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UNIVERSITÀ' DEGLI STUDI DI PALERMO

Scuola delle Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione di Palermo


Corso di laurea Magistrale Ciclo unico in
SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA

Laboratorio di Fisica

Docente: Fazio Claudio

Gruppo 17: Graci Nadia, Gnocchi Sofia, Fretto Alessandra, Ferrara Miriana
Calore e temperatura,
propagazione del calore
e passaggi di stato.
Non giocare con il fuoco!
Destinatari: Alunni di una Classe 3° primaria di età compresa tra gli 8 e i 9 anni.

Finalità: Il calore, la temperatura e i passaggi di stato sono argomenti trattati nella scuola
primaria. Spesso accade però che i bambini confondano i termini “temperatura” e “calore”,
pensando che essi siano la stessa cosa. Sappiamo invece che la “temperatura” è un indice
dell’energia cinetica dell’agitazione molecolare, quindi è una grandezza associata
all’energia termica, maggiore è la temperatura maggiore è l’energia termica della sostanza,
cioè l’energia cinetica media delle particelle; mentre il “calore” è il processo di passaggio di
energia. Scopo della progettazione è dunque eliminare dubbi e confusione dalla mente dei
bambini.

Tempi: 30h. Sei incontri di 5 ore. Due incontri a settimana per un totale di 3 settimane.

Spazi: Aula, laboratorio, palestra, cortile, casa.


Questo percorso didattico si focalizza quindi su attività che portano gradualmente a differenziare
operativamente i due concetti di temperatura e calore. Non è un lavoro facile perché, pur
riguardando fatti molto comuni della vita quotidiana, il caldo che “entra” in un ambiente oppure il
freddo che “esce” dal frigorifero non si vedono. In particolare i bambini di scuola primaria sono
portati ad associare il concetto di calore all’oggetto caldo (“l’oggetto è caldo perché ha calore;
l’oggetto è freddo perché non ha calore”).
La ragione della confusione nasce sostanzialmente da problemi storici e linguistici. Storici perché
fino al 1700 vi fu un unico termine per indicare l’idea di calore e l’idea di temperatura anche se si
intuiva che dovessero essere diverse, ed era il termine calor. I problemi linguistici invece sono
legati al fatto che ancora oggi, utilizziamo la radice del termine calore per indicare qualcosa che
ha a che fare con la temperatura, ovvero il termine caldo. Ma sappiamo che il termine caldo non
ha nulla a che vedere con il calore ma è legato alla temperatura. L’utilizzo del termine caldo è
quindi un ostacolo linguistico perché fa confondere le idee.
Occorre dunque superare queste misconcezioni, le quali costituiscono un forte ostacolo a un
apprendimento di tipo significativo.
Il percorso si propone di organizzare situazioni di apprendimento che consentano ai bambini di
rivedere e ristrutturare i modelli che si sono costruiti attraverso l’esperienza della loro vita.
PREREQUISITI:
● conoscenza del concetto di materia;
● conoscenza basilare dei vari stati della materia (solido, liquido e aeriforme);
● saper classificare la materia in base allo stato fisico in cui essa si presenta;
● curiosità e gusto della scoperta;
● saper osservare la realtà circostante;

TRAGUARDI:
● L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a
cercare spiegazioni di quello che vede succedere.
● Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni,
in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla
base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti.
● Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi,
identifica relazioni spazio/temporali.
● Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e
schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli.
● Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato.
Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui
problemi che lo interessano
Obiettivi:
L’alunno al termine del percorso dovrà aver raggiunto i seguenti obiettivi:

● Acquisire il concetto di calore e temperatura;

● Distinguere il concetto di calore da quello di temperatura

● Riconoscere come il calore agisce sulla materia

● Esplorare le diverse temperature alla quale si possono trovare le cose;

● Sperimentare operativamente situazioni che richiedono l’uso della grandezza temperatura

● Utilizzare semplici strumenti per la misura della temperatura

● Registrare le temperature

● Sperimentare il concetto di propagazione del calore;

● Individuare i modi di trasmissione: la conduzione, l’irraggiamento e la convezione;

● Riconoscere nella vita quotidiana esempi delle diverse modalità di propagazione del calore.

● Distinguere le sostanze isolanti da quelle che conducono il calore.

● Osservare fenomeni ed effettuare semplici esperimenti

● Avere chiari i fenomeni che permettono i passaggi di stato


Metodologia
La metodologia scelta è quella dell’approccio Inquiry Based Science Education(IBSE) nella didattica laboratoriale. Per
“Inquiry” si intende quindi un processo di esplorazione attiva che aiuta a mettere in relazione le conoscenze pregresse
con le nuove esperienze, a modificare e accomodare le idee preconcette e i modelli concettuali e a costruire nuove
conoscenze. Essa prevede un processo intenzionale di diagnosi di problemi, analisi critica di situazioni, distinzione tra
varie possibili alternative, pianificazione di attività di studio ed esplorazione, costruzione di congetture, ricerca di
informazioni,costruzioni di modelli, confronto in un contesto fra pari ed elaborazione di argomentazioni coerenti.

Il docente sarà un facilitatore della ricerca delle informazioni, che verrà prevalentemente
svolta dagli studenti. Quest’ultimi, in laboratorio,saranno impegnati a rispondere
a domande e a sviluppare spiegazioni per i fenomeni scientifici in studio,
inoltre daranno particolare importanza all’evidenza sperimentale.

Verranno inoltre utilizzate le metodologie del problem solving,


del brainstorming e del cooperative learnig.
Prima dell’esperimento l’insegnante chiederà agli alunni se, secondo loro, i termini ”calore” e
“temperatura” sono sinonimi oppure no. Chiederà di elencare le occasioni in cui hanno utilizzato
entrambi i termini e di analizzare che cosa, in quei casi, le parole volessero indicare.

Esperimento: Con l’acqua riempire un pentolino quasi


completamente e l’altro per circa un terzo del suo volume.
Misurare la temperatura dell’acqua nei due contenitori: sarà uguale.
Porre i due pentolini per 3-4 minuti su due fornelli elettrici regolati alla
stessa temperatura. Misurare la temperatura dell’acqua.
La temperatura di quella contenuta nel pentolino in cui ce n’era meno
è più alta di quella contenuta nell’altro nonostante i due contenitori
abbiano ricevuto la stessa quantità di energia.

L’insegnante porrà poi domande del tipo: Chi fornisce il calore necessario alla stanza: il termosifone o il
termometro? Come misuro la temperatura della stanza: con il termosifone o con il termometro?

Conclusioni: Calore e temperatura non indicano lo stesso elemento: il calore è il passaggio di energia, la
temperatura misura invece quanto un corpo sia caldo. In questo caso il calore fornito è stato uguale, ma
la temperatura registrata diversa. L’energia, infatti, ha dovuto riscaldare in un caso una quantità
maggiore di acqua e la temperatura è aumentata di meno.
Calore e Temperatura
Prendendo spunto dal calore avvertito in classe, la maestra attraverso delle domande-stimolo, che fungeranno
da pre-test, dà il via ad un brainstorming per introdurre gli alunni alunni sul fenomeno calore e sulla temperatura

-Che cosa ti fa venire in mente la parola "calore"?

-E la parola temperatura?

-Come fate ad accorgervi che un oggetto è caldo?

-Voi siete mai stati caldi? Quando? Come ve ne siete accorti?

-E quando avevate la febbre che cosa è successo?

-Come si è accorta la vostra mamma? Che cosa ha fatto?


-Era una febbre alta o bassa?

-Che cosa significa febbre alta?

Qualche bambino potrebbe rispondere:


“la mamma ha accostato le labbra alla mia fronte e si è accorta che avevo la febbre…ha chiamato il medico”.
Questa semplice frase, potrebbe offrire lo spunto per far riflettere i bambini.

-Perché la mamma percepisce la febbre accostando le labbra alla fronte?

-Se un bambino ha la febbre la sua fronte sarà più calda o più fredda delle labbra della mamma?

-Quando la mamma chiama il medico di solito dice “Giuseppe è caldo, viene a visitarlo?” oppure
“Giuseppe ha una temperatura alta”?

La narrazione dell’esperienza della febbre, presente nel vissuto di ogni bambino,


è una buona occasione per lavorare in particolare sul concetto di temperatura
e per presentare lo strumento di misurazione della temperatura, il termometro.
L’insegnante presenta ai bambini due tipi di termometro uno clinico e
uno per misurare la temperatura dell’aria.

A questo punto chiederà ai bambini:Quale termometro ha usato la


vostra mamma? E allora l’altro a cosa serve?

Sarà compito dell’insegnante guidare la classe all’uso di una terminologia più appropriata:

ll termometro clinico serve a mentre l’altro termometro serve a misurare


misurare la “temperatura” del corpo la “temperatura” di un ambiente
TERMOMETRI DIVERSI.
Il termometro per la febbre .
E’ un termometro che misura la temperatura del nostro corpo;
quanto è caldo il nostro corpo.

Può misurare da 35 a 42 gradi.

Sai perché?

Perché la temperatura del nostro corpo


quando sta bene è un po’ meno di 37 gradi
ma se è più alta di 37° abbiamo la febbre.
Il termometro per la casa invece, a seconda di dove lo
mettiamo, può misurare la temperatura che c’è in casa,
oppure quella che c’è fuori. Misura quanto caldo c’è in
casa o fuori. E’ un termometro che può misurare da
0 fino a 50 gradi, perchè ci sono dei luoghi anche molto
lontani da noi, dove fa molto molto caldo.
E se siamo in un posto dove
fa molto molto freddo?

Il termometro ci sa dire la temperatura senza


problemi. Sotto allo zero sono scritti i numeri anche
fino a 20. Sono numeri che hanno davanti il meno
(-) perché vengono prima dello zero. Più il mercurio
scende verso questi numeri, più fa freddo.
Collega le frasi al termometro giusto
1) Ha una scala che va da -15°C a 150°C

2) Misura la temperatura dell’ambiente e degli oggetti

3) La temperatura indicata nel tubicino cambia a seconda di dove è


poggiato

4) serve per misurare la temperatura corporea

5) Viene chiamato termometro clinico

6) Per abbassare la temperatura segnata lo devi mettere in contatto


con un oggetto a bassa temperatura

7) Ha una scala che va da circa 35°C a 42°C

8) Non serve scuoterlo per riportarlo alla temperatura minima

9) Rimane fisso sulla temperatura massima

10) Per riportarlo alla temperatura minima devi scuoterlo


I bambini effettueranno ora le prime prove di misurazione.
L’insegnante predispone sulla cattedra una serie di oggetti diversi al tatto per
temperatura. (Es. il davanzale della finestra, il legno del banco, la maniglia della
porta, il termosifone spento,una bottiglietta d’acqua fredda, un libro, una bacinella
d’acqua tiepida, un oggetto di metallo lasciato al sole un po’ di tempo…)
Attraverso l’utilizzo del tatto, si classificano alla lavagna gli oggetti toccati, dal più
caldo al meno caldo o viceversa.
L’insegnante chiede poi agli alunni se tutti sono concordi con la scala illustrata ed
eventualmente perché invertirebbero qualche oggetto.
Poi domanda agli alunni: Le nostre mani ci sanno dire con esattezza quanto caldo è un oggetto?
L’insegnante prende dunque alcuni dei termometri precedentemente
illustrati: uno di tipo clinico, uno per ambienti interni o esterni e uno per
i liquidi (se disponibile). Li farà utilizzare ai bambini però solo dopo una
conversazione iniziale. La conversazione li porterà a comprendere quanto
sia indispensabile e più oggettivo l’utilizzo del termometro per capire il
grado di calore di un corpo, di un luogo o di un liquido.
Quindi per fortificare maggiormente la padronanza di questi concetti, l'insegnante propone prima di
eseguire l’esperimento toccando gli oggetti con le mani e poi usando il termometro.

PRIMO ESPERIMENTO
Tocchiamo con la mano alcuni oggetti, ad esempio una balaustra di marmo, un pezzo di legno come ad
esempio il banco, la maniglia della porta, il termosifone spento ecc. e descriviamo le sensazioni che
proviamo utilizzando i seguenti termini:
freddo - meno freddo – più freddo - quasi caldo – caldo - più caldo.

Ora tocca gli stessi corpi con il termometro, come sono le temperature?
Confronta le tue risposte iniziali con le letture del termometro.
Quindi l’insegnante fa comprendere agli alunni che toccando gli oggetti con le mani è possibile
dire se sono caldi o freddi. Le nostre mani però, non riescono a misurare in modo preciso
QUANTO è caldo un corpo.
Il TERMOMETRO è uno strumento che si usa per sapere quanto un corpo, un ambiente, un
liquido è caldo o freddo.
Il termometro SI USA PER SAPERE LA TEMPERATURA. La temperatura è LA QUANTITA’ DI CALORE.

Com’è fatto il termometro? Il termometro è un sistema chiuso formato da un serbatoio, detto


bulbo. Dentro a questo piccolo tubo c’è un liquido colorato che si chiama MERCURIO ed è unito a
un capillare appoggiato su una scala graduata. Il tutto è racchiuso in un rivestimento di vetro.

Come funziona il termometro?


Se fuori c’è molto caldo, il liquido che c’è dentro al termometro si scalda. Il mercurio si scalda.
Tutti i liquidi, quando li riscaldo, occupano più posto. Anche il mercurio occupa più posto.
La colonnina rossa di mercurio diventa allora più alta.
Se fuori c’è freddo cosa succede? I liquidi quando c’è freddo occupano meno posto.
Anche il mercurio occupa meno posto. Il mercurio scende nel tubicino di vetro. La colonnina blu è ora più bassa
Misuriamo con il termometro!
Prendi un termometro per ambienti e misura la temperatura in diversi punti della tua aula e
della scuola. RICORDA: lascia per almeno 10 minuti il termometro fermo , prima di segnare la
temperatura sul foglio.

1. La temperatura dell’aula vicino alla finestra è________________

2. La temperatura dell’aula vicino alla porta è__________________

3. La temperatura dell’aula vicino al termosifone è______________

4. La temperatura in palestra è_______________________________

5. La temperatura in cortile è________________________________

6. La temperatura in corridoio è______________________________


Realizza il tuo termometro!
Gli alunni realizzano, con materiali poveri in classe, senza pericolo e in poco tempo, un termometro.
Materiali:1 barattolo di vetro trasparente con tappo a vite con un buco al centro; 1 cannuccia chiara; didò o
plastilina; acqua; alcool; 1 cucchiaino; colorante alimentare blu, verde o rosso intenso; 1 pennarello indelebile.

Procedimento:
1. Miscelare nel barattolo la stessa quantità di alcool e di acqua in modo da
riempire metà barattolo
2. Aggiungere qualche goccia di colorante in modo da ottenere una soluzione
colorata, ma trasparente.
3. Miscelare con un cucchiaino
4. Chiudere il barattolo con il tappo bucato ed inserire la cannuccia in modo
che un’estremità entri nel liquido e l’altra esca fuori dal barattolo
5. Usare il pennarello per segnare sul vetro del barattolo il livello dell’acqua
colorata che risale all’interno della cannuccia a temperatura ambiente
6. Posizionare il termometro in un luogo caldo ad esempio sul termosifone,
aspettare qualche minuto e segnare il livello che il liquido colorato raggiunge
dopo il riscaldamento.
L’attività prosegue discutendo il significato di “caldo” e “freddo”, per arrivare alla necessità
di definire operativamente una grandezza fisica che oggettivizzi le sensazioni.
La discussione riguardante l’opportunità di “misurare” la temperatura attraverso il senso
del tatto è un nodo molto importante nello sviluppo del percorso.

Una stima della qualità ‘caldo/freddo’ dello stato dei corpi è possibile, è quello che
viene fatto nella vita comune ed è quanto si deve negoziare per costruire un
significato che abbia valore intersoggettivo.

Dopo aver toccato diversi oggetti gli alunni svolgono l’osservazione


di Locke delle tre bacinelle contenenti acqua a temperature diverse
e subito fanno riferimento allo strumento di misura.

In questa attività risulta importante che più di un ragazzo faccia


personalmente l’osservazione, perché la discordanza di opinione
stimola la riflessione ed il confronto.
Esperimento:
https://www.youtube.com/watch?v=dWhSR6y2mBw
Gli alunni dopo aver visto il video devono ripetere l’esperimento!

Quindi la TEMPERATURA è una grandezza fisica fondamentale che corrisponde alla nostra sensazione
soggettiva di quanto un corpo è più caldo o più freddo di un altro. Tuttavia dare una definizione precisa della
temperatura non è cosa facile, anche perché i nostri sensi possono essere facilmente ingannati e giudicare più
freddi o più caldi corpi che invece si trovano esattamente alla stessa temperatura (come ad esempio accade
quando in un ambiente ci sono una sedia in metallo e una in legno, entrambe alla stessa temperatura, e
sedendocisi sopra quella in legno "appare" più calda di quella in ferro.
Il calore viene percepito in modo soggettivo.
Per dimostrare questa asserzione la maestra sollecita riflessioni sulle sensazioni termiche che prova ogni
alunno toccando il banco o restando fermi in classe; su come si comporta mamma prima di afferrare il
coperchio di una pentola sul fornello acceso ...
Utilizzando tre contenitori gli alunni svolgono questa semplice osservazione scientifica che dimostrerà
come anche uno stesso individuo possa percepire, sul proprio corpo, sensazioni termiche differenti.

La mano destra che prima era stata in acqua fredda ora, in


La mano destra in acqua fredda percepisce il freddo, la mano acqua tiepida percepisce più caldo rispetto alla mano sinistra.
sinistra in acqua calda percepisce il caldo. La mano sinistra che prima era stata in acqua calda ora, in
acqua tiepida, percepisce più freddo rispetto alla mano destra.

Per misurare il calore occorre dunque uno strumento affidabile, che non commetta errori, che non misuri
soggettivamente la temperatura. Questo strumento è il termometro.
Spesso c'è discussione riguardo alla temperatura da attribuire ad un corpo dal momento che l'idea
soggettiva di temperatura è naturalmente collegata alle percezioni di freddo e caldo: toccare un metallo
o del legno produce sensazioni differenti e spesso viene naturale associare al metallo una temperatura
più bassa di quella dell'ambiente

La temperatura di un corpo non è determinata dalla sensazione termica. Oggetti che si trovano
immersi in un ambiente, raggiungono con maggiore o minore rapidità la stessa temperatura
dell'ambiente. Il maglione, la lastra di marmo, le forbici, la sedia avranno quindi la temperatura di 20°C
(o di 40°C ). La diversa sensazione termica che producono è determinata dalla loro buona o cattiva
conducibilità termica.
L’insegnante fa fare agli alunni un’ulteriore dimostrazione!
Chiede agli alunni di toccare, con una mano il piano in legno del banco e con l’altra le gambe in metallo
sempre del banco. Gli alunni proveranno toccando il metallo, una maggiore sensazione di “freddo”
non pensando che in realtà i due oggetti hanno raggiunto l’equilibrio termico
e quindi possiedono la stessa temperatura!
La maestra fa quindi successivamente fare agli alunni le dovute misurazioni con
il termometro e fa notare come la temperatura coincide.
Due corpi con temperatura differente, messi a contatto, assumono, dopo un po' di
tempo la stessa temperatura, intermedia tra le due iniziali. (Equilibrio termico)
L’insegnante fa fare un esperimento agli alunni.

L’insegnante dispone dei cerchi sul pavimento, dopo aver spostato i banchi,
e invita i bambini a saltare ininterrottamente dentro e fuori.

Poi chiede agli alunni: “ Bambini cosa provate?

La maestra precisa dunque agli alunni che saltando, e


quindi a causa del loro movimento hanno prodotto calore.

Il CALORE è in grado di trasmettersi e di determinare


dei cambiamenti nella materia,
soprattutto un aumento di temperatura.
Esperimento:
I bambini misureranno la propria temperatura e la annoteranno su un foglio.
L’insegnante inviterà poi gli allievi a correre velocemente per 5-10 minuti e valuterà quando dare
l’alt. Ogni bambino misurerà la propria temperatura corporea immediatamente dopo aver concluso
l’attività fisica e la confronterà con quella iniziale. Mentre i bambini misureranno la temperatura,
l’insegnante chiederà loro di ascoltare il proprio corpo per valutare eventuali cambiamenti.
Tutti i bambini racconteranno le proprie sensazioni.
È importante che gli allievi confrontino i risultati delle loro esperienze.
L’insegnante farà riflettere sul fatto che la temperatura si è alzata, ma non per tutti nello stesso
modo. Farà anche rilevare che le temperature iniziali e finali non erano uguali, ma si mantenevano
comunque tutte entro un certo intervallo. La temperatura corporea, infatti, si mantiene sempre circa
tra + 35° e + 40°.
L’insegnante collega questa esperienza con altre
note agli allievi in cui si possa rilevare che la
produzione di energia genera calore: gli
elettrodomestici e il computer che si riscaldano
quando funzionano ecc.
A questo punto la maestra spiega la lezione e per farlo si serve di alcuni video che
mostra agli alunni tramite la LIM.

https://www.youtube.com/watch?v=A5zwriZHvfs
https://www.youtube.com/watch?v=oZiv9QKqn8E
La maestra "riepiloga la lezione", in modo che gli alunni comprendano i concetti base sulla temperatura e sul calore e ne
acquisiscano una certa padronanza: Bambini, spesso, utilizziamo i termini temperatura e calore senza riflettere sul loro reale
significato. Per il linguaggio scientifico la temperatura è energia (cioè movimento), mentre, il calore è passaggio di energia;
questo vuol dire che il passaggio di calore provoca variazioni di temperatura. Mettendo a contatto un corpo A con un corpo B, se
A ha una temperatura superiore a B, B si riscalda mentre A si raffredda; tale processo si interrompe solo quando A e B hanno
raggiunto la stessa temperatura. Questo fenomeno è noto con il nome di principio dell’equilibrio termico.
Bambini sapete cosa differenzia due corpi che hanno temperatura diversa?
Non è altro che il diverso grado di agitazione termica dei loro atomi e delle loro molecole. Riscaldando un corpo, infatti,
l’agitazione degli atomi e delle molecole che lo compongono aumenta sempre di più. Così un corpo “freddo” è caratterizzato da
una bassa agitazione termica delle sue molecole, mentre un corpo “caldo” è caratterizzato da un’alta agitazione termica delle
sue molecole. Il principio dell’equilibrio termico, dunque, afferma che il contatto tra due corpi posti a diversa temperatura fa si
che “qualcosa” fluisca dall’uno all’altro, fino a quando i due corpi non abbiano raggiunto la stessa temperatura; questo
“qualcosa” non è altro che l’energia termica e il suo passaggio è detto calore.
Se questi oggetti non possiedono uguale massa, la temperatura finale sarà più vicina a quella
presente nel corpo di massa maggiore. La temperatura finale di equilibrio è influenzata oltre
che dalla massa dei corpi, anche dal calore specifico cioè quantità di calore che deve essere
fornita a un grammo di sostanza per farne variare la temperatura di 1 °C centigrado.
Se proviamo a scaldare su un fornello sostanze diverse per lo stesso tempo, pur fornendo la
stessa quantità di calore, noteremo che non si scaldano allo stesso modo, in quanto hanno un
calore specifico diverso. Si può, dunque, affermare che per far raggiungere la stessa
temperatura a sostanze diverse, si devono fornire quantità di calore.
Per far comprendere ancora meglio il tutto e ricapitolare la
maestra mostra poi altri due video agli alunni:

https://www.youtube.com/watch?v=IopqChIc1CY

https://www.youtube.com/watch?v=dVoBLaopDg4
Prendendo un pacco di pasta, dei biscotti o la nutella vediamo che nelle etichette
vi è una tabella con i nutrienti. Vediamo quindi indicate le calorie o le kilocalorie.

La maestra fa quindi capire agli alunni che esse si riferiscono al valore energetico
perché sono proprio quelle che ci danno l’energia per fare qualsiasi cosa!
La maestra somministra delle prove di verifica in itinere.
Mostra quindi un’immagine agli alunni

Fa dunque notare come nelle cameretta raffigurata vi sono diverse cose, tra cui:
un letto con sopra un piumone, un armadio, un comodino con sopra una lampada accesa.
Sul pavimento c’è un tappeto di lana, un ventilatore spento e delle pantofole. Il gattino dorme beato
sul tappeto. Il termometro alla parete segna 22°. Dalla finestra si vedono le montagne innevate.
Chiede quindi agli alunni di indicare con una X se gli oggetti in tabella hanno una temperatura
MAGGIORE, MINORE o UGUALE a quella segnata dal termometro (22°) e di motivare la risposta.
La maestra divide poi la classe in due gruppi. Ogni gruppo dovrà lavorare per rispondere a un quesito
misterioso. Vincerà la squadra che arriverà per prima alla giusta conclusione, spiegandone il ragionamento.

Il famoso detective Conan è stato chiamato per investigare sulla


sparizione di pericoloso detenuto appena evaso dal carcere. La
guardia gli dice: “ Oggi è venuta la moglie a trovarlo e gli ha portato
una bottiglia d’acqua, un cucchiaio e una coppetta di gelato. Il
detenuto ha mangiato un po’ di gelato e quello che è rimasto nella
coppetta si è sciolto. Poi si è messo sul letto a leggere il giornale.
Mi sono allontanato e quando sono tornato era sparito!”
L’investigatore esamina gli oggetti: il giornale è spiegazzato, la
bottiglia è ancora sigillata, e il gelato è tutto sciolto. Si fa portare
una bilancia e pesa il gelato: 230g. Chiama allora la guardia e dice:
“Lei è in arresto, ha raccontato il falso!”

1) Che cosa c’è di falso nel racconto della guardia?

2) Che ragionamento ha fatto l’investigatore per capire che la guardia mentiva?


Leggi le seguenti frasi e spiega cosa c’è di sbagliato.
La mamma ha messo uno scaldino elettrico nel letto di uno di questi bambini.
Leggi quali sono state le loro sensazioni appena entrati sotto le coperte.

1) Secondo te chi aveva lo scaldino? ……………………………………………….


2) Come lo hai capito? ………………………………………………………………...
3) Spiega cosa succede tra scaldino e letto.…………………………………………
La mamma riordina la stanza e apre la finestra,poi chiude
la porta per andare nelle altre stanze
ma dimentica la finestra aperta.

Cosa succede?

Metti una X alla risposta giusta.

a. La temperatura della stanza diventa uguale a quella esterna

b. La temperatura della stanza rimane più alta rispetto a quella esterna

c. La temperatura della stanza diventa più bassa rispetto a quella esterna

d. Dipende dalle stagioni


Prima dell’esperimento l’insegnante invita gli allievi a formulare ipotesi.
Chiederà: Secondo voi la lana riscalda? Se pensate che essa scaldi,
che cosa succederà al ghiaccio avvolto nella lana?
Esperimento: Prendere due contenitori uguali e in entrambi mettere uno
o due cubetti di ghiaccio. Avvolgere solo il primo contenitore in una
sciarpa o in un maglione di lana. Porre i due contenitori vicini, su un
tavolo. Dopo un’ora, togliere la sciarpa e controllare quale dei due cubetti
di ghiaccio si è sciolto maggiormente: il cubetto esposto all’aria si è sciolto
di più di quello avvolto nella lana. Si è dimostrato che fonte di calore è
tutto ciò che trasmette calore e, di conseguenza, alza la temperatura di un
altro corpo. In questo caso l’aria è stata fonte di calore: il ghiaccio è più
freddo dell’aria, perciò vi è stata una trasmissione di calore da essa al
ghiaccio. La lana, invece, non ha alzato la temperatura del ghiaccio, anzi
ha rallentato lo scioglimento perché lo isolava dall’aria più calda: la lana è
un materiale che non fa passare facilmente il calore. I materiali che
hanno la caratteristica di non far passare il calore si chiamano ”isolanti ” o
”cattivi conduttori di calore”.
A questo punto l’insegnante pone una domanda agli alunni:
Se voi foste del deserto e aveste a disposizione una coperta di lana e una di cotone con quale vi coprireste?
Con la lana! La lana non è più calda del cotone ma essendo un isolante coprendoci con essa evitiamo
all’energia esterna, che è alta, in quanto la temperatura nel deserto è alta, di entrare, o meglio, rallentiamo il
passaggio dell’energia esterna verso il nostro corpo. Quindi la lana più che calda è isolante!
La stessa cosa vale se l’ambiente è freddo. Perché, anche in un ambiente freddo, esempio -20°, conviene
coprirsi con la lana anziché con il cotone?
Perché la lana essendo sempre un isolante impedisce alla nostra energia termica di uscire fuori

Il tatto non è un buon misuratore di temperatura, le mani ci danno delle sensazioni fallaci.
Il tatto è un senso che si è evoluto per dare delle informazioni, in particolare una delle tante informazioni che il
tatto, l’epidermide in generale ci dà, è un’informazione molto importante per la sopravvivenza, ovvero la
rapidità con cui si sta acquistando o cedendo energia termica, quindi la rapidità con cui c’è calore in ingresso e
in uscita. Perché è importante per la sopravvivenza? Perchè una cessione o un assorbimento troppo rapido di
energia termica provoca danni.
Facciamo un riferimento a un’esperienza di vita quotidiana, l’ustione. Essa può essere causata o dalla troppa
energia che entra nel corpo (quando poggiamo un oggetto caldo sulla pelle) o dalla troppa energia che esce
dal corpo (quando poggiamo un oggetto freddo, come un cubetto di ghiaccio, sulla pelle).
Anche la velocità con cui tali passaggi avvengono contribuiscono al danno.

Il tatto è dunque un misuratore non della temperatura ma di rapidità di assorbimento e


di cessione di energia termica. L’unico modo di misurare la temperatura è il termometro!
L’insegnante pone due quesiti agli alunni per farli riflettere.

Se c’è una temperatura ambientale Tamb= -20°C e il cubetto di ghiaccio che ha una
temperatura Tghiaccio= -10 °C chi è che cede calore?
Risposta: Il ghiaccio cede calore perché ha una temperatura maggiore. Quindi la maestra
fa rifletttere gli alunni sul fatto che il ghiaccio non per forza deve assorbire calore!

Altro quesito: Secondo voi, perché durante l’estate capita di trovare a mare delle angurie
messe in acqua?
L’anguria si raffredda perché l’acqua del mare è sempre un po’ più fresca dell’aria, quindi
quando la mettiamo in acqua essa, avendo una massa minore dell’acqua, per quanto
pesante possa essere, alla fine raggiungerà una temperatura di equilibrio che sarà più
vicina a quella dell’acqua del mare che non a quella che l’anguria aveva prima.
Propagazione del calore
Dopo aver reso noti i concetti base relativi alla temperatura e al calore, l'insegnante propone agli alunni di
proseguire l'approccio al mondo sperimentale, per apprendere con l'esperienza diretta come si propaga il
calore per conduzione, convezione e irraggiamento. Inoltre, viene resa nota l'esistenza di alcuni materiali che
permettono una maggiore propagazione di calore (buoni conduttori), di altri che ne permettono meno
(cattivi conduttori) e di altri ancora che ostacolano il passaggio di calore (isolanti).
Per prima cosa l’insegnante verifica la conoscenza che hanno i bambini sull'argomento, somministrando un
pre-test: I corpi possiedono calore ? Se si, in che modo possono scambiarlo con altri corpi?
La maestra proietta quindi una immagine alla lavagna

e poi domanda agli alunni: Quale cucchiaio è meglio non toccare?


Che cosa fai per ripararti dal freddo?
Pensi che la sciarpa o il piumino generino calore?
Perché il gelato contenuto nella vaschetta di polistirolo si scioglie più lentamente?

I bambini, basandosi sulla loro esperienza diretta, pensano che la lana, il piumino,
i tessuti in genere generino calore, ma questo non è vero.
È importante dedicare molto tempo all’osservazione della realtà circostante per
comprendere l’uso dei materiali in base alle loro caratteristiche.
Si farà notare che i contenitori in polistirolo vengono utilizzati per mantenere
una sostanza sia fredda (contenitori del gelato)
sia calda (contenitori dei pasti caldi serviti nelle mense scolastiche).
Prima dell’esperimento l’insegnante chiede agli allievi di formulare ipotesi
riguardo la conduzione di calore nei vari materiali:
Quale materiale si scalderà prima? Quale materiale si scalderà dopo?
Gli allievi formuleranno delle ipotesi stilando una classifica ipotetica
dei materiali dal migliore al peggiore conduttore di calore.
Esperimento: Prendi alcuni cucchiai da cucina di diversi materiali
(per esempio legno, acciaio, argento, vetro e plastica) che abbiano più o
meno la stessa lunghezza, e mettili verticalmente all’interno di un recipiente vuoto
resistente al calore. Sul manico di ciascun cucchiaio attacca con un poco di burro una
pallina colorata (in alternativa, puoi usare un sassolino).
In tutti i casi la pallina (o il sassolino) deve trovarsi alla stessa distanza
dall’estremità inferiore del cucchiaio. Versa nel recipiente un po’ di acqua
calda del rubinetto. Non usare troppa acqua: è sufficiente che essa bagni,
e quindi riscaldi, la parte inferiore di tutti i cucchiai. Osserva attentamente
per qualche minuto, e annota sul quaderno ciò che succede.
Dopo qualche decina di secondi, il burro attaccato al manico dei cucchiai metallici fonde: quindi le palline che erano attaccate
a quei cucchiai cadono nell’acqua. Se hai usato un cucchiaio di argento e uno di acciaio, probabilmente vedrai cadere per
prima la pallina attaccata al cucchiaio d’argento.
Invece il burro attaccato ai cucchiai di legno, di vetro e di plastica non fonde affatto; oppure lo fa soltanto dopo parecchi
minuti, a causa del vapore caldo che sale dall’acqua al fondo del recipiente.
Poi la maestra domanda agli alunni: Avete mai visto un utensile da cucina, un cucchiaio, tutto in rame? Secondo voi perché
spesso i manici delle pentole sono ricoperti da un particolare tipo di plastica ? Guai a toccare quelle con i manici di metallo!
La maestra per spiegare la lezione mostra agli alunni dei video attraverso la LIM.

https://www.youtube.com/watch?v=PWkG_G9QZbY
https://www.youtube.com/watch?v=6nlCuSSYyJI
https://www.youtube.com/watch?v=lLUuqQVQWqw
Ricapitolando: la trasmissione del calore può avvenire in tre modi
Bambini come già sapete mettendo a contatto due oggetti con temperatura diversa, dopo
poco tempo questi raggiungeranno la stessa temperatura, perché il calore si trasferisce dal
corpo più caldo a quello più freddo, fino a raggiungere l’equilibrio termico. Ora dovete essere
al corrente che la propagazione del calore avviene in tre modi diversi: per conduzione, per
convezione e per irraggiamento. Si dice che il calore si propaga per conduzione quando si
trasmette da un corpo solido a un altro posti a diversa temperatura e in contatto reciproco.
Dal punto di vista della conduzione del calore, i corpi sono distinti in buoni conduttori, cattivi
conduttori e isolanti. Appartengono alla prima categoria, per esempio, tutti i metalli, alla
seconda la lana, la paglia, il legno, i liquidi in genere e alla terza tutti i materiali che
ostacolano il passaggio di calore. Il fatto che i corpi non conducano il calore tutti allo stesso
modo può essere evidenziato facilmente ricorrendo a una comunissima esperienza: quella di
immergere in acqua molto calda due mestoli, uno di legno e uno di metallo. Provando a
toccare i due mestoli constateremo che quello di metallo risulta più caldo di quello in legno. Il
termine convezione, invece, indica il modo di propagazione del calore nei fluidi dove il calore
si propaga per spostamento di materia.È possibile osservare tale fenomeno riempiendo
d’acqua un recipiente di vetro e versando al suo interno delle gocce di colorante. Riscaldando
il liquido, vediamo le sue particelle spostarsi verso l’alto nella parte centrale del recipiente, per
poi ricadere lungo le pareti. Tale fenomeno è dovuto al fatto che il liquido collocato nella parte
bassa, riscaldato dalla fiamma diventa più leggero e di conseguenza viene spinto verso l’alto.
Contemporaneamente, il liquido collocato in superficie, che è più freddo e dunque più
pesante, scende verso il basso dove viene a sua volta riscaldato, mentre, il liquido salito in
superficie si raffredda. Ricreatesi le condizioni per la sua ripetizione, il moto, detto convettivo,
riprende. L’irragiamneto al contrario della conduzione e della convezione, non prevede
contatto diretto tra gli scambiatori, e non necessita di un mezzo per propagarsi. Quindi è un
fenomeno che interessa ogni aggregato materiale, non importa se solido, liquido o gassoso, e
avviene anche nel vuoto. Questo è giustificato dal fatto che il trasferimento di calore per
irraggiamento avviene sotto forma di onde elettromagnetiche.
Per rafforzare maggiormente la sicurezza su questi concetti, l’insegnante propone di eseguire alcuni
“esperimenti”:

Completa le seguenti frasi:

1. Se appoggiamo la mano fredda su un termosifone caldo, questa si…………….

2. Se aggiungiamo un po’ di latte freddo in una tazza di latte caldo, otterremo del latte………….…..

3. Se prendiamo un cubetto di ghiaccio in mano quest’ultimo incomincerà a…………………..

perchè si………………….
CONDUZIONE
“Come si propaga il calore in una piccola asta metallica e in una di vetro, di lunghezza e
spessore uguali?”
Lo scopo è di osservare la propagazione del calore, per conduzione, in due materiali diversi
(un buon conduttore e un cattivo conduttore).
Saranno utilizzati: un ago da maglia o un'asta metallica, un'asta di vetro, graffette metalliche, pinza
di legno, cera di candela per fissare le graffette metalliche, due sorgenti di calore.

L'esperimento conferma qualitativamente quanto già previsto: l'asta metallica è una buona conduttrice del
calore mentre quella di vetro non lo è. La quantità di calore che si propaga nell'unità di tempo è maggiore
nella prima.Si discuterà con i bambini quanto avviene dal punto di vista microscopico nella conduzione del
calore e per quale motivo certi materiali conducono il calore meglio di altri.
Osserviamo con un altro esperimento come il calore si propaga nei solidi ( conduzione):
Prendiamo un cucchiaio di acciaio e uno di legno, e tenendoli con le mani,
immergiamoli in un recipiente pieno d'acqua bollente.

Ben presto non riusciremo più a tenere in mano il cucchiaio di acciaio, perché si sarà riscaldato
troppo, mentre, potremo tenere in mano il cucchiaio di legno ancora per molto tempo senza
scottarci. Da questo esperimento si evince che in alcuni corpi il calore si propaga rapidamente
(cucchiaio di acciaio), mentre in altri si propaga con difficoltà (cucchiaio di legno).
Diciamo, quindi, che il calore si propaga in maniera diversa nelle varie sostanze, ovvero ogni
sostanza ha una sua ben precisa capacità di trasmettere il calore; questa capacità è detta
conducibilità termica.
CONVEZIONE.Il fenomeno della convezione termica si ha quando un fluido (come l’acqua o l’aria) entra in
contatto con un corpo la cui temperatura è maggiore della sua. Aumentando di temperatura per conduzione, il
fluido a contatto con l’oggetto si espande e diminuisce di densità, e a causa della spinta di Archimede sale,
essendo meno denso del fluido che lo circonda che è più freddo. Si generano così moti convettivi, in cui il fluido
caldo sale verso l’alto e quello freddo scende verso il basso.La convezione è il meccanismo principale di
trasmissione del calore nei fluidi e, dicendolo in modo più semplice, consiste nello spostamento di materia dalle
zone a temperatura maggiore a quelle a temperatura minore e viceversa. Per effetto della spinta di Archimede,
il fluido caldo (più leggero di quello freddo), tende a galleggiare su quest’ultimo e generano correnti convettive
grazie alle quali le parti fredde del fluido vengono sostituite da parti calde e viceversa.
La convezione è un processo molto comune nell’esperienza quotidiana e,
in particolare, gioca un ruolo fondamentale in alcuni fenomeni atmosferici,
come il vento. Inoltre il fenomeno della convezione trova applicazione nella
costruzione di impianti di riscaldamento a termosifoni, nei quali la
circolazione dell’acqua all’interno dei tubi e la trasmissione del calore
all’ambiente è regolata da moti convettivi.
La maestra realizza quindi un esperimento e mostra agli alunni le correnti
convettive all’interno dell’acqua. Per farlo immerge un piccolo vasetto
trasparente contenente acqua calda all’interno di un contenitore molto più
grande, sempre trasparente, e contenente acqua fredda non colorata:
http://www.arvindguptatoys.com/toys/convection.html
2°Esperimento:
"Come si propaga il calore in un liquido?"
Lo scopo dell’esperimento è di osservare la propagazione del calore nei liquidi per convezione.
Il materiale sarà un becker, una piastra elettrica, acqua e segatura.
Dopo alcuni minuti dall’inizio del riscaldamento, si osserveranno degli
spostamenti sempre più intensi, all’aumentare della temperatura: la segatura si
muoverà descrivendo due vortici a spirale, simili a due circoli chiusi.
Tolto il becker dalla piastra e messo a contatto con una superficie più
fredda si noterà che il movimento della segatura rallenterà con la perdita di
calore. L'evidenza sperimentale conferma che la propagazione del calore in un
liquido avviene con trasporto di materia; i movimenti osservati si chiamano moti
convettivi.
Si farà notare agli alunni che le correnti ascensionali calde e quelle discendenti
meno calde continueranno fino a quando la sorgente di calore sarà attiva.
I moti convettivi osservati sono originati da differenze di densità del liquido,
consequenziali alle differenze di temperatura. Si farà, inoltre, notare che i moti
convettivi avvengono anche nell’aria per gli stessi motivi.
La maestra fa poi un gioco che mostra i moti convettivi attraverso il movimento di un serpente di
carta, ed è molto interessante da proporre anche ai bambini più piccoli: ritaglia un serpente (o una
spirale colorata), legala ad un filo e la pone su una fonte di calore (una candela o il fornello della
cucina) ad una distanza tale che permetta il suo riscaldamento, ma senza che prenda fuoco. Il
serpentello (o la spirale colorata) comincerà a ruotare su se stessa.

https://youtu.be/uv75xmymHRo La convezione è il trasferimento di calore in un fluido. Un


fluido è solitamente un liquido o un gas!

Nel caso del serpente sono le molecole d'aria che vengono


spostate. Quando le molecole vicino alla fonte di calore si
riscaldano, si allontanano ulteriormente. Questo rende il gas
(o l'aria) meno denso e quindi sale sostituito da molecole
più fredde più dense. Le molecole mentre salgono perdono
calore, tornano vicine (aumentando la densità) e affondano
di nuovo e il ciclo continua. Questo movimento circolare
delle particelle d'aria si alza e si abbassa fa girare il
serpente. La chiamiamo corrente di convezione
Prima di passare agli esperimenti sull’irraggiamento si specificherà che questa forma di
propagazione del calore è la più complessa per il suo elevato grado di "astrattezza". Sarà anche
utile avviare una riflessione su alcune trasformazioni energetiche, conosciute dall'esperienza
quotidiana, in cui interviene l'irraggiamento, specificando che esiste una forma di energia
raggiante proveniente da sole o da altre sorgenti ad alta temperatura, che può trasformarsi in energia
termica, chimica, elettrica e in altre forme secondo la natura del corpo che la riceve.
L' irraggiamento può essere considerato una modalità di trasmissione di energia da un corpo
(sorgente) ad un altro, senza trasporto di materia; infatti, i raggi solari attraversano lo spazio vuoto tra
la terra e il sole.
Esperienza: “Come si riscaldano differenti quantità d’acqua e quantità uguali di sostanze diverse,
esposte ai raggi solari?”
Lo scopo dell’esperimento è osservare il riscaldamento di materiali uguali (presi in quantità
diverse) e di materiali diversi (presi in quantità uguali) come effetti dell'irraggiamento solare.
S’impiegheranno quattro termometri ( sensibilità un grado centigrado),
quattro secchielli da spiaggia di plastica trasparente, acqua e sabbia.
L’evidenza sperimentale porterà alla conclusione che, a parità d’esposizione
ad una stessa sorgente termica: masse diverse di sostanze uguali
( acqua, nella fattispecie ) si riscaldano in maniera diversa ( di più la quantità minore );
parimenti masse uguali di sostanze diverse ( acqua e sabbia) si riscaldano
in maniera diversa ( di più la sabbia ).
IRRAGGIAMENTO
Esperimento: La maestra porta gli alunni in cortile. Raccoglie una foglia da terra,prende una
lente d’ingrandimento e la posiziona sopra la foglia. Dopo poco del fumo si è alzato dalla foglia
che ha iniziato a bruciare. Si dimostra quindi che il calore delle radiazioni luminose viene
assorbito dai corpi che si riscaldano per irraggiamento. Il sole è quindi una fonte di calore.
L’insegnante chiede agli alunni di avvicinare le mani ad una lampadina e di esprimere dopo le proprie
sensazioni. Spiegherà quindi loro che la lampadina, così come il Sole,
emette delle radiazioni termiche che disperdono il calore.

Inoltre la maestra preciserà ai bambini che non può trattarsi di conduzione perché non c’è contatta
tra la mano e la lampadina e che non si tratta neanche di convezione perché l’aria calda tende ad
andare verso l’alto e non verso il basso. Pertanto si tratta del fenomeno dell’irraggiamento.
L’insegnante chiede poi agli alunni di realizzare una ricerca sulla sostanze definite:
“buoni conduttori”, “cattivi conduttori” e isolanti e realizzare un cartellone in cui costruire
una tabella nella quale si suddividono i tre tipi di materiale ( con appositi disegni) per
poi appenderlo in classe così da consultarlo facilmente quando necessario.
Ancora esperimenti: Se hai le mani fredde e prendi in mano una tazza di tè bollente, in breve tempo
esse si riscaldano: il calore si trasferisce sempre da un oggetto più caldo a uno più freddo, in questo
caso passa dalla tazza alle mani.

Ma come succede?

-Raccogli diversi materiali, per esempio: polistirolo, pezzetti di alluminio, chiodi, sassolini, pezzetti di
sughero.
-Per prima cosa toccali con le mani e ordinali dal più caldo al più freddo.
-Disponi poi ogni materiale in una vaschetta di alluminio riempiendola circa fino a metà.
-Misura con il termometro la temperatura dei diversi materiali e registrali in una tabella.

Ora rifletti.
Come mai le tue mani hanno avvertito temperature diverse mentre il termometro segnava sempre la
stessa temperatura?

Prendi di nuovo le vaschette con i diversi materiali, aggiungi in ciascuna


un cubetto di ghiaccio e mettile tutte su un termosifone.
Osserva cosa accade e registra tutto in una tabella.

Poi rispondi alle domande


1) Come mai il ghiaccio si scioglie in tempi diversi nelle varie vaschette?

2) Come mai i materiali che al tatto sembrano più freddi sono anche quelli che ti permettono di
scegliere più velocemente il cubetto di ghiaccio?

3) Perché il gelataio vende il gelato in vaschette di polistirolo?

Il fenomeno del riscaldamento di un corpo più freddo per contatto con un corpo più caldo si chiama
conduzione di calore. La varietà dei risultati ottenuti con l’esperimento dipende dalla diversa capacità
dei materiali di condurre calore. Anche la sensazione di caldo o freddo al tatto dipende dalla velocità
con cui il materiale toccato cede o assorbe calore dal corpo: nel caso dei metalli, per esempio, il calore
passa dalle mani alla superficie del metallo e da questo si trasferisce velocemente all’ambiente; è per
questa ragione che i metalli sembrano sempre freddi al tatto. Quando invece tocchi del sughero o del
polistirolo il calore passa sì dalle mani alla superficie di questi materiali ma non viene trasferito
altrettanto velocemente all’ambiente. Perciò la superficie del sughero o del polistirolo diventa presto
calda tanto quanto le mani e non si percepisce una differenza di temperatura.Questo comporta che un
corpo con alta conducibilità termica , come un pezzo di ferro, sembri più freddo di un corpo con bassa
conducibilità termica , come un pezzo di legno. Nella seconda parte dell’esperimento gli alunni hanno
verificato la loro sensazione soggettiva attraverso un procedimento oggettivo: infatti hanno misurato il
tempo impiegato dal calore del termosifone per sciogliere il cubetto di ghiaccio passando attraverso
i diversi materiali contenuti nelle vaschette.
Gli alunni hanno quindi constatato che: il calore si propaga più o meno
velocemente attraverso i diversi materiali a seconda delle loro conducibilità
termica. I metalli sono detti buoni conduttori perché trasportano facilmente
il calore; il polistirolo e il sughero invece lo assorbono e per questo vengono
detti isolanti termici.
Ecco perché le vaschette per trasportare il gelato sono fatte di polistirolo:
il calore esterno viene ceduto più lentamente al gelato che si conserva
più a lungo nel suo stato solido.
L’esperimento ha permesso di verificare che il calore si trasmette sempre da un corpo
più caldo a uno più freddo e ha la capacità di propagarsi perché l’energia termica può
essere trasmessa da un corpo che ne possiede di più a un altro che ne possiede in
minore quantità. infatti quando le molecole di un corpo ( = alto tasso di agitazione
=elevata temperatura) urtano quelle di un corpo meno caldo (=basso tasso di agitazione
= bassa temperatura) trasferiscono loro una parte del loro calore (energia)
il quale provoca l’aumento del tasso di agitazione, e dunque di temperatura, delle
molecole del corpo più freddo. Lo scambio continua finché tutte le molecole di entrambi
i corpi raggiungono la stessa velocità di agitazione e dunque la stessa temperatura: si
stabilisce così tra i due corpi a contatto il cosiddetto equilibrio termico.
Inoltre gli alunni hanno potuto constatare che la capacità di condurre il calore è diversa
per i diversi materiali e che per noi la sensazione di freddo è maggiore se il materiale che
tocchiamo è un buon conduttore di calore: a contatto con il nostro corpo
( una sorgente di calore costante) materiali diversi ci sottraggono calore in modo diverso.
Rappresentare le molecole
Prova a riscrivere il soggetto per una piccola rappresentazione,
da mettere in scena in palestra, in cui i tuoi compagni impersonino le molecole
simulando almeno due delle tre situazioni che seguono:

1) ricevendo o cedendo idealmente più o meno calore, i tuoi compagni- molecole, devono
rappresentare le situazioni di temperatura alta e bassa del corpo materiale immaginario
costituito del loro insieme;

2) ricevendo o cedendo idealmente la stessa quantità di calore, gli attori- molecola devono
rappresentare prima il comportamento delle molecole di una pentola d’acciaio e poi di un
contenitore di polistirolo;

3) ricevendo o cedendo idealmente la stessa quantità di calore, gli attori- molecola devono
rappresentare il comportamento delle particelle di un cucchiaio di acciaio, immerso prima in
un piatto di minestra calda e poi in una vaschetta di gelato.
I passaggi di stato
L’insegnante continua con le attività e dà vita ad un altro brainstorming partendo
sempre da delle domande stimolo per rendersi conto di cosa i bambini sanno.
La materia che ci circonda è presente secondo tre possibili stati di aggregazione.

Quali sono?
Qual è lo stato dell'acqua che esce dal rubinetto?

Qual è lo stato di un cubetto di ghiaccio?

Qual è lo stato del vapore che esce dalla pentola sul fuoco?

Sapete quanti sono i cambiamenti di stato?

Sapete quali sono i cambiamenti di stato?

Descrivi brevemente i cambiamenti di stato che conosci.


La maestra fa prima un breve ripasso.
Tutto ciò che ci circonda è costituito da materia.
La materia è tutto ciò che occupa uno spazio e che puoi vedere, sentire, gustare,
toccare, annusare.
Se osservi attentamente, scoprirai che tanti e diversi sono i tipi di materia.
Inoltre, la materia può presentarsi allo stato solido, allo stato liquido o allo stato aeriforme.
Vi è anche un quarto stato della materia, che si ottiene portando un gas ad altissima temperatura
o sottoponendolo a potenti scariche elettriche, in modo da provocare la ionizzazione della
maggior parte degli atomi o delle molecole che è il plasma.

L'acqua per esempio, a seconda della temperatura che possiede e della pressione cui è
sottoposta, si presenta allo stato liquido (acqua propriamente detta), allo stato solido (ghiaccio) o
allo stato aeriforme (vapore acqueo).
Se alla pressione atmosferica diminuiamo la temperatura, l'acqua solidifica, invece, se la
aumentiamo evapora. Per aumentare la temperatura occorre somministrare calore, mentre,
per diminuirla occorre sottrarre calore.
Dunque, il passaggio della materia da uno stato di aggregazione all'altro è sempre
accompagnato da uno scambio di calore con l'ambiente esterno.
Tutti i corpi possono cambiare il loro stato di aggregazione grazie a scambi più o meno notevoli
di calore con l'ambiente in cui si trova, ciò è in perfetta coerenza con quanto detto sulle forze di
coesione che agiscono fra le molecole che costituiscono la sostanza del corpo considerato.
I cambiamenti di stato conseguenti ad uno scambio di calore sono di cinque tipi:
fusione, vaporizzazione, sublimazione, liquefazione o condensazione, solidificazione.

-La Fusione è il passaggio di una sostanza dallo stato solido allo stato liquido e avviene in seguito a una
somministrazione di calore.
-La Vaporizzazione è il passaggio di una sostanza dallo stato liquido allo stato aeriforme; avviene in seguito
a una somministrazione di calore.
-La Liquefazione o condensazione è il passaggio di una sostanza dallo stato aeriforme allo stato liquido; avviene in seguito
a una sottrazione di calore, tipica è la nebbia.
-La Solidificazione è il passaggio di una sostanza dallo stato liquido allo stato solido, avviene in seguito a una
sottrazione di calore.
-La Sublimazione, infine, è il passaggio di una sostanza dallo stato solido allo stato aeriforme o viceversa.
Il primo passaggio di stato avviene in seguito a una somministrazione di calore. Il secondo in seguito a una sottrazione di calore.
Per quanto riguarda la vaporizzazione, dovete sapere bambini, che può avvenire in due modi: per evaporazione e per ebollizione.
-L'evaporazione si ha quando il passaggio di stato liquido aeriforme avviene senza riferimento a particolari condizioni di
temperatura e di pressione. Per esempio, delle gocce di alcol versate su una superficie vaporizzano rapidamente.
-L'ebollizione, invece, si ha quando il passaggio dallo stato liquido allo stato aeriforme avviene, in modo abbastanza tumultuoso, a
ben determinate condizioni di temperatura e di pressione. Per esempio, l'acqua contenuta in una pentola, bolle alla temperatura di
100°C. Se il processo di ebollizione dura a lungo, tutto il liquido passa allo stato di vapore.
L’insegnante mostra dopo alcuni video agli alunni:
Ancora esempi.

https://youtu.be/h0McVnFX3_w

https://www.youtube.com/watch?v=gUId8lqz5PY

Esperimenti:
https://www.youtube.com/watch?v=hmWe7E2tun0

https://www.youtube.com/watch?v=ctPNdD9mEEU

https://www.youtube.com/watch?v=hnBVTs3cPQY&t=77s
E ancora, per verificare i cambiamenti di stato conseguenti ad uno scambio di calore, fai
una prova:

1) Prendi dei cubetti di ghiaccio e mettili in un pentolino, dopo un po' di tempo si


sciolgono: il ghiaccio è diventato acqua allo stato liquido.

2) Tieni il pentolino sul fuoco; dopo un pò di tempo l'acqua non ci sarà più ma avrai visto
uscire del vapore: vapore acqueo.

3) Metti un coperchio freddo sul pentolino mentre l'acqua bolle, poi rialzalo e osservalo:
vedrai che la sua superficie è cosparsa da tante goccioline d'acqua.

4) Metti nel freezer l'apposita vaschetta riempita d'acqua.


Dopo un po' di tempo si sarà formato del ghiaccio.
Per spiegare il differente stato della materia, la maestra spiega quindi agli alunni che in ogni casa vi è a disposizione
un laboratorio perfetto: la cucina. In questo ambiente, totalmente sicuro sotto la supervisione di un adulto, i bambini
possono osservare in maniera pratica che cos’è la forza di coesione, quella forza che tiene legate le molecole,
facendole vibrare in maniera invisibile nei solidi, allentandosi nei liquidi e diventando ancora più debole nei gas

1.Metti un po' d'acqua in una bottiglia di plastica e riponila nel congelatore senza chiuderla
Che cosa è accaduto?...............

2.Ora appoggia la bottiglia sul termosifone acceso e, dopo circa un' ora, controlla.
Che cosa è accaduto?................

3. Con l'aiuto di un adulto, metti sulla fiamma del gas una pentola con dell' acqua.
Che cosa accade dopo un po' di tempo?.....................

4. Sempre con l'aiuto di un adulto, metti il coperchio sulla pentola mentre l’acqua bolle.
Sollevalo e controlla: che cosa è accaduto?................
La maestra per appurare le competenze conseguite dagli alunni, distribuisce a ciascuno di loro una scheda.
Hai verificato che l'acqua, per effetto del calore sprigionato dalla fiamma, cambia stato.
Il risultato dei tuoi esperimenti si può rappresentare con il seguente schema. Osserva, completa e verbalizza.
Schede di verifica
La maestra somministra prima delle schede da completare...
e poi fa fare agli alunni dei giochi tramite la LIM
https://wordwall.net/it/resource/723156/scienza/calore-e-cambiamenti-di-stato
https://wordwall.net/it/resource/302312/quiz-calore
https://wordwall.net/it/resource/692603/scienza/calore-e-temperatura
https://wordwall.net/it/resource/9311776/scienze/passaggi-di-stato
https://wordwall.net/it/resource/9160223/il-calore-la-propagazione-del-calore-il-calore-dilata-i-corpi
La valutazione terrà conto di criteri quali: l’impegno, l’interesse, la partecipazione alle attività; la capacità di ascolto e
concentrazione; la crescita globale della personalità; l’osservanza di regole comuni; i condizionamenti
socio-ambientali e psicofisici, la situazione di partenza e i progressi compiuti. L'accertamento degli apprendimenti
avverrà, in primis, attraverso osservazioni sistematiche riferite alla partecipazione con interventi ad esempio "dal
posto", richiesti durante il normale svolgimento delle lezioni .
Gli alunni saranno inoltre sottoposti a verifiche iniziali attraverso domande stimolo così da comprendere i
prerequisiti; in itinere, nel corso dell'attività didattica per monitorare i feedback, e sommative, a conclusione
dell’intervento didattico.
La valutazione sommativa o finale farà riferimento ai risultati degli apprendimenti di ciascun alunno in riferimento
agli obiettivi della programmazione didattica e prevedrà una verifica semistrutturata che risulterà essere un
equilibrato compromesso per la valutazione sia delle conoscenze che delle abilità e competenze. La prova di
valutazione sarà costruita quindi in modo da evidenziare i processi di apprendimento e non soltanto conoscenze
nozionistiche o mnemoniche. Essa sarà composta da domande a risposta aperta e a risposta chiusa e verrà
chiesto loro di giustificare le affermazioni riportate. L’utilizzo di domande a risposta aperta consentono di valutare
meglio i processi di apprendimento. Le domande a risposta chiusa, concepite in modo da risultare di media
difficoltà, saranno inserite per agevolare alcuni studenti che hanno maggiori difficoltà espressive ed elaborative.
Per una maggiore facilità e coerenza per valutazione verrà anche costruita una griglia
dove, per ciascun obiettivo di apprendimento, verranno resi espliciti gli indicatori di
avvenuto raggiungimento (descrittori dell'apprendimento)
e le domande corrispondenti sulla prova di valutazione.

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