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IL METODO DI ANALISI

DELLE SCIENZE SOCIALI

PROF. GIANPASQUALE PREITE


Premessa
La differenza tra aree scientifiche è dovuta a
differenti modi e metodologie per analizzare,
osservare, indagare determinati fenomeni naturali,
ambientali, biologici, psicologici e sociali.
Questa premessa ci consente (per convenzione) di
effettuare una prima e generale distinzione tra
metodologie scientifiche impiegate nei rispettivi
ambiti:

Scienze esatte
Scienze applicate
Scienze sociali
Scienze esatte

Es.:
Matematica
Chimica
Fisica
Informatica
ecc.

Input/output dati oggettivi (numeri, cifre)


Scienze applicate

Es.:
Ingegneria
Architettura
Meccanica
Farmacologia
ecc.

Input/output dati oggettivi/soggettivi


(informazioni, metadati, numeri, cifre, ecc.)
Scienze sociali e umane

Es.:
Economia
Politica
Diritto
Religione
ecc.

Input/output comunicazione
(dati, metadati, numeri, cifre, informazioni, ecc.)
Differenza/interdipendenza tra aree scientifiche
Filosofia
Sociologia

Es.: Es.: Es.:


Matematica Ingegneria Economia
Chimica Architettura Politica
Fisica Meccanica Diritto
Informatica Farmacologia Religione
ecc. ecc. ecc.

Biologia Psicologia
Medicina
Biopolitica
A questo punto, se si osserva l’evoluzione di un determinato fenomeno nel tempo risulta
comprensibile il perché alcuni ambiti disciplinari, sono difficilmente collocabili in una specifica area.
La Filosofia (come ricerca della conoscenza) interessa tutti gli ambiti del sapere, a quest’ultima si
aggiungono alcune discipline che, per la loro naturale vocazione pluri-metodologica, interessano
differenti aree tematiche (anche sotto il profilo metodologico). Gli esempi sono molteplici ma a titolo
esemplificativo possiamo fare riferimento a: Medicina, Biopolitica, Statistica, Psicologia,
Cibernetica,
Rapporto osservatore/osservato

Nell’ambito metodologico delle scienze esatte e – solo in


parte – delle scienze applicate è comunemente condiviso
porre il rapporto di osservazione
(osservatore/osservato), in termini “catalettici”.

In altri termini l’assunzione di tutta la soggettività al polo


attivo dell’indagine e di riduzione totale all’oggettività
del polo passivo dell’indagine stessa.
Le condizioni del c.d. “OGGETTO”
L’assunzione di soggettività, da una parte, significa
l’esercitato diritto di programmare, descrivere e
decidere le condizioni dell’oggetto ( principalmente
per questo motivo input e output del processo
riguardano dati, cifre, numeri e dati oggettivi basati
sul codice vero/falso).

Tale approccio metodologico si presta allo studio


delle cose, dove la definizione più corretta di “cosa”
è quella di “non persona”.
La “SOGGETTIVITÀ” dei due poli
Tuttavia, quando il rapporto di osservazione si pone tra
persone (così come avviene nelle “scienze sociali”), esso
assume una natura “dialettica”, cioè di riconoscimento di
soggettività ai due poli del rapporto e di ridistribuzione
dell’attività su entrambi (se queste condizioni non si
verificano, il rapporto torna ad essere di “natura catalettica”.

La natura dialettica del rapporto di osservazione tra


osservatore e osservato si estende al rapporto esistente tra
tutti gli attori trasformando l’insieme in un “sistema”
(sistema politico, sistema economico, sistema giuridico, ecc.)
La Teoria dei sistemi sociali
Uno degli assunti principali della teoria dei sistemi sociali
è che i sistemi conservano la propria autonomia rispetto
all’ambiente in cui operano.

Un dato evento può costituire, ad esempio, un elemento


tanto di un sistema sociale (come comunicazione),
quanto di un sistema psichico (come pensiero), anche se
tali sistemi rientrano reciprocamente l’uno
nell’ambiente dell’altro.
SISTEMA/AMBIENTE
La differenza tra sistema e ambiente è il punto di
partenza della teoria dei sistemi sociali.

Un sistema non può essere dato indipendentemente dal


suo ambiente, in quanto quest’ultimo prende forma
tracciando un confine che potremmo definire
“operazionale” e che lo distingue da ciò che non gli
appartiene.

In altri termini, il sistema stabilizza il confine entro cui è


possibile mantenere un ordine comunicativo
“organizzato” con una complessità ridotta,
consentendogli di affrontare i relativi problemi.
Complessità sociale
La funzione di comprendere e ridurre la complessità del
mondo è una proprietà che appartiene ai sistemi sociali. La
società della modernità avanzata è sottoposta all’eccessiva
simultaneità degli accadimenti (questioni ambientali, etiche,
giuridiche, economiche, ecc.), tutto accade allo stesso tempo
in un presente che non è osservabile nella sua interezza. In
tale prospettiva, nessun sistema può assorbire la totalità di
tutti gli eventi (accadimenti).

Questa considerazione è sufficiente per aprire la strada alla


comprensione del perché i sistemi si specificano
funzionalmente, cioè producono la propria differenziazione
rispetto all’ambiente esterno.
Medium della comunicazione
Con il processo di differenziazione ogni sistema si
specifica rispetto ad un proprio codice operativo e attua
selezione attraverso un medium della comunicazione
simbolicamente generalizzato

(es: per la politica il potere; per l’economia il mercato;


per il diritto la giustizia; per la religione la fede; ecc.)

La comunicazione è l’operazione specifica alla base dei


sistemi sociali. Nella comunicazione c’è produzione di
informazione ma c’è anche produzione di senso e ciò
rappresenta le premesse per ulteriore comunicazione.
Società e comunicazione
Nella teoria dei sistemi sociali, la comunicazione rappresenta
dunque un evento senza durata, la comunicazione è sempre
nuova, diversa, e il suo continuo prodursi crea contenuti di
senso sempre nuovi e diversi.

La comunicazione è un evento altamente improbabile e la


sua produzione opera su tre differenti livelli di improbabilità:
1.ad un livello basilare di complessità, è improbabile che la
comunicazione venga compresa e quindi realizzata;
2.ad un secondo livello di complessità, è improbabile che
l’emissione raggiunga l’interlocutore;
3.ad un terzo livello di complessità è improbabile che la
comunicazione venga accettata.
Il problema principale, a questo punto, è chiarire
come la comunicazione di per sé improbabile
divenga probabile.

Nella teoria dei sistemi i tre livelli di improbabilità


vengono affrontati attraverso l’utilizzo dei media:

linguaggio (probabilità della comprensione);


mezzi di diffusione (probabilità del raggiungimento
degli interlocutori);
mezzi di comunicazione generalizzati simbolicamente
(probabilità dell’accettazione).
Autopoiesi e chiusura operativa
Se si accetta questo punto di partenza il sistema può essere
studiato come autopoietico, ossia capace di produrre e
riprodurre esso stesso gli elementi che lo costituiscono e di
autoprodurre le sue caratteristiche costitutive e la sua
organizzazione.

L’autopoiesi è una proprietà del sistema che lo rende


autonomo (chiusura operativa):
A.sul piano strutturale: il sistema continua ad esistere pur di
fronte a forti sollecitazioni esterne –
B.sul piano operativo: il sistema opera in relazione
all’universale simultaneità delle operazioni specifiche che
caratterizzano la sua struttura.
Tutti i sistemi sociali sono situati in un ambiente che in
definitiva rappresenta tutto ciò che non fa parte del
sistema, come ad esempio l’ambiente naturale e gli esseri
umani, dal momento che i loro sistemi psichici e i loro
organismi sono entità autonome e differenziate dai sistemi
sociali.

Il concetto di autopoiesi è determinante per comprendere


come i sistemi chiusi gestiscono la propria apertura
nell’ambiente, infatti la chiusura si riferisce all’assenza di
una relazione input-output tra sistema e ambiente.

Apertura significa, invece, capacità di autoregolazione


rispetto alle perturbazioni che derivano dall’ambiente.
Il sistema politico
Se si applica questo processo interpretativo al sistema
politico, ne risulta che il contesto (“arena” in cui si svolge
l’attività politica) è rappresentato dal potere e che qui il
dominio fenomenologico è rappresentato invece dalle
decisioni politiche.

In tale prospettiva il sistema non è mai immobile, nuove


decisioni politiche potranno sempre essere adottate, ma la
caratteristica strutturale ed operativa del sistema rimane
stabile, nel senso che non verrà a dipendere dalla produzione
di norme giuridiche, in quanto appartenenti al sistema del
diritto, o da variazioni della domanda e dell’offerta, in quanto
operazioni che si svolgono nel sistema economico, ecc.

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