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Contenuto schematico della Prima Lettera di Giovanni

Tre cerchi concentrici


PROLOGO 1,1-4
Prima parte

Seconda

Terza

ABBIAMO LA COMUNIONE CON DIO


COMUNIONE CON DIO
(LUCE)

Comunione con Dio


sotto laspetto della luce
Dio luce
1,5-2,2

Due criteri
B
C

La carit

I CRITERI
DI COMUNIONE CON DIO
(AGAP)

A1 La realt di essere nati da Dio


si mostra
se facciamo del bene,
se lottiamo contro il peccato
2,29-3,10

Se si fa
2,3-11

La fede
2,12-28.
* di coloro che credono
e i suoi effetti
2,15-17
* gli anticristi
2,18-27

1,5-2,28

SI RACCOLGONO

SE MANTENIAMO
UN ATTEGGIAMENTO DI FIGLIOLANZA

B1: nella carit


C1: e nella fede

2,29-4,6

3,11-24

B2:
La carit,
vivendo secondo la sua parola
4,7-21

4,1-6

C : La fede,
accettando la sua parola
5,1-13

4,7-5,13
EPILOGO 5,14-2
9

PIANO DI LETTURA 1 GV
PROLOGO (1,1-4)
PRIMA ENUNCIAZIONE
DEI CRITERI DELLA NUOVA COMUNIT CON DIO
1,5-2,28
Prospettiva: Dio luce .1,5
La comunione con Dio intesa in termini di luce
Assenza di precisazioni esplicite sul rapporto tra fede e amore
A. IL CAMMINO NELLA LUCE E LA LIBERT DAL PECCATO

1,5-2,2
1,5

--- Dio luce senza tenebre


--- espressioni della comunione con Dio: il rimanere della verit
e della Parola di Dio e perdono dei peccati . 1,6-10
--- conclusione parenetica: Ges Cristo paraclito, il giusto, propiziazione 2,1-2
B. CONOSCENZA DELLA COMUNIONE CON DIO
MANTENIMENTO DEL NUOVO COMANDAMENTO DEL AMORE ..

2,3-11

- criterio per conoscere Dio, per conoscere che siamo e che rimaniamo in Lui,
per conoscere il suo amore in noi: il mantenere (custodire) i suoi comandamenti 2,3-6
- il comandamento nuovo ed antico 2,7-8
- odio e amore come segno di tenebre e di luce . 2,9-11
C. I CREDENTI IN CONTRASTO CON IL MONDO E CON GLI ANTICRISTI .

2,12-28

--- caratteristiche distintive del cristiano:


perdono dei peccati, conoscenza di Cristo e del Padre, vittoria sul demonio .. 2,12-14
--- esortazione a non amare il mondo: triplice contrasto ... 2,15-17
--- la fede il criterio escatologico per distinguere i credenti dagli eretici .. 2,18-27
- la presenza degli anticristi come segno dellora estrema
- i credenti sono dotati di ununzione che conoscenza interiore della verit ..
- testimoniare e rinnegare il Figlio, quali criteri di presenza o di assenza
di costante comunione con il Figlio e con il Padre
- nei credenti rimane ununzione che li ammaestra
--- conclusione parenetica: esortazione a rimanere in Cristo
SECONDA ENUNCIAZIONE
DEI CRITERI DELLA NUOVA COMUNIONE CON DIO
2,29-4,6
Prospettiva: Dio giusto
La comunione con Dio intessa in termini di figliolanza
Richiamo al rapporto tra fede e amore (3,23)
A. OPERARE RETTAMENTE ED EVITARE IL PECCATO
B. LAMORE: NATURA, ESIGENZE, CARATTERISTICHE .
- Premessa: lamore fraterno e non il fratricidio lemblema del cristiano ..
- contrasto fra coloro che hanno la vita e coloro che si trovano nella morte ..
- criterio damore: seguendo lesempio di Cristo, rendere partecipi dei beni
I fratelli che ne hanno bisogno

2,18-29
2,20-21
2,22-25
2,26-27
2,28

2,29

2,29-3,10
3,11-24
11-12
13-15
16-18

10

- caratteristiche dellamore:
un cuore fiducioso davanti a Dio e che ottiene quanto richiesto...
- fede e amore: il comandamento, insieme con lo Spirito Santo,
quale criterio del reciproco rimanere ..

19-22
23-24

C. DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI ..

4,1-6

- premessa: esortazione a mettere a prova gli spiriti ..


- criteri per distinguere chi appartiene a Dio chi al mondo .

TERZA ENUNCIAZIONE
DEI CRITERI DELLA NUOVA COMUNIONE CON DIO
4,7-5,13
Prospettiva: Dio agap
La comunione con Dio intessa in termini di agap
Sviluppo del rapporto tra lamore e la fede

B. LAMORE SCENDE DA DIO E METTE LE SUE RADICI NELLA FEDE .


-

esortazione allamore poich dio, inviando il suo figlio,


si rivelato come amore ..
esortazione allamore per cui Dio in noi e noi in Dio,
avendoci cos amato
fede e amore come risposta alla testimonianza apostolica
e segno di reciproca permanenza nellamore .
il perfetto amore genera confidenza e cancella la paura .
esortazione allamore, poich Dio ci ha amati per primo
e perch lamore fraterno prova del nostro amore per Iddio,
che non vediamo

C. LA FEDE NEL FIGLIO DI DIO RADICE DELLAMORE .


fede in Ges Cristo: criterio di figliolanza, sorgente damore,
di osservanza dei comandamenti di Dio e di vittoria sul mondo .
- la triplice conferma divina della venuta di Ges nel quale
fondata la nostra fede: lo Spirito, lacqua e il sangue ..
- chi crede nel Figlio e ha questa conferma, possiede il Figlio
e la vita che in Lui .
- Conclusione della Lettera: scopo dello scritto,
che i credenti sappiano di possedere la vita eterna

1
2-6

4,8.16

4,7-21
7-10
11-13
14-16
17-18

19-21

5,1-13

1-4
6-9
10-12
13

EPILOGO (5,14-21)

E. MALATESTA, Lettere di S. Giovanni. Testo originale greco disposto in forma schematica,


PUG, Roma 1973. Biblioteca Mag 15 P 153

11

Introduzione alle tre lettere di Giovanni

12

2. Esegesi di 1Gv 1,1-4


2.1 Sguardo globale
2.2 Altre osservazioni sulla composizione del Prologo.
* Tempi dei verbi
* * Comparazione fra i due prologhi giovannei.
}O h=n avpV avrch/j( Ci che era fin da principio
- dalle somiglianze
- dalle dissomiglianze: uso, contesto ed altri indizi.
*** Conclusione
Nota: il commento a 1Gv 5,6-8 si trova nella dispensa
Glgota - Ho sete - Trafittura del costato (pp. 6-8).
---------------2.1

Sguardo globale

Limpressione che si ha ad una prima lettura della 1 Gv che la comunit giovannea


allepoca dello scritto fosse preoccupata di mantenere la propria identit, ricordandola a se stessa.
La realt ecclesiale ha stimolato lautore a scrivere la lettera con le caratteristiche che
abbiamo visto. Qual per lui il criterio fondamentale per linterpretazione IV vangelo?
Esso deve essere ancorato:
- allannuncio originale dei testimoni oculari di Cristo 1,1-5; cf. 2,7.24; 3,11
- e alla sua lettura come viene fatta dai garanti
di questo patrimonio ecclesiale .
1,1-5; 4,6.14
- Tale criterio si trova soprattutto nel prologo
1,1-4
koinwni,a cristiana = espressione della nuova alleanza
di Cristo col suo popolo
Il Prologo forma ununit letteraria in s ben delimitata con la funzione dintrodurre il
messaggio nel corpo della lettera [1,6-5,12 (13)], esperienza storica e sensibile,
- avvenuta in determinato passato .
1.2b.3a
- che riguarda la Vita che era presso il Padre e che si manifest.
2
La tensione di tutto il discorso culmina nellannuncio che in ordine
alla comunione = stabilimento dellalleanza .
La venatura polemica della pericope traspare nellinsistenza
sullesperienza sensoriale di ci che era dal principio ..
attraverso i primi testimoni ..

3-4
1
1b-e.2b.3a

+ accento sullesigenza della comunione dellalleanza nella Chiesa come condizione per
partecipare a quella con il Padre e con il Figlio.
2.2 Altre osservazioni sulla composizione del Prologo.
* Tempi dei verbi.
v. 1: accenno al passato: Quello che era fin dal principio
v. 3a: accenno al presente: Vi annunziamo anche a voi
Si da una continuit tra quello che era nel passato e il presente. Questo si manifesta, nella
composizione della lettera in generale, e nella forma come presentata la Parola di Dio (la
predicazione e il Verbo stesso).
v.1 evqeasa,meqa aoristo di qea,omai (contemplare)
12

Introduzione alle tre lettere di Giovanni

13

v.1: Quello che le nostre mani hanno toccato (aoristo)


C un crescendo nellesperienza:
dal principio ascolto - visione - contemplazione fino al toccare.
Dopo il terzo verbo sensoriale toccare segue il v. 2: e la vita si manifestata: evfanerw,qh. Tutta
lesperienza viene poi riassunta col perfetto di o`ra,w Quello che abbiamo visto e`wra,kamen;
lesperienza esenziale per testimoniare e annunciare (vv. 2-3a).
I verbi sensoriali sentire e vedere sono ripetuti. Importanza dei primi testimoni.
v. 1.3a: Quello che abbiamo ascoltato (perfetto di avkou,w)
v. 1.2.3a Quello che abbiamo visto e`wra,kamen (perfetto di o`ra,w)

** Comparazione fra i due prologhi giovannei. Aspetti simili e dissimili.


Il v. 1 si inizia con o]: il contenuto della lettera, quello che lautore vuole trasmettere.
v. 1: }O h=n avpV avrch/j( fa ricordare il prologo del vangelo.
Vediamo a questo punto gli aspetti simili tra lettera e il prologo del vangelo:

1 Gv 1,1.2

Gv 1

1 }O h=n avpV avrch/j(


evqeasa,meqa
peri. ou/ lo,gou th/j zwh/j
2 h=n pro.j to.n pate,ra
Ma ci sono anche aspetti dissimili:
}O: pronome relativo neutro (ci che)
avpV avrch/j da principio
peri. tou/ lo,gou th/j zwh/j
non assoluto: parola della vita

1 VEn avrch/| h=n o` lo,goj(


14
kai. evqeasa,meqa
4
evn auvtw/| zwh. h=n(
2

ou-toj h=n evn avrch/| pro.j to.n qeo,n

o` lo,goj articolo maschile; il Verbo di Dio


VEn avrch/| in principio
evn auvtw/| zwh. h=n
in lui era la vita

v. 2 h` zwh, (venne manifestata)


v. 14: o` lo,goj sa.rx evge,neto
(aoristo passivo fanero,w)
Ci sono elementi molto simili ma anche differenze evidenti
}O h=n avpV avrch/j( Ci che era fin da principio Qual il senso?
- Le somiglianze con il prologo del IV vangelo
Alcuni autori partono dal prologo del vangelo e vedendo le somiglianze dicono: si tratta
dellesistenza del Verbo come nel prologo del IV vangelo.
* dal principio della creazione per la somiglianza di Gen 1;
* dalleternit per un riferimento pi specifico al prologo di Gv stesso.
- Le dissomiglianze
Altri autori partono dalla dissomiglianza notata (avpV avrch/j( e non VEn avrch/| h=n ). Indicano che il
senso dellespressione in collegamento con la predicazione: quello che era dal principio della
predicazione.

13

Introduzione alle tre lettere di Giovanni

14

-- Uso
Questo si pu affermare dalluso dellespressione nelle lettere di Gv 2,7.13-14. 24; 3,11;
2Gv 5-6 (1Gv 3,8).
Per esempio nellappello molto commovente che si fa nel capitolo secondo, luso di avpV avrch/j
dal principio molto chiaro: [7] Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un
comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico la parola che
avete udito. [13] Scrivo a voi, padri, perch avete conosciuto colui che fin dal principio. Scrivo a
voi, giovani, perch avete vinto il maligno. [14] Ho scritto a voi, figlioli, perch avete conosciuto il
Padre. Ho scritto a voi, padri, perch avete conosciuto colui che fin dal principio. Ho scritto a
voi, giovani, perch siete forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno.
[24] Quanto a voi, tutto ci che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che
avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre.
-- Contesto
avkhko,amen: si tratta di un verbo di ascolto ripetuto due volte (v. 1 e v. 3a) che ha un collegamento
con la predicazione (quello che abbiamo ascoltato dalla predicazione).
La lettera presentata come una proclamazione avpagge,llomen (v. 2 e 3a).
Perfino la struttura, i vv. 1 e 3a danno enfasi su: quello che era da principio;
3a:
quello che era da principio vi annunziamo.
In forza dal contesto, lespressione riferita soprattutto alla predicazione.
-- Altri indizi:
Uso del relativo neutro }O h=n avpVavrch/j( che diverso dal prologo. In 1Gv 5,4 si adopera un neutro
per indicare in modo generico: Quanto nasce da Dio vince il mondo; si adopera il neutro in
riferimento agli uomini.
Nella lettera peri,; peri. tou/ lo,gou th/j zwh/j
In definitiva, avpVavrch/j da principio, a chi o a che cosa applicato?
- Se applicato alla comunit che legge la lettera, ci che era al principio, sarebbe il contenuto
della predicazione che ascoltavano dallevangelista o dal testo letto. Il contatto fu o con la lettura o
con gli scritti (2,7.24; 3,11). In questi testi si fa riferimento alla predicazione.
- Se si applica ai discepoli, si riferisce alla predicazione che ascoltarono da Ges stesso. Gv 15,2627 (siete stati con me fin dal principio); 2Gv 5: Non un comando nuovo, ma quello che
avevamo da principio. il comandamento ascoltato da Ges di amarci reciprocamente.
- Si pu applicare alla figura stessa di Ges con la quale si mette in contatto la comunit attraverso
la predicazione dei discepoli e i discepoli, a loro volta, attraverso la predicazione di Ges stesso.
*** Conclusione.
Si fa riferimento alla predicazione, ma non si esclude laccenno al Verbo eterno del
prologo. Non escluso, anzi come contenuto della predicazione entra il senso trascendente del
Verbo. A conferma troviamo:
- il parallelismo tra il v. 1 e il v. 3 a: c un parallelismo tra quello che era da principio con la
predicazione attuale; quello che era da principio garantito con la predicazione presente.
- i v. 1-3 e v. 5: il v. 5: Questo lannunzio che vi trasmettiamo. Tutto loggetto della lettera
dunque riassunto nellannunzio.
- Il tema centrale della lettera dare criteri di comunione con Dio.
Lautore esprime i motivi per sapere, cio per discernere, se abbiamo comunione con gli apostoli e
con Dio stesso. Tra i criteri c la continuit fra quello che era da principio e la predicazione
attuale dei discepoli. + Gv 15,27: Adesso anche voi testimoniate perch da(l) principio siete con
me. + Lc 1,2: perch hanno ascoltato Ges, sono diventati di conseguenza ministri della parola.
+ Policarpo (Lettera ai Filippesi 7,2): Lasciamo le dottrine erronee e rivolgiamoci alla parola che
da principio ci stata data. Questo un criterio di comunione con Dio.
14

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