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LE OLIMPIADI DEL ‘68.

• Il 2 ottobre 1968, dieci giorni prima dell'apertura dei


Giochi, nella Piazza delle Tre Culture a Città del Messico,
un gruppo di studenti manifestò pacificamente per
protestare contro la grossa spesa sostenuta dal
presidente Gustavo Diaz Ordaz per costruire gli impianti
per gli imminenti Giochi Olimpici. I soldati, non si sa se
per ordine diretto del presidente, iniziarono a sparare
ad altezza d'uomo. Fu una strage: non venne mai reso
noto il numero dei morti, secondo alcuni forse furono
addirittura qualche centinaio.
• Alcuni giornalisti erano già presenti sul posto, tra cui l'italiana
Oriana Fallaci rimasta ferita e creduta morta, per cui notizie e
immagini del massacro non tardarono a fare il giro del mondo
e contribuirono all'idea di dover disputare questa edizione dei
Giochi in un'altra sede, diversa da Città del Messico. Il
presidente del CIO, l'americano conservatore Avery Brundage,
si adoperò perché il programma olimpico seguisse il suo corso
regolare, come se il fatto non fosse accaduto. Durante la
cerimonia di apertura, gli studenti fecero volare un uccello e
un aquilone a forma di colomba nera, sopra il palco
presidenziale, come una protesta silenziosa per la repressione.
• Uno degli eventi per il quale questa Olimpiade è oggi
principalmente ricordata fu la premiazione dei 200 metri
piani, durante la quale il vincitore a tempo di record del
mondo Tommie Smith e il suo connazionale John Carlos,
terzo classificato, alzarono il pugno chiuso guantato in
nero in segno di protesta contro il razzismo e in risalto
delle lotte di potere nero, mentre Peter Norman,
australiano, sfoggiò una spilla in favore dei diritti umani.
Essi ascoltarono l'inno nazionale americano con il capo
chinato come per vergogna, tenendo gli occhi fissi sulle
loro medaglie come in segno di protesta.
TOMMIE SMITH: CHI ERA?
Tommie Smith, soprannominato in seguito The Jet, iniziò ad imporsi
nel 1967 vincendo il titolo universitario sulle 220 iarde (201,17 m) e
quindi il campionato americano AAU sulla stessa distanza.
Si confermò campione AAU sui 200 m l'anno seguente,
guadagnandosi la selezione per la squadra olimpica e stabilendo
con 20" netti il nuovo record mondiale. In precedenza, Smith aveva
fatto registrare altri due primati mondiali: correndo l'inconsueta
distanza delle 220 iarde in linea retta aveva fatto fermare i
cronometri sul tempo di 19"5; inoltre, in una delle sue rare
prestazioni sui 400 metri piani, aveva battuto il futuro campione
olimpico Lee Evans, stabilendo il nuovo record mondiale con il
tempo di 44"5.
• Nel 1968 vinse la medaglia d'oro sui 200 m nella
finale olimpica di Città del Messico con il tempo di
19"83, primo uomo al mondo a scendere sotto il
limite dei 20 secondi, precedendo l'australiano Peter
Norman e il connazionale John Carlos. Il suo record
mondiale sarebbe rimasto imbattuto per 11 anni,
finché nel 1979 Pietro Mennea conquistò, sempre a
Città del Messico, il nuovo record, con il tempo di
19"72 (che a sua volta rimase imbattuto per 17 anni
fino al 1996).
• Durante la cerimonia di premiazione, Smith e
Carlos diedero vita a quella che probabilmente è
ricordata come la più famosa protesta della
storia dei Giochi olimpici: salirono sul podio scalzi
e ascoltarono il loro inno nazionale chinando il
capo e sollevando un pugno con un guanto nero,
a sostegno del movimento denominato Olympic
Project for Human Rights (Progetto olimpico per i
diritti umani) e, più in generale, del potere nero.
OLIMPIADI DEL ‘72
IL MASSACRO DI MONACO DI BAVIERA
• Il massacro di Monaco di Baviera fu un evento terroristico
avvenuto durante le Olimpiadi estive del 1972, a Monaco di
Baviera (Germania Ovest). Un commando dell'organizzazione
terroristica palestinese Settembre Nero irruppe negli alloggi
destinati agli atleti israeliani del villaggio olimpico, uccidendo
subito due atleti che avevano tentato di opporre resistenza e
prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra
olimpica di Israele. Un successivo tentativo di liberazione da
parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti
sequestrati, di cinque fedayyin e di un poliziotto tedesco.
ALCUNE NAZIONI CHE PARTECIPARONO E IL
NUMERO DEGLI ATLETI
Italia (224)
Grecia (60)
San Marino (7)
Spagna (124)
Albania (5)
Austria (111)
Belgio (88)
Bulgaria (130)
Cecoslovacchia (181)
Danimarca (126)
Ungheria (232)
URSS Unione Sovietica (371)
Albania (5)
Austria (111)
Belgio (88)
Bulgaria (130)
Cecoslovacchia (181)
Danimarca (126)
L’ULTIMO TEDOFORO DONNA A PORTARE LA
FIACCOLA OLIMPICA NEL ‘68
La prima donna a portare la fiaccola Olimpica
nelle Olimpiadi del ’68 Enriqueta Basilio, che fu
l’ultima tedofora femmina.

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