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INFRASTRUTTURE FERROVIARIE
A.A. 2008-09
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© Prof. Giovanni Leonardi, 2009
Infrastrutture Ferroviarie
Generalità
Tradizionalmente la rotaia viene considerata come una trave a sezione costante,
ancorata alle traverse configurate come vincoli cedevoli.
La rotaia risulta sollecitata da forze normali e parallele al proprio asse geometrico ed in
particolare Ie forze normali sono costituite da:
- carichi verticali trasmessi dalle ruote;
- reazioni delle traverse;
- forze provocate dal moto di serpeggio;
- forze generate dalle oscillazioni trasversali del materiale rotabile;
mentre quelle parallele sono rappresentate da:
- trazione alle ruote;
- sforzo di frenatura;
- forze generate dalle variazioni termiche.
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Infrastrutture Ferroviarie
Generalità
Le sollecitazioni agiscono su un piano che non contiene ne uno degli assi principali
d'inerzia della sezione trasversale, ne I'asse geometrico della rotaia, dando luogo a
sforzo normaIe, flessione deviata, taglio e torsione.
Tra Ie diverse caratteristiche di sollecitazione, la flessione deviata dovuta ai carichi
verticali e alle forze orizzontali risulta predominante rispetto alle altre sollecitazioni
che, per confronto, sono trascurabili.
In genere la rotaia si considera come una trave soggetta a flessione normale,
trascurando il contributo derivante delle forze orizzontali.
Ne consegue che il calcolo delle sollecitazioni indotte dai convogli ferroviari può essere
eseguito considerando la rotaia come una trave soggetta solamente a flessione retta e
a taglio.
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K
- 4 EJ in cui E è il modulo d'elasticità dell'acciaio e J il momento d'inerzia della rotaia.
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1 4 E J 4 E J
L 4 4
K b kw
Misura la capacità che ha il binario di distribuire il carico concentrato delle ruote sulla
rotaia.
Dalla teoria delle travi su suolo elastico alla Winkler è noto che la linea elastica è
definita dall’equazione differenziale:
d4
EJ 4 K q 0
dx
Dove si è posto q = 0 perché la trave si considera priva di peso. Posto:
4 K
4 EJ
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x
( x) P e sin x cos x
2K
Da cui è possibile dedurre il momento flettente in una generica sezione:
M = - EJ ’’ = P e x cos x sin x
4
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(0) P
2K
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Il binario giuntato
Le rotaie sono collegate mediante organi di giunzione (ganasce e chiavarde) che permettono
loro un movimento relativo, di allontanamento fino ad una distanza massima fra le testate di 14
mm e di avvicinamento fino al contatto fra le testate stesse.
Il binario viene posato ad una temperatura di posa tp.
Se le testate per effetto della variazione termica tendono ad allontanarsi più di 14 mm nasce una
forza di trazione che le mantiene a questa distanza massima.
Se, invece, quando sono già a contatto per effetto della variazione termica tenderebbero a
compenetrarsi, nasce una forza di compressione che le mantiene a questa distanza.
In entrambi i casi il movimento delle testate è impedito.
Quando la distanza fra le testate delle rotaie è compresa fra 0 e 14 mm si parla di movimento
vincolato, in quanto esso è contrastato dalla:
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Resistenza di giunzione
La resistenza Rg è considerata uguale per tutti i profili e pari a 58860 N, per una fissata modalità
di serraggio delle ganasce.
Rg
tg [°C]
237 A
- Rg resistenza delle giunzioni in N;
- A sezione trasversale della rotaia in cm2.
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La prima è dovuta alla forza di attrito che si manifesta fra suola e piastra d’appoggio:
La resistenza di attrito Ra fra piastra di appoggio e suola della rotaia, per attacco indiretto o
elastico vale per ciascun attacco:
Ra = 7,5 kN
Per un binario, e quindi per le due rotaie e i due corrispondenti attacchi sulla traversa, vale il
doppio:
Ra = 15 kN
Ripartendo questa forza nell’interasse fra le traverse (assunto pari a 0,6 m) si ha per la resistenza
specifica ra il valore:
ra = 15/0,6 = 25 kN/m
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Per effetto delle variazioni termiche è tutto il binario (rotaie e traverse) che si muove sulla
massicciata.
Rm = rm·x
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Infatti considerando una rotaia lunga l si ha che per un t uniforme lungo tutta l’estensione, la
rotaia varia di lunghezza uniformemente rispetto alla sua mezzeria M.
Quindi la rotaia si sposta ugualmente a destra e a sinistra del punto M.
Consideriamo perciò una delle due testate. Lo spostamento della testata per effetto termico
comporta che estensioni sempre maggiori di binario (di lunghezza x a partire dalla testata stessa)
scorrono fino ad interessare tutta la semilunghezza l/2 della rotaia.
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Supponiamo che la rotaia dopo la posa subisca un incremento di temperatura (salto termico
rispetto alla temperatura di posa) progressivamente crescente.
A tale salto di temperatura corrisponde uno stato di coazione di compressione crescente perché
l’attrito fra gli organi di giunzione impedisce lo spostamento delle testate.
Le testate restano immobili finché la coazione non raggiunge il valore massimo della resistenza
di attrito delle giunzioni, con un salto termico tg:
N = Rg = EA tg
A questo punto le testate possono cominciare a muoversi.
Supponiamo che per un generico t oltre il valore tg sia interessata al movimento una certa
lunghezza di rotaia a partire dalla testata.
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BINARIO GIUNTATO
Ciò comporta una sollecitazione ulteriore di compressione crescente dalla testata verso la
mezzeria a causa dell’attrito con la massicciata.
d( l) = ·dx· t – (rm·x/EA)·dx
Integrando fra l’origine delle ascisse posto in corrispondenza della testata e la generica
posizione x dell’elementino dx si ha la variazione effettiva di lunghezza del tronco x:
x rm x rm x2
l t dx x t
0 EA EA
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Binario giuntato
Per valutare quanto è la distanza x interessata dal movimento in relazione al salto di
temperatura si fa questo ragionamento.
Man mano che dalla testata ci si sposta verso la mezzeria la variazione elastica contraria cresce e
quindi vi sarà una posizione x in cui tale variazione elastica annulla la variazione termica
nell’elementino dx posto alla distanza x cercata.
Andando oltre la variazione termica non è in grado di vincere la resistenza della massicciata e la
restante parte di rotaia resta ferma:
d( l) = 0 = dx t – ( x rm ) dx
EA
da cui:
t = (rm x/EA)
e quindi:
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Binario giuntato
Mettendo questo valore nell’espressione del l si ha lo spostamento subito dal tronco x che si è
mosso e quindi lo spostamento della testata:
2
t rm t t 2 EA
l t EA EA
rm EA rm 2 rm
Il salto termico tm per cui viene interessata al movimento tutta la metà lunghezza della rotaia si
ottiene imponendo che la distanza x sia pari a L/2:
l EA t
2 rm
avendosi quindi:
l rm l rm
tm
2 EA 2 237 A
Essendo tm = salto di temperatura limite necessario per vincere la resistenza Rm complessiva
della massicciata.
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Nella tabella sono riportati i valori dei salti di temperatura limite per i tre tipi di resistenza e la
loro somma, suddivisi per profilo di rotaia e per tipo di resistenza della massicciata.
Profilo rotaia e sezione in [cm2] ↓ tg [°C] rm [N/cm] tm [°C] tm [°C] tm [°C] tm [°C] tm [°C]
Lunghezza →
12 18 24 36 48
barra [m]
FS 46
4,2 30 1,3 1,9 2,6 3,8 5,1
A = 59,60 cm2
FS 46
4,2 59 2,6 3,8 5,1 7,6 10,1
A = 59,60 cm2
FS 46
4,2 88 3,7 5,6 7,5 11,2 15,0
A = 59,60 cm2
50 UNI
3,9 30 1,2 1,8 2,4 3,6 4,7
A = 63,50 cm2
50 UNI
3,9 59 2,4 3,5 4,7 7,1 9,4
A = 63,50 cm2
50 UNI
3,9 88 3,5 5,3 7,0 10,6 14,1
A = 63,50 cm2
60 UNI
3,2 30 1,0 1,5 2,0 3,0 3,9
A = 76,86 cm2
60 UNI
3,2 59 2,0 2,9 3,9 5,8 7,8
A = 76,86 cm2
60 UNI
3,2 88 2,9 4,3 5,8 8,7 11,6
A = 76,86 cm2
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Binario giuntato
È possibile costruire il diagramma dilatazione – temperatura di una rotaia relativo ad un binario
giuntato, riportando sull’asse delle ascisse le dilatazioni l.
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Binario giuntato
In assenza di vincoli il movimento è rappresentato dalla retta che esprime graficamente la
relazione:
l= l t
In loro presenza partendo dalla temperatura neutra la testata non si muove fino a che non si
raggiunge il salta termico tg capace di vincere la resistenza Rg delle ganasce.
Nel diagramma il fenomeno è rappresentato dal segmento OG che giace sull'asse delle ordinate.
L'aumento della temperatura oltre tg mette in movimento la testata con un legame fra t e l
del secondo ordine coinvolgendo tratti di binario linearmente proporzionali a t.
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Binario giuntato
L’allungamento complessivo che subisce la mezza rotaia e lo spostamento della testata quando
tutta la mezza rotaia è interessata al movimento vale:
dx t – ( x rm ) dx
EA
l rm l 2 4 l rm l
lm tm lm tm
2 2 EA 2 4 EA
Osservando che:
tm
rm 2 EA
l
l tm l l tm
lm tm 2 EA
2 l 4 EA 2 2
Pertanto una rotaia che dopo la posa subisca un incremento complessivo di temperatura pari a
tg + tm subisce un allungamento complessivo lm a partire dalla sua mezzeria.
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Binario giuntato
Nel diagramma la dilatazione libera conseguente ad un salto termico tm è rappresentato dal
punto A, mentre la dilatazione parzialmente impedita corrispondente è rappresentata dal punto
B.
tg + tm
non produce, nel corpo della rotaia, alcun aumento di sollecitazione, in quanto, vinte ormai tutte
Ie resistenze, la rotaia si muove secondo Ie leggi della dilatazione libera.
Il fenomeno è rappresentato, quindi, da una retta parallela a quella che rappresenta la libera
dilatazione, passante per B.
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Rg + rm lc/2 = Nmax = t AE
lc
Rg rm 237 A t
2
2
lc 237 A t Rg
rm