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Allora uno degli scribi che aveva udita la loro discussione, riconoscendo che egli aveva
loro risposto bene, si accost e gli domand: "Qual il primo comandamento di tutti?". E Ges
gli rispose: "Il primo comandamento di tutti : "ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro l'unico
Signore", e: "ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua
mente e con tutta la tua forza". Questo il primo comandamento. E il secondo simile a questo:
"ama il tuo prossimo come te stesso". Non vi alcun altro comandamento maggiore di questi".
(Marco 12:28-31)
Tutto ci che non ci permette di adempiere a questi comandamenti, che si frappone fra noi
e Dio, sono proprio quegli idoli di cui parla Giovanni.
Lultima parola dellapostolo, Amen, importata in greco, anzi traslitterata dalle lingue
originali parlate da Ges e dagli apostoli , come di solito facciamo quando la utilizziamo come
ci ha insegnato il Signore alla fine delle nostre preghiere, utilizzata per porre il sigillo spirituale
della certezza della fedelt di Dio a quanto stato detto.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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CAPITOLO NOVE
12. Edizioni critiche del testo originale greco dellepistola
Come ho gi accennato, il testo originale che ho tradotto il testo Maggioritario, quello
presente nella maggioranza dei manoscritti del Nuovo Testamento.
Qualche tempo dopo linvenzione della stampa a caratteri mobili, nel XVI secolo, nacque
lesigenza di stampare unedizione delloriginale greco del Nuovo Testamento. Quella prodotta
da Erasmo da Rotterdam conobbe un particolare successo, tanto da essere presto definito,
nellintroduzione alla sua quinta edizione, come il testo ricevuto, il Textus Receptus, nome con il
quale sar conosciuto da allora in avanti. Questa edizione critica alla base della traduzione di
Giovanni Diodati del 1641 e della moderna Nuova Diodati.
Viste le esigenze delleditore e la vera e propria corsa contro il tempo per completare la
sua ricostruzione critica, Erasmo pot attingere ad un numero limitato di manoscritti. Il fatto ,
per, che in realt il testo originale del Nuovo Testamento stato tramandato con cos poche
divergenze fra i testimoni che lo attestano, che, comunque, il testo pubblicato da Erasmo godeva
sostanzialmente del consenso della maggioranza dei manoscritti disponibili in quel periodo.
Verso la fine del XIX secolo Costantino Von Tischendorf fece una straordinaria scoperta.
Quasi per caso, riusc a salvare un manoscritto dal fuoco, cui lo avevano ormai destinato dei
monaci nel convento di Santa Caterina sul monte Sinai. Esaminandolo, il grande studioso si
accorse di trovarsi davanti ad una copia della Bibbia Antico e Nuovo Testamento risalente al
IV secolo a.C.: la pi antica e completa esistente! Comprensibilmente entusiasta per
leccezionale scoperta, modific la sua ottava edizione del Nuovo Testamento Greco alla luce di
questo nuovo straordinario ritrovamento. In onore al luogo dove era stato rinvenuto, il
manoscritto venne chiamato Sinaitico e, visto che la prima lettera del nostro alfabeto (A)
indicava gi il Codice Alessandrino, venne scelta per indicarlo negli apparati critici la prima
lettera dellalfabeto ebraico, a, Alef.
Il grande studioso Scrivener collazion e pubblic il testo del Codice Sinaitico. Grazie alla
tecnologia dei nostri giorni, lintero manoscritto adesso visionabile su internet, gratuitamente.
Quasi nello stesso periodo venne reso finalmente disponibile un altro importante
manoscritto, il Codice Vaticano, anchesso risalente al IV secolo, anchesso una copia pressoch
completa della Bibbia.
Grazie alla disponibilit di questi due nuovi testimoni al testo originale del Nuovo
Testamento, i tempi furono maturi per un lavoro di revisione del Textus Receptus che potesse
avere le carte in regola per tentare di spodestarlo.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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I due famosi studiosi Westcott e Hort pubblicarono nel 1881 il loro testo critico che
abbandonava definitivamente la strada percorsa dal Textus Receptus per presentare una
ricostruzione critica del testo originale del Nuovo Testamento che dipendeva dai manoscritti
Vaticano e Sinaitico e dai loro alleati. La loro teoria era molto semplice ed accattivante,e la si
pu riassumere nel concetto: pi antico, pi attendibile. Con unabile mossa liquidarono in un sol
colpo tutte le copie manoscritte contrastanti con i codici che prediligevano: sostennero che il
testo contenuto nella stragrande maggioranza dei manoscritti fosse opera di una deliberata
revisione ed edizione occorsa nel IV secolo ad Antiochia. Quindi stabilirono che i manoscritti
Vaticano e Sinaitico ma in particolare il primo erano lindispensabile strumento per il
recupero di quello che definirono il Testo Neutrale del Nuovo Testamento greco, che
rappresentava, secondo loro, la ricostruzione pi vicina possibile agli autografi.
Il successo raggiunto dal loro lavoro spodest il Textus Receptus.
Il XX secolo vide la scoperta di nuove e pi antiche prove manoscritte: diversi papiri
contenenti porzioni del Nuovo Testamento risalenti al II e III secolo. Questi confermarono
sostanzialmente il testo di Vaticano e Sinaitico. Ma non in maniera sufficiente da avvalorare la
tesi sullesistenza di un Testo Neutrale elaborata da Westcott e Hort. Nei papiri, infatti, si
rinvenne una sorprendente, inaspettata percentuale di letture appartenenti al testo Bizantino, che
attestavano lesistenza prima della supposta revisione antiochea. Ci faceva cadere la teoria di
Westcott e Hort e spinse a coniare un nuovo termine: testo Maggioritario; nome che in s
racchiude il significato stesso della testimonianza al Nuovo Testamento greco contenuta nella
stragrande maggioranza dei manoscritti.
Il testo critico odierno dipende ancora in buona parte dalle letture di Vaticano e Sinaitico,
dal cosiddetto testo egiziano, o alessandrino che questi contengono.
Ledizione del 1994 della Nuova Riveduta utilizza la ricostruzione ormai definita Testo
Standard del Nuovo Testamento greco. Questo gode oggi del consenso della critica e sta
sostanzialmente alla base delle moderne traduzioni bibliche. E pubblicato nelle edizioni del
Nuovo Testamento Greco della UBS (United Bible Societies) e nel Nestle-Aland.
La Nuova Riveduta del 2006 compie, in un certo senso, un passo indietro, forse a seguito
delle reazioni dei sostenitori del Textus Receptus, ancora numerosi, ed in risposta alle sempre pi
forti tendenze specie in campo evangelico a favore del testo Maggioritario, incorpora nel
Nuovo Testamento anche le letture di questi due ultimi tipi di testo. Lidea di fondo, molto
lodevole, quella di fornire al lettore la possibilit di valutare egli stesso, ovviamente solo nei
casi pi rilevanti, quale lettura vuole considerare originale.
Ma facciamo un passo indietro nel tempo per capire cosa sta accadendo oggi nel mondo
della ricerca del testo originale del Nuovo Testamento.
Sempre nel XIX secolo, momento di grande fervore culturale, il lavoro di Westcott e Hort
non rappresent lunica risposta alloggettivo bisogno di revisione del Textus Receptus. Studiosi
del calibro di Burgon, Scrivener, Miller, sostennero che un testo critico pi attendibile non
dovesse limitarsi a riportare alla luce quello sostenuto da una minoranza di testimoni, bens che
dovesse tenere nella giusta considerazione tutte le prove manoscritte disponibili. Visto il crollo di
quasi tutti i presupposti delle teorie di Westcott e Hort, diversi studiosi hanno riconsiderato il
valore della testimonianza del testo Maggioritario, valutando la possibilit, sostenuta dai suddetti
eminenti studiosi del XIX secolo, che questo, proprio con il numero e laccordo fra i suoi
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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testimoni, rappresenti il risultato del normale processo di copiatura che ha pi fedelmente
tramandato il testo del Nuovo Testamento.
La mia opinione che questultima teoria fornisca la pi ragionevole spiegazione per
lesistenza del testo Maggioritario. Dandola per buona, il testo di una minoranza di testimoni, il
testo oggi in voga fra i critici, si pu ipotizzare che sia soltanto una deviazione dalla normale
linea di copiatura del testo fedele alloriginale. Il Textus Receptus incorpora il testo
Maggioritario, ma possiede alcune peculiarit dovute allutilizzo di pochi manoscritti a
disposizione al momento della sua edizione.
Come ho gi detto, la traduzione ed il commento che ho presentato al lettore, sono basati
sul testo Maggioritario che credo cos di avere presentato al lettore italiano per la prima volta.
Spero sinceramente che, come sta gi succedendo oltre oceano, nascano presto anche in Italia
delle traduzioni di tutto il Nuovo Testamento basate su questo tipo di testo.
Nel valutare le varianti pi importanti che ci offrono le tre edizioni critiche che ho
menzionato per la prima epistola di Giovanni, vale la pena ricordare che nonostante la mole di
evidenze manoscritti disponibili per il Nuovo Testamento, il loro sostanziale accordo, ci
permettono di possedere un testo che assicuri una quasi totale corrispondenza fra le Bibbie che
oggi leggiamo e gli autografi usciti dalle penne degli autori sacri. Nessun altro libro proveniente
dallantichit pu vantare altrettante testimonianze manoscritte e una tale loro prossimit
alloriginale come il Nuovo Testamento.
13. Principali varianti testuali
Diciamo subito che i vari manoscritti non offrono letture alternative che sconvolgono il
significato dellinsegnamento di Giovanni e ci ci fa affermare con ragionevolezza che il testo
che ci stato tramandato virtualmente quello uscito dalla penna dellapostolo.
Questo vero per tutto il Nuovo Testamento, lho gi detto e molti studiosi lo hanno
ampiamente dimostrato negli anni passati.
Propongo, comunque, in questo capitolo le varie letture disponibili per alcuni brani della
prima epistola di Giovanni. Lo far utilizzando la loro corrispondente traduzione in italiano,
affinch il lettore abbia un quadro il pi completo possibile della questione. Non riporto il testo
nel greco originale perch limiterebbe laccessibilit del mio lavoro.
Per semplicit abbrevier il testo Maggioritario con una M. Il Textus Receptus, TR. Il
Nestle-Aland, NA.
Per il testo Maggioritario citer la mia traduzione solo per le letture che non compaiono
nella Nuova Diodati o nella Nuova Riveduta.
Come testimone del Textus Receptus utilizzer come riferimento la Nuova Diodati. Per la
traduzione delle letture del NA citer la Nuova Riveduta del 1994. Ledizione del 2006 di
questultima versione della Bibbia, lo dico per il lettore particolarmente attento, ha incorporato
anche le letture del testo Maggioritario e del Textus Receptus; quindi, non avrebbe senso citarla
in questo contesto.
Cercher di schematizzare il tutto in maniera da rendere il pi semplice possibile lo
studio, ma anche la consultazione.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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1 Giovanni 1:4
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
NA M Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
TR Diodati
Nuova Diodati
Queste cose vi scriviamo perch la
nostra gioia sia completa.
(Nuova Riveduta)
E vi scriviamo queste cose affinch la
vostra gioia sia completa.
(Nuova Diodati)
Il testo Maggioritario corrisponde al Nestle-Aland e la peculiarit del Textus Receptus
sicuramente dovuta ad un allontanamento dal testo maggioritario da parte delle fonti a
disposizione per la sua redazione.
1 Giovanni 2:7
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
Fratelli, non vi scrivo un nuovo
comandamento
(Nuova Diodati)
Carissimi, non vi scrivo un comandamento
nuovo
(Nuova Riveduta)
1 Giovanni 2:7
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
il comandamento vecchio la parola che
avete udito dal principio.
(Nuova Diodati)
il comandamento vecchio la parola che
avete udita.
(Nuova Riveduta)
1 Giovanni 2:13
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
figlioletti, vi scrivo
(Nuova Diodati)
Ragazzi, vi ho scritto
(Nuova Riveduta)
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Nella Nuova Riveduta, nella Riveduta Luzzi e nella Diodati, queste parole si trovano
allinizio del verso 14 e non alla conclusione del verso 13 come nella Nuova Diodati e nella mia
traduzione.
1 Giovanni 2:18
M e TR hanno, nelloriginale, larticolo determinativo davanti alla parola anticristo.
Manca in NA. Questa differenza, come molte altre presenti nelle edizioni critiche, praticamente
ininfluente sulla traduzione.
1 Giovanni 2:20
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
Riveduta Luzzi
NA Nuova Riveduta
Ma voi avete l'unzione dal Santo e conoscete
ogni cosa.
(Nuova Diodati)
Quanto a voi, avete ricevuto l'unzione dal
Santo e tutti avete conoscenza.
(Nuova Riveduta)
Questa variante piuttosto rilevante ed influisce sullinterpretazione che daremo a questo
brano. La lettura del NA e, quindi, dei manoscritti ai quali lattinge, facilmente spiegabile nel
tentativo di semplificare, di rendere pi accessibile alla logica comune, unaffermazione
apparentemente difficile quale : conoscete ogni cosa. Questultima, presente nel testo
Maggioritario e anche nel Textus Receptus di gran lunga la lettura meglio attestata e non vi
nessuna ragionevole motivazione per non ritenerla loriginale uscita dalla penna dellapostolo.
1 Giovanni 2: 23
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M NA e TR Diodati
Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
Nuova Diodati
Chi nega il Figlio, non ha neanche il Padre Chiunque nega il Figlio, non ha neppure il
Padre; chi riconosce pubblicamente il Figlio,
ha anche il Padre.
(Nuova Riveduta)
Il testo breve supportato dal testo Maggioritario, ma non dal Textus Receptus, che per
una rara volta si allea con il testo alessandrino egiziano.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Come vedr il lettore, la lettura lunga cerca di armonizzare questa affermazione con altre
dello stesso Giovanni dove due frasi accostate spiegano la medesima verit in forma negativa e
positiva. Ma il senso del testo, in entrambe le letture rimane uguale.
1 Giovanni 2:29
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
Se voi sapete che egli giusto, sappiate che
chiunque pratica la giustizia nato da lui.
(Nuova Diodati)
Se sapete che egli giusto, sappiate che anche
tutti quelli che praticano la giustizia sono nati
da lui.
(Nuova Riveduta)
1 Giovanni 3:1
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
Vedete quale amore il Padre ha profuso su di
noi, facendoci chiamare figli di Dio.
(Nuova Diodati)
Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre,
dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali
siamo.
(Nuova Riveduta)
1 Giovanni 3:14
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
chi non ama il fratello dimora nella morte
(Diodati)
Chi non ama rimane nella morte.
(Nuova Riveduta)
1 Giovanni 4:3
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
E ogni spirito che non riconosce che Ges
Cristo venuto nella carne, non da Dio
(Nuova Diodati)
e ogni spirito che non riconosce pubblicamente
Ges, non da Dio
(Nuova Riveduta)
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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1 Giovanni 4:19
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
Noi lo amiamo, perch egli ci ha amati per
primo.
(Nuova Diodati)
Noi amiamo perch egli ci ha amati per primo
(Nuova Riveduta)
1 Giovanni 5:2
Ecco un altro esempio di variante testuale che intacca soltanto loriginale ma totalmente
invisibile nella traduzione. M e TR leggono: amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti.
NA invece legge: fanno, una sfumatura che intacca, come gi detto, solo loriginale senza
alterare il significato della frase.
1 Giovanni 5:7-8
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
TR Diodati
Nuova Diodati
5:7 Poich tre sono quelli che rendono
testimonianza: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e
i tre sono concordi.
(Nuova Riveduta)
Poich tre sono quelli che rendono
testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e
lo Spirito Santo; e questi tre sono uno. Tre
ancora sono quelli che rendono
testimonianza sulla terra: lo Spirito, l'acqua e
il sangue; e questi tre sono d'accordo come
uno.
(Nuova Diodati)
Erasmo pubblic in tutto cinque edizioni del Nuovo Testamento in greco. La prima nel
1516. Egli propose 1 Giovanni 5:7-8 nella versione lunga soltanto dalla terza edizione (1522) in
avanti. Nella prima e la seconda edizione si era attenuto al testo dei manoscritti in suo possesso,
che avevano la lettura breve. Linclusione avvenne per le forti pressioni ad armonizzare il suo
testo critico con la lettura lunga divenuta popolare grazie alla sua presenza nel testo latino.
Erasmo si disse disposto ad includere la pericope dei tre testimoni qualora gli fosse stato
mostrato anche un solo manoscritto in greco del Nuovo Testamento che la contenesse. Ci
avvenne, sebbene sembra che il manoscritto in greco venne approntato proprio con lo scopo di
convincere Erasmo a preservare la tradizione della Chiesa latina.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Essendo cresciuto con la Diodati, ero abituato alla lettura lunga ed in un primo momento
trovavo fastidiosa la lettura breve.
Con lapprofondimento dei miei studi e nel solo interesse della ricerca del testo originale,
o pi prossimo possibile alloriginale, mi sono reso conto che le motivazioni contro lautenticit
della lettura lunga sono troppe per potere pensare che la lettura breve non sia loriginale.
E doveroso per i molti che leggono ancora la Diodati o la Nuova Diodati spiegare in
dettaglio i motivi di quanto sopra.
Innanzi tutto il testo originale rivela ancora meglio della traduzione che linclusione della
glossa sui tre testimoni celesti spezza il discorso di Giovanni e propone un accostamento Padre,
Parola e Spirito Santo che non troviamo in nessun altra parte del Nuovo Testamento.
Per quanto riguarda le prove manoscritte delloriginale greco di 1 Givoanni, Bruce
Metzger nel suo A Textual Commentary on the Greek New Testament ci informa che il brano
lungo presente in otto copie soltanto dellepistola. Degli otto manoscritti quattro hanno la
lettura lunga sul margine. Cinque di questi manoscritti risalgono al XVI secolo. Uno al XVIII
secolo. Uno, il pi antico, risale al X secolo.
Sebbene la lettura lunga si trovi nella Vulgata, non era parte della traduzione originale di
Gerolamo del IV secolo, alla quale venne aggiunta in seguito.
La testimonianza delle prove manoscritte che la lettura originale quella breve.
1 Giovanni 5:13
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
Ho scritto queste cose a voi che credete nel
nome del Figlio di Dio, affinch sappiate che
avete la vita eterna e affinch continuiate a
credere nel nome del Figlio di Dio.
(Nuova Diodati)
Vi ho scritto queste cose perch sappiate che
avete la vita eterna, voi che credete nel nome
del Figlio di Dio.
(Nuova Riveduta)
1 Giovanni 5:18
Testo Critico Traduzione Testo Critico Traduzione
M e TR Diodati
Nuova Diodati
NA Riveduta Luzzi
Nuova Riveduta
Noi sappiamo che chiunque nato da Dio non
pecca; anzi chi nato da Dio preserva se
stesso, e il maligno non lo tocca.
(Nuova Diodati)
Noi sappiamo che chiunque nato da Dio non
persiste nel peccare; ma colui che nacque da
Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca.
(Nuova Riveduta)
Il testo maggioritario qui in ogni senso superiore al suo rivale.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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1 Giovanni 5:21
NA omette la parola finale Amen.
Oltre le varianti che ho citato, ovvio, ve ne sono diverse di minore entit. Alcune
evidenti solo nella lettura del testo greco soltanto e non visibili nella traduzione, altre del tutto
ininfluenti.
So di essere ripetitivo, ma la meraviglia che pervade ormai da anni i miei studi: il testo
della Bibbia stato preservato in una maniera straordinaria, facendone un fenomeno UNICO
nella storia della letteratura, oltre che, naturalmente, la Parola di Dio.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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APPENDICE I
Eternit, Incarnazione e Rivelazione del Logos
negli scritti dellapostolo Giovanni
Premessa
E risaputo che il prologo di Giovanni parla della Parola come eterna persona con il
Padre, con lui agente creatore di ogni cosa, come lui Dio. Ebbene il termine Parola italiano
corrisponde alla parola greca originale Logos, . In questa appendice utilizzer il termine
originale e la sua traduzione alternativamente, in base al contesto.
a. Eternit, personalit e deit del logos: Giovanni 1:1
Scrive cos lapostolo Giovanni allinizio del suo Vangelo:
85
In principio era il Logos.
Riporto il testo greco perch credo sia pertinente dare unocchiata alla traduzione greca
dei LXX in Genesi 1:1 per comprendere di cosa parli in concreto il brano quando dice: In
principio.
Loriginale ebraico di questo stupendo inizio della Parola di Dio legge cos:
86
Genesi 1:1, legge:
87
85
Si legge en arch en ho Logos Lacca aspirata come la c nel dialetto toscano.
86
Si legge (da destra verso sinistra): Berescit bar Elohim et shamahim vet hahare. Anche qui lacca aspirata,
sebbene sia un suono un po diverso dallacca aspirata delle lingue occidentali.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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In italiano: In principio Dio cre il cielo
88
e la terra.
(En arch) traduce lebraico , (Berescit) dandoci la certezza che quando
lapostolo Giovanni apre il suo vangelo con le parole In principio, , (En arch) si sta
riferendo proprio a , (Berescit) prima parola del primo libro di Mos.
Il principio, linizio della creazione di Dio, anche linizio del trascorre del tempo.
Prima di quellattimo non siamo nemmeno autorizzati a parlare di tempo, bens di eternit. E
quel momento, il primo che la mente umana pu concepire, il primo e pi lontano al quale
possiamo in ogni senso riferirci. Al di fuori del tempo, infatti, cominciato in quellattimo, non
sappiamo cosa vi sia n credo possiamo riuscire a comprenderlo. Prima di quellistante vi era
solo quel concetto astratto che chiamiamo eternit.
In principio era il Logos. Nel momento pi remoto al quale la nostra mente pu
giungere, gi allora era il Logos, gi allora esisteva. Lapostolo mette in evidenza il contrasto fra
linizio della creazione di Dio e lessere del Logos, fra il divenire del mondo e leternit del
Logos quasi per metterci subito in guardia da chi sostiene che il Logos possa esser stato anche
lui creato.
Egli era. Egli non viene creato, non viene allesistenza. Nel momento del passaggio
delleternit allo scorrere del tempo, il Logos era.
89
, e il Logos era presso Dio, oppure e il Logos era
con Dio.
E mia opinione che quando ci si riferisce al Logos di Giovanni e lo si mette in relazione
alla filosofia greca, si fa un torto alla cultura ebraica ed alle stesse Scritture. E verissimo che la
parola e persino il concetto di Logos si trovano nella cultura greca; ma anche vero che la cultura
ebraica aveva in s il germe di un Logos di Dio e, gi ai tempi di Ges si era sviluppata
uninterpretazione che ne identificava la presenza nelle Scritture ebraiche. Ed a questultime
che Giovanni fa senzaltro riferimento.
In Genesi 1:26 leggiamo: Poi Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme
alla nostra somiglianza (Nuova Riveduta). Questa frase stata spiegata in diverse maniere. Ma
in realt, nella gradualit della Rivelazione di Dio, essa da frase oscura nel vecchio patto, diviene
comprensibile e chiara nel nuovo. E lapostolo Giovanni ben conscio di dare la chiave di lettura
per la sua (completa) comprensione quando afferma che In principio, era il Logos. Egli era con
Dio. Quel plurale che implica linteragire di pi di uno (noi diciamo nella nostra lingua di pi
persone) che leggiamo nella Genesi, alla luce (e di luce veramente si tratta) dellinterezza della
testimonianza delle Scritture, quei noi coinvolti nella frase di Genesi 1:26, per Giovanni
ispirato dallo Spirito Santo, altri non sono che Dio ed il suo Logos.
87
Si legge: En arch epoiesen o Theos ton uranon kai ten ghen.
88
Sebbene la parola ebraica originale sia suscettibile di poter essere tradotta sia cieli che cielo, questultima
possibilit che viene adottata dalla LXX
89
Si legge: kai ho logos en pros ton Theon
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Sono secoli che ci si scervella in certi ambienti per capire cosa intendesse dire Mos con le
sue parole. E la semplice verit che se non comprendiamo che lautore della Genesi
fondamentalmente lo stesso dellApocalisse, la Bibbia rimane un rebus irrisolvibile. Se non
leggiamo lApocalisse alla luce della Genesi, e la Genesi alla luce dellApocalisse non
comprenderemo appieno il disegno dellautore dietro quel testo. E cos via, la chiave per la
comprensione vera di ciascuno dei 66 libri del canone, leggerlo alla luce degli altri 65!
Come sa bene chi segue il mio lavoro, io amo scrivere. Ogni scrittore degno di questo
nome comincia il suo lavoro con in mente lidea dellintreccio che riguarder la sua opera. Nelle
prime pagine getter dei piccoli semi per stimolare la curiosit e lintelletto del lettore attento.
Pian piano far comprendere un numero sempre maggiore di dettagli, fino allo sciogliersi di tutti
i nodi che sar il finale del libro.
La Bibbia non un romanzo giallo, o rosa, o di altro colore. Ma la sua trama si spiega
allinterno dei libri che la compongono e non pu essere letta alcuna sua parte senza considerare
attentamente le altre sue porzioni e sperare di riuscire ad avere la visione corretta dellunico
messaggio che fondamentalmente questa comunica alluomo.
La parola ebraica utilizzata in Genesi 1:1 (e anche nei versi che seguono) che di solito
viene tradotta Dio, e cio , (Elohim
90
) in s un termine al plurale. Anche questa apparente
stranezza assume un significato nella teologia di Giovanni. Egli infatti aggiunge:
91
, cio e il Logos era Dio.
Quindi il Logos che era in principio, che gi esisteva quindi quando Dio cre ogni cosa;
quel Logos che era con lui, con lui Dio conversava nella creazione; ed anche il Logos era Dio. E
ci spiega le parole che leggiamo in Genesi dopo il peccato delluomo: Poi Dio il SIGNORE
disse: "Ecco, l'uomo diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male.
Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi
e viva per sempre. (Genesi 3:22). Chi parla YHWH
92
Elohim, in ebraico . Come
ho gi detto in altri miei studi, laffermazione di Giovanni non sorprendente, n nuova, solo
una chiave di lettura dellAntico Testamento. Anzi, la chiave di lettura dellAntico Testamento
su (Elohim), sui noi coinvolti nella creazione e sulla loro natura condivisa di Dio.
Nel greco di Giovanni 1:1 la parola Dio viene utilizzata in due maniere. La prima
, nella sua declinazione , ed indica lidentit di Dio, la persona del Padre (del
Dio, direi) con il quale era il Logos. La potenzialit della lingua greca permette a Giovanni di
fornire una perfetta descrizione della diversa identit dei due, che sono e ma
anche della loro natura perch entrambi, implicitamente in
93
, in quanto chiaro dalla
90
Come la s in inglese indica il plurale, il finale im lo indica in ebraico.
91
Si legge: kai Theos en ho Logos.
92
La traslitterazione del tetragramma sarebbe forse pi giusta JHVH, ma ormai uso comune, per non confondere
la pronuncia nel mondo anglosassone YHWH, visto che la prima consonante va letta come una j (i lunga)
italiana, che purtroppo per corrisponde nelle lingue anglosassoni al suono di un g ed ha dato vita alla lettura
errata di Jehovah.
93
Vi sono dei brani del Nuovo Testamento dove va ad indicare la natura di Dio di .
(Matteo 22:32), che possiamo tradurre: Dio non Dio dei morti. Ed ancora Ebrei 11:6 che legge:
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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maniera nella quale chiamato, ed esplicitamente per , sono definiti (in armonia con le
Scritture che gi in Genesi 3:22 li definivano entrambi , (Elohim) , cio Dio. La
presenza in greco dellarticolo sottolinea la distinzione (personale), mentre lassenza dello stesso
in li accomuna nella loro essenza di Dio.
b. Il Logos per la religione ebraica
Devo premettere che considero gi sufficiente la testimonianza dellapostolo Giovanni
per ritenere che la concezione del Logos deve essere stata gi patrimonio della fede giudaica.
Sono convinto, comunque, come del resto confermano altre evidenze, che il suo prologo non
enunciasse delle novit assolute, ma che si andasse perfettamente ad integrare con le convinzioni
dellinterpretazione ortodossa del giudaismo del suo tempo, sulla scia della quale continua e che
spiega alla luce della persona di Ges di Nazareth.
Per le informazioni sulle posizioni del giudaismo in merito al Logos (Memra, in ebraico)
ho ritenuto opportuno attingere allenciclopedia giudaica disponibile al seguente indirizzo
internet: http://www.jewishencyclopedia.com/articles/10618-memra
E un riferimento tanto semplice ed accessibile quanto autorevole.
Non possiamo, per, speculare troppo sul significato che attribuisce la religione ebraica
alla Parola di Dio, Logos in greco, Memra in ebraico. Ma allo stesso tempo non siamo
autorizzati nemmeno a sminuire il contributo che trasmette la fede ebraica al cristianesimo per la
comprensione della corretta lettura dellapostolo Giovanni.
Il suddetto riferimento scrive cos: La Parola, intesa nel senso di parola diretta al fine
della creazione o della direzione, o discorso di Dio che manifesta il suo potere nel mondo della
materia o del pensiero; un termine usato in particolar modo nel Targum come sostituto di il
Signore quando si vuole evitare un antropomorfismo.
Alcuni riferimenti importanti nello stesso articolo sono:
La Mishnah, con riferimento ai dieci brani di Genesi (capitolo 1), che cominciano con E
Dio disse, parla dei dieci maamarot (=discorsi) mediante i quali il mondo era stato creato
Ancora pi in l leggiamo sulluso del Targum: Nel Targum la Memra appare
costantemente come la manifestazione del potere divino, o come messaggero di Dio al posto di
Dio stesso, dove il predicato non in conformit con la dignit o la spiritualit della Deit.
Il continuo di questo articolo troppo interessante per non continuare a citarlo almeno in
parte.
, cio per questo Dio non si vergogna di essere
chiamato loro Dio.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Invece di quanto dice la Scrittura Voi non avete creduto nel Signore, Targ. Deut. 1:32
legge Voi non avete creduto nella parola
94
del Signore [] nella Memra luomo pone la sua
fiducia (Targ. Gen. 15:6; Targ. Ger. in Es. 14:31; Ger. 39:18, 49:11).
Alcuni altri brani che vengono proposti nel Targum e che sostituiscono Memra sono:
Deut. 18:19, 2 Sam. 6:7, 1 Re 18:24, Osea 13:14, Esodo 19:17, Gen. 3:8, Deut. 4:33, 36, 5:21,
Isaia 6:8, Esodo 31:13, 17, Gen. 20:3, Isaia 48:13, Gen.15:1, 6, Esodo 3:12, 4:12, 15.
Qualcun altro merita per di essere citato:
La Memra precede Israele nel deserto (Targ. Ger. in Es. 20:1); benedice Israele (Targ.
Ger. in Num. 23:8) [] Nella Memra sar la salvezza (Targ. Zac. 12:5)
Consiglio a chiunque possa farlo ( in lingua inglese) di leggere egli stesso il Targum che
si sta pubblicando sul sito www.targum.info/targumic-texts/
95
Perch per noi cristiani questi brani biblici assumono tanta importanza? Proprio perch
Giovanni che certamente conosceva il pensiero religioso dellebraismo dal quale esce (semmai
ne usc seguendo Ges) offre non una nuova interpretazione, ma la conferma della correttezza
dellinterpretazione ebraica dellAntico Testamento. Ma ad essa somma lannuncio che quella
Memra che gli interpreti delle Scritture hanno compreso essere lagente fra Dio e il mondo, si
incarnato in Ges di Nazaret (Giovanni)
96
. Se posso aggiungere una nota di partigianeria, devo
94
Scrivo qui parola in minuscolo perch non voglio far dire al testo che sto citando cose che non dice. Non si
pu andare a caccia della dottrina cristiana (trinitaria) nel giudaismo. N onesto citare al di fuori del contesto le
frasi che stiamo leggendo, che appartengono al giudaismo, non alla dottrina cristiana e nellottica del primo vanno
viste, considerate ed intese.
95
Ero tentato di dilungare il discorso, ma mi rendo conto che il mio entusiasmo potrebbe invece distogliere il
lettore dal filo conduttore della mia discussione. Per devo dire che sono rimasto entusiasta da questo sito internet
dove un materiale tanto prezioso viene messo a disposizione di tutti gli utenti di internet. Come ho gi detto in altri
studi le nostre radici ebraiche sono per noi cristiani un tesoro che non solo non possiamo rinnegare, ma che
dobbiamo rivendicare come parte inscindibile e preziosa della nostra identit. Non ho ovviamente resistito alla
tentazione e ho subito cominciato a leggere i Targumim ( il plurale di Targum) nei punti che pi mi incuriosivano.
E stupendo leggere nella Genesi: E la Parola del Signore cre luomo a sua immagine.
Dopo la caduta delluomo si legge: Ed essi (i nostri progenitori) udirono la voce della Parola di Signore
Dio che camminava nel giardino . Questultima frase si trova nel Targum Palerstinese. Quello di Gerusalemme
altrove legge: e la Parola del Signore Dio chiam Adamo .
Nelle narrazioni della Genesi che riguardano la vita di Abraamo ho trovato due espressioni di straordinaria
bellezza ed interesse. La prima riguarda Genesi 20, dove Abraamo protagonista con sua moglie Sara di una
vicenda che coinvolge il re di Gherar, Abimelec. La Genesi nel testo Masoretico ebraico che tradotto nelle nostre
Bibbie legge: Infatti, il SIGNORE (nelloriginale il Tetragramma, quindi Yahweh o Jehovah, come dicono gli
anglosassoni) aveva reso sterile l'intera casa di Abimelec, a causa di Sara, moglie di Abraamo. (Genesi 20:18
Nuova Riveduta). Ma il Targum legge: Ma la Parola del Signore aveva chiuso per il dispiacere i ventri di tutte le
donne delle casa di Abimelec a causa di Sara moglie di Abraamo. Quando nelle nostre Bibbie leggiamo: Dopo
queste cose, Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: "Abraamo!" Egli rispose: "Eccomi". (Genesi 22:1), il
Targum propone: E la Parola di Dio mise Abraamo alla prova .
96
Giovanni mostra di conoscere i Targumim quando in Apocalisse, parlando di Dio come di colui che , che era
e che verr praticamente riprendende il Targum di Esodo 3:14!
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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dire che la speculazione cristiana ha praticamente scoraggiato se non del tutto bloccato quella
ebraica. Perch noi siamo giunti l dove lebraismo non riusciva ad arrivare. (Meglio ancora: gli
ebrei vi sono giunti, ma in un numero sparuto). Perch il prossimo naturale passo nella riflessione
sulla Memra era la sua incarnazione nel Messia promesso ad Israele e il riconoscimento di quel
Messia in Ges di Nazareth.
Non mi sorprende, quindi, laffermazione con la quale si chiude quellarticolo che ho
messo alla base di questa riflessione sullaspetto giudaico del Logos: Probabilmente a motivo
del dogma Cristiano, la teologia rabbinica, al di fuori della letteratura del Targum, ha fatto scarso
uso del termine Memra.
c. Il Logos in Filone Alessandrino
C invece chi passato alla storia della filosofia, divenendo oggetto di interesse sia per
ebrei che per cristiani, visti gli aspetti della sua dottrina ed in particolare della sua dottrina
proprio del logos. Sto parlando di Filone alessandrino, filosofo e scrittore ebreo vissuto ad
Alessandria dEgitto a cavallo del I secolo d.C. (20 a.C. 50 d.C.).
Ritengo questa figura importante per due motivi.
Il primo riguarda il rapporto in cui mette la fede ebraica e la filosofia greca, dicendo di
questultima che stata influenzata ed chiaramente dipendente dalla prima. Devo ammettere
che trovo interessante questa sua teoria. Anzi, trovo bello il coraggio di questo filosofo
parola che uso nel senso in cui lui la intendeva che rivendica il primato degli scritti di Mos
rispetto alla filosofia greca.
Personalmente non trovo assurda la spiegazione di Filone alessandrino. In questa
prospettiva, possiamo con lui affermare, immaginando nel cristianesimo comunque uno sviluppo
del giudaismo, che vero che Giovanni utilizza il termine Logos greco, ma non alla dottrina di
Stoici, o di Platone o di Eraclito che fa riferimento, perch sono loro ad avere preso in prestito
dalla cultura ebraica e non viceversa. Certo se immaginiamo che la dottrina della Memra, del
Logos gi l nel libro della Genesi composto nel XVI secolo a.C., non possiamo non
riconoscere almeno la precedenza della Legge in senso squisitamente temporale. Giovanni poi
utilizza un termine greco, ma la sua idea, la cultura alla quale attinge, non potrebbero essere pi
ebraiche di cos. Le motivazioni delle sue parole non sono da ricercare nelle speculazioni dei
filosofi greci, bens cominciano nelle prime pagine della Genesi, fino alle profezie di Malachia.
Ma la cosa pi strabiliante degli scritti di Filone, bisogna ammetterlo, la sua idea del
Logos di Dio! Al punto che alcuni mettono in dipendenza gli scritti neotestamentari da quelli di
Filone. Ma sbagliato. Filone raccoglie ed elabora la testimonianza delle Scritture ebraiche per
spiegare al mondo ellenico nel quale viveva immerso il senso della sua fede ebraica,
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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rivendicandone il valore quale filosofia e filosofia antichissima. Giovanni raccoglie, elabora e
prosegue, portando alla giusta, inevitabile, conclusione, la dottrina veterotestamentaria della
Memra, nellincarnazione del Logos in Ges di Nazareth, mostrandoci come quanto osservato
nella Genesi e negli altri libri del canone ebraico, in realt era solo il preludio allevento vero e
proprio che lincarnazione del Cristo.
Vale proprio la pena riprendere qualche affermazione che rinveniamo nella stupenda
opera di Filone chiamata De Opificio Mundi.
, (VI.24), frase che, seguendo quanto mi insegna
C.D. Yonge, del quale ho la versione in inglese delle intere opere di Filone, traduco come segue:
la ragione di Dio, occupata nella creazione del mondo . Logos in greco pu indicare la
parola, il pensiero, la ragione; purtroppo le sfumature di una lingua si perdono nel passaggio ad
unaltra. E vero che Filone con ogni probabilit si riferiva alla ragione, ma anche vero che
era conscio di utilizzare il termine Logos, che sicuramente metteva in relazione con la Memra
ebraica, punto dinizio della sua riflessione rivolta poi a dei greci ed espressa in lingua greca, con
tutte le potenzialit che ci gli offriva.
Pi avanti parla anche di ragione di Dio ovvero di parola di Dio, (VI.25),
.
I suoi scritti sono pieni di temi che hanno fatto riflettere generazioni di studiosi per cercare
di capire la loro relazione con le dottrine cristiane in Giovanni e nelle epistole di Paolo. Io sono
convinto che se due cose si assomigliano troppo: o una dipende dallaltra, o entrambe dipendono
da una terza. E credo di non dire nulla che non sia ovvio. Se devo, quindi, dare una mia opinione
(e la propongo anche per non lasciare il lettore deluso per il mio silenzio), sebbene proprio per
questo dettaglio sia in fase pi di raccolta dati che di elaborazione, io direi che Filone, Paolo e
Giovanni continuano con coerenza il pensiero ebraico del tempo: Filone proponendolo ai greci
nel linguaggio dei greci; Paolo e Giovanni proponendolo a chiunque sia interessato in questo
messaggio, nella prospettiva di Ges Cristo, Creatore, Salvatore e futuro Giudice del mondo.
Lo so che forse superfluo ripeterlo, ma preferisco farlo. Non sto dicendo qui che Filone
alessandrino credeva nel Logos persona divina nel senso in cui ne parla il Nuovo Testamento. N
che il suo linguaggio preludesse a degli sviluppi trinitari
97
. Dico soltanto che da quello che
abbiamo visto in questo paragrafo e nel precedente, abbiamo prove certe che il senso del Logos
giovanneo non da cercarsi nella filosofia greca, perch lapostolo non ha attinto da essa, bens
nel pensiero ebraico, originato dalla contemplazione del dato delle Scritture dellAntico
Testamento
98
.
97
Giovanni parla del Logos come Dio. Ma Filone si riferisce al lui intanto in un senso pi ampio di quello inteso
da Giovanni, ci sia per la natura della sua tendenza alla speculazione filosofica che per le esigenze dei destinatari
dei suoi scritti, e non lo definisce Dio nel senso in cui lo intende chiaramente lapostolo.
98
La lingua di Giovanni nellapparenza greca, nella sostanza ebraica.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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d. Il Logos nei padri della Chiesa
Nel 1991 ho comprato un libro intitolato Dialogo con Trifone di Giustino. Questultimo
un apologeta vissuto nel II secolo, autore di diversi scritti concepiti appunto in difesa del credo
cristiano. In lui come in diversi scrittori che altro non sono che pagani convertiti alla nuova fede
cristiana, il problema sullidentit del Logos cosmico. Nellapproccio ortodosso
99
si ha la
coscienza che si tratta di un argomento che si trova nelle Scritture ebraiche; ma con laiuto della
lingua universale di quel tempo, e nel contesto della cultura greca che pervadeva il mondo di
allora, il messaggio del Logos diveniva universale e punto dincontro fra fede cristiana e pensiero
greco.
Scrive proprio Giustino: Io confesso e mi vanto del fatto che con tutte le mie forze io mi
sforzo di essere un cristiano. Questa la sua confessione di fede. Questo il suo credo: Accanto a
Dio, noi adoriamo ed amiamo la Parola (Logos) che proviene dallingenerato ed ineffabile Dio,
che divenuto uomo per amor nostro, in maniera che, condividendo le nostre sofferenze, ci
potesse portare la guarigione. II Apologia, capitolo 13.
Ma in particolare e per esteso vediamo cosa ha da dire nel suo Dialogo con Trifone circa
largomento che stiamo trattando. In questo lungo scritto (che consiglio a chiunque di leggere!)
Giustino dialoga con un interlocutore giudeo e sostiene, alla luce dellAntico Testamento, che
Ges il Logos di Dio incarnato. Ci ci introdurr al tema del prossimo paragrafo, dando una
stupenda continuit a quanto abbiamo evidenziato finora.
Mos, quindi, il benedetto e fedele servo di Dio, dichiara che colui che apparve ad
Abraamo sotto la quercia di Mamre Dio . Capitolo 56.
Colui che chiamato Dio ed apparso ai patriarchi chiamato sia Angelo che
Signore, in maniera che voi possiate comprendere che egli il servitore del Padre di tutte le cose
[] Egli sia Angelo che Dio e Signore, ed apparso come uomo ad Abraamo, ed ha
combattuto in forma umana con Giacobbe, e venne visto da lui quando fuggiva da suo fratello
Esa. Capitolo 58.
Continua ancora cos: Permetti di mostrarti (parla con Trifone) ancora dal libro
dellEsodo come questo stesso individuo, che Angelo, Dio, Signore, uomo, e che apparso in
forma umana ad Abraamo ed Isacco, apparso in un fuoco ardente dal pruno ed ha conversato
con Mos. Capitolo 59.
Giustino cita per esteso le Scritture per provare le sue posizioni al suo interlocutore
Giudeo. Ma a noi, in questo contesto, interessano pi le sue conclusioni.
Qualche giorno addietro ho visto il sito della scuola frequentata da mio figlio. La presentazione della scuola stata
fatta in lingua italiana ed in lingua inglese. Ebbene di inglese quella presentazione ha solo le parole, ma in tutto e
per tutto quel testo italiano: il modo di strutturare le frasi, la lunghezza delle stesse, i vocaboli scelti, il modo
stesso di presentare il pensiero non avrebbero essere pi italiani se fossero stati scritti in italiano. Un madrelingua
inglese o americano non avrebbe mai scritto in quel modo. Allo stesso modo lo stile concreto, diretto, essenziale,
del greco di Giovanni tradisce pensiero e cultura ebraiche vestite con parole greche. Non un difetto: una
caratteristica.
99
Perch la riflessione gnostica va ben oltre.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Quindi n Abraamo, n Isacco, n Giacobbe, tantomeno un altro uomo, hanno mai visto
il Padre e Signore ineffabile di tutto, ed anche di Cristo, ma videro colui che secondo la sua
volont suo Figlio, essendo Dio, e Angelo perch serve la sua volont; il quale si anche
compiaciuto di nascere per mezzo della vergine, che era fuoco quando conversava con Mos dal
pruno. Capitolo 127.
Ireneo visse quasi contemporaneamente a Giustino. Scrisse cos tante cose sul Figlio di
Dio nel suo monumentale Contro le eresie che mi sembra di fargli un torto se lo cito
brevemente. Ma non posso fare altrimenti.
Ora questi la Sua Parola, il nostro Signore Ges Cristo, che in questi ultimi tempi
stato uomo fra gli uomini. Libro IV, capitolo 20.4. Egli scrisse: la Parola parl a Mos .
20.9.
Citiamo un altro padre della Chiesa, Teofilo di Antiochia, il quale visse anche lui nel II
secolo d.C. Anche i suoi scritti sono belli ed istruttivi.
Scrive: In verit Dio, il Padre di tutto non pu essere contenuto, e non si trova in alcun
posto, perch non vi luogo per il suo riposo; ma la Sua Parola, per mezzo del quale ha creato
ogni cosa, e essendo il Suo potere e la Sua sapienza, impersonando il Padre e Signore di tutto,
and nel giardino, nella persona di Dio e convers con Adamo. Ad Autolico, libro II, capitolo
22.
Non voglio annoiare oltre il lettore parlando di qualcosa che credo di avere gi
ampiamente dimostrato. In ultimo richiamo la testimonianza di Eusebio di Cesarea, il quale
scrisse nel IV secolo una stupenda Storia ecclesiastica. Gli argomenti appena trattati sulla
Parola di Dio, le sue apparizioni ai patriarchi, la sua Divinit e la sua incarnazione in Ges sono
parte dellintroduzione che egli stesso fa al suo lavoro.
Stabilita la continuit fra il credo cristiano della Chiesa primitiva, logico prosieguo delle
riflessioni ebraiche sullAntico Testamento, torniamo al vangelo di Giovanni e continuiamo la
spiegazione delle parole del suo meraviglioso prologo.
e. Il Logos Creatore
Fermo quanto abbiamo stabilito dalla lettura di Giovanni 1:1 e cio che il Logos eterno,
che era gi quando il tempo stesso ebbe origine; fermo anche che il Logos distinto da Dio
(Padre); fermo anche che il Logos con Dio (con larticolo determinativo: identit), Dio (senza
articolo: qualit) anche lui. Avendo ormai chiari questi punti, passiamo a considerare gli
strabilianti risvolti del discorso di Giovanni.
Giovanni 1:2: , cio: Egli era in principio con Dio. E
come se qui si facesse un passo indietro, per ribadire in ununica frase quanto appena detto in
Giovanni 1:1a e 1b, ribadendo il fatto che il Logos fosse con Dio nel momento creativo descritto
in Genesi 1:1 e seguenti.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Comprendo che nella nostra lingua ma anche in quella greca risulta poco
comprensibile una tale ripetizione, forse anche poco elegante. Ma per comprendere basta pensare
al forte sostrato semitico di questo brano e tutto diverr chiaro. C poi un ritmo nelle frasi, che
mi ricorda i punti dove Ges faceva leva proprio sulla lingua e cultura ebraica per esprimere i
suoi insegnamenti nella maniera caratteristica che gli permetteva proprio quel contesto semitico.
Mettiamo in versi quanto abbiamo studiato finora e la fine delle prime sei affermazioni sul
Logos.
In principio era il Logos
E il Logos era con Dio
E il Logos era Dio
Egli era in principio con Dio
Tutto venuto allesistenza per mezzo di Lui
E senza di Lui nulla di ci che , venuto allesistenza
Giovanni afferma che Dio ha creato ogni cosa, proprio in quel principio di Genesi 1:1,
tramite il suo Logos. Si premura di specifica che TUTTO venuto ad esistere per mezzo di Lui.
Lultima frase un po enigmatica. Che significa infatti che ci che esiste non esiste senza
di lui? Lunica intendere questa frase, sulla scorta delle affermazioni che fa Paolo nelle sue
epistole, con il seguente significato: tutto ha un senso perch c lui, senza di lui nulla ha senso:
perch Lui non solo il mezzo della creazione, ma anche lo scopo. E la fonte della creazione ma
anche il suo fine.
100
Vediamo quindi cosa accadde in quel principio in cui ebbe inizio la creazione.
Nel principio Dio cre i cieli e la terra. La terra era informe e vuota, le tenebre
coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.
Dio disse: "Sia luce!" E luce fu. (Genesi 1:1-3)
Genesi 1:6, Poi Dio disse:
Genesi 1:9, Poi Dio disse:
Genesi 1:11, Poi Dio disse:
Genesi 1:14, Poi Dio disse:
E chiaro da quanto leggiamo nella Genesi che Dio crea tutto per mezzo della sua parola.
Egli infatti dice: sia la luce ed essa esiste. E cos via, per tutte le altre cose create.
La riflessione ebraica la corretta interpretazione di quanto avvenuto allalba del tempo e
descritto cos meravigliosamente nelle prime pagine delle Sacre Scritture. Lipostatizzazione
della Parola non solo come mezzo per la creazione, ma come creatore a sua volta, motivata
100
tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Colossesi 1:16
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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subito dalle parole pronunciate al sesto giorno della creazione quando nel momento solenne della
creazione delluomo, Dio conversa con se stesso.
Genesi 1:26, Poi Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra
somiglianza.
Dio parlavano con il suo Logos ed insieme creano luomo a loro immagine e somiglianza.
C da stupirsi se la riflessione ebraica, testimoniata nel Targum, concludesse che la
Parola (Memra) conversasse con Adamo e fosse lei a camminare nel giardino dellEden? Son
infatti le parole pronunciate pi avanti che rendono questa riflessione non solo plausibile, ma
persino corretta: Poi Dio il SIGNORE disse: "Ecco, l'uomo diventato come uno di noi, quanto
alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del
frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre.
La riflessione ispirata dallo Spirito Santo e messa per iscritto dallapostolo Giovanni
implicita nelle Scritture ebraiche.
E quanto segue che invece totalmente nuovo e direi straordinariamente nuovo, sebbene
in perfetta armonia e continuit con linsegnamento dellAntico Testamento, potenzialmente l
ed inevitabile risvolto della necessaria completa manifestazione storica di Dio fra gli uomini.
Mentre scrivo queste righe avverto quanto di pi ci sia da dire su questa straordinaria
porzione delle Sacre Scritture. Sto per sforzandomi di non perdere il filo conduttore della mia
discussione, che : leternit, la manifestazione storica e la manifestazione futura del Logos di
Dio. Siamo ancora alla contemplazione del Logos nella sua eternit e nellopera che ha svolto
nella Creazione. Ma gi il momento di passare alla sua manifestazione storica.
f. la manifestazione storica del Logos
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce risplende nelle tenebre e le
tenebre non l'hanno compresa.
E proprio in questo verso che avviene quel passaggio, dalleternit alla manifestazione
storica.
Nel Logos era la vita. Non solo, quindi, egli non stato creato, ma la vita stessa in Lui!
La profondit di una tale affermazione lascia senza parole. Ho gi discusso nel mio commentario
del fatto che la vita alla quale fa qui riferimento lapostolo non la mera esistenza, ma lesistenza
vera che solo la presenza di Dio nella nostra vita pu trasmetterci.
Quando nel commentare linizio dellepistola di Giovanni ho detto che in quella
lapostolo tralascia le verit eterne sul Logos per intrattenersi sulle conseguenze terrene della
manifestazione della sua persona, mi ricollegavo proprio a questo verso che stiamo esaminando
adesso. Rivediamo le parole di quellepistola alla luce del vangelo.
Quel che era da principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri
occhi, quel che abbiamo contemplato e che le mani nostre hanno toccato della parola della vita.
Vale proprio la pena, alla luce degli approfondimenti che abbiamo fatto notare che il greco della
frase parola della vita (si legge: tu logu tes zoes). Ritroviamo qui il
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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termine Logos (nella sua declinazione al genitivo) e posso soltanto immaginare (o forse dovrei
dire, non riesco nemmeno ad immaginare) quanto pi forte una costruzione del genere debba
essere in ebraico, lingua nella quale probabilmente queste parole sono naturalmente giunte, per
ispirazione dello Spirito Santo, nel pensiero dellapostolo Giovanni.
Sar nel suo vangelo che egli ricorder con quali parole Ges proclam al mondo la verit
della sua essenza: Io sono la Via, la Verit e la Vita.
Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni, Questi venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce, affinch tutti credessero per mezzo di lui; egli non era la
luce, ma fu mandato per rendere testimonianza della luce.
La manifestazione del Logos preceduta da un testimone importante, Giovanni Battista.
Lidea della testimonianza per affermare la realt di un qualche fatto alla base della Torah,
della Legge mosaica. Se facciamo bene attenzione, noteremo che questo principio oggi vivo e
vegeto anche nel nostro sistema legislativo. Ci perch vi sono delle leggi in questo mondo che
Dio ha voluto e che nessuno potr mai revocare. Negli scritti di Giovanni, come si vede in vari
punti, limportanza della testimonianza non mai sottovalutata; anzi proposta regolarmente a
sostegno della Verit.
Egli (Il Logos, la Parola) era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene nel
mondo.
Egli (Il Logos, la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il
mondo non lo ha conosciuto.
La luce da intendersi come linsieme degli attributi positivi che sono caratteristici della
persona di Dio e riguardano, di conseguenza, anche la sua manifestazione visibile, il Logos.
Nella semplice parola luce possiamo vedere la bont, la giustizia, lamore, la grazia, e tutte le
altre qualit del nostro Dio fonte di ogni bene e cosa buona.
Egli venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto, ma a tutti coloro che lo hanno
ricevuto, egli ha dato l'autorit di diventare figli di Dio, a quelli cio che credono nel suo nome,
i quali non sono nati da sangue n da volont di carne, n da volont di uomo, ma sono nati da
Dio.
Il Logos venuto in casa sua, apparso ad Israele, ma Israele non lha accettato. Linvito
ad accettarlo adesso allora rivolto al mondo intero e riguarda ogni uomo. Accettando Lui si ha
addirittura lautorit (!!!) di diventare figli di Dio, essendo rigenerati, ri-creati da Dio ad
immagine del suo Figlio.
E il Logos si incarnato ed ha dimorato fra di noi, e noi siamo stati spettatori della sua
gloria, come gloria dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verit.
(Giovanni 1:4-14)
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Quanto detto nei versi precedenti culminano in questo, che ci ricollega al Logos oggetto
della nostra discussione.
Perch Giovanni precisa: noi abbiamo contemplato la sua gloria?
Perch mentre quanto ha detto sulleternit del Logos in armonia con le Scritture
ebraiche, quello che dice adesso sullincarnazione pu dimostrarlo soltanto per mezzo della
prova testimoniale. La testimonianza della realt dellincarnazione del Logos in Ges di
Nazareth quella di Giovanni Battista che ne annunci larrivo e che lo riconobbe. E anche la
testimonianza degli apostoli, che videro ed ebbero piena intelligenza di ci di cui erano
spettatori.
La Nuova Riveduta, la Nuova Diodati leggono al v.14 abbiamo contemplato, mentre io
ho tradotto siamo stati spettatori. Questo perch la parola greca originale qui utilizzata
dallapostolo (si legge: etheasametha, con la th simile al suono che assume nella
lingua inglese), parola dalla quale significativamente deriva litaliano teatro. Il verbo vuole
esprimere il concetto di vedere, ma non nella maniera cos poco incisiva, passiva quasi, del
corrispondente italiano. Lidea infatti che si guarda attentamente con intelligenza dei fatti che
stanno avvenendo sotto i propri occhi. Per questo, facendo proprio riferimento alla parentela con
la nostra parola italiana teatro che ho preferito tradurre con siamo stati
spettatori.
E alla manifestazione storica del Logos nella persona di Ges di Nazareth che tutto il
vangelo di Giovanni, tutto il Nuovo Testamento, rendono testimonianza.
Giovanni gli ha reso testimonianza, esclamando: "Era di lui che io dicevo: "Colui che
viene dopo di me mi ha preceduto, perch era prima di me. Infatti, dalla sua pienezza noi tutti
abbiamo ricevuto grazia su grazia"". Poich la legge stata data per mezzo di Mos; la grazia e
la verit sono venute per mezzo di Ges Cristo. (Giovanni 1:15-17)
La conseguenza dellincarnazione del Logos in Ges stata larrivo della Grazia e della
Verit. Questo evento epocale messo allo stesso livello di quello della Legge consegnata a
Mos. E un nuovo patto, un nuovo capitolo storico che si apre nei rapporti fra Dio ed il suo
popolo. Anzi, fra Dio e lumanit intera, alla quale viene rivolto adesso il messaggio di grazia e
verit in Cristo.
g. Il Logos da sempre manifestazione storica di Dio
Giovanni chiude il suo prologo con unaffermazione che racchiude in s quanto ha detto
finora ed allo stesso tempo persino pi di ci che ha detto finora.
Dio non lha mai visto nessuno
Il Figlio Unigenito
101
che nel seno del Padre
101 Rifiuto categoricamente la lettura che si trova in alcune traduzioni unigenito Dio perch fa capo ad un testo
greco che dipende da manoscritti in questo punto sicuramente corrotti per dare sapore gnostico alla frase
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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E colui che lha dichiarato
Nessuno ha mai visto Dio una frase lapidaria, inequivocabile.
A questa fa eco quanto leggiamo in 1 Timoteo 6:13-16, che vale la pena riprendere in
questo contesto: Al cospetto di Dio che d vita a tutte le cose, e di Cristo Ges che rese
testimonianza davanti a Ponzio Pilato con quella bella confessione di fede, ti ordino di osservare
questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all'apparizione del nostro
Signore Ges Cristo, la quale sar a suo tempo manifestata dal beato e unico sovrano, il Re dei
re e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalit e che abita una luce inaccessibile;
che nessun uomo ha visto n pu vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen. (Nuova
Riveduta).
Non capivo perch il testo diceva dichiarato ed ero quasi tentato di tradurre mostrato.
Poi ho compreso: Dio si mostra attraverso il Logos, la Parola, Memra, quindi in quale altro modo
poteva la Scrittura ricollegare quanto dice adesso con i versi precedenti se non parlando della
Rivelazione di Dio come di una dichiarazione? Come il pensiero invisibile diviene visibile
tramite il linguaggio, anche Dio diviene visibile tramite il suo Logos Diviene visibile
rimanendo invisibile. Infatti il pensiero rimane invisibile allinterlocutore, ma quanto di esso si
pu comprendere e si vuole mostrare viene rivelato tramite il linguaggio.
Apprendiamo inoltre da questo brano che il Logos anche Figlio Unigenito del Padre, con
lui in una meravigliosa comunione. Ed questo intimo legame fra i due che permette al Figlio di
essere la perfetta rivelazione del Padre.
E per questo che Ges pot dire apertamente ai suoi discepoli: Chi ha visto me ha visto il
Padre, Giovanni 14:9.
Ma c unaltra domanda che lecito porsi: se nessuno ha mai visto Dio, come
spieghiamo le affermazioni che rinveniamo nellAntico Testamento che spesso dicono il
contrario?
Genesi 32:30: E lo benedisse l. Giacobbe chiam quel luogo Peniel, perch disse: "Ho
visto Dio faccia a faccia e la mia vita stata risparmiata. (Nuova Riveduta)
Giudici 13:21-22: L'angelo del SIGNORE non apparve pi n a Mano n a sua moglie.
Allora Mano riconobbe che quello era l'angelo del SIGNORE e disse a sua moglie: "Noi
moriremo sicuramente, perch abbiamo visto Dio. (Nuova Riveduta)
Non si contano le apparizioni di Dio nellAntico Testamento e come Dio o viene
riconosciuto o lo rivela il testo delle Scritture. Lo abbiamo visto nel Targum. Ne parlano i padri
della Chiesa. Lo testimoniano ampiamente le Scritture.
Ci potremmo dilungare su questo argomento ma ritengo inutile farlo, visto che gi stato
tutto confermato da pi voci ed in pi punti. Quanto detto credo basti.
dellapostolo Giovanni. Ho esposto i miei motivi a favore della lettura lunigenito Figlio sia nel mio libro sulla
Trinit che in quello pi recente sul testo del Nuovo Testamento. Entrambi si possono visionare o scaricare dal mio
sito.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
90
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Concludiamo alla luce di Giovanni 1:18 che Dio Padre non mai apparso, ma che il suo
Unigenito Figlio lo ha rivelato, lo ha mostrato: cio mostrando se stesso che Dio, mostra il
Padre che Dio.
Costui che ci mostra Dio Unigenito Figlio di Dio, Logos o Parola, ma pi propriamente
Memra, Angelo, Via, Verit, Vita, Buon Pastore, Re dei Re, Signore dei Signori, Primo ed
Ultimo, Creatore, Salvatore, Uomo, Dio Potente, Messia, Cristo, Figlio delluomo, Signore del
Sabato, Maestro, Principe della Pace, ecc , ecc Questi si fatto uomo circa duemila anni
fa, nascendo in Betlemme di Giuda da una vergine di nome Maria, e venne chiamato Ges nella
sua lingua natia Yeshua.
h. manifestazione futura del Logos.
Oggi il Signore Ges proclamato come Salvatore e la Buona notizia, levangelo, il
Kerygma come dicono i pi tecnici, che si fatto uomo per salvarci morendo sulla croce per
pagare il prezzo per i nostri peccati e risuscitando per darci la speranza della vita eterna in Lui.
La rivelazione di Dio stata graduale. Egli camminava nel giardino di Eden con luomo.
Come uomo apparve ad Adamo prima della distruzione di Sodoma. Altre volte apparve come
Angelo. Si rivel come Creatore e Legislatore. Poi apparso come Ges e Salvatore. Ma vi
ancora una manifestazione riservata al futuro.
Leggiamo infatti nellApocalisse:
Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si chiama il
Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia. I suoi occhi erano come fiamma di
fuoco e sul suo capo vi erano molti diademi, e aveva un nome scritto che nessuno conosce se non
lui; era vestito di una veste intrisa nel sangue, e il suo nome si chiama: "La Parola di Dio".
(Apocalisse 19:11-13 Nuova Diodati)
Questultima affermazione che ho evidenziato in grassetto corrisponde al greco originale
(si pronuncia: ho logos tu theu), cio il Logos di Dio!
Il ritorno di Ges sar la finale manifestazione del Logos di Dio al mondo.
Apocalisse la translitterazione della prima parola greca del libro che porta questo nome:
, cio Apocalipsis. Ma, come accade per altre parole originali della Bibbia
semplicemente translitterate nella nostra (battesimo, osanna, alleluia, ecc ) si rischia di
perdere il significato originale del termine. Vediamo semplicemente cosa ci insegnano altri punti
della Scrittura dove questa parola utilizzata.
Perci, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza
nella grazia che vi sar conferita nella rivelazione (
102
) di Ges Cristo. (1Pe 1:13
Nuova Diodati).
rallegratevi perch anche nella manifestazione () della sua gloria possiate
rallegrarvi ed esultare. (1Pe 4:13 Nuova Diodati)
102
La parte finale di una parola in Greco cambia in base al valore che questa ha nella frase; se soggetto, o
complemento oggetto; se larticolo al genitivo, ecc Si chiama declinazione ed un fenomeno che riguarda
diverse lingue (vedi anche il latino o il tedesco ad esempio) ma non litaliano. Dico questo perch vista la
differenza di coniugazione nei due casi diversi, il lettore potrebbe pensare che si tratti di due parole distinte.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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perch anche al momento della rivelazione ( ) della sua gloria possiate
rallegrarvi ed esultare. (1 Pietro 4:13 Nuova Riveduta)
Visto che piaciuto al Signore che la chiave di lettura della Scrittura fosse nella stessa
Scrittura, adesso chiaro persino qual il senso delle parole introduttive allApocalisse.
Rivelazione di Ges Cristo ( ), che Dio gli diede per
mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere rapidamente e che egli fece conoscere,
mandandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale ha testimoniato la parola
di Dio e la testimonianza di Ges Cristo, e tutte le cose che ha visto.
Beato chi legge e beati coloro che ascoltano
103
le parole di questa profezia e serbano le
cose che vi sono scritte, perch il tempo vicino. Giovanni, alle sette chiese che sono nell'Asia:
grazia a voi e pace da colui che , che era e che ha da venire, e dai sette spiriti che sono davanti
al suo trono, e da Ges Cristo, il testimone fedele, il primogenito dai morti e il Principe dei re
della terra. A lui, che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue, e ci ha fatti re e
sacerdoti per Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e il dominio nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedr, anche quelli che lo hanno trafitto;
e tutte le trib della terra faranno cordoglio per lui. S, amen.
"Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio, e la fine", dice il Signore "che , che era e che ha
da venire, l'Onnipotente".
(Apocalisse 1:1-8, Nuova Diodati)
Guardate quanto meravigliosa larmonia della Scrittura.
In Daniele 7:13 il Signore profetizza di questo stupendo evento che il ritorno di Ges:
Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio
dell'uomo. (Daniele 7:13 Nuova Diodati). Chi il Figlio delluomo lo rivelano i vangeli
inequivocabilmente: egli Ges!
Nel libro degli atti leggiamo: Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu sollevato in
alto; e una nuvola lo accolse e lo sottrasse dai loro occhi. Come essi avevano gli occhi fissi in
cielo, mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono loro, e dissero:
"Uomini Galilei, perch state a guardare verso il cielo? Questo Ges, che stato portato in cielo
di mezzo a voi, ritorner nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo".
(Atti 1:9-11 Nuova Diodati).
Non c da sorprendersi se langelo dice a Giovanni che la testimonianza di Ges lo
spirito della profezia. (Apocalisse 19:10 Nuova Diodati). Infatti poco pi avanti descritto il
glorioso ritorno del Signore Ges; brano che ho gi citato allinizio ma che riprendo qui per
concludere il mio discorso.
Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si chiama il
Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia. I suoi occhi erano come fiamma di
fuoco e sul suo capo vi erano molti diademi, e aveva un nome scritto che nessuno conosce se non
103
Queste parole allapparenza enigmatiche sono spiegate dal fatto che nellantichit, vista anche la rarit dei
manoscritti, vi era chi leggeva alla congregazione e chi ascoltava.
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
92
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lui; era vestito di una veste intrisa nel sangue, e il suo nome si chiama: "La Parola di Dio".
(Apocalisse 19:11-13 Nuova Diodati)
Se da una parte di meravigliamo per la stupenda armonia della testimonianza che le Sacre
Scritture ci danno del Logos di Dio, dallaltra non possiamo non guardare alla Sua
manifestazione storica definitiva senza essere mossi da un sentimento di trepidante attesa. Vi
sono troppe ingiustizie in questo mondo, troppi soprusi, troppa cattiveria, troppo male
dappertutto.
Per dirla (e concludere) con le parole di Paolo:
viviamo nella presente et saggiamente, giustamente e piamente, aspettando la beata
speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Ges Cristo, il quale
ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquit. (Tit 2:12-14 Nuova Diodati)
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Appendice II
Edizione critica edita dal dott. Wilbur N. Pickering
Introduzione
Il dott. Pickering da anni attivo nella difesa dellattendibilit della Parola di Dio e del
testo Maggioritario del Nuovo Testamento.
Thomas Nelson ha pubblicato il suo libro The Identity of the New Testament Text. Con
lo stesso editore ha partecipato come traduttore alledizione del testo interlineare greco-inglese
del The Greek New Testament According to the Majority Text di Zane C. Hodges e Arthur L.
Farstad, autori delledizione critica delloriginale che ho tradotto e commentato in questo libro.
Ha inoltre partecipato ad altre pubblicazioni. Attualmente sta rendendo disponibile una
versione aggiornata del suo libro ed altri suoi studi sul sito internet
www.walkinhiscommandments.com. E degno di nota il lavoro che ha svolto nella traduzione
in inglese del testo Maggioritario del Nuovo Testamento e la sua ricostruzione critica in greco
che presenta i risultati della collazione di diversi manoscritti che ha effettuato personalmente.
E da tempo ormai che sono in corrispondenza con il dott. Pickering ed stato cos cortese
da darmi subito lautorizzazione a riprodurre e tradurre (le parti in inglese) del suo testo greco di
1 Giovanni che ha recentemente pubblicato sul suo sito con le varianti della Famiglia (di
manoscritti) 35.
In due note al testo, che porto subito allattenzione del lettore, Pickering chiarisce i
principi che ha seguito nel suo lavoro:
Sia il testo che le note sono responsabilit di Wilbur N. Pickering, ThM PhD, . Mi
sento di poter dire al lettore che lintero testo originale di 1 Giovanni preservato in questa
edizione, se non nel testo, almeno nellapparato. Non tralasciare nemmeno una parola
Jeremiah 26:2 (vedi Deut. 4:2 e Luca 4:4, ogni parola [come si trova nel 99.6% dei
manoscritti]).
La citazione di f
35
si basa su 39 manoscritti - 18, 35, 141, 149, 201, 204, 328, 386, 394,
432, 604, 664, 757, 824, 928, 1072, 1075, 1100, 1248, 1249, 1503, 1548, 1637, 1725, 1732,
1754, 1761, 1768, 1855, 1864, 1865, 1876, 1892, 1897, 2221, 2466, 2587, 2626 e 2723 che
ho tutti personalmente collazionato. 204, 824 e 1100 sono dei puri rappresentanti di f
35
in 1
Giovanni, con neanche una singola variante per quanto riguarda gli esemplari 35, 1503, 1637,
1725, 1732, 1864, 1865, 1897 e 2723. Per 204, 824 e 1100 non avere varianti dopo secoli di
trasmissione certamente una chiara dimostrazione della fedelt ed accuratezza di quel
procedimento di trasmissione. Visto che questi manoscritti provengono tutti da luogi che si
affacciano sul Mediterraneo (Sinai, Gerusalemme, Patmos, Constantinopoli, lEgeo, Trikala,
Atene, Sparta, Ochrida, il Monte Athos [sette diversi monasteri], il Vaticano, ecc.) questi sono
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
94
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certamente rappresentanti della famiglia, dandoci un profilo delineato della stessa che si riflette
nel testo senza eccezione.
Ho incluso nellapparato sei edizioni pubblicate RP,HF,OC,TR,CP,NU.
RP=Robinson-Pierpont (2005), HF = Hodges-Farstad, OC = Il testo greco della Chiesa Greca
Ortodossa (utilizzato anche da altre chiese ortodosse), TR = Textus Receptus, CP =
Complutensian Polyglot, NU = N-A
26
/UBS
3
(N-A
27
/UBS
4
che propone cambiamenti
nellapparato critico ma non nel testo; il testo sempre quello di N-A
26
/UBS
3
). ECM riproduce
sostanzialmente NU, ma dove se ne discosta citato nellapparato. Dove tutte le sei edizioni
stampate concordano, io ho deciso di limitare linclusione nellapparato delle varianti con
almeno il 10% di attestazione. []
Ho deciso di limitare la citazione di singoli manoscritti a quelli almeno datati al V secolo
o pi antichi. Ho utilizzato la sigla rell per indicare che la lettura supportata da tutti gli altri
testimoni e dalle edizioni stampate (le sei incluse nellapparato).
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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Testo greco originale critico edito da Wilbur N. Pickering
I.ANN0Y EEILT0AH EP.TH I.ANN0Y EEILT0AH EP.TH I.ANN0Y EEILT0AH EP.TH I.ANN0Y EEILT0AH EP.TH
[Prologo]
1 11 1.1 0 i a:` a,,, e assea.i, e ..asa.i et, e|aet, .i, e ..aca.a sat at ,.t.,
.i .a|cai :.t eu e,eu , Z.,z sat Z. .|ai.., sat ..asa.i sat aueu.i
sat a:a,,.e.i uti i Z.i i at.itei t, i :e, ei Ea.a sat .|ai.. ti!
e ..asa.i sat assea.i a:a,,.e.i uti,
104
tia sat u.t, seti.itai .,. .` .i sat
seti.ita e.
105
..a .a eu Eae, sat .a eu Yteu aueu, Iceu Xtceu. ! Kat,
aua ,a|e.i uti
106
tia ,aa .i
107
:.:..i.
[Le condizioni della comunione]
[Dio Luce]
1 11 1. Kat .cti au
108
a,,.ta
109
i assea.i a:` aueu sat aia,,.e.i
110
uti, et e O.e,
|., .cti sat cseta .i au. eus .cti eue.ta. Eai .t:..i et seti.itai .,e.i
111
.`
aueu sat .i . cse.t :.t:aeu.i,
112
.uee.a sat eu :eteu.i i a.tai. Eai e.
113
.i . |.t :.t:a..i ., aue, .cti .i . |.t, seti.itai .,e.i .` a.i, sat e
ata Iceu Xtceu
114
eu Yteu aueu saat,.t a, a:e :ac, aata,.
104
uti f
35
[94%] RP,HF,OC,TR,CP || sat 1 ()A,B,C [6%] NU
105
e. rell || --- C [10%]
106
uti f
35
C [98.8%] RP,HF,OC,TR,CP || .t, A
v
B [1.2%] NU
107
.i f
35
B [59%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || u.i A,C [41%] (Alcuni TR leggono vostra.
Entrambi I pronomi hanno un senso, e la differenza soltanto di una lettera, ma nostra ha la
migliore attestazione ed allo stesso tempo ha un significato pi coerente)
108
.cti au f
35
B,C [78%] RP,HF,CP,NU || 21 A [22%] OC,TR
109
a,,.ta f
35
A,B [79%] RP,HF,CP,NU || .:a,,.ta C [21%] OC,TR || a:a,,.ta ||
unaltra lettura
110
aia,,.e.i f
35
A,B,C [85%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || a:a,,.e.i [15%]
111
.,e.i rell || .,..i [14%]
112
:.t:aeu.i f
35
[29%] || :.t:a..i A,B,C [71%] RP,HF,OC,TR,CP,NU (Il verbo dire
propriamente condizionale, essendo controllato da .ai, ma i verbi avere e camminare sono
parte di unaffermazione e sono propriamente indicativi solo se stiamo realmente camminando
nelle tenebre noi diveniamo bugiardi perch affermiamo di avere comunione. Quindi :.t:aeu.i
corretto.)
113
e. rell || --- [1.6%] ECM [!?]
114
,tceu f
35
A [95%] RP,HF,OC,TR,CP || --- B,C [5%] NU
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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[Dio perdona il peccato confessato]
s Eai .t:..i et aatai eus .,e.i, .aueu, :ai..i sat A.ta eus .cti .i
ti.
115
u Eai eee,..i a, aata, .i, :tce, .cti sat etsate, tia a| ti a, aata,
sat saatc
116
a, a:e :ac, aetsta,. 1c Eai .t:..i et eu, asa.i, .uci :eteu.i
auei sat e e,e, aueu eus .cti .i ti.
[Ges Cristo il nostro Avvocato]
z zz z.1 T.sita eu, aua ,a|. uti tia aa. sat .ai t, aa, Eaasei .,e.i
:e, ei Ea.a, Iceui Xtcei etsatei zsat aue, tace, .cti :.t .i aat.i .i
eu :.t .i ...i e. eiei
117
aa sat :.t eeu eu seceu.
[Dobbiamo osservare I Suoi comandamenti]
! Kat .i eu. ,ti.cse.i et .,i.sa.i auei, .ai a, .iea, aueu ..i. ! '0
.,.i,
118
''E,i.sa auei``, sat a, .iea, aueu .i, .uc, .cti sat .i eu. a.ta
eus .cti. 0, e` ai aueu ei e,ei, a., .i eu. a,a: eu O.eu ...t.at:
.i eu. ,ti.cse.i et .i au. .c.i. '0 .,.i .i au. .i.ti e|.t.t sa., .s.tie, :.t.:ac.i
sat aue, eu.,
119
:.t:a.ti.
[Un comandamento vecchio/nuovo]
Ae.|et,
120
eus .iei satii ,a|. uti, a` .iei :aatai i .t,.. a:` a,,
.ie :aata .cti e e,e, ei seuca. a:` a,,.
121
s Eati, .iei satii ,a|. uti,
e .cti a., .i au. sat .i uti, et cseta :aa,.at sat e |., e atiei e |ati.t.
u '0 .,.i .i . |.t .tiat sat ei ae.|ei aueu tc.i .i cseta .cti .., at. 1c '0
a,a:.i ei ae.|ei aueu .i . |.t .i.t, sat csaieaei .i au. eus .cti. 11 '0 e. tc.i
ei ae.|ei aueu .i cseta .cti sat .i cseta :.t:a.t sat eus ete.i
122
:eu u:a,.t
et cseta .u|.c.i eu, e|aeu, aueu.
[Attenti al nemico!]
[Una parentesi poetica]
z zz z.1z la|. uti .sita, et a|..iat uti at aatat eta e eiea aueu 1!,a|. uti
:a..,, et .,i.sa. ei a:` a,, ,a|. uti i.aitcset, et i.itssa. ei :eiei ,a|.
123
uti :ateta, et .,i.sa. ei Ea.a1! .,aa uti :a..,, et .,i.sa. ei a:` a,,
115
eus .cti .i ti rell || 3412 A,C [19%]
116
saatc rell || saatc.t A [12%]
117
eiei rell || ei.i B [13%]
118
.,.i f
35
C [80%] RP,HF,OC,TR,CP || 1 et A,B [20%] NU
119
eu., f
35
C [95%] RP,HF,OC,TR,CP[NU]ECM || --- A,B [5%]
120
ae.|et f
35
(83.7%) RP,HF,OC,TR,CP || 1 eu (1%) || a,a:et A,B,C (14.9%) NU
|| due altre varianti (0.4%)
121
a: a,, f
35
(87.5%) RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B,C (8.1%) NU || omette lintera frase
(4.3%) [omoteleuto]
122
ete.i rell || .te.i [12%]
123
,a|. f
35
(80.8%) RP,HF,TR,CP || .,aa A,B,C (18.2%) OC,NU || omette lintero
verso (1%) [omoteleuto] (Il verso 12 unaffermazione introduttiva; nel verso 13 Giovanni divide
i gruppi in tre sotto categorie; nel verso 14 ritorna alle prime due categorie)
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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.,aa uti i.aitcset, et tc,uet .c., sat e e,e, eu O.eu .i uti .i.t sat i.itssa.
ei :eiei.
[Non dobbiamo amare il mondo]
1 \ a,a:a. ei secei, e. a .i . sec. .ai t, a,a:a ei secei, eus .cti
a,a: eu Eae, .i au.. 1 '0t :ai e .i . sec. .:tuta , case, sat .:tuta
.i e|a.i sat aa,ei.ta
124
eu teueus .cti .s eu Eae, a` .s eu seceu .cti.
1 Kat e sece, :aa,.at, sat .:tuta aueu, e e. :et.i e .a eu O.eu .i.t .t, ei
at.ia.
[gli anticristi]
1s Eateta, .c,a .a .cti, sat sa., seuca. et e
125
Ait,tce, .,.at, sat iui
ait,tcet :eet ,.,eiacti, e.i ,ti.cse.i et .c,a .a .cti. 1u E .i .ei
126
a` eus cai . .i, .t ,a cai . .i,
127
..is.tcai ai .` .ia` tia |ai...cti,
et eus .tcti :ai., . .i.
zc Kat u.t, Xtca .,.. a:e eu 'A,teu sat etea. :aia.
128
z1 0us .,aa uti et
eus etea. i a.tai, a` et etea. aui, sat et :ai .uee, .s , A.ta, eus .cti.
[Dobbiamo dimorare nella Verit]
zz Tt, .cti e .uc, .t e aieu.ie, et Iceu, eus .cti e Xtce,? 0ue, .cti
e Ait,tce,, e aieu.ie, ei Ea.a sat ei Ytei. z! Ea, e aieu.ie, ei Ytei eue. ei
Ea.a .,.t.
129
z! 'Y.t, eui,
130
e seuca. a:` a,, .i uti .i.. .ai .i uti .ti e a:`
a,, seuca., sat u.t, .i . Eat sat .i . Yt.
131
.i.t..
z Kat au .cti .:a,,.ta i aue, .:,,.tae ti: i ,.i i at.itei. z Taua
.,aa uti :.t .i :ai.i.i ua, z sat u.t,, e Xtca e .a.. a:` aueu .i uti
.i.t,
132
sat eu ,.tai .,.. tia t, eteacs
133
ua, a` ., e aue
134
Xtca eteacs.t ua,
:.t :ai.i, sat a., .cti sat eus .cti .uee,sat sa., .etea.i ua,, .i.t.
135
.i au..
124
aa,ei.ta rell || aa,eita A,B [28%]
125
e f
35
(A) [97%] RP,HF,OC,TR,CP || --- B,C [3%] NU
126
.ei f
35
[97.4%] RP,HF,OC,TR,CP || ei [2%] || .ai A,B,C [soltanto] NU
127
cai . .i f
35
A (92.7%) RP,HF,OC,TR,CP || 231 B,C (5.3%) NU || --- (2%)
[omoteleuto]
128
:aia f
35
A,C (97.2%) RP,HF,OC,TR,CP || :ai., B (2.4%) NU || --- (0.4%)
[omoteleuto]
129
.,.t f
35
(79.2%) RP,HF,OC,TR,CP || 1 e eee,.i ei utei sat ei :a.a 1 A,B,C (20.8%)
NU (Alcuni TR hanno laggiunta. Giovanni sta evidenziando che negare il Padre o il Figlio significa
negarli entrambi laggiunta non necessaria, se non addirittura una distrazione)
130
u.t, eui f
35
[92.4%] RP,HF,OC,TR,CP || 1 A,B,C [7%] NU || sat 1 [0.6%]
131
:at sat .i . ut. f
35
[35%] CP || 52341 A(B)C [65%] RP,HF,OC,TR,NU (Giovanni
ritorna allordine nel verso 22)
132
.i uti .i.t f
35
[87.2%] RP,HF,OC,TR,CP || 312 A,B,C [1.2%] NU || .i.. 12
[8.4%] || 12 .i.. [3.2%]
133
eteacs f
35
A,B [71%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || eteacs.t C [28%] || due altre varianti
[1%]
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
98
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[Ricordatevi del ritorno del Signore]
z zz z.zs Kat iui, .sita, .i.. .i au.,
136
tia eai
137
|ai.. .,..i
138
:actai sat atc,ui..i
a:` aueu .i :aeucta aueu. zu Eai .te.
139
et etsate, .cti, ,ti.cs.. et
140
:a, e :et.i
i etsatecuii . aueu ,.,.iiat.
141
[Noi siamo figli di Dio]
! !! !.1 Ie.. :ea:i a,a:i e.e.s.i
142
ti e Ea, tia .sia O.eu s..i!
143
^ta eue
e sece, eu ,ti.cs.t a,,
144
et eus .,i. auei.
z A,a:et, iui .sia O.eu .c.i sat eu:. .|ai.. t .ce.a, etea.i e.
145
et .ai
|ai.. eetet au. .ce.a, et ee.a auei sa., .cti !sat :a, e .,.i i .:tea
aui .:` au. a,it,.t .auei, sa., .s.tie, a,ie, .cti.
[Chi dimora in Lui non pecca]
! Ea, e :et.i i aatai sat i aietai :et.t sat aata .cti aieta. Kat
etea. et .s.tie, .|ai.. tia a, aata, .i
146
asat aata .i au. eus .cti.
Ea, e .i au. .i.i eu, aaai.t sat,
147
:a, e aaai.i eu, ..as.i auei eue. .,i.s.i
auei.
T.sita, e.t, :aia. ua, e :et.i i etsatecuii etsate, .cti, sa., .s.tie,
etsate, .cti. s '0 :et.i i aatai .s eu etaeeu .cti, et a:` a,, e etaee, aaai.t.
Et, eue .|ai.. e Yte, eu O.eu: tia uc a .,a eu etaeeu. u Ea, e ,.,.ii.ie,
148
.s eu O.eu aatai eu :et.t, et c:.a aueu .i au. .i.t sat, eu euiaat aaai.ti
et .s eu O.eu ,.,.iiat.
149
134
aue f
35
A [82%] RP,HF,OC,TR,CP || aueu B,C [18%] NU
135
.i.t. f
35
[87.4%] RP,HF,OC,TR,CP || .i.. A,B,C [12%] NU || .tia. [0.6%]
136
sat iui .sita .i.. .i au. f
35
A,B,C [85%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || --- [15%]
137
eai f
35
(92.6%) RP,HF,OC,TR,CP || .ai A,B,C (6.2%) NU || e. (1.2%)
138
.,..i f
35
(80.4%) RP,HF,OC,TR,CP || c,..i A,B,C (8.5%) NU || .,e.i (11.1%)
139
.te. f
35
B,C [37%] RP,HF,OC,TR,NU || te. A [59%] CP || etea. [4%] (Un
itacismo? Il problema che cambia il verbo. La terza variante si basa su etea, quindi 41:59. Sembra
vi sia un consenso sul fatto che la lettura della minoranza sia quella corretta).
140
et f
35
B [90.5%] RP,HF,OC,TR,CP || 1 sat A,C [9.5%] NU
141
,.,.iiat rell || ,.,.iat [30%]
142
e.e.s.i rell || .e.s.i A [14%]
143
s..i f
35
(85.4%) RP,HF,OC,TR,CP || 1 sat .c.i A,B,C (14.6%) NU (Laggiunta qui
fuori luogo, visto che Giovanni tratta quellargomento al verso 2)
144
a, f
35
A,B [36%] TR,NU || ua, C [63.5%] RP,HF,OC,CP || --- [0.5%] (Giovanni
sta facendo unaffermazione generica, quindi propriamente inclusiva prima persona.)
145
etea.i e. f
35
[90.4%] RP,HF,OC,TR,CP || 1 A,B,C [5.6%] NU || --- [4%]
146
.i f
35
,C [95.8%] RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B [4.2%] NU
147
sat f
35
[20%] CP || --- A,B,C [80%] RP,HF,OC,TR,NU (Ritengo la congiunzione enfatica,
veramente.)
148
,.,.ii.ie, rell || ,.,.i.ie, [15%]
149
,.,.iiat rell || ,.,.iat [16%]
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
99
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[I figli di Dio e I figli del diavolo]
1c Ei eu. |ai.a .cti a .sia eu O.eu sat a .sia eu etaeeu: :a, e :et.i
150
etsatecuii eus .cti .s eu O.eu, sat e a,a:.i ei ae.|ei aueu. 11 '0t au .cti
a,,.ta
151
i seuca. a:` a,,, tia a,a:..i aeu, 1zeu sa., Kati, .s eu :eieu
i sat .c|a.i ei ae.|ei aueu. Kat ,ati tie, .c|a.i auei? '0t a .,a aueu :eia
i, a e. eu ae.|eu aueu etsata.
1! \
152
aua,.., ae.|et eu,
153
.t tc.t ua, e sece,. 1! 'H.t, etea.i et .a.sa.i
.s eu aiaeu .t, i ,.i et a,a:..i eu, ae.|eu, e a,a:.i ei ae.|ei
154
.i.t .i
. aia.. 1 Ea, e tc.i ei ae.|ei aueu ai.:eseie, .cti, sat etea. et :a, ai.:eseie,
eus .,.t ,.i at.itei .i .au.
155
.ieucai.
[Amare con fatti e verit]
1 Ei eu. .,i.sa.i i a,a:i: et .s.tie, u:. .i i u,i aueu .s.i sat
.t, e|.te.i u:. .i ae.|.i a, u,a, t.iat.
156
1 0, e` ai .,
157
ei tei eu seceu
sat ..
158
ei ae.|ei aueu ,.tai .,eia, sat s.tc
159
a c:a,,ia aueu a:` aueu:.,
a,a: eu O.eu .i.t
160
.i au.?
1s T.sita eu,
161
a,a:..i e,. e.
162
,.cc, a`
163
.i
164
.,. sat a.ta
1usat,
165
.i eu. ,ti.cse.i
166
et .s , A.ta, .c.i sat .:ec.i aueu :.tc..i
167
150
:et.i rell || 1 i A,C [18%]
151
a,,.ta rell || .:a,,.ta C [10%]
152
f
35
A,B [93%] RP,HF,OC,TR,CP || sat 1 C [7%] [NU]ECM
153
eu f
35
[88%] RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B,C [12%] NU
154
ei ae.|ei f
35
C (80.5%) RP,HF,OC,TR,CP || 12 aueu (14.7%) || --- A,B (3.8%) NU
|| tre altre varianti (1%)
155
.au. f
35
A,C [70%] RP,HF,OC,CP || au. B [30%] TR,NU
156
t.iat f
35
[92%] RP,HF,OC,TR,CP || .tiat A,B,C [8%] NU
157
., rell || .,.t [15%]
158
.. f
35
A,B,C [47%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || ...t [53%] (Un italismo? O..
parallelo a ., e s.tc; sono tutti al congiuntivo a causa di ai.)
159
s.tc rell || s.tc.t [14%]
160
.i.t f
35
[80%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || .i.t [17%] || ambiguo A,B,C [1%] ||
.i [2%]
161
eu f
35
[87%] RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B,C [13%] NU
162
f
35
A,B,C [85%] RP,HF,OC,CP,NU || --- () [15%] TR
163
a f
35
B,C [97.5%] RP,HF,OC,TR,CP || aa A [2.5%] NU
164
.i f
35
A,B,C [65%] RP,HF,OC,CP,NU || --- [35%] TR
165
sat f
35
C [93.6%] RP,HF,OC,TR,CP[NU]ECM || --- A,B [6%] || a [0.4%]
166
,ti.cse.i f
35
[80%] RP,HF,OC,TR,CP || ,i.ce.a A,B,C [17%] NU || ,ti.cse.a
[1%] || altre tre varianti [2%]
167
:.tc..i f
35
[43%] || :.tce.i A,B,C [56%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || due altre varianti
[1%] (Lassicurazione non automatica e dipende da noi il congiuntivo corretto.)
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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a, saeta,
168
.i zc et .ai saa,ti.cs
169
.i saeta, et .t,.i .cti e O.e, , saeta,
.i sat ,ti.cs.t :aia.
[Fiducia in Dio]
z1 A,a:et, .ai saeta .i
170
saa,ti.cs
171
.i,
172
:actai .,e.i :e, ei
O.ei, zz sat e .ai at..i aaie.i
173
:a`
174
aueu, et a, .iea, aueu eu.i
175
sat
a a.ca .i.:tei aueu :eteu.i. z! Kat au .cti .ie aueu, tia :tc.uc..i
176
.
eieat eu Yteu aueu, Iceu Xtceu, sat a,a:..i aeu,, sa., .e.s.i .iei.
177
z!
Kat e .i a, .iea, aueu .i au. .i.t, sat aue, .i au.. Ei
178
eu. ,ti.cse.i et
.i.t .i ti: .s eu Ei.uae, eu ti .e.s.i.
179
[Varie istruzioni]
[Provate gli spiriti]
! !! !.1 A,a:et, :ait :i.uat :tc.u.., aa eesta,.. a :i.uaa, .t .s eu O.eu .cti,
et :eet .uee:e|at ..uacti .t, ei secei. z Ei eu. ,ti.cs.at
180
e Ei.ua eu
O.eu: :ai :i.ua e eee,.t Iceui Xtcei .i cast .uea .s eu O.eu .cti, ! sat :ai
:i.ua e eee,.t
181
Iceui Xtcei
182
.i cast .uea
183
.s
184
eu O.eu eus .cti sat,
eue .cti e eu Ait,tceu, e assea. et .,.atsat, iui .i . sec. .cti e.
168
a, saeta, f
35
C [97.8%] RP,HF,OC,TR,CP || i saetai A,B [2.2%] NU
169
saa,ti.cs rell || saa,ti.cs.t [24%]
170
.i f
35
v
C [97%] RP,HF,OC,TR,CP[NU]ECM || --- A,B [3%]
171
saa,ti.cs rell || saa,ti.cs.t A [29%]
172
.i f
35
v
A [97.8%] RP,HF,OC,TR,CP || --- B,C [2.2%] NU
173
aaie.i rell || aai..i A [16%]
174
:a f
35
[91.5%] RP,HF,OC,TR,CP || a: A,B,C [8.5%] NU
175
eu.i rell || ..i A [10%]
176
:tc.uc..i f
35
B (66.9%) RP,HF,OC,TR,CP,NU || :tc.u..i A,C (26.5%) ||
:tc.ue.i (5.4%) || :tc.uce.i (1.2%)
177
.iei f
35
[80%] RP,HF,OC,CP || 1 ti A,B,C [20%] TR,NU
178
.i f
35
[30%] CP || sat 1 A,B,C
v
[70%] RP,HF,OC,TR,NU (Dando per scontata la
preferenza di Giovanni per la congiunzione, gli scribi posso averla aggiunta quasi senza rifletterci.)
179
ti .e.s.i f
35
A,B [75%] RP,HF,OC,TR,NU || 21 [25%] CP
180
,ti.cs.at f
35
[67%] RP,HF,CP || ,ti.cs.. A,B,C [25%] OC,TR,NU || ,ti.cse.i
[8%] (Visto che la maggioranza delle traduzioni sono basate sul TR o NU, siamo abituati alla
seconda persona, che pu aver contribuito alluso come testo litmus per la demonizzazione.)
181
eee,.t f
35
(73.5%) RP,HF,CP || 1 ei A,B (24.2%) OC,TR,NU || omette la frase
[omoteleuto] (2%) || unaltra variante (0.2%)
182
,tcei f
35
(91.4%) RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B (6%) NU || sutei (soltanto) ||
omette la frase [omoteleuto] (2%) || altre due varianti (0.4%)
183
.i cast .uea f
35
(94.8%) RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B (2.6%) NU || omette la
frase [omoteleuto] (2%) || tre altre varianti (0.6%)
184
.s rell || --- [30%]
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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! 'Y.t, .s eu O.eu .c., .sita, sat i.itssa. aueu,, et .t,.i .cti e .i uti
e .i . sec.. Auet .s eu seceu .tcti eta eue .s eu seceu aeucti, sat e sece,
au.i aseu.t. 'H.t, .s eu O.eu .c.i: e ,ti.cs.i ei O.ei aseu.t .i e, eus .cti .s
eu O.eu eus aseu.t .i.s eueu ,ti.cse.i e :i.ua , a.ta, sat e :i.ua ,
:ai,.
[Amatevi]
A,a:et, a,a:..i aeu,, et a,a: .s eu O.eu .cti sat :a, e a,a:.i .s eu
O.eu ,.,.iiat sat ,ti.cs.t ei O.ei. s '0 a,a:.i eus .,i. ei O.ei, et e O.e, a,a:
.cti. u Ei eu. .|ai.. a,a: eu O.eu .i ti: et ei Ytei aueu ei eie,.i a:.cas.i
e O.e,
185
.t, ei secei tia ,c..i et` aueu. 1c Ei eu. .cti a,a:, eu, et .t, ,a:ca.i
186
ei O.ei a` et aue, ,a:c.i a,sat a:.c.t.i ei Ytei aueu tacei :.t .i aat.i
.i. 11 A,a:et, .t eu., e O.e, ,a:c.i a, sat .t, e|.te.i aeu, a,a:ai.
[Come lui siamo anche noi in questo mondo]
1z O.ei eue.t, :.:e. ..aat. Eai a,a:..i aeu, e O.e, .i ti .i.t sat a,a:
aueu ...t..i .cti .i ti.
187
1! Ei eu. ,ti.cse.i et .i au. .ie.i sat aue,
.i ti, et .s eu Ei.uae, aueu e.e.s.i ti. 1! Kat, .t, ..a.a sat aueu.i
et e Ea a:.cas.i ei Ytei L.a eu seceu. 1 0, ai
188
eee,c
189
et Iceu, .cti
e Yte, eu O.eu, e O.e, .i au. .i.t sat aue, .i . O... 1 Kat .t, .,i.sa.i sat :.:tc.usa.i
i a,a:i i .,.t e O.e, .i ti. '0 O.e, a,a: .cti, sat e .i.i .i a,a: .i . O..
.i.t, sat e O.e, .i au..
190
1 Ei eu. ...t.at a,a: .` .i: tia :actai .,..i
191
.i .a , stc..,, et sa., .s.tie, .cti sat .t, .c.i .i . sec. eu..
[Non c paura nellamore]
1s 1ee, eus .cti .i a,a: a` ..ta a,a: .. a.t ei |eei, et e |ee,
seacti .,.t e e. |eeu.ie, eu ...t.at .i a,a:. 1u 'H.t, a,a:..i auei
192
et aue,
:.e,
193
,a:c.i a,.
zc Eai t, .t: et ''A,a:. ei O.ei``, sat ei ae.|ei aueu tc.t,
194
.uc, .cti.
'0 ,a a,a:.i ei ae.|ei aueu
195
ei ..as.i, ei O.ei ei eu, ..as.i :.,
196
euiaat a,a:ai?
185
e .e, rell || --- [15%]
186
,a:ca.i f
35
A [98.2%] RP,HF,OC,TR,CP || ,a:sa.i B [1.6%] NU || ,a:c.i
187
...t..i .cti .i ti f
35
(90.7%) RP,HF,OC,TR,CP || 3412 A (7.9%) NU || 1342
B (0.8%) || tre altre varianti (0.6%)
188
ai f
35
,A [92.5%] RP,HF,OC,TR,CP || .ai B [7.5%] NU
189
eee,c rell || eee,c.t [16%] || eee, A [1%] || eee,.t [1%]
190
au. f
35
A [37%] OC,TR || 1 .i.t B [63%] RP,HF,CP,NU (Visto che la ripetizione del
verbo superflua, diviene la lettura pi difficile?)
191
.,..i rell || .,e.i [12%] || c,..i [1%]
192
auei f
35
[84%] RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B [2.6%] NU || ei .ei [13,4%]
193
:.e, rell || :.ei [15%]
194
tc.t f
35
[74%] || tc A,B [26%] RP,HF,OC,TR,CP,NU (La sostanza dellargomento
hinges sullodiare, quindi lindicativo corretto.)
195
aueu rell || --- [1%] OC
196
:., f
35
A (95.8%) RP,HF,OC,TR,CP || eu B (4.2%) NU
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
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z1 Kat, aui i .iei .,e.i a:` aueu: tia e a,a:.i ei O.ei a,a:a sat ei ae.|ei
aueu.
[La nostra fede vince il mondo]
.1 Ea, e :tc.u.i et Iceu, .cti e Xtce, .s eu O.eu ,.,.iiat sat :a, e a,a:.i
ei ,.iicaia a,a:a sat
197
ei ,.,.ii.iei . aueu. z Ei eu. ,ti.cse.i et a,a:..i
a .sia eu O.eu, eai ei O.ei a,a:..i sat a, .iea, aueu ..i.
198
! Au ,a .cti
a,a: eu O.eu, tia a, .iea, aueu ..i sat at .ieat aueu a.tat eus .tcti, !
et :ai e ,.,.ii.iei .s eu O.eu itsa ei secei sat au .cti its itscaca ei
secei: :tct, .i.
199
Tt, .cti
200
e its.i ei secei .t e :tc.u.i et Iceu, .cti
e Yte, eu O.eu?
[Accettare la testimonianza di Dio]
0ue, .cti e ..i et` ueae, sat atae,,
201
Iceu,
202
Xtce,eus .i . ueat eiei,
a` .i . ueat sat
203
. atat. Kat e Ei.ua .cti e aueui, et e Ei.ua .cti
a.ta et .t, .tcti et aueui.,
204
s e Ei.ua sat e ue. sat e atasat et
.t, .t, e .i .tcti. u Et i autai .i ai.:.i aaie.i, auta eu O.eu .t,.i
.cti et au .cti auta eu O.eu i
205
.aus.i :.t eu Yteu aueu. 1c '0 :tc.u.i
.t, ei Ytei eu O.eu .,.t i autai .i . au.
206
e :tc.u.i . O..
207
.uci :.:ets.i
auei, et eu :.:tc.us.i .t, i autai i .aus.i e O.e, :.t eu Yteu aueu. 11
Kat au .cti auta: et ,.i at.itei .e.s.i e O.e, ti,
208
sat au ,. .i . Yt.
aueu .cti. 1z '0 .,.i ei Ytei .,.t i ,.i e .,.i ei Ytei eu O.eu i ,.i eus
.,.t.
197
sat f
35
()A [98%] RP,HF,OC,TR,CP[NU]ECM || --- B [2%]
198
..i f
35
A [89%] RP,HF,OC,TR,CP || :et..i B [11%] NU
199
.i f
35
,A,B (56.4%) RP,OC,TR,NU || u.i (43.2%) HF,CP || --- (0.4%) (Giovanni
fa unaffermazione generica, che propriamente inclusiva in prima persona.)
200
.cti f
35
A [88%] RP,HF,OC,TR,CP || e. 1 [12%] [NU]ECM || 1 e. B
201
atae, f
35
B (77.2%) RP,HF,OC,TR,CP,NU || 1 sat :i.uae, A (14.2%) || :i.uae,
sat 1 (4.8%) || :i.uae, (3.2%) || due altre varianti (0.6%)
202
tceu, f
35
A,B [97%] RP,HF,OC,CP,NU || 1 e [3%] TR
203
sat f
35
[70%] RP,HF,OC,TR,CP || 1 .i (A)B [30%] NU
204
aueui., f
35
,A,B (99%) RP,HF,CP,NU || 1 .i . euai. e :a e e,e, sat e a,tei
:i.ua sat euet et .t, .i .tc.i sat .t, .tcti et 1 .i , (1%) OC,TR (1%) si divide nella seguente
maniera: (61) [16
th
], (629) [14
th
], (918) [16
th
], 2318 [18
th
], 2473 [17
th
], dove i corsivi in tutto divergono
fra di loro; i due che concordano verbatim con il TR sono stati probabilmente copiati da questo.
Lunico che chiaramente antico a sufficienza da essere stato fra gli esemplari utilizzati per il TR,
629, troppo divergente mancano le ultime sette parole che compaiono del TR, ne omette altre
cinque, ne cambia cinque e ne aggiunge due19 parole su 40 sono troppe.
205
i f
35
[91%] RP,HF,OC,TR,CP || et A,B [9%] NU
206
.au. f
35
[48%] TR,CP,NU || au. A,B [52%] RP,HF,OC
207
.. rell || ut. A [11%]
208
e .e, ti f
35
B [24%] CP || 312 A [76%] RP,HF,OC,TR,NU
Giuseppe Guarino Commentario a 1 Giovanni
103
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1! Taua .,aa uti et, :tc.ueucti .t, e eiea eu Yteu eu O.eu tia .te. et
,.i at.itei .,..,
209
sat tia :tc.u. .t, e eiea eu Yteu eu O.eu.
210
[La nostra certezza]
1! Kat au .cti :acta i .,e.i :e, auei: et .ai t at..a saa e .a
aueu, aseu.t .i. 1 Kat .ai etea.i et aseu.t .i, e .ai
211
at..a, etea.i et .,e.i
a ataa a sa.i :a`
212
aueu.
[Peccati che non portano alla morte]
1 Eai t, te ei ae.|ei aueu aaaieia aatai :e, aiaei, atc.t, sat
e.c.t au. ,.i et, aaaieucti :e, aiaei. Ecti aata :e, aiaei eu :.t .s.ti,
.,. tia ..c.
213
1 Eaca aetsta aata .cti, sat .cti aata eu :e, aiaei.
1s 0tea.i et :a, e ,.,.ii.ie, .s eu O.eu eu, aaai.t a` e ,.ii.t, .s eu
O.eu .t .auei,
214
sat e :eie, eu, a:.at aueu.
1u 0tea.i et .s eu O.eu .c.i, sat e sece, ee, .i . :ei. s.tat.
[Conclusione]
.zc 0tea.i e.
215
et e Yte, eu O.eu s.t sat e.e.s.i
216
ti etaietai, tia ,ti.cs..i
217
ei atiei
218
sat .c.i .i . ati., .i . Yt. aueu Iceu Xtc.. 0ue, .cti e atie,
O.e,, sat ,.
219
at.ite,. z1 T.sita, |uaa. . aueu,
220
a:e .i .te..i. Ai.
221
209
et, :tc.ueucti .t, e eiea eu uteu (-eu uteu 2.5%) eu .eu tia .te. (te. 7%) et ,.i
at.itei .,.. (.,. 7%) (.,.. at.itei 2.5% TR) f
35
(89.9%) RP,HF,OC(TR)CP || tia .te. et
,.i .,.. at.itei (at.itei .,.. ) et :tc.uei., (et, :tc.ueucti B 1% NU) .t, e eiea eu
uteu eu .eu A,B (3.8%) (NU) || et, :tc.ueucti .t, e eiea eu uteu eu .eu (4.7%) ||
tia .te. et ,.i .,.. at.itei (1.6%)
210
sat tia :tc.u. (:tc.uc. 10.2%, :tc.u.. 2.4%) .t, e eiea eu uteu eu .eu f
35
(90.3%)
RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B (4.4%) NU || parte di una pi ampia lacuna (5.2%) (La versione
pi lunga sembra piuttosto forzata uno stimolo pi che sufficiente perch gli editori alessandrini la
cancellassero.)
211
.ai f
35
[86%] RP,HF,CP,NU || ai A,B [13%] OC,TR || --- [1%]
212
:a f
35
A [95%] RP,HF,OC,TR,CP || a: B [4%] NU || --- [1%]
213
..c rell || ..c.t [13%] || ..c. [1%]
214
.auei f
35
[92%] RP,HF,OC,TR,CP,ECM || auei A,B [8%] NU
215
etea.i e. rell || sat 1 A [15%] || 1 [11%]
216
e.e.s.i rell || .e.s.i A [15%]
217
,ti.cs..i f
35
[66%] RP,HF,OC,TR,CP,NU || ,ti.cse.i A,B [34%]
218
atiei rell || 1 .ei A [24%]
219
,. f
35
[60%] HF || 2 A,B [26%] RP,OC,CP,NU || 12 [6%] TR || 23 [4%]
|| --- [4%] (Lomissione del secondo articolo pu facilmente essere un caso di omoteleuto.
Perch gli alessandrini abbiano omesso il primo articolo difficile da dirsi, ma ci non rende giusta
lomissione.)
220
.aueu, f
35
A [75%] HF,OC,TR,CP || .aua B [25%] RP,NU
221
ai f
35
(82%) RP,HF,OC,TR,CP || --- A,B (18%) NU