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S.

Messe cd “plurintenzionate” o con intenzione “collettiva”

Il decreto della Congregazione per il clero Mos iugiter del 22 febbraio 1991 (AAS 83 [1991] 443-
446) stabilisce che: 1) non è lecito al sacerdote raccogliere indistintamente le offerte per
l’applicazione di S. Messe e poi, senza che i fedeli lo sappiano, soddisfarvi con un’unica
celebrazione; 2) il fedele deve sapere ed accettare che la sua offerta verrà cumulata, insieme ad
altre, in un’unica offerta cui il sacerdote soddisferà con un’unica celebrazione; 3) in questo caso è
necessario che sia pubblicamente indicato il giorno, il luogo e l’orario in cui tale S. Messa verrà
celebrata, tuttavia, nella stessa chiesa, non più di due volte alla settimana; 4) di questa S. Messa il
sacerdote celebrante può trattenere solo l’importo previsto dalla normativa diocesana, consegnando
all’Ordinario tutta la somma rimanente.
Risulta opportuno, per evitare arbitri e confusioni che, sulla materia, il Vescovo stabilisca alcune
norme valide per tutta la diocesi, sulla falsariga dell’esempio che viene suggerito.
S. Messe cd “plurintenzionate” o con intenzione “collettiva”

Protocollo n. _____________

Visto il Decreto della Congregazione del Clero, Mos Iugiter del 22 febbraio 1991, relativo alla
celebrazione di S. Messe con intenzione “collettiva”;

Volendovi dare attuazione nella nostra (Arci)diocesi

con il presente atto


stabiliamo

1. La S. Messa “collettiva o plurintenzionale” è permessa due volte la settimana, anche nello stesso
giorno, esclusi ____________ [il pomeriggio del sabato, la vigilia delle feste di precetto, le
domeniche e le feste di precetto, le solennità iscritte nel calendario universale o in quello
diocesano, …].
2. Gli offerenti, previamente ed esplicitamente avvertiti, sono invitati dal presbitero celebrante a
consentire liberamente che le loro offerte siano cumulate con altre in un’unica offerta per una
sola S. Messa, celebrata secondo l’intenzione “collettiva”.
3. Il luogo delle celebrazioni è solo la chiesa parrocchiale (oppure altra indicazione meno
restrittiva).
4. L’offerta che il presbitero celebrante può trattenere per sé è pari a quella diocesana (attualmente
di euro _________).
5. La somma eccedente l’offerta diocesana deve essere versata all’Ufficio Amministrativo
(oppure: Ufficio Cassa e contabilità ecc.) e questo versamento deve essere fatto ogni ________
mesi.
6. Responsabile dell’applicazione del suddetto Decreto è il parroco della parrocchia ove viene
celebrata la S. Messa cd “plurintenzionale”, il quale provvederà pure alla trasmissione delle
somme eccedenti l’offerta diocesana.

Luogo e Data ________________________________

L.S. Il (L’Arci)vescovo
_____________

Il cancelliere (arci)vescovile
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