Sei sulla pagina 1di 4

DAL 2002 IN EDIZIONE TELEMATICA redatto a cura di: Fabrizio Ferrari e Francesco Lorenzoni graca di Renato Beino indirizzo

e-mail: fabrizio.ferrari@unipd.it

n. 92

UT VIVAT !

Organo mensile dellassociazione Sociologia Trento 1962 onlus fondata nel 1963 Venezia Mestre, Dicembre 2011

A TUTTI GLI AUGURI PIU AFFETTUOSI DI UN BUON NATALE ED UN FELICE NUOVO ANNO
la redazione di Ut Vivat!

A UNITN arriva Babbo Natale !!! LADIGE 25/11/20


euro. Nellambito dellaccordo di programma, il piano delledilizia universitaria conanziato dalla Provincia per la tredicesima legislatura e per il 2004-2014 complessivamente di 341.056.000 euro, di cui 87.773.000 euro dalla Provincia in conto capitale,195.129.000 con limiti dimpegno, 43.488.000 con prestito obbligazionario e 4.666.000 con risorse del ministero dellUniversit e della ricerca. Le risorse dellaccordo di programma, come stato spiegato con la delibera della giunta provinciale, sono lultimo atto di nanziamento dellateneo trentino con il metodo misto del fondo di nanziamento ordinario e dellAccordo di programma. Con il prossimo anno entra infatti a regime il nuovo sistema delineato dalla norma di attuazione recentemente emanata con il decreto legislativo del luglio 2011, che d corpo a quanto previsto con lAccordo di Milano. Oltre alla congruit delle risorse messe a disposizione - viene sottolineato - la decisione signicativa per i vincoli e i criteri di utilizzo ssati, che non sono pi ricondotti alla disciplina nazionale. LAccordo di Milano - si legge nel documento - ha infatti riconosciuto alla Provincia autonoma di Trento la competenza a disciplinare 1

TRENTO - Sono stati formalizzati ieri i nanziamenti della Provincia per lUniversit. In questa delicatissima fase di passaggio dellateneo sotto le ali di Piazza Dante, c grande attenzione per ogni passaggio burocratico. Il Piano attuativo interventi e attivit per lanno 2011, relativo allaccordo di programma fra Provincia e Universit di Trento, assegnando le relative risorse, stato approvato ieri dalla giunta provinciale. La quota di risorse che riguarda laccordo di programma pari a 46.430.000 euro, a cui si aggiungono le risorse del fondo funzionamento, gi assegnate con una delibera del febbraio 2011, pari a 79.600.000

la gestione delle spese e gli altri oneri in questione - nellambito pi generale degli obblighi connessi al Patto di stabilit - anche con riferimento allUniversit di Trento. I rapporti tra Piazza Dante, sede della presidenza della Provincia, e via Belenzani, sede del rettorato sono intensi. Nei giorni scorsi il rettore Bassi ha fatto i conti con il malcontento di una parte del corpo accademico che teme la perdita di autonomia. Sullargomento intervenuto il governatore Lorenzo Dellai. In tempi caratterizzati da una vivace quanto opportuna discussione sul rapporto fra

Universit e territorio - ha detto - ci pare doveroso rendere conto delle risorse nanziarie che la Provincia, dintesa con lateneo di Trento, destina a questo comparto e che rappresentano il concretizzarsi di un impegno che questa comunit autonoma si assunta nell accompagnare, n dallorigine, lUniversit degli studi di Trento. Un impegno che prosegue nel tempo, che si approfondisce e che per molti versi marca la differenza fra il Trentino e il panorama nazionale.

Una giornata importante

Verso il cinquantenario delluniversit di Trento: alle origini dellIstituto superiore di scienze sociali
Facolt di Sociologia (1962-2012) 14 dicembre 2011 ore 15.00, Facolt di Sociologia - Aula Bruno Kessler PROGRAMMA 15.00 Indirizzi di saluto Davide Bassi - rettore dellUniversit di Trento Bruno Dallago - preside della Facolt di Sociologia 15.15 Limpiego delle fonti archivistiche nelle ricerche di storia dellUniversit Gian Paolo Brizzi - Universit di Bologna, docente di Storia moderna e segretario generale del Centro interuniversitario per la storia delle universit italiane 15.45 La storia delle universit italiane dal secondo dopoguerra ad oggi e il caso trentino, in margine a recenti pubblicazioni Francesco Bonini - Universit di Teramo, docente di Storia delle istituzioni politiche 16.15 Larchivio storico dellUniversit di Trento come fonte per la ricerca storica: una nuova struttura a disposizione degli studiosi Thomas Cammilleri - Universit di Trento, Archivio di Ateneo 16.30 La memoria dellUniversit: prime immagini da una recente campagna dinterviste lmate a cura di Giovanni Agostini, Stefano Bernardini, Claudio del Frari, Andrea Giorgi, Leonardo Mineo in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino presentazione di Andrea Giorgi e Giuseppe Ferrandi 16.45 Per la storia dellUniversit di Trento: le iniziative previste per il cinquantesimo anniversario Luigi Blanco - Universit di Trento, docente di Storia delle istituzioni politiche Allincontro sar presentato il volume : COSTRUIRE UNUNIVERSIT Le fonti documentarie per la storia dellUniversit degli studi di Trento (1962-1972) a cura di LUIGI BLANCO, ANDREA GIORGI E LEONARDO MINEO Bologna, il Mulino, 2011

I devoti dellArma
Mi capitato di partecipare ad una conferenza sulla contraffazione negli alimenti. Relatori erano un paio di ufciali dellARMA del NAC (Nucleo Anti contraffazione presso il Ministero dellAgricoltura). Nella cordialit del colloquio dissi loro di essere un vecchio amico e collega del prof. Salvatore Casillo dellUniversit di Salerno, il pi noto studioso della contraffazione in Italia. Al nome di Casillo i loro volti si sono illuminati. Gli elogi erano tanti che non ho potuto contarli. Mai avrei pensato che Nin avesse cos devoti estimatori tra gli uomini dellArma. Gli ex trentini sanno fare pure questi prodigi ! (F F)

Il futuro di Sociologia: la ricetta di Dallago


LAdige
Dove si trova e dove va la storica facolt di Sociologia? Dopo laddio di alcuni docenti, dopo la battaglia fra sociologi e politologi (sul campo sono rimasti morti e feriti), dopo la staffetta alla presidenza di Via Verdi, con un rettorato che deve fare i conti con la crisi economica dellaccademia nazionale, con le pressioni romane e le spinte provinciali, in cucina il preside Bruno Dallago prova nuovi piatti. Nel 2009/2010 Sociologia ha registrato il 75% di matricole in pi rispetto allanno precedente. Le lauree magistrali hanno invece segnato un aumento di nuove iscrizioni dal 10 al 30%, contro l8,3% a livello di ateneo.Pi qualit e internazionalizzazione. Individuare le tendenze e le richieste del mercato del lavoro nei prossimi cinque anni. Potenziare la comunicazione su un corso triennale che nel 2008/2009 ha attratto pochi studenti. Conservare cos com la Scuola di Studi Internazionali. Realizzare quello che per ora solo unipotesi su cui si sta lavorando: trasformare lattuale master in Sviluppo locale (cui partecipano sette universit straniere e quattro facolt dellateneo trentino e con cui si accede ad un titolo congiunto) in una laurea magistrale a partire dal prossimo anno accademico (questanno le richieste per partecipare al master sono state 730 da tutto il mondo). Potenziare la partecipazione degli studenti alla vita della facolt, con un ruolo pi forte nella denizione dellofferta formativa e di intervento negli organi di facolt. il Dallago pensiero, la ricetta per far andare avanti la Facolt din Sociologia. Intervistato da Jacopo Valenti (vedi lAdige del 12 aprile 2010), il preside della storica facolt di via Verdi dice: Dobbiamo saper anticipare le tendenze che si vericheranno di qui a cinque anni. Gi stiamo analizzando i questionari cui hanno risposto i laureati degli ultimi tre anni. Studio, lavoro e peso della laurea. (...) Pensiamo ad unindagine su tutti i nostri laureati per avere un rapporto pi stretto, perch sono loro a vericare sul campo quanto hanno studiato. Ateneo e crisi economica. (...) Ci troviamo a doverci arrampicare sugli specchi in un momento tuttaltro che favorevole (...) Lattuale situacontinua a pag. 4

A Trento pi ricerca e meno dipartimenti


di Jacopo Tomasi Il Trentino

Davide Bassi rettore di UNITN

Comincia a prendere forma la nuova Universit di Trento. Un ateneo votato alla ricerca, nel quale anche limpostazione della didattica dovr cambiare, coinvolgendo maggiormente gli studenti. Una Universit senza facolt, ma con una decina di dipartimenti per far convivere didattica e ricerca. Sono alcuni aspetti sui quali c stata una certa convergenza nellincontro che si svolto in Rettorato tra il Senato accademico e la Commissione ricerca scientica.Il primo punto allordine del giorno riguardava lidea di trasformare lateneo trentino in una Research University. Una prospettiva che divide. Per qualcuno, infatti, si tratta di unopportunit unica per essere sempre pi competitivi in Europa. Per altri, invece, il rischio quello di perdere di vista la didattica e, quindi, dover fare i conti con unemorragia di iscritti nei prossimi anni. La sda sar proprio questa: far convivere una ricerca spinta con una didattica di qualit. questo il punto sul quale sono convenuti presidi e direttori dei dipartimenti.Lobiettivo quello di diventare unUniversit sempre pi qualicata per la ricerca, ma far restare alto il livello della didattica. Trasformandola. Con tutta probabilit ci saranno pi laboratori, lezioni meno nozionistiche, un metodo didattico pi partecipativo che coinvolga maggiormente gli studenti anche nellattivit di ricerca. Senza perdere iscritti e mantenendo pi o meno le dimensioni attuali dellateneo, tra i 10.000 ed i 15.000 iscritti.La seconda questione sul tavolo del rettore, Davide Bassi, e del prorettore per la ricerca scientica, Antonio Schizzerotto, era quella legata alle strutture dellateneo. Un nodo cruciale, che sta facendo discutere non poco. Anche perch va a toccare poltrone, persone, ruoli di potere. Ora ci sono 7 facolt e 13 dipartimenti. In prospettiva si arriver ad avere solamente una decina di dipartimenti e quindi saranno necessarie delle aggregazioni (com accaduto di recente a Sociologia). Sono previsti anche premi per chi si aggregher, ma per non forzare troppo la mano allinterno dei singoli dipartimenti saranno costituite delle aree di ricerca speciche. Inne, non mancheranno azioni rivolte alla valutazione delloperato delle strutture. Perch una Research University non pu prescindere dalla qualit della ricerca e della didattica.

continua da pag. 3

zione, che ha messo in luce aspetti su cui lavoriamo da 20 anni, sta modicando le opportunit sul mercato del lavoro e credo che il ruolo del laureato in sociologia, con le sue competenze interdisciplinari, possa essere particolarmente forte: una visione essibile, che lo rende pi attrezzato di altri nel governare i processi di cambiamento. Sbocchi. Le Ong sono uno sbocco naturale per i sociologi, in futuro la domanda di lavoro verr prevalentemente dal terzo settore, su cui bisogna puntare particolare attenzione (...) Dobbiamo diventare un polo di attrazione per per studenti bravi e ambiziosi, che lavoreranno in posti di alta qualit. Questa deve essere la prospettiva. Scuola di Studi Internazionali. Dopo la polemica dovuta alladdio di Sergio Fabbrini (ora alla Luiss con Massimo Egidi), Dallago commenta: Finch ci sono io la Scuola rimane qui. Bisogna proseguire e rafforzare una strategia complessiva dove la Scuola di Sviluppo locale e quella di Studi Internazionali hanno un ruolo fondamentale. Io credo nei programmi interdisciplinari, non vedo perch li dobbiamo contrastare se abbiamo dimostrato che funzionano.A met giugno si terr la Conferenza di facolt.

Inaugurata a Forl una mostra su Alexander Dubcek


Rester aperta sino al giorno 11 Dicembre La mostra didattica in 90 pannelli, preparata dallUniversit di Bologna e dal suo Centro per lEuropa Centro-Orientale e Balcanica, curata da Salvatore Mirabella con testi di Luciano Antonetti, amico personale di Dubcek, ed stata supervisionata dal prof. Guido Gambetta, colui che pens la laurea per Dubcek a Bologna nel 1988 e che poi port anche fisicamente lo slovacco in giro per lItalia in un tripudio di popolo. Hanno collaborato nella realizzazione della mostra anche lAmbasciata Slovacca e il Consolato Onorario della Slovacchia a Forl.

Guido Gambetta con lambasciatore di Slovacchia in Italia, dr.ssa Maria Krasnohorska allinaugurazione della mostra

Maddalena Rostagno a Trento

Vi dico chi era mio padre Mauro


Rostagno raccontato dalla glia Maddalena

Un libro scritto a quattro mani da una glia e da un giovane giornalista, per raccontare un personaggio che ha segnato la storia italiana recente, oltre la sua immagine schiacciata sulla vicenda politica, nella sua complessit. E Il suono di una sola mano. Storia di mio padre, Mauro Rostagno. Lo hanno presentato a un folto pubblico, alla Biblioteca della Fondazione Museo Storico, i due autori, Maddalena Rostagno e Andrea Gentile. Questo libro - ha spiegato la glia di Rostagno - nasce per un motivo preciso. Oggi a Trapani (dove il giornalista visse gli ultimi anni della sua vita e dove fu ucciso nel settembre del 1988, ndr) in corso il processo per lassassinio di mio padre. Dopo 23 anni di fango, che stato gettato addosso a lui, a mia madre (Chicca Roveri, ndr) e alla sua storia. La giovane donna spiega con chiarezza che si riferisce anche a molta stampa italiana, agli intellettuali del nostro paese. E racconta lincredibile vicenda della madre, Elisabetta (da tutti chiamata Chicca) Roveri, che nel 1996 fu perno arrestata e chiusa in carcere per undici giorni, con laccusa surreale di complicit nellomicidio del proprio compagno. Maddalena Rostagno chiarisce anche che oggi alla stampa nazionale il processo per fare luce sullomicidio di suo padre non interessa. Il libro inizia con la sera dellagguato omicida, per nire allattuale fase processuale. Passando dai ricordi di Maddalena, che allepoca dellassassinio del padre aveva 15 anni, viaggiando attraverso la storia di pap Mauro, che lei (con dolcezza amarissima) continua a chiamare appunto Mauro, come un amico, non mio padre, mentre parla. Mentre parla e si emoziona, ripetutamente. Quando le chiedono come racconterebbe suo padre, ci pensa bene e con calma (e con grandi gesti delle mani nello spazio) risponde che per lei Mauro Rostagno era una persona che perseguiva la propria libert, per passarla agli altri. Era una persona che voleva decidere chi essere. Poi, dopo aver abbandonato lesperienza di Lotta Continua, Rostagno decise di essere siciliano. And a vivere a Trapani e si impegn nel giornalismo in quella citt non facile, allora. E port, per primo, i processi di maa nelle case dei cittadini, attraverso la televisione, lemittente Radio Tele Cine. Poi la glia-scrittrice spiega che la ragione per la quale la vita di suo padre resta ancora oggi in parte incompresa, come fu allora, che c una parte irrisolta della storia di questo Paese, quella degli anni Settanta. Marco Boato, compagno di Rostagno nelle lotte studentesche a Trento e poi anche in Lotta Continua, era presente alla presentazione del volume. Emozionato, ha tracciato un commosso ricordo della vitalit dellamico, sollecitando una restituzione di dignit a quello che fu un compagno di viaggio per lui, come per molti altri, nella politica e nella vita. Maddalena Rostagno ieri ha spiegato che nel costruire il libro ha afdato mano a mano i suoi scarabocchi di memoria e stralci di emozioni private ad Andrea Gentile, per darne una restituzione giornalistica. Da come ha raccontato quegli scarabocchi, emerge una potente tensione civile, eredit morale di un uomo senzaltro fuori del comune.

Potrebbero piacerti anche