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Ferrari
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Ferrari (disambigua).
Disambiguazione – "Cavallino Rampante" rimanda qui. Se stai cercando l'omonima
pattuglia acrobatica italiana, vedi Cavallino Rampante (pattuglia acrobatica).
Ferrari S.p.A. è una casa automobilistica italiana Ferrari
fondata da Enzo Ferrari il 12 marzo 1947.

Produttrice di automobili sportive di fascia alta e da


competizione ed impegnata nell'automobilismo sportivo,
è la più titolata nel campionato del mondo di Formula
Uno, dove ha conquistato quindici titoli piloti e sedici
costruttori, nonché una delle più vincenti nelle
competizioni per vetture Sport Prototipo e Gran
Turismo come il campionato del mondo Sportprototipi,
con tredici titoli costruttori ottenuti e il campionato del
mondo Endurance FIA, dove detiene sei titoli costruttori
GT e quattro titoli piloti GT. Si è affermata più volte in
classiche gare endurance quali la 24 Ore di Le Mans, la
24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring e in gare su
tracciato stradale come la Targa Florio, la Mille Miglia e
la Carrera Panamericana.

Le sue origini sportive risalgono già al 1929, quando


Enzo Ferrari, che diverrà noto come il Drake, diede
origine a Modena alla Scuderia Ferrari, che è tuttora la
divisione principale del reparto corse della Ferrari, Ingresso della fabbrica Ferrari a
essendo da sempre impegnata in Formula 1 e avendo Maranello
corso nel campionato del mondo Sport Prototipi fino al
Stato Italia
1973. Il dipartimento Ferrari Corse Clienti si occupa
invece del supporto tramite la sezione competizioni GT Forma
Società per azioni
ai team clienti che corrono nei campionati GT presenti a societaria
livello internazionale, il campionato del mondo ISIN NL0011585146 (http://ww
Endurance FIA innanzitutto e della gestione di Ferrari w.isin.org/isin-preview/?is
Challenge, XX Programmes e F1 Clienti. in=NL0011585146)

Il simbolo ufficiale è un cavallino rampante, che deriva Fondazione 12 marzo 1947 a


da quello in uso durante la prima guerra mondiale Maranello
dall'aviatore italiano Francesco Baracca. Venne ceduto Fondata da Enzo Ferrari
personalmente dalla madre di Baracca come
Sede Modena (sede legale)
portafortuna a Enzo Ferrari nel 1923 e divenne
principale Maranello (sede
l'emblema del marchio modenese e del suo reparto
corse. Il campo giallo, dov'è raffigurato il cavallino principale)

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rampante, è stato scelto dallo stesso Drake in quanto Gruppo Ferrari N.V.
trattasi di uno dei colori dello stemma della città di
Controllate Scuderia Ferrari
Modena.
Persone John Elkann
Nel 2013 e nel 2014 il marchio è stato riconosciuto come chiave (presidente)
il più influente al mondo[2][3] e nel 2015 è stato
Benedetto Vigna
posizionato al 295º nella classifica "The most valuable
(amministratore
brands of 2015" (MVB2015) del sito web della Brand
delegato)
Finance con un valore di 4,8 miliardi di dollari[4]. Dal 1º
settembre 2021 l'azienda, come la controllante Ferrari Piero Ferrari
N.V., è guidata da Benedetto Vigna in qualità di (vicepresidente)
amministratore delegato, ruolo ereditato da Louis Settore Automobilistico
Camilleri, e da John Elkann in qualità di presidente,
Prodotti Autovetture
mentre il vicepresidente è Piero Ferrari, figlio del
fondatore Enzo. In precedenza Elkann e Camilleri Fatturato 5,970 miliardi €[1] (2023)
avevano sostituito lo scomparso Sergio Marchionne, che Utile netto 1257 milioni €[1] (2023)
ricopriva entrambi i ruoli.
Dipendenti 4919[1] (2022)
Note Premio Compasso d'oro

Indice nel 2014


Premio Compasso d'oro
Storia nel 2016
La Scuderia Ferrari Premio Compasso d'oro
Fondazione della Auto Avio Costruzioni nel 2020
Il marchio automobilistico Ferrari
Sito web www.ferrari.com/ (https://
Dalla collaborazione, alla partecipazione, al www.ferrari.com/)
controllo FIAT
Dagli anni ottanta al XXI secolo
Gli anni 2010
Attività agonistica
Logo e marchio
Modelli
Stradali
In produzione
Tutti i modelli stradali
Da competizione e utilizzo esclusivo in pista
In produzione
Formula 1
Prototipo
Gran Turismo
Ferrari Challenge
Fuori produzione
Formula 1, Formula 2 e altre monoposto
Sport, Prototipo, Sport Prototipo e Gran
Turismo
Ferrari Challenge

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Programma XX
Safety Car
Prototipi
Esemplari unici e serie limitate
Presidenti
Amministratori delegati
Dati finanziari
Vendite
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Storia

La Scuderia Ferrari
Enzo Ferrari fondò la Scuderia Ferrari, che è tuttora la divisione
principale del reparto corse della Ferrari, il 16 novembre 1929 a
Modena. Fino al 1932 la Scuderia ricoprì il ruolo di filiale
tecnico-agonistica dell'Alfa Romeo, mentre a partire dal 1933 ne
divenne a tutti gli effetti il reparto corse semiufficiale, iniziando
a occuparsi di progettazione oltre alla gestione delle vetture da
competizione. Tale impegno proseguì con successo fino alla fine
del 1937, quando la scuderia fu sciolta poiché l'Alfa Romeo Enzo Ferrari in una delle rare
allestì un nuovo reparto corse interno guidato dallo stesso interviste rilasciate, con alle spalle il
cavallino rampante, simbolo della
Ferrari.
Ferrari.

Fondazione della Auto Avio Costruzioni


Dopo avere lasciato questo incarico nel 1939, il 13 settembre dello stesso anno Ferrari fondò a
Modena una casa automobilistica, l'Auto Avio Costruzioni, nello stesso luogo dove fino a due anni
prima aveva sede la Scuderia Ferrari. Non fu usata la denominazione Ferrari a causa di clausole
contrattuali che legavano Ferrari all'Alfa Romeo e che gli impedivano di utilizzare il proprio
cognome sulle automobili da lui prodotte. Queste clausole furono valide fino a tutto il 1944.

La prima vettura dell'Auto Avio Costruzioni, la 815, fu costruita nel 1940 in soli due esemplari.

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Tuttavia con l'avvento della seconda guerra mondiale l'attività automobilistica venne sospesa e le
commesse dell'azienda divennero principalmente la costruzione di componenti per velivoli militari.
Nel 1943 la sede fu spostata a Maranello e, dopo che venne bombardata dagli Alleati nel 1944, fu
ricostruita nel 1945.

Il marchio automobilistico Ferrari


Terminata la seconda guerra mondiale, essendo scaduto il vincolo contrattuale con Alfa Romeo, il 12
marzo 1947 Enzo Ferrari iniziò a costruire vetture con il proprio marchio, pur se la ragione sociale
dell'azienda rimase la stessa fino al 1957, anno in cui fondò il marchio automobilistico "Auto
Costruzioni Ferrari".

La prima vettura a portare questo nome fu la 125 S, che debuttò in gara a Piacenza l'11 maggio dello
stesso anno, guidata da Franco Cortese, primo pilota e collaudatore della Casa[5]; l'esordio si concluse
con un ritiro, ma già alla seconda gara, disputatasi a Roma due settimane dopo, Cortese ottenne la
prima storica vittoria Ferrari. Il 30 giugno 1960 l'Auto Costruzioni Ferrari cambiò denominazione in
SEFAC (Società Esercizio Fabbriche Automobili e Corse, società per azioni), divenendo
semplicemente Ferrari SEFAC il 13 novembre 1965.

Dalla collaborazione, alla partecipazione, al controllo FIAT


Il Gruppo Fiat intervenne in favore della Ferrari già nel 1955,
finanziando per un quinquennio lo sviluppo della Scuderia. Tale
decisione, nata per arginare lo strapotere tecnico-economico
della Mercedes che aveva conquistato i campionati di Formula 1
del 1954 e del 1955, oltre alla Mille Miglia del 1955, contribuì a
far vincere alla Ferrari i campionati del 1956 e del 1958, oltre
alle Mille Miglia del 1956 e del 1957. Nei primi anni cinquanta
era stata anche tentata la strada di far rinascere l'accordo con
l'Alfa Romeo ma, dopo alcuni scambi di proposte, l'ipotesi fu
abbandonata dalla Casa milanese che ormai vedeva la Ferrari
come antagonista sportiva più che come possibile partner.[6]

Nonostante i grandi successi sportivi la Ferrari cadde in una


Una Ferrari 250 Testa Rossa grave crisi in seguito all'abolizione delle corse su strada,
all'esterno dello stabilimento di decretato in buona parte del mondo dopo il disastro di Le Mans
Maranello (1959)
del 1955 e, anche in Italia, dopo la tragedia di Guidizzolo del
1957. L'eliminazione di tali gare aveva di fatto ridotto la
clientela della Ferrari, principalmente composta da facoltosi gentleman-driver come Aymo Maggi o
Giannino Marzotto, che si contendevano la ridotta produzione di vetture da competizione del
Cavallino.

In tale quadro economico Henry Ford II provò ad acquistare la Ferrari, in modo da fruire del suo
prestigio con un prevedibile ritorno d'immagine per l'azienda da lui posseduta. Condotta da Lee
Iacocca, nel maggio 1963 la trattativa sembrava avviata a una rapida conclusione, quando si arenò
sulla conditio sine qua non posta da Enzo Ferrari in merito all'intoccabilità della sua autonomia circa
le decisioni da prendere nell'ambito del reparto corse; al rifiuto di Iacocca seguì l'immediata e
definitiva rottura del negoziato. Il naufragio delle trattative per la vendita dell'azienda alla Ford

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innescò un'aspra contesa tra la Ferrari e il colosso industriale


statunitense che mise in seria difficoltà la casa di Maranello, fino
a sfociare nella clamorosa protesta del Drake che, non
sentendosi appoggiato dalle autorità sportive nazionali, nel 1964
decise di restituire la licenza sportiva italiana.

La FIAT intervenne nel 1965 annunciando la collaborazione tra


le due aziende, allo scopo di attuare un comune programma per
la costruzione di propulsori sportivi, che decretò la nascita del
Ferrari 488 GTB del 2015, esempio di
marchio Dino. In questo modo la Ferrari ruppe l'isolamento in
vettura stradale della Ferrari
cui era stata confinata e trovò il necessario appoggio per la
produzione in piccola serie delle sue vetture da strada.

Nel 1969 la Ferrari entrò a far parte del Gruppo Fiat, ma mantenne comunque la propria
autonomia:[7]

«In seguito all'incontro del presidente della Fiat dott. Giovanni Agnelli con l'ing. Enzo
Ferrari è stato deciso, nel preminente intento di assicurare alla Ferrari Automobili
continuità e sviluppo, che il rapporto di collaborazione tecnica in atto con la Fiat si
trasformerà entro l'anno in partecipazione paritetica»

(Comunicato stampa congiunto Fiat-Ferrari del 21 giugno 1969[8])

Dagli anni ottanta al XXI secolo


Alla scomparsa di Enzo Ferrari nel 1988, il pacchetto azionario
divenne per il 90% del Gruppo Fiat, mentre la parte restante
andò al figlio Piero Lardi Ferrari. Il 23 dicembre 1988 l'azienda
cambiò denominazione diventando Ferrari SpA. Lardi Ferrari è
rimasto all'interno dell'azienda come vicepresidente.
Contestualmente, a partire da questo periodo, i marchi Ferrari
e Scuderia Ferrari iniziarono a essere usati per un vasto
merchandising. Ferrari 458 Italia GT3 del 2014 alla 24
ore di Barcellona, esempio di vettura
Nel novembre 1991 Luca Cordero di Montezemolo, in da competizione di derivazione di
precedenza direttore sportivo della Scuderia Ferrari dal 1974 al serie
1977, fu nominato presidente dell'azienda. Inoltre ricoprì il ruolo
di amministratore delegato fino al 2006, quando fu sostituito da
Amedeo Felisa.

Nel 2006 il 5% delle azioni fu acquisito da una società finanziaria degli Emirati Arabi Uniti, la
Mubadala, che nella capitale di Abu Dhabi promosse anche la costruzione del Ferrari World, il più
grande parco a tema al mondo. Il Gruppo Fiat tornò in possesso di questo 5% nel corso del 2010.[9]

Gli anni 2010


Il 24 maggio 2013 la Ferrari SpA. è stata incorporata nella società di diritto olandese New Business
Netherlands N.V., rinominata Ferrari N.V., e nell'ottobre 2015, una parte delle azioni fu quotata alla
Borsa di New York. Nel gennaio 2016 la Ferrari N.V. è stata scorporata da Fiat Chrysler

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Automobiles, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fiat S.p.A. e Chrysler Group, per
quotarsi alla Borsa Italiana e passare così a fare parte del gruppo Exor.

Attività agonistica
Lo stesso argomento in dettaglio: Scuderia Ferrari.

La Scuderia Ferrari iniziò la propria attività nel 1929 a Modena


come filiale tecnico-agonistica dell'Alfa Romeo. A partire dal
1933 divenne invece il reparto corse dell'Alfa Romeo, una
collaborazione che durò fino a tutto il 1937. Durante questi anni
la scuderia si occupò di progettazione e di gestione delle vetture
da competizione dell'Alfa Romeo, fronteggiando la concorrenza
di marchi come Auto Union, Bugatti e Mercedes-Benz e
ottenendo numerosi successi sia nel contesto dei gran premi sia
in quello delle gare Sportprototipo.
Quartier generale della Gestione
Sportiva all'interno della sede di
Maranello (2017)
Alla fine del 1937 la Scuderia Ferrari fu sciolta, in quanto nel
1938 l'Alfa Romeo diede vita a un nuovo reparto corse chiamato
Alfa Corse con a capo Enzo Ferrari: egli portò avanti tale
incarico fino al 1939, quando decise di dare le dimissioni. La separazione definitiva con l'Alfa Romeo
portò alla citata parentesi dell'Auto Avio Costruzioni.

La Scuderia Ferrari riprese a operare al termine della seconda guerra mondiale a Maranello,
quando nel 1947 il Drake fondò la sua omonima casa automobilistica. La prima vettura costruita fu
la 125 S, che fu portata per la prima volta in gara da Franco Cortese. La prima monoposto invece fu
la 125 C: debuttò al gran premio d'Italia il 5 settembre 1948 a Torino e fu guidata da Raymond
Sommer, che concluse al terzo posto alle spalle di Jean-Pierre Wimille (Alfa Romeo) e Gigi Villoresi
(Maserati).[10]

La Scuderia Ferrari si concentrò, a seconda guerra mondiale


terminata, sul neo costituito campionato mondiale di Formula 1.
La Ferrari diventò poi la squadra automobilistica più vincente
della storia di questa categoria, visto che ha conquistato sedici
campionati mondiali costruttori di Formula 1, a cui si aggiunsero
quindici campionati mondiali piloti[11].

Il debutto della Scuderia Ferrari nel Campionato mondiale di


Formula 1 risale al 1950 al Gran Premio di Monaco, la seconda
prova stagionale, dove giunse seconda grazie ad Alberto
Ascari[11]. Nella stessa stagione arrivò seconda anche nel Gran
Una Ferrari 125 S con a bordo
Premio d'Italia, sempre grazie ad Alberto Ascari[11]. La prima
Nuvolari sul circuito di Montenero a
pole position e la prima vittoria arrivarono invece l'anno
Livorno il 24 agosto 1947, la prima
seguente al Gran Premio di Gran Bretagna grazie a José Froilán vettura realizzata in assoluto dalla
González[11]. Ferrari, che fu utilizzata sia in ambito
stradale sia nelle competizioni
Il primo campionato del mondo piloti conquistato dalla Ferrari
(quello costruttori, all'epoca, non esisteva ancora) fu nella
stagione 1952, quando Alberto Ascari si laureò campione del mondo su una Ferrari 500 F2[11].
Alberto Ascari replicò la vittoria nel campionato anche nel 1953. Nelle stagioni 1954 e 1955 la

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Scuderia Ferrari non si ripeté a causa dell'agguerrita concorrenza delle Mercedes che conquistò, in
entrambi gli anni, il titolo iridato piloti[11]. La Ferrari tornò a conquistare il mondiale piloti nel 1956
grazie alla vittoria di Juan Manuel Fangio su una Lancia D50, vettura venduta al Cavallino
dall'omonima casa automobilistica italiana per via del ritiro dalle corse di quest'ultima, che fu
causato dalla morte del suo pilota di punta, Alberto Ascari, nel frattempo passato alla Lancia[11]. Il
successo nel campionato piloti fu ripetuto nel 1958 grazie a Mike Hawthorn; nella stessa stagione fu
istituito il campionato costruttori, che fu però vinto dalla Vanwall.

Dopo qualche stagione di digiuno, il successo tornò nel 1961 con


la conquista del mondiale piloti, grazie a Phil Hill, e del mondiale
costruttori[11]. Nella stessa stagione morì in un incidente
avvenuto al Gran Premio d'Italia Wolfgang von Trips:
all'autodromo di Monza persero la vita, oltre al pilota, anche 15
spettatori[12]. Questa sciagura è, a tutt'oggi, il più grave
incidente nella storia del Campionato mondiale di Formula 1, ed
è stato il primo ad essere trasmesso in televisione. Dopo
Ferrari 500 F2, prima Ferrari della
qualche stagione interlocutoria, dove la Ferrari non riuscì a
storia a vincere il campionato di
Formula Uno nel 1952
vincere il titolo iridato, avvenne la conquista, nel 1964, del titolo
piloti grazie a John Surtees e di quello costruttori; Surtees è
ancora oggi l'unico pilota della storia del motorismo ad aver
vinto il titolo iridato sia nel Motomondiale sia in Formula 1 [11].

Dopo 11 anni di vittorie nei gran premi, che non portarono però alla conquista di nessun titolo
mondiale, arrivò il successo, nel 1975, grazie a Niki Lauda, sia nel campionato piloti che in quello
costruttori[11]. Il 1976 fu caratterizzato da un evento tragico: lo spaventoso incidente a Niki Lauda
sul circuito del Nürburgring[11]. Nello stesso anno la Ferrari vinse il mondiale costruttori ma non
quello piloti[11]. La doppietta venne conquistata nel 1977, con la vittoria in entrambi i campionati,
con quello piloti che fu ad appannaggio Niki Lauda[11]. Nel 1979 fu invece la volta di Jody Scheckter,
che vinse il mondiale piloti, a cui si aggiunse, per la Ferrari, quello costruttori[11].

Nel 1982 un altro evento luttuoso: la morte di Gilles Villeneuve


sul circuito di Zolder[11]. Sempre nello stesso anno avvenne
anche lo spaventoso incidente a Didier Pironi, che costò al pilota
la fine della carriera[11]. Nel 1982 la Ferrari riuscì comunque a
conquistare il mondiale costruttori anche grazie a Patrick
Tambay e Mario Andretti, che sostituirono Villeneuve e
Pironi[11]. Nel 1983 il titolo costruttori fu di nuovo ad
appannaggio della Ferrari[11]. Raduno internazionale Ferrari (Roma,
1997)
Dopo un digiuno durato quasi vent'anni, la Ferrari tornò a
vincere il mondiale costruttori nel 1999 grazie a Michael
Schumacher e a Eddie Irvine[11]. Dal 2000, e fino al 2004, il mondiale piloti fu ad appannaggio di
Michael Schumacher[11]. Questi titoli iridati furono tutti affiancati anche dalla conquista del mondiale
costruttori[11]. Quest'ultimo fu vinto dalla Ferrari anche nel 2007 e nel 2008, mentre nel 2007 Kimi
Räikkönen si impose nel campionato piloti[11].

Dal 1953 al 1973 la Scuderia Ferrari prese parte al campionato del mondo sportprototipi, la
massima competizione riservata a vetture Sport, Prototipo, Sport Prototipo e Gran Turismo. In
totale la Ferrari ha conquistato tredici titoli costruttori: nel 1953, 1954, 1956, 1957, 1958, 1960,
1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1967 e nel 1972. Nessuna casa automobilistica ha saputo eguagliare
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tale risultato, Porsche ha vinto, infatti, il campionato prototipi 9 volte prima del declassamento della
competizione a campionato teams nel 1985. Durante i ventuno anni di permanenza della Ferrari nel
campionato del mondo Sportprototipi la classifica costruttori è sempre stata l'unica a garantire
l'attribuzione del titolo mondiale da parte della FIA e anche dopo l'istituzione di una graduatoria
piloti nel 1981 quella costruttori ha continuato a rimanere la più importante. Successivamente, per
volere di Enzo Ferrari, si ritirò, per concentrarsi esclusivamente sulla Formula 1. Dal 2012 compete
nel Campionato del mondo endurance con le vetture gran turismo, dove ha raccolto sei titoli
costruttori e quattro piloti.

Logo e marchio
Il marchio Ferrari è un
«cavallino rampante» nero
in campo giallo, con in basso
le lettere «S F» per
Scuderia Ferrari, con tre
strisce - una verde, una
bianca e una rossa - in alto.
Questo è il logo che viene
applicato su tutte le auto da Francesco Baracca con alle spalle il
competizione direttamente cavallino rampante rappresentato
supportate dalla scuderia. sulla fiancata di un suo aereo

Nei primi due anni di


attività le vetture della Scuderia Ferrari non ebbero un proprio
logo e continuarono a mostrare, più o meno regolarmente, il
Lo scudetto della Scuderia Ferrari Quadrifoglio Alfa Romeo, molto ben visto dai piloti per ragioni
scaramantiche. Allo scadere dell'atto costitutivo originario che
vide ritirarsi i finanziatori Alfredo Caniato e Mario Tadini, su
consiglio di Piero Taruffi, Enzo Ferrari decise di estendere l'attività della scuderia anche alle gare
motociclistiche. La Grande depressione, infatti, aveva di molto ridotto sia il numero delle case
automobilistiche, sia gli investimenti sportivi di quelle sopravvissute, lasciando in libertà molti piloti
di gran fama e valore.

Per maggiormente evidenziare l'appartenenza alla Scuderia Ferrari dei mezzi in gara, si decise di
dotarli del celeberrimo cavallino rampante. Il cavallino rampante, era originariamente l'emblema
personale del maggiore Francesco Baracca, pilota della prima guerra mondiale, che faceva dipingere
sulle fiancate dei suoi velivoli ai tempi della 91ª Squadriglia aeroplani da caccia. Il colore originario
del cavallino probabilmente era il rosso, tratto per inversione dallo stemma del 2º Reggimento
"Piemonte Reale Cavalleria" di cui l'asso Baracca faceva parte e che il più famoso colore nero fu
invece adottato in segno di lutto dai suoi compagni di squadriglia dopo la morte di Baracca.[13]

L'acquisizione del logo fu così raccontata dallo stesso Enzo Ferrari:[14]

«Quando nel 1923 vinsi il primo circuito del Savio che si correva a Ravenna, conobbi il Conte
Enrico Baracca e in seguito la Contessa Paolina, genitori dell'eroe. Fu la Contessa che un
giorno mi disse: "Ferrari, perché non mette sulle sue macchine il Cavallino Rampante di mio

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figlio? Le porterà fortuna". Conservo ancora la fotografia


dell'aviatore con la dedica dei genitori in cui mi affidano
l'emblema del Cavallino. Il Cavallino era e rimarrà nero; io
aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore della città di
Modena.»

Le prime vetture a scendere in gara con lo stemma del


Cavallino Rampante in campo giallo furono le due Alfa Romeo
8C 2300 Mille Miglia Zagato Spider passo corto schierate dalla
Scuderia alla 24 Ore di Spa del 9 luglio 1932, che si
classificarono al 1º e 2º posto con gli equipaggi Brivio/Siena e
Taruffi/D'Ippolito.
Il cavallino rampante sulla carena
della Ducati 250 Parallelo Desmo di
Nel 1945 Ferrari fece ridisegnare un nuovo cavallino rampante Mike Hailwood (1960)
da Eligio Gerosa, giovane incisore milanese. Nel progetto
ampiamente modificato rispetto al disegno originario
(soprattutto nella coda, che nel cavallino di Baracca puntava verso il basso) venne aggiunto lo
sfondo giallo canarino, uno dei colori di Modena. Fu sempre Eligio Gerosa che nel 1947 disegnò il
logo ufficiale della scuderia con un cavallino più snello e riproporzionato nelle dimensioni che con lo
zoccolo sovrasta la barretta allungata della «F». Il cavallino rampante non è stato utilizzato
unicamente dal marchio Ferrari: l'ingegnere Fabio Taglioni, concittadino di Baracca, lo applicò sulle
motociclette Ducati tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1950 la Auto Avio Costruzioni fu tra le prime squadre a
gareggiare nel nuovo campionato mondiale di Formula 1. Siccome i clienti privati che gareggiavano
con vetture Ferrari erano sempre più numerosi, nel 1952 venne deciso di utilizzare nuovamente,
per le competizioni in cui l'azienda si impegnava direttamente con proprie autovetture, lo stemma e
la denominazione Scuderia Ferrari già utilizzati negli anni trenta.

Nel 2013 e nel 2014 il marchio Ferrari è stato riconosciuto come il marchio più influente al mondo in
assoluto secondo l'annuale classifica di Brand Finance con la seguente motivazione: «Il cavallino
rampante su sfondo giallo è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo anche dove non ci sono
ancora le strade. Nel suo Paese natale e tra i suoi molti ammiratori in tutto il mondo la Ferrari ispira
molto più della lealtà al marchio, più di un culto e una devozione quasi religiosa».[2] Il cavallino
rampante è un marchio registrato della Ferrari.

Modelli
Le autovetture Ferrari sono
celebri anche per la loro
esclusività, tant'è che
l'azienda ha deciso di
limitare la produzione per
mantenere questa
[15]
caratteristica . Tra i
progettisti e le carrozzerie
Una Ferrari Enzo nella tipica
Il Ferrari Store di Milano (2008)
che hanno collaborato con la colorazione «rosso Ferrari»

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Ferrari ci sono Pininfarina, Scaglietti, Bertone e Vignale. I


motori impiegati nelle autovetture Ferrari sono
prevalentemente dei V8 e V12.

Relativamente al colore, fin dagli anni venti le automobili da


corsa italiane erano verniciate di rosso. Questo era il colore
consueto per le vetture italiane che gareggiavano in campionati
automobilistici in base a un provvedimento preso negli anni tra
le due guerre mondiali dall'associazione che in seguito venne Ferrari F12berlinetta
chiamata FIA. Nello schema della federazione, tra le altre, le
auto francesi erano blu, le tedesche bianche e le inglesi verdi.

La tonalità del rosso è gradualmente passata dal rosso scuro


(famoso come «rosso Alfa») a una tinta notevolmente più
accesa, nota come «rosso corsa». Tale colorazione è rimasta
immutata per le Ferrari di serie, mentre per quelle di Formula
1 dopo l'acquisizione da parte del Gruppo Fiat ci sono state
variazioni di tonalità del rosso, volute dai vari sponsor. Va però
sottolineato che la Ferrari, come per altro imposto dallo stesso Ferrari Monza SP1
Enzo, ha sempre mantenuto il colore rosso imposto nei primi
anni, per mantenere la nazionalità del marchio.

Stradali

In produzione
6 cilindri:

296 GTB (2021)


296 GT3 (2022)
8 cilindri:

Roma (2019)
Roma Spider (2023)
SF90 Stradale (2019)
SF90 Stradale Spider (2021)
12 cilindri:

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Purosangue (2022)

Tutti i modelli stradali

Anno Modello

1948 166 Inter


1950 195 Inter

1951 212 Inter


1952 342 America

1953 250 Europa


1953 375 America

1954 250 GT Coupe


1955 375 America "Gianni Agnelli"

1956 250 GT berlinetta "Zagato"


1956 410 Superamerica

1957 250 California


1957 250 GT Berlinetta "Tour de France"

1958 250 Testa Rossa


1959 250 GT Berlinetta passo corto (SWB)

1959 250 GT Cabriolet


1960 250 GT 2+2

1962 400 Superamerica


1962 250 GTO

1962 250 GTL


1962 330 TR

1964 275 GTB


1964 275 GTS

1964 330 GT 2+2


1964 500 Superfast

1964 250 GTO


1966 275 GTB/4

1966 275 GTS/4


1966 330 GTC

1966 330 GTS


1966 365 P Speciale

1966 365 California


1967 365 GT 2+2

https://it.w ikipedia.org/w iki/Ferrari 11/25


21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia

1967 Dino 206 GT

1968 365 GTC


1968 365 GTS

1968 365 GTB/4


1969 365 GTS/4

1969 Dino 246 GT


1969 Dino 246 GTS

1971 365 GTC4


1971 365 GT4 BB

1972 246 GTS


1972 365 GT4 2+2

1973 Dino 308 GT4


1975 Dino 208 GT4

1975 308 GTB


1976 308 GT4

1976 400 Automatic


1976 400 GT

1976 512 BB
1977 308 GTS

1979 400i Automatic


1979 400i GT

1980 208 GTB


1980 208 GTS

1980 308 GTBi


1980 308 GTSi

1980 Mondial 8
1981 512 BBi

1982 208 GTB Turbo


1982 208 GTS Turbo

1982 308 GTB Quattrovalvole


1982 308 GTS Quattrovalvole

1982 Mondial Quattrovalvole


1983 Mondial QV Cabriolet

1984 GTO
1984 Testarossa

1985 328 GTB

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21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia

1985 328 GTS

1985 412 Automatic


1985 412 GT

1985 Mondial 3.2 GTB


1985 Mondial 3.2 GTS

1986 GTB Turbo


1986 GTS Turbo

1987 F40
1989 348 TB

1989 348 TS
1989 Mondial T

1989 Mondial T Cabriolet


1991 512 TR

1992 456 GT
1992 456 GTA

1993 348 GTB


1993 348 GTS

1994 F355 Berlinetta


1994 F355 GTS

1994 F512 M
1995 F50

1995 F355 Spider


1996 550 Maranello

1997 355 F1 Berlinetta


1997 355 F1 GTS

1997 355 F1 Spider


1998 456M GT

1998 456M GTA


1999 360 Modena

2000 360 Spider


2001 550 Barchetta

2002 575M Maranello


2002 Enzo

2003 360 Challenge Stradale


2004 612 Scaglietti

2004 F430

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21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia

2005 F430 Spider

2005 575 Superamerica


2007 599 GTB Fiorano

2007 612 Scaglietti "Sessanta"


2008 430 Scuderia

2008 California
2008 Scuderia Spider 16M

2009 458 Italia


2010 599 GTO

2010 SA Aperta
2011 FF

2011 599 GTB Fiorano HGTE


2011 458 Spider

2012 F12berlinetta
2012 458 20th Anniversary Special Edition

2013 LaFerrari
2013 458 Speciale

2013 458 Pininfarina Sergio


2014 California T

2014 458 Speciale A


2015 488 GTB

2015 488 Spider


2016 GTC4Lusso

2016 J50
2017 812 Superfast

2018 Portofino
2018 488 Pista

2018 488 Pista Spider


2018 Ferrari Monza SP

2019 F8 Tributo
2019 SF90 Stradale

2020 F8 Spider
2020 812 GTS

2020 Roma
2021 Portofino M

2021 SF90 Assetto Fiorano

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2021 812 Competizione

2021 812 Competizione A


2021 296 GTB

2021 Daytona SP3


2022 Purosangue

Da competizione e utilizzo esclusivo in pista

In produzione

Formula 1
Ferrari SF-24 (2024)
Una Ferrari 458 Italia
Prototipo

Ferrari 499P (2023)

Gran Turismo
488 GTE (2016)
488 GT3 (2016)
488 GT Modificata (2020)
296 GT3 (2023)

Ferrari Challenge
488 Challenge (2017)

Fuori produzione

Formula 1, Formula 2 e altre monoposto


Ferrari 125 C (1947)
Ferrari 159 C (1947)
Ferrari 166 FL (1949)
Ferrari 125 F1 (1950)
Ferrari 166 F2 (1950)
Ferrari 275 F1 (1950)
Ferrari 340 F1 (1950)
La Ferrari 166 F2, realizzata nel 1948
Ferrari 375 F1 (1950, 1951) per competere in Formula 2
Ferrari 212 F1 (1951, 1952)
Ferrari 500 F2 (1951, 1952, 1953) 2P nel 1952 e nel 1953
Ferrari 375 Indy (1952) P
Ferrari 166 C (1953) P
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Ferrari 553 F2 (1953)


Ferrari 553 F1 (1953–1954)
Ferrari 625 F1 (1954–1955)
Ferrari 555 F1 (1955–1956) P nel 1956
Ferrari D50 (1955, 1956, 1957) P nel 1956
Ferrari 801 F1 (1957)
Ferrari Dino 156 F2 (1957)
Ferrari 326 MI (1958) La Ferrari 158, campione del mondo
Ferrari 412 MI (1958) di Formula 1 nel 1964

Ferrari 246 F1 (1958) P


Ferrari 256 F1 (1959)
Ferrari 246 P (1960)
Ferrari 156 P (1960)
Ferrari 156 F2 (1960)
Ferrari 156 F1 (1961, 1962) PC nel 1961
Ferrari 156 F1-63 (1963, 1964)
Ferrari 158 F1 (1964, 1965) PC nel 1964
Ferrari 512 F1 (1965, 1966) La Ferrari 312 T2, campione del
Ferrari 246 F1-66 (1966) mondo di Formula 1 nel 1976 e nel
Ferrari Dino 166 F2 (1967) 1977

Ferrari 312 F1 (1966, 1967, 1968, 1969)


Ferrari Dino 246 Tasmania (1968)
Ferrari 312 B (1970, 1971, 1972)
Ferrari 312 B2 (1971, 1972, 1973)
Ferrari 312 B3 (1973)
Ferrari 312 B3-74 (1974, 1975)
Ferrari 312 T (1975, 1976) PC nel 1975
Ferrari 312 T2 (1976, 1977, 1978) C nel 1976, PC nel 1977
Ferrari 312 T3 (1978)
La Ferrari 126 C2, campione del
Ferrari 312 T4 (1979) PC mondo di Formula 1 nel 1982
Ferrari 312 T5 (1980)
Ferrari 126 CK (1981)
Ferrari 126 CX (1981)
Ferrari 126 C2 (1982) C
Ferrari 126 C2B (1983) C
Ferrari 126 C3 (1983) C
Ferrari 126 C4 (1984)
Ferrari 156-85 (1985)
La Ferrari F2001, campione del
Ferrari F1-86 (1986) mondo di Formula 1 nel 2001
Ferrari 637 (1986)
Ferrari F1-87 (1987)
Ferrari F1-87/88C (1988)
Ferrari 639 (vettura laboratorio) (1989)
Ferrari 640 F1 (F1-89) (1989)
Ferrari 641/1 F1 (F1-90) (1990)

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21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia

Ferrari 641/2 F1 (F1-90) (1990)


Ferrari 642 (F1-91) (1991)
Ferrari 643 (F1-91) (1991)
Ferrari F92 A (1992)
Ferrari F92 AT (1992)
Ferrari F93 A (1993)
La Ferrari F2007, campione del
Ferrari 412 T1 (1994) mondo di Formula 1 nel 2007
Ferrari 412 T1B (1994)
Ferrari 412 T2 (1995)
Ferrari F310 (1996)
Ferrari F310B (1997)
Ferrari F300 (1998)
Ferrari F399 (1999) C
Ferrari F1-2000 (2000) PC
Ferrari F2001 (2001) PC
Ferrari F2002 (2002) PC
Ferrari F2003GA (2003) PC
Ferrari F2004 (2004) PC
Ferrari F2004M (2005)
Ferrari F2005 (2005)
Ferrari 248 F1 (2006)
Ferrari F2007 (2007) PC
Ferrari F2008 (2008) C
Ferrari F60 (2009)
Ferrari F10 (2010)
Ferrari 150º Italia (2011)
Ferrari F2012 (2012)
Ferrari F138 (2013)
Ferrari F14-T (2014)
Ferrari SF15-T (2015)
Ferrari SF16-H (2016)
Ferrari SF70H (2017)
Ferrari SF71H (2018)
Ferrari SF90 (2019)
Ferrari SF1000 (2020)
Ferrari SF21 (2021)
Ferrari F1-75 (2022)
Ferrari SF-23 (2023)

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21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia

(«P» indica che la vettura ha vinto il titolo mondiale piloti, «C» che ha vinto quello costruttori)

Sport, Prototipo, Sport Prototipo e Gran Turismo

Anno Modello Anno Modello


1947 125 S 1962 330 LM

1947 159 S 1962 330 TR


1947 166 SC 1963 250 P

1948 166 S 1963 330 P Ferrari 250 Testa Rossa del 1958
1948 166 Inter Sport 1963 250 LM

1948 166 Inter Corsa 1964 275 P


1948 166 MM 275 GTB
1965
Competizione
1950 195 S
1965 275 P2
1950 275 S
1965 330 P2
1950 340 America
1965 365 P2
1951 212 Export Ferrari 250 GTO del 1962
1965 Dino 166 P
1952 225 S
1965 Dino 206 SP
1952 250 S
1966 Dino 206 S
1952 340 Mexico
1966 365 P2/3
1953 250 MM
1966 330 P3
1953 340 MM
1967 330 P4
1953 375 MM
1967 412 P
1953 625 TF Ferrari 250 Le Mans del 1965
1967 350 Can Am
1953 500 Mondial
1968 612 Can Am
1953 735 S
1969 212 E
1954 750 Monza
1969 312 P
1954 250 Monza
1970 512 S
1954 375 Plus
1970 512 M
1955 376 S
1971 312 PB Una Ferrari 333 SP del 1994
1955 735 LM
1971 712 Can Am
1955 857 S
365 GTB/4
1956 500 TR 1971
Competizione
1956 625 LM 1978 512 BB LM
1956 860 Monza 1989 F40 LM
1956 410 S F40
1989
Competizione
1956 290 MM
348 GT
1956 250 GT Berlinetta 1993
Competizione

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1957 500 TRC 1994 333 SP

1957 290 S 1994 F40 GTE


1957 315 S 1996 F50 GT

1957 335 S 550


2001 Maranello
1957 250 Testa Rossa GTS
1958 Dino 196 S 360 Modena
2001
GT
1958 Dino 296 S
575M
1958 312 S 2003 Maranello
1958 412 S GTC

1958 412 MI 360 Modena


2004
GTC
250 GT Berlinetta
1959 2006 F430 GTC
passo corto

1959 250 GT California 2006 F430 GT3

1960 Dino 246 S F430


2008 Scuderia
1961 246 SP GT3

1962 196 SP 458 Italia


2011
GTC
1962 286 SP
458 Italia
1962 248 SP 2011
GT3
1962 268 SP 458 Italia
2012
Grand AM
1962 250 GTO
Ferrari
2018
Monza SP

Ferrari Challenge
348 Challenge (1993-1995)
F355 Challenge (1995-2000)
360 Modena Challenge (2000-2006)
F430 Challenge (2006-2011)
458 Challenge (2011-2017)
488 Challenge (2017)

Programma XX Una Ferrari F430 Challenge

FXX (2005)
599XX (2010)
FXX K (2014)

Safety Car
Ferrari Mondial PPG (Champ Car) (1980)
348 TB (1989)
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F430 (Ferrari Challenge) (2004-2009)


458 (Ferrari Challenge) (2009-2015)
488 GTB (Ferrari Challenge) (2016)

Prototipi
Modulo (1970)
Pinin Concept (1980)
Cart (1986)
408 4RM (1987–1988)
Mythos (1989)
F.Z.93 (1993)
Rossa Concept (2000)
Una Ferrari 458 Pininfarina Sergio
GG50 (2005)
Millechili (2007)
F430 Spider Biofuel (2008)
599 HY-KERS (2010)
458 Pininfarina Sergio (2013)

Esemplari unici e serie limitate


F90 (1991) Il secondo prototipo della Ferrari 408
456 Venice Berlina (1996) 4RM sul circuito di Fiorano nel
456 Venice Station Wagon (1996) settembre 1988
456 GT Spyder (1996)
FX (1995)
P4/5 (2006)
SP1 (2008)
P540 Superfast Aperta (2009)
Superamerica 45 (2011)
SP12 EC (2012)
Una Ferrari P4/5
SP30 (2012)
F12 TRS (2014)
F12 SP America (2014)
SP FFX (2014)
F12 SG50 Edition (2015)
F12 Touring Berlinetta Lusso (2015)
458 MM Speciale (2016)
F12 SP 275 RW Competizione (2016)
SP38 Deborah (2018)
SP3JC (2018)
P80/C (2019) (solo da pista)
Omologata (2020)
BR20 (2021)
SP48 Unica (2022)

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SP51 (2022)
KC23 (2023) (solo da pista)

Presidenti
Questa la cronotassi dei presidenti di Ferrari S.p.A.:

Enzo Ferrari (1947-1977)


Nicola Tufarelli (1977-1980)
Giovanni Sguazzini (1980-1984)
Vittorio Ghidella (1984-1988)
Piero Fusaro (1988-1991)
Luca Cordero di Montezemolo (15 novembre 1991 - 13 ottobre 2014)
Sergio Marchionne (13 ottobre 2014 - 21 luglio 2018)
John Elkann (dal 21 luglio 2018)

Amministratori delegati
Questa la cronotassi degli amministratori delegati di Ferrari S.p.A.:

Luca Cordero di Montezemolo (1991 - 2006)


Jean Todt (2006 - 2008)
Amedeo Felisa (2008 - 2016)
Sergio Marchionne (2016[16] - 2018)
Louis Camilleri (dal 21 luglio 2018 al 10 dicembre 2020)
John Elkann (ad interim)[17]
Benedetto Vigna (dal 1º settembre 2021)

Dati finanziari
Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrari N.V..

Nell'anno fiscale 2011 Ferrari S.p.A. ha venduto 7.195 vetture per un fatturato di 2,251 miliardi di
euro.[18] Nel 2012 Ferrari ha venduto 7.318 vetture, con un aumento del 4,5% rispetto al 2011.
Mercato più attivo si riconferma essere il Nord America con oltre duemila vetture vendute e una

https://it.w ikipedia.org/w iki/Ferrari 21/25


21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia
[19]
crescita del 14,6% rispetto all'anno precedente Il fatturato ha raggiunto i 2,430 miliardi di euro e
l'utile netto di 244 milioni di euro.[20] Dal 2013, in seguito all'incorporazione, i bilanci sono di
competenza della capogruppo Ferrari N.V.

Vendite
Anno Vetture Variazione

1999[21] 3775

2000[22] 4070 + 7,81%

2001[23] 4289 + 5,38 %

2002[24] 4236 - 1,24 %

2003[25] 4238 + 0,05 % Statua del cavallino rampante fuori


2004[26] 4975 +17,39 % dagli stabilimenti Ferrari di Maranello

2005[27] 5409 + 8,72 %

2006[28] 5671 + 4,84 %

2007[29] 6465 + 14,00 %

2008[30] 6587 + 1,89 %

2009[31] 6250 - 5,12 %

2010[32] 6573 + 5,17 %

2011[33] 7195 + 9,46 %

2012[33] 7318 + 1,71%

2013[34] 6922 -5,41%

2014[34] 7255 +4,81%

2015[35] 7664 +5,64%

2016[36] 8014 + 4,60%

2017[37] 8398 + 4,80%

2018[38] 9251 + 10,2%

2019 10131 + 9,5%

2020 9119 - 10%

2021 11155 + 22%

2022 13221 + 18,5%

Dal 2013 in seguito all'incorporazione le vendite sono di competenza della capogruppo Ferrari N.V.

Note
1. ferrari.com, https://www.ferrari.com/it-IT/corporate/articles/risultati-dell-esercizio-e-del-quarto-
trimestre-2023.
2. Anche il marchio è il più forte al mondo, su corriere.it. URL consultato il 19 febbraio 2014.

https://it.w ikipedia.org/w iki/Ferrari 22/25


21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia

3. ^ Dario Barbero, Marchio Ferrari più famoso al mondo batte la concorrenza di Coca cola e
Google, su ilfioreuomosolidale.org, 21 febbraio 2014. URL consultato il 5 maggio 2017 (archiviato dall'url
originale il 28 maggio 2017).
4. ^ (EN) Best Global Brands | Brand Profiles & Valuations of the World's Top Brands, su
brandirectory.com. URL consultato il 5 maggio 2017.
5. ^ Sergio Chierici, Franco Cortese, il primo pilota Ferrari, su virtualcar.it, 14 giugno 2007. URL
consultato il 5 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2018).
6. ^ Giovanni Canestrini, Fiat corre Ferrari, L'Automobile, n.27 del 1969
7. ^ Enzo Ferrari, su ferrari.com. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2011).
8. ^ Ferruccio Bernabò, Tra la Fiat e la Ferrari annunciato l'accordo, La Stampa, 22 giugno 1969,
pag.15
9. ^ Riccardo Guerra, Fiat riacquista il 5% di Ferrari venduto agli arabi, su motorionline.com, 15
novembre 2010. URL consultato il 5 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2017).
10. ^ Archivio storico Fotografie Fondazione Pirelli - Gran premio d'Italia 1948, su
fondazionepirelli.org.
11. La storia della Ferrari in F1, su panorama-auto.it. URL consultato il 31 maggio 2018 (archiviato dall'url
originale il 20 gennaio 2018).
12. ^ Verderio S: 50 anni fa la tragedia al GP di Monza., su merateonline.it. URL consultato il 15
settembre 2011.
13. ^ Così Antonio Duma in Quelli del Cavallino Rampante. Storia del 4º Stormo Caccia, Vol.I Dalle
origini all'armistizio (Roma, Edizioni Rivista Aeronautica-Ufficio Storico Aeronautica Militare,
2007), pp. 22, 55-56. Il generale Duma, già comandante del 4° e suo massimo storico, conclude
però affermando che «la stessa forza che ha trasmesso ai posteri il cavallino di Baracca non
avrebbe consentito che il colore dello stesso venisse variato. E se è giunto a noi nero, tale doveva
essere all'origine».
14. ^ Massaro, p. 30.
15. ^ Meno Ferrari nel futuro per mantenere l'esclusività, su motori24.ilsole24ore.com. URL consultato
il 25 settembre 2013.
16. ^ Sergio Marchionne nuovo ad del cavallino, su it.fashionnetwork.com, 3 maggio 2016. URL
consultato il 9 dicembre 2022.
17. ^ dopo le dimissioni di Louis Camilleri, avvenute il 10 dicembre 2020, e fino all'ingresso di
Benedetto Vigna, John Elkann ha assunto ad interim la carica di amministratore delegato.(EN)
Louis Camilleri Abruptly Retires From Ferrari, Philip Morris, in Bloomberg.com, 10 dicembre
2020. URL consultato il 10 dicembre 2020.
18. ^ Ferrari, nel 2011 un bilancio record, su lastampa.it, 17 febbraio 2012. URL consultato l'11 dicembre
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Bibliografia
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Voci correlate
Ferrari N.V.
Museo Ferrari
Scuderia Ferrari

Altri progetti
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Collegamenti esterni

(MUL) Sito ufficiale, su ferrari.com.


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21/03/24, 22:32 Ferrari - Wikipedia

Ferrari, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


(EN) Ferrari SpA, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
VIAF (EN) 193720481 (https://viaf.org/viaf/193720481) · ISNI (EN) 0000 0004 0614
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