Le strutture in muratura o murature sono strutture a pareti portanti formate da elementi di piccole dimensioni in pietra naturale o artificiale (laterizio o cls), ben connessi tra loro attraverso un legante (malta) o montati a secco.
A sinistra: muratura storica con pietre non ben immorsate tra loro e malta di scarsa qualit, che hanno favorito il distacco del paramento interno ed esterno in seguito ad un evento sismico. A destra: pareti portanti in muratura di un edificio di recente costruzione, con elementi di piccole dimensioni (blocchi) a singolo strato omogeneo.
Murature storiche di pietra naturale
I materiali lapidei utilizzati in campo architettonico come pietra da costruzione si suddividono a seconda della lavorazione cui possono essere sottoposti.
Pietra grezza (pezzi informi per spaccatura, in alo a sin.); Pietra concia (forma definita con molta tolleranza mediante sbozzo di pietra grezza): per murature ordinarie (sopra a destra)
Pietra da taglio (lavorata su tutte le facce fino alla martellinatura): per murature speciali. Lastre non lucidate n scolpite (due dimensioni prevalenti sulla terza): per pavimenti, rivestimenti, scale, coperture.
Ripartizione delle tensioni nelle murature. Importante limpiego della malta nelle murature in pietra naturale per evitare concentrazioni tensionali nei punti di contatto. (da Caleca)
Esempio di pietre conce di tipo calcareo-marnoso, utilizzate per una muratura in pietra di tipo irregolare. A destra, muratura di pietra squadrata (da taglio).
Murature storiche di pietra naturale
Assestamenti murari di epoca romana (opus); gli opus romani prevedevano murature a sacco, cio costituite da un opus esterno e un riempimento interno con materiale di minor pregio.
Murature storiche di pietra naturale
a), c), c) per il sostegno di terrapieni;
d) sezione di muro mal costruito e) muro ben costruito con diatoni. Murature in mattoni pieni tradizionali, (laterizi) in uso corrente per edifici fino alla met del Novecento. Disposizioni (da Manuale Progettazione Edilizia):
gotica con muratura a due teste (a) a blocco con muratura a due teste (b) in chiave con muratura a due teste (c) a croce con muratura a tre teste (d) gotica con muratura a tre teste (e) e a quattro teste (f) Oggi utilizzate per piccoli manufatti, come muretti di recinzione o sostegno, o nella ricostruzione di edifici storici. Mattoni pieni tradizionali di recupero accatastati, formati a mano in stampi. Oggi questo tipo di produzione viene definiti a pasta molle e viene usato prevalentemente per recuperi e restauri. Le dimensioni regionali dei mattoni, in gran parte non pi in produzione, hanno una motivazione storica (vedi tabella).
Dimensioni dei mattoni (in cm) secondo le dimensioni regionali (da Annuario Andil, 1975) Mattoni pieni (in ordine decrescente di diffusione) Mattoni semipieni (in ordine decrescente di diffusione) Piemonte 6x12x24 6x11,5x24 7x11,5x23,5 7x11x24 Lombardia 6x11x23 6x10,5x22,5 12x12x25 6x11x23 Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia 6x12,5x26 6x13x26 7x11,5x24,5 13x13x26 Liguria 6x12x24 7x11x24 Emilia-Romagna 6x13x26 5,8x14x28 12x12x25 5,5x12x25 Toscana 5,5x12x25 6x13x26 5,5x12x25 5,5x13x26 Marche 6x13x26 6x13x28 5x10x25 5x12x25 Umbria 5,7x12,5x26 6x13x26 5,5x12,5x25,5 6x13x26 5,5x12x24 Lazio 5x14x28 5,5x12,5x25,5 5x14x28 5x12x25 Abruzzo, Molise 6x13x26 6x13x27 6x13x26 12,5x13x26 Campania 6x13x26 Puglia 6x13x26 6x13x26 6x12x25 Basilicata, Calabria 6x13x26 5,5x12,8x26 13x13x26 12x26x26 Sicilia 6x13x26 5x12x25 6x13x26 12x12x25 Sardegna 6x12x25 5x12x24 6x12x24 5,5x11,5x25 Luso dei laterizi nelle murature diffuso in Italia, soprattutto nella pianura padana. La pianura ricca di depositi argillosi da cui possibile prelevare largilla, la materia prima necessaria per la fabbricazione dei laterizi. Con essa sono mescolati componenti minerali (quarzo, feldspati, carbonati). Non sono possibili studi generali sui laterizi utilizzati nellarchitettura: la forma dei laterizi sempre stata quella prismatica, ma variazioni dimensionali sono evidenti sia da una localit all'altra sia nel corso del tempo. Prodotti ceramici e argilla
Per materiale ceramico si intende un materiale inorganico, non metallico, ottenuto da materie prime minerali, foggiato a freddo e consolidato in modo irreversibile mediante cottura. La materia prima pi importante largilla; un materiale di deposito sedimentario a grana finissima, plastico, costituito da una mescolanza di minerali delle argille (fillosilicati come illite, montmorillonite, ecc.) con quarzo, feldspati, carbonati e miche. Deriva dall'alterazione chimico-fisica delle rocce silicatiche. In Italia le argille utilizzate come materia prima sono cavate nei depositi ferrettizzati delle pianure, in particolare quella padana.
Si parla di tecnica costruttiva adbe se largilla formata in stampi e cotta al sole, di tecnica pis se posta in cassaforma e pressata, di argilla cotta (prodotto ceramico) se cotta in fornace.
Prodotti ceramici e laterizi
I prodotti ceramici si dividono, in base allimpasto: a pasta porosa: ordinaria: terrecotte (terracotta e laterizi) e refrattari (980-990C) fine: faenze (maioliche,monocotture e cottoforte) e terraglie a pasta compatta (vetrificata): ordinaria: grs (rosso, bianco, porcellanato), da argille greificate, cotte a 1300C) fine: porcellana e vitreus china
La compattezza dipende da temperatura di cottura, durata della cottura,composizione dimpasto (additivi) e metodo dimpasto (molle o pressato). La compattezza impartisce impermeabilit, resistenza allusura e resistenza meccanica ma anche fragilit.
Il colore dei materiali ceramici influenzato da: composizione dellargilla (giallo ocra con poca percentuale di composti di ferro e manganese o rosso bruno, se accade il contrario): tempo di cottura: temperatura di cottura; percentuale di ossigeno.
Le terracotte sono ceramiche che, dopo il processo di cottura, presentano una colorazione che varia dal giallo al rosso mattone, grazie alla presenza di sali o ossidi di ferro.
La cottura si effettua a 980- 990 C. La presenza di ossido di ferro, oltre a dare il colore tipico, migliora anche la resistenza meccanica della ceramica cotta, contribuendo alla vetrificazione e quindi riducendo la porosit del manufatto.
Grazie alla sua stabilit, alla resistenza all'invecchiamento, e alla leggerezza che deve alla sua porosit, la terracotta impiegata come materiale da costruzione prende il nome di laterizio. La terracotta si distingue generalmente dal laterizio per una "pi accurata depurazione delle argille".
Terracotte e laterizi
Laterizi
Il processo produttivo dei laterizi prevede (1): estrazione delle materie prime preparazione dellimpasto formatura essiccazione
Laterizi
(2):
cottura (appena al di sotto dei 1000C) stoccaggio
La produzione attuale di laterizi si diversifica in tre comparti principali, relativi ai diversi impieghi: laterizi da muro laterizi da solaio laterizi da copertura Laterizi
Laterizi da muro: mattoni pieni, mattoni e blocchi semipieni per muratura armata, blocchi alleggeriti o blocchi in laterizio alveolato, mattoni forati, tavelle e tavelloni, mattoni a faccia vista ed elementi da rivestimento, mattoni rettificati, mattoni ad altezza di piano, prodotti e sistemi per murature armate, pannelli di tamponamento, tavelloni gessati.
Importante sempre specificare la loro funzione (portante, di partizione, di rivestimento, ecc.)
Classificazione dei laterizi per muratura (UNI 8942/86) I blocchi hanno dimensione superiore a 5500 cm 3 . Mattoni
Dimensioni del mattone pieno formato UNI, oggi comunemente usato in Italia, di dimensioni 25x12x5,5. (mattone unificato, UNI 5628/65)
Terminologia del mattone: fascia o piatto, lista, costa o fianco , testa o punta, spessore . Mattone pieno e suoi sottomultipli: intero, tre quarti, mezzo, quarto, mezzolungo . Classificazione dei laterizi per muratura (UNI 8942/86) Percentuale di foratura Mattoni pieni (MP) < = 15% Mattoni pieni per rivestimento (MPR) Mattoni e blocchi semipieni (tipo A, MS) 15-45% (tipo B, BS) 45-55% Mattoni e blocchi semipieni per rivestimento (tipo A, MSR) (tipo B, BSR) Mattoni e blocchi forati (MF o BF) >55% Mattoni e blocchi forati per rivestimento (MFR o BFR)
Giacitura in opera mattoni e blocchi a fori verticali mattoni e blocchi a fori orizzontali (a destra)
Tecnologia di produzione Estrusi: con massa normale o con massa alveolata (31) Pressati: in pasta o in polvere Formati a mano Rettificati (R) o calibrati (C) Murature di laterizio
Differenza tra apparecchiatura muraria monostrato storico-tradizionale con mattoni pieni (la sezione tutta costituita da un unico materiale omogeneo), di uso corrente per edifici di medie grandi dimensioni fino alla prima met del Novecento, e parete monostrato con blocchi in uso oggi. a. apparecchiatura con muratura monolitica in mattoni, (tre teste, sp. 38 cm) b. apparecchiatura con muratura in blocchi a tutto spessore (sp. 38 cm)
Principio statico
Equilibrio di corpi rigidi di tipo planare (in edilizia si tratta in genere di murature) rispetto ad una azione di ribaltamento perpendicolarmente al loro piano. Evidentemente questi fenomeni vanno evitati. Strutture in muratura o murature
Danni nelle murature degli edifici Nel caso di forze orizzontali come i sismi, il cosiddetto primo modo di danno dato dal ribaltamento delle strutture murarie fuori dal loro piano. il modo pi pericoloso perch provoca il collasso di grandi parti di muratura con il conseguente scollegamento degli orizzontamenti. Nel caso di murature con cantonali (muri trasversali) correttamente eseguiti i possibili cinematismi di collasso fuori dal piano possono svilupparsi con il coinvolgimento di porzioni pi o meno ampie di murature. Per un edificio non danneggiato difficile prevedere quale sia il cinematismo pi probabile. Si pu tuttavia comprendere qualitativamente i possibili punti deboli della configurazione strutturale. Nel caso di strutture danneggiate anche lievemente il procedimento di individuazione dei meccanismi di danno agevolato dalla lettura del quadro fessurativo presente. Nel caso di forze orizzontali come i sismi, il cosiddetto primo modo di danno, dato dal ribaltamento delle strutture murarie fuori dal loro piano, il modo pi pericoloso perch avviene (se avviene) per primo. Una volta scongiurato questo meccanismo, le strutture murarie subiscono unazione tagliante nel loro piano, che si definisce come secondo modo di danno. Essa provoca lesioni tendenzialmente disposte a 45. Secondo modo di danno
Modalit di rottura della struttura muraria resistente in seguito ad azioni nel proprio piano: edifici con fasce di piano rigide; rottura dei maschi murari; edifici con fasce di piano duttili; rottura della muratura fra le file di aperture. Distribuzione delle tensioni nel piano del muro Disposizione delle linee isostatiche di massima (trazione) e di minima (compressione) nel piano del muro. Esempio di un quadratino unitario entro la muratura. Linclinazione delle isostatiche data dalla combinazione di forze orizzontali e verticali. Nel caso di muro senza aperture le isostatiche sono tendenzialmente verticali (di minima, compressione) e orizzontali (di massima, trazione). Notare leffetto arco che si crea sopra larchitrave quando si pratica unapertura; questo effetto corrisponde alla potenziale linea di frattura nel caso di cedimento dellarchitrave stesso. Strutture in muratura o murature (normativa attuale)
Ledificio a muratura portante deve essere concepito come una struttura tridimensionale. I sistemi resistenti di pareti di muratura, gli orizzontamenti e le fondazioni devono essere collegati tra di loro in modo da resistere alle azioni verticali ed orizzontali. I pannelli murari sono considerati resistenti anche alle azioni orizzontali quando hanno una lunghezza non inferiore a 0,3 volte laltezza di interpiano; essi svolgono funzione portante, quando sono sollecitati prevalentemente da azioni verticali, e svolgono funzione di controvento, quando sollecitati prevalentemente da azioni orizzontali. Ai fini di un adeguato comportamento statico e dinamico delledificio, tutti le pareti devono assolvere, per quanto possibile, sia la funzione portante sia la funzione di controventamento.
Gli orizzontamenti sono generalmente solai piani, o con falde inclinate in copertura, che devono assicurare, per resistenza e rigidezza, la ripartizione delle azioni orizzontali fra i muri di controventamento. Lorganizzazione dellintera struttura e linterazione ed il collegamento tra le sue parti devono essere tali da assicurare appropriata resistenza e stabilit, ed un comportamento dinsieme scatolare. Strutture in muratura o murature
Devono inoltre essere previsti opportuni incatenamenti al livello dei solai, aventi lo scopo di collegare tra loro i muri paralleli della scatola muraria. Tali incatenamenti devono essere realizzati per mezzo di armature metalliche o altro materiale resistente a trazione, le cui estremit devono essere efficacemente ancorate ai cordoli. Per il collegamento nella direzione di tessitura del solaio possono essere omessi gli incatenamenti quando il collegamento assicurato dal solaio stesso. Per il collegamento in direzione normale alla tessitura del solaio, si possono adottare opportuni accorgimenti che sostituiscano efficacemente gli incatenamenti costituiti da tiranti estranei al solaio. Il collegamento fra la fondazione e la struttura in elevazione generalmente realizzato mediante cordolo in calcestruzzo armato disposto alla base di tutte le murature verticali resistenti. possibile realizzare la prima elevazione con pareti di calcestruzzo armato; in tal caso la disposizione delle fondazioni e delle murature sovrastanti deve essere tale da garantire un adeguato centraggio dei carichi trasmessi alle pareti della prima elevazione ed alla fondazione. Strutture in muratura o murature
Per garantire un comportamento scatolare, muri ed orizzontamenti devono essere opportunamente collegati fra loro. Tutte le pareti devono essere collegate al livello dei solai mediante cordoli di piano di calcestruzzo armato e, tra di loro, mediante ammorsamenti lungo le intersezioni verticali. I cordoli di piano devono avere adeguata sezione ed armatura. Edificio in muratura portante
Individuazione delle pareti resistenti e area di influenza dei carichi verticali Calcolo semplificato In base al Dm 20-11-87 per edifici realizzati in muratura formata da elementi resistenti artificiali pieni o semipieni possibile omettere le verifiche di sicurezza (si fa solo il calcolo semplificato) nel caso vengano rispettate le prescrizioni seguenti: a) ledificio sia costituito da non pi di tre piani entro e fuori terra; b) la planimetria delledificio sia iscrivibile in un rettangolo con rapporti fra lato minore e lato maggiore non inferiore a 1/3; c) la snellezza della muratura, secondo la definizione del punto 2.2.1.3., non sia in nessun caso superiore a 12; d) larea della sezione di muratura resistente alle azioni orizzontali, espressa in percentuale rispetto alla superficie totale in pianta delledificio, sia non inferiore al 4% nelle due direzioni principali escluse le parti aggettanti; non sono da prendere in considerazione, ai fini della percentuale di muratura resistente, i muri di lunghezza L inferiore a 50 cm, misurata al netto delle aperture.
Deve quindi risultare: s = N/ (0,65 A) s m
N: carico verticale totale alla base del piano pi basso delledificio; A: area totale dei muri portanti allo stesso piano; s m : tensione base ammissibile della muratura Resistenza di una muratura
Le propriet fondamentali in base alle quali si classifica una muratura sono la resistenza caratteristica a compressione f k , la resistenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale f vk0 , il modulo di elasticit normale secante E, il modulo di elasticit tangenziale secante G. La resistenza caratteristica a compressione ricavata sulla base della resistenza f bk
del singolo blocco e del tipo di malta (da tabelle fornite dalla norma) Murature armate La muratura armata costituita da elementi resistenti artificiali pieni e semipieni idonei alla realizzazione di pareti murarie incorporanti apposite armature metalliche verticali e orizzontali, annegate nella malta o nel conglomerato cementizio. Le barre di armatura possono essere costituite da acciaio al carbonio, o da acciaio inossidabile o da acciaio con rivestimento speciale. ammesso, per le armature orizzontali, limpiego di armature a traliccio elettrosaldato o limpiego di altre armature conformate in modo da garantire adeguata aderenza ed ancoraggio, nel rispetto delle pertinenti normative di comprovata validit. Archi in muratura
La struttura ad arco una struttura di elevazione ad asse curvilineo sottoposta prevalentemente a sollecitazioni di compressione, trasmesse o in fondazione o a strutture verticali di sostegno (piedritti) che scaricano le spinte sulle fondazioni. Le strutture ad arco sono in genere classificate in relazione al profilo o sesto, la linea curva che segnala lestradosso, variabile in funzione al rapporto tra freccia e luce (a tutto sesto, a sesto rialzato od abbassato). Maggiore la sezione, maggiore la rigidit dellarco e minore la resistenza a sollecitazioni diverse da quelle di compressione.
Principio costruttivo dellarco in muratura
Se allelemento unico dellarchitrave si sostituiscono due elementi che si reggono in equilibrio per mutuo contrasto, si ottiene un sistema spingente (a destra una piattabanda in pietra naturale). Le azioni sui piedritti non sono pi verticali ma generano una spinta che tende a ribaltarli. Il valore della spinta in rapporto allinclinazione dei due elementi.
Se si aumenta il numero degli elementi (conci) disponendoli lungo un asse curvilineo che coincide con la funicolare dei carichi si ottiene una struttura spingente (ad arco) sottoposta in ogni sezione a compressione semplice.
Rottura di un arco
Studi sperimentali di Mery. Arco a tutto sesto: cerniere a 30 sullorizzontale, apertura in chiave allintradosso. Arco acuto: cerniere a 45, apertura in chiave allestradosso. Collasso per rotazione con cerniera quasi in chiave e 2 cerniere alle reni. Affinch avvenga il fenomeno delle 5 cerniere, la curva delle successive risultanti (curva delle pressioni) deve avere landamento in figura, passando per le cerniere stesse. Equilibrio di un arco in muratura
La forza inclinata con cui agisce un arco su un sostegno verticale o su un sostegno di appoggio definita spinta. La conformazione ad arco determina una considerevole riduzione delle tensioni di flessione ed un funzionamento a compressione, con tensioni dello stesso segno, caricando in maniera pi o meno uniforme lintera sezione e sfruttando meglio la resistenza del materiale. La variazione morfologica dellarco determina, a parit di carico sostenuto, la maggiore o minore inclinazione della risultante. La forma ideale di un arco che possa lavorare a compressione pura quella del corrispondente poligono funicolare ribaltato. Il comportamento dellarco tanto pi soddisfacente quanto meno la curva delle pressioni si discosta dallasse geometrico dellarco. Poich la spinta aumenta con il diminuire della freccia, molto spesso si associano sollecitazioni di flessione e taglio, inducendo flessioni molto elevate.