INTEGRITÀ STRUTTURALE
DELLE COSTRUZIONI SALDATE
Progettazione delle giunzioni
• giunti di forza;
• giunti di connessione;
• giunti di fissaggio;
• giunti di accessori.
Giunti di forza
I giunti di forza hanno il compito di equilibrare direttamente le forze interne indotte
dalle azioni che sollecitano la costruzione. Ad esempio, i giunti testa a testa di anima
e piattabande sulla sezione trasversale di una trave a doppio T o i giunti longitudinali
e circonferenziali delle virole di un apparecchio a pressione possono essere
considerati giunti di forza.
SALDATURE
GIUNTI LONGITUDINALI
TESTA A TESTA PIATTABANDE
ANIMA
SALDATURE
CIRCONFERENZIALI
Giunti di connessione
I giunti di connessione non equilibrano direttamente le forze interne indotte dalle
azioni, ma collegano più elementi strutturali consentendo loro di equilibrare le
sollecitazioni come un elemento strutturale unico. Ad esempio, i giunti a cordone
d’angolo tra anima e piattabande di una trave a doppio T saldata possono essere
considerati giunti di connessione.
FORZA DI TAGLIO
(lo spostamento relativo
CORDONI
anima - piattabanda è
D’ANGOLO
impedito)
ANIMA
PIATTABANDA
Giunti di fissaggio
I giunti di fissaggio consentono di mantenere nella posizione corretta gli elementi
strutturali che equilibrano le sollecitazioni; le tensioni che sollecitano il giunto sono
trascurabili o del tutto assenti. Ad esempio, i giunti a cordone d’angolo tra i
“calastrelli” e i profili longitudinali a C che costituiscono una colonna possono essere
considerati giunti di fissaggio.
N (Forza normale)
PROFILO A C
CALASTRELLI
GIUNTI DI
FISSAGGIO
Giunti di accessori
Questi giunti consentono il fissaggio di elementi accessori (secondari) alla struttura
principale. Ad esempio, i giunti che collegano le scalette di servizio al mantello di un
serbatoio di stoccaggio possono essere considerati giunti di accessori.
I giunti utilizzati per il fissaggio degli elementi accessori non svolgono alcun ruolo
nell’equilibrio delle sollecitazioni che le azioni inducono nella struttura principale;
devono tuttavia essere realizzati con la massima cura, per evitare il rischio,
evidenziato all’inizio della lezione precedente, che il cedimento di un elemento
secondario causi la propagazione di una frattura nell’elemento principale contiguo.
GIUNTO A T A PIENA
PENETRAZIONE
Nell’ambito della progettazione, la selezione della tipologia più idonea, sulla base
delle prestazioni che il giunto deve garantire, deve essere effettuata considerando
alcuni aspetti principali:
Apparecchi a pressione
Decreto Ministeriale 21 Novembre 1972: “Norme per la costruzione degli
apparecchi a pressione”;
ASME Boiler and pressure vessel code - Section VIII: “Rules for construction of
pressure vessels”.
s t s
Per la verifica di sicurezza del giunto la tensione ideale deve essere confrontata con
la tensione ammissibile della saldatura:
sid < sadm,w
La tensione ammissibile di saldatura viene determinata sulla base della tensione
ammissibile del materiale base e della classe del giunto.
Giunti di I classe: sadm,w = sadm,mb
Giunti di II classe: sadm,w = 0.85 sadm,mb
Secondo la UNI CNR 10011 i giunti testa a testa sono suddivisi in due classi, in
relazione al livello di accettabilità di eventuali difetti di saldatura. Per un giunto di I
classe, caratterizzato da prestazioni superiori, il livello di accettabilità è ovviamente
più severo che per un giunto di II classe. I giunti di I classe devono appartenere
almeno al gruppo B definito dalla norma UNI 7278 (criteri di accettabilità
nell’esame radiografico di giunti saldati); i giunti di II classe devono appartenere
almeno al gruppo F.
ANIMA
LATO DEL
CORDONE ALTEZZA DELLA
SEZIONE DI GOLA
Cordone d’angolo con Cordone d’angolo con
superficie esterna superficie esterna
concava convessa
CORDONE D’ANGOLO
PIATTABANDA
Cordone d’angolo Cordone d’angolo con
a lati disuguali angolo tra i lati = 90°
Come è possibile notare, l’altezza della sezione di gola è pari all’altezza del triangolo
che è possibile inscrivere nella sezione trasversale del cordone.
In genere come lunghezza della sezione di gola viene adottata la lunghezza della
saldatura; un’opzione più cautelativa è detrarre un tratto, pari all’altezza della
sezione di gola, alle estremità del cordone (spesso caratterizzate da maggiori
difettosità).
Le componenti della tensione utilizzate nella verifica di sicurezza sono rappresentate
nello schema seguente.
CORDONE D’ANGOLO
SEZIONE
ANIMA DI GOLA
t
t
s
PIATTABANDA
Per rendere più agevole il calcolo, la UNI CNR 10011 considera le tensioni riferite
alla sezione di gola ribaltata su uno dei lati del cordone, anziché alla sezione di gola
nella sua reale posizione.
PIATTABANDA SEZIONE
DI GOLA
CORDONE D’ANGOLO
Storicamente, il metodo di verifica tuttora proposto dalla UNI CNR 10011 è stato
elaborato seguendo questo processo. All’inizio degli anni ‘50, in Olanda, vennero
effettuate le prime prove sperimentali, che consentirono ai principali Enti di
Normazione (ISO, DIN, BS……) l’elaborazione di opportuni criteri di combinazione
delle tensioni. Negli anni ‘70, l’Istituto Italiano della Saldatura definì un dominio di
sicurezza (la “sfera mozza”) in grado di rendere agevole e rapida la verifica dei
cordoni d’angolo: questo metodo di calcolo venne adottato dall’UNI ed è attualmente
utilizzato dalla UNI CNR 10011.
La “sfera mozza”
n s
Il dominio di sicurezza proposto dalla UNI
t CNR 10011 è descritto da semplici
equazioni, che costituiscono, di fatto, i
criteri di combinazione delle tensioni
che vengono utilizzati nella verifica del
giunto.
La sicurezza del giunto è garantita se
sono verificate le relazioni seguenti:
t
ACCIAIO Fe 360
Anima
GIUNTO TESTA A TESTA GIUNTO A T
Cordoni a parziale
Cordoni a parziale
penetrazione
penetrazione Sezioni di gola
Sezioni di gola
Istituto Italiano della saldatura
18/36
ENTE MORALE
Progettazione delle giunzioni
Esempi di calcolo
Nel seguito, per consentire una migliore comprensione delle nozioni e dei concetti
esposti nella prima parte della lezione, verranno presentati alcuni semplici esempi di
verifica di giunti saldati.
Giunto testa a testa a piena penetrazione
• Materiale base Fe 360
P • Tensione di snervamento fy=240 MPa
L • Tensione ammissibile materiale base
s sadm=160 MPa
P • Forza P=240 KN
• Spessore membrature s=10 mm
• Lunghezza del giunto L=200 mm
s
• Giunto di II classe
• Tensione ammissibile di saldatura: sadm,w=0.85sadm=136 MPa (giunto di II classe)
• Sezione resistente A=Ls=2000 mm2 s =P/A=120 MPa
Verifica: sid=s =120 MPa sadm =136 MPa
P P/2
z P/2
L P
P/2
Distribuzione delle
tensioni n
e
• Materiale base Fe 510 (fy=360 MPa, sadm=240 MPa); forza P=100 KN
• lunghezza giunto L=200 mm; lato del cordone z=10 mm; eccentricità e=100 mm
• Tensione ammissibile di saldatura: sadm,w=0.7sadm=168 MPa
• Altezza della sezione di gola a=0.7z=7 mm sezione di gola A=La=1400 mm2
• t =P/2A= 35 MPa; n =ML/2J=3Pe/aL2=107 MPa
Verifica: t 2 n 2=112 MPa sadm,w =168 MPa; n = 107 MPa 0.85 sadm =204 MPa
Istituto Italiano della saldatura
22/36
ENTE MORALE
Progettazione delle giunzioni
L1
h1 L2 h2 L3
Cordoni 1 e 2 Cordoni 3
P (piattabande (anima della
della trave) trave)
• Materiale base Fe 510 (fy=360 MPa, sadm=240 MPa); P=300 KN; M=150 KNm
• Dati geometrici: L1=300 mm; L2=144 mm; h1=310 mm; h2=260 mm; L3=270 mm
• Lato cordoni 1,2 e 3: z=10 mm
in cui:
• a rappresenta l’altezza della sezione resistente (ed è pari, per saldature a
cordone d’angolo, all’altezza della sezione di gola);
• fvw,d è la resistenza di progetto a taglio della saldatura, definita
dall’equazione:
fu / 3
fv w,d
w Mw
Nell’equazione:
fu / 3
fv w,d
w Mw