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VULNERABILITÀ SIMICA

Enrico Benagli
Unità professionale Responsabili di progetto
ATES Area Tecnica Edilizia e Sostenibilità
VERIFICA STATICA VS VERIFICA SISMICA

LA VERIFICA DI SICUREZZA STATICA È PROPEDEURICA ALL’USO DELL’EDIFICIO

L’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA È OBBLIGATORIO E IMMEDIATO IN CASO DI


MANCATA VERIFICA STATICA

LA VERIFICA DELLA VULNERIBILITÀ SISMICA È OBLIGATORIA MA SUBORDINATA ALLA


VERIFICA STATICA

L’INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO O ADEGUAMENTO SISMICO NON È OBBLIGATORIO


MA DEVE ESSERE PIANIFICATO

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VERIFICA: GESTIONE DEGLI ESITI
1) Il primo elemento di delicatezza è la gestione degli esiti delle verifiche
2) Per le verifiche un ingegnere adeguatamente esperto deve capire come considerare TUTTE le risorse che possono
essere messe in campo nelle attività di indagine e rilievo strutturale ed evitare allarmismi o esiti negativi – occorre una
valutazione iterativa delle attività di verifica per approfondimenti successivi per giungere a valutazioni più corrette
possibile –
3) questioni tecnicamente delicate: definire correttamente il fattore di struttura (conformazione dei nodi per edifici in CA
che definiscono la reale capacità dissipativa dei telai) Il fattore di struttura della NTC vale per edifici NUOVI mentre per
quelli esistenti servono valutazioni corrette per evitare di attribuire una sovrastimata capacità ed una sottostimata
azione sismica
4) Gestione degli esiti PRIMA della consegna formale della verifica per consentire di “disinnescare la bomba” di un esito
negativo
5) Per gli edifici scolastici l’intervento di miglioramento deve arrivare ad un indice di sicurezza almeno del 60% (NTC 2018
paragrafo 8.4.2)
6) Se non si arriva al 60% probabilmente è opportuno investire subito in una riparazione locale e pianificare un futuro
intervento più radicale, nel frattempo operare scelte di delocalizzazione delle funzioni per limitare l’esposizione
7) Tenere traccia delle scelte operate per la gestione dell’esito della verifica

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CASE HISTORY: INTERVENTO STATICO A FORLÌ

Padiglione ex Pneumologia - SSLMIT

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CASE HISTORY: INTERVENTO STATICO A FORLÌ

CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO
Edificio in muratura portante realizzato ad inizio 1900, con successivi ampliamenti
eseguiti degli anni ’60 in struttura mista costituito da un piano rialzato fuori terra e vano
seminterrato accessibile.

CRITICITÁ
Solai in latero cemento degli ampliamenti anni ‘60 non verificati dal punto di vista statico
rispetto ai carichi propri dell’uso attuale a causa di sottodimensionamento e degrado.

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CASE HISTORY: INTERVENTO STATICO A FORLÌ

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CASE HISTORY: INTERVENTO STATICO A FORLÌ

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CASE HISTORY: INTERVENTO STATICO A FORLÌ

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CASE HISTORY: INTERVENTO STATICO A FORLÌ

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CASE HISTORY: DALLA VERIFICA STATICA ALLA VULNERABILITÁ SISMICA

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IL SISTEMA MULTICAMPUS DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

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IL SISTEMA MULTICAMPUS DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

L’edilizia storica della città di Bologna con le sue principali caratteristiche:


le torri ed i portici suggerisce che in epoca storica il territorio bolognese
non è risultato soggetto a severi eventi sismici.

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IL SISTEMA MULTICAMPUS DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Le torri sono edifici alti e snelli che a Bologna raggiungono i 97 metri d’altezza
I portici sono di fatto edifici su pilotis poco adatti alle zone sismiche.

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IL SISTEMA MULTICAMPUS DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Oggi Bologna è classificata in Zona sismica 3

Zona 3 - In questa zona i forti terremoti sono meno probabili rispetto


alla zona 1 e 2 (definizione del Dipartimento della Protezione Civile)

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IL SISTEMA MULTICAMPUS DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Accelerazione con Accelerazione orizzontale massima


probabilità di superamento convenzionale di ancoraggio dello
Zona pari al 10% in 50 anni spettro di risposta elastico
1 0,25 < ag ≤ 0,35g 0,35g
2 0,15 < ag ≤ 0,25g 0,25g
3 0,05< ag ≤ 0,15g 0,15g
4 ≤ 0,05g 0,05g

Oggi Bologna è classificata in Zona sismica 3

Zona 3 - In questa zona i forti terremoti sono meno probabili Sisma Emilia 2012
rispetto alla zona 1 e 2 (definizione del Dipartimento della
Protezione Civile) Magnitudo: 5,9
Accelerazione: 0,31 g
Grado Scala Macrosismica Europea: VIII

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IL PATRIMONIO

Ubicazione: Comune di Bologna,


Comune di Ozzano dell’Emilia

Anno di Costruzione: antecedente al 2000

Superficie totale: 470.000 mq

Numero plessi universitari: 60

Unità strutturali (US): 108

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IL PATRIMONIO
N. Tipolog Anno di Superfic N. Tipolog Anno di Superfic
N. U.S. Distretto Denominazione immobile N. U.S. Distretto Denominazione immobile
Plesso ia Plesso ia
costruzion ie costruzion ie
struttur struttur
ale e [mq] ale e [mq]
1 Edificio storico - corpo principale - Blocco A c.a. 1931 3,900 41 Edificio Principale - Fab. A basso c.a. 1965 3,430
12 Zamboni Matematica
2 Edificio storico - corpo principale - Blocco B c.a. 1931 4,664 42 Torre Aule - Fab. B alto c.a. 1965 3,285
3 Edificio storico - corpo principale - Blocco C c.a. 1931 8,204 43 EdificioPrincipale muratura 1600 4,650
13 FilippoRe Fisiologia Umana
4 Facoltà di Ingegneria Edificio storico - corpo principale - Blocco D c.a. 1931 5,428 44 EdificioSecondario muratura 1950 350
1 Risorgimento
5 Edificio storico - torre libraria - Blocco E c.a. 1931 840 14 45 FilippoRe Fisica muratura + c.a. 1907 9,825
6 Aule Nuove - Mensa acciaio 1973 5,735 46 Edificiostorico muratura 1903 6,560
15 Zamboni Mineralogia
7 Aule Nuove - Sala impulsi c.a. 1973 2,080 47 Edificiorecente c.a. 1960 1,540
8 DiSCi ed EDU “G. M.Bertini” muratura 1549 10,135 48 EdificioA muratura 1915 3,830
2 9 Sud-Est SanGiovanniinMonte Cilta muratura 1549 963 49 EdificioB muratura 1915 2,980
16 Nord-Ovest Clinica Neurologica
10 Collegio Erasmus muratura 1549 2,010 50 EdificioC muratura 1915 2,980
11 BUB, Via Zamboni35 muratura 1756 2,835 51 EdificioD muratura 1915 2,970
12 Edificio storico e Torre libraria muratura 1550 5,616 52 Edificiostorico muratura 1935 5,880
3 13 Poggi Palazzo Poggi Cà Grande Malvezzi muratura 1550 9,500 17 53 Risorgimento Chimica Industriale Edificio nuovo–Corpo1
c.a. 1967 3,57
14 Ex AulaMagna muratura 1935 4,400 54 Edificio nuovo–Corpo1
0
15 Cicu, Via Zamboni27-29 muratura 1924 6,264 18 55 Fanin CAAB acciaio + c.a. 2000 44,080
16 Corpocentrale muratura + c.a. 1929 11,208 19 56 SanGiacomo Ex ScuoleErcolani muratura 1900 6,325
4 17 SanGiacomo Museo Zoologia(BES) Ala Via SanGiacomo muratura 1929 5,930 20 57 SanGiacomo Edificio Viale Filopanti5 muratura 1916 1,128
18 Ala ViaBelmeloro muratura 1929 5,930 21 58 SanGiacomo Edificio Viale Filopanti9 muratura 1916 1,344
5 19 FilippoRe Farmacologia/Anatomia Umana (Via Irnerio 48) muratura 1907 10,660 22 59 Sud-Est Ex Collegio SanLuigi muratura 1720 9,275
6 20 Nord-Ovest Palazzo Malvezzi-Campeggi muratura 1500 6,520 23 60 SanGiacomo Edificio Via San Giacomo14 muratura 1929 2,865
21 Corpo1 24 61 SanGiacomo Edificio Via San Giacomo 12 (igiene) muratura 1929 3,975
7 Sud-Est Palazzo Hercolani muratura 1793 13,60
22 Corpo 2 25 62 Zamboni MedicinaLegale muratura 1907 2,920
0
8 23 Zamboni Geologia c.a. 1963 4,450 26 63 FilippoRe Botanica (Via Irnerio 42) muratura 1916 2,080
9 24 Zamboni MuseoCapellini muratura 1870 2,920 27 64 FilippoRe Auletta prefabbricata (Via Irnerio 42) acciaio 1965 392
25 BloccoA c.a. 1994 3,600 28 65 Zamboni PalazzoGotti muratura 1700 14,786
26 BloccoB c.a. 1994 2,850 29 66 Zamboni Palazzo Giolo Golfarelli muratura + c.a. 1700 8,640
27 BloccoC c.a. 1994 5,454 30 67 Zamboni Biblioteca “Walter Bigiavi” c.a. 1973 3,430
28 ExMorassutti BloccoD c.a. 1994 3,600 31 68 Zamboni Edificio “statistica” c.a. 1973 4,130
10 FilippoRe
29 BloccoE c.a. 1994 3,520 32 69 Poggi Edificio “Ciamician” muratura + c.a. 1910 7,480
30 BloccoF c.a. 1994 6,090 33 70 Nord-Ovest Edificio ex Sirani muratura 1400 3,700
31 BloccoG c.a. 1994 2,496 34 71 Poggi Edificio Via Belmeloro6 muratura 1920 3,408
32 Plesso80/A acciaio 1990 2,268 35 72 FilippoRe Palazzina della Viola (Via Filippo Re 4) muratura 1498 1,170
33 Plesso 80/B “stecca” acciaio 1990 4,095 36 73 FilippoRe Edificio Via Filippo Re 6 muratura 1928 5,325
34 Plesso80/C acciaio 1992 10,725 37 74 FilippoRe Edificio Via Filippo Re 8 muratura 1931 2,925
35 Plesso80/D acciaio 1992 4,920 75 Corpo1 muratura
38 FilippoRe Edificio Via Filippo Re 10 1962 3,18
36 Veterinaria PlessoG c.a. 1990 1,160 76 Corpo2 c.a.
11 Ozzano 5
37 PlessoH c.a. 1990 740 39 77 FilippoRe Edificio Viale Berti Pichat5 c.a. 1968 2,800
38 PlessiA1-A2-A3 c.a. 1990 2,900 78 Spogliatoi c.a. 1975 3,153
39 Casa del custode e asilonido c.a. 2002 450 40 Fanin CUS“Record”
79 Piscina e campi da tennis c.a. 1975 10,842
40 Clinica veterinaria c.a. 2002 900 41 80 FilippoRe Edificio “AuleRanzani” c.a. 2002 3,700
81 Corpo1 c.a. 1950 3,540
42 FilippoRe ExBodoniana
82 Corpo2 c.a. 1950 3,540
83 Parte centrale muratura 1600 4,000
43 Sud-Est “Clinica Odontoiatrica”
84 Parte posteriore muratura 1600 2,320
44 85 Zamboni Edificio “Economia” muratura + c.a. 1960 7,800
45 86 Risorgimento Palazzina “exscuderie” acciaio 1950 1,200
46 87 Piscina acciaio 1993 3,750
Fanin CUS “Terrapieno”
47 88 Tribuna scoperta c.a. 1978 1,035

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IL PATRIMONIO
N. Tipolog Anno di Superfic
N. U.S. Distretto Denominazione immobile
Plesso ia
costruzion ie
struttur
ale e [mq]
89 BloccoA muratura 1800 4,865
90 BloccoB muratura 1800 600
48 Nord-Ovest Ex MulinoTamburi
91 BloccoC muratura 1800 130
92 BloccoD muratura 1800 70
93 BlocchiA-B-C-D muratura 1890 5,184
49 Nord-Ovest Ex MacelloComunale
94 BloccoM acciaio 2000 324
50 95 Nord-Ovest Palazzo BrazettiMarescotti muratura 1680 6,260
51 96 Poggi exGeografia muratura 1920 1,020
97 BloccoA muratura 1916 3,840
52 98 SanGiacomo Via Belmeloro10-12 BloccoB muratura 1916 1,440
99 BloccoC muratura 1916 3,840
53 100 SanGiacomo Edificio Via Belmeloro8/2 muratura 1916 1,388
54 101 Poggi Edificio Via San Giacomo5-7 muratura 1910 2,612
55 102 Nord-Ovest Palazzo Gaudenzi (Via Galliera 3) muratura 1529 2,442
56 103 Nord-Ovest VillaGuastavillani muratura 1575 6,960
57 104 FilippoRe Casa Non Grande dei Bentivoglio (Via Irnerio40) muratura 1500 1,752
58 105 Poggi Edificio Piazza Verdi3 muratura 1500 3,060
106 Corpo1 muratura 1600 3,205
59 Sud-Est Via San Vitale114-116
107 Corpo2 muratura 1600 500
60 108 Nord-Ovest ExTelecom acciaio + c.a. 1974 4,400

Classificazione per tipologia costruttiva e per anno di costruzione

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SCHEDE EDIFICIO N.
Plesso
N. U.S. Distretto Denominazione immobile
Tipologia
strutturale
Anno di
costruzione
Superficie
[mq]

1 Edificio storico - corpo principale - Blocco A c.a. 1931 3,900


2 Edificio storico - corpo principale - Blocco B c.a. 1931 4,664
3 Edificio storico - corpo principale - Blocco C c.a. 1931 8,204
1 4 Risorgimento Facoltà di Ingegneria Edificio storico - corpo principale - Blocco D c.a. 1931 5,428
5 Edificio storico - torre libraria - Blocco E c.a. 1931 840
6 Aule Nuove - Mensa acciaio 1973 5,735
7 Aule Nuove - Sala impulsi c.a. 1973 2,080

EDIFICIO STORICO DI INGEGNERIA


Denominazione Edificio
Edificio Storico di Ingegneria, Viale Risorgimento, 2 -
Bologna
Descrizione dell’opera
Complesso costituito da 5 corpi di fabbrica separati da giunti
dello spessore di circa 5 cm: Blocco A, B, C, D, E:

Superficietotale 22.700mq
Superficie dipiano 4.540mq
Numero dipiani 3-5 (compresol’interrato).
Strutturaportante A telai inc.c.a.
Solai ecopertura Latero –cementizi.
Fondazione Travi rovesce inc.c.a.

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SCHEDE EDIFICIO
Analisi storicocritica
Realizzato tra il realizzata tra il 1933 e il 1935 dall’Ing. Vaccaro. Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha subito dei bombardamenti che
hanno interessato prevalentemente l’ala est. I lavori di ripristino sono terminati nel 1946.

Foto delcantiere

Documentazione disponibile

• Rilievo architettonico di tuttol'immobile.


• Tavoleoriginalidel piano terra e primo relativeal Progetto di Vaccaro.
Foto delcantiere • Libretti delle misureoriginalirelativeal Progetto di Vaccaro.
• Relazione di calcolo e tavoleesecutive del piano terra e piano primo del Blocco A.
• Tavoleesecutive di tutti i piani del Blocco E.

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Modellazione della struttura e comportamento dinamico
SCHEDE EDIFICIO Modi di vibrare
Modo Periodo Modo Periodo
n° Secondi n° Secondi
1 0.857747 6 0.291296
2 0.723321 7 0.179834
3 0.662507 8 0.172334
4 0.37751 9 0.171998
5 0.343676 10 0.170486
Blocco A

Modi di vibrare
Modo Periodo Modo Periodo
n° Secondi n° Secondi
1 1.248433 6 0.400365
2 1.200361 7 0.287605
3 1.124529 8 0.285931
4 0.4416 9 0.259796
5 0.430452 10 0.198385
Blocco B
Prospetto ovest (progetto originale) Sezione trasversale (progetto originale)
Modi di vibrare
Modo Periodo Modo Periodo
Quadro fessurativo e/o di degrado Indagini condotte n° Secondi n° Secondi
Diffuso degrado del copriferro.
• n. 56 Rilievi non distruttivi delle barre d’armatura (pacometro) sui 1 1.254315 6 0.376787
pilastri. 2 1.166748 7 0.286793
• n.15Rilievi nondistruttividellebarred’armatura(pacometro)sulle 3 1.048785 8 0.280624
travi. 4 0.430045 9 0.248338
• n. 28 Prelievi di carote 100 mm di calcestruzzodai pilastri. 5 0.415013 10 0.203462
Livello di conoscenza e fattore di confidenza Blocco C
• n. 21 Saggi demolitivi suipilastri.
LC2, FC =1,20
• n. 5Prelievi dibarre d’armatura dai pilastri Modi di vibrare

• n.5 Indagini endoscopiche suisolai. Modo Periodo Modo Periodo


n° Secondi n° Secondi
1 1.003247 6 0.319713
Caratterizzazione meccanica deimateriali 2 0.906028 7 0.252361
Valori medi da indagini condotte: Valori assunti nelle verifiche: 3 0.834124 8 0.210841
ym =1,5 per il calcestruzzo e ym =1,15 per l'acciaio
f  117 daN cm2 4 0.355651 9 0.204736
cm , pianoterra
fcm , piano terra 117 Blocco D
5 0.336789 10 0.194086
f  158 daN cm2 fcd , piano terra    65 daN cm2
cm , pianoprimo
FC   m
1.21.5 Modi di vibrare
f  151 daN cm2
cm , piano sec ondo fcm , piano primo 158 Modo Periodo Modo Periodo
fcd , piano primo    87.8 daN cm2 n° Secondi n° Secondi
fcm , pianoterzo  142 daN cm
2
FC   1.21.5
m 1 1.476282 6 0.394724
f  292 MPa fcm , piano sec ondo 151 2 1.253457 7 0.315412
ym
fcd , piano secondo    83.9 daN cm2
FC   1.21.5 3 0.911125 8 0.27998
Ec  16160MPa Es  210000 MPa m
4 0.616805 9 0.239251
f
142 5 0.515474 10 0.218093
fcd , piano terzo  cm , piano terzo
  78.9 daN cm2 Blocco E
FC   m 1.21.5
f 292
f yd    211.6 MPa
ym

FC   m 1.21.15

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SCHEDE EDIFICIO
Verifiche sismiche

Blocco A - Primo modo di vibrare Blocco A -Secondo modo di vibrare Blocco A - Terzo modo di vibrare

Vulnerabili

Non vulnerabili

Blocco B - Primo modo di vibrare Blocco B - Secondo modo di vibrare Blocco B - Terzo modo di vibrare

Vulnerabilità non quantificabili

Blocco C - Primo modo di vibrare Blocco C - Secondo modo di vibrare Blocco C - Terzo modo di vibrare • Presenza di grandi vetratesu quasi tutte le facciate.
• Presenza di controsoffitti di varietipologie.
• Mancanza di giunti negliimpianti.

Blocco D - Primo modo di vibrare Blocco D -Secondo modo di vibrare Blocco D - Terzo modo di vibrare

Blocco E - Primo modo di vibrare Blocco E - Secondo modo di vibrare Blocco E - Terzo modo di vibrare

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RANKING: STABILIRE I TEMPI DI INTERVENTO

Dipartimento Protezione Civile DPC/SISM/0083283 del 04/11/2010

𝑇 ∗ 𝐶𝑢/𝑇 = ln(1 − 0,1) = 0,105

0,105 ∗ 𝑇
𝑇 =
𝐶𝑢

Dove: 𝑇 =tempo di intervento


𝑇 = tempo di ritorno
𝐶𝑢 =coefficiente struttura
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RANKING: STABILIRE I TEMPI DI INTERVENTO

Dipartimento Protezione Civile DPC/SISM/0083283 del 04/11/2010

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RANKING
PARAMETRI DI PERICOLOSITÁ SISMICA BOLOGNA

, ∗ , ∗
𝑇 = = ,
= 49,84 anni

𝑇 è un valore dipendente dall’accelerazione di riferimento


(𝑎g,rif ,SL ) e varia dalle da edificio a edificio a seconda della
capacità di risposta ( 𝑎g,collasso,SLV )

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RANKING

FASE 1: ANALISI DEL RISCHIO

- Pericolosità sismica: la probabilità che si verifichi un evento sismico di una data magnitudo in un certo intervallo di
tempo in una precisa area.

- Vulnerabilità: la predisposizione di una costruzione ad essere danneggiata e dipende dalle caratteristiche di


resistenza delle strutture alle azioni di una scossa sismica

- Esposizione: la maggiore o minore presenza di persone e/o beni esposti al rischio, ovvero la possibilità di subire la
perdita di vite umane, danni economici e danni ai beni culturali

26
RANKING

FASE 2: VALUTAZIONE DEL RISCHIO


In questa fase, i risultati precedentemente ottenuti vengono utilizzati per individuare il rischio ritenuto “accettabile”.

- Definire i limiti di accettabilità del rischio sulla base di un’analisi formale del rapporto costi benefici (cost-benefits
tradeoff), del confronto con ulteriori probabili rischi, risorse o probabilità con soli interventi interni
(“Bootstrapping”)

- Identificazione e classificazione delle conseguenze degli interventi identificate e classificate le conseguenze


immediate e successive di un intervento realizzato in tempi brevi, medi o lunghi, mediante i seguenti strumenti:
Event tree, Cause consequence analysis, Simulation, Experience data

- L’esito finale di questa fase è stato dunque quello di riuscire a determinare dei valori di soglia del rischio e delle
tempistiche di intervento opportunamente calibrati sulla base dei rischi e delle conseguenze ritenute accettabili

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RANKING
FASE 3: GESTIONE DEL RISCHIO

- Gestione del rischio (Risk Management) – Questa fase consiste nella pianificazione, organizzazione, gestione e
controllo degli interventi necessari per minimizzare gli effetti operativi e finanziari negativi prodotti da un
evento sismico avente una certa misura di rischio.

- L’esito di questa fase è stato quello di costruire la


cosiddetta Risk Profile Matrix, ovvero uno strumento
sintetico che consenta di individuare le tempistiche di
intervento (a breve termine, medio e lungo termine) sulla
base dell’effettivo livello di rischio associato al singolo
edificio

28
RANKING

1.1 CONDIZIONI E VINCOLI OPERATIVI


• OPCM 3274/2003 “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e
di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”;

• D.M. 14/01/2008 “Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni” (di seguito NTC) oggi DM 17/01/2018 (NTC2018);

• Circolare Ministeriale 02/02/2009 n. 617 “Istruzioni per l’applicazione delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni
di cui al D.M. 14/01/2008” (di seguito Circolare) oggi vigente è la n.7 del 21/01/2019;

• Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 09/02/2011 sulla valutazione e riduzione del rischio sismico del
patrimonio culturale con riferimento alle costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008;

• Legge Regione Emilia Romagna del 30/10/2008 n.19 e delibera di Giunta n. 1661/09 e DM 21/10/2003 dove c’è
l’allegato 1 con l’elenco B (categorie di edifici ed opere di competenza statale) e l’allegato 2 (indicazioni per le verifiche
tecniche)

29
RANKING

1.2 PERCORSO CONOSCITIVO

(a) analisi della documentazione disponibile, come rilievi, progetti di realizzazione dell’opera, progetti degli interventi
successivi, foto, ecc. Successivamente,
(b) analisi storico-critica per una corretta individuazione del sistema strutturale esistente e del suo stato di
sollecitazione, attraverso la ricostruzione del processo di realizzazione e le modificazioni subite nel tempo, nonché
gli eventi che lo hanno interessato.
(c) rilievo geometrico-strutturale per verificare i documenti reperiti e/o individuare l’organismo resistente della
costruzione, tenendo presenti anche qualità e stato di conservazione dei materiali e degli elementi costitutivi
(d) caratterizzazione meccanica dei materiali per conseguire un’adeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali
e del loro eventuale degrado attraverso verifiche visive in situ, saggi demolitivi ed indagini sperimentali condotte in
collaborazione con il Centro Interdipartimentale per la ricerca Industriale CIRI – Edilizia e Costruzioni dell’Università
di Bologna.

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1.3 MODELLAZIONE NUMERICA
Attraverso la conoscenza acquisita, è stato possibile definire un modello geometrico tridimensionale al CAD composto
da elementi strutturali verticali ed orizzontali, da cui è stato poi ricavato il modello numerico agli elementi finiti (FEM)
grazie all’utilizzo del software di calcolo “SAP 2000” prodotto dalla CSI Berkeley. Per garantire questo passaggio, le
geometrie delle strutture sono state riprodotte in maniera semplificata, rispettando quanto riscontrato attraverso i
rilievi strutturali e le osservazioni dirette in situ.

1.4 PARAMETRI DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA


Il patrimonio in esame è stato classificato come costruzioni di Tipo 2 (opere ordinarie) e di Classe d’uso III (il cui uso
preveda affollamenti significativi) a cui è assegnato una vita nominale VN=50 anni ed un coefficiente d’uso CU=1,50. A
questi valori corrisponde un periodo di riferimento per l’azione sismica pari a:
VR = VN × CU = 50 ×1,5 = 75anni
Per definire l’azione sismica di riferimento si è scelto di non specificare le esatte coordinate del singolo fabbricato in
esame (come la norma imporrebbe), ma di considerare un terremoto generico di riferimento (assimilabile allo SLV di
normativa) tale per cui sarà possibile condurre confronti in termini globali tra tutti i risultati ottenuti. La
caratterizzazione geomorfologica del sito è stata effettuata in maniera univoca sulla base di dati presenti del territorio
circostante, dal quale si evince che la categoria del terreno per le analisi sismiche è la C.

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1.5 ANALISI DELLE STRUTTURE
Dopo aver definito il modello numerico tridimensionale agli elementi finiti della struttura da analizzare, ai fini della
determinazione delle azioni agenti, è stata condotta un’analisi dinamica lineare (o modale) con spettro di risposta e
fattore di struttura q, considerando i seguenti valori in un’ottica di semplificazione e interpretazione globale dei risultati,
pur tenendo conto dei riferimenti normativi di cui ai paragrafi C8.7.1.2 e C8.7.2.4 della Circolare:

• un numero di modi di vibrare in grado di fornire una massa partecipante totale superiore all’85%, ovvero il minimo
richiesto da normativa;

• q=1,00 per la verifica dei meccanismi locali degli elementi in muratura;

• q=2,25 per le verifiche globali delle strutture in muratura (considerate irregolari);

• q=3,00 per la verifica dei meccanismi duttili degli elementi in cemento armato;

• q=1,50 per la verifica dei meccanismi fragili degli elementi in cemento armato.

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1.5 ANALISI DELLE STRUTTURE
Per quanto attiene, poi, la definizione delle resistenze dei materiali utilizzate per la valutazione della capacità degli
elementi 𝑓𝑑 , si è fatto riferimento ai valori medi ottenuti dalle prove sperimentali 𝑓𝑚, altrimenti, laddove non
eseguite, si è ricorso ai valori forniti dalla normativa, adottando un fattore di confidenza 𝐹𝐶 corrispondente al livello di
conoscenza LC raggiunto ed un coefficiente di sicurezza sul materiale 𝛾 che la norma impone nel caso di analisi di tipo
lineare ed i cui valori sono:

• 𝛾=3,00 per la muratura (a favore di sicurezza sia per carichi statici che sismici);

• 𝛾=1,50 per il calcestruzzo; • 𝛾=1,15 per l’acciaio di armatura;

• 𝛾=1,05 per l’acciaio di carpenteria.

In termini matematici quanto detto si esprime come:

𝑓𝑚
𝑓𝑑 =
𝐹𝐶 ⋅ 𝛾

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1.6 CRITERI DI VERIFICA SISMICA
Le verifiche sismiche sono state condotte andando a valutare il fattore di sicurezza FS mediante il rapporto tra capacità
e domanda. Questa operazione è stata condotta, a seconda della tipologia dell’elemento strutturale considerato, per
diversi meccanismi di crisi, al fine di valutare il FSmin che governerà il collasso delle membrature. Tali valori, poi,
ordinati dal più piccolo al più grande, hanno fornito la sequenza con cui si manifesta la crisi per collasso nella struttura.
EDIFICI IN MURATURA
Nel caso degli edifici in muratura, sono stati dapprima valutati i meccanismi locali di collasso attraverso un’analisi limite
dei corpi rigidi secondo approcci cinematici di tipo lineare. Dal punto di vista globale, invece, per ogni maschio
murario, sono stati valutati i meccanismi di collasso per rottura a taglio, a pressoflessione nel piano e fuori dal piano
EDIFICI IN C.A.
Per quanto riguarda, invece, gli elementi in c.a. (travi e pilastri) è stata valutata la resistenza nei confronti del taglio,
nei confronti della flessione e della pressoflessione

Le accelerazioni di collasso degli elementi strutturali, g collasso SLV , , a , relative ai fattori di sicurezza sono state
calcolate attraverso la seguente relazione:
𝑎g,collasso,SLV = FS ⋅ 𝑎g,rif ,SL

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- livello strategico dell’edificio (LS): Valutazione discrezionale dell’Amministrazione, dipende da quanto si ritiene
indispensabile l'edificio per Unibo. Alto è per le funzioni primarie intense ad esempio i blocchi aula trasversali, il
rettorato, i laboratori didattici specialistici... Medio sono le funzioni primarie ma di dimensioni più contenute che
creano meno disservizi in caso di indisponibilità. Basso sono quegli edifici che se non disponibili non bloccano
l'attività ma creano solo disservizi oppure danni solo se l'assenza prosegue nel tempo (lab di ricerca, studi…)
Basso (P LS = 0), Medio (P LS = 7), Alto (P LS = 15)
- anno di costruzione (AC):
Dopo 1972 (P AC = 0), tra 1941 e 1971 (P AC = 7), prima del 1941 (P LS = 15)
- tipologia strutturale (TS):
Muratura (P TS = 3), Mista (P tS = 7), Cemento Armato o acciaio (P tS = 10)
- livello di fessurazione presente (LF):
Assente (P LF = 0), Limitato (P LF = 10), Esteso (P LF = 20)
- grado di vulnerabilità dell’edificio (GF):
Basso (P GF = 5), Medio (P GF = 12), Alto (P GF = 20)
- percentuali di elementi verificati e non verificati (P elementi NV):
Travi (P % elementiNV = 6), Pilastri (P % elementiNV = 12), Pareti (P % elementiNV = 15), Meccanismi locali (P % elementiNV = 3)

Ranking = P LS + P AC + P TS + P LF + P GF + P % elementiNV x P elementiNV


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RANKING

Ranking = P LS + P AC + P TS + P LF + P GF + P % elementiNV x P elementiNV

Ranking > 85 = intervento immediato

Ranking > 70 = intervento entro 5 anni

Ranking > 60 = intervento entro 10 anni

Ranking < 60 = intervento entro 20 anni

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RANKING - ESEMPIO

- livello strategico dell’edificio: P LS = 15


- anno di costruzione: P AC = 5
- tipologia strutturale: P TS = 3
- livello di fessurazione presente: P LF = 10
- grado di vulnerabilità dell’edificio: P GF = 12
- percentuali di elementi verificati e non verificati (P elementi NV)
Travi (P % elementiNV =100% X 6), Pilastri (P % elementiNV = 79% X 12),

Ranking = 15 + 5 + 3 + 10 + 12+ 100% x 6 + 79% X 12 = 60,48


Ranking > 60 = intervento entro 10 anni!

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RANKING - CONCLUSIONI
Ad ognuna delle 108 unità strutturali (edifici) viene così attribuito un punteggio che definisce l’urgenza
della necessità di intervento. Il risultato complessivo sintetico relativo al patrimonio analizzato risulta:

- Intervento da eseguirsi entro 20 anni (tempi lunghi) = 85 (79%)


- Intervento da eseguirsi entro 10 anni (tempi medi) = 16 (15%)
- Intervento da eseguirsi entro 5 anni (tempi brevi) = 7 (6%)
- Intervento da eseguirsi immediatamente = 0 (0%)

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RANKING - COMMENTI

Il Ranking UNIBO è convenzionale e serve a stabilire le priorità, questo non esime dal valutare ogni edificio
nelle sue specifiche priorità operando scelte puntuali per ogni edificio.

La scelta di “valutazioni speditive” della vulnerabilità di cui si parla nelle circolari e che sono state utilizzate
nel ranking non è funzionale alla gestione delle responsabilità in caso di evento sismico.

Il Ranking UNIBO è finalizzato ad orientare le scelte prioritarie per gli investimenti, non per consentire
l’utilizzo di uno specifico fabbricato. Per questo aspetto è di grande importanza tracciare le scelte di
gestione delle verifiche in report finali prima di formalizzare la consegna della verifica da parte del tecnico
incaricato della verifica, poiché dalla data della verifica scattano i tempi di messa a norma.

Per gli edifici vincolati il problema è di destinazione d’uso compatibile: se non si arriva ad un miglioramento
che porti al 60% allora è necessario cambiare limitando l’esposizione (numero di fruitori e destinazioni
d’uso)

Le formule statistiche e probabilistiche derivano dalla lettera di Bertolaso ma non danno certezze «fisiche»

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Dott. Ing. Enrico Benagli

Unità professionale Responsabili di progetto


ATES Area Tecnica Edilizia e Sostenibilità

enrico.benagli@unibo.it
https://www.unibo.it/it/ateneo/organizzazione/amministrazione-generale/10900/3022/

www.unibo.it

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