Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
17
Introduzione generale
19
Sulla linea dell'AI da cui deriva, ne richiama la trascendenza assoluta; esprime, per
così dire, la divinità allo stato puro: viene ripreso infatti, nelle due uniche referenze di
éiyLOç a Dio (15,4; 16,5), il triplice santo di ls 6,3 (cfr. Ap 4,8).
18
Introduzione generale
20
La più ricca di tutto il NT a giudizio di Jacques Bénigne Bossuet (Digione, 27
settembre 1627- Parigi, 12 aprile 1704), celebre studioso della Bibbia, vescovo,
scrittore, notissimo predicatore di corte; si rimanda in tal senso al suo trattato
L 'Apoca(vpse avec une explication (Paris 1690).
19
Introduzione generale
20
Introduzione generale
21
Mai i credenti sono chiamati esplicitamente figli di Dio ne li' Apocalisse.
21
Introduzione generale
(22, 16). Il Gesù Figlio di Dio, morto e risorto, che domina il tempo,
è collocato nella concatenazione della storia umana e addirittura nella
genealogia che fa capo a Giuda e passa attraverso David. Come per
i Sinottici, Gesù è "figlio di David" (cfr. Mt 1,29; 9,27; 12,23; Mc
10,47.48; 12,55; Le 18,38.39), ma, come dice l'immagine simbolica
della radice, sta prima di lui (cfr. Mt 22,41-46; Mc 12,35-37).
Tale panoramica acquista rilievo, sia per la comprensione della figura
di Cristo in se stessa, sia per il suo aspetto funzionale all'asse della
struttura del libro.
Il Cristo della prima parte (1,4-3,22) è presentato nella cosiddetta
"visione iniziale" (l ,9-20), che consiste in un'esperienza sconvolgente
del Risorto, fatta da Giovanni nel giorno di domenica; tale esperien-
za, realizzata in un contatto particolare con lo Spirito, è partecipata e
condivisa con tutto il gruppo di ascolto. Cristo risorto vi appare nella
sua trascendenza abbagliante e, nello stesso tempo, in mezzo alla sua
comunità, come suo sacerdote, tutto impegnato per essa (l, 12-16). In
un secondo momento, ma sempre in rapporto diretto e in dialogo con
la chiesa, si presenta come il protagonista del mistero pasquale, parla
direttamente alla chiesa e agisce su di essa, modificandone la situazio-
ne morale (2-3).
Il Cristo della seconda parte (4,1-22,5) è l 'agnello/apv[ov. La presen-
tazione (5,6) ha una particolare densità simbolica e ne fa emergere la
ricchezza della figura: il Cristo-agnello occupa una posizione di cen-
tralità nello sviluppo della storia della salvezza, che consiste nell'es-
sere - nella simultaneità applicativa della liturgia - insieme morto e
risorto, nonché dotato di tutta la potenza messianica e della pienezza
dello Spirito da comunicare agli uomini. Nell'arco della seconda parte,
tale immagine simbolica ricorre altre 28 volte e sempre risulta prota-
gonista di tutte le vicende della storia. Per questo, a livello escatologi-
co, la lucerna della Gerusalemme nuova è proprio l'agnello (21,23).
11. Lo spirito
22