siche, unite (sempre con scontri, ma appartenenti alla stessa razza) era lo sport.
La parola “sport” appartiene alla lingua inglese, la quale deriva dal francese “desport” sorella della
parola “deporte” spagnola e “diporto” italiana, le quali tutte signi cano “svago”, “divertimento”.
Lo sport si sviluppa di pari passo con la crescita dell’intelligenza umana essendo infatti l’insieme
degli sforzi mentali e sici; per gli uomini primitivi lo sport era utilizzato per sopravvivere
(approfondendo la conoscenza sulla natura e cacciando). Testimonianze della pratica sportiva
durante la preistoria sono state rinvenute in Francia, Africa e Australia tramite pitture ed incisioni
rupestri.
Il primo sport apparso fu quello della corsa, che venne praticato sin dall’antichità. Poi all’inizio
della storia troviamo le prime competizioni u ciali di tiro (con la onda e con l’arco), sollevamento
pesi (macigni), nuoto, danza e lotta. Queste gare si svolgevano nelle cerimonie (funebri o
celebrative). Nell’antico Egitto, data l’assiduità delle gare di canottaggio, ginnastica, pugilato,
nuoto e atletica, vennero costruite per la prima volta delle strutture adibite esclusivamente alla
pratica di questi ultimi sport. Una grande rivoluzione avvenne nell’antica Grecia, dove vennero
celebrate le prime competizioni “internazionali”: i giochi Panellenici, in onore alle divinità.
Nell’antica Roma lo sport era praticato alle terme e nelle arene. Durante il crescente dominio
cristiano si sviluppò l’ideale “cavalleresco” (regole morali da rispettare). Nel medioevo, mentre che
l’equitazione era riservata ai nobili, nacquero le prime attività con la palla per le classi meno
abbienti. Nell’epoca moderna vennero redatti i primi manuali con le istruzioni di gioco.
Lo sport nell’epoca greco-romana aveva una grande importanza, tanto che uno schiavo poteva
diventare un nobile.
Un esempio di competizioni molto importanti erano i giochi panellenici greci. Questi erano un
insieme di 4 competizioni: i giochi Olimpici, i più importanti, che si svolgevano ad Olimpia ogni 4
anni in onore a Zeus; i giochi Pitici, che si svolgevano ogni 4 anni a Del in onore ad Apollo; i
giochi Nemei, ogni 2 anni a Nemea in onore a Zeus; ed in ne i giochi Istmici, ogni due anni a
Corinto, dedicati a Poseidone. I giochi olimpici erano così importanti per tutta la comunità greca
che qualsiasi con itto veniva messo in pausa per partecipare o assistere a questi ultimi. Le gare
erano riservate ai maschi adulti di stirpe greca mentre le donne potevano solo possedere i cavalli
che concorrevano. Le discipline erano corsa, lotta libera, salto in lungo, lancio del giavellotto e del
disco, pugilato, corsa dei carri e dei cavalli, pancrazio e corsa con le armi.
Nell’antica Roma alcuni dei centri di ritrovo più comuni erano le terme, dove, prima di ritrovarsi
con altre persone, si praticava molto sport: i pori dilatati per l’attività sica con acqua molto calda
era molto piacevole e soprattutto bene ca per il corpo. Un altro centro di incontro era l’arena:
nell’arena le persone si ritrovavano per vedere spettacoli di ogni genere, come battaglie navali,
competizioni sportive, gare di cavalli o bighe e soprattutto la lotta tra i gladiatori. I gladiatori
combattevano tra di loro all’ultimo sangue oppure contro ere fatte entrare o dal centro o dai lati.
Se avessero avuto successo i gladiatori, sarebbero diventati famosi in tutto l’impero e avrebbero
avuto l’opportunità di diventare nobili o uomini liberi.
Lo sport era spesso utilizzato come rito celebrativo nelle cerimonie funebri delle persone ricche e
potenti o in onore alle divinità (come il giochi Panellenici).
Al giorno d’oggi, come anticamente, lo sport ha una grande funzione rappresentativa della
persona e del luogo da cui proviene, in base all’importanza della gara (se la gara è solo nazionale,
allora viene data importanza alla provenienza speci ca, come la provincia; mentre, se la
competizione è internazionale, l’atleta porta sia il prestigio della provenienza speci ca che della
sua nazione). Lo sport, come l’umanità, si sta evolvendo: all’inizio era utile per sopravvivere, poi si
trasformò come celebrazione o attività per riscattarsi nella società, ed ora lo sport è un mezzo di
guadagno come mai è stato; infatti lo sport ricopre una grandissima fetta dell’economia mondiale
date le sue rami cazioni, dall’informazione sportiva all’e ettivo mercato dello sport.
Nello sport vi è sempre stata una regola di rispetto verso gli altri; si è sempre chiamata con
diverse maniere, come onore e cavalleria, oggi invece la chiamiamo… fair play.
Il fair play è l’insieme di tutte attitudini che rendono lo sport bello e piacevole. Tra le norme del fair
play troviamo: il rispetto delle regole (le quali permettono a tutti di avere la stessa possibilità di
vincere), il rispetto degli altri e di se stessi, la fratellanza sportiva, la lealtà, valorizzare le diversità e
le unicità, imparare dalla scon tta, il no alla violenza e dare il buon esempio. Da queste norme è
nato il Baskin: un adattamento della pallacanestro per persone con disabilità, nel quale tutti
giocano assieme, maschi, femmine, abili e disabili. In seguito alla comparsa di questo sport nelle
città vennero creati parchi giochi inclusivi, adatti a tutti.
Nel mio tempo libero gioco a basket, uno degli sport più praticati e seguiti al mondo, e mi piace la
palestra. Dal mio punto di vista lo sport è molto importante dato il suo impatto positivo sulla
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salute psico- sica della persona e sulla società. In sintesi, lo sport ci segue da sempre e grazie a
questo l’umanità è ciò che è: una grande comunità, i cui membri competono tra di essi
assiduamente.
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