Luca Landi
Parole chiave: indici di capacità, processi non gaussiani, qualità ed affidabilità dei sistemi
meccanici
Abstract
The main objective of this research is producing an integrated assembly of analytical and
graphical methodologies in order to help the quality manager to estimate the statistically
correct capability indices of a product – process [1].
The evaluation of capability indices (see after their mathematical definition) through
industrial sampling [1-2] fits the real values when the prospective sampling errors are
recognized and eliminated while the Gaussian hypothesis of the process is respected.
So the main goal of this research is to give the analyst a complete set of methodologies for
sampling errors recognition and removal. Moreover it will also supply correct estimation of
capability indices when the distribution Gaussian hypothesis of the is not valid.
Sommario
La presente ricerca ha come obbiettivo lo sviluppo di un insieme coerente di metodologie
grafiche e analitiche che siano in grado, in prima istanza, di aiutare il responsabile della
qualità a formulare ipotesi statisticamente valide sulla variabilità di un processo – prodotto
tramite gli indici di capacità del processo maggiormente utilizzati nella pratica industriale.
La stima degli indici di capacità di un processo (si veda la memoria per la loro definizione
analitica) tramite campionamento [1-2] risulta essere corretta qualora vengano eliminate
eventuali anomalie dello stesso e rispettata l’ipotesi di distribuzione normale del processo
sotto osservazione.
Scopo di questa attività è quindi quello di trovare delle metodologie atte all’individuazione
della non normalità del prodotto e degli eventuali difetti di campionamento anche per
campioni piccoli (ad esempio errori di azzeramento o deriva nella misura) e di fornire dei
metodi statisticamente corretti per il calcolo degli indici di capacità del processo anche nel
caso di dati non gaussiani.
Introduzione
Il confronto tra la variabilità naturale e i limiti di specifica ha applicazioni in più parti del
ciclo di vita di un prodotto anche nella stessa scelta iniziale delle specifiche di progetto.
Questa attività generale, detta analisi di capacità del processo, si esplica attraverso l'uso di
strumenti come istogrammi, grafici o carte di probabilità, carte di controllo ed indici di
capacità. In particolare per controllare la variabilità dei processi - prodotti sono molto
utilizzati i cosiddetti indici di capacità del processo che hanno l’indubbia qualità, come tutti
gli stimatori puntuali, di essere comprensibili anche a persone non esperte nel campo della
statistica.
Negli anni si è quindi diffuso l'utilizzo di questi indicatori anche nelle clausole dei contratti
con i fornitori, ad esempio come garanzia di qualità sulla fornitura delle materie prime,
semilavorati o componenti.
Tuttavia spesso c'è poca conoscenza dei rischi che comporta l'utilizzo di questi indici. La
stessa norma UNI ISO 3534-2 del febbraio del 2000 [3], al punto 3.2 avvisa che non esiste
un accordo sulla definizione dell’indice di capacità e si limita a presentare i coefficienti
tradizionali più diffusi e a ricordare che questi si basano sull’ipotesi di distribuzione
normale. Il responsabile della qualità quindi non si può esimere dal verificare, nell’ottica ad
esempio della stesura di una procedura di controllo in accettazione, la bontà statistica del
campione da cui saranno estratti gli indici di capacità del processo.
Si capisce che la stima puntuale della capacità del processo tramite i suddetti indici risulta
essere azzardata senza una verifica preliminare in termini, ad esempio di bontà di
adattamento alla distribuzione gaussiana del campione estratto. Nei prossimi paragrafi
verranno quindi presentati gli indici di capacità del processo maggiormente utilizzati a
livello industriale e le tecniche scelte per la verifica delle ipotesi di gaussianità del dato.
Sarà poi presentata la metodologia sviluppata, a partire da strumenti sia grafici che analitici,
che permette un rapido calcolo dei reali indici di capacità anche per processi non gaussiani.
Cp =
(USL − LSL ) (1)
6σ
Per specifiche unilaterali si ha quindi, detta µ la media del processo:
CU =
(USL − µ) , specifica superiore (2)
3σ
(µ −inferiore
, specifica
CL =
LSL ) (3)
3σ
Per processi non centrati uno degli indici più utilizzati è in cosiddetto Cpk:
+ 3Cp 1 −
x2 (5)
ppm = 1 − ∫ e 2 dx * 1000000
−3Cp 2π
Si riesce quindi a scrivere la difettosità, che poi è la caratteristica del processo interessante
per l’analista, in termini di Cp con una relazione biunivoca universalmente conosciuta:
Figura 1- Potenza dei test gaussiani per campionamenti da weibull in funzione della
numerosità campionaria (α = 0.05).
Da questa immagine si nota che:
• i test KS sono molto meno potenti rispetto agli altri e quindi saranno ignorati nelle
simulazioni seguenti;
• per piccoli campioni i test più efficaci si sono dimostrati essere l’ADgauss e il JB.
Come logico il più potente è il testo combinato ORgauss ma questo da anche un
maggior numero di errori a parità delle altre condizioni, praticamente doppio
rispetto alla confidenza del singolo test (si veda [9] e la figura successiva).
Inoltre è’ molto importante notare come, quando i dati siano estratti da una gamma molto
simile ad una gaussiana di pari parametri, la potenza dei test gaussiani risulta essere
insoddisfacente anche per numerosità campionaria alta [9]. Per il test combinato ORgauss la
potenza del test si assesta nell’ordine del 10%, questo a causa della differenza molto piccola
fra le due distribuzioni che comunque porterà a capacità del processo pressoché
equivalenti.
Nella figura 2 si riportano i grafici riassuntivi della potenza ed errore dei vari test, per
confidenza 0.01, 0.05 e 0.1, riscontrati utilizzando rispettivamente: 10000 campioni
gaussiani a media 100 e deviazione standard 0.15 per la rilevazione dell’errore e 10000
campioni weibull (a=800, b=100) per la rilevazione della potenza dei test.
Questi ultimi grafici sembrano suggerire che il giusto compromesso fra potenza del test ed
errore commesso sia proprio una confidenza pari a 0.05, il test Jaque Bera per piccoli
campioni, pur essendo meno potente rispetto agli altri risulta essere meno influenzato dalla
confidenza dal test stesso.
Figura 2- Potenza ed errore dei test gaussiani, compreso ORgauss, in funzione della
numerosità campionaria e della confidenza
Per il test ORgauss, ottenuto solamente i tre test Lillie, JB e ADgauss con una confidenza
pari a 0.05, si trova che l’errore del test stabilizzato risulta essere intorno all’ 11%. Per
ulteriori informazioni sulla potenza, sulla capacità dei test in presenza di miscuglio, sugli
errori degli altri test considerati e sulla indipendenza dei test si veda [9].
Metodologia sviluppata
Come risulta chiaro dalle considerazioni precedenti, la corretta stima degli indici di capacità
del processo necessita di strumenti per la rapida analisi della bontà di adattamento del
campione alla distribuzione gaussiana, gamma e weibull integrati da strumenti per il calcolo
automatico della capacità del processo sia nel caso che l’ipotesi gaussiana sia
statisticamente valida sia che il test dia risultato negativo (H1).
Nella figura sottostante viene presentato il diagramma di flusso della metodologia
implementata e delle sue applicazioni principali.
Dati
Fase di analisi
Fase di calcolo
No ipotesi Si
gaussiana?
No Weibull? Si
[Gamma?]
CALCOLO DEL Cp
e Cpk CON STIME
INTERVALLARI E
TEST DI KANE
ERRORI
MISURA non REGRESSIONE E
applicabilità CALCOLO Cp e Cpk
del Cp DALLE ppm
Conclusioni
La pratica industriale per la stima della capacità del processo tende a minimizzare i costi dei
test tramite campioni molto ridotti (n<30). E’ dimostrato che procedere nella stima della
capacità del processo accettando acriticamente l’ipotesi gaussiana dei dati tende spesso a
sovrastimare l’indice di capacità reale del processo, ad esempio, nel caso di una asimmetria
della distribuzione della caratteristica di qualità sotto esame.
E’ stata quindi sviluppata una serie coerente di strumenti integrati grafici e quantitativi per
l’analista che sono in grado di aiutare lo stesso nella verifica dell’ipotesi gaussiana dei dati
anche nel caso di campioni ridottissimi. In special modo per i test non parametrici sviluppati
si è riscontrato che quelli di Lilliefors, Jacque-Bera e Anderson-Darling possono risultare
molto utili nel caso di distribuzioni la cui regressione porta ad un adattamento alla
distribuzione di weibull come spesso avviene nella pratica industriale.
Bisogna sempre tener presente il compromesso tra potenza ed errore del test, in relazione al
livello di confidenza α scelto.
La distribuzione gamma, teoricamente diversa dalla gaussiana, risulta nella pratica dei
processi industriali praticamente sovrapposta a quest’ultima e difficilmente “riconoscibile”
con pochi dati campionari.
Bibliografia
[1] - D.C. Montgomery, “Controllo statistico della qualità, McGraw-Hill”, seconda
edizione, (2006)
[2] - V.E. Kane,” Process capability indices”, Journal of Quality Technology 18 (1) (1986)
41-52.
[3] – UNI ISO 3534-2:2000, “Statistica - Vocabolario e simboli - Controllo statistico della
qualità”, Febbraio 2000
[4] – Mats Deleryd, “A pragmatic view on process capability studies”, Int. J. Production
Economics 58, (1999) pp. 319-330
[5] - Chiodini P. M. e Magagnoli U., “Indici di Capacità di Processo in Presenza di
Situazioni che si allontanano dalla legge Normale”, Atti del Convegno della Società
Italiana di Statistica, (2000) pp. 229-232.
[6] - Clements J. A. “Process Capability Calculations for Non-Normal distributions”,
Quality Progress, 22, (1989), pp. 95-100.
[7] – L.A. Rosas Riviera, et altrii, “Cpk index estimation using data transformation”,
Computer industrial engineering, Vol. 29, N0. 1-4, 1995, pp 55-59
[8] - W. J. Conover , “Practical Nonparametric Statistics”, John Wiley & Sons Canada,
Ltd.; Third Edition edition,Dec (1998)
[9] – Tiziano Bianchi, “Indici di capacità di processo per produzioni non gaussiane”,tesi
di laurea triennale, Università degli Studi di Perugia A.A. 2005-2006.