Verona
Della Scala-Biblioteca Capitolare
2013
Introduzione
Zenonis Cathedra
Il presente dizionario storico dei vescovi veronesi, raccolti
intorno alla Zenonis Cathedra, pu certamente interessare ancor
oggi, dopo la pubblicazione del Dizionario cronologico biobibliografico dei Vescovi di Verona, che nel 1965 ebbe per autore
mons. Guglielmo Ederle (1901-77), e dopo la successiva ripubblicazione di quel volume nel 2002, con le aggiunte e gli
aggiornamenti dovuti. La precedente edizione dinizio millennio,
che ancora richiamava il nome del primo autore mons. Ederle, allo
stato attuale difficilmente raggiungibile, per cui si pensato a una
nuova edizione, ulteriormente riveduta e aggiornata nel testo e nella
bibliografia di fonti e studi. Quasi seconda o terza edizione di quel
volume, per questa nuova pubblicazione viene adottato il titolo
Viri memoria digni. Essa si avvale delle precedenti pubblicazioni
sulla serie dei Vescovi di Verona ed accompagnata e meglio
specificata dal sottotitolo Dizionario storico dei Vescovi di Verona.
La sottolineatura data alla Cattedra si San Zeno, mette in risalto
il ruolo di vescovo, maestro, pontefice e pastore, in particolare
delloctavus episcopus civitatis, simbolo e patrono di Verona, quasi
riassunto e vertice dellopera di evangelizzazione e dimpiantazione della Chiesa veronese iniziata dai suoi predecessori e proseguita
da chi gli succeduto. Con lespressione Zenonis Cathedra, titolo
gi utilizzato in una Miscellanea in onore di mons. Giovanni
Urbani per il suo ingresso a Verona nel 1955, ci si richiama al santo
patrono, a indicare, con essa, lufficio episcopale di san Zeno e dei
degli altri vescovi veronesi. Infatti a Verona, la cathedra, simbolo
della funzione episcopale, rimanda significativamente a san Zeno,
il cui corpo - come pare - stato custodito nellambito delle basiliche zenoniana e postzenoniana fino all807 e posteriormente per
qualche decennio tra il IX e il X secolo, al tempo delle incursioni
degli Ungari. Il titolo dei Santi Zenone e Giorgio attribuito alla
chiesa poi chiamata di SantElena e quello di San Zenone in
Episcopio, assegnato alla chiesa fondata dal vescovo Ognibene nel
1
E. CATTANEO, Cataloghi e biografie dei vescovi di Milano. Dalle origini al
secolo XVI (= Archivio ambrosiano 44), Milano 1982, 10.
2
Lo si coglie ad esempio nel campo dellassistenza sanitaria. Cfr. FAINELLI,
Storia degli Ospedali.
13
ANTICHIT CRISTIANA
13
14
sede in occasione dei restauri del 198834. Il suo nome era inserito
nelle antiche litanie (Valier)35. Per voto municipale, in seguito alla
peste del 1830, gli si decret una messa solenne da celebrarsi nella
seconda domenica di maggio36. Di lui parlano, con gli Acta
Sanctorum, gli storici Biancolini, Ughelli, Pighi, Lanzoni,
Hrmann, Tonolli e Segala37.
2. San Dimidriano
Pure questo un nome che tradisce unorigine greca. Di lui non
si hanno notizie diffuse. Dalla tradizione sono noti solo la data
della sua morte (15 maggio), senza che se ne conosca lanno, e il
luogo della sua sepoltura, che unantica pergamena afferma essere
la cripta di Santo Stefano, in luogo non precisato. Anche per questo
vescovo le fonti storiche sono gli Acta Sanctorum, il Biancolini,
lUghelli, lHrmann e il Tonolli38.
3. San Simplicio
Ha nome e provenienza latina. Il Valier nel Martirologio
Veronese o Lectiones39 lo dice sapientissimo nelle umane e divine
cose. Mor il 20 novembre e, sempre secondo il Valier, fu sepolto
nella cripta di San Procolo e quindi, nel V secolo, traslato a Santo
34
70.
35
Sul vescovo Lucillo, Lucius, Lucillus, Lucilius, cfr. AA SS, Oct, XIII, 82931; UGHELLI, Italia Sacra, V, 679; BIANCOLINI, Dei Vescovi, 19; ID., Notizie, I,
165; GAMS, Series, 805; LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 932; HRMANN, Die
Bischfe, 40; Versus, 153; S. TONOLLI, Lucillo, in BS 8 (1967) 284-85; HC, 221.
55
Sul vescovo Cricino, cfr. UGHELLI, Italia Sacra, V, 678; BIANCOLINI,
Notizie, I, 165; GAMS, Series, 805; HRMANN, Die Bischfe, 40; S. TONOLLI,
Cricino, in BS 7 (1966) 404-05; HC, 221.
56
Il Carpsum, cod. XCIV (89) della Capitolare, che giustamente il Maffei
chiama Ordo Veronensis, un manoscritto prezioso redatto verso il 1065 da
Stefano Sacerdote e Cantore della Cattedrale, e ha tre parti distinte. Nella prima
c il Martyrologium totius anni cio il calendario liturgico. Per altri rilievi sul
Carpsum fra i molti studiosi ricorder Don Antonio Spagnolo (1863-1916)
prefetto della Capitolare che nel Bollettino Ecclesiastico Veronese del 1914-15
ne fece oggetto di un suo dotto esame. Cfr. MBC, 170-72.
57
Cfr. Versus, 153.
58
A. DANDOLO, Chronicon Venetum, in RIS 12, 29E.
59
Circa il vescovo Zeno o Zenone, cfr. AA SS, Apr., II, 69-78; UGHELLI,
Italia Sacra, V, 679-83; BIANCOLINI, Notizie, I, 166; ID., Dei Vescovi, 19-21; ID.,
Serie, 1-2; CAPPELLETTI, Le Chiese dItalia, X/2, 744-45; GAMS, Series, 805;
LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 932; HRMANN, Die Bischfe, 41; Versus, 153;
A. AMORE, Zenone, in BS 12 (1969) 1477-79; P. GOLINELLI, Zeno di Verona, in
cui san Gregorio Magno lo chiama martire 64, titolo che la liturgia
poi gli mantenne per un lungo periodo, pur essendo morto in pace.
La sua taumaturgica figura venne avvolta da poetiche esaltatrici
leggende65; il suo corpo custodito in una mirabile basilica, poema
di fede, arte e storia. Il suo culto diffuso in parecchie diocesi
dItalia e fuori. In Verona gli sono dedicate 40 chiese66.
Politicamente il periodo che va da san Zeno alla fine del sec. V
agitato, sconvolto per le iterate invasioni dei barbari e per la
progressiva decadenza dellImpero Romano. Per tale periodo
lAnnuario Della Diocesi67 d quattordici vescovi, dei quali sono
incerti il nome, lepoca, lordine di successione, di qualcuno poi
anche lautenticit. Il Ritmo Pipiniano si fermato ai primi otto
vescovi nella regolarit della serie. Resta il Velo di Classe ch
sdrucito, tagliato, con pi di qualche nome illeggibile. I primi
illustratori di questo interessantissimo documento, Girolamo De
Rossi68 e Mauro Sarti69, lessero dei nomi che ora non si leggono
pi; qualcuno mancava pure allora, per cui c incertezza in questa
cronotassi dei vescovi. Si dir quindi quel poco che si pot
raccogliere, tenendo presente lAnnuario Diocesano, della cui serie
dei vescovi non si conoscono tuttavia tutte le fonti.
9. SantAgapito
Nome di origine greca (dal verbo agapao - amare), Agapito o
64
PIGHI, Cenni critici, 18. ricordato da Biancolini, Ughelli, Gams nei soliti
testi. LHrmann non lo riferisce, mentre lo riferisce HC, 221.
71
Sul vescovo Agapito, Agapitus, Agabio, Agapius, cfr. AA SS, Aug., I, 31718; UGHELLI, Italia sacra, V, 678-79; BIANCOLINI, Dei vescovi, 21; LANZONI, Le
diocesi dItalia, II, 932; S. TONOLLI, Agabio, in BS 1 (1961) 296-98; HC, 221.
72
Cfr. Calendario, in Liturgia delle Ore. Proprio della Chiesa Veronese,
Verona 1999, 11.
73
Mons. Giambattista Pighi, professore di Storia Ecclesiastica in Seminario
scrisse sul Bollettino Ecclesiastico Veronese degli anni 1914-26 Cenni storici
sulla Chiesa Veronese, successivamente raccolti in due volumi nel 1980-88, a
cura del Seminario, con note di Angelo Orlandi.
74
Cfr. Lectiones, 9v, col nome di Lucidio.
75
Cfr. MR, 98; tr. it., 100.
Sul vescovo Lucio, Lucius, Lucidio, Lucidius, cfr. AA SS, Apr., III, 423;
UGHELLI, Italia Sacra, V, 693; LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 932; S. TONOLLI,
Lucidio, in BS 8 (1967) 270-71; HC, 221.
77
MAFFEI, Verona illustrata, II, 435-39; MONACHINO, V., S. Ambrogio e la
cura pastorale a Milano nel secolo IV. Centenario di S. Ambrogio 374-1974,
Milano 1973, 296-98.
78
S. AMBROSII Ep 5-6: PL 16, 891-904.
79
PANVINIO, Antiquitatum, 115. Siagrio, Siagrius, Syagrius accennato e
ricordato pure da AA SS, Oct, XIII, 830; UGHELLI, Italia Sacra, V, 693-94;
BIANCOLINI, Notizie, I, 167; GAMS, Series, 805; LANZONI, Le diocesi dItalia, II,
932-33. 934 e HRMANN, Die Bischfe, 41. Cfr. HC, 221, che lo attribuisce agli
anni 380 ca-400.
sec. VI, mentre altri, pur autorevoli, lo pongono nel sec. V, tra gli
anni 412 e 429. Cos Dionisi, Liruti, Venturi, Giuliari e Lanzoni,
come suggerito dal suo ragionamento 85. A conferma di questa
opinione sta il Sermone di san Petronio In Natale Sancti Zenonis,
dal cui tenore traspare che san Petronio parlava a fedeli che
avevano udito la predicazione di san Zeno86. Nel Velo di Classe
parrebbe segnato come XIII della serie, ma difficile provarlo. Il
nome di san Petronio connesso nella storia veronese con la chiesa
di Santo Stefano, edificata ai tempi suoi e certamente non senza la
sua opera. In quella chiesa fu sepolto, come consta da una scrittura
l posta87. Lo si commemorava il 6 settembre. La tradizione lo fa
splendido per i miracoli e il Lezionario della chiesa cattedrale lo
dice uomo di una certa singolare eloquenza88.
14. SantInnocenzo
La sua icona col nome sta nel Velo di Classe dopo san Petronio.
lodato nel Martirologio Veronese e dallUghelli89 per esimie virt
pastorali e per innocenza di vita. Mor il 14 marzo e fu sepolto in
Santo Stefano, insieme con san Gaudenzio. Si narra che, rimosso
laltare nel 1543 e scoperti i due santi corpi, questi emanassero una
soave fragranza90.
85
Sul vescovo Petronio, Petrionius, cfr. AA SS, Sept., II, 676-77; DIONISI, Dei
Santi Veronesi, 110; LIRUTI, De vescovi, 29; VENTURI, Compendio, I, 99; G. B.
C. GIULIARI, Prolegomena, in S. Zenonis Sermones, CXLIII; LANZONI, Le
diocesi dItalia, II, 933.
86
Cfr. GIULIARI, Prolegomena, CXLIII.
87
BIANCOLINI, Notizie, I, 13. Ecco liscrizione: IN HAC ECCLESIA
SANCTORVM CONFESSORVM HVIVS CIVITATIS CORPORA EPISCOPORVM REQUIESCVNT, SCILICET SIMPLICII, PETRONII, INNOCENTII,
FELICIS, SALVINI, THEODORI.
88
Lectiones, 27v. Sul vescovo Petronio, Petronius, cfr. S. TONOLLI, Petronio,
in BS 10 (1968) 532-34; HC, 221.
89
Cfr. Lectiones, 6r; UGHELLI, Italia sacra, V, 693.
90
Dai testimoni BAGATA-PERETTI, Monumenta, 7v. Sul vescovo Innocenzo,
Innocentius, cfr. AA SS, Mart., II, 345; BIANCOLINI, Dei vescovi, 27; LANZONI,
Le diocesi dItalia, II, 933; S. TONOLLI, Innocenzo, in BS 7 (1966) 840; HC, 221.
15. Montano
Il vescovo Montano91 non annoverato tra i Santi, forse per la
sua negligenza nel combattere leresia di Eutiche 92. Durante il suo
episcopato Verona ebbe molto a soffrire per linvasione degli Unni,
condotti da Attila (+453), chiamato flagellum Dei. Costoro, conquistata Aquileia, presa e arsa Padova, attraversarono il territorio di
Vicenza e di Verona lasciando ovunque desolazione e morte.
Mentre Attila era sul punto di spingere i suoi verso Roma, una
legazione, con a capo il pontefice san Leone Magno, venne a
incontrarlo e indusse il barbaro a ritirarsi; il luogo dellincontro,
secondo alcuni, fu presso Arilica, lodierna Peschiera; secondo
altri, fu ai confini tra il Veronese e il Mantovano, forse a Valeggio93.
Dopo tale abboccamento Attila ritorn in Pannonia. Era il 452.
16. San Valente
LEderle colloca a questo punto il vescovo san Gaudenzio,
riferendo che sembra sia intervenuto al concilio celebrato in Roma
dal pontefice santIlario nel 46594. Il Gaudenzio sottoscritto negli
atti, secondo alcuni codici episcopus Veronensis, secondo altri
episcopus Veconensis95. Non si trova nel Carpsum. In un
Martirologio del sec. XII segnata la sua morte al 12 febbraio. Il
suo corpo dovrebbe riposare nella chiesa di Santo Stefano, accanto
a quello di santInnocenzo. San Gaudenzio ricordato anche dal
Biancolini, dal Gams e qualche altro storico96. Il prof. Pighi a
questo punto della cronotassi colloca invece san Valenzio in base
91
PIGHI, Serie, 17, dove al nr. 3856 va sostituito il nr. 3896. Su Valente,
Valens Valentius e la sua collocazione, cfr. AA SS, Iul., VI, 308-10; PERETTI,
Historia, 57-8; UGHELLI, Italia sacra, V, 697; BIANCOLINI, Notizie, I, 169; ID.,
Dei vescovi, 25-6; CAPPELLETTI, Le Chiese dItalia, V/2, 748; GAMS, Series,
805; LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 934; HRMANN, Die Bischfe, 43; HC,
221.
98
Intorno a san Cerbonio, Cerbo, Cerbonius, cfr. ; AA SS, Oct., V, 85;
Auctarium Oct., 36 S. TONOLLI, Cerbonio, in BS 3 (1963) 1131-32; F. SEGALA,
San Cerbonio. Memorie. Problematiche e studio delle fonti, in BDV 66 (1979)
214-24. Su san Germano, Germanus, che nel Velo di Classe sta al posto di san
Cerbonio e precede san Felice, non conosciuto che per nome: nominato da
BIANCOLINI, Dei vescovi, 28; CAPPELLETTI, Le Chiese dItalia, X/2, 747; GAMS,
Series, 805, che lo accompagna con un punto di domanda, e HC, 221.
99
PIGHI, Cenni, I, 92.
Sul vescovo Felice, Felix, cfr. AA SS, Iul., IV, 644; UGHELLI, Italia sacra,
V, 694; BIANCOLINI, Dei vescovi, 28; ID., Notizie, I, 170; GAMS, Series, 805;
LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 933; S. TONOLLI, Felice, in BS 5 (1965) 573-74;
HC, 221.
101
Cfr. MR, 229 e 257; tr. it., 236 e 265; Lectiones, 28r-v e 32r. Sul vescovo
Silvino, Silvinus, Sylvinus o Salvinus, cfr. AA SS, Sept., IV, 25; Oct., VI, 106-07;
UGHELLI, Italia sacra, V, 695; LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 933; HC, 221.
102
Cfr. BAGATA-PERETTI, Monumenta, 11v.
103
Cfr. DIONISI, Dei Santi Veronesi, 130.
104
Circa il vescovo Teodoro, Theodorus, Cfr. AA SS, Sept., VI, 23-6;
UGHELLI, Italia sacra, V, 693; BIANCOLINI, Notizie, I, 170; ID., Dei vescovi, 28;
GAMS, Series, 805; A. SPAGNOLO, A proposito del culto di s. Teodoro, vescovo di
Verona. Ricerche storiche, in BEV 4 (1917) 176-180; LANZONI, Le diocesi
dItalia, II, 933; G. D. GORDINI, Teodoro, in BS 12 (1969) 272-75; HC, 221.
105
Cod. CVIII (101), del sec. XII, secondo MBC, 194-95, dellXI, invece,
secondo TURRINI, Indice, 43.
CDV, I, 8.
Cfr. BIANCOLINI, Notizie, I, 170. Sul vescovo Solazio, Solacius, Solatius,
cfr., inoltre, Documenti relativi alla storia di Venezia, I, 13; JAFF, Regesta, nr.
1053; PERETTI, Historia, 58; UGHELLI, Italia sacra, V, 697-98; GAMS, Series,
805; LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 933-34;; HRMANN, Die Bischfe, 43; HC,
221.
121
Cfr. C. BARONIO, Annales Ecclesiastici ad annum 590, VIII, Venetiis
1739, 13-7.
120
Cos ritiene anche PIGHI, Cenni, I, 112. Sul vescovo Iuniore, Iunior, e il
suo coinvolgimento nello scisma tricapitolino, cfr. Documenti relativi alla storia
di Venezia, I, 19; PAOLO DIACONO, Storia dei Longobardi, III, 26: ed. Capo, 159;
PERETTI, Historia, 58-9; UGHELLI, Italia sacra, V, 698; LANZONI, Le diocesi
dItalia, II, 934; HRMANN, Die Bischfe, 44; HC, 221.
123
Sul vescovo Pitetro, Petrus, cfr. LANZONI, Le diocesi dItalia, II, 934; HC,
221.
124
Cfr. Lectiones, 16r.
125
Cfr. BAGATA-PERETTI, Monumenta, 8r.
titolo di vescovo.
31. San Valente
Al posto di Vindemiale, illustrato dallEderle al nr. 36 della sua
cronologia134, nel Velo di Classe si legge Valente, che qualche
interprete pensa sia il suo sincopato. nominato anche nel Ritmo
Pipiniano. Il Martirologio Veronese lo loda per la dottrina e lo zelo
indefesso. Altre notizie non si hanno. Mor il 28 febbraio e fu
sepolto come altri suoi predecessori in Santo Stefano 135. Il Valente
di cui si parl dubitativamente al nr. 16, commemorato il 26 luglio,
secondo alcuni storici dovrebbe collocarsi a questo punto 136. Alla
prima met di questo secolo VII sembra si debbano ascrivere due
sante vergini, Tosca e Teuteria che, se non erano veronesi per
origine, certamente onorarono Verona con la loro santa vita137. Il
vescovo Annone il 12 aprile 751 consacr la loro chiesa, situata
fuori della Porta Galliena, e pose le sacre reliquie in unurna di
marmo138.
32. San Clemente [o Salvino]
Molte incertezze si presentano intorno a questo vescovo 139. Nel
Velo di Classe detto Clemens: almeno cos aveva letto il De
Rossi. Dal Ritmo Pipiniano parrebbe doversi dire Florens. Il
vescovo Liruti, nella riforma che fece del calendario diocesano nel
1813, pose sanctus Florens: pi tardi (1837) il vescovo Grasser
rimise sanctus Salvinus140. Discusso anche il luogo della
134
141
Sul vescovo Modesto, Modestus o Moderato, Moderatus, cfr. AA SS, Aug.,
IV, 596; UGHELLI, Italia sacra, V, 695; GAMS, Series, 805; LANZONI, Le diocesi
dItalia, II, 929 e 934; S. TONOLLI, Moderato, in BS 9 (1967) 517; SEGALA,
Catalogus, 54; HC, 221.
MEDIOEVO
Ciborio celebre1 sia per la storia dellarte, come per quella liturgica,
ancor pi per la storia della Chiesa Veronese, giacch quel ciborio,
con lannesso magnifico chiostrino, testimonierebbe che l, su quei
monti, in quel tempo cera una collegiata, una pieve con il suo
clero2. Il ciborio poggia su quattro colonnette, su due delle quali vi
sono delle scritte del diacono Gondelmo ricordanti gli artefici del
lavoro e i personaggi dominanti in quellanno. Fra laltro si dice
che il ciborio fu costruito sub tempore - domno nostro Lioprando
rege et patre nostro Dominico Epescopo. La contemporaneit del re
Liutprando, che cominci a regnare lanno 712, e del vescovo
Domenico, permette di fissare lepoca del ciborio. Nessun
documento dice dove sia sepolto il vescovo Domenico, o fornisce
ulteriori notizie3.
35. SantAndrea [o Alessandro]
In certi cataloghi, come quello tedesco, sotto il nome di Paterno,
Paternus, ricorre un documento del 743, rilasciato al tempo di
Carlomanno (741-47) per il monastero di San Zeno4. La notizia
presa dallUghelli e dal Biancolini5, ma tutto incerto. Invece
sicuro il vescovo santAlessandro6, bench il De Rossi, nel corroso
Velo di Classe, abbia letto Ander oppure Andreas. Di lui parla il
Canobbio, secondo il quale gli dedicata la chiesa sopra Quinzano,
detta ora di San Rocco. Ne parlano al 4 giugno i Bollandisti,
oltrech il Biancolini e lUghelli. registrato anche nel
1
42
Sul vescovo Annone, Anno, Hanno, cfr. AA SS, Maii, V, 256-57; UGHELLI,
Italia sacra, V, 702-04; BIANCOLINI, Notizie, I, 174; GAMS, Series, 805; A.
SPAGNOLO, Per la storia dei vescovi di Verona. S. Annone (750-780?). Brevi
note, estr. da Miscellanea per Nozze Bolognini-Sormani, Verona 1900;
HRMANN, Die Bischfe, 46; S. TONOLLI, Annone, in BS 1 (1961) 1314-17; C.
FONSECA, Anno, in LThK 1 (31993) 698-99; HC, 222.
12
VBCap, GIOVANNI MANSIONARIO, Historia Imperialis, cod. CCIV (189),
sec. XIV, f. 210v.
13
Sui santi Fermo e Rustico, cfr. AA SS, Aug., II, 414-23; S. TONOLLI, Fermo
e Rustico, in BS 5 (1964) 634-40; P. GOLINELLI, Fermo e Rustico, in GLS, I, 67274; I santi fermo e Rustico.
14
Si trova presso S. MAFFEI, Istoria Diplomatica, Mantova 1727, 311;
Passione e traslazione dei santi Fermo e Rustico, ed. P. Golinelli, in I santi
Fermo e Rustico, 13-23.
43
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45
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47
48
49
40
CDV, I, 228.
Su Ardecario o Ascario, Ardacarius, Ascarius, cfr. UGHELLI, Italia Sacra, V,
721-22; BIANCOLINI, Dei Vescovi, 33-4; ID. Notizie, I, 177; GAMS, Series, 805;
HRMANN, Die Bischfe, 52; HC, 222.
42
MAFFEI, Istoria Theologica. Appendice, 97. Su Aistolfo, Astulphus,
Aistulphus, cfr. BIANCOLINI, Notizie, I, 177-78; GAMS, Series, 805; HRMANN,
Die Bischfe, 52; HC, 222.
43
Cfr. UGHELLI, Italia Sacra, V, 717-18; BIANCOLINI, Dei Vescovi, 34; ID.,
Notizie, I, 178; Id., Serie cronologica, 4-5; HRMANN, Die Bischfe, 52.
41
50
51
48
52
53
scese in Italia nel 926. Quando Ilduino pass a Milano nel 931, gli
successe al vescovado di Verona. Subito inizi le riforme
promovendo la cultura nel clero e richiamandolo a una vita
costumata; ma poco dopo, avendo dovuto opporsi al re Ugo di
Provenza, che si appropriava dei beni della Chiesa Veronese, e
avendo in qualche modo partecipato allinvasione di Arnolfo II di
Baviera, venne da Ugo preso e imprigionato nella torre di Valberto
a Pavia, dove stette oltre due anni (934-36). Durante la prigionia, in
cui soffr ingiurie, freddo e fame, scrisse quella che forse la sua
opera maggiore fra le molte e notevoli che instancabile compose:
Praeloquiorum libri sex, definiti dallAdam un trattato di etica
sociale. Mentre Raterio era in prigione a Pavia, il re Ugo pass i
vescovadi di Trento, Verona, Mantova a Manasse suo parente, gi
arcivescovo di Arles. Manasse tenne per s Trento e vendette il
vescovado di Verona a Milone, nipote del conte Milone di Verona.
Uscito dal carcere Raterio peregrin qua e l e nel 946 torn a
Verona. Vi rimase un solo anno, perch osteggiato dal clero e dai
grandi della citt. Dopo altre peregrinazioni, il 21 settembre 953
fu eletto vescovo di Liegi, ma anche qui vi stette solo due anni,
venendone poi espulso dal conte Reginero di Hennegau per la
mordace lotta contro il malcostume. Nel 961 fu ricondotto da
Ottone I a Verona. Questo imperatore potenzi lautorit del
vescovo contro i principi secolari, dandogli dei privilegi, e aiut
Raterio nel grandioso rifacimento della basilica di San Zeno
rovinata dagli Ungari. Raterio rimase a Verona fino al 968, poi,
stretto da troppi nemici specie fra lalto clero da lui economicamente ridimensionato per aiutare il clero minore, e ormai vecchio,
rinunci alla sede episcopale e si ritiro in Belgio. Mor a Namur il
25 aprile 974. Oltre la sua ferrea attivit episcopale tutta protesa a
rinnovare ogni settore della vita, compreso quello sociale, e a
G. PAVANI, Raterio di Verona, in ECatt 10 (1953) 541-43; HC, 222. Tra gli studi
su di lui si segnalano PIGHI, Cenni, I, 233-50; MOR, Dalla caduta, 101-42;
BARBIERI, Il pensiero economico, 229-42. Si segnalano inoltre SCHWARTZ, Die
Besetzung, 62-3 (al quale ricorrere anche per i vescovi seguenti fino a Bernardo)
e, per ulteriore e pi recente bibliografia, anche H. M. SCHALLER, Rather, in
LMA 7 (1995) 457-58; CERVATO, Raterio di Verona e di Liegi; ID., Nasum
semper tenet in libro.
54
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58
Cfr. UGHELLI, Italia Sacra, V, 762-64; KEHR, Italia Pontificia, VII/1, 217;
HRMANN, Die Bischfe, 68; HC, 222.
70
Sul vescovo Ezelone, Ezzelone, Ezzello, Ezelo, cfr. PERETTI, Historia, 63;
UGHELLI, Italia Sacra, V, 764; BIANCOLINI, Notizie, I, 187; GAMS, Series, 805;
Annuario 1964, 23; HC, 222.
71
Cfr. la critica di SCHWARTZ, Die Besetzung, 66 n. 1, che ritiene sia
avvenuto uno scambio con il vescovo Ezelone del 1101; HRMANN, Die
Bischfe, 68 n. 6.
72
Circa il vescovo Tebaldo I, Theobaldus, Theupaldus, Teupaldus, cfr.
Annales Altahenses Maiores, ad an. 1055, in MGH, SS 20, edd. W. von
Giesebrecht - E. L. B. von fele, 1807, 33-5 e le consuete fonti PERETTI,
Historia, 63-4; UGHELLI, Italia Sacra, V, 764-65; BIANCOLINI, Notizie, I, 294;
ID., Dei Vescovi, 42; GAMS, Series, 805; SCHWARTZ, Die Besetzung, 66;
HRMANN, Die Bischfe, 68; HC, 222.
59
60
77
61
62
86
63
64
65
66
OTTONE DI FRISINGA, Chronicon VII, 16: MGH, SS 20, ed. Pertz, 256, 19-
21.
99
Sul vescovo Bernardo, Bernardus, cfr. PERETTI, Historia, 65-6; UGHELLI,
Italia Sacra, V, 773-77; BIANCOLINI, Notizie, I, 192; GAMS, Series, 806;
SCHWARTZ, Die Besetzung, 69-70; KEHR, Italia Pontificia, VII/1, 223. 260;
HRMANN, Die Bischfe, 76; HC, 222.
67
100
68
69
70
71
79.
114
72
73
74
75
126
Ibid., 65-6.
Cfr. BIANCOLINI, Notizie, III, 91.
128
INNOCENZO III, Epistolae XXVII. XXXIX, in PL 214, 555-58 (al podest
e al popolo di Treviso). 922-26 (13 nov. 1200). Cfr. D. SAVOIA, Verona e
Innocenzo III (Nuovi documenti sulle chiese veronesi), in SSLS 35 (1985) 81140; 36 (1986) 233-87.
129
PIGHI, Cenni, II, 61.
127
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
163
86
87
88
89
90
chiese vacanti, ma egli poco o nulla pot fare perch assente. Di qui
nuove istanze dei Veronesi a Urbano IV (1261-64), successore di
Alessandro e questi, con lettera del 30 maggio 1262, commise la
cosa al ministro provinciale dei Minori della Marca Trevigiana, al
priore dei Domenicani e a Iacopo, canonico della Cattedrale di
Verona184. Urbano IV nel 1262 istitu il vescovo Manfredo rettore
del Patrimonio e nel 1263 del ducato di Spoleto e della marca
Anconitana.
In tale ufficio egli difese energicamente i diritti della Chiesa
contro le armi di Manfredi, che riusc a tenere lontano da Macerata.
Poco dopo, vinto, fu chiuso in prigione, dove stette fino alla morte
di Manfredi (26 febbraio 1266). Il papa Urbano IV aveva tentato
invano, sia scrivendo a Manfredi che a Giacomo re dAragona, di
liberarlo. Non sappiamo se dopo la morte di Manfredi il nostro
vescovo sia tornato a Verona; se egli venne vi stette ben poco. Una
lettera di Clemente IV (10 giugno 1268) diretta a Manfredo lo
chiama ancora vescovo electo Veronensi: forse non fu mai
consacrato vescovo n mai dimor a Verona. Mor a Reggio, sua
patria, il 3 dicembre 1268. Per alcuni anni fu suo vicario a Verona
Matteo vescovo di Cluzi che nel 1264 consacr laltare di San
Teodoro nella Cattedrale. Da alcuni codici della Capitolare
parrebbe che in questepoca sia stata introdotta nella nostra
Cattedrale la festa del Corpus Domini185.
76. Aleardino di Capo di Ponte (1268)
Nella serie dei vescovi si hanno nuove incertezze dopo la morte
di Manfredo Roberti. Gi Urbano IV, con decreto dato da Orvieto
l8 settembre 1264 e pubblicato per mezzo del vescovo di Padova,
aveva riservato alla Sede Apostolica lelezione del vescovo di
Verona, nel caso che Manfredo morisse in prigione o rinunciasse
alla sede: forse perch il Capitolo si piegava troppo facilmente alle
pretese dei Ghibellini. Non sappiamo se Urbano o il suo successore
Clemente IV abbia revocato questa riserva, comunque dopo
Manfredo, dai documenti compariscono due vescovi
184
185
91
186
92
93
94
95
205
Sul vescovo Tebaldo III Fabri, Theobaldus, cfr. PERETTI, Historia, 69-70;
UGHELLI, Italia Sacra, V, 857-66; BIANCOLINI, Notizie, I, 206-07; GAMS, Series,
806; HRMANN, Die Bischfe, 103; HCMA, I (1960) 522-23.
214
2
1966.
215
220
Sul vescovo Nicol, Nicolaus, cfr. PERETTI, Historia, 70; UGHELLI, Italia
Sacra, V, 866; BIANCOLINI, Notizie, I, 207; GAMS, Series, 806; HRMANN, Die
Bischfe, 104; HCMA, I (1960) 523 e n. 10.
221
Cfr. BIANCOLINI, Notizie, VII, 137-43.
222
Cfr. BIANCOLINI, Notizie, III, 119 e IV, 574-75, per San Daniele; VI, 74-8,
per San Silvestro.
PIGHI, Cenni, II, 137 elenca le varie opere prescritte come processione
penitenziale dalla porta della citt alla Cattedrale, vestire 24 poveri, ecc.
229
VECCHIATO, La nomina, 60.
230
Cfr. PANVINIO, Antiquitatum, 172. 210; PERETTI, Historia, 71; UGHELLI,
Italia Sacra, V, 875; BIANCOLINI, Notizie, I, 209; HRMANN, Die Bischfe, 106.
231
Sul vescovo Matteo Ribaldi, cfr. PERETTI, Historia, 71; UGHELLI, Italia
Sacra, V, 875-78; BIANCOLINI, Notizie, I, 209-10; HRMANN, Die Bischfe, 107;
Gams, Series, 806; HCMA, I (1960) 523.
232
240
Per il vescovo Adelardo III, cfr. GAMS, Series, 806; PIGHI, Cenni, II, 153;
HRMANN, Die Bischfe, 110; HCMA, I (1960) 523.
242
Cfr. PANVINIO, Antiquitatum, 173.
243
Sul vescovo Iacopo Rossi, cfr. PERETTI, Historia, 72; UGHELLI, Italia
Sacra, V, 896-906; BIANCOLINI, Dei Vescovi, 51; ID., Notizie, I, 214; GAMS,
Series, 806; HRMANN, Die Bischfe, 110-11; HCMA, I (1960) 523.
114
115
116
Antiquitatum, 216.
Cfr. P. P. BRUGNOLI, Lapertura del cantiere per la rifabbrica del duomo
di Verona, in SSVLS 15 (1965) 187-213.
257
Per il vescovo Ermolao Barbaro il Vecchio, cfr. PERETTI, Historia, 74;
UGHELLI, Italia Sacra, V, 939-45; BIANCOLINI, Notizie, I, 218-19; GAMS, Series,
806; HRMANN, Die Bischfe, 118; HCMA, II (1960) 265; E. BIGI, Barbaro,
Ermolao, in DBI 6 (1964) 95-6.
256
117
118
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286
127
128
129
130
131
132
JEDIN, Il tipo ideale, 38-48 cit. da GRAZIOLI, Gian Matteo Giberti, IX.
GRAZIOLI, Gian Matteo Giberti, 163.
312
GIBERTI, Opera, 1-153; Le Costituzioni per il clero (1542) di Gian Matteo
Giberti; R. PASQUALI, Le Constitutiones per il clero di Gian Matteo Giberti,
in Rivista di Storia Sociale e Religiosa 20/nr. 40 (1991) 231-37.
313
Cfr. GIBERTI, Opera, XCIX.
311
133
134
135
136
137
Sul vescovo Pietro Lippomano, cfr. PERETTI, Historia, 75; UGHELLI, Italia
Sacra, V, 988-89; BIANCOLINI, Notizie, I, 230; GAMS, Series, 806; HRMANN,
Die Bischfe, 132-33; HCMA, III (1960) 331.
319
A. UCCELLI, Delleresia in Bergamo nel XVI secolo, in ScCatt 3/V (1875)
222-36. 558-69; 3/VI (1875) 249-62.
320
La intrada de Mon Signor episcopo de Verona Lippomano ad 26 ottubrio
1544, Verona 1862. Di queste scritte si pu vedere una scelta in PIGHI, Cenni, II,
206-08.
138
139
140
TACCHI VENTURI, Storia della Compagnia di Ges in Italia, I/2, 22. 26466. Cfr. ibid., I/l, 421-25.
329
LIPPOMANO, Visitationum libri Dioecesis Veronensis; L. TACCHELLA, La
visita pastorale di Luigi Lippomano alle parrocchie della citt di Verona 15531555, estr. da VV 31 (1978) 1-26.
141
330
142
143
144
145
146
147
148
vi rimasero
sino alle
soppressioni
149
150
151
tanto pi che era tenuto per buon oratore. Tale aspettativa non fu
delusa. Non si seguir passo per passo la sua vicenda conciliare, si
accenner solo al suo epilogo. Con lultima sessione del 3-4
dicembre il concilio fu concluso. Il Navagero testimoniato
presente unultima volta come quarto dei 199 firmatari dei decreti
conciliari: Ego B(ernardus) Cardinalis Naugerius tituli Sancti
Nicolai intra imagines in eodem concilio oecumenico Tridentino
legatus et presidens subscripsi359. Il concilio aveva chiuso i
battenti il sabato 4 dicembre 1563, e gi il luned seguente la
maggioranza dei prelati era partita. Navagero, regolati i conti incaricato dei quali era il tesoriere Alfonso Bovio, che aveva
riscosso mensilmente 500 scudi doro come onorario del legato -,
part due giorni dopo per la sua diocesi. Il 9 dicembre entrava come
vescovo in Verona, dove fu accolto dal patriarca di Venezia
Giovanni Trevisani, dal coadiutore del patriarca di Aquileia e da
altri prelati, che assistettero alla messa solenne celebrata in
cattedrale il giorno successivo e al discorso gratulatorio
pronunciato da Francesco Morando a nome della citt e da don
Vincenzo Cicogna (1519-87 ca) a nome del clero. Per conoscere
bene le condizioni della diocesi e reggerla sapientemente, prese a
consiglieri Nicol Ormaneto, Adamo Fumano e Francesco Zini,
uomini di eccezionali qualit, e chiam anche da Venezia Filippo
Stridonio. Per consiglio di costoro e dietro invito del Senato Veneto
pubblic i decreti del concilio di Trento e nel 1564 tenne un sinodo
diocesano e ai molti intervenuti, parroci e sacerdoti, egli
paternamente illustr quei decreti360. Si occup pure per la sana
educazione dei chierici nella Scuola degli Accoliti; ma la malferma
salute e specialmente la debolezza della vista gli impedirono di
lavorare quanto esigevano il suo ufficio e il suo zelo. Il 7 febbraio
1565 fu trasferito, assente da Roma, al titolo cardinalizio di Santa
Susanna. Venne a morte a Verona, fuori della Curia, il 13 aprile
1565 e fu sepolto nella Cattedrale. Il 31 maggio 1565, festa
dellAscensione del Signore fu annunziato a Roma che il card.
359
152
Sul vescovo e card. Agostino Valier, cfr. PERETTI, Historia, 75; UGHELLI,
Italia Sacra, V, 992-1002; BIANCOLINI, Notizie, I, 239-46; GAMS, Series, 806;
HRMANN, Die Bischfe, 143-45; HCMA, III (1960) 47. 331 e n. 11; A. NIERO,
Valier (Valerius, Augustin), in Dictionnaire de Spiritualit, Asctique et Mystique
16, Paris 1992, 183-90.
153
154
365
SEGALA, I ritratti.
Di lui scrisse una Vita. Cfr. A. VALIER, Vita di Carlo Borromeo card. di S.
Prassede arcivescovo di Milano, Intr. di F. Segala, Trad. di G. Bovo (= SDSL 6),
Verona 1988.
367
Fu in questa occasione che i Veronesi facendo chiudere la porta di San
Zeno costrinsero il Santo a fermarsi in Verona e cos nel giorno seguente, che era
il primo di Quaresima, egli benedisse le ceneri nella Cattedrale e le impose sul
capo di moltissimi fedeli presenti. A. PIGHI, San Carlo in Verona. Cenni storici,
Villafranca 21911.
366
155
156
157
158
372
373
EPOCA MODERNA
163
alle chiese della citt e della diocesi negli anni dal 1632 al 1648378.
Il Giustiniani celebr pi sinodi diocesani379; fra i molti statuti
emanati si ricorda quello riferito dal primo sinodo, celebrato il 15
aprile 1633, con il quale ordin come testo per linsegnamento
della dottrina cristiana lomonimo libretto del card. Roberto
Bellarmino (1542-1621). Il 15 aprile 1635 decor di aurea corona
leffigie di Maria che da alcuni secoli i fedeli veneravano nella
Cattedrale e solennemente la proclam Madonna del Popolo
Veronese380. Ebbe varie controversie col Capitolo, tanto frequenti
allora a motivo delle discusse giurisdizioni sugli Accoliti o su
qualche cappellania che il Capitolo affermava o per le proprie
prerogative di corpo esente dal diritto giurisdizionale del vescovo.
Gi il vescovo Luigi Lippomano aveva scritto dei canonici
veronesi: In questa citt vi un magnifico Capitolo molto terribile
che non solo fa il suo ufficio, ma vorrebbe anche far quello degli
altri381. Il contrasto si riproponeva ora in una lite in atto dal 1634
descritta minutamente dalla relazione per la visita ad limina del
1636. Laccordo, chiamato valeriano - vigente cio dal tempo dei
vescovi Valier -, cui si richiamavano i canonici, con laggiunta di
unappendice di diritti non scritti, non fu accettato dal vescovo. Si
ricorse quindi al nunzio di Venezia. I canonici chiamati davanti al
doge, accettarono che punto di partenza per una intesa fosse il
precedente accordo gibertino, ma richiesero per s e per le chiese
loro soggette la visita del patriarca di Aquileia. Questultimo li
visit e lasci un suo luogotenente che non si attenne per
allambito dei suoi poteri, visitando come delegato apostolico Santa
Maria in Organo, cos che quei monaci non si riferivano pi al
378
164
165
Nel 1616 fu inviato a Verona per 7 anni presso gli Agostiniani per
coltivare la sua istruzione. Tornato nella sua patria, dopo la morte
di suo padre intraprese a Padova lo studio del diritto; complet cos
la sua formazione ottenendo nel 1630 la dignit di dottore
utriusque iuris. Il 19 dicembre 1639 divenne vescovo di Ceneda e
di l il 6 ottobre 1653 fu trasferito a Verona; come il suo
predecessore fu sciolto dal vincolo di Ceneda e traslato con
trattenuta delle competenze. Prese possesso della nuova sede
entrando nel suo ufficio il 27 novembre 1653. Sostenne lonere di
due visite pastorali che svolse con immensa edificazione dei fedeli,
una prima volta visitando le chiese della citt e della diocesi negli
anni 1654-61, e una seconda riservando la visita a chiese della
diocesi negli anni 1662-66386. Tenne inoltre tre sinodi diocesani: il
primo fu celebrato il 7 aprile 1655; il secondo si tenne il 3
settembre 1665; di un terzo suo sinodo, dell8 maggio 1659, si
parla a proposito di un volume di Acta Synodalia che ne
riferirebbero i contenuti. Stando ai primi due, il Pisani eman in
essi opportune costituzioni sulla residenza dei parroci e dei vicari
foranei, sulla celebrazione di divini uffici. Insistette sul dovere dei
sacerdoti di radunarsi mensilmente per la trattazione delle
discipline teologiche e morali. Nella citt, oltre il collegio a questo
scopo esistente gi dal 1588 presso la chiesa di Santa Maria in
Chiavica e da lui trasferito presso quella di San Paolo Vecchio, ne
istitu un secondo da tenersi nellepiscopio sotto la protezione dei
santi Fabiano e Sebastiano. Il 14 luglio 1654 benedisse la prima
pietra della chiesa di Santa Teresa in Cittadella presso la quale
intendevano stabilirsi le suore Carmelitane 387. Nel sinodo, tenutosi
il 7 aprile 1655, riserv a s, al suo vicario generale e al canonico
penitenziere lassoluzione di dieci casi riservati388. Il 28 aprile 1656
pose la prima pietra di una chiesa che per opera specialmente dei
386
166
La chiesa di San Pietro Martire, che ebbe alterne vicende, a partire dal
1861, quando venne restituita al culto dopo la soppressione napoleonica, dagli
arcipreti di Santo Stefano stata rinnovata e posta in rilievo.
390
Circa il vescovo Sebastiano Pisani II, cfr. UGHELLI, Italia Sacra, V, 100708; BIANCOLINI, Notizie, I, 251; GAMS, Series, 806; HRMANN, Die Bischfe,
148; HCMA, V (1952) 411 e n. 3.
167
391
168
169
maggio 1697 consacr la chiesa di San Nicol che era officiata dai
Teatini. Lindomani segu un Ragionamento pastorale, cio un
discorso ricco di dottrina e di zelo pastorale, aggiunto alla relazione
della solennissima consacrazione della chiesa teatina398. Gi
sofferente, il 16 giugno1697 dovette sospendere la visita a Isola
della Scala, senza pi riprenderla. Mor dopo alcuni mesi il 7
dicembre 1697. Fu sepolto sotto il pavimento della cappella del
Santissimo.
109. Gian Francesco Barbarigo (1698-1714)
Pure questi patrizio, Gian Francesco Barbarigo399 nacque a
Venezia il 29 aprile 1658, figlio di Marcantonio, che era al servizio
come procuratore del doge Marco ed era fratello di san Gregorio
Barbarigo. Gian Francesco, educato dallo zio nelle lettere, nella
scienza e ancor pi nella piet, ebbe dalla Serenissima importanti
incarichi diplomatici, e fu anche destinato ambasciatore presso la
Corte di Francia presso Luigi XIV, incarico che - come pare - mai
fu assunto ufficialmente. Egli nutriva ideali pi elevati e abbracci
la vita ecclesiastica. Prete da quattro mesi circa, promosso con
dispensa, dottore in ambedue i diritti a Padova il 9 giugno 1798,
allet di quarantanni fu nominato primicerio della basilica di San
Marco di Venezia e quindi dal pontefice Innocenzo XII fu
promosso vescovo di Verona il 21 luglio 1698, succedendo al
vescovo Pietro Leoni. Fu consacrato vescovo a Roma dal card.
Sebastiano Antonio Tanara (1650-1724) il 17 agosto 1698 e fu
nominato vescovo assistente al solio pontificio il 7 settembre 1698.
Lo stesso anno della sua nomina (1698), una notizia della
Hierarchia informa sullo stato della citt e diocesi di Verona. La
citt di Verona situata in Lombardia - vi si scrive - abitata da circa
40.000 abitanti sotto il dominio temporale della Repubblica Veneta;
la chiesa cattedrale sotto linvocazione della beta Maria Vergine
suffraganea del patriarcato di Aquileia; in essa sono 3 dignit e 12
398
170
171
172
173
174
f).
L. LANZI, Storia pittorica della Italia, III, Milano 1825, 261 n. da p. prec.
184
185
186
187
560.
188
189
190
191
192
S. MAFFEI, Dellimpiego del danaro, rist. an. delled. romana del 1746, a
cura e con studio intr. di G. Barbieri, App. documentale di G. P. Marchi, Verona
1975.
461
Cfr. B. MATTEUCCI, Probabilismo, in DSR, 786-87.
462
Le bolle In eminenti (6 marzo 1642) di Urbano VIII e Unigenitus di
Clemente XI (8 settembre 1713) furono precise condanne di alcune proposizioni
giansenistiche. Cfr. B. MATTEUCCI, Giansenismo, in DSR, 375-77.
193
194
195
196
197
labbazia dei Santi Nazaro e Celso col pretesto di poca vitalit. Nel
1773 furono allontanati i canonici Lateranensi di San Leonardo;
pure in questepoca vennero espulsi dalla chiesa della Madonna di
Campagna i monaci Camaldolesi che vi abitavano dal 1597. Ma ora
le cose si aggravavano, la lotta diveniva pi violenta e generale. Il
22 giugno 1805 un decreto del vicer Eugenio incamerava i beni di
tutte le varie confraternite, abbazie, commende, scuole tenute da
religiosi, ecc., il che significava la fine anche di tutte le benefiche
attivit da esse svolte in Verona.
LAvogadro non seppe resistere a tale prospettiva e chiese al
pontefice Pio VII di essere esonerato dalla cattedra. Il papa
acconsent e il vescovo, date le dimissioni il 14 novembre 1805, da
tutti rimpianto lasci la citt il 18 dicembre successivo. Il governo
della diocesi fu assunto dal vicario capitolare mons. Ridolfi, uomo
abile e paziente, cui era serbato il difficile compito di destreggiarsi
coi tracotanti Francesi, che orami col 1 ottobre 1805 avevano
occupato anche il territorio a sinistra dellAdige. Il trattato di
Presburgo (2 dicembre 1805) aveva riunita tutta Verona
definitivamente al Regno Italico. Il momento richiedeva somma
prudenza perch un conflitto dellautorit religiosa con quella civile
avrebbe potuto essere fatale per la Chiesa Veronese. Mons. Ridolfi
cerc pertanto di persuadere il clero che le concentrazioni previste
dai decreti governativi non sarebbero state molto pregiudizievoli
alla vita religiosa della diocesi e dispose anime e cose alla pacifica
esecuzione. Questa si inizi sulla riva destra dellAdige il 17 aprile
1806 con la riduzione del numero delle parrocchie, che da 36
furono ridotte a 10. Poco dopo (26 maggio 1807) era emanato un
decreto con cui venivano proibite tutte le congregazioni,
compagnie e societ laicali, eccettuate le Confraternite del Santissimo Sacramento e il 18 dicembre quello per la concentrazione
delle parrocchie anche della riva sinistra dellAdige, che da 10
vennero ridotte a 4. Quanto allAvogadro, dopo le dimissioni e la
partenza da Verona emise di nuovo la professione religiosa nella
Compagnia di Ges a Napoli il 6 gennaio 1806 e fu ancora attivo a
Venezia, Napoli e Roma, specie con la predicazione. Mor
poverissimo presso una sorella a Padova il 1 febbraio 1815, lieto
198
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200
201
202
203
204
205
vescovo a Venezia dal patriarca Giovanni Ladislao Pyrker (182127) il 16 marzo 1823, era stato, come detto, a Treviso e ora entrava
a Verona dove godeva dei frutti della mensa episcopale che rendeva
3.300 scudi in moneta romana, con una tassa di 1.200 fiorini. I
Veronesi non accolsero con molto entusiasmo il Grasser: era
tedesco e parve che con lui si chiudesse completamente attorno a
loro la cintura straniera, giacch autorit politica, militare e perfino
ecclesiastica erano tedesche. In seguito per lo videro tanto buono,
che gli si affezionarono meritatamente.
Per opera sua i Cappuccini si stabilirono (25 ottobre 1835) nel
nuovo convento di Santa Marta e nel 1837 a Villafranca; i Gesuiti
nel 1837 a SantAntonio al Corso con un loro noviziato e nel 1839
nella loro chiesa di San Sebastiano, restaurata dallarchitetto
Barbieri, e riaprirono (1842) le loro scuole ginnasiali. Il Grasser fu
molto vicino alle geniali istituzioni veronesi, che sotto di lui
prosperarono. A don Steeb, che era anche il suo confessore, fu
particolarmente ricco di consigli e di appoggio per la
congregazione, che lo Steeb prima desiderava denominare Figlie
Spedaliere del Sacro Cuore di Ges e poi chiam Sorelle della
Misericordia, dando loro delle regole in parte colte da quelle che
san Vincenzo de Paoli diede alle Figlie della Carit 491. A funestare
questo periodo di operosa ricostruzione venne nel 1836 il colera,
che per lincuria delle autorit, dilagando da altre contrade
dEuropa, invase anche il territorio veronese e vi fece strage 492. Il
Grasser, che era anche iscritto alla Fratellanza Spedaliera del
Leonardi e personalmente assisteva gli ammalati anche alla notte,
non si risparmi in nessun modo. Si dice che le fatiche di quel
periodo gli facessero contrarre il germe della malattia che lo
condusse a morire giovane ancora e robusto. Con lui si prodigarono
il clero e le suore in modo mirabile. Per sovvenire agli orfani un
comitato di 50 signore, guidate dal sacerdote conte Giovanni
Battista Carlo Giuliari (1810-92), faceva sorgere listituzione degli
491
206
BIADEGO, La dominazione.
SEGALA, Il nome, 26. Il suo copro fu trovato ancora in stato abbastanza
buono il 12 giugno 2012, memoria liturgica di san Gaspare Bertoni, che lo
accompagn spiritualmente nelle ultime ore prima della morte.
495
G. VENTURI, Orazione funebre in lode di mons. Grasser, Verona 1841; C.
BRESCIANI, Collezione, I, 50-101.
494
207
poteri civili col potere religioso; alle leggi oppressive dei Francesi e
a quelle soffocantemente controllatrici degli Austriaci; alle
divergenze fra il clero stesso, polemizzante attorno a sistemi morali
rigidi, a volte intrisi di Giansenismo; e avremo il quadro della triste
situazione.
Mentre sul territorio veronese imperversavano il disordine,
loppressione e la miseria, nasceva lEvangelica Fratellanza istituita
da don Pietro Leonardi. Con essa germinarono le altre fondazioni
che amor mosse a dire le inesauribili possibilit del messaggio
cristiano. Per brevit, si dir solo qualche cenno dellistituzione del
Leonardi, sia perch prima in ordine di tempo di questa splendida
serie, sia perch fu forse il vivaio delle altre 496. Sorta proprio nel
1796, anno dellentrata delle truppe francesi in Verona, deve, a
quanto pare, soprattutto a questa circostanza il suo nome di
Fratellanza, appena attenuato dallaggettivo Evangelica che i
Francesi interpretarono giacobinisticamente e lasciarono correre in
omaggio alla loro ideologia497. Lo spirito animatore di questa
Fratellanza, a cui potevano partecipare preti e laici, fu quello di san
Vincenzo de Paoli, genio benefico della Francia, oppositore del
Giansenismo. Dapprima rivolse ogni cura allassistenza dei
malati498 per cui lopera, in un primo tempo, si disse Fratellanza
Spedaliera e gli iscritti, ad esempio, si impegnavano di vegliare a
turno, giorno e notte, accanto ai degenti negli ospedali dove
giacevano spesso abbandonati, sudici, senza cure. Questo scopo
venne man mano allargandosi fino a comprendere un doppio piano,
maschile e femminile, in cui non solo erano contemplati gli
infermi, ma anche le scuole e le missioni al popolo: ogni opera,
insomma, di carit, sia verso i corpi che verso le anime. Fu subito
approvata dal vescovo Avogadro e anche dallautorit politica; il
cardinale Placido Zurla (1769-1834), illustre legnaghese, vicario di
Sua Santit, la elogi; Pio VII la bened.
496
208
499
209
A. Fondatori
1. Il servo di Dio don Pietro Leonardi (1769-1844). Zelantissimo
missionario apostolico, fondatore della Fratellanza Evangelica a
sfondo caritativo per i poveri e gli ammalati (1796), dalla quale si
svilupp lIstituto dei Raminghelli con scuola darte e mestieri
(1799) per i ragazzi della strada e quello (1809) delle Figlie di Ges
per le scuole di carit501.
2. San Gaspare Bertoni (1777-1853). Maestro di ascesi, apostolo
della giovent che accoglieva negli Oratori, fondatore della
Congregazione dei preti delle Sacre Stimmate (1816), detti anche
Missionari Apostolici in aiuto e servizio dei Vescovi502.
3. Il beato Carlo Steeb (1773-1856). Fondatore delle Sorelle
della Misericordia, specializzate nellassistenza ospedaliera (1840)
allora tanto trascurata503. Oggi le suore, che erano 2340 nel 1964 e
1716 nel 1990, sono anche in Africa e nellAmerica del Sud con
molteplici iniziative.
4. Il servo di Dio don Nicola Mazza (1790-1865). Fondatore di
istituti per le fanciulle abbandonate (1828), per giovani poveri,
buoni, e di eletto ingegno (1833), e animatore di apostolato
missionario per lAfrica504.
5. Il servo di Dio don Antonio Provolo (1801-42). Fondatore
della Compagnia di Maria per leducazione dei Sordomuti (1830) e
delle Sordomute (1841) e, insieme con santa Maddalena di
Canossa, come afferma il salesiano don Giuseppe Venturini 505, dei
Figli della Carit a Venezia (1831).
6. San Daniele Comboni (1831-81). Fondatore dellistituto per
le Missioni Africane detto Figli del Sacro Cuore (1867) e delle Pie
Madri della Nigrizia (1872), istituti che oggi, fra quelli missionari
italiani, hanno il pi alto numero di membri506.
501
210
507
211
512
212
1998.
520
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
223
224
Verona ancor prima che egli fosse vescovo perch ancor prima egli
diede di s alla sua diocesi. Il Bacilieri nacque infatti a Molina di
Breonio, paesello adagiato sulle pendici di un colle della
Valpolicella il 28 marzo 1842 e fu cresimato il 4 luglio 1854.
Apprezzato dal cardinale di Canossa e dal rettore del Seminario
don Dorigotti, ancor chierico fu mandato a Roma perch vi
conseguisse la laurea in teologia allUniversit Gregoriana. Fu cos
alunno di quellalmo collegio che dal nome del fondatore detto
Capranica, dove ebbe condiscepolo e amico Mariano Rampolla del
Tindaro, amicizia che prosegu ed ebbe il suo suggello di una pari
dignit nella porpora. Fu ordinato sacerdote a Roma il 27 dicembre
1864 in San Giovanni Laterano e il 30 luglio 1867 ottenne la laurea
accompagnata da parole di ammirazione.
Ritornato nella sua citt, gli fu subito assegnata in Seminario la
cattedra di teologia dogmatica che tenne per 20 anni col prestigio
che gli veniva dalla sua specifica capacit. Alunni come mons.
Giuseppe Manzini (1866-1956), ripetevano che le lezioni del
Bacilieri costituivano uno dei ricordi pi cari della loro vita di
studenti. Il 23 giugno 1872 moriva il rettore del Seminario don
Dorigotti e subito il Canossa, daccordo con insegnanti e superiori,
pens che nessuno meglio del Bacilieri, sebbene allora solo
trentunenne, fosse pi adatto a quel posto. Il Bacilieri si scherm,
rifiut, e cos il Seminario, gi in crisi per la diffusa campagna
contro il clero e perci scarso di vocazioni e di mezzi, soffr per
cinque anni una stasi di governo nel succedersi di tre rettori. Il
Canossa preoccupato rioffr nel 1878 la carica di rettore al
Bacilieri, che, ormai parendogli colpa il rifiutare, laccett. Nello
stesso anno fu eletto canonico della cattedrale di Verona e pi volte
fu esaminatore prosinodale della diocesi. Come rettore, subito si
pose con mano forte e capace alla direzione del pi importante
istituto della diocesi. Coltiv la piet, la disciplina, riordin gli
studi, fu attento che gli insegnanti fossero allaltezza di un mondo
sempre pi esigente. Il Seminario ebbe cos un corpo insegnante
veramente eminente. Ecco qualche nome: Andrea Casella (18401932), chiaro insegnante di filosofia e a lungo rettore; Gian Battista
Bartolomeo, in DBV 1, 53-6.
225
226
227
228
566
229
567
EPOCA CONTEMPORANEA
235
236
237
Circa il suo rapporto con Verona, cfr. Paolo VI e Verona. Nel Centenario
della nascita di Papa Paolo VI (1897-1997), Verona 1998.
Cfr. Padre Filippo la pensava cos. A ricordo della solenne chiusura del
Processo di Canonizzazione del Servo di Dio, Ponton-Verona 1989.
601
Un tentativo di riunificazione del Seminario Maggiore nelledificio di San
Massimo, dopo un periodo di dibattito cui fu interessato il Seminario stesso e il
consiglio presbiterale, venne accantonato.
Vergini (30 agosto 1991), cio dun primo nucleo di tre vergini
consacrate secondo il Rito del Pontificale Romano. Va ricordata
infine una nota curiosa: mentre mons. Carraro era stato sempre
riluttante a salire in aereo, mons. Amari di tale mezzo moderno si
serv tra laltro pi volte per rinsaldare i legami della Chiesa
Veronese con le Chiese dellAmerica Latina (dove fu nel 1982,
1985 e 1990) e dellAfrica (1983) in cui operano dei sacerdoti,
religiosi e laici veronesi. Anche questo costituiva un segno
dellavvicinarsi del terzo millennio!
Allo scadere dei 75 anni mons. Amari comunic daver messo a
disposizione del Santo Padre il proprio mandato e il 30 giugno
1992 pot annunciare la nomina del successore nella persona di
mons. Attilio Nicora. Mons. Amari salut ufficialmente la diocesi
l8 settembre, festa della Madonna del Popolo, ritirandosi a vivere a
Marano di Valpolicella, ma sempre disponibile nel ministero e alla
partecipazione dei momenti liturgici salienti della Chiesa Veronese.
Si spense l8 agosto 2004. Nelle esequie celebrate il 12 agosto 2004
fu autorevolmente definito autentico signore dello spirito. Fu
sepolto nella cappella del Santissimo602.
128. Attilio Nicora (1992-97)
Mons. Attilio Nicora (1992-97), nato il 16 marzo 1937 a Varese
e ordinato sacerdote il 27 giugno 1964, rettore del seminario di
Venegono e quindi vescovo ausiliare di Milano nel 1977, e poi alla
Cei, venne nominato il 30 giugno 1992 vescovo di Verona e fece il
suo solenne ingresso la domenica 27 settembre successivo. Ideatore
e realizzatore dal 1987 del Sistema di Sostentamento del Clero in
Italia, fu responsabile della Caritas italiana e incaricato per i
rapporti tra Cei e Stato Italiano. Attento specialmente agli aspetti
socioreligiosi e allincidenza della Chiesa nella societ, entrato in
diocesi, mons. Nicora si mise allopera con decisione. Riorganizz
i vicariati, riducendoli e concentrandoli nel 1994 da 30 a 18
602
Cfr. La scomparsa del vescovo S.E. Mons. Giuseppe Amari, in BDV 91
(2004) 441-61; C. FERRARI, Gioia di credere, gioia di vivere. Nel trigesimo della
morte del vescovo Giuseppe Amari (2004), in Ciro Ferrari sacerdote. Scritti e
testimonianze, a cura di I. Bozzini, Mantova 2008, 77-81.
Appendice I
CRONOTASSI DEI VESCOVI DI VERONA
1. Euprepio
2. Dimidriano
3. Simplicio
4. Procolo
5. Saturnino
6. Lucillo
7. Cricino
8. Zeno
9. Agapito
10. Lucio
11. Siagrio
12. Lupicino
13. Petronio
14. Innocenzo
15. Montano
16. Valente?
17. Germano
18. Felice
19. Silvino
20. Teodoro
21. Concesso I
22. Verecondo
23. Senatore
24. Solazio?
25. Iuniore
26. Pietro
27. Concesso II
28. Mauro
29. Romano
30. Arborio
31. Valente
32. Clemente
33. Modesto
sec. III2
343
362-80 ca
ca 385-95
ca 425-50
+475 ca
579. 585
589. 591
34. Domenico
35. Andrea [o Alessandro]
36. Sigiberto
37. Annone
38.
+802
39.
803-40
40. Notingo
41. Bilongo
42. Landerico
43. Audone
44. Adelardo
45. Notkero
46. Ilduino
47. Raterio
48. Milone
49. Ilderico
50. Otberto
51. Ildebrando
52. Giovanni
53. Walter
54. Tebaldo I
55. Adalberto
56. Usuardo
57. Bruno
58. Sigebodo
59. Valbruno
60. Valfredo
61. Ezelone
62. Bertoldo
63. Zufeto
64. Uberto
65. Sigifredo
66. Bernardo
67. Tebaldo II
ca 712-44
744
ca 750-80
Egino
Ratoldo
840-44
846
853
866
875-911
911-28
928-31
931-34. 946-48. 961-68
950 ca-61. 968-80
983-988
992-1008?
1013. 1014
1016-37
1037-55
1058-61/63
1063-70?
1070-72?
1072-76/80
1080-94
1094-95
1095-1101
1101
1102-08?
1109-11
1111
1113?
1119-35
1135-57
267
68. Ognibene
69. Riprando
70. Adelardo II
71. Norandino
72. Alberto (rimosso)
73. Iacopo di Breganze
74. Gerardo Cossadoca
75. Manfredo Roberti
76. Aleardino (solo eletto)
77. Guido della Scala
78. Temidio
79. Bartolomeo I
80. Pietro I della Scala (BG)
81. Bonincontro
82. Tebaldo III
83. Nicol
84. Bartolomeo II della Scala
85. Matteo Ribaldi
86. Pietro de Pino
87 Giovanni di Naso
88. Pietro II della Scala
89. Adelardo III
90. Iacopo Rossi
91. Angelo Barbarigo
92. Guido Memo
93. Francesco Condulmer
94. Ermolao Barbaro
95. Giovanni Michiel
96. Marco Corner
97. Gian Matteo Giberti
98. Pietro Lippomano
99. Luigi Lippomano
100. Agostino Lippomano
101. Girolamo Trevisan
102. Bernardo Navagero
103. Agostino Valier
1157-85
1185-88
1188-2014
1214-24
1224-25
1225-52/54
1255-59
1260-68
1268
1268-70
1275-77
1277-90
1291-95
1295-98
1298-1331
1331-36
1336-38, sede vacante
1343-48
1348-49
1349-50
1350-87
1387-88
1388-1406
1406-08
1409-38
1438-53
1453-71
1471-1503
1503-24
1524-43
1544-48
1548-58
1558-60
1561-62
1562-65
1565-1606
268
1606-30
1631-49
1653-68
1668-90
1691-97
1698-1714
1714-25
1725-32
1733-58
1759-72
1772-89
1790-1805
1807-27
1828-39
1840-52
1852
1852-53
1854-61
1861-1900
1900-23
1923-54
1955-58
1958-78
1978-92
1992-97
1998-2007
2007-
Appendice II
ECCLESIASTICI VERONESI ELEVATI ALLA DIGNIT DI
CARDINALE, ARCIVESCOVO E VESCOVO
Giuseppe, v. Frisinga (Baviera) (749-64)
Giovanni, v. Pavia (912-24)
Antonio II, v. Brescia (ca 952-69)
Lamberto, v. Vicenza (995-1000 ca)
Cadalo, v. Parma (1045-1072), antip. Onorio II (1061-64)
Florio Cattaneo, v. Adria (1138-39)
Gerardo, v. Spalato (1167-1175), tr. arciv. Siponto (1175-79)
Lanfranco Cipolla, v. Bergamo (1187-1211)
Enrico delle Carceri, v. Mantova (1192-1227)
Rodobaldo II Cipolla, v. Pavia (1230-54), santo
Altogrado Cattaneo, v. Vicenza (1303-14)
Sperandio OSB, v. Vicenza (1315-20)
Francesco Temprarini OSB, v. Vicenza (1321-35)
Michele da Verona OP, v. Milopotamo (Grecia) (1342-46)
Pietro Spelta OM, v. Pavia (1342-56)
Gabriele Malaspina, v. Luni (1351-59)
Melchiore Bevilacqua, arciv. Palermo (1363-64)
Oliviero da Verona, v. Macerata e Recanati (1369-74), tr. Ceneda
(1374-79)
Giovanni de Surdis, v. Vicenza (1363-86)
Maffeo Lampugnana, arciv. Ragusa (1385-87), tr. Messina (138792), tr. Cracovia (1392-93), tr. Plock (Polonia) (1393-96)
Nicol, v. Vicenza (1387-88)
Ambrosio de Ioannis OSM, v. Tauris (1398)
Elia OFMConv, v. Chiusi (1410), tr. Suelli, suffr. Ver. (1414-28)
Lucido Conti, card. S. Maria in Cosmedin (1411-37)
Marco Lanfranco OSM, v. Bertinoro (1418-26)
Nicodemo della Scala, v. Frisinga (1422-43)
Gomberto Nichesola, v. San Leone in Calabria, suffr. Ver. (143954)
271
272
SIGLE E ABBREVIAZIONI
AA SS
AcVerona
AMAV
ASV
ASZ
AVen
BDV
BEV
BS
BSSV
CDV
DBI
DHCJ
DHGE
DIP
DSR
ECatt
GLS
HC
HCMA
ICRV
LMA
MBC
MGH, SS
Moroni
MR
NM
PG
PL
Positio
RIS
RSCI
ScCatt
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messe in memoria del santo vescovo di Verona (= SDSL 1),
Verona 1982.
Seminario, formazione sacerdotale e nuove istituzioni ecclesiali a
Verona tra XVIII e XIX secolo, Verona 1990.
SIMEONI, L., La basilica di S. Zeno di Verona. Studi con nuovi
documenti, con Tavole f. t. di C. A. Baroni, Verona 1909.
ID., Il Comune, in VeT, II, 243-347.
SIMONI, P., Luigi Lippomano Vescovo e Nunzio Apostolico del cin-
291
292
293
294
NB. Nelle note che accompagnano il testo, fonti e studi sopra elencati
vengono citati sempre in forma abbreviata, anche in prima citazione.
Ulteriore bibliografia, qui non segnalata, specialmente di articoli da
periodici, viene citata solo nelle note.
A
Accordi Carlo
ADALBERTO
Adalberto
Adalberto di Praga s.
Adelaide s.
ADELARDO I
ADELARDO II
ADELARDO III
Adelgiso v. di Trento
Ademario
Adriano IV
Adriano VI
AGAPITO (o Agabio) s.
Agino (o Agnino)
Agnese s.
Agostino s.
AISTOLFO
Alberghini Luigi
Albertini Antonio
Albertino da Verona b.
ALBERTO
Alboino
Albrigi Pietro
Albrigo Giuseppe
Aldo o Aldone
Aleardi fam.
Antonio II v. di Brescia
Antonio Maria Zaccaria s.
Aporti Ferrante
ARBORIO (Andronico)
Ardecario (o Ascario)
Arigoni fam.
Arimondi Guglielmo, vedi
Guglielmo da Pastrengo.
Arnolf
Asburgo (d) Ferdinando I
Asburgo (d) Francesco I
Asburgo (d) Francesco
Giuseppe
Asburgo (d) Giuseppe II
Asburgo (d) Massimiliano I
Atanasio s.
Attila
Autconda,
AUDONE
Auricalchi (degli) Girolamo
Averoldo Bartolomeo
AVOGADRO GIOVANNI ANDREA
Azzo di Correggio
B
BACILIERI BARTOLOMEO
Bagata Raffaele
Baldassare, fisico
Balduccio da Pisa
Balladoro Luigi
Ballerini Pietro e Girolamo
Balzaro Amedeo
Banterle Gabriele
BARBARIGO ANGELO
BARBARIGO GIANFRANCESCO
Barbarigo Marcantonio
BARBARO ERMOLAO
Barbieri Gino
Barbieri Giuseppe, arch.
297
Bonaventura fra
Bonaventura da Pontepietra
Bonifacio IX
BONINCONTRO
Borgia Cesare
Bosso Matteo
BRAGADINO GIOVANNI
Bresciani Camillo Cesare
Brimo (o Berno, Bruno II)
BRUNO (o Brunone)
Brusasorzi Domenico
Brusato Gianfrancesco arciv.
Buffatti Gian Battista
Bussinello Alessandro
C
Cadalo (Onorio II)
Calderari Ottone
Caliari Paolo
Callisto II
Campagnola Bartolomeo
Campostrini Teodora
Canato Matteo da Vicenza
Canossa (di) Ludovico v.
CANOSSA (di) LUIGI
Cappelletti Giuseppe
Cappello Giovanni
Capucci Maria Salute
Carceri (delle) Enrico v.
CARDINALE GIROLAMO
Carinelli Pietro
Carlo Borromeo s.
Carlo Enrico Steeb b.
Carlo Magno
Carlomanno
Carrara Taddea
Carrara fam. 83
CARRARO FLAVIO ROBERTO
CARRARO GIUSEPPE
Cartolari Bartolomeo v.
Casali Sperandio
Casella Andrea
Caterina da Bologna s.
Cattaneo Altogrado v.
Cattaneo Florio v.
Cattaneo Gaspare v.
Cattaneo Marco
Cattaneo (Da Lendinara) fam
Cavattoni Cesare
Celestino III
Cerbonio s.
Ceriani Antonio
Cervini Marcello, vedi Marcello
II
Cesari Antonio
Chiara s
Chiot Giuseppe
Cignaroli Giambettino
Cipolla Carlo
Clemente IV
Clemente V
Clemente VI
Clemente VII
Clemente VIII
Clemente IX
Clemente X
Clemente XI
Clemente XII
Clemente XIII
Clemente XIV
CLEMENTE (Clemens)
Colonna Panfili Pietro card.
Colturato Antonio v.
CONCESSO I
CONCESSO II
CONDULMER (Condulmier)
FRANCESCO
Contarini Domenico
Contarini Pietro
298
299
E
Eberardo, arciv.
Ederle Guglielmo
EGINO b.
Elena Agli b.
Elia patr.
Elia v.
Emilei Pietro
Enrico II, imp. s.
Enrico III, imp.
Enrico IV, imp.
Enrico IV, re
Enrico V, imp.
Enrico VI, imp.
Enrico VII, imp.
Enrico de Bolciano b.
Eriberto arciv.
Ermagora s.
Ermanno v..
Este (d) Maria Ludovica
Este (d) fam.
Eugenio III
Eugenio IV
EUPREPIO s.
Eusebio di Vercelli s.
Eutiche
Evangelista e Pellegrino bb.
EZELONE (Ezzello?)
Ezzelino da Romano
F
Fabiano s.
Faccio (o Paci) Celso v.
Facio s.
Faggiuola (della) Uguccione
Falzoni Giovanni
Fantozzi Luigi
Farfusola Luigi v.
Febronio Giustino (Johan
300
Gerardo arciv.
Gerardo v. di Belluno
Gerardo v. di Padova
GERMANO s.
Giacobbe patr.
Giacoma da Verona b.
Giacomelli Luigi
Giacomino da Verona fra
Giacomo dAragona
Giacomo da Verona
Giansenio Cornelio
GIBERTI GIAN MATTEO
Giocondo Giovanni fra
Giolfino Bartolomeo
Gioppi Gaspare
Giordano di Sassonia b.
Giovanni s.
Giovanni Bosco s.
Giovanni Calabria s.
GIOVANNI
Giovanni VIII
Giovanni XIX
Giovanni XXII
Giovanni XXIII (Angelo
Roncalli) b.
Giovanni XXIII (Baldassarre
Cossa)
Giovanni Paolo I
Giovanni Paolo II
Giovanni da Schio fra
Giovanni Mansionario (o de
Matociis)
Giovanni patr.
Giovanni v. di Costanza 81.
Giovanni v. di Pavia 186.
Girardi Enrico can.
Girelli Giuseppe
Giuliano lApostata
Giuliari Giovanni Battista Carlo
Giulio II
Giulio III
Giuseppe Cottolengo s.
Giuseppe Baldo b.
Giuseppe Nascimbeni b.
Giuseppe v.
GIUSTINIANI MARCO
GIUSTINIANI NICOL ANTONIO
Gobbi Aldo v.
Gondelmo diac.
Gozzi Renato
GRADENIGO MARCO
Grancelli Michelangelo
GRASSER GIUSEPPE
Grauselberto
Graziano
Grazioli Angelo
Gregorio Barbarigo s.
Gregorio Magno s.
Gregorio Nazianzeno s.
Gregorio V (Brunone)
Gregorio VII s.
Gregorio IX (Ugolino di Ostia)
Gregorio XII (Angelo Correr)
Gregorio XIII
Gresner Fortunata
Gritti Andrea
Gualfardo s.
Guarienti Ugo
Gugerotti Claudio arciv.
GUGLIELMI LUIGI
Guglielmo v.
Guglielmo v. di Ferrara
Guglielmo (Arimondi)da
Pastrengo
Guglielmo della pieve di Porto
Guido di Crema
Guido arcipr.
301
H
Hinech Alvise
I
Iadone
Iacopo can.
IACOPO DI BREGANZE
Ignazio di Loyola s.
Ilario di Poitiers s.
Ilario, papa
ILDEBRANDO (Wiprando)
ILDERICO
ILDUINO
Incmaro arciv.
Indicia
INNOCENZO s.
Innocenzo III
Innocenzo IV
Innocenzo VII
Innocenzo XII
Innocenzo XIII
Ioannis (de) Ambrosio v.
Ippolito s.
IUNIORE
L
Lamberto v.
Lampugnana Maffeo arciv.
LANDERICO
Lando Giulio
Lando Istriana
Lanfranco Marco v.
Lanza Giovanni
Lascaris Giorgio Maria patr.
Lazzaroni Cherubino
Lenotti Giuseppe arciv
Leonardi Pietro
Leone I s.
Leone IX s.
Leone X
Leone XIII
LEONI PIETRO
Lercaro Giacomo card.
Libardi Carlo
Ligozzi Iacopo
LIPPOMANO AGOSTINO
LIPPOMANO LUIGI
LIPPOMANO PIETRO
LIRUTI INNOCENZO MARIA
Liutprando
Livio Tito
Livrerio Iacopo
Lombardi Marcantonio v.
Lorenzo v. manicheo
Lotario
Lotario III
Lotario re
Loterio
Lucchini Domenico
Lucia b.
Lucifero di Cagliari s.
LUCILLO (Lucio, Lucidio) s.
Lucio III
LUCIO
Ludovico il Pio
Ludovico II
Ludovico IV
Lugoboni Timoteo
LUPICINO s.
Lutero Martin
M
Maccari Carlo v.
Maddalena Gabriella di Canossa
s.
Maffei Bernardino card.
Maffei Celso
Maffei Marco Antonio card.
302
Milone conte
MILONE
MODESTO
Molino Giovanni
Molino Vincenzo
Montagna Girolamo arciv.
Montanari Carlo
MONTANO
Montecchi fam.
Monticoli fam.
Morando Francesco
Morando Luigi arciv.
Morando sorelle 147.
Moro Giovanni
Morone Francesco
MOROSINI GIOVANNI
Mortari Giuliano
Mostardi Faustino
Munerati Dante Maria v.
Muselli Giuseppe
MUTTI PIETRO AURELIO
Muzio Tebaldo
N
Nao Evaristo
Natalia
Naudet Leopoldina
NAVAGERO BERNARDO
Negri Girolamo v.
Nichesola Galesio v.
Nichesola Gomberto v.
Nichesola Girolamo Michele v.
Nicol V
NICOL
Nicol v.
NICORA ATTILIO card.
Nogarola Isotta
Nogarola Leonardo
Nogarola Ludovico
303
NORANDINO
Noris Enrico card.
NOTKERO
NOTINGO (o Nottingo)
Novarini Luigi (Girolamo)
O
Odoacre
OGNIBENE (Omnebonum)
Ognibene arcipr.
Ognibene fam.
Oliosi Gino
Oliviero da Verona v.
Ongaro Giovanni
Onorio III
Onorio
Orlandi Angelo
Ormaneto Nicol v.
Orsola s.
OTBERTO
Ottoboni Pietro card.
Ottone I
Ottone II
Ottone III
Ottone di Carinzia
Ottonello ab.
P
Pacifico arcidiac.
Paletta Pietro
Panfilo Giuseppe v.
Pangrazio Andrea v.
Panteo Giovanni
Panvinio Onofrio
Paolo Ap. s.
Paolo II
Paolo III (Alessandro Farnese)
Paolo IV (Gian Pietro Carafa)
Paolo V
Paolo VI
Paolo da Reggio
Paolo patr.
Paride di Cerea
Parocchi Lucido Maria card.
Pasotto Giuseppe v.
Pasquale II
Pasqualigo Zaccaria
Passigato Rino arciv.
Paterno
Patuzzi Vincenzo
Pegorari fam.
Pegoraro dei Guidotti
Pelagio II
Pelagrua Arnaldo
Pellegrini Bertoldo
Pellegrini Giuseppe v.
Pellegrino patr.
Pellegrino arciv.
Pellegrino ed Evangelista, vedi
Evangelista e Pellegrino.
Perantoni Pacifico arciv.
Perazzini Bartolomeo
Peretti Gian Battista
Perini Ludovico
Perez Francesco
Petrarca Francesco
PETRONIO s.
Pettenella Guido
Pier delle Vigne
Pietro Ap. s.
PIETRO
Pietro da Pisa b.
Pietro da Verona s.
Pietro di Alcantara s.
Pighi Gian Battista can.
Pighino Sebastiano
Pio II
Pio IV
Pio V s.
304
Pio VI
Pio VII (Barnaba Chiaramonti)
Pio IX b.
Pio X (Giuseppe Sarto) s.
Pio XI (Achille Ratti)
Pio XII
Pipino
PISANI SEBASTIANO I
PISANI SEBASTIANO II
Placidia s.
Pontalti Gioacchino Maria v.
Ponzetti Giacinto
Poppone patr.
PROCOLO s.
Provolo Antonio
Puzyna Giovanni card.
Q
Quaranta Fiorenza
Quattroventi fam.
Quistelli Dorotea
R
Rabano Mauro
Radetzky Joseph
Ragazzo Dionisio
Ramazzotti Angelo patr.
Rambaldo Gerardo v.
RATERIO (Racherio)
RATOLDO (Rotaldo o Ratolfo)
Ratoldo II
Ratolfo
Recchia Emilio
Reginero di Hennegau
RIBALDI MATTEO
RICCABONA BENEDETTO
Ridolfi Gualfardo v.
RIPRANDO
ROBERTI MANFREDO
Roberto Bellarmino s.
Rocco s.
Rodobaldo II Cipolla s.
Rolando
ROMANO (MANIO) s.
Rosmini Giuseppe Panfilo
ROSSI IACOPO
Rozone ab.
Rubele Bartolomeo
S
Saladino
Salmeron Alfonso
SALVINO s.
Sambonifacio fam.
Sanmicheli Michele
Sarpi Paolo
SATURNINO s.
Sarti Mauro
Savoia casa
Savoia (di) Vittorio Emanuele I
Scandola Antonio
Scandola Maria Giuseppa
Seghetti Giuseppe
Sempreboni Angelo
SENATORE s.
Serego Ludovico v.
Seripando Girolamo card.
Seta (di) Valerio v.
Severo patr.
SIAGRIO
SIGEBODO (Sigimbold,
Segebono)
SIGIBERTO
SIGIFREDO
Sigismondo II re di Polonia
Silvestrelli Igino
SILVINO s.
Simeone orefice
305
SIMPLICIO s.
Siri Giuseppe card.
Sisto IV
Smancini Antonio
Sogaro Francesco arciv.
SOLAZIO
Sommacampagna Giulio
Sordi (de Surdis) Giovanni v.
Sordi fam.
Sozzo Pascali Antonio arciv.
Spagnolo Antonio
Spelta Pietro v.
Sperandio v.
Spina Giuseppe card.
Stefano cantore
Stridonio Filippo
Stridonio Pietro
Suarez Pietro Maria v.
Sulpicio Severo
T
Tajetti Giovanni
TEBALDO I
TEBALDO II
TEBALDO III FABER (o Fabris)
TEMIDIO
Temprarini Francesco v. 186.
Teodolinda
Teodorico
Teodoro v.
TEODORO s.
Teotemo v.
Teresa dAvila s.
Tiberio degli Umiliati
Todone
Tommaso da Caiano
Tosca e Teuteria ss.
Toscana s.
Trecca Giuseppe
306
VERECONDO s.
Verit Antonio v.
Vidi Pio v.
Vigilio papa
Vincenza Maria Poloni b.
Vincenzo de Paoli s.
Vindemiale s.
Visconti Giangaleazzo
Visconti fam.
Vittore IV (Ottaviano Monticelli)
Volfango s.
W
WALTER (Valterio)
Z
Zamboni Giuseppe
Zanchi Lelio v.
Zane Lorenzo arciv.
Zefirino Agostini b.
Zenari Mario arciv.
Zerla (Zerli) fam.
ZENONE o ZENO s.
Zini Pier Francesco
Zio Antonio v.
ZUFETO (Zuffetto)
Zurla Placido card.
Indice Generale
Introduzione......................................................................................3
I Vescovi dellAntichit cristiana....................................................11
Cronotassi e documentazione.........................................................11
1. SantEuprepio (sec. III2).............................................................13
2. San Dimidriano...........................................................................14
3. San Simplicio..............................................................................14
4. San Procolo.................................................................................15
5. San Saturnino..............................................................................16
6. San Lucillo (343. 356)................................................................16
7. San Cricino.................................................................................17
8. San Zeno (362-380 ca)...............................................................18
9. SantAgapito...............................................................................20
10. San Lucio..................................................................................20
11. Siagrio (ca 385-95)...................................................................21
12. San Lupicino.............................................................................22
13. San Petronio (ca 425-50)..........................................................23
14. SantInnocenzo.........................................................................24
15. Montano....................................................................................24
16. San Valente...............................................................................25
17. San Germano (475 ca)..............................................................25
18. San Felice.................................................................................26
19. San Silvino................................................................................26
20. San Teodoro..............................................................................27
21. Concesso I.................................................................................28
22. San Verecondo (523)................................................................28
23. San Senatore.............................................................................29
24. Solazio (579. 585).....................................................................30
25. Iuniore (589. 591).....................................................................31
26. Pietro.........................................................................................31
27. Concesso II...............................................................................32
28. San Mauro.................................................................................32
29. San Romano..............................................................................33
30. Arborio......................................................................................34
31. San Valente...............................................................................34