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Saturday 4 April y

Cristologia
Biblico narrativa.
Con questo ci riferiamo alla satira persona le di Gesù attestata delle storie
sinottiche.

A questo dedicheremo alcune lezioni. No non abbiamo ancora a


disposizione delle ricostruzioni della storia di Gesù che arrivano dalla
parte narrativa.

Il primo in ordine cronologico nelle figure evangeliche è Marco. Mc 1,1


“Vangelo di Gesù Figlio di Dio”, questa introduzione si può comprendere in
base al tipo di persona al quale il vangelo è riferito. Il pagano non
comprende il temine Cristo. Marco non definisce il titolo di Figlio di Dio e
neanche il titolo di Cristo.

Testo suggerito

Camil Focan, Marco

Ma in che senso Gesù è il Figlio di Dio? Questo è un invito a leggere il


racconto. In Mc 1,15 il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino”.

Marco suscita la curiosità del lettore.

La risposta la troviamo alle fine del Vangelo. Nella croce troviamo il


temine cristo re dei giudei (messia) assieme al pagano che dice: “questo
versante era il Figlio di Dio”. Questo termine “Figlio di Dio” non viene mai
utilizzato da un uomo, solo Dio può dare questo nome (battesimo e
tesfigurazione). L’identità di Gesù viene pian piano costruita nel procedere
nella narrazione. Mentre il racconto procede in quanto Cristo e quando
Figlio si costruisce fino ad arrivare sulla croce. Questo è uno stratagemma
letterario… ti racconto il protagonista piano piano, certo, ma questo
stratagemma aderisce ad uno scopo teologico. Questo modo di scrivere
aderisce a ciò che effettivamente la storia è stata, nel senso in una reale
implicazione di avvenimenti che è andata via via perfezionandolo (ma
Cristo era pienamente perfetto dall’inizio? Si e no. Cristo cresceva,
diventava… era perfetto si, ma cresceva —> Aderiva all’effettivo
avvenire, che qualifica la storia di Gesù).

Concetto di storia —> da conoscere a memoria.

Nelle scelte che Gesù opera egli diviene, cresce e migliora, prende quella
fisionomia è sua. Noi siamo il risultato di quello che viviamo? Si.

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Questo dipanarsi/procedere di Gesù è un intrecciarsi della sua storia del
ministero (fatta di parole, azioni, avvenimenti) con tante altre storie
(micro storie) es. Pietro, la donna ammalata, Lazzaro, Gairo, la suocera di
Pietro, un centurione pagano, il suo servo malato, Zaccheo, una
peccatrice… questo fa incontrare Gesù con il peccato, il dolore, l’errore…)
tutti punti di incontro tra la storia di Gesù e le altre persone. Esperienze
elementari della vita. Il tutto è accompagnato dal racconti,
insegnamenti… ma il luogo dove tutto questo accade è la situazione
dell’incontro, è un intrecciarsi.

Qui vediamo che l’esperienza dell’esserci, di una realtà che precede e


interpella. Questo permette a Gesù di manifestare e realizzare il Regno.
C’erto vedremo che c’è una precedenza di Gesù, ma una non accade
senza l’altra.

Testi suggeriti.

Questo lo troviamo nel libro di Sergio De Marchi, Gesù e i primi trent’anni.

IL TEMPO È COMPIUTO
Dispensa - capitolo 1
Marco presuppone una comprensione dei suoi uditori. C’è una novità che
appartiene agli avvenimenti. Sono le parole azioni di Gesù a dare
contenuto al regno, per cui si sa e non si sa. In questo spazio, di sapere e
non sapere, il regno mentre si va affermando con il ministero di Gesù si va
anche a definire per quello che è.

Quando un uditore ideale sente parlare di Regno di Dio? Storia del


concetto perché per noi non è scontato.

Noi non possiamo seguire la storia cronologica, allora poi procederemo


con delle campionature.

Il concetto del Regno di Dio.


Non è un territorio, non si deve intendere in senso geopolitico. Piuttosto è
un concetto dinamico e si riferisce ad una azione.

Che azione è? L’azione dell’esercitare la regalità/sovranità/signoria. È il


giusto esercizio della regalità di Dio su Israele e sul mondo.

Che cosa intendiamo come giusto? Il concetto di giustizia biblico non è lo


stesso del nostro linguaggio. Giusto —> difendere il diritto di chi non ha

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voce. Un re è giusto perché difende chi non può farlo da solo (orfano,
vedova e straniero).

Israele esprime questo in Es 15,18 “Il Signore regna in eterno e per


sempre!”.

Come regnerà il Signore? Prendendosi cuora dei queste persone (i più


poveri).

La professione di fede di Israele nella storia vive la giustizia in 3 fasi.

1. Il primo passaggio è il senso escatologico. Non vuole dire fine del


mondo. Questo si riferisce ad un intervento di Dio per salvare il suo
popolo (possiamo trovarlo nel deutero-isaia). Dio come stabilisce
questa sua signoria? Manifestandosi come unico vero Dio, liberando
Israele dalla dominazione pagana, introdurre Israele in una condizione
di pace e benessere duraturo, in cui tutte le nazioni avranno pace. (Is
2,2-5)

2. Il secondo passaggio è il senso escatologico apocalittico. Qui ci


troviamo nel periodo seleuce (200-147). Qui nasce la concezione
diversa. Nella prospettiva solo escatologica è l’attesa che Dio sistemi le
cose qui in terra, qui invece è la credenza che Dio superi questo
mondo che è tutto corrotto e ne instauri uno completamente nuovo.
(Dn 2,44) Questo comporta che Dio porrà fine alla storia di Israele e
inaugura un’epoca completamente nuova (un eone1 completamente
nuovo) perché di quello che c’è non si può sistemare.

3. Il terzo passaggio è il senso escatologico apocalittico


nazionalistico (giudaismo del secondo tempo —> dal ritorno di
Israele al tempo di Gesù). Al tempo di Gesù ci si aspetta un nuovo
intervento di Dio in favore di Israele che sta vivendo una situazione
molto umiliante sotto l’oppressione continua. La speranza è che Dio
interverrà e libererà Israele dai pagani. Questo giudaismo coltiva una
diffusa, quasi universale, attesa dell’evento salvifico di Dio in una
modalità nazionalistica. Se Dio interviene si servirà di un messia?
Secondo alcuni si secondo alcuni no.

1 tempo, spazio, mondo…

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