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DALLA PREISTORIA ALL’ETA’ GRECA

• XIX secolo scoperte arte rupestre in Francia, Africa ed in Australia, che dimostrano come in
tempi preistorici, venissero effettuate cerimonie rituali che comportavano un’attività fisica dei
partecipanti. Alcuni di questi ritrovamenti sono stati fatti risalire ad almeno 30.000 anni fa.

• (Giochi Panellenici ) è un termine collettivo con cui si indicano quattro diverse manifestazioni
sportive che si tenevano nell'antica Grecia. I quattro eventi erano:

• I Giochi olimpici - i giochi più importanti e prestigiosi, si tenevano ogni quattro anni ad Olimpia
nell'Elide ed erano dedicati a Zeus.

• I Giochi pitici - si tenevano ogni quattro anni nei pressi di Delfi ed erano dedicati ad Apollo.

• I Giochi nemei - si tenevano ogni due anni a Nemea ed erano anch'essi dedicati a Zeus.

• I Giochi istmici - si tenevano ogni due anni nei pressi di Corinto ed erano dedicati a Poseidone. 

Avevano ciclo di quattro anni, noto come Olimpiade, che era uno dei modi in cui gli antichi Greci
misuravano il tempo.

I Giochi Olimpici venivano presi come punto di partenza, ovvero rappresentavano il primo anno
del ciclo; nel secondo anno si tenevano sia i Giochi Nemei che i Giochi Istmici (in mesi diversi),
seguiti dai Giochi Pitici nel terzo anno e da una nuova edizione dei Nemei e Istmici nel quarto. 

Le competizioni erano riservate esclusivamente a cittadini maschi, liberi, adulti e di stirpe greca.
Durante le Olimpiadi venivano sospese tutte le operazioni di guerra, e si instaurava la cosiddetta
tregua olimpica; Come si svolgevano i giochi panellenici 

I principali giochi che si svolgevano nell'arco di cinque giorni erano la corsa dei carri, lo stadio, la
lotta, il pugilato, il pancrazio e il pentathlon (una competizione mista che comprendeva lotta,
stadio, salto in lungo, lancio del giavellotto e lancio del disco). Tranne gli aurighi, gli atleti
svolgevano le loro prove completamente nudi. Però nel corso dei giochi assumevano un ruolo di
fondamentale importanza la musica e la poesia: infatti spesso si tenevano rassegne musicali e
poetiche a cui partecipavano numerosi artisti e poeti molto famosi a quel tempo. 

La celebrazione dei vari giochi costituiva anche un'occasione per stipulare patti od alleanze tra le
varie polis. 

Un momento di incontro della nazione greca 

Le Olimpiadi erano le gare più prestigiose di un mondo che vedeva nello sport un elemento
fondamentale della vita pubblica. Chi otteneva il primo premio in tutte e quattro le manifestazioni
che componevano i Giochi Panellenici si assicurava una gloria straordinaria: era perciò definito
"Periodonikes", "vincitore di tutti i giochi" e passava alla storia dell'intera nazione come un eroe. 

I giochi panellenici svolsero così un ruolo non indifferente nel rafforzare il sentimento di
appartenenza a una "patria comune" nei greci (panellenismo). Essi trovavano il loro modello ideale
nell'arte, ossia nel valore degli eroi omerici; infatti anche la vittoria nelle gare cui partecipavano i
migliori atleti della Grecia era considerata come segno di orgoglio personale e, come gli eroi
omerici, anche gli atleti aspiravano alla "fama", conseguente al loro successo nelle gare. 

Il ritorno del vincitore 

Come esistevano i vincitori esistevano anche i perdenti che al loro ritorno a casa venivano derisi
ed emarginati. I vincitori invece erano spesso oggetto di grandissima ammirazione, e una vittoria
ai Giochi Olimpici era spesso un buon modo per farsi strada nel contesto sociale della propria
città e per accumulare grandi ricchezze, nonostante i premi ufficiali fossero di scarsissimo valore
materiale. 


LO SPORT SPARTANO, ETRUSCO E ROMANO

In tutte e tre le colture troviamo quattro aspetti comuni per quanto riguarda lo sport: ilculto del
corpo, la formaziome del futuro guerriero, la dimostrazione di superiorità durante i periodi di pace,
i festeggiamenti di festività e/o riti religiosi.

SPARTA

Sparta offriva la stessa preparazione fisica già dall’età giovanile fino al matrimonio, sia per uomini
che per le donne. Nel 396 A.C. Cinisca, fu la prima donna a vincere i giochi olimpici.

Lo sport era visto come forma di agonismo.

ETRURIA

Pugilato, salto in lungo, lancio del giavellotto, ippica sono gli sport più amati dagli etruschi.

Tuttavia la pratica dello sport non era un elemento fondamentale per lo sviluppo della forma fisica

Praticato maggiormente dagli schiavi e occasionalmente dagli aristocratici

Visto come forma d’intrattenimento.

ROMA

A Roma si parla di giochi allestiti per il popolo, tra i più famosi e apprezzati vi è la corsa con i carri
e la lotta tra gladiatori.

Anche il tifo degli spettatori giocava un ruolo fondamentale nel corso degli spettacoli

«Panem et circensem»

DE COUBERTIN E LE OLIMPIADI MODERNE

1. Introduzione: Le Olimpiadi come le conosciamo noi sono state ideate dal barone francese
Pierre De Coubertin con lo scopo di ricordare i Giochi che si svolgevano nell’Antica Grecia e dare
un’occasione di incontro a tutti i popoli e le nazioni.

- L’obiettivo principale è il rispetto delle differenze culturali e la reciproca comprensione tra popoli
e nazioni, mentre il risultato della gara è secondario

2. I simboli principali

- Bandiera olimpica: con i cinque cerchi di differente colore. Gli anelli rappresentano i cinque
continenti: Europa, Asia, Africa, America e Oceania. L'intreccio degli anelli rappresenta
l'universalità dello spirito olimpico.

- Motto olimpico: ufficiale "Citius, Altius, Fortius", espressione latina che significa "più veloce, più
alto, più forte", indica che nella pratica sportiva bisogna puntare a

dare sempre il meglio di sè. La frase fu usata per la prima volta in occasione delle Olimpiadi del
1924 a Parigi. Un altro motto, non ufficiale ma non meno importante, fu la famosa frase sempre di
De Coubertin "L'importante non è vincere ma partecipare”.

- Fiamma olimpica: accesa ad Olimpia e portata da una staffetta di tedofori fino alla

città che ospita i Giochi, viene impiegata per accendere il braciere olimpico durante la

cerimonia di apertura. La fiamma olimpica arde nel braciere per tutta la durata dell'Olimpiade e
viene spenta nel corso della cerimonia di chiusura. Rappresenta la pace, l’unità e l’amicizia tra i
popoli.

- Giuramento olimpico: pronunciato dall'atleta più rappresentativo della nazionale che

ospita i giochi, rinnova l'impegno della manifestazione al fair play. "A nome di tutti i concorrenti,
giuro che prenderemo parte a questi Giochi Olimpici rispettando le regole che li regolano,
dedicandoci ad uno sport senza doping nè droghe, nel pieno spirito di sportivi, per la gloria dello
sport e l'onore delle nostre squadre”.

- Le mascotte, simboleggiano lo spirito dei Giochi, promuovendone i valori e sono rappresentative


della nazione che ospita i giochi

- L’inno olimpico è un brano musicale composto da Spiro Samara, con parole tratte da un poema
dello scrittore e poeta greco Kostis Palamas.

3. Valori Olimpici

I Giochi olimpici sono la massima espressione dello sport e promuovono l'abbattimento di ogni
barriera o confine tra i popoli.

I giochi, infatti, sono l'occasione di incontro di culture e civiltà diverse fondata sulla comune
osservanza delle regole e sul reciproco rispetto.

La sfida sportiva è sempre all'insegna della correttezza verso gli altri e verso di sé.

I Giochi sono anche l'occasione per promuovere la pace, oggi come allora.

La tradizione della Tregua Olimpica, infatti, risale ai Giochi Olimpici del IX secolo a.c. e prevedeva
che durante il periodo dei Giochi atleti e cittadini potessero viaggiare per partecipare o essere
spettatori delle Olimpiadi, difesi dall’annuncio della Tregua. L'ideale di pace insito nei Giochi
assicura a tutti gli atleti l'uguaglianza senza alcun tipo di discriminazione e promuove i diritti di
ciascun uomo.

La celebre frase di De Coubertin ”Quello che importa nei Giochi olimpici non è il vincere ma il
partecipare. Nella vita non è essenziale la vittoria, ma il combattere

bene”, diviene l’emblema della grande manifestazione ed evidenzia quanto non conti tanto
conquistare la vittoria ma sapersi battere in maniera leale, nel massimo rispetto delle regole e
dell'avversario dando il meglio di sé.

4. I Giochi Olimpici Estivi e Invernali

I giochi olimpici estivi sono l’evento più prestigioso al mondo e presentano una varietà di sposa
superiore a quella di tutti gli altri eventi.

I Giochi della XXXII Olimpiade (Tokyo 2021) prevedono 33 sport per un totale di 49 discipline.

Nei giochi olimpici invernali si disputano gare di sport invernali su ghiaccio o neve. Dal 1994 non
si tengono più lo stesso anno di quelle estive. La prossima edizione si disputerà in Cina (Beijing
2022).

5. I Giochi Paralimpici: Sono l’equivalente dei Giochi Olimpici per atleti con disabilità fisiche, visive
o intellettive. Quelle estive si tennero per ala prima volta a Roma nel 1960, mentre quelle invernali
in Svezia nel 1976.

L’idea nasce nel 1944 dal neurologo Dr. Ludwig Guttmann: utilizzava lo sport come forma di
ricreazione e riabilitazione di soldati e reduci di guerra.

6. I Giochi olimpici giovanili: Sono una manifestazione sportiva multidisciplinare (sia estive che
invernale) che, dal 2007, vede protagonisti i ragazzi tra i 14 e i 18 anni.

7. Il Comitato Olimpico Internazionale: È l’organizzazione che ha dato vita ai primi Giochi Olimpici
dell’era moderna, è presieduto da Jacques Rogge e ha sede a Losanna (Svizzera).

Con i suoi 115 membri ha il compito di supervisionare l’organizzazione dei Giochi Olimpici nel
rispetto dei loro valori.

Inoltre, attraverso il regolamento Antidoping, sanziona gli atleti che fanno ricorso all’assunzione di
sostanze o metodologie che incrementano artificiosamente le prestazioni.

8. La carta olimpica: È un documento ufficiale adottato dal Comitato Olimpico Internazionale


creato per raccogliere le regole e le linee guida per l’organizzazione dei giochi olimpici.

È costituito da 6 capitoli, contenenti in tutto 61 articoli.

SPORT E UMANESIMO:

Nel periodo dell'umanesimo si svilupparono nuovi metodi di insegnamento e di apprendimento,


nel tentativo di dare ai ragazzi un'educazione globale che comprendesse non solo lo sviluppo
delle facoltà cognitive, ma anche delle potenzialità fisico-motorie. In questo periodo infatti si parlò
di educazione umanistica perché si fece riferimento all'uomo nella sua integrità fisica, psichica,
culturale e spirituale, assistendo ad una vera e propria rivoluzione che coinvolse ogni aspetto del
contesto scolastico: sorsero ad esempio numerose scuole pubbliche, cambiarono metodi e
contenuti di insegnamento... Questo periodo provocò una riconsiderazione della ginnastica intesa
non più come strumento di preparazione alla guerra, ma come fondamento dell'educazione e
della formazione del fisico, rivalutando quella dimensione corporea per lungo tempo estromessa
dal processo formativo. Nel panorama culturale dell'Umanesimo, tra gli autori che nelle loro opere
affrontarono il tema del corpo e dell'attività fisica, ricordiamo Pier Paolo Vergerio e Vittorino da
Feltre. Vergerio assegnò all'educazione fisica un compito importante: formare i fanciulli alle virtù,
attraverso la ricerca di un equilibrio perfetto tra la cura del corpo e la cura dell' anima fornita dall'
attività motoria . Inoltre le attività fisiche vennero integrate ed alternate a passatempi come la
caccia, la pesca, l'equitazione, le passeggiate e i giochi con la palla che rilassavano, ma nello
stesso tempo, grazie all'azione del movimento, rassodavano il fisico.Il pensiero di Vittorino da
Feltre seguì un orientamento differente, fissando gli scopi dell'educazione fisica in un contesto più
ampio; Vittorino, insomma, mirò ad uno sviluppo armonico della personalità attraverso l'attività
intellettuale e l'esercizio fisico; la pratica della ginnastica, da questo punto di vista, risultò
fondamentale per la cura del corpo in quanto consentiva di allontanare dai vizi dell'ozio,
accrescendo il vigore e migliorando la salute e le funzioni organiche e mentali. Per realizzare le
sue teorie, Vittorino istituì la "Ca’ Giocosa (o gioiosa)", un complesso di edifici scolastici concepiti
come un luogo ideale dove poter conciliare l’attività di svago ed educazione fisica con quella dello
studio delle discipline scolastiche. Secondo Vittorino lo sviluppo fisico doveva essere guidato da
esercizi fisici quotidiani che fortificavano il corpo e accrescevano sia l'energia fisica che la forza
morale. Nel Rinascimento si diffuse una riscoperta dell'educazione fisica ispirata ai modelli
classici greci e romani. Mercuriale (medico e professore universitario) scrisse "De Arte
Gymnastica" , che può essere considerato il primo trattato storico sull'educazione fisica . Nei
primi tre libri, viene effettuata una disamina storica relativa alla ginnastica greco-romana, mentre
negli ultimi tre libri vennero analizzati gli aspetti medici della ginnastica, evidenziando i vantaggi
che derivavano dalla pratica di esercizi fisici. Inoltre individuò tre forme diginnastica: Militare,
caratterizzata da esercizi violenti finalizzati a forgiare i giovani per la guerra, Atletica , volta al mero
miglioramento della prestanza fisica e Medica , che aveva come scopo la conservazione dello
stato di salute del corpo per raggiungere una perfetta costituzione fisica. Nei suoi ultimi tre libri
Mercuriale approfondisce gli aspetti medici della ginnastica e individua tre categorie di uomo: i
sani che possono fare ginnastica senza problemi; i malati, che possono fare ginnastica ma con
assoluta cautela, localizzandola a quelle parti del corpo che si vogliono mobilizzare e i neutri ,
ovvero i vecchi o le persone convalescenti che possono praticare esercizi graduali in relazione alle
loro condizioni. Infine Mercuriale individuò alcune attività motorio-sportive come passeggio,
corsa, salto, gioco con la palla, sollevamento pesi, lotta, pugilato, nuoto, equitazione, la cui
pratica poteva apportare benefici alla salute dei praticanti. Nella prospettiva scientifica di
Mercuriale, l'apprezzamento dei molteplici benefici che potevano derivare dalla pratica di attività
motorie affermò la nuova concezione che gli umanisti ebbero dell'uomo: corpo e anima erano
considerati un tutt'uno e il benessere dell'uomo derivava quindi dall'armonia delle sue
componenti interne e dall'equilibrio delle funzioni del corpo. La rivoluzione pedagogica operata
dal Rinascimento favorì il ritorno a scuola di quella che ancora non si chiamava educazione fisica,
ma ginnastica che si fondava sul riconoscimento e sul riscatto del corpo, autonomo rispetto
all'anima. L'età umanistico-rinascimentale gettò le basi dei moderni giochi di squadra. Infatti in
questo periodo si svilupparono numerosi giochi con la palla dai quali probabilmente derivarono il
calcio e il rugby ; si svilupparono molte attività legate soprattutto all'arte della guerra come la
corsa, il salto in alto, il pugilato, la lotta, la scherma e l'equitazione. Alcuni sport praticati molto tra
i ragazzi sono la mosca cieca, il catturare farfalle, far volare gli aquiloni, costruire e far girare le
trottole e colpire i birilli. Per concludere: il corpo fortificato dagli esercizi è meglio preparato allo
studio e al compimento del dovere, lo spirito ben formato può disciplinare il corpo incanalandone
le energie verso uno sviluppo armonico. Si assiste quindi alla nascita di una ginnastica
pedagogica, di una educazione fisica come momento formativo della persona, valido in sé anche
se non finalizzato utilitaristicamente.

SPORT NELL'800

Nel 1700 e ancora di più nel 1800 iniziarono a diffondersi nuovi sport quali: tennis, cricket, rugby,
hockey e calcio(nato nel 1004, viene stravolto nell'ottocento, divenendo quello che conosciamo
noi oggi).

A partire dalla seconda metà dell'800, l'educazione fisica, divenne una vera e propria materia
scolastica e, in base all'età, si praticavano diversi sport(i liceali ad esempio maneggiavano le armi,
cosa non concessa ai più piccoli).

In italia lo sport ebbe enorme diffusione a partire dal 1833 a Torino con Rodolfo Obermann, un
insegnante sportivo tedesco. A fine secolo nacquero parecchie società di ginnastica e
canottaggio.

Nel 1867 le donne iniziano a praticare sport in Italia nonostante le innumerevoli opposizioni e
discriminazioni da parte del sesso maschile.

Lo sport era praticato soprattutto dai nobili che potevano permettersi di pagare gli allenamenti,
ciò nonostante anche i più poveri in qualche modo riuscivano ad allenarsi, anche solo con oggetti
casalinghi.

Nel 1896 lo sport moderno raggiunse la sua definitiva consacrazione con la nascita delle olimpiadi
moderne, già nel 1909, dopo il successo del Tour de France(1903), ci fu il primo Giro d'Italia.

SPORT E FASCISMO

L'educazione e la pratica sportiva ebbero un ruolo fondamentale nel regime fascista. Nel governo
mussoliniano lo sport diviene rappresentazione della potenza e dell'identità nazionale. Gli italiani,
imitando i vincitori delle Olimpiadi, volti atletici della Patria, accumulavano energie praticando gli
esercizi fisici, così da possedere resistenza e potenza da utilizzare sia in tempo di guerra sia in
tempo di pace.

I giovani e le organizzazioni

Nel 1926 fu creata l'Opera Nazionale Balilla (ONB) che provvede all'insegnamento di educazione
fisica fin dalla scuola media e dal 1928 anche le scuole elementari furono coinvolte nel progetto.
L'istituzione riprendeva «l'antico concetto greco-romano della sana educazione fisica legata
all'esercizio intellettuale», aggiungendovi il carattere militare, per inquadrare i giovani «dagli 8 ai 18
anni».

Nel 1930 gli iscritti erano già più di un milione, e l'attività fisica veniva affiancata da viaggi,
campeggi e saggi.

Il compito dell'ONB, era quello di

1. infondere nei giovani il sentimento della disciplina: dovevano portare rispetto ed obbedienza
ai propri comandanti, erano obbligati a fare il saluto romano ai superiori e a portare
l'uniforme.

2. provvedere all'istruzione premilitare, affinché fossero preparati alla guerra e potessero


essere impiegati nell'esercito.

L'ONB era divisa in

• balilla, di cui facevano parte i bambini dagli 8 ai 14 anni,

• avanguardisti, di cui facevano parte i giovani dai 14 anni compiuti ai 18. 


GRUPPI UNIVERSITARI FASCISTI

Nel 1920 nascono i Gruppi universitari fascisti. Ne facevano parte i giovani dai 18 ai 25 anni i quali
potevano partecipare ai Littorali dello sport, istituiti nel 1932. Essi erano scelti tramite selezioni
provinciali. In premio i Littori d'Italia ricevevano un distintivo in oro che riproduceva la “M” di
Mussolini.

FASCI GIOVANILI DI COMBATTIMENTO



Istituiti nel 1930, servivano per inquadrare i giovani dai 18 ai 21 anni che decidevano di non
frequentare l'Università: venivano praticati l'atletica leggera, ciclismo, lo sci e il nuoto. L'attività
agonistica era portata all'esasperazione per poter far nascere nei giovani delle tendenze
aggressive nei confronti dell’avversario.

OPERA NAZIONALE DEL DOPOLAVORO

Associazione istituita nel 1925 per promuovere la costituzione e il coordinamento di istituzioni atte
a elevare fisicamente e spiritualmente i lavoratori intellettuali e manuali nelle ore libere dal lavoro;
unificava e assorbiva tutte le associazioni culturali e sportive sorte prima dell’affermazione del
regime fascista; posta alle dirette dipendenze del capo del governo, presieduta al centro dal
segretario del partito e alla periferia dai segretari federali, fu strumento di penetrazione politica fra
le masse.

I SAGGI

I Balilla e gli Avanguardisti erano impegnati in molti saggi collettivi, che riunivano giovani da tutta
Italia: questi saggi avevano lo scopo di coinvolgere le masse e fare propaganda, grazie anche al
discorso finale in genere tenuto dal Duce.

Nel 1937 il saggio si svolse a Roma allo stadio Olimpico in cui i balilla eseguivano sia esercizi a
corpo libero sia esercizi di atletica, di tennis o di sci; le accademiste utilizzavano i cerchi e l’arco.

Concorso DUX

Nel 1929 venne istituito il “Concorso Dux”, svolto nei “Campi Dux”

I concorrenti dovevano comunicare prima dell'inizio della gara il tema della loro composizione ed
eseguirla insieme alla squadra partecipante al Concorso; essi venivano giudicati da una
commissione.

Le grandi manifestazioni nazionali:

Iniziano quindi a farsi strada le grandi manifestazioni nazionali, in particolare il Giro d'Italia e la
Mille Miglia.

Giro d'Italia

La corsa ciclistica a tappe venne organizzata dalla Gazzetta dello Sport: questa competizione
riusciva a far arrivare i ciclisti in tutte le zone d'Italia, unificando l'Italia politicamente e
sportivamente. In premio c'erano tre medaglie d'oro con impressa l'effigie del Duce.

Mille Miglia

Competizione organizzata su strade di mezza Italia restaurate dal Fascismo. Gli atleti la
percorrevano in una sola tappa a circa 110 chilometri all'ora,

Calcio

Il Regime col tempo riservò al calcio sempre maggiore valore, fino a diventare sport nazionale e
veicolo propagandistico. Il calcio era infatti lo sport più diffuso e più seguito dalle masse, e, cosa
più importante, era uno sport di squadra.

MUSSOLINI

Mussolini si propose come il primo sportivo d'Italia, praticando con passione tutti gli sport: va in
motocicletta, nuota, guida l'automobile a forte velocità, va a cavallo, gioca a tennis, ha il brevetto
di aviatore. Ogni mattina, appena sveglio, esegue degli esercizi ginnici, per poi praticare
l'equitazione subito dopo, col sole o con la PIOGGIA.

Persino d'inverno non rallentava la sua attività fisica: come cade la neve, Mussolini è sui monti a
sciare. Scia sul Terminillo, dove viene considerato uno degli sciatori più assidui.

Inoltre, Mussolini si faceva spesso fotografare a torso nudo per mettere in mostra la sua prestanza
fisica. Il Duce non si limitava solo a praticare attività fisica, ma pretendeva che anche chi lo
seguiva rappresentasse un modello per la popolazione.

LO SPORT NEL NAZISMO

Esistono numerosi studi dedicati all’utilizzo dello sport da parte del regime nazista come
strumento di propaganda e come mezzo per “addomesticare” le masse, abituandole alla violenza
(l’attività fisica è intesa innanzitutto come preparazione militare) e all’obbedienza.

Per i governi totalitari ed autoritari (ad esempio il regime di Vichy), le competizioni sportive
internazionali rappresentano un’opportunità straordinaria sia per rafforzare la coesione interna
dello Stato, vale a dire il senso di identità nazionale del popolo, sia per dimostrare agli altri Paesi
la propria forza e la propria superiorità.

Tuttavia, la politica sportiva del Terzo Reich ha una specificità che la differenzia da quella degli
altri governi totalitari.

Il nazismo non intende mai il corpo come corpo dell’individuo, ma sempre riferito ad un’entità
collettiva, il Volk (popolo inteso in senso etnico-razziale). È il Volkskörper, il corpo sociale, il

corpo della nazione Volksgemeinschaft (comunità nazionale) che deve essere mantenuto in buona
salute e fortificato, temprato alla fatica e alla sofferenza, per dare dimostrazione di superiorità
razziale, ma anche per rigenerare la razza stessa (vedi il celebre slogan nazista “Dein Körper
gehöhrt dir nicht!” (il tuo corpo non ti appartiene).

Mantenersi sani e forti era ancora più pressante per gli atleti del Reich, incarnazione dell’uomo
nuovo nazista.

Lo sportivo del Reich è allenato a superare la soglia del dolore, della fatica e della paura, ha il
dovere di vincere perché la vittoria è la prova della sua appartenenza alla razza eletta. La perdita
sul campo sportivo è un disonore che si traduce in un’umiliazione pubblica e collettiva per l’intera
nazione perché lo sport per il nazismo è lotta per la vita.

Metafora del soldato invincibile e personificazione dell’uomo nazista perfetto (o del perfetto
“ariano”), il campione sportivo del Reich attira su di sé tutte le aspettative di un regime che ha
bisogno del corpo dell’atleta per esibire la prova della propria superiorità biologica.

Ci fu resistenza negli ambienti sportivi tedeschi di quegli anni?



Nella Germania degli anni Trenta lo sport non costituì un’eccezione alla regola. Anzi il mondo
sportivo tedesco, proprio per l’utilizzo propagandistico dell’attività fisica promosso dal regime, si
dimostrò particolarmente influenzabile e disponibile ad aderire al nazismo.

D’altro canto, gli atleti “non ariani”, vale a dire innanzitutto gli ebrei, furono espulsi da tutte le
federazioni sportive fin dalla primavera del 1933.

Troppo spesso tendiamo a dimenticare che il nazismo non fu solo repressione e violenza, ma per
la maggioranza della popolazione tedesca fu innanzitutto fascino, seduzione e consenso, per lo
meno nei primi dieci anni di governo.

LE OLIMPIADI DEL 1936

Nel 1931, il Comitato Olimpico Internazionale aggiudicò a Berlino l’organizzazione dei Giochi
Olimpici Estivi del 1936. La scelta fu un segnale chiaro del ritorno della Germania nella comunità
internazionale, dopo il suo isolamento nel periodo successivo alla sconfitta nella Prima Guerra
Mondiale

Per due settimane, nell’agosto del 1936, quando la Germania ospitò i Giochi Olimpici, il regime
nazista guidato da Adolf Hitler fece del proprio meglio per nascondere la propria natura razzista e
militarista. Rallentando il suo programma antisemita e le sue mire espansionistiche, il regime
sfruttò i Giochi per abbagliare molti tra gli spettatori e i giornalisti stranieri presenti, proponendo
l’immagine di una Germania tollerante e pacifica. Rifiutando la proposta di boicottare i Giochi del
1936, gli Stati Uniti e le altre democrazie occidentali, di fatto, persero l’occasione di assumere una
posizione chiara che alcuni osservatori a quel tempo ritenevano avrebbe rafforzato le resistenze
internazionali alla tirannia nazista. A Giochi conclusi, le politiche espansionistiche tedesche e la
persecuzione degli Ebrei e di altri “nemici dello Stato” ripresero più intensamente di prima,
culminando, poi, nella Seconda Guerra Mondiale e nell’Olocausto.

Nel tentativo di placare l’opinione pubblica internazionale, le autorità tedesche permisero all’atleta
della squadra di scherma, Helen Mayer, che era in parte ebrea, di rappresentare la Germania ai
Giochi Olimpici di Berlino. Mayer vinse la medaglia d’argento nella scherma individuale e, come
tutti gli altri atleti tedeschi vincitori di una medaglia, eseguì il saluto nazista dal podio della
premiazione. Dopo i Giochi, Mayer ritornò negli Stati Uniti. Nessun altro atleta ebreo gareggiò per
la Germania. Ciononostante, nove atleti ebrei vinsero una medaglia durante le Olimpiadi dei
Nazisti, incluso Mayer e cinque atleti ungheresi. Sette atleti Ebrei americani gareggiarono a
Berlino. Come molti altri atleti ebrei dei paesi europei, anche questi giovani sportivi subirono
pressioni da parte delle organizzazioni ebraiche affinché boicottassero i Giochi. Non avendo
ancora compreso appieno, a quel tempo, le dimensioni e gli obiettivi della persecuzione degli
Ebrei e di altre categorie da parte dei Nazisti, quegli atleti decisero però di gareggiare.

L’Unione Sovietica non partecipò ai Giochi di Berlino.

Durante i Giochi del 1936 venne introdotta un'aggiunta di primario valore per tutte le edizioni
future, il percorso della fiamma olimpica; l'ultimo tedoforo portò la fiaccola olimpica sin dentro lo
stadio accendendo il braciere posto tra le gradinate dell'Olympiastadion. Vennero aggiunte le
prove di canoa, di pallamano, di pallacanestro (che era comparsa per l'ultima volta nell'Olimpiade
del 1904) e di baseball (a livello dimostrativo). In aggiunta si tennero anche delle sfilate e dei saggi
della gioventù hitleriana in stile ellenico. Il vero miracolo fu comprimere questo programma
sterminato nelle ormai canoniche due settimane di durata dei Giochi.

Lo sforzo propagandistico continuò ben oltre la fine delle Olimpiadi, in particolare con il lancio
internazionale del film “Olympia”, nel 1938.

JESSY OWENS (FILM)

GLI SPORT DI SQUADRA

A partire dal 1400 l'educazione fisica divenne parte della formazione e dell'educazione dei giovani
e cominciarono a formarsi le prime società sportive.

In Italia si può cominciare a parlare di attività sportiva dal 1833 e nel 1844 nacque la prima società
sportiva.

Nel 1893 un gruppo di inglesi fondò la prima società di calcio: il Genoa Cricket and football club.
Negl ianni 20 si assistette in tutta Europa a un espandersi delle attività sportive, grazie anche agli
Stati Uniti che diffusero sport come :

PALLAVOLO:

In Germania, prima della pallavolo, troviamo il Faustball , gioco molto simile alla pallavolo ma con
alcune regole differenti;

William Morgan contribuì all'invenzione della pallavolo moderna e alla sua messa a punto.(regola
dei tre tocchi ; posizioni in campo...)

PALLACANESTRO:

James Naismith=insegnante e allenatore di pallacanestro .

A lui venne chiesto di trovare uno sport per tenere in allenamento i giocatori durante l'invero--->la
pallacanestro.

-La prima partita fu il 20 Gennaio del 1892

-nel 1936 troviamo per la prima volta la pallacanestro alle olimpiadi di berlino

BASEBALL:

é una variante del rounders= il Rounder è uno sport che viene giocato con mazza e palla.

Già nel 1830 trovavamo in USA dei giochi molto simili al baseball .

Il primo incontro di Baseball é datatto 19 giugno 1846 e fu giocato a Hoboken

LO SPORT IN AMERICA

I primi americani come Benjamin Franklin e il presidente Thomas Jefferson hanno sottolineato la
necessità di esercitare e promuovere il fitness, ad esempio la corsa e il nuoto. Nel 20 ° secolo, i
presidenti americani Theodore Roosevelt, Dwight D. Eisenhower e John F. Kennedy continuarono
a incoraggiare l'attività fisica. Il presidente Dwight D. Eisenhower ha fondato il President's Council
on Youth Fitness nel 1956 per incoraggiare i giovani americani a dare priorità al fitness.

Gli sport di squadra facevano parte della vita nel Nord America coloniale. I popoli nativi americani
hanno giocato una varietà di giochi con la palla, compresi alcuni che potrebbero essere visti come
forme precedenti di lacrosse. I tipici sport americani di Baseball, Basket e Football, tuttavia,
nacquero da giochi che furono portati in America dai primi coloni che arrivarono dall'Europa nel
17 ° secolo. Questi giochi sono stati rielaborati ed elaborati nel corso del 19 ° secolo e ora sono
gli sport più popolari negli Stati Uniti.

Le gare di tiro e di pesca facevano parte dell'esperienza coloniale, così come la corsa, la boxe e
le corse dei cavalli. Il golf e il tennis sono emersi nel 1800. Gli ultimi decenni hanno dato vita a una
grande varietà di attività e gare impegnative come il surf, la mountain bike e l'arrampicata
sportiva,

collettivamente definiti "sport estremi".

IL BASEBALL

Le origini esatte del baseball sono sconosciute, ma la maggior parte degli storici concorda sul
fatto che si basa sul gioco inglese dei rounder. È diventato abbastanza popolare all'inizio del XIX
secolo; molte fonti riportano la crescente popolarità di un gioco chiamato "townball", "base" o
"baseball". Nel 1845, Alexander Cartwright formalizzò un elenco di regole con cui tutte le squadre
potevano giocare. Le regole, i punteggi e la tenuta dei registri hanno dato gravità al baseball.

La prima lega di baseball professionale fu fondata nel 1871. All'inizio del 20 ° secolo, la maggior
parte delle grandi città degli Stati Uniti orientali aveva una squadra di baseball professionista, ma
il baseball divenne davvero maggiorenne negli anni 1920, mentre Babe Ruth (1895-1948) giocava
per i New York Yankees divenne un eroe nazionale. Nel corso dei decenni, ogni squadra ha avuto i
suoi grandi giocatori. Jackie Robinson (1919-1972) suonò per i Brooklyn Dodgers. Atleta dotato e
coraggioso, è stato il primo giocatore afroamericano nei campionati più importanti nel 1947.
Prima di Robinson, i giocatori di colore erano stati limitati alla Lega Negra. A partire dagli anni '50,
il baseball ha ampliato la sua area geografica. Le città occidentali attirarono le squadre per
spostarsi dalle città orientali o formarono le cosiddette squadre di espansione con giocatori resi
disponibili da squadre affermate. Fin dall'inizio, il baseball della Major League è stato diviso in
National League e American League. La stagione di baseball della Major League dura da aprile a
ottobre e comprende la stagione regolare, i playoff e le World Series. Si dice che la squadra più
vittoriosa di ogni campionato abbia vinto il "gagliardetto".

Il Major League Baseball (MLB) è il più alto livello di competizione di baseball professionale in
Nord America, comprese le squadre degli Stati Uniti e del Canada.

Oggi, il baseball si gioca negli Stati Uniti a livello amatoriale nella Little League, al liceo e
all'università e in vari campionati della comunità. Nel corso del XX secolo, il baseball si è diffuso in
molte nazioni, in particolare in molti paesi dell'America Latina, tra cui Cuba, Repubblica
Dominicana, Nicaragua, Venezuela e Porto Rico, ma anche Giappone, Taiwan e Australia. La
prima lega professionale di Cuba si è formata nel 1878, poco dopo l'istituzione della prima lega
americana. Il baseball divenne popolare in Giappone dopo che i soldati americani lo introdussero
durante l'occupazione dopo la seconda guerra mondiale.

Il baseball era uno sport dimostrativo ai Giochi Olimpici del 1912, 1936, 1956, 1964, 1984 e 1988.

È diventato uno sport di medaglia nel 1992. Cuba ha vinto tre delle quattro medaglie d'oro da
allora, con gli Stati Uniti che hanno rivendicato l'oro nel 2000. Softball, una variante del baseball, è
stata aggiunta nel 1996. Nel 2005, il Comitato Olimpico Internazionale ha votato per eliminare
baseball dalle Olimpiadi dopo il 2008. Le Olimpiadi di Pechino del 2008 saranno probabilmente gli
ultimi Giochi con baseball e softball per il prossimo futuro.

IL BASKET

Il basket è uno sport unicamente americano. Nacque nel 1891 quando James Naismith, un
giovane insegnante di educazione fisica a Springfield, nel Massachusetts, fu incaricato dal suo
capo di inventare un nuovo gioco che poteva essere giocato al chiuso durante i freddi mesi
invernali.

La pallacanestro ha guadagnato rapidamente popolarità grazie ai suoi requisiti di attrezzature
semplici, gioco indoor, competitività e regole facilmente comprensibili. La prima lega di
pallacanestro professionale si è formata nel 1898. Oggi, la National Basketball Association (NBA)
è la principale lega di pallacanestro professionale al mondo, con squadre negli Stati Uniti e in
Canada. L'NBA ha ora 29 squadre in competizione in due conferenze, quella orientale e quella
occidentale, in quattro divisioni separate.

Ogni anno, nella seconda settimana di febbraio, l'NBA interrompe la sua stagione per celebrare
l'annuale partita All-Star, con i migliori giocatori del gioco selezionati dai fan negli Stati Uniti e in
Canada. Alla fine della stagione, i campioni delle conferenze orientali e occidentali si incontrano in
una delle sette serie migliori per determinare il campione NBA.

Giocatori di superstar come Michael "Air" Jordan hanno aumentato la popolarità del basket a
livello internazionale. Nel 1992, un cosiddetto Dream Team, composto dai migliori giocatori di
basket professionisti americani, rappresentò per la prima volta gli Stati Uniti alle Olimpiadi. Molte
squadre della National Basketball Association ora hanno giocatori stranieri, che tornano a casa
per rappresentare i loro paesi nativi durante le competizioni internazionali, come i Giochi Olimpici.
Dirk Nowitzki, che gioca per i Dallas Mavericks, è l'esportazione sportiva più popolare della
Germania negli Stati Uniti. Più di 200 federazioni nazionali appartengono alla FIBA la Federazione
del basket internazionale, un'organizzazione indipendente che governa il basket internazionale.

IL FOOTBALL AMERICANO

Il football americano è un tipo distinto di calcio sviluppato negli Stati Uniti nel XIX secolo dal
calcio e dal rugby. Richiede alle squadre di correre, lanciare e calciare una palla ovale attraverso
un campo di 100 yard (91,4 metri), non è correlato al gioco che la maggior parte del mondo
conosce e che gli americani chiamano “Soccer”. Il Football americano ha varianti, in quanto ci
sono regole

leggermente diverse per le versioni giocate da squadre universitarie, squadre professionistiche e


squadre della Canadian Football League.

Per parte della sua storia, il football americano professionale è stato giocato all'interno di una
singola National Football League (NFL), anche se i campionati rivali sono nati quando il gioco è
cresciuto in popolarità e il richiamo dei dollari televisivi ha incoraggiato i concorrenti. Nel 1960,
una tale lega rivale, l'American Football League (AFL) ha gareggiato per il talento più importante.
Dato che i campionati hanno previsto una fusione, hanno concordato una singola partita ogni
anno tra i rispettivi campioni. Poiché molti, i campionati di Football collegiali erano noti come
"Bowl”(bocce) per gli stadi a forma di bocce che li ospitavano, un proprietario dell'AFL ha indicato
il nuovo game come un “Super Bowl”. Il nome si è rivelato popolare tra il pubblico ed è stato
mantenuto.

GIOCHI PARALIMPICI

I Giochi paralimpici sono l'equivalente dei Giochi olimpici per atleti con disabilità fisiche I primi si
disputarono nel ’60 a Roma

Le paraolimpiadi sono organizzate in Italia dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip)

• Storia:

1948: Il neurochirurgo Ludwig Guttmann organizza una competizione sportiva per veterani

della seconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale, chiamata Stoke Mandeville.

1952: anche atleti olandesi partecipano ai giochi, dandogli un carattere internazionale.

1958: il medico italiano Antonio Maglio propone a Guttmann di disputare l'edizione del ‘60 a
Roma con la XVII Olimpiade.

1960: la nona edizione internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville si trasforma nei I "X Giochi
internazionali per paraplegici" di Roma. (vengono posteriormente riconosciuti come I Giochi
paralimpici estivi nel 1984, quando il Comitato Olimpico Internazionale approvò la denominazione
"Giochi paralimpici".

1964: Tokyo ospita l’edizione dei Giochi internazionali di Stoke Mandeville successivamente
riconosciuti come II Giochi paralimpici estivi.

1968: Israele si offre come parte delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello
stato di ospitare i giochi.

1972: Germania Ovest

1976: Prende piede la prima edizione delle Paralimpiadi invernali in Svezia (lo stesso anno di
quelle estive ospitate in Canada e quindi delle Olimpiadi in generale)

Tutte le categorie procedono contemporaneamente di quattro anni in quattro anni fino al ’92

1994: si tiene la prima edizione delle paralimpiadi invernali in Norvegia alternata di due anni
rispetto a quelle estive che continuano in America nel ’96;

I giochi sono ormai abbinati sistematicamente ai Giochi olimpici veri e propri dal 19 giugno 2001
quando fu siglato un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed il Comitato
Paralimpico Internazionale (IPC), il quale garantisce che la città candidata ad ospitare le Olimpiadi
deve organizzare sia i Giochi olimpici sia i Giochi paralimpici.

SPORT PARALIMPICI Lista:

Estivi: Judo paralimpico Nuoto paralimpico Tuffi paralimpici Pallacanestro in carrozzina Pallavolo
paralimpica Pesistica paralimpica Rugby in carrozzina Scherma in carrozzina Tennis in carrozzina
Judo paralimpico Nuoto paralimpico Tuffi paralimpici Pallacanestro in carrozzina Pallavolo
paralimpica Pesistica paralimpica Rugby in carrozzina Tennis in carrozzina 

Invernali: Sci di fondo paralimpico Snowboard paralimpico Hockey su slittino Biathlon paralimpico
(combina sci di fondo e sessioni di tiro a segno con carabina ad aria compressa) Curling in
carrozzina Sci alpino paralimpico 


BEBE VIO

Nata il 4 marzo 1997 a Venezia. A fine 2008 all'età di 11 anni fu colpita da una meningite
fulminante che le causò un'estesa infezione, con annessa necrosi ad avambracci e gambe, di cui
si rese necessaria l'amputazione. Dopo aver vinto alle olimpiadi del 2016 è diventata molto
famosa sui social e grazie a lei gli sport paralimpici sono più conosciuti in Italia.

SPORT E POLITICA

- Legame tra sport e politica strettissimo

- Sport moderni DEVONO fondarsi su regole universalmente riconosciute



- Sport diventa veicolo di presentazione di caratterizzazioni locali e nazionali ad altre comunità

- Protagonisti delle competizioni rappresentano entità geopolitiche

- Molti sport moderni (rugby-cricket) fondati dagli inglesi durante la GAMES REVOLUTION (isole

Britanniche- fine 19° secolo)



- Sport ruolo importante in America del Nord e isole britanniche per affermazione e crescita di

forti sentimenti d’identità locale e nazionale tra le popolazioni bianche dominanti



- Popolazioni delle colonie = non bianchi, era vietato giocare contro le classi dominanti - Nel
subcontinente indiano veniva insegnato il cricket all’élite aristocratica

SPORT COME RITUALE DI IDENTITÀ

•  lo sport come le feste religiose permette ad ogni collettività di celebrare sé stessa

• Ciò rafforza il sentimento d’identità condivisa tra giocatori e spettatori

• SIMBOLISMO CHIAVE DI TUTTO

• I singoli rappresentano la nazione, il singolo vince ma è la nazione ad essere accreditata della 



vittoria nei libri di storia

- Nel consolidamento delle moderne concezioni di identità nazionale evidenziamo 3 elementi:

. Creazione di media e sistemi di comunicazione

. Promozione della lingua

. Introduzione del sistema di educazione

- Questo triplice processo a inizio novecento negli stati occidentali è stato fondamentale per la 

creazione degli sport moderni

• Nazionalismo moderno dà vita a forme di opposizione tra nazioni che spesso precipitano in 

conflitti militari ( es. ‘guerra del pallone’ tra HONDURAS e EL SALVADOR nel 1969, scontri tra le 

tifoserie fecero scoppiare un conflitto militare di 100 ore)

• Altre volte lo sport è riuscito a fermare conflitti militari (temporaneamente) ( es. prima G.M. a 

Natale, nelle terre di nessuno, organizzate partite di calcio tra squadre di nemici) 

MODELLI DI ESCLUSIONE SOCIALE 


ORGANIZZAZIONE E DIFFUSIONE STORICA DELLO SPORT

- lo sport è stato e talvolta è ancora un modello di esclusione sociale: i gruppi di élite hanno
utilizzato l’adozione di certi sport per distinguersi dalle altre classi sociali (es: Rugby e Cricket
sport nelle colonie inglesi da cui le classi inferiori erano tenute fuori)

- Il rapporto storico fra sport e identità etnica si intreccia fortemente con le moderne ideologie
razziste e le conseguenti forme di esclusione sociale: (es: colonie inglesi e America, persone di
colore escluse dagli sport o segregate in campionati separati)

- LOTTA condotta dagli atleti non bianchi per il diritto a partecipare, forme diverse nei diversi
Paesi (es. USA, giocatori di baseball costretti a giocare nelle Negro leagues fino a che la barriera
del colore non fu gradualmente abbattuta nel dopoguerra. Sudafrica solo con la fine dell’apartheid
venne abbattuta la barriera del colore)

- Campioni neri di pugilato, esempio di esclusione e lotta:



• Muhammad Alì: anni 60 e 70 simbolo lotta per diritti civili dei neri (rifiutò di arruolarsi guerra in

Vietnam: venne arrestato, processato e non potè gareggiare per 4 anni; 1971: la condanna

venne annullata)

- Terza forma di esclusione: relativa al genere —> forme di maschilismo nello sport: presenza

delle donne è sempre stata limitata o vietata in passato. Oggi situazione un po’ migliorata ma

gli uomini sono nettamente più numerosi e hanno più riconoscimenti



- Lotta delle donne: per avere pari opportunità nello sport —> nelle nazioni più sviluppate e laiche
le donne hanno un ruolo maggiore; nei paesi in via di sviluppo e con forte impronta

religiosa, coinvolgimento femminile inferiore

SPORT E NAZIONI NEL CONTESTO GLOBALE

- diritto partecipazione agli eventi sportivi e ospitare i più importanti tornei internazionali: SEGNO
DI LEGITTIMAZIONE politica per una nazione

- per contro l'esclusione dalle competizioni può segnalarne la debolezza nei confronti degli altri
Stati. (es.1920: Austria, Bulgaria, Germania, Ungheria e Turchia escluse dalle Olimpiadi a causa
delle loro posizioni durante la Prima guerra mondiale; Germania e Giappone negata
partecipazione ai Giochi di Londra del 1948; Sudafrica nel 1964 e Rhodesia nel 1968 esclusi dalle
Olimpiadi per il loro sistema politico razzista)

- Organizzare grossi avvenimenti sportivi utile per:



- Politica interna: per promuovere sentimenti di unità e solidarietà in patria (es. Uruguay, 1930:

organizzazione e vittoria Campionato mondiale calcio, cementò identità nazionale; Grecia, 1986 e
2004: ospitare olimpiadi fu modo di riaffermare discendenza ellenica delle olimpiadi come
elemento chiave identità culturale greca)

- Politica generale: leader politici utilizzano l’ospitare una manifestazione come punto forte in fase
di candidatura 

- A livello internazionale: incapacità ad aggiudicarsi un evento —> indice scarsa credibilità per un
paese riguardo al suo stato di benessere (es. Sudafrica 2006: fallimento candidatura Mondiali di
calcio—> segno di instabilità politica ed economica) 


PROSPETTIVE ATTUALI

Negli ultimi anni: sport influenzato da:



Crollo socialismo in Europa dell’est (negli stati post-comunisti sono emersi diversi nazionalismi
etnico-politici con conseguenze drammatiche—> repubbliche baltiche si sono liberate
dell’influenza russa; Iugoslavia si è disgregata; Cecoslovacchia spaccata in due)—> nonostante
ciò, intatto rapporto tra sport e identità nazionale

Sviluppo politiche regionali Europa occidentale: fino ad anni recenti i nazionalismi si identificavano
con le maggioranze etniche del singolo Stato (es: inglesi in Uk, castigliani in Spagna), ultimamente
netta affermazione identità regionali legate a minoranze etniche (es. baschi e catalani in Spagna)

Schierare propria rappresentativa nel competizioni internazionali: mezzo culturale per una nazione
per ribadire la propria esistenza e successo a livello mondiale: simboleggia l'importanza della
nuova nazione (es. terzo posto Croazia ai Mondiali di calcio 1998 o la vittoria della Slovacchia
Mondiali di hockey su ghiaccio 2002).

Globalizzazione: suo influsso su identità locali, nazionali con un diretto impatto politico. Lo
sradicamento dei tifosi dalla comunità locale è un processo che si verifica da lungo tempo —>Il
potenziamento delle infrastrutture di trasporto ha reso possibile ai tifosi che non risiedono nella
città della squadra di andare facilità ad assistere alle partite giocate in casa, ma in generale è
stata la televisione a permettere a milioni di 'tifosi da poltrona' di seguire a distanza la loro
squadra preferita:

Numero eventi sportivi teletrasmessi a livello internazionale, continua crescita quindi sempre più
persone tifano squadre di diversi paesi o continenti (es. Manchester United ha 50 milioni di tifosi
la maggior parte fuori dalla Gran Bretagna, sopratutto dal Medio Oriente)

ESEMPI ATTUALI

- 1996 Mahmoud Abdul-Rauf, giocatore della NBA, rimase nello spogliatoio durante l’esecuzione

dell’inno americano, ottenne poi la possibilità di poter pregare invece che cantare

-  2014, giocatori della NBA, indossarono in allenamento una t-shirt con la scritta “I CAN’T 

BREATHE” per ricordare l’uccisione dell’afroamericano Eric Garner strozzato da un poliziotto 

statunitense

- 2017, giocatori di football americano, in ginocchio durante l’inno nazionale in segno di protesta 

alle violenze commesse dalla polizia statunitense sulla comunità nera 


LO SPORT E L’INDUSTRIA

Con il cambiare della società, gli eventi sportivi sono diventati sempre più spettacolo creati per
attirare spettatori. Chi assiste all’evento paga e chi lo pratica viene pagato, proprio come in
un’azienda. Da grandi imprese infatti sono nate diverse società gestite industrialmente e
professionalmente, pur partecipando a manifestazioni sportive. Il fenomeno viene poi ingigantito
con l’ingresso delle sponsorizzazioni, che all’inizio erano rivolte solo alle società per poi passare
direttamente agli atleti, impadronendosi di una realtà che di sportivo ha poco, ricreandone un’altra
mirata al guadagno. (esempio in formula 1 i piloti sono diventati ormai cartelloni pubblicitari
viventi: indossano tute con sponsor personali). Lo sport è passato così in secondo piano: prima
viene il guadagno. D'altronde anche gli sportivi sono dipendenti di un’impresa che ha lo stesso
scopo di un’azienda comune: massimizzare i profitti. Oggi perciò, oltre ai vari settori produttivi,
possiamo inserire anche quello sportivo, che può essere visto come un motore di crescita per
l'economia in quanto crea valore aggiunto e occupazione, stimolando lo sviluppo e l’innovazione.
Lo sport avvantaggia inoltre anche il turismo: ogni anno nel mondo da 12 a 15 milioni di viaggi
internazionali sono infatti effettuati per assistere ad eventi sportivi.

Per definizione: “l’industria dello sport è quindi un mercato in cui persone, attività, affari e
organizzazioni sono coinvolti nella produzione, nella facilitazione, nella promozione o
nell'organizzazione di qualsiasi attività, esperienza o impresa focalizzata sullo sport. È il mercato
in cui le imprese o i prodotti offerti ai suoi acquirenti sono legati allo sport e possono essere beni,
servizi, persone, luoghi o idee”.

Il marketing sportivo è inoltre fortemente influenzato dai cambiamenti della tecnologia suscitati dai
social media, la quale viene sfruttata per aumentare le attività economiche e coinvolgere i fan
(giochi digitali, video ecc). I bookmaker, cioè coloro che fanno da collettori e da garanti per la
raccolta delle scommesse legali sportive, sono ora in grado di commercializzare utilizzando un
evento di pochi minuti o addirittura secondi. Queste scommesse sugli eventi, offrono ai fan la
possibilità di scommettere sull'esito delle partite, aumentando l'eccitazione e fornendo un modo
per vincere denaro (—> Gioco d’azzardo).

Per concludere possiamo dire perciò che gli interessi delle organizzazioni sportive diventano
sempre più strettamente legati a quelli delle aziende. Lo sport è perciò una delle industrie più
significative.

SPORT E SPONSOR

Il contratto di sponsorizzazione è ormai diffusissimo nello sport grazie alla estesa diffusione che le
discipline sportive hanno verso il pubblico. In particolare nel calcio la trasversalità sociale e
geografica degli appassionati offe una delle platee più eterogenee e numerose ai marchi che
vogliono farsi conoscere. Pertanto, il tema della sponsorizzazione è ormai centrale nell'ambito
sportivo coinvolgendo tutti i soggetti del palcoscenico sportivo: società, calciatori ed allenatori
che attraverso la propria immagine diventano veicolo di messaggi e promozione pubblicitaria di
prodotti e servizi dei più svariati tipi.

Il termine sponsor deriva dal verbo latino spondeo, cioè promettere solennemente, garantire,
assicurare, che, a sua volta, deriva dal termina sponsio, che è un'antica forma di contratto.

Nel secondo Dopoguerra si è assistito alla propagazione del fenomeno dell'associazione di un
logo o di segno distintivo proprio di un'azienda con finalità economiche ad una società sportiva o
ad un singolo atleta.

La sponsorizzazione sportiva è un accordo fra due parti che prevede l’investimento in denaro o
beni da parte di un soggetto (sponsor) per il finanziamento di un evento, una squadra, un singolo
atleta o una federazione sportiva (sponsee).

Da un punto di vista generale il concetto di sponsorizzazione può essere definito come una
tecnica di comunicazione che nasce e si sviluppa nell’ambito del marketing e grazie alla quale
un’azienda fornisce supporto finanziario o tecnologico a un individuo, un gruppo o
un’organizzazione al fine di permettere lo svolgimento delle proprie attività e allo stesso tempo
ottenendo un beneficio in termini di notorietà.

I SOGGETTI COINVOLTI

I soggetti coinvolti nelle attività di sponsorizzazione sono cinque, legati fra loro da un rapporto
giuridico che si formalizza nel contratto di sponsorizzazione e identificabili come:

- lo sponsor è l’azienda o l’ente che contribuisce alla sponsorizzazione con investimenti in denaro,
beni o servizi.

- lo sponsee è l’evento o il soggetto sponsorizzato identificabile nel caso di sponsorizzazione
sportiva nel singolo atleta, nella squadra o nella federazione sportiva;

- i media, che giocano il ruolo primario nell’assicurare visibilità a sponsor o sponsee;

- le agenzie di comunicazione, che hanno il compito di creare, favorire e gestire il rapporto tra
sponsor e sponsorizzati curando la comunicazione dei primi e gestendo il marketing dei secondi;
altri operatori esterni addetti alle consulenze.

CARATTERISTICHE E TIPOLOGIE DI SPONSORIZZAZIONE SPORTIVA



In base al rapporto esistente tra l’attività dello sponsor e l’iniziativa sponsorizzata è possibile
distinguere:

- sponsor ufficiale: l’azienda che sponsorizza è interessata a diventare il simbolo del prodotto
sponsorizzato fino a definirne l’immagine. Possono coesistere più sponsor ufficiali.

fornitore ufficiale: l’azienda che fornisce prodotti e servizi adatti a quel tipo di clientela.

- sponsor tecnico: l’azienda sponsorizzatrice produce e fornisce attrezzature necessarie per le
attività svolte dallo sponsee

- sponsor di settore: costituita da quei produttori che forniscono dei beni utili agli atleti
professionisti ma non indispensabili all' esercizio delle loro prestazioni agonistiche

- sponsor extra settore: realizzata da aziende che nulla hanno a che fare con la specifica
disciplina sportiva sponsorizzata ma che si obbligano alla corresponsione di un pagamento in
denaro in vista di una potenziale notorietà e celebrità che il proprio brand può ottenere grazie alla
promozione della società sportiva.

Nel caso delle sponsorizzazioni sportive, in base alle modalità di intervento, è possibile invece
identificare:

- sponsorizzazione di un club: prevede l’accoppiamento di uno sponsor con un club che si
impegna a divulgare, dietro corrispettivo, un determinato messaggio pubblicitario apponendo
scritte o simboli sull’abbigliamento sportivo degli atleti e autorizza lo sponsor a servirsi delle
immagini per le proprie esigenze pubblicitarie;

- abbinamento: forma di sponsorizzazione caratterizzata dall’assunzione del nome dello sponsor


come denominazione della società sportiva. Dal punto di vista promozionale è la più efficiente
poiché comporta una vera e propria identificazione della società con lo sponsor.

- sponsorizzazione di un singolo atleta: utilizzo del personaggio per un marchio o un prodotto. Si
concretizza con la fornitura del materiale sportivo occorrente all’atleta per le proprie competizioni
e all’atleta spetta l’obbligo di fornirsi di quei materiali nel corso delle gare ufficiali;

- sponsorizzazione di una manifestazione: finanziamento da parte dello sponsor della


manifestazione in cambio dell’attività svolta dagli organizzatori affinché sia reso noto il contributo
offerto.

- pool: Le aziende sponsorizzatrici che si associano istituendo un consorzio creano degli organi il
cui obiettivo è curare e coordinare tutte le iniziative promozionali derivanti dall’accordo stipulato
con la federazione.

STRATEGIE DI SPONSORIZZAZIONE

Divenuta uno strumento di marketing, la sponsorizzazione ha assunto un ruolo rilevante
nell’ambito della comunicazione aziendale e va dunque gestita in modo da apportare un
contributo al perseguimento degli obiettivi generali che l’impresa intende raggiungere.

Nella formulazione di una strategia la fase più importante è quella di analisi della situazione di
partenza in cui lo sponsor ricerca informazioni sul mercato di riferimento, lo sponsee si concentra
sull’insieme delle aziende che potrebbe finanziare la squadra, l’atleta o l’evento in cambio della
visibilità del proprio marchio.

La fase successiva è rappresentata dalla definizione degli obiettivi che devono riferirsi a un
pubblico determinato, essere espressi in termini di tempo prefissato, descrivere gli effetti della
sponsorizzazione in modo preciso, dimostrarsi fondati su una conoscenza dei caratteri della
sponsorizzazione stessa e della situazione aziendale di partenza. Si possono distinguere obiettivi
economici, comunicazionali e sociali.

Dopo la definizione degli obiettivi è necessario capire quali tra i diversi progetti e le diverse
proposte di sponsorizzazione siano più consoni per perseguire gli obiettivi prefissati.

A tal proposito si da il via ad una procedura rigorosa di individuazione dei criteri per le potenziali
opportunità di sponsorizzazione assegnando.

L’attuazione di un programma di sponsorizzazione richiede il sostentamento di costi che ai fini di
un’ottimale organizzazione dovranno essere determinati in anticipo. Si possono individuare costi
di base, costi di gestione, costi di struttura e costi di sostegno).

Ultima fase per la messa in pratica di un piano strategico di sponsorizzazione è la sua valutazione
sulla base di tutti i fattori analizzati nelle fasi precedenti.

LA DONNA E LO SPORT

STORIA

Nell’antichità non era inusuale trovare figure femminili dedite alla pratica sportiva:

Le donne CRETES I venivano raffigurate accanto agli uomini nell’esecuzione di esercizi acrobatici
sulle corna di tori

Le donne EGIZIANE venivano raffigurate intente ad eseguire esercizi ginnici, oltre che le solite
danze.

Le donne SPARTANE erano donne impegnate nelle gare sportive al PARI degli uomini: era libera di
spendere la propria fortuna per far parte di una squadra per la corsa alle quadrighe. Le donne
GRECHE però erano ESCLUSE dai giochi olimpici. Le Olimpiadi antiche, svoltesi dal 776 a.C. al
393 d.C., erano aperte esclusivamente a cittadini di sesso maschile. Le donne non potevano
parteciparvi né da atlete né da spettatrici. Un aneddoto: si dice che a causa della madre di
un’atleta che era riuscita ad assistere ai giochi travestendosi da uomo, anche gli spettatori sono
stati obbligati a lasciare ogni indumento fuori dallo stadio.

Le donne ROMANE erano ammesse nell’attività sportiva delle terme.

Nell’epoca del Romanticismo ottocentesco la donna era vista come un essere languido e
malinconico, o addirittura “una creatura malata e dodici volte impura” (Alfred de Vigny). Il ruolo del
genere femminile è stato per lungo tempo legato alla sfera domestica e subordinato alla
procreazione.

Pierre de Coubertin ha l’incredibile merito di aver portato le Olimpiadi nell’ epoca moderna , nel
1896 ad Atene, ma non era distante dal credo delle manifestazioni antiche riguardo alla
partecipazione femminile. “La partecipazione femminile sarebbe poco pratica, priva di interesse
anti-estetica e scorretta” (Pierre de Coubertin, 1912).

A Parigi nel 1900 alcune atlete riuscirono a partecipare in modo non ufficiale alle gare di tennis,
croquet, vela e golf.

Continuarono a partecipare a qualche gara in forma non ufficiale, finché nel 1920 ad Anversa
furono ammesse ufficialmente. Nel 1928 ad Amsterdam le donne poterono partecipare alle gare di
atletica leggera, fatto che aumentò notevolmente i numeri: 290 atlete su 2883. Tra il 1928 e il 1936
(Berlino) si inserirono gare femminili per le principali discipline olimpiche.

Nel 1968 a Città del Messico ci fu la dimostrazione di una grande crescita del movimento tecnico,
e la partecipazione femminile arrivò al 12% del totale.

Le ultime Olimpiadi estive londinesi hanno visto per la prima volta le donne ammesse a tutti gli
sport considerati in precedenza totalmente maschili, aggiungendo il pugilato femminile.
Paradossalmente due sono le discipline femminili non presenti nella versione maschile: la
ginnastica ritmica e il nuoto sincronizzato.

LE DIFFERENZE FISICHE

Uomini e donne hanno un corpo molto diverso nelle sue caratteristiche. La donna adulta in media
ha una statura di 7,5–12 cm più bassa, un peso corporeo di 11– 13 KG più leggero, 4,5-6 kg in più
di tessuto adiposo, 12–18 kg in meno di massa magra.

ETÀ E SESSO

Tra i 5 e 7 anni per entrambi sessi vi sono gli stessi fattori che influenzano la forza e la crescita.
Poi si ha lo sviluppo tra gli 11 e 13 anni per le ragazze mentre tra i 13 e 15 per i ragazzi.

Con la maturazione sessuale a causa della diversa qualità e quantità di ormoni prodotti le
caratteristiche fisiche cambiano in modo importante nei due sessi. L’uomo ha una forza maggiore
rispetto alla donna del 40%.

MASSA MUSCOLARE

La donna adulta può raggiungere al massimo i due terzi della forza dell’uomo per la fisiologica
minore massa muscolare. L’allenamento sulla forza muscolare può determinare nella donna un
aumento di forza del 20-30% ma l’ipertrofia muscolare è comunque in valori assoluti minore che
nell’uomo. La massa muscolare oltre che per quantità è diversa anche per distribuzione: nelle
donne essa è maggiormente sviluppata nella parte inferiore del corpo ed in particolare nelle
gambe. È facilmente visibile come la donna non abbia nelle braccia e nel dorso importanti masse
muscolari. Questo fa comprendere come le attività di forza che coinvolgono gli arti superiori,
svantaggino le donne.

APPARATO LOCOMOTORE

Vediamo come alcune caratteristiche possano migliorare la condizione femminile: minore massa
muscolare significa minori resistenze vascolari periferiche, migliore attivazione neuromuscolare,
maggiore ossidazione degli acidi grassi. Questo perchè il basso livello di testosterone impedisce
alla donna di aumentare con l’allenamento la massa muscolare allo stesso livello dell’uomo ma
non impedisce di esaltarne le capacità di resistenza alla fatica. Anche la meccanica della corsa è
differente tra uomo e donna. La conformazione del corpo femminile necessita di uno sforzo
maggiore per spostare il bacino, con una lieve riduzione dell’efficacia meccanica. Va infine
ricordato a proposito di apparato locomotore che gli estrogeni conferiscono all’organismo
femminile una elevata elasticità, nettamente superiore a quella dell’uomo. Questa caratteristica si
traduce in evidente vantaggio nella pratica di alcuni sport (ginnastica). D’altro canto un aumento
della lassità legamentosa a carico delle principali articolazioni ed una minore resistenza e densità
ossea rappresentano degli svantaggi, essendo cause di maggior rischio infortuni rispetto agli
atleti di sesso maschile. Inoltre, oggi esistono possibilità di espressione femminile nello sport
altrettanto ampie di quelle maschili: la ginnastica artistica e la pallavolo.

APPARATO CARDIACO

Anche l’apparato cardiaco è differente: il cuore femminile è proporzionalmente più piccolo rispetto
a quello degli uomini, sono quindi minori la gittata sistolica e la portata cardiaca: l’apporto di
ossigeno ai tessuti è quindi inferiore (Ugo Monsellato, 2013).

ALLENAMENTO

Nonostante tali consistenti differenze, le modalità e i caratteri della risposta dell’organismo
femminile all’allenamento sono simili a quelli per gli uomini. Le donne, proporzionalmente al livello
di partenza, beneficiano dell’allenamento esattamente come i maschi.

CICLO MESTRUALE

Altra grande differenza tra uomini e donne è il ciclo mestruale, che può rivelarsi un problema nelle
atlete quando l’attività fisica è troppo intensa: il menarca può non comparire, o il ciclo può
interrompersi, creando forti squilibri ormonali. Tale condizione può essere sintomo di Disturbi
Alimentari. Particolarmente a rischio sono alcuni sport di resistenza (atletica leggera, nuoto,
canottaggio) o di figura (ginnastica, pattinaggio di figura, danza), in cui la leggerezza fisica e
l’aspetto hanno grande importanza (Vanessa Costa, 2013).

GRAVIDANZA

Nel caso di gravidanza, non ci sono altre controindicazioni se non quelle mediche ed ostetriche
nel praticare sport. Il corpo della donna e il suo apporto di energia si modificano

notevolmente, ma il peso corporeo del neonato non sembra essere modificato dalla pratica di
esercizio fisico anche intenso da parte di atlete. Uno stretto controllo medico è comunque
consigliabile, per la salute della donna e del bambino. Sconsigliati sono invece gli sport ad alto
rischio di traumi.

È provato inoltre che le donne che svolgono attività sportiva hanno un parto più facile rispetto alle
sedentarie.

Inoltre la maternità non limita la prestazione sportiva. Numerose atlete hanno ottenuto le loro
performance migliori tra il primo ed il secondo anno dopo il parto. Prestazioni di altissimo livello
sono stati ottenute da atlete in stato di gravidanza: “Mio figlio nascerà con la medaglia al collo,
sono felicissima. Mentre sparavo sentivo muovere il bambino” (Chiara Cainero, 35 anni, al quinto
mese di gravidanza, agosto 2013, oro nello skeet donne agli Europei di tiro a volo, Suhl,
Germania).

KATHRINE VIRGINIA SWITZER



Kathrine Virginia Switzer è stata la prima donna a correre la maratona di Boston nel 1967 . La
partecipazione alle donne era vietata, così l'atleta si registrò come "K.V. Switzer", indicando, solo
le iniziali del nome. Ottenne il pettorale numero 261.

A 3 Km dalla partenza i giudici di gara si accorgono della sua presenza e cercano di impedirle la
continuazione, strattonandola per costringerla a uscire fuori dalla pista. La Switzer, tuttavia, riuscì
a resistere e portò a termine la gara nel tempo di 4 ore e 20 minuti. Fu proprio la reazione violenta
degli organizzatori a far nascere un movimento che portò all'apertura della maratona di Boston
alle donne nel 1972 , mentre nel 1971 , le maratonete erano già state ammesse alla competizione
di New York .

DALMA MALHAS

Dalma Malhas è un equestre. Doveva essere la prima atleta di sesso femminile in Arabia per
competere alle Olimpiadi estive. Dopo aver partecipato a diversi concorsi all'estero il Comitato
Olimpico Internazionale (CIO) è venuto a conoscenza di Malhas. A causa del fatto che ogni paese
ha di mettere in campo un minimo di una donna nella quota d'obbligo stabilito dal CIO in ordine
per una nazione di partecipare ai Giochi, il CIO ha invitato Malhas a rappresentare l'Arabia
Saudita. Malhas è stata impostata per competere ai Giochi Olimpici Estivi 2012 a Londra.
Sarebbe stata la prima volta che una donna aveva rappresentato l'Arabia Saudita a Giochi
Olimpici, e lei sarebbe stata l'unica atleta saudita femminile ad aver gareggiato in qualsiasi sport
olimpico. Tuttavia, Malhas è stato squalificato dai Giochi a fine giugno per non aver rispettato gli
standard minimi di ammissibilità, secondo la Federazione Equestre Internazionale.

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