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ECONOMIA DEGLI
INTERMEDIARI FINANZIARI
Prof. La Torre Mario
A.A 2011/2012
TAGLIONE GIORGIO
A.A. 2011/2012
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costituisce un debito e viceversa. Si ha dunque una simmetria della ricchezza finanziaria. Per
le forme di ricchezza reale non si ha un rapporto credito-debito ma una ricchezza reale fa
capo ad un solo operatore e non si ha una contropartita per un altro operatore. Vi possono
essere anche combinazioni tra ricchezza reale e ricchezza finanziaria (ad esempio, un
immobile acquistato tramite la concessione di un mutuo bancario).
La situazione di un qualsiasi operatore pu essere schematizzata come:
Le attivit finanziarie (AF), che sono loggetto dei processi di produzione e di scambio che
avvengono allinterno di un sistema finanziario, nascono dal temporaneo trasferimento di
potere dacquisto da un soggetto ad un altro, con contestuale impegno di questultimo alla
restituzione ad una scadenza futura.
Le attivit finanziarie esprimono quindi un rapporto di credito/debito, cio un rapporto in cui
le prestazioni di entrambe le parti in causa sono espresse in moneta e hanno diverse
scadenze temporali.
Di conseguenza, allattivit finanziaria nel bilancio di un operatore corrisponde una passivit
finanziaria (PF) nel bilancio di un altro operatore.
Si noti come una caratteristica fondamentale delle attivit finanziarie il tempo che separa le
due prestazioni, da cui deriva una componente di rischio, che tipicamente si collega a
qualunque evento futuro.
Le attivit reali (AR) sono beni (di solito materiali) che sono in grado di produrre altri beni;
esse esprimono un rapporto di propriet ed entrano nel bilancio di un solo operatore.
La parte sinistra del bilancio contiene il totale delle attivit delloperatore (finanziarie e
reali) cio la sua ricchezza lorda; la parte destra contiene le passivit.
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Il capitale netto (CN) la differenza tra attivit e passivit ed esprime la ricchezza netta.
Normalmente questa grandezza positiva, cio il valore delle attivit supera il valore dei
debiti.
Il sistema finanziario ed il sistema reale sono tra loro collegati tramite:
1 il rapporto tra beni, servizi e forza lavoro con la contropartita dei mezzi di pagamento. I
beni, i servizi e la forza lavoro riguardano il sistema reale mentre i mezzi di pagamento sono
propri del sistema finanziario;
2 la relazione tra il reddito nazionale Y ed il PIL (Y=PIL) che a sua volta significa che C +
S = C + I ed infine che il risparmio S uguale agli investimenti I (S = I). Gli investimenti
riguardano sia le attivit finanziarie che la ricchezza reale. Le due grandezze si influenzano
vicendevolmente;
3 la relazione PQ = MV ossia che i prezzi moltiplicati per le quantit devono essere uguali
alla moneta moltiplicata per la sua velocit di circolazione. Ovviamente il membro a sinistra
(PQ) riguarda il sistema reale mentre il membro a destra (MV) riguarda il sistema
finanziario.
Il sistema finanziario influenza, sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi:
-
Nel rapporto tra il sistema reale ed il sistema finanziario vi un rapporto molto stretto ma
ancora non chiaro se un sistema in grado di influenzare laltro o se essi si influenzano
vicendevolmente.
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Nella recente evoluzione dei moderni sistemi economici il volume degli strumenti emessi e
negoziati le quantit intermediate dagli operatori e la tipologia dei servizi offerti mostrano
dei valori in crescita spesso a discapito delleconomia reale. In altre parole molti soggetti
che tradizionalmente operano nel sistema reale, preferiscono ora gli impieghi finanziari a
discapito di investimenti produttivi.
Il sistema finanziario in grado di operare solo se e quando esiste unadeguata economia
reale e se non vi siano fattori esogeni che possano interferire creando condizioni negative le
quali impediscono o rendono pi difficoltoso lordinato sviluppo del sistema economico nel
suo complesso.
Il sistema finanziario ed il sistema reale si condizionano tra di loro anche con riguardo al
ciclo economico. I cicli rappresentano una fluttuazione che caratterizza lintero sistema
economico. Ciascun ciclo consiste in espansioni, recessioni, contrazioni e riprese e questa
sequenza ricorrente (ma non standardizzabile nella sua periodicit) e pu avere un arco
temporale sia di poco pi di un anno sia di molti anni.
Un ciclo evidenzia i seguenti elementi:
-
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Per quanto concerne le fasi del ciclo economico, si possono evidenziare come gi anticipato:
-
Ripresa: fase del ciclo economico corrispondente alla crescita del Pil dal punto
minimo fino al raggiungimento del punto di contatto con la curva di Trend. una
breve fase durante la quale leconomia, dopo un rallentamento o una recessione, fa
registrare uninversione di segno anche se con risultati ancora negativi;
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Il profilo, cio la forma del ciclo che pu differenziarli anche per il diverso rapporto
tra
fasi
di
espansione
di
recessione,
la
pendenza,
il
ritmo
di
accelerazione/decelerazione.
Il Governo di un paese e la politica economica dovrebbero agire sui cicli economici,
soprattutto nelle fasi negative del ciclo, con riguardo alla loro ampiezza, alla durata, alla
diffusione, alla ricorrenza ed al profilo dei cicli economici. Tuttavia, al giorno doggi, non
si hanno pi dei cicli non sincronizzati tra i vari paesi che consentivano performance pi
attenuate sia nelle fasi favorevoli che nelle fasi sfavorevoli del ciclo ma con lapertura
internazionale e lintensificarsi degli scambi, si avuta anche una sincronizzazione dei vari
cicli economici e quindi diviene difficile pensare che ogni paese possa intervenire
autonomamente ed in modo non coordinato nelle sue azioni di politica economica.
Il sistema bancario rappresenta la componente pi importante del sistema finanziario. La
definizione di banca individua il suo ruolo di intermediario tra i soggetti che producono
avanzi finanziari e soggetti che manifestano disavanzi finanziari mentre la componente
estera ha un ruolo mutevole nel tempo.
La baca svolge un ruolo fondamentale dedicandosi in via sistematica ed organizzata alla
copertura degli sbilanci che si verificano nella dinamica dei saldi finanziari degli operato
economici che in genere vengono raggruppati in base dellomogeneit dei comportamenti e
delle caratteristiche istituzionali in quattro macrosettori:
-
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2.
3.
Un esempio di innovazione finanziaria pu essere fornito dagli Euro bond i quali sono titoli
di Stato che verrebbero emessi congiuntamente dagli Stati europei i quali si ripartirebbero
anche i proventi derivanti la vendita di tali titoli. Tramite lemissione di Euro bond da parte
dellUnione Europea, si generano risorse a titolo di debito con le quali si dovrebbe risanare il
sistema economico. Gli Euro bond sono ancora in fase di studio da parte dellUE.
Esempi pi concreti che hanno costituito in passato innovazione finanziaria possono essere i
CCT, le ABS, i derivati.
I CCT (certificati di credito del Tesoro) sono stati introdotti negli anni 70 come titoli a tasso
variabile. Gli anni 70 sono stato un periodo di elevata inflazione per lItalia e quindi gli
operatori non erano pi invogliati ad acquistare un titolo a tasso fisso come quelli che
venivano offerti fino a quel momento dallo Stato e linnovazione finanziaria propria di
questi titoli stata lintroduzione del tasso variabile e quindi la possibilit di avere un
rendimento indicizzato.
La cartolarizzazione la cessione di attivit o beni di una societ definita
tecnicamente originator, attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari. Il
credito viene ceduto a terzi, e il rimborso dovrebbe garantire la restituzione del capitale e
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b.
Monistica: tra i due momenti c' un nesso talmente stretto da farla ritenere unica cio
un contratto avente un'unitaria causa quale la cartolarizzazione.
Soggetti del contratto sono il creditore originario, cedente, e i sottoscrittori dei titoli. La
societ di cartolarizzazione quindi il tramite attraverso il quale si attua la cessione di
crediti dal cedente ai portatori dei titoli. Con la cartolarizzazione non vi garanzia della
solvenza del debitore ceduto e i rischi gravano sui portatori dei titoli.
I derivati inizialmente nascono come strumenti di gestione del rischio. In genere il rischio
viene coperto utilizzando un derivato con effetto opposto rispetto alloperazione che si vuole
coprire.
Gli strumenti finanziari innovativi sono quindi quelli che cercano di migliorare l'efficienza
agendo su uno dei tre punti citati. Abbiamo:
1.
2.
3.
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BANK ORIENTED STAGE, sono i sistemi finanziari meno evoluti di tipo banco
centrico ossia che vedono come centro del sistema le banche. un sistema ben
delineato e gli strumenti tipici sono i prodotti bancari. Gli strumenti sono: mutui e
prestiti in generale. Si parla di prestiti in Pool (prestiti sindacati) quando un
affidamento e quindi un prestito di importo troppo elevato viene diviso tra pi banche
al fine di diversificare il rischio.
2.
3.
I tre livelli del sistema finanziario corrispondo ad una diversa operativit degli intermediari
finanziari che andata espandendosi nel corse del tempo.
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Y-C= S
S>I
AF > PF
AF < PF
S I = 100 30 = 70
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In questo caso, il risparmio costituito dalla differenza tra il reddito Y e le spese per i
consumi C ed pari a 100 mentre tra gli investimenti vi lacquisto dellimmobile.
Il rapporto tra economia reale e sistema finanziario evidente in quanto il valore dato dalla
differenza S I viene impiegato nellacquisto di attivit finanziarie (anche se venisse
detenuto sotto forma di moneta, essa costituirebbe comunque un attivit finanziaria).
Lesistenza di un sistema finanziario in cui possibile avere un accesso al credito consente
un investimento/consumo migliore in quando possibile reperire delle risorse necessarie per
il consumo se le risorse proprie non sono momentaneamente sufficienti per poi rimborsare il
prestito ottenuto e mantenere lo stesso livello di consumi se si ha laspettativa di veder
crescere il proprio reddito. Il sistema finanziario consente anche ai soggetti in surplus un
impiego differenziato tra le varie attivit finanziarie che si possono reperire nel sistema
finanziario.
Lacquisto di attivit finanziarie finanzia leconomia reale in quanto se si pone ad esempio
lacquisto di titoli di una societ o la sottoscrizione di un prestito obbligazionario, lecito
pensare che quella societ che aveva bisogno di reperire risorse, lo stesse facendo per
lacquisto di beni reali o per nuovi investimenti e proprio in questultimo caso vi anche lo
stimolo per leconomia reale impartito dal sistema finanziario.
Anche il risparmio stesso, come detto in precedenza, determinato dalleconomia reale in
quanto dato dalla parte restante di reddito tolte le risorse necessarie per i consumi ed il
reddito deriva dalleconomia reale.
Quando si parla di scelte finanziarie occorre tener presente che esse sono dettate da
molteplici determinanti.
TEORIA DEL CICLO VITALE
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Secondo questa teoria, gli individui pianificano le loro decisioni di consumo e di risparmio
lungo ampi periodi con l'intento di allocare il loro consumo in modo soddisfacente nel corso
dell'intera vita.
Il risparmio dunque essenzialmente una conseguenza del desiderio degli individui di
assicurarsi il consumo nella vecchiaia.
Fino al momento dell'inizio della sua vita lavorativa, l'individuo trae le sue entrate dalla
famiglia. Reddito e consumi sono sovrapponibili.
Con l'entrata nel mondo del lavoro l'individuo consuma la quasi totalit del suo reddito
arrivando persino a indebitarsi. I progressi di carriera e di reddito colmeranno il gap e
consentiranno di destinare quote crescenti di guadagno al risparmio. Quest'ultimo dar i suoi
frutti (pensione integrativa, polizza vita ecc.) quando sopraggiunger il pensionamento e con
esso la fase calante del reddito: il ricorso alle attivit finanziarie accumulate permetter
all'individuo di mantenere costante (o quasi) il suo livello di consumo.
CL = YN
C = YN/ L e poich S = Y C si ha S = Y L N/L
Dove: Y il reddito, L gli anni vissuti, N let lavorativa, S il risparmio.
Il risparmio accumulato uguale ad una frazione del reddito corrispondete alla quota di vita
passata in pensione. Le scelte sono influenzate dalla vita attesa, dal trade-off
rischio/rendimento, le aspettative economiche, la cultura, ecc.
Le famiglie, soprattutto in Italia, hanno strutturalmente un saldo finanziario positivo mentre
le imprese hanno strutturalmente un saldo finanziario in passivo. Le imprese hanno tale
situazione strutturale in quanto utilizzano molto il concetto di leva finanziaria e quindi
hanno la convenienza ad operare in tale situazione finanziario. Il saldo finanziario
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e pi efficiente nella gestione di questo rischio ed inoltre avr anche una remunerazione
maggiore per aver sopportato tale rischio.
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Presenza di intermediari;
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Nel periodo 1, grazie alla presenza di intermediari finanziari e quindi con laccesso al
credito, possibile aumentare i propri consumi indipendentemente dal livello di reddito del
periodo ma nel periodo 2 i consumi dovranno essere ridotti per ripagare il prestito ottenuto
nel periodo 1.
Il
Scelte in presenza di
costo
del
reddito
prestito
intermediari;
prestito
determina
per cui ad un
costo di intermediazione
maggiore
uninclinazione
corrisponde
della
retta
maggiore
viceversa.
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2-
3-
Monitoring cost, sono costi che riguardano il monitoraggio della controparte e sulla
sua capacit di restituire il prestito ottenuto alla scadenza.
In presenza di costi di transazione (T) nel modello di credito diretto, la situazione delle
controparti pu essere schematizzata nel modo seguente:
Rs = ritorno dellinvestitore = R Ts
R = tasso di interesse; Ts = costo sostenuto dallinvestitore;
Rb = costo del debitore = R + Tb
R = tasso di interesse; Tb = costo sostenuto da debitore.
Intendendo per spread la differenza tra il ritorno del venditore ed il costo sostenuto dal
debitore nel credito diretto si ha:
Spread = Rb Rs
Ipotizzando che:
R = 5 ; Ts = 2 ; Tb = 2
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Si ha:
Rs = 3 ; Rb = 7
Spread= 7 3 = 4
Lesistenza di tale differenziale crea spazio economico per lintermediari creditizio che pu
operare ad un costo minore (es. C = 1) ottenendo cos dei benefici maggiori sia per
linvestitore che per il debitore.
Rs = 5 1 = 4 ; Rb = 5 + 1 = 6 ; Spread = 6 4 = 2
Lintervento di un intermediario finanziario ha senso se riduce i costi. I costi che ci
sarebbero se non vi fosse la presenza dellintermediario finanziario ed i costi dopo la sua
entrata devono essere maggiori dei costi da esso sostenuti.
Gli intermediari finanziari non devi per forza ripartire i benefici tra investitore e debitore ma
tali vantaggi possono essere ripartiti a favore delluno o dellaltro anche se letica
suggerirebbe una soluzione equa di ripartizione.
ASIMMETRIE INFORMATIVE
Lasimmetria informativa la condizione di mercato in cui alcuni soggetti dispongono di
uninformazione che altri non hanno, cio quando linformazione completa presenta solo
su un lato del mercato. Lasimmetria informativa determina un vantaggio conoscitivo basato
sul prezzo, sulla qualit e quindi sul rapporto qualit/prezzo. Ci condiziona le definizioni
contrattuali. A causa dellasimmetria informativa e della razionalit limitata non si
sperimentalmente in grado di stabilire un contratto completo, il quale per definizione
prevede e descrive tutte le contingenze che possano emergere durante la relazione
contrattuale, e assicura lesecuzione dei termini contrattuali. Gi di per s poi il contratto fa
passare da una condizione di conflitto potenziale ad una condizione di conflitto effettivo, che
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dalla sfera privata passa alla sfera pubblica, in particolar modo nel caso di mancato
adempimento degli accordi contrattuali.
Lasimmetria informativa pu essere frutto di una scelta razionale in cui lagente informato
incentivi il mantenimento dellimperfezione, aumentando conseguentemente i costi di
acquisizione dellinformazione per lagente non informato. Il potere conoscitivo dunque
potere economico-contrattuale, in quanto lagente informato conosce la disponibilit a
pagare dellagente non informato: ci permette quindi di influenzare i prezzi e la
distribuzione di reddito.
In generale lasimmetria informativa produce un comportamento opportunistico che si
manifesta in due fenomeni principali:
selezione avversa
moral hazard
La selezione avversa una condizione di mercato dovuta ad asimmetria informativa precontrattuale (anche detta pre-transazione), in cui la selezione dei venditori non ottimale.
Ci determina un fallimento del mercato riducendone le dimensioni o eliminandolo
completamente, impedendo comunque la realizzazione di scambi socialmente efficienti.
Tutto ci dovuto ad unasimmetria informativa tale che i potenziali acquirenti non
acquistano prodotti di cui non riescano a percepire correttamente la qualit; ci comporta
una diminuzione dei prezzi, costringendo i venditori di prodotti di alta qualit ad uscire dal
mercato: cos che solo la selezione avversa di venditori di bassa qualit resta nel mercato.
Akerlof
esemplifica
le
conseguenze
dell'asimmetria
informativa
con
il
caso
del mercato delle auto usate. Il mercato offre sia auto usate in buono stato sia auto in cattive
condizioni (dei "bidoni" o, nel gergo americano, "limoni"). La persona interessata
all'acquisto non conosce nulla in anticipo, n se l'auto buona, n se l'auto un bidone.
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L'ipotesi migliore sulla quale si baser l'acquirente che l'auto sia di media qualit, per cui
sar disposto a pagarla il giusto prezzo per un'auto di media qualit.
Il proprietario di un'auto di qualit elevata, quindi, non riuscir a venderla ad un prezzo cos
elevato da ritenere conveniente la vendita. Di conseguenza, i proprietari di auto in buono
stato non cercheranno di piazzare i propri beni sul mercato delle auto usate. Il ritiro dei
mezzi buoni riduce il livello qualitativo medio delle auto presenti nel mercato, determinando
una revisione al ribasso delle aspettative sulla qualit delle auto da parte dei compratori. A
loro volta, i proprietari di auto moderatamente buone decideranno di abbandonare il
mercato, e via discorrendo. Il risultato che in un mercato nel quale si riscontra asimmetria
informativa nei confronti della qualit, mostra caratteristiche simili a quelle descritte
dalla Legge di Gresham: il cattivo costringe il buono ad allontanarsi.
Supponiamo di poter usare un numero q per indicare la qualit di un'auto usata, dove q
uniformemente distribuita nell' intervallo [0,1]. La qualit media di un' auto usata sul
mercato pertanto uguale a 1/2.
Ci sono innumerevoli acquirenti in cerca di un'automobile che sono pronti a pagare il prezzo
di (3/2)q per auto la cui qualit q. Ci sono inoltre commercianti pronti a vendere auto di
qualit q a prezzi q. Se la qualit potesse essere osservabile, il prezzo delle auto usate si
troverebbe quindi tra un valore q e (3/2)q, le auto sarebbero vendute e tutti risulterebbero pi
soddisfatti.
Se la qualit di un' automobile non osservabile dagli acquirenti, allora ad essi sembrer
ragionevole stimare la qualit di un'auto offerta definendo una qualit media di tutte le
automobili. Sulla base di questa valutazione, la disponibilit a pagare per qualunque auto
ricevuta sar uguale a (3/2)(q_avg), dove q_avg sta per la qualit media di automobile.
Supponiamo ora che il prezzo di equilibrio del mercato sia un certo prezzo p dove p>0. A
questo prezzo tutti i proprietari di auto con qualit inferiore a p vorranno vendere la loro
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auto. Poich la qualit distribuita uniformemente tra 0 e p, la qualit media delle auto in
vendita al prezzo p sar solamente p/2.
Sappiamo che per un'auto di qualit p/2, gli acquirenti saranno disposti a pagare solo
(3/2)(p/2) = (3/4)p. Perci al prezzo p nessuna automobile potr essere venduta (perch
p>(3/4)p). Poich p un prezzo arbitrario, dimostrato che non sar venduta nessuna auto a
qualsiasi prezzo non negativo. Il mercato delle auto usate collassa nel caso di asimmetria
informativa.
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sotto
forma
di
depositi
sia
sotto
altra
forma.
2. La raccolta del risparmio tra il pubblico vietata ai soggetti diversi dalle banche.
[] non costituisce raccolta del risparmio tra il pubblico quella effettuata:
a)
b)
b)
c)
alle societ per azioni e in accomandita per azioni per la raccolta effettuata, nei
limiti previsti dal codice civile, mediante l'emissione di obbligazioni;
d)
e)
alle societ e agli enti con titoli negoziati in un mercato regolamentato per la
raccolta effettuata mediante titoli anche obbligazionari;
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f)
Ecc.
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Gli intermediari finanziari possono altres esercitare le altre attivit a loro eventualmente
consentite dalla legge nonch attivit connesse e strumentali nel rispetto delle disposizioni
dettate dalla Banca dItalia
Con la riforma del Testo Unico Bancario si avuto un riordino della regolamentazione e
dellassetto dei controlli a cui sono sottoposti gli intermediari finanziari con lobiettivo di
assicurare la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati e rafforzare la stabilit
complessiva del sistema finanziario.
Prima della riforma, gli intermediari non bancari godevano di una vigilanza meno invasiva
di quella applicata alle banche. Con la riforma stato costituito un Albo unico degli
intermediari vigilati ed venuta meno la distinzione tra intermediari iscritti allelenco
speciale ed i soggetti iscritti allelenco generale. Lautorizzazione allesercizio dellattivit
pu essere concessa sia ad intermediari di nuova costituzione sia ad intermediari gi esistenti
previa verifica da parte della Banca dItalia che riguardano in particolare la natura giuridica
dellintermediario e il suo capitale.
Gli intermediari inoltre possono solamente concedere credito e ci consiste il core business
dellintermediario ma non possono effettuare la raccolta di risparmio presso il pubblico.
Vengono individuate anche altre attivit collaterali o connesse che per evitare che tali
attivit espongano gli intermediari a nuove tipologie di rischio, lo schema di Banca dItalia
prevede che queste siano svolte solo in via subordinata.
I nuovi intermediari finanziari sono soggetti a requisiti organizzativi, amministrativi e
patrimoniale secondo il principio di proporzionalit.
Il Testo unico sulla finanza (TUF), ufficialmente Testo unico delle disposizioni in materia di
intermediazione finanziaria il Decreto legislativo n58/1998 che opera un'armonizzazione,
un coordinamento ed un'integrazione delle norme in materia di mercati finanziari che si
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erano andate accumulando tra la fine degli anni '80 e la prima met degli anni '90. Il TUF
entrato in vigore il 1 luglio 1998.
Una delle maggiori innovazioni del TUF la creazione delle Societ di gestione del
risparmio (SGR), come intermediari finanziari autorizzati a svolgere il servizio di gestione
di patrimoni mobiliari sia su base individuale sia su base collettiva. Nasce cos anche
in Italia la figura del gestore unico, gi presente negli altri Paesi europei.
Lart. 1 del T.U. Finanza (D.Lgs. 58/98) definisce la natura dei servizi di investimento e
dellattivit di gestione collettiva del risparmio ed i soggetti ad essi abilitati.
Costituiscono servizi di investimento le seguenti attivit che abbiano ad oggetto strumenti
finanziari:
-
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Strumenti di indebitamento, sono degli strumenti che hanno una natura opposta a
quella delle azioni, per le azioni infatti si ha una quota di capitale societario mentre
per tali strumenti (es. obbligazioni) si sottoscrive una quota di debito;
Strumenti assicurativi, gli strumenti assicurativi sono degli strumenti che hanno il
compito di eliminare o quanto meno limitare il rischio. Va distinto il rischio puro dal
rischio finanziario, il rischio puro infatti riguarda un evento totalmente negativo (es.
incidente) mentre il rischio finanziario pu avere anche una natura positiva (es.
partecipare alle perdite ma anche agli utili di una societ).
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Gli strumenti finanziari di partecipazione e/o di credito possono diventare oggetto di altri
contratti definiti strumenti a titoli derivati che si distinguono in:
-
Strumenti che contengono il diritto discrezionale (opzione) di una delle due parti di
acquistare o vendere a termine nei confronti dellaltra parte, titolare della contrapposta
obbligazione, una data attivit finanziaria; nella prassi si distinguono contratti in cui:
o
Liquidit: e intesa come convertibilit in moneta e dipende sia dalla negoziabilit che
dalla durata residua dello strumento finanziario; a tale concetto va poi affiancato
quello di capacita monetarie intesa come lidoneit di un certo strumento ad essere
usato direttamente come mezzo di pagamento o comunque ad essere convertito in
moneta con costi, rischi e tempi praticamente nulli.
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Complessit e scomponibilit;
Il regime fiscale.
Gli strumenti ibridi partecipativi sono strumenti finanziari con caratteristiche giuridiche
ed economiche intermedie tra lazione e lobbligazione, e per questo qualificati come
ibridi. Per lemissione di tali strumenti devono ricorrere particolari condizioni e devono
essere rispettati specifici requisiti.
Lefficienza dei mercati finanziari pu essere esaminata secondo tre aspetti quali:
-
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Nei mercati order driven, il pricing e il risultato di un processo order driver (i flussi di ordini
di acquisti e vendite vengono incrociati su base di priorita di prezzo e di tempo), i prezzi
negoziati si muovono al rialzo/ribasso in funzione del prevalere di ordini di acquisto/vendita.
Vi la figura del broker finanziario il quale accoglie gli ordini di acquisto e di vendita senza
incidere sul prezzo.
Nel market making, il pricing si svolge con un processo del tipo quote driver, ovvero
lorganizzazione del mercato prevede la presenza di intermediari che operano come dealer e
con una specifica funzione di market making, cio di quotazione dei titoli (lintermediario
espone le proposte di prezzo e le quantit a cui e disposto a comprare o vendere).
La classificazione pi importante e maggiormente utilizzata per i mercati finanziari li
distingue in:
-
Mercato assicurativo, nel quale gli operatori si coprono dai rischi pure mediante la
stipula di appositi contratti con operatori specializzati;
Mercato mobiliare, nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi ad oggetto
titoli destinati a circolare tra gli operatori.
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Il mercato monetario il mercato nel quale si compiono transazioni aventi ad oggetto titoli
di mercato monetario ossia titoli con scadenza non superiore ai 12 mesi. I requisiti di
funzionalit del mercato monetario sono la breve scadenza nominale dei titoli, lelevata
negoziabilit, impersonalit dei rapporti tra emittente e sottoscrivente. Il mercato monetario
ed il mercato dei cambi differiscono per loggetto delle transazioni ma sono molto simili con
riguardo alle dimensione, alla funzione centrale svolta dalle banche al suo interno, il ruolo
dei dealer-market maker e lintervento delle Autorit monetarie.
Nel mercato obbligazionario le transazioni hanno per oggetto titoli di debito emessi da
imprese, intermediari finanziari ed emittenti sovrani.
Nel mercato azionario le transazioni hanno per oggetto le azioni ed altri titoli rappresentativi
di partecipazione al capitale delle imprese.
Nel mercato degli strumenti derivati, oggetto di transazioni sono le differenti tipologie di
strumenti derivati.
Per quanto riguarda la natura istituzionale, i mercati mobiliari possono essere regolamentati
o non regolamentati in relazione alla presenza di una specifica disciplina che attiene alle
condizioni di accesso di emittenti ed intermediari, obbligo di trasparenza e meccanismi di
pricing.
Un mercato regolamentato deve fornire ai partecipanti alcuni servizi fondamentali come
stabilire le regole di svolgimento delle contrattazioni ed attivare il meccanismo di
formazione dei prezzi, predisporre le strutture necessarie alla liquidazione delle
contrattazione, formare norme di corporate governance per assicurare il buon funzionamento
del sistema.
I mercati non regolamentati, detti anche over the counter, si caratterizzano per assenza di
norme e procedure standardizzate ma non di meccanismi di autoregolamentazione gestiti
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dagli operatori stessi e pertanto sono adatti alla negoziazione di strumenti ad alta
personalizzazione o ad elevata fungibilit.
In relazione alla struttura organizzativa ed alla determinazione dei prezzi, lelemento
caratterizzante costituito dai sistemi di esecuzione degli ordini. In tale ottica i mercati
possono essere a ricerca autonoma, di broker, di dealer, con market maker, ad asta ed ad asta
con market maker.
Nei mercati a ricerca autonoma, compratori e venditori sei cercano reciprocamente e
formano un accordo interagendo direttamente tra di loro.
Nei mercati di broker, lintermediario svolge unicamente il compito di ricerca della
controparte e quindi non assume nessuna posizione sui titoli negoziati senza dare garanzie
n sui tempi ne sulle modalit di esecuzione degli ordini. La funzione del broker una
funzione di tipo informativo e di riduzione dei tempi di individuazione dei prezzi. I mercati
di broker sono frequenti nel caso di strumenti con caratteristiche di unicit e
personalizzazione.
Nei mercati di dealer (quote driven), lintermediario svolge una funzione di ricerca della
controparte ma pu anche assumere una propria posizione sui titoli negoziati. Tipicamente,
il dealer si dichiara disposto ad acquistare/vendere i titoli allinterno di un determinato
intervallo di prezzi. I dealer, al contrario dei broker, non sono indifferenti al livello dei
prezzi.
Nei mercati con market maker, il dealer, al fine di aumentare la liquidit degli scambi,
diventa uno specialista assumendosi limpegno sistematico a rendere note le condizioni di
prezzo alle quali disposto ad acquistare o vendere un determinato titolo.
Nei mercati ad asta (order driven) la negoziazione avviene direttamente tra i trader che non
possono scegliere la controparte poich i flussi di ordini di acquisto e vendita vengono
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ordinati sulla base di priorit di prezzo e di tempo. Se la negoziazione avviene alle grida
gli intermediari trasmettono a voce gli ordini dei clienti e la conclusione del contratto in
forma verbale; se la negoziazione telematica, lincrocio degli ordini e la conclusione dei
contratti avvengono tramite meccanismi telematici con notevole risparmio di tempo e con
maggiori opportunit di conclusione dei contratti. Nellasta a chiamata, si giunge ad un solo
prezzo di chiusura ed perci adatta a titoli poco trattati, nellasta continua, al contrario, le
contrattazioni avvengono durante lintera giornata e quindi in ogni momento gli intermediari
immettono nel book ordini di acquisto e vendita mentre lesecuzione avviene non appena
appare un ordine compatibile in attesa di incrocio. Nellasta continua esistono dunque tanti
prezzi quanti sono gli incroci.
A questo punto si pu rilevare che nel mercato primario, ricerca autonoma e collocamento
diretta ad opera dellemittente sono costosi e il prezzo fissato su base bilaterale. Pertanto si
ricorre: ai broker nel caso di emissioni per volumi non elevati da concludere in tempi non
lungi ed in presenza di relazioni bilaterali stabili tra emittente ed intermediario; al dealer per
emissioni di importo elevato il cui prezzo viene determinato in funzione del livello della
richiesta.
Nel mercato secondario, la ricerca autonoma non conveniente a causa sia dei costi di
transazione si dallassenza di garanzie circa lottenimento delle condizioni migliori possibili.
La presenza esclusiva dei broker presenta vantaggi come lindividuazione della controparte
e segretezza sul committente e degli svantaggi come la non uniformit dei prezzi.
I dealer assicurano regolarit e frequenza degli scambi svolgendo unindispensabile funzione
di liquidit e di immediatezza per gli investitori. Il costo della prestazione dellintermediario
rappresentato dal bid-ask spread mentre il prezzo funzione della concorrenza tra
intermediari e dellinformativa ex ante ed ex post.
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Il passaggio da dealer a market maker dipende dai volumi trattati, dal taglio medio delle
negoziazioni, dal livello medio dello spread, dagli incentivi offerti dalle societ di gestione
dei mercati.
Qualunque sia il mercato di riferimento e/o le sue modalit di pricing, gli scambi finanziari
si realizzano attraverso alcune fasi quali:
1-
2-
3-
Esecuzione
dellordine:
lintermediario
assume
limpegno
allesecuzione
b.
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A.A. 2011/2012
5-
b.
Le banche italiane;
Le banche comunitarie;
Le imprese di investimento.
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Tra i soggetti abilitati non vi la Banca dItalia in quanto nellUE vietato in qualsiasi
forma il finanziamento diretto del debito pubblico dello Stato da parte delle banche centrali
nazionali tramite lemissione di prestito o la sottoscrizione di titoli di debito nel mercato
primario.
Anche i privati e le imprese non possono partecipare direttamente allasta del mercato
primario ma possono farlo rivolgendosi ad uno degli intermediari finanziari i quali nel
formulare le loro proposte terranno conto anche delle richieste dei clienti a cui
successivamente cederanno i titoli acquistati.
Il Ministero dellEconomia utilizza due differenti modalit di emissione mediate asta: le aste
competitive (per il collocamento dei BOT) e le aste marginali (per gli altri titoli).
ASTA COMPETITIVA
Nellasta competitiva, il prezzo di aggiudicazione dei titoli corrisponde al prezzo indicato
nel momento dellultima formulazione della domanda per ogni operatore.
Le domanda vengono soddisfatte a partire da quelle formulate al prezzo pi alto procedendo
poi ad aggiudicare le altre fino al completo esaurimento della quantit offerta in modo da
realizzare le condizioni pi convenienti per lemittente per lammontare effettivamente
richiesto.
La comunicazione relativa allemissione dei titoli avviene tramite pubblicazione sulla GU di
un apposito decreto ministeriale. Successivamente gli operatori autorizzate a partecipare alle
aste faranno pervenire le proprie domande di sottoscrizione le quali dovranno contenere la
quantit di titoli che intendo acquistare unitamente al prezzo proposto.
Ogni operatore pu presentare un massimo di 3 richieste le quali devono essere differenziate
nel prezzo di almeno 1/100 di punto e la richiesta minima di 1,5 milioni di euro mentre la
richiesta massima pari al quantitativo offerto dal Ministero.
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Una volta esaurita tale procedura si calcola un prezzo medio ponderato delle domande
aggiudicatarie in funzione del quale possibile determinare per ciascuna tipologia di BOT
(trimestrale, semestrale o annuale) il rispettivo rendimento in capitalizzazione semplice ed in
ragione annua.
Per impedire che si verifichino dei comportamenti speculativi, vengono escluse
automaticamente le offerte troppo basse o troppo elevate tramite il calcolo di un prezzo di
esclusione al di sotto del quale le domande degli operatori, pure rispettando gli altri requisiti
non sono prese in considerazione ed un prezzo di massimo definito come prezzo massimo
ammissibile dove avviene la medesima esclusione.
ASTA MARGINALE
Lasta marginale prevede che i richiedenti rimasti aggiudicatari paghino tutti lo stesso
prezzo (prezzo marginale). Il prezzo marginale viene determinato soddisfacendo le offerte a
partire da quelle presentate al prezzo pi alto fino a quando la quantit domandata non pari
a quella offerta.
Il prezzo dellultima domanda che rimane aggiudicataria anche pro quota determina il
prezzo marginale. In questa tipologia di asta vi quindi un onere aggiuntivo per il Ministero
dellEconomia
in
termini
di
rendimento
riconosciuto
allinvestitore
in
quanto
laggiudicazione avviene al prezzo pi basso tra quelli proposti dai sottoscrittori risultati
aggiudicatari.
Come nellasta competitiva, ogni operatore pu presentare un massimo di 3 richieste
differenziate nel prezzo di almeno 1/100 di punto ma in questo caso la richiesta minima di
500 000 euro.
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A.A. 2011/2012
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A.A. 2011/2012
Gli investitori possono acquistare i BOT per un taglio minimo di 1000 euro o multipli di tale
cifra.
La remunerazione del BOT data dalla differenza tra il suo prezzo di acquisto (PA) che
sempre inferiore al suo valore nominale e questultimo (VN).
I BOT sono titoli sprovvisti di cedola (zero-coupon) ed uno strumento adatto alle esigenze
di investimento di breve periodo per risparmiatori che mostrano unelevata avversione al
rischio.
Il rendimento dei BOT pu essere calcolato sia con il regime finanziario di interesse
semplice sia con il regime finanziario di interesse composto.
Secondo il regime di interesse semplice si ha:
Al prezzo di acquisto dei BOT si ha laggravio delle ritenute fiscali e delle commissioni che
vengono effettuate a monte. Il rendimento pertanto varia sia con riguardo alla convenzione
adottata per quanto riguarda il tempo prima ancora che sulle ritenute e le commissioni.
Tenendo conto delle sole ritenute fiscali, si ha dunque:
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Per il calcolo del rendimento, nei CTZ si utilizza il regime dellinteresse composto e la
ritenuta viene applicata a valle e pertanto si ha:
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P = prezzo dellobbligazione;
(1 + r) = tasso di attualizzazione
Tk = durata investimento
Nel caso dellobbligazione, il prezzo noto in quanto stabilito sul mercato come anche per i
flussi (cedole) ed quindi occorre trovare il tasso R che renda valida lequazione:
IL RATEO CEDOLARE
frequente che un titolo venga scambiato sul mercato prima della sua scadenza e nel caso di
un coupon bond si ha spesso la non coincidenza tra il momento della vendita ed il momento
dellaccreditamento della cedola.
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A.A. 2011/2012
Esempio:
1.
a.
Prezzo di emissione = 95
b.
c.
Cedola annuale = 5 %
d.
Durata 10 anni
a.
Prezzo di emissione = 95
b.
c.
d.
Durata 10 anni
2.
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A.A. 2011/2012
e.
f.
Cedola annuale = 5%
g.
Prezzo di acquisto = 95
h.
i.
j.
k.
l.
m.
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Se si verificasse un aumento dei tassi di interesse del 2% il prezzo del titolo sarebbe:
RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO
Essa identifica lequazione generale per cui ad un maggior rischio corrisponde un maggior
guadagno. In altre parole si afferma che maggiore il rischio, inteso come variabilit del
rendimento di unattivit finanziaria, e maggiore sar il rendimento nel lungo periodo.
Allaumentare dei tassi si riduce il valore legato al prezzo di questo titolo a tasso fisso.
Ci non vuol dire che allaumentare del prezzo di un azione il suo valore si riduce ma questo
vero per i titolo obbligazionari a tasso fisso come i BOT.
A parit di condizioni, maggiore il prezzo di negoziazione del titolo minore il suo TRES
e da ci possibile dedurre che i titoli di debito sono esposti ad un rischio di tasso di
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A.A. 2011/2012
b.
TRES = 0,05
c.
d.
e.
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L'azione un titolo rappresentativo di una quota della propriet di una societ che possono
essere scambiate sul mercato azionario. Il mercato secondario dei titoli azionari in Italia
viene gestito da una societ quale la Borsa Italiana Spa.
TIPOLOGIE DI AZIONI
Azioni ordinarie: sono le azioni che assegnano diritti patrimoniali quali il diritto al
dividendo, diritto al rimborso del capitale in caso di scioglimento della societ e il diritto di
opzione in caso di aumento del capitale; assegnano anche diritti amministrativi, tipicamente
quello di voto nell'assemblea ordinaria e straordinaria della societ.
Azioni privilegiate: sono azioni nominative che assicurano all'azionista la precedenza nella
ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale all'atto dello scioglimento della societ.
Dati questi privilegi i portatori di azioni privilegiate subiscono delle limitazioni nel diritto di
voto, che precluso nelle assemblee ordinarie, mentre concesso in quelle straordinarie.
Attribuiscono inoltre ai loro possessori diritti patrimoniali correlati ai risultati dell'attivit
sociale in un determinato settore. Nell'eventualit in cui le azioni privilegiate conferiscano al
titolare il pieno diritto di voto, queste prendono il nome di "azioni preferenziali". Le azioni
privilegiate possono essere emesse anche da societ "non quotate".
Azioni di risparmio: sono azioni prive del diritto di voto nell'assemblea ma privilegiate nella
distribuzione del dividendo, poich la societ emittente deve distribuire utili ai titolari di
queste azioni fino ad almeno il 5% del valore nominale delle azioni stesse. Sono,
solitamente,
destinate
ai
piccoli
risparmiatori
che
cercano
pi
il
rendimento
dell'investimento che l'esercizio del diritto di voto. Le azioni di risparmio possono essere
emesse unicamente da societ con azioni quotate in Borsa, sui mercati regolamentati, sia
italiani, sia di altri paesi dell'Unione Europea.
Azioni a voto limitato: sono azioni che subiscono una limitazione del diritto di voto fino alla
sua totale soppressione.
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Azioni correlate: sono azioni fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati dell'attivit
sociale in un determinato settore. Non concedono comunque diritto al dividendo se non sulla
base di utili risultanti dal bilancio complessivo della societ.
Azioni postergate: sono azioni che hanno diverse modalit di partecipazioni alle perdite.
L'azione dunque subisce la perdita solo dopo il totale annullamento delle altre azioni. E
possibile quindi creare azioni postergate nella partecipazione alla copertura delle perdite.
Questo tipo di azioni non ammesso alle contrattazioni di borsa ed inoltre non garantisce il
diritto di voto in assemblea a meno che non sia esplicitamente previsto dall'atto costitutivo o
dallo statuto della societ
Azioni di godimento: sono azioni assegnate come rimborso all'ex azionista nel caso in cui le
sue azioni siano state annullate per via di una riduzione del capitale sociale per esuberanza.
Esse attribuiscono un diritto di partecipazione agli utili futuri ma non rappresentano una
quota di capitale sociale e sono postergate rispetto alle altre categorie di soci. Gli utili
saranno corrisposti a questa categoria di azioni solo successivamente alla remunerazione di
tutte le altre categorie di azioni nella misura dell'interesse legale, e anche in caso di
scioglimento della societ il diritto alla liquidazione di un eventuale attivo residuale sar
postergato rispetto alle altre categorie di azioni. Alle azioni di godimento negato il diritto
di voto. Esse scaturiscono dalla differenza di valore che intercorre tra il valore nominale
dell'azione e il valore reale della stessa; l'azione all'atto del rimborso ha un valore di gran
lunga superiore a quello originario (valore nominale) e per la differenza vengono attribuite
queste azioni di godimento.
MIFID (MARKETS IN FINANCIAL INSTRUMENTS DIRECTIVE)
MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) il nome con cui nota
la direttiva europea con la quale si inteso costituire la costruzione di un mercato
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A.A. 2011/2012
b-
c-
d-
l'efficienza dei mercati, finalizzata anche a ridurre il costo dei servizi offerti;
e-
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A.A. 2011/2012
I mercati OTC sono quindi il complesso delle operazioni di compravendita di titoli che non
figurano nei listini di borsa, la cui funzionalit organizzata da alcuni attori, e le cui
caratteristiche dei contratti che vengono negoziati non sono standardizzate.
I mercati OTC vengono utilizzati per le transazioni all'ingrosso tra intermediari istituzionali.
Le contrattazioni avvengono in maniera informale, attraverso conversazioni bilaterali tra le
parti (domanda e offerta), in maniera telefonica o telematica.
La definizione di sistema multilaterale di negoziazione corrisponde all'organizzazione
telematica gestita da un'impresa di investimento che consente l'incontro al suo interno e in
base a regole non discrezionali di interessi multipli di acquisto e di vendita di terzi relativi a
strumenti finanziari.
L'internalizzatore sistematico (IS) un soggetto che in modo organizzato, frequente e
sistematico negozia per conto proprio eseguendo gli ordini del cliente al di fuori di un
mercato regolamentato o di un sistema multilaterale di negoziazione.
Secondo quanto stabilito dalla Direttiva europea MiFID l'attivit di internalizzazione
sistematica una particolare modalit di prestazione del servizio di negoziazione per conto
proprio. In quanto servizio di investimento soggetto a riserva di attivit, esso pu essere
svolto solo dagli intermediari autorizzati.
La Borsa Italiana Spa una societ che si occupa dell'organizzazione, della gestione e del
funzionamento del mercato finanziario italiano.
La Borsa vigila sul corretto svolgimento delle negoziazioni, definisce i requisiti e le
procedure di ammissione e di permanenza sul mercato per le societ emittenti, definisce i
requisiti e le procedure di ammissione per gli intermediari, gestisce l'informativa delle
societ quotate. Borsa Italiana organizza e gestisce il mercato italiano utilizzando un sistema
di negoziazione completamente elettronico per l'esecuzione degli scambi in tempo reale.
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A.A. 2011/2012
B-
C-
Borsa Italiana nasce dalla privatizzazione dei mercati di borsa e dal 1998 si occupa
dellorganizzazione, della gestione e del funzionamento dei mercati finanziari. A partire dal
1 ottobre 2007 diventata effettiva l'integrazione tra il Gruppo Borsa Italiana ed il Gruppo
London Stock Exchange, che ha dato vita al mercato leader in Europa per quanto riguarda
gli scambi azionari, gli scambi di ETF, di covered warrant e certificates cos come di
strumenti del reddito fisso.
Il sistema di contrattazione gestito dalla Borsa Italiana si suddivide in diversi mercati:
1.
MTA (Mercato Telematico Azionario) dove vengono scambiati i titoli azionari quotati
in borsa, il mercato si divide in 3 classi principali e una residuale in base a criteri
di capitalizzazione e liquidit dei titoli (Blue Chip, segmento Star e Standard):
a.
b.
c.
Small Cap comprendente le altre imprese non facenti parte delle prime cento
imprese, che superano i criteri di liquidit. Indice relativo: FTSE Italia Small
Cap.
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A.A. 2011/2012
d.
Micro Cap comprendente le altre imprese non facenti parte dei precedenti
gruppi, che non superano i criteri di liquidit. Indice relativo: FTSE Italia Micro
Cap.
2.
3.
segmento MTA International dove trovano posto le contrattazioni dei titoli azionari di
imprese gi quotate in borse dell'Unione Europea.
4.
5.
AIM Italia rivolto alle piccole imprese che ha sostituito il precedente Mercato
Expandi
6.
7.
IDEM (Italian Derivatives Market) in questo mercato sono negoziati contratti relativi
agli strumenti derivati quali futures, minifutures e opzioni relativi ai titoli che
rientrano nell'indice S&P/MIB
8.
SEDEX dove
vengono
negoziati covered
warrant, leverage
MOT (Mercato Telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato) in questo mercato
vengono negoziati i titoli di Stato
10.
ETF Plus un mercato dedicato alla negoziazione degli strumenti finanziari che
replicano l'andamento di mercato quali ETF (Exchange traded funds), ETC (Exchange
traded commodities), ETF strutturati.
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A.A. 2011/2012
FLOTTANTE E CAPITALIZZAZIONE
Con il termine flottante si indica il numero di azioni circolanti, emesse da una societ, non
rappresentative della parte di capitale che costituisce partecipazione di controllo, disponibili
per la negoziazione in Borsa. Oltre che rappresentare una parte della capitalizzazione
dellazienda il flottante anche uno dei parametri utili alla valutazione di un titolo.
Il flottante rappresenta la parte del capitale sociale effettivamente in circolazione sul mercato
azionario. Nel computo di questa quota non si tiene conto delle partecipazioni azionarie di
controllo, di quelle vincolate da patti parasociali e di quelle soggette a vincoli alla
trasferibilit (come clausole di lock-up) di durata superiore ai 6 mesi. Non si tiene conto
delle partecipazioni azionarie superiori ad una determinata soglia, anche le eventuali di
minoranza non riferibili al controllo, salvo che Borsa Italiana, su istanza motivata
dellemittente, valutate la tipologia dellinvestitore e le finalit del possesso, non accordi una
deroga al riguardo.
Il valore del flottante non corrisponde alla capitalizzazione dell'azienda quotata.
La capitalizzazione risulta essere infatti il valore, al prezzo di mercato, di tutte quelle azioni
che l'azienda ha emesso. In altri termini, il valore del flottante parte della capitalizzazione.
Se il flottante si trovasse a coincidere con la capitalizzazione, tutte le azioni emesse
dall'azienda a quel punto sarebbero in mano al
mercato, e quindi oggetto di contrattazione e non pi
detenute dal soggetto dominante.
Borsa Italiana richiede alle societ specifici requisiti
in termini di flottante minimo per lammissione a
quotazione: si richiede un flottante minimo pari al
25% del capitale per le azioni negoziate nei segmenti
di Borsa e del 10% per le azioni negoziate su
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A.A. 2011/2012
Expandi (comunque non inferiore a 750.000 euro). Una volta ammessa a quotazione, la
societ deve mantenere il requisito relativo al flottante; infatti, la carenza di negoziazioni sul
proprio titolo pu comportare la revoca dellammissione a quotazione. Le azioni con un
flottante di poco superiore al 25% e caratterizzate da bassi volumi di scambio sono dette
titoli sottili.
Unulteriore soglia poi prevista per il Segmento Titoli con Alti Requisti, lo STAR nel
quale confluiscono le aziende a media capitalizzazione, o cosiddette medium cap (titoli
con capitalizzazione compresa tra 40 milioni e 1 miliardo di euro). In tale segmento si
obbligano le aziende a quotarsi con un flottante iniziale pari al 35% della capitalizzazione
post-quotazione.
Per poter accedere al segmento STAR necessario avere un flottante pari almeno al 35%,
mentre per rimanere su tale segmento il flottante non deve scendere sotto la soglia del 20%,
requisito questultimo che va rispettato insieme ad altri relativi alla corporate governance
e allinformativa societaria verso il pubblico.
La seduta di Borsa articolata in pi momenti:
asta di apertura
negoziazione continua
asta di chiusura
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A.A. 2011/2012
pre-asta o preapertura,
validazione,
apertura.
Nella preapertura il sistema accoglie le proposte, le ordina e determina, per ciascun titolo, il
prezzo teorico di apertura che varia con l'affluire di nuovi ordini. L'operatore autorizzato pu
inserire proposte a prezzo di apertura o con limite che possono essere modificate o
cancellate fino al termine della fase.
Il sistema calcola e aggiorna:
1-
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A.A. 2011/2012
Il prezzo teorico d'apertura 5,9 eu perch , a parit di quantit negoziata (5000 azioni) e di
ineseguito ( 2000 azioni), pi vicino al prezzo di riferimento.
4-
il book vuoto
6-
si hanno proposte a prezzo limitato solo da un lato del mercato. In tal caso le proposte
passano alla fase della continua con il loro prezzo e la priorit temporale originaria.
7-
si hanno proposte a prezzo d'apertura (APE) da un solo lato del mercato. Tali proposte
passano alla continua e assumono il prezzo di controllo ( prezzo di riferimento del
giorno precedente)
8-
si hanno proposte a prezzo d'apertura e a prezzo limitato in un solo lato del mercato.
In tale ipotesi , le prime passano alla continua assumendo il prezzo con limite migliore
della propria parte del mercato e le seconde mantengono il proprio prezzo.
9-
se i prezzi limitati dei due lati del mercato non consentono la conclusione di contratti (
caso in cui il pi alto prezzo in acquisto inferiore al minore prezzo di vendita).
Si noti che nella situazione contraria ( il miglior prezzo in acquisto maggiore del minor
prezzo di vendita) si ha una normale apertura.
Infine qualora siano presenti su entrambi i lati del "book" solo proposte APE , il sistema
determina un prezzo teorico di apertura che corrisponde a quello di riferimento del giorno
prima.
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A.A. 2011/2012
La fase successiva alla pre-asta quella della validazione del prezzo teorico. In tale periodo
non possibile immettere nuove proposte ne modificare o cancellare quelle esistenti. Perch
il prezzo sia considerato valido dal sistema deve essere soddisfatta la condizione che:
la differenza tra prezzo teorico e quello di riferimento non deve superare una
percentuale stabilita ( attualmente il 10%.per le azioni, il 5% per le obbligazioni
convertibili).
Se il prezzo non validato viene riattivata la fase di pre-asta per un tempo stabilito dalla
BORSA spa e le proposte con prezzo limitate vengono trasferite alla continua con il loro
prezzo e la priorit originari, le applicazioni passano anch'esse alla continua e assumono il
miglior prezzo presente sul mercato.
Validato il prezzo si procede con l'abbinamento delle proposte. Nell'apertura i contratti sono
conclusi ad un unico prezzo , quello di apertura, fino ad esaurimento delle quantit
disponibili e tenuto conto della priorit di prezzo e di tempo. Nel caso non vi sia coincidenza
tra domanda ed offerta, la ripartizione avviene come segue:
a.
b.
c.
le proposte del lato maggiore del mercato sono eseguite in misura parziale
iniziando da quelle che hanno un prezzo superiore a quelle di apertura (priorit
di prezzo).
prezzo d'apertura = 6 eu; quantit scambiata = 5000; le proposte con il simbolo * sono
escluse dall'abbinamento e passano alla continua (salvo clausole limitative)
la proposta in vendita di 3000 al prezzo di 6,0 eu eseguita parzialmente , il residuo di 2000
trasferito con il prezzo e la priorit originaria, alla continua.
TIPOLOGIA DI ORDINI
TAGLIONE GIORGIO
A.A. 2011/2012
Nel mercato azionario vi la possibilit di eseguire varie tipologie di ordini. In base alla
proposta si possono distinguere ordini come:
1-
2-
3-
4-
Esegui e cancella (EEC). Valido finch eseguito, per poi esser cancellato, ordine
giornaliero (daily).
Gli ordini, normalmente, sintendono validi solo nelle ore di mercato aperto (Market Hours).
Tutti gli intermediari, per, consentono anche di partecipare alle contrattazioni che talvolta
si svolgono prima del tradizionale suono della campana che annuncia l'apertura ufficiale dei
mercati (Before the Bell) e dopo quello che annuncia la chiusura (After Hours). Tali
contrattazioni possono avvenire su circuiti telematici privati, nei quali gli scambi possono
essere poco equilibrati, fuorvianti e quindi pi rischiosi. Ragion per cui, a chi intende agire
al di fuori delle ore di mercato aperto, richiesto un esplicito consenso per operare nelle
Extended Hours.
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A.A. 2011/2012
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A.A. 2011/2012
finanziario, le imprese alimentari possono essere ancora pi motivate delle grandi a ricorrere
al mercato borsistico per raccogliere le risorse finanziarie ritenute necessarie alla
realizzazione delle strategie di consolidamento e sviluppo della loro attivit.
Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli azionari che rappresentano. I
movimenti dellindice sono una buona approssimazione del variare nel tempo della
valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Esistono differenti metodologie di calcolo
degli indici, a seconda della ponderazione che viene attribuita alle azioni del paniere.
Si distingue tra:
per
tutti
titoli
che
compongono
l'indice.
Non
importa
Indici price weighted: in questo caso il peso associato ad ogni titolo varia in funzione
del suo prezzo (se il prezzo di un titolo aumenta pi degli altri, automaticamente
aumenta anche il suo peso all'interno dell'indice). Essi sono molto semplici da
calcolare in quanto sono dati dalla semplice somma dei prezzi dei titoli che
compongono l'indice. Tali indici, tuttavia, hanno lo svantaggio di non rispecchiare
correttamente landamento dellintero portafoglio: infatti vengono rappresentati
maggiormente i titoli pi costosi, a prescindere dal numero di azioni presenti e dalle
dimensioni della societ;
Indici value weighted: Questi risolvono i problemi dei precedenti in quanto il peso di
ciascun titolo risulta proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa. Al contrario
delle altre metodologie di calcolo, in questo caso gli indici vengono aggiustati e
rettificati a seguito di operazioni societarie quali frazionamenti, raggruppamenti,
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A.A. 2011/2012
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Indice
Descrizione
FTSE MIB
IDEM
di
Borsa
Italiana.
FTSE
Italia
Share
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Il valore nominale, dato dal rapporto tra il numero di azioni ed il capitale sociale;
b.
Il valore contabile, dato dal rapporto tra il numero di azioni in circolazione del il
patrimonio netto;
c.
Il valore di mercato (o prezzo), dato dallincontro tra domanda ed offerta del titolo e
risente oltre che dello stato attuale dellimpresa anche delle prospettive future di
reddito.
Dividend
yeld,
rapporto
dividendo-prezzo
corrisponde
al
rapporto
tra
l'ultimo dividendo annuo per azione corrisposto agli azionisti o annunciato e il prezzo
in chiusura dell'anno di un'azione ordinaria. Esso utilizzato come indicatore del
rendimento immediato indipendentemente dal corso del titolo azionario.
2.
Price earning, il rapporto fra il prezzo corrente di un'azione al momento del calcolo
dell'indicatore, scelto di solito nel listino della borsa nazionale coi maggiori volumi
scambiati, e l'utile atteso per ogni azione. Indica altres il tempo necessario per il
rimborso dellinvestimento effettuato tramite gli utili societari.
3.
oppure
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A.A. 2011/2012
b.
4.
Il capital gain il guadagno generato dalla differenza fra il prezzo di vendita ed il prezzo di
acquisto di un titolo.
CAPITAL GAIN = (P1 - P0)
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Se il titolo fosse detenuto in portafoglio per un periodo di tempo superiore ad un anno, ogni
flusso percepito andrebbe pesato per il periodo di tempo nel quale si manifestato. In tali
circostanze si dovrebbe definire il tasso di rendimento come quel tasso che consente di
eguagliare al prezzo pagato in zero tutti i flussi di cassa futuri generati dal titolo.
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A.A. 2011/2012
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A.A. 2011/2012
Un ulteriore elemento fondamentale negli scambi creditizi riguarda la fiducia reciproca sia
tra gli operatori sia tra gli operatori e gli intermediari. La fiducia si sostanzia nella solvibilit
degli intermediari ed oggetto di controlli e di diffusione di informazione pubblica da parte
delle Autorit che in tal modo mirano a mantenere un livello adeguato di fiducia e a
consentire lo svolgimento delle attivit di intermediazione creditizia.
La personalizzazione dei contratti, la natura delle informazione e la fiducia sono elementi
che caratterizzano il concetto di relazione da cui il concetto di relationship banking. Il
relationship banking caratterizzato nelle sue forme pure dalla non trasferibilit degli
strumenti utilizzati ed stato affiancato (cedendo anche molto spazio) dal trasaction banking
basato sulla trasformazione degli attivi rappresentati da prestiti attraverso diversi
meccanismi come laccettazione, il factornig e la cartolarizzazione.
Lattivit di intermediazione creditizia soddisfa i bisogni in investimento, di finanziamento e
di gestione degli incassi e dei pagamenti lasciando allintermediazione mobiliare ed a quella
assicurativa la funzione di copertura dai rischi finanziari e dai rischi puri.
Tutti i tipi di intermediari creditizi soddisfano il bisogno di finanziamento nei confronti di
differenti categorie di operatori economico. In Italia si sono sviluppati intermediari
specializzati nel credito agrario, fondiario, industriali ed in finanziamenti erogati a
specifiche regioni o a specifici settori. La peculiarit di questi intermediari si trova dal lato
dellattivo essendo il passivo strumentale a tale attivit e composto da strumenti finanziari di
mercato.
Lo svolgimento della funzione monetaria affidata esclusivamente alla banca e non pu
essere esercitata da altri intermediari finanziari. Tale funzione iniseme alle funzioni di
trasferimento di risorse e di trasformazione e gestione del rischio conferisce alla banca un
ruolo centrale tra flussi complessi caratterizzati da molteplici relazioni con diversi tipi di
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Stato Patrimoniale
Conto
Economico
e poi in subordine:
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Prospetto delle variazioni del patrimonio netto (per gli ultimi due esercizi)
Nota
integrativa
10
20
10
per la negoziazione
30
Titoli in circolazione
fair value
40
50
Passivit
per la vendita
negoziazione
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finanziarie
di
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al fair value
60
60
Derivati di copertura
70
70
80
Derivati di coperura
90
80
Passivit fiscali:
a) correnti
Partecipazioni
110
Attivit materiali
b) differite
90
120
Attivit immateriali:
100
Altre passivit
- avviamento
110
130
140
Attivit fiscali:
120
a) correnti
b) anticipate
b) altri fondi
Riserve da valutazione
Altre attivit
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140
Azioni rimborsabili
150
Strumenti di capitale
160
Riserve
170
Sovrapprezzi di emissione
180
Capitale
190
A.A. 2011/2012
200
Totale
dell'attivo
la 70 delle attivit, che esprime il totale complessivo degli impieghi (prestiti) netti
della banca verso i clienti
la 20 delle passivit, che indica il totale complessivo dei depositi intrattenuti con i
clienti
Sono queste le voci che bisogna guardare nel patrimonio della banca per capire la misura
della sua attivit di intermediazione nellambito del mercato dei capitali.
20
30
Margine di interesse
40
Commissioni attive
50
Commissioni passive
60
Commissioni nette
70
80
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A.A. 2011/2012
90
100
a) crediti
b) attivit finanziarie disponibili per la vendita
c) attivit finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passivit finanziarie
110
120
Margine di intermediazione
130
140
150
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
160
170
180
190
200
Costi operativi
210
220
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A.A. 2011/2012
230
240
250
260
270
280
290
30 si tratta della famosa forbice bancaria, cio della differenza fra interessi attivi
sui prestiti e passivi sui depositi, che fornisce un primo giudizio circa la bont
dellattivit di pura intermediazione posta in essere dalla banca
40 lentit dei ricavi derivanti dal settore dei servizi offerti dalla banca ai propri
clienti
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A.A. 2011/2012
in servizi bancari
in strumenti finanziari
130 e 140 alla voce 130 ci sono tutte le svalutazioni di crediti e titoli contabilizzate
come costo desercizio, le quali per una banca possono essere di rilevante entit. La
voce 140 mostra di conseguenza il risultato complessivo della gestione finanziaria al
netto di queste svalutazioni
da 150 a 190 e 200 le voci che vanno da 150 a 190 sono le classiche voci che si
trovano in un qualsiasi conto economico anche di aziende non bancarie: costi per il
personale, per le spese amministrative, per gli ammortamenti e per tutte le altre spese
sostenute nellanno. La voce 200 il loro totale
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costituita da
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A.A. 2011/2012
Esso uno
Lassegno circolare
autorizzate, pagabile a vista presso tutti gli sportelli della banca emittente. Esso
rappresenta una promessa di pagamento fatta dalla banca a favore di un terzo e
pertanto sempre nominativo. Esso costituisce un ordine di addebitamento che
espone il prenditore ad un ridotto rischio di controparte visto che lobbligato
principale la banca che lo ha emesso. Il beneficiario dellassegno resta
comunque esposto al rischio di mancato pagamento dovuto alleventualit che
il titolo ricevuto risulti rubato o smarrito.
c.
una somma
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a.
b.
c.
3-
Servizi di incasso, sono servizi che vengono offerti ad un soggetto creditore e sono:
a.
b.
c.
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A.A. 2011/2012
4-
b.
c.
Carte di credito ("pay later"). Con queste carte il titolare si avvantaggia di una
certa dilazione tra il momento in cui spende o preleva ed il momento in cui i
fondi gli verranno addebitati dall'istituto finanziario emittente. Le carte di
credito propriamente dette sono quelle che offrono una vera e propria linea di
credito, il cui pagamento rateizzabile secondo varie modalit, a fronte del
pagamento mensile di una rata minima
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A.A. 2011/2012
A.A. 2011/2012
Tutti i business che svolgono attivit al di fuori dei confini nazionali che comprendono
transazioni in una diversa valuta hanno un interesse nel mercato valutario. I flussi di capitale
devono essere stimati e il rischio accuratamente bilanciato in modo tale da stilare i budget e
le previsioni aziendali.
Se un'azienda europea ha necessit di fare un grosso acquisto in Yen in 6 mesi, ma teme un
apprezzamento
dello
Yen,
potr
andare
short
EUR/JPY.
l'azienda
risparmier
sull'acquisto
delle
merci
ma
subir
perdite
nell'investimento. Questo processo annulla quindi il rischio di impatto sul business delle
variazioni dei tassi di cambio.
In conclusione le imprese, attraverso le banche, cercano principalmente di proteggersi e non
di guadagnare nel mercato forex.
Tra i soggetti che intervengono nel mercato valutario, di particolare rilevanza il compito
delle banche centrali quello di supportare la politica monetaria del governo e di mantenere
la
stabilit
della
moneta cercando
di
evitare
eccessive
oscillazioni.
Gli strumenti utilizzati dalle banche centrali per intervenire sul mercato sono essenzialmente
3:
1.
2.
3.
Minacciando di intervenire nel mercato che molte volte sufficiente ad ottenere gli
effetti desiderati senza ricorrere ad un intervento vero e proprio.
Le risorse delle banche centrali sono molto vaste e ogni loro movimento, o presunto tale,
viene immediatamente percepito come un segnale molto forte dagli speculatori e pu
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causare grossi sbalzi nel mercato. L'efficacia di questi interventi altissima quando i prezzi
si discostano molto dai fondamentali di mercato e le banche centrali possono aiutare a
ristabilire un equilibrio.
Una categoria molto varia e comprende tutti quegli operatori del mercato delle valute che
operano nel breve periodo cercando di sfruttare le loro conoscenze e abilit per ottenere
profitti dal mercato la categoria degli speculatori. In questa categoria ci sono gli Hedge
Fund di cui tanto si sente parlare ultimamente che vengono etichettati come una delle cause
della crisi dei mercati finanziari. Nella stessa categoria ci sono anche altri istituti finanziari
tra cui, come detto in precedenza, anche le banche con i loro Prop Desk.
La ragione di esistere degli speculatori s quella di generare profitti dal mercato forex, ma
cos facendo svolgono la fondamentale funzione di fornire liquidit al mercato.
I Broker ed i Dealer sono operatori di mercato i quali forniscono un servizio ai clienti
garantendo laccesso al mercato a chi non pu permettersi di farlo direttamente attraverso
una banca. Non operano quindi per conto proprio ma sono degli intermediari per conto di
terzi. Solitamente i clienti dei broker sono i trader privati e i piccoli investitori, ma anche gli
speculatori istituzionali possono utilizzarli per sfruttare opportunit di arbitraggio oppure per
non accedere al mercato forex in modo diretto mantenendo quindi l'anonimato sulle proprie
posizioni.
Modalit di esecuzione delle contrattazioni
Voice Broker
Customer Direct
Electronic Methods
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A.A. 2011/2012
broking system
Bloomberg: una piattaforma multi dealer, in forte sviluppo, che sta rapidamente
assorbendo quote di mercato, anche a scapito di
EBS
EBS: si tratta del sistema, una volta innovativo, ma ormai maturo, di trading
elettronico sul circuito interbancario;
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A.A. 2011/2012
Operazioni in cambi sono quelle relative alla trasformazione di una valuta in unaltra
a pronti, a termine o con opzione;
2-
3-
A.A. 2011/2012
CROSS RATE
Date n valute, per ciascuna di esse saranno definiti n-1 cambi bilaterali di se stessa contro
tutte le altre, per un totale di n (n-1) cambi. Tuttavia, basta conoscere n-1 cambi per
determinare tutti gli altri.
Esempio:
EUR/USD = cambio euro/dollaro = 1,2297
USD/CHF = cambio dollaro/franco svizzero = 1,2651
Il cambio EUR/CHF risulta pari a:
In pratica negli arbitraggi su cambi intervengono dei costi di transazione che rendono pi
complesso il calcolo dei cross-rate.
Esempio:
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A.A. 2011/2012
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I fondi di conto corrente che sono caratterizzati da una notevole dinamicit poich,
privati ed imprese, li utilizzano per le proprie esigenze di liquidit. Infatti, le somme
depositate sui conti correnti possono essere prelevate dai titolari del conto a vista e
senza alcuna limitazione;
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I depositi a risparmio libero che sono contraddistinti da una minore dinamicit rispetto
ai fondi di conto corrente poich sono utilizzati dai risparmiatori soprattutto per
formare il risparmio nel tempo anche se le somme ivi depositate sono prelevabili a
vista da parte dei loro titolari;
I quattro gruppi di operazioni di raccolta fondi sono caratterizzati da una scadenza via via
sempre maggiore.
Il conto corrente viene utilizzato sia da soggetti privati che dalle aziende. I primi lo
adoperano principalmente per la canalizzazione dello stipendio, l'addebito delle utenze e
come forma di risparmio. Le aziende lo utilizzano per convogliare i flussi di incassi e
pagamenti nazionali ed internazionali.
Il titolare di un conto corrente semplice pu prelevare la somma solo alla scadenza, mentre
nel conto corrente di corrispondenza il correntista ha l'esigibilit a vista delle somme in esso
depositate.
Nel caso in cui la banca abbia un rapporto di fiducia con il cliente e ne riceva garanzie
economiche, essa pu concedergli il fido bancario, che permette di avere scoperti in linea
capitale nei limiti prestabiliti.
Il deposito a risparmio la forma pi tradizionale di raccolta del risparmio da parte
degli Istituti di credito. Destinato essenzialmente al privato cittadino, il deposito a risparmio
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viene utilizzato soprattutto come destinazione temporanea del denaro, onde evitare la
custodia personale di somme anche consistenti in contanti, in attesa di un utilizzo dello
stesso, sia per le necessit quotidiane che per eventuali investimenti in forme diverse pi
redditizie.
Il deposito a risparmio caratterizzato solitamente dalla presenza, per la registrazione delle
operazioni effettuate, del cosiddetto libretto, un documento rilasciato dalla banca al
depositante sul quale vengono registrate progressivamente le diverse operazioni e la cui
presentazione allo sportello necessaria per l'effettuazione delle operazioni stesse.
Un libretto a risparmio pu essere sia nominativo che al portatore:
titolari, i quali sono i soli ad avere facolt di operare (salvo il caso in cui sia stata
rilasciata una delega ad un terzo), e contempla la possibilit di stabilire limiti
operativi, quali ad esempio la necessit della firma congiunta di pi titolari, ovvero di
uno dei titolari e di almeno uno degli altri, essendo strettamente necessaria la presenza
del primo.
nel caso di un libretto al portatore, lo stesso pu essere distinto dagli altri, oltre
materialmente
allo
sportello
il
libretto
stesso.
Nei
libretti
al
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A.A. 2011/2012
titolare o del portatore, senza alcun limite che non sia quello dell'effettiva
disponibilit.
ovvero la necessit che i fondi rimangano depositati per un certo lasso di tempo prima
di poter essere prelevati dal titolare o dal portatore; a fronte di questa limitazione, le
banche concedono un tasso d'interesse superiore a quello sul deposito libero.
Contrariamente al conto corrente di corrispondenza, il deposito a risparmio non contempla la
possibilit di emettere assegni a valere sulla disponibilit, e non consente di operare, anche
solo con sconfinamenti temporanei, in maniera tale da rendere negativo il saldo contabile del
deposito.
Il deposito a risparmio ha avuto a partire dagli anni settanta una certa evoluzione, onde poter
meglio andare incontro alle mutate necessit della clientela bancaria. In particolare:
titolare, sempre con la clausola del salvo buon fine, contrariamente a quanto avveniva
in passato, quando l'operativit era consentita esclusivamente per contanti.
come base tecnica per altre operazioni bancarie, in particolare operazioni in titoli:
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A.A. 2011/2012
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A.A. 2011/2012
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Nel libretto di risparmio vengo annotate le operazioni di prelievo o versamento effettuate sul
deposito. Per il deposito, lemittente corrisponde un interesse proporzionale alle somme
depositate ed al tempo di permanenza delle somme sul deposito. Gli interessi maturati
vengono annotati periodicamente sul libretto in occasione della prima operazione successiva
alla data di calcolo.
I libretti di deposito possono essere nominativi o al portatore. Per i libretti nominativi vi
lindicazione di uno o pi intestatari mentre nei libretti al portatore non vi nessuna
intestazione e quindi vi limpossibilit di risalire al proprietario. Nel caso dei libretti
nominativi, le somme depositate possono essere movimentate solamente dallintestatario o
dai sui delegati o eredi e pu accogliere sia versamenti in contati che in altra natura senza
limiti di importo e pu anche essere ceduto rispettando le formalit previste per la cessione
del credito. Nel caso dei libretti al portatore, il trasferimento del libretto avviene con la
semplice consegna fisica del libretto che legittima il possessore ad incassare le somme
presenti sul deposito. Il possessore del libretto legittimato a riscuotere il credito in esso
iscritto ma tale libretto pu essere alimentato solamente da versamenti in contanti e non pu
presentare un saldo superiore ai 5000 euro.
Altra distinzione necessaria riguarda la distinzione tra libretti bancari e libretti postali. I
libretti bancari possono essere tenuti esclusivamente presso lo sportello che ha emesso il
libretto stesso ad eccezione dei libretti circolari sui quali possibile effettuare operazioni
presso tutti gli sportelli dellente emittente. I libretti postali sono di norma circolari.
I depositi, in relazione al periodo per il quale le somme sono depositate e quindi destinate a
rimanere sul libretto, si possono distinguere in depositi a risparmio libero ed in depositi a
risparmio vincolati. I depositi a risparmio liberi sono caratterizzati da una possibilit di
effettuare versamenti e prelevamenti in qualsiasi momento e senza limite di importo. Al
contrario, i depositi vincolati sono caratte3rizzati dallimpossibilit di non eseguire
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prelevamenti per un certo periodo di tempo e tale vincolo pu essere a scadenza fissa se
viene pattuita una data prima della quale non possono essere eseguiti prelevamenti, oppure a
scadenza indeterminata se le sommo possono essere prelevate ma solo dopo un certo periodo
di preavviso.
Nei depositi, per il computo degli interessi va distinta la data valuta, ossia la data a partire
dalla quale le somme depositate iniziano a produrre interessi e le somme prelevate cessano
di produrre interessi, e la data contabile, ossia la data nella quale vengono effettuate le
operazioni di prelevamento e di versamento.
I versamenti in contanti iniziano a produrre interessi dal giorno stesso in cui viene effettuata
loperazione ed in questo caso la data valuta coincide con la data contabile. I versamenti di
assegni emessi da altri istituti, ad esempio, quando ammessi, iniziano a maturare interessi
alcuni giorno dopo la data di effettuazione delloperazione e quindi non si ha la coincidenza
della data valuta con la data contabile. Per i prelevamenti, la data valuta coincide con la data
di effettuazione delloperazione.
Gli interessi vengono calcolati tenendo in considerazione il capitale, il tempo di permanenza
sul deposito del capitale ed il tasso di interesse.
Gli interessi maturati possono essere capitalizzati dallemittente con una certa periodicit ed
a seguito della capitalizzazione gli interessi diventano parte del capitale e quindi fruttiferi
anchessi di interessi. A carico del depositante possono essere previste delle spese per la
tenuta del deposito e gli interessi sono assoggettati a ritenuta fiscale nella misura del 27%.
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A.A. 2011/2012
Il rendimento effettivo del deposito, a causa delle spese e della ritenuta fiscale risulta
inferiore rispetto al rendimento nominale espresso dal tasso di interesse. Quando la valuta
posticipata rispetto al versamento, inoltre, posticipato anche il momento a partire dal quale
vengono conteggiati gli interessi sulle somme depositate con conseguenze negative sul
rendimento.
Per lemittente, i depositi rappresentano una forma di raccolta relativamente poco costosa, i
depositi liberi sono caratterizzati da un rischio di prelievo accentuato mentre i depositi
vincolati rappresentano una forma di raccolta pi stabile ma anche pi costosa.
CERTIFICATI DI DEPOSITO
I certificati di deposito possono essere emessi dalle sole banche e non dal sistema postale.
Tramite la sottoscrizione di un certificato di deposito, linvestitore deposita presso la banca
una somma sulla quale viene costituito un vincolo temporale di durata breve o medio durate
il quale il cliente non pu effettuare prelievi o versamenti salvo lincasso di eventuali
interessi periodici ed il rimborso alla scadenza.
Vi sono certificati di deposito con cedola i quali a fronte del versamento iniziale del valore
nominale linvestitore incassa periodicamente gli interessi ed ottiene alla scadenza il
rimborso del capitale investito, ed i certificati di deposito zero coupon i quali non prevedono
il pagamento di cedole ma si ha una remunerazione data dalla differenza tra il prezzo di
rimborso ed il prezzo di emissione che inferiore al prezzo di rimborso.
I certificati di deposito con cedole possono essere a tasso fisso o a tasso variabile. Nel caso
di cedole a tasso fisso, il tasso viene determinato al momento della sottoscrizione e le cedole
corrisposte sono tutte di uguale ammontare. Nel caso delle cedole con tasso variabile, il
tasso sul deposito dipende dal tasso di interesse corrisposto su altre attivit e pertanto le
cedole possono avere (ed in genere hanno) importo diverso.
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Cedola lorda = (C x gg x i)/365 = (10 000 x 181 x 0,0145)/365 = 71, 9 cedola lorda
Ritenuta fiscale = 71, 9 x 27% = 19,41
71,9 19,41 = 52,49 cedola netta
10 000 + 52,49 15 = 10 037,49 guadagno netto complessivo
Rendimento
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2)
Certificato di deposito zero coupon
Valore rimborso 15 000
Mesi 18
Spese 15
Esborso 14 697
Interesse = 15 000 14 697 = 303
Ritenuta fiscale = 303 x 27% = 81,81
Somma a scadenza = 15 000 + 303 81,81 = 14 903,19
Guadagno netto = 14 903,19 14 698 = 206,19
Una nuova tipologia di certificato di deposito sono i certificati di deposito corridori i quali
assicurano il rimborso del capitale, garantiscono una cedola minima e prevedono la
corresponsione di un premio alla scadenza qualora il parametro di riferimento si mantenga in
un dato range di oscillazione.
La cedola minima garantita non molto elevata ed un titolo a carattere speculativo in
quanto unelevata volatilit del parametro determina un rendimento effettivo inferiore a
quello medio del mercato e la speculazione data sulla stabilit di un intervallo prestabilito.
ESEMPIO
Certificato corridor con cedola legata al rapporto $/
Durata 12 mesi
Valore nominale 3 000
Tasso di interesse : 8% per i giorni in cui il cambio nellintervallo 0,88 0,95; 1% negli altri gironi.
Versamento iniziale 3 000
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A.A. 2011/2012
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Le operazioni pronti contro termine garantisco, per lemittente, una disponibilit stabile di
risorse fino alla scadenza contrattuale configurandosi in tal modo come una forma di
raccolta con un rischio sostanzialmente nullo ma con un costo superiore rispetto ad altre
forme di raccolta.
CONTII CONRRENTI DI CORRISPONDENZA PASSIVI
La funzione principale del deposito sotto forma di conto corrente quella di rendere
possibili operazioni di incasso e di pagamento e di mantenere scorte liquide atte a gestire la
tesoreria di cassa. Il conto corrente passivo viene costituito tramite il deposito di una somma
a fronte della quale il depositante firma una lettera-contratto contenente le condizioni
generali del rapporto con lemittente.
Il conto corrente pu essere alimentato tramite versamenti di varia natura che aumentano il
saldo a credito del depositante ed il correntista pu disporre delle somme depositate, nei
limiti dei fondi disponibili, tramite prelevamenti in contanti oppure tramite lutilizzo dei
diversi strumenti di pagamento. Il conto corrente si configura quindi come uno strumento a
vista.
Sulle somme depositate sul conto corrente, lemittente corrisponde al depositante un
interesse i quali sono riassunti allinterno della documentazione inviata periodicamente al
correntista che composta dallestratto conto, dalla staffa e dal prospetto competenze e
spese.
Lestratto conto contiene informazioni sul saldo liquido disponibile sul conto ed un ripilogo
dei movimenti effettuati. Si compone di cinque colonne quali: data di registrazione, data di
valuta, dare, avere, descrizione delloperazione. Lestratto conto consente al cliente di
controllare le operazioni effettuate e di avere conoscenza della situazione del suo conto
corrente.
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A.A. 2011/2012
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A.A. 2011/2012
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accessori quali emissioni di carte debito o credito, ecc., per quanto concerne gli interessi
vengono applicate condizioni pi favorevoli ai convenzionati per lo pi sugli interessi attivi
e infine negli ultimi tempi si assistito anche allintroduzione di condizioni favorevoli su
particolari servizi che interessano nello specifico la categoria a cui si rivolge il conto
convenzionato.
I conci correnti a target, sono dei conti predisposti dalla banche per rispondere alle esigenze
di una particolare categoria di clienti indotti ad identificarsi nelle caratteristiche del prodotto
offerti. Anche se molto simile ai conti correnti convenzionati, i conti correnti a target
presentano dei servizi accessori pi mirati e personalizzati ed una minore flessibilit poich i
segmenti target sono predefiniti.
I conti correnti abbinati a contratti assicurativi sono dei conti correnti associati a delle
polizze come la morte accidentale del correntista con il versamento agli eredi di un
indennizzo pari al saldo o un multiplo di esso oppure polizze contro rischi di infortuni e
malattie, responsabilit civile, furti, ecc.
I conci correnti in valuta hanno la caratteristica di essere indicizzati in una valuta di
riferimento in cui si registrano addebitamenti ed accreditamenti ed il tasso di interesse
legato allandamento della valuta di riferimento.
I conti di liquidit (o conti di investimento o conti fondo) sono un prodotto misto che
prevede labbinamento di u conto corrente di corrispondenza il quale ha delle caratteristiche
di liquidit, con uno strumento di investimento in quote di fondi comuni di investimento
ottenendo in tal modo maggiore redditivit delle disponibilit monetarie.
I conti correnti di servizio sono degli strumenti con una remunerazione nulla o molto
contenuta per le somme depositate giustificate dallassenza di spese di gestione e dalla
possibilit di effettuare un numero significativo di operazioni gratuitamente oppure dietro il
pagamento di una commissione forfettaria di importo contenuto. Date tali caratteristiche,
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A.A. 2011/2012
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17-04-2012
STRUMENTI
DELLATTIVITA
DI
INTERMEDIAZIONE
CREDITIZIA
Tra gli strumenti con cui la banca attua la sua attivit di intermediazione creditizia assume
un ruolo centrale lapertura di credito che consiste in un contratto con cui la banca
simpegna a tenere a disposizione di un cliente, per un certo tempo o a tempo indeterminato,
una somma di denare che il cliente stesso potr utilizzare pi volte mediante una pluralit di
atti, senza che sussista per il cliente lobbligo di utilizzare il credito e senza che sia
necessario stipulare di volta in volta altri contratti.
Lapertura di credito un contratto scritto e consensuale in quanto si perfeziona senza che la
somma messa a disposizione venga realmente utilizzata. Il contratto di partura di credito
sempre preceduto da unistruttoria con la quale la banca accerta la correttezza, la solvibilit
e la potenzialit economico-patrimoniali del richedente.
La gestione dellimpresa caratterizzata da un costante fabbisogno finanziario per poter
sviluppare la sua attivit di crescita e di sviluppo in generale. Tale attivit di sviluppo deve
essere alimentata da investimenti i quali posso essere effettuati sia in capitale fisso (impianti,
immobili) che in capitale circolante (crediti alla clientela). Gli investimenti in capitale fisso
presentano dei caratteri di salutariet o di eccezionalit mentre i fabbisogni di capitale
circolante sono molto frequenti allinterno di unimpresa e questo si traduce in un diverso
grado di prevedibilit del fabbisogno finanziario. Per gli investimenti in capitale fisso, data
la sporadicit di tali investimenti, la prevedibilit del fabbisogno quantificabile sia in
termine di esborso sia in termini di tempisitca. Meno prevedibili sono gli investimenti in
capitale circolante in quanto sono quantificabili solamente in termini di trend.
Limprevedibilit del fabbisogno del capitale circolante uno dei problemi che assume
maggior rilievo nella finanza di imprese e viene mitigato dallottenimento del credito di
fornitura che si ottiene tramite lottenimento di dilazioni da parte dei fornitori o la
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concessione di dilazioni ai clienti. Tuttavia, non raro il verificarsi che per brevi periodi il
saldi tra flussi monetari in entrata ed uscita sia deficitario per via dei diversi periodi di
dilazione concessi/ottenuti. La situazione di deficit viene fronteggiata tramite la domanda
nei confronti delle banche di forme di finanziamento e pu nel dettagio il fabbisogno
finanziario si traduce nella richiesta di una domanda di margine di liquidit supplementare
rispetto a quella generata dalla gestione corrente e si sostanzia in un apertura di credito in
conto corrente. Un altro modo per far fronte al fabbisongo finanziario consiste nella richiesta
di un finanziamento collegato alla smobilizzo dei crediti di fornitura che viene attuato
tramite operazionei di sconto di portafoglio cambiario o di anticipo su ricevute bancarie o
fatture.
Le aperture di credito costituiscono le principali operazioni di finanziamento effettuate dalle
banche e possono essere classificate in base a diversi elementi:
a- Riguardo alle forme di utilizzazione del credito si distinguono le aperture di credito
per cassa dalle aperture di credito per firma.
i. Con le aperture di crediti per cassa, la banca simpegna a concedere un
prestito monetario che pu essere utilizzato con uno o pi prelevamenti.
Lapertura di crediti per cassa pu essere semplice o in conto corrente.
semplice quando il cliente pu utilizzare il credito ricevuto una volta
sola, sia pure con uno o pi prelevamenti, ma non gli e consentito il
ripristino del credito mediante successivi versamenti. Lapertura di
credito detta in conto corrente quando il cliente pu ripristinare la sua
diponibilit e quindi riutilizzare pi volte il credito via via reintegrato,
ii. Con le aprture di credito per firma la banca simpegna a concedere un
prestito non momentario. Tale prestito si sostanzia con il prestito della
prorpia firma per accettazione di tratte, per avvalli e per fideiussioni.
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Loperazione bancaria di sconto il contratto con cui un cliente cede alla banca un credito
verso terzi non ancora scaduto, rivecendo in cambio limporto diminuito dello sconto
commerciale e delle commissioni.
Limporto ceduto dal cliente il valore nominale del credito, mentre quello pagato dallente
creditizio denominato netto ricavo. La cessione del credito avviene salvo buon fine e ci si
traduce nel fatto che il cliente ha lobbligo di rispondere nel caso di inadempienza da parte
del debitore. Lo sconto pu riguardare titoli di credito o altri documenti.
Con loperazione di sconto cambiario, la banca anticipa ad un suo cliente il valore attuale di
cambiali con scadenza futura che il cliente trasferisce alla banca tramite girata. Tale
operazione andata in disuso in quanto le imprese utilizzano altri strumenti per riscuotere i
proprio crediti sia perch evitano limposta di bollo sia perch non figurano come obbligati
cambiari.
Loperazioni di sconto rappresenta per limpresa cliente unoperazione di smobilizzo e
risulta complementare e concorrente alle altre operazioni di finanziamento. Per la banca tale
operazione rappresenta unoperazione di impiego fondi .
Le fasi delloperazioni consistono nella presentazione allUfficio Portafogli degli effetti allo
sconto i quali vengono presentati unitamente alla compilazione e presentazione di un
apposito modello (distinta di presentazione degi effetti allo sconto).
Nella distinta, il cliente deve riportare per ciascun effetto limporto, lobbligato principale, il
luogo di pagamento e la data di sacdenza. Il limite massimo per quanto riguarda limporto
degli effetti presentati la cifra di casteletto accordata con la banca. Lufficio portafogli,
previo esame formale degli effetti presentati, invia i medesimi allufficio fidi che decide in
merito alla loro accettazione o rifiuto sulla base della solvibilit degli obbligati cambiari.
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Perch una cambiale si possa definire bancabile deve avere tutti i requisiti per essere
ammessa allo sconto. Tali requisiti sono stabiliti dalla Banca DItalia e sono: la natura
commerciale, la presenza di almento due firme di persone solvibili, la scadenza non
superiore ai 6 mesi, lassenza di clausole che limitino lesercizio dei diritti cambiari, la
pagabilit su na piazza bancabile.
Il calo che si manifestato nelluso delle cambiali ha fatto diminaire limportanza pratica
delloperazione bancaria di sconto di portafoglio commerciale che attualmente un
operazione che viene svolta molto raramente.
Lesigenza delle imprese di smobilizzare i credti commerciali ha dato origine e sviluppo a
nuove forme di finanziamento alternative. Le operazioni di smobilizzo altrenative allo
sconto oggi sono principalmente il portafoglio salvo buon fine, gli anticipi su fatture, la
cartolarizzazione dei crediti e le cessioni di crediti commerciali alle societa di factoring.
Le aperture di credti per portafoglio s.b.f. possono essere concesse secondo varie modalita
che omportano notevoli differenze per quanto concerne le procedure, i rischi assunti ed i
costi che gravano sulla clientela. La forma di portafoglio s.b.f. pi utlizzata riguarda il
portafoglio s.b.f. con dispobilit immedita e si sostanzia con laccredito delle ricevute
bancarie presentate allincasso s.b.f. in un conto anciticpo su cui maturano interessi con
liquidazione trimestrale. Le ricevute bancarie che vengono via via presentati alla banca dal
cliente affidato, se rientrano nel castelletto, vengono accredtitate dalla banca nel conto
anticipo con valuta adeguata e subito girate al conto corrente di corrispondenza con valuta in
giornata. Le commissioni edi diritti dincasso sono addebitati direttamente in conto corrente
di corrispondenza.
L'iter dell'incasso elettronico a mezzo Ri.Ba pu essere articolato nei seguenti punti:
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1. I clienti presentano alla propria banca i dati relativi ai crediti da incassare avvalendosi
di supporti informatici, avendo cura di specificare la banca del debitore, con relativi
codici ABI e CAB, presso la quale domiciliare il pagamento.
2. La banca assuntrice provvede ad inviare le Ri.Ba, attraverso la rete telematica
interbancaria, alle varie banche domiciliatarie.
3. Queste ultime provvedono, a loro volta, a stampare e spedire l'avviso di scadenza al
domicilio del debitore.
4. La comunicazione di esito (pagamento o insoluto) delle ricevute avviene sempre, tra
la banca assuntrice e le banche domiciliatarie, tramite rete interbancaria. Il cliente pu
quindi conoscere in tempi brevi le eventuali insolvenze dei clienti, iniziando
tempestivamente le opportune azioni di recupero.
5. Quando il servizio Ri.Ba abbinato all'incasso con la condizione s.b.f. con
disponibilit immediata, la banca ha un lasso temporale, il cosiddetto termine di
stornabilit, entro il quale deve addebitare nel c/c di corrispondenza del cliente le
ricevute insolute; decorso il termine le Ri.Ba vengono considerate andate a buon fine
e gli importi accreditati non possono essere pi distolti dai c/c.
Con lentrata in vigore del Testo unico le banche intervengono in modo completo nel
processo di finanziamento delle imprese. I vincoli della vecchia legge bancaria del 1936
sono stati rimossi eloperativit si spinta oltre il breve termine. Linvestimento in capitale
fisso rappresenta per limpresa il momento dellacquisizione di fattori produttivi permanenti
e non temporanei quali le materie prime.
I capitali fissi non esauriscono la loro utilit immediatamente ma la cedono lentamente nel
corso del tempo. Dal punto di vista economico linvestimento in capitale fisso non comporta
un costo immediato per limpresa e di importo pari allacquisto ma una distribuzione del
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della politica monetaria; dalle banche centrali dei paesi dellUE ma che non adottano la
moneta unica con un ruolo consultivo.
Allinterno del SEBC vi leurosistema formato dai soli paesi partecipanti allUEM ai quali
vengono rivolte le politiche monetarie attuate dalla BCE. La necessit di generare questa
nuova aggregazione quale leurosistema, come gi detto, nasce dalla non coincidenza tra
Paesi partecipanti allUE e Paesi aderenti allUEM. Poich vi partecipano anche le banche
dei Paesi che non adottano leruo, il SEBC non pu essere lorganizzazione alla quale
conferire la responsablit della politica monetaria che risulta affidata alla BCE la quale ha il
compito di gestire la politica monetaria europea e di assicurare il boun funzionamento del
sistema dei pagamenti.
Obbiettivo fondamentale dellEurosistema assicurare il mantenimento della stabilit dei
prezzi nellarea euro, in moda da preservare il potere di acquisto della moneta unica e tale
stabilit dei prezzi viene attuata agendo principalmente sul tasso di inflazione il quale stato
stabilito intorno al 2%. Il legame tra moneta ed inflazione esplicitato nellequazione degli
scambi di Fisher in base alla quale il valore totale delle transazioni pari al volume di
moneta necessario per coprirle che a sua volta dato dalla quantit di moneta in circolazione
per la sua velocit di circolazione.
M x V = P x T
Data la difficolt di misurare il numero di transazioni, molti economisti hanno ritenuto
opportuno sostituire il numero di transazioni T con il reddito reale Y partendo dal
presupposto che vi proporzionalit tra reddito reale e numero di transazioni. Per cui si ha:
M x V = P x Y
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Imponendo che k=1/V, si ha la funzione di domanda di moneta che evidenzia come a parit
di velocit di circolazione e di reddito reale il livello dei prezzi varia in funzione della
quantit di moneta.
M = kPT
La BCE
Dove p esprime la propensione del pubblico a detenere moneta legale rispoetto ai depositi e
b la propensione delle banche a detenere riserve rispetto ai depositi.
La BCE mira a conseguire due obbiettivi immediti: influenzare i tassi di interesse di mercato
ed avviare il meccanismo di trasmissione; segnalare il prorpio orientamento agli operatori
economici i cui comportamenti dovrebbero essere coerenti. La Bce nellassolvere tali
compiti opera in conformit del princio di economia di mercato aperta ed in libera
concorrenza favorendo uneffeciente allocazione delle risorse.
Gli strumenti che ha a disposizione la BCE sono:
1.
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marginale
Le operazioni
di
rifinanziamento
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al
margine
le
eccedenze
di
liquidit
mediante
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possono adempiere agli obblighi della riserva obbligatoria attraverso una banca
intermediaria; la banca intermediaria responsabile, congiuntamente alle banche
intermedie, del rispetto di obblighi di riserva da parte di queste ultime.
Le riserve minime obbligatorie sono remunerate al tasso medio delle operazioni di
rifinanziamento principali durante il periodo di riferimento.
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23-04-2012 IL MUTUO
Il mutuo il contratto col quale una parte consegna allaltra una determinata quantit di
denaro o di altre cose fungibili e laltra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa
specie e qualit (art 1813 c.c.).
Con il termine muto, si intende far riferimento ad un contratto di finanziamento a mediolungo termine di carattere monetario in cui previsto che il rimborso del prestito non
avvenga in ununica soluzione ma gradualmente nel tempo mediante un rimborso a rate.
Si tratta di unoperazione destinata a soddisfare bisogni finanziari di medio-lungo periodo
che i prenditori di fondi posso manifestare in particolari fasi del loro ciclo di vita o in
corrispondenza di determinati investimenti. In alcuni casi si ha, infatti, lesigenza di dover
mobilitare ingenti risorse i cui benefici sono destinati a maturare in un arco di tempo
abbastanza lungo ed il muto ben si presta a soddisfare tali esigenze.
Il muto si presume a titolo oneroso ed il costo di tale finanziamento espresso da un tasso di
interesse il quale pu essere:
- fisso, quando indipendente dalle condizioni di mercato;
- variabile, quando viene previsto un adeguamento del tasso di interesse alle condizioni
di mercato. Uno dei tassi di riferimento pi noti lEuribor il quale una media
ponderata dei tassi ai quali le banche dei Paesi dellUnione Monetaria Europea si
concedono prestiti. Lindicizzazione alle condizioni di mercato pu essere pi o meno
intensa in quanto si deve considerare che:
o in alcuni casi pu essere fissato un tetto massimo oltre il quale, anche in
presenza di una situazione di mercato che lo imporrebbe, il tasso di interesse
applicato non possa essere maggiore di tale tetto;
o ladeguamento alle condizioni di mercato dipende dalla frequenza con la quale
vengono previsti tali adeguamenti;
o lindicizzazione pu riguardare sia gli interessi che limporto del capitale preso
a prestito.
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- misto, si tratta di una soluzione in base alla quale il cliente avr la facolt di mutare il
tasso da fisso a variabile e viceversa a seconda delle sue esigenze, previsioni o
situazioni di mercato.
Uno dei principali profili sui quali possibile intervenire per caratterizzare unoperazione di
mutuo e renderla maggiormente adatta alle esigenze di un privato o di unimpresa quello
del piano di rimborso. Il piano di rimborso pu essere articolato con diverse modalit.
Una prima soluzione un piano di rimborso che preveda la facolt del cliente di rimborsare
in qualsiasi momento il finanziamento concesso ma vista la sua onerosit tale soluzione
viene poco praticata. Una seconda soluzione il rimborso graduale del prestito a scadenze
prestabilite mediante il pagamento di rate periodiche. Tale soluzione richiede che vi sia la
redazione di un piano di ammortamento in cui vengano messe in evidenza in corrispondenza
di ogni scadenza:
1- i flussi per il cliente, sia in entrata che in uscita, composti da una quota capitale ed una
quota interessi;
2- il debito estinto fino a tale data;
3- il debito residuo a tale data.
Il piano di ammortamento pu essere redatto secondo lo schema italiano o francese. Lo
schema italiano prevede che la quota capitale venga tenuta costante nel tempo. Oltre alla
quota capitale va tenuta in considerazione anche la quota interessi ed essendo questi
calcolati di volta in volta sulla somma a disposizione, limporto della quota interessi avr un
andamento decrescente che va ad influenzare limporto delle rate. Una soluzione pi
utilizzata il piano di ammortamento francese il quale prevede il pagamento di una rata
sempre costante dando cos al cliente la possibilit di pianificare in misura precisa limporto
dei propri esborsi che risultato tutti dello stesso importo.
Il piano di rimborso pu variare in quanto la banca pu concedere al cliente la facolt di
rimborsare anticipatamente le somme ancora dovute rispetto al piano di ammortamento
concordato. Anche il prenditore di fondi pu valutare positivamente una simile possibilit
che permetterebbe di risparmiare in tal modo il pagamento di interessi per i periodi
successivi.
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Anche il capitale proprio riveste una funzione economica fondamentale per le imprese di
assicurazione in quanto, in caso di insufficienza delle riserve matematiche il capitale
funge da presidio di sicurezza ed il legislatore ne fissa un limite minimo.
Nel campo assicurativo, il rappoto tra il capitale di terzi ed il capitale propiro, che
normalmente identifica la leva finanziaria, viene definito leva assicurativa in quanto il
rapporto tra linsieme delle riserve tecniche ed il capitale proprio. Per le compagnie
assicurative, il valore di tale leva risulta elevato e ne deriva che esse fanno uno scarso
ricorso allindebitamento verso altri intermediari.
Per quanto rigaurda lattivo dello stato patrimoniale, esso formato prevalentamente
dagli investimenti effettutati con i premi raccolti e pu essere visto come un portafoglio
investimenti. La struttura di tale portafoglio investimenti deve rispettare il principio
generale di coerenza con le caratteristiche delle riserve tecniche.
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- legislativo: normativa primaria per creare regole per le aree componenti il sistema
finanziario (area bancaria, mobiliare e assicurativa);
- esecutivo: interventi del governo con politiche di indirizzo a livello tecnico;
- amministrativo: autorita di controllo indipendenti con competenze specifiche che
- operano attraverso politiche e strumenti di regolamentazione e vigilanza.
La gerarchia non e univoca: la ragione principale e che la banca centrale e vista come
istituzione cui spetta la tutela del valore della moneta.
LE AUTORITA DI CONTROLLO DEL SISTEMA FINANZIARIO
LA BANCA DITALIA
E la banca centrale a cui fanno capo la funzione di controllo della moneta e del credito e la
funzione di vigilanza sul sistema bancario. Nasce nel 1893 come risultato di una fusione tra
la Banca Nazionale del Regno, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito.
Intorno alla funzione di istituto di emissione, essa sviluppa una serie di altre attivita che la
trasformano nella piu complessa figura di banca centrale, determinando il passaggio dalla
forma giuridica privata a quella di istituto di diritto pubblico. Le attivita che svolge possono
essere classificate in 4 aree funzionali:
- come istituto di emissione: esercita un ruolo centrale nel sistema dei pagamenti e
nellorganizzazione dei servizi tecnici alla base del sistema stesso (compensazione,
coordinamento e regolamento delle iniziative interbancarie);
- come banca centrale: ha dato attuazione alla politica commerciale con diversi
strumenti con lobiettivo di dare stabilita alla moneta (da notare che dal 1999 le
funzioni principali di politica monetaria sono passate alla Banca Centrale Europea);
- come organo di vigilanza: determina stabilita ed efficienza del sistema, funzioni
queste che si integrano con gli interventi di altri organi (Consob, Isvap);
- come organo di tutela della concorrenza: la Banca ha il compito di sorvegliare la
condotta di mercato delle istituzioni finanziarie e di accertare eventuali situazioni e
comportamenti potenzialmente o effettivamente lesivi della concorrenza, anche queste
funzioni si integrano con lattivita di altre istituzioni (Autorita garante della
concorrenza e del mercato).
LA CONSOB (COMMISSIONE NAZIONALE PER LA SOCIETA E LA BORSA)
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- regolazione del grado di separazione tra banca e impresa industriale sia a monte
(partecipazioni industriali nel capitale bancario) sia a valle (partecipazione del capitale
bancario in quello industriale).
Nel recepimento/attuazione sono riconosciuti alcuni gradi di discrezionalita, questultima,
pero, non puo essere utilizzata in modo opportunistico e non puo contrastare il principio di
armonizzazione minima. Proprio larmonizzazione minima e la condizione necessaria
affinche gli ordinamenti nazionali possano condividere i principi di liberta di prestazione di
servizio e di liberta di stabilimento: tali principi si realizzano tramite il criterio del mutuo
riconoscimento (ogni ordinamento deve riconoscere la possibilita di ogni intermediario
esterno ma comunitario di operarvi).
LA CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI DI VIGILANZA
La classificazione adottata si basa sulla natura degli interventi e tiene conto delle finalita cui
ogni strumento in primis si rivolge.
- Vigilanza strutturale: e un approccio alla regolamentazione e si propone di
determinare la configurazione di mercato piu idonea a produrre la migliore
combinazione tra: dimensione e mix produttivo dei singoli intermediari
(posizionamento del livello minimo dei costi medi) e alto grado di soddisfazione per
gli utilizzatori finali. Le due finalita non sono necessariamente compatibili. Il
fondamento principale di tale schema e costituito dallassunto che vi sia una relazione
significativa tra la struttura del mercato, il comportamento degli intermediari e le
performance degli stessi e del mercato. La vigilanza strutturale si propone di regolare
la struttura dellofferta in un determinato mercato per massimizzare la dialettica
competitiva. A tal fine, gli strumenti significativi sono: entrata nel mercato; assetto
organizzativo degli intermediari operanti; gamma delle attivita che puo svolgere
ciascun intermediario; i requisiti degli azionisti degli intermediari e lassetto di
controllo societario; gli interventi amministrativi su quantita e prezzi degli
intermediari.
- Vigilanza prudenziale: sono strumenti attinenti la forma dei criteri di gestione, ai
quali gli intermediari devono attenersi, finalizzati inoltre al controllo e alla
delimitazione dei rischi. Qui la vigilanza si concentra sul rispetto delle regole di
mercato. Gli interventi, infatti, evitano di condizionare direttamente il mercato, ma
esprimono le regole del gioco su come si debba operare: sono regole oggettive e
neutrali, trasparenti e stabilite ex-ante, in modo da essere una forma di
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