peste
La peste, sebbene fosse già entrata in Europa attorno al VII secolo, apparve come qualcosa di totalmente
sconosciuto. La peste nera si presentò in due forme differenti: “bubbonica” e “polmonare”. Il primo è causato
dalla trasmissione del bacillo, che può avvenire al semplice contatto e sull’uomo prolifera rapidamente,
provocando i cosiddetti bubboni ascellari e inguinali, seguiti da febbre, allucinazioni e la morte nel 60% dei casi.
La peste polmonare è una complicazione della peste e attacca l’apparato respiratorio, è trasmissibile come un
semplice raffreddore e porta alla morte quasi nella totalità dei casi. Inoltre se solo una persona si ammalava di
peste polmonare subito scattava un’epidemia di grandi dimensioni. Gli effetti della peste sul calo demografico
furono devastanti. Fino al 1300 circa, come già detto, venne registrata una crescita notevole della popolazione
che da 40 milioni passo a 85 milioni, ma che con la peste nel giro di tre anni tornò a 50 milioni circa. La peste
cominciò ad espandersi da Oriente attorno al 1338. Arrivò in Italia nel 1347 quando sbarcò in Sicilia e a
Costantinopoli una nave genovese partita da Caffa: da qui la peste si diffuse ovunque con una decimazione della
popolazione pari al 15/50% in tutte le regioni. Dal 1347, in cui si manifestò la peste nera, continuò una lunga
serie di epidemie, durate fino al XV secolo.
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