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Per costruire una nuova chiesa (can. 1214) è necessario il consenso scritto del Vescovo diocesano
(1215 § 1). Prima di concedere la licenza il Vescovo è tenuto ad ascoltare il consiglio presbiterale e
i rettori delle chiese viciniori (can. 1215 § 2). In ogni caso non dovrà dare il proprio consenso se, a
suo giudizio, la nuova chiesa non potrà servire al bene delle anime e se mancheranno i mezzi
economici necessari alla sua costruzione e al culto divino (can. 1215 § 2). Il consenso del Vescovo
per la costruzione di una nuova chiesa vale anche per gli istituti religiosi, sebbene per quelli
clericali il diritto preveda (can. 611, 3°) che il consenso del Vescovo all’erezione di una casa nel
territorio di sua competenza comporti anche il diritto ad avere una chiesa propria.
Compiuta la costruzione la chiesa deve essere quanto prima dedicata o almeno benedetta secondo le
norme liturgiche. Per le chiese cattedrali e parrocchiali si esige il rito di dedicazione (can. 1217). Ad
ogni chiesa deve essere attribuito un titolo che, con la dedicazione, non può essere mutato senza
espressa concessione della Sede Apostolica. Se il titolo fosse assegnato con la benedizione allora
può essere mutato dal Vescovo diocesano per causa grave (cf. can. 1218; CONGREGAZIONE PER IL
CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, notific. De titulo ecclesiae, 10 febbraio 1999, nn.
5-6, in Notitiae 35 [199] 158-159).
La licenza dell’Ordinario del luogo è necessaria non solo per la costituzione di cappelle private
(can. 1226), ma anche per celebrarvi la S. Messa e altre funzioni. Ciò vale anche nel caso in cui la
cappella sia di proprietà di privati o sorga sulla proprietà di privati o sia inserita in essa. Fa
eccezione la cappella privata dei vescovi che gode degli stessi diritti dell’oratorio (can. 1227).
Spetta all’Ordinario concedere la licenza per la costituzione di oratori (can. 1223) dopo aver
verificato che il luogo sia adatto al culto al quale viene destinato in modo esclusivo. Ogni
variazione di destinazione deve essere approvata dal medesimo Ordinario, anche nel caso in cui,
non essendo stato benedetto (can. 1229), l’oratorio si qualifichi non come luogo sacro in senso
proprio, ma come luogo pio. Negli oratori possono essere celebrati tutti i riti liturgici, tranne quelli
esclusi dal diritto o dalle norme liturgiche. L’Ordinario del luogo può limitare ulteriormente tale
diritto, per es. quanto alla celebrazione di S. Messe festive, o di matrimoni. Se non benedetti, oratori
e cappelle non assumono la qualifica di luoghi sacri, ma solo di luoghi pii. Ugualmente devono
essere destinati al culto divino e rimanere liberi da ogni uso domestico (can. 1229).
Concessione della licenza per la costruzione di una chiesa
Protocollo n. __________
UDITI, a norma del can. 1215 § 2, il Consiglio presbiterale in data _______________ (cf. can. 495
§ 1) e i rettori delle chiese viciniori;
VERIFICATO che non mancheranno i mezzi necessari per la sua costruzione e per il culto divino;
perché venga costruita una nuova chiesa a_______________, nella parrocchia di ____________, in
via ________________.
Compiuta opportunamente la costruzione la nuova chiesa sarà quanto prima dedicata (benedetta)
con rito solenne secondo le leggi della sacra liturgia e le verrà assegnato un titolo proprio (cann.
1217-1218).
L.S. Il (L’Arci)vescovo
_____________
Il cancelliere (arci)vescovile
_____________________
Concessione della licenza per la costituzione di una cappella privata
Protocollo n. __________
– che l’edificio (l’ambiente) indicato in premessa sia destinato a Cappella privata, ai sensi del can.
1226, con riserva unicamente al culto ed esclusione di qualsiasi uso domestico (can. 1229);
– (eventualmente) che in detto edificio (ambiente) si possa custodire l’Eucaristia (can. 934 § 1).
L.S. Il (L’Arci)vescovo
_____________
Il cancelliere (arci)vescovile
_____________________
1
Per esempio: «non è consentita nella cappella la celebrazione di matrimoni, ….»; …; «si chieda licenza all’Ordinario
del luogo per la celebrazione di matrimoni (can. 1118)».
Concessione della licenza per la costituzione di un oratorio
Protocollo n. __________
PRESO ATTO del parere espresso dal Parroco e dal Vicario foraneo competenti per territorio;
SENTITO il parere espresso dall’Ufficio liturgico, a ciò da Noi deputato, sulla base dell’ispezione a
detto luogo effettuata in data _______________;
affinché l’ambiente di cui in premessa _______________ sia destinato al culto divino quale
Oratorio.
Una volta benedetto (can. 1229), l’Oratorio dovrà essere considerato un luogo sacro riservato
unicamente al culto divino e non potrà essere convertito ad usi profani senza l’autorizzazione di
questo ordinariato (can. 1224 § 2).
La celebrazione di S. Messe nell’Oratorio dovrà avvenire nel rispetto dei diritti della Parrocchia in
cui esso si trova, della normativa universale e di quella diocesana. Per la celebrazione degli altri atti
di culto si osservino le disposizioni del diritto.
L.S. Il (L’Arci)vescovo
_____________
Il cancelliere (arci)vescovile
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