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Senti

Senti che Storia!

Luca Di Dio - Rosella Bellagamba


che
Percorsi italiani

Storia!
Luca Di Dio
Senti che Storia! è un percorso avvincente e motivante alla scoperta della storia dell’Italia attraverso le Rosella Bellagamba
canzoni che hanno segnato le epoche più significative dall’Unità ai nostri giorni.

Le 10 canzoni scelte come punto di partenza di ogni percorso, oltre alla successione cronologica, seguono
una progressione linguistica dal livello A2 al B2 che rappresenta l’ideale completamento di qualsiasi corso
di italiano (in classe o in autoapprendimento) di livello intermedio.

Gli autori presentano la storia in modo induttivo permettendo allo studente di scoprire, attraverso attività di
comprensione e produzione orale e scritta dal taglio ludico, la ricchezza della storia italiana. Al tempo stesso
sarà possibile riflettere sulla lingua e sulla cultura in maniera interculturale, attualizzando le vicende del
passato mediante il ricorso a materiale autentico che affronta il riflesso delle medesime tematiche al giorno
d’oggi.
Storia d'Italia
Ogni percorso permette infatti di lavorare in maniera integrata su: attraverso

Senti che Storia!


• testo della canzone le canzoni
• contesto storico
• argomenti linguistici
• lessico ed espressioni idiomatiche della lingua italiana
• argomenti di attualità attraverso articoli di giornale o siti internet in collaborazione con
• confronto interculturale

Completano il volume:
• un Audio CD con i testi delle canzoni, ascolti ed interviste
• una Guida per l’insegnante con schede supplementari

Luca Di Dio e Rosella Bellagamba si occupano di insegnamento della lingua e cultura italiana in Italia e all’estero da oltre
un decennio. Collaborano rispettivamente con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Macerata. Lavorano alla
scuola Edulingua - Laboratorio di Lingua e Cultura italiana: www.edulingua.it

Per una presentazione del libro e/o una lezione-concerto contattare info@edulingua.it o info@elionline.com

in collaborazione con
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Percorsi italiani

Storia!
Luca Di Dio
Rosella Bellagamba

Storia d'Italia
attraverso
le canzoni

in collaborazione con
Senti che Storia!
Storia d’Italia attraverso le canzoni

Autori: Luca Di Dio, Rosella Bellagamba


Redazione: Gigliola Capodaglio
Art Director: Marco Mercatali
Progetto grafico e impaginazione: Enea Ciccarelli
Produzione: Francesco Capitano
Illustrazioni: Antonio Tregnaghi
Picture Editor: Giorgia D’Angelo
Fotografie: Corbis: p. 46 (dall’alto in basso: foto 5); ESA (gentile concessione): p. 78 (dall’alto in basso:
foto 6); Gettyimages: pp. 13, 22, 30 (dall’alto in basso: foto 1, 4), 38 (dall’alto in basso: foto 3,4) ,46
(dall’alto in basso: foto 1), 47, 62 (dall’alto in basso: foto 4, 5), 70 (dall’alto in basso: foto 4), 72 (foto
D); Marka: pp, 23, 29, 30 (dall’alto in basso: foto 2, 3, 5), 38 (dall’alto in basso: foto 2), 62 (dall’alto in
basso: foto 2), 70 (dall’alto in basso: foto 2), 76, 82 (foto C); Olycom: p. 79; Archivio Presidenza della
Repubblica (gentile concessione): pp. 77 (foto I); Shutterstock: pp. 6 (dall’alto in basso: foto 4), 12, 19,
20, 24, 34, 36, 52 (foto in basso), 58, 61, 66, 68 (foto 9, 33), 69, 70 (primi piani es. 1), 75, 77 (foto G, H,
N), 78 (dall’alto in basso: foto 1, 2, 3, 4), 80, 82 (foto G), 83.
Copertina: Curvilinee

Ringraziamenti
Gli autori e la casa editrice ringraziano il direttore Giorgio Massei, l’A. D. Alessandra Coderoni e tutti
gli insegnanti della scuola Edulingua – Laboratorio di Lingua e Cultura Italiana di Castelraimondo per
lo scambio di idee nella fase di progettazione e sperimentazione di questo volume. Ringraziano altresì
tutti gli studenti che si sono prestati alla sperimentazione dei materiali. Un ringraziamento speciale va
a Angelica, Damian, Maya e Rita per la loro disponibilità alle interviste.

Hanno gentilmente concesso la riproduzione di brani per questo volume:


Warner Chappell Music (Brigante se more, Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò, p. 14)
Nazional Music/Leonardi Edizioni (La leggenda del Piave, Giovanni Gaeta, p. 38)
Bixio Edizioni (Faccetta nera, Giuseppe Micheli e Mario Ruccione, p. 46)
Universal Music (Tu vuo’ fa’ l’americano, Renato Carosone e Nicola Salerno, p. 62,
Viva l’Italia, Francesco De Gregori, p. 78)
Sugar Music (Nessuno mi può giudicare, Luciano Beretta e Miki Del Prete, p. 70)

Gruppo editoriale Rizzoli/RCS (L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi, Gian Antonio Stella, p. 27,
La testa degli italiani, Beppe Severgnini, p. 85)
Editore Allemandi (Cento anni di canzoni italiane, p. 71)

L’editore resta a disposizione degli aventi diritto per qualsiasi involontaria omissione o inesattezza
nella citazione delle fonti di brani o immagini riprodotti in questo volume.

© 2011 ELI srl


C.P. 6 – 62019 Recanati
Italia
Tel. +39 071 750701
Fax +39 071 977851
info@elionline.com
www.elionline.com

Stampato in Italia presso Tecnostampa - 11.83.352.0


ISBN 978-88-536-1313-4

Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa


pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma e con qualunque mezzo, anche
attraverso fotocopie, senza l’autorizzazione della casa editrice ELI.
Sommario
Prefazione di Graziano Serragiotto 4

Percorso Canzone
1 Il Risorgimento Fratelli d’Italia 6

2 Il brigantaggio Brigante se more 14

3 L’emigrazione Mamma mia dammi cento lire 22

4 La questione sociale O padron dalle belle braghe bianche 30

5 La Ia guerra mondiale La leggenda del Piave 38

6 Il fascismo Faccetta nera 46

7 La Resistenza Bella ciao 54

8 Il secondo dopoguerra Tu vuo’ fa’ l’americano 62

9 Gli anni ’60 e ’70 Nessuno mi può giudicare 70

10 L’Italia… oggi Viva l’Italia 78

Trascrizioni e soluzioni 86

Senti che Storia! 3


Prefazione

Il libro “Senti che Storia!” si pone come un’avvincente sfida glottodidattica. Non
solo in quanto l’uso in classe della canzone suscita di per sé motivazione negli
apprendenti e permette di creare interesse verso la cultura italiana in generale,
ma anche perché i dieci percorsi tematici che raccontano la storia d’Italia arrivano
proprio in un anno particolare, quello della celebrazione dei 150 anni dell’Unità e
permettono di ridare importanza alla storia contemporanea.

Oltre all’obiettivo culturale il libro propone un valido percorso di apprendimento


linguistico per studenti stranieri (ma non solo), partendo dall’idea che attraverso
input autentici e motivanti si impara meglio una lingua. L’attenzione si sposta
dalla lingua al contenuto e ciò favorisce l’acquisizione e abbassa il filtro affettivo
in una differente concentrazione sulle strutture astratte.

Dal punto di vista linguistico, infatti, in ogni percorso vengono potenziate in


modo bilanciato sia le principali abilità linguistiche sia quelle integrate attraverso
la partecipazione attiva e creativa degli studenti; nel pieno della didattica
umanistico-affettiva, il tutto viene fatto in modo accattivante con numerose
attività ludiche che combinano le conoscenze acquisite mediante l’analisi dei
diversi contesti storici con aspetti morfosintattici. Viene proposta altresì una
efficace esposizione dei lettori a diverse varietà sociolinguistiche, diacronica e
diatopica in particolare, a testimonianza di un modello di rappresentazione della
lingua mai statico, ma ricco delle sue tante, autentiche sfumature.

Dunque “Senti che Storia!” non vuole essere un testo di storia, ma un testo per
apprendere l’italiano attraverso la storia, utilizzando la canzone come genere
perché, oltre alle implicazioni di valore legate alla cultura e alla lingua, essa
rappresenta un documento autentico capace di stimolare l’interesse e di fare da
ponte tra la cultura passata e quella attuale.

Per rendere più vivi e interessanti i momenti storici presi in esame, infatti, gli
autori propongono in ogni percorso collegamenti con l’attualità e la quotidianità,
in un’ottica pienamente interculturale capace sia di creare un link con le culture
‘altre’, sia di favorire la comprensione di quanto accade ai giorni nostri.

4 Senti che Storia!


Il libro, concepito grazie ad un’esperienza ultradecennale nell’insegnamento
della lingua e cultura italiana a italiani e stranieri, sia in Italia che all’estero, è
stato sapientemente tarato per discenti che vanno dal livello A2 al B2 del Quadro
Comune Europeo; le strutture vengono presentate in modo induttivo, facendo
sì che sia lo studente a scoprire le regole e lasciando comunque la possibilità al
docente di svolgere gli opportuni approfondimenti.

È stato svolto un buon lavoro a livello di lessico, mediando l’ovvia complessità del
frasario relativo alla storia dei vari periodi con le reali necessità dei discenti.

In tal modo “Senti che Storia!” diventa uno strumento particolarmente flessibile e
snello che può essere usato come riferimento monografico per un corso dedicato
alla Storia d’Italia, come approfondimento culturale di un corso di lingua o per
ricavare attività specifiche che prendono spunto direttamente dalle canzoni o
dagli argomenti linguistici proposti.

Graziano Serragiotto
Università Ca’ Foscari – Venezia

Senti che Storia! 5


Percorso
Il Risorgimento
1 1 Leggi le domande e rispondi con un compagno.
Tutti i Paesi hanno un inno nazionale.
- Generalmente di che cosa parla?
- Secondo te quali valori esprime?
- Di che cosa parla l’inno del tuo Paese e che cosa provi quando lo ascolti?
- Conosci l’inno nazionale italiano?

2 1 Leggi il testo e ascolta la canzone.


Il canto degli italiani, che tutti conoscono come “Inno di Mameli” o “Fratelli
d’Italia”, è una poesia scritta nell’autunno del 1847 da un giovane studente
genovese, Goffredo Mameli. Nel 1848 un altro studente, Michele Novaro,
aggiunge la musica e in pochi mesi la canzone diventa molto famosa durante
le manifestazioni e le ribellioni per l’Unità d’Italia. Mameli, ferito in battaglia
nel 1849, muore a 22 anni cantando “Fratelli d’Italia” e anche Garibaldi e i suoi
uomini la cantano durante la “spedizione dei Mille” nel Sud dell’Italia. È un inno
“repubblicano” e Mussolini lo proibisce durante tutto il periodo del fascismo.
Il 12 ottobre 1946 diventa l’inno nazionale della Repubblica Italiana.

Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia, Il testo integrale continua così:
L’Italia s’è desta Noi fummo da secoli Dall’Alpe a Sicilia,
Calpesti, derisi, Dovunque è Legnano;
Dell’elmo di Scipio Perché non siam popolo, Ogn’uom di Ferruccio
S’è cinta la testa. Perché siam divisi. Ha il core e la mano;
Raccolgaci un’unica I bimbi d’Italia
Dov’è la Vittoria? Bandiera, una speme; Si chiaman Balilla;
Di fonderci insieme Il suon d’ogni squilla
Le porga la chioma; Già l’ora suonò. I Vespri suonò.
Ché schiava di Roma Stringiamoci a coorte! Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte; Siam pronti alla morte;
Iddio la creò. (2) L’Italia chiamò. L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci; Son giunchi che piegano


Stringiamoci a coorte! L’unione e l’amore Le spade vendute;
Rivelano ai popoli Già l’Aquila d’Austria
Siam pronti alla morte Le vie del Signore. Le penne ha perdute.
Giuriamo far libero Il sangue d’Italia
Siam pronti alla morte Il suolo natio: E il sangue Polacco
L’Italia chiamò. (2) Uniti con Dio, Bevé col Cosacco,
Chi vincer ci può? Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte! Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte; Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò. L’Italia chiamò.

3 Leggi le domande e parla con un compagno.


- È la prima volta che ascolti l’Inno d’Italia?
- Quali emozioni provi quando lo ascolti?
- La musica e il ritmo della canzone corrispondono all’idea che tu hai degli italiani?

6
Percorso 1

4 Leggi il testo e osserva le cartine.

Verso l’Unità
Prima del 1861, l’Italia politica non è una sola
nazione, ma è divisa in 5 Stati maggiori (e 2 ducati più
piccoli): a Nord-ovest i Savoia guidano il Regno
di Sardegna con capitale Torino; a Nord-est
il Lombardo-Veneto è sotto la regina Maria Teresa
d’Austria; poi il Granducato di Toscana, al centro
lo Stato Pontificio e nel Sud il Regno dei Borboni.
Ma dopo il Congresso di Vienna (1815) inizia
il “Risorgimento”, il periodo storico in cui l’Italia
diventa una sola nazione. Tra i più importanti L’Italia prima del 1861
protagonisti c’è Giuseppe Mazzini, fondatore di un movimento chiamato “Giovane
Italia”. Ci sono anche i Re Savoia che appoggiano la “causa risorgimentale”: prima
Carlo Alberto, poi – dopo la I guerra di indipendenza (1848-49) – Vittorio Emanuele II,
vogliono allargare il loro Regno a tutto il Nord. Il Primo Ministro Cavour fa un accordo
segreto (Plombières 1858) con Napoleone III contro l’Austria.
L’uomo di azione, invece, è Giuseppe Garibaldi. Quando scoppia la II guerra di
indipendenza l’esercito dei Savoia e Garibaldi sconfiggono gli austriaci e conquistano tutta
la Lombardia, mentre l’Emilia Romagna e la Toscana si uniscono al Regno di Sardegna.
Napoleone III si ritira e lascia uno Stato al Nord (Savoia), uno al Centro (Stato
Pontificio di Papa Pio IX) e uno al Sud (sotto Francesco II di Borbone). È l’Italia federale
che tanti, come Vincenzo Gioberti, sognano.
Ma Garibaldi vuole tutta l’Italia unita. Allora, con mille uomini in camicia rossa e due
navi, parte da Quarto, vicino Genova, per ‘liberare’ il Sud. L’11 maggio 1860 sbarca a
Marsala (Sicilia) con l’aiuto della flotta inglese e in pochi mesi conquista tutta l’isola.
Poi passa in Calabria e sconfigge Francesco II a Gaeta (tra Napoli e Roma).
Intanto Vittorio Emanuele II scende verso Sud e sconfigge l’esercito del Papa a
Castelfidardo (vicino Ancona), conquista le Marche
e l’Umbria e arriva a Teano dove incontra Garibaldi
che pronuncia la famosa frase: “Saluto il Re d’Italia”.
Il 17 marzo 1861 il Parlamento si riunisce a Torino
(capitale) e proclama il Regno d’Italia. Un importante
personaggio, Massimo D’Azeglio, dice: “L’Italia è
fatta… adesso occorre fare gli italiani!”1.

1
Il Risorgimento si considera normalmente concluso 10 anni più tardi con
la presa di Roma e del Lazio (20 settembre 1870), anche se per Trento e
L’Italia dopo il 1861 Trieste sarà necessario aspettare la I guerra mondiale.

Senti che Storia! 7


Percorso 1

5 Segna con una “x” se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
V F
1 Nel 1848 l’Italia è formata da 5 grandi Stati. 7
2 Nel Risorgimento l’Italia diventa una nazione unita.
3 Giuseppe Mazzini fonda un movimento religioso.
4 Vincenzo Gioberti vuole l’Italia come una federazione di Stati.
5 Garibaldi conquista tutta l’Italia con pochi uomini e poche navi.
6 L’esercito dei Savoia perde contro l’esercito del Papa.
7 Vittorio Emanuele II e Garibaldi si incontrano a Gaeta.
8 Per Massimo D’Azeglio adesso è necessario formare un solo popolo.

6 2 Ascolta le descrizioni e abbina i nomi alle immagini.

A
B
D
C

F H
E G

1 Vittorio Emanuele II 5 Vincenzo Gioberti


2 Francesco II di Borbone 6 Giuseppe Garibaldi
3 A Papa Pio IX 7 Camillo Benso Conte di Cavour
4 Giuseppe Mazzini 8 Massimo d’Azeglio

8 Senti che Storia!


Percorso 1

7 2 Ascolta nuovamente e abbina i personaggi alle frasi.


1 A È stato l’ultimo pontefice con un potere 6 Ha scritto “Del primato morale e civile
politico. degli italiani”.
2 Il suo soprannome è “Franceschiello”. 7 Ha detto che era necessario “fare gli
3 Ha vissuto a lungo in esilio. italiani”.
4 È stato il primo Re d’Italia. 8 Nel 1852 è diventato Primo Ministro
5 Il suo soprannome è “l’eroe dei due mondi”. del Regno di Sardegna.

Adesso ritorna alla canzone!

8 Rileggi la prima strofa e scegli il significato corretto delle parole.


Generalmente gli italiani conoscono e cantano solo la prima strofa dell’inno nazionale. È un
linguaggio diverso da quello moderno, prova a riflettere sulle espressioni più importanti.

1 s’è desta 4 s’è cinta 7 schiava


A si è ribellata A si è circondata A pulita, senza macchia
B ha detestato B aspetta un bambino B aperta, senza chiave
C 7 si è svegliata C si è dipinta C prigioniera, al servizio
2 elmo 5 Le porga 8 coorte
A piccolo personaggio delle A offra a Lei (Italia) A grande supermercato
fiabe B divida con Lei (Italia) diffuso in tutta
B copricapo di metallo dei C compri per Lei (Italia) l’Europa
militari B formazione militare
6 chioma
C frutto giallo dal succo aspro dell’esercito romano
A capelli di una persona
C piccolo cortile interno
3 Scipio o piume dell’elmo
delle abitazioni
A Paris Scipione, scultore e B lunghi peli sulla
intagliatore del 1600 schiena del cavallo
B Asclepio, medico greco C una voce forte e decisa
figlio di Apollo e Arsinoe di richiamo
C Scipione l’Africano,
generale dell’antica Roma Sai che...?
Nella lingua della poesia e spesso
9 Trova nel testo i 3 verbi riflessivi e scrivili nella anche nella lingua parlata,
tabella, poi scrivi l’infinito di ogni verbo. la particella personale “si” della
forma riflessiva viene apostrofata
Verbo riflessivo Infinito davanti alle forme del verbo essere
che iniziano per vocale.
Si è desta s’è desta
Si è dimenticata s’è dimenticata

Senti che Storia! 9


Percorso 1

10 Completa le frasi con il verbo al presente indicativo, poi abbinale alle immagini.

A B C

D E F

G H I

1 B Mille soldati ________________


si mettono (mettersi) la camicia rossa.
2 Garibaldi e Vittorio Emanuele II ________________ (salutarsi).
3 Cavour e Napoleone III ________________ (stringersi) la mano.
4 Massimo D’Azeglio ________________ (pettinarsi) i baffi.
5 L’Italia ________________ (svegliarsi).
6 Goffredo Mameli ________________ (concentrarsi) per scrivere il “Canto degli italiani”.
7 Qualche volta gli italiani ________________ (dimenticarsi) le parole dell’Inno.
8 Io ________________ (commuoversi) quando ascolto l’Inno.
9 Voi studenti ________________ (annoiarsi) quando studiate la storia?

11 E adesso prova a trasformare le frasi dell’attività 10 al passato prossimo.


1 Mille soldati si sono messi la camicia rossa.

12 Trasforma la canzone!
In piccoli gruppi: trasformate la prima strofa dell’Inno d’Italia nell’inno della vostra classe. Usate
almeno 3 parole del testo originale, poi cantate il nuovo inno. La classe vota l’inno migliore.

10 Senti che Storia!


Percorso 1

13 Il protagonista sei tu!


Con un compagno: scegliete una coppia famosa del Risorgimento, seguite le indicazioni, inventate
un dialogo e provate a recitarlo alla classe.

Saluto il Re d’Italia Musica e parole


Garibaldi: Vittorio Emanuele II: Goffredo Mameli: Michele Novaro:
Incontri a Teano il Re Incontri Garibaldi che Hai appuntamento con Arriva Goffredo e tu hai
dell’Italia che adesso ha conquistato tutto Michele Novaro che ha scritto la musica della sua
è unita. Lo saluti e gli il Sud. Lo saluti e gli composto la musica per poesia, ma non gli piace.
racconti che cosa hai racconti che cosa hai la tua poesia, ma non ti Il vero problema, però, sono
fatto con i tuoi soldati per fatto con i tuoi soldati piace molto. Quel ritmo le parole. Non potevano
conquistare il Sud. Speri per conquistare il Nord. è così strano… Devi essere più semplici e
di ricevere un bel premio Lui vuole un premio. convincerlo a trovare ‘moderne’? Devi convincerlo
da lui! Che cosa gli offri? una musica più adatta. a cambiare il testo.

Federale o unitaria? Roma o Torino?


Giuseppe Mazzini: Vincenzo Gioberti: Papa Pio IX: Cavour:
Discuti con Gioberti il Parli con Mazzini della Parli con Cavour. Lui vuole Torino deve essere
futuro dell’Italia. Tu vuoi tua idea per unificare portare la capitale d’Italia capitale! Il Papa vuole
un Paese tutto unito e l’Italia. Deve essere a Torino. Ma Roma è Roma. Però Torino è
repubblicano, senza Re una federazione di la città eterna, è al centro più vicina alla Francia e
Stati con il Papa e
e senza Papa. Ma lui dell’Italia, ha una storia all’Europa, è una città
i vari Re! Ogni Stato può
non è d’accordo! Prova essere indipendente, antichissima, il Colosseo, moderna e ricca. Potremo
a convincerlo che hai ma si possono decidere San Pietro… solo tu, che fare tante fabbriche! Devi
ragione tu. insieme tante cose (leggi, sei il Papa, puoi fargli convincerlo che Torino è
moneta, ecc.). cambiare idea. la città giusta.

Senti che Storia! 11


Percorso 1

14 3 Ascolta il brano, scrivi le domande… e vinci!


Formate almeno 3 squadre, scegliete un nome e un caposquadra. Ascoltate insieme la storia
di Garibaldi. Dopo l’ascolto ogni squadra prepara 5 domande. La squadra A fa le domande alla
squadra B, la squadra B alla squadra C e così via. Ogni risposta esatta vale 1 punto. Vince
la squadra che ha più punti.

Squadra A: Chi racconta la storia? Squadra B: Nonno Francesco al nipote.


Squadra B: Come si chiama il nipote? Squadra C: Si chiama Luigi.

Squadra Squadra Squadra

A B C
Caposquadra

Domanda 1

Domanda 2

Domanda 3

Domanda 4

Domanda 5

PUNTEGGIO

Culture a confronto
15 L’inno nazionale.
Individualmente (o in piccoli gruppi) rispondi a queste domande.
• Sai tradurre il ritornello dell’inno nazionale del tuo Paese in italiano?
• In quali occasioni si canta l’inno nazionale nel tuo Paese? E in Italia?
• Nel tuo Paese l’inno nazionale piace a tutti? C’è qualcuno che vuole
cambiarlo? 1
1
In Italia alcune persone vorrebbero cambiare l’Inno di Mameli con Va’ pensiero,
la celebre aria del coro del Nabucco di Giuseppe Verdi. Il famoso musicista, infatti,
ha vissuto intensamente il clima del Risorgimento (sui muri di Milano compariva
spesso la scritta “W VERDI”, acronimo della frase “Viva Vittorio Emanuele Re
D’Italia”). Secondo queste persone Va’ Pensiero era il canto del popolo italiano che
sognava la libertà dall’Austria, così come nel Nabucco il popolo ebreo prigioniero
sognava la libertà da Nabucodonosor, Re di Babilonia.

12 Senti che Storia!


Ieri e Oggi Percorso 1

16 Leggi l’articolo e poi parla con i tuoi compagni.

La giornata più simbolica

L’inno di Roberto al Festival


Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta… dalla noia sanremese, dalla
stanchezza di questi giorni nervosi e insieme tragicomici. Tocca
a Roberto Benigni, a cavallo di un cavallo, dare un senso a
questa serata di canzoni «storiche», celebrare la messa della
giornata più simbolica del Festival1, «nata per unire».
Ci mancava la sua esegesi dell’Inno di Mameli (unico inno al mondo
che porta il nome del paroliere e non del musicista); ci mancava il suo
inno all’Italia per ritrovare un po’ di orgoglio, un po’ di identità nazionale.
E allora viva l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia del valzer, l’Italia del caffè…
Van De Sfroos2, sfidando persino le ire leghiste3, ha cantato De Gregori4
perché c’è una sola cosa che unisce indistintamente tutti gli italiani, ed è
la canzone, la nostra sola «religione civile». Non la bandiera, non il made in Italy, non la moda,
non le forze armate, non la Nazionale5. Forse Sanremo.
Che la serata sanremese ci serva da lezione: le celebrazioni non sono polverose feste della
nostalgia o della retorica. Sono invenzione, gioia, canto e incanto, amor proprio e amor di
nazione. Se la canzone ci unisce, l’Inno di Mameli, al più presto, ci desti!
Adattato da un articolo di Aldo Grasso - Il Corriere della Sera, 18 febbraio 2011.
1
Festival di Sanremo: il festival della canzone italiana che ha luogo ogni anno nella città di Sanremo
2
cantautore italiano del Nord Italia
3
la rabbia del partito politico “Lega Nord” che non crede nell’Unità d’Italia e chiede il federalismo
4
Francesco De Gregori, famosissimo cantautore italiano che ha scritto la canzone “Viva l’Italia”
5
squadra nazionale di calcio

“... ci mancava il suo inno all’Italia per ritrovare un po’ di orgoglio, un po’ di identità
nazionale”

Gli italiani sono molto o poco orgogliosi di essere italiani? Di che cosa possono essere
orgogliosi? E di che cosa no? E nel tuo Paese la gente è orgogliosa della sua nazionalità?

“... c’è una sola cosa che unisce indistintamente tutti gli italiani, ed è la canzone, la nostra
sola «religione civile»”

La musica è veramente l’unica cosa che unisce gli italiani? Quali sono le altre cose che
uniscono tutti gli italiani? E quali sono le cose che uniscono la gente del tuo Paese?

PER APPROFONDIRE Un film: Senso, di Luchino Visconti (1954).


Un libro: Il cuore e la spada, di Bruno Vespa (Mondadori, 2010).
Un sito Internet: www.italiaunita150.it
Senti che Storia! 13
Percorso
Il brigantaggio
2 1 Guarda le immagini e rispondi alle domande.

- Quali aggettivi puoi usare per descrivere l’uomo nell’immagine?


- Secondo te, perché è nella foresta? Dove sta andando?

2 4 Leggi il testo e ascolta la canzone.


La canzone “Brigante se more” nasce nel 1979 da un’idea di Eugenio Bennato
e Carlo D’Angiò, due cantautori napoletani appassionati di musica popolare e
storia. L’anno successivo diventa la colonna sonora di “L’eredità della Priora”,
un film a puntate prodotto dalla televisione italiana (Rai) sul fenomeno del
brigantaggio meridionale dopo l’Unità d’Italia. Questa canzone è diventata una
specie di “inno nazionale del Sud”. Secondo molte persone il testo originale è
della metà del 1800.

Brigante se more
Ammo pusato chitarre e tambure Chi ha visto o lupo e s’è miso paura
pecché sta musica s’adda cagna’ nun sape buono qual è a verità
simmo brigante e facimmo paura o vero lupo ca magna e criature
e cu a scuppetta vulimmo canta’ è o piemontese c’avimma caccia’
E mo cantammo sta nova canzone Femmene belle ca date lu core
tutta la gente se l’adda ’mpara’ si lu brigante vulite salva’
nun ce ne fotte d’ o Rre Burbone nun ’o cercate, scurdateve o nomme
ma a terra è a nostra e nun s’adda chi ce fa guerra nun tene pietà
tucca’
Ommo se nasce brigante se more
Tutte e paise d’a Basilicata ma fino all’ultimo avimma spara’
se so’ scetate e vonno lutta’ e si murimmo menàte nu fiore
pure a Calabria mo s’è arrevutata e na bestemmia pe sta libertà
e stu nemico ’o facimmo tremma’

3 Leggi le domande e parla con un compagno.


- Che cosa pensi quando ascolti la canzone?
- Secondo te è una canzone triste o allegra?
- La canzone è in lingua italiana?
- È difficile da capire?
14
Percorso 2

4 Leggi e fai attenzione ai paragrafi.

Il Sud si ribella
L’Italia diventa una sola nazione attraverso
l’unione di cinque e più Stati molto diversi
per tradizioni, lingua ed economia; questo
passaggio non avviene in modo semplice e
senza problemi.
1 I problemi del nuovo stato unitario
Infatti le condizioni dei contadini e degli
abitanti più poveri peggiorano. Questi
che combattono contro il nuovo Stato – si
avevano la possibilità di vivere con poco,
uniscono per resistere ai “nuovi padroni”.
coltivando a giornata molte terre demaniali
(cioè pubbliche) o della Chiesa. 3
Ma il nuovo Stato, che ha bisogno di soldi Il generale dell’esercito italiano Cialdini,
per organizzare il territorio molto grande di inviato a Napoli nel luglio del 1861, usa
una nazione appena nata, privatizza e vende subito la forza e distrugge due piccoli
all’asta queste terre a ricchi proprietari. paesi dove si nascondono i briganti
Le nuove tasse a carico della popolazione, (Pontelandolfo e Casalduni, in Campania,
poi, aumentano di molto e, infine, il servizio agosto 1861). Ma questo provoca nella
militare diventa obbligatorio per quattro anni popolazione del Sud una rabbia ancora
per tutti gli uomini del Regno; molte famiglie maggiore, la guerriglia aumenta e prosegue
vedono partire giovani necessari per il lavoro fino al 1867, quando il fenomeno del
dei campi. brigantaggio lentamente finisce.
2 4
Queste ed altre motivazioni (tra le quali, Il nuovo Stato invia oltre centomila uomini
anche una forma di resistenza incoraggiata per garantire la fine di questo contrasto,
dai Borboni) spingono molti uomini usando ogni mezzo. La legge Pica,
ad organizzarsi in bande armate che emanata il 15 agosto 1863, porta davanti
combattono l’ “esercito piemontese” al tribunale militare non solo i briganti,
(chiamato così anche se i soldati ma anche i parenti, gli amici e tutti quelli
provenivano da tutte le regioni del Nord semplicemente sospettati di collaborazione
e del Centro). con i “ribelli”.
È una guerra civile, una guerra di
resistenza che inizia già nel 1860: Civitella 5
del Tronto, un piccolo paese tra l’Abruzzo Carmine Crocco Donatelli, Ninco Nanco,
e le Marche, si arrende al nuovo Stato Michele Caruso, Pasquale Romano,
solo il 20 marzo 1861, tre giorni dopo considerati “banditi” da una parte ed
la proclamazione del Regno. Anche in “eroi” dall’altra, sono – a modo loro –
Campania, Calabria, Basilicata e Puglia, protagonisti del difficile momento della
i briganti – così vengono chiamati quelli nascita della nazione italiana.

Senti che Storia! 15


Percorso 2

5 Scegli i titoli per i paragrafi del testo “Il Sud si ribella”.

I problemi del nuovo stato unitario


La dura reazione dello Stato italiano

L’inizio del brigantaggio I nomi dei “banditi eroi”


La legge speciale contro “i ribelli”

6 Metti gli eventi storici in ordine cronologico.


A Civitella del Tronto si arrende all’Italia
B Massacro di Pontelandolfo e Casalduni
C Il generale Cialdini arriva a Napoli
D Scompare il brigantaggio
E Si applica la Legge Pica
F 1 Nasce il nuovo Stato italiano

7 Collega e forma le frasi.


1 Il nuovo Stato usa la forza… A quando l’esercito prende parenti e amici dei
2 Carmine Crocco e Ninco Nanco… briganti.

3 L’Italia è una nuova nazione… B perché non capisce i problemi sociali del Sud.

4 Il ‘vecchio’ Re Francesco di Borbone… C aiuta i briganti a ribellarsi al nuovo Stato.

5 Gli abitanti del Sud si arrabbiano… D perché non vogliono “nuovi padroni”.

6 I briganti combattono contro l’esercito… E sono le principali cause del brigantaggio.

7 La mancanza di terra, le tasse e il servizio F sono eroi per il Sud, banditi per il Nord.
militare… G che affronta molte difficoltà.

16 Senti che Storia!


Percorso 2

Adesso ritorna alla canzone!

8 Completa il testo con i verbi al passato prossimo.


Rileggi con attenzione il testo originale in dialetto napoletano e prova a completare
la traduzione in italiano.

Abbiamo lasciato (noi, lasciare) chitarre


_______________ Chi _______________ (lui, vedere) il lupo
e tamburi perché questa musica deve ed _______________ (lui, avere) paura
cambiare. non sa bene qual è la verità.
Siamo briganti e facciamo paura, Il vero lupo che mangia i bambini
e con il fucile vogliamo cantare. è il piemontese che dobbiamo scacciare.

Ed ora cantiamo questa nuova canzone Donne belle che ci date il cuore,
tutta la gente la deve imparare, se volete salvare il brigante, non lo cercate,
non ci importa nulla del re Borbone dimenticate il suo nome perché
la terra è nostra e non si deve toccare. chi ci fa guerra non conosce pietà.

Tutti i paesi della Basilicata Uomo si nasce e brigante si muore


_______________ (loro, svegliarsi) ma fino all’ultimo dobbiamo sparare
e vogliono lottare, anche la Calabria e se moriamo, portate un fiore
ora _______________ (lei, ribellarsi) ed un’imprecazione per questa libertà.
e questo nemico facciamo tremare.

9 Nel testo ci sono alcune parole difficili. Collega le parole alle immagini.

1 lupo

2 tamburi

3 fucile
B 1 C
4 tremare
A
5 scacciare

6 lottare

E F
D
Senti che Storia! 17
Percorso 2

10 Che cosa ha fatto il brigante Carmine? Racconta la storia usando il passato prossimo.

A B C
Il brigante Carmine è partito
1 _______________________ 2 _______________________ 3 _______________________
e_______________________
ha salutato moglie e figli. _______________________ _______________________

D E F
4 _______________________ 5 _______________________ 6 _______________________
_______________________ _______________________ _______________________

Si dice così
Nel testo della canzone ci sono le parole “musica” e “lupo”. In italiano si costruiscono con
queste parole tante espressioni idiomatiche. Le conosci?

11 Metti in ordine le parole, forma le espressioni e abbinale al loro significato.

1 cambiare deve A Le cose vanno molto meglio.


musica si si deve cambiare musica
____________________ B Il tempo (atmosferico) è molto
2 musica è altra brutto.
tutta un’ ____________________ 1 C Le cose devono cambiare.
3 mie per orecchie
D Le parole che sento mi piacciono
musica è le ____________________
molto.
4 stessa sempre è E Non perde le sue brutte abitudini.
musica la ____________________
F Buona fortuna!
5 una lupi fame
da ho ____________________ G Ho molto appetito!
H Le cose non cambiano mai.
6 lupo bocca al in ____________________
7 un lupi fa da tempo ____________________
Sai che...?
8 ma lupo il perde
vizio il non pelo il ____________________ All’augurio “In bocca al lupo!” non si
deve assolutamente rispondere “Grazie!”,
ma con l’espressione “Crepi il lupo!”.

18 Senti che Storia!


Percorso 2

12 Il protagonista sei tu!


Completa i dialoghi e prova a recitarli con un compagno e/o una compagna.
1 Francesco: Ciao Antonio, come stai? 4 Luisa: Caro, per cena ti ho preparato il tuo
Antonio: Male… tra poco devo fare l’esame di piatto preferito.
italiano. Filippo: Davvero? Le melanzane alla parmigiana?
in bocca al lupo
Francesco: Allora ___________________! Luisa: Proprio quelle.
Filippo: Mmmmm, questa è _________________!
2 Sara: Ciao Rossella, che faccia arrabbiata! 5 Laura: Enrico, quanto tempo è che non ci
Che cosa succede? vediamo… come stai?
Rossella: Niente. Mio figlio promette ogni Enrico: Benissimo! Finalmente ho cambiato lavoro.
giorno di fare i compiti, ma poi lo Non ne potevo più di quell’ufficio.
trovo sempre a giocare. Ma adesso ____________________!
Sara: Eh lo sai… ____________________!

3 Mamma: Bentornato amore mio, come è andata 6 Carla: Brrrrrr, ciao Marta, hai sentito che freddo?
la scuola oggi? Marta: Sì Carla, fa proprio
Luca: Bene, mamma. È pronto il pranzo? ____________________!
Ho ____________________!

13 5 Ascolta la storia, prendi appunti… e vinci!


Dividetevi in due squadre, scegliete un nome e un caposquadra. Ascoltate due volte l’intervista
sulla storia di Maria e Marianna (due donne famose dell’epoca del brigantaggio), poi scrivete
le informazioni. Alla fine ogni squadra presenta la protagonista e la sua storia. L’insegnante
premierà il gruppo che ha fatto la migliore presentazione.

Squadra A Squadra B
Caposquadra
Informazioni Maria Marianna
Qual era il soprannome
della donna?

Dove viveva?

Con quale brigante?

Come era lei?

Perché è diventata “donna


del brigante” o “brigantessa”?

Come è finita la sua storia?

14 Scrivi una lettera.


Sei un brigante o una brigantessa e vivi lontano da casa: scrivi una lettera alla tua famiglia.
Porta la lettera a una compagna o un compagno che ti risponderà.
Senti che Storia! 19
Ieri e Oggi
15 Nord e Sud d’Italia.
Che cosa sai del Nord e del Sud dell’Italia? Scrivi tutte le parole che conosci e poi parla con un
compagno. Non è necessario usare tutte le righe.

____________ ____________ ____________ ____________

____________ ____________

____________ ____________

____________ ____________

____________ ____________ ____________ ____________

16 Adesso leggi la prima parte dell’articolo.

Benvenuti al Sud
Benvenuti al Sud. È il titolo di un film di Luca Miniero con Claudio Bisio, un film che
affronta con ironia il divario1 tra Nord e Sud, senza passare dalla politica o dal razzismo ma
con uno sguardo2 curioso e divertito alle diversità che caratterizzano le due metà del nostro
Paese cercando di eliminare gli stereotipi più comuni: Sud uguale illegalità, mafie, cattiva
amministrazione pubblica, clientelismo3, statalismo.
Claudio Bisio ha commentato così: “In Italia la questione meridionale è ancora fortissima e
le differenze tra Nord e Sud sono troppo forti. Noi volevamo navigare sul filo della commedia e
quindi non c’era bisogno di inserire elementi come le dichiarazione di Bossi4 oppure le immagini
dell’immondizia a Napoli. In effetti il messaggio che lanciamo è quello di valorizzare
le diversità, non nascondere o smussare5”.

17 Come finisce l’articolo?


Secondo te, i giovani del Sud come risolvono i problemi presentati nella prima parte dell’articolo?
Scegli tra queste possibilità.
1 Diventano briganti o mafiosi.
2 Vanno via dal Sud per cercare lavoro.
3 Entrano in politica per cercare di risolvere i problemi.
4 Perdono fiducia in se stessi.
5 Organizzano associazioni di volontariato per aiutare lo Stato a risolvere i problemi.
20 Senti che Storia!
Percorso 2

18 Continua a leggere l’articolo per verificare se le tue ipotesi sono giuste.

Gli ultimi dati Istat6 sulla disoccupazione giovanile ci forniscono cifre sconcertanti7: il 27,9 per
cento di media in Italia, con un picco del 40 per cento, soprattutto donne, nelle regioni del Sud.
La logica conseguenza è la ripresa dell’emigrazione dei giovani italiani meridionali, la fuga8 dei
cervelli migliori che altrove9 trovano un impiego e il conseguente impoverimento del tessuto
sociale, economico e culturale locale. Per non parlare della crisi di fiducia in sé stessi che
la mancanza di lavoro comporta.
Gli altri mali congeniti10 li conosciamo bene: una lotta alla mafia
insufficiente, una cattiva amministrazione della cosa pubblica. Permane11
inoltre una concezione per molti versi neostatalista, in cui si aspetta
passivamente l’intervento della politica per la risoluzione dei problemi.
E che quella meridionale sia questione di tutta l’Italia lo dimostra
il livello di infiltrazione delle cosche12 malavitose che, ad esempio,
nella provincia di Milano hanno la stessa penetrazione che in Calabria.
Adattato da un articolo di Aurelio Molé, Città Nuova (on line).

1
differenza 7
che danno preoccupazione
2
visione, punto di vista 8
partenza, abbandono
3
fare favori in cambio di denaro o altri compensi 9
in altri luoghi
4
leader del partito politico Lega Nord 10
naturali, ereditari
5
presentare un problema in modo più leggero 11
rimane, resta
6
Istituto Nazionale di Statistica 12
gruppi organizzati di tipo mafioso

19 Vuoi sapere qualcosa di più? Guarda su Internet il trailer del film, poi ritorna
all’attività 15 e aggiungi nuove parole.

Culture a confronto
20 Un Paese… tante differenze!
Disegna qui accanto la forma del tuo Paese, rispondi
alle domande e mostra al tuo compagno le differenze
tra le varie aree geografiche.
- Quali differenze culturali ci sono?
- Esistono stereotipi che si riferiscono a queste aree?
- Ci sono anche differenze gastronomiche e linguistiche?
- Ci sono state guerre tra diversi territori del tuo Paese?
- Com’è la situazione oggi?

PER APPROFONDIRE Un film: Li chiamarono briganti!, di Pasquale Squitieri (1999).


Un libro: Terroni, di Pino Aprile (Piemme edizioni, 2010).
Un sito Internet: www.brigantaggio.net
Senti che Storia! 21

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