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Universit degli Studi di Padova

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Civile

DINAMICA DELLE STRUTTURE


Analisi dinamica di una struttura
Professore: Valentina Salomoni
Studenti: Sandrin Matteo
Turcato Andrea

Anno Accademico 2012-2013

INTRODUZIONE
Lanalisi ivi proposta tratta lelaborazione della risposta dinamica in una
struttura in calcestruzzo armato, atta ad ospitare un centro commerciale.
In seguito saranno elencate le principali caratteristiche geometriche e del
materiale della stessa.
Lanalisi stata eseguita tramite modellazzione numerica, usando il
software Strand7, ed stata confrontata con unulteriore verifica attraverso
la metodologia statica lineare equivalente.

STRUTTURA
La struttura come si pu osservare a telaio con pareti controventanti che
individuano un nucleo decentrato rispetto al baricentro della stessa.
Altra peculiarit della struttura la presenza di uno sviluppo in altezza
dello stesso nucleo maggiore rispetto al telaio. Per cui possiamo
identificare tale struttura a pareti come elemento pi sollecitato e si
attendono pertanto effetti torsionali.

STRUTTURA

Fig.1 Planimetria Primo e secondo


piano

STRUTTURA

Fig.2 Planimetria Piano di Copertura

STRUTTURA

Fig.3 Sezione A-A

STRUTTURA

Fig.4 Sezione B-B

STRUTTURA
Possiamo inoltre evidenziare la posizione dei punti caratteristici nelle piante
delledificio:

Fig.5 Punti carattestici primo e secondo


piano

Fig.6 Punti carattestici terzo piano

Notiamo come il centro delle rigidezze non siano approssimabile al centro


di massa, per questo motivo verranno a generarsi effetti torsionali da
ridistribuire negli elementi della struttura.
8

NORMATIVA
Nellelaborazione presente si confrontato la risposta della struttura
attraverso due metodologie: lanalisi modale, attraverso modellazione
della stessa in un programma agli elementi finiti, e lanalisi statica lineare.

Analisi Statica Lineare


Lanalisi statica lineare consiste
nellapplicazione di forze statiche
equivalenti alle forze di inerzia
indotte dallazione sismica

Analisi Dinamica Lineare


Lanalisi dinamica lineare
consiste: nella determinazione dei
modi di vibrare della costruzione;
nel calcolo degli effetti dellazione
sismica per ciascun modo di
vibrare individuato ed infine nella
combinazione di questi effetti.

Possiamo gi osservare da questo primo confronto come i due metodi


prendano da subito strade progettuali diverse, mentre lanalisi statica
lineare definisce delle nuove sollecitazioni, determinate dagli effetti
inerziali del sisma sulla struttura; lanalisi dinamica lineare si appoggia
alla ricerca dei modi vibrazionali della stessa determinando di
conseguenza chi di essi in percentuali di massa abbia maggiore influenza
sulla struttura.

NORMATIVA
Importante per la determinazione delle sollecitazioni lidentificazione
del fattore di struttura q. Tale valore viene definito dalle caratteristiche
della struttura e dalla tipologia di progettazione scelta. Come si pu
evincere dalla seguente tabella si determinano quattro tipologie di
strutture:

Il variare del fattore di struttura inversamente proporzionale al valore


delle sollecitazioni agenti, per questo una sua scelta erronea potrebbe
definire sollecitazioni sottostimate. Inversamente facile definire una
sovrastima delle stesse, sebbene sia necessario rientrare nei range di valori
identificati nel caso in osservazione.

10

NORMATIVA
La scelta di tale valore nel nostro caso ricade nella struttura deformabile
torsionalmente. Infatti si valutato lazione della rigidezza torsionale
rispetto a quella flessionale e secondo quanto prescritto in normativa si ha:
Piano

ls

rx

ry

rx/ls

ry/ls

6,384

4,055

2,750

0,635

0,431

6,384

4,055

2,750

0,635

0,431

3,652

3,689

2,525

1,010

0,691

Possiamo osservare come i rapporti tra r e ls siano, eccetto uno, minori di


0,8 quindi, come descritto nelle NTC 7.4.3.1, si definisce la nostra
struttura come torsionalmente deformabile e pertanto assumiamo il fattore
di struttura pari a 2,0.

11

ANALISI LINEARE STATICA


Lanalisi lineare statica viene definita nella sua forma dalla normativa
vigente DM 14 gennaio 2008. Da tale testo si impongono le seguenti
ipotesi: regolarit e uniformit nella distribuzione del peso sia in altezza
che in piano e regolarit in altezza con un massimo di 40 m di elevazione
dal suolo.
Nel nostro caso le prescrizione sono pressoch rispettate tranne nel caso
della regolarit in altezza. Tale inveridicit dellipotesi come si vedr in
seguito porter a notevoli differenze nella determinazione delle frequenze
e delle forze applicate alla struttura.

12

ANALISI LINEARE STATICA


In seguito alla scelta della frequenza della struttura si definiscono le forze
orizzontali da applicare alla stessa. Queste vengono identificate tramite media
ponderata sullaltezza ed la massa del piano.
T1 C1 H

Lequazione definisce il periodo della struttura in funzione di una costante


C1, definita dalla tipologia della struttura, e dellaltezza H delledificio,
dalle fondazioni al tetto. Per questo motivo saranno elencate una serie di
frequenze al variare di questi fattori.
Saranno elaborate le valutazioni del caso per quattro principali altezze
delledificio evidenziabili. In contrasto con le prescrizioni in normativa,
verranno evidenziate inoltre due differenti misure non dalle fondazioni ma
dal piano campagna. Questa scelta supportata dal trascurare le vibrazioni
degli elementi sotto tale soglia.

13

ANALISI LINEARE STATICA


La trattazione dellanalisi lineare statica evidenzia come primo punto la
determinazione di una frequenza caratteristica tramite una formula empirica:
Fi Fh

zi Wi

W j

Tale equazione definiti i pesi e le altezze medie dei solai, rimane legata al
fattore Fh che definisce la forza da redistribuire ai piani, tale valore
identificabile dalla seguente formulazione:
Fh S d (T1 ) W

Possiamo osservare che le grandezze in gioco sono:


lordinata dello spettro di risposta per un valore di periodo T1;
il peso complessivo della struttura W;
un coefficiente in funzione del numero di orizzontamenti e del periodo

T1, .

14

ANALISI LINEARE STATICA


Differentemente i valori del peso W e della costante possono essere
determinati univocamente come:
W, assume il valore di 7,87 kN/m. Questo valore deriva dalla somma dei

carichi G1, G2 e Q1 rispettivamente pari a 2,75 kN/m; 3,2 kN/m e 1,92


kN/m. avendo adottato in conformit alla combinazione 2.5.5 delle NTC
un coefficiente 2 pari a 0,6 perch rientrante nella categoria degli edifici
ad uso commerciale.

varia da un valore di 0,85 per una struttura di almeno tre orizzontamenti

e con T1 <2Tc, a un valore di 1,00 per i rimanenti casi come riportato al


7.3.3.2 delle NTC.

15

ANALISI LINEARE STATICA


I valori della nostra struttura possono essere quindi suddivisi in otto casi al
variare delle altezze di riferimento per la determinazione del periodo di
vibrazione e del coefficiente C1.
C1

H [m]

T1

Se(T1)

0,05

16,70

0,41350

0,4246

12,90

0,34034

0,4246

13,40

0,35019

0,4246

9,60

0,27269

0,4246

16,70

0,61958

0,4246

12,90

0,51051

0,3993

13,40

0,52528

0,3881

9,60

0,40904

0,3290

0,075

Come si pu dedurre gli otto casi dapprima elencati si sono ridotti a


quattro. Infatti abbiamo una permanenza di alcuni periodi nel plateau dello
spettro di risposta come si vede nel grafico seguente:
16

ANALISI LINEARE STATICA

Fig.7 Spettro di risposta

Definita lordinata dello spettro di risposta possiamo determinare le forze da


applicare ai piani dellimpalcato.

17

ANALISI LINEARE STATICA


Possiamo evidenziare quindi i seguenti casi caratteristici:
Caso A: altezza delledificio 16,70 m

costante C1 0,050
ordinata spettro di risposta Sd 0,4246

Caso B: altezza delledificio 16,70 m

costante C1 0,075
ordinata spettro di risposta Sd 0,3290

Caso C: altezza delledificio 12,90 m

costante C1 0,075
ordinata spettro di risposta Sd 0,3993

Caso D: altezza delledificio 13,40 m

costante C1 0,075
ordinata spettro di risposta Sd 0,3881

Questi casi verranno elaborati successivamente e definite le forze da


redistribuire, secondo le rigidezze, negli elementi verticali. Nel caso A
sono stati raccolti tutti i casi in cui la frequenza definita dalla relazione in
normativa, ricadeva nel plateau dello spettro di risposta.
18

ANALISI LINEARE STATICA


FORZE CASO A-16,70 m C1 0,050
C1

0,050

H [m]

16,70

T1 [s]

0,41305

Se [m/s2]

0,4246

1,00

Fh [N]

145109,32

Fig.8 Livello Piani H 16,70 m

Piano

z [m]

Fi [N]

Fi [Kn]

4,635

44139,05

44,140

9,435

89849,39

89,850

13,235

11120,89

11,121
19

ANALISI LINEARE STATICA


FORZE CASO B-16,70 m C1 0,075
C1

0,075

H [m]

16,70

T1 [s]

0,61958

Se [m/s2]

0,3290

1,00

Fh [N]

112443,79

Fig.9 Livello Piani H 16,70 m

Piano

Z [m]

Fi [N]

Fi [Kn]

4,635

34202,91

34,203

9,435

69623,41

69,623

13,235

8617,467

8,617
20

ANALISI LINEARE STATICA


FORZE CASO C-12,90 m C1 0,075
C1

0,075

H [m]

12,90

T1 [s]

0,51051

Se [m/s2]

0,3993

1,00

Fh [N]

136467,91

Fig.10 Livello Piani H 12,90 m

Piano

Z [m]

Fi [N]

Fi [Kn]

4,635

41510,52

41,511

9,435

84498,76

84,499

13,235

10458,63

10,459
21

ANALISI LINEARE STATICA


FORZE CASO D-13,40 m C1 0,075
C1

0,075

H [m]

13,40

T1 [s]

0,52528

Se [m/s2]

0,3881

1,00

Fh [N]

132630,75

Fig.11 Livello Piani H 13,40 m

Piano

Z [m]

Fi [N]

Fi [Kn]

4,635

40343,34

40,343

9,435

82122,85

82,123

13,235

10164,56

10,165
22

ANALISI LINEARE STATICA


Come possiamo osservare dallanalisi proposta, le forze generate dalla
frequenza T1 sono maggiori quando la stessa si posiziona nel plateau dello
spettro di risposta.
Questo rappresentato nel caso A, dove la forza agente stata ridistribuita
secondo le rigidezze degli elementi verticali; possiamo ora definire una
gerarchia identificativa di tale elementi, secondo la seguente planimetria:
Fig.12 Dicitura elementi verticali

23

ANALISI LINEARE STATICA


Definiamo ora le rigidezze degli elementi della nostra struttura definite rispetto le due piante caratteristiche:
Piano

Primo - Secondo

Elemento kx (N/m)

Terzo

ky (N/m)

kx (N/m)

ky (N/m)

4370755

1,19E+09

8809056

2,4E+09

33865414

8466354

33865414

8466354

33865414

8466354

1,93E+08

2381162

3,89E+08

4799123

1,93E+08

2381162

3,89E+08

4799123

1,93E+08

2381162

3,89E+08

4799123

2,27E+09

5418466

4,58E+09 10920670

2,27E+09

5418466

4,58E+09 10920670

10

4370755

1,19E+09

8809056

2,4E+09

11

33865414

8466354

12

33865414

8466354

13

33865414

8466354

24

ANALISI LINEARE STATICA


Determinate le rigidezze dei singoli elementi possiamo ora ripartire le forze
agenti, ricordando inoltre il contributo degli effetti torsionali dovuti alla posizione
del centro di rigidezza e alla sua eccentricit rispetto il centro di massa.
Per fare ci sono state implementate le forze agenti e determinate le eccentricit si
andato a valutare il contributo per singolo elemento F 0. In ottemperanza alla
normativa vigente, si determinato inoltre un ulteriore contributo torcente per
singolo elemento valuto con una eccentricit del 5% della dimensione di
ingombro delledificio per entrambe le direzioni x e y. Con questi risultati si andr
in seguito a confrontare le forze agenti alla base dei singoli elementi verticali per
le due analisi ivi proposte.

25

ANALISI LINEARE STATICA


PIANO 1
Elemento

F0 (N)

F0+ (N)

F0- (N)

FV (N)

FV+ (N)

FV- (N)

54865

65670

44060

95

93

98

394

468

321

5985

6556

5414

394

468

321

9517

10486

8547

394

468

321

13049

14417

11681

114

133

96

-5496

-6708

-4285

114

133

96

4210

4094

4327

114

133

96

13967

14951

12984

329

323

335

-64762

-79036

-50488

329

323

335

164578

176169

152987

10

77510

72687

82333

95

93

98

11

550

516

584

5985

6556

5414

12

550

516

584

9517

10486

8547

13

550

516

584

13049

14417

11681

26

ANALISI LINEARE STATICA


PIANO 2
Elemento

F0 (N)

F0+ (N)

F0- (N)

FV (N)

FV+ (N)

FV- (N)

38176

45695

30658

66

65

68

274

325

223

4164

4562

3767

274

325

223

6622

7297

5947

274

325

223

9080

10032

8128

80

92

67

-3824

-4667

-2981

80

92

67

2930

2848

3011

80

92

67

9719

10403

9034

229

225

233

-45063

-54995

-35130

229

225

233

114517

122582

106452

10

53933

50577

57289

66

65

68

11

383

359

407

4164

4562

3767

12

383

359

407

6622

7297

5947

13

383

359

407

9080

10032

8128

27

ANALISI LINEARE STATICA


PIANO 3

Elemento

F0 (N)

F0+ (N)

F0- (N)

FV (N)

FV+ (N)

FV- (N)

2861

3544

2178

418

373

463

418

418

418

418

463

373

26

26

27

4924

4396

5453

26

26

27

4924

5455

4393

10

6667

6372

6962

28

ANALISI LINEARE DINAMICA


Per questa analisi si sono sviluppati due modelli numerici.
In entrambi le travi e le colonne sono state realizzate con
elementi trave (beam).
Particolare attenzione stata riservata alle lame
controventanti, poich costituite da elementi a C, essendo
la sezione in esame nota per i problemi di ingobbamento e
volendo misurare i tagli e i momenti sui singoli setti si
adottata una modellazione con elementi monodimensionali
uniti tra loro per mezzo di collegamenti rigidi (rigid link) sul
piano XY per riprodurre lipotesi di piano rigido.
La massa stata applicata ai piani nel primo modello in
modo concentrato e ripartita poi attraverso dei
collegamenti rigidi alla struttura, nel secondo modello
invece si preferito modellare i singoli piani tramite
elementi lastre (plate) a 4 nodi e massa diffusa.

29

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 1 RIGID LINK

Fig.13 Elementi Beam (Line) della


struttura [Vista A]

30

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 1- RIGID LINK

Fig.14 Elementi Beam (Solid) della


struttura [Vista A]

31

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 1 RIGID LINK

Fig.15 Elementi Beam (Line) della


struttura [Vista B]

Fig.16 Elementi Beam (Solid) della struttura


[Vista B]

32

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 1 RIGID LINK

Fig.17 Elementi Beam (Line) della


struttura [Vista C]

Fig.18 Elementi Beam (Solid) della


struttura [Vista C]

33

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 1 RIGID LINK
Possiamo ora indagare le frequenze che caratterizzano questo
modello e le relative percentuali di massa partecipanti:
Modo Frequenza
[Hz]

Periodo
[s]

Massa x Massa y

1,63E-01

6,12E+00

74,630

0,254

2,20E-01

4,54E+00

0,066

81,801

4,37E-01

2,29E+00

0,396

0,001

9,29E-01

1,08E+00

21,127

0,590

1,12E+00

8,92E-01

0,454

16,936

1,99E+00

5,04E-01

3,895

0,417

96,277

99,581

TOT

Le frequenze evidenziate sono le frequenze caratteristiche


del nostro modello. Possiamo notare come il piano rigido
riduca di molto il numero dei casi evidenziati dal
programma FEM, permettendo di muovere maggior massa
nelle prime due frequenze.

34

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 2 - PLATE

Fig.19 Elementi Beam (Line) della


struttura [Vista A]

35

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 2 - PLATE

Fig.20 Elementi Beam (Solid) della


struttura [Vista A]

Fig.21 Elementi Beam e Plate della


struttura [Vista A]

36

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 2 - PLATE

Fig.22 Elementi Beam (Line) della


struttura [Vista B]

Fig.23 Elementi Beam (Solid)


della struttura [Vista B]

Fig.24 Elementi Beam e Plate della


struttura [Vista B]

37

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 2 - PLATE

Fig.25 Elementi Beam (Line) della


struttura [Vista C]

Fig.26 Elementi Beam (Solid) della


struttura [Vista C]

38

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 2 PLATE

Possiamo ora indagare le frequenze:


Modo Frequenza
[Hz]

Periodo
[s]

Massa x Massa y

2,06E-01

4,87E+00

76,234

0,691

2,57E-01

3,89E+00

1,137

46,915

3,67E-01

2,73E+00

0,002

31,154

6,44E-01

1,55E+00

0,007

2,052

7,46E-01

1,34E+00

0,013

0,010

8,03E-01

1,24E+00

0,043

8,86E-01

1,13E+00

0,010

0,012

9,32E-01

1,07E+00

3,442

7,094

9,92E-01

1,01E+00

1,538

0,071

10

1,01E+00

9,90E-01

14,105

2,060

39

ANALISI LINEARE DINAMICA


MODELLO 2 PLATE
Modo Frequenza
[Hz]

Periodo
[s]

Massa x Massa y

11

1,13E+00

8,83E-01

0,012

0,000

12

1,24E+00

8,06E-01

0,000

0,016

13

1,28E+00

7,81E-01

0,070

0,084

14

1,43E+00

6,98E-01

0,000

0,006

15

1,74E+00

5,75E-01

0,001

0,023

16

1,75E+00

5,71E-01

0,006

0,040

17

1,88E+00

5,32E-01

0,098

0,782

18

1,94E+00

5,16E-01

0,111

6,295

19

1,98E+00

5,05E-01

1,272

0,572

20

2,03E+00

4,93E-01

1,121

0,118

95,031

94,210

TOT

40

ANALISI LINEARE DINAMICA


Possiamo osservare come il modello Plate presenti un onere
computazionale maggiore, ci si pu facilmente notare dalla tabella
seguente nella quale si esprime lincremento di tempo rispetto al
modello 1:

Rigid
link

Plate

Analisi frequenze

3,806

4,688

23,17%

Analisi dello
spettro

2,328

3,391

45,66%

6,134

8,079

31,71%

Il raggiungimento del limite di massa partecipante imposto


da normativa avviene nel diciottesimo modo di vibrare nel
modello 2. Questo incremento di frequenze si deve ai modi
di vibrare dei solai in direzione z, che non vengono
computate con limpiego dei collegamenti rigidi.

41

COMPARAZIONE ANALISI
Una prima analisi pu essere definita osservando le
variazioni che contraddistinguono i metodi nella
determinazione delle azioni al piede dellintero impalcato:

Analisi Statica
Lineare
[N]

Rigid Link
[N]

Plate
[N]

145109

114657

114279

145109

120389

112197

Osserviamo subito come lanalisi statica lineare non fa


discriminazione per la direzione di applicazione della forza,
infatti viene determinata un azione maggiorata e applicata
in entrambi le direzioni. Differentemente per le due analisi
modali proposte si possono osservare valori diversi,
derivanti dal metodo di Combinazione Quadratica
Completa (CQC) come riportato nel 7.3.3.1.
42

COMPARAZIONE ANALISI
Si osserva come il modello Plate presenta un taglio lungo
lasse y minore rispetto al modello Rigid Link. Questa
differenza dovuta alla deformabilit del piano che
assorbe una percentuale del taglio lungo tale direzione.
Di seguito si propone il confronto dei tagli alla base della
struttura tra modelli numerici e analisi statica lineare
equivalente.
Fig.27 Dicitura elementi verticali

43

COMPARAZIONE ANALISI
Statica lineare
Forze [N]

Dinamica Lineare
Rigid Link

Plate

Forze [N]

Forze [N]

Elemento

54865

95

49471

34728

45419

33131

394

5985

419

3126

968

3236

394

9517

647

4319

1628

5042

394

13049

879

5514

2040

5883

114

-5496

365

1189

681

2792

114

4210

387

2744

410

2123

114

13967

570

4318

1128

4736

329

-64762

5708

18580

6399

30082

329

164578

8907

67468

13693

43274

10

77510

95

58310

39425

55614

31117

11

550

5985

419

3126

893

3428

12

550

9517

647

4319

1598

5141

13

550

13049

879

5514

2095

6282

44

COMPARAZIONE ANALISI
Proseguendo con il confronto possibile notare come le
differenze osservate precedentemente sulle pareti del vano
scala vengano notevolmente amplificate in rapporto ai
risultati dellanalisi lineare statica:
An.Stat.Lin.

Rigid Link

Differenza

Plate

Differenza

Forze [N]

Forze [N]

Forze [N]

Forze [N]

Forze [N]

Element
o

54865

95

49471

34728

5394

34633

45419

33131

9446

33036

329

64762

5708

18580

5379

83342

6399

30082

6070

94844

329

164578

8907

67468

8578

97110

13693

43274 13364 121304

10

77510

95

58310

39329

55614

31117 21896

39425 19200

31022

Si osservano delle marcate differenze nei valori di taglio


delle lame controventanti del vano scala e del vano
ascensori; questo non deve essere imputato al modello in
calcolo delle forze, ma al modo che si usa nellanalisi
lineare per ripartire la forza tra i singoli elementi. Infatti
lassunto di considerare i setti della sezione a C come
scollegati sbagliato.

45

COMPARAZIONE ANALISI
Osserviamo dapprima il confronto tra le due analisi modali,
esse presentano valori molto simili, si possono notare per
delle discrepanze nelle pareti del vano scale dellordine dei
kN.
Rigid Link

Plate

Differenza

Forze [N]

Forze [N]

Forze [kN]

Element
o

5708

18580

6399

30082

0,691

11,502

8907

67468

13693

43274

4,786

24,194

10

58310

39425

55614

31117

2,696

8,308

Queste leggere discrepanze, che si localizzano nei setti del


vano scale, trovano una possibile spiegazione nella diversa
capacit di deformazione del piano rigido tra i modelli
propostovi. Infatti come possiamo notare il modello Plate
presenta forze agenti pi basse rispetto al modello Rigid
Link.

46

COMPARAZIONE ANALISI
Possiamo infine affermare come le analisi trattate presentano
risultati simili, la determinazione delle forze al piede della
struttura differiscono di pochi kN.
Si pu affermare che il metodo dellAnalisi Linare Statica presenta
una maggiorazione delle azioni, questo dovuto alla
semplificazioni che la caratterizzano sia nella determinazione
della frequenza caratteristica, sia nella ripartizione delle forze sui
singoli elementi dellimpalcato. Tale metodo per la semplicit di
utilizzo e lindipendenza da un programma FEM lo rende ideale
per il predimensionamento della struttura o per applicazioni su
edifici regolari.
La comparazione tra i modelli Fem proposta ci porta ad affermare
che lutilizzo dei Rigid Link ci permette di limitare il numero di
modi di vibrare che necessario usare per sollecitare almeno
l85% della massa. In particolare non si ha linterferenza dei modi
di vibrare lungo lasse z e nella ripartizione delle forze. Inoltre
come stato evidenziato lonere computazionale maggiore del
31% per il modello plate, ci in strutture ridotte pu essere
valutato come un inezia, ma per analisi pi gravose potrebbe
rivelarsi dispendioso. Infine possiamo dire che entrambi i modelli
presentano sia nella determinazione dei tagli alla base
dellimpalcato che nella ripartizioni degli stessi sugli elementi
valori che devono essere considerati uguali.

47

VERIFICA SISMICA
Per la verifica si scelta la trave del primo piano e i pilastri che
portano a terra i relativi carichi, si osservato che a causa dei
permanenti elevati e dellaccidentale particolarmente gravoso, le
veriche per lo SLU sono pi gravose di quelle che vedono
coinvolte anche le forze sismiche. Questo come si gi
evidenziato a causa dellassorbimento delle stesse per la quasi
totalit dai setti.
Essendo la zona di realizzazione della struttura di classe 2 si
deciso di eseguire una verifica secondo le prescrizioni per gli
edifici in CDB. Per rispettare la gerarchia delle resistenze si
procede dapprima a verificare la Resistenza ultima a flessione
della trave e il momento agente.
Nodo

MEd (kNm)

MRd (kNm)

545

1040

745

1164
48

VERIFICA SISMICA
Il passo successivo stato verificare la capacit di resistenza a
taglio che deve essere superiore alla resistenza del momento
al fine di evitare rotture duttili; si calcolato per questo il
valore Ved partendo dalla geometria della trave.

VEd

M Rd , A M Rd , B
ltrave

(Gk 2Q) ltrave


2

Ved=548kN, poich si in CDB la normativa prescrive al


7.4.4.1.2.2 di usare la consueta verifica per taglio della
sezione:

VRd minVRsd ;VRcd

VRsd kN

747

VRcd kN

1681

Il primo valore stato ottenuto avendo imposto, come da


progetto un passo di staffatura pari a 100mm che
inferiore ai 136mm che derivano dal calcolo.

49

VERIFICA SISMICA
La normativa prescrive al 7.4.4.2 che i pilastri siano, sempre per la
gerarchia delle resistenze, superiori alle travi ed essendo in CDB il
coefficiente assume valore pari a 1,1.

C , Rd

Rd

b , Rd

Il nodo A vede convergere 2 Pilastri e una


trave, mentre il nodo B ha 2 travi e 2 pilastri.
Poich in B i momenti resistenti sono uguali
e contrari, il secondo nodo risulterebbe
implicitamente verificato, restano comunque
da rispettarsi i quantitativi minimi di
armatura che sono prescritti in normativa
pari a:
0,01

A
0,04
Ac

I pilastri del nodo A avevano in origine una


resistenza di progetto di 764kNm e analogamente
anche il pilastro B.

50

VERIFICA SISMICA
Sviluppando i conti si rimodellano le colonne in modo che:

Nodo

Mc,rd (kNm)

Mt,rd (kNm)

1986

1144

1986

Le barre sono poste con interasse di 200mm inferiore al valore limite


di 250mm e con ferri di diametro pari a 16mm.
La staffatura composta da 2 staffe 8/15cm che garantiscono che:

Ast
f cd bst
0,08
1,34 1,18
s
f yd
In particolare la resistenza delle colonne e le staffe hanno dovuto
subire una modifica rispetto al progetto originale poich si avevano
barre longitudinali da 14mm e staffe con passo di 200mm che non
consentivano di rispettare il rapporto geometrico di armatura e la
prescrizione sopracitata.
51

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