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Ferrari
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Disambiguazione – "Cavallino Rampante" rimanda qui. Se stai cercando l'omonima
pattuglia acrobatica italiana, vedi Cavallino Rampante (pattuglia acrobatica).
Ferrari S.p.A. è una casa automobilistica italiana Ferrari
fondata da Enzo Ferrari il 12 marzo 1947.
rampante, è stato scelto dallo stesso Drake in quanto Gruppo Ferrari N.V.
trattasi di uno dei colori dello stemma della città di
Controllate Scuderia Ferrari
Modena.
Persone John Elkann
Nel 2013 e nel 2014 il marchio è stato riconosciuto come chiave (presidente)
il più influente al mondo[2][3] e nel 2015 è stato
Benedetto Vigna
posizionato al 295º nella classifica "The most valuable
(amministratore
brands of 2015" (MVB2015) del sito web della Brand
delegato)
Finance con un valore di 4,8 miliardi di dollari[4]. Dal 1º
settembre 2021 l'azienda, come la controllante Ferrari Piero Ferrari
N.V., è guidata da Benedetto Vigna in qualità di (vicepresidente)
amministratore delegato, ruolo ereditato da Louis Settore Automobilistico
Camilleri, e da John Elkann in qualità di presidente,
Prodotti Autovetture
mentre il vicepresidente è Piero Ferrari, figlio del
fondatore Enzo. In precedenza Elkann e Camilleri Fatturato 5,970 miliardi €[1] (2023)
avevano sostituito lo scomparso Sergio Marchionne, che Utile netto 1257 milioni €[1] (2023)
ricopriva entrambi i ruoli.
Dipendenti 4919[1] (2022)
Note Premio Compasso d'oro
Programma XX
Safety Car
Prototipi
Esemplari unici e serie limitate
Presidenti
Amministratori delegati
Dati finanziari
Vendite
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Storia
La Scuderia Ferrari
Enzo Ferrari fondò la Scuderia Ferrari, che è tuttora la divisione
principale del reparto corse della Ferrari, il 16 novembre 1929 a
Modena. Fino al 1932 la Scuderia ricoprì il ruolo di filiale
tecnico-agonistica dell'Alfa Romeo, mentre a partire dal 1933 ne
divenne a tutti gli effetti il reparto corse semiufficiale, iniziando
a occuparsi di progettazione oltre alla gestione delle vetture da
competizione. Tale impegno proseguì con successo fino alla fine
del 1937, quando la scuderia fu sciolta poiché l'Alfa Romeo Enzo Ferrari in una delle rare
allestì un nuovo reparto corse interno guidato dallo stesso interviste rilasciate, con alle spalle il
cavallino rampante, simbolo della
Ferrari.
Ferrari.
La prima vettura dell'Auto Avio Costruzioni, la 815, fu costruita nel 1940 in soli due esemplari.
Tuttavia con l'avvento della seconda guerra mondiale l'attività automobilistica venne sospesa e le
commesse dell'azienda divennero principalmente la costruzione di componenti per velivoli militari.
Nel 1943 la sede fu spostata a Maranello e, dopo che venne bombardata dagli Alleati nel 1944, fu
ricostruita nel 1945.
La prima vettura a portare questo nome fu la 125 S, che debuttò in gara a Piacenza l'11 maggio dello
stesso anno, guidata da Franco Cortese, primo pilota e collaudatore della Casa[5]; l'esordio si concluse
con un ritiro, ma già alla seconda gara, disputatasi a Roma due settimane dopo, Cortese ottenne la
prima storica vittoria Ferrari. Il 30 giugno 1960 l'Auto Costruzioni Ferrari cambiò denominazione in
SEFAC (Società Esercizio Fabbriche Automobili e Corse, società per azioni), divenendo
semplicemente Ferrari SEFAC il 13 novembre 1965.
In tale quadro economico Henry Ford II provò ad acquistare la Ferrari, in modo da fruire del suo
prestigio con un prevedibile ritorno d'immagine per l'azienda da lui posseduta. Condotta da Lee
Iacocca, nel maggio 1963 la trattativa sembrava avviata a una rapida conclusione, quando si arenò
sulla conditio sine qua non posta da Enzo Ferrari in merito all'intoccabilità della sua autonomia circa
le decisioni da prendere nell'ambito del reparto corse; al rifiuto di Iacocca seguì l'immediata e
definitiva rottura del negoziato. Il naufragio delle trattative per la vendita dell'azienda alla Ford
Nel 1969 la Ferrari entrò a far parte del Gruppo Fiat, ma mantenne comunque la propria
autonomia:[7]
«In seguito all'incontro del presidente della Fiat dott. Giovanni Agnelli con l'ing. Enzo
Ferrari è stato deciso, nel preminente intento di assicurare alla Ferrari Automobili
continuità e sviluppo, che il rapporto di collaborazione tecnica in atto con la Fiat si
trasformerà entro l'anno in partecipazione paritetica»
Nel 2006 il 5% delle azioni fu acquisito da una società finanziaria degli Emirati Arabi Uniti, la
Mubadala, che nella capitale di Abu Dhabi promosse anche la costruzione del Ferrari World, il più
grande parco a tema al mondo. Il Gruppo Fiat tornò in possesso di questo 5% nel corso del 2010.[9]
Automobiles, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fiat S.p.A. e Chrysler Group, per
quotarsi alla Borsa Italiana e passare così a fare parte del gruppo Exor.
Attività agonistica
Lo stesso argomento in dettaglio: Scuderia Ferrari.
La Scuderia Ferrari riprese a operare al termine della seconda guerra mondiale a Maranello,
quando nel 1947 il Drake fondò la sua omonima casa automobilistica. La prima vettura costruita fu
la 125 S, che fu portata per la prima volta in gara da Franco Cortese. La prima monoposto invece fu
la 125 C: debuttò al gran premio d'Italia il 5 settembre 1948 a Torino e fu guidata da Raymond
Sommer, che concluse al terzo posto alle spalle di Jean-Pierre Wimille (Alfa Romeo) e Gigi Villoresi
(Maserati).[10]
Scuderia Ferrari non si ripeté a causa dell'agguerrita concorrenza delle Mercedes che conquistò, in
entrambi gli anni, il titolo iridato piloti[11]. La Ferrari tornò a conquistare il mondiale piloti nel 1956
grazie alla vittoria di Juan Manuel Fangio su una Lancia D50, vettura venduta al Cavallino
dall'omonima casa automobilistica italiana per via del ritiro dalle corse di quest'ultima, che fu
causato dalla morte del suo pilota di punta, Alberto Ascari, nel frattempo passato alla Lancia[11]. Il
successo nel campionato piloti fu ripetuto nel 1958 grazie a Mike Hawthorn; nella stessa stagione fu
istituito il campionato costruttori, che fu però vinto dalla Vanwall.
Dopo 11 anni di vittorie nei gran premi, che non portarono però alla conquista di nessun titolo
mondiale, arrivò il successo, nel 1975, grazie a Niki Lauda, sia nel campionato piloti che in quello
costruttori[11]. Il 1976 fu caratterizzato da un evento tragico: lo spaventoso incidente a Niki Lauda
sul circuito del Nürburgring[11]. Nello stesso anno la Ferrari vinse il mondiale costruttori ma non
quello piloti[11]. La doppietta venne conquistata nel 1977, con la vittoria in entrambi i campionati,
con quello piloti che fu ad appannaggio Niki Lauda[11]. Nel 1979 fu invece la volta di Jody Scheckter,
che vinse il mondiale piloti, a cui si aggiunse, per la Ferrari, quello costruttori[11].
Dal 1953 al 1973 la Scuderia Ferrari prese parte al campionato del mondo sportprototipi, la
massima competizione riservata a vetture Sport, Prototipo, Sport Prototipo e Gran Turismo. In
totale la Ferrari ha conquistato tredici titoli costruttori: nel 1953, 1954, 1956, 1957, 1958, 1960,
1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1967 e nel 1972. Nessuna casa automobilistica ha saputo eguagliare
https://it.w ikipedia.org/w iki/Ferrari 7/25
21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia
tale risultato, Porsche ha vinto, infatti, il campionato prototipi 9 volte prima del declassamento della
competizione a campionato teams nel 1985. Durante i ventuno anni di permanenza della Ferrari nel
campionato del mondo Sportprototipi la classifica costruttori è sempre stata l'unica a garantire
l'attribuzione del titolo mondiale da parte della FIA e anche dopo l'istituzione di una graduatoria
piloti nel 1981 quella costruttori ha continuato a rimanere la più importante. Successivamente, per
volere di Enzo Ferrari, si ritirò, per concentrarsi esclusivamente sulla Formula 1. Dal 2012 compete
nel Campionato del mondo endurance con le vetture gran turismo, dove ha raccolto sei titoli
costruttori e quattro piloti.
Logo e marchio
Il marchio Ferrari è un
«cavallino rampante» nero
in campo giallo, con in basso
le lettere «S F» per
Scuderia Ferrari, con tre
strisce - una verde, una
bianca e una rossa - in alto.
Questo è il logo che viene
applicato su tutte le auto da Francesco Baracca con alle spalle il
competizione direttamente cavallino rampante rappresentato
supportate dalla scuderia. sulla fiancata di un suo aereo
Per maggiormente evidenziare l'appartenenza alla Scuderia Ferrari dei mezzi in gara, si decise di
dotarli del celeberrimo cavallino rampante. Il cavallino rampante, era originariamente l'emblema
personale del maggiore Francesco Baracca, pilota della prima guerra mondiale, che faceva dipingere
sulle fiancate dei suoi velivoli ai tempi della 91ª Squadriglia aeroplani da caccia. Il colore originario
del cavallino probabilmente era il rosso, tratto per inversione dallo stemma del 2º Reggimento
"Piemonte Reale Cavalleria" di cui l'asso Baracca faceva parte e che il più famoso colore nero fu
invece adottato in segno di lutto dai suoi compagni di squadriglia dopo la morte di Baracca.[13]
«Quando nel 1923 vinsi il primo circuito del Savio che si correva a Ravenna, conobbi il Conte
Enrico Baracca e in seguito la Contessa Paolina, genitori dell'eroe. Fu la Contessa che un
giorno mi disse: "Ferrari, perché non mette sulle sue macchine il Cavallino Rampante di mio
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1950 la Auto Avio Costruzioni fu tra le prime squadre a
gareggiare nel nuovo campionato mondiale di Formula 1. Siccome i clienti privati che gareggiavano
con vetture Ferrari erano sempre più numerosi, nel 1952 venne deciso di utilizzare nuovamente,
per le competizioni in cui l'azienda si impegnava direttamente con proprie autovetture, lo stemma e
la denominazione Scuderia Ferrari già utilizzati negli anni trenta.
Nel 2013 e nel 2014 il marchio Ferrari è stato riconosciuto come il marchio più influente al mondo in
assoluto secondo l'annuale classifica di Brand Finance con la seguente motivazione: «Il cavallino
rampante su sfondo giallo è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo anche dove non ci sono
ancora le strade. Nel suo Paese natale e tra i suoi molti ammiratori in tutto il mondo la Ferrari ispira
molto più della lealtà al marchio, più di un culto e una devozione quasi religiosa».[2] Il cavallino
rampante è un marchio registrato della Ferrari.
Modelli
Le autovetture Ferrari sono
celebri anche per la loro
esclusività, tant'è che
l'azienda ha deciso di
limitare la produzione per
mantenere questa
[15]
caratteristica . Tra i
progettisti e le carrozzerie
Una Ferrari Enzo nella tipica
Il Ferrari Store di Milano (2008)
che hanno collaborato con la colorazione «rosso Ferrari»
Stradali
In produzione
6 cilindri:
Roma (2019)
Roma Spider (2023)
SF90 Stradale (2019)
SF90 Stradale Spider (2021)
12 cilindri:
Purosangue (2022)
Anno Modello
1976 512 BB
1977 308 GTS
1980 Mondial 8
1981 512 BBi
1984 GTO
1984 Testarossa
1987 F40
1989 348 TB
1989 348 TS
1989 Mondial T
1992 456 GT
1992 456 GTA
1994 F512 M
1995 F50
2004 F430
2008 California
2008 Scuderia Spider 16M
2010 SA Aperta
2011 FF
2012 F12berlinetta
2012 458 20th Anniversary Special Edition
2013 LaFerrari
2013 458 Speciale
2016 J50
2017 812 Superfast
2018 Portofino
2018 488 Pista
2019 F8 Tributo
2019 SF90 Stradale
2020 F8 Spider
2020 812 GTS
2020 Roma
2021 Portofino M
In produzione
Formula 1
Ferrari SF-24 (2024)
Una Ferrari 458 Italia
Prototipo
Gran Turismo
488 GTE (2016)
488 GT3 (2016)
488 GT Modificata (2020)
296 GT3 (2023)
Ferrari Challenge
488 Challenge (2017)
Fuori produzione
(«P» indica che la vettura ha vinto il titolo mondiale piloti, «C» che ha vinto quello costruttori)
1948 166 S 1963 330 P Ferrari 250 Testa Rossa del 1958
1948 166 Inter Sport 1963 250 LM
Ferrari Challenge
348 Challenge (1993-1995)
F355 Challenge (1995-2000)
360 Modena Challenge (2000-2006)
F430 Challenge (2006-2011)
458 Challenge (2011-2017)
488 Challenge (2017)
FXX (2005)
599XX (2010)
FXX K (2014)
Safety Car
Ferrari Mondial PPG (Champ Car) (1980)
348 TB (1989)
https://it.w ikipedia.org/w iki/Ferrari 19/25
21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia
Prototipi
Modulo (1970)
Pinin Concept (1980)
Cart (1986)
408 4RM (1987–1988)
Mythos (1989)
F.Z.93 (1993)
Rossa Concept (2000)
Una Ferrari 458 Pininfarina Sergio
GG50 (2005)
Millechili (2007)
F430 Spider Biofuel (2008)
599 HY-KERS (2010)
458 Pininfarina Sergio (2013)
SP51 (2022)
KC23 (2023) (solo da pista)
Presidenti
Questa la cronotassi dei presidenti di Ferrari S.p.A.:
Amministratori delegati
Questa la cronotassi degli amministratori delegati di Ferrari S.p.A.:
Dati finanziari
Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrari N.V..
Nell'anno fiscale 2011 Ferrari S.p.A. ha venduto 7.195 vetture per un fatturato di 2,251 miliardi di
euro.[18] Nel 2012 Ferrari ha venduto 7.318 vetture, con un aumento del 4,5% rispetto al 2011.
Mercato più attivo si riconferma essere il Nord America con oltre duemila vetture vendute e una
Vendite
Anno Vetture Variazione
1999[21] 3775
Dal 2013 in seguito all'incorporazione le vendite sono di competenza della capogruppo Ferrari N.V.
Note
1. ferrari.com, https://www.ferrari.com/it-IT/corporate/articles/risultati-dell-esercizio-e-del-quarto-
trimestre-2023.
2. Anche il marchio è il più forte al mondo, su corriere.it. URL consultato il 19 febbraio 2014.
3. ^ Dario Barbero, Marchio Ferrari più famoso al mondo batte la concorrenza di Coca cola e
Google, su ilfioreuomosolidale.org, 21 febbraio 2014. URL consultato il 5 maggio 2017 (archiviato dall'url
originale il 28 maggio 2017).
4. ^ (EN) Best Global Brands | Brand Profiles & Valuations of the World's Top Brands, su
brandirectory.com. URL consultato il 5 maggio 2017.
5. ^ Sergio Chierici, Franco Cortese, il primo pilota Ferrari, su virtualcar.it, 14 giugno 2007. URL
consultato il 5 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2018).
6. ^ Giovanni Canestrini, Fiat corre Ferrari, L'Automobile, n.27 del 1969
7. ^ Enzo Ferrari, su ferrari.com. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2011).
8. ^ Ferruccio Bernabò, Tra la Fiat e la Ferrari annunciato l'accordo, La Stampa, 22 giugno 1969,
pag.15
9. ^ Riccardo Guerra, Fiat riacquista il 5% di Ferrari venduto agli arabi, su motorionline.com, 15
novembre 2010. URL consultato il 5 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2017).
10. ^ Archivio storico Fotografie Fondazione Pirelli - Gran premio d'Italia 1948, su
fondazionepirelli.org.
11. La storia della Ferrari in F1, su panorama-auto.it. URL consultato il 31 maggio 2018 (archiviato dall'url
originale il 20 gennaio 2018).
12. ^ Verderio S: 50 anni fa la tragedia al GP di Monza., su merateonline.it. URL consultato il 15
settembre 2011.
13. ^ Così Antonio Duma in Quelli del Cavallino Rampante. Storia del 4º Stormo Caccia, Vol.I Dalle
origini all'armistizio (Roma, Edizioni Rivista Aeronautica-Ufficio Storico Aeronautica Militare,
2007), pp. 22, 55-56. Il generale Duma, già comandante del 4° e suo massimo storico, conclude
però affermando che «la stessa forza che ha trasmesso ai posteri il cavallino di Baracca non
avrebbe consentito che il colore dello stesso venisse variato. E se è giunto a noi nero, tale doveva
essere all'origine».
14. ^ Massaro, p. 30.
15. ^ Meno Ferrari nel futuro per mantenere l'esclusività, su motori24.ilsole24ore.com. URL consultato
il 25 settembre 2013.
16. ^ Sergio Marchionne nuovo ad del cavallino, su it.fashionnetwork.com, 3 maggio 2016. URL
consultato il 9 dicembre 2022.
17. ^ dopo le dimissioni di Louis Camilleri, avvenute il 10 dicembre 2020, e fino all'ingresso di
Benedetto Vigna, John Elkann ha assunto ad interim la carica di amministratore delegato.(EN)
Louis Camilleri Abruptly Retires From Ferrari, Philip Morris, in Bloomberg.com, 10 dicembre
2020. URL consultato il 10 dicembre 2020.
18. ^ Ferrari, nel 2011 un bilancio record, su lastampa.it, 17 febbraio 2012. URL consultato l'11 dicembre
2013.
19. ^ Ferrari record vendite anno 2012, su borsaedintorni.it.
20. ^ (EN) Ferrari, nel 2012 miglior bilancio di sempre. È il marchio più forte al mondo, su
repubblica.it, 18 febbraio 2013. URL consultato l'11 dicembre 2013.
21. ^ Risultati del Gruppo Fiat (1999) (PDF) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo
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23. ^ Risultati del Gruppo Fiat (2001) (PDF) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo
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24. ^ Risultati del Gruppo Fiat (2002) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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26. ^ Risultati del Gruppo Fiat (2004) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
27. ^ Risultati del Gruppo Fiat (2005) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
28. ^ Risultati del Gruppo Fiat (2006) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
29. ^ Risultati del Gruppo Fiat (2007) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
30. ^ Risultati del Gruppo Fiat (2008) (PDF), su fiatgroup.com (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2015).
31. ^ Articolo L'usine Nouvelle, su usinenouvelle.com.
32. ^ Articolo Sport Auto, su news.sportauto.fr.
33. Articolo Cars Italy, su carsitaly.net.
34. Ferrari sales | vendite Ferrari, su www.carsitaly.net. URL consultato il 23 novembre 2018.
35. ^ Articolo Sport Auto, su gazzetta.it.
36. ^ FY 2016 Results (PDF), su corporate.ferrari.com. URL consultato il 21 febbraio 2019.
37. ^ FY 2017 Results (PDF), su corporate.ferrari.com. URL consultato il 21 febbraio 2019.
38. ^ FY 2018 Results (PDF), su corporate.ferrari.com. URL consultato il 21 febbraio 2019.
Bibliografia
Leonardo Acerbi, Il nuovo Tutto Ferrari, nuova edizione aggiornata, Vimodrone, Giorgio Nada
Editore, 2008 [2004], ISBN 978-88-7911-436-3.
Sergio Massaro, Ferrari. Un mito, Demetra, 2000, ISBN 88-440-1635-4.
Pino Casamassima, Enzo Ferrari. Biografia di un mito, Le Lettere, 2001, ISBN 88-7166-578-3.
Maria Antonietta Corvino Bisaccia, Maria Didonna, Enzo Ferrari, Guerra Edizioni, 2002, ISBN 88-
7715-531-0.
Luca Dal Monte, Umberto Zapelloni, La Rossa e le altre, Baldini & Castoldi, 2000, ISBN 978-88-
8089-864-1.
Oscar Orefici, Ferrari. Romanzo di una vita, Cairo Editore, 2007, ISBN 978-88-6052-088-3.
Leo Turrini, Enzo Ferrari. Un eroe italiano, Mondadori, 2002, ISBN 88-04-51145-1.
Voci correlate
Ferrari N.V.
Museo Ferrari
Scuderia Ferrari
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