Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Le sue origini sportive risalgono già al 1929, quando Enzo Ferrari, che diverrà
noto come il Drake, diede origine a Modena alla Scuderia Ferrari, che è tuttora la
divisione principale del reparto corse della Ferrari, essendo da sempre impegnata
in Formula 1 e avendo corso nel campionato del mondo Sport Prototipi fino al 1973.
Il dipartimento Ferrari Corse Clienti si occupa invece del supporto tramite la
sezione competizioni GT ai team clienti che corrono nei campionati GT presenti a
livello internazionale, il campionato del mondo Endurance FIA innanzitutto e della
gestione di Ferrari Challenge, XX Programmes e F1 Clienti.
Nel 2013 e nel 2014 il marchio è stato riconosciuto come il più influente al
mondo[2][3] e nel 2015 è stato posizionato al 295º nella classifica "The most
valuable brands of 2015" (MVB2015) del sito web della Brand Finance con un valore
di 4,8 miliardi di dollari[4]. Dal 1º settembre 2021 l'azienda, come la
controllante Ferrari N.V., è guidata da Benedetto Vigna in qualità di
amministratore delegato, ruolo ereditato da Louis Camilleri, e da John Elkann in
qualità di presidente, mentre il vicepresidente è Piero Ferrari, figlio del
fondatore Enzo. In precedenza Elkann e Camilleri avevano sostituito lo scomparso
Sergio Marchionne, che ricopriva entrambi i ruoli.
Indice
1 Storia
1.1 La Scuderia Ferrari
1.2 Fondazione della Auto Avio Costruzioni
1.3 Il marchio automobilistico Ferrari
1.4 Dalla collaborazione, alla partecipazione, al controllo FIAT
1.5 Dagli anni ottanta al XXI secolo
1.6 Gli anni 2010
2 Attività agonistica
3 Logo e marchio
4 Modelli
4.1 Stradali
4.1.1 In produzione
4.1.2 Tutti i modelli stradali
4.2 Da competizione e utilizzo esclusivo in pista
4.2.1 In produzione
4.2.1.1 Formula 1
4.2.1.2 Prototipo
4.2.1.3 Gran Turismo
4.2.1.4 Ferrari Challenge
4.2.2 Fuori produzione
4.2.2.1 Formula 1, Formula 2 e altre monoposto
4.2.2.2 Sport, Prototipo, Sport Prototipo e Gran Turismo
4.2.2.3 Ferrari Challenge
4.2.2.4 Programma XX
4.2.2.5 Safety Car
4.3 Prototipi
4.4 Esemplari unici e serie limitate
5 Presidenti
6 Amministratori delegati
7 Dati finanziari
8 Vendite
9 Note
10 Bibliografia
11 Voci correlate
12 Altri progetti
13 Collegamenti esterni
Storia
La Scuderia Ferrari
Enzo Ferrari in una delle rare interviste rilasciate, con alle spalle il cavallino
rampante, simbolo della Ferrari.
Enzo Ferrari fondò la Scuderia Ferrari, che è tuttora la divisione principale del
reparto corse della Ferrari, il 16 novembre 1929 a Modena. Fino al 1932 la Scuderia
ricoprì il ruolo di filiale tecnico-agonistica dell'Alfa Romeo, mentre a partire
dal 1933 ne divenne a tutti gli effetti il reparto corse semiufficiale, iniziando a
occuparsi di progettazione oltre alla gestione delle vetture da competizione. Tale
impegno proseguì con successo fino alla fine del 1937, quando la scuderia fu
sciolta poiché l'Alfa Romeo allestì un nuovo reparto corse interno guidato dallo
stesso Ferrari.
La prima vettura dell'Auto Avio Costruzioni, la 815, fu costruita nel 1940 in soli
due esemplari.
La prima vettura a portare questo nome fu la 125 S, che debuttò in gara a Piacenza
l'11 maggio dello stesso anno, guidata da Franco Cortese, primo pilota e
collaudatore della Casa[5]; l'esordio si concluse con un ritiro, ma già alla
seconda gara, disputatasi a Roma due settimane dopo, Cortese ottenne la prima
storica vittoria Ferrari. Il 30 giugno 1960 l'Auto Costruzioni Ferrari cambiò
denominazione in SEFAC (Società Esercizio Fabbriche Automobili e Corse, società per
azioni), divenendo semplicemente Ferrari SEFAC il 13 novembre 1965.
Una Ferrari 250 Testa Rossa all'esterno dello stabilimento di Maranello (1959)
Il Gruppo Fiat intervenne in favore della Ferrari già nel 1955, finanziando per un
quinquennio lo sviluppo della Scuderia. Tale decisione, nata per arginare lo
strapotere tecnico-economico della Mercedes che aveva conquistato i campionati di
Formula 1 del 1954 e del 1955, oltre alla Mille Miglia del 1955, contribuì a far
vincere alla Ferrari i campionati del 1956 e del 1958, oltre alle Mille Miglia del
1956 e del 1957. Nei primi anni cinquanta era stata anche tentata la strada di far
rinascere l'accordo con l'Alfa Romeo ma, dopo alcuni scambi di proposte, l'ipotesi
fu abbandonata dalla Casa milanese che ormai vedeva la Ferrari come antagonista
sportiva più che come possibile partner.[6]