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4 Circolo Didattico G.

Marconi - Grosseto
Scuola Primaria P. Aldi
Classi 4A e 4B anno scolastico 2011-2012

Descrizione percorso di Fisico-Chimica


Insegnate Eva CAPASSO
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Allinizio del percorso, ogni bambino stato stimolato a descrivere la propria esperienza sul fuoco, al fine di far emergere da ognuno, le conoscenze pregresse sullargomento.

Indagine iniziale: descrizione scritta ed individuale delle esperienze sul fenomeno fuoco

Largomento trattato non era del tutto nuovo, poich in terza, in occasione dello studio degli Uomini Primitivi, avevamo gi parlato della scoperta del fuoco.

Gli alunni hanno dimostrato dalle risposte, una buona conoscenza circa le manifestazioni pi importanti del fuoco: Riscaldare Cucinare Illuminare

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Raccolta esperienze e conoscenze degli alunni


Le esperienze e conoscenze riportate da ogni alunno, sono state riepilogate in un testo collettivo.

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La combustione della carta


Abbiamo proposto ai bambini di osservare alcune combustioni di materiali diversi, per coglierne le caratteristiche specifiche e le differenze e giungere cos ad una definizione condivisa del fenomeno in esame; prima dellesperienza, sono stati enunciati alcuni termini specifici: Innesco = oggetto che serve a dare inizio alla combustione Combustibile = materiale che brucia

Materiale occorrente Ciotola di coccio Carta Fiammiferi

Abbiamo messo la carte nella ciotola e abbiamo dato fuoco con un fiammifero

Abbiamo commentato le varie fasi dellesperienza

Quando il fuoco si spento, nella ciotola rimasta solo cenere

Alla fine gli alunni hanno toccato la ciotola ed hanno verificato che era calda

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Descrizione scritta individuale del fenomeno osservato

stato chiesto agli alunni di disegnare i materiali utilizzati per la combustione della carta e di descrivere individualmente lesperienza fatta; la forma utilizzata dalla maggior parte di loro stata quella narrativa. Dopo la lettura di alcuni elaborati individuali, abbiamo dato la possibilit ai bambini di inserire alcune informazioni tralasciate, a completamento degli elaborati.

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Conclusioni
Alla fine gli alunni hanno elaborato una prima definizione condivisa della combustione della carta.

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La combustione dellalcool
Dopo la combustione della carta, abbiamo osservato quella dellalcool al fine di coglierne similitudini e differenze:

Materiale occorrente Ciotola di coccio Alcool non colorato Accendino o fiammiferi

Dopo aver versato lalcool nella ciotola, abbiamo innescato il combustibile (alcool) con lausilio di un foglio di carta arrotolato, acceso con un accendino.

Gli alunni hanno osservato le fiamme che si innalzavano (anche al buio) e constatato lassenza di fumo (al contrario della carta).

Alla fine della combustione, hanno preso atto anche del fatto che alcun residuo era rimasto allinterno della ciotola.

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Conclusa lesperienza, ogni bambino ha prodotto un elaborato individuale, poi attraverso il confronto collettivo sono emersi gli aspetti pi importanti e la definizione condivisa della combustuione dellalcool.

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A questo proposito, gli alunni spontaneamente hanno colto le differenze e le somiglianze tra le due combustioni e le hanno riepilogate allinterno di una tabella.

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Infine stata elaborata una definizione di combustione pi generale, valida per entrambi i materiali combustibili:

La combustione un fenomeno che si verifica quando un materiale innescato con un fiammifero (o accendino), produce: 1. Fiamma 2. Luce 3. Calore Durante la combustione, il combustibile si consuma.

La combustione di legnetti e/o carbonella


Gli alunni si sono subito resi conto della difficolt di innescare i due materiali e della necessit pertanto di utilizzare un altro materiale combustibile per agevolarne loperazione.
Materiale utilizzato: Legnetti (o carbonella) Alcool Fiammiferi o accendino Cotone idrofilo

Per poter bruciare meglio i legnetti o la carbonella, stato necessario utilizzare un altro combustibile (alccol o cotone idrofilo imbevuto di alcool)

La combustione di legnetti o carbonella, pi lunga e duratura, inoltre sprigiona molto calore

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In entrambe le combustioni si produce molto materiale residuo (cenere)

Durante questi due tipi di combustione, gli alunni hanno notato che a volte legnetti e carbonella bruciano senza necessariamente sprigionare fiamma; ci li ha portati a modificare la definizione di combustione:

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Materiali NON combustibili: il sasso


A questo punto ho presentato lesperienza di un materiale non combustibile:

il sasso.

Alcuni bambini erano convinti che anche il sasso fosse un combustibile, e che pertanto, cos come per tutti gli altri combustibili, attraverso la combustione, si sarebbe consumato. I tentativi di innesco del sasso con laccendino ovviamente sono andati falliti, per questo motivo alcuni alunni hanno chiesto di riprovare con lausilio dellalcool. Attraverso questa seconda fase dellesperienza, i bambini hanno appurato che la presenza della fiamma era dovuta semplicemente allalcool ed il sasso rimasto intatto. Per dimostrare che il sasso non si era consumato, abbiamo pesato il sasso prima e dopo lesperienza. Al termine, ogni bambino ha descritto individualmente quanto osservato, giungendo alla seguente conclusione:
Il sasso non un combustibile perch: 1. Non brucia 2. Non si consuma 3. Non produce residui

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Tabella di sintesi dei diversi combustibili presi in esame


Dopo aver esaminato alcuni materiali combustibili e non, ho chiesto agli alunni di completare una tabella che riepilogasse le caratteristiche fondamentali delle diverse combustioni.

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Definizione individuale del fenomeno combustione


Giunti al termine delle diverse esperienze con vari combustibili, ho chiesto ai bambini di definire individualmente il fenomeno della combustione; ne riporto di seguito alcune:

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Laria e la combustione
A questo punto, abbiamo affrontato limportanza dellaria nella combustione; per fare ci, abbiamo utilizzato dei nuovi materiali:

Materiali utilizzati: due vasetti di vetro di dimensioni diverse tre candeline i fiammiferi

Abbiamo prima acceso le tre candeline utilizzando i fiammiferi

Poi abbiamo coperto due candeline con i vasetti di vetro di dimensioni diverse.

Dopo pochi secondi, la candela racchiusa dal vasetto pi piccolo si spenta.

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La candelina racchiusa dal vasetto pi grande rimasta accesa per alcuni secondi in pi, poi si spenta anche questa. Infine rimasta accesa solo la candelina non racchiusa da vasetti di vetro.

Lesperienza ha portato i bambini a capire limportanza dellARIA nella combustione: laria infatti, nel processo di combustione il comburente, in assenza del quale, la combustione cessa (la candela si spegne)

Terminata lesperienza, ogni bambino ha rappresentato graficamente gli strumenti utilizzati ed ha descritto le varie fasi del fenomeno osservato.

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Alla fine del percorso, possiamo completare meglio la definizione della combustione, tenendo conto dellelemento ARIA senza il quale non potrebbe avvenire.

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QUALI COMBUSTIONI AVVENGONO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?


Inizialmente stata stimolata una conversazione sulle combustioni che avvengono tutti i giorni e sono state trascritte quelle pi significative e ricorrenti, raccolte in un testo collettivo:

Alla domanda da parte di alcuni bambini su quali fossero i combustibili pi usati oggi, altri hanno suggerito di svolgere una piccola ricerca su Internet; prima dellindagine, abbiamo formulato tutti insieme le seguenti domande guida: 1. Quali sono i combustibili pi usati oggi? 2. Quali sono le loro caratteristiche? 3. Da dove derivano? 4. Dove si trovano? 5. Come vengono utilizzati? 6. Quali conseguenze hanno sullambiente?

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Dalla ricerca emerso che i combustibili pi utilizzati sono quelli fossili: Petrolio 38% Carbone 24% Gas Naturale 23% Linsieme dei dati raccolti sono stati sintetizzati in una tabella:

Arrivati a questo punto, alcuni bambini si sono chiesti quale fosse il processo di raffinazione del petrolio, ne scaturito un confronto verbale che ha portato i bambini alla produzione di una raffigurazione grafica del processo:

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Tutte queste attivit hanno condotto gli alunni ad una riflessione su cause e conseguenze dellinquinamento atmosferico dovuto ai residui della combustione.

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Con il disegno, i bambini hanno rappresentato i residui prodotti dalle combustioni.

Il lavoro stato completato con un breve testo sulle PIOGGE ACIDE.

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Tutte queste attivit hanno stimolato nei bambini la ricerca di notizie sui combustibili fossili presenti sul proprio territorio. Dalle ricerche sono emerse pochissime informazioni su un modesto giacimento di carbone in Maremma che per non viene pi estratto. Molte pi notizie si hanno invece su una tecnica usata in passato nel territorio maremmano per trasformare la legna in carbone, ovvero la CARBONAIA.

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Dopo aver sottolineato le informazioni pi importanti del testo e dal confronto collettivo emersa una conclusione importante:

FUOCO AMICO O NEMICO?


Infine i bambini hanno riflettuto sul fatto che la combustione pu produrre incendi. Gli alunni hanno riferito che il fuoco pu essere molto pericoloso e che si pu generare accidentalmente a causa di distrazioni o comportamenti scorretti; dal confronto sono emerse le situazioni pi pericolose. Ci siamo agganciati alle situazioni di pericolo evidenziate, per analizzare insieme i comportamenti da tenere in caso di incendio a scuola; per rispondere meglio agli interrogativi che ci siamo posti, abbiamo intervistato alcuni vigili del fuoco; nello schema sotto, abbiamo riassunto le principali regole da seguire:

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Quali sono i numeri telefonici da fare in caso di incendio?


Per chiedere aiuto in situazione di incendio comporre i seguenti numeri:

115 - VIGILI DEL FUOCO


Vanno chiamati per gli incendi, gli allagamenti, in soccorso a persone bloccate in casa, in ascenzore o coinvolte in incendi stradali.

1515 - CORPO FORESTALE


Va chiamato in particolare per gli incendi nei boschi

118 - PRONTO SOCCORSO


Serve per richiedere unambulanza che soccorra malati e feriti.

113 - POLIZIA

112 - CARABINIERI

Da chiamare in caso di incendi, furti o atti violenti

S.0.S. INCENDI
IN CASO DI INCENDI DI GRANDI DIMENSIONI, OCCORRE:

CHIAMARE SUBITO I VIGILI DEL FUOCO SCAPPARE RICHIUDENDOSI LE PORTE ALLE SPALLE SE NON SI PUO USCIRE PERCH IL FUOCO ALLESTERNO, SIGILLARE OGNI FESSURA CON STRACCI BAGNATI PER CERCARE DI NON FAR ENTRARE IL FUMO STACCARE LA CORRENTE NON GETTARE ACQUA SU APPARECCHI ELETTRICI NON APRIRE LE FINESTRE PERCH LOSSIGENO FA DIVAMPARE LE FIAMME
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QUALI SONO GLI ELEMENTI CHE SI POSSONO INNESCARE NEI VARI AMMBIENTI
Attraverso un confronto verbale, gli alunni hanno identificato alcuni materiali che facilmente si possono innescare: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Sigarette accese Fornelli Camini Candele Carta Tessuti Alcool Legna Vernici Elettrodomestici

I POMPIERI IN AZIONE

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I VIGILI DEL FUOCO per domare il fuoco agiscono rapidamente ed usano:

AUTOPOMPE

ELICOTTERI

CANADAIR

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Attenti ai SIMBOLI
Abbiamo individuato alla fine dei lavori, dei simboli utilizzati avvertire del pericolo di incendi:

Attenzione prodotto infiammabile

Pericolo di incendi

VERIFICHE
Le verifiche delle attivit svolte, sono state effettuate ad ogni step attraverso lsservazione sistematica dei prodotti orali e scritti, individuali e di gruppo degli alunni. A tale scopo stata utilizzata una griglia di osservazione sistematica per poter rilevare i cambiamenti nella capacit di osservare, descrivere, ascoltare, esporre le proprie esperienze con consequensialit e di cogliere somiglianze e differenze dei diversi fenomeni osservati.

CONCLUSIONI E RIFLESSIONI SUL PERCORSO EFFETTUATO


Questo percorso ha permesso agli alunni di sviluppare gradualmente la capacit di organizzare i concetti fondamentali scaturiti dallesperienza, guidandoli via via ad usare un linguaggio pi ricco, puntuale e consapevole. Nel processo di costruzione dei concetti, ha contribuito essenzialmente il confronto tra pari, infatti attraverso losservazione delle esperienze e la discussione tra coetanei, stato possibile analizzare, riflettere e riformulare nuove definizioni dei fenomeni osservati per poi integrarle con quelle gi possedute.

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