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Leggende e tradizioni di Villarios in Sardegna

Ci troviamo a Villarios, piccola frazione del comune di Giba, nel Sulcis


iglesiente. Quella che vediamo attualmente , in realt, la nuova Villarios
l!antico centro abitato fu infatti abbandonato nel "#$% in seguito a cause di
natura idrico&geologica.
'ella vecchia Villarios rimangono ben poche costruzioni. (ra esse spiccano la
chiesa di Santa )arta *la cui festa viene celebrata, in paese, il +, luglio- e la
torre di avvistamento antibarbaresca, databile attorno al .V/ secolo
0uest!ultima era atta a sorvegliare le navi che si avvicinavano al Golfo di
1almas, spesso non proprio con la migliore delle intenzioni.
Secondo la leggenda, la chiesa di Santa )arta venne fatta erigere dal
capitano di una nave scampato ad un naufragio. 2gli avrebbe avuto, assieme
al suo carico, un!immagine della santa, e ad essa si sarebbe rivolto nel
momento del pericolo, facendo voto di costruire una chiesa a lei dedicata nel
posto in cui sarebbe riuscito a salpare in seguito al fortunale.
/n realt la costruzione, in chiaro stile romanico, sarebbe stata edi3cata ad
opera dei monaci benedditini attorno al ./ secolo.
/n seguito all!abbadono della 4vecchia4 Villarios, anche la chiesa venne
lasciata al suo destino solitario. Solamnte tra il +%%+ e il +%%5 il comune di
Giba ottenne l!approvazione del progetto di ristrutturazione.
La chiesa di Santa )arta faceva parte del vescovato del Sulcis assieme a
0uelle di Santa )aria di 1almas, Santa )aria di 6lumentepido e San Giorgio di
(ului.
7ltre alla tradizionale festa di Santa )arta, il paese celebra San Giuseppe, il
", marzo, all!interno del nuovo borgo, nella chiesa a lui dedicata e tramite
una processione in costume atraverso le vie del paese.
Villarios vanta una forte tradizione culinaria legata al fol8lore. )olte famiglie
possiedono un forno in cui preparare i di9erenti tipi di pane dedicati alle varie
celebrazioni dell!anno.
: 3anco del Civra;iu, il pane giornaliero fatto con semola o farina integrale,
troviamo, ad esempio, su Coccoi si tratta di un pane di semola lavorato con
delle punte, ed era tipico di festivit come <atale, matrimoni, eccetera. 1i=
l!occasone era importante, pi= il pane veniva decorato in 0uesto caso
prendeva il nome di Coccoi 1intau.
1er 1as0ua, invece, si preparava su Coccoi con s!7u era una bambolina di
pane Coccoi, ma con un uovo in corrispondenza della pancia. 'i probabile
rimando pagano, indicava l!abbondanza e la fertilit.
1er il giorno dei morti, in3ne, si preparava su 1ani de Saba *marmellata
d!uva- farcito con mandorle e noci, veniva poi decorato con saba e tragera
*palline di zucchero colorate-.
Monica Taddia
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