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Donne e sport:

una storia ancora da scrivere


https://www.youtube.com/watch?v=2G8nOqxMx_4

La lunga parabola della lotta per la partecipazione femminile nel mondo dello sport
LICEO VITTORIO IMBRIANI
Corsi A e B sezione Scientifico

Unità formativa che


intende approfondire la
conoscenza delle realtà al
femminile che animano il
panorama sportivo,dando
rilievo alle condizioni in cui
le atlete devono vivere
ogni giorno la loro scelta di
vita.
Un'occasione per entrare
Festa della donna 2021 in contatto con splendide
Prof. Di Pasquale protagoniste che regalano
al pubblico emozioni e
successi agonistici.
 Quando parliamo di sport al femminile nella società
moderna, la chiave di volta è rappresentata dagli
avvenimenti del XVII secolo. Rudolf Oberman, grande
sostenitore del valore pedagogico dello sport, per
Troppo deboli, troppo primo, si è interessato alla totalità della popolazione,
emotive e poco indipendentemente dalla classe sociale o dal sesso.
Nel 1844 ha fondato la Società Ginnastica di Torino,
competitive: con l’obiettivo di inserire la ginnastica nel sistema
educativo.
 Nel Novecento le cose sono sicuramente cambiate:
in tema di donne sportive e stereotipi alcune donne riuscirono infatti a partecipare in
sono queste le tre caratteristiche maniera non ufficiale a gare di tennis, croquet, golf e
spesso attribuite al “gentil sesso”. vela alle Olimpiadi di Parigi, mentre nel 1921 si tennero
Anche se da qualche decennio, a Montecarlo i primi Mondiali Femminili.
precisamente tra gli anni Settanta e  Nel 1928, alle Olimpiadi di Amsterdam,
Ottanta del secolo scorso, le donne furono ammesse alle gare di atletica.
le donne hanno cominciato a Nel 1936, a Berlino, si istituirono competizioni
ritagliarsi un ruolo importante in femminili negli ambiti principali.
discipline sportive prima a loro
“estranee”, praticate praticamente in  Incredibilmente, solo le Olimpiadi di Londra del
esclusiva dagli uomini, proseguendo 2012 hanno visto la partecipazione delle atlete in tutte
sul lungo percorso di emancipazione le discipline, anche nel pugilato femminile.
femminile nello sport.  https://www.youtube.com/watch?v=TJzKfNo2Cl4
Una lettura di genere della partecipazione
sportiva in Italia
• Come rilevato nell'ultima indagine Istat sulla pratica sportiva, nel 2019 poco più del 30% della popolazione italiana
di età superiore ai tre anni ha praticato sport.
Si tratta, nel complesso, di 17 milioni 170.000 cittadini. In particolare, il 20,1% ha fatto sport in modo continuativo
mentre il 10,1% solo saltuariamente.
Una parte importante della popolazione, il 28,4% – 16 milioni 120.000 cittadini – pur non avendo praticato sport ha
comunque fatto attività fisica (passeggiate, escursioni, ecc.) mentre ben il 41%, pari a 23 milioni e 300.000
cittadini, non ha svolto nessun tipo di attività fisica.
I dati sulla partecipazione sportiva rilevano anche in questo campo la presenza di rilevanti differenze di genere.
Degli oltre 17 milioni di praticanti sportivi, infatti, 10 sono uomini. Questi tendono a praticare attività sportiva molto
più delle donne (36,9% vs 23,9%).
Tale gap di genere si registra in tutte le classi di età, eccetto quella dai 3 ai 5 anni, in cui la percentuale di bambine
che praticano sport è un pò più elevata dei coetanei maschi (24,3% contro 20,9%).
 Anche l’equazione sport e maternità, oggi, non
è impossibile. Anche se fare sport ad alto livello  Le cose, pur lentamente, stanno cambiando. A
non è facile per le donne costrette spesso a smentire i luoghi comuni sulla maternità sportivamente
scendere a patti con il desiderio di maternità. I invalidante basterebbe citare atlete come la canoista
problemi, infatti, non riguardano soltanto il Josefa Idem, mamma di Janek e Jonas, che ha
appena conquistato il diritto a partecipare alla sua
periodo legato alla gestazione, e quello
ottava Olimpiade; le schermitrici Valentina Vezzali,
strettamente successivo, necessario per il mamma di Pietro, e Giovanna Trillini, mamma di
recupero delle condizioni fisiche. Diventare Claudia e Giovanni, campionesse a tutto tondo; la
mamma viene spesso considerato un pallavolista Simona Gioli, soprannominata ‘mamma-
impedimento in senso generale nel cammino di fast’, alla quale la nascita di Gabriele non ha impedito
un’atleta. di continuare a vincere in azzurro e non solo.
Esiste poi il problema delle tutele. A cercare di portare
 avanti le ragioni delle atlete è impegnata Manuela Di
Centa, membro della Giunta Coni. Nella proposta di
legge sulla previdenza degli sportivi presentata dall’ex
sciatrice di fondo, è stata inserita una norma che
prevede un congedo obbligatorio per maternità e la
corresponsione di una cifra pari a circa 1000 euro
lordi. Una battaglia che potrà agevolare le atlete più
giovani.
LE GIOVINETTE
le calciatrici che sfidarono
il Duce
https://www.youtube.com/
watch?v=k13LwDPeZbE
Rosetta, con i suoi sedici anni e nell’animo il
sacro fuoco del calcio. Giovanna, per cui
l’avventura della squadra è anche un gesto
politico. Marta, saggia e posata ma determinata
a combattere per la libertà di giocare. E poi la
coraggiosa Zanetti che dà il calcio d’inizio, la
stratega Strigaro che scrive ai giornali, la
caparbia Lucchi che stenta a vincere
l’opposizione paterna… Sono le amiche che
all’inizio degli anni Trenta danno vita al Gruppo
femminile calciatrici milanese, la prima squadra
di calcio femminile in Italia. Ma l’Italia di allora è
fascista e man mano che il gruppo si allarga,
diventa una vera formazione e comincia a far
parlare di sé sui giornali, il regime entra in allarme.
Certo, queste giovinette si sono date tempi di
gioco più brevi e regole più leggere, assicurando
di non voler compromettere la loro «funzione
primaria» di madri. Scendono in campo con i
calzettoni e la gonna nera per non offendere la
morale. Ma sono comunque donne e il calcio è
uno sport da maschi.
https://sport.sky.it/calcio/femminile/2021/01/22/c
alcio-femminile-giovinette-uomo-della-
domenica-programmazione-sky
 Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue.
Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore,
confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre intorno la
Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso,
mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della
sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe
magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato
e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio
NON DIRMI CHE HAI PAURA deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e
le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a
qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un
simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. Il suo vero
sogno, però, è vincere. L’appuntamento è con le Olimpiadi di
Londra del 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono
ancora più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa ed è
costretta a fronteggiare una perdita lacerante, mentre il
“fratello di tutta una vita” le cambia l’esistenza per sempre.
Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a
piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola,
intraprende il Viaggio di ottomila chilometri, l’odissea dei migranti
dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare
via mare in Italia.
Giuseppe Catozzella per mesi è entrato dentro la vita reale di
Samia, e l’ha reinventata in una voce dolcissima, scrivendo un
romanzo memorabile. Da quella voce, da quell’io leggerissimo
che ci parla con fermezza e candore, si sciolgono la struggente
vicenda di un’eroina dei nostri tempi, la sua fiaba, e insieme il suo
destino.
 https://www.youtube.com/results?search_query=samia+yusuf+om
ar+storia
https://www.youtube.com/watch?v=N
nT1hToe9OQ
EMANCIPAZIONE E SPORT
Ma è anche vero che grazie a questi atti di coraggio che le donne in Tunisia ed in altri paesi del mondo (come in Afganistan) vanno via via sempre più emancipandosi
https://www.youtube.com/watch?v=ypiQVVtoy1M

 Parlando con Alì, un Tunisino di fede


musulmana che vive a Fasano, ho scoperto
che le poche donne del suo paese che
praticano sport devono indossare un velo
che copra i capelli e tutto il corpo. Per loro è
una questione sia religiosa che di etica
morale. Vorrei ricordare che alle Olimpiadi
di Barcellona nel 1992 Hassiba Boulmerka,
mezzofondista algerina, pur conoscendo i
rischi di infrangere tabù secolari, ha avuto il
coraggio di correre a gambe scoperte (
vincendo l’oro) ed è stata per questo
condannata a morte dal Gruppo Islamico
Armato .
Donna Sport Day

• Mens sana in corpore sano è una locuzione latina firmata da Giovenale, un adagio
noto e sapiente che tradotto significa Mente sana in corpo sano ed è una esortazione
all’uomo alla cura della salute del fisico in equilibrio col benessere mentale.
• La buona condizione di corpo e mente è per opinione comune favorita, agevolata e
aumentata dalla pratica sportiva. Lo sport va praticato sin da piccolissimi, l’iniziazione
dei bambini alle attività sportive non solo favorisce la nascita di buoni atleti ma
agevola le crescita di ottime persone.
• Quando i bambini approcciano alle attività sportive – in genere intorno ai 4 anni –
facilmente passano all’agonismo giocando, divertendosi ed assimilando i più proficui
valori sportivi.
• La modernità, l’affezione al danaro, il consumismo e la ricerca di una sempre più
perfetta apparenza portano i giovani ad emulare modelli non sempre positivi. Le
ragazze, in particolar modo, attraverso lo sport possono nutrire i loro più bei valori ed
esaltare le naturali doti fisiche femminili.
• Praticando attività sportive con impegno, passione e determinazione la ragazza
scopre e mostra al mondo il suo FATTORE “D”: FATTORE DONNA, ovvero quella
commistione di espressioni, valori, intenti ed obiettivi che potenzialmente le donne
nutrono in se stesse e che con lo sport possono esprimere positivamente.
Donna Sport

• Chi fa sport respira un clima di Rispetto e Lealtà; si abitua


all’ Impegno e vive la propria passione con Dedizione; comprende
il valore del Merito; acquisisce la Correttezza come modus vivendi;
diviene Responsabile; impara a prestare e ricevere Amicizia;
raccoglie i frutti della propria Determinazione; beneficia
della Solidarietà, della Trasparenza e dellaTolleranza; gioisce
della Generosità e della Sportività; apprende che non si cresce
nella lite e nella contrapposizione ma nel Dialogo, nella Fiducia,
nella Comprensione, nell’Integrazione, e nel Fair play; manifesta
estro e Creatività.
• Nella consapevolezza di questi valori sportivi e della loro importanza
nasce il Progetto “Donna Sport” aperto a tutte le GIOVANI ATLETE
BRAVE A SCUOLA E NELLO SPORT.
CALLIPATEIRA E CINISCA
..la storia comincia da lì….
 Nell’Antica Grecia l’attività sportiva era generalmente riservata ai maschi,
di rango aristocratico e fisicamente perfetti. Conseguentemente le
Olimpiadi, celebrate ogni quattro anni dal 776 a.C. al 393 d.C.,
prevedevano una partecipazione limitata ai cittadini greci liberi di sesso
maschile. Gli atleti si recavano a Olimpia e durante la celebrazione dei
giochi si proclamava una ekecheiria, una tregua generale per favorire la
partecipazione. Le donne non potevano assistere alle gare e tanto meno
parteciparvi. Gli atleti gareggiavano completamente nudi.
GYMNOS
La nudità maschile era di norma socialmente
accettata entro certi contesti sportivi e militari
dell'antica Grecia e ciò è divenuto col tempo
un tratto distintivo della cultura ellenica. A
quanto pare, come risulta da un passo di
Tucidide, la nudità fu praticata per primi dagli
Spartani nelle loro esercitazioni militari e da loro
in seguito introdotta anche nei giochi olimpici
antichi, ma altre fonti invece sostengono che
l'usanza ebbe invece origine quando un atleta
vinse la gara di corsa durante la V olimpiade
(720 a.C.) il quale a metà percorso si liberò della
fascia che aveva attorno ai fianchi e che lo
intralciava nei movimenti
CALLIPATEIRA 440 a.c.
Nel V secolo a.C., quando appaiono le prime palestre o ginnasio di atletica, la
nudità nello sport era già diffusa: la stessa parola palestra, per inciso, deriva
dal greco gymnos che significa nudo[
 A titolo di curiosità, possiamo ricordare un
aneddoto:
 madre di un pugilatore Pisidoro, alla morte del
marito, che allenava il ragazzo, prese il posto
del consorte come allenatore.
 Vestita da uomo andò alla stadio per
guardare l’incontro di suo figlio.
Pisidoro vinse e lei presa dalla gioia scavalcò
la barriera per congratularsi, i vestiti le
scivolarono di dosso e fu scoperta.
Non venne punita in quanto tutti i suoi parenti
erano vincitori olimpici, ma da quel giorno si
decretò che anche gli allenatori dovessero
presentarsi nudi.
Cinisca, nobile sorella
di Agesilao re di Sparta
 prima donna (facendo cambiare
i regolamenti) che diede il primo
esempio nel parteciparvi e
anche con successo;
 guadagnò la vittoria nel corso
dei carri tirati da quattro cavalli
nel 376 a.C. Si celebrarono con
una partecipazione di atleti di
vari Paesi e uno sfarzo mai visto;
era del resto la Centesima
Olimpiade.
“Nausicae in mal tolse la palla, e ad una /delle compagne la scagliò: la palla/desviassi dal segno cui valeva, / e
nel profondo vortice cadè

 “Omero canto VI, trad. pindemonte, libro VI v.v. 169 e succ, Firenze
 Nel libro VI Odisseo, partito dall'isola di Calipso, dopo venti giorni di navigazione (di cui gli ultimi due di
tempesta, a causa dell'ira di Poseidone), giunge naufrago a Scheria, terra dei Feaci: qui incontra la
bella figlia di Alcinoo, Nausicaa, con la complicità della dea Atena; la fanciulla, infatti, ammonita in
sogno dalla dea perché le sue nozze sono vicine, si reca con le sue ancelle al fiume a lavare le vesti e
poi si diverte a giocare a palla; gli schiamazzi delle giovani destano Odisseo, che si era addormentato,
sfinito e nudo, sotto un cespuglio: al suo apparire, le ancelle fuggono spaventate, mentre Nausicaa
resta, ispirata da Atena, ad ascoltare le parole che Odisseo le rivolge quasi in religiosa preghiera.
GIOCHI EREI
 dedicati ad Era, la moglie di Zeus). Erano
giochi femminili, dedicati alle giovani che,
con essi, dimostravano di essere mature e
pronte al matrimonio. Avevano significato
rituale e si svolgevano con una corsa sulla
distanza di circa 145/160 metri.
IL PEDOTRIBA A SPARTA
grammatista e citarista

 Sparta era una città Stato


dominata da una aristocrazia
guerriera, vi si conduceva uno stile
di vita molto duro e severo che
spingeva ad una selezione degli
individui sin dalla nascita. Le donne
spartane, al pari degli uomini,
eseguivano le pratiche atletiche e
le esercitazioni militari per essere in
grado di difendere le città quando
gli uomini erano lontani, per
esempio per un conflitto bellico.
Spesso gli stessi allenamenti erano
promiscui e, non di rado, le donne
Spartane erano vincitrici di
competizioni olimpiche

Il Movimento olimpico moderno, nato alla fine del XIX secolo, tra i suoi
ideali annoverava il carattere ecumenico dello sport, considerato
un’attività aperta a tutti. Ciononostante De Coubertin, il barone francese
principale artefice del movimento, si opponeva risolutamente
all’agonismo femminile, certamente per l’influsso della società del suo
tempo, ma anche per l’adesione incondizionata all’ideale olimpico
greco. De Coubertin sosteneva che la differente fisiologia della donna e
il diverso ruolo nella società la rendevano inadatta all’attività sportiva.
Nelle olimpiadi moderne che ebbero inizio
nel 1896, la prima olimpiade aperta anche
alle donne fu quella di Parigi nel 1900
https://www.youtube.com/watch?v=jXKCsa
vWpds
 ANCHE SE IN MODO NON
UFFICIALE, IN GARE DI TENNIS,
CRIQUET, VELA E GOLF.

 Ancora oggi non tutte le nazioni


accettano la partecipazione delle donne
alle olimpiadi.
 In qualche paese di religione
Musulmana
 le donne non praticano lo sport, o se lo
praticano lo fanno solo davanti ad altre
 donne.
NEL 1908, A LONDRA
 parteciparono 36 donne su un totale di 2008 atleti,
sempre in modo non ufficiale, in gare di tiro con
l’arco, pattinaggio, vela, tennis e gare con
imbarcazioni a remi
 https://www.youtube.com/watch?v=B2s9qaKhK7Y
NELLE OLIMPIADI DEL 1912, A STOCCOLMA

 furono ammesse anche alle


competizioni di nuoto: l’australiana
Fanni Durack vinse i 100 m stile
libero eguagliando il tempo
realizzato ad Atene (1896) dalla
medaglia d’oro maschile.
 https://www.youtube.com/watch?
v=yxxuWG5b-A0
ANVERSA, NEL 1920,
 le donne parteciparono per la prima volta in forma
ufficiale alle Olimpiadi
 https://www.youtube.com/watch?v=d_Rc-FvBk3I
 per la prima volta venne recitato il Giuramento olimpico,

«A nome di tutti i partecipanti giuro che prenderemo parte a


questi Giochi olimpici rispettando le regole che li governano
nel migliore spirito sportivo, per la gloria dello sport e per
l’onore delle nostre squadre».
OLIMPIADI DI AMSTERDAM
 Nel 1928 ad Amsterdam si aprì alle donne la possibilità
di partecipare alle gare di atletica e quindi aumentò
notevolmente la loro partecipazione: 290 donne su un
totale di 2883 atleti. Tra il 1928 e il 1936 (Berlino) si
inserirono gare femminili per le principali discipline
olimpiche.
 https://www.youtube.com/watch?v=wHzGpYWUWgA
OLIMPIADI DEL 1968

 la messicana Norma Enriqueta Basilio fu la prima


donna ad accendere il braciere olimpico.
https://www.youtube.com/watch?v=hj-ZBl6KCZ0
Le Olimpiadi londinesi hanno visto per la prima volta le
donne ammesse a tutti gli sport considerati in precedenza
totalmente maschili, aggiungendo il pugilato femminile.
https://www.youtube.com/watch?v=KUOf9LYdY_8

 Million Dollar Baby è un film del 2004 interpretato,


diretto e prodotto da Clint Eastwood.
 Dedicato al mondo della boxe e tratto da un racconto della raccolta Rope
Burns di F.X. Toole, il film vede come protagonisti accanto a Clint Eastwood
Hilary Swank e Morgan Freeman.
 Aggiudicandosi quattro dei premi principali (miglior film, miglior regia, miglior
attrice protagonista a Hilary Swank e miglior attore non protagonista a
Morgan Freeman), il film è stato il protagonista dei premi Oscar 2005.
Le donne italiane diventano
professioniste anche nello
sport. Finalmente ci arriva
anche la legge
https://www.youtube.com/wa
tch?v=3phRAn54K8Q

Un nuovo emendamento equipara


finalmente le donne ai colleghi
maschi, estendendo anche a loro le
tutele sulle prestazioni di lavoro
sportivo.
Con colpevole ritardo, la svolta tanto
attesa nel mondo dello sport è
arrivata: le atlete donne diventano
professioniste anche sotto l’aspetto
contrattuale. A renderlo possibile è
stato un emendamento inserito dalla
commissione Bilancio del Senato nella
legge di bilancio. Il provvedimento
equipara le donne ai colleghi maschi,
estendendo anche a loro le tutele
sulle prestazioni di lavoro sportivo.
ALCUNE LETTURE

 una ricerca sulle discriminazioni di genere


ALCUNE STORIE
 Ritratti di atlete che hanno fatto la storia dello sport
 https://www.youtube.com/watch?v=v7-gAN2l7EY
 https://www.youtube.com/watch?v=QXfPnvlLJDo
 https://www.youtube.com/watch?v=fsU-BnwqrmY
 https://www.youtube.com/watch?v=s9iHu1f1fgc
LO SPORT CHE NON CONOSCE DIFFERENZE
https://www.youtube.com/watch?v=zHBw7_PiqeY

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