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Nomina del ministro straordinario della santa comunione

Il can. 230 § 3 stabilisce che «ove lo suggerisca la necessità della Chiesa, in mancanza di ministri,
anche i laici, pur senza essere lettori o accoliti, possono supplire alcuni dei loro uffici, cioè
esercitare il ministero della parola, presiedere alle preghiera liturgiche, amministrare il battesimo e
distribuire la santa comunione, secondo le disposizioni del diritto». Il can. 943 stabilisce inoltre che
«[...] in particolari circostanze sono ministri della sola esposizione e riposizione [del santissimo
sacramento], ma non della benedizione, l’accolito, il ministro straordinario della santa comunione
[....]».
Il conferimento dell’incarico ad actum o ad tempus è di competenza del Vescovo diocesano, non
dell’Ordinario (Istr. Redemptionis sacramentum, n° 155), ovviamente su proposta del Parroco –
meglio se dopo aver sentito il Consiglio pastorale parrocchiale – o del Superiore competente. Nelle
diocesi più grandi il Vescovo diocesano potrà delegare con mandato speciale al vicario generale o
ad un vicario episcopale la possibilità di conferire tale incarico. Importante ricordare come questo
ufficio deve essere inteso in senso stretto secondo la sua denominazione di ministro straordinario
della santa comunione, per cui: il ministro straordinario reca la Santissima Eucaristia per
amministrare la comunione a un malato se il ministro ordinario è assente o impedito; se di solito è
presente un numero di ministri sacri sufficiente anche alla distribuzione della santa Comunione, non
si possono deputare a questo compito i ministri straordinari della santa Comunione; il ministro
straordinario della santa comunione può amministrare la comunione soltanto quando mancano il
sacerdote o il diacono, quando il Sacerdote è impedito da malattia, vecchiaia o altro serio motivo o
quando il numero dei fedeli che accedono alla comunione è tanto grande che la celebrazione stessa
della Messa si protrarrebbe troppo a lungo; non è in nessun modo consentito al ministro
straordinario della santa comunione delegare la facoltà di amministrare l’Eucaristia a qualcun altro,
come ad esempio a un genitore, al marito o al figlio del malato che si deve comunicare (cf. Istr.
Redemptionis sacramentum, nn°. 133, 157-159).
Nomina del ministro straordinario della santa comunione

Protocollo n. ____________

VISTA la domanda presentata in data __________, dal/la Rev.do/da _______________, (qualifica


ecclesiastica) __________________ della Parrocchia/dell’Istituto ________________, con sede in
_____________, nel Comune di _________________, intesa a ottenere il conferimento
dell’incarico di ministro straordinario della santa comunione per il servizio in detta comunità
ecclesiale;
VISTI i cann. 230, 910 § 2 e 943;
PRESO ATTO dei motivi addotti nella richiesta e dell’attestazione di ______________ in merito
alla probità del candidato;

conferiamo

al/alla Sig./Sig.ra/Rev.da ________ _________ (cognome e nome), nata a _____________, il


____________, di svolgere per i prossimi ____________________ (uno, cinque,…) anni a partire
da _____________ l’incarico di ministro straordinario della santa comunione, a beneficio della
comunità di ______________ (della parrocchia di, della cappellania di, …).
La presidenza del Rito dell’Istituzione, da compiersi secondo le disposizioni liturgiche, è affidata al
summenzionato Parroco (cappellano, etc.).
Nell’esercizio del proprio compito il ministro straordinario della santa comunione si atterrà alle
indicazioni date in materia dalla Santa Sede, dal diritto particolare e dal Parroco (o: dal suo
legittimo Superiore).
A tale riguardo si ricorda che:
• il compito di ministro straordinario della santa comunione può essere esercitato solo nei casi di vera
necessità, in assenza o impedimento per malattia, vecchia o qualche altro serio motivo dei Ministri
ordinari (sacerdote e diacono) oppure quando il numero dei fedeli che accedono alla Comunione è tanto
grande che la celebrazione stessa della S. Messa si protrarrebbe troppo a lungo (Istr. Redemptionis
sacramentum, n. 158; Es. Ap. post-sinodale Sacramentum caritatis, n. 50);
• il compito di ministro straordinario della santa comunione può essere esercitato solo nell’ambito della
Comunità o Parrocchia per le quali la concessione è stata fatta;
• il ministro straordinario non può assolutamente delegare altri a svolgere il suo incarico (Istr.
Redemptionis sacramentum, n. 159);
• il ministro straordinario osservi le disposizioni liturgiche in materia di distribuzione della santa
comunione (cf «Rito della Comunione fuori della S. Messa e culto eucaristico» e Rito
dell’«Unzione e cura pastorale degli infermi»), e non faccia in alcun modo uso dei paramenti liturgici
del sacerdote o del diacono o comunque di vesti simili alle stesse;
• la possibilità di distribuire l’Eucaristia durante celebrazioni domenicali senza presbitero abbisogna di
ulteriore espressa concessione da parte dell’Ordinario di luogo mentre non sono consentite simili
celebrazioni nei giorni feriali;
• l’Ordinario non concede che il ministro straordinario porti la santa comunione in forma di Viatico.

Luogo e Data ________________________________

L.S. Il (L’Arci)vescovo
_____________

Il cancelliere (arci)vescovile
________________________

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